Criteri e tecniche per la misurazione delle prove “oggettive”

Criteri e tecniche per la misurazione delle prove “oggettive”

a cura di Maurizio Tiriticco

Piano straordinario di reclutamento per 861 ricercatori

Università, Giannini firma decreto:
via libera al piano straordinario di reclutamento per 861 ricercatori
“Raddoppia il numero di quelli attualmente in servizio.
Importante iniezione di energie nuove negli atenei”

Via libera al piano straordinario per il reclutamento di 861 ricercatori universitari. Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini ha firmato il decreto che dà attuazione a quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2016. Si tratta di un’importante iniezione di risorse che consentirà, entro l’anno, di portare il numero di ricercatori di tipo b (tenure track) in servizio presso le Università statali dagli attuali 700 a più di 1.500.

Si parla di ricercatori che le Università potranno poi confermare come professori associati dopo il contratto triennale. Lo stanziamento previsto è infatti di 47 milioni per il 2016 e di 50,5 milioni a decorrere dal 2017 e copre anche il cofinanziamento per il passaggio al ruolo di professore di II fascia qualora, al termine del triennio, i ricercatori risultino in possesso dell’abilitazione scientifica e abbiano ricevuto la valutazione positiva da parte dei loro atenei.

“Con la Legge di Stabilità abbiamo ricominciato ad investire nel nostro capitale umano – dichiara il Ministro Giannini -. Il piano per il reclutamento straordinario di ricercatori di tipo b è un primo importante segnale, insieme allo sblocco del turn over dei ricercatori di tipo a, e ha l’obiettivo di portare energie nuove nella ricerca universitaria. I ricercatori di tipo b, con questo intervento, saranno più che raddoppiati. A questo piano si aggiungono le risorse che abbiamo stanziato per 500 cattedre di eccellenza e i fondi aggiuntivi per il reclutamento straordinario di professori di I fascia”.

Gli 861 posti da ricercatore sono così assegnati: 132 suddivisi fra le 66 università statali per un totale di 2 ciascuna, gli altri 729 sulla base della qualità della ricerca e della qualità delle politiche di reclutamento degli atenei come risultanti dalla VQR.

Il Ministro Giannini ha anche dato il via libera al decreto di riparto dei 6 milioni che la Legge di Stabilità stanzia, per il 2016, per il reclutamento straordinario di docenti ordinari. Almeno il 20% delle risorse è vincolato alla chiamata di professori che non appartengano all’organico dell’Università che assume. Si tratta di un provvedimento che, dopo il concerto con il Ministero dell’Economia e della Finanze, consentirà alle Università un reclutamento anche di professori di I fascia.

No Confindustria nelle scuole

No Confindustria nelle scuole

Lunedi 22 Febbraio, l’Unione Industriale di Torino e l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, hanno organizzato un Congresso, che ha come tema la “piena dignità formativa al lavoro” riconosciuta dalla Legge 107/2015 “La Buona Scuola” .
La tavola rotonda sarà formata dal Presidente dell’Unione Industriale di Torino, dal Vice Presidente di Confindustria e Presidente di Unioncamere, dal Presidente IREN, e dal Presidente della Camera di commercio di Torino.
L’invito e’ stato rivolto ai Dirigenti Scolastici e gli insegnanti che si occupano di Alternanza Scuola/Lavoro, al fine di sottoscrivere un Protocollo d’Intesa
​”per la collaborazione tra Scuole e Imprese del territorio, concordando obiettivi, iniziative, strumenti e metodi di lavoro comuni”.

Nello stesso giorno, il Ministro dell’Istruzione Giannini sarà a Milano per partecipare ad un Convegno promosso da Assolombarda, Confindustria Milano, Monza e Brianza, insieme all’Università Statale ed all’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, dal nome: “Sapere e fare: insieme è possibile”.

