Aperitivo per la scuola laica

Aperitivo per la scuola laica

Venerdì 4 dicembre ore 18:45 alle ore 21:00 Bologna, sala del Centro Sociale Baraccano, via Santo Stefano 119/2
Nel mese di aprile scorso in un Istituto comprensivo di Bologna è stata riproposta la benedizione pasquale all’interno degli spazi scolastici, riprendendo una pratica del passato, oggi stridente sia con con il principio di laicità della scuola pubblica, sia con l’identità interculturale e multireligiosa della società contemporanea. Un gruppo di insegnanti e genitori ha deciso di ricorrere al Tar che si pronuncerà nel merito il prossimo 27 gennaio.
Per incontrare la società laica che si riconosce nelle ragioni dei ricorrenti, per confrontarci e per raccogliere i fondi necessari a sostenere economicamente il ricorso abbiamo organizzato questo aperitivo.
Chi vuole può contribuire alla riuscita facendo circolare l’informazione, portando cibi e bevande gustose e infine “versando un obolo” alla causa. Vi aspettiamo

Ricevuti al Miur i 60 ragazzi che porteranno a Montecitorio le loro proposte sull’inclusione scolastica

Ricevuti oggi al Miur i 60 ragazzi che domani porteranno a Montecitorio
le loro proposte sull’inclusione scolastica nella
Giornata internazionale delle persone con disabilità

(Roma, 2 dicembre 2015) “Il nostro Paese è all’avanguardia nell’inclusione scolastica, ma possiamo fare ancora molto per migliorare ed eliminare le sacche di ipocrisia che ancora permangono. Impariamo ad accompagnare la naturalezza dell’inclusione e impariamo a farlo ascoltando i ragazzi, veri protagonisti di questo processo”. Con questo auspicio il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone ha salutato i 60 studenti provenienti da tutta Italia che domani, giovedì 3 dicembre, parteciperanno, con le loro proposte e le loro domande, alla cerimonia che si terrà a Montecitorio in occasione della “Giornata internazionale delle persone con disabilità“.

L’evento si svolgerà presso la Sala della Regina, a partire dalle ore 10, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dei Presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso. Il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone e i Presidenti delle Commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato, Flavia Piccoli Nardelli e Andrea Marcucci, risponderanno alle domande che gli studenti hanno elaborato oggi nell’incontro preparatorio che si è tenuto al Ministero. A concludere i lavori sarà il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

I ragazzi che si sono riuniti oggi al Miur si sono confrontati sui loro bisogni e sulle loro aspettative, condividendo la loro idea di scuola inclusiva da proporre agli esponenti del Governo e delle Istituzioni sul modello degli hearings,la prassi consolidata a livello comunitario con la quale i protagonisti di un determinato ambito dialogano tra di loro e con gli organi decisionali.

“Questi ragazzi e ragazze – ha aggiunto il Sottosegretario Faraone – sono venuti qui al Miur per disegnare nuove strade che possano cambiare in meglio la qualità della vita di studenti disabili, fuori e dentro la scuola. Proposte che non rimarranno inascoltate: domani avranno la possibilità di discuterne con le Istituzioni del nostro Paese. I loro suggerimenti verranno poi presi in considerazione nel corso dei lavori di scrittura della delega della legge 107 sull’inclusione scolastica. È un’occasione straordinaria che li responsabilizza. E che ci responsabilizza, perché tutti dobbiamo impegnarci sinergicamente, ognuno per la propria parte, per dare a ciascun ragazzo un futuro all’altezza delle proprie aspettative”, ha concluso il Sottosegretario.

Quattro i temi su cui si sono confrontati oggi gli studenti: accessibilità di spazi e contenuti didattici, qualità della vita scolastica, capacità della scuola di incidere sulla loro realizzazione personale, proposte per il miglioramento delle politiche di inclusione.


Il documento delle studentesse e degli studenti presenti all’incontro del Miur

Onorevoli Presidenti, Ministro, Sottosegretario, ieri ci siamo riuniti, ragazzi con disabilità e non, provenienti da tutta Italia, per discutere su cosa per noi significa inclusività a scuola. Ci siamo confrontati sui seguenti temi: “Accessibilità, Vita scolastica, La nostra realizzazione personale, come individui e cittadini”. Vorremmo condividere con voi il frutto della nostra discussione e sottoporvi alcune proposte. Accessibilità Vorremmo: scuole costruite con architetture che tengano conto delle esigenze di apprendimento e socializzazione di tutti. Insegnanti esperti e competenti nell’uso delle tecnologie. poter accedere a tutti gli ordini di scuola, senza che le nostre scelte siano condizionate dalle nostre diversità. Materiali didattici, libri di testo e tecnologie che siano adatte ai singoli bisogni di tutti, accessibilità delle informazioni per tutti. Vita scolastica Vorremmo: maggiore informazione sulle disabilità e che aumenti il coinvolgimento e la sensibilità di tutti coloro che sono a scuola a partire dai compagni di classe. Che ci siano dati spazi e tempi per la socializzazione, per farci conoscere per come siamo e non solo per la nostra diversità. Che ci sia una formazione adeguata non solo per i docenti ma anche per tutto il personale della scuola. per i docenti, una preparazione adeguata e mirata anche sulle singole disabilità. Una didattica più flessibile, che privilegi le attività laboratoriali, non soltanto lo studio delle materie. Che ci sia maggiore flessibilità anche negli spazi, nei tempi, nell’organizzazione oraria e del gruppo classe per adeguarsi alle esigenze degli studenti. Che i docenti sappiano individuare le nostre potenzialità e collaborino insieme a tutte le nostre figure di riferimento per progettare percorsi di educazione e di vita basati su di esse. La nostra realizzazione personale Vorremmo: Che il contesto scolastico sia adeguato a favorire la nostra autonomia personale e la nostra crescita individuale. Che la scuola ci fornisca le giuste competenze per accedere al mondo del lavoro. Che aumentino le possibilità di fare stage e che si agevolino le aziende in modo che ci possano ospitare. Che la scuola ci fornisca informazioni accessibili per l’orientamento nel passaggio dalla scuola al mondo del lavoro. Che vengano fornite competenze di cittadinanza per tutti. Vogliamo poterci muovere nel mondo come individui e come cittadini. Proposte Vi proponiamo, infine, di fare in modo: Che si abbia particolare attenzione all’accoglienza a scuola, che le aule e gli spazi siano gradevoli e ci facciano sentire a nostro agio. Che ci sia un clima favorevole per noi e attento alle nostre esigenze. Che aumentino le competenze per l’inclusività di tutti quelli che lavorano a scuola, anche attraverso corsi di formazione sulle diverse disabilità. Che aumenti l’informazione e la consapevolezza di tutti, favorendo la capacità di tutti ad accogliere. Che sia favorita la nostra rappresentatività. Che le scuole accolgano le associazioni e che le associazioni propongano di più alle scuole le loro attività. Che siano promosse attività extracurricolari inclusive in modo da poterle fare tutti insieme. Che siano progettati percorsi di vita affinché possiamo acquisire autonomia personale e competenze spendibili concretamente nel mondo del lavoro.

