Scienze marine, al via la nuova laurea magistrale

Scienze marine, al via la nuova laurea magistrale con l’Università delle Maldive

Accordo Università di Milano-Bicocca e Maldives National University per l’avvio di un nuovo corso di laurea magistrale internazionale in lingua inglese in Scienze marine. Attività di studio e ricerca nei campi delle scienze ambientali, dell’ecologia degli ambienti marini e della geografia umana presso il MarHE center alle Maldive.

Milano, 7 aprile 2016 – Dal prossimo anno accademico (2016-2017) l’Università degli Studi di Milano-Bicocca attiverà il corso di laurea magistrale internazionale in Marine sciences (link al sito istituzionale), realizzato congiuntamente dall’Università di Milano-Bicocca e The Maldives National University.

Il corso dura due anni e rilascia un titolo congiunto (double degree) tra i due atenei; le preiscrizioni possono essere fatte sin da ora sia in Italia sia alle Maldive; per accedere è necessario superare un colloquio motivazionale in cui saranno valutate anche le conoscenze pregresse e avere un certificato di buona conoscenza dell’inglese.

Proposto e coordinato dai professori Cesare Corselli, ordinario di Paleontologia e paleoecologia, e Paolo Galli, associato di Ecologia, il corso è stato progettato dal dipartimento di Scienze dell’ambiente e del territorio e scienze della terra in collaborazione col dipartimento di Biotecnologie e bioscienze dell’Università di Milano-Bicocca, ma è frutto di una collaborazione che vede impegnati sinergicamente quasi tutti i dipartimenti dell’Ateneo: contributi significativi arrivano anche da Sociologia, Scienze umane per la formazione, Giurisprudenza e Medicina.

Per poter consentire a studenti dislocati in diverse parti del mondo di seguire le lezioni sono state predisposte, sia in Bicocca sia alle Maldive, aule collegate in videoconferenza. Una piattaforma dedicata conterrà il materiale didattico e le registrazioni delle lezioni, mentre tutors dei due atenei aiuteranno gli studenti a recepire le informazioni necessarie allo svolgimento dei corsi.

Il corso di laurea magistrale in Scienze marine potrà avvalersi del MaRHE center, una struttura di ricerca e formazione che l’Università di Milano-Bicocca ha inaugurato nel 2011 sull’isola di Magoodhoo, completamente equipaggiata per ospitare studenti e ricercatori. Dal 2010 a oggi ha ospitato ricercatori e studenti provenienti da alcuni tra i centri di ricerca più prestigiosi del mondo. Il centro è dotato di laboratori all’avanguardia per le ricerche nei vari campi delle scienze marine ed è in grado di ospitare sino a 40 tra studenti e ricercatori.

Sulla base, oltre che delle competenze scientifiche e culturali disponibili in Ateneo, di precise richieste provenienti dal mondo produttivo, il corso di laurea magistrale fornisce insegnamenti volti a preparare esperti con competenze di livello avanzato in numerosi campi, quali ad esempio l’ecologia e la biologia marine, le scienze della Terra, la geografia delle regioni marine, costiere e insulari e la sociologia delle relazioni marittime, formando figure interdisciplinari. Gli insegnamenti che spaziano da Geobiologia a Fisica del mare, passando per Geografia politica e geopolitica del mare e diversi segmenti del diritto. Per gli studenti è prevista la possibilità di specializzarsi personalizzando il piano degli studi a partire dalla scelta tra tre diversi indirizzi: Ambientale, Bioecologico, Geografia umana.

«L’Università di Milano-Bicocca con l’attivazione del corso di laurea magistrale internazionale in Marine Sciences intende confermare il suo impegno per la ricerca di frontiera, attraverso la collaborazione con partner di rilievo internazionale e l’erogazione di attività formative che promuovano la biosostenibilità» dice il rettore, Cristina Messa, che aggiunge: «In tal senso, le Maldive rappresentano l’ambiente ideale per lo studio e l’innovazione nel campo delle scienze ambientali, dell’ecologia degli ambienti marini e della geografia umana».

