IL M.I.U.R. NON CONCILIA, PROCLAMATO LO SCIOPERO NAZIONALE DEL PERSONALE A.T.A.

Prot.n. 03 del 23.01.2016

Ai Colleghi Ata

Agli Organi di stampa

Loro sedi

IL M.I.U.R. NON CONCILIA, PROCLAMATO LO SCIOPERO NAZIONALE DEL PERSONALE A.T.A.

Gentili Colleghe/Colleghi,

ho il piacere di informarVi sull’incontro avvenuto venerdì 22 Gennaio 2016 presso il Ministero del Lavoro a Roma per il tentativo di conciliazione a seguito della proclamazione dello stato di agitazione di tutto il Personale Ata da parte della Feder. A.T.A.
All’incontro hanno partecipato:

·         per il MIUR, il Dott. Proietti;
·         per il Ministero del Lavoro, il Dott. Righetti e il Rag. Pilato
·       per la Feder. A.T.A., oltre al Presidente Nazionale Mancuso, il segretario provinciale di Brescia, nonché componente del Direttivo Nazionale Luigi Calabrò e l’Avv. Paparo.

L’incontro è stato molto cordiale, costruttivo e di grande apertura al confronto.
Purtroppo, visto che tutte le nostre giuste rivendicazioni rientrano nelle decisioni della sfera politica, il tentativo di conciliazione è fallito.

Pertanto, DOBBIAMO FARE LO SCIOPERO PER CREARE UN DISSERVIZIO FORTE E DARE UNO SCOSSONE ALLA POLITICA!!!

Debbono sapere che nella Scuola – CI SIAMO ANCHE NOI – un esercito di circa 200.000 lavoratori umili.
Altrimenti se stiamo sempre zitti, in silenzio, significa che tutto ci va bene e…con la creazione delle reti territoriali IN BREVE TEMPO…CI FARANNO SPARIRE!!!

Non dobbiamo aver timore di “alzare la testa” per rivendicare quello che ci spetta di diritto ormai da lunghi anni, o di gridare ad alta voce quello che ingiustamente ci è stato tolto o negato; siamo in tanti, tantissimi e la nostra unione sarà la nostra forza.
Ormai non possiamo più tacere, rischiamo l’estinzione: quel poco Personale A.T.A. che hanno in mente di lasciare nelle Scuole dovrà “scoppiare” nella totale indifferenza di tutti e nel menefreghismo di quanti …più in alto di noi…vedono, sanno del nostro disagio… ma non fanno nulla per tutelarci!!! Anzi…

Vi terremo aggiornati per i tempi e le modalità dello sciopero.

CI SIAMO ANCHE NOI
UNITI SI VINCE!

Saluti e buon lavoro a tutti.

Ufficio di Presidenza Feder. A.T.A.

Quei volontari della “silver age”: orgogliosi, ma sempre pronti a cambiare

Quei volontari della “silver age”: orgogliosi, ma sempre pronti a cambiare

Gente di Lato
Incontro con un gruppo di persone “in là con l’età” che apriranno un nuovo emporio solidale in Lombardia. E che hanno l’energia per non cadere nel tranello di selezionare la propria utenza e rispondere solo a chi di autodefinisce come marginale

dal blog Gente di Lato il blog di Oliviero Motta

Si dice comunemente che l’energia sia una caratteristica dei giovani. E che questi dovrebbero avere un po’ il monopolio dei sogni e dei progetti per il futuro. Ma naturalmente non è così.

Ho appena chiuso una riunione di persone diciamo in là con l’età, in mezzo alle quali il mio mezzo secolo faceva precipitare sensibilmente la media. Pensionati, per lo più. Silver age. Stiamo progettando quella che in linguaggio Caritas è un’opera-segno, cioè un servizio emblematico e significativo, in grado di rappresentare un richiamo forte e concreto alla solidarietà e alla dignità di tutti. In questo caso si tratta di un emporio solidale.

Che cos’è un emporio solidale? L’ultimo Rapporto nazionale Caritas sulla povertà e l’esclusione sociale lo definisce “un punto di distribuzione al dettaglio completamente gratuito, realizzato al fine di sostenere le famiglie in difficoltà attraverso l’aiuto alimentare e l’accompagnamento relazionale per favorire il recupero della propria autonomia; le persone accedono al servizio con dignità e responsabilità, potendo scegliere liberamente i prodotti a disposizione, usufruendo di una tessera personale caricata con punteggio a scalare”.

