Via libera della Camera alla legge sull’autismo

da Superabile

Via libera della Camera alla legge sull’autismo

Approvato con 296 voti favorevoli e sei contrari il testo del disegno di legge che ora ritorna al Senato per l’approvazione definitiva. La relatrice, Paola Binetti (Ap): “Una risposta concreta per le persone e le famiglie ma è solo il primo passo”. Il movimento Cinque Stelle: “Una presa in giro, sono solo parole”

MA – Via libera dell’aula della Camera disegno di legge “in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie”. La proposta di legge ha avuto 296 voti favorevoli e 6 contrari. Ora il testo torna al Senato.
BINETTI: “BUONA LEGGE MA SERVE PIU’ RICERCA”. Paola Binetti, deputata di Area Popolare, relatore della legge sull’autismo, così commenta: “Approvato il disegno di legge sull’Autismo con un percorso rapido: tra i più rapidi che ci siano stati in questa legislatura; segno evidente della volontà condivisa da tutta la Commissione prima e dall’Aula dopo di offrire una risposta positiva, concreta, alle persone che rientrano nello spettro autistico e alle loro famiglie. Ma certamente si tratta di una risposta che non e’ ancora pienamente soddisfacente; ancora non ne conosciamo bene le cause e per questo serve ricerca scientifica; non sappiamo perché alcune persone abbiano competenze intellettuali che consentono loro di affrontare studi superiori, mentre altri faticano a percorrere un itinerario scolastico completo: e per questo serve una ricerca in campo didattico e pedagogico; alcuni si inseriscono in contesti professionali in cui si fanno apprezzare per loro competenze specifiche, mentre altri hanno bisogno di ambiti protetti come le fattorie sociali, i laboratori guidati etc…”.

“Ministero della salute, Istituto superiore di sanità, Conferenza Stato-Regioni e assessorati regionali alla salute, welfare e istruzione dovranno fare la loro parte per garantire diagnosi precoci, piani di abilitazione-riabilitazione centrati su ognuna delle persone autistiche, coinvolgendo le famiglie e facendosi coinvolgere dalla famiglie stesse, con il loro coraggio e la loro creatività. E’ una buona legge: ne siamo convinti. Ma e’ solo l’inizio di un nuovo processo che vogliamo attivare con determinazione e con grande attenzione alle famiglie e ai professionisti di questo settore così delicato e complesso. Prendersi in carico i soggetti autistici in tutto l’arco della loro vita significa rivedere anche i programmi di formazione e di abilitazione rivolti a loro e alle loro famiglie, perché l’orizzonte a cui tendere e’ quello di una inclusione sociale il più ampia possibile, che vada oltre la scuola e punti al mondo del lavoro”, spiega Paola Binetti. E conclude: “In tempo di tagli alla salute, il recupero delle risorse non può non passare per la lotta agli sprechi, agli interventi inappropriati, alla corruzione. E questo bisognerà ricordarselo quando con troppa faciloneria ci si rende complici degli sprechi in sanità, perché in questo caso si sottrae vita e dignità a tanti malati, a cominciare dai soggetti autistici, protagonisti di questo ddl. E’ più facile smantellare un sistema clientelare, fatto di incompetenze tollerate o subite se si pensa a queste persone, alle loro esigenze. Dobbiamo abituarci a guardare negli occhi queste persone per dire un no deciso a qualunque compromesso, a qualunque connivenza con ciò che non e’ buono. Non e’ moralismo. È solo semplice coerenza con i valori che anche questa legge propone”.

CINQUESTELLE: SOLO PAROLE. “Tante belle parole e nessun miglioramento concreto. In sostanza, una presa in giro. Non sapremmo come altro definire il Ddl sui disturbi dello spettro autistico licenziato oggi della Camera”. Così il Gruppo del MoVimento 5 Stelle commentando il provvedimento licenziato dalla Camera, nei confronti della quale si è astenuto dal voto “soprattutto per rispetto delle persone con disabilità e delle associazioni che si occupano di autismo. Oggi è stato sostanzialmente approvato un manifesto, non una nuova legge che, tra le sue caratteristiche, dovrebbe contenere punti stringenti e un programma di interventi mirato. Qui invece non c’è niente di tutto questo: solo promesse generiche e buoni intenti, ma tutto a costo zero. Per i disturbi dello spettro autistico lo stato non intende spendere un euro. Quei fondi che però si trovano per le grandi opere, le auto blu, gli F35 e comunque non abbiamo sentito il ministro della Salute Lorenzin pronunciare una parola per spingere l’Esecutivo a investire soldi in questo provvedimento. Dal momento che di fondi non se ne parla, sono state bocciate tutte le misure che avrebbero potuto essere davvero utili per migliorare le condizioni di vita dei cittadini affetti da questa disabilità: integrazione scolastica, formazione degli insegnanti di sostegno, attività extramurali. Infine, il fatto che spettro autistico sia inserito nei nuovi Livelli essenziali di assistenza non ci tranquillizza minimamente, perché si tratta di quegli stessi Lea che dovevano essere realtà già lo scorso dicembre e che, ancora oggi, attendiamo diventino realtà”.

MINISTERO DELLA SALUTE: SODDISFAZIONE. Il sottosegretario alla Salute Vito de Filippo si dice “molto soddisfatto per l’approvazione di questo testo che consentirà di dare risposte ai bisogni di salute di tante famiglie. Lo spettro autistico fa un esordio molto autorevole nella legislazione dello Stato con questo provvedimento che offrirà ai tantissimi attori del sistema la possibilità di mettere in campo nuove reti di servizi utili per la diagnosi, per la cura, per l’assistenza e, non da ultimo, anche per la ricerca sull’autismo”.

“Nei confronti di questo disturbo – aggiunge De Filippo- il Ministero della salute ha avuto, e continuerà ad avere, una forte attenzione: nell’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza che il Ministero ha presentato, e che attualmente e’ all’esame della Conferenza Stato Regioni, sono stati previsti infatti interventi per i minori con disturbi in ambito neuropsichiatrico e quindi anche per chi soffre di autismo, con nuove possibilità nelle varie aree dell’assistenza: territoriale, domiciliare e anche farmaceutica. Ora non resta che applicarli. Sicuramente quella approvata oggi e’ una legge programmatica, basata su queste nuove possibilità e sono certo che renderà un servizio importante e costituirà un punto di riferimento rilevante per le politiche regionali su questa materia”.

Riforma Scuola, proteste in piazza e in rete: boom iscritti su Facebook per chiedere referendum abrogativo legge

da Il Fatto Quotidiano

Riforma Scuola, proteste in piazza e in rete: boom iscritti su Facebook per chiedere referendum abrogativo legge

A Montecitorio la discussione finale, nelle strade le manifestazioni di insegnanti e sindacati. Online sempre più iniziative per chiedere di bloccare il provvedimento. Ci prova anche il ministro Giannini a interagire, ma tante le contestazioni sui social network

Scuola, stretta finale I sindacati avvertono: a settembre sarà il caos

da Corriere della sera

Scuola, stretta finale I sindacati avvertono: a settembre sarà il caos

E al Senato partenza lenta per il ddl Boschi

ROMA È l’ultimo atto. Dentro Montecitorio. Ma fuori, davanti alla Camera, una piazza piena di bandiere colorate e striscioni molto creativi («Renzi #staisereno prenditi un Oxi») scandisce a una sola voce: «Non ci fermeremo, la protesta contro la Buona scuola non finisce qui, ci rivediamo a settembre». Dopo dieci mesi di dibattiti, consultazioni online, proteste, scioperi, giornate per «spiegare», annunci, scuse e passi indietro, al massimo domani la Buona scuola diventa legge.
Da ieri sera a Montecitorio è cominciata la discussione del disegno di legge 2994b. È l’ultimo passaggio parlamentare del testo già approvato in prima battuta dalla Camera il 20 maggio e poi dal Senato il 25 giugno.
Pochissime quindi le modifiche del disegno di legge licenziato da Palazzo Madama, appena 140 gli emendamenti (sfoltiti all’ultimo momento) da votare, cui si aggiungono gli ordini del giorno. Poi le dichiarazioni di voto, con il via libera finale che potrebbe arrivare domani e, visti i numeri della maggioranza alla Camera, la Buona scuola sarà legge senza problemi: dal primo settembre verranno dunque assunti 10o.701 precari, sarà dato più potere ai presidi, verrà assegnato un bonus in denaro ai docenti più meritevoli. «La svolta è ormai dietro l’angolo» esordisce in aula la relatrice del testo Maria Coscia (Partito democratico).
Lo sanno le decine di professori, precari e non, che ieri erano davanti a Montecitorio nonostante il grande caldo romano e che, guidati dal leader dei Cobas Piero Bernocchi hanno cercato di raggiungere il Quirinale per chiedere al presidente della repubblica Sergio Mattarella di non firmare la nuova legge. Torneranno anche oggi e domani insieme agli studenti dell’Uds.
La Buona scuola diventerà legge ma loro non demordono. «La mobilitazione continuerà anche durante l’estate – promette Rino Di Meglio della Gilda insegnanti – e a settembre ogni istituto diventerà la Stalingrado della Buona scuola perché l’applicazione di questa riforma incontrerà enormi difficoltà». Annunciano fiumi di ricorsi i sindacati che l’opposizione contro la riforma in questi mesi ha unito come non succedeva da anni.
Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Fnals Confsal, Gilda: insieme hanno riunito gli uffici legali «per rispondere alle centinaia di ricorsi che arriveranno da settembre da parte di precari non assunti, ma anche contro le decisioni dei presidi trasformati in manager».
E si promette battaglia anche dentro il Parlamento. Il Movimento 5 Stelle chiede a Mattarella di non firmare la legge «perché incostituzionale»: «La nostra opposizione è totale e assoluta – dice in aula Gianluca Vacca – perché la riforma sarà dannosa per la scuola italiana».
Elena Centemero, responsabile scuola di Forza Italia, spiega che «le proteste sono eccessive: nel testo ci sono delle criticità ma la nostra scuola ha bisogno di cambiare e ora alcuni passi vengono fatti».
Ma, prevede Domenico Pantaleo (Cgil) «l’anno scolastico comincerà nel peggiore dei modi, sarà un autunno molto caldo».
Se la riforma della scuola sarà legge adesso, sembra però ormai deciso che quella del Senato slitterà a settembre. Anche se ieri sera il ministro per le riforme Maria Elena Boschi ha mostrato fiducia: «Ci sono margini per fare un buon lavoro prima della pausa estiva».
Claudia Voltattorni

