Buona Scuola che successo!

BUONA SCUOLA CHE SUCCESSO! di Umberto Tenuta

CANTO 297 <<ogni uomo è destinato ad essere un successo e il mondo è destinato ad accogliere questo successo>> (FAURE E, (a cura di), Rapporto sulle strategie dell’educazione, Armando-UNESCO, Roma, 1973, p. 249).

Giovani figli di donna, ora la BUONASCUOLA vi garantisce il SUCCESSO FORMATIVO!

 

Giovani figli di donna che la mammina cara al mattino accompagna a scuola, a voi la lieta novella:

−la BUONASCUOLA sarà per voi un Giardino, una Casa, una Scuola materna.

La BUONASCUOLA sarà una CA’ ZOIOSA.

Evviva!

Non ci saranno più banchi.

Non ci saranno più cattedre.

Non ci saranno più lezioni.

Non ci saranno più ripetizioni.

Non ci saranno più interrogazioni.

Non ci saranno più mortificazioni.

La BUONASCUOLA sarà un mondo tutto da esplorare, da manipolare, da immaginare, da simbolizzare.

Un LABORATORIO DI APPRENDIMENTO!

Apprendere come SCOPERTA.

Apprendere come INVENZIONE.

Apprendere come COSTRUZIONE.

SCOPRIRE: togliere la coperta, ciò che copre, vedere ciò che sta sotto la coperta: i petali del fiore, le colline e le valli, i fiumi, i laghi e il mare…

INVENTARE: l’uncino per prendere il fico, la foglia di fico per bere l’acqua della fonte, il tronco d’albero per attraversare il torrente, la nuova pianta dalla margotta …

COSTRUIRE: le fronde dell’albero come capanno per ripararti dalla pioggia, il giungo come corda per legare

le rose da regalare alla tua amata, il piede per misurare la distanza del tuo capanno dal torrente…

Studenti, la BUONASCUOLA è la Scuola del vostro protagonismo!

Siete voi che inventate, che scoprite, che costruite le conoscenze, le capacità e gli atteggiamenti.

Amorevoli Virgili vi saranno i Maestri!

E voi crescerete in virtute e canoscenza.

Altra aspirazione i vostri Maestri non avranno che rendersi inutili, e coronar voi sovra voi maestri e donni.

Uomini.

Uomini buoni.

Uomini belli.

Uomini grandi.

 

 

ANTOLOGIA SUL TEMA

Non sono riuscito a vedere il filmato, ma ne ho colto il significato, riandando alla mia infanzia, quando col naso attaccato al vetro della mansarda mi stupivo dello scrosciare dell’acqua che cadeva come uragano e che il torrente Mavigliano riempiva di torrenziale acqua color ocra, che pioppi alti si trascinava. Oh, stupore di un bambino innocente che curioso guarda il mondo che davanti gli si squaderna negli inverni tempestosi e e nelle primavere incantate di mille colori nei verdi pianori dell’erba medica! Vorrei, oh come vorrei che la scuola fosse come la finestra della mia mansarda e che quello stupore di bimbo mai uccidesse, e coltivasse anche, ogni giorno, non più tediato dalle lunghe lezioni di scrupolosi insegnanti, dimentichi della loro curiosità natia: la scuola può cambiare solo se queste saranno le esperienze che in esse vivranno i nostri giovani, sempre col cuore fanciullo, sempre col cuore bambino! (Umberto Tenuta)

BIBLIOGRAFIA

http://www.rivistadidattica.com/pedagogia/pedagogia_43.htm

Discipline importanti e non portanti

296 DISCIPLINE IMPORTANTI E DISCIPLINE NON PORTANTI di Umberto Tenuta

CANTO 296 CHE BUONA SCUOLA!

Discipline importanti e discipline non portanti.

Secondo una graduatoria variabile

dalla LINGUA ITALIANA all’Educazione fisica,

dal LATINO all’Educazione fisica,

dalla MATEMATICA all’Educazione fisica…

 

 

E sì, nella BUONASCUOLA che volete che importi l’Educazione fisica?

Vile corpo!

Bisogni corporali.

La materia è sorda a l’intenzion de l’arte.

 

Vero è che, come forma non s’accorda
molte fïate a l’intenzion de l’arte,
perch’ a risponder la materia è sorda

 

Materia, vil corpo, tu te ne stai e fai quel che vuoi.

In altre cose intento io docente me ne sto.

Non ha detto Platone che apprender si deve come in un gioco?

E voi giocate!

Certo, la danza non imparate.

Mica a scuola si impara la danza!

Le giovinette a scuola di danza s’en van, dalle vanitose mamme parcheggiate.

Voi giovinetti ad altri giochi intenti ve ne state.

Danzare voi?

Ma che dir vuoi!

La BUONASCUOLA è una cosa seria.

Latino, Greco, Matematica, Filosofia… son cose serie.

L’Arte nella scuola la trovi nelle Scuole d’Arte.

Chi quelle scuole schiva all’arte non arriva.

Arti del corpo, arti delle gambe, arti delle mani non avrà.

La memoria, sì, ripiena sarà.

Piena, piena, anche straripante.

Ahimé, quanto pesante!

