Dal riciclo ai Gas, ragazzi down sperimentano una vita autonoma

da Redattore sociale

Dal riciclo ai Gas, ragazzi down sperimentano una vita autonoma

Si chiama Ways ed è nata dall’esperienza di Lynda e suo figlio Alex, con sindrome di Down. Dalla sfida di una famiglia nasce un progetto più ampio. “Bisogna mettere i ragazzi in mezzo alla società. Ogni volta che un ragazzo lavora è un piccolo pregiudizio che cade”

ROMA – Alex è un uomo di 30 anni che lavora al Bioparco di Roma. Guida il motorino e vive da solo, anzi con la sua fidanzata. Non accetta appellativi o soprannomi e vuole essere chiamato con il suo nome. Alex è affetto dalla sindrome di Down ed il percorso di crescita da lui intrapreso è stato possibile grazie soprattutto alla tenacia di Lynda, la madre.

La storia di Alex e Lynda. Lynda ha sempre cercato di regalare l’autonoma ad Alex e non si è mai accontentata di accettare i limiti che la concezione della sua disabilità pretende di imporre. Quando Alex compie 19 anni decide, d’accordo con la famiglia, di fare un’esperienza di due mesi presso il Parco Nazionale dell’Abruzzo, da solo. Lynda confida che non è stato semplice pensarlo lontano da casa ma era un passo che andava fatto. Al suo ritorno a Roma Alex è più autonomo, vuole continuare a lavorare con gli animali e con il tempo ottiene un contratto a tempo indeterminato al Bioparco di Roma riuscendo a raggiungere una qualità della vita sorprendente. Lynda racconta che per raggiungere il livello di autonomia di Alex ha dovuto combattere, insieme al figlio, contro i “no, non è possibile” che si era sentita dire da alcuni medici riguardo le potenzialità e i possibili successi del figlio: “Tutti i no che sono stati detti erano sbagliati – racconta Lynda -. Alex ha una vita come tutti, con le felicità e le frustrazioni di tutti”.

La nascità di Ways. Per Lynda il successo di Alex è stato raggiunto grazie al lavoro e così inizia a pesare che se ce l’ha fatta lui possono farcela tutti. E’ convinta che bisogna far conoscere ai ragazzi con disabilità le bellezze e le ingiustizie della vita senza chiuderli in una gabbia dorata. Fonda nel 2009, la cooperativa Ways che ha come obbiettivo quello di insegnare ai ragazzi con sindrome di Down o con qualche disabilità mentale a lavorare. I primi mesi del progetto non sono semplici, la base operativa era il salotto di casa di Lynda e i ragazzi che avevano aderito erano 3, ma con il tempo riesce a trovare un ufficio in zona Giustiniana e oggi ha 9 ragazzi da far crescere. Ad alzare la saracinesca della cooperativa ci pensa Letizia, una ragazza con trisomia 21, ed uno alla volta arrivano gli altri collaboratori di Ways. Alcuni sono affetti dalla sindrome di Down ma c’è anche chi ha un leggero autismo, una schizofrenia o un semplice ritardo e sono quasi tutti sui 35-40 anni. Molti di loro sarebbero stati in casa soli se la cooperativa non ci fosse stata. A coordinare il lavoro di tutti ci pensa Emanuele, lo psicologo, e ovviamente Lynda.

I progetti per superare la disabilità. Di lavori da fare ce ne sono tanti. I ragazzi di Ways raccolgono bottiglie e tappi di plastica a scopo di riciclo, si fanno consegnare cellulari usati che vengo spediti in Inghilterra dove sono aggiustati e donati a paesi poveri e inoltre raccolgono strumenti elettronici da rottamare. Due sono però i progetti sicuramente più impegnativi: il gruppo di acquisto solidale e il confezionamento di auricolari. Nel primo caso la cooperativa ha dato vita ad un gas collegato ad un agricoltore di zona. I ragazzi prendono gli ordini dei clienti e si occupano di divide i prodotti agricoli in base alle diverse ordinazioni. Interessante è anche il lavoro che svolgono neldisinfettare, avvolgere ed imbustare singolarmente le cuffie e gli auricolari che vengono consegnati mensilmente dalla società Johnsons Inflight Services. Quest’attività permette di sviluppare nei ragazzi precisione e pazienza nello sbrogliare e separare gli auricolari spesso ingarbugliati, oltre un senso del dovere fondamentale per rispettare i tempi e le scadenze di consegna. Gli auricolari sono poi utilizzati dalle compagnie aeree durante i viaggi. Tutti i progetti di Ways permettono di ottenere delle piccole entrate economiche che aiutano a tenere in piedi la cooperativa e garantiscono un contributo per i ragazzi. “Bisogna mettere i ragazzi in mezzo alla società – insiste Lynda – ogni volta che un ragazzo lavora è un piccolo pregiudizio che cade”. A dimostrare che l’insegnamento al lavoro, retribuito e responsabile, possa portare all’autonomia, oltre alla storia di Alex, ci sono quelle dei 5 ragazzi passati per Ways e oggi assunti con contratti regolari da diverse aziende. Lynda ha battuto una nuova strada e racconta la sua esperienza in un appassionato libro dal titolo “Chiamami Alex”. (Luca Basiliotti)

Mobilità docenti 2016/2017: trattativa serrata contro la chiamata diretta. Contratto per ripristinare i diritti

La trattativa che sta impegnando i sindacati scuola presso il Miur sulla mobilità del personale docente per l’anno scolastico 2016-2017 è la conseguenza di un faticoso accordo politico che ha al suo centro la difesa dei diritti dei lavoratori e l’eliminazione delle profonde ingiustizie introdotte dalla legge 107/15.

La determinazione dei sindacati ha costretto la controparte ad accettare lo strumento contrattuale per ripristinare le garanzie sottratte dalla legge in materia di mobilità.

Non fa parte dell’accordo politico e tantomeno della trattativa, invece, la chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. Fin dall’inizio, questa ipotesi è stata radicalmente rigettata da tutti i sindacati e in nessuna parte dell’accordo compare un qualsiasi riferimento alla chiamata diretta. Al contrario, si afferma l’impegno di definire contrattualmente criteri oggettivi nell’assegnazione dei docenti alle scuole.

Il tavolo contrattuale, da cui nessuna organizzazione sindacale si è finora ritirata, sta perseguendo un importante obiettivo di uguaglianza: consentire a tutto il personale di ruolo di potersi muovere, secondo preferenza, da una scuola all’altra mantenendo la titolarità su sede (all’interno del Comune e all’interno della Provincia) e da un territorio all’altro (Provincia o ambito) nell’intero Paese, senza vincoli temporali, superando le rigidità della legge 107/15.

Questi sono gli impegni finora sottoscritti dalle parti con l’eccezione della Gilda che comunque continua ad essere presente al tavolo negoziale. Il testo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo sarà oggetto di un accurato confronto su ogni disposizione e non vedrà la nostra firma definitiva se non in piena applicazione degli accordi presi e previa consultazione vincolante della categoria.

Dell’accordo fa parte anche il rinvio a una specifica sequenza contrattuale, da definire entro 30 giorni dalla sottoscrizione del contratto, che regolerà modalità e criteri di assegnazione dei docenti, che nel movimento non hanno la titolarità di scuola. Criteri e modalità per la FLC debbono portare alla formulazione di una graduatoria per titoli, evitando qualsiasi discrezionalità da parte del dirigente scolastico.

La trattativa in corso sta ricostruendo gli spazi di tutela per i docenti che la legge ha tentato di cancellare, rilanciando il protagonismo sindacale e dei lavoratori che proseguirà in tutte le sue forme possibili (mobilitazioni, ricorsi e il referendum) qualora la controparte non dovesse rispettare nella sequenza contrattuale gli impegni sottoscritti. In tal senso, nell’accordo non accetteremo vincoli che possano pregiudicare azioni contro la chiamata diretta. L’obiettivo fondamentale rimane quello di cambiare radicalmente la incostituzionale e autoritaria legge 107/15.

Rapporto Osmed pubblicato dall’Agenzia italiana del farmaco

da Superabile

Rapporto Osmed pubblicato dall’Agenzia italiana del farmaco. Ogni italiano, nei primi nove mesi del 2015, ha acquistato in media circa 23,5 confezioni di medicinali(classe A e C), di cui 14 in regime di assistenza convenzionata

ROMA – Ogni italiano, nei primi nove mesi del 2015, ha acquistato in media circa 23,5 confezioni di medicinali(classe A e C), di cui 14 in regime di assistenza convenzionata. E’ quanto emerge dal Rapporto ‘Osmed’, pubblicato oggi dall’Aifa (Agenzia italiana del Farmaco). Gli italiani, nello specifico, hanno consumato “1.041 dosi ogni mille abitanti in regime di assistenza convenzionata- fa sapere ancora il Rapporto- con un lieve incremento rispetto all’anno precedente (+0,5%)”.
I consumi crescenti, sottolinea quindi l’Aifa, sono in linea con la tendenza generale “dell’invecchiamento della popolazione e della cronicizzazione delle patologie”. Quanto all’incidenza, nel 2015, della compartecipazione a carico del cittadino sulla spesa convenzionata lorda “mostra un leggero aumento pari al 13,9% rispetto al 13,3% registrato nel 2014. In totale la spesa privata- conclude il rapporto- e’ cresciuta del 2,3%”.

Nei primi nove mesi del 2015 la spesa farmaceutica nazionale totale (pubblica e privata) e’ stata pari a 21,3 miliardi di euro, di cui il 76,5% è stato rimborsato dal Ssn. La spesa farmaceutica territoriale pubblica, quindi, si e’ attestata a quota 9.727 milioni di euro (circa 159 euro pro capite), con un aumento del +9,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono alcuni dati contenuti all’interno del rapporto sull’uso dei farmaci pubblicato oggi dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), che descrive l’utilizzo dei medicinali in Italia a livello nazionale e regionale.