E’ chiaro ed evidente che Confindustria, attraverso l’Alternanza Scuola/Lavoro e con il lasciapassare degli USR, sta entrando nelle nostre scuole pubbliche per “adeguare la funzione educativa all’etica del lavoro e delle Imprese” (cit . Convegno del 13 ottobre 2015 dedicato all’istruzione, in cui Confindustria ha indicato gli obiettivi della riforma scolastica, approvata in luglio 2015) .

Il Governo, in ossequio alle richieste di Confindustria (sindacato dei grandi imprenditori italiani), concederà incentivi e sgravi fiscali alle imprese che ospiteranno gli studenti, mentre la disoccupazione giovanile continua ad aumentare per effetto dell’altrettanto nefasto Jobs Act. Sono stati stanziati 100 mln di euro per dare copertura finanziaria alle imprese che offrono gli stage: quei soldi devono essere invece destinati agli istituti scolastici per l’arricchimento di percorsi didattici culturali di qualità.

Questo stesso Governo e’ artefice di un becero e pericoloso modello di sperimentazione di lavoro gratuito, attraverso il quale 18,500 studenti di tutta Italia hanno lavorato gratuitamente per Expo 2015.

L’Alternanza Scuola/Lavoro, cosi’ come proposta, sarà solamente la seconda sperimentazione di sfruttamento gratuito del lavoro giovanile e un addestramento alla precarietà, in nome del profitto dei padroni, oltre che l’ulteriore dequalificazione della scuola pubblica e del suo mandato culturale.

Studenti e lavoratori della scuola diciamo a gran voce il nostro No all’Alternanza Scuola/Sfruttamento e chiediamo che gli stage:

non siano obbligatori, tanto da pregiudicare l’ammissione all’esame finale di Stato, ma piuttosto venga data agli studenti la libertà di scelta​​​;​
vengano retribuiti

Invitiamo tutti a partecipare
​al​

Presidio contro l’Alternanza Scuola/Sfruttamento

​lunedi ​22 Febbraio alle ore 15,30

​​​davanti alla ​sede Rai di Torino (Via Verdi)
In contemporanea, anche gli studenti e i lavoratori della scuola di Milano saranno in presidio.

Assemblea studenti e lavoratori della scuola di Torino contro la L.107 e il Jobs Act

Giornata mondiale Asperger

Redattore Sociale del 18-02-2016

Giornata mondiale Asperger, tra social bombing e fiction controverse

ROMA. Il 18 febbraio 1906 nasceva Hans Asperger, il pediatra austriaco che avrebbe dato il nome al particolare modello di comportamento da lui osservato: un modello riconosciuto però solo dopo la sua morte, quando si iniziò appunto a parlare di “sindrome di Asperger”, onorando così la memoria dell’incompreso studioso. Dal 2007, l’anniversario della nascita del pediatra austriaco è diventato la Giornata mondiale della sindrome di Asperger, anche se la ricorrenza principale è quella del 2 aprile, Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo.

Diverse sono comunque le iniziative in programma per domani: tra queste il seminario gratuito che si svolgerà a Fiumicino, promosso da Spazio Asperger e dedicato alla fiction “Tutto può succedere”, che viene trasmessa il giovedì su RaiUno. Proprio domani andrà in onda la nona puntata della serie, che ha tra i protagonisti un ragazzo con sindrome di Asperger. E che sta facendo molto discutere: proprio Spazio Asperger ha espresso fin dall’inizio le proprie perplessità, criticandone gli “stereotipi” e “l’immagine superficiale “ attraverso cui la sindrome viene rappresentata. E domani se ne discuterà a Fiumicino, dove la serie è ambientata, insieme ai rappresentanti dell’associazione e a due attori della fiction, tra cui Roberto Nocchi interprete di Max, il ragazzo con sindrome di Asperger.

Ha scelto invece la modalità “virtuale”, organizzando una sorta di “social bombing”, il gruppo “Aspironìa”, fondato da quattro mamme, che sta diffondendo su Facebook e sui vari canali network il messaggio “Aspiefriendly”, accompagnato da una presentazione in cui si spiega, con semplicità e chiarezza, chi siano gli aspie. “Chiediamo a tutti di postare su proprio profilo fb o twitter una foto con un cartello, che riporti l’hashtag #aspiefriendly”, spiegano. E diverse sono le risposte che stanno arrivando, tutte raccolte nella pagina dell’evento dedicata.