Riforma della scuola, l’ultimo scontro

da Il Messaggero

Riforma della scuola, l’ultimo scontro

Corteo dei sindacati, sit-in e proteste fuori da Montecitorio con Sel, M5S e gli ex dem usciti dal partito. Fassina contestato. Oggi alla Camera parte la votazione del disegno di legge per l’approvazione definitiva. Il Pd: «La svolta è dietro l’angolo»

ROMA «Contro la scuola di classe». Questo lo slogan con cui ieri, nel giorno in cui il ddl di riforma della scuola ha iniziato l’ultimo passaggio dell’iter parlamentare, una fetta di prof e studenti sono tornati in piazza, davanti a Montecitorio, lanciando un appello «alla coscienza dei deputati». Altrimenti, avverte l’Anief, «la riforma uscirà da Montecitorio per entrare nelle aule dei Tribunali». Sono già migliaia, infatti, i ricorsi annunciati come ultima arma di una battaglia che, nel tempo, non ha lesinato i colpi.
CARTELLI E FISCHIETTI
Con cartelli, fischietti, bandiere e striscioni in centinaia, insegnanti e sindacati, si sono radunati davanti alla Camera auspicando un «pentimento» dell’ultimo minuto da parte del Governo. Appelli, affidati agli striscioni, anche al presidente della Repubblica: «Ddl incostituzionale: Mattarella non firmare!». In piazza con i lavoratori anche esponenti dei partiti d’opposizione, come Sel e M5s, e gli ex Pd, Pippo Civati e Stefano Fassina (al quale non sono mancate le contestazioni). «Anche se la varano, questa legge non si applicherà mai. Li rimandiamo a settembre quando si parlerà anche del rinnovo dei contratti», ha detto in piazza il leader della Uil, Carmelo Barbagallo. «L’applicazione di questa riforma incontrerà enormi difficoltà. La nostra mobilitazione – ha avvertito il coordinatore della Gilda, Rino Di Meglio – continuerà anche durante l’estate e a settembre ogni istituto diventerà la Stalingrado della Buona scuola». «Renzi ha con violenza chiesto e ottenuto la fiducia al Senato ma ha perso la fiducia del mondo della scuola», ha commentato il piazza con i lavoratori anche esponenti dei partiti d’opposizione, come Sel e M5s, e gli ex Pd, Pippo Civati e Stefano Fassina (al quale non sono mancate le contestazioni). «Anche se la varano, questa legge non si applicherà mai. Li rimandiamo a settembre quando si parlerà anche del rinnovo dei contratti», ha detto in piazza il leader della Uil, Carmelo Barbagallo. «L’applicazione di questa riforma incontrerà enormi difficoltà. La nostra mobilitazione – ha avvertito il coordinatore della Gilda, Rino Di Meglio – continuerà anche durante l’estate e a settembre ogni istituto diventerà la Stalingrado della Buona scuola». «Renzi ha con violenza chiesto e ottenuto la fiducia al Senato ma ha perso la fiducia del mondo della scuola», ha commentato il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima, assicurando che i sindacati sono pronti a dar battaglia ben oltre l’approvazione della legge che ormai, loro malgrado, danno per scontata.
IL CORTEO
Per il leader della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo «si sta creando una situazione di confusione che rischia di far cominciare l’anno scolastico nel peggiore dei modi». Il «tanto sbandierato» piano di assunzioni previsto dalla riforma «è un bluff» a parere dei sindacati secondo i quali nel prossimo anno scolastico ci saranno circa 60mila cattedre senza insegnanti di ruolo». La maggioranza politica, in ogni caso, non sembra avere intenzione di fermarsi. La Buona Scuola potrebbe essere approvata già oggi. Non sono le date a preoccupare gli insegnanti. Ieri sera, a sit-in esaurito (con corteo finale improvvisato fino a piazza Santi Apostoli con tanto di insegnanti incatenati), la Camera ha avviato la discussione sulla riforma della scuola.
ORE DECISIVE
Sul testo, che non è stato modificato in commissione a Montecitorio rispetto a come è stato approvato dal Senato, potranno essere presentati al massimo 40 emendamenti per gruppo. Le votazioni avranno inizio stamattina. « La svolta è ormai dietro l’angolo», ha commentato Maria Coscia, capogruppo Pd in Commissione Cultura alla Camera e relatrice del provvedimento. Ma tra gli oppositori della Buona scuola c’è chi ancora spera che il Presidente della Repubblica rifiuti di votare la legge restituendola al Parlamento. Il piano delle assunzioni, previsto dalla riforma, prevede diverse fasi. «A settembre – spiega Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi – entreranno nelle scuole solamente i 36.625 professori che andranno a coprire i posti disponibili e vacanti. Tutti gli altri verranno assunti nel corso dell’anno con decorrenza giuridica dal 1 settembre 2015, ma con decorrenza economica dall’entrata in servizio».
Valeria Arnaldi

Riforma, i giochi son fatti. Ma i sindacati studiano già i ricorsi. E per i romantici c’è sempre Mattarella

da La Tecnica della Scuola

Riforma, i giochi son fatti. Ma i sindacati studiano già i ricorsi. E per i romantici c’è sempre Mattarella

“La svolta è dietro l’angolo”, ha detto Maria Coscia, capogruppo Pd in VII Commissione e relatrice DdL. Quello che i rappresentanti dei lavoratori porteranno in tribunale. Dove, è risaputo, i tempi di risposta saranno lunghi. Intanto, il sì definitivo al testo slitta probabilmente al 9 luglio. Poi, a settembre, vivremo un autunno di collegi dei docenti infuocati e di tanta confusione. L’ultima speranza per chi non vuole la riforma? Il no di Mattarella.

Nell’Aula di Montecitorio, si è quindi conclusa in poche ore la discussione generale sulla riforma della scuola. L’esame del testo riprenderà la mattina dell’8 luglio dalle 9.30, quando inizieranno le votazioni sui circa 60 emendamenti al disegno di legge selezionati dalla Commissione Cultura. Tutto dovrebbe filare liscio, con il sì definitivo che dovrebbe arrivare nella giornata di giovedì 9 luglio (non mercoledì 8, come inizialmente era trapelato).

Giorno più, giorno meno, comunque, i giochi ormai sono fatti. Lo sanno bene i sindacati, che compatti come non mai sembrano aver trovato nei ricorsi la via maestra per impugnare la riforma. “Anche se non è nostro costume perseguire la via dei tribunali”, ha detto Massimo Di Menna, leader della Uil Sucola.

Il 7 luglio pomeriggio, intanto, in tanti hanno raccolto l’invito a presentarsi in piazza Montecitorio per esprimere il dissenso contro la riforma (proprio nei minuti in cui prendeva via la discussione del testo alla Camera). Assieme ai sindacati, c’erano anche esponenti dei partiti d’opposizione, come Sel e M5s, e gli ex Pd, Pippo Civati e Stefano Fassina (contro cui è stata però anche indirizzata più di una contestazione). “Anche se la varano, questa legge non si applicherà mai. Li rimandiamo a settembre quando si parlerà anche del rinnovo dei contratti”, ha detto il segretario Uil, Carmelo Barbagallo.

“La nostra mobilitazione continuerà anche durante l’estate e a settembre ogni istituto diventerà la Stalingrado della ‘Buona scuola’“, ha promesso Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda. Che poi ha aggiunto: il “tanto sbandierato” piano di assunzioni previsto dalla riforma “è un bluff”, visto che nel prossimo anno scolastico ci saranno circa 60mila cattedre senza insegnanti di ruolo.

“Renzi ha con violenza chiesto e ottenuto la fiducia al Senato ma ha perso la fiducia del mondo della scuola”, ha detto Francesco Scrima, leader della Cisl scuola. Mentre per Mimmo Pantaleo, segretario Flc-Cgil, “si sta creando una situazione di confusione che rischia di far cominciare l’anno scolastico nel peggiore dei modi”.

“La protesta di oggi ci conforta nella volontà di impugnare la riforma in tribunale a farla dichiarare incostituzionale e anti-europea“, ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, dopo aver anch’egli asserito che dobbiamo ora aspettarci “un autunno di collegi dei docenti infuocati e un vero caos organizzativo nelle scuole”: preoccupa, in particolare, la nomina tardiva dei precari da assumere con l’organico potenziato, il ritorno in classe dei vicari e l’impreparazione dei Collegi dei docenti ad assorbire le nuove norme previste dalla riforma.

