Mobilità scuola 2016/2017: l’incontro politico sblocca la trattativa

Mobilità scuola 2016/2017: l’incontro politico sblocca la trattativa

L’azione unitaria dei sindacati rappresentativi della scuola ha determinato un cambio di passo sulle questioni generali della mobilità con un primo avanzamento, grazie al tavolo politico che ha portato a superare le iniziali rigidità dell’Amministrazione. È questo il giudizio unitario sull’incontro del 28 dicembre 2015, al MIUR.

L’Amministrazione ha riconosciuto la funzione del contratto come strumento per superare gli squilibri e le iniquità introdotte della legge 107/15 sulla mobilità, in particolare le differenze di trattamento tra i docenti già di ruolo in provincia e quelli assunti nelle diverse fasi del piano straordinario di assunzioni.

Gli esiti dell’incontro consentono nell’immediato la ripresa della contrattazione sulla mobilità che è stata fissata per il giorno 8 gennaio 2016.
Molto ancora il lavoro da fare; l’impegno dei sindacati continua al fine di raggiungere il comune obiettivo di garantire oggettività, trasparenza ed equità nelle operazioni di assegnazione alle scuole del personale docente.

Concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici: le novità della Legge di Stabilità 2016

Concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici: le novità della Legge di Stabilità 2016

La gestione passa di nuovo al MIUR, ma non è ancora prevista una data per l’emanazione del bando.

Dopo un silenzio assordante durato 12 mesi, la legge di stabilità interviene sul futuro concorso per dirigenti scolastici modificando per l’ennesima volta le modalità  di reclutamento che tanti contenziosi hanno generato in questi anni a causa della maldestra gestione delle procedure concorsuali da parte dell’amministrazione: la gestione del concorso ed i relativi fondi ritornano nuovamente dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione al MIUR, ma non è stata ancora stabilita la data per l’emanazione del bando.

E’ bene fare una breve storia per capire meglio la vicenda del prossimo concorso per il reclutamento dei Dirigenti scolastici che non vede ancora la sua conclusione.

Durante il Governo Letta, il Ministro del MIUR Carrozza, viene emanato il Dl 104 del 12 settembre 2013, convertito poi nella Legge 128 dell’8 novembre 2013. L’articolo 17 stabilisce che il prossimo concorso sarà nazionale, bandito annualmente e sarà affidato alla Scuola Nazionale dell’Amministrazione che emanerà il bando, in base ad un DPCM su proposta del ministro MIUR di concerto con il ministro per la Pubblica Amministrazione e con il MEF. L’art.17 prevede che il DPCM debba essere emanato entro 4 mesi.

Il Dl 58/14, convertito nella Legge 87 del 5 giugno 2014 interviene sui tempi di emanazione e all’art.1 comma 2 ter stabilisce che entro il 31 dicembre 2014 dovrà essere bandito il primo concorso.  Per rispettare i tempi, viene costituito un apposito gruppo di lavoro composto da esponenti del MIUR, delle associazioni professionali, delle Organizzazioni Sindacali. La proposta del MIUR di schema del DPCM ai sensi dell’art.17 del Dl 104/13 viene illustrata il 29 settembre 2014: sono previsti requisiti per partecipare, tipi di prove, composizione della commissione, corso-concorso di formazione…nel frattempo abbiamo avuto il cambio di Governo.

Il 29 dicembre 2014, 2 giorni prima della scadenza prevista per l’emanazione del bando, al MIUR viene illustrato un nuovo schema di Regolamento, sulla base del quale la Scuola Nazionale dell’Amministrazione dovrà emanare il bando. Viene puntualizzato che, avendo attivato la procedura entro il 31 dicembre 2014, si intendono rispettati i termini previsti dal Dl 104/13 e dal Dl 58/14! Molte sono le novità rispetto allo schema illustrato il 29 settembre 2014; viene comunque assicurato che nel giro di poche settimane sarà pubblicato il DPCM.

Da quel momento cala il silenzio sul concorso; l’unica novità è costituita dal decreto milleproroghe che sposta la scadenza dell’emanazione del bando dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2015.

Il 30 marzo 2015, alla vigilia della data prevista per l’emanazione del bando, il MIUR convoca le Organizzazioni Sindacali per dare una informativa sul concorso caratterizzata da assoluta reticenza: niente su eventuali novità, nessuna garanzia sui tempi di emanazione del bando. Il Governo, impegnato ad approvare nel più breve tempo la legge sulla buona scuola, non si occupa più del concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici, nonostante siano più di mille i posti vacanti e destinati a crescere per effetto dei pensionamenti. Anche perché forse il Governo ha in mente di risolvere il problema ricorrendo a nomine “regie” di docenti cui affidare la direzione delle scuole. Nel comma 202 della Legge 107/15 si prevede l’assegnazione di 1 milione di euro alla SNA per le procedure concorsuali.

Dopo un anno di silenzio (l’ultimo schema relativo alle modalità ed alle procedure per il reclutamento dei dirigenti scolastici risale al 29 dicembre 2014), torna sull’argomento la legge di stabilità 2016, in via di pubblicazione  in Gazzetta Ufficiale, che con i commi 217 e 218 modifica parte dell’art.17 del Dl 104/13 e l’art. 29 del D.Lgs.165/01. La modifica sostanziale riguarda il ritorno dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione al MIUR della regia del concorso nazionale e dei relativi fondi necessari allo svolgimento delle procedure concorsuali. Questo dimostra chiaramente che la Scuola nazionale non aveva né la capacità, né la competenza né le risorse umane – e forse neanche la volontà – per gestire un concorso che nella prima tornata vedrà migliaia di partecipanti.

