Liberare la Scuola

Liberare la Scuola

Un documento dei dirigenti scolastici in favore dell’innovazione e del miglioramento della scuola italiana

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Un’altra battaglia vinta: i Diplomi V.O. AFAM sono e restano di II livello

Un’altra battaglia vinta: i Diplomi V.O. AFAM sono e restano di II livello

Come i nostri iscritti sanno bene, con la legge n. 228/2012 (legge di stabilità 2013) i Diplomi di Vecchio Ordinamento di Accademie e Conservatori di Musica sono stati resi equipollenti al Diploma accademico di secondo livello, ovvero a Laurea magistrale, purché conseguiti prima dell’entrata in vigore della legge stessa, cioè entro il 1° gennaio 2013.

Vi è stata pertanto una evidente discriminazione, generata da una postilla aggiunta in extremis in Senato prima dell’approvazione della legge, sulla quale il CNAFAM aveva già manifestato tutte le sue perplessità (si veda il nostro comunicato stampa del 31 dicembre 2012).

La data spartiacque del 1° gennaio 2013 “tagliava” infatti nettamente in due anche studenti dello stesso anno accademico: chi aveva conseguito il Diploma nella sessione autunnale di settembre 2012 aveva un titolo equipollente a laurea magistrale, chi invece aveva conseguito il Diploma nella sessione straordinaria di febbraio 2013 (quindi sempre nello stesso anno accademico) e nelle sessioni successive era soltanto in possesso un titolo di I livello.

Si trattava dunque di una norma evidentemente incostituzionale, che dopo anni di lotte è stata finalmente abolita dal Parlamento.

Già un’interrogazione dell’on. Ribaudo esprimeva con assoluta chiarezza e pertinenza tutti i rilievi da sempre mossi dal Coordinamento CNAFAM a tale norma, e riproponeva con forza a Governo e Parlamento un problema dalla soluzione ormai non più procrastinabile.

E adesso, grazie a un emendamento al cosiddetto “decreto milleproroghe”, primo firmatario sempre l’on. Franco RIBAUDO, con le firme ulteriori di Bruno CENSORE, Magda CULOTTA, Maria IACONO, Roberto SPERANZA, Veronica TENTORI, Liliana VENTRICELLI, la lunga battaglia è stata vinta.

L’emendamento ha infatti introdotto nella legge di stabilità, dopo l’art. 107, l’art. 107-bis, che statuisce che “Il termine ultimo di validità ai fini dell’equipollenza, di cui al comma 107, dei diplomi finali rilasciati dalle istituzioni di cui al comma 102 è prorogato al 31 dicembre

I Diplomi di Vecchio Ordinamento AFAM conseguiti fino al 31 dicembre 2017 saranno dunque a tutti gli effetti pari ai Diplomi di II livello di Nuovo Ordinamento. E la nostra battaglia continuerà ad oltranza, fino a che l’ultimo diplomato con il Vecchio Ordinamento avrà riconosciuti i propri diritti.

Per questo risultato di storica importanza ci sentiamo di porgere all’on. Ribaudo e a tutti i firmatari dell’emendamento  i nostri più calorosi ringraziamenti.

Il Coordinamento CNAFAM, che con i suoi oltre 3.500 aderenti costituisce la principale organizzazione professionale nazionale dei settori artistico, musicale e coreutico italiano, rivendica con orgoglio di aver posto – ormai da anni – il problema del compimento della riforma della formazione artistica e musicale italiana all’attenzione di Governo e Parlamento.

Sciopero generale del Personale A.T.A. per il 18 marzo

L’Ufficio di Gabinetto del MIUR, con la nota n. 5644 del 03.03.2016, comunica che la Feder. A.T.A. ha proclamato per il 18 MARZO 2016 lo sciopero Nazionale per l’interna giornata di TUTTO IL PERSONALE A.T.A.
E’ giusto il caso di rammentare che l’Accordo Nazionale Integrativo sottoscritto l’8.10.1999, tuttora operante, ha individuato i criteri generali per la determinazione dei contingenti esclusivamente per il personale educativo e ATA, in relazione a quelle attività per le quali è necessario assicurare le prestazioni indispensabili anche in caso di sciopero.

È bene precisare che le garanzie individuate dall’accordo del 1999 si applicano soltanto nel caso in cui nel periodo di indizione dello sciopero sia necessario – in relazione al tipo di scuola – salvaguardare alcune specifiche attività individuate come funzionali:

all’effettuazione degli scrutini ed esami, con particolare riferimento agli esami finali;
al pagamento degli stipendi al personale con rapporto di lavoro a tempo determinato.
Ricordiamo che la determinazione dei contingenti di cui sopra non è atto unilaterale del Dirigente, ma è demandata alla contrattazione d’istituto (art. 6, comma 2, lett. J  del CCNL).

