Una riflessione amara, ma necessaria

Una riflessione amara, ma necessaria

di Maurizio Tiriticco

 

Luigi Berlinguer in un suo recente articolo [1] sul potenziamento dell’organico degli insegnanti nella scuola della 107 si chiede tra l’altro: “Come possiamo evitare che chi lavora al potenziamento si disperda, che la sua professionalità si pieghi alle necessità di copertura oraria invece di implementare l’offerta didattica? Quale futuro per un piano dell’offerta formativa che deve barcamenarsi tra la necessità di attuare la flessibilità oraria, tra l’altro prevista dalla legge, e le 18 ore di docenza previste dal contratto? Tenuto conto che non è prevista la compresenza dei docenti nelle ore di cattedra e che l’apertura pomeridiana delle scuole presenta in alcuni casi delle criticità di vario tipo, quale sarà il ruolo dei docenti a potenziamento dell’organico? E, soprattutto, in quale fascia oraria? Il piano dell’offerta formativa triennale prevede la formulazione di progetti interdisciplinari e questo ci porta a fare una ulteriore considerazione, ovvero che la rigidità dell’orario di cattedra, un problema di vecchia data, potrebbe non essere il solo scoglio: quello che dobbiamo evitare oggi è che si perpetui un insegnamento nozionistico, sulla carta ormai superato, attraverso progetti che continuino a puntare su apprendimenti disciplinari”.

La citazione è lunga, ma necessaria! Parole sante, direi, ma… tutti ricordiamo l’avallo pubblico e convinto di Berlinguer alla legge 107 alla Convention del PD sulla Buona scuola del febbraio di un anno fa, avallo sul quale avanzai molte riserve [2]. E non fui il solo. In quel periodo tutta la scuola italiana levava alte le sue proteste contro una legge che avrebbe provocato più sconvolgimenti che innovazioni in un Sistema di Istruzione – le maiuscole non sono casuali – che da anni necessita di un riordino profondo in termini di curriculi, non di maquillage organizzativi pericolosi! Pericolosi perché introducono principi privatistici concorrenziali in una scuola che la nostra Costituzione vuole, invece, pubblica e aperta a tutti: e non sto a citare gli articoli Cost. che tutti conosciamo. Che fine farà il “successo formativo” che, con le norme sull’autonomia, ci siamo impegnati a garantire a tutti i cittadini/alunni, nessuno escluso? Se avremo scuole di serie A e scuole di serie B, che ne sarà dell’unitarietà di quel sistema nazionale di istruzione che, invece, dovrebbe garantire anche e soprattutto l’unità culturale e civile della popolazione? E ciò anche in considerazione della presenza sempre più massiccia di alunni di altre culture.

Berlinguer tocca un punto importante, dirimente direi: come conciliare la rigidità delle 18 ore di cattedra con la flessibilità oraria? Ma la stessa rigidità riguarda gli orari annuali degli insegnamenti e delle classi di alunni. Come possiamo “potenziare” tutte quelle belle attività previste dal comma 7 (sappiamo quanto la musica, l’arte, lo sviluppo della matematica, delle scienze, delle discipline motorie siano tra le tante attività care a Berlinguer e a tutti noi), se i quadri orario, le classi d’età, gli insegnamenti sono e restano come sempre INFLESSIBILI? E invece proprio questa rigidità doveva essere superata, affrontando seriamente e con criteri organizzativi e innovativi con una legge ALTRA e non con la 107, l’intera tematica dello sviluppo dei curricoli. Un solo esempio: garantire a ciascun cittadino/alunno dieci anni di istruzione obbligatoria significava e significa riordinare un percorso da sempre frantumato in tre spezzoni, da sempre scanditi da promozioni/bocciature che solo il superamento delle classi di età può ricomporre e riordinare. Si tratta di una frantumazione in forza della quale non riusciamo ancora a certificare seriamente quelle competenze di fine obbligo che, per altro, dovrebbero essere anche allineate con il livello secondo delle competenze indicate dall’European Qualification Framework. Per non dire poi di quell’esame di Stato conclusivo dell’istruzione secondaria che è stato uno dei fiori all’occhiello di Luigi Berlinguer ministro e che, invece, ancora langue con prove che non sono affatto innovative e con una conclusione che ancora non certifica competenze, quelle competenze che, invece la legge di riforma del lontano 1997 prevedeva… e che corrisponde al quarto livello del citato EQF.