In Parlamento, però, la pensano diversamente. “La svolta è ormai dietro l’angolo”, ha commentato Maria Coscia, capogruppo Pd in Commissione Cultura alla Camera e relatrice del provvedimento. A breve prenderanno il via le votazioni. Dall’esito scontato. Dopo di che, gli anti-riforma potranno aggrapparsi solo al Presidente della Repubblica, il quale, da buon giurista, potrebbe cogliere nel testo del DdL delle norme in contrasto con i principi costituzionali. Una speranza lieve, a cui però presto in tanti si aggrapperanno.

DdL Scuola, mercoledì il voto finale

da La Tecnica della Scuola

DdL Scuola, mercoledì il voto finale

Il Disegno di legge di riforma della scuola torna in aula alla Camera per la terza e ultima lettura.

IL TESTO DEL DDL 2994-B IN FASE DI APPROVAZIONE ALLA CAMERA

Il testo è quello modificato al Senato a fine giugno e approvato con voto di fiducia: è blindato, come blindati sono i tempi di approvazione per consentire già dal prossimo anno l’immissione in ruolo dei 100 mila precari previsti dalla riforma.

Il rapido e facile ok in commissione sembra al momento far escludere il ricorso anche a Montecitorio al voto di fiducia, anche se le ministre Maria Elena Boschi e Stefania Giannini sono pronte a utilizzarlo in caso insorgessero improvvise difficoltà.

Il ritorno in aula della riforma della scuola si accompagna al ritorno in piazza Montecitorio della protesta di studenti, insegnanti, sindacati e opposizioni.  Nel frattempo i sindacati stanno preparando ricorsi per la declaratoria di incostituzionalità della chiamata diretta, per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento del personale abilitato, per l’assunzione di tutti gli idonei dei vecchi concorsi, per la contestazione, anche attraverso le Rsu d’Istituto, dei criteri di assegnazione del merito al personale, per la stabilizzazione dei precari e la corresponsione del risarcimento, per la partecipazione dei laureati ai nuovi concorsi e dei ricorrenti attuali ai corsi-concorsi per dirigente scolastico.

In serata si è svolta la discussione generale con gli interventi di diversi deputati, da Binetti fino a Chimenti passando per Santerini e Scotto. Alla fine c’è stata anche la risposta del ministro Giannini.

Mercoledì si riprende dalle 9.30 per l’approvazione finale.

Riforma della scuola, ora viene il bello

da La Tecnica della Scuola

Riforma della scuola, ora viene il bello

Lo sostiene la minoranza del Partito Democratico, ‘Sinistra è Cambiamento’. Mercoledì 8 luglio conferenza stampa alla Camera: il sì della Camera sarebbe solo l’inizio di un percorso, che avrà la sua fase decisiva nell’attuazione dei singoli decreti che andranno a definire diverse materie chiave. Come il nuovo sostegno.

L’eventuale approvazione del ddl di riforma della scuola alla Camera, rappresenterebbe solo l’inizio di un lungo percorso verso il cambiamento dell’Istruzione in Italia. A sostenerlo è  la componente della minoranza del Partito Democratico, ‘Sinistra è Cambiamento’, che sul tema ha organizzato una conferenza stampa: l’evento si svolgerà mercoledì 8 luglio alle ore 14.30 presso la sala stampa della Camera dei Deputati ed avrà come titolo “Lascuoladi domani: autonomia di pensiero”.
Durante la conferenza stampa, i deputati Pd di Sinistra è Cambiamento presenteranno le proposte legate all’attuazione della norma sulla scuola che in questa settimana è all’esame della Camera.
Alla conferenza stampa prenderanno parte, tra gli altri, i deputati Pd Roberto Rampi e Mara Carocci della Commissione Cultura e Istruzione. Sarà presente il senatore Claudio Martini, vicecapogruppo al Senato e componente della Commissione Istruzione del Senato e, inoltre, l’ex Ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer, padre della Riforma della Scuola dell’Autonomia.
“Il voto finale del provvedimento rappresenta infatti – precisano i componenti di Sinistra è Cambiamento – non il momento conclusivo, ma l’inizio di un percorso che avrà la sua fase decisiva proprio nell’attuazione dei singoli decreti”. Alcuni dei quali, ricordiamo, particolarmente importanti, come quello sul sostegno.

Assegnazioni per lo svolgimento di compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia scolastica

da La Tecnica della Scuola

Assegnazioni per lo svolgimento di compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia scolastica 

L.L.

Le domande del personale interessato (dirigenti scolastici e docenti), riferite alle assegnazioni con decorrenza dall’anno scolastico 2015/2016, devono essere inviate all’ufficio centrale o regionale richiesto, entro e non oltre il 16 luglio 2015

La legge di Stabilità 2015 ha confermato la possibilità di disporre collocamenti fuori ruolo di personale appartenente al comparto scuola per compiti connessi con l’attuazione della autonomia scolastica. Il contingente è di 150 unità.

Al riguardo il Miur, con circolare n. 14 del 3 luglio 2015, ha precisato che il disegno di legge approvato dal Senato il 25 giugno 2015 (atto Senato n. 1934) prevede che il contingente di 300 posti di docenti e di Dirigenti scolastici assegnati presso il Miur è confermato per l’anno scolastico 2015/2016, inderoga al limite numerico di cui sopra, con l’effetto che all’atto di entrata in vigore del DDL il numero di posti indicati nel piano di ripartizione e messi a concorso, si intende automaticamente raddoppiato, per ciascun Dipartimento, Direzione Generale o Ufficio Scolastico Regionale. Solo il posto riservato al docente di lingua slovena rimarrà uno, anche in caso di raddoppio del contingente.

All’eventuale copertura di tali restanti unità si provvederà attingendo, per scorrimento, dalle graduatorie relative alle procedure indette a seguito della presente circolare.

La durata massima del collocamento fuori ruolo è fissata in un anno scolastico, salvo motivata revoca del corrispondente incarico da parte della stessa amministrazione.

L’avviso della procedura di selezione sarà pubblicato sul sito istituzionale di ciascun Ufficio entro il giorno 9 luglio 2015.

Le domande del personale interessato, riferite alle assegnazioni con decorrenza dall’anno scolastico 2015/2016, devono essere inviate all’ufficio centrale o regionale richiesto, entro e non oltre il 16 luglio 2015, ore 23:59.

Posizioni economiche ATA, siglata un’integrazione all’intesa di ottobre 2014

da La Tecnica della Scuola

Posizioni economiche ATA, siglata un’integrazione all’intesa di ottobre 2014

L.L.

Confermate le finalità di utilizzo della somma di 904,81 euro già prevista nell’Intesa, ma rispetto alla quale la Ragioneria Generale dello Stato aveva mosso dei rilievi

Secondo quanto riporta la Cisl Scuola, il 6 luglio è stata sottoscritta al Miur un’integrazione all’Intesa del 2 ottobre 2014 che consentirà l’erogazione alle scuole della quota pari ad euro 904,81 (lordo stato) già prevista nell’Intesa per compensare il mancato pagamento delle posizioni economiche nel periodo settembre-dicembre 2014, quota che, a causa dei rilievi avanzati dalla Ragioneria Generale dello Stato – Ufficio Centrale di Bilancio presso il Miur (UCB) non è ancora stata caricata sui POS delle scuole.

L’integrazione in pratica conferma le finalità di utilizzo della somma in questione, evitando ogni riferimento alle norme che sono state oggetto del rilievo mosso dall’UCB (art. 9, comma 21, decreto-legge 78/2010).

A questo punto non resta che attendere che l’Amministrazione eroghi le somme alle scuole che potranno così pagare il personale secondo quanto pattuito nelle contrattazioni di istituto.

Nello stesso incontro il Sindacato ha chiesto di avviare al più presto il confronto sulle economie 2014/15 e sui criteri di ripartizione del MOF 2015/16. A tal fine un primo incontro è stato calendarizzato per mercoledì prossimo, 15 luglio.

Organico dell’autonomia. Cosa accadrà?

da La Tecnica della Scuola

Organico dell’autonomia. Cosa accadrà?

La Uil Scuola, attraverso delle schede tecniche efficaci e di facile lettura, analizza gli argomenti più ‘scottanti’ del DdL Scuola in via di approvazione. Cosa succederà per l’organico dell’autonomia?

IL TESTO DEL DDL 2994-B IN FASE DI APPROVAZIONE ALLA CAMERA

ORGANICO DELL’AUTONOMIA 2016

Come sarà strutturato il prossimo organico?

A partire dall’anno scolastico 2016/17, con cadenza triennale, verrà costituito l’organico dell’autonomia e sarà su base regionale.

 

Come sarà articolata la titolarità del personale docente?

Sempre a partire dall’a.s. 2016/17 i ruoli del personale docente saranno regionali, articolati però in ambiti territoriali.

 

Quando verranno definiti gli ambiti territoriali?

Entro il 30 giugno 2016 gli Uffici Scolastici Regionali definiranno l’ampiezza degli ambiti territoriali che dovranno essere inferiori alla provincia o città metropolitana

 

Come è strutturato l’organico dell’autonomia?

L’organico dell’autonomia comprende sia il tradizionale organico di diritto che i nuovi posti per il potenziamento.
A partire dall’a.s. 2016/17 tale organico è ripartito tra gli ambiti territoriali.

 

Può essere incrementato l’organico dell’autonomia?

Sì, ma solo per far fronte ad ulteriori esigenze di personale dovuto all’aumento del numero delle classi. Comunque, questi eventuali posti aggiuntivi non sono disponibili né per le nomine in ruolo né per operazioni di mobilità.