È inutile precisare che il Dirigente Scolastico non può obbligare alcuno a rispondere e, tenuto conto che il personale ha piena facoltà di non dichiarare in anticipo la propria adesione o non adesione allo sciopero, la mattina stessa dello sciopero, la scuola può trovarsi a fronteggiare situazioni contingenti imprevedibili, tali da rendere difficile garantire non solo l’erogazione della didattica ma anche un’adeguata sorveglianza sugli alunni.

Una palestra in gomma riciclata da pneumatici fuori uso per una scuola pugliese

Una palestra in gomma riciclata da pneumatici fuori uso per la scuola pugliese vincitrice della 3° edizione del Progetto Educational di Ecopneus e Legambiente

Una superficie sportiva per giocare e aree nuove su cui allenarsi:
i premi di Ecopneus alle tre scuole del territorio finaliste del progetto educativo sul corretto recupero dei Pneumatici Fuori Uso

Una palestra in gomma riciclata da pneumatici fuori uso per la scuola vincitrice del concorso “Per un corretto riciclo dei pneumatici fuori uso”, il progetto Educational di Legambiente ed Ecopneus – società senza scopo di lucro tra i principali responsabili della gestione dei Pneumatici Fuori Uso in Italia – che ha coinvolto 21 scuole medie in Puglia con attività e lezioni in classe legate al corretto recupero dei Pneumatici Fuori Uso.

Giunto alla sua IV° edizione, dopo l’anno scorso in Terra dei Fuochi, il concorso quest’anno ha coinvolto i ragazzi pugliesi nel realizzare un video con un messaggio legato alle buone pratiche per il corretto recupero dei PFU, i Pneumatici Fuori Uso. Una giuria di esperti, composta da rappresentanti di Legambiente, Ecopneus, Ministero dell’Istruzione e Ministero dell’Ambiente ha valutato tutti i lavori e assegnato il primo premio alla classe II C dell’Istituto Comprensivo Statale “Perotti-Ruffo” di Cassano delle Murge (Ba). È in questa scuola che Ecopneus ha realizzato una superficie nuova in gomma riciclata in cui sono stati impiegati 900 kg di polverino di gomma riciclata ricavato dalla lavorazione di 173 PFU.

Alle altre due scuole finaliste, la classe IV C dell’I.I.S.S. “Rosa Luxemburg” Liceo Artistico indirizzo audiovisivo-multimediale di Acquaviva delle Fonti (Ba) e le classi III – IV A dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Einaudi-Grieco”, Sezione Servizi Commerciali – Grafico Pubblicitario di Foggia, Ecopneus ha donato delle aree comuni dove i ragazzi possono studiare o stare in compagnia, con sedute e pavimenti realizzati in gomma riciclata da Pneumatici Fuori Uso.

Il progetto di Ecopneus e Legambiente ha mostrato ai ragazzi il risultato concreto di una gestione corretta dei Pneumatici Fuori Uso che li trasforma in beni utili per tutti grazie al contributo dei cittadini e di tutti soggetti responsabili del ciclo di gestione fino al riciclo, garantito da Ecopneus. È  per questo che gli studenti, nel corso dell’anno, hanno visitato un impianto di frantumazione per vedere in prima persona cosa accade ai Pneumatici Fuori Uso quando gestiti correttamente. A concludere il percorso con Ecopneus la premiazione odierna – in un evento condotto dal giornalista Luca Pagliari – come chiusura ideale di un iter che ha dimostrato come sia possibile intervenire fattivamente sulle emergenze ambientali del territorio, educando allo stesso tempo le nuove generazioni alla legalità e al rispetto dell’ambiente.

«Accanto all’impegno operativo sul territorio, Ecopneus affianca da sempre attenzione al tema della sensibilizzazione e formazione, in particolare delle giovani generazioni, perché parallelamente alle attività quotidiane che anche lo scorso anno hanno consentito di avviare a recupero in Italia oltre 247.568 ton di PFU, di cui circa 21.152 tonnellate solo in Puglia, si alimenti un terreno di etica e legalità che contagi tutti, cittadini ed imprese». Queste le parole di Giovanni Corbetta, Direttore Generale di Ecopneus. «Solo la scelta quotidiana di ciascuno contro l’illegalità potrà contrastare e eliminare definitivamente i flussi di abbandono illegale che ancora persistono in tutta Italia».

