Tablet è l’ora tua

TABLET è l’ora TUA di Umberto Tenuta

CANTO 310 − TABLET, è arrivata l’ora, l’ora tua!

Oralità, papiro, pergamena, carta, stampa, display…

Ogni indugio è inutile, anzi dannoso!

È destino dell’uomo andare sempre oltre, progredire!

 

Che sia proprio la Scuola a resistere all’innovazione è una grande contraddizione.

Assurda contraddizione!

Il secolo dei LUMI intendeva spazzare via la tradizione.

La Scuola, nata dal Secolo dei Lumi, resta arroccata alla tradizione, alla parola orale dei docenti, alla paraola scritta dei libri di testo!

Fino a quando?

Di tutto ciò che accade in questo universo c’è la fine!

Ed ora siamo alla fine.

Oltre non si può andare.

Cinquanta euro un Tablet!

Millecinquecento euro un Tablet per ognuno dei venticinque alunni di una classe.

Proviamoci un po’.

Mica bruciamo i sacri testi!

Aggiungiamo nuovi compagni di viaggio nella cultura.

Con l’augurio che i nuovi compagni non abbiano le bisacce ripiene di cose vecchie, quelle cose di cui abbondano i libri di testo.

Cominciamo dalla Geografia!

Dopo avere esplorato, in lungo e in largo, il paesaggio che circonda la scuola, con le sua pianure, le sue colline, i suoi monti, allarghiamo il nostro orizzonte agli angoli del nostro piccolo paese.

I nostri alunni lo vedranno tutto, in lungo e in largo, sui loro Tablet.

Poi allarghiamo gli orizzonti, e sui Tablet i nostri alunni vedranno paesi, monti, valli, pianure, vestigia storiche del nostro Comune.

E poi, a volo d’uccello, la nostra Provincia, la nostra Regione, l’Italia, l’Europa, il Mondo, le Stelle, il Cielo, l’Universo infinito.

Presto, anche in 3D!

Vedranno la Terra dallo Spazio.

Voleranno anch’essi come la SAM!

E la Storia? E le Scienze? E…

Vi dirò.

Ora compriamo i TABLET.

E VOILà!

Rien ne va plus, les jeux sont faits

Oltre non si va!

Uomo come risultato della sua storia

UOMO COME RISULTATO DELLA SUA STORIA di Umberto Tenuta

CANTO 309 Osservate lo spaccato di una montagna.

Strati paralleli di rocce sovrapposte!

Non interferenti.

Nell’uomo, sì, interferiscono, si mescolano, si fondono.

Prendete un foglio di carta da disegno ed una scatola di colori a tempera.

 

Intingete il pennello in uno qualsiasi dei colori.

Disegnate lo sfondo della pagina.

Sullo sfondo create la vostra figura.

Il colore da voi scelto risulterà modificato dallo sfondo.

Su questa prima figura create una seconda e fate la stessa osservazione.

Poi, via via, altre ancora!

L’ultima pennellata, di color rosso, non sarà rossa, ma risulterà come sintesi dei tanti colori sottostanti.

Potete fare la stessa esperienza con vetri di diversi colori, sovrapponendoli via via, l’uno all’altro.

L’ultimo vetrino apparirà modificato dai sottostanti vetrini colorati.

Una metafora della formazione umana.

Noi siamo il risultato delle mille e mille e mille esperienze fatte sin dal primo momento del nostro concepimento.

CONSIDERAZIONI PEDAGOGICHE

Panta rei!

Panta rei, tutto scorre.

Ma quello che ho visto ieri è il vetrino colorato col quale vedo il panorama di oggi.

Attenti al primo vetrino!

Le prime esperienze del bambino hanno un’influenza grandissima sulla sua formazione.

Pensate alla fiducia di base, acquisita nei primi anni di vita!

Ma non trascurate nessuna delle esperienze che il bambino fa.

Ciascuna lascerà il segno nella sua personalità.

L’Educazione non comincia, né a tre, né a sei, né a undici anni…

L’Educazione comincia sin dal primo momento del concepimento.

Nove mesi di gestazione , nove mesi di educazione.

Mamme, attenzione!

La prima luce del sole, la prima carezza della mamma, il primo orizzonte che gli si squaderna intorno!

Ambiente formativo.

Curatelo, o mamme, con tutto il vostro amore!

Poi, tre anni, tre anni che fanno un uomo.

Lo sapete, a quattro anni è già a metà del suo cammino.

Società educante!

Educa la Scuola dell’infanzia.

Ma educa tutta la restante esperienza che il bimbo fa.