Per il resto è confermato quanto previsto dall’art. 17 del Dl 104/13: requisiti per partecipare, prova preselettiva, una o più prove scritte, prova orale, svolgimento del corso-concorso in giorni ed orari e con metodi didattici compatibili con l’attività didattica svolta dai partecipanti con eventuale riduzione del loro carico didattico, spese di viaggio e alloggio a carico dei partecipanti. Le modalità di svolgimento delle procedure concorsuali, la durata del corso e le forme di valutazione saranno definite con decreto del MIUR e non più con DPCM. Le risorse che erano nella disponibilità della SNA per il reclutamento e la formazione iniziale  passano nei capitoli dello stato di previsione del MIUR.

Preoccupa che non sia stabilita alcuna data per l’emanazione del bando e per lo svolgimento delle procedure concorsuali.

Il Governo Letta, con il Dl 104/13, aveva dettato le linee ed i tempi per l’emanazione del nuovo bando; nei due anni successivi  il Governo Renzi  non è stato capace di dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 17 del Dl 104/13.

Intanto, in barba alla tanto sbandierata importanza del dirigente scolastico per la qualità della scuola, si continua ad andare avanti con un numero insopportabile di scuole affidate ad un reggente: quasi 1.200 quest’anno e, senza concorso e nuove assunzioni, quasi 2.000 nel prossimo anno scolastico.

Non servono riforme epocali, si facciano i concorsi e in fretta, si assicuri alle scuole quello che è necessario per funzionare, a cominciare dalle figure uniche: dirigenti e direttori dei servizi.

Il governo non aggiorna il nomenclatore tariffario: arriva la diffida

da Redattore Sociale

Il governo non aggiorna il nomenclatore tariffario: arriva la diffida

Iniziativa dell’associazione Luca Coscioni: “Se entro 90 giorni non si procederà all’aggiornamento di Lea e nomenclatore, procederemo per le vie legali”. La lista degli ausili e delle protesi fornite dal Ssn è ferma al 1999: “ci passano solo quelli obsoleti, mancano le nuove tecnologie. Più che una vergogna, una violenza”.

ROMA. “Il Nomenclatore tariffario sarà aggiornato entro il mese di giugno”, anzi di “dicembre”, anzi di “giugno”. Tra una promessa e un rinvio, il governo a preso tanto di quel tempo che oggi si ritrova diffidato. L’ultimo impegno ufficiale risale a 14 mesi fa, quando lo stesso premier Renzi promise, durante la trasmissione “Le Iene Show”, che entro dicembre il nomenclatore sarebbe stato aggiornato. Dicembre 2014. Siamo a dicembre 2015 e il Nomenclatore è ancora quello del 1999. Così l’associazione Luca Coscioni ha da poco notificato una diffida alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al ministro della Salute e alla Conferenza unificata Stato-Regioni, affinché entro 90 giorni siano realizzati tutti gli atti necessari per l’aggiornamento del nomenclatore e la revisione della lista delle tipologie di ausili erogabili, con l’eliminazione di quelle ormai obsolete e l’inclusione delle nuove tecnologie.

A fare il punto sulla questione è Marco Gentili, 26 anni, malato di Sla e co-presidente dell’associazione. “Il Nomenclatore Tariffario – spiega – è l’elenco che contiene gli ausili tecnologici rimborsabili per le persone con disabilità, come per esempio l’apparecchio che mi consente di parlare, di comunicare, di vivere. Ebbene, il Nomenclatore tariffario è fermo al 1999, dunque non include nessuna delle nuove apparecchiature: peggio che una vergogna, è una violenza che tiene decine di migliaia di persone sepolte vive, non dalla malattia, ma dalla burocrazia”. I vari governi hanno ripetutamente promesso l’aggiornamento e l’attuale ministra della Salute Lorenzin “ ha più volte assunto l’impegno per un aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza e del Nomenclatore – ricorda Gentili – Lo scorso 4 febbraio 2015, durante l’audizione dinanzi alla 12a Commissione al Senato, annunciò l’invio alla Conferenza Stato-Regioni del nuovo provvedimento di aggiornamento dei Lea. Ma ad oggi non vi è stato alcun aggiornamento. Tutto è infatti bloccato alla conferenza Stato-Regioni da 10 mesi, senza che il Governo riesca a smuovere la situazione”.

Per Gentili e l’associazione Coscioni, “la condotta omissiva tenuta dal governo e dal ministero della Salute risulta di grave pregiudizio al diritto alla tutela della salute e alla vita delle persone con disabilità, che sono costrette a vivere in condizione di totale disagio e dipendenza dai propri congiunti quando non totalmente emarginati, rimanendo, in tal modo, esclusi dall’attiva partecipazione sociale. Tutto ciò è intollerabile ed è in insanabile contrasto anche con il rispetto del fondamentale principio di uso razionale delle (limitate) risorse economiche in ambito sanitario riconducibile all’esigenza di economicità ed efficienza dell’azione amministrativa”. Infatti, il mancato aggiornamento di Lea e nomenclatore procura “una lesione diretta, concreta ed attuale dei diritti e degli interessi dei malati e delle persone disabili, dal momento che di fatto impedisce a migliaia di loro l’accesso a nuovi strumenti di supporto in grado di migliorare la qualità della vita”.