“Attraverso questo progetto abbiamo dato alle giovani generazioni degli strumenti di consapevolezza per il contrasto di comportamenti civici scorretti che spesso vanno ad alimentare la filiera dell’illegalità. La risposta ci fa ben sperare: tre luoghi della regione sono stati riqualificati grazie alle energie positive che il progetto Legambiente ed Ecopneus ha messo in moto. Toccare con mano che il miglioramento del proprio territorio è possibile, crediamo sia stato per i ragazzi una grande motivazione per scommettere sul futuro” ha commentato Stefano Ciafani, Direttore Generale di Legambiente.

LEGGE 107, 16 MARZO CONVEGNO SU PROFILI INCOSTITUZIONALITÀ E REFERENDUM

LEGGE 107, 16 MARZO CONVEGNO SU PROFILI INCOSTITUZIONALITÀ E REFERENDUM

Prosegue la battaglia della Gilda degli Insegnanti contro la legge 107/2015. “La prossima tappa – afferma Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti – sarà il referendum per l’abolizione degli aspetti più deleteri della riforma, promosso con altre organizzazioni sindacali e associazioni. Proprio in vista della consultazione referendaria, il 16 marzo a Roma si svolgerà un convegno nazionale, promosso dalla Gilda degli Insegnanti e dell’Associazione Docenti Articolo 33, sui profili di incostituzionalità della cosiddetta ‘Buona Scuola’ al quale parteciperanno illustri costituzionalisti”.

“La nostra mobilitazione – ricorda Di Meglio – è partita quando la riforma era ancora soltanto un documento del quale abbiamo contestato subito l’impianto, scendendo in piazza il 23 novembre del 2014 con una manifestazione nazionale a Firenze. Dando voce al dissenso del mondo della scuola, da allora la nostra lotta non si è mai fermata e, coerentemente con la linea portata avanti da un anno e mezzo, la Gilda degli Insegnanti – sottolinea il coordinatore nazionale – ha deciso di non firmare il contratto della mobilità che conferma ambiti territoriali e chiamata diretta da parte del dirigente scolastico, ovvero i pilastri della legge 107. Adesso il nostro impegno procede con l’organizzazione del referendum”.

Assistenza scolastica disabili, a Roma è ancora caos

da Superabile

Assistenza scolastica disabili, a Roma è ancora caos

Almeno 350 famiglie nel X municipio usufruiscono del servizio, che però non è ancora stato formalmente assegnato, dopo la scadenza del precedente appalto. Ieri decine di bambini non hanno trovato, a scuola, i loro assistenti. E sono tornati a casa. Oggi il servizio è stato ripristinato, grazie alle pressioni delle famiglie. Ma solo per un mese. Una mamma: “Vogliamo certezze”

ROMA – E’ ancora caos sul servizio di assistenza educativa e culturale (Aec) per gli alunni con disabilità di Roma: perché ancora non si è risolta la questione cruciale dell’affidamento formale del servizio. Solo una questione burocratica, pare, una mancanza di comunicazione tra ente locale e istituzioni scolastiche: di fatto, regna la confusione, le cooperative non sono state ancora formalmente incaricate del servizio e quindi, teoricamente, i loro operatori non possono entrare nelle scuole. E molte famiglie, quelle dei ragazzi con disabilità più grave, riportano i figli a casa, perché senza l’assistente non se la sentono di mandarli in classe.
Ieri è accaduto nel X municipio, dove le famiglie che usufruiscono del servizio di Aec sono circa 350: “Ci siamo trovati, senza alcun preavviso, con un’ennesima amara sorpresa – ci racconta Giulia Ranisi, una delle mamme del municipio – Nonostante le promesse verbali di mantenimento del servizio, da parte del municipio, i bambini che fruiscono dell’ assistenza alla comunicazione e all’autonomia si sono ritrovati senza servizio. Una situazione di grande disagio, che compromette innanzitutto la tranquillità e la sicurezza dei bambini e mette in difficoltà le famiglie, costrette ad assentarsi dal lavoro. Le scuole, di fronte al vuoto di questo servizio così importante, spesso consigliano infatti ai genitori di riportare a casa i ragazzi. Così finisce che sui più deboli si riversa il disinteresse di chi ha la responsabilità nei confronti di tutti i cittadini”.

