Disegno di legge AS 1577 – Un piccolo spiraglio

Disegno di legge AS 1577 – Un piccolo spiraglio

La prima Commissione (Affari Costituzionali) del Senato ha discusso ieri l’art. 10 del DdL 1577 sul riordino delle Pubbliche Amministrazioni. Il testo proposto dal Governo prevede – come è noto – che dal costituendo ruolo unico della dirigenza statale sia esclusa la dirigenza scolastica.
La discussione ha prodotto l’approvazione di un emendamento minimale che suona così:

Al comma 1, lettera b), numero 1), dopo le parole “dirigenza scolastica” sono inserite le seguenti: “con salvezza della disciplina speciale in termini di reclutamento e inquadramento della stessa”.

Si tratta, nelle intenzioni dichiarate, di  un piccolo passo per superare l’alternativa radicale “dentro o fuori”. Facendo salve le attuali modalità di reclutamento (che affidano alla SNA la gestione del concorso-corso, come per gli altri dirigenti) e l’inquadramento nei ruoli della dirigenza (art. 25 DLgs. 165/01), risulterebbe allontanato il rischio di una esclusione dei capi di istituto dal profilo dirigenziale.
Al tempo stesso, però, l’utilizzo dell’aggettivo “speciale” dopo il termine “disciplina” lascia permanere la separatezza della condizione giuridica.
Prendiamo atto che è stata abbandonata la linea dell’esclusione “secca”, fin qui tenuta: ma non possiamo certo  considerarci soddisfatti del compromesso provvisoriamente raggiunto. Confermiamo quindi l’impegno a proseguire nella direzione individuata fin dall’aprile 2014 dal nostro Consiglio Nazionale, che ha indicato l’obiettivo del pieno inserimento nel ruolo unico come obiettivo strategico da raggiungere.
Di seguito, uno stralcio dell’art. 10 (per la parte che ci riguarda) dopo l’approvazione dell’emendamento:
“esclusione dai suddetti ruoli unici della dirigenza scolastica, con salvezza della disciplina speciale in termini di reclutamento e inquadramento della stessa;”

Terza sentenza d’appello sulla contrattazione integrativa d’istituto

Terza sentenza d’appello favorevole alla linea interpretativa ANP sulla contrattazione integrativa d’istituto

Riteniamo opportuno dare notizia della terza sentenza, pronunciata questa volta dalla Corte d’Appello di Firenze in data 12 giugno 2014, secondo cui l’attuale quadro ordinamentale – e in particolare il combinato disposto dell’articolo 40, comma 1 e dell’articolo 5, comma 2 del D.Lgs. 165/2001 – non consente di contrattare le materie comprese sotto le lettere h), i) ed m) del secondo comma dell’articolo 6 del CCNL del comparto Scuola.

Si tratta di una conferma autorevole e molto importante, perché i giudici fiorentini hanno revocato l’unica sentenza di primo grado – Tribunale di Lucca, 7 febbraio 2013 – finora favorevole alla interpretazione di avviso contrario alla nostra.

Riportiamo il passaggio conclusivo delle lucide motivazioni della sentenza della Corte d’Appello di Firenze:

«Stando le cose in tale verso, ne deriva che la norma contrattuale, anche nazionale, difforme, in quanto disciplinante direttamente, o per demando alla contrattazione integrativa, materie ora precluse debba cedere di fronte all’immediata applicazione della norma di cui all’art. 5, c. 2, d.lgs. 165/2001 che chiaramente rimette alle competenze dirigenziali le materie contemplate nelle suddette lettere ‘h’, ‘i’ ed ‘m’dell’art. 6, CCNL/2006-Scuola, degradando la partecipazione sindacale a mero obbligo di comunicazione informativa (e non di esame congiunto, non attenendo al rapporto di lavoro). E che la materie sopra identificate nelle lettere dell’art. 6, CCNL/2006-Scuola rientrino nella previsione di cui all’art. 5, c. 2, TU/165 non pare revocabile in dubbio, stante la chiarezza delle disposizioni da raffrontare.»

Non riteniamo necessario esprimere ulteriori commenti, dato il carattere chiaro e lapidario della sentenza in questione. Auspichiamo, pertanto, di non dover più leggere, su qualche sito sindacale forse mal informato, che le materie relative alle competenze dirigenziali devono comunque essere contrattate e che si deve contrastare la legittima applicazione, da parte del dirigente, delle vigenti disposizioni legislative.

