Comunicazione Aumentativa e Alternativa – Proposta formativa anno 2016

Nuova Scuola di Formazione
in Comunicazione Aumentativa e Alternativa
Proposta formativa anno 2016

I SEMINARI SONO APERTI A:
Medici, Psicologi, Educatori professionali, Fisioterapisti, Infermieri, Logopedisti, Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, Terapisti occupazionali.

ACCREDITAMENTO ECM:

Per tutti i Seminari previsti sarà richiesta l’attribuzione dei crediti formativi per le figure professionali ammesse.  La soglia minima di frequenza richiesta è dell’80% della durata totale di ogni evento.

I seminari di II livello non tratteranno argomenti introduttivi alla Comunicazione Aumentativa e Alternativa, sono quindi rivolti a chi ha frequentato la scuola di formazione in CAA o ha pregressa esperienza in CAA.

Il termine per la presentazione della domanda di iscrizione è il 31 ottobre 2015

Programma dettagliato ed eventuali aggiornamenti sono reperibili sul sito
www.benedettadintino.it

Fondazione Benedetta D’Intino
Ufficio Formazione
Via Sercognani, 17 – 20156 Milano
02-39525543/02-39263940


21-22-23 gennaio 2016

18-19-20 febbraio

17-18-19 marzo

28-29 aprile

27-28 maggio

17-18 giugno

16-17 settembre

14-15 ottobre

Sala Convegni
Fondazione e Centro
Benedetta D’Intino Onlus
via Sercognani 17
Milano

SISTEMA PECS: COME MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE NEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

SISTEMA PECS: COME MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE NEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

23 – 24 GENNAIO 2016
BEST WESTERN ANTARES – Hotel Concorde
v.le Monza 132 Milano

Piano Triennale dell’Offerta Formativa

File 16-01-16, 10 58 01

Piano Triennale dell’Offerta Formativa
Liceo “Virgilio-Redi” Lecce


 

Indice

Premessa

  1. L’Istituto: Identità – Studenti – Territorio
  2. Il Piano di Miglioramento
    dagli Obiettivi di processo ai Traguardi di miglioramento
    Pianificazione delle azioni
    Valutazione periodica avanzamento
    Documentazione attività Nucleo di valutazione
  3. L’Offerta Formativa: dalle Risorse al Potenziamento
    Progettazione curriculare
    Dipartimenti ed Assi
    Funzioni Strumentali
    Alternanza Scuola-Lavoro
    Metodologie didattiche
    Progettazione extra-curriculare
    Accordi di Rete
    Organizzazione
    Organico
    Formazione del Personale
    Spazi, Strutture e Infrastrutture
    Piano Nazionale Scuola Digitale
  4. Il  Potenziamento dell’Offerta Formativa: l’Orientamento come Sistema
    Progetto: Il Liceo dei Licei
    Primo Biennio – Riorientamento
    Secondo Biennio – Potenziamento
    Monoennio Finale – Specializzazione
  5. Allegati: le Risorse
    Generali
    Umane
    Didattiche
    Organizzative
    Strutturali
    Finanziarie

Massimo Bray alla presidenza dell’Accademia Nazionale di Danza

Accademia Nazionale di Danza, il Ministro Giannini
nomina Massimo Bray alla presidenza

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha nominato il Dottor Massimo Bray Presidente dell’Accademia Nazionale di Danza.
La nomina ha una durata triennale.

Dall’eliminazione degli ostacoli fisici, culturali e sociali alla didattica inclusiva

Dall’eliminazione degli ostacoli fisici, culturali e sociali alla didattica inclusiva per una scuola e per un territorio che tengano conto delle esigenze di tutti

Il Corso di Formazione in presenza, destinato ai docenti e al personale scolastico delle scuole di ogni ordine e grado di Roma e provincia, è organizzato dal ‘Dipartimento Scuola’ di FIABA con il coordinamento della Prof.ssa Rosaria Brocato e la collaborazione dell’Equipe E. Co. – GLII (Gruppo di Lavoro Interscolastico per l’Inclusione), La Bottega dell’Arte: Esperienza e Consulenza, CTS dell’IPSSS ‘E. De Amicis’, ‘Il Cerchio dell’Amicizia Onlus’ e il Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Roma. Il corso ha ottenuto il Patrocinio dell’ANG (Agenzia Nazionale Giovani) e di ROMA Capitale.