Le famiglie però ormai sono organizzate: in comunicazione tramite tutti i mezzi di cui oggi si dispone, ieri hanno fatto immediatamente partire la protesta, inviando oltre una decina di esposti agli uffici competenti. Che hanno reagito ripristinando il servizio, oggi, ma soltanto per un mese. “I servizi sociali hanno fatto pressione al commissario per ottenere in questi giorni una proroga di un mese, in attesa che sia affidato l’appalto per i mesi da aprile a giugno. La proroga è stata accordata, ma non possiamo certo cantare vittoria: oggi i nostri figli sono a scuola,m ma cosa accadrà ad aprile? Stiamo parlando di 350 famiglie di fronte a questa incertezza: e non sto contando quelle delle scuole superiori, che dipendono dalla provincia e non dal comune. Siamo davvero tanti, eppure il commissario non considera il nostro problema una priorità, a quanto pare. A nome di tutte queste famiglie, chiedo al commissario Tronca, al comune di Roma e agli uffici competenti di risolvere finalmente e definitivamente la questione, garantendoci fino alla fine dell’anno il servizio di cui i nostri figli hanno bisogno. E a cui hanno diritto”. (cl)

Scuola, Miur: “Prof controllino autisti prima della gita”. Presidi: “Inverosimile”

da Il Fatto Quotidiano

Scuola, Miur: “Prof controllino autisti prima della gita”. Presidi: “Inverosimile”

La circolare inviata agli uffici periferici e ai dirigenti scolastici chiede agli insegnanti di verificare che il conducente non faccia uso di “sostanze stupefacenti” e non consumi alcol durante il viaggio. In più i docenti dovranno anche improvvisarsi esperti di meccanica

Edilizia scolastica, nelle Province 790 interventi con fondi Cipe e 243 con mutui Bei

da Il Sole 24 Ore

Edilizia scolastica, nelle Province 790 interventi con fondi Cipe e 243 con mutui Bei

di Al. Tr.

Edilizia scolastica, 790 interventi finanziati per 155 milioni grazie ai fondi Cipe, 82 progetti finanziati sul bando «indagini diagnostiche» per oltre 7 milioni, 50 Progetti sul bando «Scuole sicure» per oltre 50 milioni e 243 interventi sul bando mutui Bei per nuove scuole.
Sono i dati sugli investimenti delle province per le strutture scolastiche superiori realizzati grazie ai fondi del Governo secondo l’Upi, che ieri ha fatto il punto sulle risorse impegnate nel settore nel corso di un incontro al quale hanno partecipato anche la coordinatrice della Struttura di missione del Governo per l’edilizia scolastica, Laura Galimberti e e della Direttrice Miur per l’edilizia scolastica, Simona Montesarchio.

«Interventi attesi da tempo»
«Dopo anni in cui gli Enti locali sono stati lasciati soli – ha sottolineato il presidente della provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli che rappresenta l’Upi nell’Osservatorio nazionale per l’edilizia scolastica – finalmente con il Governo Renzi sono stati messi a disposizione ingenti risorse e un piano articolato sull’edilizia scolastica che ci permetterà di affrontare sia l’emergenza delle manutenzioni e della messa in sicurezza degli edifici sia la costruzione di nuove e moderne scuole». Mottinelli ha spiegato che «erano interventi che aspettavamo da tempo, tanto che, nonostante la situazione di forte emergenza finanziaria e di criticità dovuta al nuovo assetto degli Enti di Area vasta, le Province sono state in grado di mettere in campo una forte capacità progettuale».
All’incontro erano presenti i dirigenti all’edilizia scolastica di tutte le province italiane, che hanno potuto avere così un confronto diretto con le strutture del Governo sulle tematiche più urgenti riferite anche alle prossime linee di finanziamento.

Licei musicali, l’allarme dei prof: «Noi pilastri di queste scuole, rischiamo di rimanere fuori»

da Corriere della sera

Licei musicali, l’allarme dei prof: «Noi pilastri di queste scuole, rischiamo di rimanere fuori»

Molti non potranno partecipare al «concorsone». Petizione online su Change.org «Professionalità a rischio». Il prof Spinelli (del Bertolucci di Parma): «Tuteliamo la qualità di un insegnamento sperimentale, frutto di un grande lavoro di ricerca»

Antonella De Gregorio

Tutelare la qualità dell’insegnamento e delle professionalità acquisite dai docenti nei licei sperimentali e coreutici. È l’appello del docente di pianoforte e coordinatore del Liceo Musicale «Attilio Bertolucci» di Parma, Alberto Spinelli che, in una lettera di petizione su Change.org (dal titolo: «Chi fermerà la musica?»), scrive: «In questi ultimi giorni sono uscite norme che regolano l’accesso agli insegnamenti e un nuovo concorso per insegnanti: il risultato che ci si attende è che dal prossimo anno la maggior parte dei docenti delle materie musicali e coreutiche di indirizzo che attualmente insegnano nei licei musicali e coreutici, di ruolo e non, perderanno la possibilità di continuare a insegnare, in quanto non potranno partecipare al concorso e molti docenti non potranno più contare su altro incarico scolastico».