Tale aumento, spiega il rapporto, e’ dovuto “principalmente alla crescita del +37,4% della spesa per medicinali di classe A erogati in distribuzione diretta e per conto per l’erogazione attraverso questo canale dei farmaci piu’ costosi; la spesa farmaceutica convenzionata ha, invece, registrato un lieve calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Gli italiani, fa sapere ancora Aifa, hanno consumato “1.041,1 dosi ogni mille abitanti in regime di assistenza convenzionata, con un lieve incremento rispetto all’anno precedente (+0,5%)”. Conclude il rapporto: “I consumi crescenti sono in linea con la tendenza generale dell’invecchiamento della popolazione e della cronicizzazione delle patologie”.

DIRIGENTI (SEMI)PEZZENTI!

DIRIGENTI SCUOLA-CONFEDIR: DIRIGENTI (SEMI)PEZZENTI !

 

O un po’ meno pezzenti, dopo “La buona scuola” di Matteo Renzi: come emerge dall’argomentato, e doviziosamente documentato, Dossier di TUTTOSCUOLA del 26 gennaio u.s. sullo status dei dirigenti scolastici, che alleghiamo, introdotto da un più analitico comunicato stampa rispetto alla versione di cui avevamo dato pronta notizia sul nostro sito.

Il quadro tinteggiato è desolante, anche per chi, come DIRIGENTISCUOLA, ha denunciato da sempre, nel silenzio – se non nell’aperto ostracismo – dei sindacati generalisti di comparto ed altresì maggioritari nell’Area V, l’invereconda situazione della dirigenza scolastica, recintata nella riserva indiana a contemplare la sua sublime e mai persuasivamente declinata “specificità”.

Senza se e senza ma, il Dossier, sostenuto dall’incontrovertibile eloquenza dei numeri, sferra pesanti – e, si spera, salutari – pugni nello stomaco: che quelli scolastici sono “Dirigenti di serie B”, “Figli di un dio minore”, eppure gravati “di un carico di responsabilità e di competenze di gran lunga maggiori di quelle della dirigenza amministrativa”.

Ora la legge 107/15 li ha sovraccaricati di competenze, e di correlate responsabilità, del tutto estranee a quelle incombenti – per modo di dire – sulla “banale” e non “specifica” restante dirigenza pubblica; solo in minima parte remunerate con gli appositi incrementi del Fondo unico nazionale, che non riesce neanche a compensare i relativi tagli operati a partire dalla legislazione tremontiana. Sicché “il cambio di passo non basta a ridare dignità retributiva ad una dirigenza trattata da sempre come di rango inferiore, se pur oberata di oneri e responsabilità rilevanti”: Alla fine restano, impietosamente, 57.296,20 euro contro 100.076,57.

Fatto uguale il solo importo tabellare, la differenza è data dalle rimanenti voci retributive, laddove si registra uno spericolato capovolgimento della logica aristotelica, in cui l’accidente (l’aggettivo “scolastico”) ha obliterato la sostanza (il sostantivo “dirigente”): citazione rubata – ed è il colmo! – a un componente storico del cerchio magico del sedicente “più autorevole e relativamente più rappresentativo sindacato della dirigenza scolastica”, quinto membro della Pentiade che ha regolarmente sottoscritto, regolarmente replicando la consueta e innocua manfrina di volersi distinguere dalle corazzate generaliste, tutti i deteriori contratti di lavoro, incluse le reiterate e fotocopiate dichiarazioni a verbale che, in luogo di realizzare l’equiparazione normativa ed economica con la dirigenza amministrativa (e con l’eterea dirigenza tecnica), ne hanno progressivamente dilatato la distanza.

Le differenze – prosegue il Dossier – cominciano dalla remunerazione di posizione quota fissa: 3.357,00 euro a fronte di 12.552,00 su base annua, che scolpiscono, “oltre alla notevole sperequazione, l’illogicità del confronto tra i due valori retributivi, in quanto sembrano rilevare funzioni e pesi organizzativo-gestionali di carico notevolmente maggiori per un ufficio amministrativo-tipo retto da un dirigente di pari seconda fascia – un paio di anonime e ben protette stanze con non più da una decina di dipendenti – rispetto ad un’istituzione scolastica-tipo – attorno ai mille alunni o studenti, un centinaio di docenti e ATA e tre-quattro plessi scolastici dislocati in più comuni – mentre la situazione è all’inverso”.

Le stesse differenze, sempre in negativo, sussistono pure per la quota variabile (in media 17.816,00 euro contro 7.954,00) e diventano abissali per la retribuzione di risultato: 26.796,00 e 2.475,00, che peraltro da due e più anni sono stati congelati. E’ il 91% in meno!

E le prospettive, sempre secondo TUTTOSCUOLA, sono plumbee, perché la categoria – o coloro che fino ad oggi l’hanno rappresentata? – non è riuscita a contrastare la sua esclusione dal ruolo unico, “che allontanerà quasi certamente l’obiettivo del trattamento economico perequato, mantenendo l’attuale situazione di svantaggio”.

Vi è poi, nondimeno, un’assurda forbice retributiva interna, dovuta alla combinazione tra i diversi CIR delle regioni e le numericamente oscillanti fasce di complessità, da 3 a 5, in cui sono suddivise le istituzioni scolastiche: una babele di oltre sessanta diverse remunerazioni a parità di prestazioni involgenti le medesime responsabilità, del tutto ingiustificate per chi dipende dall’unico datore di lavoro, quale il MIUR.

E c’è dell’altro, che il Dossier omette. Si tratta della sperequazione dovuta alla cancellazione della retribuzione di anzianità del ruolo di provenienza, fatta salva per coloro che, presidi e direttori didattici, transitarono nella dirigenza nel 2000, dopo un indolore non selettivo corso di formazione di complessive trecento ore e in pratica autogestito; sostanzialmente assicurata, sotto mutata denominazione, ai cosiddetti presidi incaricati in esito al superamento di concorsi riservati non particolarmente cruenti; negata ai vincitori dei più selettivi concorsi ordinari di accesso alla dirigenza pubblica che si conoscano, scontando essi la sventura di provenire direttamente dalla docenza e trovandosi a percepire un paio di centinaia di euro mensili in più se in possesso di una consistente anzianità di servizio. E, insieme al danno la beffa: nel sentirsi statuire da pigri giudici del lavoro aditi che la loro pretesa ad una remunerazione realmente dirigenziale era sacrosanta, ma che ostava un contratto di lavoro liberamente sottoscritto a braccetto da CGIL, CISL, UIL, SNALS e ANP. La motivazione, invero, è stravagante. Ma intanto il messaggio è inequivoco: pigliatevela con chi ha finora firmato tutti i vostri (aborti di) contratti!

Insomma, pare proprio che non se ne esca, presumibilmente fino a quando, esauriti infruttuosamente tutti gradi interni di giudizio, dovrà essere chiamata a pronunciarsi la Corte europea dei diritti dell’uomo, adusa a seguire criteri sostanzialistici più che a farsi irretire da cavilli formali.

Dunque, la categoria si dia pace: “Dirigenti per responsabilità, quadri per stipendio”. Ovvero : “Manager nelle responsabilità ma non nel portafoglio”, dato che – in fin dei conti – sin dal loro, risalente, ingresso nella dirigenza pubblica, per una sorta di “sbilanciamento di natura culturale (la – presunta – atipicità di funzioni), i capi d’istituto non sono mai stati considerati dirigenti a tutti gli effetti”. E poi c’è “anche l’elevato numero degli addetti”. Perché occorrerebbe una cifra molto più consistente di quei quattro spiccioli stanziati dall’ultima legge di stabilità per i prossimi rinnovi contrattuali, neanche il costo di un caffè al giorno. “A prescindere da criteri di equità e giustizia”, servirebbero 97 milioni di euro e per la perequazione della la sola retribuzione di posizione quota fissa, da moltiplicare per quattro se la si volesse estendere alla retribuzione di posizione di quota variabile e di risultato.

Ma c’è un’altra ragione, ed è decisiva, per cui i dirigenti scolastici sono destinati a rimanere “figli di un dio minore”, che il Dossier l’avrebbe riportata – e condivisa – se avesse preso visione della lettera indirizzata da un collega a DIRIGENTISCUOLA. Che riportiamo, ovviamente omettendone la firma:

“In merito al vostro invito a compilare il modello di disdetta da altro sindacato cui sono iscritto, ritengo doveroso comunicare che non è mia intenzione procedere in tal senso, dato che legami affettivi e ideologici legati agli albori della mia remota attività lavorativa mi tengono mio malgrado ancora vincolato ad un sindacato che, oltre ad osteggiare il ruolo del Dirigente, ha fatto di tutto per deludermi e irritarmi. Nonostante ciò, non riesco a svincolarmi dalle idee trasmesse da Di Vittorio e da tanti coloro che, credendoci, hanno fatto la nostra storia. Mi rendo conto che queste parole vi lasceranno perplessi e sconcertati, ma questo è il mio modo di intendere anche se forse errato. Detto ciò, non posso fare altro che doverosamente lodare le vostre iniziative e ringraziarvi sempre per l’impegno profuso. Nel salutarvi, colgo l’occasione per porgere i miei auguri di Buone Festività”.