«Siamo davvero lieti – dice Shazla Mohamed, preside della Faculty of Sciences della Maldives National University – di poter proporre il nuovo programma di doppia laurea internazionale in Marine Sciences con la collaborazione dell’Università di Milano-Bicocca, un Ateneo che gode di ottima reputazione grazie all’impegno profuso in numerose attività alle Maldive. Attendiamo con fiducia le adesioni degli studenti di tutto il mondo».

«Questo nuovo corso di laurea – spiegano Corselli e Galli – dà forma alle attività didattiche e di ricerca che da anni vengono svolte presso il MahRE center. Per farlo è stata preparata una squadra di professori provenienti dal mondo accademico e non solo: si pensi al supporto di Milan center for food law and policy di Livia Pomodoro, nato sotto l’impulso di Expo Milano 2015 e incentrato sul tema di diritto al cibo e al cibo adeguato, anche a quello proveniente dal mare. Oltre a studenti italiani e maldiviani, accoglieremo studenti provenienti da tutte le parti del mondo: abbiamo potuto riscontrare che i risultati migliori si ottengono proprio quando studenti e ricercatori provenienti da tutto il mondo si incontrano in aula o sul campo, condividendo le proprie esperienze e le proprie culture».

Il MaRHE center – Marine research and high education center – è un minicampus attrezzato di circa 3000 metri quadrati, progettato a Milano e realizzato in loco da maestranze maldiviane. Presso il centro, situato sull’isola di Magoodhoo (atollo di Faafu, circa 135 chilometri a sud-ovest di Malè), docenti della Bicocca collaborano con i colleghi maldiviani per lo studio di nuove soluzioni per lo sviluppo sostenibile. Magoodhoo costituisce infatti uno scenario eccezionale per studiare i cambiamenti climatici attraverso l’analisi dell’ecosistema marino.

DENUNCIA

AL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE

Sen.STEFANIA GIANNINI

Al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca

Vice Capo di Gabinetto e Dirigente Generale degli Uffici di diretta collaborazione:

Dott.ssa Marcella GARGANO

Al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Uffici di diretta collaborazione dell’On.le Ministro

Unità Relazioni Sindacali

Alla Commissione di garanzia per l’attuazione della Legge sullo Sciopero nei Servizi

Pubblici Essenziali

e, p.c. AI COLLEGHI PERSONALE ATA

Gent.ma Ministro dell’Istruzione Senatore Stefania Giannini,

come certamente Lei saprà, la scrivente Federazione, il 18 marzo 2016 ha proclamato lo sciopero nazionale ed indetto una manifestazione davanti al MIUR.

In quella occasione, abbiamo constatato oltre ai tanti mezzucci messi in campo dalle OO.SS.FLCGIL, CISL, UIL e SNALS, per boicottare lo sciopero del personale ATA, ed a seguito delle numerose segnalazioni pervenute a questa Federazione da parte di tantissimi colleghi da ogni parte d’Italia, abbiamo registrato anche il comportamento scorretto di molti Dirigenti Scolastici che non hanno rispettato la Legge 146/90.

In considerazione delle avvisaglie di tali comportamenti, il 5 marzo 2016, al fine di evitare eventuali contenziosi e contestualmente per fornire suggerimenti ai Dirigenti, abbiamo inviato un lettera di diffida, che si trasmette in allegato, ed un documento di comportamento conseguente ad alcune incresciose situazioni derivanti dalla partecipazione allo sciopero del personale ATA.

Purtroppo, abbiamo rilevato che neanche il documento è servito affinché i Dirigenti Scolastici rispettassero la Legge e ledendo i principi ed i diritti sindacali tentando di boicottare lo sciopero di che trattasi.

Di seguito elenchiamo vari comportamenti adottati anche con dei ordine di servizio da tantissimi dirigenti Scolastici:

1. hanno obbligato il personale ATA a dichiarare l’adesione allo sciopero;
2. hanno obbligato il personale ATA a formare il contingente minimo;
3. hanno fatto aprire le scuole ai docenti ed effettuato regolarmente attività didattica senza collaboratori scolastici;
4. hanno cambiato di plesso i collaboratori scolastici nella giornata di sciopero;

5. non hanno informato il personale ATA con le circolari dello sciopero;
6. si sono fatti consegnare dai collaboratori scolastici le chiavi il giorno prima dello sciopero;
7. i Dirigenti con i propri collaboratori hanno aperto le scuole e fatto entrare i bambini per le lezioni normali, senza sorveglianza, senza il servizio fotocopie ecc. ecc.
8. hanno fatto pressione su alcuni collaboratori scolastici (invalidi) affinché non aderissero allo sciopero;
9. hanno preteso di conoscere in anticipo la volontà di aderire allo sciopero;
10. anche l’Usr Lombardia ha programmato incontri per la formazione sulla mobilità il giorno dello sciopero, chiarendo che gli incontri programmati costituivano obbligo di servizio.