La 107 non riordina una scuola che di riforme curricolari ha estrema necessità: crea una scuola “altra” che nessuno auspicava, nessuno si aspettava, nessuno vuole. E le prime contraddizioni vengono al pettine e le denuncia anche Berlinguer! E ne ho piacere!


 

[1] Vedi “Quale ruolo per i docenti dell’organico potenziato” in www.educationduepuntozero.it

[2] Vedi “Caro Luigi! Mai più margaritas ante porcos!” in www.edscuola.it del 25 febbraio 2015

MOBILITAZIONE PER IL RICONOSCIMENTO DEL LAVORO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

I SINDACATI SCUOLA PROCLAMANO LA MOBILITAZIONE PER IL RICONOSCIMENTO DEL LAVORO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

Gli impegni assunti dal Governo il 4 dicembre 2014 non sono stati rispettati:
 i fondi contrattuali per il salario accessorio vengono tagliati;
 la retribuzione dei Dirigenti Scolastici continua a diminuire;
 i contratti regionali non sono certificati dal MEF che cerca di imporre una diminuzione della
retribuzione pensionabile e della buonuscita;
 non trova soluzione la sperequazione interna;
 si allontana l’equiparazione esterna;
 le condizioni di lavoro peggiorano e le responsabilità aumentano.
I Dirigenti Scolastici non possono più attendere.
FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal
hanno proclamato in data odierna lo stato di mobilitazione della categoria e richiesto un
incontro urgente con i vertici politici del MIUR.
FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal, a sostegno della vertenza che si rilancia con forza
 indicono, come primo momento di mobilitazione, un presidio nazionale dei dirigenti
scolastici davanti al MIUR per mercoledì 9 marzo 2016;
 stanno verificando, nel frattempo, ulteriori azioni di lotta che esprimano il disagio dei
dirigenti scolastici e la loro esasperazione per l’indifferenza dell’Amministrazione e
dell’intero Governo.
La gravità della situazione e l’importanza delle rivendicazioni richiedono uno straordinario
impegno e la partecipazione di tutti i dirigenti scolastici.

FLC CGIL
Domenico Pantaleo
CISL SCUOLA
Maddalena Gissi
UIL SCUOLA
Giuseppe Turi
SNALS CONFSAL
Marco Paolo Nigi
I responsabili nazionali della dirigenza scolastica
FLC CGIL
Gianni Carlini
CISL SCUOLA
Mario Guglietti
UIL SCUOLA

Organizzano assemblee per boicottare lo sciopero del 18 marzo 2016

Organizzano assemblee per boicottare lo sciopero del 18 marzo 2016

La grande mobilitazione dei sindacati FLCGIL-CISL-UIL-SNALS e GILDA

contro lo sciopero indetto dalla Feder.A.T.A.

Perché non scioperano insieme a noi?

Care Colleghe e Carissimi Colleghi,

la Feder.A.T.A., il sindacato unitario del personale ATA, dopo aver esperito con esito negativo il tentativo di conciliazione presso il ministero del Lavoro, ha proclamato per il 18 marzo 2016 lo sciopero nazionale del personale ATA.

A seguito della proclamazione dello sciopero, i sindacati FLCGIL – CISL – UIL – SNALS e GILDA dopo anni di totale silenzio, dopo aver assistito e taciuto alla lenta morte del personale ATA, non considerato nella legge di stabilità e nella “BUONA SCUOLA”, con un comunicato congiunto hanno indetto le assemblee sindacali per il 19 febbraio 2016 copiando i nostri punti della contestazione e per dire a tutto il personale ATA che il nostro sciopero è inutile.

Non è la prima volta che cercano in tutti i modi di boicottare le nostre iniziative anziché, visto che i punti della contestazione sono uguali a quelli nostri, aderire allo sciopero per creare una grande manifestazione del solo personale ATA.

PERCHE’ NON ADERITE ALLO SCIOPERO DEL 18 MARZO 2016?