Concorso

La vicenda – che potrebbe essere liquidata come una derivata della più generica contestazione dei precari che, pur insegnando già stabilmente, non potranno partecipare al concorso – interessa in realtà docenti di straordinaria professionalità. «Insegnanti che hanno contribuito a fondare queste nuove scuole che non esistevano creando sul campo una didattica nuova. E che ora saranno sostituiti da colleghi vincitori di concorso, senz’altro bravi e preparati, ma senza esperienza specifica consolidata», spiega Spinelli.

Professionalità acquisite

I licei musicali e coreutici statali sono nati nel 2010 e oggi sono più di 120 in tutta Italia: lo scorso anno ha debuttato la prima maturità musicale e coreutica per 37 di loro. La petizione, firmata in poche ore da 500 persone, chiede che «da parte del ministero dell’Istruzione e dai sindacati del settore scuola siano intraprese tutte le azioni necessarie alla tutela della qualità dell’insegnamento e al riconoscimento della professionalità acquisite sul campo». «Un principio – dice il docente – che è anche alla base della riforma della Scuola di questo governo».

«Modelli di scuole nuove»

Nel 2010, questi licei nacquero «monchi», senza classi di concorso dedicate per le materie più tecniche: teoria, analisi e composizione, tecnologia musicale, esecuzione e interpretazione. Si reclutarono docenti di materie musicali delle medie e supplenti con «titoli artistici». Oggi, la legge 107 prevede che al concorso partecipi solo chi è già abilitato, «ma per i licei musicali le classi di concorso sono state decise pochi giorni fa – dice Spinelli -. Possono partecipare abilitati con le vecchie abilitazioni musicali che non siano di ruolo e restano fuori docenti in servizio»: i calcoli più pessimisti prevedono che rimarrà fuori l’80% dei docenti oggi al lavoro, «che hanno costruito da zero una didattica sperimentale con un grande lavoro di ricerca», prosegue Spinelli. Alla petizione sulla piattaforma online di campagne sociali si unisce la voce del dirigente scolastico del Bertolucci, Aluisi Tosolini, che ha firmato un articolo dal titolo eloquente: «Requiem per i licei musicali?», in cui lancia anche la proposta di fare dei licei coreutici e musicali i «modelli organizzativi delle scuole nuove cui pensa la legge 107: aperte dalle 8 alle 20, centrate sulla didattica personalizzata e sulla logica delle competenze, aperte al territorio, luogo della massima flessibilità».

Concorso docenti, arrivano le prime Faq: i 10 euro di tassa si pagano per ogni classe di concorso

da La Tecnica della Scuola

Concorso docenti, arrivano le prime Faq: i 10 euro di tassa si pagano per ogni classe di concorso

A distanza di cinque giorni dall’approdo dei bandi di concorso per docenti in Gazzetta Ufficiale, il Miur pubblica le prime Frequently asked questions.

Si tratta di 8 risposte a domande ricorrenti che cercano di chiarire aspetti diversi sui dubbi relativi all’accesso alla selezione nazionale, per la quale c’è tempo sino al 30 marzo prossimo per presentare domanda attraverso il sistema web ministeriale Istanze On line: si va dalla denominazione di alcune nuove classi di concorso alla regione a cui spedire le domande laddove la responsabilità della procedura concorsuale è assegnata ad un’altra regione.

Il Miur ha quindi confermato che i candidati pagano i 10 euro, come “diritto di segreteria per ogni classe di concorso per cui si concorre (fanno eccezione gli ambiti disciplinari “verticali”).

Viene data anche la possibilità, in caso di partecipazione a due o tre bandi, di presentare le domande in altrettante regioni diverse. Non si può, naturalmente, presentare la domanda a più regioni per la stessa classe di concorso.

Con le Faq, il ministero dell’Istruzione spiega poi che i docenti precari abilitati che sono inseriti nelle GaE o nella seconda fascia d’Istituto vengono rilevati automaticamente dal sistema telematico del Miur (ma anche nella terza fascia, in attesa di passare in seconda d’Istituto), mentre coloro che non sono collocati in tali graduatorie dovranno “dichiarare sotto la propria responsabilità di essere in possesso del titolo di abilitazione/specializzazione richiesto per partecipare al concorso”.

Si sottolinea, poi che tutti “i candidati sono ammessi al concorso con riserva di accertamento del possesso dei requisiti di ammissione. In caso di carenza degli stessi, l’USR dispone l’esclusione immediata dei candidati”.

La settima Faq riguarda dei chiarimenti sulle classi di concorso comprese negli ambiti cosiddetti “verticali”.