THE EUROPEAN ACCESSIBILITY ACT IS FINALLY PUBLISHED

THE EUROPEAN ACCESSIBILITY ACT IS FINALLY PUBLISHED

What does it mean for 80 million people with disabilities in Europe?

Brussels, 2 December 2015 | Today the European Commission published the European Accessibility Act. EDF welcomes this long-awaited piece of legislation that has been at the centre of its Freedom of Movement campaign for over three years.

Persons with disabilities currently face barriers to free movement within the EU on an equal basis with others. The European Accessibility Act has great potential to bring a positive change. The Act, which takes the form of a Directive, will have a major influence on the accessibility of goods and services for persons with disabilities in the EU.

The publication of the proposal follows the recommendations made by the UN Committee on the Rights of Persons with Disabilities earlier in September calling on the EU to adopt the Accessibility Act as a step towards better implementation of the UN Convention on the Rights of Persons with Disabilities (UN CRPD).

EDF President, Yannis Vardakastanis, stated: “We highly appreciate that Commissioner Thyssen has delivered on her commitment to publish the Act this year. Tomorrow is the International Day of Persons with Disabilities focusing on access and empowerment. The Act can contribute to the empowerment of persons with disabilities to better enjoy the freedom of movement of persons, goods and services in the European Single Market. For many years, the Act has been a top priority for EDF and its members through our Freedom of Movement campaign. In the coming weeks and months EDF and its members will work together with the EU institutions, partner organisations and other stakeholders to make this piece of legislation meaningful for 80 million people with disabilities in Europe”.

WHAT NEXT?

The Commission has planned an initial consultation period of 8 weeks in which stakeholders can give their feedback and in which EDF will participate. It will be followed by the regular legislative procedure involving the European Parliament and the Council of the European Union.

In the meantime, EDF is now working on a more detailed analysis of the text. A comprehensive position will be published soon.

Porte aperte al territorio, eventi e un concorso: al via la Settimana del Piano Scuola digitale

da Il Sole 24 Ore

Porte aperte al territorio, eventi e un concorso: al via la Settimana del Piano Scuola digitale

di Alessia Tripodi

Si parte il 7 dicembre. L’iniziativa lanciata dal Miur per raccontare e approfondire i temi della didattica Web premia con oltre 7mila euro i migliori video realizzati dai ragazzi

Scuole aperte per raccontare a genitori, associazioni e cittadini la didattica hi-tech che già esiste e quella che verrà. E un concorso per premiare i migliori video realizzati dai ragazzi. Si svolgerà dal 7 al 15 dicembre negli istituti italiani la Settimana del Piano Scuola digitale, l’iniziativa lanciata dal Miur per raccontare e approfondire i temi della strategia per la didattica hi-tech contenuta nella legge sulla «Buona Scuola» e lanciata a fine novembre dal ministro Stefania Giannini. Lezioni di coding, flash mob, attività laboratoriali, gare di robotica: sono alcune delle attività che le scuole potranno organizzare nel corso della sette giorni hi-tech, grazie anche al «kit» di partecipazione inviato oggi dal Miur a tutti gli istituti.

Sette giorni di appuntamenti
Nel corso della Settimana le scuole si animeranno durante le attività scolastiche, ma anche in orario pomeridiano. Saranno organizzati momenti di dibattito e confronto sui temi del Piano Scuola Digitale, convegni informali con la partecipazione di enti locali, associazioni, fondazioni e aziende. Le scuole potranno organizzare visite ai loro ambienti digitali e gli istituti della stessa provincia potranno gemellarsi e ospitare momenti aperti alle famiglie durante i quali presentare il loro modello di innovazione didattica. Sarà possibile anche collegarsi con scuole europee che abbiano maturato esperienze di eccellenza nel digitale per condividere suggerimenti e progetti.
La Settimana del Piano Digitale, spiega Viale Trastevere, si svolgerà in concomitanza con la Settimana Internazionale dell’Ora del Codice, alla quale il Miur aderisce con l’iniziativa di coding «Programma il Futuro», sviluppata in partenariato con il Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica). Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito www.programmailfuturo.it .
Tutti gli eventi della Settimana digitale potranno essere registrati dalle scuole su una apposita piattaforma entro il 7 dicembre prossimo. Il Miur renderà poi nota la mappatura delle iniziative.