Eppur mi disse quel Sacripante che educare il corpo era cosa importante!

A chi volete che importi che io sempre mi senta un minorato quando nelle sale da ballo me ne vo?

La testa ho ben fatta, ma le gambe no.

Educazione corporea non ho.

Minus habens.

Un minorato io sono.

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

#LaBuonaScuola MANIPOLATA

#LaBuonaScuola MANIPOLATA
LA CONSULTAZIONE: ECCO LE PROVE

Che la consultazione #LaBuonaScuola non fosse del tutto trasparente era un sospetto che circolava da tempo; che si volesse far fuori la partecipazione democratica dei genitori nella scuola era invece una certezza. Adesso che una proposta dell’Associazione genitori A.Ge. Toscana in difesa degli Organi collegiali viene tenuta ”in attesa di approvazione” da tre giorni, impedendo così che venga votata, anche il sospetto diventa certezza, visto che le altre proposte di A.Ge. Toscana si sono collocate tutte fra “Le più popolari” ed era facilmente prevedibile una consistente adesione.

Attesi tre giorni, inviata inutilmente una email di sollecito alla Segreteria tecnica del Ministero dell’Istruzione, responsabile dell’area di discussione “Sblocca scuola”, la proposta in rosso con la dicitura “in attesa di approvazione” è stata resa pubblica a Catania in occasione del convegno Uciim “Responsabilità e compiti dei Genitori per la costruzione di una Buona Scuola attraverso gli Organi Collegiali”, organizzato dalla presidente provinciale prof.ssa Angela Giardinaro e dal presidente Uciim della città di Catania preside Giuseppe Adernò.

Immediata la risposta degli oltre quaranta genitori presenti: denunciamo il fatto, prepariamoci a votare la proposta se e quando sarà pubblicata e postiamo anche noi “W il Testo unico 297/94: attuiamolo prima di abrogarlo” con il testo “È illusorio pensare che sostituendo una buona legge con una più ‘snella’ le cose migliorino. Prima attuiamoli, gli Organi Collegiali, e poi vediamo se è vero che non funzionano. Non è mai stata fatta una seria formazione degli eletti; i Forags, che potrebbero farla, sono lasciati languire: l’impressione è che si vogliano i genitori fuori dalla scuola, non volendo ammettere che, laddove i genitori sono competenti e consapevoli, contribuiscono sostanzialmente al miglioramento della qualità dell’offerta formativa”.

Adesso, a poche ore dalla chiusura della consultazione, è possibile sostenere questa proposta al link https://labuonascuola.gov.it/area/m/17711/, postato dalla presidente di A.Ge. Toscana con un diverso account, che non rimanda direttamente all’Associazione, e da poco approvato.
E’ inoltre possibile continuare a sostenere le proposte dell’A.Ge. Toscana in merito a: rappresentante di classe, organi collegiali, istituti con meno di 1200 alunni, detrazioni per tutte le spese scolastiche, libri di testo, trasporti, no al dirigente timoniere, cattedre coperte fin dal primo giorno di scuola, no alle ditte di pulizia, volontariato a scuola e molto altro ancora su http://www.agetoscana.it/56-stampa/comunicati-stampa/522 .

INmerito alla antidemocraticità e mancanza di trasparenza de #LaBuonaScuola:

INDIZIO 1: manca qualsiasi riscontro palese sul numero dei questionari compilati.

INDIZIO 2: tendenziosità delle domande; ad esempio alla domanda “Parteciperesti a un progetto di crowfounding della tua scuola?” (cap. 6) non è prevista la risposta NO e neppure è consentito esprimere un’opinione diversa da quelle stabilite.

INDIZIO 3: vengono sistematicamente elusi temi fondamentali come la valutazione dei docenti e la riforma degli Organi collegiali, che non hanno ottenuto spazi di discussione dedicati, nonostante richieste anche nostre in tal senso, mentre ad esempio è stata aperta una discussione sul “Pensiero computazionale”. Peggio ancora: due mesi fa il sottosegretario Gabriele Toccafondi, durante una nota trasmissione radiofonica fiorentina, essendo pressato da domande del tipo “Ma la valutazione serve a migliorare la scuola o solo a stabilire lo stipendio dei docenti?”, eluse la questione dichiarando che a problemi complessi occorrono risposte complesse ed era proprio per questo che avevano avviato la consultazione. Visto che ciò non è neppure lontanamente accaduto,  si profila netta una certa arroganza del potere costituito, come peraltro ripetutamente avvenuto in passato in merito alle riforme dell’istruzione.

INDIZIO 4: i funzionari del Ministero vanno girando l’Italia dispensando sorrisi e strette di mano; “Mai ci potrà essere una scuola senza genitori”, assicurano, ma trascurano di specificare che secondo LaBuonaScuola i genitori saranno solo informati e saranno protagonisti unicamente della raccolta dei fondi, perdendo completamente il ruolo di componente che collabora al raggiungimento delle decisioni (V. cap. 3, sparizione del Rappresentante di classe, compressione del  Consiglio d’istituto, ruolo di ‘timoniere’ assegnato al Dirigente).