Nel mondo reale.

Oggi anche in quello virtuale.

Coi tablet nelle mani dei bimbi appena nati.

Non cercate di toglierli dalle loro mani.

Non ci riuscireste.

Fate invece attenzione ai contenuti.

I vostri figli si nutrono di quello che mangiano.

Poi verrà la scuola.

Le scuole, una di seguito all’altra, una in continuità con l’altra, come i ricami che fate sulla vostra tela, non sovrapponendo, ma continuando la scena primamente abbozzata.

Come le pennellate sul foglio di carta.

Continuerà questo lavoro oltre la scuola, per tutta la vita.

Educazione permanente.

Non permane, continua.

Impariamo fino all’ultimo giorno della nostra vita.

Nulla dies sine linea.

Anche noi, Maestri.

Non è mai troppo tardi per farsi Maestri, maestri migliori di quelli di ieri.

La BUONASCUOLA non la facciamo oggi, non la faremo domani, non finiremo di farla dopodomani.

Sempre Maestri migliori saremo.

Soprattutto se Uomini migliori ci faremo.

Soprattutto se Madri migliori ci faremo.

BUONASCUOLA che buona si fa ogni giorno di più.

BUONASCUOLA che materna si fa ogni giorno di più.

BUONASCUOLA che ogni giorno gioisce di più per il successo della formazione dei suoi giovani studenti!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

“L’abile sognatore”, libro fotografico che racconta la vita di un ragazzo down

“L’abile sognatore”, libro fotografico che racconta la vita di un ragazzo down

Progetto della cooperativa Matrix sostenuto dalla Regione Toscana, il volume narra delle rocambolesche avventure fiorentine di un ragazzo down, Donatello, vittima della sua fervida immaginazione

da Redattore Sociale
28 novembre 2014

FIRENZE – Si chiama ‘L’abile sognatore’ ed è il libro fotografico che narra delle rocambolesche avventure fiorentine di un ragazzo down, Donatello, vittima della sua fervida immaginazione, con a fianco la sua bella tutor, Irene, costretta a subire e riparare i guai causati dalla fantasia dirompente del nostro protagonista. Il libro, che sarà in vendita dal prossimo 5 dicembre, è stato presentato stamattina a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana, che sostiene il progetto. Il progetto è della cooperativa sociale Matrix ed è nato dalla collaborazione con il fotografo Leonardo Baldini, per raccogliere fondi da destinare alla realizzazione di ‘Casa armonica’, una residenza per ragazzi disabili senza famiglia dove riacquistare la propria autonomia. Ad impreziosire il libro la partecipazione di alcuni dei più importanti attori e comici toscani: Leonardo Pieraccioni, Alessandro Benvenuti, Paolo Hendel, Carlo Conti, Niki Giustini, Alessandro Paci, Giusi Merli, Irene Barbugli.

Oltre ai due coprotagonisti, Donatello Appella e l’attrice Irene Barbugli, sono intervenuti alla presentazione di oggi la vicepresidente Stefania Saccardi, il presidente di Matrix Onlus Giuseppe Guazzelli ed il fotografo Leonardo Baldini. ‘L’abile sognatore’ narra delle rocambolesche avventure fiorentine di un ragazzo down, Donatello, vittima della sua fervida immaginazione, con a fianco la sua bella tutor, Irene, costretta a subire e riparare i guai causati dalla fantasia dirompente del nostro protagonista.

“Una bella iniziativa – ha detto Stefania Saccardi – alla quale abbiamo deciso di dare una mano con grande piacere. Conosco la cooperativa Matrix ormai da molto tempo e, durante la mia attività di amministratore, ho avuto occasione di apprezzarne la capacità di lavoro e di iniziativa in favore delle persone fragili. Il libro è un viaggio realizzato grazie al contributo di tante persone e di tanti artisti che si sono prestati con grande disponibilità. É un bel regalo da fare per le prossime feste e spero che siano in tanti a comprarlo perchè è un’occasione per dare una mano ad amici”.

StoryFrame nasce per sostenere il “Progetto casa armonica” di Matrix Onlus che permette ad 8 ragazzi disabili senza famiglia di vivere in una struttura realizzata per loro a Firenze in un villino nel quartiere di Brozzi. Nel villino i ragazzi vivono in autonomia e riescono a ristabilire relazioni familiari ed amicali stabili, acquisendo anche autonomie domestiche e sociali, il tutto con l’adeguata assistenza di operatori professionisti. Oltre a questo i proventi serviranno anche a sostenere Laboratori di Orientamento al lavoro per persone disabili.