Il concorso
Le scuole di ogni e grado che aderiscono alla Settimana digitale avranno tempo fino alle 23.59 del 7 dicembre 2015 anche per iscriversi al concorso #ilmioPNSD. I videoclip potranno essere caricati, sulla stessa pagina web dell’iscrizione, entro le 23.59 del 18 dicembre 2015. Le clip dovranno avere una durata massima di 180 secondi. La commissione esaminatrice dei lavori assegnerà 7.170 euro alla scuola prima classificata e 6.000 euro a ciascuna delle istituzioni scolastiche classificate dal II al V posto. I fondi potranno essere utilizzati per l’acquisto di hardware e strumenti informatici.
Il nuovo sito del Piano Scuola Digitale:
www.istruzione.it/scuola_digitale/index.html

Concorso prof, in arrivo il bando. In palio 63 mila posti per soli abilitati

da Corriere della sera

Concorso prof, in arrivo il bando. In palio 63 mila posti per soli abilitati

La data del 1° dicembre, prevista dalla legge 107, non potrà essere rispettata: i tecnici sono ancora al lavoro per definire gli ultimi dettagli per assegnare i punteggi e valorizzare l’esperienza di servizio dei precari, esclusi dalla prima tornata di assunzioni

Valentina Santarpia

Slitta di qualche giorno la pubblicazione dell’attesissimo bando con i dettagli per partecipare al prossimo concorsone della scuola. A fissare la data del 1° dicembre era la legge di riforma della «Buona scuola» di Renzi, che precisava che si sarebbe trattato di «un concorso per titoli ed esami per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente per istituzioni scolastiche ed educative statali per la copertura di tutti i posti vacanti e disponibili nell’organico dell’autonomia, nonché per i posti che si rendano tali nel triennio». Ma i tempi di elaborazione del bando sono stati più complicati del previsto: «L’iter, come sempre nel nostro Paese, è complesso, ci sono vari atti formali in corso- ha confermato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini a margine della sua visita a Job&Orienta a Veronafiere -L’1 dicembre è martedì prossimo, se non sarà l’1 sarà il 2, ma siamo in dirittura d’arrivo», assicura il ministro. Ma secondo fonti bene informate la pubblicazione potrebbe slittare fino alla prossima settimana: «Entro dicembre comunque il bando sarà pronto», assicurano.

Le prove: «Più pratica che teoria»

Secondo le stime, saranno duecentocinquantamila i partecipanti al prossimo concorso. I precari lasciati a casa dal maxi piano di assunzioni scattato il 1° settembre scalpitano. Dovrebbero essere proprio loro i destinatari «privilegiati» della prossima procedura concorsuale, che prevede circa 63.700 posti, divisi tra scuola dell’infanzia (6800), primaria (15900), scuola secondaria di I grado (13800), secondaria di II grado (16300), sostegno (10900). Parte di questi posti deriva dalle cattedre non assegnate nelle fasi precedenti del piano di assunzioni, circa 15mila. Il concorso sarà riservato solo agli abilitati, e prevede una prova preselettiva solo per gli aspiranti maestri e insegnanti di scuola primaria, ma non per i candidati insegnanti di scuola secondaria di I e II grado. Nello specifico, infatti, ci saranno tre bandi diversi: uno destinato a prof di scuola materna e elementare, un altro per i docenti di scuole medie e superiori, il terzo per il sostegno. Le prove si svolgeranno in primavera, e consisteranno in un compito scritto e un colloquio orale che saranno fortemente incentrati, più che sul nozionismo, sulla capacità di stare in classe e tenere una lezione. «Visto che si tratta di insegnanti già abilitati, sarebbe inutile e umiliante far perdere tempo sulle materie della classe di concorso, che conoscono bene: è più importante dimostrare che sanno scrivere un modulo didattico, tenere una lezione in maniera interessante, creare collegamenti e approfondimenti», spiega Simona Flavia Malpezzi, la deputata Pd che è una delle anime della riforma. Le procedure del concorso dovrebbero terminare entro l’estate, per poter assumere i nuovi insegnanti a settembre. Per poter arrivare al numero dei 90 mila assunti nel triennio, poi si attingerà alle Graduatorie ad esaurimento, dove ancora aspettano i 23 mila maestri in attesa della legge delega sullo 0-6.

I titoli: di studio e di servizio

Come per ogni concorso, i titoli presentati daranno un punteggio aggiuntivo, oltre a quello conquistato durante le prove. I punteggi più alti saranno quelli dati dal titolo di abilitazione all’insegnamento, conseguito sia con i percorsi di abilitazione tramite procedure selettive pubbliche per titoli ed esami, sia con specifica laurea magistrale o a ciclo unico; e il servizio prestato a tempo determinato, per un periodo continuativo non inferiore a 180 giorni, nelle istituzioni scolastiche ed educative di ogni ordine e grado. L’obiettivo è cercare di assorbire quanto più possibile nella scuola gli insegnanti con più di 36 mesi di servizio: così l’Italia, che aveva subito una sentenza della Corte europea di giustizia proprio un anno fa per abuso di uso dei precari nella scuola, si rimette nei binari della legalità. Tant’è vero che la commissione Ue ha già archiviato la procedura verso il nostro Paese, che così non va incontro a sanzioni. «Il concorso è un altro passo fondamentale – ha ricordato la Giannini – perché è il ripristino della Costituzione». «È il lavoro a scuola con selezione di qualità per giovani».