INDIZIO 5: nella sezione “Un grande dibattito diffuso”, nella pubblicazione degli esiti non sono previste le tematiche “genitori” e “partecipazione”

IL FATTO:  La proposta di A.Ge. Toscana “W il Testo unico 297/94 – Mettiamolo a frutto” postata il 12-11-2014 alle ore 21:27 con il numero progressivo 15661 nella stanza “Sblocca scuola”, dopo tre giorni, e a poche ore dalla scadenza della consultazione, non è ancora stata validata dalla Segreteria Tecnica del MIUR.

La buona scuola? Uno specchio per allodole

La buona scuola? Uno specchio per allodole

di Enrico Maranzana

 

Si osservi da lontano il campo dell’annunciata riforma dalla scuola: i dettagli svaniscono, emergono le macro-aggregazioni.

Due schieramenti appaiono, contrapposti.

Da un lato le conquiste scientifico-culturali fatte proprie dalla legge dello Stato; dall’altro lato il mondo della scuola che si è raggruppato intorno al documento governativo “La buona scuola”[1].

Da un lato il problema scolastico è trattato con approccio progressivo, in funzione dei risultati attesi e nel rispetto della sua struttura; dall’altro lato le singole, specifiche esigenze sono affrontate dopo averle isolate dal contesto: la visione d’insieme svanisce.

Gli esiti della consultazione on line, le slide elaborate per un convegno, le delibere dei Collegi dei docenti, le proposte avanzate dagli studenti, i documenti sindacali   sono inequivocabile sintomo dell’approccio acefalo.

 

La legge – la visione sistemica – la complessità

Il legislatore ha riconosciuto la dimensione del problema educativo e ha abbattuto la corrispondente complessità raffinando: l’ha scomposto in sottoproblemi la cui soluzione è stata assegnata a soggetti interagenti.

Inizialmente ha considerato la relazione della scuola con l’ambiente e ha delegato al Consiglio di circolo/d’istituto il compito di “elaborare e adottare gli indirizzi generali”: le competenze generali definiscono l’OUTPUT di sistema.

Successivamente ha esaminato la necessità di ideare percorsi volti alla promozione delle capacità sottese alle indicazioni del Consiglio: ha dato mandato al Collegio dei docenti di “Programmare l’azione educativa” che consente alla scuola di apprendere, capitalizzando l’esperienza, comparando gli obiettivi programmati con i risultati conseguiti [feed-back].

Ha affrontato infine il problema della comunicazione educativa. Le sinergie tra tutte le sollecitazioni didattiche sono state valorizzate: le capacità elencate dal Collegio dei docenti sono un terreno condiviso, sono i traguardi che unificano gli insegnamenti, sono il lievito per la progettazione di occasioni d’apprendimento disciplinari.

 

Gli interventi a sostegno de “La buona scuola”

Le analisi del documento governativo, che condividono il percorso risolutivo con l’elaborazione ministeriale, infrangono un postulato della cultura contemporanea: non sono le parte a definire il tutto .. è il tutto a definire le parti.

Il singolo componente non ha valore in sé: trae il suo significato dall’interazione con le altre parti per conseguire la finalità del sistema.

Il sistema ha proprietà non direttamente derivabili da quelle dei suoi singoli componenti.

 

Consultazione on line

Focalizzano solo questioni di dettaglio: la diminuzione degli alunni delle classi, l’introduzione di nuove materie e di nuove figure professionali, il potenziamento della strumentazione informatica, la valorizzazione di alcune, esistenti figure professionali … la finalità educativa della scuola è fuori scena.

 

 

Le slide del convegno “L’autonomia per l’innovazione, la professionalità, il merito”

Una conversazione che occulta natura e senso della professionalità docente e rimarca la necessità di un lessico conforme alla legge.

Diapositiva n° 5: “Nasce il “Sistema educativo di Istruzione (generalista) e Formazione (professionale)”.

Le parti tra parentesi cozzano con il pensiero del legislatore: l’interpretazione dell’art. 2 comma 1) lettera a) della legge 53/2003 non lascia spazio interpretativo.

FORMAZIONE … “adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea”.

I Piani dell’Offerta Formativa impegnano solamente gli istituti professionali?

EDUCAZIONE .. “ sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali”; sia dall’art. 1) comma 2) del DPR 275/99. “L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana [EDUCAZIONE], adeguati ai diversi contesti [FORMAZIONE], alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento”.

Il significato di ISTRUZIONE può essere desunto dalla struttura decisionale prescritta dal TU 297/94, sopra richiamata, affrontando il tema della comunicazione educativa.

Diapositiva n. 10 – autonomia organizzativa

1 – modalità organizzative dei docenti

2 – adattamenti del calendario scolastico

3 – flessibilità dell’orario del curricolo anche sulla

base di una programmazione plurisettimanale

4 – diversificazione delle modalità di impiego dei docenti.

Perché non è stato ricordato che il DPR297/99 si articola intorno alla libertà progettuale (formativa, educativa, dell’insegnamento) “coerente con gli obiettivi generali e specifici di ciascun tipo e indirizzo di studio, curando la promozione e il sostegno dei processi innovativi e il miglioramento dell’offerta formativa”.

