Quasi pronta la maturità 2015. Novità per la seconda prova scritta

da Corriere della sera

Quasi pronta la maturità 2015. Novità per la seconda prova scritta

In arrivo il regolamento del nuovo esame. Le commissioni rimangono miste. Allo scientifico, oltre a matematica e fisica entra anche scienze

Di certo ci sono le date: 17, 18, 22 giugno 2015. Che poi sono quelle della prima, della seconda e della terza prova scritta. Per il resto, la maturità 2015 è ancora un po’ fumosa. Dovevano esserci tutti i commissari interni, per risparmiare, e invece, come ha detto il premier Matteo Renzi qualche giorno fa, sarà come prima, commissari esterni e interni. Però qualcosa si muove. Tra poco il ministro Stefania Giannini firmerà il provvedimento con le regole dell’esame di stato del prossimo anno, quello che conterrà le novità firmate Maria Stella Gelmini che proprio nel 2015 entreranno in vigore.
Le seconde prove scritte

Le novità riguardano soprattutto la seconda prova scritta quella che definisce ogni indirizzo di studio: sono state individuate le materie caratterizzanti che per alcuni corsi come il liceo musicale o il liceo socioeconomico ancora non ci sono. Un’attenzione particolare poi è destinata alla prova dello scientifico dove la materia caratterizzante potrebbe essere anche scienze, oltra a matematica e fisica. La prova potrebbe avere più quesiti su ciò che è stato fatto negli ultimi tre anni nelle tre materie e potrebbe essere svolta su computer o in laboratorio. Per quanto riguarda poi la parte orale dell’esame, si discute ancora sull’opportunità di far presentare la classica tesina o aggiungere una discussione su un’attività svolta durante l’anno.

Quota 96: “Ma quale giustizia?”

da La Tecnica della Scuola

Quota 96: “Ma quale giustizia?”

Da parte dell’avvocato Domenico Naso, che ha curato le cause del Comitato “Quota 96”, e della prof Kiara Farigu, tra i fondatori dello stesso Comitato,  riceviamo una nota di vibrata indignazione contro una appannata e altalenante condizione  della Giustizia per cui invece di dipanare ingarbuglia, mentre da un tribunale del Lavoro si è levata una voce fuori dal coro che ha più coraggio di altre

Questa mattina tutte le migliaia di docenti e il personale della scuola, ai quali, una legge incostituzionale e scelleratamente ingiusta, ha impedito di fruire del loro sacrosanto diritto di andare in pensione, avrebbero dovuto fare come il Marchese del Grillo.

Avrebbero dovuto pagare ogni curato di ogni più piccola chiesa romana affinché “facesse sonà a morto tutte le campane de Roma”. Perché oggi, come rispose il Marchese del Grillo a papa Pio VII: “è morta la giustizia”.

Sì, perché nello stesso momento in cui il giudice del lavoro del Tribunale di Salerno, Ippolita Laudati, ha riconosciuto il diritto al pensionamento di 42 docenti salernitani in Quota 96, si è ufficialmente decretato che la giustizia NON è uguale per tutti.

Oppure in pochi hanno il coraggio di affermare che a una ingiustizia va posto rimedio o con una legge o con una sacrosanta sentenza.

E sono proprio quelle giuste sentenze, che lo stesso Giudice di Salerno richiama, alle quali ci appelliamo e per le quali chiediamo giustizia.

Sentenze bloccate da decisioni successive di incompetenza, perché ci hanno detto che il Giudice del Lavoro non era competente e che dovevamo rivolgerci altrove: “alla Corte dei Conti”.

Oggi un Giudice ha affermato questo diritto che deve valere per tutti e non per pochi.

Sarà ben vero: quot capita tot sententiae.

Ma come avvocato e ancora più come cittadino di un Paese che ha dolororosamente perso il sacro riferimento all’imparzialità del giudizio e all’uguaglianza costituzionale di ogni individuo davanti alla legge, vacillo di fronte a questa sentenza.

E mi chiedo: cui prodest?

Cosa c’è che a noi comuni mortali non è dato di sapere?

Perché 42 persone che si trovano nella stessa, speculare situazione economica, giuridica, fiscale, professionale nonché umana, di altre migliaia, sono state messe in condizione di godere di quel diritto che agli altri è stato insistentemente e forzatamente negato?

Perché per loro si è potuto derogare alla cogenza della legge Fornero e per tutte le altre migliaia di lavoratori?

Perché il Ministero ha ravvisato l’opinabile opportunità di essere contumace in questo giudizio?

Ha deciso di non assumere alcuna difesa, così come è avvenuto in un altro processo presso il Tribunale di Roma grazie al quale due insegnanti godono oramai da due anni della meritata pensione grazie al raggiungimento della c.d. “Quota 96”.

Cui prodest?

Credo che tutto il persona della scuola, vessato, umiliato, danneggiato, leso nei propri diritti e nelle vite personali e familiari, da una legge ottusa che non è stata in grado di discernere, biblicamente, “la biada dal loglio “, abbia il diritto di sapere chi e cosa ha fatto sì che a queste 42 persone ora e altre 2 persone prima, sia stato deciso di omaggiare un percorso preferenziale che decreta un diritto ad altri negato.

Cui prodest?

Avvocato Domenico Naso

Prof.ssa kiara Farigu del CCQ96

Scuola chiusa per maltempo è diverso dalla sospensione delle lezioni

da La Tecnica della Scuola

Scuola chiusa per maltempo è diverso dalla sospensione delle lezioni

Quando la scuola resta chiusa per esempio per maltempo, questo provvedimento viene preso per salvaguardare l’incolumità degli alunni, degli insegnanti e degli operatori scolastici. Quindi i dirigenti hanno l’obbligo di rispettare l’ordinanza di chiusura senza prendere decisioni autonome

Prendere decisioni autonome significa, aprire la scuola per attività collegiali di qualsiasi tipo o per fare lavorale il personale amministrativo al fine di sbrigare le varie pratiche burocratiche della scuola. Una scuola a cui è stato ordinato di restare chiusa, non deve essere aperta da nessuno,  e quindi si configura una vera e propria interdizione del servizio. È utile sapere che la chiusura della scuola per allerta meteo, come sta accadendo in diverse parti d’Italia, rappresenta l’obiettivo perseguito dall’autorità e finalizzato ad una tutela della pubblica incolumità e del patrimonio che trascende il pubblico interesse allo svolgimento del servizio scolastico.

Nell’art. 1256 del Codice civile è scritto che l’obbligazione del lavoratore si estingue quando, per una causa non imputabile al debitore , la prestazione diventa impossibile. Se l’impossibilità è solo temporanea, il debitore, finché essa perdura, non è responsabile del ritardo dell’adempimento. Per cui il docente o il personale scolastico, in qualità di debitore, estingue qualsiasi obbligo di servizio, in quanto la prestazione del servizio è ritenuta ufficialmente impossibile, e quindi non è soggetto ad alcun tipo di recupero.