“Il 18 febbraio ricorre l’anniversario della nascita di Hans Asperger, medico austriaco che per primo osservò delle caratteristiche comuni in alcuni bambini – si legge nella presentazione diffusa da ‘Aspironia’ – Oggi dopo 110 anni queste caratteristiche prendono il nome di Sindrome di Asperger e quei bambini, sono bambini o persone asperger. La Sindrome di Asperger è oggi inquadrata nei disturbi dello spettro autistico – “spettro” in quanto ha infinite sfumature e si manifesta in modi (o funzionamenti) molto differenti tra loro. Oggi noi ‘aspie’ festeggiamo la nostra giornata, in un mondo che non conosce niente della nostra condizione e che ci vede come strani, maleducati, stupidi o peggio. Quindi ti dirò chi siamo noi asperger”.

E così continua il piccolo “vademecum” per far comprendere l’Asperger: “Da bimbi ci chiamano piccoli professori, per via del linguaggio forbito e per i nostri interessi, passioni per argomenti spesso inconsueti. Passioni assorbenti, nelle quali ci perdiamo letteralmente e che col tempo, se coltivate adeguatamente, possono diventare un lavoro una volta diventati grandi, oppure, entrare a far parte di una conoscenza enciclopedica che non smettiamo mai di coltivare. Abbiamo Q.I. nella media o superiore alla norma”.

Si passa quindi a spiegare i rapporti con gli altri, elemento cruciale nella vita dell’aspie. “Spesso siamo disorientati dal mondo, dalla socialità e dalle convenzioni che da tutti voi sono apprese in modo spontaneo e naturale, ma che per noi sono molto difficili da comprendere, ecco perché a volte potremmo sembrarvi maleducati o snob. Se siete tutti in cerchio a chiacchierare ed io non mi avvicino, non è per snobismo, ma perché non so come farlo, non è naturale per me”.

In sintesi, “io sono come te, ma funziono in maniera differente. Sono neuro diverso, ovvero il mio cervello è cablato in maniera diversa. E’ dimostrato che il cervello autistico funzioni in un altro modo, quindi è come se io e te fossimo computer con due sistemi operativi differenti, oppure è come se tu ti trovassi in un pianeta alieno e tutti ti parlassero in una lingua che non conosci. E’ questo quello che provo”.

Il “vademecum” continua, parlando di comorbilità e diagnosi precoce: e raccomandando, a tutti coloro che leggeranno il messaggio, di diffondere questo “tassello di conoscenza, per non confonderci più tra le pieghe dello sfondo”. (cl)

