Dirigenza scolastica: nasce il CoDirES, un coordinamento di associazioni

Dirigenza scolastica: nasce il CoDirES, un coordinamento di associazioni

Dopo un’ampia fase di confronto è nato a Roma il “Co.Dir.E.S. –  Coordinamento per la Direzione Educativa delle Scuole”, costituito da un gruppo di Associazioni professionali ed Enti formativi accomunati dall’interesse per una professione direttiva delle scuole statali, paritarie e della formazione professionale  primariamente radicata nella funzione educativa della scuola, attenta alle più moderne idee di leadership educativa e che aiuti a superare, nel sistema scolastico nazionale il costituirsi di norme ed il diffondersi di pratiche o modelli che fanno prevalere quegli aspetti burocratici e tecnici che snaturano la professione.
Nella qualità di Portavoce del Co.DirE.S. è stato eletto all’unanimità il dirigente scolastico Roberto Pellegatta.
Le Associazioni ed Enti fondatori, AIMC, DiSAL, UCIIM, CASP, CIOFS Scuola, CNOS Scuola, FAES, FIDAE, FOE, Fondazione Gesuiti Educazione, Rischio Educativo, sono aperti all’adesione di altri soggetti che condividano l’identità e le proposte relative alla professione  direttiva delle scuole in Italia descritte nel Documento unitario “Per una nuova professione direttiva nelle scuole” (direzioneducativa.webnode.it).
Alla luce della dottrina sociale della Chiesa e dei migliori risultati delle ricerca internazionale relativa al management dei servizi educativi, il Coordinamento avrà il compito di: elaborare documenti inerenti la professione direttiva ed il suo ruolo nei sistemi educativi; intervenire presso le istituzioni sui temi professionali; promuovere attività di formazione e di ricerca rivolte a tutti i colleghi.

Il Portavoce
Roberto Pellegatta

Le studentesse vogliono ‘contare’! Il mese delle Stem

#WomenInScienceDay
Per la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella Scienza
Giannini e Faraone lanciano
“Le studentesse vogliono ‘contare’! Il mese delle Stem”

In occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella Scienza, che si celebra oggi, 11 febbraio, il ministro Stefania Giannini e il Sottosegretario Davide Faraone lanciano “Le studentesse vogliono ‘contare’! Il mese delle Stem”, iniziativa del Miur in collaborazione con il Dipartimento delle Pari opportunità della Presidenza del Consiglio, per la promozione di innovazione e scienza nelle scuole tra le ragazze e i ragazzi, oltre gli stereotipi di genere.

Solo il 38% delle studentesse italiane indirizza il proprio percorso formativo verso le discipline cosiddette Stem – Science, technology, engineering, mathematics – spesso per ostacoli culturali dettati da stereotipi che vogliono le donne scarsamente predisposte a queste materie. Dall’8 marzo all’8 aprile, gli istituti scolastici potranno riflettere sul fenomeno e proporre o aderire ad iniziative sul tema con l’obiettivo di fare accrescere la consapevolezza nelle studentesse e negli studenti dell’irrinunciabilità del proprio pari contributo allo sviluppo sociale e culturale del Paese, anche in ambiti ritenuti tradizionalmente ed erroneamente poco attrattivi per le donne.

Il Miur metterà a disposizione da domani una pagina dedicata all’iniziativa all’interno del sito www.noisiamopari.it dalla quale sarà possibile scaricare il modulo di adesione da parte di Enti, Fondazioni e Associazioni. I soggetti che aderiranno (entro il prossimo 22 febbraio) potranno inserire, a partire dall’8 marzo, un link di riferimento al progetto che intendono promuovere: pagine di sensibilizzazione, formazione, didattica specifica, dirette ai docenti e alle docenti, attività formative che vedano protagoniste le studentesse, sia in presenza che on line, giochi logico-matematici, concorsi, video di testimonial e testimonianze, organizzazione di convegni o momenti di dibattito e confronto sui temi delle Stem.

“Nella legge Buona Scuola, abbiamo inserito un comma che riguarda l’educazione al rispetto contro le discriminazioni e le violenze. Adesso aggiungiamo un tassello in più – dichiara il ministro Stefania Giannini – per far sì che i ragazzi e le ragazze possano formarsi in modo libero, senza condizionamenti. Si tratta di un’azione che intende affrontare due temi molto importanti: da un lato, la necessità di favorire tra le studentesse e gli studenti lo studio e la passione per le Stem, per sviluppare sempre di più competenze in un campo, quello delle scienze e dell’innovazione tecnologica, foriero di continui sviluppi; dall’altro, innescare una modalità diversa ed efficace di lotta a uno stereotipo di genere che conduce a un divario tra maschi e femmine in questi ambiti sia interno al percorso di studi che nelle scelte di orientamento prima e professionali poi”.