Di qui la diffida alla presidenza del Consiglio dei Ministri, al ministro della Salute e alla Conferenza unificata Stato-Regioni: qualora entro 90 giorni non avvenisse l’aggiornamento, “si procederà senza ulteriori solleciti alla tutela dei diritti e degli interessi degli associati dinnanzi alle competenti autorità giudiziarie. Dalle promesse vogliamo che si passi ai fatti: noi malati non possiamo più aspettare”. (cl)

Sicilia, lettera aperta: disabilita’ al centro dell’agenda politica 2016

da Redattore Sociale

Sicilia, lettera aperta: disabilita’ al centro dell’agenda politica 2016

PALERMO. Per un 2016 che metta al centro della sua agenda politica la disabilità con tutti i suoi principali nodi da sciogliere a garanzia dei diritti fondamentali di chi è più fragile. Con questo auspicio la garante regionale per le persone con disabilità Giovanna Gambino scrive una lettera aperta alle istituzioni regionali affinchè aprano gli occhi sulla disabilità e su tutto quello che ancora c’è da fare. “Beato Pino Puglisi ci ha lasciato un pensiero operativo ‘E se ognuno fa qualcosa’: espressione di massima disponibilità al fare, ad essere al servizio della comunità tutta – esordisce nella sua lettera la garante Giovanna Gambino -. Un pensiero che ben si addice al clima natalizio e festivo: l’attenzione per il più debole e il senso della custodia devono costituire un pensiero costante per tutti noi se vogliamo crescere come società civile. Ed è necessario che questo sia un pensiero operativo anche per chi occupa un posto nei luoghi istituzionali preposti alla creazione della rete assistenziale in senso ampio per tutte le persone fragili e per le loro famiglie. Non si può creare alcuna rete di politiche sociali senza istituzioni sensibili e senza un supporto della comunità”.

Per potere dare le risposte maggiori a tutte le principali istanze che riguardano il mondo della disabilità è fondamentale avere il sostegno concreto dal punto di vista operativo delle istituzioni, in primis di quelle regionali oltre che comunali. “Il garante da solo, senza una rete istituzionale, non può in alcun modo perseguire la attivazione di supporti e servizi adeguati ai bisogni dei più fragili. Perseguire il valore del servizio e della cooperazione di rete a favore dei più fragili è il compito supremo per ciascuno di noi che occupa un posto nei luoghi istituzionali. Non si può operare lasciando prevalere interessi e poteri individuali rispetto alle necessità delle persone fragili. Sotto l’albero di questo Natale e per il nuovo anno che verrà vorrei che ogni istituzione lasciasse una proposta operativa a favore dei più deboli e delle famiglie in difficoltà, di tutte quelle famiglie che vivono la medesima emarginazione dei loro figli a causa dell’assenza di adeguati servizi”.

Sono tanti i problemi e i gravi disagi sociali, ancora irrisolti, che in Sicilia investono molte famiglie insieme ai loro disabili. C’è Margherita Bravo la mamma del piccolo Gabriele di Palermo con grave disabilità che dando la voce al suo bambino attraverso una lettera scrive: “Vorrei potere fare ricreazione come tutti i miei compagni, vorrei avere un’assistente specializzato che mi possa imboccare…. vorrei anche solo per un po’ di tempo essere veramente integrato nella società. Non solo a parole ma anche con i fatti concreti. Non voglio più sentirmi un peso”.

“Ogni giorno è troppo difficile per tutti loro – scrive ancora nella sua lettera Giovanna Gambino -. Il maggior senso di civiltà si costruisce attraverso la operosità silenziosa di ciascuno di noi. Il Natale più autentico è quello che ci riesce a convertire nel profondo e ci dà la spinta ad operare nello spirito di custodia di tutti i legami forti, legami che ci uniscono al cammino di altre persone, ognuno con le sue fragilità e con le sue potenzialità. In questo Natale che vede tanta indigenza e povertà aggiungersi alle condizioni di fragilità è necessario che ciascuna istituzione lasci un segno del proprio cambiamento. La sofferenza deve costituire per tutti noi non motivo di condivisione formale ma di conversione e cambiamento reale per la difesa della dignità della persona. Affinchè la globalizzazione della indifferenza non continui a mietere altre vittime in tutti i campi del disagio e della disabilità mettiamo sotto l’albero la nostra espressione individuale di impegno al cambiamento”. (set)

Scuola, precari senza stipendio a Natale: pagati a gennaio grazie a mancate assunzioni

da Il Fatto Quotidiano

Scuola, precari senza stipendio a Natale: pagati a gennaio grazie a mancate assunzioni

Per una serie di questioni tecniche, i soldi dei supplenti brevi arriveranno solo a metà del mese prossimo. Il sottosegretario all’Istruzione Faraone: “Ultimo anno in cui subiscono ritardi”. E, nonostante le promesse della riforma, i contratti a tempo determinato sono ancora decine di migliaia

Scuola, è l’anno delle deleghe

da ItaliaOggi

Scuola, è l’anno delle deleghe

Con il 2016 si apre la seconda fase dell’attuazione della legge sulla BuonaScuola

Carlo Forte

Modificare unilateralmente le condizioni di lavoro dei docenti. E inasprire il rapporto gerarchico verticale tra insegnanti e dirigenti scolastici. È la ratio della legge 107/2015, cd. BuonaScuola, entrata in vigore il 15 luglio scorso. Due i canali tracciati dall’esecutivo per porre in atto la riforma.