Edito da Tagete edizioni ‘L’abile sognatore’ sarà disponibile in edicola dal 5 dicembre al 5 gennaio in abbinamento con La Nazione (12,90 euro più il prezzo del giornale) in Toscana, Umbria e La Spezia. Da oggi è acquistabile la versione in brossura sul sito www.abilesognatore.it a 19,90 euro.

Prof di ruolo tutti funzionali ????

Prof di ruolo tutti funzionali ????

Sembra questa l’ipotesi su cui starebbero ragionando i tecnici del MIUR in questi
giorni, almeno secondo quanto scritto da Italia Oggi (25/11/’14), cioè creare un unico
organico di ruolo funzionale senza distinzione tra i docenti già di ruolo e l’esercito
dei nuovi assunti dalle GAE, secondo quanto previsto nel Documento del Governo, ora
rafforzato dalla sentenza della Corte europea.
Le motivazioni addotte sarebbero: evitare l’accusa al Governo di creare
personale di serie A e di serie B, dare vita a un restyling dell’organizzazione delle
cattedre e della gestione degli insegnanti ed infine eliminare i problemi di mobilità
derivanti da due organici distinti.
Ci chiediamo – non sarebbe il caso di smetterla con la tesi dell’ugualitarismo di
massa sempre e comunque? Le rapide trasformazioni sociali degli ultimi decenni
hanno portato al cambiamento anche dei valori e dei significati, ponendo nuove e più
complesse sfide a chi si occupa di educazione e di formazione. Un mutamento di
prospettive, dunque, che porta ad un ripensamento della figura dell’insegnante e
soprattutto delle sue competenze professionali. Per questo riteniamo che sia urgente
richiamare l’impegno del legislatore per assicurare non una gigantesca melassa di
professionalità indistinte bensì una differenziazione di ruoli basata sulle specifiche
competenze di livello maturate dagli insegnanti.
Indubbiamente, potremmo credere che una flessibilità che fa capo alla rete di
scuole e un’autonomia che porta il miglior docente al suo posto, che sia cattedra o
supplenza, migliorerebbero l’organizzazione delle cattedre e la gestione degli
insegnanti. Ma sanno i tecnici del MIUR cosa significa organizzare le cattedre e
soprattutto si rendono conto di quanto sarebbe rispondente alle aspirazioni
professionali e alla carriera di un docente con molti anni di ruolo e di esperienza nella
scuola, magari con master e specializzazioni, fare solo supplenze?

Sentenza Ue: importante vittoria

Scuola: sentenza Ue; Mascolo (Ugl), importante vittoria
(dall’Agenzia ANSA)

Con la sentenza della Corte di giustizia europea “oggi finalmente tutte le nostre lunghe battaglie giudiziarie e i continui solleciti ai governi che si sono susseguiti alla guida del Paese sono state legittimate. Un’importante vittoria per i lavoratori e il mondo della scuola, che gia’ a livello nazionale avevano vinto numerose cause”.
Lo dichiara il segretario nazionale dell’Ugl Scuola, Giuseppe Mascolo.
“In passato – aggiunge – nessuno ci ha voluto ascoltare e ora il rischio e’ che delle spese processuali, nei vari gradi di giudizio, e dei vari risarcimenti in capo allo Stato, saranno i cittadini a farne le spese. Ora – conclude – attendiamo che il governo attui al piu’ presto quanto previsto dalla sentenza, procedendo alle tanto attese immissioni in ruolo, e decida di riaprire le trattative per il rinnovo del ccnl di categoria, oramai bloccato da troppi anni. Lo sciopero del 12 dicembre sara’ solo l’inizio: la nostra battaglia continuera’, fino a quando non verranno garantiti i legittimi diritti dei precari della scuola italiana”.

Ciclo di incontri sulla didattica inclusiva

Ciclo di incontri sulla didattica inclusiva

l Centro di Documentazione di Cesena organizza il ciclo di incontri per insegnanti e genitori sul tema “DSA. Buone prassi di cooperazione scuola-famiglia”. Primo appuntamento il 3 dicembre 2014

Il Centro di Documentazione del Comune di Cesena organizza il ciclo di incontri “DSA: buone prassi di collaborazione scuola e famiglia”.

In tutto sei appuntamenti rivolti agli insegnanti e ai genitori per rivisitare, riflettere e ripensare una didattica inclusiva: pillole di buone pratiche ed esperienze a confronto, per raccogliere, documentare, creare e costruire insieme, tra scuola e famiglia, gli attrezzi del mestiere di studente.

Gli incontri si terranno al CDE a partire dal 3 dicembre 2014.