COSTITUITI GLI AMBITI TERRITORIALI IN EMILIA-ROMAGNA

COSTITUITI GLI AMBITI TERRITORIALI DI CUI ALLA L. 107/15
SONO COMPLESSIVAMENTE 22 IN EMILIA-ROMAGNA

Con Decreto del Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna,
pubblicato sul sito www.istruzioneer.it sono stati costituiti gli ambiti territoriali previsti
dall’art. 1 co. 66 della L. n. 107/15 (Buona scuola) per la regione Emilia-Romagna. E’ infatti
stabilito, sulla base di quanto specificato nella suddetta legge, che i ruoli del personale
docente sono regionali, articolati in ambiti territoriali e suddivisi in sezioni separate per gradi
di istruzione, classi di concorso e tipologie di posto. A decorrere dall’a.s. 2016/17 è stata
definita la suddivisione del territorio della nostra regione in 22 ambiti territoriali, nei quali
sono ricompresi i comuni in cui hanno la sede di dirigenza le istituzioni scolastiche della
regione. A Bologna sono 4 gli ambiti territoriali, seguono Modena e Reggio Emilia, ciascuna
con 3 ambiti. Le restanti province della regione ne avranno 2. La suddivisione è stata
effettuata sulla base dei criteri determinati dalla legge stessa quali la popolazione scolastica,
la prossimità delle istituzioni scolastiche, le caratteristiche del territorio, tenendo anche
conto delle specificità delle aree interne e montane, della presenza di scuole nelle carceri,
nonché di ulteriori situazioni o esperienze territoriali già in atto. Per ciascuna istituzione
scolastica appartenente agli ambiti territoriali sono compresi nel medesimo ambito i plessi e
le sedi e/o sezioni staccate di pertinenza, anche se collocate in comuni diversi.
“La costituzione degli ambiti territoriali – spiega il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico
Regionale, Stefano Versari – rappresenta un adempimento strategico per il funzionamento
delle scuole e per il personale docente che opera nel nostro territorio. Per il futuro, infatti –
prosegue Stefano Versari – in base a tali ambiti, e previa emanazione dei relativi
provvedimenti ministeriali, si andrà a determinare l’organico dell’autonomia (organico di
diritto e i posti per il potenziamento, l’organizzazione, la progettazione e il coordinamento, il
fabbisogno per i progetti e le convenzioni). Allo stesso modo, la legge prevede che anche la
mobilità territoriale e professionale del personale docente opererà tra gli ambiti territoriali”.
Di seguito il link attraverso cui consultare il testo integrale del Decreto:
http://istruzioneer.it/2016/02/18/costituzione-degli-ambiti-territoriali/

Reinserimento in GaE

Reinserimento in GaE: MIUR nuovamente costretto dall’Anief al rispetto delle regole di ragionevolezza e buon andamento della Pubblica Amministrazione.

 

Ancora soddisfazioni per l’Anief in tribunale a tutela dei docenti cancellati dalle Graduatorie a Esaurimento per non aver prodotto domanda di aggiornamento. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo, Ida Mendicino e Donatella Longo battono il MIUR anche in Calabria ottenendo in favore di una nostra iscritta l’immediato reintegro nelle graduatorie d’interesse e la conferma che il Ministero dell’Istruzione non può comprimere un diritto espressamente previsto dalla legge.

 

Gli Avvocati Ida Mendicino e Donatella Longo, legali da sempre punto di riferimento per l’Anief in Calabria e nella provincia di Cosenza in particolare, ci trasmettono notizia di un nuovo successo ottenuto presso il Tribunale del Lavoro di Paola (CS) dove il Giudice ha riconosciuto il pieno diritto di una nostra iscritta all’immediato reinserimento in GaE ritenendo “che non è conforme alle regole di ragionevolezza e di buona amministrazione onerare il docente che già figura in graduatoria a riaffermare una volontà che egli ha già espresso, con ricadute gravemente lesive conseguenti alla mancata e ulteriore manifestazione di detta volontà” e ribadendo che il diritto al reinserimento “non può essere compresso dai citati decreti ministeriali, trattandosi di norme secondarie inidonee a prevalere su disposizioni di rango primario”.

 

L’ANIEF, dunque, grazie all’attenta e capace azione dei propri legali, ha nuovamente ottenuto ragione e tutelato al meglio i diritti dei lavoratori precari della scuola contro un Ministero dell’Istruzione che fin troppo spesso pone in essere disposizioni palesemente illegittime e contrarie ai fondamentali principi di ragionevolezza e rispetto della normativa primaria di riferimento.

Sarò come tu mi vedi

SARÒ COME TU MI VEDI di Umberto Tenuta

CANTO 633 EFFETTO PIGMALIONE

Nel Collegio dei docenti  qualcuno si alzi

ricordando ai colleghi che i loro alunni

saranno quello che essi si aspettano.

La PROFEZIA che si autorealizza.

I giovani saranno quello che gli adulti si aspettano da loro.

Non è un miracolo.

È che ciascuno di noi si impegna a diventare quello che gli altri ci fanno credere di poter diventare.

Saggezza delle madri.

Ogni scarrafone è bello a mamma soja (PINO DANIELE).

Glielo dice la mamma.