Pur ricordando che i diversi tipi di pronunce giudiziali fanno stato solo tra le parti, non possiamo non sottolineare che, in presenza di un orientamento ormai quasi univoco, è possibile trarre le dovute conclusioni. Le diverse decisioni adottabili dai giudici, infatti, hanno diversa rilevanza:

  1. al livello base vi sono i decreti ex articolo 28 dello Statuto dei lavoratori che sono l’esito di una cognizione sommaria;
  2. al primo livello di cognizione piena vi sono le sentenze di primo grado, in grado di revocare i decreti;
  3. al secondo livello di cognizione piena vi sono le sentenze di appello, in grado di revocare le sentenze di primo grado;
  4. il livello di massima importanza è costituito, ovviamente, dalle sentenze di legittimità pronunciate dalla Corte di Cassazione che possono revocare le sentenze di appello.

Per fare cosa utile ai colleghi, riportiamo un prospetto riassuntivo della giurisprudenza formatasi finora sulla contrattazione integrativa di istituto.

Sentenze di appello

Tribunale Data Orientamento
FIRENZE 12/06/2014 Favorevole DS
BOLOGNA 10/06/2014 Favorevole DS
NAPOLI 26/07/2013 Favorevole DS

Sentenze di primo grado

Tribunale Data Orientamento
Lucca 07/02/2013 Favorevole OO.SS.- REVOCATA in appello
Catanzaro 29/02/2012 Favorevole DS
Oristano 13/01/2012 Favorevole DS
Nuoro 20/12/2011 Favorevole DS
Bologna 20/12/2011 Favorevole DS
Napoli 28/11/2011 Favorevole DS
Venezia 16/11/2011 Favorevole DS

Decreti ex art.28 Statuto dei lavoratori

Tribunale Data Orientamento
Ancona 18/10/2013 Favorevole DS
Livorno 22/05/2012 Favorevole DS
Velletri 27/09/2011 Favorevole OO.SS.
Catania 15/09/2011 Favorevole OO.SS.
Tivoli 11/08/2011 Favorevole DS
Lucca 14/07/2011 Favorevole OO.SS.CONFERMATO in primo grado
Roma 01/07/2011 Favorevole DS
Roma 28/06/2011 Favorevole DS
Roma 21/06/2011 Favorevole DS
Cagliari 15/06/2011 Favorevole DS
Genova 06/06/2011 Favorevole DS
Genova 19/05/2011 Favorevole DS
Nuoro 18/05/2011 Favorevole OO.SS. – REVOCATO da sentenza di primo grado
Messina 11/05/2011 Favorevole DS
Oristano 10/05/2011 Favorevole OO.SS. – REVOCATO da sentenza di primo grado
Bergamo 03/05/2011 Favorevole OO.SS. solo per omessa informazione
Catanzaro 12/04/2011 6 (SEI) Decreti favorevoli ai DS
Frosinone 11/04/2011 Favorevole DS
Catanzaro 22/03/2011 Favorevole DS – CONFERMATO da sentenza di primo grado
Bologna 21/03/2011 Favorevole OO.SS. – REVOCATO da sentenza di primo grado
Venezia 11/03/2011 Favorevole DS – CONFERMATO da sentenza di primo grado
Treviso 17/02/2011 Favorevole OO.SS.
Napoli 07/02/2011 Favorevole OO.SS. – REVOCATO da sentenza di primo grado

Giornata Mondiale Autismo, Giannini-Lorenzin firmano Protocollo intesa

Giornata Mondiale Autismo, Giannini-Lorenzin firmano Protocollo intesa

In occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo, il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin hanno firmato, oggi a Roma, un Protocollo d’Intesa “Per la tutela del diritto alla salute, allo studio e all’inclusione”.

Il Protocollo impegna i due dicasteri a promuovere iniziative di educazione alla salute, rivolte agli studenti di ogni ordine e grado di istruzione, e azioni tese a garantire una presa in carico sempre più efficace degli alunni con disabilità e con disturbi evolutivi specifici, per assicurarne la piena inclusione scolastica.

Promozione della cultura delle vaccinazioni, iniziative per favorire l’individuazione precoce di disabilità e disturbi evolutivi specifici e per la rilevazione degli alunni coinvolti sono fra gli altri obiettivi dell’intesa siglata. Il Protocollo prevede poi la semplificazione della normativa attuale per razionalizzare le procedure di accertamento sia della disabilità che dei disturbi evolutivi specifici. Saranno avviati programmi di formazione per le professionalità coinvolte del mondo della sanità e della scuola. Le strutture sanitarie territoriali daranno supporto alle scuole per la realizzazione di iniziative di promozione della salute rivolte a tutti i bambini ed adolescenti.