27 gennaio e 03 febbraio 2016

Aula Magna IPSSS ‘Edmondo De Amicis’ ore 15.00-19.00 Roma, Via Galvani, 6

VI edizione delle Olimpiadi nazionali Asso della Grammatica italiana

VI edizione delle Olimpiadi nazionali Asso della Grammatica italiana

Appena pubblicato il bando della VI edizione delle Olimpiadi nazionali Asso della Grammatica, rivolte a tutti i gradi di scuola. Per iscriversi c’è tempo fino al 4 marzo 2016.

La manifestazione, organizzata da Formac Educational e patrocinata dall’Università di Catania, quest’anno è stata fortemente voluta dai molti insegnanti che già hanno partecipato alle scorse edizioni. Numerose infatti le richieste da parte di docenti soddisfatti ed entusiasti dal metodo di lavoro proposto con il strumento didattico “Chi è l’asso? La grammatica è un gioco” che è alla base di queste olimpiadi e che nasce proprio per incentivare la cooperazione affinché le diverse intelligenze emergano e le conoscenze e competenze si rafforzino. Il successo della squadra non è la somma dei punteggi dei singoli –come in molte altre olimpiadi scolastiche avviene- ma è il risultato di un vero lavoro di gruppo che, unito allo slancio motivazionale della competizione, dà spazio a intelligenze multiple, intuizioni cognitive e forti impatti emotivi.

Ogni anno è cresciuto il numero di scuole partecipanti fino al raggiungimento della quota di 16 regioni su 20: Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia.

Le semifinali e le finali si disputeranno a Catania il 14 maggio 2016, a marzo e aprile le fasi intermedie (di istituto, provinciali e regionali).

Tre categorie in gioco:

1) mini, alunni della V classe della scuola primaria;

2) junior, alunni di scuola secondaria di 1°gr;

3) senior, alunni del primo biennio della scuola secondaria di 2° gr.

È possibile scaricare il bando dal sito www.chielasso.it

 

Nuovi skill per la Digital Transformation

OSSERVATORIO DELLE COMPETENZE DIGITALI

Nuovi skill per la Digital Transformation: le associazioni ICT insieme ad AgID presentano i dati 2015 e le sfide per le imprese e il governo

Competenze digitali cercasi: diffusione a macchia di leopardo, dal 37% per la PA locale al 73% per le aziende tecnologiche. Poca formazione digitale interna, la media è di 6,2 giornate l’anno nelle imprese ICT, 4 nella PA e solo 3 nelle aziende utenti. Al top le lauree in Informatica e Ingegneria, ma manca una condivisione dei percorsi e degli skill che servono alle aziende più innovative. I profili più ricercati sono il Security Specialist, l’Enterprise Architect e il Business Analyst per le aziende informatiche, che li cercano per il 70% nei network professionali. Per le aziende utenti e la PA i più ricercati al primo posto sono i CIO, la ricerca avviene tramite agenzia (50%) tramite concorso pubblico. Le retribuzioni per i profili digitali sono in lieve crescita per gli impiegati (+3,6%) e in calo per dirigenti (-1,2%) e quadri (-2,9%).

Roma 15 gennaio 2016 – La Trasformazione Digitale, che investe ormai tutto il globo, impone ai singoli mercati e alle società di adeguarsi, innescando processi virtuosi di Innovazione. Ma per farlo occorrono le giuste competenze, che nel nostro Paese in parte ancora mancano, sia per l’assenza di una strategia di lungo periodo che coinvolga aziende e sistema formativo, sia per un digital divide ancora endemico.
Mentre restiamo in attesa di misurare i primi effetti di una riforma della scuola che dovrebbe favorire il riallineamento tra formazione e domanda di competenze e di un Job Act che sembra valorizzare le peculiarità dei mestieri più innovativi, il sistema imprenditoriale muove passi importanti per favorire questo processo.
E’ quanto emerge dalla seconda edizione dell’Osservatorio delle Competenze Digitali, condotto dalle principali associazioni ICT: AICA, Assinform, Assintel e Assinter Italia e promosso dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e realizzato da NetConsultingcube, presentato oggi a Roma.