Perché la progettualità, “sostanza dell’autonomia” è stata trascurata?
Diapositiva n. 7 – Autonomia didattica

Un elenco delle modalità operative desunte dal comma 2) dell’art. 4 del Dpr sull’autonomia delle istituzioni scolastiche.

Perché non sono state inquadrate all’interno delle indicazioni fornite dal comma 1: “concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa”?
 

Le delibere del collegio dei docenti

Molti Collegi hanno valutato “La buona scuola”.

Le argomentazioni del liceo Pasteur di Roma sono:

  • progressioni stipendiali, mobilità, conflittualità tra docenti;
  • investimenti;
  • preminenza del dirigente scolastico …

 

Le preferenze degli studenti

All’indagine di Studenti.it hanno partecipato più di 4.300 utenti che a grande maggioranza, con il 27%  dei voti, ritengono che la buona scuola sia quella che avvicina di più studenti e mondo del lavoro.

Il 12% chiede connessioni Internet veloci in ogni aula mentre a pari merito, con l’11% di voti ciascuna, c’è la richiesta di dare maggior spazio a laboratori tecnici, introdurre Diritto ed Economia anche nei Licei ed avere l’opportunità di detrarre le spese scolastiche

Il 10% vorrebbe un pedagogista in ogni scuola, il 5% chiede che venga reintrodotta Arte negli Istituti Tecnici, un ulteriore 5% vorrebbe il Project management come nuova materia di insegnamento. Il 4% è a favore dell’utilizzo di software e open source a scuola e infine ad un 3% piacerebbe avere il coding  tra le materie di insegnamento.

Documenti sindacali

La FLC CGIL ha elaborato “La scuola giusta”. “Più risorse e meno chiacchiere”; “Obbligo scolastico da 3 a 18 anni”; “Irricevibile qualsiasi ipotesi di aumento dell’orario”; “Precari abilitati tutti stabilizzati” …

[1] Quattro scritti sono in rete: “La scuola deve essere efficace, non buona” indica il punto di vista da assumere per comprendere la sostanza del problema educativo; “La buona scuola: una composizione infarcita d’errori” confronta il DPR sull’autonomia delle istituzioni scolastiche con il documento governativo e ne mostra le profonde difformità; “La vetustà culturale del Miur” addebita al Ministero l’inefficacia del servizio: muove e si è mosso disattendendo le indicazioni del legislatore; “Il ministro Giannini conosce la legge?” mostra l’importanza di un lessico condiviso.

Formazione professionale, dal 2015 iscrizioni on line anche per i corsi regionali

da Il Sole 24 Ore

Formazione professionale, dal 2015 iscrizioni on line anche per i corsi regionali

di Alessia Tripodi

In arrivo l’anagrafe dei Cfp: dall’anno scolastico 2015/2016 le famiglie potranno scegliere il percorso con un clic – Le novità in un documento Miur che sarà varato la prossima settimana

Dal prossimo anno scolastico iscrizioni on line anche per gli studenti che scelgono i corsi di formazione professionale regionale. La novità è contenuta in un documento del ministero dell’Istruzione che descrive gli step per l’estensione ai Cfp (Centri di formazione professionale) del sistema già attivo dal 2013 per le iscrizioni al primo anno della scuola primaria e secondaria. Il testo era ieri all’ordine del giorno nella riunione della Conferenza delle regioni, ma l’approvazione è slittata e l’ok è atteso per la prossima settimana.

Le novità
Sarà creata un’anagrafe nazionale dei Centri di formazione professionale, che raccoglierà, in ambiente Sidi, i Cfp delle regioni aderenti al progetto. Ogni regione potrà personalizzare il proprio modulo di domanda sulla base di un modello standard che verrà utilizzato dalle famiglie per le domande di iscrizione.
Accedendo dalla sezione “Scuola in chiaro” del portale Web del Miur, ogni famiglia potrà inoltrare la domanda con un semplice clic e avrà a disposizione un massimo di 3 scelte. Le regioni potranno monitorare l’andamento delle domande, che saranno gestite e smistate direttamente dai Cfp.

Le fasi di attuazione
Secondo quanto indicato dal documento Miur, il processo di estensione del modello di iscrizione Web ai Cfp si articolerà in 5 fasi successive: adesione delle regioni al progetto, inserimento dei Cfp e dei corsi offerti nell’anagrafe nazionale, redazione e pubblicazione del modulo d’iscrizione (preparato da ogni regione nel portale Sidi), invio delle domande via Internet da parte delle famiglie, gestione delle iscrizioni da parte dei Cfp.

I tempi
Entro il 24 novembre 2014 le regioni interessate dovranno comunicare al Miur la loro adesione al progetto, secondo modalità e tempi indicati da Viale Trastevere.
Tra il 1° e il 12 dicembre 2014, poi, le amministrazioni regionali potranno inserire i dati relativi ai Cfp e all’offerta di corsi nell’anagrafe nazionale.
Il processo prosegue con la personalizzazione del modulo di domanda: le regioni avranno tempo fino al 10 gennaio 2015 per inserire eventuali informazioni integrative utili per le famiglie. Dopo tale scadenza verrà caricato automaticamente il modello standard del Miur.
Dal 15 gennaio al 15 febbraio 2015 si svolgerà la fase delle iscrizioni on line vera e propria, con l’apertura delle funzioni Web alle famiglie.
L’accettazione delle domande da parte dei Cfp – o l’eventuale smistamento ad altri Centri o scuole – dovrà infine avvenire entro il 28 febbraio 2015. Le famiglie saranno informate via posta elettronica dell’avvenuta accettazione (o smistamento) delle iscrizioni.

