Caro Luigi, d’accordo, ma…

Caro Luigi, d’accordo, ma…

di Maurizio Tiriticco

 

Ho apprezzato molto l’articolo di Luigi Manfrecola che ha degnato di osservazioni attente e puntuali le mie considerazioni su ciò che sta accadendo nelle testa e nella dita delle giovani generazioni alle prese con la scrittura digitale. Non ho espresso certezze, ma molti dubbi, confessando testualmente di essere anche profondamente ignorante in una materia che richiede contributi plurimi e specialistici, antropologici, psicolinguistici e non so che cos’altro. So molto bene quanto faticano gli insegnanti oggi a correggere composizioni scritte: calligrafie, anzi cacografie, assolutamente illeggibili, punteggiature casuali o inesistenti; per non dire dei due punti o del punto e virgola o l’uso di parentesi, lineette e trattini, virgolette e caporali, o capoversi e paragrafi. Abbiamo una lingua scritta ricchissima quanto a vocabolario e a segni di interpunzione, che oggi è bistrattata in mille modi. Per non dire della grande fatica di un laureando a comporre una tesi che abbia un minimo di organizzazione concettuale e implichi un minimo di attenzione alla composizione dei periodi. Ed è ovvio che, a fronte di una simile situazione, il problema numero uno è quello di insistere sulla correttezza della lingua e dello sviluppo del pensiero, orale o scritto che sia. Va anche considerato che tale povertà costruttiva e argomentativa riguarda anche la comunicazione orale, sulla quale l’intervento correttivo è estremamente limitato esercitandosi soltanto all’interno delle aule scolastiche.

Sono quindi perfettamente d’accordo con la denuncia ferma di una simile situazione e sulla necessità di affrontarla di conseguenza con strumenti e modi forse diversi da quelli della nostra tradizione scolastica. Ma la questione che sollevavo andava oltre e la ponevo in modo problematico e interrogativo. Il fatto è che siamo sempre più esposti a mezzi di comunicazione che ci sollecitano ad andare oltre il pensiero lineare, e ci sollecitano al reticolare o, se vogliamo, all’ipertestuale. In effetti una quindicina di anni fa lo stesso Raffaele Simone nella Terza fase, forme di sapere che stiamo perdendo, poneva una questione per certi versi analoga: l’avvento delle tecnologie ipertestuali non concorrono a migliorare le nostre competenze logico linguistiche – discrete e digitali, potremmo aggiungere – ma ad impoverirle. Ma, ed ecco il mio “ma” molto interrogativo: all’impoverimento del discreto e del digitale non potrebbe corrispondere un arricchimento del continuo e dell’analogico? Non si apre forse la porta a forme di sapere che – potremmo dire – stiamo acquistando? Una porta che ancora è semplicemente semiaperta, che sollecita a nuove forme di pensiero assolutamente insospettate? E concludevo con una affermazione che intendo replicare: “Non so se a farmi esprimere questi pensieri sia il mio inguaribile ottimismo, oppure la mia profonda ignoranza in materia”.

Le mie considerazioni non sono assolutamente perentorie e qualunque contributo in materia è da me bene accetto. Anche e soprattutto perché è agli insegnanti che occorre dare indicazioni di lavoro diverse da quelle della tradizione. Ciò che non accetto è il pensare che queste forme altre dell’esprimersi e del comunicare vengano viste come una sorta di iattura dalla quale occorre soltanto guardarsi. Era una iattura il tentativo di volare di Leonardo, ma oggi voliamo! Per non dire dei roghi che sono stati inflitti ai sostenitori del sistema eliocentrico! Non credo che, a causa del digitale, saremo condannati a diventare tutti imbecilli!

Checco Zalone fra i cani di Pavlov e i piccioni di Skinner

Checco Zalone fra i cani di Pavlov e i piccioni di Skinner: le ragioni di un successo costruito.

di Luigi Manfrecola

Sono preoccupato. O forse no…sono solo sconcertato…o forse no…sono semplicemente disgustato .

C’entra proprio Zalone, non lui direttamente, ma CHI lo sta usando ed imponendone le cretinate insulse nel criminogeno circuito mediatico. Posto che quel CHI è come il Padreterno : c’è ma non si vede; c’è e controlla le nostre azioni, i convincimenti, i gusti, i ritmi di vita, gli interessi, i destini. Siamo poco più che marionette attaccate ai fili invisibili delle onde hertziane che trafiggono le nostre stupide menti.