Il bimbo crede ciecamente nella mamma sua.

Se lo dice la mamma, io sono bello.

E bello mi farò!

Tutto farò per essere bello.

Ogni fatica affronterò.

La notte e il giorno mi impegnerò.

Pace non avrò prima che bello non diventerò.

Niente e nessuno mi distrarrà.

E bello sarò.

Più bello di quanto la mamma mia si aspetta.

E tu, giovane Professore, la saggezza delle madri non conosci.

Ed al tuo alunno non mostri la bella fotografia a colori del grande uomo che egli sarà.

Un uomo bello, sapiente e buono.

Solo in palestra l’allenatore questo fa.

Ma tu fai di peggio!

Giudichi e mandi secondo che avvinghi.

Nelle tenebre dell’inferno.

Dannati, i tuoi alunni.

I poveri asini ne pagano il fio.

Somari e somarelli.

Ma chi ha detto che non sono belli?

Imparano anche gli asini.

Solo i tuoi alunni non imparano.

Se lo dice il Professore, io asino sono.

Ed asino resterò.

Potrei io smentire il dotto Professore?

Me lo dice ogni giorno.

Me lo scrive sul Registro digitale.

La mamma lo sa.

Il babbo lo sa.

Tutti lo sanno.

Ed io non li deluderò.

Asino sarò!

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

E chi volesse approfondire questa o altra tematica

“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

http://www.edscuola.it/dida.html

Altri saggi sono pubblicati in

www.rivistadidattica.com

basta che ricerchi su Internet:

Nota USR Veneto 18 febbraio 2016, AOODRVE 3341

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto
Direzione Generale

Ai Componenti esterni dei Comitati di Valutazione nominati dall’USR per il Veneto, di cui all’allegato elenco

e p.c.  Ai Dirigenti delle II.SS del Veneto – Loro Sedi

Oggetto: Ritiro documento “Orientamenti e riflessioni per i Componenti esterni dei Comitati di Valutazione dei Docenti, nominati dall’USR per il Veneto”.

Facendo seguito alla precedente nota prot. 2982 del 16 febbraio u.s., con la presente si comunica il ritiro del documento ad essa allegato “Orientamenti e riflessioni per i Componenti esterni dei Comitati di Valutazione dei Docenti, nominati dall’USR per il Veneto”, in quanto lo scrivente Ufficio non ha inteso ledere prerogative sindacali.

Con i migliori saluti.

IL DIRETTORE GENERALE
f.to Daniela Beltrame

Fondi Strutturali Europei – Linee guida dell’Autorità di Gestione per l’affidamento dei contratti pubblici di servizi e forniture

Oggetto: Fondi Strutturali Europei – Integrazioni e chiarimenti in merito alle Linee guida dell’Autorità di Gestione per l’affidamento dei contratti pubblici di servizi e forniture di importo inferiore alla soglia comunitaria (Nota prot.1588del 13/01/2016)

Nota prot. 3061 del 18 febbraio 2016

Nota 18 febbraio 2016, AOODGCASIS 433

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica
Ufficio VI – Statistica e Studi

Ai Dirigenti/Coordinatori delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie e ai Referenti dei CFP Regionali aderenti alle IOL
e, p.c. Al Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Al Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Territoriali
Loro Sedi

Nota 18 febbraio 2016, AOODGCASIS 433

Oggetto: Iscrizioni on line – adempimenti delle scuole per la gestione delle domande.

18 febbraio Formazione neoassunti

Al via la formazione dei docenti neoassunti
90.000 insegnanti coinvolti, Indire lancia apposita piattaforma

Il 18 febbraio, al Miur, parte la formazione dei docenti neoassunti prevista dalla legge Buona Scuola, con l’apertura della pagina neoassunti.indire.it/2016. L’ambiente on line, progettato e realizzato dall’Indire (Istituto nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) in collaborazione con la Direzione Generale per il Personale Scolastico del Miur, accompagnerà nell’anno di prova l’ingresso in ruolo di circa 90.000 insegnanti, che sono invitati a compilare un portfolio e documentare la loro esperienza.