Attorno a questo progetto si stanno addensando le energie migliori e i sogni di Renato, Sandro, Elio, Pierambrogio, Giuseppe e un altro pugno di volontari che dedicano il loro tempo nei centri d’ascolto del territorio. C’è entusiasmo e voglia di costruire una rete comune che converga, al di là dei singoli campanili, verso una iniziativa unitaria e nuova per tutti. Non sono mossi tanto dalla “moda” dei social market, ormai presenti in qualche decina di città medio-grandi, quanto dalla consapevolezza che anche il loro modo di realizzare solidarietà e carità debba evolvere, proprio come sono cambiati i bisogni delle persone.

Mi piace l’energia che gira in questo drappello di volontari: sono orgogliosi e gelosi del loro “stile” e dei loro valori – occhio a non strumentalizzarli, specie se siete amministratori locali, perché si arrabbiano come delle iene – ma al contempo hanno voglia di mettersi in gioco per innovare le tradizionali modalità con cui si approcciano agli “utenti” dei loro centri. Sono consci soprattutto che capita anche a loro ciò che succede ai servizi di ogni tipo e cioè di selezionare e dare forma alla propria utenza.

E’ una fase tipica: se in un primo periodo ci si mette in moto per rispondere a bisogni diffusi nella società, col tempo ci si struttura e ci si irrigidisce, definendo la propria identità; si finisce così per attirare solo le persone che “corrispondono” a ciò che siamo diventati. Può così capitare che dei centri di “ascolto”, cioè aperti per definizione alla ricerca dei bisogni diffusi tra la gente, vengano percepiti solo come dispensatori di assistenza di base: contributi economici e pacchi alimentari. E così finiscono per essere frequentati solo da coloro che si percepiscono come marginali; tutti gli altri, anche chi potrebbe beneficiare solo di un colloquio orientativo o motivazionale, girano alla larga.
E’ un destino quasi segnato dei servizi alla persona, a meno che si abbia l’energia per rimanere in movimento, per innovare la tradizione. E’ appunto quello che cercano di fare qui. Il sogno dell’emporio solidale, pur con tutti i suoi limiti, rappresenta una forma più adeguata di sostegno alle persone vulnerabili e non già vulnerate, ma al contempo uno stimolo a superare quelle modalità assistenziali che spesso creano dipendenza dal servizio e non puntano in modo adeguato all’autonomia delle persone.

Sindrome da “cover”: l’illusione di risolvere problemi nuovi con ricette vecchie

Sindrome da “cover”: l’illusione di risolvere problemi nuovi con ricette vecchie

FILO SPINATO
Di fronte a fenomeni totalmente inediti come la necessità di convivere quotidianamente con persone di culture diverse, non riusciamo ad “inventare” nulla: lo sforzo creativo per trovare soluzioni efficaci sta cedendo il passo alla logica della minestra riscaldata

dal blog FILO SPINATO di Amedeo Piva

Nel lessico musicale il termine “cover” indica una replica, una reinterpretazione di un brano già noto fatta da qualcuno diverso dall’interprete originale. Esistono un sacco di cover anche fuori del mondo musicale: nell’abbigliamento, nell’architettura, negli stili espressivi, anche nella politica e nell’economia e addirittura nelle ideologie e nelle religioni.

Siamo circondati da neomodernismo, neoliberismo, neocapitalismo, neopauperismo; pubblicizzano locali anni 50, abiti anni 70 e a Fiumicino c’è anche un bar che offre i cornetti “con il sapore degli anni 60”! Eppure, se ci sono cose da copiare, ci sarà anche stato un momento in cui quelle cose erano nuove, originali e si presentavano come soluzioni inedite a problemi inediti! Qualcuno le avrà pure “inventate”!

Oggi di fronte a problemi totalmente nuovi come – ad esempio – quelli nati dalla globalizzazione e dalla necessità di convivere quotidianamente con persone di culture diverse, non riusciamo ad “inventare” soluzioni nuove e adeguate. Oscilliamo goffamente tra nostalgie neonaziste e caritatevoli buonismi (neobuonismi?)

Ho sempre più spesso la sensazione che l’originalità non sia più percepita come un valore, che lo sforzo creativo per trovare soluzioni efficaci, proposte e argomenti nuovi stia cedendo il passo alla logica della minestra riscaldata rincorrendo inutilmente una replica del mondo “come era una volta”, un’età aurea in cui tutto era migliore.