Istituto Martuscelli – Napoli: “accertare responsabilità della cattiva gestione”

Istituto Martuscelli – Napoli, (Ugl):
“accertare responsabilità della cattiva gestione”
Dal 1873 c’è a Napoli un Istituto Scolastico che si occupa di ragazzi non vedenti ed ipovedenti con pluriminorazione. Questa struttura nasce e cresce come un’eccellenza italiana per alunni provenienti da tutta Italia, quegli stessi alunni che diversamente avrebbero visto negarsi il sacrosanto diritto all’Istruzione ed all’assistenza solo perché colpiti da grave deficit della vista. Ragazzi che vivono “al buio”, che lottano con “il buio” cercando di conviverci, battendosi ogni giorno contro le barriere della loro disabilità aiutati dal personale dell’istituto. I lavoratori del Martuscelli sanno bene che il loro compito va oltre un orario di lavoro, sanno che spesso dove non arrivano le nozioni bisogna metterci il cuore, sanno che quello che gli ospiti della scuola non possono vedere, loro possono farglielo “sentire”, spesso anche con un abbraccio che scalda i cuori e nutre l’anima. Operatori ed insegnanti che diventano molto spesso un prezioso punto di riferimento per gli alunni e le loro famiglie, rivestendo un ruolo che va ben oltre ogni dovere lavorativo e contrattuale. Ma tutto ciò non basta, poichè al di là del cuore e dell’amore servono anche i finanziamenti, un adeguato apporto economico, una gestione oculata ed onesta che non svuoti le casse. Purtroppo così non è stato ed oggi l’Istituto Martuscelli si ritrova a confrontarsi con un bilancio prossimo al fallimento, con un passivo di circa 6 milioni di euro all’anno. I dipendenti sono senza stipendio dal mese di Ottobre 2014 e stanno pagando in prima persona l’assenza di pianificazione delle attività che avrebbe dovuto evitare il peggio. Si concretizza lo spettro dei licenziamenti, nell’ottica di un pareggio di bilancio, con uno scenario attuale dove lo stato di abbandono e la precarietà assoluta, unitamente alla mancanza di prospettive future, fanno da padroni. Il Ministero della Pubblica Istruzione, il Consiglio di Amministrazione, le Istituzioni, dove sono? Perché non rispondono al grido di aiuto degli alunni e degli operatori? Perchè l’assunzione di responsabilità lascia spazio al più assoluto lassismo? Perchè nessuno fa niente per fermare l’emorragia economica che ha colpito le casse dell’Istituto, tanto da paventarne la chiusura? Già la chiusura, eh si…..quando economicamente non c’è guadagno ed il “malato è terminale”, lo si accompagna “a fine corsa”!!! Ma il Martuscelli non è un’azienda e non possiamo ragionare in termini di logica economica!!! Il Martuscelli è la VITA é “LA LUCE” per tanti ragazzi, adulti ed anziani non vedenti!!!!! In questo contesto l’Ugl è entrata in campo raccogliendo le disperate istanze di richiesta di aiuto degli addetti ai lavori. Ha dapprima voluto “ben approfondire” le cause della drammatica situazione e successivamente ha deciso di combattere al fianco delle famiglie, dei ragazzi, degli anziani e dei lavoratori affinché lo spettro della chiusura e dei licenziamenti venga scongiurato!!! L’Ugl, come unica forza sociale presente, ha deciso di schierarsi, come sempre, dalla parte “dei più deboli”, contro un sistema che non riesce a garantire il rispetto dei diritti fondamentali delle persone diversamente abili. Non sarà una battaglia facile, ma noi NON CI FERMEREMO! Andremo fino in fondo senza indietreggiare di un passo, MAI!!! Abbiamo già contattato in via informale le Istituzioni coinvolte ed al più presto concretizzeremo le nostre azioni sul piano Istituzionale, ma anche attivando forme di protesta vere e proprie per far sentire ai responsabili di questa annosa vicenda, ma anche alle istituzioni, il nostro netto e forte dissenso, a tutela di chi è ingiustamente coinvolto in prima persona in questa triste e vergognosa vicenda, prima che sia troppo tardi. “Il conto” non può essere pagato sempre dai più deboli!!!!!

G. Mascolo O. Petillo E. Troise

Nel passato del Salento

Nel passato del Salento

di Antonio Stanca

fotoLa sera di Martedì 31 Marzo a Sternatia (Lecce), presso i locali del Centro Studi “Chora-Ma”, da anni diretto da Donato Indino ed impegnato, tra l’altro, nel recupero delle tradizioni popolari, c’è stata la rappresentazione della “Passione di Cristo” (“I Passiùna tu Christù”) svolta con i canti in griko e con la musica del gruppo Astéria.