“Il nostro Governo – aggiunge il Sottosegretario Faraone – ha deciso di intraprendere un cammino nuovo e serio per l’affermazione dei diritti e di lotta contro le discriminazioni. Qualsiasi tipo di discriminazione. E per farlo non dobbiamo intervenire soltanto sugli effetti di un problema, ma anche prevenirlo e aiutare le nuove generazioni ad acquisire consapevolezza delle proprie capacità. Agire su uno stereotipo come la scarsa predisposizione delle ragazze alle discipline Stem indica una via, induce a una riflessione, comporta un coinvolgimento formativo ed educativo non solo delle studentesse, ma anche e soprattutto degli studenti. E, indubbiamente, anche dei docenti e dei genitori, che spesso trasmettono inconsapevolmente stereotipi di questo tipo. Noi vogliamo rendere chiaro che il talento dipende da se stessi, la nostra bussola è l’articolo 3 della Costituzione quando afferma che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.

L’Italia premiata per l’Integrazione degli alunni disabili

L’Italia premiata per l’Integrazione degli alunni disabili

L’impegno dell’Italia per l’inclusione scolastica e per l’abbattimento di ogni barriera per gli studenti disabili ha ricevuto un importante riconoscimento dalla Conferenza del “Progetto Zero”, organismo internazionale che ha l’obiettivo di realizzare un mondo con “zero barriere”. Quest’anno, per il settore dell’Istruzione, “il Progetto Zero” ha premiato il Miur a Vienna, il 10 febbraio, per l’innovativa normativa sull’integrazione del nostro Paese.

Si tratta del riconoscimento anche dei risultati conseguiti dalla legge “La Buona Scuola”. Grazie alle assunzioni a tempo indeterminato, i docenti di sostegno con contratto a termine sono scesi dal 40% al 34,3% del totale. La Conferenza Progetto Zero si tiene ogni anno nella sede centrale di Vienna delle Nazioni Unite e raccoglie fino a 500 partecipanti, tra cui esponenti dei Paesi che presentano pratiche e politiche innovative per la disabilità, rappresentanti della rete di partner e altri importanti esperti.

Il premio all’Italia ha questa motivazione: “Esemplare nelle aree dell’innovazione, dei risultati e della trasferibilità, la Legge-quadro n. 104 del 1992 per l’assistenza, l’inclusione sociale e i diritti delle persone con disabilità è eccezionale in quanto essa non soltanto prescrive che tutti gli alunni debbano essere inclusi nelle scuole di tutti gli ordini e grado (incluse le Università), sia pubbliche che private, e partecipare pienamente alla vita scolastica, ma soprattutto perché essa è stata applicata in tutto il Paese, che registra pertanto il più alto livello di inclusione delle persone con disabilità nelle classi ordinarie, e gode di un convinto consenso alla piena inclusione a livello nazionale”.

Gestito dalla Fondazione Essl in collaborazione con il “World Future Council”, con sede a Ginevra, e dallo “European Foundation Centre”, con sede a Bruxelles, ogni anno il Progetto Zero conferisce premi in tutto il mondo alle pratiche e alle politiche innovative che dimostrano concretamente di essere in grado di migliorare la vita quotidiana e di tutelare i diritti delle persone disabili.

Alcuni dati
La presenza di studenti con disabilità nella scuola italiana ha subito un incremento di circa il 40% nell’arco di un decennio. Secondo i dati dell’anno scolastico 2014/2015 gli alunni diversamente abili sono oltre 234.000. Il 9,5% del totale sono alunni della scuola dell’infanzia; il 37% è nella primaria; il 28,5% è alle scuole medie; il 25% sono ragazzi delle scuole superiori.

L’innovazione nell’integrazione
La Buona Scuola (legge 107) prevede una delega legislativa, in corso di definizione, volta a migliorare ulteriormente la qualità dell’inclusione scolastica, stanziando – tra l’altro – 40 milioni di euro per la formazione obbligatoria in servizio di docenti, dirigenti e personale ATA.

Fra i progetti innovativi del nostro Paese, lo “Sportello autismo” attivato, a partire da quest’anno, in 106 Centri Territoriali di Supporto (CTS). Si tratta di un servizio che sviluppa un interscambio tra i docenti di uno stesso distretto, mediante visite dirette a scuola e incontri tra colleghi. Ciascuno di loro si rende disponibile per un certo numero di ore a settimana o al mese. Quando giunge una segnalazione – o meglio, una richiesta di supporto – da una scuola, due insegnanti del centro si affiancano al docente dell’istituzione scolastica da accompagnare, svolgono assieme un’osservazione sistematica e individuano soluzioni operative mirate. Rimangono poi in contatto con il collega, assistendolo con consulenze e, se necessario, ritornando sul posto.

