Paura mi fa la scuola

PAURA MI FA LA SCUOLA è PAURA di Umberto Tenuta

CANTO 291 LA SCUOLA FA PAURA AGLI STUDENTI

Nella Scuola regna la paura!

Gli studenti hanno paura della Scuola.

Paura delle mortificazioni: paura dei voti, paura delle note, paura delle bocciature..

 

Certo, ci sono docenti che non fondano il loro insegnamento sulla paura.

Ma sono docenti eccezionali, rari, arabe fenici.

Nella Scuola normale è la fa paura.

È l’aria della scuola che fa paura!

Gli studenti hanno paura della Scuola.

Gli studenti stanno seduti, immobili, in silenzio, con gli occhi spalancati e le orecchie tese, perchè hanno paura dei docenti.

Gli studenti ascoltano le lezioni e prendono appunti, perchè hanno paura dei docenti.

Gli studenti studiano anche nelle giornate festive e durante le vacanze estive, perchè hanno paura dei docenti.

Gli studenti imparano i geroglifici egiziani, perchè hanno paura del docente di Storia.

Gli studenti imparano le Capitali dell’Europa, perchè hanno paura del docente di Geografia.

Gli studenti imparano la Tavola pitagorica, perchè hanno paura del docente di Matematica.

Gli studenti imparano le Poesie a memoria, perchè hanno paura del docente di Italiano.

Fanciullezza, adolescenza, giovinezza di paura!

Giovinezza, giovinezza, chi vuol esser lieto sia di diman non v’è certezza!

Allegria, Allegria, finita è la Scuola, finita è la paura!

Ora tutta è finita la paura!

I libri mandi alla ventura, la cartella più non fa paura.

Sei per otto quarantotto, ti fa ricco, ricco assai, una vincita al lotto.

Della scuola che ti importa?

Ora fai una gita fuori Porta!

La vita è bella.

Anche senza la bidella!

Vai leggero, vai leggero, nella mente non ti porti nessun vero.

Tutto hai vomitato.

Tutto hai dimenticato.

Che ti serve la tabellina?

Ti basta una CINQUINA.

La Vita ti farà apprendere quello che la scuola non ti ha fatto apprendere.

Apprenderai che ovunque tu stai, in Italia tu stai, nell’Italia che Garibaldi unificò.

Apprenderai che se da Milano a Napoli tu vai, da Bologna, Firenze, Roma tu passerai.

Apprenderai le lingue del mondo a Parigi, al Cairo, a Buenos Aires.

Amico mio, e sì, amico mio della ventura, anche la poesia imparerai, quando nel cuore per la tua amata la sentirai.

Tutto imparerai senza paura.

Senza la paura della Scuola.

VIA LA PAURA DALLA BUONA SCUOLA!

Matteo l’ha detto, alla Scuola occorre cambiar verso.

I visionari della Scuola

I VISIONARI DELLA SCUOLA
Stati generali della scuola di Basilicata

di Mario Coviello

visionari1La consultazione del governo sulle proposte della “ Buona scuola “ ha coinvolto la Basilicata fin dall’uscita del documento alla fine del mese di settembre . L’assessore all’Istruzione Raffaele Liberali ha coinvolto la scuola lucana nella consultazione “ I visionari della scuola “ che ha conclusola sua prima fase il 7 novembre nel teatro di Stabile di Potenza, gremito in ogni ordine di posti. “Una discussione aperta e animata sui temi dell’istruzione e della scuola serve a tutti. La due giorni “I visionari della scuola” nasce proprio dall’idea di riflettere con tutti, a partire dagli studenti, su quale scuola vogliamo domani, su quale visione a lungo termine vogliamo concretizzare”. Lo ha dichiarato Raffaele Liberali. “Quest’iniziativa è un punto di partenza, attorno al quale tutto il territorio deve costruire per far fronte alle sfide importanti del futuro: dalle infrastrutture al dimensionamento, dall’alternanza scuola – lavoro alla scuola digitale e all’orientamento.”

Così “I Visionari della Scuola” è diventato un momento corale per discutere della scuola stessa con i suoi protagonisti. Il racconto di una scuola che vuole essere migliore. Con i seguenti capitoli:

“Gli spazi dell’educazione” (relatore Samuele Borri con Osvaldo Carnovale) verte su edilizia scolastica, scuola e territorio, tema ricollocato al centro dell’iniziativa politica e parlamentare. Si tratta di ripensare l’educazione proprio nei luoghi deputati al più significativo e prolungato incontro tra generazioni. E rimettere mano alle strutture, pensando sì a nuove scuole ma anche ai tanti piccoli accorgimenti che potrebbero subito fare molto. E’ possibile e necessario coinvolgere le famiglie e anche i ragazzi stessi in questo processo? Si parta dai loro bisogni e dalle loro idee creative. Inoltre è chiaro come la scuola debba essere sempre più un hub territoriale, il crocevia di tante reti che inevitabilmente incidono in maniera profonda sull’educazione dei ragazzi.

OrientaMenti (relatore Elena Ugolini con Camilla Schiavo) si occupa di orientamento scolastico, poli formativi, rapporto scuola-lavoro. In una situazione sociale ed economica in rapida e continua evoluzione, l’orientamento costituisce oggi più che mai una sfida per l’educazione e un fattore strategico per l’azione di coordinamento e di sviluppo delle politiche sociali e lavorative. ll potenziamento del rapporto tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro va in questa direzione. Non è solo necessario per contrastare la piaga della disoccupazione giovanile, ma anche per rendere più motivante il percorso scolastico e per formare giovani capaci di essere imprenditori di se’ stessi. Solo così gli istituti tecnici e professionali potranno potenziare la loro offerta formativa ed avere un ruolo di sviluppo delle potenzialità del territorio.

Studiare meglio, Studiare tutti (relatore Marco Rossi Doria con Pancrazio Toscano) affronta i temi:  Prima infanzia, Scuola di Base, Dispersione, Pluriclassi, Diritto allo Studio. Oggi i bambini devono imparare presto e bene, fin dalla prima infanzia e proseguendo nelle scuole primarie, per avere una base solida su cui formarsi per la vita. E’ per questo che diventa importante riflettere sui temi della preparazione e riflessione dei docenti in merito a come si apprende oggi, ai campi comuni tra più discipline, ai nuovi media per l’apprendimento, alla relazione tra scuola come comunità che accoglie e scuola come comunità che propone sapere e competenza. Importante, inoltre, l’impegno contro la dispersione scolastica, mentre occorre poi ripensare il sistema delle classi.

visionari2La scuola nell’era digitale (relatore Dianora Bardi con Mario Coviello), tratta di dotazione tecnologica scuole, infrastrutture e dotazioni tecnologiche, formazione formatori, social network. L’acquisizione dei saperi richiede un uso flessibile degli spazi, a partire dalla stessa aula scolastica, ma anche la disponibilità di luoghi attrezzati che facilitino approcci operativi alla conoscenza e per le scienze, la tecnologia, la comunicazione, le lingue comunitarie, la produzione musicale. Particolare importanza assumono quindi le dotazioni infrastrutturali delle scuole di ogni ordine e grado, per consentire l’adozione di nuovi approcci didattici ma anche per non creare isolamento culturale rispetto al mondo che cambia.