All’inizio uno dei cantori, Giorgio Filieri, si è soffermato ad illustrare brevemente la storia di questa rappresentazione. Ha detto che risale a tempi molto antichi, che i testi dei canti, prima scritti in greco bizantino e poi in latino, erano da attribuire a persone colte mentre i cantori erano stati generalmente dei popolani che si esibivano durante il periodo pasquale. Per Sternatia la rappresentazione è una delle più importanti tradizioni popolari e il gruppo Astéria ha voluto recuperarla e proporla anche in altri posti riscuotendo un notevole successo. Martedì sera c’era molta gente accorsa per ascoltare i due cantori del gruppo. Degli altri tre componenti uno accompagnava con la fisarmonica e due erano portatori di palme d’ulivo.

Partecipazione e commozione ha mostrato il pubblico per quel che ascoltava e per il suo valore storico. Sono manifestazioni che rientrano nella più ampia operazione oggi condotta nel Salento al fine di recuperare il passato di quest’area geografica sempre considerata “minore” e dimostrare come essa abbia avuto una sua storia, come sia stata collegata con la storia più nota.

A questa operazione di recupero Sternatia, tramite “Chora-Ma”, ha portato il suo contributo.

La paura degli attentati condiziona le scelte per i viaggi d’istruzione

da Il Sole 24 Ore

La paura degli attentati condiziona le scelte per i viaggi d’istruzione

di Maria Piera Ceci

I recenti attentanti terroristici e l’incidente aereo della Germanwings stanno cambiando le abitudini di viaggio delle nostre scuole. Aumenta la paura e dirigenti scolastici, insegnanti e gli stessi studenti rinunciano a partire o preferiscono mete e mezzi di trasporto considerati più sicuri. Rispondendo ad un sondaggio di Skuola.net, realizzato su un campione di 6.200 studenti fra gli 11 e i 20 anni, un ragazzo su cinque ammette di scegliere la meta condizionato dagli ultimi fatti di attualità.

Italia prima scelta
Il 70 per cento degli studenti opta per una meta considerata poco pericolosa come l’Italia. Il nostro Paese raddoppia le preferenze rispetto ai mesi scorsi. Scende drasticamente al 28 per cento la percentuale di chi continua a scegliere mete europee, con un crollo verticale all’1 per cento di Parigi come meta, dopo la strage di Charlie Hebdo. Invariata, invece, la percentuale di chi preferisce mete internazionali: attestata sul 2 per cento.
Anche il disastro della Germanwings ha fortemente colpito i ragazzi, tanto più che a bordo dell’aereo precipitato sulle Alpi francesi viaggiavano 16 studenti e due insegnanti di una classe tedesca di ritorno dalla Spagna, dove avevano partecipato a un programma di scambio culturale.

Paura di volare
A partire con l’aereo è solo il 14% dei ragazzi e oltre il 31% degli intervistati confessa di avere più paura di volare dopo i fatti che hanno visto protagonista il pilota Andreas Lubitz. Questo 31% è composto da un 17% che continuerà a prendere l’aereo, ma non con una compagnia low cost, e un 14% che se aveva paura di prendere un volo prima, ora ne ha ancora di più.
La paura del terrorismo ha portato a non partire affatto solo nell’8 per cento dei casi. In particolare nella metà dei casi sono stati gli studenti a decidere di rinunciare alla gita, nell’altra metà è stata invece una decisione della scuola che non ha nemmeno voluto optare per mete più vicine e considerate più sicure.
«La gita scolastica dovrebbe essere obbligatoria, perchè rappresenta un ampliamento dell’offerta formativa» – spiega Daniele Grassucci, di Skuola.net. «Però in tempo di crisi o di paura sicuramente ha senso la proposta della gita a chilometro zero, contenuta anche nel documento della #buonascuola. Se non si può fare un viaggio lungo, è bene andare a riscoprire le tante bellezze artistiche e culturali che ci sono nei dintorni e in Italia per fortuna non mancano queste opportunità».

