DDL Scuola: i tentativi del Governo di dividere il fronte della protesta sono falliti

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

Se Renzi vuole aprire realmente il confronto con chi nella scuola vive, deve essere disponibile a cambiare radicalmente il disegno di legge. Il confronto lo chiediamo sul merito e sul serio, non con i tweet.

Deve essere chiaro a lui e al Governo che non ci accontentiamo di semplici aggiustamenti a un disegno di legge inaccettabile e autoritario che colpisce la dignità, i diritti e la libertà di docenti, ATA e studenti senza migliorare la qualità della scuola pubblica.

Lo sciopero del 5 Maggio ha confermato che sul merito della brutta scuola non c’è consenso. Renzi se ne faccia una ragione, non servono le sue lezioni con lavagna e gessetti!

In  questi giorni cresce e si allarga la mobilitazione e tutti i tentativi del Governo di dividere il fronte della protesta sono falliti.  Le proposte delle organizzazioni sindacali sono chiare e precise su precari, dirigenti scolastici, difesa della contrattazione e rinnovo del contratto nazionale.

In assenza di risposte concrete le lotte continueranno a partire dai presìdi a Montecitorio e in tutta Italia del 18, 19 e 20 maggio. Non escludiamo nulla compresi ulteriori scioperi e non ci faremo intimidire da nessuno.

Discuteremo con il personale della scuola, con gli studenti e le famiglie dell’andamento del confronto e su come proseguire le lotte, ricercando sempre il massimo consenso.

La nostra gente ci chiede unità, ma anche coerenza, non molliamo perché sono in gioco la scuola della Costituzione e la democrazia.

Conferenza Sla: nel Lazio pronto il registro di patologia

da Redattore sociale

Conferenza Sla: nel Lazio pronto il registro di patologia. Aumenta l’assistenza domiciliare

“La coperta è troppo corta? Almeno, stendiamola bene”: meno disparità e più omogeneità nell’erogazione dei servizi sono le richieste principali di Viva la vita. “Occorre integrare sanitario e sociale”. Visini (regione Lazio): “Registro garantirà uniformità”. E anche i comunicatori non saranno un problema

regione lazio
ROMA – Disparità dei servizi, inadeguatezza e instabilità dei fondi, sovraccarico delle famiglie: è questo il dramma nel dramma” della Sla, denunciato oggi a Roma in occasione della terza Conferenza regionale. Un appuntamento a cui hanno preso parte le associazioni, Viva la vita in testa, i familiari e le istituzioni dell’amministrazione comunale e regionale, per affrontare i nodi critici di questa grave patologia e dell’assistenza socio-assistenziale che questa richiede. Abbiamo chiesto a Mauro Pichezzi, presidente di Viva la vita, di sintetizzare per noi le richieste e i bisogni fondamentali emersi dalla conferenza. E a Rita Visini, assessore alle Politiche sociali della regione Lazio, di rispondere punto per punto.

Disparità di trattamento, quali tempi per il “registro”? “Trattamento sanitario e sociale sono due versanti drammaticamente scollegati tra loro, mentre un’integrazione sarebbe di grande giovamento sia per gli utenti che per i gestori”, denuncia Mario Pichezzi, indicando come primo nodo critico proprio “la disparità e la discontinuità del trattamento. Se la coperta è troppo corta, dobbiamo almeno stenderla bene”, aggiunge. Invece, nel Lazio, pare sia stesa proprio male, visto che “in alcune Asl, come Latina, Roma A e Roma H, le persone con Sla sono assistite per 24 ore da infermieri, mentre in altre zone le ore di assistenza sono appena 2 o 4 e il carico resta tutto sulle spalle dei familiari”. Per risolvere questo problema, “è già stato finanziato il registro di patologia, uno strumento di lavoro fondamentale, come base per un futuro intervento appropriato dal punto di vista socio-sanitario. Ma i tempi sono quelli della pianificazione e passeranno mesi o anni prima che diventi operativo. Mentre le situazioni drammatiche sono sotto i nostri occhi ogni giorno”. Rassicura l’assessora Rita Visini: “Il registro potrebbe essere operativo già entro la fine del 2015 – riferisce a Redattore sociale – e con questo scopo stiamo lavorando a pieno ritmo insieme all’Istituto superiore di sanità, che se ne farà carico. Sarà il quarto registro in Italia, dopo Lombardia, Valle d’Aosta e Piemonte. Ma il primo ad unire dati sanitari e socio-assistenziali. Questo registro – spiega Visini – risolverà il problema della disomogeneità e garantirà servizi uniformi su tutto il territorio. Inoltre, fisserà i criteri necessario per raccogliere dati certi sulle persone malate di Sla. Accanto al registro – aggiunge Visini – si affiancherà l’approvazione della norma di recepimento della legge quadro 328 per le politiche sociali, che riformerà tutto il welfare regionale, garantendo maggiore omogeneità”. Rassicurazioni anche sul fronte dei fondi: “Abbiamo stanziato nel 2014 quasi 5 milioni – riferisce Visini – che aumenteremo nel 2015. Ci sarà anche un aumento sull’assistenza domiciliare, grazie al Fondo sociale europeo: il 25% di ore in più per tutti coloro che ne hanno diritto, già a partire dai prossimi mesi”.

Ausili per la comunicazione. “Troppe persone che hanno richiesto questi ausili si sono sentite rispondere che i soldi erano finiti. Finora, l’erogazione di questo ausilio fondamentale non ha avuto stabilità – denuncia Mauro Pichezzi – Ora, dopo lunghe battaglie, un provvedimento regionale, proprio alcuni giorni da, ha dato al San Filippo Neri e alla Asl Roma E il ruolo di capofila nell’erogazione di questi ausili: questo significa che, tra qualche mese, avere il comunicatore potrebbe non essere più un problema”. Lo conferma Rita Visini: “Abbiamo appena stanziato 500 mila euro per questi ausili, che devono essere assicurati a tutti coloro che ne abbiano bisogno”.

Formazione e accreditamento. Un’altra questione fondamentale è la formazione del personale chiamato ad assistere a domicilio le persone con Sla. “La regione appalta il servizio ai cosiddetti ‘care provider’, ma non esiste un elenco di accreditati, per cui chiunque può partecipare alle gare. E si rischia di aver a che fare con personale impreparato”. Per questo, la formazione degli operatori è un altro intervento fondamentale richiesto alla regione. “Proprio in questi giorni – ribatte Visini – abbiamo sbloccato le risorse per l’attivazione d i corsi professionali per gli assistenti domiciliari, che saranno gestiti da Asap per conto della Regione. Entro giugno, quindi, partirà un percorso di formazione di 300 ore per 350 assistenti domiciliari”. Un passo importante verso la qualità: “ma crediamo sia necessario anche istituire un elenco di enti accreditati”, osserva Pichezzi.