Tablet School 3: ecco la scuola digitale del futuro

da La Stampa

Tablet School 3: ecco la scuola digitale del futuro

Oggi all’Istituto Leone XIII di Milano il Centro Studi Impara Digitale presenta una vetrina delle più significative esperienze sperimentate in Italia
luca indemini

Una mattina immersi nella scuola digitale del futuro. Succede oggi, a partire dalle 10, all’Istituto Leone XIII di Milano, dove si svolgerà l’evento Tablet School 3 , organizzato dal Centro Studi ImparaDigitale . Dopo le due precedenti edizioni, in cui si è parlato di digitale a scuola e si è istruito un processo alla scuola digitale, questa volta si potrà andare a lezione e toccare con mano come la tecnologia possa rivoluzionare la didattica. In un unico istituto e nell’arco di una mattinata, sarà possibile scoprire le sperimentazioni sulle nuove metodologie didattiche che integrano i new media nel processo di apprendimento degli studenti.

Si passerà dalla “classe scomposta ” di Dianora Bardi, motore di ImparaDigitale e degli eventi Tablet School, che prevede computer e tablet al posto di banchi e seggiole, offre agli alunni libertà di movimento in aula e fuori, e lavori di gruppo online, condivisi in modalità “wiki”; alla flipped classroom , che offre ampia autonomia agli studenti.

Si potrà ripercorrere l’esperienza di Bookinprogress , progetto avviato da Salvatore Giuliano all’ITIS Majorana di Brindisi, che propone la sostituzione dei libri di testo con materiali didattici scritti dagli oltre 800 docenti della rete nazionale e stampati all’interno delle scuole: “Abbiamo iniziato stampando fascicoli per 5 materie e distribuendoli agli alunni all’interno dell’Istituto Majorana – racconta Giuliano –. Il progetto è cresciuto rapidamente: l’obiettivo è quello di migliorare l’apprendimento degli alunni, realizzare contenuti adattabili ai ritmi e alle esigenze degli studenti, in progress appunto”.

E poi ancora esperimenti di coding in classe, l’impiego delle stampanti 3D in chiave didattica, costruzione di lezioni e programmi nella “cloud” ed esempi di didattica per competenze. La mattinata è rivolta ai ragazzi, ma anche e soprattutto ai docenti, che potranno trasformarsi in studenti per assistere alle lezioni secondo i nuovi metodi didattici e le diverse sperimentazioni sulla base delle tecnologie che stanno cambiando la scuola italiana.

A fine mattinata è previsto un collegamento video con l’evento finale delle consultazioni su “La Buona Scuola ”, organizzato a Matera dal ministero dell’Istruzione alla presenza del ministro Stefania Giannini. L’articolato programma prosegue nel pomeriggio con una serie di assemblee aperte in cui si discuterà delle esperienze vissute in mattinata.

“Elemento centrale quando si parla di digitale a scuola, non sono tanto gli strumenti e le sperimentazioni – non si stanca di ripetere Dianora Bardi –. Si tratta principalmente di rivoluzionare e aggiornare la didattica”. E allora, in linea con la programmazione per competenze avviata nelle scuole italiane ed europee, Impara Digitale presenterà nell’occasione la sua proposta di piattaforma di Curriculum Mapping , che prende spunto da un approccio nato e largamente diffuso negli U.S.A.

Si tratta di rendere condivisibile e trasparente il curriculum scolastico e le sue componenti, seguendo lo sviluppo delle competenze dello studente attraverso i diversi livelli e gradi di scuola, avendo accesso alla programmazione annuale per ogni anno e ciclo scolastico.

Per chi, sabato 15 dalle 10, non riuscirà ad essere in classe all’Istituto Leone XIII di Milano, sarà possibile seguire le lezioni in streaming su ImparaDigitale , Telecom Italia e Fondazione Telecom .

Boom studenti iscritti alle superiori iscritti

da La Stampa

Boom studenti iscritti alle superiori iscritti

I dati dell’Anief registrano 1.707 classi in più. L’unico ciclo scolastico che perde classi è la scuola media

In Italia il numero di classi e di alunni iscritti alla scuola pubblica si conferma in crescita: lo sostiene l’Anief (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori), che cita i dati forniti in queste ore dal Ministero dell’Istruzione ai sindacati riguardanti l’organico di fatto dell’anno in corso, che indicano 12 classi in più rispetto al precedente nella scuola primaria, 180 classi in più nelle sezioni della scuola dell’infanzia e addirittura 1.707 in più nelle superiori, dove si registra anche un vero e proprio boom di iscrizioni (+33mila). L’unico ciclo scolastico che perde classi, sempre rispetto al 2013/14, è la scuola media (-104).