Le holding commerciali , espressione ultima d’un POTERE ECONOMICO che controlla le nostre vite e si fa portatore del nuovo Verbo, d’un tentativo di evangelizzazione al profitto ed all’edonismo più inconcludente, si fanno sempre più pervasive e vanno insidiando anche i nuovi “spazi di comunicazione” presuntivamente liberi da ingerenze monopolistiche. E’ il caso dell’Huffington Post, oggi definitivamente depennato dai miei siti frequentabili per la vicenda “zaloniana” di cui discutiamo. E’ il sito, fra gli altri, che più sfacciatamente ospita i trailer del nostro “sempre stupefatto” eroe barese e ne canta le Lodi in maniera invereconda al punto di dire che ≪Zalone non è un comico qualsiasi (ha la presenza del cabaret, la reattività del battutismo televisvo e un certo amore dei giochi di linguaggio alla Totò: ” buonanotte ai senatori”), ma credo che non si capisca il segreto del suo successo se non si esamina attentamente la sua intelligenza ” politica”: ≫

A voler controllare però l’attendibilità della fonte (Huffington), si scopre che appartiene al “Gruppo Espresso” e che tale gruppo≪ è impegnato ad offrire informazione, cultura, opinioni e intrattenimento secondo principi di indipendenza, libertà e rispetto delle persone, nella consapevolezza di avere una grande responsabilità nella formazione di valori etici e morali del proprio pubblico≫… Cosicché poi resti fortemente perplesso nel vedere dove siano finiti quei dichiarati valori etici e morali, posti al servizio degli sforzi infruttuosi d’un banalissimo “comico” che tuttavia diviene magicamente “campione di incassi” con un insipido ed indigesto cinepanettone natalizio… Un panettone che non ho assaggiato e mai assaggerò essendomi restato in gola il precedente “miracolo” d’un sole piovutomi sulla testa “a catinelle”. Mi è bastato vedere i trailer sparsi perfino in Internet dalla testata citata (Huffigton) che pretendevano di raccogliere le battute più esilaranti (?) del filmetto. Allora ho voluto approfondire la radice editoriale della testata ed ho scoperto che ≪ Il Gruppo Espresso è uno dei principali operatori italiani nel settore dei media, attivo nelle seguenti aree di business: Stampa Nazionale (quotidiani e periodici); Radio; Televisione;Raccolta pubblicitaria;Digitale.≫

Tutto è chiaro, dunque; è ben chiara la strategia di marketing che costruisce a tavolino i successi dell’anno, che crea benevolmente gli “Eventi” per distrarci dalle fatiche del quotidiano, per renderci consumatori beoti e devoti d’una qualsiasi brodaglia che possa consolidare e costruire ricchezza per i pochi rapaci padroni e/o governanti. E così, apprezzi meglio quella che, secondo me, è la battuta principale del film che, a luci già spente, vede coprotagonista il nostro Ministro alla Cultura (!!) Franceschini quando ineffabilmente si dichiara compiaciuto e riconoscente per l’opera svolta dal Zalone a vantaggio del cinema italiano.

A questo punto vi starete chiedendo cosa c’entrino “cani e piccioni” con il nostro discorso ed ho l’obbligo morale di chiarirlo in breve. Vedete, è tutta questione d’intendere i meccanismi sui quali si costruisce il “gusto” e/o il senso estetico delle Folle. Due sono le leve principali saggiamente adoperate dai manipolatori della pubblica opinione: LA “SUGGESTIONE” ed il “CONDIZIONAMENTO OPERANTE” (da Pavlov a Skinner, a proposito di cani e piccioni) che creano le ABITUDINI , secondo quei ben noti meccanismi di associazione – ripetizione di stimoli (vedansi le Leggi dell’esercizio e dell’effetto/rinforzo studiate da Thorndike).

In effetti, il gusto si educa proprio attraverso l’esposizione ripetuta a determinati stimoli che , in larga parte, crea delle “memorie” dell’esperienza vissuta e delle correlate “aspettative”. Ciò è ben evidente a livello sensoriale se consideriamo l’educazione alimentare per la quale è consigliabile sottoporre determinati sapori in giovane età affinché ci si abitui a quel gusto, fino a poterlo apprezzare. Ma la stessa cosa si può dire per l’educazione dell’orecchio . Si consideri , ad esempio, come le canzoni ascoltate una prima volta in un Festival difficilmente piacciano al primo impatto ed abbisognino d’una successiva frequentazione perché riescano gradevoli.

In un certo senso ciò rinvia ad una visione meccanicista dell’apprendimento (Associazionismo) che vuole ogni apprendimento fortemente legato e derivante dagli stimoli introdotti dall’esterno , stimoli “ripetuti” fino a diventare familiari (condizionamento) col creare determinate aspettative per cui la riproposizione dei medesimi, anche in mancanza di gratificazioni esterne di per sé diviene (e con ciò dissento parzialmente dalla convinzione/teoria che sia comunque necessaria una “ricompensa”correlata), una conferma piacevole delle aspettative medesime . Naturalmente ciò non vale per tutti quegli altri apprendimenti che chiamino viceversa in causa l’identità ed i poteri critici dell’individuo, come correttamente sostengono gli psicologi cognitivisti. Tuttavia, nel caso di cui discutiamo, siamo nel parametro opposto che contempla quei processi di “comunicazione di massa” finalizzati al plagio ed alla SUGGESTIONE.