Il “dopo di loro”. C’è infine una questione, che riguarda la maggior parte dei familiari impegnati 24 ore su 24 nell’assistenza di un proprio caro: il “dopo di loro”, ovvero cosa accadrà quando il malato non ci sarà più e verranno meno, con lui, anche le tutele economiche e sociali previste, di cui pure il caregiver ha beneficiato. “Quando un caregiver cede, il malato muore”, assicura Pichezzi. Ma in parte, è vero anche il contrario: “quando il malato muore, vengono meno le tutele e gli aiuti. Il caregiver spesso ha lasciato il lavoro per dedicarsi alla cura del familiare. Di cosa vivrà, però, quando quegli aiuti verranno meno? Abbiamo tanti amici in associazione che sono in difficoltà per questo – riferisce Pichezzi – e crediamo che degli strumenti di supporto al caregiver debbano trovarsi, anche in termini economici”. D’accordo Visini: “Stiamo lavorando sul Dopo di noi – assicura – a 360 gradi. Dobbiamo fare in modo che le famiglie che si adoperano per l’assistenza 24 ore su 24 abbiano a disposizione, con l’aiuto di fondi europei, strumenti per il reinserimento lavorativo. Situazioni drammatiche come quelle denunciate oggi da alcuni di questi famigliari non devono verificarsi”. (cl)

Europe in action 2015

da Redattore sociale

Europe in action 2015. A Roma uno dei più grandi eventi sulla disabilità intellettiva

Appuntamento per il 21 e 22 maggio per la conferenza organizzata da Inclusion Europe, associazione a cui aderisce Anffas Onlus. Speziale: “Per la prima volta in Italia si affronterà in maniera concreta il tema dell’Auto-rappresentanza”

ROMA – Saranno oltre 300 e arriveranno da tutta Europa a Roma per uno dei più grandi eventi sulla disabilità intellettiva. Si tratta dello Europe in Action 2015, una conferenza organizzata da Inclusion Europe che si svolgerà nella capitale il 21 e 22 maggio, presso l’hotel NH Roma Midas in via Aurelia 800. Associazione europea a cui aderisce Anffas Onlus, l’Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale.

Al centro del programma della conferenza l’Auto-rappresentanza declinata sia a livello personale che in termini di politiche – legate in particolare a temi come capacità legale, partecipazione politica, accessibilità, salute, istruzione e vita nella comunità – con protagonisti in prima persona i Self-Advocates, che come relatori di molte sessioni di lavoro condivideranno le proprie esperienze, e moltissimi professionisti del settore e/o decisori politici europei. “Siamo orgogliosi di ospitare questo grande evento europeo e di collaborare alla sua realizzazione – afferma Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas Onlus -, la conferenza rappresenterà un momento importante e un nuovo punto di partenza per tutte le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale italiane, per le loro famiglie, per i nostri decisori politici e per tutti coloro che quotidianamente si confrontano con la disabilità intellettiva”.

Con la conferenza, continua il presidente di Anffas “per la prima volta in Italia si affronterà in maniera diretta e concreta il tema dell’Auto-rappresentanza e si avrà modo di vedere quanto negli altri paesi europei è stato realizzato cercando di porre le basi per promuovere il movimento degli Auto-rappresentanti anche nel nostro paese e rendendo quindi ancora più tangibile il Nulla su di noi, senza di noi”. Per Speziale, il confronto che nascerà tra le esperienze italiane e le esperienze europee “consentirà di allargare ancora di più gli orizzonti di tutto il movimento delle persone con disabilità, aprendo nuove strade e dando vita a nuove idee e nuove realtà”.

“Quando si tratta della loro vita, le persone con disabilità intellettiva sono degli esperti” afferma il direttore generale di Inclusion Europe, Geert Freyhoff, “I Self-Advocates sono nella posizione migliore per poter dare suggerimenti e/o opinioni ai decisori politici e dovrebbero essere coinvolti direttamente in tutte le decisioni che riguardano gli interessi e il benessere di tutti coloro che hanno una disabilità intellettiva”. Nella stessa settimana e nella stessa location si svolgeranno anche altri eventi, tra cui l’Assemblea Nazionale di Anffas Onlus (23 e 24 maggio).

Progetto Dopo-scuola “Autonomizziamoci”

IIS Domizia Lucilla. Progetto Dopo-scuola “Autonomizziamoci”

L’idea di questo nuovo progetto nasce dalle esigenze espresse dai ragazzi e dalle loro famiglie, circa lo sviluppo di maggiore autonomia e competenza. Fuori dal contesto scolastico è stato osservato nel tempo un elemento di difficoltà rispetto allo svincolo dal situazione più protetta quale quella scolastica. Ragion per cui con la nostra equipe, si è pensato di offrire attraverso delle uscite culturali sul territorio un momento e una possibilità di “autonomizzazione”.
Le uscite si effettueranno con i mezzi pubblici, dopo aver deciso l’obbiettivo e programmato oltre che studiato il percorso per raggiungerlo. La possibilità di esplorare la bellezza della città offre trasversalmente  l’occasione di mettere in gioco competenze che vanno nel senso dell’autonomia e dell’autogestione e della progettazione che è grande  potenziamento  delle funzioni cognitive.
In accordo con la Dirigente Scolastica, prof.ssa Ida Paladino, e con il referente per il sostegno, prof. Roberto Ambrosino, si è pensato di offrire alle famiglie degli alunni, la possibilità di partecipare a queste attività.

Blocco degli scrutini

Di fronte all’indisponibilità del governo a fare un passo indietro per quanto riguarda il DDL Renzi Giannini, alle minacce di precettazione del Presidente della Commissione di Garanzia Roberto Alesse, al passo indietro della CISL che riscopre la propria tradizionale vocazione filogovernativa, alla mancanza di iniziativa di quei sindacati istituzionali che pure pretendono di opporsi alla “buona scuola” renziana

la CUB Scuola Università Ricerca  indice sin da ora lo sciopero degli scrutini articolato per regione

  1. l’8 e il 9 giugno per Emilia-Romagna e Molise;
  2. il 9 e il 10 per Lazio e Lombardia;
  3. il 10 e l’11 per Puglia, Sicilia e Trentino;
  4. l’11 e il 12 per Liguria, Marche, Sardegna, Toscana,Umbria, Campania e Veneto;
  5. il 12 e il 13 per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Val d’Aosta;
  6. il 17 e il 18 per l’Alto Adige.

Sulla base dell’ampia partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola agli scioperi del 24 aprile e del 5 maggio ed alla mobilitazione che si verifica nelle assemblee sindacali e nei collegi docenti crediamo siano mature le condizioni per il BLOCCCO A OLTRANZA DEGLI SCRUTINI, ne discuteremo nelle assemblee, manifestazioni, iniziative che si vanno sviluppando in tutto il paese.
Invitiamo a decidere in questo senso i sindacati, coordinamenti, colleghi e colleghe impegnati nella lotta per la difesa della scuola pubblica.