Sembra quasi che vogliamo rassicurarci che in fondo non c’è niente di così nuovo, che non c’è da preoccuparsi… e invece è proprio questo che mi preoccupa, proprio il pensare che sia possibile risolvere, senza la fatica e il rischio della creatività, problemi nuovi con ricette vecchie.

Ho letto che la Fiat, dopo la nuova 500, ha lanciato la nuova Tipo e presto ci sarà anche la nuova 124… comincio a temere la nuova Balilla.

Buon anno nuovo, ma davvero nuovo, non vorrei fosse una cover del 2015.

Esami di Stato, entro il 29 gennaio il Miur renderà note le materie: le possibili seconde prove

da La Tecnica della Scuola

Esami di Stato, entro il 29 gennaio il Miur renderà note le materie: le possibili seconde prove

Negli ultimi giorni è cresciuta l’attesa per l’uscita delle materie che i maturandi saranno quest’anno chiamati sostenere in occasione dell’esame di Stato delle classi quinte superiori.

Ora, La Tecnica della Scuola è in grado di fornire una notizia in anteprima: le discipline prescelte dal ministero dell’Istruzione, saranno rese pubbliche entro il 29 gennaio.

Da più che attendibili informazioni che ci giungono dal Miur, è infatti trapelato che nel corso della prossima settimana usciranno le materie dell’Esame di Stato: la data presumibile – per la pubblicazione del decreto ministeriale inerente l’individuazione delle materie oggetto della seconda prova scritta e l’affidamento delle discipline ai commissari esterni – sarà proprio quella di venerdì 29 gennaio. Una data in linea, tra l’altro, giorno più giorno meno, con gli anni passati.

Come è noto, anche nella maturità del 2016, la seconda prova scritta avrà per oggetto una delle discipline caratterizzanti il corso di studi, dopo essere stata individuata annualmente con decreto del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Il decreto ministeriale sull’individuazione delle materie oggetto della seconda prova scritta, specificherà la tipologia della prova in riferimento a tutti i corsi di studio.

LE PREVISIONI

Una delle novità sulle discipline che potrebbero essere individuate quest’anno, riguarda la seconda prova dei licei scientifici: negli ultimi giorni, sono salite le “quotazioni” di Fisica e scese quelle di Matematica. E nel caso uscisse Fisica, il candidato dovrebbe risolvere uno fra due problemi proposti e rispondere a 3 quesiti tra 6 proposti. Nel caso esca matematica, invece, il maturando dovrebbe risolvere uno fra due problemi proposti e rispondere a 5 quesiti tra 10 proposti.

Al liceo classico, invece, potrebbe arrivare Greco, ma anche Latino: in tal caso, per gli studenti si tratterebbe di tradurre in lingua italiana, il testo greco o latino proposto.

Per gli studenti del liceo delle scienze umane, la prova consisterà nella trattazione di un argomento afferente all’ambito antropologico, pedagogico e con diretto riferimento ad autori del Novecento.

 

NELL’ATTESA, PROVE SIMULATE

Intanto, domani in molti isituti gli studenti del liceo scientifico affronteranno la prova simulata dell’Esame di Stato di Fisica, dopo aver sostenuto a dicembre quella di Matematica.

Poi, dovranno attendere la prossima settimana per sapere quali saranno le seconde prove. E, subito dopo, quali materie verranno affidate ai commissari interni ed esterni.

Docenti di sostegno, più specializzati ma non passeranno al ministero della Salute

da La Tecnica della Scuola

Docenti di sostegno, più specializzati ma non passeranno al ministero della Salute

I docenti di sostegno dovranno essere più specializzati sugli specifici problemi di apprendimento degli alunni, ma rimarranno sempre dipendenti del Miur.

A dirlo è stato il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, il 22 gennaio durante un convegno alla Camera, parlando della riforma della scuola e dei lavori, avviati al ministero dell’Istruzione, sulle nove deleghe previste dalla Legge 107/2015.

“Si sta incredibilmente pensando che la competenza sui docenti di sostegno verrà spostata al ministero della Salute. Non è così”, ha tagliato corto Faraone.

Per poi sottolineare, sempre il sottosegretario, come “sul sostegno siamo un Paese modello nel mondo. L’inclusione è un momento di formazione. E la specializzazione dei docenti di sostegno, sulla base dei bisogni degli alunni, serve a rendere più efficace l’intervento”.