 

Allora come si provvede alla copertura di questi posti?

La copertura di questi posti può avvenire soltanto attraverso l’utilizzo di personale supplente o mediante l’utilizzo di personale di ruolo ma con provvedimenti di carattere annuale.

 

E le “Reti” di scuole?

Gli USR, entro il 30 giugno 2016, dovranno promuovere la costituzione di “Reti” tra scuole all’interno dello stesso ambito territoriale.

 

A cosa serviranno le “Reti”?

Innanzi tutto a fissare i criteri e le modalità per l’utilizzo dei docenti all’interno della “Rete” stessa. Inoltre, dovranno individuare i piani di formazione per il personale e cercare di razionalizzare gli adempimenti amministrativi a carico delle scuole.

 

Al personale già di ruolo cosa succede col nuovo organico?

Il personale già di ruolo, assunto entro il 2014/15, conserva la titolarità della cattedra presso la scuola di appartenenza.

 

 

E i docenti nominati quest’anno?

a) Il personale assunto nell’a.s. 2015/16, entro il 15 settembre, nel limite dei posti vacanti e disponibili, con le procedure tradizionali (Art. 399 D.L.vo 297/94) continuano ad applicarsi le precedenti regole con l’attribuzione della sede provvisoria per l’anno di prova e il successivo raggiungimento della sede definitiva.
b) Il personale assunto sull’organico “aggiuntivo”, ai sensi dell’art. 98 lettere b-c, con sola decorrenza giuridica 1 settembre 2015, è assegnato agli ambiti territoriali a decorrere dall’a.s. 2016/17.

 
Quale altro personale viene assegnato agli ambiti territoriali?

Oltre al personale della lettera b), viene assegnato agli ambiti territoriali il personale docente in esubero o soprannumerario nell’a.s. 2016/17 e il personale che parteciperà, a partire dallo stesso a.s., alla mobilità territoriale e professionale.

Decreto Direttoriale 8 luglio 2015, n. 1524

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca
Direzione Generale per il Coordinamento, la Promozione e la Valorizzazione della Ricerca

Bando per la presentazione delle domande finalizzate alla concessione dei contributi previsti dalla legge n. 113 del 28.3.1991, come modificata dalla legge n. 6 del 10 gennaio 2000, per gli strumenti di intervento ivi previsti: Contributi annuali  e Accordi di Programma e Intese.

IL DIRETTORE GENERALE

VISTA la legge 28 marzo 1991 n. 113 recante “Iniziative per la diffusione della cultura scientifica” così come modificata dalla legge 10 gennaio 2000 n. 6, intesa a favorire le iniziative per la promozione e il potenziamento delle istituzioni impegnate nella diffusione della cultura tecnico-scientifica (di seguito definita “legge 113/91”);

CONSIDERATO che l’art. 1 comma 1 della predetta legge 113/91 delimita gli interventi all’ambito delle scienze matematiche, fisiche e naturali e alle tecniche derivate;

CONSIDERATO che la legge 113/91 comprende tre strumenti di intervento per la realizzazione delle proprie finalità: “contributi annuali per attività coerenti con le finalità della presente legge”, “finanziamento triennale destinato al funzionamento di enti, strutture scientifiche, fondazioni, consorzi”; “promozione e stipula di accordi e intese con altre amministrazioni dello Stato,  Università, altri enti pubblici e privati”;

VISTO in particolare l’art. 2-ter della citata legge che prevede, la pubblicazione annuale di apposito bando per la definizione delle modalità e dei criteri per la concessione di contributi annuali individuando, eventualmente, tematiche e progetti di rilevanza nazionale attorno a cui far convergere le singole iniziative;

VISTO altresì l’art.1 comma 4 della legge 113/1991  che prevede la possibilità per il Ministro di promuovere accordi e stipulare intese con le altre Amministrazioni dello Stato, le Università ed altri enti pubblici e privati, per la realizzazione delle iniziative di cui all’art.1 comma 1 delle legge;

VISTO il Decreto Legislativo n. 33 del 14 marzo 2013 recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”;

VISTO il D.P.C.M. dell’11 febbraio 2014, n.98, “Regolamento di organizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca”;

VISTI i DD. MM n.138 del 20 febbraio 2014 e n. 300 del 21.5.2015  con i quali si è provveduto rispettivamente alla costituzione  del Comitato Tecnico Scientifico previsto dall’art.2-quater della predetta legge n.113/1991 e alla successiva integrazione della sua composizione;

VISTO il decreto legge 23 giugno 2014, n. 90, recante “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari” convertito con modificazioni in Legge 11 agosto 2014, n. 114;

VISTO il DM n. 579 del 16 luglio 2014, registrato alla Corte dei Conti il 30 settembre 2014, foglio 4383, con il quale, ai sensi dell’articolo 2-bis della richiamata legge n. 113/1991, è stato ripartito lo stanziamento per l’anno 2014 pari ad € 10.172.798,00, prevedendo, tra l’altro, la quota di € 1.650.000 per la stipula di accordi e intese ai sensi dell’articolo 1, comma 4, della legge n. 113/1991 e la quota di € 2.000.000,00 di cui 1.300.000,00 dedicati alle scuole, per i contributi annuali ai sensi dell’articolo 2-ter della legge n. 113/1991;

VISTA la nota n.30277 del 19.12.2014 con la quale è stata inoltrata all’Ufficio Centrale del Bilancio competente per il  Ministero dell’Istruzione dell’università e della Ricerca, la richiesta di conservazione in bilancio, per l’esercizio finanziario 2015, dei fondi provenienti dall’anno 2014, relativamente alle risorse destinate alla concessione dei Contributi annuali e alla stipula di Accordi di programma, rispettivamente per l’importo di € 2.000.000,00 e € 1.650.000;

VISTA la nota n.902 del 26.1.2015 con la quale l’Ufficio Centrale del Bilancio ha comunicato di aver provveduto alla registrazione della conservazione dei fondi richiesta con la predetta nota 30277/2014;

VISTO il decreto ministeriale n. 277 del 13.5.2015, registrato alla Corte dei Conti il1° luglio 2015, Reg.1-3017, con il quale il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, ai sensi dell’articolo 2-bis della richiamata legge n. 113/1991, ha proceduto alla seguente ripartizione dello stanziamento per l’anno 2015 (pari Euro 9.028.092,00) tra i predetti strumenti di intervento:

  • € 6.013.092 per il finanziamento della prima annualità della Tabella Triennale 2015-2017 di cui all’art.1, comma 3 della legge n.113/1991;
  • € 1.000.000 per la stipula di accordi e intese ai sensi dell’articolo 1, comma 4, della legge n. 113/1991;
  • € 2.000.000 di cui 1.300.000 dedicati alle scuole, a titolo di contributi annuali ai sensi dell’articolo 2-ter della legge n. 113/1991;
  • € 15.000 per le spese annuali di funzionamento e monitoraggio del Comitato tecnico-scientifico.

CONSIDERATO che con il citato decreto n. 277 del 13.5.2015 è stata ritenuta l’opportunità di gestire la quota destinata ai Contributi annuali riservando alle istituzioni scolastiche un importo non inferiore a 1,3 milioni di euro, mediante il riconoscimento di premi ai progetti di maggiore portata innovativa;

CONSIDERATA l’opportunità di utilizzare i fondi ancora disponibili per i progetti annuali e per gli accordi di programma, provenienti dell’esercizio finanziario 2014 congiuntamente a quelli stanziati per l’anno 2015;

RITENUTA l’opportunità di procedere con un unico provvedimento alla definizione delle regole e delle modalità per la concessione di contributi annuali previsti dalla legge 113/91 all’art.2-ter, e per il finanziamento degli accordi e delle intese di cui all’articolo 1, comma 4, della stessa legge;

 

DECRETA

TITOLO 1
DISPOSIZIONI GENERALI

Articolo 1
Ambito operativo

  1. Il presente Decreto definisce le regole e le modalità per la presentazione delle domande, e la relativa valutazione, finalizzate alla concessione dei contributi previsti dalla legge 113/91, ed in particolare per i seguenti strumenti di intervento ivi previsti:
  • – contributi annuali ai sensi dell’articolo 2-ter;
  • – accordi e intese ai sensi dell’art. 1, comma 4.
  1. In coerenza con quanto previsto all’articolo 1 della legge 113/91, la concessione dei contributi previsti dal presente Decreto è finalizzata a promuovere e favorire la diffusione della cultura tecnico-scientifica, intesa come cultura delle scienze matematiche, fisiche e naturali e come cultura delle tecniche derivate, e di contribuire alla tutela e alla valorizzazione dell’imponente patrimonio tecnico-scientifico di interesse storico conservato in Italia.
  2. In particolare, le domande per la concessione dei contributi disciplinati dal presente Decreto debbono riguardare una o più delle seguenti finalità:
  • – riorganizzazione e potenziamento delle Istituzioni impegnate nella diffusione della cultura tecnico-scientifica e nella valorizzazione del patrimonio tecnico-scientifico di interesse storico, nonché favorire l’attivazione di nuove Istituzioni e città-centri delle scienze e delle tecniche sull’intero territorio nazionale;
  • – promozione della ricognizione sistematica delle testimonianze storiche delle scienze e delle tecniche conservate nel Paese, nonché delle risorse bibliografiche e documentali per le ricerche di storia delle scienze e delle tecniche;
  • – incentivazione, anche mediante la collaborazione con le università e altre Istituzioni italiane e straniere, delle attività di formazione ed aggiornamento professionale richieste per la gestione dei musei, città-centri delle scienze e delle tecniche che ci si propone di potenziare o di istituire;
  • – sviluppo della ricerca e della sperimentazione delle metodologie per un’efficace didattica della scienza e della storia della scienza, con particolare attenzione per l’impiego delle nuove tecnologie;
  • – promozione dell’informazione e della divulgazione scientifica e storico-scientifica, sul piano nazionale e internazionale, anche mediante la realizzazione di iniziative espositive, convegni, realizzazioni editoriali e multimediali;
  • – promozione della cultura tecnico-scientifica nelle scuole di ogni ordine e grado, anche attraverso un migliore utilizzo dei laboratori scientifici e di strumenti multimediali, coinvolgendole con iniziative capaci di favorire la comunicazione con il mondo della ricerca e della produzione, così da far crescere una diffusa consapevolezza sull’importanza della scienza e della tecnologia per la vita quotidiana e per lo sviluppo sostenibile della società.