In occasione del lancio della piattaforma il Ministro Stefania Giannini ha voluto registrare un video di saluto ai docenti disponibile sul sito per la formazione: “L’ingresso degli insegnanti in ruolo nella scuola italiana è un passaggio fondamentale per questo Governo, per il Ministero e per tutto il Paese. La formazione iniziale e la possibilità di autovalutarsi e capire da quale punto si parte e dove si può arrivare attraverso un processo di formazione costante, permanente e strutturale, è una grande innovazione, un punto di qualificazione della nostra scuola”.

Le ore di formazione sono 50 per ciascun insegnante. Il percorso è articolato in quattro diverse fasi:
– Incontri propedeutici (6 ore)
– Laboratori formativi, almeno 4 (12 ore)
– Momenti di osservazione fra pari in classe (12 ore)
– Formazione on-line (20 ore)

La formazione coinvolgerà oltre 127.000 persone fra docenti, tutor, dirigenti scolastici, formatori, altro personale. Oltre 4,5 i milioni di euro stanziati per la formazione dei neoassunti.

Gli insegnanti avranno a disposizione un forum di discussione per lo scambio di materiali ed esperienze. Sul sito Indire dirigenti scolastici, tutor e docenti potranno reperire notizie e informazioni di carattere generale, oltre ad una serie di strumenti di accompagnamento alle varie attività predisposti con la collaborazione dell’Università degli Studi di Macerata. In particolare, è disponibile una versione aggiornata della Guida alla compilazione del bilancio delle competenze. Attraverso il sito, i docenti potranno conoscere i progetti di innovazione in corso nella scuola italiana promossi dal Miur e dall’Indire.

In occasione dell’avvio della formazione dei neoassunti al Miur si è tenuto oggi un incontro con i rappresentanti degli Uffici Scolastici e i dirigenti scolastici delle scuole referenti sul territorio curato dalla Direzione Generale per il Personale Scolastico. Il nuovo percorso di formazione è stato sperimentato lo scorso anno da 28.000 insegnanti. I cinque nuclei tematici più affrontati nel 2015 sono stati, nell’ordine, i Bisogni educativi speciali, le nuove tecnologie e la didattica, la gestione della classe, il Sistema di valutazione, l’inclusione e gli aspetti interculturali. Il 75% dei partecipanti ha frequentato più di 4 laboratori.

Decreto Ministeriale 18 febbraio 2016, n. 78

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

VISTO il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121 relativo all’istituzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca;

VISTA la legge 30 dicembre 2010, n. 240, e successive modificazioni, recante “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario”, ed in particolare l’art. 24, comma 3 lettera b) relativo ai contratti per ricercatori a tempo determinato;

VISTO l’art. 24, comma 2, lettera b) e comma 3 lettera b) della predetta legge n. 240 del 2010, che prevede la possibilità di stipulare contratti di lavoro subordinato a tempo determinato di durata triennale non rinnovabili, con possessori del titolo di dottore di ricerca o titolo equivalente, ovvero per i settori interessati, del diploma di specializzazione medica che hanno usufruito, per almeno tre anni anche non consecutivi, di assegni di ricerca ai sensi dell’articolo 51, comma 6, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, o di borse post-dottorato ai sensi dell’articolo 4 della legge 30 novembre 1989, n. 398, ovvero di analoghi contratti, assegni o borse in atenei stranieri.