L’ultima, invece, serve a ribadire quanto già sottolineato poche ore fa dallo stesso Miur a proposito del supposto limite di 40 anni per partecipare alla selezione: “la partecipazione ai concorsi indetti da pubbliche amministrazioni non è soggetta a limiti di età” e siccome non ci sono deroghe permane tale dispositivo.

 

TUTTE LE FAQ PUBBLICATE DAL MIUR IL 2 MARZO 2016.

1) D: Sono abilitato e iscritto nella seconda fascia di istituto per la classe di concorso A059 – Scienze Matematiche, chimiche e fisiche e naturali  nella scuola media. Qual è la denominazione della nuova classe di concorso a cui potrò ora partecipare?
R: La nuova classe di concorso è la A028 – Matematica e scienze. E’ necessario consultare il DPR n. 19 del  14 febbraio 2016 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.  43  del  22 febbraio 2016, disponibile nello spazio informativo sul sito del MIUR. Per agevolare la ricerca è disponibile, nel suddetto spazio, anche una tabella di confluenza tra la vecchia e la  nuova classe di concorso.

2) D: Vorrei partecipare al concorso per un insegnamento bandito nel Molise. Accanto al numero dei posti trovo un asterisco (*) ed in calce alla tabella questa frase: “In Abruzzo si svolgeranno le prove della regione Molise. Pertanto, l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo è responsabile dello svolgimento dell’intera procedura concorsuale e dell’approvazione della graduatoria per i posti della regione Molise, ai sensi dell’articolo 400, comma 02, del Testo Unico.”.Cosa vuol significare? Devo indirizzare la domanda all’Ufficio scolastico regionale del Molise o a quello dell’Abruzzo?
R: La domanda deve essere indirizzata all’Ufficio scolastico regionale del Molise, dove sono i individuati i posti destinati al concorso. Invece, presso l’Ufficio scolastico dell’Abruzzo, che è responsabile della procedura concorsuale, si terranno tutte le prove di selezione e questo stesso Ufficio provvederà a verificare che tutti i titoli, ad iniziare da quelli di accesso, siano validi. Il sistema informativo del MIUR provvederà, automaticamente, a far pervenire la domanda all’Ufficio scolastico regionale dell’Abruzzo.   

 

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3) D: L’articolo 4 dei diversi bandi prevede il pagamento di un diritto di segreteria di 10 euro. Io sono abilitato in più classi di concorso della scuola secondaria. Come devo effettuare il pagamento?
R: Il pagamento deve essere effettuato, distintamente per ogni procedura a cui si partecipa. Quindi, se si partecipa per più classi di concorso, il pagamento (ed il versamento) deve essere effettuato per ciascuna classe di concorso per la quale si concorre. Fa eccezione, per la scuola secondaria, la partecipazione ad una classe di concorso ricompresa in un ambito verticale. In questo caso, è previsto il pagamento di un solo diritto di segreteria per l’intero ambito disciplinare. Gli ambiti disciplinari verticali sono: AD01; AD02; AD03; AD04 e AD05. Per maggiori informazioni si consulti il DM n. 93 del 23 febbraio 2016 disponibile nello spazio informativo del Concorso docenti 2016. Infine, se la procedura concorsuale a cui si partecipa è stata aggregata ad altra regione (vedi faq n. 2) il pagamento deve essere disposto indicando nella causale la regione presso la quale sono individuati i posti ed è stata indirizzata la domanda e non la regione presso la quale le procedure sono state aggregate territorialmente.

 

4) Dovendo compilare domande di partecipazioni diverse, è possibile indirizzarle a regioni diverse?
Ogni bando prevede una domanda di partecipazione e, quindi, una regione alla quale indirizzare la domanda. 
In caso di partecipazione a due o tre bandi, le domande possono essere presentate per due o tre regioni diverse. Se si vuole, si può indicare per ogni bando una regione. 
Ad esempio, se un docente è abilitato per la scuola dell’infanzia e/o primaria ed è in possesso del  titolo di specializzazione per il sostegno della scuola primaria, può, volendolo, indirizzare la prima istanza per una regione e la seconda per un’altra. Analogamente, può presentare istanza per la scuola dell’infanzia e primaria per una regione e, ove intenda partecipare a classi di concorso per la scuola secondaria, può indirizzare la domanda relativa alle classi di concorso per le quali si ha titolo, anche ad un’altra regione. Quello che non è consentito è indirizzare a regioni diverse domande relative a posti/classi di concorso facenti parte dello stesso bando di concorso. 
  