Articolo 2
Soggetti ammissibili

  1. Possono presentare le domande per la concessione dei contributi previsti per gli interventi di cui all’articolo 1 del presente decreto, e secondo le regole e le modalità di cui ai successivi articoli, Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e altri soggetti pubblici, nonché i soggetti privati in possesso del riconoscimento della personalità giuridica, con sede legale in Italia e aventi, tra i propri fini, la diffusione della cultura tecnico-scientifica, la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturalistico, storico-scientifico, tecnologico ed industriale conservato nel nostro Paese, e la realizzazione di attività di formazione e di divulgazione al fine di stimolare l’interesse dei cittadini ed in particolare dei giovani ai problemi della ricerca e della sperimentazione scientifica, anche attraverso l’impiego delle nuove tecnologie multimediali.
  2. Per la partecipazione dei soggetti privati è richiesta l’attestazione sul possesso dei requisiti di ordine generale di cui all’art.38 del d.lgs 163/2006.

TITOLO 2

CONTRIBUTI ANNUALI PER ATTIVITÀ COERENTI CON LE FINALITÀ DELLA LEGGE N. 113/91 E DESTINATI ALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

 

Articolo 3
Soggetti proponenti

  1. Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, incluse le scuole paritarie, possono presentare, secondo i termini e le modalità di cui al successivo articolo 15, domanda per la concessione di contributi per la realizzazione di un Progetto di diffusione della cultura scientifica coerente con le finalità di cui all’articolo 1 del presente Decreto.
  2. Nel caso in cui si preveda il coinvolgimento di più soggetti così come definiti all’art.2, il progetto dovrà essere presentato da un’unica istituzione scolastica qualificata come “capofila”, che sarà referente nei confronti del MIUR e curerà l’esatto adempimento di tutte le attività previste dai successivi articoli.
  3. Ogni istituzione scolastica può presentare 1 sola proposta, come soggetto proponente o “capofila”. Oltre tale limite il MIUR provvederà d’ufficio all’esclusione di tutte le proposte trasmesse successivamente  secondo la data e l’ora della trasmissione della domanda così come risultante dal sistema telematico Sirio, di cui al successivo art.15 comma 1.
  4. Nel caso in cui la domanda preveda la partecipazione di più soggetti, almeno il 60% delle attività e delle relative spese previste dal progetto dovranno essere realizzate e sostenute dall’istituzione scolastica “capofila”.

Articolo 4
Progetti ammissibili
1. I progetti, redatti secondo le disposizioni del presente titolo, possono presentare costi per un valore minimo di € 20.000,00  e massimo di € 50.000,00.
2. I progetti dovranno riguardare attività da realizzare in un arco temporale massimo di 12 mesi consecutivi.
3. La data di inizio dovrà essere compresa tra la data di pubblicazione del presente bando e il 31 dicembre 2015.
4. I progetti debbono evidenziare i seguenti elementi:

  • a) finalità perseguite, in coerenza con quanto previsto all’articolo 1 del presente decreto;
  • b) indicazione puntuale delle attività previste e del piano di sviluppo temporale delle stesse, indicando le modalità di utilizzo delle risorse disponibili (strumenti scientifici, informatici e multimediali, laboratori scientifici e risorse umane), e di coinvolgimento degli studenti;
  • c) descrizione analitica dei risultati perseguiti, in termini di natura e dimensione dei destinatari raggiungibili, e di collegamento con il mondo della ricerca e della produzione;
  • d) innovatività nelle metodologie e tecnologie didattiche dedicate alla diffusione della cultura scientifica;
  • e) descrizione delle metodologie utilizzate per la divulgazione.

Articolo 5
Risorse finanziarie e modalità di erogazione
1. Per il finanziamento delle domande di cui al presente Titolo 2, il MIUR, in coerenza con le indicazioni contenute nel Decreto Ministeriale  n.277 del 13.5.2015 e per quanto riportato in premessa, mette a disposizione risorse finanziarie per complessivi € 2.600.000,00.
2. Le risorse sono assegnate nel rispetto della graduatoria finale e nei limiti delle risorse complessive disponibili previste al precedente comma 1 del presente articolo.
3. Il contributo è riconosciuto nella misura del 100% del costo giudicato ammissibile.
4. Il trasferimento del contributo è disposto, in favore dell’istituzione scolastica proponente o “capofila”, secondo le seguenti modalità:

  • a) una prima erogazione, in misura del 70% del contributo approvato, successivamente all’adozione del decreto direttoriale di approvazione del progetto;
  • b) il saldo sarà erogato successivamente all’approvazione, da parte del Comitato Tecnico Scientifico di cui all’art.2-quater della legge, previa presentazione dei rendiconti scientifici e finanziari che il proponente, o il “capofila”, dovrà presentare, insieme con la documentazione attestante l’intero importo dei costi ammissibili, entro 90 giorni dalla chiusura delle attività.
  1. Il decreto direttoriale di ammissione al finanziamento conterrà specifiche disposizioni sui termini e modalità di rendicontazione, controllo e monitoraggio degli interventi oggetto del finanziamento.

 

Articolo 6
Criteri di valutazione
1. La selezione dei progetti è curata dal Comitato Tecnico-Scientifico di cui all’articolo 2-quater della legge 113/91.
2. I progetti sono valutati nel rispetto dei criteri riportati al successivo comma 3.
3. La graduatoria viene compilata dal Comitato attraverso l’assegnazione di un punteggio sulla base dei seguenti criteri:

  • a) Qualità scientifica/tecnica del progetto (max 20 punti);
  • b) Coinvolgimento in collaborazione di altre scuole o enti esterni, anche in funzione di un miglior collegamento con il mondo della ricerca e della produzione  (max 20 punti);
  • c) Qualità ed efficienza nell’utilizzo delle risorse disponibili ai proponenti (strumenti scientifici, informatici e multimediali, laboratori scientifici e risorse umane), ed effettivo coinvolgimento degli studenti  (max 10 punti);
  • d) Capacità di acquisizione di altre risorse esterne, in particolare europee  (max 5 punti);
  • e) Potenzialità di trasferimento delle metodologie e dei progetti ad altre scuole ed enti  (max 5 punti).
  1. Sono inseriti in graduatoria i progetti che abbiano conseguito un punteggio complessivo pari ad almeno 40 punti rispetto ai 60 conseguibili e sono ammessi a finanziamento nei limiti delle risorse complessive disponibili.
  2. La graduatoria è approvata con specifico Decreto Direttoriale e gli esiti delle procedure di selezione sono tempestivamente comunicati ai soggetti proponenti attraverso il Portale Sirio di cui al successivo art.15, unitamente alle relative motivazioni contenute in una scheda di valutazione  distinta per ogni progetto.


TITOLO 3

CONTRIBUTI ANNUALI PER ATTIVITÀ COERENTI CON LE FINALITÀ DELLA LEGGE N. 113/91 E DESTINATI A SOGGETTI DIVERSI DALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

Articolo 7

Soggetti proponenti
1. I soggetti diversi dalle Istituzioni Scolastiche, come definiti all’articolo 2, comma 1, possono presentare, secondo i termini e le modalità di cui al successivo articolo 15, domanda per la concessione di contributi per la realizzazione di un Progetto di diffusione della cultura scientifica coerente con le finalità di cui all’articolo 1 del presente Decreto.
2. Nel caso in cui si preveda il coinvolgimento di più soggetti, pubblici e/o privati, il progetto dovrà essere presentato da un soggetto qualificato come “capofila”, che sarà referente nei confronti del MIUR e curerà l’esatto adempimento di tutte le attività previste dai successivi articoli.
3.Ogni soggetto può presentare 1 sola proposta, come soggetto proponente o “capofila. Oltre tale limite il MIUR provvederà d’ufficio all’esclusione di tutte le proposte trasmesse successivamente secondo la data e l’ora della trasmissione della domanda così come risultante dal sistema telematico Sirio, di cui al successivo art.15 comma 1.
4.Nel caso in cui la domanda preveda la partecipazione di più soggetti, almeno il 60% delle attività e delle relative spese previste dal progetto dovranno essere realizzate e sostenute  dal  soggetto “capofila”.