Riportiamo dalla Treccani il significato di tale termine: “Fenomeno della coscienza per cui un’idea, una convinzione, un desiderio, un comportamento sono imposti dall’esterno, da altre persone (la forma estrema è la s. ipnotica e post-ipnotica, esercitata da un ipnotizzatore e operante nel sonno ipnotico e dopo di esso), o anche da fatti e situazioni valutati non obiettivamente, e da impressioni e sensazioni soggettive non vagliate in modo razionale e critico”. A nessuno può sfuggire, d’altra parte, che la velocità del messaggio audiovisivo, l’impatto emotivo esercitato sull’emisfero cerebrale destro, la presunta autorevolezza della fonte (credibile poiché “condivisa”da altri…) rappresentano elementi al cui fascino è difficile sottrarsi. Ma è principalmente la natura stessa dei meccanismi psicologici e sociologici operanti nelle masse a generare quell’acquiescenza, quella credulità, quell’incapacità critica che sta facendo la fortuna di pochi “eletti”: dal latino “eligere” in quanto “scegliere”. Ebbene, pur rischiando di dargli un dolore, colgo l’occasione per comunicare a Checco (ove mai abbia la sfortuna di leggermi) che non potrei mai sceglierlo per accompagnare le mie notti insonni, anche se, adire il vero, qualcosa di azzeccato debbo riconoscerglielo : quel nome da burla al quale deve parzialmente il suo successo.

Pronti a debuttare oltre 8mila Animatori Digitali

Scuola, pronti a debuttare oltre 8mila Animatori Digitali

Nominati i vincitori del concorso #ilmioPNSD, primo premio ad una scuola di Roma
Sono pronti a debuttare ufficialmente gli Animatori Digitali previsti dal nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), lanciato a fine ottobre dal Ministro Stefania Giannini. Si tratta di 8.303 insegnanti che guideranno l’attuazione del Piano e si occuperanno di innovazione nelle loro scuole. Gli Animatori sono stati individuati nel mese di dicembre e saranno operativi al rientro dalla pausa natalizia.

Il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ha anche individuato le scuole polo che si occuperanno della formazione degli Animatori.

Sempre nel mese di dicembre sono stati poi 1.276 gli eventi organizzati dalle istituzioni scolastiche nell’ambito della prima Settimana del #PianoScuolaDigitale (7-15 dicembre), voluta dal Miur per diffondere fra insegnanti, studenti e famiglie i contenuti e le novità introdotte dal PNSD. Nel corso della Settimana, gli studenti italiani sono stati invitati a partecipare al concorso #ilmioPNSD, raccontando in 180 secondi le attività realizzate dalle loro scuole sul digitale. Il primo premio va ad una scuola romana.
Chi sono e cosa fanno gli animatori digitali

Età media 45 anni, in prevalenza donne (4.594 le Animatrici, 3.709 gli Animatori), 5.443 docenti del I ciclo d’istruzione, 2.860 del II ciclo, due su quattro provenienti dall’area scientifica. Questo l’identikit dei docenti che avranno il compito di portare l’innovazione digitale nella loro comunità scolastica.

Gli Animatori Digitali sono docenti di ruolo che avranno il compito di seguire, per il prossimo triennio, il processo di digitalizzazione della scuola di appartenenza. Organizzeranno attività e laboratori, individueranno soluzioni tecnologiche e metodologiche innovative da portare nel proprio istituto (ambienti di apprendimento integrati, biblioteche multimediali, ecc.) e lavoreranno per la diffusione di una cultura digitale condivisa. Per la formazione di queste figure, previste dal PNSD, sono stati stanziati 850.000 euro a livello nazionale. Ad ogni scuola, inoltre, verranno assegnati 1.000 euro per la realizzazione dei progetti digitali.
Da oggi è poi disponibile sul sito del Miur l’elenco delle scuole che si occuperanno della formazione degli animatori:

Fai clic per accedere a Poli_formativi_Animatori_digitali_DD_75_DGEFID.pdf

Qui la mappa:

https://www.google.com/maps/d/viewer?mid=zU37cEHEo2F4.kUgjwH40st8o
Nei prossimi giorni tutte le scuole riceveranno dal Miur specifiche Linee guida per la redazione del loro Piano Digitale, declinazione interna a ciascun istituto del Piano generale. Il documento sarà collegato, anche in vista delle prossime iscrizioni, al nuovo Piano triennale dell’offerta formativa che servirà alle famiglie per fare la loro scelta.
#IlmioPNSD

Dagli Animatori Digitali ai ‘testimonial’ del digitale. Sono gli studenti che hanno partecipato al concorso #ilmioPNSD, lanciato nelle scorse settimane in occasione della Settimana del #PianoScuolaDigitale.
Queste le scuole vincitrici:
I premio, Istituto Comprensivo “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Roma;
II premio, Istituto Tecnico Statale per il Turismo “Artemisia Gentileschi” di Milano;
III premio, Scuola Statale Secondaria di I grado “Dante Alighieri” di Caserta;
IV premio, Istituto Comprensivo “Filippo Traina” di Vittoria (Ragusa);
V premio, Scuola Secondaria di I Grado “Alessandro Manzoni” e Scuola Primaria “Via Verdi” di San Cesario di Lecce.
Qui i video premiati:

https://www.youtube.com/user/MinisteroMIUR?sub_confirmation=1

Il bando di concorso chiedeva agli alunni di realizzare un video per illustrare le attività svolte nella loro scuola nell’ambito del digitale. Alla scuola prima classificata viene assegnato un premio di 7.170 euro, mentre 6.000 euro sono assegnati a ciascuna delle istituzioni scolastiche classificate dal II al V posto. I fondi potranno essere utilizzati per l’acquisto di hardware e strumenti informatici per il proprio istituto.