RAPPRESENTO CHE non poteva essere affidata la sorveglianza agli insegnanti in assenza dei collaboratori, come non poteva essere affidata l’apertura e la chiusura delle scuole al personale delle imprese di pulizia delle cooperative, perché ciò costituisce una lesione dei diritti di sciopero dei collaboratori ed è impugnabile sindacalmente.

E’ del tutto evidente che questo comportamento, al fine di far capire all’opinione pubblica che le scuole potessero funzionare lo stesso anche senza il personale Ata ha messo a rischio l’incolumità fisica degli alunni che il 18 marzo 2016 erano presenti a scuola.

Questi gravi fatti non possono passare inosservati e impuniti; sarebbe un’ulteriore presa in giro e uno schiaffo morale verso il personale Ata che in maniera pacifica e civile ha deciso di protestare, scioperando, per l’insostenibile situazione lavorativa e umana che è costretta a subire.

Pertanto, a seguito di tali comportamenti, per la parte di Vostra di competenza, questa Federazione chiede l’attivazione di una ispezione amministrativa nei confronti dei dirigenti scolastici per censurare tali comportamenti.

Inoltre, i nostri legali hanno già avviato le procedure per contestare il comportamento antisindacale nei confronti di quei dirigenti che hanno seguito procedure scorrette nei confronti della protesta del personale ATA.

RingraziandoLa anticipatamente per l’attenzione prestataci, in attesa di un positivo sollecito riscontro, Le auguriamo buon lavoro.

Cordiali saluti.

Il Presidente Nazionale Feder.A.T.A.

Giuseppe Mancuso

Brooklyn di John Crowlej

“Brooklyn”, un film di John Crowlej

di Mario Coviello

 

brooklinLa famiglia, il legame con la terra d’origine,la religione cattolica, l’emancipazione, l’amore,l’emigrazione, sono questi i temi del film “ Brooklyn” di John Crowlej , sceneggiato dall’autore di “ Un ragazzo”, lo scrittore Nick Hornby. Saoirse Ronan , candidata all’oscar 2016 come migliore attrice,con il suo volto pulito e luminoso racconta la storia di Eilis che vive in Irlanda nel 1951 ed è costretta ad emigrare negli Stati Uniti perché non ha un lavoro e vuole fortemente emanciparsi. Passa attraverso Ellis Island, con la paura della prima volta lontana dalla famiglia, l’eccitazione dell’ignoto, la speranza di un futuro in un posto in cui sentirsi presto di nuovo a casa. Per Eilis l’emigrazione coincide con la fine dell’adolescenza, con la scoperta dell’amore e di persone come lei alla ricerca della propria realizzazione. Va a vivere a Brooklyn, il posto di quelli appena arrivati, emarginati ormai rimasti soli, senza radici in Europa.

Nella nostre famiglie e con i nostri giovani diplomati e laureati viviamo il dramma dell’emigrazione. Il viaggio in “Brooklyn” si fa per mare, con una valigia di cartone, in cabine di terza classe con un bagno “conteso” in comune.

“Brooklyn” racconta tutto questo in modo pacato, lieve, attraverso il gioco degli sguardi dei protagonisti. Racconta i sentimenti, la nostalgia, il rimpianto con lettere che i protagonisti scrivono. Abbiamo dimenticato quanto sia bello chiudersi in una stanza per mettere sulla carta le nostre paure, ansie, desideri…“ Parliamo di te ogni sera” scrive Rose che è rimasta in Irlanda con la madre vedova.