Il primo è la decontrattualizzazione di istituti importanti come la mobilità e la retribuzione. Il secondo è la delega al governo, che attraverso decreti legislativi, potrà riscrivere, quasi totalmente, le regole sulla prestazione. Il primo canale è già stato ampiamente attivato. Il secondo sarà posto in chiaro non appena il quadro generale delle nuove condizioni andrà a regime.

I decreti legislativi. La l. 107 attribuisce al governo una serie di deleghe per riformare gran parte del corpus normativo dell’istruzione, compresa la prestazione, riscrivendo il testo unico a partire dal reclutamento. Che avverrà tramite i concorsi, all’esito dei quali, i docenti aventi titolo saranno assunti a tempo determinato con contratti di apprendistato della durata di 3 anni, al termine dei quali, se supereranno la valutazione, saranno assunti a tempo indeterminato. La retribuzione nel triennio di apprendistato sarà fissata dalla legge e non dal contratto.

Resta fermo il criterio duale delle immissioni in ruolo: metà dalle graduatoria dei concorsi e metà da quelle a esaurimento, fino al totale scorrimento delle stesse. E’ prevista anche una rivisitazione delle lauree, in modo tale da estenderne la spendibilità ai fini dell’accesso all’insegnamento e favorire la mobilità professionale.

Le deleghe prevedono anche una rivisitazione del sistema di attribuzione dei docenti di sostegno e l’istituzione di un sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino ai 6 anni. Il sistema sarà costituito dai servizi educativi per l’infanzia e dalle scuole dell’infanzia. Sono previste iniziative per garantire l’effettività del diritto allo studio e l’adozione di misure per promuovere la diffusione della cultura umanistica, la musica, il cinema e il teatro. Ulteriori deleghe all’esecutivo sono previste per riordinare la normativa sulle scuole italiane all’estero e per rivedere tutta la normativa sugli esami di stato.

La cancellazione della titolarità della sede. Uno degli effetti più evidenti della legge 107 è la cancellazione dell’istituto della titolarità della sede. In altre parole, il legislatore ha introdotto la chiamata diretta da parte dei presidi. Che comporranno l’organico delle istituzioni scolastiche, traendo i docenti necessari da un elenco che costituirà la dotazione dei cosiddetti ambiti territoriali: ampie frazioni di territorio in cui sarà suddivisa la penisola.

Nelle intenzioni del ministero dell’istruzione, dovrebbero essere circa 380: meno della metà degli attuali distretti. La legge prevede anche una disciplina transitoria, che consente agli attuali docenti titolari di conservare tale titolarità, fino a quando non saranno fatti oggetto di provvedimenti di mobilità.

A prescindere dal fatto che l’accesso alla mobilità possa avvenire d’ufficio (per esempio, in caso di cessazione della cattedra di titolarità) oppure a domanda del docente interessato. La titolarità della sede sarà concessa anche ai docenti neoimmessi in ruolo nella fase 0 e nella fase A. Tutti gli altri saranno collocati direttamente negli ambiti.

La questione degli ambiti. Sulle modalità di collocamento negli ambiti è in atto una discussione molto accesa tra i sindacati e l’amministrazione. Che ha portato alla sospensione delle trattative e alla richiesta, da parte dei sindacati, di un incontro con il ministro. Incontro che c’è stato mercoldì mattina ma che non ha portato a nulla perchè il ministro Giannini non si è presentato. I sindacati avevano chiesto unitariamente di rimandare di un anno l’entrata a regime del nuovo sistema. Perché la legge 107 prevede che gli ambiti debbano essere costituiti entro giugno. Ciò comporterebbe, inevitabilmente, l’impossibilità, per i docenti interessati, di conoscere con congruo anticipo la collocazione geografica e la composizione degli ambiti.

Lo scontro con i sindacati. Allo stato attuale, le posizioni restano molto distanti. Pertanto, a meno che il ministro non accolga le richieste dei sindacati, è ragionevole ritenere che il contratto sulla mobilità, quest’anno, non sarà stipulato. E l’amministrazione dovrà procedere con ordinanza. Ipotesi, questa, che consentirebbe a docenti e sindacati di esperire più agevolmente l’azione giudiziale, impugnando direttamente l’ordinanza.

La valutazione. Un altro aspetto controverso della legge 107, tutto da realizzare, è la cosiddetta questione del merito. Il dispositivo prevede che i dirigenti scolastici dovranno elargire dazioni in denaro ai docenti che riterranno meritevoli di tali erogazioni. I vincoli posti dalla norma sono tutt’altro che stretti. In pratica, è previsto che in ogni scuola venga costituito un comitato di valutazione, comprendente anche rappresentanti dei genitori e, nelle secondarie di II grado, degli alunni. Tale comitato non avrà il compito di valutare i docenti in senso stretto, ma solo di fissare criteri generali, ai quali dovrà conformarsi l’azione del dirigente scolastico nell’individuazione degli aventi titolo a ricevere le dazioni. Resta ferma la competenza del comitato in materia di valutazione dell’anno di prova per i neoimmessi in ruolo.