Cosa diversa è se invece di trattarsi di ordinanza di chiusura di una scuola, si trattasse di sospensione delle lezioni. Infatti la sospensione delle lezioni si riferisce prioritariamente  agli alunni e, solo di conseguenza, ai docenti che sarebbero dispensati dal servizio fatta eccezione per attività precedentemente programmate nel piano delle attività annuale.

Quando si parla di sospensione delle lezioni il personale amministrativo ed ausiliario deve prestare regolarmente servizio, come appunto dovrebbero fare i docenti se impegnati in attività programmate e deliberate. Appare quindi chiaro che, per la chiusura delle scuole dovute a causa di forza maggiore, analogamente ad ogni caso di interdizione dal servizio, non può essere chiesto il recupero delle ore  di servizio non lavorate dal personale, indipendentemente dalla qualifica ricoperta. Quindi sia gli insegnanti che il personale scolastico, quando la scuola resta chiusa per allerta meteo non deve recuperare le ore di servizio e per il personale scolastico  è illegittima l’attribuzione forzosa di ferie, pratica diffusa ma fortemente antisindacale. Un’altra cosa è importante sapere che tutti i permessi richiesti per una giornata in cui la scuola viene chiusa per maltempo, devono essere resi nulli perché non fruiti per evidente interdizione del servizio.

Insegnanti sempre più poveri: la carriera se la sognano e se la pagano

da La Tecnica della Scuola

Insegnanti sempre più poveri: la carriera se la sognano e se la pagano

Assemblee sindacali unitarie in tutta Italia in vista della manifestazione nazionale dell’8 novembre a Roma quando scenderà in piazza il pubblico impiego. Cgil, Cisl, Uil e Snals chiedono l’apertura delle trattative per il rinnovo del Contratto, analizzano “La Buona Scuola” e continuano a mandare firme a Roma, checché ne pensi la Giannini.

Il 7 novembre i sindacati vicentini hanno presentato in conferenza stampa gli esiti delle prima fase di dibattiti in tutta la Provincia sulla ‘Buona Scuola ‘. Le criticità emerse sono tante, per ciascun capitolo dell’accattivante volumetto governativo.

Perché la spesa pubblica è in continuo aumento nonostante a scuola si sia tagliato su tutto? Non è certo la scuola che fa aumentare la spesa pubblica, esordisce Concettina Cupani della Cisl vicentina. Eppure col Governo Renzi il blocco dei contratti è prorogato anche per l’anno 2015, l’indennità di vacanza contrattuale è congelata fino a tutto il 2018, i finanziamenti per l’autonomia ricevono un altro taglio di 30 milioni dal 2015, e altri tagli si faranno sulle supplenze brevi del personale Ata e sugli organici degli assistenti amministrativi.

“Siamo diventati più poveri e diventeremo ancora più poveri”, continua Alessandra Beatrice della CGIL vicentina. Mentre in Europa si continua ad investire nell’istruzione. “Quando ci sveglieremo potrebbe essere tardi”.

“La linea conduttrice della Buona Scuola, per quanto ben confezionata sul piano comunicativo, è quella dell’invarianza di spesa”, ribatte Doriano Zordan dello Snals Vicenza. Dove si andranno a reperire le risorse per il progetto del Governo e per il contratto? È presto detto: tutte le attività per cui oggi sono previste delle indennità rientreranno nella funzione docente, gli scatti di anzianità saranno eliminati, 630 milioni di euro saranno recuperati dalle risorse destinate alle supplenze, gli organici del personale Ata saranno ridotti di 8.000 unità. Così si potranno assumere i 150mila precari.

Un sostanzioso capitolo della Buona Scuola è dedicato alla formazione e “carriera” dei docenti. Nuove opportunità per tutti, recita l’accattivante volumetto governativo. Già il titolo è fuorviante, osserva Enrico Bianchi della Uil, perché a beneficiare del nuovo sistema di progressione economica sarà il 66% dei docenti. Quindi c’è chi potrebbe essere escluso da qualsiasi aumento pur avendo maturato dei crediti. A meno che l’interessato non aderisca alla fantasiosa forma di mobilità verso  scuole dove ci sono meno docenti bravi con meno punti!

C’è poco da dire: gli scatti di competenza sono pensati per consentire un risparmio di spesa e per assicurare, con gli altri tagli da spending review , la copertura finanziaria per la massiccia operazione di immissioni in ruolo.

Un altro aspetto che merita attenzione è l’aumento dei poteri decisionali dei dirigenti scolastici. Già oggi di fatto il D.S. non ha un superiore gerarchico che ne controlli l’operato, e non è ancora stato introdotto un meccanismo di valutazione. La proposta contenuta nel documento consente in futuro al capo di istituto di poter scegliere i docenti, con la possibilità non tanto velata di poter licenziare.

Cosa chiedono a questo punto i sindacati? Di essere consultati, e non esautorati nella stesura del nuovo stato giuridico del personale della scuola; la garanzia della conservazione dell’attuale meccanismo di carriera legato all’anzianità di servizio, che esiste anche nel settore privato, non escludendo meccanismi aggiuntivi legati alla meritocrazia; che la carriera e la disciplina del docente non siano di competenza esclusiva del dirigente scolastico, il quale deve a sua volta rispondere ad un superiore gerarchico ben definito; che non sia attuato il famigerato “registro nazionale” per realizzare una pseudo graduatoria dei “buoni e cattivi”.

Infine a gran voce si chiede che sia fatta chiarezza sulle spese dello stato: da un lato abbiamo una continua riduzione dei dipendenti pubblici e degli stipendi, dall’altro la spesa pubblica continua a crescere. Dove vanno spesi i soldi?

Certificati medici sportivi: facciamo il punto

da La Tecnica della Scuola

Certificati medici sportivi: facciamo il punto

L.L.

Dopo le linee guida del Ministero della Salute dell’8 agosto scorso, sono cambiate le modalità di certificazione per le attività non agonistiche. Obbligatori misurazione della pressione ed elettrocardiogramma anche per gli alunni che svolgono attività fisico-sportive parascolastiche e coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. Esclusa l’attività ludica e amatoriale.

Con decreto 8 agosto 2014 sono state approvate le linee guida in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica. Il decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 243 del 18/10/2014, fa chiarezza sulla definizione di attività sportiva non agonistica e dunque su chi deve fare i certificati, quali sono i medici certificatori, la periodicità dei controlli e la validità del certificato, gli esami clinici necessari.

Innanzitutto cosa si intende per attività sportiva non agonistica?

