Scuole vincitrici concorso “Terra è donna”

8 Marzo, Giannini e Presidente Mattarella premiano scuole vincitrici concorso “Terra è donna”

 terraedonna

“La sostenibilità del pianeta è legata al ruolo delle donne e per questa ragione bisogna scommettere sulla formazione delle giovani scienziate, studiose, ricercatrici e, in generale, sull’istruzione delle ragazze, a partire dall’infanzia, perché vogliamo che nella scuola le bambine, che potranno offrire forza al sistema politico ed economico del nostro Paese, trovino il principale strumento di riscatto”.

Lo ha affermato il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, partecipando stamattina al Quirinale alle celebrazioni della Giornata Internazionale della Donna. Nel corso della mattinata, il Ministro Giannini e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella hanno premiato le scuole vincitrici del concorso “Terra è donna” dedicato al ruolo sociale della donna nel mondo di oggi.

“A molti decenni dalle prime conferenze delle Nazioni Unite (dedicate alle questioni di genere) – ha sottolineato il Ministro – rimangono grandi e gravi violazioni dei diritti delle donne. Violazioni che segnano anche paesi come il nostro: l’Italia è infatti al 71mo posto per quanto riguarda la parità di genere”.

Per questo, ha aggiunto Giannini, “le sfide di oggi e di domani sono ancora complesse e un compito centrale e’ affidato al sistema dell’educazione. Sul terreno della dignità delle donne il Ministero dell’Istruzione avverte una grande responsabilità perché l’unica leva di sviluppo è proprio l’istruzione, soprattutto in un mondo nel quale forze ideologiche fondamentaliste si battono con crudeltà e lucidità contro tale leva. Nel mondo di Malala, delle studentesse rapite da Boko Haram, della guerra mondiale a capitoli dei nostri giorni – ha proseguito il Ministro – noi vogliamo che le nostre bambine a scuola abbiano un’educazione che ne valorizzi i meriti e che educhi tutti al rispetto della differenza come condizione essenziale della democrazia”.

Il Ministro ha infine voluto ricordare alcune donne italiane che hanno segnato la storia del nostro Paese: Emma Bonino, Maria Montessori, Rita Levi Montalcini, “un modello per quelle giovani che in Italia e nei Paesi in via di sviluppo denunciano e combattono con il coraggio del quotidiano il sessismo dell’abuso e della violenza, ma anche quello delle parole e dei costumi. Per tutte loro le sfide di oggi e di domani sono imponenti e convergono nell’indicare – ha ribadito in conclusione – un compito centrale del sistema dell’educazione”.

 

I VINCITORI DEL CONCORSO “TERRA E’ DONNA”

SCUOLA PRIMARIA
– I.C. “S. Francesco” di Palmi (Reggio Calabria)
TITOLO: “Earth is woman”

– I.C. di Cadeo e Pontenure (Piacenza)
TITOLO: “Anche per te”

– I.C. “Dalmazio Birago” di Passignano sul Trasimeno (Perugia)
TITOLO: “Donna”

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
– I.C. Mira 1 di Mira (Venezia)
TITOLO: “Ritorno all’origine”

– I.C. di Oppeano (Verona)
TITOLO: “Terra: femminile singolare”

– I.C. “Pietrocola – Mazzini” di Minervino Murge (Barletta-Andria-Trani)
TITOLO: “Di madre in figlia”

 

SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO
– I.I.S. Polo 3 di Fano (Pesaro-Urbino)
TITOLO: “Terra è donna”

– Liceo Scientifico “G. Galilei” di Catania
TITOLO: “Da Lucy al futuro”
Ex aequo
– I.S.I.S. “G. Carducci – Dante” di Trieste
TITOLO: “L’impasto della vita”

– I.I.S. “L. Signorelli” di Cortona (Arezzo)
TITOLO: “Le mani in pasta”

MENZIONI

SCUOLA PRIMARIA
– I.C. “Virgilio” Scuola in ospedale – Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma
TITOLO: “Il futuro della terra rinasce dalle donne”

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
– I.C. di Camerano (Ancona)
TITOLO: “Pezzo dopo pezzo, strato dopo strato”

SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO
– Liceo Scientifico “G. Oberdan” di Trieste
TITOLO: “Alice nella cucina delle meraviglie”

– Istituto Professionale “E. Orfini” di Foligno (Perugia)
TITOLO: “Chi si nutre della varietà delle culture genera pensieri     
                    e comportamenti sani e più responsabili”

– I.I.S.S. “De Nittis – Pascali” di Bari
TITOLO: “Kali’s Mood”

Proposta della Fiom di mobilitazione sociale

Il Coordinamento nazionale per la Scuola della Costituzione e per il sostegno alla Lip scuola (ex legge di iniziativa popolare “Per la buona scuola per la Repubblica”, ora ddl 1583 del Senato e 2630 della Camera) accoglie con convinzione la proposta della Fiom di mobilitazione sociale, aderendo fin da ora alla manifestazione del 28 marzo. Al contempo, aderisce al Coordinamento nazionale per la Democrazia Costituzionale, costituitosi il 24 febbraio per iniziativa di alcuni costituzionalisti, associazioni e organizzazioni politiche.

Riteniamo infatti che il momento particolarmente drammatico che il nostro Paese sta vivendo non riguardi solo la scuola, ma si inserisca in un processo/progetto più vasto, che investe tutti, nessuno escluso. I provvedimenti di precarizzazione e la soppressione di diritti fondativi della dignità del lavoro configurati dal job’s act; le riforme che vanificano la natura rappresentativa   e la funzione legislativa degli organi repubblicani;  una legge elettorale i cui contorni prefigurano una forma autoritaria di governo, non ne sono che i fenomeni più macroscopici. Siamo tutti coinvolti, nessuno escluso, in un disegno che configura, passo dopo passo, un sostanziale allentamento dei vincoli costituzionali e un veloce allontanamento dai principi su  cui la Resistenza  e la preziosa opera delle e dei costituenti fondarono la democrazia italiana.

Riteniamo che la situazione meriti e richieda urgentemente una forte unità e una assunzione di responsabilità diretta da parte di tutte le forze sociali che trovano nell’inviolabilità della Costituzione e nella difesa dei principi che essa individua un collante necessario a superare la parcellizzazione delle forze e delle istanze. In questo senso la scuola democratica (e con essa la Lipscuola, che individua un’alternativa concreta e propositiva al modello neoliberista e privatistico che il Governo interpreta) non si tira indietro, né si arrocca sul proprio particolarismo. Ma ritiene fondamentale aggiungere il proprio allo sforzo unitario di soggetti che interpretano – collettivamente – una risposta convincente ed intransigente alla emergenza democratica che il Paese sta vivendo.

Presentazione CDS’70 a Bologna

Venerdì 13 marzo verrà ufficializzata la nascita a Bologna del CDS’70, Centro di documentazione sulla Scuola negli anni Settanta.
Nella scuola di oggi tante sono le radici che affondano in quella stagione di grandi trasformazioni. Molte delle testimonianze di quel periodo si vanno smarrendo.
Il CDS’70 vuole raccoglierle e conservarle per la memoria, per lo studio e per non disperdere il senso di quella stagione di impegno per una scuola realmente democratica.
L’iniziativa propone un confronto tra studiosi e testimoni e un appello per la raccolta dei libri, quaderni e documenti rivolto a coloro che hanno vissuto quella stagione.
Il programma prevede dalle ore 15,30 alle 18,30 nella Sala Walter Benjamin, via del Pratello, 53 – Bologna
la presentazione del progetto del CDS’70 e un confronto con studiosi di storia della scuola e di storia della società contemporanea.
Partecipano:
Juri Meda (Università di Macerata, storico della scuola),Mirella D’Ascenzo(Università di Bologna, storica dell’educazione) e Maria Luisa Tornesello (autrice de Il sogno di una scuola).
Alle ore 19,30 l’iniziativa proseguirà in via San Carlo, 42, presso la sala del CDS’70, dove verrà offerto un aperitivo e sarà possibile visitare i fondi raccolti fino ad oggi.