Le nuove classi di concorso

Il concorso si baserà solo sulle nuove classi di concorso, che sono in fase di definizione in commissione Istruzione al Senato. Il provvedimento vero e proprio verrà emanato dal prossimo Consiglio dei ministri, ma si sa già che accorpa alcune classi concorsuali esistenti e ne prevede di nuove, per gli indirizzi nuovi del Liceo musicale e coreutico. e nuove 11 classi di concorso che verranno istituite: 1) A-23: Lingua italiana per discenti di lingua straniera; 2)A-35: Scienze e tecnologie della calzatura e della moda; 3) A-36: Scienze e tecnologia della logistica; 4) A-53: Storia della musica; 5) A-55: Strumento musicale negli istituti di istruzione secondaria di II grado tl; 6) A-57: Tecnica della danza classica; 7) A-58: Tecnica della danza contemporanea; 8) A-59: Tecniche di accompagnamento alla danza; 9) A-63: Tecnologie musicali; 10) A-64: Teoria, analisi e composizione; 11) A-65: Teoria e tecnica della comunicazione.

Con più assunti, più supplenti

da ItaliaOggi

Con più assunti, più supplenti

Previsti 50mila nuovi contratti a termine nel mese di dicembre

Il piano straordinario di assunzioni fa aumentare i supplenti. L’incremento del numero dei contratti a termine si avvicinerà di molto a quello delle immissioni in ruolo da graduatoria a esaurimento (Gae): circa 50mila posti.

Per ogni immissione in ruolo disposta nelle fasi B e C, traendo gli aventi diritto dalle graduatorie a esaurimento, l’amministrazione scolastica ha dovuto o dovrà disporre una supplenza almeno fino al 30 giugno.

Ciò vale sia nel caso in cui il docente abbia preso servizio subito dopo la stipula del contratto preliminare (la cosiddetta individuazione) sia che abbia optato per il differimento della presa di servizio al giorno successivo il decorso del termine del contratto di supplenza in essere.

Fanno eccezione i neoimmessi in ruolo disoccupati all’atto dell’individuazione e i liberi professionisti. Ma si tratta di una minoranza che non dovrebbe superare il 10% dei nuovi assunti nella fase B e nella Fase C. Che in tutto sono circa 63mila: 8.525 nella fase B e circa 55mila nella fase C appena conclusa. Minoranza che sarebbe concentrata tra i docenti vincitori dell’ultimo concorso ordinario (di solito disoccupati perché più giovani e non inclusi nelle Gae) e gli insegnanti delle classi di concorso professionali, sulle quali insegnano avvocati, commercialisti, ingegneri e architetti: generalmente, precari di lungo corso, che negli ultimi anni hanno visto progressivamente ridursi le possibilità di lavorare nella scuola e hanno dovuto optare per la libera professione.

Resta il fatto, però, che un incremento così massiccio del numero dei supplenti, ad anno scolastico inoltrato, non si era mai visto.

E sta mettendo a dura prova gli uffici scolastici, che hanno appena terminato le immissioni in ruolo e tra pochi giorni, nel mese di dicembre, dovranno procedere ad organizzare una ulteriore megatornata di nomine a tempo determinato.

Più o meno come accadeva prima dell’avvento del decreto legge 255/2001: il provvedimento con il quale vene introdotto l’obbligo di anticipare le assunzioni dei supplenti apponendo come termine finale delle operazioni il 31 luglio (si veda l’articolo 4). Termine fatto slittare, successivamente, al 31 agosto.

I posti da destinare a supplenza insorgeranno per effetto di due situazioni direttamente collegate alle immissioni in ruolo. La prima è quella del docente che lascia la supplenza in corso per prendere servizio tempestivamente nella sede che gli è stata assegnata dall’ufficio a seguito dell’immissione in ruolo.

La seconda è quella del docente che, in sede di immissione in ruolo, opti per il differimento della presa di servizio al giorno successivo alla data di scadenza del termine del contratto di supplenza: 1° luglio per i titolari di contratto di supplenza fino al 30 giugno e 1° settembre per i titolari di supplenza annuale (fino al 31 agosto).

Nel caso del docente che abbia lasciato l’incarico di supplenza per prendere il ruolo, se la supplenza era almeno fino al 30 giugno, la competenza sul reclutamento del nuovo supplente è dell’ufficio scolastico. Che dovrà provvedere con una convocazione ad hoc, e dovrà individuarlo scorrendo le graduatorie a esaurimento.

Idem per quanto riguarda i posti dell’organico di potenziamento lasciati liberi fino al 30 giugno o fino al 31 agosto, qualora i titolari abbiano optato per il differimento della presa di servizio. Anche in questo caso, gli uffici dovranno scorrere le graduatorie a esaurimento.

Nel caso in cui i neoimmessi in ruolo abbiano lasciato una supplenza breve o fino a nomina dell’avente diritto, la competenza sull’assunzione rimarrà in capo al dirigente scolastico della scuola dove si sia verificata la disponibilità.

Qualora l’ufficio non dovesse riuscire ad individuare un avente diritto a ricevere la proposta di assunzione con contratto a termine per esaurimento delle graduatoria, la patata bollente ritornerà nelle mani dei dirigenti scolastici. Che dovranno individuare gli aventi diritto scorrendo le graduatorie di istituto.

Nel caso in cui una scuola dovesse esaurirsi anche la graduatoria di istituto, il dirigente interessato dovrà scorrere le graduatorie delle scuole viciniori.

Infine, se proprio non dovesse essere possibile reperire un supplente, il dirigente scolastico dovrà trarre l’avente titolo tra coloro che abbiano presentato la cosiddetta messa a disposizione. Avendo cura di graduare gli aspiranti applicando le disposizioni sui punteggi valide per le graduatorie di istituto.