Ma, forse, se riaprissero i manicomi…

Il periodo di formazione e prova dei docenti neo-immessi

Le importanti novità per il periodo di formazione e prova dei docenti neo-immessi (comprendenti anche nuovi obblighi del DS)

 

I   M A T E R I A L I   D E L L’ A N D I S   D I   V I T E R B O

Di seguito sono riportati materiali riguardanti le principali novità in materia di anno di prova e formazione dei docenti neo-assunti, che decorrono già dal corrente AS.

I materiali comprendono:

1) le norme di riferimento;

2) una scheda sintetica con i nuovi obblighi del dirigente scolastico;

3) un modello di “comunicazione interna” che è opportuno – se non obbligatorio – che il DS

   rivolga al personale docente (punto 3 della CM 36167/2015 );

4) un modello per la redazione del Patto per lo sviluppo professionale (Art. 5 comma 3 del

   DM 850/2015)

Ti ricordo inoltre che sul sito INDIRE è stato pubblicato il file di riferimento per il “bilancio delle competenze professionali” previsto dall’Art. 5 del DM 850/2015; è altamente consigliabile che docenti neo-immessi e tutor ne prendano visione.

 

il presidente provinciale

Giuseppe Guastini


 

 NOTA DI NATURA SINDACALE: in edizioni precedenti, con riguardo alla validità della formazione in presenza, era spesso prevista una quota massima di assenze giustificate accettabili (solitamente il 20% del monte orario totale). Nelle nuove norme per il periodo di formazione-prova non si rileva alcun riferimento a questo tipo di eventualità né a possibili modalità di compensazione o recupero, per cui si deve ritenere che le 18 ore complessive di formazione in presenza (3+12+3) debbono essere tassativamente e interamente svolte. A tale riguardo sottopongo alle OO.SS. di valutare l’opportunità di sollecitare il MIUR affinché definisca alcuni criteri di accettazione o compensazione/recupero di eventuali inevitabili assenze (ad esempio prevedendo moduli o ore di recupero in coda ai moduli formativi ordinari).

(alcuni link riportati in questa scheda sono diretti su siti web non istituzionali; si tratta di una scelta meramente tecnica in quanto tali siti risultano tra i più affidabili, stabili e semplici da usare e verso i quali indirizzano spesso, quale prima opzione, i più utilizzati motori di ricerca).


 

 

1) LE NORME DI RIFERIMENTO

 

  1. a) Legge 107/2015 (“buona scuola”), Art. 1, commi:
  • da 115 a 120;

  • 129 (con particolare riferimento al comma 4 del nuovo Art. 11 del testo unico dell’istruzione

come modificato da tale comma).

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2015-07-13;107

(Ricordo che la legge 107 è formata di un solo articolo a sua volta suddiviso in 212 commi).

 

  1. b) DM 850 del 27/10/2015 e CM 36167 del 5/11/2015

http://istruzioneer.it/2015/11/06/d-m-85015-e-c-m-3616715-anno-di-prova-e-di-formazione-per-i-docenti/

 

 

 

2) I NUOVI OBBLIGHI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Scheda sintetica dei nuovi obblighi del DS

 

1) “….avrà cura di informare i docenti neo-assunti…..circa le caratteristiche salienti del percorso formativo, gli obblighi di servizio e professionali connessi al periodo di prova, le modalità di svolgimento e valutazione, con particolare riguardo alle nuove funzioni attribuite ai tutor.”

Dal punto 3 della CM 36167/2015.

(A tale riguardo è predisposta la comunicazione di servizio al successivo punto 3).

 

2) Designa i docenti tutor (Art. 12 del DM 850/2015, commi 1, 2, 3).

3) Fornisce, al docente neo-immesso, il piano dell’offerta formativa e la documentazione tecnico-

didattica relativa alle classi, ai corsi e agli insegnamenti di sua pertinenza (Art. 4 comma 2 del

DM 850/2015).

NB: tale obbligo può essere disimpegnato per il tramite del docente tutor (vedi materiali

riportati di seguito)

 

4) Patto per lo sviluppo professionale (Art. 5 comma 3; vedi successivo punto 4).

 

5) Tenuto conto del patto per lo sviluppo professionale, nell’ambito delle ore destinate alla

osservazione peer to peer, può programmare ulteriori momenti di osservazione in classe con

altri docenti (Art. 9 comma 3).

 

6) Riceve, dal docente neo-immesso, la documentazione relativa al Portfolio professionale;

trasmette tale documentazione al Comitato per la valutazione dei docenti almeno 5 giorni

   prima della seduta convocata per l’espressione del parere sul superamento del periodo di

formazione-prova (Art. 13 comma 2).

 

7) Riceve, dal docente tutor, un “parere motivato” riguardante le “caratteristiche dell’azione

professionale del docente lui affidato” (punto 3 della CM 36167/2015).

 

8) Convoca il comitato per la valutazione dei docenti, nel periodo intercorrente tra il termine delle

attività didattiche – compresi gli esami di qualifica e di Stato – e la conclusione dell’AS, per

procedere all’espressione del parere sul superamento del periodo di formazione e di prova (Art.

13 comma 1). Della convocazione dà informazione ai docenti neo-immessi.

   NB: almeno nella scuola secondaria non è più possibile convocare il Comitato prima

           della conclusione degli esami di stato.

 

9) presenta al comitato, per ciascun docente neo-immesso, una relazione comprensiva della

documentazione delle attività di formazione, delle forme di tutoring, e di ogni altro elemento

informativo o evidenza utile all’espressione del parere sul superamento del periodo di

formazione-prova (Art. 13 comma 3).

 

10) Effettua la valutazione conclusiva comprendente una fase istruttoria e la formulazione del

giudizio di superamento, ovvero di non superamento, del periodo di formazione-prova e

adotta i provvedimenti conseguenti (Art. 14).

 

11) Comunica, entro il 31/8 dell’AS di riferimento, ai docenti interessati, tutti i provvedimenti previsti

dall’Art. 14 del DM 850/2015 (valutazione del periodo di formazione e di prova) e adottati nei

loro confronti.

 

 

SUGGERIMENTO PER IL DS E DOCENTI TUTOR:

Fornire al docente neo-immesso un CD-rom contenente:

  • la comunicazione interna riportata in seguito;

  • il POF/PTOF d’istituto (o link);

  • il regolamento d’istituto (o link);

  • eventuali modelli per la programmazione, PEI, PDP etc;

  • ogni altro documento d’istituto ritenuto utile (contratto d’istituto, carta dei servizi etc);

– i link alle norme:

  1. a) ordinamentali

1° ciclo: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/famiglie/ordinamenti

indicazioni nazionali: http://www.indicazioninazionali.it/J/

Licei: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/dg-ordinamenti/normativa-dei-licei

Ist. tecnici: http://nuovitecnici.indire.it/

Ist. professionali: http://nuoviprofessionali.indire.it/

 

  1. b) DPR 275/1999:

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.del.presidente.della.repubblica:1999-03-08;275!vig=

 

  1. c) DPR 122/2009 (reg. valutazione):

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2009-06-22;122!vig=

 

 

  1. d) Sistema Nazionale di Valutazione:

http://www.istruzione.it/snv/scuole_normativa.shtml

 

 

  1. e) D.L.vo 165/2001:

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2001-03-30;165!vig=

 

  1. f) codice di comportamento:

http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/06/04/13G00104/sg

 

  1. g) contratti nazionali scuola:

http://www.edscuola.it/archivio/norme/varie/contratti.html

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3) MODELLO DI COMUNICAZIONE INTERNA

 

 

 

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

 

  • AI DOCENTI TENUTI ALL’EFFETTUAZIONE DEL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA EX

DM 850/2015;

  • AI DOCENTI TUTOR;

  • A TUTTO IL PERSONALE DOCENTE.

 

OGGETTO: ANNO DI FORMAZIONE E PROVA PER I DOCENTI NEO-IMMESSI

 

Con la presente comunicazione, ai sensi e per gli effetti di cui al punto 3 della CM 36167/2015, informo le SS.LL. e, in particolare, i docenti neo-immessi in servizio in questo istituto, delle principali novità e delle caratteristiche salienti del percorso formativo, degli obblighi di servizio e professionali, connessi al periodo di formazione e prova, delle modalità di svolgimento e di valutazione, con particolare riguardo alle nuove funzioni del docente tutor, decorrenti da questo AS, per effetto dell’entrata in vigore della L. 107/2015.

 

1) NORME DI RIFERIMENTO

  1. a) Legge 107/2015, Art. 1, commi: da 115 a 120 e 129 (con particolare riferimento al comma 4

del nuovo Art. 11 del testo unico dell’istruzione come modificato dal sopra indicato comma 129).

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2015-07-13;107

(Ricordo che la legge 107 è formata di un solo articolo a sua volta suddiviso in 212 commi).

 

  1. b) DM 850 del 27/10/2015 e CM 36167 del 5/11/2015

http://istruzioneer.it/2015/11/06/d-m-85015-e-c-m-3616715-anno-di-prova-e-di-formazione-per-i-docenti/

 

2) A CHI SPETTA EFFETTUARE IL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA

Sono tenuti ad effettuare il periodo di formazione-prova:

  1. a) docenti nel primo anno di servizio con incarico a tempo indeterminato;
  2. b) docenti con incarico a TI oltre il primo anno di servizio che, per vari motivi, debbono ancora

effettuare, reiterare o completare il periodo di formazione/prova;

  1. c) docenti che hanno ottenuto il passaggio di ruolo.

In caso di differimento della presa di servizio, anche nei casi previsti dall’Art. 1, comma 98 della L. 107/2015, si fa rinvio all’Art. 3, commi 4, 5 e 6 del DM 850/2015.

L’eventuale ripetizione dell’anno di formazione-prova comporta la partecipazione alle attività formative; la ripetizione conseguente a valutazione negativa non è ulteriormente rinnovabile.