Vale la pena ricordare che su queste tematiche, il Governo sembra avere le idee chiare: i nuovi docenti di sostegno, reclutati attraverso un concorso ad hoc, dovranno garantire maggiore continuità didattica e specializzazione sulle singole disabilità. E dopo l’immissione in ruolo dovranno rimanervi per il doppio degli anni (passando sulla propria disciplina d’insegnamento curricolare non prima di 10 anni anziché 5 come avviene oggi).

Inoltre, potranno anche contare su dei colleghi docenti di discipline curricolari tutti finalmente con una base formativa su come interagire con gli alunni disabili.

Queste, almeno, sono le intenzioni: staremo a vedere se saranno portate avanti, nero su bianco, sino all’approvazione finale della delega sul sostegno.

Cessazioni, la scadenza slitta al 26 gennaio

da La Tecnica della Scuola

Cessazioni, la scadenza slitta al 26 gennaio

Con avviso pubblicato sul portale Istanze on-line il Miur fa sapere che ci sarà più tempo per presentare le domande.

Infatti, scadeva oggi il termine per l’inoltro delle istanze di cessazione dal servizio, per il personale docente, educativo e Ata a tempo indeterminato, così come stabilito dal D.M. 939 del 18 dicembre e dalla successiva C.M. 40816 del 21 dicembre.

Economie MOF 2014/2015, la tabella con la ripartizione

da La Tecnica della Scuola

Economie MOF 2014/2015, la tabella con la ripartizione

Il Miur fa seguito all’intesa definitivamente sottoscritta il 20 gennaio e comunica gli importi del MOF per l’a.s. 2015/2016 (sia al lordo stato che al lordo dipendente).

Tali risorse serviranno a retribuire gli Istituti contrattuali del personale del comparto scuola relativamente al Fondo per l’istituzione scolastica, Funzioni strumentali, Incarichi specifici, Ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti.

In particolare, le risorse pari a € 2.881.144,13 (lordo Stato), rappresentanti le economie derivanti dall’accordo sottoscritto il 29 dicembre scorso, sono state così ripartite:

  • € 2.212.826,00 per i compensi (indennità) al sostituto del DSGA per assenze superiori a 15 giorni. La somma sarà assegnata in proporzione alla durata dell’assenza secondo quanto segnalato dalle singole scuole nella rilevazione di luglio;
  • € 117.515,00 per l’indennità di bi/trilinguismo. Anche detta somma sarà assegnata alle scuole interessate sulla base di analoga rilevazione effettuata sempre nel luglio scorso;
  • € 550.803,13 per le indennità di lavoro notturno e festivo degli educatori e del personale ATA dei Convitti. In questo caso non c’è stata alcuna rilevazione, per cui la somma sarà ripartita proporzionalmente all’organico del personale educativo, come desunto dal SIDI.

Tutti i dati riportati in tabella fanno riferimento all’organico di diritto, ad eccezione dei posti di sostegno della scuola secondaria di secondo grado, che sono stati considerati nella misura del 69 % dei posti comunicati in organico di fatto al SIDI.

Ogni scuola riceverà apposita comunicazione degli importi caricati al SICOGE riferita al periodo gennaio-agosto 2016.

Iscrizioni on line, 77.000 domande già completate

da tuttoscuola.com 

Iscrizioni on line, 77.000 domande già completate

Sono partite questa mattina le iscrizioni on line alle classi prime della scuola primaria e secondaria di I e II grado e ai corsi di istruzione e formazione dei Centri di formazione professionale regionali (nelle Regioni che hanno aderito).

Alle ore 17.30 le domande compilate erano 91.003. Di  queste 77.197 quelle inoltrate e, dunque, completate. Gli utenti che hanno già effettuato la registrazione al portale www.iscrizioni.istruzione.it – necessaria per poter poi inoltrare la domanda telematica – sono stati 264.978.

Per presentare la domanda di iscrizione c’è tempo fino alle ore 20.00 del 22 febbraio prossimo. L’adesione al sistema delle iscrizioni on line rimane facoltativa per le scuole paritarie. Mentre resta la modalità cartacea per la scuola dell’infanzia.

Il link alla circolare: http://www.istruzione.it/allegati/2015/CIRCOLARE_ISCRIZIONI_as_16_17.pdf

Sostegno: Faraone esclude che prof passino a Ministero Salute

da tuttoscuola.com 

Sostegno: Faraone esclude che prof passino a Ministero Salute

Si sta incredibilmente pensando che la competenza sui docenti di sostegno verrà spostata al Ministero della Salute. Non è così“. Secca precisazione del sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, durante un convegno alla Camera, parlando della riforma della scuola e dei lavori, avviati al Ministero, sulle deleghe previste dalla legge 107.