VISTO l’articolo 24, comma 5, della medesima legge n. 240 del 2010, ai sensi del quale, “nell’ambito delle risorse disponibili per la programmazione, nel terzo anno di contratto di cui al comma 3, lettera b), l’università valuta il titolare del contratto stesso, che abbia conseguito l’abilitazione scientifica di cui all’articolo 16, ai fini della chiamata nel ruolo di professore associato, ai sensi dell’articolo 18, comma 1, lettera e). In caso di esito positivo della valutazione, il titolare del contratto, alla scadenza dello stesso, è inquadrato nel ruolo dei professori associati. La valutazione si svolge in conformità agli standard qualitativi riconosciuti a livello internazionale individuati con apposito regolamento di ateneo nell’ambito dei criteri fissati con decreto del Ministro”;

VISTO l’art. 24, comma 8, della medesima legge n. 240 del 2010, il quale prevede che il trattamento economico spettante per i contratti  di cui al comma 3, lettera b) del medesimo articolo è pari al trattamento iniziale del ricercatore confermato a tempo pieno elevato fino a un massimo del 30 per cento;

VISTO il decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 49, recante la disciplina per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche di bilancio e di reclutamento degli atenei, in attuazione della delega prevista dall’articolo 5, comma 1, della legge 30 dicembre 2010, n. 240 e per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal comma 1, lettere b) e c), secondo i principi normativi e i criteri direttivi stabiliti al comma 4, lettere b), c), d), e) ed f) e al comma 5;

VISTO l’art.4, comma 2 lettera c) del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 49, il quale dispone che per gli atenei  con una percentuale di professori di I fascia superiore al 30  per  cento del totale dei professori, il numero  dei  ricercatori  reclutati  ai sensi dell’articolo 24, comma 3, lettera b), della legge 30  dicembre 2010, n. 240, non può essere inferiore a quello dei professori di  I fascia reclutati nel  medesimo  periodo,  nei  limiti  delle  risorse disponibili;

VISTA la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), ed in particolare l’art. 1, comma 347, il quale prevede che dopo la lettera c) del comma 2  dell’articolo  4  del  decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 49, è aggiunta la seguente: “c-bis) in deroga alla disposizione di cui alla lettera c)  per  la sola  programmazione  delle  annualità 2015,  2016  e  2017,  fermi restando i limiti di  cui  all’articolo  7,  comma  1,  del  presente decreto, il numero dei ricercatori reclutati ai  sensi  dell’articolo 24, comma 3, lettera b), della legge 30 dicembre 2010,  n.  240,  non può essere inferiore alla metà  di  quello  dei  professori  di  1ª fascia reclutati nel  medesimo  periodo,  nei  limiti  delle  risorse disponibili”;

VISTA la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), ed in particolare l’art. 1, comma  349, il quale prevede che alle  università si applicano le  disposizioni   di   cui all’articolo 3, comma 3, secondo periodo, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni,  dalla  legge  11  agosto 2014, n. 114;

VISTO il DM 8 giugno 2015, n. 335 (registrato dalla Corte dei Conti il 10/07/2015 – Foglio n.3123) con il quale sono stati definiti i criteri di ripartizione del FFO 2015, ivi compresa la quota premiale;

VISTA la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016), ed in particolare l’art. 1:

comma 247, il quale dispone che “al fine di sostenere l’accesso dei giovani alla ricerca, l’autonomia responsabile delle università e la competitività del sistema universitario e della ricerca italiano a livello internazionale, il Fondo per il finanziamento ordinario delle università è incrementato di 47 milioni di euro per l’anno 2016 e di 50,5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2017, per l’assunzione di ricercatori di cui all’articolo 24, comma 3, lettera b), della legge 30 dicembre 2010, n. 240, e per il conseguente eventuale consolidamento nella posizione di professore di seconda fascia”;

comma 248, il quale dispone che “l’assegnazione alle singole università dei fondi di cui al comma 247 è effettuata con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca tenendo conto dei risultati della valutazione della qualità della ricerca (VQR)”;

comma 250, il quale dispone che “La quota parte delle risorse di cui al comma 247 eventualmente non utilizzata per le finalità di cui ai commi da 237 a 249 rimane a disposizione, nel medesimo esercizio finanziario, per le altre finalità del Fondo per il finanziamento ordinario delle università…omissis”;

VISTA la legge 9 maggio 1989, n. 168, e successive modificazioni;

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382, e successive modificazioni;

VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni;