Invariati gli scambi di lunga durata
Meno influenzati dal timore di attentati sembrano essere gli studenti che partecipano a scambi di lunga durata. Secondo Intercultura, ente che si occupa di organizzare scambi fra i ragazzi di vari Paesi, non c’è un calo delle domande, anzi, durante l’estate ormai vicina partiranno per programmi di studio all’estero 1.800 studenti, un numero record per l’organizzazione. Che pure nel corso degli anni ha dovuto modificare le proprie mete sulla spinta dei fatti d’attualità. 60 al momento i Paesi con i quali vengono effettuati gli scambi, fra cui Israele, Russia, Serbia, India e Cina. Fra le nuove mete spiccano invece quest’anno Indonesia, Perù e Bolivia. Ma nei casi più complessi è stato necessario far rientrare gli studenti, come avvenuto nel periodo delle primavere arabe in Egitto e Tunisia. I ragazzi, in collaborazione con le ambasciate italiane, hanno dovuto interrompere il loro soggiorno-studio e tuttora i programmi con questi due Paesi sono interrotti, perchè considerati non capaci di assicurare i livelli di sicurezza richiesti. Un altro esempio di programma che è stato sospeso per quest’anno è stato quello di sei settimane in Kenya. Le zone dove il programma si è svolto negli ultimi anni non sono state coinvolte in nessun particolare problema, ma l’intera regione ha avuto dei problemi sia sanitari che relativi alla stabilità politica.

Valutazione dei rischi
Per decidere se e dove interrompere la collaborazione, Intercultura si avvale della collaborazione dei volontari che vivono nei Paesi interessati e, nei casi più complessi, ricorre anche all’opinione di apposite agenzie internazionali in grado di valutare il rischio. Eppure i ragazzi sembrano non avere paura. Nelle rare occasioni in cui è capitato di dover mettere fine anticipatamente ad un programma di soggiorno all’estero, gli studenti sono stati quasi sempre contrari a tale decisione, quasi come se vivessero come un piccolo tradimento l’idea di abbandonare il Paese che li aveva ospitati.

La “Buona scuola” ignora i Quota 96

da Repubblica.it

La “Buona scuola” ignora i Quota 96

Per l’ennesima volta non c’è soluzione al problema dei docenti fermati dalla legge Fornero sulla soglia della pensione. Anzi, ora c’è chi ipotizza di ricollocarli nell’organico funzionale

Il grande disegno di legge, ora in viaggio tra commissioni di Camera e Senato, sembrava il mezzo ideale per affrontare e risolvere la questione dei Quota 96. Sono quei docenti che, arrivati sulla soglia della pensione, nel gennaio 2012 – governo Monti, ministro del Lavoro Fornero – si sono visti cambiare le carte sulla cattedra e hanno visto allontanarsi il loro riposo. Secondo le nuove regole, pensate per cancellare le pensioni d’anzianità, realizzate con l’accetta, gli insegnanti sessantenni prossimi alla quiescenza lavorativa avrebbero potuto salutare gli alunni solo se la somma della loro età anagrafica e contributiva non fosse stata inferiore a 96 (60 anni di età più 36 di contributi, per esempio). O se avevano quarant’anni di contributi. Risultato: almeno quattromila persone hanno visto spostare in avanti, in alcuni casi molto in avanti, il traguardo. Nel 2013, poi, le cose sono progredite in senso peggiorativo. A quella data la quota per la pensione era già salita a 97,3.

I “quota 96” non sono esodati della scuola, come erroneamente vengono chiamati. Non sono pensionati senza pensione. Sono aspiranti pensionati a cui si è chiesto di restare in cattedra ora un anno in più, ora due, ora tre. E loro, logorati da 35 stagioni di insegnamento a 1.300 euro il mese – insegnare a scuola, sì, logora – sono rimasti. Controvoglia. Impedendo a precari più giovani di entrare in ruolo.

Il premier Matteo Renzi aveva promesso che avrebbe preso in mano la situazione, che avrebbe trovato i soldi per chiudere i pasticci forneriani. E due emendamenti di Sel, approvati in aula, sembrarono aver sistemato la faccenda e i cinquemila: pensionamento alla prima finestra utile, settembre 2015. Ma la Ragioneria dello Stato intervenne motu proprio e cancellò gli emendamenti: non c’era copertura finanziaria. Renzi incassò la sconfitta e non riaprì più la questione. Maestri e prof sono tornati in classe e il disegno di legge “La buona scuola” semplicemente li ha ignorati. Anche se il deputato Pd Francesco Boccia aveva detto, dopo la bocciatura degli emendamenti: “La scelta è una ferita aperta tra il governo e la Commissione Bilancio”.  Anche se il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, aveva assicurato che i soldi si sarebbero trovati proprio con il ddl “La buona scuola”.

Dopo tre anni di rinvii a decreti successivi, i “Quota 96” sono fisiologicamente scesi a tremila (una decina di insegnanti sono deceduti, assicurano i sindacati), Visto che il miliardo stanziato per la grande riforma serve ad altro, c’è chi ipotizza di ricollocarli – stanchi, demotivati – nell’organico funzionale della nuova scuola italiana.