Si definiscono attività sportive non agonistiche quelle praticate dai seguenti soggetti:

a) gli alunni che svolgono attività fisico-sportive parascolastiche, organizzate cioè dalle scuole al di fuori dall’orario di lezione;

b) coloro che svolgono attività organizzate dal CONI, da società sportive affiliate alle

Federazioni sportive nazionali, alle Discipline associate, agli Enti di promozione sportiva

riconosciuti dal CONI, che non siano considerati atleti agonisti;

c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale.

Questi soggetti sono obbligati a farsi rilasciare apposito certificato da un medico certificatore, vale a dire medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o medici specialisti in medicina dello sport ovvero medici della Federazione medico sportiva italiana del Comitato olimpico nazionale italiano.

Il controllo deve essere effettuato con cadenza annuale e sempre annuale è la validità del certificato.

La novità principale riguarda una serie di esami che è necessario effettuare al momento del rilascio del certificato. Infatti, oltre all’anamnesi, sono necessari l’esame obiettivo con misurazione della pressione e un elettrocardiogramma a riposo, effettuato almeno una volta nella vita. Per chi ha superato i 60 anni di età associati ad alti fattori di rischio cardiovascolare, è necessario un elettrocardiogramma basale debitamente refertato annualmente. Anche per coloro che, a prescindere dall’età, hanno patologie croniche conclamate che comportano un aumento del rischio cardiovascolare è necessario un elettrocardiogramma basale debitamente refertato annualmente. Ovviamente, il medico può prescrivere altri esami che ritiene necessari o il consulto di uno specialista.

Come chiarito dal Ministero della Salute con proprio comunicato, le linee guida non si applicano all’attività ludica e amatoriale, per le quali il certificato resta facoltativo e non obbligatorio, come stabilito dal Decreto legge 69 del 2013 e confermato da una nota interpretativa del Ministero.

Legge di stabilità: OK della Commissione Cultura della Camera

da La Tecnica della Scuola

Legge di stabilità: OK della Commissione Cultura della Camera

Pochissime ore di lavoro sono bastate alla Commissione Cultura della Camera per esaminare il disegno di legge di stabilità e per esprimere un parere favorevole.

Procede a grande velocità alla Camera l’esame del disegno di legge di stabiità.
La Commissione Cultura in poche ore di lavoro ha già concluso l’esame del complesso provvedimento e nel pomeriggio del 6 novembre ha espresso il proprio parere favorevole anche se con qualche perplessità.
La Commissione, per esempio ha sottolineato “la criticità della proroga del blocco degli incrementi stipendiali nel pubblico impiego, la quale, riferita al comparto scuola, determina oltre ad una generale questione di legittimità derivante dal perdurare di tale regime che dovrebbe, viceversa, essere temporaneo ed eccezionale, una specifica problematicità dovuta al livello medio stipendiale degli insegnanti della scuola italiana il quale è significativamente inferiore ai livelli medi europei”.

Nello specifico del provvedimento di legge i deputati della Commissione segnalano anche “la disciplina limitativa delle sostituzioni dei collaboratori scolastici e personale ATA, in caso di assenze brevi, sia comunque coordinata con la necessità imprescindibile di assicurare l’apertura delle scuole e, con specifico riferimento alle scuole dell’infanzia e del primo ciclo, la sorveglianza degli alunni”.
Qualche osservazione anche sulla questione dell’organico funzonale che – si legge nel documento – dovrebbe consentire di “assegnare alle scuole risorse aggiuntive per far fronte anche ad altre funzioni, quali quelle dei docenti con funzioni vicarie dei dirigenti, e quelle dei docenti addetti alla vigilanza delle sezioni staccate o delle sedi coordinate delle scuole, nonché il coordinamento periferico delle attività scolastiche di educazione fisica”.
Il parere è stato trasmesso alla Commissione Bilancio che nelle prossime ore dovrà predisporre la relazione conclusiva che verrà portata in aula forse già la prossima settimana.

Quota 96: arriva la diffida a Renzi

da La Tecnica della Scuola

Quota 96: arriva la diffida a Renzi

Adesso i Quota 96 hanno da ben sperare. E ormai quasi quasi ci credono. Dopo la sentenza di Salerno  sono in molti a pensare che sarebbe necessario, se non ovvio, estendere gli effetti della sentenza salernitana a tutti gli interessati.

Con qualche riflessione a margine. Certamente i ricorrenti di Salerno non erano i primi a tentare una lotta senza quartiere contro una legge ingiusta e anticostituzionale. Eppure i 42 salernitani hanno vinto ,mentre nutriti gruppi di docenti, che privatamente, si erano fatti tutelare da vari avvocati nei vari ordini di giudizio contro la legge Fornero o, iscritti alla UIL e alla Cisl, avevano seguito una strada simile tramite i loro sindacati, hanno perso nel massimo grado di giudizio.

Altri docenti, invece, che si sono mossi da soli o in piccoli gruppi (i 42 di Salerno) hanno vinto, riuscendo ad andare in pensione. Sui social network qualcuno si è chiesto il perché di tale diversità. Forse lo Stato rinuncia a difendersi quando i ricorrenti sono in numero esiguo perché l’aggravio economico è marginale, mentre si difende aspramente quando i ricorrenti sono molti perché in questo caso la posta economica in gioco è elevata?

Se il dubbio dovesse essere fondato, risulta chiaro che ha vinto la parte ricorrente perché è mancato il contraddittorio dello Stato. Insomma è possibile che convenga maggiormente ricorrere da soli piuttosto che in nutriti gruppi? Per vincere la causa bisogna essere in pochi o addirittura singoli ricorrenti?

Da più parti, comunque, a seguito della suddetta sentenza emessa a favore di 42 ricorrenti, dal Tribunale di Lavoro di Salerno n. 4216 del 3/11/14, col quale è stato riconosciuto il diritto del personale della scuola appartenente alla c.d. “Quota 96” ad essere collocato in quiescenza alla data del 01/09/2012, si sta pensando di inviare una specifica diffida al Ministro della Istruzione ed al Presidente del Consiglio dei Ministri, affinché gli effetti della sentenza vengano estesi a tutto il personale della scuola in possesso dei requisiti e vengano scongiurati ulteriori procedimenti giudiziari che si andrebbero inevitabilmente ad adire.

Alcuni studi legali, come quelli dell’avv. Domenico Naso, che ha già assistito tanti Quota 96, sono pronti a preparare e inviare la diffida gratuitamente.

Tentar non nuoce e sperar nemmeno. D’altronde Spes ultima Dea era un famoso motto degli antichi…

Sempre ritardi nel trasferire le somme per pagare i supplenti

da La Tecnica della Scuola

Sempre ritardi nel trasferire le somme per pagare i supplenti

L.L.