I premi in denaro. Quanto alle dazioni in denaro, la legge 107 qualifica i relativi introiti alla stregua di compenso accessorio. Ciò vuol dire che i dirigenti scolastici godranno di una sorta di «potestà retributiva» pressoché sconosciuta nel pubblico impiego. Che sarà l’effetto della decontrattualizzazione di parte della materia retributiva, finora sopravvissuta indenne anche alla riforma Brunetta. In buona sostanza, dunque, sia in materia di mobilità che in materia di parte del compenso accessorio, la rilegificazione reintrodurrà potestà e responsabilità che prima risultavano rigidamente regolate da disposizioni tassative di diritto privato. Che da una parte garantivano assoluta trasparenza alle operazioni e dall’altra ponevano al riparo i dirigenti scolastici da responsabilità penali. La Suprema corte, infatti, è costante nel ritenere che la responsabilità penale per taluni reati tipici della pa (in primo luogo, per l’abuso d’ufficio) non sussista in tutti i casi regolati da disposizioni pattizie. Con la rilegificazione della mobilità e del compenso accessorio, invece, tale violazione è possibile.

500 euro. Tra le novità introdotte dalla l. 107 c’è il cosiddetto bonus dei 500 : una somma elargita in busta paga agli insegnanti di ruolo, a titolo di rimborso spese, per l’acquisto di beni strumentali collegati all’esercizio della professione. La spendita della somma è vincolata all’acquisto di libri, riviste, software, strumentazione informatica, accesso a manifestazioni culturali, spettacoli, cinema, teatro e corsi di formazione. La somma non è soggetta a imposizione fiscale, proprio perché è qualificata dalla legge come rimborso spese. La rendicontazione sarà posta al vaglio dei revisori dei conti delle scuole. E se sarà giudicata incongruente, le somme impegnate in modo non legittimo saranno decurtate dal versamento dovuto per l’anno successivo.

Il piano straordinario di assunzioni. L’entrata in vigore della l.107 ha comportato l’esecuzione di un piano straordinario di immissioni in ruolo, di circa 100mila assunzioni, con l’intento di svuotare le graduatorie a esaurimento e porre un solido argine al contenzioso seriale sulle assunzioni. Che ha visto l’amministrazione spesso soccombente nel merito e sul quale pende una questione di legittimità costituzionale. Il piano è a regime e ha comportato un aumento delle dotazioni delle scuole tra le 3 e le 8 unità.

Scuola, ok del governo al concorso per professori: 63.712 posti

da Repubblica.it

Scuola, ok del governo al concorso per professori: 63.712 posti

I ministri della Funzione pubblica e dell’Economia hanno firmato il decreto che autorizza il Miur ad avviare le procedure per il reclutamento, nel triennio scolastico 2016-2018

ROMA – Via libera del governo al concorso per assumere professori nella scuola. I ministri della Funzione pubblica, Marianna Madia, e dell’Economia, Pier Carlo Padoan, hanno firmato il decreto che autorizza il Miur ad avviare le procedure per selezionare 63.712 insegnanti nel triennio scolastico 2016-2018. Saranno 52.828 docenti comuni, 5.766 docenti di sostegno e 5.118 posti di potenziamento. Gli insegnanti assunti attraverso il prossimo concorso verranno utilizzati per coprire i posti vacanti e disponibili nel prossimo triennio, quelli lasciati liberi dai pensionamenti e quelli residuati dopo le operazioni previste dal piano straordinario di assunzioni.

A prevedere il concorso – il cui bando dovrebbe arrivare a fine gennaio – è la legge 107 sulla Buona scuola. “Nel triennio 2016-2018 oltre 93mila insegnanti saranno assunti a tempo indeterminato” ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, confermando che “il concorso si terrà questa primavera e a settembre avremo le prime assunzioni”. “Nei prossimi giorni firmerò il decreto sulle prove, altro passo che ci porta verso l’emanazione dei bandi, che saranno tre: uno per infanzia e primaria, uno per la secondaria di I e II grado e uno per il sostegno – ha aggiunto Giannini – . Le 63.712 assunzioni che faremo nel triennio 2016/2018, per la copertura dei posti vacanti e disponibili si sommeranno, nello stesso arco temporale, ad altri 30.000 posti, anch’essi vacanti, che saranno assegnati ai docenti rimasti nelle Graduatorie provinciali (Gae) che non sono andate esaurite con il piano straordinario di assunzioni di questa estate”.

Il decreto Madia-Padoan prende atto del fatto che, dopo il piano straordinario di assunzioni, le graduatorie a esaurimento di alcune classi di concorso nella scuola secondaria di primo e secondo grado risultano esaurite a livello nazionale o presentano un numero di iscritti tale da non consentire la copertura dei posti disponibili.

“Il mosaico de #labuonascuola continua a comporsi, tassello dopo tassello. Il Consiglio dei Ministri ha autorizzato, tramite decreto, il concorso per l’assunzione di 63.712 insegnanti abilitati per il triennio 2016/2018″, ha scritto su Facebook il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone. Un concorso che, spiega Faraone, “diventa, finalmente, uno spartiacque: stabilisce in maniera inequivocabile che si diventa insegnanti solo attraverso questa via d’accesso, mettendo fine a liste e listarelle in cui personale qualificato è rimasto a stagnare per decenni. Immette nei nostri istituti docenti giovani e aggiornati, dei quali verranno verificate oltre alle conoscenze nozionistiche anche le competenze professionali”. Faraone ha aggiunto che le modalità del concorso verranno comunicate nei prossimi giorni.