#riformabuonascuola Ddl scuola: il ritardo è ormai incolmabile

da La Tecnica della Scuola

#riformabuonascuola Ddl scuola: il ritardo è ormai incolmabile

I tempi si stanno allungando di giorno in giorno. Ormai anche le assunzioni si fanno sempre meno certe. Potrebbero restarne 40mila, sufficienti solo per coprire il turn-over.

Con il passare dei giorni appare sempre più chiaro che il termine del 31 maggio fissato dal Governo per l’approvazione del ddl sulla scuola non potrà essere rispettato.
I conti sono presto fatti.
Stando alle ultime notizie domani 2 aprile dovrebbe iniziare le audizioni in Commissione Cultura, audizioni che proseguiranno per tutta la settimana successiva.
L’esame preliminare vero e proprio potrà quindi iniziare – nella migliore delle ipotesi – il 14 aprile: per questa fase durerà almeno 3-4 giorni
Poi ci saranno i tempi per presentare gli emendamenti e quindi ci sarà il dibattito nel merito che potrebbe concludersi – se la Commissione riuscisse a lavorare senza risparmiarsi – a fine mese.
Nella prima settimana di maggio si potrebbe così arrivare al dibattito in  aula e al voto finale.
A questo punto il Senato avrebbe una ventina di giorni di tempo per concludere il percorso: troppo pochi davvero, a meno di prevedere che il dibattito si riduca a poche battute (oltretutto non bisogna dimenticare che a fine maggio i lavori delle Camere procederanno molto a rilento anche a causa delle elezioni che si terranno in diverse regioni italiane).
Stando così le cose si comprende il motivo per cui in queste ore una parte della maggioranza di Governo sta già pensando ad una sorta di “spacchettamento” del disegno di legge: le norme sulle assunzioni potrebbe essere scorporate per essere affidate ad un decreto legge che però dovrebbe comunque essere convertito in legge entro 60 giorni.
L’altra ipotesi che si sta facendo strada è quella di affidare le assunzioni ad  un semplice decreto interministeriale: in tal caso, però, ci si dovrà accontentare della copertura del turn over o poco più.
In ogni caso è ormai molto probabile che l’organico funzionale e altre norme del ddl vengano rimandate al 2016/2017.

Sostegno: con ddl 15mila prof in più, formazione mirata e anagrafe disabilità

da La Tecnica della Scuola

Sostegno: con ddl 15mila prof in più, formazione mirata e anagrafe disabilità

L’annuncio è del sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone: al momento sono 35 mila i docenti di sostegno ‘ballerini’, con il ddl li ridurremo a 20 mila. Ma è anche giunto il momento di raccogliere tutti i dati a disposizione sugli alunni con sostegno. Come quello di formare sull’integrazione scolastica tutto il personale della scuola.

La formazione degli insegnanti di sostegno non “deve essere più generica, ma specifica a seconda della disabilità” degli studenti: per questo, è arrivato il momento di raccogliere tutti i dati a disposizione sugli alunni con sostegno, all’interno di un’anagrafe delle diverse disabilità nella scuola. A dirlo, il 1°aprile, è stato il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, nel corso di una conferenza stampa organizzata dal Miur alla vigilia della giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo (il 2 aprile, per l’occasione, il Miur si illuminerà di blu, come il Quirinale, il Senato e Montecitorio).

Faraone ha tenuto a dire che l’inclusione a scuola “si costruisce con la formazione dei docenti di sostegno”. Poi ha ricordato che “c’è un trend di crescita degli insegnanti di sostegno nelle scuole italiane”: dal 2011 a oggi sono passati da 98.636 a 117.673. E per favorire la continuità didattica “con il ddl ‘Buona scuola’ ci saranno 15 mila insegnanti stabilizzati in più. Al momento – ha detto – sono 35 mila i docenti di sostegno ‘ballerini’, con il ddl li ridurremo a 20 mila. E contiamo sulla loro formazione iniziale, con un semestre accademico dedicato all’integrazione scolastica, e sulla formazione obbligatoria, permanente e strutturale dei docenti di ruolo, come prevede il ddl”.

Faraone ha quindi chiesto che su questi punti il testo di legge “passi così com’è. Perché al di là del disappunto sulla riforma, al suo interni ci sono elementi di rivoluzione enormi”. Poi ha aggiunto: “appena verrà approvato il ddl – ha assicurato – il governo lavorerà sulla delega per la riforma del sostegno”.

#riformabuonascuola: non possiamo accontentare tutti!

da La Tecnica della Scuola

#riformabuonascuola: non possiamo accontentare tutti!