Fin qui le operazioni di individuazione degli aventi diritto e relativa stipula del contratto preliminare. Per quanto riguarda, invece, la sottoscrizione del contratto individuale di lavoro in senso stretto, le relative operazioni saranno a carico degli uffici di segreteria delle scuole.

A questo proposito, il ministero dell’istruzione ha emanato una nota il 26 novembre scorso, con la quale ha spiegato come si dovrà procedere a seconda delle varie situazioni (prot. 4573). Ed ha chiarito, in particolare, che a coloro che saranno immessi in ruolo da diverso grado di istruzione, la sede dovrà essere assegnata sotto forma di utilizzazione.

Sempre più didattica in classe a base di informatica e web

da La Tecnica della Scuola

Sempre più didattica in classe a base di informatica e web

Il computer è sempre più presente nelle scuole italiane: lo conferma il focus “Le dotazioni multimediali per la didattica nelle scuole“, pubblicato sul sito del Miur.

È significativo che nello scorso anno scolastico vi sia stato un “incremento generalizzato” delle dotazioni tecnologiche disponibili per la didattica nei laboratori e nelle aule delle scuole statali italiane, rispetto all’anno precedente, si legge nel focus.

Nei nostri istituti sono complessivamente presenti 65.650 laboratori. Di questi, il 43,6% è dotato di Lim (le lavagne multimediali) e il 16,9% di proiettori interattivi. Mediamente ciascun laboratorio dispone di 9 computer. L’82,5% dei laboratori delle scuole statali è collegato in rete (cablata o wireless).

Per quel che riguarda le dotazioni nelle aule, il 41,9% dispone di Lim, il 6,1% di proiettori interattivi. Circa il 70% delle aule è connesso in rete (cablata o wireless).

Bisogna tener presente che i dispositivi in grado di consentire la connessione alla rete in modalità wireless sono presenti in ambienti comuni (come ad esempio i corridoi), garantendo in tal modo la “copertura” anche di diverse aule con un singolo access point. Si registra un netto aumento delle aule che dispongono della Lim, a prescindere dal livello scolastico.

Sempre il Miur fa presente che tali tecnologie informatiche, con l’interazione di “dispositivi leggeri”, come tablet o smartphone, permetteranno di creare ambienti sempre più flessibili per una didattica digitale.

Ecco gli altri dati. Il 41,1% delle scuole ha più di 10 computer o dispositivi mobili per la didattica (a uso docenti e/o studenti), il 7,9% delle scuole dispone di un solo computer per la didattica e il 9,8% degli istituti scolastici non ne dispone affatto.

La maggioranza degli studenti (62%) frequenta il 41,1% di scuole con più tecnologie in aula, mentre solo il 9,2% di studenti è iscritto presso scuole in cui la didattica in aula non può fruire delle potenzialità delle tecnologie.

La regione in cui la situazione è più favorevole risulta l’Emilia Romagna, dove gli alunni che si trovano in scuole poco attrezzate (pari al 7%) sono solo il 3% del totale, mentre il 74% frequenta le scuole con maggiore dotazione tecnologica.

Sono ormai una realtà consolidata i servizi di dematerializzazione, nell’ambito del processo di digitalizzazione nella P. A.

Il 99,3% delle scuole statali e il 67,6% delle paritarie ha un sito web.

Per quel che riguarda il servizio di comunicazione scuola-famiglia on line, questo è attivo nel 58,3% degli istituti statali e nel 49,7% di quelli paritari.

Dal 7 al 15 dicembre la settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale

da La Tecnica della Scuola

Dal 7 al 15 dicembre la settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale

Scuole con laboratori aperti, gare d’innovazione e concorsi per ragazzi: è il programma della settimana di eventi per raccontare e approfondire i temi del Piano Nazionale Scuola Digitale.

Il Piano, lanciato a fine novembre dal Miur, entra ora nel vivo: dal 7 al 15 dicembre, in corrispondenza della Settimana internazionale dell’Ora del codice, le scuole italiane apriranno infatti le loro porte e i loro laboratori a genitori, associazioni e cittadini per raccontare l’innovazione che esiste già e le novità che saranno attivate con l’attuazione del Piano.

La settimana è promossa dal Miur, che il 1° dicembre ha inviato alle istituzioni scolastiche un ‘kit’ per l’organizzazione degli eventi. Il Miur lancia anche un concorso, #ilmioPNSD, che premierà i cinque video girati dai ragazzi che riusciranno ad illustrare con più efficacia e creatività le attività svolte dal 7 al 15 dicembre nei loro istituti.

Le attività della settimana

Nel corso della Settimana le scuole si animeranno durante le attività scolastiche, ma anche in orario pomeridiano. Saranno organizzati  momenti di dibattito e confronto sui temi del Piano Scuola Digitale, convegni informali con la partecipazione di Enti locali, Associazioni, Fondazioni e aziende. Le scuole potranno aprire le proprie strutture organizzando visite ai loro ambienti digitali. Istituti della stessa provincia potranno gemellarsi e ospitare, nelle palestre o in aula magna, momenti aperti alle famiglie durante i quali presentare il loro modello di innovazione didattica. Sarà possibile anche collegarsi con scuole europee che abbiano maturato particolari esperienze nel digitale per condividere suggerimenti e progetti.

La Settimana del PNSD avverrà in concomitanza con la Settimana Internazionale dell’Ora del Codice, alla quale il Miur aderisce con l’iniziativa Programma il Futuro, sviluppata in partenariato con il Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica). Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito www.programmailfuturo.it. Lezioni di coding, gare di robotica o attività laboratoriali, flash-mob di promozione del PNSD sono fra le attività che potranno essere organizzate per coinvolgere i ragazzi. Tutti gli eventi della Settimana potranno essere registrati dalle scuole su una apposita piattaforma entro il 7 dicembre prossimo. Il Miur renderà poi nota la mappatura delle iniziative.