5) Perché nella mail pervenuta da Istanze on line si parla di domanda “inoltrata per convalida”? 
Il processo di verifica del possesso del titolo di accesso prevede che siano considerate automaticamente convalidate le abilitazioni per cui l’aspirante risulti inserito negli archivi del sistema informativo del MIUR, in una delle seguenti tipologie di graduatorie:

  • nelle graduatorie ad esaurimento,
  • nelle graduatorie d’istituto di seconda fascia,
  • nelle graduatorie d’istituto di terza fascia, limitatamente a coloro che avendo conseguito l’abilitazione successivamente all’aggiornamento triennale delle graduatorie di istituto, hanno provveduto a dichiararla, in occasione dell’apertura delle finestre semestrali delle graduatorie di istituto di cui al D.M. n. 326/2015 e risultano inclusi con priorità in III fascia.

Se il candidato non rientrasse nelle sopra descritte casistiche dovrà dichiarare sotto la propria responsabilità di essere in possesso del titolo di abilitazione/specializzazione richiesto per partecipare al concorso. Tali dichiarazioni dovranno essere, successivamente, convalidate dall’USR responsabile della procedura concorsuale ai sensi dell’allegato 1 di ciascun bando.
Le domande trasmesse tramite le Istanze on line del MIUR, pertanto, possono avere i seguenti due stati della domanda:

  • domanda “inoltrata”, se tutti gli insegnamenti richiesti con l’istanza di partecipazione sono stati convalidati automaticamente
  • domanda “inoltrata per convalida”, anche se per un solo insegnamento fra quelli richiesti che non sia stato convalidato automaticamente.

La verifica, in caso di sostegno, è fatta anche con riferimento alla specializzazione. Pertanto non solo l’aspirante che richieda il sostegno deve avere, per il grado di istruzione richiesto, non solo l’abilitazione, ma anche la specializzazione.

6) La convalida del titolo di accesso è sufficiente a confermare il possesso dei requisiti per la partecipazione al concorso?
No, il possesso del titolo di accesso è solo uno dei requisiti di ammissione previsti dai bandi di concorso. Ai sensi dell’art. 3 dei bandi di concorso, “I candidati sono ammessi al concorso con riserva di accertamento del possesso dei requisiti di ammissione. In caso di carenza degli stessi, l’USR dispone l’esclusione immediata dei candidati, in qualsiasi momento della procedura concorsuale”.

 

7) Perché nel menù a tendina dell’istanza di partecipazione al concorso della scuola secondaria non trovo la classe di concorso A022 (Italiano, storia, geografia nella scuola secondaria di I grado), pur essendo previsti posti per la regione di mio interesse?
La classe di concorso indicata fa parte dell’ambito AD04, un ambito cosiddetto “verticale”. Esso è composto da due classi di concorso, una della scuola secondaria di primo grado e una della scuola secondaria di secondo grado, per le quali si sostengono esattamente le stesse prove d’esame. In questo caso il menù a tendina dell’applicazione consente di scegliere l’ambito che comprende entrambe le classi di concorso; questo comporterà la partecipazione a entrambe le classi di concorso dell’ambito.
Al contrario, in caso di ambiti “orizzontali”, il menù a tendina dell’istanza di partecipazione al concorso consente di scegliere autonomamente ciascuna classe appartenente all’ambito che comprende le classi di concorso. Fanno eccezione rispetto a questa regola le classi di concorso di lingua straniera arabo, cinese e giapponese in quanto bandite solo per la scuola secondaria di secondo grado. Per maggiori informazioni sugli ambiti disciplinari si consulti il DM n. 93 del 23 febbraio 2016 disponibile nello spazio informativo del Concorso docenti 2016, nella home page del sito internet del MIUR (www.istruzione.it)

 

8) Ho sentito che sarebbe previsto un limite di età per la partecipazione al concorso. E’ vero?
No. La Legge n. 127 del 1997, richiamata nelle premesse dei bandi di concorso, all’art. 3, comma 6 prevede: “La partecipazione ai concorsi indetti da pubbliche amministrazioni non e’ soggetta a limiti di eta’, salvo deroghe dettate da regolamenti delle singole amministrazioni connesse alla natura del servizio o ad oggettive necessita’ dell’amministrazione”. Poiché l’Amministrazione non ha previsto alcuna deroga, si conferma l’assenza di limiti di età, per la partecipazione al concorso.

Bonus docenti da 500 euro, proibito usarlo per le fotocopie. La rivolta dei prof: è assurdo

da La Tecnica della Scuola

Bonus docenti da 500 euro, proibito usarlo per le fotocopie. La rivolta dei prof: è assurdo

Con la riduzione dei finanziamenti agli istituti, le fotocopie per gli alunni sono diventate il tormento dei docenti: i dirigenti autorizzano a farle solo per estrema necessità.