A dirlo è stato il sottosegretario Davide Faraone: vogliamo dare le gambe all’autonomia scolastica e alla forza delle singole scuole, perché possono autonomamente disporre di più risorse e insegnanti per praticare un radicamento della scuola sul territorio. E anche un legame più forte col mondo del lavoro. In sintesi: il Governo punta forte su organico funzionale e stage.

Quando si realizza una riforma le contestazioni sono fisiologiche, l’importante è avere le idee chiare per migliorare il servizio. È questo il concetto espresso dal sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, interpellato sul tema della riforma della Buona Scuola a margine di un convegno a Campobasso organizzato dal Partito Democratico.

“Ogni riforma – ha detto Faraone – non può contentare tutti, quello che conta è che noi abbiamo in mente di dare le gambe all’autonomia scolastica e alla forza e all’energia delle singole scuole che possono autonomamente disporre di più risorse e di più insegnanti per poter praticare un radicamento della scuola sul territorio e anche un legame della scuola con l’università e con il mondo del lavoro che è assolutamente indispensabile”.

Quindi, ha fatto intendere il ‘renziano’, spazio ad organico funzionale e alternanza scuola-lavoro: due passaggio fondamentali della riforma della scuola.

I docenti scrivono a Mattarella e raccolgono le firme contro ddl scuola

da La Tecnica della Scuola

I docenti scrivono a Mattarella e raccolgono le firme contro ddl scuola

Il gruppo di insegnanti La vera scuola chiede al Presidente di intervenire affinchè dal disegno di legge sulla scuola vengano eliminati i profili di incostituzionalità.

In poco meno di 24 ore le firme raccolte contro il ddl scuola sono già 4 mila. Stiamo parlando dell’iniziativa  sull’incostituzionalità della chiamata diretta dei docenti della VERA SCUOLA pubblica, portata avanti da docenti di ruolo e anche da tanti docenti precari. Si tratta di un appello scritto da numerosi membri collegati in rete è indirizzato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per leggere l’Appello ed eventualmente aderire con una firma basta andare al seguente link #Laverascuola.
Ma cosa scrivo i docenti al Presidente Mattarella? In sostanza chiedono di esaminare con il massimo dell’attenzione il ddl scuola, mettendo in luce gli evidenti profili di incostituzionalità di quella proposta, che andrebbero a ledere in maniera definitiva e drastica la Scuola della Repubblica. Questi docenti vogliono scongiurare uno scenario clientelare, privatizzante, aziendalistico dell’Istituzione che rappresentano. In particolare l’appello si sofferma sul ruolo autoritario che si vuole dare, con questo disegno di legge, al Dirigente Scolastico. Si raffigura come incostituzionale il potere di scelta dei docenti, da parte dei Ds, istituendo albi regionali che di fatto li precarizzano, violerebbe non solo i diritti acquisiti di quei docenti, ma anche l’art. 33 dalle Costituzione. Emerge anche molta preoccupazione per la libertà d’insegnamento, che  implicherebbe un’autonomia didattica e metodologica che non potrebbe essere più garantita nel momento in cui, come pretende la Riforma, si aumentasse la discrezionalità del Dirigente Scolastico fino al punto di consentirgli la selezione della sua “squadra”, scegliendo un docente rispetto a un altro in base a criteri meramente soggettivi. Un appello accorato quello di questi docenti che puntano a fare breccia nel cuore e nella mente del nuovo Presidente della Repubblica.
Chissà se il Quirinale darà una risposta, intervenendo sulle parti del ddl che potrebbero essere considerate anti costituzionali? Mentre il governo si sta rimpastando le firme per questo appello continuano a salire, a riprova che il tema è molto sentito.

Congelati Siss ammessi in Gae

da La Tecnica della Scuola

Congelati Siss ammessi in Gae

Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello e riformato il provvedimento negativo del Tar del Lazio con cui si era negato ai congelati Ssis l’ammissione nelle graduatorie ad esaurimento.

“È una vittoria davvero importante” riferiscono gli avvocati Delia e Bonetti, difensori dell’associazione “Adida, Associazione docenti Invisibili da abilitare”, perché il Tar con l’ordinanza oggi riformata, aveva, di fatto, cancellato due sentenze di merito degli stessi legali con  cui era stato annullato un pezzo intero del decreto ministeriale n. 572/2013 e sospeso quello n. 235/14. Tale provvedimento poteva essere usato come pretesto per pregiudicare, ancora una volta, i congelati Ssis ed escluderli dal piano di assunzioni de “La Buona Scuola”: oggi non ci sono più scuse il posto dei congelati è in Gae.