Di seguito le principali evidenze dello studio, che ha coinvolto aziende della domanda e dell’offerta ICT e Pubbliche Amministrazioni.

–  Aziende e PA sono altamente consapevoli (80-90% dei rispondenti) dell’impatto della “digital transformation” e della necessità di adeguare le competenze digitali soprattutto alla luce dei nuovi trend (mobile, digitalizzazione di flussi e processi, business analytics, iot, cloud computing, evoluzioni Web, pagamenti elettronici).

–  Il livello di copertura delle competenze (definite sulla base del sistema europeo e-Competence Framework – e-CF), misurato come simultanea presenza di tutte le componenti necessarie, varia dal 73% delle aziende ICT al 67% delle società in house delle Regioni e Province Autonome al 48% delle aziende utenti, per poi scendere al 41% nella PA Centrale e al 37% nella PA Locale.

–  I profili più ricercati nelle aziende ICT sono il Security Specialist, l’Enterprise Architect, il Business Analyst. Nelle aziende utenti e nella PA sono il CIO, il Security Manager, il Database Administrator e il Digital Media Specialist, l’Enterprise Architect, il Business Information Manager, l’ICT Consultant e il Business Analyst.

–  I canali di reclutamento prevalenti sono per le aziende ICT il network personale-professionale (70% circa delle aziende interpellate), mentre per le aziende utenti sono le società di ricerca e selezione (più del 50% delle aziende utenti) e nella PA si ricorre soprattutto al concorso pubblico (100% della PA Centrale e oltre l’80% della PA Locale).

–  La crescita delle competenze interne è basata soprattutto sul training on the job (oltre il 90% degli Enti Centrali, 75% di quelli Locali, 80% delle aziende utenti, 87% delle aziende ICT). Fanno eccezione le società ICT in house di Regioni e Province Autonome, che più di tutte ricorrono a corsi di formazione, ma ciò non corregge il fatto che in generale le giornate dedicate alla formazione sono pochissime: la media è di 6,2 giornate annue pro-capite nelle aziende ICT, 4 nella PA, 3 nelle aziende utenti.

–  Le lauree più accreditate sono Informatica/Scienza dell’Informazione, unitamente ad altri indirizzi di Ingegneria. Sia presso le aziende del settore ICT che presso quelle della domanda, infatti, sono le lauree che rispondono meglio alle variegate sfide che l’evoluzione digitale comporta. L’apprezzamento si attesta intorno all’80% degli intervistati. Per l’80% delle aziende informatiche risulta inoltre fondamentale un sistema di certificazione delle competenze tecniche.

  • Le retribuzioni nel settore ICT, che costituiscono uno specchio dell’andamento del mercato, sono un punto che certamente non brilla: sono infatti più basse rispetto alla media generale, soprattutto per i livelli decisionali (dirigenti -1,2%, quadri -2,9%), mentre se la cavano meglio gli impiegati (+3,6%). Nel 2014 c’è stato qualche segnale di miglioramento: la retribuzione media nel 64% dei casi è stata superiore all’1%; nel 24% un calo tra l’1% e il 5%; nel 12% dei casi nessuna variazione sensibile. Segnali positivi, quindi, per il settore ICT, seppur rimanga indietro rispetto ad altri settori.
    –  In tema di osmosi scuola-lavoro, lo studio rileva che il 60% delle aziende (ICT e utenti) e degli Enti ha rapporti continuativi con il mondo accademico, finalizzati prevalentemente ad assorbire risorse già formate per attività di stage, nonché di supporto a tesi di laurea sperimentali. Poche infatti sono le realtà che partecipano ai comitati di indirizzo dei corsi di studio. I rapporti con gli Istituti Tecnici/Istituti di Istruzione Secondaria sono scarsi: solo il 27,3% delle aziende ICT e il 22% di aziende utenti ed Enti Pubblici li dichiarano.

