I “caregiver” che lavorano guadagnano di meno

da Superabile

I “caregiver” che lavorano guadagnano di meno. E sono discriminati

E’ quanto emerge da una serie di interviste svolte da Arcs con alcuni partner europei. Le penalizzazioni riguardano soprattutto le donne nel settore privato e consistono in decurtazione del salario accessorio, limitazioni alla carriera, mancata partecipazione a corsi di formazione e riduzione di Tfr e pensione. “Rendere dignità e giustizia a queste fondamentali figure”

ROMA – Conciliare lavoro e famiglia non è facile, ma diventa addirittura “discriminante” quando in famiglia c’è una persona con disabilità di cui prendersi cura: penalizzazioni nel percorso professionale e nella retribuzione salariale sono le principali discriminazioni a cui va incontro il lavoratore “caregiver”, soprattutto se è donna. E’ quanto emerge dalla ricerca “Discriminazioni e lavoro di cura: il caso aiutanti familiari”, realizzata da Arcs, Ligues des Droits de l’Homme e altri parner internazionali, nell’ambito del progetto “Agir contre les écarts de salaire Femmes/Hommes (GPG) : prendre en compte le cas des aidantes informelles”, finanziato dall’Unione Europea. La ricerca viene presentata oggi presso la Casa internazionale delle donne. La ricerca sul campo, realizzata con metodologia qualitativa, raccoglie testimonianze e storie di 5 donne e 4 uomini, impegnati sul doppio fronte del lavoro fuori casa e della cura di un familiare. Obiettivo generale dell’iniziativa, spiegano i promotori, è “rendere dignità e giustizia a quei soggetti che riteniamo imprescindibili figure per un’equa organizzazione del welfare”. Questo, attraverso le parole e le testimonianze di chi vive sulla propria pelle questa condizione. Ed ecco, in sintesi, i nodi che emergono.

Il soggetto: lavoratori con la 104. Le nove persone intervistate sono tutte beneficiarie della legge 104/92. E la prima puntualizzazione è che “sono ancora molte le lavoratrici e i lavoratori esclusi dal riconoscimento di queste agevolazioni anche nel caso in cui siano familiari di persone con necessità di assistenza”. Resta escluso dal beneficio della legge, infatti, “tutto il mondo del lavoro precario e autonomo così come alle persone conviventi al di fuori del matrimonio”. Gli intervistati hanno tra i 37 e i 65 anni, sono tutti lavoratori dipendenti, tre di loro nel settore privato, due nel privato sociale, due nel pubblico e due in enti pubblici con contratti di lavoro di tipo privatistico.

Più discriminazioni nel settore privato. Qui si incontrano infatti le maggiori difficoltà, se no vere e proprie discriminazioni, in termini di sviluppo di carriera o altri aspetti della vita lavorativa. Chi invece è occupato nel settore pubblico utilizza i permessi o i periodi di congedo previsti dalla normativa con più “serenità”.

Decurtazione del salario accessorio, soprattutto per le donne. E’ questa la prima penalizzazione che subisce, di solito, chi fruisce della legge 104: se da un lato non esistono differenziali salariali in senso stretto, dall’altro questi lavoratori di solito non percepiscono generalmente forme di salario accessorio, come premi di produzione, bonus di varia natura, ecc., che nella maggior parte dei casi dipendono non tanto dal raggiungimento degli obbiettivi, quanto dalla presenza nella sede di lavoro. In altre parole guadagna di più chi trascorre (o meglio, può trascorrere) più tempo al lavoro. Precisano i ricercatori che “il tema dei differenziali retributivi è stato segnalato soprattutto dalle donne”.

Mancata partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento. E’ questa un’altra grave penalizzazione subita da chi ha un lavoro e un familiare disabile: la limitazione è dovuta sia alla minor presenza sul posto di lavoro, sia al fatto che questi lavoratori sono esclusi a priori in quanto fruitori della 104, sia infine perché vi rinunciano le stesse persone interessate, per stanchezza o ‘autocensura’.

Non effettuazione degli straordinari e riduzione Tfr. Le necessità di assistenza non permettono, anche volendo, di trattenersi di più a lavoro. E questo comporta anche la riduzione del trattamento di fine rapporto (TFR), calcolato su quanto effettivamente percepito nel corso della vita lavorativa. Si ipotizzano anche conseguenze sulla pensione in ragione del meccanismo di calcolo su cui incidono negativamente i cosiddetti “contributi figurativi”. Una ulteriore penalizzazione avviene nel caso di scelta del part-time per le esigenze di cura. (cl)