E’ possibile iscriversi anche solo ad alcuni appuntamenti o a tutto il ciclo degli incontri compilando il modulo di iscrizione e inviandolo a: cde@comune.cesena.fc.it

Calendario degli incontri:

3 dicembre
dalle 16.00 alle 19.00
12 dicembre 2014
dalle 14.00 alle 18.00
22 gennaio 2014
dalle 17.00 alle 19.00
27 gennaio 2014
dalle 17.00 alle 19.00
3 febbraio 2015
dalle 17.00 alle 19.00
11 febbraio 2015
dalle 17.00 alle 19.00

La Disabilità intellettiva e la scuola

Seminario regionale “La Disabilità intellettiva e la scuola” Bologna 13 dicembre 2014

In data 13 dicembre 2014, nell’aula magna dell’IIS “Oddone Belluzzi” di Bologna, Via Cassini 3, si terrà il seminario regionale “La disabilità intellettiva e la scuola” organizzato dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna e dall’Università di Bologna.

La giornata è ricca di interventi e fornirà alle scuole un importante quadro riassuntivo delle caratteristiche  generali del modo di apprendere delle persone con disabilità intellettiva, insieme a suggerimenti per l’insegnamento.

La partecipazione è aperta alla cittadinanza. Gli insegnanti che richiedono l’attestato di presenza si devono iscrivere seguendo le istruzioni contenute nella nota allegata.

La sentenza Ue sui precari si scontra con un labirinto di norme

da Il Sole 24 Ore

La sentenza Ue sui precari si scontra con un labirinto di norme

di Nicola Da Settimo

La Sentenza della Corte di Giustizia Ue ha dichiarato contraria alla normativa europea sul divieto di reiterazione di contratti a termine quella italiana sulla scuola «che autorizzi, in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali per l’assunzione di personale di ruolo delle scuole statali, il rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti nonché di personale Ata, senza indicare tempi certi per l’espletamento di dette procedure concorsuali ed escludendo qualsiasi possibilità, per tali docenti e detto personale, di ottenere il risarcimento del danno eventualmente subito a causa di un siffatto rinnovo».

Il primo problema è stato individuare la platea dei soggetti che possono lamentare una illegittima serie di rinnovi di contratti per la copertura di posti “vacanti e disponibili”: da stime nell’ordine di 250mila persone (Anief), sino ai 18mila citati dal Ministro Giannini in una recente intervista. La legge 124 del 1999 dà una definizione precisa del concetto di posto vacante e disponibile all’articolo 4 comma 1: cattedre e posti di insegnamento che risultino effettivamente vacanti (cioè privi di titolare) e disponibili (cioè non utilizzati da altro personale sull’organico di fatto) entro la data del 31dicembre e che rimangano prevedcvcvcixcbilmente tali per l’intero anno scolastico. In tal caso «si provvede mediante il conferimento di supplenze annuali (cioè fino al 31 agosto), in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali per l’assunzione di personale docente di ruolo».

Invece il comma 2 precisa che per i posti non vacanti (che hanno un titolare, ma temporaneamente non in servizio per aspettativa, part time o altro) che si rendano di fatto disponibili entro la data del 31 dicembre e fino al termine dell’anno scolastico si provvede mediante il conferimento di supplenze temporanee fino al termine delle attività didattiche (cioè fino al 30 giugno). L’applicazione di tali definizioni di legge sembrerebbe dar ragione al Ministro, ma la sentenza Ue fa comunque salve le verifiche da parte dei giudici nazionali, stigmatizzando il fatto che la legge 124 non consente di definire criteri obiettivi e trasparenti al fine di verificare se il rinnovo dei contratti a termine risponda effettivamente a un’esigenza reale, sia idoneo a conseguire l’obiettivo perseguito e sia necessario a tal fine. La legge non prevede nessun’altra misura diretta a prevenire e a sanzionare il ricorso abusivo a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato. Anche nei contratti sino al 30 giugno, cioè su posti teoricamente non vacanti e solo disponibili, sinora non è mai stata inserita l’esigenza sostitutiva che li rendeva necessari, quindi è vero che mancano «criteri obiettivi e trasparenti al fine di verificare se il rinnovo dei contratti a termine risponda effettivamente a un’esigenza reale», come è vera l’assenza di misure preventive e sanzionatorie dell’abuso della successione di contratti. La partita nelle aule di giustizia è dunque apertissima e non è escluso che sorga la necessità di un qualche intervento da parte del legislatore.