Gianluca Gabrielli (CDS’70)

Borse di studio “Francesco Gatto”

Borse di studio “Francesco Gatto”

L’I.Ri.Fo.R. in memoria di Francesco Gatto docente di pedagogia speciale e prezioso collaboratore dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, assegna tre borse di studio rispettivamente di €. 3.000,00, 2.000,00  e 1.000,00 a tre giovani laureatisi con una tesi di laurea magistrale in pedagogia speciale, come da bando allegato.
Le domande di partecipazione per l’assegnazione delle borse di studio, redatte secondo le indicazioni del bando e complete degli allegati richiesti, dovranno pervenire alla Presidenza Nazionale di questo Istituto in Via Borgognona 38  00187 ROMA entro le ore 12,00 del 30 giugno 2015.
Il CDA dell’Istituto, vista la graduatoria di merito stilata dalla commissione esaminatrice dei lavori, proclamerà i vincitori nel mese di settembre 2015.
Distinti saluti.
Il Presidente Nazionale
Mario Barbuto

http://www.irifor.eu/

Scuola, Uil: “Con la riforma di Renzi per i docenti 16 euro di aumento ogni 3 anni”

da Il Fatto Quotidiano

Scuola, Uil: “Con la riforma di Renzi per i docenti 16 euro di aumento ogni 3 anni”

Secondo uno studio pubblicato dal sindacato, sarà di “10 euro l’aumento per anzianità previsto dal Governo per gli insegnanti”. Coloro che avranno ottenuto crediti formativi o professionali, quanti avranno raggiunto i requisiti per un riconoscimento da parte del nucleo di valutazione potranno contare, invece, su “16 euro medi in più ‘per merito’, ogni tre anni”

Docenti, 16 euro in più ogni tre anni per i “meritevoli”

da Repubblica.it

Docenti, 16 euro in più ogni tre anni per i “meritevoli”

Ecco la nuova progressione economica che ha immaginato il governo Renzi per gli insegnanti con la Buona scuola. Lo rivela la Uil Scuola

di SALVO INTRAVAIA

Da 21 a 30 euro mensili (lordi) di aumento, ogni tre anni, per i docenti meritevoli. Solo 10 euro al mese di incremento, sempre ogni tre anni e sempre lordi, per coloro che resteranno al palo. Ecco la nuova progressione economica che ha immaginato il governo Renzi per i docenti con la Buona scuola. A decrittare l’algoritmo sui nuovi scatti stipendiali per il personale docente la Uil scuola. Che ha semplicemente utilizzato il testo ufficioso del decreto-legge abortito venerdì scorso e aggiunto le somme di cui parla l’articolo 20: quello che ridisegna appunto la carriera degli insegnanti e i nuovi aumenti stipendiali. In altre parole, secondo i calcoli del sindacato, i docenti meritevoli della scuola 2.0 guadagnerebbero meno di quanto non guadagnino attualmente tutti: meritevoli e non meritevoli.

Perché un docente di scuola superiore che supera l’ottavo anno di servizio, attualmente, si vede calare 195 euro lordi mensili in più sullo stipendio per il semplice motivo che ha già prestato otto anni di servizio. Euro di aumento che calano a 156 mensili lordi per una docente di scuola dell’infanzia e primaria. “E’ la realtà dei numeri la vera ragione per cui vogliono evitare il contratto ed emanare un editto”, dichiara Massimo Di Menna riferendosi al governo. Il conteggio estrapola dalle pieghe del decreto il nuovo meccanismo di attribuzione delle risorse – che restano le stesse di oggi – agli insegnanti. I 350 milioni all’anno che servono per pagare gli scatti stipendiali dei docenti che maturano l’anzianità prevista si riducono a 280 perché 70 spettano al personale Ata: amministrativo tecnico e ausiliario.

Questi 280 milioni vengono suddivisi in un 30 per cento – pari a 84 milioni – che serviranno a pagare gli scatti in base all’anzianità a tutti i docenti in servizio. Per un totale di 125 euro lordi mensili di aumento, ogni tre anni. La restante parte, 196 milioni di euro, pari al 70 per cento, sarà appannaggio dei docenti più attivi e meritevoli. Ma prima di ripartire la somma a quell’80 per cento di super docenti presenti in ogni scuola occorre sottrarre le somme per le nuove figure che l’esecutivo intende introdurre: i due docenti mentori e il docente staff per scuola. Una semplice moltiplicazione che decurta di 66 milioni di euro i 196 destinati al merito. Con i 130 milioni annui rimanenti si potranno pagare gli scatti di merito che corrisponderanno a 16 euro mensili di aumento, ogni tre anni, se si prevede un’unica fascia.