PON: Competenze e Ambienti per l’Apprendimento

PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE PER LA SCUOLA
COMPETENZE E AMBIENTI PER L’APPRENDIMENTO

PROGRAMMAZIONE 2014-2020

pon

IL 24 OTTOBRE SCUOLA IN PIAZZA IN TUTTA ITALIA

IL 24 OTTOBRE SCUOLA IN PIAZZA IN TUTTA ITALIA

Rinnovare i contratti, cambiare la legge 107. Questi gli obiettivi principali della nostra mobilitazione, che ci vedrà scendere nuovamente nelle piazze d’Italia il 24 ottobre per lanciare unitariamente al governo un messaggio molto chiaro: dare più valore al lavoro della scuola è un’assoluta priorità, non siamo disponibili a subire passivamente un modello di scuola e di organizzazione del lavoro che mette in discussione valori e principi costituzionali.
 E’ prioritario ripartire dalle professionalità di chi lavora nella scuola per risolvere le tante criticità che la legge 107 e quella di Stabilità per il 2015 hanno già creato e possono creare. Di quelle leggi puntiamo a ottenere le modifiche necessarie per evitare che producano i loro effetti più deleteri
 Vogliamo difendere e valorizzare gli spazi della contrattazione e della collegialità, garantendo partecipazione e libertà
 Chiediamo la stabilizzazione dei precari docenti e ATA, ingiustamente esclusi dal piano delle immissioni in ruolo, per dare certezza e continuità al lavoro anche alla luce della sentenza della Corte di Giustizia Europea
 Chiediamo il rinnovo del contratto nazionale, riconosciuto come diritto di tutti i lavoratori pubblici dalla Corte Costituzionale
 Giudichiamo inaccettabile la decisione del Governo di stanziare solo 200 milioni, nella legge di Stabilità 2016, per il rinnovo dei contratti pubblici. I lavoratori della scuola vivono una gravissima emergenza retributiva e non meritano di essere ulteriormente umiliati con stipendi inadeguati, mancata valorizzazione professionale e cancellazione di diritti
Il 24 ottobre le manifestazioni indette in tutti i territori andranno a comporre il mosaico delle nostre richieste, rendendo forte e visibile la presenza di una scuola che, unita, non si arrende.
Se le voci della scuola non troveranno ascolto, la mobilitazione continuerà perché la scuola pubblica è un patrimonio del Paese che non può essere dilapidato.
Roma, 23 ottobre 2015

Flc CGIL
Domenico Pantaleo
CISL Scuola
Francesco Scrima
UIL Scuola
Giuseppe Turi
SNALS Confsal
Marco Paolo Nigi
GILDA Unams
Rino Di Meglio

LA TECNOLOGIA CHE FA BENE ALLA SCUOLA

Global Junior Challenge e Smart&Heart Cities

LA TECNOLOGIA CHE FA BENE ALLA SCUOLA

Al via l’evento finale del Global Junior Challenge, il concorso internazionale che premia i progetti più innovativi che usano le tecnologie per la formazione dei giovani, e in contemporanea l’iniziativa Smart & Heart Cities. A Roma, dal 27 al 30 ottobre, un multi evento tra centro e periferia, per riflettere sul ruolo dell’educazione per la crescita di comunità intelligenti.

C’è una scuola che statistiche e rapporti non riescono a raccontare. E che sottostima perfino il recente rapporto Oecd “Students, Computers and Learning. Making the Connection”. Per conoscerla basta visitare gli stand dei 120 finalisti della 7ª edizione del Global Junior Challenge, allestiti nei giorni 28 e 29 ottobre presso l’Istituto comprensivo Via dei Consoli al Quadraro. Sono stati selezionati tra 413 progetti, arrivati da 42 paesi, dall’Albania all’Uganda. E ovunque la scuola di qualità è anche la scuola per tutti, perché la tecnologia aiuta a rispondere ai problemi degli studenti con bisogni speciali consentendo a tutta la classe di crescere insieme e più velocemente.
Dalla metodologia Byod alla classe capovolta, le esperienze di didattica innovativa sono dappertutto interpretate in modo inclusivo, per non lasciare nessuno indietro e nello stesso tempo valorizzare le eccellenze: come il diciottenne che costruisce da solo un videofonino low cost, la classe che mette online una piattaforma di e-learning o gli studenti che fanno animazione robotica tra le corsie di un ospedale pediatrico. E sempre di più le scuole diventano capaci di costruire alleanze sul territorio, lavorando con associazioni e imprese, per fare crescere comunità intelligenti.
Una città intelligente è abitata da persone “evolute”, che apprendono, partecipano, usano le potenzialità tecnologiche e hanno sempre e ovunque un ruolo attivo. Per questo Fondazione Mondo Digitale, con Roma Capitale e Eurocities ha pensato di organizzare in parallelo al Global Junior Challenge anche un multi evento che si snoda dal centro alla periferia della capitale.
Con la conferenza internazionale Smart&Heart Cities, giovedì 29 ottobre, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, per un’intera giornata, dalle 9 alle 16, si confrontano esperti internazionali, mettendo in comune strategie e soluzioni.
Nella Città Educativa di Roma, nei giorni 27 e 28, si svolge l’edizione 2015 del Knowledge Society Forum, promosso dal consorzio Eurocities, che riunisce oltre cento città europee tra cui Roma. Il 28 ottobre alle 17.30 si tiene anche il workshop di Klaus Haasis dedicato alla PA e alla trasformazione delle città per promuovere la partecipazione dei cittadini.
Con l’International Hackathon for Civic and Social Innovation per due giorni, 28 e 29, programmatori e studenti si sfidano per sviluppare soluzioni che migliorino il territorio e la città di Roma. Poi, la sera del 29, dalle 20 alle 23, “Mix and Mingle”, GJC Party, nella palestra dell’istituto.
Venerdì 30 si torna nel centro di Roma, dalle 9 alle 12 nella sala della Protomoteca, per il workshop che racconta i risultati del progetto europeo ComeOn! in Ungheria, Italia, Olanda, Romania e Spagna. Alle 10 nell’aula Giulio Cesare si svolge la premiazione dei vincitori del Global Junior Challenge. Tra i riconoscimenti da assegnare anche il Premio speciale del Presidente della Repubblica per i progetti più innovativi delle scuole italiane.