Edilizia scolastica, dalle Regioni ok definitivo all’anagrafe nazionale

da Il Sole 24 Ore

Edilizia scolastica, dalle Regioni ok definitivo all’anagrafe nazionale

di Alessia Tripodi

In Conferenza Unificata via libera all’accordo che permetterà di raccogliere i dati del patrimonio scolastico per un’efficace programmazione degli interventi

Via libero definitivo per il Sistema nazionale delle anagrafi dell’edilizia scolastica (Snaes). Ieri nella riunione della Conferenza unificata è stato infatti approvato l’accordo che consentirà alle Regioni, a partire dal prossimo lunedì, 1 dicembre, di inserire in un’apposita piattaforma informatica tutti i dati relativi al patrimonio edilizio scolastico di competenza degli Enti locali.

Più trasparenza
Il 6 febbraio scorso il Sistema è stato oggetto di un accordo tra Governo, Regioni e gli Enti locali che oggi ha concluso il proprio iter dando concretezza alle decisioni prese allora.
«Obiettivo dello Snaes è censire l’intero patrimonio dell’edilizia scolastica del nostro paese e acquisire informazioni relative alla consistenza, alla situazione e alla funzionalità degli edifici – spiega il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone – Ciò, oltre a rendere trasparente il sistema, rappresenta uno strumento essenziale per le programmazioni legate all’edilizia, permettendo di individuare le priorità e consentendo di utilizzare in modo più efficace ed efficiente le risorse, già a partire dal prossimo anno quando continuerà il piano di edilizia scolastica del governo Renzi. Gli edifici scolastici saranno “schedati” e finalmente potremo avere un quadro chiaro dello stato dell’edilizia delle nostre scuole. Per decidere è necessario conoscere. Avere i dati è un passaggio fondamentale per pianificare le azioni e gli investimenti e per intervenire in modo più puntuale e mirato».
In questa prima fase, sottolinea Viale Trastevere, non tutte le Regioni trasmetteranno i propri dati: le sei che al momento sono in ritardo, assicura il Miur, si sono impegnate a farlo rapidamente nei prossimi mesi.

Le imprese adottano una scuola per Expo 2015: siglato il protocollo Confindustria-Miur

da Il Sole 24 Ore

Le imprese adottano una scuola per Expo 2015: siglato il protocollo Confindustria-Miur

di Marzio Bartoloni

Stringere un gemellaggio tra impresa e scuola nel segno dell’Expo 2015. È l’obiettivo del protocollo firmato ieri dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, e dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. «Tutte le sedi territoriali di Confindustria – ha detto
Squinzi – adotteranno una scuola per sostenere le visite degli studenti a Expo 2015». Grazie anche al protocollo, secondo Giannini, «2 milioni di studenti si metteranno in moto per
visitare l’Expo».

Il via libera al protocollo
Che l’Expo sia nel cuore di Confindustria è noto (è tra l’altro uno dei partner istituzionali del Padiglione Italia). E da tempo l’associazione degli industriali promuove anche iniziative formative in vista dell’esposizione universale del prossimo anno che si terrà a Milano e sarà dedicata al tema dell’alimentazione. Un appuntamento cruciale per Confindustria che ha deciso ora di aggiungere un nuovo tassello: ieri il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi – in diretta tv durante la trasmissione Rai Porta a Porta – ha firmato con il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, un protocollo che prevede che le 250 associazioni territoriali e di categoria o le singole imprese possano adottare una o più classi per sostenere le scuole che vorranno far visitare l’esposizione ai propri studenti. «Due milioni di studenti si metteranno in moto per visitare Expo», ha annunciato il ministro Giannini. «Tutte le sedi di Confindustria adotteranno una scuola per sostenere le visite degli studenti all’Expo», ha confermato Squinzi che si è detto «convintissimo che sarà una vetrina per l’Italia». «Noi come imprese – ha ribadito Squinzi – crediamo tantissimo nell’Expo e nelle ricadute che avrà per le aziende italiane».

Il progetto «Adotta una scuola» per l’Expo 2015
Confindustria in base a un protocollo siglato con il Miur punta a mobilitare il sistema associativo e le imprese per aiutare economicamente le scuole nell’organizzazione della visita all’Expo 2015 . L’obiettivo è quello di sostenere così l’impegno del Miur di organizzare e promuovere la maggiore partecipazione possibile delle scuole di primo e secondo grado ad Expo. Le Associazioni e le aziende potranno scegliere una scuola del territorio o, in alternativa, far riferimento alle scuole selezionate dal ministero. Saranno particolarmente favoriti i rapporti tra associazioni e aziende situate nel Nord del Paese con le scuole ubicate nel Sud così da avviare gemellaggi territoriali di reciproco interesse. Un Comitato paritetico Miur-Confindustria avrà il compito di individuare le modalità idonee per la più ampia diffusione delle iniziative avviate e il coordinamento degli interventi.