Ancora disguidi tra Mef e Miur nel trasferimento dei fondi alle scuole, che stanno creando non pochi problemi al personale supplente privato, ancora una volta, della retribuzione spettante. Intanto NoiPA comunica che a novembre ci saranno due emissioni speciali per pagare le supplenze brevi

Continua la denuncia della Flc Cgil per i continui ritardi con in quali Mef e Miur trasferiscono le somme per pagare i supplenti e i fondi del funzionamento.

In sede di incontro di tavolo tecnico sulle semplificazioni amministrative i Sindacati del Comparto Scuola hanno chiesto contodi queste gravi disfunzioni, soprattutto per quanto il pagamento delle supplenze dei mesi di settembre e ottobre e per il funzionamento delle scuole relativamente ai 4/12 dell’anno finanziario 2014.

Il Miur ha risposto che un disguido sorto nei rapporti con il MEF circa il calcolo del pagamento degli oneri riflessi ha ritardato le operazioni e che si sta lavorando per superare queste criticità in cerca di una soluzione nel più breve tempo possibile entro i prossimi giorni, contando anche di trasferire i fondi dei 4/12 del 2014.

Intanto sul sito del Mef due note di NoiPA (prot. n. 141 e 142 del 6/11/2014) comunicano che il 13 novembre ci sarà un’emissione pagamenti urgenti e il 14 novembre un’emissione speciale per pagare i supplenti brevi.

“È del tutto evidente – scrive la Cgil – che le note di NoiPa arrivate alle scuole sull’emissione speciale per il pagamento del personale supplente del 6 novembre sono invece fasulle e che non vanno tenute in considerazione”.

“Ma è anche del tutto evidente – conclude il Sindacato – che tali disguidi stanno diventando inaccettabili anche laddove si consideri che dietro il lavoro prestato e non pagato vi sono persone che sono private dei più elementari mezzi di sostentamento (lo stipendio) per un periodo lunghissimo (due o tre mesi) e le scuole sono assediate dai fornitori che attendono di essere ristorate per i beni e servizi prestati”.

L’insegnante, professione di ripiego, mortificata intellettualmente?

da La Tecnica della Scuola

L’insegnante, professione di ripiego, mortificata intellettualmente?

Oggi la politica cerca di ridare credibilità sociale alla professione dell’insegnante. Ma come è percepita fuori e dentro il mondo scolastico questa professione?

Iniziamo con il direttore di un giornale on line che così risponde ad una lettera di un insegnante: “Fare l’insegnante non è un lavoro come un altro. Qualcuno potrebbe definirla una missione: forse è un po’ troppo ma ci avviciniamo a quel concetto.

Trasmettere le conoscenze e il sapere ai bambini è una cosa dal valore difficilmente quantificabile e proprio per questo un insegnante che diventa tale per… ripiego difficilmente potrà essere un buon insegnante.

E’ anche vero che la politica in questi decenni ha svilito questo ruolo non riconoscendo — e non solo dal punto di vista economico — la sua centralità nel sistema scolastico “. Continuiamo riportando lo stralcio di un documento elaborato dal movimento della scuola in cui si scrive: “Nel corso degli ultimi vent’anni è affiorato spesso il tema della “professionalizzazione” dell’insegnamento. L’attenzione si è rivolta soprattutto agli aspetti psico-pedagogici e didattici, in una prospettiva che è stata perlopiù di acquisizione di un bagaglio tecnico e operativo. L’insegnante come operatore socio-didattico ha visto così mortificata la matrice intellettuale e culturale della professione.

La passione per la conoscenza, la curiosità intellettuale, il piacere dell’approfondimento riflessivo e del dibattito scientifico sono in realtà delle condizioni essenziali dell’insegnamento. Se il maestro se ne allontana smarrisce la propria identità. Da tempo assistiamo invece al tentativo di ridefinire la professione in termini di funzionario didattico e di “mansionario tecnicistico”. In un’ottica prevalentemente amministrativa, scarsa o nulla attenzione è rivolta alla dimensione libera del lavoro intellettuale”

Riferimenti normativi al divieto di fumo nella scuola

da La Tecnica della Scuola

Riferimenti normativi al divieto di fumo nella scuola

Il rispetto del divieto di fumo negli edifici scolastici. Facciamo il punto della situazione

In generale una scuola per fare acquisire ai propri studenti comportamenti e stili di vita responsabili si prefigge di:

  1. favorire la collaborazione sinergica con le famiglie e il territorio, condividendo con genitori ed istituzioni azioni di informazione e sensibilizzazione
  2. prevenire l’abitudine al fumo
  3. proteggere i non fumatori dai danni del fumo passivo
  4. garantire un ambiente di lavoro salubre, conformemente alle norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro
  5. incoraggiare i fumatori a smettere di fumare o almeno a ridurre il numero giornaliero delle sigarette
  6. promuovere iniziative informative/educative sul tema

Queste sono alcune premesse che possono essere lette nel web in numerose circolari scolastiche redatte da Dirigenti scolastici per far rispettare il divieto di fumo in tutti i locali di un edificio scolastico, comprese le scale anti-incendio e le aree all’aperto di pertinenza dell’istituto. A tal proposito si ricordano i più recenti riferimenti normativi a tali divieti:

-Circolare MinSan 28/03/2001 n. 4
-Circolare Ministro della Salute 17 dicembre 2004
-Accordo Stato Regioni 16/12/04 24035/2318
-Legge 28/12/2001, n.448 art. 52 punto 20
-Legge 16/01/2003 n.3
-art. 51 della L. 3 del 16/01/2003
-DPCM 23/12/2003
-Legge finanziaria 2005
-Decreto Legislativo 81/2008
-D.L. n. 81 del 9-04-2008
-Decreto Legge 12 settembre 2013, n. 104

Sabato 8/11 manifestazione nazionale per il rinnovo dei contratti

da tuttoscuola.com

Sabato 8/11 manifestazione nazionale per il rinnovo dei contratti
Si va verso lo sciopero generale

Sabato 8 novembre si terrà la manifestazione nazionale di tutti i lavoratori pubblici a Roma, ma la mobilitazione continua fino eventualmente allo sciopero generale, prima dell’approvazione della legge di stabilità. Le categorie di scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, università, ricerca, Afam, privato sociale di Cgil, Cisl e Uil, sono pronti alla protesta unitaria.