5,6 milioni per Wi-Fi, ambienti digitali e laboratori nei CPIA

Avviso da 5,6 milioni per Wi-Fi, ambienti digitali e laboratori nei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) 
Risorse per oltre 5 milioni di euro per dotare di Reti Wi-Fi, laboratori mobili e ambienti digitali per l’apprendimento i 126 Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA). Questo l’obiettivo dell’Avviso pubblico contenente la prima misura per i CPIA nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (FSE-FESR) 2014-2020.
Lo stanziamento, di complessivi 5,6 milioni di euro, è rivolto a tutti i centri per l’istruzione per adulti. Per accedervi, le strutture dovranno inviare, entro il 15 febbraio 2016, secondo le modalità previste dal bando: 
• progetti per la realizzazione di infrastrutture di rete LAN/WAN, che potranno ricevere ognuno un finanziamento per un massimo di 18.000 euro; 

• progetti per la realizzazione di ambienti digitali, come spazi alternativi per l’apprendimento, laboratori mobili per varie discipline, aule tradizionali arricchite da dotazioni tecnologiche, con uno stanziamento massimo di 24.000 euro per singolo progetto;

• proposte per postazioni informatiche e per l’accesso dell’utenza e del personale ai dati e ai servizi digitali della scuola, con uno stanziamento massimo di 3.000 euro.
L’Avviso, coerentemente con il Piano Nazionale Scuola Digitale, costituisce un segnale di attenzione verso l’istruzione per adulti e non prevede una selezione delle proposte presentate. I CPIA dovranno elaborare e inviare un proprio progetto e questo verrà finanziato, in base alla proposta presentata. 

Al via l’indagine comparativa sulla conoscenza dell’inglese in terza superiore

da Il Sole 24 Ore

Al via l’indagine comparativa sulla conoscenza dell’inglese in terza superiore

Al via l’indagine comparativa sulla conoscenza dell’inglese tra gli studenti di terza superiore. A prevederlo è un invito messo a punto dalla Direzione generale Ordinamenti scolastici del Miur insieme a EF Education s.r.l.in esecuzione di un protocollo d’intesa sottoscritto il 3 luglio scorso. Le candidature andranno presentate entro il 21 gennaio 2016.

L’obiettivo
È quello di effettuare un’indagine comparativa sul livello di competenza della lingua inglese degli studenti delle scuole secondarie di II grado. Potranno partecipare tre regioni del Nord (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna), tre del Centro (Toscana, Lazio e Marche) e quattro del Sud (Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia). Il monitoraggio si svolgerà dal 25 gennaio al 31 marzo 2016. La partecipazione delle scuole è volontaria e gratuita e riguarda gli studenti che frequentino il 3° anno di scuole secondarie di secondo grado e che non abbiamo un’età inferiore ai 16 anni.

Le modalità
Per effettuare questa indagine le scuole dovranno somministrare agli studenti un test on line standardizzato della durata di 50 minuti creato da EF Education. La partecipazione delle scuole è volontaria e gratuita ma dovrà essere verificato il possesso dei requisiti tecnici richiesti dall’invito e inviare l’adesione entro il 21 gennaio 2016 compilando il modulo al link www.ef.com/efsetmiur . Le scuole interessate a partecipare all’indagine possono richiedere ulteriori informazioni scrivendo a EFSETrilevazione2016@ef.com.

I risultati
Ogni scuola partecipante riceverà una relazione specifica sui risultati ottenuti dai propri studenti e ogni studente che avrà completato l’Efset riceverà sia un attestato del livello linguistico registrato dal test in base ai parametri internazionali del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue sia l’offerta gratuita per la frequenza di un corso di inglese online per quattro settimane.

Scuole in campo per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti elettronici

da Il Sole 24 Ore

Scuole in campo per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti elettronici