Pertanto, con la nascita della Feder.A.T.A, l’unico sindacato unitario del personale A.T.A., inizia un nuovo percorso di lotta che deve vedere tutto il personale ATA unito e compatto contro governo e sindacati collaborazionisti, un fronte che deve acquisire la consapevolezza che FLCGIL-CISL-UIL-SNALS e GILDA sono inutili, perchè urlano la loro grande opposizione ma poi si siedono al tavolo della spartizione della scuola pubblica.

IL PRESIDENTE NAZIONALE FEDER.A.T.A.

Giuseppe MANCUSO

UNIAMOCI IN UN UNICO SINDACATO DI CATEGORIA…….

FEDER.A.T.A.

STRAPPATE LE TESSERE SINDACALI

DIFENDIAMO LA NOSTRA DIGNITA’ PROFESSIONALE

DIFENDIAMO IL NOSTRO RUOLO

DIFENDIAMO IL RISPETTO DEI DIRITTI DI CHI LAVORA

SCIOPERO NAZIONALE

Roma 18 MARZO 2016

  • Dignità al lavoro A.T.A.

+  Retribuzione dignitosa

= Lavoratore motivato e responsabile

Per dare forza alle nostre rivendicazioni

Aderisci allo sciopero

LO SGUARDO CAPOVOLTO

CONVEGNO NAZIONALE “LO SGUARDO CAPOVOLTO”

Roma, 19 febbraio 2016

Biblioteca Nazionale, viale Castro Pretorio 105

 

Roma ospita il secondo convegno nazionale di didattica capovolta, promosso dall’associazione Flipnet in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale. Venerdì 19 febbraio 2016, alla Biblioteca Nazionale di Roma, esperti internazionali, esponenti della cultura e 350 docenti di tutta Italia si confrontano su modelli innovativi, cooperativi e inclusivi di fare didattica. Apre i lavori il professore emerito Tullio De Mauro.

Una scuola moderna, al passo con i tempi, innovativa e capace di appassionare tutti. Non è un’utopia, si chiama “Flipped Classroom”, ovvero “Classe capovolta”, ed è un nuovo modo partecipativo e inclusivo di fare didattica nel 21° secolo. Nato negli Usa e sbarcato in Europa da pochi anni, il modello della Flipped Classroom sta conquistando anche docenti e studenti italiani. Con l’insegnamento capovolto, la lezione frontale e i compiti da svolgere a casa lasciano il posto a un nuovo processo di apprendimento-insegnamento, capace non solo di ribaltare i tempi, i luoghi e i ruoli tradizionali della didattica, ma anche di rispondere ai bisogni individuali e ai ritmi di apprendimento di ogni singolo alunno. Niente più libri di carta: agli studenti basta avere uno smartphone e insegnanti capaci di sfruttare le sorprendenti opportunità che le nuove tecnologie offrono alla didattica, per poter conoscere il valore di una scuola inclusiva, interattiva e collaborativa.

Venerdì prossimo, 19 febbraio, alle ore 9.30, presso la Biblioteca Nazionale di Roma, si tiene il secondo convegno nazionale di didattica capovolta, organizzato dall’associazione Flipnet in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale. Introduce i lavori il professore emerito Tullio De Mauro, linguista ed esperto di didattica innovativa, che discuterà con 350 docenti di tutta Italia le potenzialità dell’approccio “flipped learning” integrato con il modello di Educazione per la vita.

L’evento prosegue con gli interventi di Alfonso Molina, direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale, Grazia Paladino, vicepresidente Flipnet, Paolo Ferri dell’Università di Milano Bicocca, Eraldo Affinati, scrittore, Daniela Lucangeli dell’Università di Padova e Aldo Torrebruno del Politecnico di Milano. L’edizione di quest’anno si apre al confronto europeo. Nel pomeriggio workshop internazionale con esperienze francesi, spagnole e inglesi. Intervengono Heloise D. Dufour (Francia), Raúl Santiago (Spagna) e Russel Stannard (Regno Unito).