Il concorso

Le scuole di ogni e grado che aderiscono alla Settimana del PNSD avranno tempo fino alle 23.59 del 7 dicembre 2015 anche per iscriversi al concorso #ilmioPNSD. I videoclip potranno essere caricati, sulla stessa pagina web dell’iscrizione, entro le 23.59 del 18 dicembre 2015. Le clip dovranno avere una durata massima di 180 secondi. La commissione esaminatrice dei lavori assegnerà 7.170 euro alla scuola prima classificata e 6.000 euro a ciascuna delle istituzioni scolastiche classificate dal II al V posto. I fondi potranno essere utilizzati per l’acquisto di hardware e strumenti informatici.

Sono solo lo 0,5% le classi digitali

da La Tecnica della Scuola

Sono solo lo 0,5% le classi digitali

P.A.

Portare l’innovazione della rete nella scuola italiana, puntando alla formazione digitale di studenti, insegnanti e dirigenti scolastici. Un cambio di passo che però, ad ora, si confronta con appena 1.500 classi 2.0, circa lo 0,5% su un totale di 326.000, con il 35% della didattica svolta ancora con libri cartacei e ben il 36% degli insegnanti con un urgente bisogno di formazione digitale.

Per questo, Microsoft si è ‘alleata’ con il Miur e ha lanciato l’Edu Day, grande evento di informazione-formazione che la società tecnologica dedica al mondo della scuola italiana e che presto esporterà anche in altri Paesi europei. L’iniziativa, che si inserisce nella cornice dell’attuazione del protocollo d’Intesa siglato con il ministero dell’Istruzione, per la digitalizzazione del sistema scolastico, ha ospitato, allo Spazio Roma Eventi in Piazza di Spagna, oltre 600 tra studenti, docenti e dirigenti scolastici di tutta Italia.

“Noi pensiamo che c’è un modo diverso per fare scuola, un modo più moderno dove la tecnologia aiuta studenti e professori a creare un modello alternativo di insegnare e di imparare” ha evidenziato all’Adnkronos l’ad di Microsoft Italia, Carlo Purassanta. “Lo vediamo da tanti anni -ha spiegato- con i premi che diamo sull’eccellenza scolastica digitale. E quello che osserviamo è che serve un cambio di mentalità, che professori e studenti che si mettano insieme e definiscano progetti innovativi su come realizzare nuovi contenuti per studiare”.

Con l’Edu Day, ha aggiunto Purassanta, “stiamo raccontando come raggiungere questi obiettivi con la tecnologia e stiamo raccontando a professori e allievi come la tecnologia può cambiare verso all’insegnamento e allo studio”. L’Edu Day 2015 di Roma, ha sottolineato ancora il numero uno di Microsoft Italia, “è il primo di questi eventi, altri ne seguiranno”. Insieme all’ad di Microsoft, sono saliti sul palco, gli ideatori del Miur del Piano per la Scuola Digitale, Damien Lanfrey e Donatella Solda, insieme a Francesco del Sole, nuovo responsabile della divisione Education di Microsoft Italia che ha fortemente voluto l’Edu Day.

Obiettivo dell’evento di Microsoft e Miur è stato quindi di esplorare esigenze, pratiche di successo e nuove sfide per il mondo della scuola, attraverso le testimonianze di manager e di docenti che hanno sperimentato con successo l’innovazione nelle loro attività didattiche. Al centro dell’impegno di Microsoft, ha detto Francesco del Sole, nuovo responsabile della divisione Education di Microsoft Italia, “c’è il sostegno alle attività di didattica” anche con “videogiochi come Minecraft” che “entra in classe per insegnare matematica e storia, coding e gestione dei dati”.

Capitolo chiave quello di imparare divertendosi, visto che uno studio di Idc ha evidenziato come l’introduzione di alcune tecnologie potrebbe aiutare i docenti a recuperare il 68% del tempo perso in attività time-consuming non efficaci.

Fase C: come richiedere la validità dell’anno di prova mentre si è impegnati nella supplenza

da La Tecnica della Scuola

Fase C: come richiedere la validità dell’anno di prova mentre si è impegnati nella supplenza

L.L.

Le istanze vanno presentate all’Ufficio scolastico provinciale o al Dirigente scolastico della scuola in cui si sta svolgendo la supplenza?

Innanzitutto vediamo cosa dice a tale proposito la circolare sul periodo di formazione e prova, la C.M. n. 36167 del 5/11/2015: in caso di differimento della presa di servizio (quindi anche per gli assunti delle fasi B e C), il periodo di formazione e prova può essere svolto, nell’anno scolastico di decorrenza giuridica della nomina, anche presso l’istituzione scolastica statale ove è svolta una supplenza annuale o sino al termine delle attività didattiche, purché su medesimo posto o classe di concorso affine. Per classi di concorso affini si devono intendere quelle comprese negli ambiti disciplinari di cui al D.M. n. 354/1998 ove il servizio sia effettuato nello stesso grado d’istruzione della classe di concorso di immissione in ruolo.