di Maria Cristina Tubaro

Stampanti, cellulari, frullatori, televisori, computer, lettori mp3. Sono i cosiddetti Raee, ovvero i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche che, sempre più spesso e in quantità sempre maggiori, si trovano nelle nostre case e che devono essere smaltiti secondo specifiche procedure. Oggi, i Raee potranno essere portati a scuola: è questa la proposta dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) insieme al Centro di Coordinamento Raee (CdC Raee), con il supporto operativo di Ancitel Energia & Ambiente che ha messo a punto il progetto Raee@scuola. Si tratta di un’iniziativa di educazione e sensibilizzazione sulla corretta gestione Raee, alla quale ha concesso il patrocinio il Ministero dell’Ambiente.
La quarta edizione – iniziata a novembre scorso e che durerà fino a giugno 2016 – coinvolge gli alunni delle classi IV e V delle scuole primarie e gli alunni delle scuole secondarie di primo grado in oltre 50 Comuni italiani. A tutte le scuole partecipanti è stato distribuito un kit informativo che spiega quali sono gli strumenti elettrici ed elettronici che possono essere riciclati e quali sono le procedure corrette di smaltimento.
Tutti i ragazzi, in un periodo di tre settimane, potranno portare da casa piccoli Raee (Paed – Piccoli Apparecchi Elettrodomestici) e conferirli in appositi contenitori posizionati all’interno o all’esterno delle scuole. A ritirare tutto il materiale e a portarlo nei centri di raccolta comunale saranno gli stessi addetti del servizio di igiene urbana del Comune in cui è situata la scuola.
L’iniziativa, supportata da un’ampia campagna comunicazionale, con conferenze stampa in tutti i Comuni aderenti e che ci concluderà con una conferenza stampa nazionale a Roma a giugno prossimo, ha come testimonial Baz, il comico della trasmissione Colorado, che, oltre a comparire su tutto il materiale informativo, ha realizzato dei filmanti che compaiono su Youtube e Facebook.

Il concorso
Per tutti i ragazzi, poi, anche la possibilità di partecipare al Concorso Web “Fatti una foto di classe con Raee e vinci!”. Il concorso sarà aperto fino al 18 aprile: ogni classe aderente all’iniziativa potrà interpretare il tema della gestione dei Raee scattando una fotografia con gli alunni e uno o più apparecchi elettrici o elettronici Raee. L’insegnante dovrà iscrivere la classe e tutte le fotografie ritenute idonee saranno visibili nella sezione “Galleria Fotografica”. Al termine del concorso una giuria premierà le 3 foto che a livello nazionale avranno meglio interpretato il tema del riciclo. Alla classe che si aggiudicherà il primo posto, la possibilità di vincere “Un giorno da Comix”, un tour a Modena con varie tappe tra cui il Museo della Figurina Panini e il Museo Maserati; per il secondo e il terzo posto zainetti e kit didattici. Inoltre, la scuola che in ogni comune avrà raccolto un maggior quantitativo di Paed (sulla base del rapporto tra totale di Paed raccolti e totale alunni del plesso) potrà vincere un pc portatile; la scuola che in Italia avrà raccolto in assoluto il maggior quantitativo di Paed (secondo il medesimo criterio del rapporto con il numero degli alunni) vincerà una Lim.

Lo smaltimento dei Raee
Quello dei Raee è un problema estremamente diffuso: ogni italiano produce ogni anno in media 14,7 kg di Raee; di questi solo poco più di 4 kg pro-capite, pari a circa il 30% dell’immesso sul mercato, viene correttamente raccolto e riciclato.
Il corretto recupero dei Raee è particolarmente importante per due ragioni complementari: da un lato, si tratta di rifiuti che contengono sostanze altamente inquinanti (come i clorofluorocarburi) e tossiche (come il mercurio) e dunque nocive per l’uomo e per l’ambiente; dall’altra, contengono anche metalli preziosi (come oro, argento, rame, ecc.) e sono ricchi di materie prime importanti che possono essere riciclate (come ferro, alluminio, rame, plastica, ecc.) e riutilizzabili nei cicli produttivi. Un corretto recupero di questi prodotti, dunque, consente un notevole risparmio in termini economici ed è un investimento in termini di tutela dell’ambiente e della salute. Ma non solo. Riciclare i Raee, oggi, è anche uno degli obiettivi che l’Europa impone agli stati membri: la direttiva Raee 2012/19/Ue (recepita in Italia dal decreto legislativo n.49 del 14 marzo 2014) modifica i criteri di calcolo dei quantitativi minimi di Raee da raccogliere e dei tassi di raccolta. Ora, infatti, la soglia minima da rispettare non è più calcolata sulla base del quantitativo di Raee raccolti per ogni abitante, ma è parametrata sul rapporto tra Raee raccolti e la media delle nuove apparecchiature immesse sul mercato nei tre anni. Da quest’anno, dovrà essere raccolto il 45% dell’immesso sul mercato, soglia che si alzerà al 65% nel 2019.
Per questo l’educazione ambientale riveste un ruolo fondamentale e le scuole possono dare un valido contributo, raggiungendo non solo gli alunni, ma anche le loro famiglie. La sfida, dunque, entra nei sistemi educativi, facendo leva, in particolare, sull’insegnamento delle materie scientifiche, da una parte, e sull’educazione civica dall’altra.

Edilizia scolastica, affondo degli studenti: il piano del Governo fallisce

da Il Sole 24 Ore

Edilizia scolastica, affondo degli studenti: il piano del Governo fallisce

Gli studenti accusano il Governo di fare troppi proclami e pochi fatti sull’edilizia scolastica. «Il decreto Milleproroghe rimanda al 31 dicembre 2016 la messa a norma degli edifici, attualmente coperti da una normativa del 1992. I fondi non utilizzati, inoltre, saranno assegnati tra un anno». È quanto dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti. «Ciò avviene – aggiunge – in un contesto assai preoccupante che, nel nostro paese, vede una percentuale di strutture prive di certificato di prevenzione pari al 60%, come denunciato già da Legambiente nel rapporto “Ecosistema Scuola”».