Educare al mondo che cambia ( relatore Marinella Sclavi) si occupa di  Cittadinanza Attiva, Multiculturalismo, Multilinguismo, Lingua Inglese, Etica. L’educazione alla cittadinanza rappresenta una tematica centrale nel contesto culturale odierno. Le recenti circolari sull’integrazione dei bambini e ragazzi di cittadinanza non italiana, sulla scia della ormai solida tradizione italiana di buona integrazione, chiama, in ogni caso, a un nuovo patto sociale ed istituzionale, che assume oggi forme inedite, a partire da quella di una economia orientata alla condivisione. Nel processo di cambiamento, la scuola di oggi deve essere un luogo capace di dare ai giovani le “abilità culturali” inerenti l’approccio interculturale, l’orientamento al confronto e l’educazione per diventare davvero cittadini del mondo.

E il presidente della regione Basilicata su questa iniziativa sul suo blog scrive ;

“CHI SONO I VISIONARI DELLA SCUOLA?
Sono gli ospiti nazionali, che per professione si sono occupati del tema, e ne hanno tratto una visione lunga, che superi le incrostazioni di un sistema nato spesso per accumulazione e senza strategia.
Sono i presidi delle scuole che spesso, con coraggio e volontà, portano avanti i loro istituti tra mille difficoltà, facendo il meglio che possono, con quello che hanno.
Sono le famiglie, perchè hanno l’obiettivo di chiedere il meglio per i propri figli, e alla scuola chiedono l’opportunità di lavorare di concerto per traguardare il futuro con concretezza ma anche ottimismo.
Sono i ragazzi, gli studenti di ogni età, perchè hanno la giovinezza, hanno il potere della creatività, hanno gli strumenti ma non sanno ancora utilizzarli, hanno le chiavi per capire il mondo che cambia, per interpretare le cose che accadono. Mentre accadono.
Siamo tutti noi, quando proviamo a ragionare assieme, orientati da una visione comune, senza qualunquismi, senza perbenismi, senza pessimismi.
I Visionari della Scuola è il racconto corale di una scuola che vuole essere migliore.
Condividete e partecipate tutti alla discussione.”

On line il dibattito continua sul sito http://ivisionaridellascuola.ideascale.com, registrandosi attraverso uno degli account Facebook, Twitter, Google, Yahoo, Linkedin o con una semplice mail per esprimere le proprie idee e proposte.

Spirulina Prize

SCHEDA PROGETTUALE INFORMATIVA

 

Denominazione del Progetto: NUTRACEUTICA IN TOSCANA (NUTRA-TUSCANY)

Anno*: 2013

Sviluppi della Nutraceutica in Toscana: la spirulina alimentare come alimento funzionale

Acronimo: NUTRA-TOSCANA Costo del progetto:.. 200.000 euro

 

(*Anno di lancio del progetto. Si ricorda che sono ammessi alla selezione Progetti per i quali l’investimento sia già stato deliberato alla data di presentazione della domanda siano essi in fase di lancio, in corso di svolgimento o conclusi. In caso di progetti conclusi o in corso di svolgimento alla data di presentazione della domanda, la fase principale del progetto deve essere stata realizzata dopo gennaio 2012. NON SONO AMMESSI PROGETTI GIA’ PRESENTATI ALL’EDIZIONE 2013 DEL PREMIO)

 

 

Descrizione sintetica del Progetto: (max 2000 battute)

 

NUTRA-TOSCANA- (Sviluppi della Nutraceutica in Toscana) -Proposta per il Bando Regionale :

Su ” Nuovi alimenti funzionali anche in un’ottica di cooperazione internazionale e di supporto ai Paesi in via di sviluppo.” http://www.regione.toscana.it/-/bando-pubblico-per-progetti-di-ricerca-nel-settore-nutraceutica .

Coordinatore EGOCREANET – ONLUS di Ricerca e Sviluppo <egocreanet@gmail.com> ; Organizzazione Non Lucrativa di Ricerca e Sviluppo le cui attività scientifiche e culturali si esprimono mediante la promozione della ricerca scientifica, dell’innovazione culturale e della creatività artistica con fini di utilità e volontariato Sociale

 

Il Progetto NUTRA-TUSCANY di ricerca scientifica ed innovazione tecnologica di si propone di rispondere alla domanda di EXPO 2015 “Come nutrire in modo sostenibile un mondo sempre più popolato?” Vedi: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=41993

Il progetto si basa su favorire la nutraceutica a base di “Spirulina “una micro-alga di colore verde-blu, che appartenente alla famiglia dei cianobatteri foto sintetizzanti che contiene principi di elevato valore nutrizionale, noti in dall’ antichità, ma che oggi assume un elevato valore di innovazione alimentare tale da essere definita dalla FAO (2007) il “cibo del futuro”. Per tali ragioni e per i suoi vasti campi d’applicazione nell’ambito della nutrizione umana ed animale, dell’energia rinnovabile, dell’abbattimento della CO2, del trattamento delle acque, e in generale per il benessere della persona, la spirulina riscontra oggi rinnovato interesse scientifico per lo sviluppo del “green business development”. Il progetto è pertanto orientato a incentivare la innovazione e la biodiversità della produzione Agricola di qualità in un quadro finalizzato al miglioramento nutrizionale per la salute della popolazione attiva (in particolare per anziani e per lo sport) e per sviluppo eco-sostenibile del territorio Regionale Toscano. Il progetto è stato sottoscritto da un partenariato composito che ha visto la partecipazione di tra soggetti Istituzionali (ASF-toscana), Dip. Agraria Univ. Firenze, Spin Off, Le Terme di Casciana (PI) e vari Agriturismi in Toscana. Il progetto ha avuto la collaborazione di reti di cooperazione tra Europa ed Africa ed una lettera di encomio della Commissione Scientifica di EXPO.

 

Descrizione delle applicazioni del Progetto: (max 2000 battute)

Si annoverano tra i risultati attesi dal Progetto NUTRA – Tuscany basato su una strategia di <Social Responsability> con elevati valori di rispetto ambientale e miglioramento sociale nel settore della futura produzione alimentare funzionale ed utile ad migliorare la salute e garantire ricadute di collaborazione e sviluppo in vari paesi Africani.

à A breve termine:

  • RICERCA sulla SPIRULINA Alimentare per lo sviluppo di New Food Design
  • Rendere più appetibile il gusto della spirulina ed arricchirnento le sue proprietà nutrizionali
  • Analizzare soluzioni sostenibili per migliorare NUTRIZIONE e SICUREZZA Alimentare ,

à A più Lungo termine

  • Ripensare al cibo del futuro mediante l’arricchimento nutrizionale degli alimenti tradizionali.
  • Sviluppare una economia di innovazione Alimentare al fine di superare la malnutrizione cronica,
  • Favorire un miglioramento nutritivo per sopperire alle esigenze dello sviluppo fisico e mentale.

 

Pertanto la Descrizione delle applicazioni del Progetto ha le seguenti caratteristiche:

1) – Innovazione di processo e di prodotto: Avanzamento della Ricerca finalizzata alla creazione di un prodotti nutraceutici innovativi a base di spirulina ad elevato valore nutritivo necessari in particolare per migliorare le diete per anziani e sportivi ed altri target con esigenze nutrizionali specifiche.