 

Complessivamente, secondo quanto riferisce l’Anief, gli alunni iscritti nelle circa 8.400 scuole autonome italiane sono 7.883.741, suddivisi in 368.766 classi. Anche se si registra un calo di iscritti nelle scuole dell’infanzia, primaria e di primo grado, il computo finale, dovuto al boom di iscritti alle superiori, è di oltre tremila alunni e studenti in più. A cui, però – sottolinea il sindacato – non è corrisposto un proporzionale incremento di docenti. Complessivamente i posti di insegnamento nelle scuole statale di ogni ordine e grado rimangono infatti fermi a 630.428.

 

«Il Miur proceda al più presto a un censimento nazionale dei posti liberi e da inserire in organico per le immissioni in ruolo – afferma il presidente di Anief Marcello Pacifico – scoprirà che il numero di cattedre vacanti, sommato ai prossimi pensionamenti, è corrispondente alle 150mila immissioni in ruolo previste dalla Legge di Stabilità».

La consultazione sulla “Buona Scuola” è al capolinea

da La Tecnica della Scuola

La consultazione sulla “Buona Scuola” è al capolinea

Il Miur conferma la tappa speciale del tour a Matera programmata il 15 novembre, l’ultimo giorno di apertura alle opinioni della gente: ci sarà anche il ministro Giannini. Sul palco troveranno spazio esperienze di buone pratiche, dalla sperimentazione del coding all’alternanza scuola-lavoro. Da lunedì 17 si passa alla decodifica dati.

Ancora poche ore e la consultazione popolare on line sulla ‘Buona Scuola’, avviata due mesi fa, si chiude. L’opportunità che viene data ai cittadini di esprimere la propria opinione sulla bozza delle linee guida di riforma dell’Istruzione pubblica si chiuderà sabato 15 novembre: lo stesso giorno, il Miur svolgerà il suo tour sullo stessa tema con una tappa speciale a Matera.

Sul palco dell’Auditorium ‘Gervasio’ il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, racconterà i due mesi di consultazione sul documento del governo che hanno preso il via lo scorso 15 settembre. Il ministero ha scelto Matera, città italiana da poco designata capitale europea della cultura per il 2019, come tappa conclusiva di un viaggio che ha coinvolto oltre 40 città per presentare al Paese il Piano ‘La Buona Scuola’. Sul palco troveranno spazio esperienze di buone pratiche scolastiche, dalla sperimentazione del coding (programmazione) all’alternanza scuola-lavoro.

La mattinata sarà trasmessa in diretta streaming su www.istruzione.it,www.cultura.rai.it/live, a partire dalle ore 10.00, e sui siti dell’emittente Trm – Radiotelevisione del Mezzogiorno  (www.Trmtv.itTrmart.it) dalle 9.30. L’evento sarà raccontato via twitter attraverso l’account ufficiale del Ministero @MiurSocial.

Da lunedì si volta pagina: sarà già tempo di raccolta e verifica dati, con quelli più gettonati che dovranno emergere. I sindacati, a tal proposito, hanno chiesto garanzie sulle procedure di decodifica che il ministero dell’Istruzione intende adottare.

Squinzi: la nostra scuola è di assoluta eccellenza

da La Tecnica della Scuola

Squinzi: la nostra scuola è di assoluta eccellenza

A Orientagiovani, organizzato da Confindustria a Reggio Emilia, con le imprese si sono incontrati studenti e apprendisti. Nell’occasione, il presidente degli industriali, Giorgio Squinzi, ha avuto parole d’ottimismo: “Credo che il nostro vituperato sistema scolastico sia di assoluta eccellenza”

Se la realtà dei dati di questi giorni è dura, col Pil in calo e scarse prospettive di crescita, presidente di Confindustria  lancia un messaggio di ottimismo ai ragazzi convenuti a Orintagiovani:  “C’è bisogno di continuare ad essere ottimisti al di là dei problemi attuali”.

Lo riporta Radio24.

“Noi imprenditori siamo ottimisti perchè pensiamo che alla fine del tunnel ci sia un’uscita in cui si ritrovi un percorso di crescita che dia delle possibilità a tutti i giovani italiani, che sono di altissima qualità, di dimostrare quello che sanno fare. Credo che il nostro vituperato sistema scolastico sia di assoluta eccellenza. Io da imprenditore globale, posso testimoniare che la qualità dei giovani che escono dalle nostre università e scuole tecniche è di altissimo livello più di tanti altri Paesi. Io ho fiducia”.

Ivan Lo Bello, vicepresidente Confindustria Educational sottolinea come le aziende non intendano “colonizzare” le scuole. “Gli imprenditori non sono degli sciocchi. Gli imprenditori vogliono delle scuole che siano in grado di formare benissimo dei ragazzi, non abbiamo alcuna pretesa di entrare nella scuola. Vogliamo scuole capaci di dare competenze e una prospettiva ai ragazzi. L’alternanza scuola- lavoro non significa infeudare la scuola”.