L’evento è trasmesso in diretta streaming su flipnet.it

MICHELE AINIS, “LA BUONA SCUOLA” IN ODORE DI INCOSTITUZIONALITA’

MICHELE AINIS, “LA BUONA SCUOLA” IN ODORE DI INCOSTITUZIONALITA’
Professione Docente”, bimestrale di informazione della Gilda degli Insegnanti, ospita nel numero di marzo un articolo del famoso costituzionalista
Si intitola “Buona scuola, cattivi pensieri” l’articolo scritto da Michele Ainis, Professore ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico all’Università degli Studi di Roma III ed editorialista del Corriere della Sera e dell’Espresso, pubblicato nel numero di marzo di Professione Docente, bimestrale di informazione della Gilda degli Insegnanti (http://www.gildaprofessionedocente.it/news/dettaglio.php?id=433).
Il costituzionalista punta i riflettori sui sospetti di legittimità che sorgono già da una prima lettura della legge 107/2015. “Dubbi formali, innanzitutto”, scrive Ainis riferendosi al nome ‘La Buona Scuola’ con cui è stata battezzata la riforma, alla “quantità di deleghe che la legge n. 107 del 2015 elargisce nei confronti del governo” e al “maxiemendamento da quale discende, come un frutto dal seme, la riforma della scuola”.
Passando poi ai dubbi nel merito, Ainis solleva due obiezioni circa “il finanziamento agli istituti scolastici privati (il buono scuola), vietato dall’art. 33 della Costituzione” e “i poteri del dirigente scolastico”. Riguardo quest’ultimo aspetto, l’autore parla di “un presidenzialismo nemmeno tanto mascherato; ma senza l’impeachment con cui il Congresso americano può licenziare Obama. Da qui i sospetti d’incostituzionalità, perché il principio democratico – che l’art. 1 della Carta pone a fondamento della nostra convivenza – vale per ogni istituzione pubblica, non solo per le assemblee legislative”.

Reinserimento in GaE

Reinserimento in GaE: due nuove vittorie ANIEF ripristinano i diritti dei docenti cancellati dalle Graduatorie.

 

Il Tribunale del Lavoro di Pescara accoglie altri due ricorsi ANIEF e dichiara il diritto dei docenti cancellati per non aver prodotto domanda di aggiornamento ad essere reinseriti nelle Graduatorie a Esaurimento d’interesse. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo e Edoardo Diligenti mettono a segno una nuova vittoria per il nostro sindacato con la condanna del MIUR all’immediato reintegro dei due docenti nelle graduatorie e al pagamento delle spese di giudizio.

 

Le sentenze ottenute grazie alla ormai indiscussa professionalità dei legali ANIEF, rendono finalmente giustizia ai docenti illegittimamente esclusi “a vita” dalle GaE e chiariscono senza ombra di dubbio che “l’introduzione della graduatoria ad esaurimento (graduatorie chiuse diversamente dalla graduatoria permanente) non è di ostacolo alla riammissione in graduatoria degli insegnanti che avevano omesso di presentare domanda di conferma e/o aggiornamento. Invero la circostanza che la medesima norma faccia salvi soltanto determinati inserimenti non preclude la possibilità di rientro in graduatoria per coloro che ne sono stati cancellati”.

 

Né, come da sempre sostenuto dall’ANIEF, i Decreti Ministeriali di aggiornamento delle graduatorie succedutisi nel tempo “possono derogare ad una norma primaria che attribuisce il diritto al reinserimento nella graduatoria non potendo una norma secondaria introdurre una decadenza che non sia espressamente prevista dalla fonte primaria.” Da ultimo, lo stesso Giudice del Lavoro di Pescara tiene a evidenziare l’importanza della sentenza n. 3658 del 14 luglio 2014 del Consiglio di Stato, opportunamente citata dai nostri legali in ricorso, che – intervenendo proprio sull’esclusione dalle Graduatorie ad esaurimento di alcuni docenti che non avevano presentato domanda di aggiornamento nei tempi previsti dal decreto Miur – ha affermato il principio per cui “con riferimento ai parametri costituzionali desumibili dagli artt. 3, 4 e 97 Cost. nonché ai principi generali dell’attività amministrativa di cui alla legge n.241 del 1990, il decreto ministeriale n. 42/2009 è illegittimo nella parte in cui non ha previsto l’obbligo per gli Uffici Scolastici Provinciali di comunicare ai docenti già iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, e che hanno omesso di presentare la domanda di esservi confermati, gli effetti della legge n. 143/2004, avvertendoli dell’onere di presentare detta domanda di conferma entro un termine prefissato, pena la cancellazione da quest’ultima”.