In sintesi, i dati dell’Osservatorio evidenziano come in Italia la cultura e le competenze digitali non riescano a tenere il passo con la società e l’economia; il rischio è che il nostro Paese accentui il ritardo rispetto alle altre economie sviluppate. Il messaggio che emerge dalla presentazione dell’Osservatorio non può che concentrarsi dunque sulla necessità di una condivisione strategica, volta ad amplificare e velocizzare il dialogo tra mondo dell’istruzione e del lavoro. E’ necessario, ad esempio, nel breve, accelerare la definizione di una rinnovata normativa per gli IFTS, realizzare una piattaforma nazionale dei contenuti didattici digitali, introdurre innovativi percorsi di formazione accademici, promuovere attività di tutoraggio extra curricolari.

Tutto questo mentre emerge a latere l’opportunità di adeguare strumenti consolidati ed emergenti di convalida e riconoscimento delle competenze e di sostenere le imprese che investono nella creazione di competenze digitali.

La macchina per le iscrizioni online si mette in moto: da oggi al via la registrazione delle famiglie

da Il Sole 24 Ore

La macchina per le iscrizioni online si mette in moto: da oggi al via la registrazione delle famiglie

di Claudio Tucci

Da oggi le famiglie potranno registrarsi al portale ministeriale e ottenere le credenziali da utilizzare al momento dell’apertura delle iscrizioni. La macchina si è messa in moto: da ieri infatti è attivo il portale dedicato alle «Iscrizioni on line», rinnovato nella grafica, arricchito nei contenuti informativi, più facilmente navigabile anche via tablet e smartphone.

Le iscrizioni
Le iscrizioni on line riguardano le classi prime di scuola primaria e secondaria di I e II grado e i corsi di istruzione e formazione dei Centri di formazione professionale regionali (nelle Regioni che hanno aderito). L’adesione al sistema delle «Iscrizioni on line» da parte delle scuole paritarie è facoltativa. Per la scuola dell’infanzia la domanda resta cartacea.
Le iscrizioni on line potranno essere effettuate dalle ore 8.00 del 22 gennaio alle ore 20.00 del 22 febbraio prossimi.

La domanda di iscrizione potrà essere compilata per tutto il periodo indicato dal Miur, senza fretta. Non è previsto che le domande arrivate per prime abbiano la precedenza. Il sistema «Iscrizioni on line» si farà carico di avvisare le famiglie in tempo reale, via posta elettronica, dell’avvenuta registrazione e delle variazioni di stato della domanda.

Il sito internet
Il sito dedicato alle iscrizioni contiene video tutorial e materiali informativi per accompagnare in ogni passaggio chi deve effettuare la procedura. A disposizione di chi deve fare la domanda di iscrizione, anche una linea telefonica dedicata (06.5849.4025) che, dal 18 gennaio prossimo, sarà attiva dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, dal lunedì al venerdì.
Per chi deve ancora scegliere la scuola di destinazione, una mano arriva infine dal portale Scuola in chiaro (cercalatuascuola.istruzione.it) che consente di visualizzare la mappa degli istituti del proprio territorio, di esplorarne i profili analizzando dati importanti come, ad esempio, il tasso di studenti che lavorano dopo il diploma. Su Scuola in Chiaro vengono anche caricati i Piani triennali dell’offerta formativa, carta di identità del progetto didattico degli istituti. E sono disponibili i Rapporti di Autovalutazione di ciascuna scuola che contengono informazioni preziose per la scelta delle famiglie: dagli esiti degli studenti, alla loro prosecuzione negli studi, all’organizzazione del curricolo e delle lezioni.