Undici, 13 e 20 euro mensili di aumento, sempre ogni tre anni e lordi, se le fasce di merito saranno tre. In questo modo, un docente meritevole potrà ottenere da 21 a 30 euro di aumento mensili ogni tre anni. I meno bravi soltanto 10 euro lordi in più al mese, ogni tre anni. “Coloro che avranno ottenuto crediti formativi e professionali, quanti avranno raggiunto i requisiti per un riconoscimento da parte del Nucleo di valutazione, che sarà costituito a tal scopo, potranno contare su 16 euro medi di aumento ‘per merito’. Ogni tre anni”, sottolinea Di Menna. “Il mentor e il docente di staff avranno 200€ medi lordi al mese in più sullo stipendio, che sostituiscono quanto oggi ricevono in quanto funzioni obiettivo e di collaboratori del dirigente scolastico. Sono queste le cifre del progetto del governo per riconoscere il lavoro che si fa a scuola. La realtà dei numeri – conclude – è la vera ragione per cui vogliono evitare il contratto ed emanare un editto”.

#riformabuonascuola, stavolta niente rinvii: dall’11 marzo sarà in Parlamento

da La Tecnica della Scuola

#riformabuonascuola, stavolta niente rinvii: dall’11 marzo sarà in Parlamento

Le rassicurazioni arrivano dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: non ho motivo di ritenere che ci possano essere spostamenti di agenda. Sulle assunzioni: le incertezze sono dei giornali, non del Governo.

L’approvazione della Buona Scuola in Consiglio dei ministri non dovrebbe subire ulteriori rinvii. “Io non penso al rinvio come una polemica, e per questo non ho motivo di ritenere che ci possano essere spostamenti di agenda”. A dirlo è stato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, il 6 marzo a Firenze, rispondendo ai giornalisti che le chiedevano se restava confermata la data di martedì prossimo per la presentazione della riforma della scuola in Parlamento.

La riforma della scuola “è una delle più importanti e per questo è giusto che passi dal Parlamento”, ha aggiunto il ministro.

Sui precari, per i quali opposizione e sindacati continuano a chiedere l’assunzione su tutti i posti vacanti, secondo Giannini anche qui le incertezze sono solo sui giornali, “non nel governo”. “Abbiamo chiarito i criteri. Si tratta del fabbisogno della scuola come previsto nella ‘buona scuola'”.

Parlando durante una visita al Centro di accoglienza ‘Villa Lorenzi’, il ministro Giannini ha respinto anche quelle che sono state le polemiche sulle paritarie. “Anche queste non nel governo. E’ una misura molto importante per liberare da briglie ideologiche e riconoscere la libertà di scelte educative. Una misura che segna un cambio culturale assolutamente necessario”.

Un’altra settimana è terminata: ora l’attenzione si sposta su martedì 10, quando la riforma dovrà avere il via libera del Governo. Per poi approdare subito in Parlamento, per un’approvazione lampo. Almeno, questo è il progetto del premier Renzi e del suo entourage.

Obblighi e divieti nel nome della sicurezza scolastica

da La Tecnica della Scuola

Obblighi e divieti nel nome della sicurezza scolastica

 

Il Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, denominato “Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”, che recepisce 9 direttive CEE sulla sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro, ha introdotto una serie di obblighi per i dirigenti degli istituti scolastici, per i preposti e per i lavoratori.