Domani la piazza ci suggerirà di decidere lo sciopero generale – ha detto Giovanni Torluccio, della Uil Fp – ed è chiaro che va fatta prima dell’approvazione della legge di stabilità“. “Se il governo non risponderà alla richiesta di finanziare nella legge di stabilità il rinnovo dei contratti – ha dichiarato Giovanni Faverin, della Cisl Fp – saremo costretti a continuare la mobilitazione per arrivare fino alla sciopero“. “Domani è solo l’inizio della mobilitazione – ha affermato Rossana Dettori, segretaria generale della Cgil Fp – non smetteremo finchè nella legge di stabilità non compariranno le risorse per il rinnovo dei contratti“. Per “sfidare il governo degli illusionismi e delle divisioni” domani pomeriggio intanto sfileranno per le vie di Roma – annunciano i sindacati – almeno 50mila persone. “Sono in arrivo 600 pullman, ma tanti altri lavoratori arriveranno con treni, aerei, navi – ha riferito Dettori – Una risposta così massiccia non si vedeva da anni. È la prima volta che 12 categorie che rappresentano i servizi pubblici manifestano tutte insieme. È il primo grande segnale al governo per dire che i lavoratori pubblici non ne possono più di una politica che si accanisce contro di loro“.

La prima richiesta al governo è di riaprire la contrattazione e sbloccare salari e carriere: in 5 anni – sostengono i sindacati – i lavoratori pubblici hanno perso 5.000 euro per il mancato rinnovo del contratto. Quindi si invoca una vera riorganizzazione dei servizi, degli enti e dei corpi dello Stato sul territorio, investendo sulle competenze e dando stabilità e certezze al lavoro. Si pretendono costi e servizi standard a tutela dell’universalità e la fine del ‘dumping contrattuale’ nel privato che offre sevizi pubblici. Infine, i sindacati confederali vogliono che sia valorizzata l’istruzione e la formazione e che sia realizzato un sistema della sicurezza avanzato, in linea con le richieste di un paese costretto perennemente a far fronte alle emergenze.

Primo dibattito parlamentare sulla Buona Scuola

da tuttoscuola.com

Primo dibattito parlamentare sulla Buona Scuola
D’Ottavio (Pd) sottolinea gli impegni del governo per il miglioramento della qualità del sistema scolastico

Lo stanziamento di 1 miliardo di euro per il 2015, e di 3 miliardi dal 2016 e per gli anni successivi, rappresenta la prova dell’intervento strategico per il miglioramento della qualità del sistema scolastico, ma indica alcune condizioni che dovrebbero essere accolte per raggiungere meglio gli obiettivi“. Lo dichiara il deputato del Partito Democratico Umberto D’Ottavio, commentando il primo dibattito parlamentare sul documento del Governo “La buona scuola”.

Tali condizioni – prosegue D’Ottavio – sono: l’immissione in ruolo del personale precario sia accompagnato da meccanismi in grado di assicurare il necessario grado di competenza dei docenti; l’organico funzionale per ciascuna autonomia consenta di recuperare quelle funzioni utili al funzionamento complessivo, con il riconoscimento del ruolo dei  vicari e degli addetti alla vigilanza; sia garantito l’effettivo funzionamento dell’Invalsi, dotandolo di strumenti e risorse; siano escluse dal Patto di stabilità interno le risorse per l’edilizia scolastica degli enti locali e per la stabilizzazione del personale precario delle scuole per l’infanzia“.

Si può ancora fare di più, ma sarebbe sbagliato non tenere conto della situazione complessiva del Paese, e che assumere circa 150 mila docenti entro il settembre 2015 significa recuperare tutti i tagli al personale docente fatti dalla Gelmini e migliorare l’offerta formativa a cominciare dall’alternanza scuola-lavoro“, conclude D’Ottavio.

Invalsi: incoraggianti risultati del progetto Valutazione e Miglioramento

da tuttoscuola.com

Invalsi: incoraggianti risultati del progetto Valutazione e Miglioramento

L’Invalsi ha reso noti i risultati del progetto “Valutazione e Miglioramento”, propedeutico all’avvio, da quest’anno, dell’autovalutazione di tutte le scuole (statali e paritarie), in base alla Direttiva del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) del 18 Settembre 2014.

Il Progetto, promosso dalla Direzione Generale Affari Internazionali del MIUR e finanziato tramite fondi strutturali europei, ha sperimentato pratiche valutative esterne e interne, ai fini della promozione di azioni di miglioramento, in un campione rappresentativo di 408 istituti comprensivi, a cui sono state aggiunte 25 istituti di secondo grado delle Regioni Obiettivo (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) aderenti al progetto su base volontaria.

L’INVALSI, al termine della sperimentazione, ha raccolto oltre 300 Piani di Miglioramento stilati dalle scuole sulla base degli esiti dell’autovalutazione ed ha restituito ad ognuna di esse un’analisi personalizzata, con giudizi precisi sui punti di forza e di debolezza di ogni Piano.

Come ha ricordato la presidente dell’INVALSI, Annamaria Ajello, le sperimentazioni come questa sono la base fondamentale su cui è stato possibile definire il format per l’autovalutazione che dovrà essere utilizzato da tutte le scuole (format attualmente al vaglio finale del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca).

In sintesi, come è andata questa sperimentazione di ‘Valutazione e Miglioramento’?

I risultati – precisa il comunicato stampa dell’Invalsi – confermano una consapevolezza crescente delle scuole sull’importanza del nesso tra autovalutazione e valutazione e sottolineano una buona capacità da parte delle stesse nel riflettere sui propri punti di debolezza. Risulta invece più difficoltoso progettare azioni di miglioramento con un’adeguata pianificazione delle risorse necessarie e prevedendo metodi di valutazione dell’impatto di ogni azione. Si tratta di ambiti specifici sui quali sarà possibile intervenire in futuro a supporto delle scuole e di una crescente cultura della valutazione.

Progetto di riqualificazione professionale

Progetto di riqualificazione professionale

a cura di Massimo Dolce

 

  • DESTINATARI: DOCENTI DI OGNI ORDINE E GRADO DI SCUOLA
  • ORGANIGRAMMA DELLE ATTIVITA’ PROGETTATE
  • FINALITA’: ACQUISIZIONE COMPETENZE DI DIDATTICA DIGITALE
  • MODALITA’ ORGANIZZATIVE
  • STRUMENTI DI COMUNICAZIONE ON LINE
  • VALUTAZIONE DEI RISULTATI CONSEGUITI

 

  1. I DESTINATARI DEL PRESENTE PROGETTO DI AUTORIQUALIFICAZIONE PROFESSIONALE SONO TUTTI GLI INSEGNATI DI RUOLO E NON DI RUOLO CHE NON HANNO PARTECIPATO ALLA SPERIMENTAZIONE DELLE CLASSI 2.0 PROMOSSA DAL MIUR NEL 2009.