Rivoluzione a scuola, il prof diventa jolly

da Il Messaggero

Rivoluzione a scuola, il prof diventa jolly

Fulcro della riforma scolastica, l’organico funzionale è la voce più discussa in queste settimane che precedono l’approvazione del Piano Scuola, prevista per il prossimo gennaio

L’ANTICIPAZIONE
ROMA Fulcro della riforma scolastica, l’organico funzionale è la voce più discussa in queste settimane che precedono l’approvazione del Piano Scuola, prevista per il prossimo gennaio. Perché con l’attuazione di quella “sacca” di docenti a disposizione degli istituti, il governo punta a eliminare, in primis, l’annoso problema del precariato e quello che riguarda soprattutto le supplenze. Una buona parte di quei 149mila docenti precari, tolti dalle graduatorie a esaurimento, a partire da settembre 2015 con un costo per lo Stato di tre miliardi di euro spalmati da qui al 2017, dovrebbe andar a comporre l’organico funzionale. Per la precisione saranno 80mila: 60mila nelle scuole d’infanzia e in quelle elementari, 20mila nelle secondarie, medie e superiori. Un progetto quest’ultimo di certo non innovativo. Già nel 1996 l’allora ministro dell’Istruzione, Luigi Berlinguer, tentò di portare a dama, con scarsissimi risultati, l’organico funzionale. Il disegno naufragò e nonostante lo sforzo di attuarlo, è rimasto lettera morta per quasi vent’anni.
Ma cosa andrebbero a fare realmente i docenti che comporranno questo gruppo? La versione più attendibile, stando alle linee guida della “Buona scuola”, è quella di creare la figura del docente jolly. Si rispolverano, ampliandoli, naturalmente i vecchi progetti: dalle attività didattiche in compresenza alla programmazione, dall’organizzazione alla realizzazione d’iniziative di raccordo con le realtà socio-economiche di ogni territorio fino all’ampliamento dell’offerta formativa. Primo in classifica sarà l’utilizzo di questi docenti per coprire le supplenze.
LE SOSTITUZIONI

Quantomeno quelle brevi e non superiori a un mese. Con un problema che il Miur e il governo dovrà risolvere sugli istituti superiori. Per le scuole di primo grado, infatti, le supplenze, (brevi o lunghe che siano), non vengono assegnate sulla base della classe di abilitazione dell’insegnante. Per cui, se in una scuola dovesse mancare il maestro d’italiano, quell’istituto potrebbe attingere al proprio organico, chiamando anche un insegnante di altre materie. Lo stesso, tuttavia, non può essere fatto nei licei dove alla mancanza di un professore di Fisica non potrà di certo sopperire il docente dell’organico funzionale abilitato all’insegnamento di Filosofia. Come analizza l’Associazione nazionale presidi e la stessa Flc-Cgil, «L’organico funzionale – spiega Mario Rusconi, vicepresidente del’l’Anp – servirà a poco nel caso di assenze prolungate da parte di un docente di ruolo, perché se nell’organico funzionale di quell’istituto mancasse un professore abilitato all’insegnamento della stessa materia, si dovrebbe dar seguito inevitabilmente a un altro contratto a termine».
GLI ALTRI RUOLI
Ciononostante, l’organico funzionale non servirà solo a tamponare le supplenze. I docenti potranno essere usati anche per altre mansioni. Dal contrasto alla dispersione scolastica al potenziamento del tempo pieno per le scuole d’infanzia ed elementari. Un altro capitolo riguarderà l’orientamento tenendo fede al principio dell’integrazione verticale. Ai docenti dell’organico, il compito presunto di creare quel ponte per gli studenti tra il passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella secondaria di secondo grado. E ancora, docenti in grado di contrastare meglio l’analfabetismo informatico e sostenere l’ingresso dell’educazione finanziaria nei licei e negli istituti tecnici, senza dimenticare il ruolo di tutor che molti organici funzionali si troveranno a coprire nell’ambizioso progetto scuola-lavoro. I docenti dovranno essere formati come assistenti per i ragazzi in azienda. Ora resta solo da capire a chi, e secondo quali modalità, sarà affidato il compito di un progetto formativo per insegnanti precari da anni abilitati all’insegnamento delle tradizionali materie scolastiche.
Camilla Mozzetti

‘Buona Scuola’ chiude a Matera con presidio sindacale

da tuttoscuola.com

‘Buona Scuola’ chiude a Matera con presidio sindacale

Le organizzazioni Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals della provincia di Matera hanno deciso di organizzare un sit-in di protesta a Matera, in piazza Sedile, in concomitanza con l’arrivo del ministro all’Istruzione Stefania Giannini che conclude il tour di consultazione “La buona scuola” il giorno 15 novembre proprio nella città dei Sassi, nell’auditorium del Conservatorio.

I sindacati esprimono critiche alla riforma ed anche allo stesso metodo di consultazione che, secondo le organizzazioni stesse, non “ascolta nessuno” pur sentendo tutti. Il piano del governo viene contestato perché “non prevede investimenti“, perché “promuove un’idea di scuola-azienda” ed inoltre “equipara la scuola pubblica alla scuola privata“.

Intanto il Miur fa sapere, tramite la settima newsletter sull’andamento della consultazione, che è stato superato il milione di accessi al sito labuonascuola.gov.it. I partecipanti online sono oltre 170.000, e sono stati segnalati oltre 1600 dibattiti organizzati in tutto il Paese. La piattaforma raccoglie ora circa 3000 proposte, 14.000 commenti e oltre 90.000 voti nelle stanze pubbliche della sezione “Costruiamo insieme la Buona Scuola”.