Il programma completo è all’indirizzo
mondodigitale.org/Smart&HeartCities/program/

Test di orientamento on line per aspiranti geometri, al via la terza edizione di «Georientiamoci»

da Il Sole 24 Ore

Test di orientamento on line per aspiranti geometri, al via la terza edizione di «Georientiamoci»

di Alessia Tripodi

L’iniziativa promossa dalla Fondazione Geometri coinvolgerà gli studenti delle seconde e delle terze classi medie

Orientamento, parte la terza edizione di Georientiamoci, il progetto promosso dalla Fondazione geometri italiani per guidare studenti e famiglie nella scelta del futuro professionale dei ragazzi che nelle scorse edizioni ha raccolto l’adesione di oltre 9mila classi, 4mila insegnanti referenti e 200mila studenti in tutta Italia.

Test on line
Sul sito www.georientiamoci.it , spiega la Fondazione geometri, sarà possibile svolgere online gratuitamente un accurato test di orientamento realizzato da un’equipe di psicologi e validato scientificamente grazie ad un iter di sperimentazione rigorosa, che permetterà di conoscere a fondo le attitudini reali dei ragazzi,individuando anche fattori latenti che non è possibile esplorare con i metodi tradizionali. Nelle precedenti edizioni, ad esempio – sottolineano i geometri – su 4.787 test di orientamento complessivamente svolti, ben 353 ragazzi che non avevano indicato come preferenza l’istituto tecnico indirizzo Cat Costruzioni ambiente e territorio, hanno avuto come esito della prova di essere «portati» per questo percorso di studi.
Inoltre, per la prima volta, oltre alle terze, il percorso didattico si rivolge anche alle seconde medie. Entrambe le classi potranno partecipare al concorso «Verso il nostro futuro» per la composizione di un poster «ludo didattico», con il quale i ragazzi potranno immaginare il loro futuro in termini di formazione e professione. Sono previsti un premio tecnologico per la scuola, cuffie audio per gli alunni della classe e un tablet per il docente.
Con Georientiamoci, poi, torna anche il concorso «La mia città di domani», rivolto agli studenti che frequentano l’It Cat, i quali potranno accedere a un concorso individuale che mette a disposizione 110 borse di studio, del valore di 250 euro cadauna,una per ogni area provinciale. Ad ogni ragazzo verrà richiesto di realizzare un elaborato (video, racconto illustrazione) in cui dovrà immaginare come da geometra potrà innovare l’urbanistica della sua città.
La dichiarazione del Presidente della Fondazione geometri italiani Maurizio Savoncelli: «L’edilizia ha bisogno di una deep renovation per affrontare gli impegni europei e globali di sostenibilità del costruito – ha detto il presidente della Fondazione geometri, Maurizio Savoncelli – e i diplomati Cat saranno i tecnici meglio attrezzati per rispondere alle sfide ambientali di città e territorio sulle quali siamo indietro di 30 anni».

«Fare scuola» rigenera sessanta istituti di territori disagiati

da Il Sole 24 Ore

«Fare scuola» rigenera sessanta istituti di territori disagiati

di Maria Piera Ceci

Sessanta le scuole individuate. Con due caratteristiche in comune: il fatto di essere in territori disagiati e il fatto di avere voglia di cambiare e riconsegnare a bambini, insegnanti e famiglie un luogo dell’educazione. Si tratta di scuole statali (scuole dell’infanzia e scuole primarie) che verranno rinnovate in tre anni, grazie al progetto “Fare scuola”, che vede impegnati Enel Cuore onlus e la Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi, con il patrocinio della Presidenza del consiglio dei ministri e dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. «Non si tratta solo di interventi murari, non vanno solo dentro i muratori – spiega Carla Rinaldi, presidente della Fondazione Reggio children-Centro Loris Malaguzzi nel giorno della presentazione a Roma del progetto – In realtà è un processo. Un team della Fondazione va nella scuola, ragiona con le insegnanti e con i dirigenti scolastici su quello che nella scuola non va e soprattutto su quello che vorrebbero. Poi ci si incontra con i genitori e con il Comune. Non vengono costruiti edifici nuovi ma si tratta di una rigenerazione».

Gli interventi
Lavori quasi completati a Carpi, in provincia di Modena, dove per la consegna dei lavori è ormai questione di giorni. La scuola statale dell’infanzia Andersen è stata danneggiata dal terremoto. «L’intervento è stato sugli ambienti, ma ha anche ridato fiducia alla comunità, dimostrando che si può cambiare e si può migliorare dopo una brutta esperienza», racconta Carla Rinaldi. «L’istituto ha tre sezioni ed aveva un ampio salone centrale che veniva non usato ma abusato dai bambini con corse senza senso. Gli insegnanti hanno spiegato al nostro team che volevano lavorare di più con la natura e con l’ambiente. Si è intervenuto allora creando dei giardini d’inverno, come delle serre che entrano a far parte dell’aula scolastica».
Anche quel salone dove i bambini erano soliti scorrazzare è stato sistemato con arredi adeguati. Gli arredi infatti sono parte integrante del progetto, ma anche per quanto riguarda gli arredi non si tratta di interventi standardizzati, ma personalizzati, costruiti con le scuole che diventano partner del progetto a tutti gli effetti.