 

Quando il tablet cambia il modo di fare scuola. E diventa fattore di inclusività nelle aule

da Il Sole 24 Ore

Quando il tablet cambia il modo di fare scuola. E diventa fattore di inclusività nelle aule

di P.Sol.

Alessandro ha finito il suo disegno natalizio con un bel pupazzo di neve, la maestra mostra il suo disegno sullo schermo e raccoglie i giudizi dei compagni. Intanto Abigail non ha ancora completato la sua renna, Alessandro guarda il suo manufatto sulla eboard e le suggerisce di modificare la coda e le zampe. Poi la maestra salva i lavori dei bimbi e passa a una scheda di italiano. Invia un file su tutti i tablet in classe: i bambini devono individuare delle parole in mezzo a una marea di lettere, si scatena la caccia e ognuno segna sul proprio tablet, urlando i vocaboli individuati, mostrandoli a tutti sulla lavagna elettronica. La maestra ha sott’occhio sullo schermo i lavori di tutti e decide di volta in volta quali evidenziare per mostrarli agli altri.

Il futuro entra in aula
Siamo nella classe quarta della scuola primaria di via Cima a Milano, una delle 37 coinvolte in tutta Italia nel primo anno del progetto Smart Future di Samsung, che mira a favorire la digitalizzazione dell’istruzione, attraverso la fornitura di tecnologie in classi selezionate e un processo di formazione all’uso ottimale di questi device agli insegnanti e, di conseguenza, a studenti e genitori. In ognuna di queste scuole – per lo più in aree urbane socialmente disagiate, in zone isolate o in situazioni particolari come reparti ospedalieri in isolamento – Samsung ha infatti fornito la dotazione tecnologica per una classe digitale fatta di uno schermo di eboard al posto della lavagna e di tablet per gli studenti, insieme al supporto per gli insegnanti, tendenzialmente digiuni di tecnologie. “Non si tratta di un laboratorio tecnologico, ma di classi pilota per comprendere al meglio l’impatto che questi device possono avere sulla didattica”, spiega Manuele De Mattia, corporate communcation manager della filiale italiana del gruppo coreano.

Bilancio positivo
In effetti il bilancio del primo anno di sperimentazione è positivo, come testimonia il monitoraggio effettuato dall’Osservatorio sui media digitali a scuola presso il Cremit dell’Università Cattolica di Milano. In primo luogo conferma l’efficacia della tecnologia come “volano di inclusione per diversi aspetti”, sottolinea Pier Cesare Rivoltella, direttore del Cremit: “Sia in relazione all’approccio nei confronti delle abilità diverse e dei disturbi dell’apprendimento, che in termini di territorio e di abbattimento delle distanze per le scuole isolate o per quei casi particolari come le classi ospedaliere; ma anche come modalità abilitante di accesso alla tecnologia per quei bambini che non ne hanno la possibilità”.

I risultati in un libro
I risultati dell’Osservatorio – raccolti nel libro “Smart Future. Didattica, media digitali e inclusione”, a cura di Pier Cesare Rivoltella (Franco Angeli, 24 euro) – evidenziano quindi come la tecnologia non sia percepita come sostitutiva della didattica tradizionale, ma come elemento che genera valore aggiunto, in primo luogo in funzione inclusiva: viene ritenuta un aspetto vicino e quotidiano dal 35,5% degli insegnanti interpellati, che le attribuiscono un ruolo abiltante per l’inclusione di studenti stranieri (60%) e diversamente abili (80%). Gli stessi insegnanti sono convinti che la tecnologia renda i ragazzi maggiormente responsabili (46%) e possa incidere anche sul rendimento (46%) e l’aggregazione (58%).

Inclusione, apprendimento e motivazione
Il device elettronico diventa quindi uno strumento di motivazione e di attenzione, così come di inclusione e di coinvolgimento in un processo di apprendimento che non è più quello classico docente-studente, ma che si trasforma in in una dinamica collaborativa di condivisione delle conoscenze all’interno della classe, nell’ambito di una didattica non più disciplinare ma fatta per competenze. “I ragazzi diventano protagonisti del loro apprendimento – sintetizza Paola Massalin, docente della scuola media Calamandrei di Firenze -: con la tecnologia si moltiplicano le possibilità di apprendere, che coinvolgono tutte le capacità individuali”.