Denunceremo i  dirigenti scolastici che cercheranno di boicottare lo sciopero stabilendo scrutini finali prima che siano terminate le lezioni (violazione del comma 7, art.192 del DLgs 297/1994) o spostando d’ufficio scrutini già convocati nei giorni di sciopero (attività antisindacale).

I cedimenti preventivi dei sindacati prontafirma e le minacce governative non ci fermeranno, al contrario ci rafforzano nel convincimento che, saremo uniti, determinati, forti delle nostre ragioni, possiamo vincere.

Per la CUB Scuola Università Ricerca
Il Coordinatore Nazionale
Cosimo Scarinzi

J. Cortázar, Bestiario

Oltre i limiti della materia

di Antonio Stanca

cortazarL’anno scorso nella serie “ET Scrittori” della casa editrice Einaudi di Torino è comparsa la raccolta di racconti Bestiario (pp.144, € 10,00) dello scrittore argentino in lingua spagnola Julio Cortázar. La traduzione è di Flaviarosa Nicoletti Rossini e Vittoria Martinetto. Introduce il libro un intervento critico di Ernesto Franco circa il Cortázar dei racconti e in appendice sono riportati due saggi dello scrittore relativi al genere letterario del racconto, alla sua storia, ai suoi autori, ai suoi contenuti, alla sua forma. Il testo originale di Bestiario risale al 1951 ed altre volte è stato tradotto e pubblicato in Italia e in altri paesi. E’ la prima raccolta di racconti di questo scrittore e contiene alcuni scritti in precedenza e comparsi isolati su giornali, riviste o rimasti inediti. Cortázar aveva cominciato a scrivere precocemente, quando ancora andava a scuola, a riprova di un impegno senza limiti. Di narrativa e poesia erano stati i primi scritti ed in seguito la sua scrittura aveva assunto direzioni tra le più diverse. Oltre che raccolte di racconti e di poesie avrebbe egli scritto romanzi, sarebbe stato giornalista, saggista, critico letterario, drammaturgo e avrebbe compiuto anche una vasta opera di traduzione.

Era nato nel 1914 a Bruxelles dove la famiglia si trovava allora perché il padre, diplomatico di carriera, era in missione. Quando aveva quattro anni erano rientrati in Argentina, a Buenos Aires, e qui il padre aveva abbandonato la moglie e il bambino. Julio crescerà con la madre e da lei deriverà l’amore per la lettura, la conoscenza, lo studio dei grandi scrittori del passato e del loro tempo. Sono gli anni della scuola magistrale, comincia a suonare il piano e s’innamora della musica jazz che ascolta alla radio. All’Università di Buenos Aires frequenta Lettere e Filosofia ma dopo i primi esami abbandona gli studi e si dedica all’insegnamento, poi alla traduzione, diventa traduttore pubblico, autore di articoli per giornali, di narrativa, di teatro. Cresce e s’intensifica la sua attività, conduce una vita molto riservata, cura quasi esclusivamente i suoi interessi fin quando nel 1951, insoddisfatto dell’ambiente culturale argentino, si trasferisce a Parigi rimanendo, però, legato a Buenos Aires, ai luoghi, ai tempi della sua infanzia e adolescenza e facendovi sistematicamente ritorno. A Parigi lavora come traduttore indipendente per l’Unesco, s’impegna in ampie opere di traduzione di autori di ogni paese e queste vengono regolarmente pubblicate. Intanto procede nella sua produzione letteraria che fa aumentare sempre più la sua notorietà. Nel 1963 il lungo romanzo Il gioco del mondo che narra delle sue esperienze tra Buenos Aires e Parigi e che si divide tra la rappresentazione della vita quotidiana e la ricerca di profondi significati interiori, diventa un caso letterario di livello internazionale. Cortázar viene invitato in Università straniere dove conferisce sulla propria opera, partecipa a Convegni di studio, a dibattiti pubblici in Francia e altrove, riceve molti riconoscimenti, è molto tradotto, è apprezzato da Borges, nel 1981 Mitterand gli concede la nazionalità francese, è presente in paesi quali Cuba e Nicaragua dove sono in corso rivoluzioni e si colloca dalla parte degli insorti a difesa dei principi di libertà, giustizia, uguaglianza, diventa un personaggio pubblico altamente qualificato e stimato. Ha continuato, intanto, a scrivere mostrando un impegno senza soste. Scriverà anche dopo il 1981 quando gli sarà diagnosticata la leucemia. Morirà a Parigi nel 1984, all’età di settant’anni.

Una generale ventata di rinnovamento hanno rappresentato la figura e l’opera di Cortázar. Egli non negherà di aver avuto dei maestri nella cultura e letteratura argentine e straniere ma si sentirà animato da un fervore che non limiterà la sua azione ad una produzione letteraria diversa da quella del contesto contemporaneo e la estenderà al sistema, al costume, alla vita, alla storia della sua epoca. Cortázar non è stato soltanto un autore d’eccezione ma anche un uomo che dei principi, dei valori, delle conquiste della sua opera ha voluto fare un patrimonio comune. La ricerca della dimensione spirituale della vita, la rappresentazione della vita come esperienza non finita, non limitata dalla realtà esterna, tutto ciò che lo scrittore si proponeva nelle sue opere l’uomo sosteneva negli interventi pubblici ai quali veniva invitato ed ai quali non si sottrasse mai. I lettori per l’uno, gli spettatori per l’altro costituivano il completamento delle sue aspirazioni.

Nei racconti questa ricerca dell’altro della vita assumerà aspetti fantastici, misteriosi, a volte sinistri ma rientrerà sempre nella concezione del Cortázar, nella sua convinzione che estesa è la vita, che altro c’è oltre quello che normalmente si vede, oltre la semplicità, la quotidianità degli ambienti e delle persone. Quest’altro lo scrittore s’impegna a scoprire, a mostrare anche nei racconti di Bestiario, l’altra vita che hanno i loro protagonisti pur essendo persone comuni. E’ un fenomeno che riguarda tutti vuol dire il Cortázar di ogni racconto: in Casa occupata due fratelli, in età matura, lasciano la casa paterna dove sono sempre vissuti perché l’aspetto di rumori sconosciuti, di presenze misteriose hanno assunto le inquietudini, le apprensioni portate loro dall’età; in Lettera a una signorina a Parigi un giovane innamorato scrive alla sua donna andata a Parigi per dirle che non riesce più a sopportare la vita nell’appartamento di Buenos Aires che lei gli ha lasciato poiché lo priva della condizione libera, naturale che sente propria, gli provoca un disgusto tale da fargli vomitare piccoli conigli; in Omnibus il desiderio di stare soli nutrito da due giovani ragazzi che si sono conosciuti e innamorati su un autobus fa loro assistere alla fuga di tutti gli altri passeggeri; in Circe l’avversione, l’odio della bella Delia verso il genere maschile la porta ad uccidere sistematicamente tre giovani che di lei si sono innamorati; in Le porte del cielo il bisogno che hanno della giovane Celina morta prematuramente il marito e un suo amico, fa credere loro di rivederla, riconoscerla in un’altra donna.