Palermo
Altra città, altra scuola, altre esigenze. Anche all’istituto comprensivo Sperone -Pertini di Palermo sono iniziati i lavori. Siamo in pieno quartiere Brancaccio, un quartiere complicato, dove far sì che i bambini non scappino da scuola non è cosa semplice. Dirigente scolastica, insegnanti e famiglie hanno però dimostrato una gran voglia di cambiare, cambiamento che può passare dalla scuola, che può fare da leva di riscatto.
E si parte da quello che c’è. Nella scuola al Brancaccio c’è un salone, uno spazio enorme usato solo per transiti. «Con i lavori si trasformerà in “piazza delle parole” – dice Carla Rinaldi – si pensi al contrasto fra il vuoto della parola salone e il pieno della parola piazza. Sarà un luogo di incontro, dove la parola acquista un altro senso, diventa una costruzione di relazioni. Proprio perchè in una zona come il Brancaccio alla parola si sono sostituiti altri linguaggi violenti, gli educatori e le famiglie hanno voluto che si ritrovasse il gusto di parlare, il gusto della conversazione. Sono loro che in quella scuola vivono che hanno voluto che quello spazio vuoto diventasse una piazza dove sedersi, incontrarsi e fare alcune cose insieme come coro, danza, che sono manifestazioni del noi. Lo scopo è proprio quello di ricostruire il germe del noi».

Finanziamenti
Due milioni di euro all’anno il finanziamento messo a disposizione nei prossimi tre anni da Enel Cuore onlus. «In Italia negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento delle criticità in due categorie: le persone anziane ed i bambini. Abbiamo voluto cominciare dai bambini perchè sono il nostro futuro ed investiamo sul nostro futuro», spiega Maria Patrizia Grieco, presidente Enel. «Sessanta le scuole interessate, ma speriamo che diventino di più grazie ad un effetto leva. Speriamo di poter fare ancora di più di quanto programmato», conclude Grieco.

Ata, la riforma li ignora ma li farà lavorare di più

da La Tecnica della Scuola

Ata, la riforma li ignora ma li farà lavorare di più

I dipendenti Ata sono la componente professionale più penalizzata dalla riforma: la Legge 107/15 li ignora, ma poi fa ricadere su di loro gli effetti dell’attuazione delle norme.

A sostenerlo sono i sindacati, che il 22 ottobre hanno manifestato davanti al Miur per sensibilizzare l’amministrazione sulla vicenda. Sono diversi i punti dolenti toccati nel giorno della protesta.

Dal normativo che non li considera parte essenziale dell’autonomia, anche se poi gli Ata fanno pienamente parte dell’autonomia scolastica. Per non parlare della mancanza di inclusione della categoria nell’organico potenziato.

C’è anche la vicenda delle mancate assunzioni, per il probabile arrivo del personale delle province a cui sono destinati i posti. Fa male anche il blocco delle supplenze, che per Pino Turi, segretario generale Uil Scuola, “risente di una visione burocratica e ragionieristica che non porta risparmi veri, ma solo virtuali, quelli veri sono solo i disservizi, sempre che si voglia garantire l’offerta formativa”.

“Quella di oggi è la riprova che l’amministrazione quando pretende di fare da sola, di fronte alle proteste circostanziate dei lavoratori Ata, non solo mostra di non conoscere i problemi della scuola reale, ma  cosa assai più grave,  mostra la propria impotenza rispetto alle azioni necessarie solo per farla funzionare”.

“Quel che accadrà sabato – ha tenuto a dire ancora Turi, annunciando le manifestazioni regionali del 24 ottobre – è un fatto che non ha precedenti. La scuola entra nel cuore delle città, le ragioni del personale della scuola diventano voci di tante persone che vogliono dare qualità al nostro sistema di istruzione”.

Niente supplenze il primo giorno di assenza del titolare: marcia indietro pure sui bidelli?

da La Tecnica della Scuola

Niente supplenze il primo giorno di assenza del titolare: marcia indietro pure sui bidelli?

Nella Legge di Stabilità 2016 approvata dal CdM non v’è traccia dei finanziamenti necessari a sostituire i collaboratori scolastici anche dal primo giorno di assenza.

A denunciarlo è l’Anief, secondo cui a questo punto perde efficacia la comunicazione n. 2116 del 30 settembre 2015, giunta ai presidi nei giorni scorsi dal Miur, di poter effettuare le supplenze sin da primo giorno, in deroga al comma 332 della Legge di Stabilità 2015 (articolo 1 Legge 190/14), che le aveva cancellate per la prima settimana con effetto esecutivo 1° settembre 2015.