Il protocollo col Miur
Con questi risultati, il progetto Smart Future prosegue e si rafforza grazie al protocollo d’intesa firmato con il Ministero dell’Istruzione per individuare, attraverso un bando online, le 54 classi di primarie e secondarie che saranno coinvolte dal progetto nel prossimo biennio. Ma intanto la sperimentazione delle classi pilota potrà contagiare il resto della scuola. Così sta succedendo nella scuola primaria milanese di via Cima dove la direttrice, entusiasta della riuscita, sta studiando le modalità per reperire le risorse in modo da allargare l’esperimento ad altre classi. I problemi non mancano, a partire dalla connessione, perché la classe “smart” ha sì il wifi per far dialogare i tablet con l’eboard, ma non può connettersi in rete: è infatti sprovvista di banda larga. Forse arriverà il Comune di Milano in soccorso!

Boldrini: «I dati sulla dispersione sono drammatici, serve una strategia»

da Il Sole 24 Ore

Boldrini: «I dati sulla dispersione sono drammatici, serve una strategia»

di Ciro Sorrentino

La dispersione scolastica resta, insieme con gli abbandoni, la ferita più profonda e non rimarginata del sistema scolastico nazionale. La scommessa ancora persa. «Il dato più prudente sulla dispersione scolastica è attorno al 17% e di per sè è un dato drammatico. Quello che bisogna fare è mettere in atto una strategia per contrastare il fenomeno. Bisogna lavorare sulle cause della dispersione. Non è accettabile in una democrazia come la nostra che oltre il 17% dei giovani abbandonino il ciclo scolastico», lo ha affermato il presidente della Camera, Laura Boldrini, durante la presentazione, ieri a Montecitorio, di una proposta di strategia contro la dispersione scolastica elaborata dalla commissione Cultura e istruzione.

La proposta
Obiettivo della strategia, ha spiegato Milena Santerini, capogruppo “Per l’Italia” in commissione, è portare la dispersione scolastica in Italia a quota 10% entro il 2020. Occorrono quindi, tra le altre cose “anagrafi integrate per acquisire dati certi” sulla situazione, strategie preventive già dall’infanzia con ad esempio l’incremento di accesso agli asili nido; riordinare i cicli (con un’eventuale sperimentazione di un riordino del ciclo della secondaria di 4 anni), migliorare l’orientamento e valorizzare l’istruzione tecnica. Contro la dispersione, ha osservato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, occorre comunque «un intervento complessivo. La buona scuola è una risposta alla dispersione», anche perché prevede, tra le altre cose, «le scuole aperte, una didattica flessibile e multidisciplinare e docenti stabili».

Le cifre dell’emergenza
L’analisi della Commissione ricorda che in media il 17,6% degli studenti abbandona la scuola, con «differenze significative tra le regioni. Si passa dal 12,8% di Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Abruzzo al 25,8% della Sardegna, al 25% della Sicilia al 21,8% della Campania».
«L’abbandono scolastico – ha concluso Boldrini – rappresenta anche un costo per la collettività: secondo una recente indagine promossa da WeWorld Intervita, insieme all’ associazione Bruno Trentin e alla Fondazione Giovanni Agnelli, l’azzeramento della dispersione scolastica potrebbe avere un impatto sul Pil compreso tra l’1,4% e il 6,8%. Si tratta di un’incidenza molto significativa, che ci dà la misura di come questo fenomeno gravi così pesantemente sull’economia e la crescita del nostro Paese».

Sono un milione gli alunni con bisogni educativi speciali: 250mila disabili

da La Tecnica della Scuola

Sono un milione gli alunni con bisogni educativi speciali: 250mila disabili

I dati aggiornati sono stati forniti Bologna, nel corso del convegno sulla disabilità ‘Handimatica’: sono oltre 90mila i bambini con disturbi specifici di apprendimento e 80mila i ragazzi con Adhd; a questi si aggiungono studenti affetti da sindrome di Asperger o soggetti con un quoziente intellettivo tra 70 e 85, o ancora soggetti con ritardi linguistici. Cresce l’esigenza di inserire nuovi posti di sostegno in organico di diritto.

Ammontano ad un milione in Italia gli alunni con bisogni educativi speciali. E di questi circa 250 mila con disabilità. I dati aggiornati sono stati diffusi durante ‘Handimatica’, la mostra-convegno sulle nuove tecnologie e disabilità, organizzata dalla Fondazione Asphi Onlus, che si tiene a Bologna fino al 29 novembre.