Sono i pensieri segreti, i problemi nascosti di queste persone e lo scrittore dà loro una forma, costruisce delle situazioni che li rappresentano. Sono situazioni particolari, assurde come appunto quei pensieri, quei problemi ma entrambi sono prodotti interiori, sono la prova di come finita è la materia ed estesa oltre ogni misura la vita dello spirito.

SINTESI ATTIVITA’ primo semestre 2015 EGOCREANET

→ SINTESI ATTIVITA’ di Promozione e valorizzazione della Ricerca nel 2014 + primo semestre 2015 , di EGOCREANET c/o- IUF/csa-RVI .

 

 

 

 

 

EGOCREANET (NGO – di R&S , No for Profit) ha come missione la collaborazione con IUF /CSA-RVI per la promozione e la valorizzazione della Ricerca e a Innovazione della Universita’ di Firenze , tramite la organizzazione di iniziative di promozione sociale del cambiamento scientifico e culturale ed artistico tramite la realizzazione di progetti Europei e Regionali .

 

Statuto EGOCREANET:                

http://www.egocrea.net/quarte/wp-content/uploads/2014/05/Registrazione-ONG-ONLUS-2014-05-09..pdf

 

→ MISSION

E’ convinzione di EGOCREANET che per è divenuto necessario un cambiamento sostanziale della struttura tradizionale della ricerca che rende necessaria la aggregazione di attivita trans-disciplinari e multi attoriali capaci di indurre un cambiamento dello sviluppo che fino ad oggi e stato basato sul modello economico lineare della societa industriale . Viviamo infatti in una epoca che è definibile come il: “collasso silenzioso”. Infatti per quanto sia evidente che l’ inquinamento sta devastando la terra e gli oceani e uccidendo intere specie viventi e causando i cancro ed altre gravi malattie per l’ uomo , mettendo cosi’ a rischio millenni di meraviglie naturali, il clima e la vita stessa sul nostro pianeta, quanto sopra se pur sotto gli occhi di tutti ancora non e’ coscientemente riconosciuto a causa da un atteggiamento conservativo culturale di tradizione disciplinare della ricerca e della innovazione che non permette di prevenire il sistematico collasso della vecchia societa’ industriale cosi come rende difficile promuovere e condividere lo sviluppo della futura societa della conoscenza.

Vedi in maggior dettaglio: http://www.caosmanagement.it/n68/art68_01.html

Vedi anche: http://www.caosmanagement.it/222-economia-circolare

Pertanto in coerenza con la suddetta premessa sulla Mission di collaborazione di EGOCREANET,

le attivita’ principali sviluppate durante l’ anno 2014 sono state le seguenti:

 

1*) Promozione e realizzazione di progetti in risposta a bandi Regionali ed Europei :

 

1.1) Progetto Europeo Nutra Africa , Presentato il 26 Giugno 2014 .

Vedi Full Proposal in: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=51688

Il progetto ha avuto una ottima valutazione e dichiarato finanziabile ma non finanziato. Esso ha coinvolto la partnerschip del DISPAA della UNIFI .

 

1.2) Progetto Regionale Nutra Tuscany , valutato ottimamente e giudicato come Finanziabile ma putroppo non finanziato. Il progetto ha coinvolto la Partnership del DISPAA (UNIFI) e dello Spin Off Fotosintetica & Microbiologica S.r.l. Vedi ad es. in : https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=50963

 

2*)Partecipazione ad attivita culturali rivolte ad aggregare competenze multidisciplinari ed al potenziamento della relazioni nazionali ed internazionali per il potenziamento della ricerca ed innovazione di IUF/CSA-VRI

 

2.1) – in Firenze 09/10 Ottobre 2014

https://www.b2match.eu/proposersday2014/participants/27/

 

2.2) – a Roma 19/21 Nov 2014 Conference : www.sis-rri-conference.eu/

 

3*) Inviti per presentare idee e concezioni innovative :

 

  1. a) IED MILANO- 23/24 Sett 2o14 : Tema: “THINKING DESIGN INNOVATION”

vedi sintesi in: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=47212; ed anche in : https://dabpensiero.wordpress.com/2014/09/01/quantum-art-design-paolo-manzelli/;

  1. b) Regione puglia ARTI- BARI 26/27 NOV.2014 . Tema: “Sovranita’ Alimentare” : Vedi sintesi in :https://www.edscuola.eu/wordpress/wp-content/uploads/2014/11/Sovranita-Alimentare_syn.10N.PM_.pdf

 

–> Le attivita’ principali sviluppate del Primo Semestre 2015 sono state le seguenti:,

 

 

 

 

 

A partire da 16 Genn 2015 abbiamo iniziato la Promozione del Progetto Europeo “BREAK “ in collaborazione con il Dep. Di Filosofia dellaUniversita di Valenza (ES) (Prof. M.carmen Belver Moreno: email: <m.carmen.bellver@uv.es>) vedi:

http://www.uv.es/uvweb/departamento_teoria_educacion/es/profesores-investigadores/profesorado-personal-investigador/unidad-docente-de-1285860127303.html

I progetto BREAK propone un momento di riflessione sulla Responsabilita sociale della scienza e dell’ arte.

Vedi informazioni preliminari per la ricerca di partners :

https://dabpensiero.wordpress.com/2014/11/26/sovranita-alimentare-di-paolo-manzelli/

https://dabpensiero.wordpress.com/2015/04/22/search-for-partners-to-develop-a-rri-horizon-2015-program/

see the call on RESEARCH & INNOVATION RESPONSIBILITY in :Type of action: Coord. and Support Actions.

http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/topics/2419-issi-1-2015.html

Il suddetto progetto in risposta al Bando H-ISSI-2015 , avra’ scadenza il 16 /Sett/ 2015 .

 

Il 21 Aprile 2015, con EGOCREANET come partner e’ stato presentata la prima fase del Progetto Horizon WASTE 7 ; sul tema Towards a Circular Economy: Integrated Use of Waste Biorefinery Conversion Technologies for Bioenergy, Bio-Fertilisers and Bio-Based Products from Biological Resources( Acronimo: CIRECOBIO) : vedi su Participant Portal: Proposal ID : 690079-1 (internal reference number: SEP-210268780);Call : H2020-WASTE-2015-two-stage; Type of action : RIA, Topic : WASTE-7-2015; Call closure : 2015-04-21 17:00:00; Date of submission : 2015-04-21 16:07:25

 

Il 29 /30 Aprile 2015 , con la motivazione di favorire la ricerca di una via di uscita dalla crisi abbiamo Organizzato la Conferenza nazionale sul tema dlla innovazione sociale ed economica Intitolata: “L’economia circolare per uno sviluppo responsabile nella produzione del cibo.” vedi programma in :

http://www.eurosportello.eu/sites/default/files/AgricolturaCircolare.pdf ;

 

→ Invito dal 03 al 08 Maggio 2015 del Presidente di Egocreanet a Presentare una Conferenza c/o la Universita di Valencia (ES) e promuovere collaborativamente il Progetto BREAK .