Lo stesso decreto fissa altresì una serie di norme, stabilendo fra l’altro per il dirigente scolastico l’obbligo della informazione agli operatori scolastici e agli utenti sui problemi della sicurezza. Spesso in queste informative si evidenziano gli obblighi e i divieti da osservare all’interno dell’edificio scolastico, così come ad esempio sono elencati di seguito:

È obbligatorio:

1. attenersi alle disposizioni che regolano l’entrata e l’uscita dall’edificio scolastico;

2. osservare le disposizioni impartite attraverso la segnaletica di sicurezza o dagli ordini scritti

3. mantenere ordine e pulizia in tutti i locali della scuola

È vietato:

1. usare le uscite di emergenza se non per motivi di necessità;

2. fumare in tutti i locali interni all’edificio scolastico;

3. correre nei corridoi, in cortile sulle scale,

4. spingersi, compiere azioni o gesti che possano determinare situazioni di pericolo;

5. ingombrare i corridoi, le porte, le vie di esodo e le uscite di sicurezza (ad esempio mettere i banchi davanti alla porta dell’aula)

6. appoggiare bottigliette, lattine ,bicchieri o altro contenente liquidi sulle apparecchiature elettriche.

 

Di Menna, 10 euro per l’anzianità e 16 gli aumenti di merito. Ogni 3 anni

da La Tecnica della Scuola

Di Menna, 10 euro per l’anzianità e 16 gli aumenti di merito. Ogni 3 anni

Il Segretario nazionale della Uil-Scuola dichiara: “la realtà dei numeri è la vera ragione per cui vogliono evitare il contratto ed emanare un editto”. Eccone la dimostrazione.

Dieci euro l’aumento per anzianità previsto dal Governo. Coloro che avranno ottenuto credito formativi, crediti professionali, quanti avranno raggiunto i requisiti per un riconoscimento da parte del nucleo di valutazione, che sarà costituito a tal scopo, potranno contare su sedici  euro medi di aumento “per merito”. Ogni tre anni.

Il mentor e il docente di staff avranno 200€ medi che sostituiscono quanto oggi ricevono in quanto funzioni obiettivo e di collaboratori del dirigente scolastico.

Sono queste le cifre – spiega Massimo Di Menna – del progetto del Governo per riconoscere il lavoro che si fa a scuola. La realtà dei numeri è la vera ragione per cui vogliono evitare il contratto ed emanare un editto.

La norma contenuta nell’articolo 20 – Progressione economica del docente – del testo, che dovrà essere ripresentato martedì prossimo in Consiglio dei ministri ha al suo interno le cifre dell’impegno economico che il Governo si appresta a prendere con gli insegnanti, l’Ufficio Studi della Uil Scuola, partendo dall’assunto normativo, ne ha fatto una analisi economica. Ecco nel dettaglio che cosa emerge:

Gli aumenti partiranno dal 2019. Saranno ogni tre anni. La carriera si articolerà su due binari: uno, uguale per tutti i docenti; l’altro finalizzato al riconoscimento del “merito”.

1) Riguarda tutti i docenti

Viene finanziato con il 30% delle risorse disponibili per gli scatti di anzianità.

Equivarrebbe ad un aumento di circa 125 euro lordi per anno, circa 15 euro lordi al mese.

2) Prevede aumenti di merito che potrebbero essere attribuiti in modo uguale o articolati per fasce

• nel primo caso (uguali), la cifra è di circa 192 euro lordi l’anno, circa 16 euro lordi al mese;

• nel secondo caso (fasce), ipotizzando tre fasce di merito si avrebbero:

– 241 euro lordi l’anno, pari a 20 euro lordi mensili

– 160 euro lordi l’anno, pari a 13 euro lordi mensili

– 128 euro lordi l’anno, pari a 11 euro lordi mensili

Algoritmo-governo

Misure di accompagnamento alla seconda prova per i LES

da La Tecnica della Scuola

Misure di accompagnamento alla seconda prova per i LES

L.L.

Un sito internet dedicato e attività di simulazione accompagnano i Licei delle Scienze umane con opzione Economico-sociale con riferimento allo svolgimento della seconda prova scritta dell’esame di Stato

Con la nota prot. n. 1798 del marzo 2015 il Miur ha illustrato le attività di accompagnamento e le risorse disponibili per quanto riguarda il Liceo delle Scienze umane con opzione Economico-sociale, le cui materie caratterizzanti, ai fini della seconda prova scritta dell’esame di stato, sono Diritto ed Economia politica, e Scienze Umane.