E Tony, il fidanzato idraulico italiano, che Eilis sposa di nascosto, è “dolce, spiritoso, con grandi occhi azzurri “ e fa correggere al fratello di otto anni le lettere che manda a Eilis tornata in Irlanda perché la sorella è morta e la madre è rimasta sola. I fidanzati in “Brooklin” portano le future spose a pranzo dai genitori ed Eilis deve esercitarsi prima con le amiche per non sporcarsi di sugo quando per la prima volta a casa dei genitori di Toni e dei suoi quattro fratelli maschi mangia gli spaghetti .Gli incontri avvengono nei balli del sabato sera organizzati nelle parrocchie.

Eilis impara a fare la commessa di giorno in un grande magazzino ed è la migliore alla scuola serale che frequenta per diventare contabile.

In questo film si trova molta solidarietà femminile. “Tratta ogni cliente come se fosse tua amica”… “Il segreto è fingere di essere sicuri di sé..” le consiglia la caporeparto al negozio.

Eilis, costretta a tornare in Irlanda, riscopre il suo mare, così diverso da quello di Long Island, ma è tornata con gli occhiali da sole e ha imparato che il costume si può indossare sotto il prendisole, evitando sulla spiaggia ridicoli contorcimenti..Incontra un giovane irlandese che è “ calmo, civile, affascinante.. Ed è come se un cerchio si stringesse attorno a lei. Rimanda la partenza perché l’amica del cuore si deve sposare. Con il cuore diviso in due, Eilis deve trovare il modo di far coincidere il luogo da cui proviene con quello in cui è andata. Solo un episodio, apparentemente banale ..le fa comprendere quale strada deve intraprendere.

In” Brooklyn” emerge un percorso di purificazione verso la positività, il lavoro necessario a guadagnare una propria identità indipendentemente da quella conferita da patria e famiglia.

Vi consiglio la visione di questo film per godere di ritmi lenti, sentimenti genuini e ricordare che chi parte lo fa per necessità e che imparare a vivere in “terra straniera” migliora se stessi e l’umanità.

Nel film la costruzione di una vita autonoma, lontano dalla terra d’origine, coincide con la costruzione di un’identità nazionale per uno stato l’America che l’ha disegnata intorno alla multiculturalità. Il posto dove tutti da tutti i luoghi del mondo possono realizzare se stessi (il sogno americano) è stato costruito proprio da questa eterogeneità. Non dimentichiamolo.

B. Limongi, La Pedagogia che c’era

BIAGINO LIMONGI, La pedagogia che c’era, DUMINUCO EDITORE, Sapri, 2016.

RECENSIONE DI UMBERTO TENUTA

 

limongiUn titolo suggestivo.

Almeno per chi, come me, ha vissuto quegli anni: gli anni ’70 della scuola italiana!

Anni caldi, anni romantici, anni di entusiasmi, anni ricchi di trasformazioni profonde.

Anni nei quali la ventata attivistica degli anni CINQUANTA cominciava a dare i suoi frutti: maturi, originali, nostrani.

La Riforma Gentile era ormai alle spalle.

Non più la scuola d’élite, ma la scuola di tutti e per tutti!

La Lettera ad una Professoressa del Parroco di Barbiana era il vessillo della scuola per tutti, anche per i figli dei contadini di Rimintiello, nella Basilicata, così come per i figli dei contadini di Tramonti, nell’entroterra della Costiera amalfitana.

Diritto allo studio di tutti, come voleva la Costituzione italiana del 1948.

Una scuola per tutti non poteva essere la scuoletta pluriclasse di montagna.

Ed allora, la scuola consolidata.

Una scuola per tutti non poteva essere la scuola delle quattro ore di lezione collettiva.

Felice coincidenza!

A Remintiello ed a Tramonti nasce la scuola consolidata a tempo pieno.

Scuole all’avanguardia nel Mezzogiorno d’Italia, così come al Nord.

Quelle scuole ambivano a garantire il successo formativo a tutti i figli di donna, così come Costituzione del 1948 comanda.

E per garantirlo si utilizzavano gli apporti più autorevoli della Pedagogia.

Sì, allora c’era la Pedagogia!

La studiavano Antonio Paradiso, Biagino Limongi ed i loro colleghi di Rimintiello e di Tramonti.

Una Pedagogia per non bocciare nemmeno i figli dei contadini.

Una Pedagogia che c’era…

Biagino Limongi è un uomo colto, ma è soprattutto un uomo del Sud, un uomo generoso.

E, nella sua grande generosità, non dice che quella Pedagogia oggi non c’è più!