Sino alla ridefinizione delle classi di concorso e comunque per l’anno scolastico 2015/2016, il periodo di prova può essere svolto, su istanza dell’interessato e dietro specifica autorizzazione del dirigente dell’ambito territoriale dove il neoassunto docente presta servizio come supplente, anche sulla base dei seguenti criteri:

  • la supplenza su posto di sostegno per la scuola dell’infanzia e per la scuola primaria è valida indifferentemente ai fini dello svolgimento del periodo di prova su posto di sostegno per la scuola dell’infanzia o primaria;
  • la supplenza su posto di sostegno per la scuola secondaria di primo e di secondo grado è valida indifferentemente ai fini dello svolgimento del periodo di prova su posto di sostegno per la scuola secondaria di primo e di secondo grado;
  • per le classi di concorso, la supplenza è valida sullo specifico grado di istruzione e in considerazione della corrispondenza degli insegnamenti impartiti con gli insegnamenti relativi alla classe di concorso di immissione in ruolo;
  • la supplenza su posto di sostegno è valida ai fini dello svolgimento del periodo di prova anche su posto comune e viceversa, nel medesimo ordine e grado di scuola.

L’attività di formazione, è comunque svolta con riferimento al posto o alla classe di concorso di immissione in ruolo.

Quindi, l’interessato deve avanzare apposita istanza. Ma a chi?

A titolo esemplificativo, si riportano le indicazioni fornite da due Uffici scolastici, precisando che è sempre opportuno visionare il sito dell’Ufficio scolastico di pertinenza e attenersi alle sue indicazioni.

Queste le indicazioni fornite dall’USR Campania:

“I docenti interessati a chiedere l’autorizzazione di cui sopra, potranno compilare il format allegato ed inoltrarlo all’Ufficio di Ambito Territoriale di competenza entro il 03 dicembre 2015. Sarà cura degli Uffici di Ambito Territoriale:

  • inviare, alle sedi di servizio dei docenti richiedenti, il format con, in calce, l’eventuale autorizzazione;

  • inoltrare, entro il giorno 11 dicembre 2015, gli elenchi dei docenti autorizzati all’Ufficio III dell’USR Campania, utilizzando il seguente indirizzo di posta elettronica annamaria.dinocera@istruzione.it

Occorre ricordare che il periodo di formazione e prova può essere svolto, nell’anno scolastico di decorrenza giuridica della nomina, anche presso l’istituzione scolastica statale ove è svolta una supplenza annuale o sino al termine delle attività didattiche, purché su medesimo posto o classe di concorso affine. Per “classi di concorso affini” si devono intendere quelle comprese negli ambiti disciplinari di cui al D.M. n.354/1998, ove il servizio sia effettuato nello stesso grado d’istruzione della classe di concorso di immissione in ruolo (come previsto dall’art. 3 comma 5 lettera c del D.M. n.850/2015). In tali casi l’autorizzazione è di competenza del Dirigente Scolastico della scuola di servizio”.

L’USP di Torino scrive:

“L’unica procedura autorizzata per far fronte alle istanze dei supplenti neo assunti in ruolo volte a far valere il periodo di prova già nell’anno scolastico di decorrenza giuridica della nomina (2015/16) è la seguente:

  • l’istanza va presentata al Dirigente della scuola presso la quale si presta servizio di supplenza (e non anche a quest’Ambito territoriale).
  • Sarà poi cura del Dirigente scolastico comunicare a quest’Ufficio il nominativo del docente e ciò senza inviare la domanda, ma compilando semplicemente il prospetto allegato (già trasmessovi con circ. n. 405 del 24/11/2015) ed inviandolo al seguente indirizzo di posta: .

Si chiede alle SS.LL. di procedere tempestivamente all’adempimento di cui sopra e comunque non oltre il 2 dicembre 2015”.

Un bando per le scuole per promuovere il Made in Italy

da La Tecnica della Scuola

Un bando per le scuole per promuovere il Made in Italy

L.L.

Il Miur ha lanciato in questi giorni il Programma “Made in Italy – Un modello educativo” che prevede uno stanziamento di tre milioni di euro per gli istituti di ogni ordine grado (costituiti anche in reti di scuole).

Il progetto, che rientra nell’ambito del Piano nazionale per la promozione della cultura del Made in Italy, si rivolge alle scuole che potranno partecipare inviando progetti originali e innovativi attraverso i quali proporre iniziative in grado di ricostruire e valorizzare le radici culturali del proprio territorio tramite le arti, il cinema, il teatro, la musica, il design, la moda, l’artigianato locale, la cucina, i prodotti agroalimentari e audio-video.  Progetti che guardano alla migliore tradizione nazionale, ma con una apertura anche a livello europeo e internazionale.

Le istituzioni scolastiche possono presentare la proposta di progetto anche in forma di partenariato, costituito territorialmente. In tal caso le scuole partecipanti dovranno individuare l’istituto capofila presso il quale far disporre il relativo finanziamento.

La presentazione dei progetti è consentita fino al termine del 10 dicembre 2015.

Tutte le indicazioni sono contenute nella Nota prot.n. 1275 del 25 novembre 2015.

La Buona Scuola un’occasione persa per un cambio strutturale del sistema?

da tuttoscuola.com

La Buona Scuola un’occasione persa per un cambio strutturale del sistema?

Il tradizionale appuntamento dell’OCSE di presentazione dello stato di salute dell’istruzione nei Paesi e del mondo e, in particolare, in quelli dell’Unione europea non ha portato, ancora una volta grandi sorprese per la situazione nazionale che ci vede complessivamente sotto la media generale.

Corrado Passera, già ministro nel governo Monti e ora a capo del movimento Italia unica, ha riconosciuto, fuori dal coro dei critici di professione, che i mali e i ritardi della scuola italiana vengono da lontano e non sono imputabili al governo di turno.

Ma ha anche aggiunto che, a suo parere, forse, questo governo ha perso un’occasione con la riforma della Buona scuola per rimediare a criticità strutturali del sistema e per tentare di invertire decisamente la rotta verso una significativa innovazione del nostro sistema d’istruzione.