La protesta dell’Uds
Per l’Unione degli studenti il quadro è aggravato dal fatto che la proroga dell’Osservatorio per l’edilizia slitterà a febbraio 2016, così come sono prorogati i fondi per “Scuole Sicure”, totalmente insufficienti i 40 milioni per le norme antisismiche. «Una situazione limite, se pensiamo ai dissesti idrogeologici causati dalle forti piogge e alluvioni che hanno colpito il nostro paese negli ultimi mesi, e che evidenziano quanto l’abusivismo e la speculazione edilizia siano pericolosi per la vita delle persone», continua Lampis. «Abbiamo denunciato più volte l’inconsistenza dei provvedimenti presi dal Governo in materia di Edilizia scolastica, non ultima la delibera sui mutui Bei, una scelta gravissima che sta causando non solo un ritardo nei lavori di messa in sicurezza, ma anche un aumento del debito pubblico».

Le richieste degli studenti
Nella sua nota l’Uds giudica «non sufficiente la risoluzione del Governo Renzi». E spiega: «Vogliamo un piano di rimessa a norma delle scuole con investimenti che seguano le priorità dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, eliminando le barriere architettoniche e tutto quanto possa costituire pericolo per chi vive le scuole. Non abbiamo bisogno – concludono – di spot mediatici e propaganda, con le nostre vite non si scherza».

 

Pensioni: domande settima salvaguardia entro il 1° marzo e modulistica utile

da La Tecnica della Scuola

Pensioni: domande settima salvaguardia entro il 1° marzo e modulistica utile

Tra le novità previdenziali già illustrate contenute nella legge di stabilità 2016 c’è anche la previsione di un’ulteriore salvaguardia per i lavoratori in congedo per assistere i figli con disabilità grave che perfezionano i requisiti utili a comportare la decorrenza del trattamento pensionistico, secondo la disciplina vigente prima della legge Fornero.

Con la Circolare n. 36 del 31 dicembre 2015 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha illustrato le modalità di presentazione delle istanze da parte dei lavoratori interessati.

Tali lavoratori devono presentare le richieste di accesso al beneficio entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore (1° gennaio 2016) della stessa legge e, dunque, entro il 1° marzo 2016.

L’istanza (vedi modulo) deve essere presentata, dai lavoratori interessati o dai soggetti abilitati, presso la Direzione territoriale del lavoro competente in base alla propria residenza tramite PEC o all’indirizzo e-mail dedicato o, in via alternativa, tramite posta Raccomandata A/R.

L’istanza dovrà contenere gli elementi identificativi del richiedente (dati anagrafici, codice fiscale), gli elementi identificativi dell’azienda o P.A. presso la quale ha prestato l’ultimo servizio e l’esatta individuazione della tipologia/fattispecie giuridica in base alla quale si chiede l’accesso ai benefici medesimi. In ogni caso la domanda dovrà essere corredata da copia di un documento di identità. Dovrà anche essere allegata apposita dichiarazione sostitutiva di certificazione ai sensi dell’art. 46 del DPR n. 445/2000, relativa al provvedimento di congedo previsto dall’articolo 42, comma 5, del testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, con indicazione degli estremi dello stesso ai fini del reperimento del medesimo (vedi Dichiarazione sostitutiva di certificazione lettera d).

Inoltre, nelle domande i lavoratori dovranno dichiarare di essere consapevoli che la procedura di ammissione al beneficio è subordinata alla conclusione delle attività di monitoraggio svolte dall’Inps.

Come avverrà la valutazione esterna delle scuole

da La Tecnica della Scuola

Come avverrà la valutazione esterna delle scuole

L.L.

L’ultimo giorno del 2015 l’Invalsi ha pubblicato sul proprio sito la Sintesi delle decisioni assunte dalla Conferenza per il coordinamento funzionale del SNV nella seduta del 23 dicembre 2015.

Il documento riepiloga, tra gli altri, gli aspetti principali riguardanti la valutazione esterna delle scuole e la costituzione dei Nuclei Esteri di Valutazione (NEV).

Per il primo anno di valutazione esterna delle scuole, quindi limitatamente all’a.s. 2015/2016, l’individuazione degli esperti verrà effettuata utilizzando la procedura selettiva già svolta per i progetti Vales e Valutazione e Merito, secondo la graduatoria compilata in esito al corso di formazione ed approvata con Determinazione n. 188/2013.

Per l’individuazione degli esperti valutatori con i quali stipulare il contratto l’INVALSI procederà ad una selezione destinata esclusivamente ai candidati vincitori della procedura selettiva su richiamata seguendo i seguenti criteri:

a) Per i profili A1 e A2 andranno individuati esclusivamente i vincitori del 2013 attualmente non in servizio a scuola onde non turbare la conclusione dell’anno scolastico in corso; potranno invece essere scelti sia i dirigenti e i docenti in quiescenza che quelli che si trovano in posizione di comando presso gli USR o presso il MIUR previa specifica autorizzazione delle direzioni generali a cui sono assegnati.

b) Nell’individuazione degli esperti dei profili B1 e B2 si dovranno escludere i docenti e i dirigenti scolastici al fine di assicurare la pluralità e diversità dei profili professionali dei membri dei NEV.