Non c’è più.

Eppure ci dovrebbe essere!

Ci dovrebbe essere.

Ci dovrebbe essere, perché la Lettera ad una professoressa dovrebbe essere giunta alla sua destinazione.

La Lettera e gli Allegati che Biagino Limongi riporta nella sua preziosa testimonianza di un maestro appassionato, colto e intelligente.

Forse, con estrema modestia, sua dote distintiva, Biagino Limongi ha voluto rivolgere un invito a riprendere in mano quella Pedagogia che c’era per farne la Pedagogia che nella BUONASCUOLA non c’è.

Dallo sviluppo dell’idea di mercato, all’attività di marketing: in 458 istituti gli studenti «simulano» un’impresa

da Il Sole 24 Ore

Dallo sviluppo dell’idea di mercato, all’attività di marketing: in 458 istituti gli studenti «simulano» un’impresa

di Claudio Tucci
L’azienda? Si «simula» in classe. Dall’idea di mercato all’attività di marketing; dall’analisi dei costi alla predisposizione di un budget, al lancio di una “start-up”. Si chiama «impresa formativa simulata», ed è a tutti gli effetti una forma di alternanza, che prevede la costituzione di un’azienda “virtuale” (animata dagli studenti), che svolge attività di mercato in rete e fa riferimento a una struttura produttività “reale”.

I percorsi attivati
Una modalità innovativa di formazione, utile soprattutto nei territori dove sono presenti poche realtà imprenditoriali: sono già 458 le scuole che hanno lanciato o stanno per farlo esperienze di «impresa formativa simulata» nella piattaforma del Consorzio nazionale per la formazione, l’aggiornamento e l’orientamento (Confao); con 930 percorsi e il coinvolgimento di circa mille classi seguite da docenti e tutor aziendali: «Il contatto con la realtà non manca – ha evidenziato il sottosegretario, Gabriele Toccafondi – visto che prof e imprenditori accompagnano le attività dei ragazzi valorizzando la cultura d’impresa».

Il ruolo delle imprese
Un riconoscimento per la funzione educativa del lavoro: «Il ruolo delle aziende nei diversi percorsi di alternanza è centrale – ha ricordato il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, Marco Gay -. Noi stiamo già molto a contatto con gli studenti, siamo pronti a rafforzare l’impegno». Il 65% dell’«impresa formativa simulata» è praticata negli istituti tecnici, il 31% nei professionali, il 4% nei licei. Nella piattaforma del Confao sono già attive 124 imprese (altre 806 sono in fase di attivazione). L’obiettivo è «orientare i ragazzi – ha detto il dg del Miur, Carmela Palumbo – e rafforzare il curricolo con esperienze utili per un successivo sbocco occupazionale».

Le best practice
Ma cosa si realizza con l’«impresa formativa simulata»? L’istituto «Francesco Datini» di Prato, per esempio, con le imprese partner, ha creato un’agenzia viaggi; il «Leonardo da Vinci» di Roma, un’azienda per organizzare grandi eventi. Il «Confalonieri De Chirico», sempre di Roma, una tipografia online e l’organizzazione di eventi d’arte.

Dall’Ue il «kit» anti bullismo per studenti, prof e genitori

da Il Sole 24 Ore

Dall’Ue il «kit» anti bullismo per studenti, prof e genitori

di Al. Tr.

Un «kit» online per combattere il bullismo coinvolgendo non solo studenti e docenti, ma anche le famiglie. È quello pubblicato on line da Enable , il network europeo nato per combattere i bulli negli ambienti educativi, che ha sviluppato un metodo per fornire ai giovani abilità comunicative e strategie sociali utili a fronteggiare le situazioni più difficili. Sono cinque i paesi Ue in cui è già partita la sperimentazione del«pacchetto anti bullismo» – Belgio, Croazia, Danimarca, Grecia e Regno Unito – ma Epale punta a raggiungere in breve tempo gran parte dei sistemi educativi europei.