 

 

3) SINTESI DELLA PROCEDURA FORMATIVA E DI PROVA

Di seguito sono riportate le caratteristiche e le fasi principali introdotte dalla normativa richiamata al precedente punto 1.

 

3-A) FINALITA’

Il periodo di formazione-prova ha il compito di:

  1. a) consolidare le competenze previste dal profilo docente e gli standard professionali richiesti;
  2. b) verificare, anche attraverso la valutazione dell’azione didattica concretamente espressa, delle

attività a questa correlata e dalla partecipazione alle dinamiche organizzative di questa

istituzione scolastica, il possesso delle competenze professionali previste per il profilo

professionale docente.

La “conferma in ruolo” consegue al superamento del periodo di formazione-prova per effetto di valutazione positiva.

 

3-B) CRITERI DI VALUTAZIONE

Di seguito si riportano i “criteri di valutazione”, specificati all’Art. 4 del DM 850/2015, che verranno utilizzati ai fini del superamento del periodo di formazione-prova:

  1. I) corretto possesso ed esercizio delle competenze culturali, disciplinari, didattiche e metodologiche,

con riferimento ai nuclei fondanti dei saperi e ai traguardi di competenza e agli obiettivi di

apprendimento previsti dagli ordinamenti vigenti;

  1. II) corretto possesso ed esercizio delle competenze relazionali, organizzative e gestionali.

A tale riguardo sono valutate l’attitudine collaborativa nei contesti didattici, progettuali, collegiali,

l’interazione con le famiglie e con il personale scolastico, la capacità di affrontare situazioni

relazionali complesse e dinamiche interculturali, nonché la partecipazione attiva e il sostegno ai

piani di miglioramento dell’istituzione scolastica.

III) osservanza dei doveri connessi con lo status di dipendente pubblico e inerenti la funzione

docente. A tale riguardo costituiscono parametri di riferimento il decreto legislativo n. 165/2001,

il DPR 62/2013 (codice di comportamento dei dipendenti pubblici) e il regolamento della

istituzione scolastica.

  1. IV) partecipazione alle attività formative e raggiungimento degli obiettivi dalle stesse previsti; a tale

riguardo la verifica tiene conto del “bilancio delle competenze” (Art. 5 del DM 850/2015 e

successivi punti 3CI2 e 3CI8)

3-C) FASI E DURATA DEL PERIODO DI FORMAZIONE-PROVA

Il periodo di formazione-prova si sviluppa in tre ambiti: I) attività di autovalutazione critica e di formazione intensiva e specifica; II) attività di documentazione; III) attività di servizio.

I termini temporali di seguito indicati costituiscono prerequisiti necessari per il superamento del periodo di formazione/prova.

 

  1. I) Attività di autovalutazione e formazione intensiva e specifica (Artt. 5, 6, 7 e 8 del DM 850/2015).

Le attività di autovalutazione e formazione specifica e intensiva comportano un impegno orario non inferiore a 50 ore obbligatorie articolate come segue.

1) Incontro propedeutico di accoglienza (Art. 7), della durata di 3 ore circa, organizzato su

base territoriale dall’amministrazione scolastica territorialmente competente, in cui sono illustrate

le innovazioni in atto nella scuola, le linee generali del percorso formativo e il profilo professionale

atteso.

2) Compilazione, in collaborazione col docente tutor, entro il secondo mese dalla presa di servizio,

di un bilancio iniziale delle competenze professionali (Art 5), su un format digitale INDIRE. Il

bilancio iniziale delle competenze costituisce la prima fase del percorso di autovalutazione del

docente neo-immesso e consiste nella ricognizione formalizzata delle competenze possedute e

di quelle da potenziare. Il bilancio iniziale delle competenze è il presupposto di partenza per la

personalizzazione delle attività di formazione.

3) Elaborazione e stipula, tra il dirigente scolastico e il docente neo-immesso, avendo sentito il

docente tutor, del patto per lo sviluppo professionale. Il patto consegue al bilancio iniziale e ai

fabbisogni formativi individuati e definisce:

  1. a) gli obiettivi di sviluppo delle competenze di natura culturale, disciplinare, didattico-metodologica

e relazionale, da raggiungere;

  1. b) la partecipazione alle attività formative espressamente previste per il periodo di formazione-

prova;

  1. c) la partecipazione ad attività formative attivate dall’istituzione scolastica o da reti di scuole e/o

l’utilizzo delle risorse formative accessibili attraverso la Carta del docente ex Art. 1, comma

121, della L. 107/2015.

4) Partecipazione ai laboratori formativi (Art. 8) in presenza, per un monte orario di almeno 12

   ore. Sulla base del proprio bilancio iniziale delle competenze e del patto per lo sviluppo

professionale, il docente neo-immesso opta per la partecipazione a uno o più dei laboratori

formativi organizzati territorialmente dall’amministrazione scolastica.

Le 12 ore obbligatorie si articolano in 4 incontri di 3 ore ciascuno.

I laboratori si caratterizzano per:

  1. I) gli ambiti tematici: a) nuove risorse digitali e loro impatto sulla didattica; b) gestione della

classe e problematiche relazionali; c) valutazione didattica e valutazione di sistema

(autovalutazione e miglioramento); d) bisogni educativi speciali; e) contrasto alla dispersione

scolastica; f) inclusione sociale e dinamiche interculturali; g) orientamento e alternanza scuola-

lavoro; h) buone pratiche di didattiche disciplinari. Possono essere sviluppati ulteriori argomenti

indicati a livello locale;

  1. II) modalità operativa: metodologia laboratoriale comprendente scambio professionale,

ricerca-azione, rielaborazione e produzione di sequenze didattiche etc.

III) produttività: elaborazione, a cura del docente neo-immesso, di documentazione sulle attività

di ricerca, validata dal docente coordinatore del laboratorio. Tale documentazione è

inserita dal docente neo-assunto nel portfolio professionale di cui all’articolo 11 del DM

850/2015 (successivi punti: 6.b; II.e; IV).

5) Effettuazione, a partire dal 3° mese di servizio, di una quota obbligatoria di 12 ore di reciproca

osservazione “peer to peer” (tra “pari”; Art. 9) fra il docente neo-immesso e il docente tutor,

finalizzate all’osservazione critica e al miglioramento delle capacità:
didattiche (comunicazione didattica, verifiche formative etc);

  • di gestione della classe (comportamenti motivanti, promozione di climi positivi etc).

L’osservazione peer to peer comprende anche una fase di progettazione, una di confronto

   successivo e si conclude con una relazione a cura del docente neo-immesso.

Il dirigente scolastico, tenuto conto del patto per lo sviluppo professionale può programmare

ulteriori momenti di osservazione in classe con altri docenti.

6) Formazione on line su piattaforma dedicata INDIRE (20 ore; Art. 10).

La formazione on line comprende:

  1. a) analisi e riflessioni sul proprio percorso formativo;
  2. b) elaborazione di un proprio portfolio professionale che documenta la progettazione,

realizzazione e valutazione delle attività didattiche;

  1. c) compilazione di questionari per il monitoraggio delle diverse fasi del percorso formativo;
  2. d) libera ricerca di materiali di studio, risorse didattiche, siti dedicati, messi a disposizione durante il

percorso formativo.

7) Incontro finale di verifica (Art. 7), organizzato su base territoriale dall’amministrazione scolastica territoriale per una valutazione finale complessiva dell’intero percorso formativo (3 ore circa).

8) Bilancio delle competenze conclusivo (Art. 5 comma 4).

Al termine del periodo di formazione-prova il docente neo-assunto, con la supervisione del docente tutor, redige un nuovo bilancio di competenze per:

  • rilevare gli esiti delle attività formative realizzate;

  • i miglioramenti del proprio specifico profilo professionale;

  • individuare gli ulteriori ambiti di sviluppo.

 

  1. II) Attività di documentazione.

L’attività di documentazione comprende:

  1. a) il bilancio delle competenze iniziale e finale (precedenti punti 3CI2, 3CI8);
  2. b) il patto per lo sviluppo professionale (precedente punto 3CI3);
  3. c) la documentazione delle attività effettuate nell’ambito dei laboratori formativi territoriali

(precedente punto 3CI4);

  1. d) la relazione in esito all’osservazione peer to peer (precedente punto 3CI5);
  2. e) lo sviluppo del portfolio professionale (Art. 11; vedi anche precedente punto 3CI4III; 3CI6b e il

successivo IV).

 

III) Attività di servizio

Il periodo di formazione-prova comprende attività di servizio effettivamente prestato nella scuola non inferiore a 180 giorni (comprensivi anche dei periodi di sospensione delle attività didattiche e il primo mese di astensione obbligatoria per gravidanza), di cui almeno 120 gg di partecipazione effettiva ad attività didattiche (lezioni, esami, scrutini, partecipazione alle sedute degli OO.CC. etc). Dal computo sono esclusi i giorni di congedo ordinario e straordinario e di aspettativa a qualunque titolo fruiti.

  1. IV) Portfolio professionale

Il portfolio professionale è una raccolta strutturata, in formato digitale, dei documenti elaborati nel corso del periodo di formazione-prova e viene costituito nell’ambito della formazione on line su piattaforma INDIRE.

Il portfolio professionale costituisce un rilevante strumento professionale di carattere permanente, di ciascun insegnante e ne documenta la crescita. Il portfolio comprende:

  1. a) il proprio curriculum professionale;
  2. b) il bilancio delle competenze, all’inizio del percorso formativo;
  3. c) la documentazione relativa agli aspetti e alle fasi significative della progettazione didattica, delle

attività didattiche svolte, delle azioni di verifica intraprese;

  1. d) un bilancio conclusivo e la previsione di un piano di sviluppo professionale.