Nell’anno in corso, verranno visitate 350-400 istituzioni scolastiche (statali e paritarie), estratte come campione statistico con riguardo: alla macroarea geografica e al ciclo scolastico. Nell’ambito di ciascuna macroarea geografica il numero di scuole estratte per ogni regione sarà proporzionale al numero di scuola presenti nella regione stessa. L’estrazione avverrà sulla base della popolazione scolastica del 2014-2015. Saranno scelte anche 20 scuole paritarie

Secondo quanto deciso nella Conferenza, le visite nelle scuole si svolgeranno tra marzo e maggio 2016 ed ogni visita avrà la durata di tre giorni.

Al termine di ogni visita è prevista una riunione conclusiva (exit meeting) nella quale il coordinatore del nucleo proporra alla scuola una breve sintesi della visita focalizzando, anche con esempi, gli aspetti positivi riscontrati e evidenziando gli eventuali aspetti che hanno destato qualche perplessità (“comunicazione informale di fine visita”). Salvo diversa richiesta della scuola la comunicazione di fine visita avrà carattere confidenziale e si rivolgerà ai soli membri dello staff della scuola.

Entro 30 giorni dalla conclusione della visita e comunque non oltre il termine dell’anno scolastico in corso dovrà essere redatto e consegnato il rapporto di valutazione esterna.

Requisiti per andare in pensione: facciamo il punto

da La Tecnica della Scuola

Requisiti per andare in pensione: facciamo il punto

L.L.

Come abbiamo visto, la Legge di Stabilità ha apportato alcune importanti modifiche alla disciplina riguardante l’accesso al trattamento pensionistico.

Le recenti novità sono state riepilogate dal Miur con la nota 41637 del 30 dicembre 2015, che va ad integrare le disposizioni già impartite in materia di cessazioni dal servizio del personale scolastico dal 1° settembre 2016 con D.M. 939 del 18 dicembre e C.M. 40816 del 21 dicembre. Ricordiamo che le domande di cessazione devono essere trasmesse on-line dal personale docente, educativo ed Ata entro il 22 gennaio, mentre per i Dirigenti scolastici c’è tempo fino al 28 febbraio. Dal 15 gennaio al 15 febbraio potranno, invece, presentare le dimissioni le lavoratrici con le regole della cd. “Opzione donna”.

Alla luce delle modifiche apportate dalla suddetta Legge di Stabilità, riportiamo di seguito le regole per accedere al trattamento pensionistico:

Requisiti posseduti al 31 dicembre 2011 (ante Legge Fornero)

Tutti coloro che hanno maturato i requisiti seguenti entro il 31 dicembre 2011 sono soggetti al regime previgente per l’accesso e per la decorrenza del trattamento pensionistico di vecchiaia e di anzianità e non sono soggetti, neppure su opzione, al nuovo regime sui requisiti di età e di anzianità contributiva.

Quindi, il personale che alla data del 31 dicembre 2011 ha maturato i requisiti per l’accesso al pensionamento vigenti prima del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 (sia per età, sia per anzianità contributiva di 40 anni indipendentemente dall’età, sia per somma dei requisiti di età e anzianità contributiva – cd. “quota”), e compie i 65 anni di età entro il 31 agosto 2016 dovrà essere collocato a riposo d’ufficio.

In pratica, questi sono i requisiti necessari:

Vecchiaia

  • 65 anni di età anagrafica – requisito per uomini e donne
  • 61 anni di età anagrafica – requisito di vecchiaia facoltativo esclusivamente per le donne

Anzianità

  • 40 anni di contribuzione – requisito della massima anzianità contributiva

Quota

  • 60 anni di età e 36 anni di contribuzione – quota 96
  • 61 anni di età e 35 anni di contribuzione – quota 96

Per raggiungere la “quota 96” si possono sommare ulteriori frazioni di età e contribuzione (esempio: 60 anni e 4 mesi di età anagrafica con 35 anni e 8 mesi di contribuzione).

 

Requisiti Legge Fornero

Per la pensione di vecchiaia il requisito anagrafico è quindi di 66 anni e 7 mesi compiuti entro il 31 agosto 2016 (collocamento d’ufficio) o, a domanda, entro il 31 dicembre 2016, sia per gli uomini che per le donne, con almeno 20 anni di anzianità contributiva.

La pensione anticipata, rispetto a quella di vecchiaia, potrà conseguirsi, a domanda, solo al compimento di 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva, per le donne, e 42 anni e 10 mesi per gli uomini da possedersi entro il 31 dicembre 2016, senza operare alcun arrotondamento.

È confermata anche per il 2016 la sospensione della penalizzazione per coloro che, pur avendo i requisiti del servizio, abbiano meno di 62 anni di età.