“Il mancato finanziamento – spiega il sindacato – farà tornare i collaboratori scolastici sullo stesso piano dei colleghi amministrativi e tecnici, anche loro coinvolti nel blocco delle sostituzioni previsto dalla Legge di Stabilità 2015. In tal modo, non potranno che acuirsi le problematiche riscontrate nel primo mese di scuola, quando l’organizzazione scolastica è stata già fortemente penalizzata: nei prossimi mesi, infatti, le segreterie scolastiche saranno chiamate a dare seguito al piano triennale degli istituti autonome, previsto dalla riforma 107/15, con ulteriori carichi di lavoro da fronteggiare con il personale già ridotto all’osso e quello assente o malato non sostituibile per la prima settimana”.

Allo stesso modo, trova conferma l’indicazione, contenuta nel comma 333 dell’ultima ex legge Finanziaria, che prevede di non sostituire i docenti il primo giorno di assenza. Con il risultato che gli alunni si “spalmeranno” in altre aule, formando classi-pollaio e facendo crescere in modo esponenziale i rischi di culpa in vigilando, soprattutto nelle scuole dell’infanzia e primaria. E per l’intero anno scolastico la situazione sarà davvero difficile, perché l’organico potenziato di docenti arriverà solo il 1° settembre 2016.

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal, “il Governo ancora una volta tratta il personale Ata della scuola in modo davvero poco rispettoso. Perché l’unica concessione che il Miur aveva dato alla categoria, a seguito dell’azione martellante del sindacato, viene ora meno per via dei soliti motivi di risparmio pubblico: ma che scuola è quella dove non ci sono nemmeno i bidelli per aprirla, chiuderla e sorvegliarla?”.

“Siamo francamente stupiti, perché la nostra richiesta era quella di estendere la salvaguardia delle supplenze dal primo giorno di assenza, anche agli assistenti amministrativi e tecnici. Venendo meno pure quella dei collaboratori scolastici, significa davvero non comprendere che chi studia e opera nella scuola – conclude il sindacalista – deve essere messo nelle condizioni di farlo al meglio”.

Contratto e riforma: sabato 24 i sindacati tornano in piazza

da La Tecnica della Scuola

Contratto e riforma: sabato 24 i sindacati tornano in piazza

Rinnovare i contratti e cambiare la riforma: sono i motivi che sabato 24 ottobre porteranno in piazza Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda.

Il fine della protesta, hanno scritto i cinque sindacati, è “lanciare unitariamente al governo un messaggio molto chiaro: dare più valore al lavoro della scuola è un`assoluta priorità, non siamo disponibili a subire passivamente un modello di scuola e di organizzazione del lavoro che mette in discussione valori e principi costituzionali”.

Sono cinque le principali richieste dei sindacati: “è prioritario ripartire dalle professionalità di chi lavora nella scuola per risolvere le tante criticità che la legge 107 e quella di Stabilità per il 2015 hanno già creato e possono creare. Di quelle leggi puntiamo a ottenere le modifiche necessarie per evitare che producano i loro effetti più deleteri; vogliamo difendere e valorizzare gli spazi della contrattazione e della collegialità, garantendo partecipazione e libertà”.

Confederali, Snals e Gilda chiedono poi “la stabilizzazione dei precari docenti e ATA, ingiustamente esclusi dal piano delle immissioni in ruolo, per dare certezza e continuità al lavoro anche alla luce della sentenza della Corte di Giustizia Europea; chiediamo il rinnovo del contratto nazionale, riconosciuto come diritto di tutti i lavoratori pubblici dalla Corte Costituzionale; giudichiamo inaccettabile la decisione del Governo di stanziare solo 200 milioni, nella legge di Stabilità 2016, per il rinnovo dei contratti pubblici. I lavoratori della scuola vivono una gravissima emergenza retributiva e non meritano di essere ulteriormente umiliati con stipendi inadeguati, mancata valorizzazione professionale e cancellazione di diritti”.

I sindacati sembrano già proiettatati al proseguo della protesta. “Il 24 ottobre le manifestazioni indette in tutti i territori andranno a comporre il mosaico delle nostre richieste, rendendo forte e visibile la presenza di una scuola che, unita, non si arrende. Se le voci della scuola non troveranno ascolto, la mobilitazione continuerà perché la scuola pubblica è un patrimonio del Paese che non può essere dilapidato”.

Considerando che Governo e maggioranza non si sono fermati davanti ad uno sciopero nazionale, quello dello scorso maggio, con tre dipendenti su quattro che hanno aderito, è lecito pensare che anche stavolta i sindacati otterranno risultati modesti. Anche perché sul rinnovo contrattuale i soldi sono stati già stanziati (meno di 10 euro lordi al mese) e pure sulla riforma i giochi sono ormai fatti (con assunzioni limitate a candidati nelle GaE e GM, niente Ata, aumenti solo a pochi dipendenti, presidi con poteri allargati, albi territoriali e tanto altro. Con il risultato è che la mobilitazione presto si tramuterà in azioni più dure.