Sul sostegno – ha ribadito Faraone – siamo un Paese modello nel mondo. L’inclusione è un momento di formazione. E la specializzazione dei docenti di sostegno, sulla base dei bisogni degli alunni, serve a rendere più efficace l’intervento“.

Specializzazione, insomma, non può significare medicalizzazione.

Giannini: Passo decisivo le nuove classi di concorso

da tuttoscuola.com 

Giannini: Passo decisivo le nuove classi di concorso

Le nuove classi di concorso sono il “passo decisivo verso il bando per l’assunzione di 63.712 insegnanti“. Lo sottolinea il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, commentando il via libera definitivo dato dal Consiglio dei Ministri al Regolamento di revisione delle classi di concorso che vengono rese coerenti con gli indirizzi di studio della riforma delle Superiori avviata nel 2010 e adeguate ai titoli universitari dell’attuale ordinamento.

Aggiornamento, innovazione e semplificazione sono al centro del nuovo Regolamento di revisione ” ha spiegato il ministro.

Le classi di concorso, attraverso un codice alfanumerico, indicano l’insieme di materie che possono essere insegnate da un docente. Ogni classe prevede specifici titoli di accesso ai percorsi abilitanti. Con il nuovo Regolamento vengono accorpate e semplificate quelle esistenti che passano da 168 a 116. Vengono introdotte 11 nuove classi per l’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado, fra cui la classe A-23, Lingua italiana per studenti di lingua straniera, e alcune classi relative a nuovi indirizzi della scuola di II grado, come quello musicale e coreutico. Vengono introdotte 2 nuove classi di concorso che riguardano posti di insegnante di materie tecnico-pratiche.

Con l’adeguamento delle classi di concorso ai nuovi ordinamenti universitari, alcune categorie di laureati finora escluse dall’insegnamento di materie coerenti con il loro piano di studi potranno accedere agli specifici percorsi abilitanti. I laureati in Scienze politiche, ad esempio – sottolinea una nota ministeriale – potranno insegnare discipline giuridiche ed economiche; gli Ingegneri, matematica e scienze alle scuole secondarie di I grado. La revisione della classi di concorso era prevista da una norma del 2008, ma non era mai stata portata a compimento. Le vecchie classi risalgono al 1999.

L’iter ha previsto il passaggio in Conferenza Unificata, al Consiglio di Stato e nelle Commissioni parlamentari. Prima della definitiva approvazione in Consiglio dei Ministri, il Regolamento ha recepito le indicazioni del Consiglio di Stato e del Parlamento. L’approvazione del regolamento consente ora di bandire il nuovo concorso.

Dal 2 febbraio mobility manager nelle scuole

da tuttoscuola.com 

Dal 2 febbraio mobility manager nelle scuole

Nel mondo della scuola esordisce la figura del mobility manager che sarà introdotto dal 2 febbraio per espressa previsione normativa della Legge 221 del 28 dicembre 2015 (Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali). Ne dà notizia l’agenzia Dire.

Il Miur (come previsto dagli articoli 5 e 6) entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, dovrà adottare specifiche misure per l’introduzione della nuova figura in tutti gli istituti scolastici.

Il mobility manager dovrà essere scelto tra i docenti su base volontaria e senza maggiori oneri per l’amministrazione. Occorrerà, poi, espressa previsione nell’ambito del piano per l’offerta formativa.

L’incaricato una volta scelto si occuperà di:

– ottimizzare i percorsi casa-scuola del personale scolastico e degli alunni lavorando con le aziende di trasporto e con gli altri istituti scolastici e verificando le possibilità di integrazione dei servizi locali di trasporto. Il tutto perché sia ridotto l’uso di mezzi privati o, quanto meno, la loro utilizzazione per più passeggeri;

– favorire l’uso della bicicletta e del car sharing;

– interfacciarsi con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’ottimizzazione della mobilità prevedendo specifiche misure per i disabili;

– sensibilizzare personale e studenti sull’uso consapevole dei mezzi alternativi di trasporto per ridurre i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico e i consumi energetici;

– organizzare specifiche attività per aumentare i livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale e ridurre l’uso individuale delle automobili al fine di migliorare la circolazione stradale.