 

Le due sentenze, dunque, riconoscono che se “è giusto depurare le graduatorie permanenti dalla presenza di docenti che effettivamente non abbiano più interesse a permanervi, non è corretto determinarne l’esclusione sulla base di una volontà che non si assume acquisita direttamente, ma solo desunta in via implicita a mezzo del silenzio o inerzia, anche incolpevole, tenuta dagli interessati” e concludono per il pieno accoglimento dei ricorsi ANIEF statuendo che “la cancellazione a fronte del quadro normativo appare ingiusta e tale da essere non debitamente partecipata”.

 

Per tali motivi i legali ANIEF ottengono piena vittoria sul MIUR e la dichiarazione del diritto dei ricorrenti a essere reinseriti nella III fascia della graduatoria ad esaurimento, con relativa condanna del MIUR a inserire e confermare i ricorrenti nelle graduatorie stesse. MIUR, totalmente soccombente contro l’ANIEF, paga le spese di giudizio quantificate in un totale di 3.000 Euro oltre accessori.
Ancora una volta l’ANIEF ha saputo tutelare i diritti dei lavoratori precari della scuola ripristinando la legalità e riconducendo il Ministero dell’Istruzione al pieno rispetto della normativa.

Dislessia Amica

Dislessia Amica

Il progetto “Dislessia Amica” è parte di “Dislessia 2.0. Soluzione Digitale” di Fondazione Telecom Italia, realizzato in accordo con Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e in collaborazione con Istituto Superiore di Sanità, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e l’Associazione Italiana Dislessia.

Portare nel 30% delle scuole italiane le migliori pratiche per l’inclusione scolastica degli studenti con DSA (Disturbi specifici di apprendimento) è l’obiettivo di “Dislessia Amica”, progetto realizzato dall’Associazione Italiana Dislessia e Fondazione Telecom Italia in collaborazione col Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Il progetto Dislessia Amica prevede la realizzazione di una piattaforma e-learning creata da AID che verrà lanciata a settembre 2016. Attraverso la piattaforma online verranno realizzati corsi di formazione e webinar per docenti e dirigenti scolastici.
Verrà inoltre creata una mappa delle scuole “Amiche della dislessia”. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca faciliterà la diffusione dell’iniziativa.

“Lo scopo è quello di diffondere competenze gestionali, organizzative, metodologiche e didattiche che rendano la scuola più inclusiva per tutti, non solo agli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento”, afferma Franco Botticelli, Presidente di AID. “Dislessia Amica è un’occasione straordinaria per aumentare la consapevolezza sui DSA nelle scuole, nelle famiglie e negli alunni, permettendo agli studenti di sviluppare appieno le proprie capacità favorendone così il successo scolastico.”

I contenuti della piattaforma di e-learning sono il frutto della fase iniziale di ricerca del progetto, che coinvolge 30 istituti campione di diversi territori italiani (Verona, Pavia, Parma, Pescara, Lucca-Pistoia, Catania-Messina).
Ognuna di queste scuole ha al suo interno un’équipe dedicata al progetto, composta da docenti, formatori e responsabili delle sezioni territoriali AID. Questi gruppi sono impegnati in un lavoro di ricerca-azione, monitoraggio e documentazione delle attività, per garantire la trasferibilità di quanto realizzato in altri istituti scolastici.

A conclusione della fase di ricerca verrà presentato un Protocollo di gold standard per le buone pratiche. Sarà costituito un comitato tecnico scientifico da parte del MIUR per monitorare e validare le fasi di sviluppo del progetto.

Il progetto è realizzato grazie alla collaborazione con Fondazione Telecom Italia, che è espressione dell’impegno sociale di Telecom Italia e la cui missione è promuovere la cultura del cambiamento e dell’innovazione digitale, favorendo l’integrazione, la comunicazione, la crescita economica e sociale.

Convegno sulla normativa e la didattica per la dislessia

Il CInAP (Centro per l’Integrazione Attiva Partecipata) dell’Università degli studi Catania organizza una giornata di convegno sulla normativa e la didattica per la dislessia. L’appuntamento è per il 29 febbraio 2016, a partire dalle 8:30, presso l’Aula Magna “Santo Mazzarino” del Monastero dei Benedettini (Piazza Dante, Catania).
L’evento è realizzato con la collaborazione di AID, C.N.I.S., AL.MÈ e Anastasis.