2) – Identificazione e miglioramento dei componenti biochimici della Spirulina alimentare: a) allo scopo di migliorarne il gusto e la digeribilità e proprietà nutritive, b) sostenibili ed a basso impatto ambientale con lo scopo di ridurre i costi di produzione e di mercato.

3) – Studio condizioni di coltura: influenzando i principali parametri di crescita (temperatura, luce, CO2) e per ridurre la tossicità evitando contaminazioni microbiche mediante la realizzazione di reattori con sensori di controllo e di fortificazione mediante microelementi per incrementare il contenuto proteico, e vitaminico, … il potenziamento attività antiossidante ecc...

4) – Sperimentazione con Imprese: Verranno prodotti alimenti funzionali, fortificati, quali la pasta, le bevande, biscotti, barrette energetiche, ecc. che contenendo “spirulina”, prodotta con criteri di purezza e valore nutritivo caratterizzato e certificato, che assumeranno elevate potenzialità di mercato.

Genesi e Storia del Progetto: (max 2000 battute)

Recenti trends economici vedono un innalzamento della spesa per malattie ed ospedalizzazione dovuto, sia all’ aumento della popolazione che al continuo allungamento della vita. Di conseguenza vanno ricercate nuove strategie di prevenzione alimentare della salute, cosi che si è creata una alleanza nel mondo tra Produzione Agricola specializzata e di qualità e la industria per definire prospettive di innovazione di produzione e di prodotto in Agricoltura. In seguito alla crisi economica contemporanea la prevenzione della salute è divenuta infatti il fulcro della attenzione economica mondiale e pertanto della a produzione agro-alimentare di alta qualità‘ e la specializzazione per la produzione di cibi altamente funzionali basati sulla ricerca di nuove fonti proteiche, e di vari di micro elementi e vitamine necessari per realizzare cibi e bevande fortificate di alto valore nutritivo e salutistico.

In tal modo il mercato correlato alla prevenzione della nutrizione si sta espandendo con la produzione di supplementi e fortificazioni alimentari provenienti da la estrazione di nutrienti da piante tropicali .Pertanto la Fortificazione alimentare con spirulina ed altri simili produzioni sarà utile per migliorare la collaborazione internazionale con l’Africa e vari paesi emergenti. Il futuro dei prodotti alimentari sarà in gran misura impostato su un NUOVO DESIGN basato sulla fortificazione nutraceutica. In particolare la Spirulina, date le sue eccezionali proprietà nutrizionali può essere utilizzata in agricoltura, nella industria alimentare, nella medicina, e nella cosmetica e nella produzione di energia da biomasse. Oltre ad alto contenuto di macro e micronutrienti. La spirulina possiede diverse documentate attività farmacologiche. Tra tutte le proprietà della Spirulina evidentemente spicca l’utilizzo nella fortificazione della alimentazione umana tra cui bevande, prodotti da forno, caramelle, dolci gel, latticini e dolciumi dove vengono introdotte spiruline come funzionale ingrediente alimentare. Pertanto grazie a una nutrizione fortificata con spirulina l’impatto sulla salute dei cittadini può essere sostanzialmente migliorato agendo come fattore di una nuova vitalità e benessere psicofisico.

 

 

Beneficiari del Progetto: (max 500 battute)

Il progetto nasce con la finalità principale di valorizzare il tema della emergente cultura della produzione Nutraceutica. In tale la microalga Spirulina per le sue elevate proprietà nutrizionali trova tra i beneficiari del progetto anziani sportivi e bambini. Viene utilizzata nei centri benessere negli ospedali e nelle cure termali sia come cibo che come additivo di numerosi prodotti. Nel settore della produzione di Spirulina, beneficiari sono, aziende agricole ed industrie nutraceutiche e spin off di ricerca e sviluppo della innovazione alimentare e nutrizionale.

 

Stato della proposta:

NB: Investimento soggetto alla vincita dei Bandi a cui abbiamo partecipato.

  • Investimento deliberato ma non ancora avviato                                                                                                   No
  • In corso di svolgimento                                                                                                                                                                             No
  • Concluso                                                                                                                                                                                            No

 

Fonti di finanziamento:

Contributo pubblico – Si riportano due elementi:

  • Impegno totale – importo totale se verra ammesso al finanziamento, 200.00 EURO
  • Parziale Contributo (5.000 EURO) da altri fondi provenienti dal Progetto Europeo Nutra Africa (Vedi Progetto NUTRition-agricuture for Africa https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=45149
  • Va messo in evidenza che Come NGO di R&S no for profit, EGOCREANET ( vedi: www.egocrea.net; e per la formazione interattiva, www.edscuola.it/lre.html) agisce attivando progetti che vengono sviluppati preferenzialmente sulla base del volontariato scientifico e culturale con adesioni di livello internazionale organizzate via internet e altri tool interattivi (Facebook, blogs, platforms , on Riviste on Line … ecc)
  • Vedi Profilo EGOCREANET in: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=38949.

 

Rapporto con progetti pubblici o associativi volti all’innovazione in Toscana

Art. 3 Regolamento: soggetti che svolgono un ruolo importante nel sostegno del sistema imprenditoriale e associativo toscano (max 1000 battute):

 

COLLABORAZIONE E/O SUPPORTO DI SOGGETTI PUBBLICI O PRIVATI (elencare) _____________________

Partners del Progetto NUTRA-TOSCANA :

AGRITURISMI ED IMPRESE IN TOSCANA.


 

Incremento di fatturato imputabile al progetto:                                       NO

 

 

 

Se si riportare di seguito dettagli quantitativi (max 500 battute):


 

Incremento occupazionale imputabile al progetto (in Toscana):           SI

Se si riportare di seguito dettagli quantitativi (max 500 battute):

Non tutte le strategie di innovazione possono quantificarsi in termini di occupazione. Infatti la strategia di favorire una innovazione aperta e concettualmente dirompente decisiva per generare lavoro. In particolare come ONG, non ci proponiamo l’obiettivo di assumere dipendenti, ma di sostenere la evoluzione delle politiche di coesione in clusters tra impresa e ricerca che abbiano un marcato ruolo di responsabilità sociale nel massimizzare il valore aggiunto della conoscenza scientifica e tecnologica nel quadro di una crescita ecologicamente e socialmente sostenibile.

 

Stima eventuali ricadute occupazionali future se non realizzate (giustificare la previsione) NO

(max 1000 battute):


Internazionalizzazione dell’Impresa in seguito al Progetto:                   SI

Paesi e soggetti:

Nel corso del progetto NUTRA AFRICA http://www.eurosportello.eu/sites/default/files/nutra-africa.pdf abbiamo avuto occasione di contattare come stakeholders del suddetto progetto Europeo per la collaborazione tra Europa ed Africa i seguenti soggetti per possibili future collaborazioni.