Tra gli obiettivi dell’Italia nel settore dell’integrazione, c’è anche la costruzione di un network di scuole polo per l’inclusione a livello europeo, che promuova e valorizzi in contesti internazionali quella che è stata definita la “via italiana all’inclusione scolastica”.

Dal 1998 l’Italia è poi membro dell’Agenzia europea per i bisogni educativi speciali e l’educazione inclusiva (“European Agency for Special Needs and Inclusive Education”), che riunisce 29 paesi dell’area europea. Da quest’anno siede nel Board dell’Agenzia, insieme ad altri quattro Paesi. Il Presidente dell’Agenzia europea, nella sua recente visita in Italia, ha affermato di aver potuto osservare non soltanto un sistema scolastico inclusivo, ma una società accogliente e inclusiva.

Il nostro Paese è stato recentemente selezionato per due importanti progetti: il primo – “Raising Achievement for All Learners” – vede la partecipazione di tre delegazioni pilota (Italia, Polonia e Scozia) individuate su 29 componenti; l’altro – “CRA Country Review and Analisys” – riunisce sei Paesi.

Il premio è stato dedicato a tutto il personale scolastico, alle famiglie e a tutti gli studenti che quotidianamente sono impegnati nel percorso dell’inclusione.

Contratti su posto vacante e disponibile

Contratti su posto vacante e disponibile: MIUR condannato a 17.000 Euro di risarcimento grazie all’ANIEF

 

Il Tribunale del Lavoro di Catania accoglie le tesi ANIEF e condanna il MIUR a riconoscere a una docente precaria gli stipendi di luglio e agosto non corrisposti e la medesima progressione stipendiale dovuta ai docenti di ruolo. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Marco Di Pietro ottengono una soddisfacente sentenza che sanziona il Ministero dell’Istruzione e riconosce alla docente un risarcimento complessivo superiore a 17.000 Euro.

 

I contratti stipulati su posto vacante e disponibile devono avere termine al 31 agosto di ogni anno, questo quanto confermato dal Giudice del Lavoro di Catania che con una chiara e articolata sentenza dà piena ragione a quanto sostenuto dai legali ANIEF e ribadisce che la normativa di riferimento distingue chiaramente “tra supplenze destinate a coprire posti vacanti e supplenze destinate a coprire posti non vacanti; nella prima ipotesi la durata della supplenza sarà annuale e coinciderà con la chiusura dell’anno scolastico (31 agosto), nel secondo terminerà alla cessazione delle attività didattiche (30 giugno)”; l’Amministrazione, dunque, non ha nessuna discrezionalità in materia e deve limitarsi ad applicare la normativa.

 

Anche sul diritto alla medesima progressione stipendiale dei docenti precari, la sentenza ha confermato, in accordo con quanto dichiarato dalla Corte di Giustizia Europea, che “la nozione di “ragioni oggettive” che, secondo la clausola 4, punto 1, dell’Accordo Quadro, possono giustificare la deroga al principio di non discriminazione in materia di periodi di anzianità, “non autorizza a giustificare una differenza di trattamento tra i lavoratori a tempo determinato e i lavoratori a tempo indeterminato per il fatto che quest’ultima sia prevista da una norma interna generale ed astratta, quale una legge o un contratto collettivo”. MIUR condannato, pertanto, al pagamento in favore della ricorrente dell’importo di € 14.966,71 con tutti gli interessi dal sorgere dei crediti al soddisfo e a riconoscere il diritto della ricorrente alla medesima progressione professionale retributiva prevista per il personale docente con contratto a tempo indeterminato, con la conseguente condanna dell’amministrazione al pagamento di ulteriori € 2.434,25 oltre interessi.

 

ANIEF nuovamente vittoriosa in udienza, dunque, con piena tutela dei diritti dei docenti precari da troppo tempo discriminati dal MIUR in totale spregio delle direttive comunitarie.

Onde gravitazionali, Giannini: un successo che parla anche italiano

Onde gravitazionali, Giannini: un successo che parla anche italiano

“Dopo la scoperta del bosone di Higgs, la comunità internazionale dei fisici festeggia oggi un altro importante traguardo scientifico: la prima conferma diretta dell’esistenza delle onde gravitazionali. Un regalo perfetto per i 100 anni della Relatività Generale di Albert Einstein, che è stato il primo a pensarle e a descriverle nelle sue equazioni”. Lo dichiara il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini.