 

 

4) ALTRI OBBLIGHI DEL DOCENTE NEO-ASSUNTO

 

Obblighi programmatori

Il docente neo-immesso, sulla base della documentazione programmatica fornita dal dirigente

scolastico, redige la propria programmazione annuale nella quale sono specificati, avendoli condivisi con il tutor, gli esiti di apprendimento attesi, le metodologie didattiche, le strategie inclusive per alunni con bisogni educativi speciali e di sviluppo delle eccellenze, gli strumenti e i criteri di valutazione. La predetta programmazione è correlata ai traguardi di competenza, ai profili culturali, educativi e professionali, ai risultati di apprendimento e agli obiettivi specifici di apprendimento previsti dagli ordinamenti vigenti e al piano dell’offerta formativa.

Tale materiale è oggetto della valutazione conclusiva prevista dagli articoli 13 e 14 del DM 850/2015.

 

Obblighi valutativi conclusivi

Il docente neo-immesso:

  1. a) consegna al dirigente scolastico, con congruo anticipo rispetto alla data stabilita per il colloquio

di cui al successivo punto “b”, la documentazione contenuta nel portfolio professionale

(precedente punto IV);

  1. b) sostiene un colloquio davanti al Comitato per la valutazione dei docenti, ex Art. 11, comma 4 del

D.L.vo 297/1994, come modificato dall’Art. 1, comma 129 della L. 107/2015. Il colloquio prende

avvio dalla presentazione delle proprie attività di insegnamento e formazione e dalla

documentazione contenuta nel portfolio professionale. Il colloquio si svolge nel periodo

compreso fra il termine delle attività didattiche (compresi scrutini ed esami) e la conclusione dello

  1. Al termine del colloquio il Comitato formula un parere sul superamento del periodo di

formazione-prova.

 

 

5) IL DOCENTE TUTOR (Art. 12)

 

Individuazione

I docenti tutor sono designati dal dirigente scolastico, sentito il parere del collegio dei docenti all’inizio di ciascun AS. Salvo motivati impedimenti:

  • dovrà essere assegnato al medesimo plesso/sede del docente neo-immesso affidato;

  • al medesimo docente tutor (DT) sono affidati sino ad un massimo di 3 docenti neo-immessi.

Nella scuola secondaria il DT appartiene alla medesima classe di concorso o è in possesso della medesima abilitazione dei docenti neo-immessi affidati; in caso di motivata impossibilità, la designazione è effettuata per classe affine o per area disciplinare.

I criteri alla base dell’individuazione sono il possesso:

  1. a) di uno o più tra i titoli previsti all’allegato A, tabella 1 del decreto del Ministro IUR

11/11/2011 (http://www.flcgil.it/leggi-normative/documenti/decreti-ministeriali/decreto-    

ministeriale-8-novembre-2011-tutor-del-tirocinio.flc).

  1. b) di adeguate competenze culturali, comprovate esperienze didattiche, attitudine a svolgere

funzioni di tutoraggio, counseling , supervisione professionale.

Funzioni e compiti

Di seguito sono riepilogate le funzioni ed i compiti del docente tutor.

  • Accoglienza, accompagnamento, facilitazione, ascolto, consulenza, collaborazione, supporto e

supervisione durante il percorso formativo del docente neo-immesso affidato.

  • Collaborazione nella elaborazione, sperimentazione e validazione di unità di apprendimento e/o

risorse didattiche.

  • Predisposizione e realizzazione delle attività di osservazione peer to peer.

  • Collaborazionee con il docente neo-immesso nella redazione del bilancio delle competenze,

iniziale e conclusivo.

  • Collabora col docente neo-immesso nella redazione della programmazione annuale, in cui

dovranno essere specificati:

  • gli esiti di apprendimento attesi;

  • le metodologie didattiche;

  • le strategie inclusive per alunni con bisogni educativi speciali e di sviluppo delle

eccellenze;

  • gli strumenti e i criteri di valutazione.

La predetta programmazione è correlata ai traguardi di competenza, ai profili culturali, educativi e

professionali, ai risultati di apprendimento e agli obiettivi specifici di apprendimento previsti dagli

ordinamenti vigenti e al piano dell’offerta formativa.

  • Viene sentito ai fini della redazione del patto per lo sviluppo professionale.

  • Formula un “parere motivato” (CM 36167/2015, punto 3), indirizzato al dirigente scolastico,

sull’azione professionale del docente neo-immesso.

  • Presenta, nell’ambito della seduta del Comitato per la valutazione dei docenti, dopo la

effettuazione del colloquio del docente neo-immesso, le “le risultanze emergenti dall’istruttoria

compiuta in merito alle attività formative predisposte ed alle esperienze di insegnamento e

partecipazione alla vita della scuola del docente neo-assunto”.

 

Riconoscimenti

  • Compensi economici: a carico del MOF e del BONUS ex Art. 1, comma 127 della L. 107/2015.

  • Attestazione dell’attività svolta, dal inserire nel curriculum professionale che forma parte

integrante del fascicolo personale.

 

 

6) FUNZIONI E COMPITI DEL COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI (Art. 13)

Nel periodo compreso tra il termine delle attività didattiche (compresi gli esami di qualifica e di Stato) e la conclusione dell’anno scolastico, il dirigente scolastico convoca il Comitato per procedere all’espressione del parere sul superamento del periodo di formazione e di prova.

A tale fine il docente neo-immesso sostiene un colloquio innanzi al Comitato; il colloquio prende avvio dalla presentazione delle attività di insegnamento e formazione e della documentazione contenuta nel portfolio professionale. In caso di assenza non giustificata al colloquio, il comitato può esprimere egualmente il proprio parere. In caso di assenza motivata da impedimenti inderogabili, è disposto il rinvio per una sola volta.

Esperito il colloquio, il Comitato si riunisce per l’espressione del parere.

In tale fase:

  1. a) il docente tutor presenta le risultanze su:
  • attività formative predisposte;

  • esperienze di insegnamento e partecipazione alla vita della scuola;

del docente neo-assunto;

  1. b) il dirigente scolastico presenta una relazione comprendente la documentazione relativa a:
  • attività di formazione;

  • tutoring;

  • ogni altro elemento informativo utile all’espressione del parere.

Il parere del Comitato è obbligatorio, ma non vincolante per il dirigente scolastico, che può discostarsene con atto motivato.

 

 

7) VALUTAZIONE CONCLUSIVA (Art. 14)

La valutazione è effettuata dal dirigente scolastico sulla base:
a) di un’istruttoria, in particolare fondata su:

  • i criteri di valutazione indicati all’Art. 4 del DM 850/2015 (precedente punto 3B);

  • il bilancio delle competenze ex Art. 5 del DM 850/2015 (precedenti punti 3CI2 e 3CI8);

  1. b) del parere (non vincolante) del Comitato.

La valutazione si conclude con un giudizio favorevole ovvero sfavorevole.

In caso di giudizio favorevole il dirigente scolastico emette provvedimento motivato di conferma in ruolo.

In caso di giudizio sfavorevole, il dirigente scolastico emette provvedimento motivato di ripetizione del periodo di formazione e di prova. In tal caso nel provvedimento sono indicati:

  1. a) gli elementi di criticità emersi;
  2. b) le forme di supporto formativo e di verifica degli standard richiesti per la conferma in ruolo.

 

8) RIPETIZIONE DEL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA (Art. 14)

Nel corso del secondo periodo di formazione e di prova è obbligatoriamente disposta una verifica , affidata ad un dirigente tecnico. La relazione rilasciata dal dirigente tecnico è parte integrante della documentazione che sarà esaminata dal Comitato al termine del secondo periodo di prova.

La conseguente valutazione potrà prevedere:

  1. a) il riconoscimento di adeguatezza delle competenze professionali e la conseguente conferma in

ruolo;

  1. b) il mancato riconoscimento dell’adeguatezza delle competenze professionali e la conseguente

non conferma nel ruolo.

Nel casi in cui si rilevino gravi lacune di carattere culturale, metodologico-didattico e relazionale, il dirigente scolastico richiede prontamente apposita visita ispettiva.

 

Tutti i provvedimenti previsti dall’Art. 14 (valutazione del periodo di formazione e di prova) sono adottati e comunicati all’interessato, a cura del dirigente scolastico, entro il 31 agosto dell’anno scolastico di riferimento.

 

………………………………………………..

 

il dirigente scolastico

…………………………………………………….

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

– 4 –

 

PATTO PER LO SVILUPPO PROFESSIONALE

(Art. 5 comma 3 del DM 850/2015)

 

AS__________________

 

Tra il dirigente scolastico……………………………………………………………………………………..

d’ora in avanti indicato con “dirigente”, legale rappresentante de……………………….………………

…………………………………………………………………………………………………………………..

e

l’insegnante neo-assunto……………………………………………………………………………………..

…………………………………………………………………………………………………………………..

d’ora in avanti in dicato con “docente”, impegnato nel periodo di formazione e prova ai sensi dello Art. 1, comma 115 e seguenti della L. 107/2015, assegnato, per il corrente AS al plesso/sede:

…………………….…………………………………………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………..;

visto l’Art. 5, comma 3 del DM 850/2015

si concorda e si sottoscrive il seguente

 

PATTO PER LO SVILUPPO PROFESSIONALE

 

1) Il dirigente designa, quale docente tutor, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall’Art. 12

del DM 850/2015, il docente………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………….

titolare dell’insegnamento…………………………………………………………………………………

……………………………………………………………… presso il plesso/sede……………………..

……………………………………………………………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………..

2) Il docente tutor di cui al precedente punto 1 svolge funzioni di accoglienza, accompagnamento,

facilitazione, ascolto, consulenza, collaborazione, supporto e supervisione durante il percorso

formativo del docente e assolve agli impegni previsti dal DM 850/2015.