 

 


Pubblicazioni e riconoscimenti relativi al Progetto:

(1)-Mario Tredici : http://www.georgofili.it/uploaded/570.pdf

(2)- Fabio Barbato: http://old.enea.it/produzione_scientifica/pdf_brief/Barbato_Microalghe.pdf

(3)- ENEA: http://www.enea.it/it/produzione-scientifica/EAI/anno-2013/biotecnologie-per-lo-sviluppo-sostenibile/le-microalghe-come-bio-fabbriche-per-composti-ad-elevato-valore-aggiunto

(4)- WIKIPEDIA: http://it.wikipedia.org/wiki/Arthrospira_platensis

(5)- Paolo Manzelli: http://www.caosmanagement.it/menu-87/126-nutraceutica-in-toscana

(6)- Apulia-Kundi: http://www.apuliakundi.it/

(7) – Spirulina Blog in EXPO 2015: http://www.spirulinablog.it/microalghe-protagoniste-all-expo-milano-2015/#more-570

 

 

Eventuali altre ricadute positive del Progetto, sia dirette che indirette, sull’azienda e sul sistema produttivo locale e regionale, sia di settore che in generale (visibilità del brand, posizionamento dell’azienda e dei prodotti sul mercato, etc. – (max 2000 battute):

Il Progetto NUTRA–Tuscany si propone di favorire il posizionamento delle proprie attività di Ricerca nella collaborazione internazionale nel settore della Future of Bioeconomy Communication.

EGOCREANET coordinatore del progetto NUTRA–Tuscany è infatti una ONG specializzata nella costituzione di consorzi -progettuali di sviluppo internazionale nel quadro della diffusione e divulgazione strategica della comunicazione scientifica trans-disciplinare nell’insieme cognitivo riguardante le scienze della vita. In tale contesto ci proponiamo di divulgare I benefici del cambiamento la le concezioni meccaniche e le concezioni della biologia quantistica che si accentrano sulla evoluzione delle conoscenze del cervello e delle sue funzionalità creative, emozionali e di comunicazione intuitiva e simultanea. Vedi: EGOCREANET in: https://www.b2match.eu/science-society-2015/participants/31


 

Altre notizie utili e rinvio ad eventuali documenti allegati (max 500 battute)

IN ALL: : “Lettera di apprezzamento Comitato Scientifico EXPO 2015 “.

 

Si invia a fri.i2l2013@pec.it rappresentazione sintetica del progetto (file

“Immagine Progetto”)

 

 

 

Il sottoscritto Paolo Manzelli dichiara di essere informato che l’acquisizione ed il trattamento anche informatico dei dati contenuti nella presente domanda e nei relativi allegati è effettuato per le finalità e le attività previste dalla normativa che disciplina il trattamento dei dati e che con la sottoscrizione della presente domanda autorizza il trattamento dei dati nel rispetto della normativa sulla tutela della riservatezza. In particolare lo stesso autorizza che titolo dei progetti, nome dell’impresa/organizzazione, e rappresentazione sintetica del progetto entro il file compilato “Immagine Progetto” possano essere oggetto di comunicazione e divulgazione in occasione della cerimonia di premiazione.

 

luogo e data: Sesto Fiorentino (FI), 07.11.2014                    firma _______________________

 

Il sottoscritto Paolo Manzelli dichiara che le informazioni contenute nella presente scheda sono conformi alla realtà. La segreteria organizzativa si riserva di verificare la veridicità delle informazioni, in caso di vincita.

luogo e data: Sesto Fiorentino (FI), 07.11.2014                    firma _______________________

 

 

Il lupo ha paura della LIP?

IL LUPO HA PAURA DELLA LIP?

di Claudia Fanti

 

Allora ci siamo quasi: la consultazione del governo dal titolo “La buona scuola” sta per terminare. Si vedrà cosa verrà diramato: ritengo che emergerà di tutto.
Ciò che non mi è dato di capire è la riluttanza del governo e di tanti soggetti politici e sindacali a prendere in considerazione la Legge di Iniziativa Popolare per una buona scuola per la Repubblica che fin dal 2006 è depositata in Parlamento e che è stata riproposta e firmata da parlamentari di diversi schieramenti politici circa un mese fa.
Non era bastato l’iter che aveva già percorso per arrivare in Parlamento.
Come mai, ci si chiederà.
Io credo che succeda ogni volta che la componente docenti-genitori-studenti riflette concretamente sulle necessità del sistema partendo dall’interno delle classi reali con i loro problemi.
Peccato.
Sì, una consultazione come quella governativa online è molto alla moda, tuttavia noi non potremo mai verificare quali e come siano i corpi reali, con gli occhi reali, le menti reali che ci restituiranno i risultati. Invece il percorso per giungere alla LIP è stato incredibilmente faticoso, scuola per scuola, casa privata per casa privata, discussioni lunghissime, confronti serrati fra persone in carne e ossa che di notte si incontravano scrivendo sui bloc-notes appunti nero su bianco, selezionando parole dense di significati che vibravano della scuola vissuta di giorno.
Nella LIP si può credere per ripartire dal concreto dei bisogni quotidiani, non ripetendo gli errori del passato, di un passato con decreti piovuti dall’alto, tagli profondi e mai rimarginati, e di un presente nel quale la democrazia ha assunto l’aspetto di una videata nel computer.
Di cosa si parla nella ormai famosa, non abbastanza, LIP, tenuta in un angolo o disprezzata come datata (si vorrebbe rottamare ciò che non ha ancora compiuto 10 anni, nonostante che i problemi siano ancora quelli del 2006, anzi sicuramente peggiorati)
Vediamo un po’, si parla di:
1) rispetto della Costituzione
2) della Convenzione dei Diritti dell’infanzia
3) di crescita dei soggetti
4) di cura dell’acquisizione consapevole di saperi con un’attenzione costante all’interazione e all’educazione interculturale
5) della scuola come luogo (c’è anche un bel passaggio sull’edilizia scolastica) dove si impara ad imparare attraverso un sistema basato su laboratori, lavoro cooperativo, gioco, apertura delle scuole anche pomeridiana in un tempo gestito dagli studenti stessi
6) dell’importanza dei nidi, della scuola dell’infanzia della durata di tre anni (senza anticipo), con l’ultimo anno reso obbligatorio, della scuola elementare della durata di cinque (senza anticipo) anni e della scuola media della durata di tre anni
7) della scuola superiore con il biennio unitario e un triennio d’indirizzo
8) Si scrive dell’obbligo scolastico e che debba iniziare col compimento del quinto anno e durare fino al diciottesimo anno d’età e che va assolto all’interno del sistema educativo di istruzione.
9) si scrive nero su bianco di volere offrire a ciascuno/a una risposta alle proprie esigenze di crescita e a tutti/e la possibilità di superare le eventuali difficoltà incontrate. Si prevede la non ammissione alla classe successiva solo se il progetto d’individualizzazione predisposto per superare le relative difficoltà di apprendimento non abbia avuto efficacia comprovata. Si afferma che in caso di non ammissione la scuola ha il dovere di progettare il raggiungimento degli obiettivi prefissati nell’anno successivo

 