“Questo risultato – sottolinea Giannini – è stato possibile grazie all’impegno di una collaborazione globale di più di un migliaio di scienziati, distribuita su quattro continenti. È un risultato che affonda le sue radici anche nella prestigiosa tradizione del nostro Paese nel campo della fisica, nei lavori pionieristici di Edoardo Amaldi, Guido Pizzella e Adalberto Giazotto”.

“Come quattro anni fa al Cern di Ginevra, l’Italia è oggi tra i protagonisti della scoperta, grazie all’intelligenza, alla caparbietà e all’impegno dei ricercatori della Collaborazione VIRGO, che fa capo all’interferometro dello European Gravitational Observatory (EGO), di Càscina, vicino Pisa, progetto ideato e realizzato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dal Centre National de la Recherche Scientifique francese. Un laboratorio fiore all’occhiello dell’eccellenza italiana, dei nostri scienziati e della nostra industria. Un esempio di come gli investimenti nella scienza e nelle grandi infrastrutture di ricerca siano essenziali per il progresso delle conoscenze e per lo sviluppo del Paese. Colgo l’occasione – chiude Giannini – per ringraziare tutti i ricercatori che, con questa fondamentale scoperta, ci permetteranno, d’ora in poi, di guardare il cielo con nuovi occhi. Come fece Galileo Galilei più di 400 anni fa”.

Milleproroghe, M5S: “Approvato rinvio limite 36 mesi per i docenti”

da La Tecnica della Scuola

Milleproroghe, M5S: “Approvato rinvio limite 36 mesi per i docenti”

In una nota i deputati del M5S della Commissione Cultura commentano l’approvazione dell’ordine del giorno in merito ad emendamento del decreto Milleproroghe.

“Approvato il nostro ordine del giorno sul rinvio del conteggio dei 36 mesi, affermano i deputati pentastellati, come limite massimo per i contratti a tempo determinato per insegnanti, previsto dalla cosiddetta riforma la ‘Buona Scuola’, dopo il quale i docenti non possono più essere chiamati per le supplenze. Adesso il Governo dia seguito a questa istanza del Parlamento e di cui la scuola ha un enorme bisogno”.

“In particolare – spiega Gianluca Vacca, portavoce 5 stelle e firmatario dell’Odg – chiediamo che la decorrenza del blocco coincida con l’avvio del triennio formativo previsto dal nuovo sistema diaccesso alla professione. Considerato che l’avvio di questa nuova forma concorsuale avverrà, nelle intenzioni del Governo, non prima di qualche anno, per i precari sarebbe una boccata di ossigeno che sposterebbe più in là il blocco dei 36 mesi che invece attualmente è previsto da settembre, consentendogli di continuare a lavorare e rispondendo alle esigenze di organico della scuola”.
“Ora il Governo, concludono i deputati, non si rimangi la parola e dia seguito al nostro ordine del giorno approvato”.

Mobilità 2016/2017, le fasi e le sottofasi

da La Tecnica della Scuola

Mobilità 2016/2017, le fasi e le sottofasi

Finalmente si è trovato un accordo sulla mobilità 2016/2017. Diversi docenti, ma purtroppo non tutti, hanno scongiurato l’eventualità di perdere la titolarità nella scuola ed assumerla per sempre in un ambito territoriale. Tra docenti contenti e altri molto arrabbiati, sono state definite le fasi della prossima mobilità.

La prima fase è stata chiamata fase A e al suo interno ci sono tre sotto fasi; la prima è quella riferita ai docenti entrati in ruolo entro il 2014 che chiedono trasferimento tra scuole dello stesso comune; la seconda si riferisce sempre ai docenti entrati in ruolo entro il 2014 che chiedono trasferimento tra scuole di comuni diversi della stessa provincia di titolarità, ma si riferisce anche ai docenti neoassunti in fase 0 e A (in coda a coloro che sono entrati in ruolo precedentemente al 2015) e i DOS che non intendono confermare la scuola in cui sono attualmente utilizzati; la terza è ultima sotto fase della fase A della mobilità è riferita ai passaggi di cattedra e di ruolo su scuola nell’ambito della provincia di attuale titolarità.

La seconda fase della mobilità è la fase B e anche in questa fase ci saranno tre sotto fasi; la prima si riferisce ai docenti entrati in ruolo entro il 2014 che chiedono trasferimento interprovinciali, per costoro sarà possibile chiedere tutte scuole del primo ambito secondo un libero e personale ordine di preferenza per ottenere la titolarità sulla scuola, se non soddisfatti potranno, se li avranno espressi, ottenere la titolarità in un ambito scelto successivamente al primo; la seconda sotto fase è riferita ai passaggi di cattedra e di ruolo interprovinciali, che saranno limitati Nel limite al 25% dei posti disponibili e senza creare situazioni di esubero. Vale anche in questo caso la titolarità nella scuola del primo ambito secondo l’ordine di preferenza di tutte le scuole scelte oppure se non soddisfatti in una scuola del primo ambito, la titolarità in un ambito eventualmente scelto oltre il primo; la terza sotto fase è riferita ai trasferimenti provinciali su ambito dei docenti assunti nel 2015/2016 in fase B e C da concorso. Costoro non avranno titolarità in una scuola ma su uno degli ambiti della provincia dove si è stati assunti, se l’ambito è unico saranno titolari su quell’unico ambito.