Il programma della giornata prevede una mattinata di convegno e dibattito, seguita nel un pomeriggio da due workshop dedicati a insegnanti, studenti universitari con DSA e tutor CInAP. Per conoscere il programma dettagliato e i relatori, clicca qui.

La partecipazione è gratuita. L’iscrizione deve essere eff ettuata entro le ore 12 del 24 febbraio, compilando questo form.

È possibile richiedere il servizio d’interpretariato LIS, tramite mail, entro il 20 febbraio.
Ai partecipanti che ne faranno richiesta, verrà rilasciato un attestato di frequenza.
La partecipazione al Convegno dà diritto all’esonero del personale della scuola ed ai CFU previsti dai Corsi di Laurea, nei limiti previsti dalla normativa vigente.

LibroAID 2016-2017

L’Associazione Italiana Editori e l’Associazione Italiana Dislessia continuano per l’anno scolastico 2016/2017 il loro rapporto di collaborazione sul servizio LibroAID, il portale che consente agli studenti con DSA di ottenere una copia digitale (pdf formato aperto) dei libri scolastici adottati nella loro classe.

Attraverso www.libroaid.it, gli utenti aventi diritto ricevono una copia digitale gratuita dei libri adottati nella propria classe e pubblicati dalle case editrici aderenti al progetto. La versione digitale del testo scolastico (un file .pdf aperto) permette ai ragazzi di studiare da tutti i dispositivi elettronici, con la possibilità di utilizzare i programmi di sintesi vocale per la lettura e di associare il file a software per le mappe concettuali, un importante strumento compensativo per lo studio.

Nel’anno scolastico 2015/2016, ancora in corso, LibroAID è stato utilizzato da 14.423 studenti che hanno prenotato e ricevuto un totale di 155.263 libri in formato digitale.

Riforma, Renzi apre al dialogo coi docenti

da La Tecnica della Scuola

Riforma, Renzi apre al dialogo coi docenti

Dal premier Renzi continuano a giungere messaggi di ravvedimento sulla politica che riguarda il versante scolastico e le riforme in atto.

Dopo il mea culpa di una decina di giorni fa, quando partecipando alla scuola di formazione politica del Pd ha ammesso “che sulla scuola abbiamo fatto qualche pasticcio”, il presidente del Consiglio ha mantenuto la nuova linea: quella del cambiamento, che porta ad un maggiore ascolto delle parti sociali e forse anche dei sindacati.

Attraverso la Enews settimanale, la n. 413, di lunedì 15 febbraio, Renzi stavolta ha scritto questo breve ma significativo messaggio: “Sulla scuola – dopo le polemiche della Legge e lo stupore per il fatto che abbiamo mantenuto tutti gli impegni presi – prevale l’attesa per le nuove deleghe, su cui nei prossimi giorni proverò a coinvolgere di nuovo i professori, sperando che vada meglio dello scorso anno”.

Si conferma, dunque, la linea del maggior dialogo, che stavolta però non si tradurrà in una lettera ai docenti, ma dovrebbe portare ad intensificare i tavoli di confronto sulle nove deleghe in via di attuazione. Alcune delle quali – come quella sulla scuola dell’infanzia, del sostegno e dell’alternanza scuola-lavoro – risulta particolarmente attese, perché determineranno, a seconda del contenuto, una direzione della Legge 107/15 piuttosto che un’altra.

Nelle scelte da prendere in questo contesto, ci sono anche nuove modalità per diventare insegnante della scuola pubblica, visto che una delle deleghe riguarda proprio il reclutamento.

All’opposizione parlamentare c’è già che dice che si tratta di un’apertura inevitabile, dovuta alla continua perdita di credito del Pd tra gli elettori. E che, in corrispondenza del rinnovo delle amministrazioni comunali di giugno in alcune delle città più importanti della Penisola, tra cui Roma e Milano, potrebbe tramutarsi in una clamorosa sconfitta dei candidati democratici. Con il “popolo” della scuola artefice, forse, della spallata decisiva. Ecco perchè, allora, il premier sarebbe corso ai ripari cambiando linea. Se si tratta di accuse infondate, comunque, presto ce ne renderemo conto.