 

  1. OBIETTIVI

L’AUTOFORMAZIONE CHE SI PROPONE  INTENDE PROMUOVERE UN NUOVO AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIGITALE, CON RICORSO AD UNA PLURALITÀ DI AZIONI ED INTERVENTI FINALIZZATI A PROMUOVERE UN “RADICALE CAMBIAMENTO” DEL FARE SCUOLA” ; “ROMPERE” LE MURA FISICHE DELLA CLASSE; “INNOVARE”;• PROMUOVERE UN CAMBIAMENTO CULTURALE

  1. ORGANIGRAMMA   DEL LAVORO D’ AUTOFORMAZIONE INDIVIDUALE O DI GRUPPO

Si tratta, di una sperimentazione di autoformazione che non richiede l’intervento di esperti, di cattedratici. IL NOSTRO UNICO MAESTRO SARA’ INTERNET. Tutto il materiale indispensabile alla conoscenza e alla comprensione della scuola digitale, che da ora indicheremo come LA SCUOLA CHE VOGLIAMO, sarà reperito attraverso la navigazione in Internet che impegnerà il docente singolo o in gruppo nella ricerca delle tematiche che saranno affrontate secondo la seguente pianificazione.

Si indicano i contenuti di conoscenza della tematica di cui si tratta, articolata complessivamente in otto punti, che specificano gli ambiti di studio, le metodologie, le fonti di ricerca, le modalità di documentazione, che strutturano l’ipotesi di sperimentazione di nuove forme di formazione professionale. Condizioni necessarie e indispensabili sono il possesso di un computer o di tablet, nonchè disponibilità della” GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DELLA SCUOLA CHE VOGLIAMO ” a cura di Massimo Dolce.

 

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE: INDIVIDUALE – IN GRUPPO

I partecipanti possono condurre la propria attivita’ formativa a scuola, quando possibile, o in qualsiasi altra sede che consenta la disponibilita’ dei supporti teorici e tecnologici sopra indicati.

 

 

 

PROGETTO OPERATIVO

PRIMO PUNTO “La scuola digitale

attraverso i motori di ricerca INTERNET ogni partecipante provvede a reperire le fonti normative che disciplinano la materia di cui trattasi: disposizioni ministeriali, circolari applicative, interventi regionali e comunali, iniziative a livello scolastico.

  • ogni partecipante sceglie un settore della ricerca su internet, documentando il lavoro svolto;
  • autovalutazione dell’attività realizzata.

SECONDO PUNTO   Conoscenza delle sperimentazioni realizzate

ricerca su: “Le classi 2.0” istituzione – organizzazione – struttura – finalità;

link di riferimento           Documentazione

l’avvio delle esperienze nelle scuole di diverso livello;

  • il percorso della sperimentazione
  • autovalutazione dell’attività effettuata.

TERZO PUNTO     il cambiamento del processo di apprendimento

ricerca: “ La documentazione delle esperienze

link di riferimento           Documentazione

  • Materiali e contenuti didattici – Il clima della classe-
  • Il setting educativo- L’organizzazione didattica-
  • La motivazione e partecipazione degli studenti – Le attività in classe
  • Ricerca di esperienze documentate con video
  • auto valutazione dell’attività realizzata.

QUARTO PUNTO Formare un alunno competente

  • L’eduteca: ricerca dello strumento
  • Contenuti specifici e modalità di utilizzazione

         –     Link di riferimento : Risorse per la didattica personalizzata –

  • Guida all’uso dei contenuti
  • I link di riferimento: Eduteca

autovalutazione e documentazione dell’attività realizzata

QUINTO PUNTO     Come diventare “autori elettronici

link di riferimento: eBooks

  • eBook+ Il libro digitale interattivo e multimediale
  • La L.I.M. funzioni e finalità
  • Video illustrativi: Esempio di lezione alla lavagna interattiva
  • Contenuti del processo di apprendimento
  • auto valutazione e documentazione dell’attività realizzata.

SESTO PUNTO Acquisizione di competenze digitali

Per rendersi conto delle radicali innovazioni connesse alla didattica digitale, occorre prendere consapevolezza della ricchezza di contenuti disciplinari, di metodologie e strategie didattiche di percorsi di apprendimento, di indicazioni organizzative presenti nella rete. INTERNET è veramente il grande maestro da cui bisogna acquisire le competenze fondamentali per rinnovare la formazione professionale dei docenti di ogni ordine e grado di scuola. Nuova professionalità costituita essenzialmente anche da abilità operative nel campo delle nuove tecnologie informatiche, che consentano a docenti e alunni di utilizzarle come strumenti di ricerca in generale e dei link didattici specifici, come materiale didattico disciplinare.

Eduteca

Centro Studi Impara Digitale raccoglie, classifica, organizza e valida materiale didattico già disponibile in rete per renderlo agilmente fruibile a insegnanti e studenti. A questo fine si avvale della collaborazione e delle competenze di Wikimedia, associazione leader mondiale nella diffusione della conoscenza libera.Internet è un contenitore straordinariamente ricco di risorse educative digitali, create da università e scuole o per iniziativa di singoli insegnanti. Si tratta spesso di risorse isolate, non molto note e difficilmente raggiungibili. 
L’eduteca nasce proprio da questa esigenza: avere uno strumento centrale che raccolga e cataloghi risorse educative digitali di qualità. Ogni risorsa presente viene catalogata in una scheda riassuntiva che raccoglie le informazioni principali (titolo, descrizione, lingua o lingue in cui è disponibile la risorsa, licenza d’uso, schede correlate, categorie di appartenenza, ecc.); le risorse complesse (musei, biblioteche, dizionari, enciclopedie, ecc.) vengono catalogate per singolo argomento od opera. La navigazione all’interno dell’eduteca è possibile tramite il motore di ricerca o usando gli indici di navigazione. Gli indici sono costruiti come veri e propri percorsi che ricordino la consultazione di un libro. Sono presenti inoltre indici secondari che dividono il materiale per tipologia di supporto, livello scolare o creando percorsi interdisciplinari. E’ disponibile anche una guida all’uso dei contenuti perché non tutti i materiali possono essere riutilizzati interamente: alcuni possono essere impiegati come base o approfondimento, altri ridistribuiti e altri ancora presentano vincoli, come l’obbligo di citare l’autore o di rendere il materiale derivato a sua volta ridistribuibile. La guida presenta tutte le possibilità e fornisce una spiegazione per tutte le risorse catalogate. L’eduteca non è il risultato di un processo concluso ma è un progetto partecipato in continuo aggiornamento: a chi consulta la teca viene chiesto di segnalare nuovi materiali, in linea con linee guida sul contenuto, che non siano ancora presenti. Una commissione formata dai soci vaglia le segnalazioni e provvede a inserire le schede dei materiali mancanti, in modo da rendere l’eduteca sempre più completa e aggiornata.