Poi si passa alla fase C della mobilità che non ha nessuna sotto fase. Si tratta della fase di mobilità dei docenti neoassunti in fase B e C da Gae. Costoro saranno collocati, in base al loro punteggio e età anagrafica ( prevale il più anziano a parità di punteggio) sul primo posto disponibile degli ambiti nazionali, tra quelli scelti in ordine di preferenza.

Si chiude il tutto con la fase D, in cui parteciperanno i docenti neoassunti in fase 0 e A, e fase B e C da concorso, che oltre la fase provinciale della fase A di mobilità ( per i docenti neoassunti in fase 0 e A) e quella della fase B ( per i neoassunti nella fase B e C da concorso 2012), intendono partecipare anche a quella interprovinciale su ambito. In caso di accoglimento della fase D della mobilità su ambito, il docente decadrà dalla mobilità provinciale su scuola per i docenti della fase 0 e A e su ambito per i docenti della fase B e C da concorso.

Leggi il testo dell’ipotesi di contratto

Riforma, tempi lunghi per l’approvazione dei decreti attuativi

da La Tecnica della Scuola

Riforma, tempi lunghi per l’approvazione dei decreti attuativi

Le nove deleghe di attuazione di “pezzi” importanti della Legge 107, come la riforma del sostegno, saranno esaminate dal Governo “non prima della primavera”.

A dirlo è stato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, nel corso di un’audizione, in commissione Istruzione al Senato, sull’attuazione delle misure de “La buona scuola”, sull’assunzione dei docenti e sulle classi di concorso.

Sulle deleghe, previste dalla legge 107 “si sta lavorando dal punto di vista tecnico e legislativo. Ci confronteremo all’interno del Governo” solo in primavera, ha tenuto a dire il ministro.

Ricordiamo che le deleghe, che riguardano anche la revisione del sistema della scuola dell’infanzia, come del reclutamento e diverse altre parti centrali della riforma, andrebbero “licenziate” entri precisi termini indicati dalla Legge 107/2015. Comunque, al massimo, entro 36 mesi dalla sua approvazione, avvenuta lo scorso mese di luglio.

È anche vero, però, che il precedente del concorso per 63.712 nuovi insegnanti – il quale doveva essere bandito entro il 1° dicembre scorso ma ad oggi non sappiamo ancora quando vedrà la luce – non lascia ben sperare sull’effettivo rispetto dei termini prefissati dalla Buona Scuola a proposito dell’approvazione dei decreti attuativi.

Giannini. Ripensamento sulle prove concorsuali di lingua straniera?

da tuttoscuola.com

Giannini. Ripensamento sulle prove concorsuali di lingua straniera?
Anticipate alcune novità sul concorso che presenterà in Commissione alla Camera

Quel che il ministro Giannini dirà domani sul concorso in Commissione alla Camera lo ha già anticipato in qualche modo oggi in Commissione al Senato.

Il ministro ha ricordato che, per la prima volta, vi sarà il concorso per insegnanti di sostegno, e ha aggiunto che saranno previste prove concorsuali suddivise e distinte per il sostegno in base agli ordini e gradi di scuola, specificando che ciò serve per dare alla scuola una formazione specialistica adeguata e necessaria che rafforza una specificità del nostro paese.

Sorprende l’affermazione secondo cui le prove per il sostegno saranno suddivise e distinte secondo i diversi ordini di scuola, in quanto la classe di concorso dovrebbe essere unica. Si vedrà.

Sulle proposte presentate dal CSPI è stata più cauta rispetto alle sue affermazioni di alcuni giorni fa, dichiarando che “sostanzialmente saranno accolte le richieste di sorpassare il carattere nozionismo delle prove, ma di orientare la valutazione verso le competenze didattiche, metodologiche e relazionali”.

E ha aggiunto che ci sarà un riconoscimento dei titoli di servizio.

Per quanto riguarda la lingua straniera e la presenza di due domande con risposta aperta di livello B2, la Giannini ha dichiarato che si farà in modo che rimanga elemento di valutazione, ma tenendo conto della differente formazione dei diversi candidati.