 

Opzione donna

L’articolo 1, comma 281 della legge di stabilità prevede la proroga dell’opzione donna al 31 dicembre 2015. Pertanto avranno accesso al trattamento pensionistico le lavoratrici di tutti i comparti di lavoro che entro la suddetta data avranno maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un’età pari o superiore ai 57 anni. Le lavoratrici della scuola che vanteranno questi requisiti potranno presentare istanza di dimissioni online tramite il sistema polis a decorrere dal 15 gennaio ed entro il 15 febbraio. Il pensionamento avverrà a decorrere dal 1° settembre 2016.

 

Quarta e sesta salvaguardia

L’articolo 1, comma 264 della legge di stabilità prevede che il personale della scuola che ha ricevuto in ritardo dall’INPS la comunicazione di avere diritto al pensionamento a partire dal 1° settembre 2015, per effetto delle salvaguardie previste dalla legge 124 del 2013 (quarta salvaguardia) e dalle legge 147 del 2014 (sesta salvaguardia), potrà accedere al trattamento pensionistico a decorrere dal primo giorno successivo alla risoluzione del rapporto di lavoro. Pertanto, gli Uffici Scolastici Regionali e le istituzioni scolastiche interessate dovranno consentire ai dirigenti scolastici e al personale del comparto scuola, beneficiari della suddetta salvaguardia, di presentare la domanda di cessazione in modalità cartacea al fine dell’inserimento al SIDI per la successiva convalida. La presentazione dell’istanza di cessazione è infatti adempimento necessario per la fruizione del diritto a pensione. Il collocamento a riposo avrà decorrenza dal primo giorno successivo alla cessazione dal servizio, ma comunque fatta salva la facoltà per i soggetti beneficiari di optare per la cessazione dal servizio con decorrenza 1° settembre 2016.

 

Settima salvaguardia

L’articolo 1, comma 265 lettera d, della legge di stabilità prevede la possibilità di accesso al trattamento pensionistico secondo le regole previgenti la riforma Fornero alla lavoratrici e ai lavoratori in congedo per assistere i figli con disabilità grave. I requisiti debbono essere maturati entro il sessantesimo mese successivo alla data di entrata in vigore della legge 201 del 2011. Le domande andranno presentate alle direzioni territoriali del lavoro entro 60 giorni dalla pubblicazione della legge di stabilità, secondo le regole valide per le precedenti salvaguardie. A proposito, si attendono eventuali nuove istruzioni da parte del  Ministero del lavoro.

Befana cara…

BEFANA CARA IO TI CHIEDO UN SACCO DI DOCENTI BUONI di Umberto Tenuta

CANTO 604 LETTERA DI UNO STUDENTE ALLA BEFANA

 

Carissima Befana,

io sono uno studente della BUONA SCUOLA.

La chiamano così.

Ma io non ho capito ancora perché.

Parlano di ruoli, di fasce, di non so che!

Cose astruse per me.

Io vorrei solo una SCUOLA BUONA.

Portamela, ti prego.

Senti, io vado a scuola per imparare, non per ascoltare.

Ti prego, Befana bella, porta un sacchetto di cerotti per chiudere la bocca dei miei docenti.

Io vado a scuola per crearmi degli amici.

Ti prego, porta dei tavolinetti pentaposti alla mia scuola.

Io vado a scuola per continuare a scoprire le meraviglie dei fili d’erba, delle forme e dei colori dei petali dei fiori.

Ti prego porta un giardino alla mia scuola.

Io vado a scuola per continuare a scoprire il mondo meraviglioso degli animali.

Ti prego, porta uno zoo alla mia scuola, uno zoo povero, uno zoo di lombrichi e di coccinelle, di grilli e di farfalle.

Io vado a scuola per continuare ad esplorare il paesaggio intorno a me.

Ti prego, porta gli scarponi alla mia maestra: solo così ci condurrà sulle verdi colline che circondano la mia scuola.

Io vado a scuola per continuare ad ammirare le vestigia storiche del mio paesello.

Ti prego, porta un binocolo alla mia maestra: solo così ci farà ammirare le torri e i campanili del mio paesello.

Io vado a scuola per continuare a scoprire la geometria della natura.

Ti prego, porta alla mia maestra la bella scatola delle COSTRUZIONI GEOMETRICHE.

Ti prego, porta alla mia scuola una ricchissima biblioteca dei libri più belli di tutti i tempi.

Io vado a scuola per innamorami della musica e del canto.

Ti prego, porta alla mia maestra ventisei flauti dolci ed una voce bella come quella della mia maestra ‘NTÒ.

Io vado a scuola per diventare pittore.

Ti prego, porta alla mia scuola venticinque cavalletti e tanti tanti tanti barattoli di tempere colorate.

Cara Befana, io voglio proprio ringraziarti con tutto il mio cuoricino di bimbo innamorato della mia maestra, la bella signorina ‘NTÒ.

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

Altri saggi sono pubblicati in

www.rivistadidattica.com

E chi volesse approfondire questa o altra tematica

basta che ricerchi su Internet:

“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

 

Fondi Strutturali Europei 2014-2020 – Avviso rivolto ai Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA)

Oggetto: Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Avviso rivolto ai Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) per la realizzazione delle reti LAN/WLAN e degli ambienti digitali.

Avviso prot. n. 398 del 5 gennaio 2016 e allegato