Finanziare l’innovazione nelle scuole con il crowdfunding, arriva FastUp School

da Il Sole 24 Ore

Finanziare l’innovazione nelle scuole con il crowdfunding, arriva FastUp School

di Alessia Tripodi

Siglata l’intesa tra Miur, Fastweb ed Eppela: i progetti che raccoglieranno fondi in rete potranno accedere a risorse a fondo perduto

Finanziare i progetti digitali delle scuole con il crowfunding. E’ l’obiettivo di FastUp School, iniziativa nata dall’intesa siglata oggi tra Miur, Fastweb e e la piattaforma Eppela per sostenere l’innovazione negli istituti secondo il Piano Nazionale Scuola Digitale. Le iniziative che su eppela.com/fastupschool avranno raccolto il 50% del budget richiesto verranno infatti cofinanziate da Fastweb per il restante 50%, fino a un massimo di 10mila euro per progetto.
«Vogliamo fornire agli studenti competenze innovative, fra cui la capacità di promuovere progetti e iniziative in cui credono insieme alla loro comunità scolastica» ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, presentando il progetto insieme con l’ad di Fastweb, Alberto Calcagno, e quello di Eppela, Nicola Lencioni.

Come funziona
FastUp School, spiega il Miur in una nota, cofinanzierà idee, servizi e applicazioni innovative per avvicinare gli studenti alla tecnologia e per migliorare la didattica: per esempio, piattaforme digitali a supporto di bisogni educativi speciali, corsi di coding e programmazione, iniziative formative sull’utilizzo responsabile di Internet, strumenti digitali per il dialogo scuola-famiglia.
Le idee più promettenti presentate dalle scuole saranno selezionate usando Protocolli in Rete, un applicativo del Miur per la gestione trasparente dei Protocolli d’intesa e dei bandi, mentre il team di Fastweb ed Eppela supporterà le scuole nella realizzazione dei progetti. Il cofinanziamento di Fastweb sarà a fondo perduto e la proprietà della realizzazione rimarrà alla scuola che la propone.
Fastweb ed Eppela, in collaborazione con Viale Trastevere, seguiranno per un anno lo svolgimento delle iniziative messe a punto dalle scuole e le racconteranno attraverso i loro canali web, favorendo così la visibilità dei progetti che potranno diventare vere e proprie «best practice» per le altre scuole.

Progetti 2.0
La firma dell’accordo è stata anche l’occasione per presentare alcuni «progetti modello» candidabili al cofinanziamento: dal videogioco per l’educazione stradale
Drive Safely! dell’istituto «De Amicis» di Lissone, a Theater 2.0, progetto di una scuola di Sesto S. Giovanni che fa teatro con droni e Youtube, al laboratorio mobile LoSai che Scuola del «G. Pascoli» di Perugia fino a Lip Dub, iniziativa dell’istituto «A.Tilgher» di Ercolano per video musicali che combinano sincronizzazione e doppiaggio audio.

“A settembre in cattedra 63 mila nuovi prof vi spiego il concorso per ringiovanire la scuola”

da la Repubblica

“A settembre in cattedra 63 mila nuovi prof vi spiego il concorso per ringiovanire la scuola”