Orientamento scolastico 2016, la guida alla scelta tra licei, tecnici, professionali e istituti di formazione

da Il Fatto Quotidiano

Orientamento scolastico 2016, la guida alla scelta tra licei, tecnici, professionali e istituti di formazione

Viaggio ragionato per scelta con l’accompagnamento di Francesco Dell’Oro, esperto di orientamento. Nalla categoria “licei” attenzione a quello sportivo, è uno scientifico a tutti gli effetti. I tecnici “sono spesso sottovalutati ma sono molto impegnativi e hanno un approccio teorico”. Per i professionali la scelta è tra l’area dei servizi e quella dell’industria. E poi c’è l’avviamento al lavoro, dove la qualità varia da centro a centro

Studente morto in classe, non possiamo prendercela con i docenti

da Il Fatto Quotidiano

Studente morto in classe, non possiamo prendercela con i docenti

Renzi: coinvolgerò i prof sulle nuove deleghe. Ma il «cantiere attuazione» è ancora in altomare

da Il Sole 24 Ore

Renzi: coinvolgerò i prof sulle nuove deleghe. Ma il «cantiere attuazione» è ancora in altomare

di Cl. T.

Il premier, Matteo Renzi, annuncia l’intenzione di voler sentire, ancora, i docenti nella delicata fase attuativa della riforma: «Sulla scuola – dopo le polemiche della legge e lo stupore per il fatto che abbiamo mantenuto tutti gli impegni presi – prevale l’attesa per le nuove deleghe, su cui nei prossimi giorni proverò a coinvolgere di nuovo i professori, sperando che vada meglio dello scorso anno», ha scritto ieri il premier, Matteo Renzi, nella sua Enews.

L’attuazione della legge 107
Il Governo pensa quindi a nuove forme di consultazione con il mondo della scuola, come avvenuta al momento del varo dalla riforma. Toccherà adesso al Miur tradurre in concreto il desiderata del presidente del Consiglio. Ma, incontri e dibattiti pubblici a parte, come sta procedendo il cantiere attuazione? Per ora, il ministero dell’Istruzione sta curando la fase istruttoria, con un lavoro di ricognizione delle norme esistenti per vederne la coerenza con la legge 107.

A partire più avvantaggiati sono quei cantieri che hanno già “norme” scritte nero su bianco. È il caso, per esempio, della riforma 0-6 anni, della formazione iniziale, del sostegno e del diritto allo studio. Ma non è detto che questi punti saranno anche i primi a tradursi in legge. Un punto si farà entro maggio-giugno con l’obiettivo di avere tutte le deleghe sullo stesso livello, e poi scatterà la decisione politica di come far entrare subito in vigore il 1° settembre.

No alla benedizione pasquale negli edifici scolastici anche in orario extra-scolastico

da Il Sole 24 Ore

No alla benedizione pasquale negli edifici scolastici anche in orario extra-scolastico