Vedi: http://www.caosmanagement.it/257-search-for-partners-to-develop-a-rri-horizon-2015;

Vedi il testo della conferenza a Valenza in Spanolo:

http://www.caosmanagement.it/258-la-interpretacion-cuantica-de-la-percepcion:

( vedi anche ll PP della Conferenza a Valenza (ES) in :

https://dabpensiero.wordpress.com/2015/04/07/linterpretazione-quantistica-della-percezione-e-il-cambiamento-di-conoscenze-nella-scienza-e-nell-arte-contemporanea/

 

Recentemente facendo seguito alle conclusioni delle suddetta conferenza come Egocreanet in qualita di socio Fondatore di TUSCAN FOOD QUALITY CENTER ,http://www.tuscanfoodqualitycenter.com/,

ci siamo impegnati nell’organizzare di tre incontri sul tema :

“Economia Circolare e Innovazione Frugale per riutilizzare i rifiuti Agricoli e di cibo” .

Tali incontri indirizzati a cittadini, studenti, ricercatori Spin-off e PMI-Agriciole ed Agriturismi , Giornalisti e manager pubblici, e’ finalizzata a sostenere al livello territoriale la strategia per alimentare il pianeta di EXPO 2015. I tre incontri/dibattito si terranno :

c/o Villa Montepaldi (https://www.facebook.com/VillaMontepaldi).

La Prima iniziativa si terra  il 23 GIUGNO 2015 ( ore 10.00- 13.00) e altre due Previste in Settembre e Novembre 2015. Gli organizzatori ed i partners sottoscrivono l’ impegno di quanti vorranno promuovere ed investire nella progettazione della innovazione dello sviluppo della Agricoltura locale al fine di valorizzare la economia circolare e la innovazione frugale nel territorio , in modo da produrre alimenti di elevata qualita’ nutrizionale e non sprecare cibo sano e di elevato valore economico e culturale.

Vedi in : https://www.facebook.com/groups/EGOCREANET/permalink/863760043683831/;

 

Paolo Manzelli Presidente EGOCREANET . Firenze 15 / Giugno 2015 (cell: 335/6760004)

 

Scuola, Cobas: “Blocco degli scrutini per due giorni dopo la fine delle lezioni”

da Il Fatto Quotidiano

Scuola, Cobas: “Blocco degli scrutini per due giorni dopo la fine delle lezioni”

Gli scioperi sono articolati sul territorio e le date sono differenziate a seconda delle Regioni. Garante scioperi: “Dannoso e illegittimo”. Cisl al momento congela l’ipotesi dell’adesione

Scuola, non ha l’insegnante di sostegno: bimbo di otto anni sospeso dalle lezioni

da Il Fatto Quotidiano

Scuola, non ha l’insegnante di sostegno: bimbo di otto anni sospeso dalle lezioni

Succede a Spinea, nel Veneto. Il ragazzino con problemi comportamentali finisce temporaneamente fuori dalla scuola. Il nodo di tutto è la burocrazia: l’Asl non ha certificato la condizione difficile, impedendo così l’affiancamento di personale specifico per l’aiuto

Scuola senza pace, i Cobas indicono due giorni di blocco degli scrutini

da Corriere.it

Scuola senza pace, i Cobas indicono due giorni di blocco degli scrutini

Nonostante gli avvertimenti del Garante il movimento sindacale autonomo proclama uno sciopero di due giorni degli insegnanti con date variabili da regione a regione

di Redazione Scuola

Vanno avanti lo stesso. Nonostante gli avvertimenti del garante. Blocco degli scrutini e di tutte le attività della scuola per due giorni consecutivi successivi alla fine delle lezioni: lo hanno indetto i Cobas auspicando che l’azione di lotta riceva l’adesione anche degli altri sindacati del settore. I Cobas hanno anche programmato per il 7 giugno una manifestazione nazionale contro la «Buona Scuola» del governo. Le due giornate di blocco delle attività variano da regione a regione a seconda del termine delle lezioni. Secca la risposta del Garante. «Premesso che chi si muove fuori dalle regole danneggia solo e soltanto studenti e famiglie, e a loro dovrà spiegare le ragioni di un eventuale blocco illegale degli scrutini, l’Autorità come annunciato nei giorni scorsi, valuterà la legittimità dell’atto di proclamazione nelle prossime ore e lo farà con rigore a tutela degli utenti». Lo ha detto Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di Garanzia per gli scioperi, commentando il blocco di due giorni degli scrutini annunciato dai Cobas. «Detto questo – conclude Alesse – il Garante fa rispettare la legge dell’accordo sulla scuola, non fa polemica con sindacati più o meno rappresentativi».

La protesta

«Avremmo preferito una convocazione unitaria – precisa il portavoce dei Cobas Piero Bernocchi – ma riteniamo che vadano rotti gli indugi per dare con urgenza un forte segnale che tranquillizzi i docenti e che dimostri la legittimità della forma di lotta proposta: e per questo abbiamo indetto, auspicando fortemente che anche gli altri sindacati facciano lo stesso, il blocco degli scrutini e di ogni attività scolastica per tutto il personale per due giorni consecutivi, a partire dal giorno seguente la fine delle lezioni, differenziata per Regioni. E precisamente: l’8 e 9 giugno in Emilia-Romagna e Molise; il 9 e 10 in Lazio e Lombardia; il 10 e l’11 in Puglia, Sicilia e Trentino; l’11 e 12 in Liguria, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria, Campania e Veneto; il 12 e 13 in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Val d’Aosta; il 17 e 18 in l’Alto Adige».

Cisl e Uil rinviano la decisione

Blocco degli scrutini? «Abbiamo un confronto in atto. Aspettiamo l’esito e poi si vedrà». Il segretario generale della Cisl, Francesco Scrima, per il momento congela l’ipotesi di aderire all’azione di lotta indetta dai Cobas. «Ci siamo incontrati con il Governo. Abbiamo un confronto in corso e un appuntamento (forse la prossima settimana) con il ministro Giannini. Ci aspettiamo – ha dichiarato il sindacalista – un atto di responsabilità da parte del Governo rispetto alle rivendicazioni del mondo della scuola. Tutto dipende dalle risposte che arriveranno dall’Esecutivo». Dello stesso avviso Massimo Di Menna (Uil): «Abbiamo già deciso, tutti e cinque i sindacati (Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals, ndr) di aspettare che il Governo affronti con noi le tre questioni cruciali: precari, poteri dei dirigenti scolastici, tutele contrattuali. Se non ci saranno risposte dall’Esecutivo e modifiche in Parlamento continueremo la mobilitazione e andremo a ulteriori scioperi che potrebbero coinvolgere anche scrutini, ma nel pieno rispetto della legge». Potrebbe essere questa la risposta dei sindacati se il Governo continuerà a restare sordo alle loro richieste.