Mobilità: ok di 4 sindacati, Gilda non firma

da tuttoscuola.com

Mobilità: ok di 4 sindacati, Gilda non firma
Rimediati molti guasti della legge 107, nessun avallo alla chiamata diretta

Ecco il commento sottoscritto unitariamente dai sindacati scuola Cgil, Cisl, Uil e Snals. La Gilda non ha firmato, ma non lascia il tavolo delle trattative, come già riferito nella precedente news..

“L’ipotesi del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) sulla mobilità dei docenti per l’anno scolastico 2016-2017, firmata oggi da FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal, riporta alla naturale sede del negoziato una materia impropriamente collocata nella legge e soprattutto consente di rimediare a molte delle criticità e sperequazioni che la legge stessa ha determinato. La trattativa, pur non potendo essere pienamente risolutiva di tutte le problematiche indotte dalla 107, ha consentito di ottenere importanti risultati: tutto il personale già in ruolo prima della sua entrata in vigore conserva la titolarità su scuola anche in caso di trasferimento o passaggio in ambito provinciale, e in parte anche in caso di mobilità interprovinciale; assume la titolarità di scuola il personale della secondaria di II grado oggi facente parte della DOS; si rimuove per tutti l’obbligo di permanenza triennale nella provincia di assunzione; si individuano modalità specifiche per l’accesso alle scuole con carattere di specialità (CPIA, scuole speciali, ecc.).
L’ipotesi sottoscritta consente di ripristinare e salvaguardare diritti messi fortemente in discussione dalla legge 107, rispetto alla quale peraltro si confermano tutte le iniziative rivolte a ottenerne profonde modifiche.
Nessun avallo viene dato dal contratto alla cosiddetta “chiamata diretta” dei docenti, rispetto alla quale tutte le organizzazioni sindacali hanno sempre espresso il loro netto dissenso: al contrario, il passaggio dagli ambiti alle scuole diventa oggetto di un’apposita sequenza contrattuale per regolare le procedure di assegnazione della sede legandole all’applicazione di criteri trasparenti e oggettivi, per titoli, escludendo che le stesse possano essere gestite in modo discrezionale e arbitrario. In pratica si tratta di un ulteriore contratto da sottoscrivere entro 30 giorni dalla stipula del CCNI. Proprio per ribadire il no alla chiamata diretta è stata inserita a verbale una dichiarazione in cui le sigle firmatarie indicano gli obiettivi con cui parteciperanno al tavolo della sequenza contrattuale.
Per educatori, docenti IRC e personale Ata non vi sono sostanziali novità e di fatto si confermano le stesse regole degli anni precedenti.
Su alcuni punti, gli ostacoli posti dalle disposizioni della legge 107 si sono rivelati invalicabili, non consentendo di dare le risposte attese a tutti i docenti assunti nelle fasi B e C del piano straordinario. A questo aspetto fa riferimento una seconda dichiarazione a verbale, in cui i sindacati stigmatizzano l’arroccamento dell’Amministrazione su posizioni di rigida applicazione della nuova normativa. Cambiare quelle disposizioni resta pertanto un obiettivo su cui l’azione sindacale continuerà a svilupparsi, ma nello stesso tempo si conferma che molte tutele assicurate dal contratto sarebbero venute a mancare totalmente se una materia delicata e complessa come la mobilità fosse stata consegnata a decisioni unilaterali dell’amministrazione, dando così campo libero a un’applicazione piena e incondizionata della legge 107.”

Mobilità dei docenti, siglato un contratto con qualche ombra

da tuttoscuola.com

Mobilità dei docenti, siglato un contratto con qualche ombra

E’ stato firmato al ministero dell’Istruzione il contratto integrativo sulla mobilità degli insegnanti. L’intesa è stata siglata dai segretari generali di Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals.

La Gilda, come peraltro già preannunciato nei giorni scorsi, non ha apposto la sua firma.

Da una lettura dei resoconti sindacali, emerge che il contratto sarà assai più favorevole agli assunti ante 2015 rispetto a quanto prospettato dalla sequenza prevista dalla legge 107/2015, l’intesa prevedendo di fatto un ampliamento della titolarità di questi su sede scolastica.

Questo beneficio si tradurrà in uno svantaggio potenzialmente anche piuttosto consistente per gli assunti in ruolo a partire dal settembre 2015, dal momento che la loro mobilità, per tutto l’organico dell’autonomia, dovrebbe avvenire sui soli posti delle scuole avanzati dopo le scelte del personale con maggiore anzianità di servizio, in deroga alla norma.