3) Il dirigente fornisce al docente:

  • il piano dell’offerta formativa e la documentazione tecnico-didattica relativa alle classi, ai corsi

e agli insegnamenti di sua pertinenza;

  • link per l’accesso ai documenti fondamentali e identitari dell’istituzione scolastica (regolamento

d’istituto, contratto integrativo d’istituto, carta dei servizi etc);

  • link per l’accesso alle norme ordinamentali fondamentali relative all’ordine scolastico di

pertinenza.

4) Il dirigente fornisce e/o facilità inoltre:

  • l’uso di locali o strutture scolastiche per lo svolgimento delle attività di formazione e prova;

  • un’organizzazione dell’orario di lavoro in modo da consentire nel miglior modo possibile lo

espletamento, da parte del docente, delle attività e dei compiti previsti dal percorso di

formazione e prova;

  • ogni utile indicazione, informazione, suggerimento etc volto a facilitare l’integrazione nello

ambito delle attività d’istituto.

5) Il dirigente fornisce al Comitato per la valutazione dei docenti, ex Art. 11, comma 4 del

D.L.vo 297/1994, come modificato dall’Art. 1, comma 129 della L. 107/2015 (d’ora in avanti

“comitato”), ogni documento e informazione utile all’espressione del parere di cui al predetto

comma 4.

6) Il docente a sua volta si impegna ad assolvere, con puntualità, diligenza e impegno:

  • le attività di insegnamento;

  • le attività funzionali all’insegnamento;

  • la partecipazione alle sedute degli OO.CC. di cui fa parte;

  • la partecipazione allo sviluppo organizzativo dell’istituto;

  • ai doveri e ai comportamenti previsti per i pubblici dipendenti;

  • a mantenere con i colleghi, genitori, alunni etc rapporti positivi e collaborativi volti a favorire

un clima relazionale costruttivo.

7) Il docente si impegna a partecipare ed assolvere gli obblighi previsti nell’ambito del periodo di

formazione e prova e a produrre tutta la documentazione richiesta.

8) Tra gli impegni richiamati al precedente punto 7, il docente dedica particolare attenzione alla

realizzazione del “bilancio delle competenze”, su piattaforma digitale INDIRE, sia in ingresso

che in uscita e alla conseguente “analisi dei fabbisogni formativi”, come specificati all’Art. 5 del

DM 850/2015 e come risultano nella tabella che segue:

 

COMPETENZE DA MIGLIORARE STRATEGIA FORMATIVA DI MIGLIORAMENTO
1) Partecipazione a:

[ ] laboratorio territoriale dedicato a:…………………

………………………………………………………..

[ ] formazione on line dedicata a:……………………

………………………………………………………..

[ ] attività peer to peer dedicata a:……………………

………………………………………………………..

[ ] corso di formazione…………………………………

………………………………………………………..

[ ] acquisto di…………………………………………..

………………………..………………….. mediante

la carta del docente

[ ] auto-formazione in proprio consistente in:………

……………………………………………………….

……………………………………………………….

[ ] altro:…………………………………………………

……………………………………………………….

……………………………………………………….

2) Partecipazione a:

[ ] laboratorio territoriale dedicato a:…………………

………………………………………………………..

[ ] formazione on line dedicata a:……………………

………………………………………………………..

[ ] attività peer to peer dedicata a:……………………

………………………………………………………..

[ ] corso di formazione…………………………………

………………………………………………………..

[ ] acquisto di…………………………………………..

………………………..………………….. mediante

la carta del docente

[ ] auto-formazione in proprio consistente in:………

……………………………………………………….

……………………………………………………….

[ ] altro:…………………………………………………

……………………………………………………….

……………………………………………………….

3) Partecipazione a:

[ ] laboratorio territoriale dedicato a:…………………

………………………………………………………..

[ ] formazione on line dedicata a:……………………

………………………………………………………..

[ ] attività peer to peer dedicata a:……………………

………………………………………………………..

[ ] corso di formazione…………………………………

………………………………………………………..

[ ] acquisto di…………………………………………..

………………………..………………….. mediante

la carta del docente

[ ] auto-formazione in proprio consistente in:………

……………………………………………………….

……………………………………………………….

[ ] altro:…………………………………………………

……………………………………………………….

……………………………………………………….

4) Partecipazione a:

[ ] laboratorio territoriale dedicato a:…………………

………………………………………………………..

[ ] formazione on line dedicata a:……………………

………………………………………………………..

[ ] attività peer to peer dedicata a:……………………

………………………………………………………..

[ ] corso di formazione…………………………………

………………………………………………………..

[ ] acquisto di…………………………………………..

………………………..………………….. mediante

la carta del docente

[ ] auto-formazione in proprio consistente in:………

……………………………………………………….

……………………………………………………….

[ ] altro:…………………………………………………

……………………………………………………….

……………………………………………………….

5) Partecipazione a:

[ ] laboratorio territoriale dedicato a:…………………

………………………………………………………..

[ ] formazione on line dedicata a:……………………

………………………………………………………..

[ ] attività peer to peer dedicata a:……………………

………………………………………………………..

[ ] corso di formazione…………………………………

………………………………………………………..

[ ] acquisto di…………………………………………..

………………………..………………….. mediante

la carta del docente

[ ] auto-formazione in proprio consistente in:………

……………………………………………………….

……………………………………………………….

[ ] altro:…………………………………………………

……………………………………………………….

……………………………………………………….

6) Partecipazione a:

[ ] laboratorio territoriale dedicato a:…………………

………………………………………………………..

[ ] formazione on line dedicata a:……………………

………………………………………………………..

[ ] attività peer to peer dedicata a:……………………

………………………………………………………..

[ ] corso di formazione…………………………………

………………………………………………………..

[ ] acquisto di…………………………………………..

………………………..………………….. mediante

la carta del docente

[ ] auto-formazione in proprio consistente in:………

……………………………………………………….

……………………………………………………….

[ ] altro:…………………………………………………

……………………………………………………….

……………………………………………………….

9) Il docente si impegna a consegnare, entro il_____________________, al dirigente, la

documentazione indicata all’Art. 13, comma 2 del DM 850/2015 e predisporre una organica

presentazione, per il Comitato, prevista dal predetto comma 2.

10) In caso di controversie nell’applicazione del presente patto si dà luogo ad un tentativo

obbligatorio di conciliazione davanti al comitato a tale scopo convocato dal dirigente.

 

 

Il docente                                                                                             il dirigente

…………………………………..                                                        …………………………………….

 

 

……………………………………………………………

                                               luogo data

 

Migliorano i voti alla maturità

da La Stampa

Migliorano i voti alla maturità

Nel 2015 esame superato dal 99,3% degli ammessi
Migliorano i voti dei diplomati italiani. In concomitanza con l’annuncio delle materie per il secondo scritto della Maturità 2016 il Miur ha fatto il punto sugli esiti dell’esame di Stato dell’anno passato superato dal 99,3% degli ammessi. «Abbiamo avuto un incremento della qualità media delle vostre prove e del risultato finale. Questo è di ottimo auspicio» ha sintetizzato oggi il ministro Giannini in un video postato su Fb rivolto agli studenti.

I voti risultano migliorati in tutte e tre le tipologie di percorso formativo: licei, istituti tecnici e istituti professionali. Nei tecnici e nei professionali si riscontra una riduzione dei voti più bassi: nei professionali i diplomati con 60/100 sono scesi dell’1,5% (dal 13,1% dell’anno scolastico 2013-2014 all’11,6% dello scorso anno scolastico) e nei tecnici dell’1,4% (scesi da 13,3% a 11,9%).

Nei licei si registra poi la più alta percentuale di risultati eccellenti: l’84,1% di tutte le lodi della maturità si concentra proprio in questo tipo di istituti (in particolare, il 42,8% allo scientifico e il 23,6% al classico). A livello regionale, è la Puglia a registrare il più alto numero di diplomati con lode (2,3%), seguita dalle Marche (1,7%) e da Umbria e Calabria (entrambe 1,6%).

Anche i voti medi finali risultano più alti nei licei (78,9) rispetto a tecnici e professionali (rispettivamente 73,8 e 73).

Più brave dei maschi le femmine. Sono, infatti, le ragazze a conseguire la maturità con esiti superiori, sia per tasso di ammissione sia per tasso di diploma, soprattutto negli indirizzi professionali. Nei licei le diplomate sono in numero superiore dei diplomati (61,1%): in particolare, sono il 67,9% nei classici, l’82,9% nei linguistici e il 79,8% nei licei delle scienze umane con indirizzo economico-sociale. Più alta, invece, la quota di studenti maschi diplomati al liceo scientifico (52,9%), allo scientifico con indirizzo scienze applicate (68%), negli istituti tecnici con indirizzo tecnologico (84,2%) e negli istituti professionali (53,4%).

Un capitolo a parte riguarda gli studenti del progetto Esabac: il 91,2% dei maturandi ha superato con successo l’esame, ottenendo così il doppio diploma, italiano e francese. Complessivamente, nell’anno scolastico 2014-2015, sono stati 3.000 gli studenti diplomati Esabac in 144 plessi liceali, con la maggiore concentrazione in Sicilia (15,4% dei candidati totali Esabac) e in Piemonte (14,7%).

Piano di miglioramento, le faq dell’Indire

da La Tecnica della Scuola

Piano di miglioramento, le faq dell’Indire

L.L.

C’è una scadenza per l’invio del PdM ? Dove deve essere inoltrato? Il PdM è annuale o triennale?