Intervista al Ministro Giannini

Corrado Zunino

Ministro Stefania Giannini, il concorso per assumere 63.712 docenti in tre anni? Il bando doveva essere pubblico l’uno dicembre 2015.
«Ci siamo. Il 15 gennaio, domani, entra in Consiglio dei ministri il decreto per il rinnovo delle classi di concorso . A inizio febbraio il bando sarà nero su bianco».
Ricapitoliamo. Quante persone saranno coinvolte?
«Ipotizziamo duecentomila candidati. Uno su tre sarà insegnante a tempo indeterminato».
È il primo concorso solo per abilitati.
«Porteremo giovani docenti nelle classi elementari, medie e superiori».
Quando?
«A fine marzo prova scritta, a giugno gli orali. A settembre i vincitori in cattedra».
Nessuna prova selettiva? Duecentomila stipati nelle scuole a provare lo scritto?
«Niente test, niente quiz né crocette. Lo scritto tutto su computer farà risparmiare tempo. Anche questo è un inedito».
Nessuna prova selettiva anche per il bando infanzia-elementari?
«Neppure per loro».
Dettagliamo. Lo scritto?
«Otto domande a risposta aperta, due in inglese. Le lingue straniere diventano un passaggio decisivo: se pretendiamo ragazzi con l’inglese in tasca, servono docenti preparati. I candidati avranno due ore e mezza per rispondere ».
La prova orale. Una lezione in classe, come quella introdotta dal ministro Profumo nel 2012?
«Non solo. Sarà una lezione di 45 minuti in cui l’aspirante docente dovrà spiegare il metodo scelto e farsi valutare sulle lingue. In alcune materie ci sarà una terza prova di laboratorio».
Ovvero?
«Un insegnante di musica dovrà suonare il piano e mostrare come intende trasferire il talento agli allievi. Un iscritto alla classe di concorso di storia dell’arte o delle discipline scultoree dovrà sviluppare un progetto davanti alla commissione. Avrà 10 ore a disposizione, 8 per un progetto di design».
Per alcune categorie ci saranno punteggi maggiorati?
«Sì. Chi ha fatto un tirocinio abilitante, i cosiddetti Fa. E poi chi ha già insegnato in classe: ogni anno, un piccolo punteggio aggiuntivo. Ma la differenze la faranno le prove: 40 punti per lo scritto e 40 per l’orale su 100 punti totali».
Venti punti per i titoli.
«Per la prima volta peseranno il dottorato di ricerca e le certificazioni internazionali sulle quattro lingue europee, inglese, francese, spagnolo, tedesco. Sulle lingue chiediamo il livello B2, il quarto su nove riconosciuti».
Classi di concorso riformate.
«Passano da 168 a 114 e ne introduciamo undici nuove. Cerchiamo 17.000 maestri elementari, 3.000 docenti di lingue, 4.700 tra matematica, fisica e scienze e 500 insegnanti di Italiana per ragazzi stranieri».
Ministro, ci sono 15 mila docenti dell’infanzia nelle graduatorie di prima fascia e 1.720 idonei (per l’infanzia) dopo il concorso 2012 che non avete preso in considerazione con la Buona scuola. Devono fare il concorso anche loro per essere assunti?
«Il concorso è una possibilità per tutti, da prendere al volo. Diciamo che, a fianco dei 63 mila vincitori, assumeremo altri 30 mila docenti attraverso le graduatorie Gae. Lì dentro ci saranno maestre e maestri d’infanzia ».
Ma chi ha già passato il concorso 2012 dovrà rifarne un altro?
«Questo mi pare troppo. I cosiddetti Gm 2012 potrebbero già entrare a settembre, visto che il concorso 2016 ha numeri ampi e per l’infanzia potremmo non fare in tempo a portare i suoi vincitori in cattedra subito. Comunque stiamo mettendo a posto tutto il comparto 0-6 anni».
Servirà un anno di prova in classe anche per i vincitori di concorso?
«Certo».
E chi non lo passa?
«Ha una seconda possibilità».
E chi è ritenuto da una scuola per due volte non idoneo?
«Non potrà esercitare la professione di insegnante. Non capiterà a nessuno, comunque».
Il prossimo Fa?
«A febbraio».
Ministro, è soddisfatta della realizzazione della Buona scuola? Il potenziamento fatto a dicembre sembra un parcheggio di docenti che non sanno bene che insegnare.
«Non sono soddisfatta del potenziamento, serviranno tre anni per andare a regime. Ma adesso partiamo con la formazione dei presidi: devono prendersi le loro responsabilità e scegliere. Le segnalo un’altra disfunzione: diversi dirigenti scolastici al Sud hanno scritto alle famiglie che l’alternanza scuola-lavoro si farà solo in estate per non sottrarre ore alle materie di curriculum. L’alternanza scuola-lavoro è curriculum e si farà tutto l’anno. Vorrei dire, però, che grazie alla Buona scuola e dopo questo concorso non ci saranno precari in graduatoria per le medie e superiori. È un risultato liberatorio».
Ci sono state settimane in cui non poteva mettere piede fuori dal Miur: contestazioni ovunque.
«Guido un ministero di frontiera, in alcuni momenti sono stata sola sul piano politico, ma non ho mai perso il sorriso. A parte gli ideologici, credo che la frattura con il mondo dei docenti si sia ricucita. Oggi la gran parte è impegnata con me ad attuare sul serio la Buona scuola».
L’università? In 10 anni il 20% di matricole in meno.
«Ci sono inversioni di tendenza, a macchia di leopardo. Dobbiamo dare sul serio gli incentivi economici ai docenti migliori e passare la gestione delle borse di studio alle università».