Articolo 8
Progetti ammissibili
1. I progetti, redatti secondo le disposizioni del presente titolo, possono presentare costi per un valore minimo di € 20.000,00  e massimo di € 100.000,00.
2. I progetti dovranno riguardare attività da realizzare in un arco temporale massimo di 12 mesi consecutivi.
3. La data di inizio dovrà essere compresa tra la data di pubblicazione del presente bando e il 31 dicembre 2015.
4. I progetti debbono evidenziare i seguenti elementi:

  • a)finalità perseguite, in coerenza con quanto previsto all’articolo 1 del presente decreto;
  • b)indicazione puntuale delle attività previste e del piano di sviluppo temporale delle stesse;
  • c)descrizione, chiara e dettagliata, dei costi preventivati per la realizzazione del progetto e dell’utilizzo dei contributi richiesti;
  • d)descrizione analitica dei risultati perseguiti, in termini di natura e dimensione dei destinatari raggiungibili, di coordinamento tra i soggetti proponenti e sistema pubblico e privato di riferimento,  di collaborazioni attivabili a livello nazionale e internazionale;
  • e)descrizione dei collegamenti tra obiettivi del progetto, costi preventivati e utilizzo/specifico impatto dei contributi;
  • f)innovatività delle attività progettuali previste
  • g)descrizione delle metodologie utilizzate per la divulgazione.

Articolo 9
Risorse finanziarie e modalità di erogazione
1. Per il finanziamento delle domande di cui al presente Titolo 3, il MIUR, in coerenza con le indicazioni contenute nel Decreto Ministeriale  n. 277 del 13.5.2015 e per quanto riportato in premessa, mette a disposizione risorse finanziarie per complessivi € 1.400.000,00.
2. Le risorse sono assegnate nel rispetto della graduatoria finale e nei limiti delle risorse complessive disponibili previste al comma 1 del presente articolo.
3. I contributi sono attribuiti nella misura dell’80% dei costi giudicati ammissibili e il relativo trasferimento di risorse è disposto in favore del soggetto proponente o “capofila” secondo le seguenti modalità:

  • a) una prima erogazione, in misura dell’80% del contributo approvato, successivamente alla adozione del decreto direttoriale di approvazione del progetto;
  • b) il saldo sarà erogato successivamente all’approvazione del rendiconto finale scientifico- contabile che dovrà essere presentato dal proponente o dal capofila insieme con la documentazione attestante l’intero importo dei costi ammissibili, entro 90 giorni dalla chiusura delle attività.
  1. Nel caso in cui il soggetto beneficiario del contributo sia un soggetto privato, l’erogazione dell’anticipo di cui alla precedente comma 3, lett. a), avverrà previa presentazione di idonea garanzia fideiussoria per l’intero importo della somma da liquidare a titolo di anticipo.
  2. Il decreto direttoriale di ammissione al finanziamento conterrà specifiche disposizioni sui termini e modalità di rendicontazione, controllo e monitoraggio degli interventi oggetto del finanziamento.


Articolo
10
Criteri di valutazione
1. La selezione dei progetti è curata dal Comitato Tecnico-Scientifico di cui all’articolo 2-quater della legge 113/91.
2. I progetti sono valutati nel rispetto dei criteri riportati al successivo comma 3.
3. La graduatoria viene compilata dal Comitato attraverso l’assegnazione di un punteggio sulla base dei seguenti criteri:

  • a) qualità del progetto, in termini di competenze coinvolte, di risposta stabile e pervasiva alle esigenze di diffusione della cultura scientifica su più ambiti territoriali, di capacità di attivare sinergie con altri soggetti e collegamenti funzionali a progetti/programmi/iniziative di carattere comunitario e/o internazionale, di fattibilità sia tecnica sia finanziaria (max 30 punti);
  • b) qualità dei proponenti, in termini di competenze, esperienze, capacità gestionali e relazioni esterne, partecipazioni a progetti e/o programmi nazionali, comunitari, internazionali, capacità di autofinanziamento del progetto (max 20 punti);
  • c) ricadute dei risultati attesi con particolare riferimento alla potenzialità degli stessi di contribuire alla diffusione della cultura scientifica su scala nazionale (max 10 punti).
  1. Sono inseriti in graduatoria i progetti che abbiano conseguito un punteggio complessivo pari ad almeno 40 punti rispetto ai 60 conseguibili e sono ammessi al finanziamento nei limiti delle risorse complessive disponibili.
  2. La graduatoria è approvata con specifico Decreto Direttoriale e gli esiti delle procedure di selezione sono tempestivamente comunicati ai soggetti proponenti attraverso il Portale Sirio, di cui al successivo art.15, unitamente alle relative motivazioni contenute in una scheda di valutazione distinta per ogni progetto.
    TITOLO 4

PROMOZIONE E STIPULA DI ACCORDI E INTESE CON ALTRE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO, UNIVERSITÀ, ALTRI ENTI PUBBLICI E PRIVATI

Articolo 11

Soggetti proponenti
1. I soggetti di cui all’articolo 2 del presente Decreto, nonché altre Amministrazioni dello Stato, Università, Enti pubblici e privati, possono presentare, secondo i termini e le modalità di cui al successivo articolo 15, proposte per la stipula di accordi e intese finalizzati alla realizzazione congiunta degli obiettivi della legge n. 113/91.
2. Ogni soggetto può presentare 1 sola proposta. Oltre tale limite il MIUR invita il soggetto a ridurre le proposte entro dieci giorni, decorsi i quali provvederà d’ufficio all’esclusione delle proposte eccedenti secondo la data e l’ora della trasmissione della domanda così come risultante dal sistema telematico Sirio, di cui al successivo art.15 comma 1.

Articolo 12
Accordi e intese ammissibili
1. Gli accordi e le intese possono presentare costi per un valore minimo di € 100.000,00  e massimo di € 300.000,00.
2. Gli accordi e le intese dovranno riguardare attività da realizzare in un arco temporale massimo di 24 mesi consecutivi.
3. La data di inizio dovrà essere compresa tra la data di pubblicazione del presente bando e il 31 dicembre 2015.
4. Le proposte debbono evidenziare i seguenti elementi:

  • a) finalità e obiettivi perseguiti, in coerenza con quanto previsto all’articolo 1 del presente decreto;
  • b) indicazione puntuale delle attività previste per ciascuna parte dell’accordo/intesa e del piano di sviluppo temporale delle stesse;
  • c) descrizione, chiara e dettagliata, dei costi complessivamente preventivati e dell’utilizzo dei contributi richiesti per la realizzazione del progetto;
  • d) descrizione analitica dei risultati previsti, in particolare in termini di natura e dimensione dei destinatari raggiungibili, di coordinamento tra i soggetti proponenti e il sistema pubblico e privato di riferimento,  di collaborazioni attivabili a livello nazionale e internazionale;
  • e) descrizione dei collegamenti tra obiettivi del progetto e costi complessivamente preventivati;
  • f) innovatività delle attività progettuali previste.

Articolo 13
Risorse finanziarie e modalità di erogazione
1. Per il finanziamento delle domande di cui al presente Titolo 4, il MIUR, in coerenza con le indicazioni contenute nel Decreto Ministeriale  n. 277 del 13.5.2015 e per quanto riportato in premessa, mette a disposizione risorse finanziarie per complessivi € 2.650.000,00.
2. Le risorse sono assegnate nel rispetto della graduatoria finale e nei limiti delle risorse complessive disponibili previste al comma 1 del presente articolo.
3. Nell’ambito dell’accordo e dell’intesa il MIUR interviene a sostegno dei costi complessivi giudicati ammissibili, nella misura dell’80% e la modalità di trasferimento delle risorse è definita in sede di accordo e intesa.
4. L’accordo e l’intesa, inoltre, conterrà specifiche disposizioni sui termini e modalità di rendicontazione, controllo e monitoraggio degli interventi specifici oggetto del finanziamento, nonché l’indicazione di un soggetto responsabile del coordinamento delle attività che dovrà anche curare la predisposizione unitaria delle relazioni tecnico-scientifiche e delle rendicontazioni dei costi sostenuti.

Articolo 14
Criteri di valutazione
1. La selezione delle proposte, è curata dal Comitato Tecnico-Scientifico di cui all’articolo 2-quater della legge 113/91.
2. Le proposte sono valutate nel rispetto dei criteri riportati al successivo comma 3
3.  La graduatoria viene compilata dal Comitato attraverso l’assegnazione di un punteggio sulla base dei seguenti criteri:

  • a) qualità sovra-regionale, nazionale o internazionale della proposta, in termini di competenze coinvolte e di risposta stabile e pervasiva alle esigenze di diffusione della cultura scientifica su più ambiti territoriali, di  collegamento funzionale a progetti/programmi/iniziative di carattere comunitario e/o internazionale, di fattibilità tecnica e finanziaria, con particolare riguardo alla congruità e pertinenza dei costi esposti (max 30 punti)
  • b) qualità dei soggetti proponenti, in termini di competenze, esperienze, capacità gestionali e relazioni esterne, partecipazioni a progetti e/o programmi nazionali, comunitari, internazionali (max 20 punti);
  • c) ricadute dei risultati attesi con particolare riferimento alla potenzialità degli stessi di contribuire alla diffusione della cultura scientifica su scala nazionale (max 10 punti).
  1. Sono inseriti in graduatoria i progetti che abbiano conseguito un punteggio complessivo pari ad almeno 40 punti rispetto ai 60 conseguibili ed ammessi a finanziamento nei limiti delle risorse complessive disponibili.
  2. La graduatoria è approvata con specifico Decreto Direttoriale e gli esiti delle procedure di selezione sono tempestivamente comunicati ai soggetti proponenti attraverso il Portale Sirio, di cui al successivo art.15, unitamente alle relative motivazioni contenute in una scheda di valutazione distinta per ogni progetto.
    TITOLO 5