Organico potenziato: niente matematica, abbondanza di musica e ginnastica

da La Tecnica della Scuola

Organico potenziato: niente matematica, abbondanza di musica e ginnastica

I primi dati sull’organico potenziato stanno propongono diverse conferme ma offrono anche qualche sorpresa.
Quasi tutti gli Usr hanno già pubblicato il decreto di ripartizione dei posti fra le diverse province; in  più di un caso i posti sono già stati distribuiti fra ordini di scuola e classi di concorso.
Noi  abbiamo iniziato a spulciare le tabelle messe a disposizione nei siti regionali e abbiamo trovato dati curiosi.
Per esempio in qualche caso sono previste immissioni in ruolo anche di insegnanti di dattilografia e stenografia (4 in provincia di Catania e addirittura 8 a Torino), mentre non abbiamo trovato assunzioni per insegnanti di matematica di secondaria di primo grado (e c’è da chiedersi che potenziamento delle competenze matematico-scientifiche si potrà mai realizzare nelle scuole secondarie di primo grado).
In compenso non mancano posti per l’educazione fisica e per l’educazione musicale.
I dati confermano la sensazione che già avevamo espresso più volte in precedenza: l’organico del potenziamento servirà innanzitutto a svuotare le graduatorie e solo in via subordinata a rispondere alle reali esigenze delle scuole e al miglioramento della qualità del sistema scolastico.
Il “grosso” dei posti però riguarderà la scuola primaria; ma sul concreto utilizzo dei docenti assegnati alle singole istituzioni scolastiche c’è ancora qualche incertezza: in che misura potranno servire davvero per progetti significativi e quanto invece dovranno essere usati per coprire le supplenze?
Vedremo nelle prossime settimane in che modo procederà la distribuzione dei posti e in che misura saranno effettivamente coperti: come avevamo già segnalato fin dall’avvio del piano di assunzioni è probabile infatti che soprattutto nelle regioni del nord una percentuale non indifferente di posti potrebbe rimanere scoperta per mancanza di insegnanti aspiranti al ruolo.

Merito e premi ai docenti, decide il preside quanto dare. No secco dei sindacati

da La Tecnica della Scuola

Merito e premi ai docenti, decide il preside quanto dare. No secco dei sindacati

Bisogna correggere la Legge 107 al più presto, perché non può decidere il dirigente scolastico in modo unilaterale l’entità dei premi al personale.

A dirlo è stato Gianni Carlini, coordinatore nazionale Sdc dirigenti scolastici della Flc Cgil che il 22 ottobre ha promosso a Torino un convegno nazionale sulla riforma della “Buona scuola”.

“Così com’è – ha detto Carlini parlando della riforma, in particolare del comma 126 – contiene misure sbagliate e controproducenti, perchè ha un’incidenza negativa sul clima della scuola che ha invece bisogno di partecipazione e condivisione”.

Le critiche del dirigente Flc-Cgil sono anche a quanto confermato delle ultime Faq del Miur, in particolare alla risposta fornita dall’amministrazione sul fatto che i criteri di assegnazione dei premi “vengono stabiliti dal rinnovato Comitato di valutazione (vedi composizione in comma 129) mentre l’assegnazione della somma, sulla base di una motivata valutazione, spetta al Dirigente scolastico”.

“Le scelte premio non vanno bene nella scuola – ribatte Carlini – c’è bisogno di un sistema di valutazione anche delle professionalità, ma con modalità condivise, devono essere contrattate, perchè, come dice la legge, tutte le volte che si parla di retribuzione connessa alla valutazione ci deve essere un passaggio contrattuale”.

“Grazie alla ragionevolezza dei dirigenti queste misure stanno creando meno problemi di quanto potrebbero fare – conclude Carlini – ma così non si può andare avanti”.

Nella stessa giornata, si è espressa criticamente sulla questione pure l’Anief, che è tornata a criticare gli aumenti esigui, meno di 10 euro previsti dalla Legge di Stabilità: “3 milioni e 200mila lavoratori pubblici si vedranno rimborsati a fine mese meno di 8 euro di amento. Mentre, per il Governo, non si assegneranno i 5mila euro di arretrati, conseguenti al blocco contrattuale, risalente al 2009, perché al momento della firma del nuovo contratto gli aumenti saranno selettivi e in base alla prestazione dei singoli all’interno dell’unità produttiva (Decreto Legislativo 150/09, la riforma Brunetta della PA)”.

“Come, del resto, già sta avvenendo nella scuola, con l’avvio del fondo sul merito, quale salario accessorio, introdotto con il comma 126 e a seguire della Legge 107/2015, che attribuisce al dirigente scolastico l’ultima parola per assegnare i 24mila euro in media assegnati dall’amministrazione centrale ad ogni istituto. Un concetto ribadito nelle ultime ore dal Miur, attraverso – conclude l’Anief – alcune FAQ sul nuovo sistema nazionale di valutazione”.

Documentazione necessaria in caso di alunni disabili o con DSA

da La Tecnica della Scuola

Documentazione necessaria in caso di alunni disabili o con DSA

L.L.

L’U.s.p. di Bologna ha recentemente riepilogato gli adempimenti amministrativi che le scuole debbono eseguire nel caso di alunni con disabilità e disturbi specifici di apprendimento.

Innanzitutto, l’Ufficio ribadisce l’importanza della corretta redazione, da parte delle Istituzioni Scolastiche, del Profilo Dinamico Funzionale per gli alunni con certificazione legge 104/92 a partire dalla scuola primaria fino alla fine della secondaria di secondo grado.