A queste e ad altre domande ha risposto l’Indire con una serie di faq che riportiamo di seguito:

C’è una scadenza per l’invio del PdM ? Dove deve essere inoltrato?

Il piano di miglioramento non ha scadenze ed è sempre modificabile. Il piano di miglioramento non deve essere inviato ad alcuna piattaforma.

Una volta completata l’elaborazione del piano nel tool INDIRE è possibile salvare una copia del lavoro fatto  in versione .pdf .docx .rtf. E’ consigliabile salvare le versioni del PdM che sono state prodotte nei vari momenti dell’anno scolastico in modo da avere una documentazione dell’evoluzione del piano.

Il PdM è annuale o triennale?

In merito ai tempi di attuazione del PdM si riporta quanto alla Nota n.2805 dell’11/12/2015 “Orientamenti per l’elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa”, secondo la quale l’a.s. 2015/16 si configurerebbe come “un anno di passaggio verso il progressivo riallineamento con l’orizzonte triennale previsto dal nuovo quadro normativo” e dunque come un anno di preparazione e costruzione delle condizioni necessarie per la più completa ed efficace attuazione del Piano di Miglioramento e del Piano Triennale dell’Offerta Formativa.

Cosa mette a disposizione INDIRE come azioni di supporto al Miglioramento?

L’INDIRE, dando seguito a quanto previsto nella Circolare della Direzione Generale per gli Ordinamenti del 1 settembre 2015, ha reso disponibili alcuni servizi a supporto dei Piani di Miglioramento delle scuole.

  • Modello di Piano di Miglioramento, un modello realizzato da Indire sulla base del quale è stato sviluppato uno strumento per la compilazione online e l’esportazione in formato .pdf.
  • Elenco di consulenti per il miglioramento e loro CV, suddivisi per regione.

Secondo quanto previsto dal DPR 80/2013, le scuole possono decidere di avvalersi dell’intervento dei consulenti proposti e formati da INDIRE, scegliendoli dall’elenco on-line (nell’area riservata alle scuole dell’ambiente “supporto alle scuole per il miglioramento”) e stipulando autonomamente i relativi contratti.

  • Ambiente di formazione on-line “Supporto alle Scuole per il miglioramento” riservato ai componenti dei Nuclei Interni di Valutazione sui temi inerenti i processi di miglioramento e di innovazione (apertura prevista per metà novembre).

La piattaforma conterrà: materiali, guide operative, videolezioni e webinar con esperti.

Al momento, i Dirigenti Scolastici possono iscrivere all’ambiente i componenti dei nuclei e il personale scolastico che ritengono interessato a fruire di questa opportunità di formazione.

Come raggiungere i servizi online offerti dall’Area Miglioramento di INDIRE?

I vari servizi sono accessibili dalla pagina http://miglioramento.indire.it

Al momento sono stati pubblicati:

  • L’ambiente di formazione “Supporto alle scuole per il miglioramento”, dedicato ai componenti del Nucleo Interno di Valutazione.
    http://miglioramento.indire.it/supportoscuole/
  • L’area riservata alle scuole dell’ambiente di formazione “Supporto alle scuole per il miglioramento”, dove gli Istituti possono iscrivere i docenti del proprio NIV all’ambiente di formazione e prendere visione dell’elenco Indire dei consulenti per il supporto al miglioramento.
    http://miglioramento.indire.it/supportoscuole/istituti

Come recupero la password di accesso all’ area riservata “Supporto alle scuole”?

La password è quella che la scuola utilizza per accedere ai servizi on-line di INDIRE. Se questa password non fosse mai stata richiesta o fosse stata smarrita, all’interno della maschera di login cliccare su recupera password oppure scrivere all’indirizzo  helpcodiciscuole@indire.it

Nel caso di Scuole paritarie o di Istituti di recente costituzione che non dispongono delle credenziali di accesso scrivere a helpcodiciscuole@indire.it .

Come si accede all’area riservata alle scuole dell’ambiente “Supporto alle scuole per il miglioramento”?

La scuola può accedere attraverso il proprio codice meccanografico e la password di istituto, la stessa che la scuola utilizza per accedere ai servizi on-line di INDIRE (se questa password non fosse mai stata richiesta o fosse stata smarrita, cliccare su recupera password oppure scrivere all’indirizzo  helpcodiciscuole@indire.it

Nel caso di Scuole paritarie o di Istituti di recente costituzione che non dispongono delle credenziali di accesso scrivere a helpcodiciscuole@indire.it .

Come funziona la procedura di iscrizione dei Nuclei Interni di Valutazione nell’ambiente di formazione “Supporto alle scuole per il miglioramento”?

Nell’area riservata alle scuole dell’ambiente “Supporto alle scuole per il miglioramento” (qui: http://miglioramento.indire.it/supportoscuole/istituti), la scuola può iscrivere i docenti attraverso il pannello “Iscrivi il Nucleo Interno di Valutazione”.

Quando apre l’ambiente di formazione “Supporto alle scuole per il Miglioramento” (NIV)?
L’ambiente è già aperto.

 

Come si accede all’ambiente di formazione “Supporto alle scuole per il Miglioramento” (NIV)?

Per accedere ai servizi Indire è indispensabile svolgere la procedura di registrazione, attraverso l’apposito pulsante presente nella homepage dell’ambiente. Terminata la procedura sarà possibile svolgere il login. ATTENZIONE! Nonostante la registrazione vada a buon fine con il conseguente ottenimento delle credenziali di accesso, se la scuola non ha provveduto ad iscrivere il docente all’ambiente questi non potrà entrare.

Come si accede allo strumento di compilazione del Piano di Miglioramento?

I docenti o il dirigente per poter accedere alla compilazione del piano devono essere abilitate dalla propria scuola attraverso l’apposito pannello iscrizioni raggiungibile da qui: http://miglioramento.indire.it/pdm/iscrizioni

La scuola può accedere attraverso il proprio codice meccanografico e la password di istituto, la stessa che la scuola utilizza per accedere ai servizi on-line di INDIRE (se questa password non fosse mai stata richiesta o fosse stata smarrita, cliccare su recupera password oppure scrivere all’indirizzo  helpcodiciscuole@indire.it

Nel caso di Scuole paritarie o di Istituti di recente costituzione che non dispongono delle credenziali di accesso scrivere a helpcodiciscuole@indire.it .

Una volta abilitatati dal proprio Istituto, in caso di primo accesso, è necessario svolgere una procedura di registrazione per recuperare le proprie credenziali di accesso. Terminata la procedura sarà possibile svolgere il login che le credenziali ottenute.

Come posso contattare un consulente INDIRE?

Nell’area riservata alle scuole dell’ambiente “Supporto alle scuole per il miglioramento”, nella sezione Trova consulenti sarà possibile consultare l’elenco completo dei consulenti Indire ed i loro CV, suddiviso per regione.

N.B. Secondo quanto previsto dal DPR 80/2013, le scuole possono decidere di avvalersi dell’intervento dei consulenti selezionati e formati da INDIRE, scegliendo il nominativo dall’elenco disponibile on-line e stipulando il relativo contratto.

Coerentemente con quanto previsto dalla normativa, i costi per l’intervento dei consulenti saranno a carico delle scuole.

Il modello di Piano di Miglioramento proposto è prescrittivo, oppure le scuole lo possono modificare o possono utilizzare un proprio modello?

Come previsto dalla circolare 0007904 del 01-09-2015 le scuole possono avvalersi del supporto di INDIRE nella loro piena autonomia. Qualora si decidesse di adottare il modello di INDIRE, questo non è modificabile, ma va utilizzato nella forma in cui è stato proposto da INDIRE.

Sindacati: “Nella mobilità ci saranno deroghe alla legge 107”

da La Tecnica della Scuola

Sindacati: “Nella mobilità ci saranno deroghe alla legge 107”

A proposito del contratto sulla mobilità i sindacati iincominciano a parlare di un buon andamento della trattativa.

A leggere i comunicati sindacati delle ultime ore par di capre che la trattativa per la mobilità 2016/16 è arrivata ormai alla stretta finale.
Nella rete, come era facilmente prevedibile, cresce la polemica nei confronti delle organizzazioni sindacali: si va dai suggerimenti (“Sarebbe meglio non firmare”) agli appelli (“Non firmate, per carità”), alle “minacce” (“Se firmate restituiremo la tessera”) fino agli insulti (“Venduti !!”, ma anche peggio).
I sindacati, per parte loro, stanno cercando di spiegare che si sta lavorando per limitare i danni e che comunque finora sono già state ottenute anche alcune deroghe alla legge.
Ma è proprio il caso di rimarcare la vittoria (vera o presunta che sia) e soprattutto mettere nero su bianco le deroghe concesse dal Ministero?
E’ ovvio che rimarcare questo aspetto serve a dimostrare agli insegnanti che i sindacati stanno facendo tutto il possibile per ottenere qualche risultato positivo per la categoria, ma, al tempo stesso, si rischia di “mettere la pulce nell’orecchio” ai funzionari del MEF e della Funzione Pubblica che dovranno dare il via libera alla firma definitiva del contratto.
Come abbiamo già più volte spiegato, infatti, le norme ante 2009 che consentiva di modifcare disposizioni di legge per via contrattuale non sono più in vigore e la Funzione Pubblica potrebbe benissimo bloccare una ipotesi di contratto in cui sono contenute deroghe alla legge.

Istituti tecnici e professionali, entro due anni si cambia

da La Tecnica della Scuola

Istituti tecnici e professionali, entro due anni si cambia

Subito dopo l’attuazione della Legge 107, il Miur si concentrerà sul miglioramento degli istituti tecnici e professionali.  Intensificando il loro rapporto col mondo del lavoro.