DISPOSIZIONI FINALI

Articolo 15
Termini e modalità di presentazione delle domande
1. Le domande di cui al presente Decreto dovranno essere compilate a partire dalle ore 12.00 del 14 luglio 2015 e trasmesse entro e non oltre le ore 15.00 del 6 agosto 2015 utilizzando esclusivamente il servizio telematico SIRIO all’indirizzo: http://roma.cilea.it/Sirio . Dopo tale termine non sarà più possibile effettuare la trasmissione della domanda e le domande pervenute con modalità diversa da quella indicata non saranno prese in considerazione ed escluse
2. Al medesimo indirizzo, sotto la voce “Supporto->Lista iniziative”, sono disponibili le guide per l’utilizzo del servizio e il fac-simile delle domande.
3. Dopo aver trasmesso la domanda è necessario perfezionarla, attraverso l’apposita funzione prevista dal sistema telematico SIRIO, con l’apposizione della firma digitale del legale rappresentante, o suo delegato, entro i successivi 10 giorni dalla chiusura del Bando.
4. Le domande relative al Titolo 3 e 4 devono essere firmate da tutti i soggetti partecipanti mentre le domande relative al titolo 2 esclusivamente dal soggetto capofila.
5. Se anche uno solo dei firmatari non dispone di firma digitale è necessario stampare la domanda, apporvi la tradizionale firma autografa ed inviarla, senza gli allegati e con una copia del documento di riconoscimento in corso di validità del soggetto sottoscrittore, e, nel caso, dall’atto di delega, al seguente indirizzo di posta certificata: dgric@postacert.istruzione.it, entro i successivi 10 giorni dal termine di chiusura  di cui al precedente comma 1. Nell’oggetto della mail certificata devono essere indicati gli estremi identificativi del presente Decreto e deve essere indicato l’art.2-ter della legge 113/1991 nel caso di domanda per contributi annuali o l’articolo 1 comma 4 della medesima legge nel caso di domanda per la stipula di accordi e intese.
6. Tutto il materiale trasmesso viene utilizzato dal MIUR esclusivamente per l’espletamento degli adempimenti connessi alle assegnazioni di cui al presente decreto.
7. I Soggetti debbono fornire in qualsiasi momento, su richiesta del MIUR, tutti i chiarimenti, le notizie e la documentazione ritenuti necessari dal Ministero stesso.
Articolo 16
Informazioni
1. Il Responsabile del Procedimento per il presente Decreto è  la dott.ssa Maria Uccellatore, Direzione Generale per il Coordinamento la Promozione e Valorizzazione della Ricerca – Ufficio VI del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
2. Il presente Decreto è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana ed è disponibile, unitamente a tutta la documentazione ivi richiamata, sul sito www.istruzione.it alla pagina della Ricerca, sezione “Diffusione della cultura scientifica”.
3. Ogni richiesta di informazioni può essere inoltrata al MIUR via e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: bandodcs2015@miur.it.

IL DIRETTORE GENERALE
(Dott. Vincenzo DI FELICE)

Decreto Direttoriale 8 luglio 2015, n. 1523

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca
Direzione Generale per il Coordinamento, la Promozione e la Valorizzazione della Ricerca

Bando pubblico per la concessione del contributo triennale destinato al funzionamento di enti, strutture scientifiche, fondazioni e consorzi – TRIENNIO 2015-2017 (15A05436)

(GU Serie Generale n.161 del 14-7-2015)

 

IL DIRETTORE GENERALE

 

VISTA la legge 28 marzo 1991 n. 113 recante “Iniziative per la diffusione della cultura scientifica” così come modificata dalla legge 10 gennaio 2000 n. 6, intesa a favorire le iniziative per la promozione e il potenziamento delle istituzioni impegnate nella diffusione della cultura tecnico-scientifica (di seguito definita “legge 113/91”);

CONSIDERATO che l’art. 1 comma 1 della medesima legge 113/91 delimita gli interventi all’ambito delle scienze matematiche, fisiche e naturali e alle tecniche derivate;

CONSIDERATO che la legge 113/91 comprende tre strumenti di intervento per la realizzazione delle proprie finalità: “contributi annuali per attività coerenti con le finalità della presente legge”, “finanziamento triennale destinato al funzionamento di enti, strutture scientifiche, fondazioni, consorzi”; “promozione e stipula di accordi e intese con altre amministrazioni dello Stato,  Università, altri enti pubblici e privati”;

VISTO in particolare l’art. 1 comma 3 della predetta legge che disciplina le modalità di  accesso ad un contributo triennale di funzionamento destinato ad enti, strutture scientifiche, fondazioni e consorzi, previo inserimento in una Tabella da emanarsi con decreto del Ministro, sentito il Comitato  di cui all’art. 2 quater della legge e acquisito il parere delle competenti Commissioni Parlamentari;

VISTO il Decreto Legislativo n. 33 del 14 marzo 2013 recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”;

VISTO il DM 4 giugno 2013, n. 430, registrato alla Corte dei Conti il 25 luglio 2013, reg. 11, fg. 75, istitutivo della Tabella Triennale per il periodo 2012-2014;

RITENUTO pertanto di dover provvedere al rinnovo della tabella triennale per il triennio 2015-2017 con la procedura prevista dall’art. 1, comma 3, della legge 113/1991;

VISTO il DPCM dell’11 febbraio 2014 n.98 recante “Regolamento di organizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca”;

VISTI i DD.MM n.138 del 20 febbraio 2014 e n. 300 del 21.5.2015,  con i  quali si è provveduto rispettivamente alla costituzione del  Comitato Tecnico Scientifico previsto dall’art. 2-quater della predetta legge 113/1991 e alla successiva integrazione della sua composizione;

VISTO il DM n. 579 del 16 luglio 2014, registrato alla Corte dei Conti il 30 settembre 2014, foglio 4383, con il quale, ai sensi dell’articolo 2- bis della richiamata legge n. 113/1991, è stato ripartito lo stanziamento per l’anno 2014 pari Euro 10.172.798,00,  prevedendo la quota di € 6.500.000 per il finanziamento dell’annualità 2014 degli enti inseriti nella Tabella triennale di cui al DM 4 giugno 2013 n.430;

VISTA la Legge 11 agosto 2014, n. 114, di conversione del decreto legge 23 giugno 2014, n. 90 recante “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari”;

VISTA la nota prot. 30468 del 23 dicembre 2014, del Dipartimento per la Formazione Superiore e per la Ricerca, con la quale è stata richiesta la conservazione in bilancio della somma di € 252.918,30 che residua dallo stanziamento complessivo di € 6.500.000,00  riservato con il predetto decreto n. 579/2014 alla terza ed ultima annualità della Tabella Triennale 2012-2014;

VISTA la nota dell’Ufficio Centrale del Bilancio presso il MIUR, Ufficio IV, prot. 1103 del 29 gennaio 2015 dalla quale risulta la registrazione della conservazione dei fondi 2014 pari ad € 252.918,30,  a valere sul Cap.7230/5, richiesta con la citata nota prot. 30468 del 23 dicembre 2014;

CONSIDERATA l’opportunità di utilizzare i predetti fondi ancora disponibili per la tabella triennale, provenienti dall’esercizio finanziario 2014, congiuntamente a quelli stanziati per l’anno 2015;

VISTO il decreto ministeriale prot. 277 del 13 maggio 2015, registrato alla Corte dei Conti in data 1° luglio 2015, Reg. 1-3017, con il quale il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ai sensi dell’articolo 2-bis della richiamata legge n. 113/1991, ha proceduto alla seguente ripartizione dello stanziamento per l’anno 2015 (pari Euro 9.028.092) tra i predetti strumenti di intervento:

  • € 6.013.092 per il finanziamento della prima annualità della Tabella Triennale 2015-2017 di cui all’art.1, comma 3 della legge 113/1991;
  • € 1.000.000 per la stipula di accordi e intese, ai sensi dell’articolo 1, comma 4, della legge n. 113/1991;
  • € 2.000.000 di cui 1.300.000 dedicati alle scuole, a titolo di contributi annuali ai sensi dell’articolo 2-ter della legge n. 113/1991;
  • € 15.000 per le spese annuali di funzionamento e monitoraggio del Comitato tecnico-scientifico.

CONSIDERATO che le risorse disponibili per il finanziamento triennale di cui all’art. 1, comma 3 della legge n. 113/1991 ammontano a complessivi € 6.266.010,30;

DECRETA

Articolo 1
Ambito operativo

  1. Ai sensi dell’articolo 1, comma 3 della legge n.113/1991, è adottato il presente bando pubblico recante regole e modalità per la presentazione delle domande finalizzate alla concessione dei contributi per il funzionamento delle strutture dei soggetti di cui al successivo articolo 2, previo inserimento in apposita Tabella Triennale 2015-2017, nonché i criteri di selezione.
  2. Possono presentare domanda i soggetti che, per prioritarie finalità statutarie, siano impegnati nella diffusione della cultura scientifica e nella valorizzazione del patrimonio storico-scientifico e che dispongano di esperienze acquisite, di un cospicuo patrimonio materiale e immateriale, e che abbiano svolto con carattere di continuità attività in coerenza con le finalità della legge n. 113/1991.

Articolo 2
Requisiti dei soggetti ammissibili

  1. Possono accedere ad un finanziamento triennale di funzionamento, previo inserimento in apposita Tabella Triennale, Enti, strutture scientifiche, fondazioni e consorzi che, ai sensi dell’art.1 comma 3 della legge 113/1991, abbiano i seguenti requisiti: personalità giuridica, entità delle collezioni conservate o del patrimonio materiale ed immateriale disponibile, attività prodotte, utenza raggiunta, qualità dell’offerta didattica e comunicativa, capacità di programmazione pluriennale, partecipazione a programmi e progetti cogestiti a livello nazionale o internazionale.