Il Profilo Dinamico Funzionale va redatto dal Gruppo Operativo, sulla base dei dati delle Diagnosi Funzionali, delle osservazioni collegialmente rilevate dai docenti, operatori sanitari e genitori.

Si tratta di un importante strumento che servirà nel percorso scolastico dell’alunno e, al termine di esso, ad indicare le reali competenze acquisite nel corso degli anni trascorsi a scuola.

Particolare attenzione deve essere posta anche alle rivalutazioni AUSL dei ragazzi di 16 anni, alle quali possono seguire modifiche delle Diagnosi Funzionali e inevitabilmente rielaborazioni e aggiornamenti del Piano Educativo Individualizzato.

Particolare cura richiedono anche le stesure dei Piani Educativi Individualizzati (legge 104/92) e dei Piani Didattici Personalizzati (legge 170/2010) quando vengono stilati negli anni conclusivi dei cicli, perché da questi si desumeranno le modalità e i criteri di valutazione che sanno adottati durante gli esami dalle Commissioni.

Tutti i posti della fase C, per Regione e classe di concorso

da tuttoscuola.com

Tutti i posti della fase C, per Regione e classe di concorso

Stanno venendo già da ieri pubblicati i decreti dei Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali relativi alla ripartizione, per ordini di scuole e classi di concorso, dei posti dell’organico potenziato della cosiddetta fase C del piano straordinario di assunzioni previsto dalla Legge 107/2015.

Questi i dettagli regionali finora pubblicati sui siti ufficiali (circolano contemporaneamente dati di fonte sindacale su altri ambiti regionali che per la loro non ufficialità preferiamo al momento non pubblicare):

Calabria http://www.istruzione.calabria.it/?p=11428

Campania http://www.campania.istruzione.it/allegati/2015/Decreto%20dotazione%20organica%20potenziamento.zip

Emilia-Romagna http://ww3.istruzioneer.it/2015/10/22/piano-nazionale-assunzioni-personale-docente-a-s-201516-fase-c-organico-del-potenziamento-ripartizione-posti-tra-le-province-dellemilia-romagna/

Friuli Venezia Giulia http://www.scuola.fvg.it/usr/fvg/USRFVG/Personale_scuola/organici/2015organicoPotenziato

Lazio http://www.usrlazio.it/index.php?s=1060&wid=3067

Liguria http://www.istruzioneliguria.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4531&Itemid=381

Lombardia http://www.istruzione.lombardia.gov.it/decrlo_1404_21_ottobre_2015/

Molise http://www.istruzionemolise.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1112:usr-molise-legge-107-2015-fase-c-art-1-comma-95-decreto-ripartizione-posti-di-potenziamento-per-provincia&catid=2&Itemid=230

Piemonte http://www.istruzionepiemonte.it/?p=18407

Sicilia http://www.usr.sicilia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2460&catid=27

Toscana http://www.toscana.istruzione.it/novita/index.shtmlhttp://www.toscana.istruzione.it/allegati/2015/DDG351-2015toscanaPostiPotenziamentoComuni.zip

Carta per l’aggiornamento. Per il recupero degli esclusi

da tuttoscuola.com

Carta per l’aggiornamento. Per il recupero degli esclusi

Come annunciato a suo tempo dal ministro Giannini, tra l’incredulità di qualcuno, i 500 euro per l’aggiornamento sono già nella busta paga dei docenti statali di ruolo da ottobre.

Lunedì scorso, 19 ottobre, infatti, i docenti destinatari hanno avuto la gradita sorpresa di trovarsi, netto esentasse, il bonus annunciato.

Ma c’è anche chi non ha ricevuto nulla, perché non ritenuto destinatario dell’assegnazione.

Proprio per recuperare gli esclusi o una parte di essi, i cinque sindacati rappresentativi del comparto scuola hanno chiesto, in una lettera congiunta inviata al Miur, un incontro urgente per sanare “ una evidente discriminazione”.

I sindacati denunciano il fatto che interi settori del personale scolastico sono rimasti esclusi, come, ad esempio, i docenti precari, gli educatori dei convitti, i dirigenti scolastici e anche il personale Ata.

Nella lettera inviata al Capo del Gabinetto e al Capo Dipartimento per l’istruzione, rilevano in particolare l’esclusione di 2.215 educatori, oltre all’altro personale.

Per riparare a quella che ritengono una evidente situazione discriminatoria, i sindacati propongono l’utilizzo delle risorse che dovessero residuare dopo la fase di prima applicazione.

Presentazione del nuovo Pon Scuola

pon

Pon Scuola, finanziamento da 3 miliardi per il 2014-2020
Giannini: “Questo nuovo programma sarà l’acceleratore
delle politiche educative del Paese”

Oltre 3 miliardi di euro per il potenziamento dell’offerta formativa, il rafforzamento delle competenze degli studenti, l’innovazione degli ambienti di apprendimento (anche in termini di edilizia scolastica) e della didattica. È lo stanziamento previsto dal nuovo Programma Operativo Nazionale (PON) “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” per il periodo 2014-2020, presentato ufficialmente questa mattina al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, alla presenza del Ministro Stefania Giannini e di rappresentanti della Commissione Europea.