RITENUTA la necessità di definire i criteri per l’utilizzo dell’importo di 47 milioni di euro per l’anno 2016 e di 50,5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2017 relativi al piano straordinario per il reclutamento di ricercatori ai sensi dell’articolo 24, comma 3, lettera b), della legge 30  dicembre 2010, n. 240 e per il conseguente eventuale consolidamento nella posizione di professore di seconda fascia;

 

DECRETA

Articolo 1
(Assegnazione risorse)

  • 1. A valere sulle risorse stanziate dall’articolo 1, comma 247, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016), pari a 47 milioni di euro per l’anno 2016 e a 50,5 milioni di euro a decorrere dell’anno 2017, sono assegnate alle Istituzioni universitarie statali, ivi comprese quelle ad ordinamento speciale, di seguito denominate “Istituzioni”, specifiche risorse per l’attivazione di contratti di ricercatore a tempo determinato di cui all’articolo 24, comma 3, lettera b) della legge 30 dicembre 2010, n. 240, il cui trattamento economico viene determinato in misura pari al 120 per cento del trattamento iniziale spettante al ricercatore confermato a tempo pieno, per un costo unitario comprensivo degli oneri a carico dell’amministrazione pari a  € 58.625 annui;
  • 2. Le risorse disponibili di cui al comma 1 sono ripartite fra le Istituzioni, per il finanziamento complessivo di 861 posti di ricercatore di cui all’articolo 24, comma 3, lettera b), della citata legge n. 240 del 2010, sulla base dei seguenti criteri:
    • a) a ogni Istituzione è attribuita una quota fissa pari a n. 2 posti, per complessivi 132 posti;
    • b) a valere sulle risorse residue sono attribuiti ulteriori n. 729 posti, ripartiti fra le Istituzioni in base al valore degli indicatori relativi alla VQR – valutazione della qualità della ricerca complessiva (peso=75%) e della VQR relativa alle politiche di reclutamento (peso=25%), che sono stati utilizzati ai fini della ripartizione della quota premiale del FFO 2015.

Articolo 2
(Utilizzo delle risorse assegnate)

  • 1. Ciascuna istituzione universitaria utilizza le risorse assegnate, secondo quanto indicato nella tabella 1 facente parte integrante del presente decreto, per il reclutamento di ricercatori di cui all’articolo 24, comma 3, lettera b), della legge 30  dicembre 2010, n. 240, da effettuarsi entro il mese di novembre 2016.
  • 2. La quota parte di risorse assegnate e non utilizzate secondo quanto previsto dal comma 1:
    • a) per l’anno 2016 resta nella disponibilità del fondo di finanziamento ordinario dell’Istituzione universitaria interessata;
    • b) a decorrere dall’anno 2017 non viene consolidata all’Istituzione interessata e viene riassegnata, a valere sul fondo di finanziamento ordinario, per una somma equivalente al massimo a 1 posto di ricercatore per ogni Istituzione che ha utilizzato le risorse assegnate secondo quanto previsto al comma 1 e seguendo progressivamente l’ordine di cui alla tabella 1.
  • 3. Nel caso in cui i ricercatori di cui al comma 1, avendo conseguito l’abilitazione scientifica nazionale e all’esito della positiva valutazione di cui all’art. 24, comma 5, della citata legge n. 240 del 2010, accedano alla posizione di professore di seconda fascia, le risorse attribuite vengono utilizzate dall’Ateneo come cofinanziamento del costo di tale posizione. Diversamente, le risorse che si rendono disponibili al termine del contratto sono utilizzate dallo stesso Ateneo per il reclutamento di nuovi ricercatori ai sensi dell’articolo 24, comma 3, lettera b), della legge 30 dicembre 2010, n. 240, da effettuarsi entro sei mesi dalla relativa cessazione, pena l’applicazione di quanto previsto al comma 2, lettera b).

 

Il presente decreto sarà trasmesso alla Corte dei Conti per il controllo preventivo di legittimità e al competente ufficio per il controllo preventivo di regolarità contabile

Roma, 18 febbraio 2016

IL MINISTRO
Prof.ssa Stefania Giannini


Tabella