Tra gli aspetti del progetto più utili per il Ministero segnala la realizzazione di un sito internet a disposizione delle scuole e un costante lavoro di scambio e confronto della comunità professionale di insegnanti e dirigenti scolastici, organizzata in reti a livello regionale/interregionale e, da alcuni mesi, anche in una Rete nazionale che riunisce le scuole capofila regionali.

Nel sito www.liceoeconomicosociale.it, al momento oggetto di rinnovamento, è stato per esempio creato un archivio di documenti, materiali didattici e informazioni, elaborati dalle reti territoriali e da vari esperti, di utile e immediata consultazione. Tra le più recenti e più utili risorse disponibili per le scuole, soprattutto ai fini della preparazione all’Esame di Stato, vi sono innanzitutto i diversi seminari online (webinar), organizzati nel periodo compreso tra novembre 2014 e marzo 2015 per i docenti delle due materie caratterizzanti.

Gli stessi docenti – ma anche gli studenti, in particolare del quinto anno – troveranno utili, in vista dell’esame, anche alcune delle lezioni svoltesi per l’edizione 2015 del Progetto e Concorso nazionale: “Articolo 9 della Costituzione”, centrato quest’anno sul tema della “Cittadinanza attiva per superare la crisi attraverso la cultura e il patrimonio storico e artistico”.

Il Miur ha anche ricordato che è stata avviata anche un’attività di simulazione della seconda prova scritta dell’Esame, coordinata a livello nazionale, all’interno di un apposito progetto per i licei economico-sociali, dall’Istituto “Paolo Frisi” di Milano (email: MIIS058007@istruzione.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E’ necessario abilitare JavaScript per vederlo. ) e dalle scuole capofila delle reti regionali, a livello territoriale.

Essa è rivolta a tutti i licei economico-sociali, iscritti e non iscritti alle Reti e si avvale di gruppi di lavoro composti da docenti che, in collaborazione con i referenti per il Liceo Economico sociale presso gli Uffici scolastici regionali hanno in molti casi già elaborato – e in altri casi stanno elaborando – in ambito regionale una prova simulata, con un tempo di svolgimento di sei ore e corredata di griglia di valutazione. La partecipazione alle attività di simulazione è libera. Le scuole che non abbiano ancora aderito alla simulazione e che desiderino farlo sono invitate a concordare la data interpellando le scuole capofila di rete regionale, ove presenti, o l’Istituto “Paolo Frisi” di Milano.

Le tracce delle seconde prove simulate saranno a breve consultabili in un’apposita pagina in costruzione nel sito dei licei economico-sociali: www.liceoeconomicosociale.it.

Dal 9 marzo acquisizione dati organico di diritto

da La Tecnica della Scuola

Dal 9 marzo acquisizione dati organico di diritto

L.L. Venerdì, 06 Marzo 2015

Le funzioni riguardano il personale educativo e i docenti di religione cattolica. Per i primi, la competenza è degli Uffici territoriali, mentre per gli IRC interessate sono anche le istituzioni scolastiche

Con la nota prot.874 del 5 marzo 2015 il Miur ha fornito istruzioni alle scuole e agli uffici territoriali sull’acquisizione dei dati di organico del personale docente di religione cattolica. In particolare, dal 9 marzo 2015 fino alla chiusura del collegamento del 3 aprile 2015 le funzioni saranno rilasciate alle istituzioni scolastiche e saranno raggiungibili ai seguenti percorsi:

  • ORGANICO DI DIRITTO \ INFANZIA \ ACQUISIZIONE DATI \ RILEVAZIONE CONSISTENZA INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA
  • ORGANICO DI DIRITTO \ PRIMARIE \ ACQUISIZIONE DATI \ RILEVAZIONE CONSISTENZA INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA
  • ORGANICO DI DIRITTO \ SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO \ ACQUISIZIONE DATI \ RILEVAZIONE CONSISTENZA INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA
  • ORGANICO DI DIRITTO \ SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO \ ACQUISIZIONE DATI \ RILEVAZIONE CONSISTENZA INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA.

Successivamente, dal 9 aprile e fino al 15 maggio, le funzioni saranno disponibili agli Uffici territorialmente competenti per le opportune verifiche.