Le risposte di Renzi ai prof via Twitter

Conciliante il premier Matteo Renzi che su Twitter ha ingaggiato un botta e risposta con i prof dicendosi aperto alle critiche e disposto ad accogliere eventuali suggerimenti. Ma si badi: il confronto sui punti più caldi e contestati della sua Buona Scuola il premier ha scelto di farlo direttamente con i singoli docenti, non con i loro rappresentanti di categoria. «Sto leggendo le risposte dei prof (alla sua ormai celeberrima lezione alla lavagna, ndr). Faremo tesoro di suggerimenti e critiche. La scuola è LA sfida per riportare l’Italia a fare…l’Italia». Segue un lungo scambio di domande, a volte anche aperte contestazioni, e risposte: chi è assunto può essere licenziato dopo tre anni? «Leggenda metropolitana», risponde Renzi. «Politici e mafiosi non aspettano altro che il preside-manager per infiltrarsi anche nella scuola», scrive una prof calabrese. E Renzi ribatte: «Cosa c’entrano i dirigenti con la mafia? Superficiale il giudizio sui presidi». Ma tu «di cosa ti preoccupi, dei prof o delle elezioni?», chiede a un certo punto un utente. «Le elezioni politiche – twitta il premier sorvolando sule Regionali del prossimo 31 maggio – ci saranno nel 2018. Quelle europee nel 2019. La scuola c’è sempre».

Come funziona il blocco degli scrutini

Nonostante per il momento restino isolati nel loro strappo in avanti, i Cobas sono consapevoli che per legge un scrutinio per essere valido deve prevedere la presenza di tutti gli insegnanti che formano il Consiglio di classe. Dunque basta l’assenza di un solo prof per bloccare gli scrutini. «Ricordiamo ai presidi che non è possibile procedere ad alcuno scrutinio finale prima che siano terminate le lezioni (comma 7, art.192 del DLgs 297/1994) e che non si possono spostare d’ufficio scrutini già convocati nei giorni di sciopero (attività antisindacale) e che saremmo costretti a perseguire eventuali illegalità in tal senso». «Restiamo in attesa di una nuova convocazione da parte del “cattivo maestro” Renzi – prosegue Bernocchi – affinché spieghi, fra l’altro: come potrebbe un preside con centinaia di docenti nei vari plessi – che vede, al più, due o tre volte l’anno in collegio docenti – giudicarne le capacità didattiche; come lo potrebbero fare addirittura i genitori e gli studenti, assegnando aumenti salariali ad un 10% di “migliori” docenti; con quali doti medianiche un preside «ingaggerà» dagli Albi territoriali docenti mai visti e conosciuti; perché dovrebbero essere i cittadini, e non lo Stato, a finanziare le scuole con il 5 per Mille» I Cobas, sulla base delle risposte che arriveranno, valuteranno «come proseguire la lotta, anche oltre i due giorni di blocco già indetti. Di questo discuteremo con i lavoratori nelle giornate di mobilitazione unitaria tra il 18 e il 20, in occasione del voto sul Ddl alla Camera». Infine, è in programma una manifestazione nazionale domenica 7 giugno o in alternativa decine di manifestazioni cittadine nella stessa giornata.

Sfida Cobas: due giorni di blocco scrutini. Il Garante: “Difendiamo diritti degli utenti”

da Repubblica.it

Sfida Cobas: due giorni di blocco scrutini. Il Garante: “Difendiamo diritti degli utenti”

Come risposta “alle minacce di precettazione” indetti il blocco di tutte le attività della scuola per due giorni consecutivi e una manifestazione nazionale contro la ‘Buona scuola’ il 7 giugno. Renzi ai prof: “Faremo tesoro delle critiche”

ROMA – Blocco degli scrutini e di tutte le attività della scuola per due giorni consecutivi successivi alla fine delle lezioni: è questa la risposta dei Cobas “alle minacce di precettazione” dell’Autorità di garanzia degli scioperi. I Cobas, che auspicanno che l’azione di lotta riceva l’adesione anche degli altri sindacati del settore, hanno anche programmato per il 7 giugno una manifestazione nazionale contro la ‘Buona Scuola‘ del governo. Le due giornate di blocco delle attività variano da regione a regione a seconda del termine delle lezioni.

“La minaccia di precettazione – dice Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas –  che in ogni caso competerebbe ai prefetti in casi di emergenza e di ‘grave turbativa’ provocati da uno sciopero, è stata sbandierata ai quattro venti e ingigantita, con lo scopo di intimorire i lavoratori e le lavoratrici. E un primo preoccupante effetto lo si è visto ieri, quando dalla manifestazione a Roma dei cinque sindacati, fino a ieri quasi tutti favorevoli al blocco, nessun annuncio in tal senso è emerso”.

Immediata e secca la risposta del Garante: “Premesso che chi si muove fuori dalle regole danneggia solo e soltanto studenti e famiglie, e a loro dovrà spiegare le ragioni di un eventuale blocco illegale degli scrutini, l’Autorità come annunciato nei giorni scorsi, valuterà la legittimità dell’atto di proclamazione nelle prossime ore e lo farà con rigore a tutela degli utenti”, ha detto Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di Garanzia per gli scioperi. “Detto questo – conclude Alesse – il Garante fa rispettare la legge dell’accordo sulla scuola, non fa polemica con sindacati più o meno rappresentativi”.

Ieri Matteo Renzi ha accelerato sulla riforma della scuola e, nel giorno in cui nell’aula di Montecitorio passano i primi tre articoli, ha avvertito che non c’è più tempo da perdere, anche se, in merito alla precettazione, ha detto che è prematuro parlarne. Due giorni fa, il premier aveva anche pubblicato un video per illustrare i punti della riforma. E oggi su Twitter ha garantito che ascolterà quanto suggerito dai professori: “Sto leggendo le risposte dei prof. Faremo tesoro di suggerimenti e critiche. La scuola è LA sfida  per riportare l’Italia a fare…l’Italia”. In molti chiedono chiarimenti e c’è chi sostiene che per ascoltare gli insegnanti si doveva cominciare prima. E sul punto Renzi risponde a più di uno: “Lei sa che abbiamo fatto una consultazione pubblica da settembre 2014”. Infine, a chi lo accusa di non essere democratico, il presidente del Consiglio chiarisce: “Ascoltare significa ascoltare, non assecondare per forza. Non è che o facciamo ciò che dice lei o non siamo democratici…”.