A farlo intendere è stato, venerdì 29 gennaio, il ministro dell’Istruzione Stefania, nel corso di un convegno all’università Bocconi di Milano organizzato con Assolombarda e Jp Morgan, con al centro le nuove capacità per coprire posti vacanti di lavoro.

Giannini ha spiegato che ora “si tratta ora di fare due cose: la prima è attuare la Legge 107 puntualmente. Ed è quello su cui stiamo lavorando attivamente sia nel centro che nella periferia. Poi potremo spostare l’attenzione sull’istruzione superiore”.

“Abbiamo due anni di legislatura, quindi si parte subito per arrivare puntualmente come abbiamo fatto con la scuola” anche nel “secondo segmento della filiera della conoscenza, l’istruzione superiore”, ha aggiunto Giannini.

Sulle esigenze di migliorare il sistema formativo, al momento, ha spiegato il responsabile del Miur, il governo “ha risposto con la riforma della Buona Scuola, un modo per integrare un sistema educativo molto solido come quello italiano, basato sulle conoscenze con un sistema che sia anche integrato con le competenze e l’alternanza tra scuola e lavoro”.

In pratica, da quest’anno si parte con la nuova alternanza scuola-lavoro, raddoppiata a livello quantitativo nei tecnici e nei professionali, oltre che introdotta per la prima volta anche nel triennio finale dei licei. Entro il 2018 dovrebbe invece arrivare quel decreto attuativo che potrebbe cambiare la configurazione del sistema formativo superiore specializzante. Probabilmente, anche affidando un ruolo più importante da affidare ai Centri di formazione professionale gestiti dalle istituzioni locali.

E, forse, non è un caso che Giannini abbia annunciato le intenzioni di rinnovare il sistema superiore tecnico e professionale proprio in Lombardia, dove l’azione dell’ex viceministro Valentina Aprea, oggi assessore all’Istruzione della Regione, ha prodotto già risultati concreti in questa direzione.

Mobilità, ecco la guida Uil alle quattro fasi

da La Tecnica della Scuola

Mobilità, ecco la guida Uil alle quattro fasi

La Uil Scuola, elabora una guida alle 4 fasi della mobilità 2016/2017. Il segretario generale del sindacato fa sapere che si è aperto il negoziato con il Miur.

Per quanto riguarda la prima fase, sono compresi i docenti assunti entro l’a.s. 2014/15 che richiedono mobilità comunale/provinciale. Nello specifico, i docenti assunti in fase 0 e A otterranno la sede defnitiva in una scuola degli ambiti della provincia in cui hanno ottenuto quella provvisoria, con titolarità di scuola.

La seconda fase, invece, riguarda i docenti assunti entro l’a.s. 2014/15 che richiedono mobilità interprovinciale e docenti assunti nel 2015/16 da concorso 2012 in ambito provinciale.

La terza fase il personale assunto nell’a.s. 2015/16 dalle Graduatorie ad esaurimento: mobilità su tutti gli ambiti territoriali a domanda ovvero, in assenza, d’ufficio.

Infine, per la quarta fase, il personale assunto nell’a.s. 2015/16 da fase 0, A (Gae e concorso), B, C, da concorso 2012 che richiede mobilità interprovinciale.

“L’intesa ha permesso di aprire una finestra di dialogo con il Ministero per mettere a punto un contratto che offra più diritti a tutto il personale  –  afferma Pino Turi durante l’Esecutivo Uil Scuola che si è svolto in mattinata a Roma, che ha approvato l’accordo sottoscritto nei giorni scorsi”.

“L’elemento che caratterizza questa intesa, prosegue il comunicato Uil, è l’aver piegato la rigidità della legge rispetto ai diritti e alle aspettative dei docenti che hanno già una sede di titolarità nella singola scuola e con questo accordo la manterranno così come elementi più favorevoli sono stati riconosciuti anche ai docenti neo immessi in ruolo. Risultato non scontato e propedeutico all’avvio della trattativa contrattuale”.

Contratto che si va delineando in questi giorni e che è ancora tutto da negoziare.

“Si tratta – ha aggiunto il segretario generale della Uil scuola – di una sequenza contrattuale che servirà anche a definire criteri e modalità di assegnazione alle scuole dei docenti titolari di ambito che, a nostro parere,  devono rispettare pluralismo culturale e libertà di insegnamento.

“I vantaggi per i lavoratori si valuteranno solo alla fine alla stipula del contratto, conclude Turi, quando si potrà effettuare una chiara comparazione tra ciò prescrive la legge 107 e quello che prevede il contratto integrativo. Rimane ferma la questione della chiamata diretta che ci trova nettamente contrari”.

Ecco la tabella elaborata da Uil Scuola 

La mobilità si profila più dolce per i docenti in ruolo prima del 2015

da tuttoscuola.com

La mobilità si profila più dolce per i docenti in ruolo prima del 2015

La Uil Scuola pubblica oggi due interessanti schede che fanno il punto sullo stato della trattativa tra Amministrazione e Organizzazioni sindacali sul controverso tema della mobilità, e le accompagna alle dichiarazioni del segretario generale della Uil Scuola Pino Turi, secondo il quale l’elemento che caratterizzebbe la temporanea intesa tra le parti “è l’aver piegato la rigidità della legge rispetto ai diritti e alle aspettative dei docenti che hanno già una sede di titolarità nella singola scuola e con questo accordo la manterranno così come elementi più favorevoli sono stati riconosciuti anche ai docenti neo immessi in ruolo”.

Le schede, reperibili a questo link, illustrano “la mobilità secondo la Legge 107” e “la mobilità dopo l’intesa di gennaio”, e le quattro fasi della mobilità del personale in ordine di priorità, nei limiti del 25% dei posti vacanti e disponibili.

Indubbiamente, i vantaggi di questo accordo (ma per una valutazione complessiva, occorrerà leggere il testo conclusivo) sono assai evidenti per i docenti in ruolo ante 2015, che sfuggono al temuto ambito territoriale a fronte di qualsiasi trasferimento possibile (comunale, provinciale, interprovinciale).

Aspetti favorevoli sono pure riscontrabili per i docenti assunti nell’anno scolastico 2015/16 in fase 0 e in fase A da tutte le graduatorie, e in fase B e in fase C da sole graduatorie concorsuali, che desiderano spostarsi e che potranno fare domanda di mobilità diversamente da quanto stabilito dalla legge 107 (se poi troveranno posto dove desiderano, è tutto da vedere).

Tutti felici, dunque, che è la condizione di legittimità minima di un accordo contrattuale in deroga a una legge?

A nostro avviso, no. La possibilità, offerta ai docenti assunti prima del 2015, di scegliere la titolarità prima di ogni altra categoria su sede, in deroga alla legge, determinerebbe un danno per tutte le altre categorie aventi un paritetico diritto di scelta su ambito.

Chi sarebbero i penalizzati da questo accordo? Ma proprio i docenti neoassunti in tutte le fasi (0, A, B e C), che, al momento della domanda alle scuole dell’ambito per la cosiddetta “chiamata diretta”, potranno non essere nella condizione di essere selezionati dai dirigenti scolastici delle scuole preferite (e in cui magari già oggi collaborano), a causa della preliminare scelta su sede da parte dei docenti in ruolo ante 2015, in deroga alla legge 107.

Si profilano ricorsi…

Centralità del successo formativo

CENTRALITA’ DI UNA SCUOLA DEL SUCCESSO FORMATIVO

CANTO 619 CENTRALITA’ DI UNA SCUOLA SERIA

…L’istruzione deve essere di qualità e selettiva, di responsabilità primaria della scuola, cui spetta non solo fornire a tutti gli strumenti di accesso al sapere ma anche riconoscere il merito e l’impegno degli studenti, perché l’istruzione è un diritto ma studiare è un dovere.

 

Merito (GIOVANNI GENTILE).

Venire alla luce è un diritto.

Ma uscire dal grembo è un dovere del nascituro!

Voi ostetriche non c’entrate per niente.

È il bimbo che deve venir fuori.

Quelli che non ce la fanno non hanno sentito abbastanza il dovere di nascere.

Il DOVERE.

Ostetriche, tranquille.

Prendetevi il caffè.

Aspettate.

Nessun rimprovero per le vostre inettudini.

Il feto, lui, solo lui, con le sue forze innate, lui deve cavarsela da solo!

Maestre e Professori, avete ben compreso!

Fate rispettare il silenzio.

Continuate a far lezioni.

Continuate a pontificare dall’alto della cattedra.

Abbondate nel numero della pagine da studiare sui libri di testo da voi scelti con amorevole cura.

Assegnate i compiti per il sabato e la domenica.

Abbondate pure!

I capaci e meritevoli obbediranno, capiranno, impareranno.

Gli altri sul monte Taigeto.

Signore e signori, signori si nasce!

Capaci e meritevoli si nasce.

Non lo diceva forse il SOMMO?

O Giovanni, ti avevamo dimenticato!

A riesumarti ora ci pensa Fany.

Ora la scuola dei capaci e meritevoli sarà una realtà.

Con grande soddisfazione dei docenti incapaci e immeritevoli che almeno gli attestati dei corsi di aggiornamento obbligatori saranno capacissimi di procacciarsi.

Tranquilli tutti!

Sappiate tutti che per desuetudine risulta ormai abbrogato il secondo comma dell’art. 1 del

DPR n.275 dell’ 8 marzo 1999 che così recitava ed ora non ercita più:

“L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento>>.

Ora chi sa sa e chi è è.

De minimis non curat praetor.

E che volete?

Volete forse che i figli dei contadini abbandonino i campi?

E il grano chi lo miete?

Amici cari, il SUCCESSO FORMATIVO lasciamolo predicare solo a FRANCESCO ed a quel matusa di UMBERTO!