 

SETTIMO PUNTO Lo spazio insegna

La riflessione sullo spazio che insegna è maturata negli incontri di formazione, interni ed esterni, svolti sulle tematiche dei più recenti Seminari ADi, sulle ricerche dell’Istituto Indire. Poiché i modelli di insegnamento sono strettamente legati al setting d’aula, crediamo che l’architettura scolastica, gli arredi e tutti gli spazi della scuola, debbano essere ripensati sulla base del modello pedagogico che sta alla base delle scelte di Istituto. Non potendo costruire nuove scuole in tutt’Italia, è necessario riprogettare gli spazi già esistenti per renderli adatti alle nuove metodologie.

  • “Quando lo spazio insegna” – sintesi illustrativa
  • Ricerca del significato e delle finalità della suddetta espressione
  • Lo spazio di esplorazione – lo spazio individuale – lo spazio informale – La classe: spazio della condivisione e della collaborazione – L’agorà
  • Quali funzioni e quali spazi per la Scuola del futuro?
  • Ripensare lo spazio, il tempo dell’apprendimento e gli arredi per superare la rigidità della classe mono-setting, ancora troppo legata ad una didattica trasmissiva
  • Nuova architettura per le scuole del futuro
  • autovalutazione e documentazione dell’attività realizzata.

 

OTTAVO PUNTO Valutazione competenze

                     Link di riferimento: Sul sito dell’INDIRE vi sono indicazioni specifiche in merito, utili per la competenza e come essa debba essere valutata e certificata.

  • ricercare il significato pedagogico e metodologico della espressione “didattica per competenze”Nuovi criteri didattici e metodologici della valutazione per competenze Link di riferimento: didattica.org sviluppo delle competenze di Giorgio Musill (La didattica per competenze, in base alla legislazione europea e italiana, è la didattica in cui la valutazione di un alunno non si basa semplicemente sulle sue conoscenze, ma si considera anche se il ragazzo ha trasformato le sue abilità in competenze in contesti dati. È un modo completamente nuovo di fare valutazione, di fare scuola, perché finisce la lezione frontale e bisogna invece fare laboratori, lavorare in modo collaborativo, co-creare documenti: si trasforma completamente la didattica per permettere agli studenti un domani di potersi integrare in Europa e di avere una certificazione che sia valida anche in Europa“.) – formare un alunno competente (**)

MODALITA’ ORGANIZZATIVE

riguardanti la costituzione di gruppi di lavoro nelle singole scuole che abbiano interesse ad affrontare la tematica di cui trattasi. Si delineano i requisiti essenziali necessari per partecipare al gruppo di lavoro:

  • sicura competenza ad operare con il PC;
  • possedere un portatile;
  • navigare in internet.
  • condivisione e ferma motivazione alla conoscenza della tematica riguardante “La scuola digitale”.
  • Ogni gruppo è costituito da 5 componenti, compreso il conduttore

 

ORGANIZZAZIONE DIDATTICA

1 Sistemazione dell’aula secondo i criteri della didattica digitale:

  • Abolizione della cattedra – sistemazione dei banchi a “isole” di 4 o 6 alunni ciascuna
  • Riprogettare gli spazi esistenti per renderli adatti alle nuove metodologie

2 Disponibilità’ della LIM, del collegamento Internet, dei tablet della infrastruttura tenologica in grado di supportare le nuove forme di didattica e di apprendimento ‘digitali’.

3 Progettare l’aula disciplina e relativi laboratori

4 Esame del materiale didattico digitale disponibile o reperibile:

5 Accertare che i Docenti partecipanti ai lavori di gruppo abbiano letto e memorizzato i suggerimenti contenuti nella Guida all’autoformazione di Massimo Dolce, reperibile su Internet

6 Dalla lezione cattedratica alla ricerca in Internet

7 Le mappe concettuali Link di riferimento

ESERCITAZIONI

Attraverso i motori di ricerca internet (LINK) ogni partecipante sceglie un settore della ricerca. Ogni gruppo sceglie uno dei link indicati e inizia la ricerca azione finalizzata a sperimentare tecnologie digitali finalizzate all’insegnamento apprendimento. Così ad esempio, il gruppo che sceglie il link “Documentazione” può iniziare la ricerca su uno dei cinque settori indicati nelle pagine contenute nel suddetto link, che consente la conoscenza dei contenuti, nel momento in cui si pressa il tasto Ctrl e contemporaneamente si clicca con il maus sul titolo che interessa.   Le pagine aperte vanno lette, commentate e valutate con giudizio sintetico, da archiviare per la documentazione finale del lavoro svolto. La stessa metodologia va seguita per aprire: il link Eduteca che contiene materiale didattico già disponibile in rete per renderlo fruibile a insegnanti e studenti; il link eBooks Il libro digitale interattivo e multimediale su cui imparare navigando; il link Machinima su youtube lingua italiana che apre ai mondi virtuali (*)

L’accesso all’apprendimento non è più legato a luoghi fisici come la scuola, ma a spazi virtuali (internet, web, comunità online, social network, ecc. ) che facilitano la ricerca individuale e l’acquisizione di nuove conoscenze e che permettono di farlo con e grazie alla collaborazione di altri. Se la ricerca è lo strumento principale di apprendimento,  il ruolo dell’insegnante è destinato a cambiare. Da trasmettitore di conoscenze ( didattica frontale ) a interlocutore capace di suggerire, far emergere e indirizzare nuove logiche di indagine e metodologie di ricerca di nuova conoscenza su temi specifici e sempre interdisciplinari.

Dalla lettura e dalla conoscenza dei video contenuti nei link evidenziati, sarà possibile acquisire il nuovo concetto di apprendimento che pone lo studente come protagonista della costruzione della propria conoscenza per formare un (**) alunno competente che abbia cioè la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. Ciò sarà possibile in un ambiente di apprendimento o in una organizzazione didattica che fa riferimento al fatto che le vecchie aule della classe vanno trasformate Non esiste lo spazio classico dell’aula abbinata alla classe, ma solo l’aula per disciplina, dove il docente aspetta i suoi alunni, preparando il lavoro, il setting, i materiali.

Grazie alla completa informatizzazione della scuola e alla digitalizzazione della didattica sarà possibile “ribaltare le classi” per trasferire la responsabilità dell’apprendimento dal docente agli studenti L’introduzione di dispositivi tablet in aula cambia il contesto didattico e favorisce, visivamente e organizzativamente, il passaggio da una aula divisa tra cattedra e banchi degli studenti, ad una più funzionale, fatta di uno o più gruppi che lavorano in team, in isole di formazione-apprendimento di tipo collaborativo e co-operativo.