Firmato il decreto per l’adeguamento antisismico delle scuole

da La Stampa

Firmato il decreto per l’adeguamento antisismico delle scuole

40 milioni di euro per rendere più sicuri gli edifici scolastici

Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha firmato il decreto per la ripartizione delle risorse per l’adeguamento antisismico delle scuole, 40 milioni di euro previsti dalla legge Buona Scuola (legge 107 del 2015), destinati a rendere più sicuri gli edifici scolastici che sorgono nelle zone particolarmente esposte a rischio sismico.

Complessivamente saranno erogati 37.536.601 euro per un totale di 50 interventi di adeguamento antisismico.

La valutazione e la conseguente selezione dei Piani regionali degli interventi sono state effettuate da una apposita Commissione (istituita con decreto direttoriale n.57 del 9 dicembre 2015) della quale fa parte anche il Dipartimento per la Protezione Civile.

Il decreto prevede l’approvazione degli interventi, individua i termini per l’esecuzione della progettazione e per l’aggiudicazione dei lavori, definisce le modalità di rendicontazione a cui gli enti locali dovranno attenersi e le procedure per l’eventuale revoca dei finanziamenti, stabilisce i parametri per il monitoraggio degli interventi.

Nel 2016/17 l’organico potenziato potrebbe diminuire

da La Tecnica della Scuola

Nel 2016/17 l’organico potenziato potrebbe diminuire

La notizia dell’imminente concorso a cattedre per poco meno di 64mila posti sta già scatenando polemiche e proteste in rete
I docenti dell’infanzia protestano perchè sono ancora in gran parte bloccati nelle GAE in quanto il piano di assunzioni non li riguardava.
Ma a protestare ci sono anche tutti quei docenti che, non essendo abilitati, non potranno partecipare al concorso.
E poi ovviamente ci sono le polemiche sul numero dei posti messi a concorso, considerati troppo pochi (in particolare i 6mila posti di sostegno corrisponderebbero alla metà di quelli annunciati poco tempo fa dallo staff del Ministro).
La questione più strana riguarda però i 5mila posti messi a concorso sull’organico potenziato.
Se non comprendiamo male dovrebbero essere posti per la scuola primaria o per l’infanzia, in quanto per la secondaria di primo e secondo grado si partecipa su specifiche classi di concorso e quindi non si capirebbe come un laureato in lingue straniere possa concorrere per una cattedra di organico potenziato.
La questione, però, apre un problema più complesso e delicato: l’organico potenziato contnuerà quindi a funzionare in modo approssimativo come è accaduto quest’anno e cioè in modo sostanzialmente scollegato dalle effettive richieste delle scuole? Cosa vorrà dire che i posti di OP saranno coperti da docenti di ruolo a tutti gli effetti? Saranno docenti che copriranno il posto in modo provvisorio come sta accadendo quest’anno o i posti diventeranno stabilmente “potenziati”? E poi, perchè 5mila, dal momento che i posti rimasti liberi dopo le assunzioni di quest’anno sono molti di più?
A quest’ultima domanda si può rispondere richiamando la norma della legge 107 che prevede che l’OP deve essere utilizzato prioritariamente per coprire i posti vacanti e disponibii. E’ quindi possibile che il MEF abbia già fatto al Miur un discorso del tipo: per il prossimo anno, prima di creare nuove cattedre bisognerà usare i posti di OP istituiti dalla legge 107 ma siccome siamo generosi prevediamo di coprirne comunque 5mila con insegnanti di ruolo.
Insomma,  a conti fatti il bilancio complessivo dellìOP potrebbe essere negativo e alla resa dei conti i 40mila posti disponibili quest’anno potrebbero essere molti di meno.

Concorso docenti, Giannini: “Nei prossimi giorni altre novità. Lavoriamo per sconfiggere precariato”

da La Tecnica della Scuola

Concorso docenti, Giannini: “Nei prossimi giorni altre novità. Lavoriamo per sconfiggere precariato”

Ieri è stato reso noto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che autorizza il bando di concorso docenti per 63.712 posti. Si tratta di 52.828 posti comuni, 5.766 posti di sostegno e 5.118 posti di potenziamento.

Si tratta del primo passo verso l’emanazione del bando. Dopo il via libera del Consiglio dei Ministri (ormai previsto dopo le festività natalizie) per la riforma delle classi di concorso, dovrà arrivare anche il visto del Presidente della Repubblica e della Corte dei Conti. Soprattutto il secondo rischia di far slittare l’emanazione dei bandi alla fine di gennaio.

 

Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in un lungo post sulla propria pagina Facebook commenta così la pubblicazione del decreto dopo il via libera del ministero della Semplificazione e dell’Economia:

Il decreto che autorizza il nostro Ministero ad avviare le procedure per assumere, tramite concorso, 63.712 docenti conferma che stiamo andando avanti con la tabella di marcia della Buona Scuola e smentisce le indiscrezioni circolate negli scorsi giorni secondo le quali il concorso, nel 2016, non si sarebbe più fatto. Tutt’altro: il Ministero dell’Istruzione sta lavorando da mesi in questa direzione.

Nei prossimi giorni firmerò il decreto sulle prove, altro passo che ci porta verso l’emanazione dei bandi, che saranno tre: uno per infanzia e primaria, uno per la secondaria di I e II grado e uno per il sostegno. Le 63.712 assunzioni che faremo nel triennio 2016/2018, per la copertura dei posti vacanti e disponibili, si sommeranno, nello stesso arco temporale, ad altri 30.000 posti, anch’essi vacanti, che saranno assegnati ai docenti rimasti nelle Graduatorie provinciali (Gae) che non sono andate esaurite con il piano straordinario di assunzioni di questa estate.