Un’altra nota, la nota prot.873 del 5/03/2015, fornisce, invece, istruzioni circa l’acquisizione dei dati relativi all’organico di diritto del personale educativo e degli insegnanti di religione a.s. 2015/2016.

In questo caso, le funzioni saranno disponibili dal 9 marzo 2015 alla voce: ORGANICO DI DIRITTO \ GESTIONE ISTITUZIONI EDUCATIVE \ GESTIONE U.S.P. \ ACQUISIZIONE E RETTIFICA. Interessati sono gli Uffici Territorialmente competenti che da tale data dovranno aggiornare la base anagrafica di ciascun istituto educativo, inserendo nel codice di ciascun istituto i nuovi titolari (per trasferimento o per nomine in ruolo) e depennando i nominativi dei cessati o passati ad altro ruolo.

Sulla base del numero massimo di posti, calcolato dal Sistema Informativo, dovrà poi essere comunicata, sempre a cura degli Uffici Territorialmente competenti, la ripartizione effettuata dall’istituzione educativa dei posti relativi alla convittualità maschile (da destinare al solo personale maschile), di quelli concernenti la convittualità femminile (riservati unicamente alle istitutrici) e quelli inerenti la semiconvittualità (da ricoprire indistintamente con istitutori e/o istitutrici).

Effettuata tale ripartizione, previo assenso del Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, sarà poi operata, improrogabilmente entro 5 maggio 2015, la trasmissione dei dati al Sistema Informativo. Dal giorno successivo le stampe riguardanti tutte le informazioni comunicate al Sistema riporteranno la dotazione organica convalidata a livello regionale.

Giannini, il 10 marzo il Cdm approva il ddl

da tuttoscuola.com

Giannini, il 10 marzo il Cdm approva il ddl
Confermate le detrazioni per le scuole paritarie

Sul via libera al ddl per la riforma della scuola “l’incertezza è vostra e non del Governo”, ha detto il presidente del Consiglio pochi giorni fa, rivolgendosi ai giornalisti in una conferenza stampa.

Concetto ripreso dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo ai giornalisti durante la sua visita a villa Lorenzi a Firenze, una struttura paritaria che accoglie ragazze e ragazzi affetti da disagi sociali e forme di dipendenze: “Mi pare che l’impegno sia stato molto chiaro da parte della presidenza del Consiglio”, ha detto Giannini, “e non ho motivi di credere che ci sarà uno spostamento”.

Sulla questione delle detrazioni fiscali per le scuole paritarie il ministro ha difeso l’impianto della riforma, che “non ha creato nessuna polemica all’interno del Governo ma sui giornali”, ha detto il ministro: “Questa proposta è già stata discussa nella presentazione del provvedimento dello scorso Consiglio dei ministri. Si tratta di una misura secondo me molto importante perchè è libera da briglie idologiche e segna un cambio culturale assolutamente necessario. Non si tratta di finanziare le scuole private, ma di riconoscere alle famiglie la libertà di scelta educativa con una misura progressiva, che sarà proporzionata alle risorse che si troveranno nel tempo”.

Elezioni RSU, affluenza all’80%, primi dati

da tuttoscuola.com

Elezioni RSU, affluenza all’80%, primi dati

Flc Cgil e Uil scuola sono i primi sindacati a fornire informazioni sull’esito delle elezioni per le RSU, ed entrambi si dichiarano soddisfatti. La Flc Cgil parla di una affluenza “intorno all’80% nella scuola, nell’università, nella ricerca e nell’alta formazione”, a dimostrazione del fatto che “i lavoratori credono nella rappresentanza e se la scelgono in massa”. Quanto all’esito delle elezioni “lo scrutinio dei voti non è ancora completo ma la tendenza conferma la forza della Flc Cgil come primo sindacato in tutti i comparti della conoscenza”.

Anche la Uil scuola mette l’accento sull’alta affluenza al voto, e in una nota afferma che “i dati relativi ad un campione statisticamente testato, a spoglio già chiuso in molte scuole, confermano l’ulteriore bel successo della Uil Scuola, in continua crescita, così come era già successo in tutte le precedenti elezioni”. Le rilevazioni effettuate dal sindacato “mostrano la Uil Scuola al primo posto in molte scuole italiane e nelle scuole all’estero dove il primo posto è ormai certo perché lo spoglio è praticamente terminato”.