10) si dice che sono necessari con urgenza investimenti e sinergie professionali per combattere la dispersione e il disagio in tutte le sue forme, così come per la valorizzazione delle diversità e il sostegno all’alfabetizzazione e all’integrazione degli alunni/e migranti
11) si ricorda che la prima condizione di fattibilità é rappresentata dalla formazione di classi meno numerose delle attuali, in cui sia rispettato il tetto massimo di ventidue alunni per classe, da abbassare ulteriormente nei casi in cui siano inserite persone diversamente abili
12) e per quanto scritto sopra chiede di prevedere dotazioni organiche aggiuntive, e di potenziare quelle già esistenti, sia per la lotta alla dispersione sia per il sostegno all’handicap sia per l’alfabetizzazione degli alunni/e migranti e che tali problematiche vanno identificate, curate e monitorate con professionalità adeguate e attenzione costante.
13) Si richiama l’attenzione sugli organici che devono essere stabili, adeguati per numero, formati alle dinamiche di insegnamento-apprendimento e con pari dignità, senza gerarchie di ruolo, giuridiche e funzionali e si ricorda che la stabilita` dell’organico consente il rispetto di quella continuità didattica che finora é sempre stata la prima caratteristica di qualità ad essere sacrificata in nome di esigenze di natura puramente economica. Si informa il legislatore per evitargli di ripetere i gravi errori del passato che la stabilità si realizza assegnando incarichi a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti e si sostiene che la stabilizzazione dei precari è indifferibile, anche per un senso di equità di derivazione costituzionale, verso professionisti che da troppo tempo sono trattati in modo lesivo della loro dignità professionale.
14) Questo quattordicesimo punto mi pare di infinita importanza e ben più profondo il contenuto se confrontato con il concetto di meritocrazia a percentuale de La Buona Scuola: qui nella LIP si parla di qualcosa di irrinunciabile per tutti i docenti: la formazione, ma di quella centrata non solo sull’ammodernamento delle conoscenze disciplinari del/della docente, bensì sull’apprendimento in situazione, sulla ricerca-azione, la sperimentazione di comportamenti e tecniche tendenti a migliorare i risultati dell’azione collettiva dei gruppi che operano in una scuola privilegiando modalità trasversali come la comunicazione, la relazione, il lavoro di team…
15) Si affronta il nodo dei Programmi e si dice che la stesura dovrebbe essere fatta dai docenti di ogni ordine e grado, anche con l’intervento di esperti, ma non solo di questi ultimi come sempre è avvenuto nel passato con risultati tutt’altro che accettabili, vista la bulimia dispersiva causata in parte dalla massiccia invasione degli specialisti di ogni materia.
16) Si parla di autogoverno della scuola da parte dei docenti, di Organi Collegiali partecipati da tutte le componenti scolastiche, si dice di voler valorizzare il ruolo dei docenti: insomma c’è la presa d’atto che finora con un sistema piuttosto gerarchico si è più che altro delegato più che avere costituito una “comunità educante” dalle pari responsabilità condivise.
17) Si chiede per la scuola dell’infanzia l’obbligo del terzo anno di frequenza
18) per la scuola primaria si rivogliono ripristinati il tempo pieno e i moduli con compresenze per attività di recupero e potenziamento
19) C’è una grande attenzione al segmento della scuola media e si auspica il coinvolgimento dei soggetti interessati per attivare sperimentazioni che possano trovare strade per superare i punti di debolezza del suo impianto frammentato.
20) Per le superiori viene previsto un biennio unitario di 30 ore più sei di orientamento per fornire le basi a tutti gli studenti, affinché possano scegliere un triennio che offra loro la possibilità di individuare una macroarea fra cinque.
21) Si parla di stage, percorsi studio-lavoro che riguardano tutte e cinque le macroaree e si é voluto regolamentarli per superare i limiti che tutti questi anni di esperienza hanno evidenziato.
22) L’esame di Stato prevede di essere tenuto da commissioni miste, costituite per il 50 per cento da docenti interni e per il 50 per cento da docenti di altro istituto. Il diploma conseguito ha valore legale e dà accesso a tutti i livelli successivi di istruzione e formazione ed al mondo del lavoro.
23) Si chiede infine l’abrogazione della Legge Gelmini e dei decreti ad essa collegati.


Che c’è d’aver paura nel discutere in Parlamento una legge popolare tanto chiara, “sentita”dalle componenti scolastiche e che è stata “vissuta” giorno per giorno?
No, credo proprio che non lo si voglia fare per partito preso, forse per dimostrare al mondo ancora una volta la forza del potere che scende dall’alto fino agli schermi dei pc apparentemente neutri e innocenti di casa nostra facendoci ritrovare in solitudine senza contraddittorio a rispondere a domande che si sarebbero potute porre in un altro modo, in qualsiasi altro modo.
Si sa, anche le domande indirizzano le risposte.
Io ad esempio non ho trovato le domande a cui avrei volentieri risposto.
Non ci sono, quindi non ho potuto rispondere perché quelle scritte nel questionario già contengono un’idea di scuola: l’idea di scuola, di società, di essere umano, si dovrebbe condividere prima, lentamente, in tutta la società, negli anni, altrimenti mi giunge come un colpo in testa l’idea del mondo del governo del momento presente, e per la scuola questo è l’errore più grave: la scuola non deve pensare soltanto al presente, al contrario essa deve avere visioni, spingersi a un’aspra critica dei miti presenti, deve costruire l’isola che ancora non c’è.

R. Bradbury, Fahrenheit 451

In nome dei libri

di Antonio Stanca

bradburyNella collana “Classici Moderni” promossa dalla Oscar Mondadori è stato pubblicato nel 2013 il famoso romanzo Fahrenheit 451 dello scrittore americano Ray Bradbury. La traduzione è stata di Giorgio Monicelli. Lodevole è questo progetto della casa editrice milanese, molto utile si sta rivelando poiché non solo segnala opere dell’età moderna divenute tanto importanti da poter essere considerate dei capolavori indiscussi, dei classici appunto, ma fa anche giungere la loro conoscenza ad un pubblico molto vasto dal momento che le propone ad un prezzo accessibile. S’impara che anche la modernità ha i suoi classici e quali sono grazie alla Mondadori che li sta pubblicando. Come le epoche precedenti anche la moderna è stata percorsa da una letteratura, da un’arte, da una filosofia, da una scienza e da ogni altra forma del sapere, del pensare, del sentire umano, anch’essa ha assistito alle loro espressioni più alte, a quelle destinate a valere per sempre, a segnare, a formare la sua storia.

Una di queste, un classico è Fahrenheit 451, il romanzo di fantascienza che ha reso celebre il suo autore in tutto il mondo e che ancora continua a suscitare interesse e ammirazione. Bradbury lo scrisse nel 1953, quando aveva trentatré anni, e lo fece ampliando il precedente romanzo Gli anni del rogo scritto nel 1951 e pubblicato sulla rivista “Galaxy Science Fiction”. Era un autore già conosciuto perché nel 1950 aveva avuto un grande successo con Cronache marziane, un’altra opera di fantascienza nella quale aveva raccolto e ordinato alcuni precedenti racconti. Fahrenheit 451 è, però, il romanzo che lo farà ricordare per sempre, quello che avrà una trasposizione cinematografica pure di successo ad opera del regista francese François Truffaut.