Liceo classico sotto accusa, Eco lo difende. Assolto ma…

da tuttoscuola.com

Liceo classico sotto accusa, Eco lo difende. Assolto ma…

Il liceo classico sale sul banco degli imputati al Teatro Carignano, affollato da docenti e studenti. Va in scena un vero e proprio processo con la Corte presieduta dal procuratore della Repubblica di Torino, Armando Spataro. La difesa è affidata a Umberto Eco, l’accusa all’economista Andrea Ichino. Tra i testimoni lo scrittore Marco Malvaldi, il matematico Stefano Marmi della Scuola Normale Superiore di Pisa, il filologo Luciano Canfora e il logico e filosofo della  matematica Gabriele Lolli. Nel pomeriggio la sentenza finale.

Il 70% degli italiani non è in grado di elaborare informazioni matematiche in Italia. Nessuno vuole abolire la cultura umanistica ma serve un nuovo equilibrio tra cultura umanistica e cultura scientifica”, ha detto il pm Ichino nella requisitoria. “Non è vero che studiando al classico si può fare qualunque cosa. Ad esempio tra gli studenti che tentano il test di medicina quelli del classico hanno meno risultati positivi”.

Avere una cultura umanistica – ha osservato Eco – significa saper fare i conti con la storia e con la memoria. L’umanità sta perdendo la memoria”. Per Eco “bisogna portare l’inventiva e la creatività anche nel mondo scientifico e tecnologico” e “contrastare quelle sacche di iper specializzazione dove l’esperto di malattie rare non sa curare un  raffreddore”. Bisogna sapere insegnare non solo il teorema di Pitagora “ma anche qual era il suo terrore dell’infinito”.

Alla fine il liceo classico è assolto perché “il fatto non sussiste“, ma ha bisogno di essere riformato. Questa la sentenza alla fine del dibattimento. La corte presieduta dal magistrato Spataro ha comunque sollecitato una riforma del liceo classico troppo a lungo rinviata e ha ammonito chi studia al liceo classico: non deve avere atteggiamenti di superiorità.

Ripartono le occupazioni?

da tuttoscuola.com

Ripartono le occupazioni?

Sulla scia della mobilitazione e delle manifestazioni di questa mattina è probabile che prenda il via una nuova stagione di istituti in occupazione o in autogestione.

Le intenzioni degli studenti sono chiare, almeno stando ai risultati di un sondaggio effettuato dal sito Skuola.net su circa 2mila studenti delle superiori. La maggioranza degli intervistati è a conoscenza dei rischi a cui si va incontro mettendo catene e lucchetti ai cancelli, ma quasi il 55% sarebbe comunque pronto a farlo per fare sentire la propria voce. Un altro 22%, invece, pur sapendo di infrangere la legge pensa di rimanere impunito.

Solo 1 su 10 ammette di preferire questa forma di protesta perchè vale qualche giorno di vacanza. Il resto degli studenti dice di credere davvero nell’efficacia dell’occupazione: c’è chi pensa che si attiri l’attenzione più facilmente che con altri metodi (42%) e chi, invece, pensa sia più efficace di scioperi, autogestioni o cogestioni (47%).

Per il 54% degli intervistati Diritto allo studio, tagli all’istruzione, edilizia scolastica sono gli argomenti alla base della maggior parte delle occupazioni, a sentire il, mentre uno su tre protesta per problemi specifici riguardanti la propria scuola.

Nelle scuole italiane, però, c’è anche un buon numero di studenti che dice no e, in assemblea, vota contro l’occupazione: il 46% degli intervistati. La maggior parte di questi ragazzi, quasi 1 su 2, pensa che questa forma di protesta non possa risolvere in alcun modo i problemi della scuola. Uno su 4, invece, non ha alcuna voglia di saltare le lezioni. C’è chi non è disposto a occupare per rispetto dei professori e del preside, con cui c’è dialogo e un buon rapporto (11%) e chi pur volendo partecipare alla protesta ha troppa paura delle conseguenze (12%).

Rispetto alla stessa ricerca effettuata nel 2013, i ragazzi – osserva Skuola.net – si dimostrano comunque più consapevoli e meno agguerriti. Cala infatti del 3% la percentuale di coloro che si dicono pronti a occupare la scuola, mentre aumenta notevolmente quella di coloro che sono a conoscenza di infrangere la legge con il loro gesto: il 6,6% in più.

15 novembre Aggiornamento graduatorie di istituto personale A.T.A. 2014/16

Le domande di aggiornamento delle graduatorie di istituto del personale A.T.A. per il triennio 2014/16, come previsto dal Decreto Ministeriale 5 settembre 2014, n. 717 (trasmesso con Nota 8 settembre 2014, Prot. n. AOODGPER.8921) devono essere prodotte, in modalità cartacea, entro l’ 8 ottobre 2014.

Entro le ore 14.00 del 15 novembre 2014 si devono inserire, su Istanze OnLine, le 30 scuole scelte per le graduatorie di istituto ATA di terza fascia (allegato D3).