Per Pino Turi, membro della segreteria nazionale, l’esito di queste elezioni, molto partecipate, mette in evidenza la necessità che il Governo, che si appresta ad interventi legislativi sulla scuola, apra il confronto con il sindacato.

Faraone su occupazioni? Equivoco interpretativo

da tuttoscuola.com

Faraone su occupazioni? Equivoco interpretativo

E’ la sottosegretaria ai Beni culturali Francesca Barracciu a rispondere, in commissione Cultura della Camera, a una interrogazione di Forza Italia – a prima firma Antonio Palmieri – sulle dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone ad un quotidiano nazionale sulle occupazione e le autogestioni.

In via preliminare occorre precisare che si parte da un equivoco interpretativo di quella che è stata un’opinione circa il fenomeno delle occupazioni“, ha premesso Barracciu, e in ogni caso “nell’articolo in questione è stata riferita un’esperienza personale che, in quanto tale, non dovrebbe essere sottoposta a giudizio e soprattutto non dovrebbe essere presa ad esempio per generiche strumentalizzazioni“.

Tra le affermazioni riportate nell’interrogazione Palmieri aveva ricordato che “Faraone ha sostenuto che le occupazioni e le autogestioni scolastiche sono ‘esperienze di grande partecipazione democratica’ e che ‘in alcuni casi sono più formative di ore passate in classe’”.

Il sottosegretario ha osservato che “le occupazioni e le autogestioni possano rappresentare anche occasioni formative nella misura in cui si traducano in momenti di confronto e di ascolto. Infatti simili contesti possono porre gli studenti in una situazione in cui sono chiamati a prendere posizione, e spesso è proprio questo che viene rimproverato ai giovani: non prendere decisioni e non assumersi responsabilità“.

Lo stesso Faraone, ricorda Barracciu, ha peraltro ribadito che le occupazioni sono comunque illegali, asserendo che chi intende fare lezioni deve essere libero di farlo e soprattutto ha stigmatizzato ogni tipo di violenza e vandalismo perché “’La scuola è un bene comune: chi lo deturpa o – peggio – lo vandalizza si esclude dal confronto e merita solo la punizione più severa prevista dalle nostre leggi’“.

Dunque per Barracciu “le affermazioni rilasciate, nel loro insieme, secondo le intenzioni del sottosegretario, intendevano principalmente sollevare, in sostanza, una questione fondamentale: gli studenti sono persone in grado di pensare, proporre, scegliere e organizzare iniziative, come dimostrano le esperienze positive di molte scuole che hanno realizzato autogestioni e cogestioni. Il loro protagonismo deve essere rispettato e promosso e in tal senso la scuola è chiamata a costruire contesti in cui la capacità di discutere e di creare le basi per un confronto venga sperimentata ed esercitata in concreto, nel rispetto delle regole democratiche e delle persone“.

Insegnante licenziato per imperizia a Treviso

da tuttoscuola.com

Insegnante licenziato per imperizia a Treviso

Un insegnante è stato licenziato, dopo le proteste di alunni, genitori e in seguito a controlli, perché ritenuto incapace di svolgere in maniera soddisfacente il proprio compito, insegnare. È successo all’Istituto superiore Einaudi-Scarpa di Montebelluna, in provincia di Treviso. L’episodio rappresenta un caso rarissimo, se si pensa che occorre risalire addirittura al 1987, quando un’insegnante di Padova perse per questo motivo il lavoro.

I sia pur pochi licenziamenti dei docenti in genere sono dovuti a motivi disciplinari (per esempio comportamenti scorretti o assenze ingiustificate).

Il docente aveva ottenuto la cattedra di educazione tecnica nel 2007 e già durante lo scorso anno, studenti e famiglie avevano mandato segnalazioni al preside circa errori di valutazione, con voti bassi a verifiche giuste e, viceversa, voti alti a compiti sbagliati. Il dirigente scolastico ha quindi avviato l’iter che ha visto l’invio nella scuola in questione di controlli ispettivi del ministero: dopo la valutazione dell’incompetenza didattica, il docente è stato licenziato.