Così, spesso i prof devono provvedere di tasca loro. E questo, davvero, non è giusto. Ecco che allora un gruppo di insegnanti ha deciso di avviare una petizione on line, rivolta direttamente al ministro dell’Istruzione e dal titolo esplicativo: “Utilizzo del bonus di 500 Euro per i docenti per l’acquisto di stampanti, carta e cartucce”.

“Tutte le scuole d’Italia – scrivono nel documento pubblico – non hanno i soldi necessari per l’acquisto della carta e delle fotocopiatrici, gli insegnanti sono costretti a stampare la quasi totalità delle verifiche e tutto il materiale didattico a casa propria, con la propria stampante e utilizzando carta e cartucce comprate con i propri soldi”.

Quindi passano alla richiesta. “Visto che per l’anno scolastico 2015-2016 è stato dato ai docenti un bonus di 500 euro da spendere per la didattica, non si capisce perché lo stesso non risulti spendibile per l’acquisto di stampanti, carta e toner che tutti i docenti utilizzano giornalmente a proprie spese, dovendo coprire le mancanze delle scuole in cui esercitano la loro professione”.

Tutto nasce dal fatto che dal Miur sono giunte indicazioni opposte, a proposito dell’utilizzo del bonus annuale previsto dalla Legge 107/2015.

Attraverso una specifica Faq su questo genere di utilizzo del bonus annuale dei docenti, i dirigenti ministeriali hanno scritto: ” La Carta del Docente permette “di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali” (art. 1, comma 121, legge 107/2015). Di conseguenza, personal computer, computer portatili o notebook, computer palmari, e-book reader, tablet rientrano nella categoria degli strumenti informatici che sostengono la formazione continua dei docenti. Altri dispositivi elettronici che hanno come principale finalità le comunicazioni elettroniche, come ad esempio gli smartphone, non sono da considerarsi prevalentemente funzionali ai fini promossi dalla Carta del Docente, come non vi rientrano le componenti parziali dei dispositivi elettronici, come toner cartucce, stampanti, pennette USB, videocamere, fotocamere e videoproiettori“.

Con le stesse Faq, il Miur ha invece sottolineato il possibile utilizzo del bonus sia per l’acquisto di strumentazioni elettroniche digitali che migliorino la sperimentazione didattica multimediale, sia per svolgere corsi di formazione, anche informatici (però solo in centri formativi che hanno l’autorizzazione del Miur), sia per l’attuazione di “modelli didattici innovativi, in linea con le finalità della formazione e dell’aggiornamento professionali” o per “acquistare le componenti hardware necessarie ad assemblare un PC completo”.

Ma del via libera per realizzare fotocopie, toner e carta – per fini ovviamente didattici – sinora non c’è traccia. Questo genere di materiali didattici rientrano, evidentemente, nelle risorse (ma quali?) che le scuole debbono mettere a disposizione del personale impegnato nella didattica.

È “una vera e propria assurdità”, ribattono i docenti autori della petizione. Nel frattempo hanno incassato 1.500 firme di sostegno in pochi giorni. Ma sinora quella più importante, posta dal ministro o da un dirigente ministeriale per dare l’assenso alla richiesta, non è arrivata.

Concorso docenti, nessun limite d’eta per partecipare. La nota del Miur

da La Tecnica della Scuola

Concorso docenti, nessun limite d’eta per partecipare. La nota del Miur

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei bandi, si sono insinuate voci secondo cui, al prossimo concorso docenti, non potranno partecipare i candidati che abbiano superato i 40 anni di età.

Come si legge sul sito della Cisl Scuola, l’equivoco nasce probabilmente dal richiamo, nei testi del Bando di concorso, ai requisiti generali per l’accesso all’impiego nelle pubbliche amministrazioni di cui al DPR 487/1994. Nel DPR in questione, in effetti, si prevedeva come requisito di partecipazione un’età non superiore ai 40 anni. Tuttavia la legge 127/97, all’art. 3, comma 6, ha introdotto la regola generale per cui: “La partecipazione ai concorsi indetti da pubbliche amministrazioni non e’ soggetta a limiti di eta’, salvo deroghe dettate da regolamenti delle singole amministrazioni connesse alla natura del servizio o ad oggettive necessita’ dell’amministrazione”.

Per cui i limiti presenti nel DPR 487/1994, non devono essere considerati, dato anche il fatto che il Miur non ha fornito fino ad oggi nessuna indicazione o una specifica deroga.

Per cui per partecipare al concorso bisogna non aver superato i 65 anni di età.