Parliamo, quindi, di più di 93.000 assunzioni a tempo indeterminato nel prossimo triennio. Che si aggiungono alle circa 90.000 di quest’anno. Entro il 2018 avremo assunto più di 180.000 insegnanti. Credo che si tratti di numeri importanti, che dimostrano l’impegno reale e duraturo di questo governo sulla scuola.

Abbiamo dato una risposta al precariato che era attesa da anni. Ma, soprattutto, stiamo lavorando per dare una maggiore continuità didattica ai nostri studenti. Per la prima volta, con la Buona Scuola, si prevede per legge che i posti che restano vuoti e disponibili, di anno in anno, debbano essere assegnati a docenti di ruolo. Finora erano affidati a supplenti, che non andavano a sostituire nessuno, ma a coprire un ‘buco’. In modo temporaneo. Non sarà più così.

Con il concorso, poi, porteremo nella scuola migliaia di giovani abilitati. Energie nuove per il nostro sistema di istruzione. Si torna alla Costituzione, finalmente. Con concorsi che saranno banditi ogni tre anni.

So che molti insegnanti attendono il bando e i decreti collegati con impazienza per poter cominciare la loro preparazione. A loro dico, manterremo l’impegno: il concorso si farà questa primavera. E a settembre avremo le prime assunzioni.

PTOF e indicazioni per determinare l’organico potenziato per l’a.s. 2016/2017

da La Tecnica della Scuola

PTOF e indicazioni per determinare l’organico potenziato per l’a.s. 2016/2017

Con nota prot. 41136 del 23 dicembre 2015, il Ministero si rivolge ai Direttori degli Uffici scolastici regionali e fornisce alcune prime indicazioni per la definizione dell’organico di potenziamento per il prossimo anno scolastico.

Sebbene solo dopo l’approvazione del decreto interministeriale riguardante i contingenti regionali saranno definite le dotazioni delle singole istituzioni scolastiche, il Miur fa già presente che, nell’ambito dell’organico dell’autonomia, il numero dei posti di potenziamento da assegnare a ciascuna istituzione scolastica dovrà tener conto sia del numero degli alunni, compresi quelli della scuola dell’infanzia, sia delle iscrizioni che verranno effettuate.

Inoltre, la definizione complessiva delle risorse da destinare al potenziamento dovrà avvenire, a livello regionale, anche alla luce della situazione dell’organico dei posti comuni e di sostegno delle singole province e, all’interno di esse, dei diversi ambiti territoriali.

L’individuazione delle discipline di insegnamento e delle relative classi di concorso a suo tempo effettuata in vista delle immissioni in ruolo della fase C, pur non costituendo un vincolo per la definizione del futuro fabbisogno del potenziamento delle istituzioni scolastiche, rappresenterà comunque un dato di cui tener conto a livello regionale per evitare situazioni di eccessivo squilibrio nelle disponibilità totali delle singole aree disciplinari.

Fatte queste premesse, il PTOF dovrà sviluppare, entro il 15 gennaio prossimo o comunque in tempo utile per le iscrizioni, le linee progettuali costruite sulla base delle analisi dei bisogni formativi, ovviamente con la partecipazione di tutte le componenti dell’istituzione scolastica. Del piano triennale i Dirigenti scolastici dovranno assicurare la prevista informativa sindacale e darne adeguata pubblicità, tramite i propri siti istituzionali.

PON 2014/2020: ecco le graduatorie del primo avviso

da La Tecnica della Scuola

PON 2014/2020: ecco le graduatorie del primo avviso

L.L.

Il Ministero ha trasmesso, con Nota prot. 30611 del 23 dicembre 2015 , le Graduatorie di valutazione riguardanti l’avviso LAN/WLAN delPON “Per la Scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020.

Nelle tabelle allegate alla nota sono riportate le graduatorie, suddivise per singole regioni, dei progetti pervenuti e valutati ammissibili con procedura automatica, sia per quanto riguarda la realizzazione, sia per quanto concerne l’ampliamento delle reti LAN/WLAN delle scuole. È anche indicato l’importo richiesto dalle scuole per i singoli progetti.

La nota riporta, inoltre, l’elenco delle candidature escluse per motivi di inammissibilità.

Mancano ancora i provvedimenti autorizzativi, che verranno trasmessi nei prossimi giorni. Il Miur ricorda che l’ammissibilità della spesa decorrerà solo dalla data successiva all’autorizzazione.

“David” Faraone: concorso per assumere oltre 63mila insegnanti

da La Tecnica della Scuola

“David” Faraone: concorso per assumere oltre 63mila insegnanti

Su Facebook il sottosegretario David(e) Faraone (da non confondere con l’uccisore del biblico Golia, come nel dipnito di Caravaggio) annuncia: “Il mosaico de #labuonascuola continua a comporsi, tassello dopo tassello. Il Consiglio dei Ministri ha autorizzato, tramite decreto, il concorso per l’assunzione di 63.712 insegnanti abilitati per il triennio 2016/2018”.