Ray Bradbury, nato a Waukegan (Illinois) nel 1920 e morto a Los Angeles (California) nel 2012, aveva cominciato a scrivere prima degli anni ’50 e non solo di fantascienza. Nel 1934, a causa della Grande Depressione, la famiglia si era trasferita in California e qui intorno agli anni ’40 Bradbury era venuto a contatto con un ambiente culturale impegnato in una produzione di genere fantascientifico. In questo genere ed anche in quello poliziesco e noir comincerà egli a scrivere soprattutto racconti che pubblicherà sulle riviste del posto. E come agli inizi cosi alla fine della sua attività sempre in diversi generi, poliziesco, giallo, macabro, fantastico, fantascientifico, si mostrerà impegnato e sempre la forma del racconto mostrerà di preferire pur essendo divenuto famoso con i romanzi. Alla sua vasta produzione narrativa si aggiungerà quella di carattere saggistico, poetico, lirico e pure sceneggiatore cinematografico sarà Bradbury per un certo tempo. Soprattutto scrittore di racconti rimarrà, tuttavia, e molte saranno le raccolte da lui pubblicate. Molti riconoscimenti gli saranno attribuiti, molti meriti gli verranno riconosciuti e in particolare quello di aver saputo rinnovare il genere fantascientifico, di averlo arricchito di elementi nuovi, di altri contenuti. La sua fantascienza non è solo invenzione, non rimane separata dalla realtà, dalla vita, dalla storia ma sta insieme ad esse, non è solo fantasia ma anche verità. In Fahrenheit 451 l’invenzione di uno Stato tanto autoritario da istituire le Caserme del fuoco con i suoi militi del fuoco, il suo Segugio meccanico, da incaricarli di individuare le case dove c’erano libri e distruggerli insieme alla casa e se necessario insieme al proprietario, ha un significato ben più ampio. Le paure, i terrori di chi viene scoperto in possesso di libri, gli incendi, le distruzioni che seguono ed alle quali il romanzo fa assistere con tanta crudeltà, vogliono alludere alla grave situazione che i tempi moderni hanno comportato per tutta quella cultura che ad essi è giunta tramite i libri. Con la modernità, vuol dire Bradbury, si è finito di leggere libri perché altri modi, radiofonici, televisivi, telematici ed altri, hanno sostituito quella forma di conoscenza e finito è pure quanto, tramite essa, era sempre giunto dal passato, si era sempre saputo di quella cultura che costituiva la tradizione. Niente era rimasto di tutto questo, tutto era andato distrutto come appunto avveniva con i militi del fuoco quando mettevano in azione i loro lanciafiamme nelle case dove era stata segnalata la presenza di libri. Questi non ci dovevano più essere, non dovevano più avere una funzione di trasmissione, di formazione, di elevazione ché di massa dovevano essere la società e la sua cultura, uguale per tutti, livellata, diffusa da mezzi comuni, meccanici doveva essere questa.

Non completamente convinto di una simile situazione si mostra, però, lo scrittore dal momento che capace di riflettere, di pensare a quello che sta facendo, agli incendi che provoca nelle case dove viene inviato, fa vedere uno dei militi del fuoco, Guy Montag. Sono bastati alcuni scambi avuti con una ragazza di diciassette anni che abita vicino alla sua casa perché Montag cominciasse a ricredersi, a dubitare del suo lavoro. La ragazza, semplice, spontanea, innamorata della bellezza, della verità, della libertà, della vita e di quanto, compresi i libri, contiene le loro voci porterà Montag a non voler più lavorare, ad opporsi a quanto gli viene ordinato, a salvare i libri che gli capitano, a conoscerli, a leggerli, a scoprire perché sono sempre valsi ed ancora valgono. Lui, milite del fuoco, diventerà il peggiore nemico dei militi del fuoco, sparerà contro di loro, li ucciderà, sarà ricercato dalla polizia, fuggirà lontano da tutti, anche dalla moglie che mai gli era stata vicina, si metterà alla ricerca di quella felicità che ormai è convinto solo i libri possono dare. S’imbatterà in una compagnia di cultori dei libri, del pensiero, delle parole che i libri contengono, si unirà a loro, li seguirà nel viaggio lunghissimo che hanno intrapreso intorno al mondo allo scopo di diffondere, di far conoscere quanto è provenuto loro dai libri, quanto hanno imparato da essi, la saggezza che hanno acquisito leggendo. In un elogio, in un’esaltazione della lettura si trasforma un’opera che era cominciata con la condanna dei libri e di chi leggeva. Un romanzo di carattere umanistico diventa Fahrenheit 451, un esempio, un’indicazione da seguire. E merito del Bradbury è stato quello di aver saputo combinare una vicenda così irreale con una realtà tanto vera, di aver trasformato in un messaggio di carattere morale un evento completamente immaginario. Ha fatto stare insieme elementi molto diversi, ne ha ricavato un unico corpo al quale non sono mancati aspetti poetici, lirici. Molto lo scrittore ha saputo far rientrare nella sua opera grazie anche ad un linguaggio incredibilmente ricco e scorrevole, tanto l’ha saputa comporre da renderla unica, da non farla mai dimenticare.

Caos supplenze, pasticcio Cineca e Tfa bloccato: l’autunno nero dell’Istruzione

da IlFattoQuotidiano.it

Caos supplenze, pasticcio Cineca e Tfa bloccato: l’autunno nero dell’Istruzione

Una serie di errori e problemi di varia natura stanno trasformando in un incubo la rivoluzione della scuola italiana promessa dal premier Renzi. E sono in molti a chiedere le dimissioni del ministro Giannini

Sindacati-Governo ai ferri corti: a dicembre sciopero per il mancato rinnovo dei contratti

da La Tecnica della Scuola

Sindacati-Governo ai ferri corti: a dicembre sciopero per il mancato rinnovo dei contratti

 “Se la legge di stabilità non destinerà le risorse per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, i sindacati” indiranno lo stop, hanno tuonato i responsabili della triade Cgil, Cisl e Uil in piazza, a Roma l’8 novembre, per la manifestazione nazionale unitaria: per sbloccare gli stipendi fermi dal 2010 servono due miliardi, altrimenti non ci fermeremo, neanche dopo lo sciopero.

Il rapporto dei sindacati con il Governo è ai ferri corti. Lo hanno ribadito segretari generali del pubblico impiego nel corso della manifestazione unitaria svolta a Roma l’8 novembre per chiedere lo sblocco dei salari, dopo che la contrattazione è ferma dal 2010. “Se la legge di stabilità non destinerà le risorse per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, i sindacati di categoria faranno lo sciopero generale a dicembre”, hanno tuonato i responsabili della triade Cgil, Cisl e Uil.

“Basta con le menzogne. Continueremo la mobilitazione anche con lo sciopero generale fino a quando il Governo non darà risposta alle nostre richieste. Sarà uno sciopero senza se e senza ma”, ha spiegato il segretario generale della Fp-Cgil, Rossana Dettori.

“Basta con le bugie”, ha detto anche il segretario generale della Cisl Fp, Giovanni Faverin: “Non è vero che non ci sono i due miliardi che servirebbero per il rinnovo del contratto per il 2015”, bloccato già dal 2010. “Se il Governo non metterà le risorse necessarie nella legge di stabilità, a dicembre faremo lo sciopero generale di tutti i lavoratori pubblici e della scuola. Non ci fermeremo – ha poi aggiunto minacciosamente – neanche dopo lo sciopero”.