Giorgio Israel: «L’errore di Renzi sulla scuola: non ha capito la trasversalità dell’opposizione»

da il manifesto

Giorgio Israel: «L’errore di Renzi sulla scuola: non ha capito la trasversalità dell’opposizione»

Intervista. Lo storico della scienza e matematico critica lo storytelling messo a punto dal governo sul Ddl scuola. «Il preside-manager viene istituito per una ragione di controllo politico-ideologico e per creare un ceto di dirigenti che faccia da cinghia di trasmissione con i precetti del Miur». «La scuola forma persone libere, non individui confezionati da un’ideologia tecnocratica»

Gior­gio Israel, pro­fes­sore di mate­ma­tica alla Sapienza di Roma, è un fine ana­li­sta dell’ideologia neo­li­be­rale della valu­ta­zione e della cer­ti­fi­ca­zione buro­cra­tica che da vent’anni governa l’istruzione e la ricerca. Il blog, gli arti­coli e gli scritti di Israel sono stru­menti per deco­struire il rac­conto imba­stito dal governo sulla «Buona Scuola» e per spie­garne le finalità.

Lo sto­ry­tel­ling di Renzi sostiene che l’opposizione alla riforma della scuola è ispi­rata da forze con­ser­va­trici. Pro­fes­sore, lei si sente un conservatore?

Que­sto è il punto. Quello che il nostro pre­mier non ha capito è che chi si oppone alla «Buona scuola» lo fa per lo più in nome della difesa di una visione uni­ver­sa­li­stica dell’istruzione, che mira non alla fab­bri­ca­zione di indi­vi­dui con­fe­zio­nati in base a un’ideologia tec­no­cra­tica bensì alla for­ma­zione di per­sone libere, dotan­dole degli stru­menti cono­sci­tivi adatti a una libera scelta del loro futuro. Una simile visione è pre­sente in chi, a sini­stra, è legato a una visione di tipo gram­sciano, e in chi invece si ricol­lega a una visione con­ser­va­trice di tipo libe­ral­de­mo­cra­tico. Non aver capito il carat­tere di tra­sver­sa­lità dell’opposizione è stato un errore poli­tico colos­sale. Quanto a me, quel che conta è quel che penso e se ricordo certi lin­ciaggi estre­mi­sti cui sono stato sot­to­po­sto rifiuto cate­go­ri­ca­mente di farmi met­tere etichette.

Nello spot alla lava­gna il pre­mier ha riven­di­cato la con­ti­nuità con la riforma di Luigi Ber­lin­guer. Qual è il suo giu­di­zio sul ven­ten­nio di riforme dell’istruzione pubblica?

Meglio sten­dere un velo pie­toso. Le riforme ber­lin­gue­riane della scuola e dell’università sono state quanto di più deva­stante si sia dato in que­sto ven­ten­nio. Dagli anni in cui Ber­lin­guer difen­deva acca­ni­ta­mente la visione gram­sciana di una scuola disin­te­res­sata, basata sulle cono­scenze e il rigore, con cri­ti­che severe degli andazzi della buro­cra­zia euro­pea, egli è pas­sato all’adesione com­pleta a una visione tec­no­cra­tica senza la minima giu­sti­fi­ca­zione di tale rove­scia­mento salvo l’invettiva quo­ti­diana con­tro Gen­tile, fonte di qual­siasi male anche di quelli con­tro cui com­bat­teva e che, in fin dei conti, ha avuto scarsa influenza sulle poli­ti­che sco­la­sti­che del fasci­smo rispetto a un Bot­tai. Un altro sto­ry­tel­ling com­ple­ta­mente falso.

Qual è la ragione che spinge il governo a imporre la figura del pre­side mana­ger nella scuola?

Una ragione di con­trollo politico-ideologico in modo da disporre di un ceto di diri­genti che fac­cia da cin­ghia di tra­smis­sione dei pre­cetti mini­ste­riali. Basti pen­sare all’ultimo con­corso per diri­genti. La bat­te­ria di quiz era com­po­sta da un gran numero di domande sba­gliate e poi da una massa di domande che richie­de­vano da parte del can­di­dato la cono­scenza di una let­te­ra­tura psico-pedagogica di tipo costrut­ti­vi­sta. E per­ché mai per essere un buon diri­gente debbo essere esperto e con­sen­ziente con certa let­te­ra­tura e non altra? Qui viene messa fuori gioco non solo la libertà d’insegnamento ma quella di pen­sare libe­ra­mente. Se poi un diri­gente viene dotato anche del potere di assu­mere e con­trol­lare la car­riera dei «suoi» inse­gnanti siamo al regime. Si ricordi che la Carta della Scuola fasci­sta del 1940 ride­fi­niva il pre­side come «capo dell’Istituto», una figura mono­cra­tica che ora viene dotata di altri pesanti poteri.

Com’è cam­biato il mestiere dell’insegnante in que­sti venti anni?

È stato pro­gres­si­va­mente tra­sfor­mato nella figura di un mero ese­cu­tore delle pre­scri­zioni mini­ste­riali espresse in un con­ti­nuo dilu­vio di cir­co­lari, regole, cer­ti­fi­ca­zioni spesso deli­ranti e scritte in un ita­liano incre­di­bile. Gli è stata sot­tratta gran parte del tempo della sua atti­vità come «mae­stro». Del resto, è da un pezzo che certo peda­go­gi­smo che ha larga influenza tra i buro­crati del mini­stero pre­dica che biso­gna can­cel­lare la parola inse­gnante per sosti­tuirla con quella di «faci­li­ta­tore», in nome di una dema­go­gica idea della scuola come «auto­for­ma­zione», senza ren­dersi conto che una scuola senza auten­tici «mae­stri», capaci di sta­bi­lire un rap­porto intenso e costrut­tivo con gli allievi non è tale, è una fab­brica di addetti all’impresa, quel che per­se­gue la Con­fin­du­stria nella sua solita prassi di otte­nere quel che le serve a spese dello Stato.

Il governo ha cri­ti­cato il boi­cot­tag­gio dei test Invalsi. Come sono nati e qual è il loro ruolo nel nuovo sistema di valu­ta­zione della scuola e degli studenti?

Sarebbe lungo fare una sto­ria dell’Invalsi. All’inizio doveva essere un isti­tuto che con metodi sta­ti­stici cam­pio­nari doveva ten­tare di costruire un’immagine dello stato della scuola ita­liana. Si è tra­sfor­mato in un isti­tuto cen­sua­rio cui è stato dato il potere addi­rit­tura di imporre una prova a quiz che inter­viene e altera il pro­cesso di valu­ta­zione facendo parte delle prove per l’uscita dalle scuole medie. Siamo in molti ad aver svolto cri­ti­che det­ta­gliate della prassi dell’ente senza alcuna rispo­sta per­ché esso è chiuso, auto­re­fe­ren­ziale ed esente da qual­siasi controllo.

Appro­vata la riforma, che cosa diven­terà la scuola?