Proprio per queste caratteristiche, e fermo restando che occorrerà leggere il testo definitivo con la precisa sequenza dei trasferimenti, potrebbe essere particolarmente interessante il passaggio del contratto alla Funzione Pubblica, per la verifica dei profili di possibile illegittimità di un contratto che deroghi a una fonte normativa di rango gerarchico superiore (la legge 107, appunto).

SCUOLA, 10.2.2016: ACCORDO SUI TRASFERIMENTI

SCUOLA, 10.2.2016: ACCORDO SUI TRASFERIMENTI. CGIL, CISL, UIL, SNALS SOCCORRONO IL
GOVERNO ED ACCETTANO CHIAMATA DIRETTA ED AMBITI TERRITORIALI. IMPUGNEREMO
IL CONTRATTO. SOMMERGEREMO LORO E LA GIANNINI DI RICORSI. PROCLAMATO STATO
D’AGITAZIONE ED AVVIATE PROCEDURE DI CONCILIAZIONE: PRIMA LA PROTESTA CIVILE
(CAUSE SU DEMANSIONAMENTI E DISPARITA’ DI TRATTAMENTO, NO COMITATI DI
VALUTAZIONE, NO TUTOR PER ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO), POI LO SCIOPERO.

L’accordo ‘con sequenza contrattuale’ raggiunto fra il Ministero ed i sindacati tradizionali è un
‘arrangiamento’ stonato: i vari ‘movimenti’ relativi alla mobilità del personale docente ed ata implicano
enormi disparità di trattamento non solo fra gli insegnanti stabilizzati ante-legem 107/2015 (‘riforma’ Renzi)
ed i neo-assunti, ma anche fra le quattro fasi della nuova campagna di reclutamento. Se con il primo ed il
secondo ‘movimento’, i docenti assunti entro il 2013 potranno ancora (ma solo per quest’anno) chiedere
trasferimento in una scuola, in particolare il terzo e quarto ‘movimento’ penalizzano decine di migliaia di
docenti. A cominciare da chi è passato di ruolo entro il 2014 (quindi prima della ‘riforma’), che potrà sperare
di ottenere una titolarità di istituto solo se avrà la (rarissima) ‘fortuna’ di trovare posto proprio in quell’unica
scuola che l’accordo consente loro di indicare nella domanda di trasferimento, poiché altrimenti finiranno su
una rete di istituti in balia dei dirigenti di un territorio grande quasi quanto una provincia (o di un’area
metropolitana della stessa ampiezza) per un’utilizzazione da ‘tappa-buchi’. Il quarto ‘movimento’
condannerà invece tutti gli assunti delle fasi ‘B’ e ‘C’ al limbo degli ambiti territoriali, con l’aggravante che,
mentre i neoassunti dalle graduatorie di merito dei vecchi concorsi si muoveranno a livello regionale, quanti
sono stati presi dalle GAE (Graduatorie ad esaurimento), verranno addirittura spediti ovunque sull’intero
territorio nazionale.
Non solo non è stata risolta, ma neppure ‘trattata’, la questione del demansionamento di 30.000 docenti
inviati negli ambiti ‘a caso’contro la propria volontà e senza tenere in conto le richieste delle scuole per
l’organico cd. ‘potenziato’. Si tratta di chi, pur abilitato in diritto, greco o filosofia, è stato assegnato ad un
istituto comprensivo (scuola Primaria e Media), ma anche di quegli istituti che, pur avendo chiesto uno o più
insegnanti di matematica si sono visti mandare dagli Uffici Scolastici Regionali uno o più insegnanti di
educazione motoria (o altro). Una vergogna che, se adeguatamente portata a conoscenza dell’opinione
pubblica, basterebbe da sola, in un Paese con una stampa attenta e non asservita al ‘Principe’ di turno, per
sbugiardare completamente Renzi e la sua cd. ‘Buona Scuola’.
L’Unicobas impugnerà questo contratto, palesemente anticostituzionale, mettendo in mora anche i ‘sindacati’
che lo hanno sottoscritto. Avvieremo immediatamente una valanga di ricorsi che, a costo di dover giungere
sino alla Suprema Corte di Strasburgo, ci daranno il modo di imporre alla Corte Costituzionale di esprimersi
su una legge che Mattarella per primo non avrebbe mai dovuto avallare.
Abbiamo proclamato lo stato di agitazione ed avviato le procedure di conciliazione.
PRIMA LA PROTESTA CIVILE: 1) Cause su demansionamento e disparità di trattamento; 2) Blocco
dell’elezione dei comitati di valutazione degli insegnanti: a) i Collegi dei Docenti si stanno già rifiutando di
avvalersi del diritto di eleggere i due membri di propria competenza; b) i Consigli di Istituto stanno facendo
altrettanto; 3) Indisponibilità a svolgere la funzione di ‘tutor’ (cosa che blocca l’alternanza scuola-lavoro).
POI LO SCIOPERO.