“Noi diciamo che vogliamo il rinnovo del contratto nazionale ed una riforma della P.A. che risponda ai bisogni dei cittadini e non della politica”, ha aggiunto Dettori spiegando che “oggi siamo in piazza visto che il Governo non ci ascolta nei luoghi deputati. Da qui ribadiamo le nostre richieste al premier Renzi e al ministro Madia”.

Il 9 novembre 1989 la caduta del Muro di Berlino

da La Tecnica della Scuola

Il 9 novembre 1989 la caduta del Muro di Berlino

 Nel pomeriggio del 9 novembre di 25 anni fa, dopo mesi di segnali, il Muro che separava in due Berlino e che era anche il simbolo della Guerra Fredda, si aprì di colpo e un flusso di gente in festa poté riabbracciassi: un’epoca storica finiva. Da quel momento iniziò pure il declino dell’Urss e 3 giorni dopo Occhetto cambiava nome al Pci

Domenica 9 novembre tra migliaia di turisti e di berlinesi, e fra ottomila ballons per una lunghezza di 15 km sulle tracce del Muro di Berlino, alla Porta di Brandeburgo Daniel Barenboim dirigerà l’Inno alla gioia di Beethoven. A conclusione i palloni saranno liberati in volo. Altro punto di incontro il famoso e famigerato Checkpoint Charlie, uno dei tre passaggi di frontiera controllati dagli americani, che divenne famoso già nell’anno della costruzione del muro, quando i carri armati sovietici e americani si fronteggiarono qui in un momento di alta tensione tra Occidente e Oriente.

La rievocazione di quella giornata di 25 anni fa attraverso l’Ansa

Quando qualche giorno prima, il 18 ottobre, Erich Honecker, il capo di Stato e del partito comunista nella DDR, si era precipitosamente dimesso, lasciando il posto a Egon Krenz, il nuovo Presidente del Consiglio di Stato aveva annunciato una svolta, ‘Wende’, che in realtà non aveva affatto capito: disse infatti di essere entrato in carica “per mantenere la sovranità statale della Ddr”.

Diecimila tedeschi dell’est avevano però già lasciato il Paese, per fuggire in occidente attraverso l’Ungheria, o tentando la fortuna con metodi a dir poco avventurosi: c’è un piccolo prezioso ‘museo della fuga’ che li racconta a Berlino. E altre decine di migliaia protestavano ogni giorno nelle piazze della città della Repubblica democratica tedesca, per chiedere pace e libertà, con lo slogan “Wir sind das Volk!”, “Noi siamo il popolo!”. Un fiume umano fu artefice della oggi celebrata ‘rivoluzione pacifica’, che avrebbe portato, di lì a qualche giorno, a gridare “Wir sind ein Volk!”, “Noi siamo un popolo!”.

Nonostante si fosse smantellato il Politburo della Sed, nessuno in Germania aveva previsto l’epilogo. Che arrivò in una conferenza stampa in cui il regime, attraverso il ministro della Propaganda Guenter Schabowski, annunciò improvvisamente un’apertura: la libertà di viaggio verso l’ovest.

Un giornalista italiano, il corrispondente dell’epoca dell’ANSA, Riccardo Erhman, pose una domanda: da quando sarà in vigore la legge? “Da subito”, fu la risposta.

Le agenzie di stampa batterono queste parole, e il popolo inondò il confine: quel Muro lungo 155 km, eretto in una notte (fra il 12 e il 13 agosto del 1961, per mettere freno all’esodo verso l’ovest), fu cancellato dalla ‘faccia’ della città. Quel che seguì, la riunificazione tedesca, il 3 ottobre del 1990, fu il capolavoro politico del cancelliere Helmut Kohl. Fra qualche giorno, a scendere in piazza per una grande festa popolare, alla Porta di Brandeburgo, epicentro del terremoto che travolse il cordone di cemento che impediva di vedere il retro della quadriga a chi ce l’avesse di fronte, saranno i nuovi tedeschi. Primi della classe in Europa, ostinati e dogmatici sul ‘rigore’, vengono accusati di essere causa di un possibile disastro nel continente, ormai preda di populisti antieuro.

Ma questi tedeschi sono innanzitutto un popolo moderno, che ha fatto i conti con la sua storia. Il popolo geloso della crescita, e virtuoso alle urne, che non chiede di abbassare le tasse anche pensando ai debiti dei figli. Il popolo certamente orgoglioso delle sue auto, e leader dell’export, locomotiva dell’Ue, dopo aver inglobato un paese comunista riducendo in modo sorprendente le differenze fra ‘Ossi’ e ‘Wessi’.

E un popolo che non ha più paura di mostrare i colori della sua bandiera – fino a qualche anno fa tabù come ogni simbolo nazionale – e di festeggiarsi come Campione del Mondo.

Berlino, 3,5 milioni di abitanti, è oggi la città in cui un direttore d’orchestra argentino, Daniel Barenboim, è il vero padrone di casa della scena musicale: e sarà lui a dirigere il quarto movimento della Nona di Ludwig van Beethoven, mentre, con grandioso colpo d’occhio, verranno liberati 8000 ballons illuminati lungo la traiettoria del Muro.

È una città ormai quasi normale, seppur ancora straordinaria. Il fascino custodito dal suo ritardo, dovuto al travagliato dopoguerra, proprio quell’anomalia che la tagliava in due, separando le famiglie, ha costituito il richiamo di giovani e creativi da ogni dove. E tutto questo l’ha resa quel luogo avvincente che in modo naturale, almeno agli occhi di molti intellettuali che l’hanno scelta pur non essendo tedeschi, è divenuta la vera capitale d’Europa.

Ed esattamente tre giorni dopo, il 12 novembre 1989, di domenica, a Bologna, nel corso della celebrazione del 45esimo anniversario di una battaglia partigiana, la battaglia della Bolognina, Achille Occhetto, segretario del Pci, aprì il dibattito su un possibile cambio del nome del Partito comunista.

Occhetto, dopo al caduta del muro, pensò che quel dibattito era maturo per entrare negli organismi dirigenti del Pci, la storia correva forte e non ci si poteva lasciar travolgere. Sarebbe stato doloroso – pensò – ma non si poteva fare altrimenti. E pensò anche che i primi che dovessero saperlo erano loro, i già incanutiti partigiani bolognesi, che avevano combattuto, avevano sparato, avevano sognato un mondo migliore ed avevano provato a costruirlo. Sarebbero stati gli unici a non anteporre il sentimento alla realtà.

Concorso dirigenti imminente

da La Tecnica della Scuola

Concorso dirigenti imminente

Le norme in vigore prevedono che il bando venga emanato entro il 31 dicembre 2014.

Sono in tanti, vista anche la messe dei posti disponibili, ad attendere il bando del nuovo concorso dirigenti, che dovrebbe arrivare entro la fine del 2014.

Secondo alcune indiscrezioni sarebbe in fase conclusiva l’iter del provvedimento di autorizzazione del bando: lo schema del decreto è stato inviato alla firma del Presidente della Repubblica, che a sua volta sarà subordinato alla registrazione della Corte dei Conti.

A questo punto è lecito prevedere che il bando nazionale possa essere emanato entro la fine dell’anno solare. Al Bando Nazionale si collegheranno poi  i singoli bandi regionali.