Spe­riamo che non sia appro­vata. Altri­menti, que­sto insieme di prov­ve­di­menti scon­nessi, incoe­renti, pro­dotti da chi non ha alcuna auten­tica com­pe­tenza sul tema dell’istruzione oppure ha idee deva­stanti, pro­durrà sem­pli­ce­mente terra bru­ciata. I migliori inse­gnanti non vedranno l’ora di andar­sene – come già accade – e la scuola diven­terà una mera pro­pag­gine della buro­cra­zia e di chi vuol ser­vir­sene sol­tanto a scopi mera­mente stru­men­tali. Addio cul­tura e cono­scenze, in un paese che ha una delle più ric­che tra­di­zioni cul­tu­rali del mondo e aveva costruito un’ottima scuola.

Ora è ufficiale: sciopero degli scrutini nei due giorni successivi alla fine della scuola

da La Tecnica della Scuola

Ora è ufficiale: sciopero degli scrutini nei due giorni successivi alla fine della scuola

 

A proclamare il blocco delle attività sono stati i Cobas: i presidi non potranno spostare d’ufficio scrutini già convocati nei giorni di sciopero. Le due giornate di stop varieranno da regione a regione, a seconda del termine differenziato delle lezioni: si inizia l’8 e 9 giugno in Emilia-Romagna e Molise; si chiude il 17 e 18 in Alto Adige. Sulla decisione di aderire, però, gli altri sindacati sono divisi.

Dopo l’invito ai sindacati per uno sciopero unitario, da attuare in occasione delle valutazione scolastiche finale di giugno, i Cobas rompono gli indugi e decreto il blocco degli scrutini e di tutte le attività della scuola per due giorni consecutivi successivi alla fine delle lezioni. Le due giornate di blocco delle attività varieranno da regione a regione, a seconda del termine differenziato delle lezioni.

Come preannunciato in anteprima alla ‘Tecnica della Scuola’, dal leader dei comitati di base, Piero Bernocchi, i Cobas hanno anche confermato per domenica 7 giugno la manifestazione nazionale contro l’approvazione definitiva in Senato del ddl ‘La Buona Scuola’: in alternativa alla manifestazione capitolone, potrebbero svolgersi decine di manifestazioni cittadine nella stessa giornata festiva.

Ora la decisione di aderire o meno allo sciopero di fine anno, su cui potrebbero pesare non poco le minacce di precettazioni espresse da Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia per gli scioperi,  è tutta nelle mani degli altri sindacati. Con alcuni, come la Flc-Cgil, che hanno già detto di volervi ricorrere. Mentre altri, come la Cisl, che si dimostrano molto più dubbiosi, ad iniziare dal leader della Confederazione, Anna Maria Furlan. Una linea, quest’ultima, condivisa anche dal leader Cisl Scuola, Francesco Scrima, secondo cui c’è “un confronto in atto: aspettiamo l’esito e poi si vedrà”. Una spaccatura di vedute, quella sull’eventuale adesione allo sciopero degli scrutini, che non è sfuggita al ministro Giannini.

“Certo, avremmo preferito una convocazione unitaria – ha detto il portavoce Cobas Piero Bernocchi – ma riteniamo che vadano rotti gli indugi per dare con urgenza un forte segnale che tranquillizzi i docenti e che dimostri la legittimità della forma di lotta proposta: e per questo abbiamo indetto, auspicando fortemente che anche gli altri sindacati facciano lo stesso, il blocco degli scrutini e di ogni attività scolastica per tutto il personale per due giorni consecutivi, a partire dal giorno seguente la fine delle lezioni, differenziata per Regioni”.

Lo sciopero si articolerà nel modo seguente:

l’8 e 9 giugno in Emilia-Romagna e Molise;

il 9 e 10 in Lazio e Lombardia;

il 10 e l’11 in Puglia, Sicilia e Trentino;

l’11 e 12 in Liguria, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria, Campania e Veneto;

il 12 e 13 in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Val d’Aosta;

il 17 e 18 giugno, infine, in Alto Adige.

I Cobas “ricordano ai presidi che non è possibile procedere ad alcuno scrutinio finale prima che siano terminate le lezioni (comma 7, art.192 del DLgs 297/1994) e che non si possono spostare d’ufficio scrutini già convocati nei giorni di sciopero (attività antisindacale) e che saremmo costretti a perseguire eventuali illegalità in tal senso”.

E mentre si votava c’era chi giocava con il cellulare…

da La Tecnica della Scuola

E mentre si votava c’era chi giocava con il cellulare…

Si è chiusa venerdì la prima giornata di lavori alla Camera per l’approvazione del Ddl Scuola presentato dal Governo Renzi. Una giornata travagliata, intensa, dove erano in discussione le sorti della futura scuola italiana.

Una giornata di massima attenzione, dunque, dove tutti i parlamentari hanno dato il loro contributo? Non esattamente. I retroscena, infatti, che ormai, al tempo dei social network, non sono ormai così misteriosi, ci mostrano atteggiamenti non molto ortodossi di coloro che dovrebbero invece investire tutte le loro risorse nell’emendare in direzione saggia un ddl che fa acqua da tutte le parti.

A sentire Silvia Chimienti, agguerrita parlamentare grillina, i lavori in Aula non sono stati dominati da grande solerzia. Riferisce infatti sulla sua pagina fb nel primo pomeriggio: “È da questa mattina alle 10 che Faraone vegeta in Aula giocando con i suoi due cellulari. Esattamente come faceva in commissione. Non alza mai neanche lo sguardo, tanto sa che ci sono i renziani della commissione Cultura a difendere a spada tratta l’indifendibile. Siamo all’art. 2 e non c’è nulla di peggio al mondo che stare qui dentro a lottare contro le mistificazioni della realtà della Malpezzi e del resto del Pd”.

Ma il bello viene quando si traccia il bilancio della giornata: “È appena finita una giornata infernale. Dalle 8 di questa mattina fino a poco fa siamo stati in Aula a votare i primi 7 articoli del ddl che distruggerà la scuola. La cosa peggiore da sopportare è l’arroganza con cui procedono sapendo che i tempi sono contingentati, gli emendamenti segnalati sono pochi e mercoledì alle 13, comunque vada, ci sarà il voto finale. Abbiamo smontato tutti i loro inganni, uno ad uno. Siamo entrati nel merito anche se questo ddl non meriterebbe neppure di essere discusso”.

E, in effetti, a sentire l’intervento di Girgis Giorgio Sorial, sempre del M5S, i toni sono stati molto accesi: “ La natura clientelare del Pd entra nella scuola attraverso la chiamata diretta dei presidi. I dirigenti potranno, con totale discrezionalità, chiamare i docenti, controllare l’incarico di docenza, senza rispetto delle graduatorie, ma solamente attraverso una loro scelta. Questo è quello che vuole il Pd nella scuola dei nostri figli, limitazione della libertà di pensiero, qualità della docenza che viene meno”.

Insomma, mentre si decidono le sorti di uno dei settori più importanti della società, i politici giocano con i loro telefonini, tanto, per dirla col buon Pirandello, non è una cosa seria…