Articolo 3
Documentazione richiesta

  1. Le domande per la concessione del contributo di funzionamento di cui all’articolo 1 del presente decreto devono essere corredate della seguente documentazione:
  • – Statuto;
  • – Relazione analitica sull’attività svolta nel triennio 2012-2014;
  • – Programma di attività e impegni programmati per il periodo di validità della Tabella Triennale, che riportino gli elementi atti alla valutazione di cui al successivo art.  6;
  • – Bilancio preventivo 2015 e consuntivi dell’ultimo triennio;
  • – Indirizzo del sito web del soggetto proponente in cui sono riportate le attività svolte;
  • – Illustrazione della struttura organizzativa con l’indicazione del personale in servizio, e relative qualifiche, eventuali collaboratori esterni, consistenza del patrimonio didattico, scientifico e  dotazione strumentale scientifico-multimediale;
  • – Indicazione dei costi di funzionamento da sostenere per l’esercizio finanziario 2015 e  nel biennio successivo, evidenziando  tra l’altro in modo specifico i costi connessi  alle attività di divulgazione scientifica coerenti con le finalità della legge;
  • – Dichiarazione sull’esistenza o meno di altri contributi di funzionamento o altri contributi aventi medesime finalità e natura giuridica, a carico del bilancio dello Stato di cui risulti beneficiario l’ente proponente al momento della presentazione della domanda.

Articolo 4
Risorse finanziarie e determinazione della misura del contributo

  1. Per il finanziamento delle domande di cui al precedente articolo 1, il MIUR, in coerenza con le indicazioni contenute nel Decreto Ministeriale  n.277 del 13.5.2015 e per quanto riportato in premessa, mette a disposizione risorse finanziarie per complessivi € 6.266.010,30.
  2. I finanziamenti verranno assegnati nel rispetto degli esiti delle graduatorie finali e nei limiti delle risorse complessive disponibili previste al precedente comma 1 del presente articolo.
  3. Il contributo è riconosciuto nella misura dell’80% dei costi di funzionamento connessi ad attività coerenti con le finalità della legge n. 113/1991 così come desunti dalla documentazione di cui al precedente articolo 3.

Art. 5
Modalità di trasferimento delle risorse

  1. Il trasferimento delle risorse è disposto, su base annuale, in unica soluzione, previa presentazione, entro il mese di maggio successivo a quello di riferimento del consuntivo, di relazioni analitiche sull’attività svolta nell’annualità di riferimento del contributo e sulla programmazione dell’anno successivo, corredate dal bilancio consuntivo della medesima annualità, dalla documentazione contabile delle spese sostenute, e sentito il Comitato di cui all’articolo 2-quater della legge n. 113/1991.
  2. E’ possibile richiedere un’anticipazione fino al 50% del contributo riconosciuto entro 60 giorni dal decreto di ammissione al finanziamento, presentando formale istanza sottoscritta dal legale rappresentante, accompagnata da idonea garanzia fideiussoria per l’intero importo della somma richiesta a titolo di anticipo.
    3.Nella fattispecie di cui al precedente comma 2, il saldo del contributo dovuto sarà erogato, secondo le modalità indicate  al comma 1.
  3. In caso di mancata rendicontazione o di esito negativo delle attività di controllo e monitoraggio, il MIUR procede alla revoca dei contributi assegnati e recupero delle somme erogate, oltre ogni eventuale somma a titolo risarcitorio, e all’esclusione del soggetto dalla Tabella Triennale cui si riferisce il presente decreto e per la successiva triennalità.
  4. Nel caso in cui l’importo rendicontato o accertato a seguito delle verifiche amministrative risulti inferiore al costo di funzionamento ammesso inizialmente, il contributo a carico del MIUR sarà ricalcolato nella misura dell’80% di quanto effettivamente rendicontato o accertato, fatto salvo il recupero di eventuali somme anticipate.

Articolo 6
Criteri di valutazione

  1. La selezione sulle domande è curata dal Comitato Tecnico-Scientifico di cui all’articolo 2-quater della legge n. 113/1991, costituito con DM 138 del 20 febbraio 2014.
  2. Il Comitato valuta le domande di partecipazione nel rispetto dei criteri riportati al successivo comma 3, assicurando l’uniformità di giudizio e di applicazione.
  3. La graduatoria viene compilata dal Comitato attraverso l’assegnazione di un punteggio sulla base dei seguenti criteri:

a) qualità dei soggetti proponenti (max 20 punti) in termini di:
i) tradizione storica, esperienza e competenza acquisita nel campo della divulgazione scientifica, capacità gestionale, operativa e di fund-rising;
ii) collaborazioni con altri Enti e partecipazioni a progetti e/o programmi nazionali, comunitari o internazionali;
iii) efficacia della comunicazione esterna e della presentazione del sito web;
b) qualità delle attività istituzionali (max 20 punti) in termini di:

i) rilevanza dell’offerta didattica e scientifica, continuità e capacità di programmazione triennale, valorizzazione ed utilizzo del patrimonio (materiale ed immateriale) disponibile;
ii) fruibilità e risultati delle iniziative e ampiezza dell’utenza raggiunta;

c) qualità della struttura (max 20 punti) in termini di:

i) disponibilità di una sede idonea, di attrezzature adeguate, di un patrimonio e di collezioni di rilievo qualitativo;
ii) consistenza della dotazione organica del personale a tempo indeterminato anche in rapporto alle attività istituzionali;
iii) personale qualificato, della dotazione organica di cui al precedente punto ii), destinato stabilmente ad attività di diffusione della cultura scientifica e di valorizzazione del patrimonio tecnico-scientifico.
4. Sono approvate, fino a concorrenza delle risorse disponibili di cui all’art.4 comma 1 del presente decreto, le domande che abbiano conseguito, nella sommatoria dei punteggi, un punteggio complessivo di almeno 40 punti, rappresentante la sommatoria delle lettere a), b) e c) del comma 3, sui 60 totali conseguibili.
5. La graduatoria è adottata con Decreto Ministeriale sentito il Comitato e previa acquisizione del parere delle competenti Commissioni Parlamentari.
6. Gli esiti delle procedure di selezione sono tempestivamente comunicati ai soggetti proponenti attraverso il servizio telematico Sirio, unitamente alle relative motivazioni contenute in una scheda di valutazione distinta per ogni domanda di partecipazione.

 

Articolo 7
Modalità di presentazione delle domande

  1. Le domande per la concessione del contributo triennale di funzionamento di cui al presente Decreto dovranno essere presentate dal legale rappresentante o da un suo delegato utilizzando esclusivamente il servizio telematico SIRIO all’indirizzo: http://roma.cilea.it/Sirio

  2. Al medesimo indirizzo il proponente dovrà registrare la propria utenza e consultare le guide sull’utilizzo dei servizi.

  3. Il servizio telematico SIRIO consentirà la trasmissione delle domande e dei relativi allegati dalle ore 12.00 del 14 luglio 2015 alle ore 15.00 del 6 agosto 2015; dopo tale termine non sarà più possibile effettuare la trasmissione della domanda e quelle pervenute con modalità diversa da quella indicata con il presente articolo non saranno prese in considerazione ed escluse.

  4. Dopo aver trasmesso la domanda e i relativi allegati secondo le modalità indicate nel precedente comma, è necessario perfezionarla, attraverso l’apposita funzione prevista dal sistema telematico SIRIO, con l’apposizione della firma digitale del legale rappresentante, o suo delegato, entro i successivi 10 giorni dalla chiusura del Bando.
  5. In caso di indisponibilità della firma digitale, la domanda,  trasmessa con i relativi allegati attraverso il servizio telematico SIRIO ai sensi dei precedenti commi, dovrà essere  stampata dal servizio telematico SIRIO e firmata dal legale rappresentante del soggetto richiedente o suo delegato, ed inviata, senza gli allegati e con una copia del documento di riconoscimento in corso di validità del soggetto sottoscrittore e, nel caso, dall’atto di delega, al seguente indirizzo di posta certificata:  dgric@postacert.istruzione.it, entro il decimo giorno successivo al termine di cui al comma 3. Nell’oggetto della mail certificata devono essere indicati il numero e la data del presente Decreto e la dizione “Domanda contributo art.1 comma 3 della legge 113/1991”;
  6. Tutto il materiale trasmesso viene utilizzato dal MIUR esclusivamente per l’espletamento degli adempimenti connessi alle assegnazioni di cui al presente decreto.
  7. I soggetti debbono fornire in qualsiasi momento, su richiesta del MIUR, tutti i chiarimenti, le notizie e la documentazione ritenuti necessari dal Ministero stesso.

 

Articolo 8
Informazioni

  1. Il Responsabile del Procedimento per il presente Decreto è la Dott.ssa Maria Uccellatore , Direzione Generale per il Coordinamento, la Promozione e la Valorizzazione della Ricerca del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
  2. Il presente Decreto è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed è disponibile, unitamente a tutta la documentazione ivi richiamata, sul sito www.istruzione.it pagina della Ricerca, sezione “Diffusione della cultura scientifica” e sul servizio telematico SIRIO.
  3. Ogni richiesta di informazioni può essere inoltrata al MIUR via e-mail al seguente indirizzo: bandott-2015-2017@miur.it.

IL DIRETTORE GENERALE
(Dott. Vincenzo DI FELICE)