“Il nuovo PON sarà l’acceleratore delle politiche educative del nostro Paese. Oggi si lancia uno strumento che permetterà ai grandi cambiamenti che abbiamo messo in atto con La Buona Scuola di dispiegarsi in pieno nel territorio”, ha dichiarato il Ministro Stefania Giannini. “Il Programma 2014-2020 conta su risorse imponenti che dobbiamo assumere come indicatori di responsabilità politica e amministrativa. Abbiamo 3 miliardi di finanziamento, a cui si aggiungono i 16 miliardi previsti dalla Buona Scuola nel prossimo settennio. Sono risorse con cui potremo fare politiche efficaci ed efficienti sulla scuola”, ha aggiunto Giannini. Il nuovo PON “presenta un’importante novità: riguarderà, pur con gradazioni diverse e proporzionali al livello di sviluppo delle regioni, tutto il territorio nazionale. Questo ci consentirà di agire sul Paese nella sua interezza”.

Lo stanziamento previsto (1 miliardo in più rispetto al PON precedente) consentirà di coinvolgere circa 3 milioni di studenti, 200.000 adulti, 250.000 fra docenti e membri del personale della scuola e quasi 9.000 istituti scolastici. Circa 2,2 miliardi sono finanziati dal Fondo Sociale Europeo (FSE) e potranno essere utilizzati per lo sviluppo delle competenze chiave e delle competenze trasversali degli alunni, il potenziamento delle competenze dei docenti e del personale della scuola, l’integrazione degli studenti, l’alternanza scuola-lavoro, l’istruzione degli adulti, l’internazionalizzazione delle scuole.

La parte restante dello stanziamento (circa 800 milioni) è finanziata dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) e servirà per intervenire sull’edilizia scolastica, sul potenziamento degli ambienti digitali e dei laboratori professionalizzanti, per favorire l’innovazione.

Oltre 2 miliardi andranno alle regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), 193.000.000 alle regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna), 714.000.000 alle regioni più sviluppate (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Val D’Aosta e Veneto, Provincia Autonoma di Bolzano e Provincia Autonoma di Trento) .

L’evento di lancio è stato introdotto e moderato da Sabrina Bono, Capo Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Miur. Sono poi intervenuti: Andriana Sukova Tosheva, Direttrice Economia sociale di mercato negli Stati Membri – D.G. Occupazione Commissione Europea -, Vincenzo Donato, Capo Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Maria Ludovica Agrò, Direttore dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e Vincenzo Caputo, Vicepresidente dei Giovani imprenditori di Confindustria.

Nel corso dell’evento sono stati diffusi materiali, slide e video. E’ inoltre disponibile, da subito per Android e a breve per iOS, l’AppFondiAmo la Scuola” che consente di visualizzare, istituto per istituto, i progetti realizzati nell’ambito della Programmazione 2007-2013 e fornirà le informazioni anche sul PON 2014-2020.


Scuola, venerdì 23 ottobre la presentazione del nuovo Pon Scuola
al Miur alla presenza del Ministro Stefania Giannini

Il Programma operativo nazionale (Pon) 2014-2020 “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento”, finanziato con i fondi strutturali europei, sarà presentato venerdì 23 ottobre, presso il Miur, alla presenza del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini e di rappresentanti della Commissione Europea.

L’evento di lancio si terrà presso la Sala della Comunicazione, in Viale Trastevere 76/a, a partire dalle 10.30. Sarà possibile seguire i lavori  in diretta streaming sul portale www.istruzione.it

La presentazione di venerdì sarà il primo momento di incontro nell’ambito di un percorso più articolato che prevede azioni di diffusione del Programma su tutto il territorio nazionale nel corso dell’intero periodo di programmazione.


PON “Per la Scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento”
Evento di lancio

Venerdì 23 ottobre 2015
Ministero dell’istruzione, dell’Università e delle Ricerca
Viale Trastevere, 76/a – Roma

8:30-9:00
Accoglienza partecipanti e registrazione (Welcome coffee)
9:00-10:30
Le scuole presentano alcuni progetti PON della programmazione precedente ed esperienze di formazione musicale
10:30–10:40
10:40–13:30
Apertura evento di lancio
introduce:
Sabrina Bono, Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Presentazione dell’ Onorevole Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, del Programma Operativo Nazionale “Per la Scuola–Competenze e ambienti per l’apprendimento”
intervengono: Andriana Sukova Tosheva, Direttrice Economia sociale di mercato negli Stati membri, DG Occupazione Commissione Europea, Commissione Europea
Vincenzo Donato, Capo Dipartimento politiche di Coesione–Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica Maria Ludovica Agrò, Direttore Agenzia per la Coesione Territoriale Vincenzo Caputo, Vicepresidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Raffaele Ieva, Dirigente Divisione IV – Autorità di certificazione dei programmi operativi nazionali del Ministero, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
13.30-14:00
Light lunch con introduzione artistica
14:00–16:00
Dibattito sulle opportunità della Programmazione 2014 – 2020
Confronto sulla progettualità e le strategia di intervento del PON “Per la Scuola” tra i rappresentanti degli uffici scolastici regionali della Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e i rappresentanti delle uffici scolastici delle altre regioni italiane