Il lavoro di gruppo, svolto in classe attraverso l’uso di tablet e altri dispositivi, può continuare anche al di fuori della scuola in una aula virtuale che si realizza attraverso gli spazi della rete, la sua connettività e i suoi strumenti sociali e di collaborazione interattivi. Le nuove aule ( isole) interattive sono funzionali alle nuove pratiche di apprendimento di generazioni cresciute sul web che non hanno sviluppato, come le generazioni a  loro precedenti creesciute sul libro stampato e sulla lettura lineare, l’apprendimento mnemonico ma quello ‘by searching‘.(con strumenti virtuali) Le nuove tecnologie, pervasive nella vita personale, sociale e lavorativa delle persone, non possono più essere tenute lontane dalla scuola

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 260

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 260 del 8-11-2014

Sommario

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’INTERNO

 

DECRETO 24 ottobre 2014


Ripartizione ed attribuzione del Fondo sperimentale di riequilibrio
per l’anno 2014 a favore delle province delle regioni a statuto
ordinario. (14A08687)

 

 

Pag. 1

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 

DECRETO 22 ottobre 2014


Conferma del riconoscimento del carattere scientifico all’«Ospedale
San Raffaele S.r.l.», in Milano, nella disciplina di «medicina
molecolare». (14A08560)

 

 

Pag. 4

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 

DECRETO 17 ottobre 2014


Variazione dei responsabili della conservazione in purezza di
varieta’ di specie agrarie. (14A08558)

 

 

Pag. 5

 

 

 

DECRETO 17 ottobre 2014


Cancellazione di varieta’ di riso dal relativo registro nazionale.
(14A08559)

 

 

Pag. 6

 

 

 

DECRETO 23 ottobre 2014


Rinnovo dell’autorizzazione al laboratorio Promocosenza – Divisione
laboratorio CALAB, al rilascio dei certificati di analisi nel settore
vitivinicolo. (14A08553)

 

 

Pag. 7

 

 

 

DECRETO 23 ottobre 2014


Rinnovo dell’autorizzazione al laboratorio Promocosenza – Divisione
laboratorio CALAB, al rilascio dei certificati di analisi nel settore
oleicolo. (14A08555)

 

 

Pag. 9

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 

DECRETO 16 luglio 2014


Sostituzione del commissario liquidatore della «C.F.B. – Societa’
cooperativa, in liquidazione», in Brescia. (14A08451)

 

 

Pag. 10

 

 

 

DECRETO 11 settembre 2014


Sostituzione del commissario liquidatore della «Brixia pulizie
societa’ cooperativa in liquidazione», in Brescia. (14A08454)

 

 

Pag. 11

 

 

 

DECRETO 11 settembre 2014


Sostituzione del commissario liquidatore della «Cooperativa di
produzione e lavoro Chiper societa’ cooperativa», in Motteggiana.
(14A08481)

 

 

Pag. 11

 

 

 

DECRETO 22 settembre 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Santa Cecilia di Bologna
societa’ cooperativa», in Bologna e nomina del commissario
liquidatore. (14A08445)

 

 

Pag. 12

 

 

 

DECRETO 22 settembre 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Abitare Giovane societa’
cooperativa edilizia», in Milano e nomina del commissario
liquidatore. (14A08446)

 

 

Pag. 12

 

 

 

DECRETO 24 settembre 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Il Ciotolo cooperativa
sociale Onlus in liquidazione», in Verona e nomina del commissario
liquidatore. (14A08444)

 

 

Pag. 13

 

 

 

DECRETO 24 settembre 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Cooperativa Eurotrasporti
s.r.l. piccola societa’ cooperativa in liquidazione», in Ispra e
nomina del commissario liquidatore. (14A08447)

 

 

Pag. 14

 

 

 

DECRETO 24 settembre 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Edilfermilano 2000 –
Societa’ cooperativa edilizia in liquidazione», in Milano e nomina
del commissario liquidatore. (14A08448)

 

 

Pag. 15

 

 

 

DECRETO 24 settembre 2014


Liquidazione coatta amministrativa della «Bucaneve Demo Societa’
cooperativa», in Berzo Demo e nomina del commissario liquidatore.
(14A08449)

 

 

Pag. 15

 

 

 

DECRETO 24 settembre 2014


Sostituzione del commissario liquidatore della «Societa’ cooperativa
Elisa», in Varese. (14A08450)

 

 

Pag. 16

 

 

 

DECRETO 24 settembre 2014


Sostituzione del commissario liquidatore della «S.O.G.N.O. societa’
cooperativa sociale», in Torrice. (14A08452)

 

 

Pag. 17

 

 

 

DECRETO 24 settembre 2014


Sostituzione del commissario liquidatore della «Cooperativa
Avicunicola Modenese – C.A.M. – Societa’ cooperativa a
responsabilita’ limitata», in Carpi. (14A08453)

 

 

Pag. 17

 

 

 

DECRETO 24 settembre 2014


Sostituzione del commissario liquidatore della «Cooperativa
Alternativa Vallese – S.C.R.L.», in Vallo della Lucania. (14A08477)

 

 

Pag. 18

 

 

 

DECRETO 24 settembre 2014


Sostituzione del commissario liquidatore della «Non Solo Stampa –
Tipolitografia – Societa’ Cooperativa Sociale», in Pomarance.
(14A08478)

 

 

Pag. 18

 

 

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

DELIBERA 27 ottobre 2014


Termini per la presentazione delle istanze di autorizzazione ad
operare nella Repubblica del Burundi e nel Regno di Cambogia, di cui
all’articolo 2 della delibera n. 13/2008/SG. (Delibera n.
54820/2014). (14A08601)

 

 

Pag. 19

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA DEL DEMANIO

 

DECRETO 3 novembre 2014


Individuazione di beni immobili di proprieta’ dello Stato. (14A08602)

 

 

Pag. 20

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 

COMUNICATO


Comunicato di rettifica dell’estratto della determina V & A n.
1936/2014 del 22 settembre 2014 relativo alla modifica
dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per
uso umano «Rozex». (14A08603)

 

 

Pag. 54

 

 

AGENZIA PER LA RAPPRESENTANZA NEGOZIALE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

 

COMUNICATO


Protocollo per la definizione del calendario delle votazioni per il
rinnovo delle rappresentanze unitarie del personale dei comparti –
tempistica delle procedure elettorali. (14A08544)

 

 

Pag. 54

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 

COMUNICATO


Proposta di riconoscimento della indicazione geografica protetta
«Sicilia» (14A08561)

 

 

Pag. 59

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 

COMUNICATO


Comunicato relativo al decreto 30 ottobre 2014 concernente la
graduatoria delle domande per l’accesso alle agevolazioni del Fondo
per la crescita sostenibile a favore di progetti di ricerca
industriale e di sviluppo sperimentale negli ambiti tecnologici
individuati dal programma “Horizon 2020” presentate in data 28
ottobre 2014». (14A08557)

 

 

Pag. 61