Forse le critiche di Passera sono intempestive, perché molto della riforma del nostro sistema potrà venire anche con le norme delegate che su otto settori centrali del sistema dovranno essere emanate entro i prossimi diciotto mesi (anzi 14 mesi perché i primi quattro mesi sono stati impegnati per gettare le premesse e l’impianto dei futuri provvedimenti legislativi).

Se i decreti delegati che verranno emanati si limiteranno a razionalizzare l’esistente senza incidere sostanzialmente nel cambiamento, Passera avrà ragione, dimostrandosi buon profeta, ma se responsabilmente i decisori politici vorranno riflettere sulle sue parole, potranno operare fin d’ora per modifiche radicali, capaci di rimediare a pesanti criticità, come quella, ad esempio, dei neet di casa nostra (Not in Education, Employment or Training“, persone non impegnate nello studio, nel lavoro e nella formazione) messe in evidenza dal rapporto OCSE.

7-15 dicembre: settimana della Scuola Digitale

da tuttoscuola.com

7-15 dicembre: settimana della Scuola Digitale
Nelle scuole laboratori aperti, gare di innovazione e un concorso per ragazzi

Una settimana di eventi e iniziative nelle scuole per raccontare e approfondire i temi del Piano Nazionale Scuola Digitale lanciato a fine novembre dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini.

Dal 7 al 15 dicembre, in corrispondenza della Settimana internazionale dell’Ora del codice (leggasi coding, NdR), le scuole italiane apriranno le loro porte e i loro laboratori a genitori, associazioni e cittadini per raccontare l’innovazione che esiste già e le novità che saranno attivate con l’attuazione del Piano.

La settimana è promossa dal Ministero dell’Istruzione che oggi ha inviato alle istituzioni scolastiche un ‘kit’ per l’organizzazione degli eventi. Il Miur lancia anche un concorso, #ilmioPNSD, che premierà i cinque video girati dai ragazzi che riusciranno ad illustrare con più efficacia e creatività le attività svolte dal 7 al 15 dicembre nei loro istituti.

Le attività della settimana

Nel corso della Settimana le scuole si animeranno durante le attività scolastiche, ma anche in orario pomeridiano. Saranno organizzati  momenti di dibattito e confronto sui temi del Piano Scuola Digitale, convegni informali con la partecipazione di Enti locali, Associazioni, Fondazioni e aziende. Le scuole potranno aprire le proprie strutture organizzando visite ai loro ambienti digitali. Istituti della stessa provincia potranno gemellarsi e ospitare, nelle palestre o in aula magna, momenti aperti alle famiglie durante i quali presentare il loro modello di innovazione didattica. Sarà possibile anche collegarsi con scuole europee che abbiano maturato particolari esperienze nel digitale per condividere suggerimenti e progetti.

La Settimana del PNSD avverrà in concomitanza con la Settimana Internazionale dell’Ora del Codice (o coding, vedi sopra), alla quale il Miur aderisce con l’iniziativa Programma il Futuro, sviluppata in partenariato con il Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica). Ulteriori informazioni sono reperibili sul sitowww.programmailfuturo.it. Lezioni di coding, gare di robotica o attività laboratoriali, flash-mob di promozione del PNSD sono fra le attività che potranno essere organizzate per coinvolgere i ragazzi. Tutti gli eventi della Settimana potranno essere registrati dalle scuole su una apposita piattaforma entro il 7 dicembre prossimo. Il Miur renderà poi nota la mappatura delle iniziative.

Il concorso

Le scuole di ogni e grado che aderiscono alla Settimana del PNSD avranno tempo fino alle 23.59 del 7 dicembre 2015 anche per iscriversi al concorso #ilmioPNSD. I videoclip potranno essere caricati, sulla stessa pagina web dell’iscrizione, entro le 23.59 del 18 dicembre 2015. Le clip dovranno avere una durata massima di 180 secondi. La commissione esaminatrice dei lavori assegnerà 7.170 euro alla scuola prima classificata e 6.000 euro a ciascuna delle istituzioni scolastiche classificate dal II al V posto. I fondi potranno essere utilizzati per l’acquisto di hardware e strumenti informatici.

Il nuovo sito del Piano Scuola Digitale:

http://www.istruzione.it/scuola_digitale/index.html

Toccafondi: Già 270mila ragazzi in alternanza

da tuttoscuola.com

Toccafondi: Già 270mila ragazzi in alternanza

Fare alternanza scuola-lavoro per tutti gli studenti del terzo anno è una sfida grande, ma molto utile, una sfida che va affrontata e vinta“. Questo quanto dichiarato da Gabriele Toccafondi, Sottosegretario al Miur, oggi al seminario nazionale “L’Alternanza scuola lavoro nei licei. Opportunità, esempi e proposte operative per i percorsi liceali”, organizzato dalla Direzione per gli Ordinamenti del Miur alla quale hanno partecipato circa 200 licei da tutta Italia.

Proprio perché è utile per i ragazzi, i recentissimi dati del monitoraggio ci dicono che l’alternanza, molte scuole, compresi non pochi licei, già la fanno (dati as 2014/2105): il 68% dei professionali, il 56% tecnici e il 28% nei licei (+67% rispetto anno precedente). Per un totale di 270.500 studenti il 10% in più, per un totale di 11.580 percorsi +13% rispetto all’anno precedente. Oggi durante il seminario – conclude Toccafondi – abbiamo avuto la certezza che sono tanti i soggetti impegnati insieme alle scuole, licei ma non solo, insieme ai quali affrontare questa sfida: università, imprese, musei, mondo del volontariato, impegnativa, quest’anno saranno in alternanza 530mila studenti. Ma se è utile tutti faranno la loro parte, non sole le scuole“.