Stefano d’Errico (Segretario nazionale Unicobas)

Nota 11 febbraio 2016, Prot. n. 833

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione
Ufficio II
“Welfare dello Studente, partecipazione scolastica, dispersione e orientamento”

 

Ai Dirigenti scolastici

LORO SEDI

 

Oggetto: Giornata del risparmio energetico a scuola – Iniziativa “M’illumino di meno”Venerdì 19 febbraio 2016.

Il 16 febbraio ricorrerà l’anniversario della firma del trattato di Kyoto.

Per questa occasione la trasmissione radiofonica Caterpillar di Rai Radio2 ha indetto la Giornata del Risparmio Energetico, un’iniziativa per sensibilizzare la società civile sui temi del risparmio energetico.

Come ogni anno, dal 2005, viene individuata una giornata simbolica a chiusura della campagna comunicativa della durata di un mese che per l’attuale edizione sarà venerdì 19 febbraio.

Obiettivo dell’iniziativa “M’illumino di meno” è creare il buio artificiale, coinvolgendo l’intera comunità a compiere un gesto simbolico che permetterà di far calare i consumi energetici giornalieri, spegnendo tutte le luci e i dispositivi elettrici non indispensabili.

Dato che l’attività scolastica si svolge prevalentemente di mattina, per le scuole è previsto un “fuso orario” speciale che prevede cinque minuti di “buio” alle ore 12 sempre di venerdì 19 febbraio.

Si richiede alle SS.LL. di voler partecipare in modo attivo, promuovendo ogni iniziativa, anche simbolica (oltre allo spegnimento delle luci), laboratori, incontri con il territorio, al fine di dare il più ampio risalto all’importante tema.

Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca si rivolge alle istituzioni scolastiche affinché gli studenti, il personale docente e non docente si renda consapevole dei problemi legati al consumo sconsiderato dell’energia elettrica.

La scuola, luogo di formazione dei giovani, ha il compito di educare al rispetto dell’ambiente e sensibilizzare gli studenti a riguardo.

L’iniziativa avrà successo se sia i privati che le istituzioni pubbliche parteciperanno in modo attivo spegnendo tutto ciò che è possibile.

La partecipazione all’iniziativa del mondo della scuola è un atto doveroso.

Gli studenti, dimostrandosi sensibili alle problematiche connesse al tema in questione, hanno già avanzato delle proposte ma per metterle in atto hanno bisogno del contributo e della collaborazione del dirigente scolastico, dei docenti e del personale non docente, nonché dei genitori.

Cogliamo l’occasione per chiedere alle SS.LL. di dare ampia diffusione ai 10 punti richiamati dal protocollo di Kyoto sul risparmio energetico e sull’uso corretto delle risorse:

1.          spegnere le luci quando non servono;

2.          spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici;

3.          sbrinare frequentemente il frigorifero e tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria;

4.          mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola;

5.          se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre;

6.          ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria;

7.          utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne;

8.          non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni;

9.          inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni;

10.       utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.

Sul sito Internet del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca www.istruzione.it e su quello di Caterpillar www.caterpillar.rai.it sarà possibile trovare ulteriori informazioni e aderire direttamente all’iniziativa “M’illumino di meno” attraverso la compilazione del form nell’apposita sezione “Aderisci a M’illumino di Meno”.

IL DIRETTORE GENERALE
Giovanna BODA

Circolare Ministeriale 11 febbraio 2016, n. 1

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Ai Presidenti delle Regioni
LORO SEDI
Ai Presidenti delle Province
LORO SEDI
Ai Sindaci dei Comuni
LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta
AOSTA
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana
BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca
BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine
BOLZANO
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia
TRENTO
Agli Uffici Territoriali degli UU.SS.RR.
LORO SEDI
Ai Dirigenti Scolastici dei CPIA/CTP
LORO SEDI
Ai Dirigenti Scolastici delle istituzioni scolastiche sedi dei percorsi di istruzione degli adulti di secondo livello
LORO SEDI
e p.c. Al Gabinetto del Ministro
SEDE
All’Ufficio Legislativo
SEDE
Al Capo del Dipartimento per l’Istruzione
SEDE
Al Capo del Dipartimento per la Programmazione
SEDE
Al Coordinamento tecnico della IX Commissione della Conferenza delle Regioni
Via Parigi
ROMA
All’Ufficio Stampa
SEDE

Circolare Ministeriale 11 febbraio 2016, n. 1

Oggetto: Iscrizioni ai percorsi di istruzione per gli adulti a.s. 2016/2017.