Giannini: “A settembre in cattedra 63mila nuovi prof”

da La Stampa

Giannini: “A settembre in cattedra 63mila nuovi prof”

La prima prova sarà al pc, a giugno gli orali, lingue straniere diventano un passaggio decisivo

Ci saranno 63mila nuovi prof in cattedra a settembre. Lo ha assicurato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini «Il 15 gennaio entra in consiglio dei ministri il decreto per il rinnovo delle classi di concorso. A inizio febbraio il bando sarà nero su bianco – ha spiegato – . Ipotizziamo duecentomila candidati. Uno su tre sarà insegnante a tempo indeterminato. Porteremo giovani docenti nelle classi elementari, medie e superiori. A fine marzo prova scritta, a giugno gli orali. A settembre i vincitori in cattedra».

 

Il ministro ha detto che non ci saranno «test, quiz né crocette. Lo scritto tutto su computer, farà risparmiare tempo. Anche questo è un inedito» e nessuna prova selettiva neanche per il bando infanzia-elementari.

 

L’esame sarà così:«otto domande a risposta aperta, due in inglese. Le lingue straniere diventano un passaggio decisivo – aggiunge il Ministro – se pretendiamo ragazzi con l’inglese in tasca, servono docenti preparati. I candidati avranno due ore e mezza per rispondere».

 

All’orale, una lezione in classe: «non solo, sarà una lezione di 45 minuti in cui l’aspirante docente dovrà spiegare il metodo scelto – ha aggiunto ancora il Ministro – e farsi valutare sulle lingue. In alcune materie , ci sarà una terza prova di laboratorio:un insegnante di musica dovrà suonare il piano e mostrare come intende trasferire il talento agli allievi. Un iscritto alla classe di concorso di storia dell’arte o delle discipline scultoree dvora’ sviluppare un progetto davanti alla commissione. Avrà 10 ore a disposizione, 8 per un progetto di design».

I licei classici sono vivi, tra venerdì e sabato si celebra la loro Notte Bianca

da La Tecnica della Scuola

I licei classici sono vivi, tra venerdì e sabato si celebra la loro Notte Bianca

Manca davvero poco alla Notte Bianca del liceo Classico: il 15 gennaio vivranno questa originale iniziativa oltre duecento di istituti sparsi nella Penisola.

Nella tipologia di licei più antichi, ma sempre meno appetibili tra i giovani (visto che oggi non superano il 15% delle preferenze), si svolgeranno letture di testi classici – da Dante ai poeti latini e greci, in qualche caso addirittura nella lingua originale – ed anche proiezioni, recite teatrali e concerti patrocinati dai comuni.

L’iniziativa arriva non a caso a ridosso dell’inizio della “finestra” delle iscrizioni alle scuole. E rappresenta un chiaro segnale di apertura e di stimolo nei confronti dei 13enni prossimi all’esame di terza media, tutti interessati alla scelta della scuola superiore.

L’iniziativa – si ricorda sul web – quest’anno dedicata al tema del mito e della sua permanenza nel mondo, è stata lanciata nel 2015 dal liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale, in Sicilia. L’obiettivo del 2016, scrivono gli internauti, è bissare il successo dell’anno scorso e dare nuova linfa alla formazione classica.

Ma quali sono le iniziative a cui gli studenti di terza media, in particolare, potranno assistere?

Al Carlo Lorenzini di Pescia, vicino Pistoia, è stata organizzata una “tombola” in latino.

Al Fiorentino di Lamezia Terme, invece, è invece prevista la presentazione del libro “Il mercante di luce” di Roberto Vecchioni.

Al Pollione di Formia, in provincia di Latina, ci sarà scrittrice Melania G. Mazzucco, mentre l’Istituto Marcelline Tommaseo di Milano risponderà a una serie di Faq sul liceo classico e organizzerà delle “interviste impossibili”: personaggi del mito e della letteratura riprenderanno vita per rispondere a domande e curiosità dei partecipanti.