“63.712 giovani e appassionati insegnanti – 52.828 su posti comuni, 5.766 per il sostegno e 5.118 per posti di potenziamento – che si aggiungono – continua – agli oltre 90.000 già assunti dall’entrata in vigore della legge 107/2015 e ai 30.000 che entreranno in ruolo da Gae (eliminandole pressoché del tutto per medie e superiori). Il totale fa oltre 180.000 docenti – più delle nostre iniziali aspettative – che andranno a soddisfare le richieste dei nostri istituti e dei nostri ragazzi, realizzando sempre più una scuola cucita sulle reali esigenze di futuro del nostro Paese”.

“Questo concorso – spiega Faraone – diventa, finalmente, uno spartiacque: stabilisce in maniera inequivocabile che si diventa insegnanti solo attraverso questa via d’accesso, mettendo fine a liste e listarelle in cui personale qualificato è rimasto a stagnare per decenni. Dall’altra, immette nei nostri istituti docenti giovani e aggiornati, dei quali verranno verificate oltre alle conoscenze nozionistiche anche le competenze professionali. Stiamo lavorando al Miur alle modalità del concorso, novità che verranno comunicate nei prossimi giorni”.

“Inizia la fine della transizione. Il mosaico continua a comporsi, giorno dopo giorno, e diventa sempre più chiara – conclude – l’immagine che raffigura: quella di una ‘buona scuola’ che anticipa il domani puntando sulle migliori risorse di cui il Paese dispone”.

Giannini sul concorso: a settembre le assunzioni

da tuttoscuola.com

Giannini sul concorso: a settembre le assunzioni

Il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, usa la propria pagina Facebook per fornire dettagli sui tempi del concorso dopo l’autorizzazione giunta dai ministeri della Semplificazione e dell’Economia.

“Il decreto che autorizza il nostro Ministero ad avviare le procedure per assumere, tramite concorso, 63.712 docenti – scrive il ministro –  conferma che stiamo andando avanti con la tabella di marcia della Buona Scuola e smentisce le indiscrezioni circolate negli scorsi giorni secondo le quali il concorso, nel 2016, non si sarebbe più fatto. Tutt’altro: il Ministero dell’Istruzione sta lavorando da mesi in questa direzione.

Il post di Giannini così prosegue: “Nei prossimi giorni firmerò il decreto sulle prove, altro passo che ci porta verso l’emanazione dei bandi, che saranno tre: uno per infanzia e primaria, uno per la secondaria di I e II grado e uno per il sostegno. Le 63.712 assunzioni che faremo nel triennio 2016/2018, per la copertura dei posti vacanti e disponibili, si sommeranno, nello stesso arco temporale, ad altri 30.000 posti, anch’essi vacanti, che saranno assegnati ai docenti rimasti nelle Graduatorie provinciali (Gae) che non sono andate esaurite con il piano straordinario di assunzioni di questa estate. Parliamo, quindi, di più di 93.000 assunzioni a tempo indeterminato nel prossimo triennio. Che si aggiungono alle circa 90.000 di quest’anno. Entro il 2018 avremo assunto più di 180.000 insegnanti. Credo che si tratti di numeri importanti, che dimostrano l’impegno reale e duraturo di questo governo sulla scuola”.

Il ministro rivendica il merito di aver così “dato una risposta al precariato che era attesa da anni. Ma, soprattutto, stiamo lavorando per dare una maggiore continuità didattica ai nostri studenti. Per la prima volta, con la Buona Scuola, si prevede per legge che i posti che restano vuoti e disponibili, di anno in anno, debbano essere assegnati a docenti di ruolo. Finora erano affidati a supplenti, che non andavano a sostituire nessuno, ma a coprire un ‘buco’. In modo temporaneo. Non sarà più così”. Con il concorsoporteremo nella scuola migliaia di giovani abilitati. Energie nuove per il nostro sistema di istruzione. Si torna alla Costituzione, finalmente. Con concorsi che saranno banditi ogni tre anni”.

E infine, concludendo, “So che molti insegnanti attendono il bando e i decreti collegati con impazienza per poter cominciare la loro preparazione. A loro dico, manterremo l’impegno: il concorso si farà questa primavera. E a settembre avremo le prime assunzioni”.

Faraone, concorso è spartiacque

da tuttoscuola.com

Faraone, concorso è spartiacque

Questo concorso diventa, finalmente, uno spartiacque: stabilisce in maniera inequivocabile che si diventa insegnanti solo attraverso questa via d’accesso, mettendo fine a liste e listarelle in cui personale qualificato è rimasto a stagnare per decenni“.  Lo scrive su Facebook il Sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, commentando il via libera arrivato dal Governo al concorso per assumere oltre 63.000 insegnanti.

Il mosaico de #labuonascuola continua a comporsi, tassello dopo tassello” commenta Faraone. “63.712 giovani e appassionati insegnanti che si aggiungono – ricorda – agli oltre 90.000 già assunti dall’entrata in vigore della legge 107/2015 e ai 30.000 che entreranno in ruolo dalle Graduatorie a esaurimento eliminandole pressochè del tutto per medie e superiori). Il totale fa oltre 180.000 docenti, più delle nostre iniziali aspettative, che andranno a soddisfare le richieste dei nostri istituti e dei nostri ragazzi, realizzando sempre più una scuola cucita sulle reali esigenze di futuro del nostro Paese“.

Faraone aggiunge inoltre , senza fornire dettagli, che  che al Miur si sta lavorando alle modalità del concorso, “novità che verranno comunicate nei prossimi giorni“.