di Lorenzo Camarda

E’ illegittima la delibera di Consiglio di un istituto scolastico che aveva concesso ad alcuni parroci i locali per celebrare la benedizione pasquale. E’ quanto si apprende dalla sentenza del Tar Emilia Romagna-Bologna, Sez. I, del 9 febbraio 2016, n.166.
Il caso
Tre parrocchie della diocesi di Bologna, in prossimità delle festività della Santa Pasqua, hanno chiesto di poter celebrare, all’interno degli edifici scolastici, il rito della benedizione agli studenti cattolici che frequentano le rispettive scuole di competenza. Il consiglio di istituto dell’istituto comprensivo n.20 di Bologna ha risposto affermativamente purché venissero osservate le seguenti modalità: a) la celebrazione cadesse in orario extrascolastico; b) gli alunni venissero accompagnati dai familiari o comunque da un adulto che se ne assumesse la responsabilità della sorveglianza. Contro tale provvedimento hanno ricorso al Tar Emilia Romagna-Bologna alcuni docenti ed alcuni genitori di alunni delle scuole che hanno invocato la salvaguardia della laicità e aconfessionalità della scuola pubblica. I ricorrenti assumono che la benedizione pasquale cattolica , in quanto atto religioso, non rientra nelle varie forme di attività scolastica né in iniziative complementari ed integrative previste dal Dpr 297/1994, sicché esulerebbe dalle competenze dell’istituzione scolastica. Pertanto il consenso assentito sortirebbe l’effetto di accostare l’istituzione al cattolicesimo e, di conseguenza, ledere l’imparzialità, la neutralità, la laicità e l’aconfessionalità delle istituzioni pubbliche.
Questa tesi è stata contestata dall’avvocatura dello Stato (chiamata ad assistere legalmente il consiglio scolastico) che ha insistito sul mero atto di disposizione temporanea dell’uso dei locali, per un loro impiego estraneo alle funzioni istituzionali, cosicché non si tratterebbe di iniziativa contrastante con i compiti propri dell’istituto.
In diritto
La materia è disciplinata dall’articolo 96, commi 4 e 6, del Dlgs 16 aprile 1994, n. 297 che rispettivamente recitano «gli edifici e le attrezzature scolastiche possono essere utilizzate fuori dall’orario di servizio scolastico per attività che realizzano la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale, e civile…» (comma 4) e «nell’ambito delle strutture scolastiche in orari non dedicati all’attività istituzionale o nel periodo estivo, possono essere attuate, a norma dell’articolo1 della legge 19 luglio 1991, n.216, iniziative volte a tutelare e favorire la crescita, la maturazione individuale e la socializzazione della persona di età minore al fine di fronteggiare il rischio di coinvolgimento dei minori in attività criminose» (comma 6).
Nodo della questione: il rito della benedizione pasquale ad una collettività cattolica, in Italia, nell’ambito di un edificio scolastico (fuori l’orario di studio e pertanto in forma facoltativa e con modalità scandite dal consiglio di istituto) può ledere l’imparzialità, la laicità e l’ aconfessionalità dei non partecipanti al rito? Inoltre, si può dimostrare che la benedizione pasquale, essendo un rito, non rientra tra le iniziative volte a tutelare e favorire la crescita, la maturazione individuale e la socializzazione della persona?
Conclusioni
Il Tar Emilia Romagna-Bologna, dopo aver premesso che il principio costituzionale della laicità e aconfessionalità dello Stato, secondo una costante lettura della giurisprudenza della Corte costituzionale, non significa indifferenza di fronte all’esperienza religiosa, ma comporta piuttosto equidistanza e imparzialità rispetto a tutte le confessioni, ha concentrato l’attenzione sulla ratio dell’articolo 96, comma 4, del Dlgs 297/1994 ed ha accolto il ricorso promosso da coloro che ritengono illegittimo il permesso di benedire le scolaresche cattoliche in quanto tale attività, in quanto rito sacrale, non rientra tra quelle che realizzano «la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile». Cioè un’attività che è riservata alla sfera personale.

Giannini alla ricercatrice: ma la ricerca è internazionale…

da tuttoscuola.com

Giannini alla ricercatrice: ma la ricerca è internazionale…

I ministri non si vantano, i ministri esprimono soddisfazione e apprezzamento per il risultato di una comunità scientifica, di cui la ricercatrice Roberta D’Alessandro, come tutti gli altri, fa parte”: lo ha detto poco fa il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, in riferimento alla polemica nata a seguito delle parole della ricercatrice italiana (che lavora in Olanda) che invitava il ministro a non ‘vantarsi’ dei suoi risultati come di quelli ottenuti a livello europeo da altri scienziati italiani emigrati all’estero.

Giannini, che qualche giorno fa si era appunto congratulata con 30 scienziati italiani vincitori di finanziamenti, compresa la D’Alessandro, ha fatto la sua puntualizzazione rispondendo ai giornalisti al termine di un suo intervento all’Università per Stranieri di Perugia per il conferimento della laurea honoris causa al direttore generale dell’Unesco, Irina Bokova: “Credo che ogni forma di polemica sia inutile e sterile, in particolar modo quando si parla di risultati brillanti che riguardano la comunità scientifica nazionale. I ministri non si vantano di alcunché – ha insistito Giannini – hanno semmai il dovere, come io credo di aver fatto umilmente e gioiosamente, di felicitarsi con tutti i membri della comunità italiana. Ricordo poi che tutti gli studiosi sono membri di una comunità che per definizione è internazionale. Quindi più cooperazione – ha affermato il ministro – più fondi alla ricerca, più meccanismi semplici perché non siamo solo in grado di far rientrare i nostri giovani e meno giovani che sono all’estero per ragioni di studio, ma anche di attrarre sempre più e sempre meglio talenti stranieri“.