Ma appartiene forse al ‘Luciano Manara’ di  Roma la palma del classico con più attrattive: sono in programma, dalle 18.00 alle 22.00, sempre di venerdì 15 gennaio, letture di classici, lezioni, dibattiti,  rappresentazioni, mostre a alro. “L’iniziativa – scrivono gli organizzatori del liceo storico capitolino – aperta a tutti, intende promuovere il valore formativo degli studi classici”. “Gli studenti – prosegue la nota del Manara – con appassionato entusiasmo e  sincero amore per la cultura hanno preparato coi loro insegnanti letture di classici, lezioni, dibattiti, rappresentazioni, mostre e molto altro ancora”.

Iscrizioni studenti, il Miur attiva il portale: ci si può registrare subito

da La Tecnica della Scuola

Iscrizioni studenti, il Miur attiva il portale: ci si può registrare subito

Si avvia la macchina on line delle iscrizioni all’a.s. 2016/17: il Miur ha comunicato che dalle ore 8.00 di venerdì 15 gennaio sarà già possibile registrarsi al portale.

Per l’occasione, il sito internet creato ad hoc dal Miur, è stato rinnovato nella grafica e arricchito nei contenuti informativi. Da quest’anno è anche più facilmente navigabile, perché fruibile pure via tablet e smartphone.

Ricordiamo che le iscrizioni on line, come indicato nella Circolare Miur n. 22 del 21 dicembre scorso, riguardano le classi prime di scuola primaria e secondaria di I e II grado e i corsi di istruzione e formazione dei Centri di formazione professionale regionali (nelle Regioni che hanno aderito). L’adesione al sistema delle Iscrizioni on line da parte delle scuole paritarie è facoltativa. Per la scuola dell’infanzia la domanda resta cartacea.

Le iscrizioni on line potranno essere effettuate dalle ore 8.00 del 22 gennaio alle ore 20.00 del 22 febbraio prossimi. Ma già dalla mattina di venerdì 15 gennaio le famiglie potranno registrarsi al portale e ottenere le credenziali da utilizzare al momento dell’apertura delle iscrizioni.

La domanda di iscrizione potrà essere compilata per tutto il periodo indicato dal Miur, senza fretta. Non è previsto che le domande arrivate per prime abbiano la precedenza. Il sistema ‘Iscrizioni on line’ si farà carico di avvisare le famiglie in tempo reale, via posta elettronica, dell’avvenuta registrazione e delle variazioni di stato della domanda.

Il sito dedicato alle iscrizioni contiene, inoltre, video tutorial e materiali informativi per accompagnare in ogni passaggio chi deve effettuare la procedura.

Per chi deve fare la domanda di iscrizione, il Miur mette anche a disposizione una linea telefonica dedicata (06.5849.4025) che, dal 18 gennaio prossimo, sarà attiva dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, dal lunedì al venerdì.

CHI DEVE ISCRIVERSI

Le iscrizioni on line sono obbligatorie perle scuole statali e facoltative per le scuole paritarie; per i CFP che svolgono percorsi di istruzione e formazione professionale, le iscrizioni on line sono subordinate alla sottoscrizione di un accordo tra la Regione e il Ministero. Le regioni aderenti per questo anno sono: Piemonte, Lazio, Lombardia, Molise, Sicilia e Veneto.

CHI DEVE ANCORA SCEGLIERE

Per chi deve ancora scegliere la scuola di destinazione, una mano arriva infine dal portale Scuola in chiaro (cercalatuascuola.istruzione.it) che consente di visualizzare la mappa degli istituti del proprio territorio, di esplorarne i profili analizzando dati importanti come, ad esempio, il tasso di studenti che lavorano dopo il diploma. Su Scuola in Chiaro vengono anche caricati i Piani triennali dell’offerta formativa, carta di identità del progetto didattico degli istituti. E sono disponibili i Rapporti di Autovalutazione di ciascuna scuola che contengono informazioni preziose per la scelta delle famiglie: dagli esiti degli studenti, alla loro prosecuzione negli studi, all’organizzazione del curricolo e delle lezioni.

La brochure del Miur sulle iscrizioni