Secondo il Consiglio di Stato va ordinato che parte ricorrente “sia inserita, sia pur con riserva, nelle graduatorie ad esaurimento, non risultando prima facie ostativa a tal fine la circostanza che la stessa abbia sospeso la frequenza alla Ssis per seguire un dottorato di ricerca”.

Dopo la vittoria degli stessi legali per 3000 diplomati magistrali, oggi è la volta dei congelati Ssis che, anche in questo caso, vengono ammessi in Gae. Delia e Bonetti, sul punto, mostrano soddisfazione anche in quanto, nella stessa udienza, altri ricorsi non hanno avuto medesimo esito ed altri insegnanti non hanno ottenuto l’ammissione in Gae. Prova ne è, dicono gli avvocati, che l’innovativa impostazione della nostra azione giudiziale ha toccato i giusti punti focali facendo ottenere una decisive ammissione ai nostri ricorrenti in Gae.

I congelati Ssis che, per usare le parole dell’ex ministro Gelmini, hanno “agli occhi di qualcuno, tre difetti: sono pochi, sono qualificati e hanno completamente ragione. Viene il sospetto che siano considerati da troppi come dei “figli di nessuno”.

Per tale categoria di docenti, ricordano gli avvocati Bonetti e Delia, ci siamo battuti come nessun altro credendo, da sempre, nella palese ingiustizia perpetrata a loro danno: sono nostre le uniche due sentenze di merito sul D.M. n. 572/2013, è nostra la vittoria al Consiglio di Stato del 2014 quando venne rigettato l’appello del Ministero sull’allora positiva posizione cautelare del Tar Lazio, sono ancora nostre la vittoria in appello oggi in commento e la prima ammissione in ruolo a seguito di riammissione in Gae avvenuta all’Usp di Bari.

I legali di “Adida” invitano tutti i precari della scuola a non arrendersi e a continuare, tutti uniti e con entrambe le associazioni, nella battaglia.

Validazione della pec su Istanze on-line

da La Tecnica della Scuola

Validazione della pec su Istanze on-line

L.L.

Il Miur comunica che per ottenere il codice di validazione bisogna impostare, sulle pec appena configurate, l’opzione di ricezione di messaggi di posta non solo da caselle pec, ma anche da caselle di posta elettronica ordinaria, considerato che i messaggi di Istanze on-line partono dalla casella di posta noreply@istruzione.it

“Si invitano gli utenti che non hanno ricevuto il codice per la validazione della casella di posta certificata a consultare la FAQ 1707, disponibile nell’area funzionale “Gestione indirizzo di posta elettronica certificat@”.”

Questo è il messaggio che si legge sulla homapage del sito Istanze on-line.

La faq in questione, inserita il 30 marzo 2015, è la seguente:

“Faq n° 1707 – 30/03/2015 – Come posso, dopo aver inserito/sostituito la casella di posta certificata, ottenere il codice di validazione?

Per ottenere il codice di validazione occorre assicurarsi di avere impostato, sulla nuova casella appena configurata, la richiesta di ricezione anche dei messaggi che arrivano da caselle di posta non certificata, come è noreply@istruzione.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E’ necessario abilitare JavaScript per vederlo. da cui pervengono attualmente tutti i messaggi delle istanze on line del MIUR”.

Quindi, per coloro che avessero inserito su Istanze on-line una casella pec appena attivata, magari in sostituzione di una vecchia casella del servizio Postacertificat@ (CEC-PAC) – dal 18 marzo funzionante solo in ricezione (vai alla notizia) – l’iter da seguire è quello indicato nella faq. Vale a dire, bisogna impostare l’opzione di ricezione di messaggi di posta non solo da caselle pec, ma anche da caselle di posta elettronica ordinaria.

Giannini: Dal 13 aprile il ddl scuola in sede referente

da tuttoscuola.com

Giannini: Dal 13 aprile il ddl scuola in sede referente

Domani il disegno di legge sulla buona scuola debutta in Parlamento con l’inizio delle audizioni congiunte. Successivamente, sia avrà una brevissima pausa per le vacanze di Pasqua, e si riprenderà i lavori intorno al 7 di aprile. A separare La Buona Scuola dall’essere in sede referente a quel punto saranno solo 4 o 5 giorni. Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, al termine delle conferenza stampa “Biciscuola”.

Quindi, il 2 Aprile “cominciano le audizione congiunte” ha detto il ministro, che ha anche spiegato: “Il calendario è stato già stabilito le audizioni sono previste per 4 o 5 giorni effettivi. Ora è slittato tutto, c’è solo la sospensione dei due giorni di Pasqua, poi il 7 si ricomincia. Presumo che la prossima settimana sarà quella conclusiva, quindi dal 13 Aprile dovrebbe iniziare la sede referente“.