Indiscrezioni giungono anche sulla fatidica prova preselettiva, oggetto di parecchie critiche nella tornata concorsuale precedente, e che, a quanto pare, non mancherà nemmeno stavolta.

Si starebbero mettendo a punto gli adempimenti connessi all’espletamento del concorso, quali l’affidamento all’Ansas della predisposizione dei probabili quesiti a risposta multipla e la declaratoria dei titoli equiparati alla laurea magistrale, ovvero delle lauree conseguite in base al precedente ordinamento.

Per quanto riguarda il numero dei posti messi a concorso sembrano confermati i 2.871 posti, per i quali l’Amministrazione sta elaborando un’ipotesi di ripartizione.

Non resta che attendere, ormai mancano solo 50 giorni circa alla fine dell’anno della Buona scuola. Speriamo che porti anche buoni dirigenti.

L’ora di ricevimento non è obbligatoria per i docenti

da La Tecnica della Scuola

L’ora di ricevimento non è obbligatoria per i docenti

La chiamano la diciannovesima ora. Si tratta dell’ora di ricevimento settimanale dei genitori, oggetto di un’antica querelle tra coloro che la ritengono obbligatoria e chi, invece, più saggiamente, no.

Vero è che, se i genitori hanno il dovere sacrosanto di mantenere, istruire ed educare i figli, i docenti hanno l’obbligo di dare un’adeguata informazione alle famiglie sul loro andamento scolastico.

Ma da nessuna parte c’è scritto che il docente debba fare un’ora di lavoro in più rispetto alle norme contrattuali, che ne prevedono 18. Basta ragionare così: se il docente insegna su tre scuole, le sue ore dovrebbero diventare 21?!

Allora come si configura il ricevimento dei genitori durante le ore antimeridiane? Esso rientra sicuramente nell’ambito dei rapporti individuali con le famiglie (art. 29/2 del CCNL/2007).

Il comma 4 dell’art. 29 prescrive: “Per assicurare un rapporto efficace con le famiglie e gli studenti, in relazione alle diverse modalità organizzative del servizio, il consiglio d’istituto sulla base delle proposte del collegio docenti definisce le modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta accessibilità al servizio, pur compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell’istituto e prevedendo idonei strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie”.

Per molti dirigenti, però, l’unico modo per creare idonei strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie è costringere i docenti a rimanere un’ora in più a scuola, ogni settimana, anche se nessun genitore manifesta la volontà di avere un colloquio privato con loro. In sintesi rimanere a scuola un’ora in più ogni settimana.

Niente di più sbagliato. Questa prassi, ricordiamocelo, è palesemente illegittima perché nel contratto della scuola non è previsto l’istituto della reperibilità.

E, a questo punto, entra in gioco il buon senso. L’unica soluzione ragionevole appare dunque l’incontro previo appuntamento. Il docente non ha nessun obbligo di rimanere a scuola in attesa di chissà chi. Il genitore deve manifestare, tramite il proprio figlio, la necessità di parlare con l’insegnante, che lo attenderà opportunamente.

Qualche tempo fa un preside che aveva fatto approvare dal collegio dei docenti una deliberazione affinché si ritornasse al vecchio regime della 19esima ora settimanale obbligatoria e senza retribuzione, con o senza genitori, senza tenere conto delle pattuizioni contenute nel contratto di istituto è stato considerato responsabile per condotta antisindacale. Lo ha stabilito il Tribunale di Catania, che ha anche condannato il dirigente scolastico a pagare 1.950 euro di spese legali, più lva e contributi previdenziali per l’avvocato.

Chiamiamo perciò col suo giusto nome l’ora di ricevimento, la famosa diciannovesima ora: è un’ora di disponibilità, non obbligatoria. La fonte degli obblighi del docente è solo il contratto di lavoro, dove della diciannovesima ora non esiste nemmeno l’ombra.

Ricevano dunque i genitori gli insegnanti. Ma solo previo appuntamento. La presenza del docente è vincolata al preavviso del genitore. Allora sì che scatta l’obbligo. Oltre che la naturale buona educazione che impone di aspettare chi vuole parlare con noi.

Riordino classi di concorso: Miur al lavoro

da La Tecnica della Scuola

Riordino classi di concorso: Miur al lavoro

Tutte le normali attività di incontri tra i tecnici del Miur e i sindacati, per garantire un corretto avvio del prossimo anno scolastico, sono ancora in alto mare a causa della possibile approvazione dell’ambigua legge sulla buona scuola.

Ufficialmente il Miur non ha ancora incontrato i sindacati per parlare  di cose importantissime come gli organici, il contratto di mobilità e il non più rimandabile problema del riordino delle classi di concorso. Sembrerebbe, per la mancanza di comunicazione e per una certa chiusura politica di confronto con i sindacati,  di navigare su una nave senza nocchiero pronta a sbattere sulla prima barriera di scogli per poi inabissarsi  definitivamente.
Le domande che il personale della scuola si fa, perché riguardano il proprio destino, sono: “Che tipo di organico verrà fatto per l’anno scolastico 2015-2016?”; “Come sarà possibile riuscire a sottoscrive un nuovo contratto di mobilità se non si ha certezza delle nuove regole?”;  “Esisteranno ancora tabelle provvisorie di confluenza e classi di concorso atipiche, oppure si approverà definitivamente il regolamento di riordino delle classi di concorso?”.
Tanto per avere un metro di confronto con gli anni passati e per comprendere la giustificata preoccupazione degli addetti ai lavori, già ai primi di ottobre il ministro dell’Istruzione di turno aveva incontrato i sindacati per parlare di organici di diritto e per gettare le basi del contratto sulla mobilità. Quest’anno siamo già arrivati alla fine della prima decade di novembre mentre tutto tace. Un silenzio assordante che è, a dir poco, preoccupante. Tuttavia il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini fa sapere che è tutto sotto controllo e che nelle segrete stanze del Miur si stanno affrontando tutti i nodi tecnici per garantire un corretto avvio dell’anno scolastico. Leggendo il piano della Buona Scuola e ritenendo che esso possa essere approvato per entrare in vigore dal prossimo anno scolastico, qualche effettiva perplessità che ciò possa creare delle criticità tecniche sugli organici, la mobilità e il riordino delle classi di concorso, sorge spontaneo.
Quindi è molto probabile che già a  partire dalla prossima settimana, ma comunque entro il mese di novembre, potrebbe essere diffusa la bozza del regolamento del nuovo riordino delle classi di concorso.
Finalmente arriveranno delle risposte definitive, dove speriamo possa essere chiaro chi deve insegnare cosa, ovviamente in un contesto di gestione degli organici più flessibile. Il possibile superamento dell’organico di diritto e di fatto in organico funzionale, potrebbe incontrare degli ostacoli tecnici che metterebbero a rischio anche il nuovo regolamento delle classi di concorso.
In buona sostanza organico funzionale e nuovo regolamento delle classi di concorso sono due problematiche concatenate, il venire meno di una andrebbe ad influenzare anche l’altra.
Adesso attendiamo di conoscere quanto stabilito dai tecnici del Miur, e non ancora reso pubblico nemmeno ai sindacati, in modo da potere  fare le analisi del caso e prevedere le ovvie conseguenze di questi provvedimenti.