Durante il primo giorno di convegno, è emerso anche che tra il milione di alunni con bisogni educativi speciali, ci sono oltre 90mila bambini con disturbi specifici di apprendimento (che secondo un’incidenza stimata del 4% sulla popolazione scolastica possono arrivare a 300mila studenti) e 80mila ragazzi con Adhd (sindrome da deficit di attenzione e iperattività), che secondo le stime (5% sul totale degli studenti) possono raggiungere 400mila unità.

A questi si aggiungono studenti affetti da sindrome di Asperger o soggetti con un quoziente intellettivo tra 70 e 85, o ancora soggetti con ritardi linguistici.

Per quanto riguarda il numero complessivo di alunni che necessitano dell’insegnante di sostegno, si calcola che siano solo uno su quattro rispetto ai BES, quindi pari a circa 250mila. Una cifra, quindi, in deciso aumento, che necessita anche di un adeguamento dell’organico di diritto del personale di sostegno, oggi fermo a 90mila unità (le ultime 10mila ancora non di ruolo verranno assunte il prossimo anno scolastico).

Maturità, tutti commissari interni per risparmiare 140 milioni di euro

da La Tecnica della Scuola

Maturità, tutti commissari interni per risparmiare 140 milioni di euro

La notizia arriva dal portale del Corriere della Sera che annunzia il “contrordine” sulle modalità di formazione delle commissioni di esame negli istituti superiori.

Questa la notizia apparsa sul sito del Corriere della Sera.

Le commissioni cambieranno già da quest’anno scolastico e per la maturità 2015 entreranno in vigore i risparmi e dunque le commissioni completamente interne.

Lo prevede un emendamento alla Legge di stabilità approvato mercoledì 26 dalla commissione Bilancio della Camera. Peccato che meno di un mese fa il premier Renzi e il ministro Giannini avessero invece già corretto il tiro dopo settimane di voci sulla possibilità di cambiare l’esame di Stato, certificazione finale e con valore legale del percorso di studi dei ragazzi italiani, per risparmiare 140 milioni di euro: sia il premier che la ministra avevano deciso di rinviare al 2016 l’introduzione di nuovi criteri.

E invece se al Senato non si cambierà idea entro febbraio dovrà arrivare un decreto del ministero dell’Istruzione con i nuovi criteri per la composizione delle commissioni degli esami di maturità, da applicare già a partire dall’anno scolastico in corso. L’emendamento al ddl stabilità, presentato da Rocco Palese (Fi), stabilisce che entro lo stesso termine il Miur, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, dovrà definire i compensi dei componenti della commissione. I risparmi che deriveranno dall’introduzione dei nuovi criteri resteranno a disposizione del Miur “per l’attuazione degli interventi previsti nel Piano La Buona Scuola”.

Via libera definitivo per l’Anagrafe dell’edilizia scolastica

da La Tecnica della Scuola

Via libera definitivo per l’Anagrafe dell’edilizia scolastica

Via libero definitivo per il Sistema Nazionale delle Anagrafi dell’Edilizia Scolastica (Snaes).

Nella riunione odierna della Conferenza Unificata è stato infatti approvato l’accordo che consentirà alle Regioni, a partire dal prossimo lunedì, 1 dicembre, di inserire in un’apposita piattaforma informatica tutti i dati relativi al patrimonio edilizio scolastico di competenza degli Enti locali.

Il 6 febbraio scorso il Sistema è stato oggetto di un accordo tra Governo, Regioni e gli Enti Locali che oggi ha concluso il proprio iter dando concretezza alle decisioni prese allora.

“Obiettivo dello Snaes è censire l’intero patrimonio dell’edilizia scolastica del nostro paese e acquisire informazioni relative alla consistenza, alla situazione e alla funzionalità degli edifici – spiega il Sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca, Davide Faraone – Ciò, oltre a rendere trasparente il sistema, rappresenta uno strumento essenziale per le programmazioni legate all’edilizia, permettendo di individuare le priorità e consentendo di utilizzare in modo più efficace ed efficiente le risorse, già a partire dal prossimo anno quando continuerà il piano di edilizia scolastica del governo Renzi. Gli edifici scolastici saranno ‘schedati’ e finalmente potremo avere un quadro chiaro dello stato dell’edilizia delle nostre scuole. Per decidere è necessario conoscere. Avere i dati è un passaggio fondamentale per pianificare le azioni e gli investimenti e per intervenire in modo più puntuale e mirato”. In questa prima fase non tutte le Regioni trasmetteranno i propri dati, le sei che al momento sono in ritardo si sono impegnate a farlo rapidamente nei prossimi mesi.