Il metodo
La strategia messa a punto da Epale – rete nata con il supporto dell’European Schoolnet, la rete dei ministri europei dell’Istruzione – ha l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni al tema del bullismo per farli diventare protagonisti del cambiamento.
Il progetto coinvolge sia le vittime del bullismo che i bulli stessi, puntando sul miglioramento dell’autoconsapevolezza e della capacità di esprimere e gestire le emozioni.
Il kit comprende anche lezioni e strumenti per aiutare le famiglie a controllare i propri figli sia on line che off line (e combattere, così, il cosiddetto cyberbullismo), ma anche suggerimenti per lo svolgimento di attività ludico-didattiche che consentono di continuare anche a casa il lavoro iniziato in classe.
Per i docenti, infine, il «pacchetto» comprende un piano di 10 lezioni che vanno dalla comprensione della natura del bullismo fino all’analisi delle tecniche per «leggere» e comprendere gli stati emotivi.
Il kit Epale è scaricabile qui .

Sabato 13mila studenti-coristi a Napoli per «Lapiazzaincantata»

da Il Sole 24 Ore

Sabato 13mila studenti-coristi a Napoli per «Lapiazzaincantata»

di Maria Piera Ceci

Da opere di Verdi a quelle di Händel. Da Michelle dei Beatles, a canzoni della tradizione napoletana come I’ te vurria vasà. Tredicimila coristi si sono dati appuntamento sabato prossimo, 9 aprile, in piazza Plebiscito a Napoli, per cantare insieme nove brani. Una sorta di massive flashmob all’insegna della musica. 365 i cori in arrivo da 17 regioni e 63 province, cori formatisi all’interno di scuole di ogni ordine e grado, dalla primaria alla secondaria superiore. Si tratta dell’iniziativa “Lapiazzaincantata”, promossa fra gli altri dal Miur e dagli enti locali. I coristi nei mesi scorsi hanno seguito 40 videolezioni, hanno scaricato gli spartiti e si sono esercitati sugli stessi brani in vista dell’avvenimento di sabato a Napoli, quando piazza Plebiscito si trasformerà in un grande palco con migliaia di voci a formare un unico coro polifonico. A dirigere il coro de “Lapiazzaincantata” e l’orchestra del conservatorio di San Pietro a Majella saranno i maestri Sergio Siminovich e Ciro Caravano.

La presentazione del ministro Giannini
«Il mondo della scuola e i nostri studenti hanno bisogno di luoghi e di occasioni come lapiazzaincantata, un’agorà di arte, di espressione e di incontro che mette in piazza il talento dei nostri ragazzi e porta fuori dalle classi la loro esperienza, il loro sapere», spiega il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che sabato sarà a Napoli. «Per questo, nella Buona Scuola abbiamo puntato molto sul potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicale, concependo più in generale l’educazione alle arti come leva per abituare alla bellezza e alla buona cittadinanza. E per questo, abbiamo voluto dare un segnale agli studenti dei conservatori, con un contributo di 1.000 euro per l’acquisto di uno strumento musicale. La«Piazzaincantata» e l’abbraccio di piazza del Plebiscito rappresentano un acuto in sintonia con la nostra idea di scuola».

Cultura musicale nelle scuole
«L’idea di base è quella di diffondere la cultura musicale nelle scuole, ma non soltanto come cultura della musica ascoltata, ma anche della musica cantata», racconta Renato Parascandolo, ideatore e curatore dell’iniziativa. «Siamo nell’era dell’interattività che però deve essere importata dalla rete anche nella scuola. Non si può pensare più ad un ascolto passivo, né della lezione né di un brano musicale. Quindi “Lapiazzaincantata» è un modo per promuovere, fare la pubblicità ad un modo diverso di intendere la cultura musicale. E’ anche un modo per valorizzare due archetipi fondamentali della nostra civiltà mediterranea. Il primo archetipo è la piazza, piazza Plebiscito, che è il luogo topico della nostra cultura. E’ stata infatti la piazza dell’incontro politico e sociale, del confronto e della discussione. E poi c’è l’archetipo del coro. In un’epoca in cui prevale un individualismo esasperato, anche nel campo della musica (con i talent show e i festival dove si premia la performance individuale), qui si premia la performance collegiale, collettiva. Qui c’è l’armonia, non la competizione. Due presupposti valoriali che hanno dato vita a questa folle idea».
Una bella iniziativa quella di Napoli, che va nella direzione della valorizzazione dello studio della musica e del canto a scuola, campo in cui c’è ancora molto da fare, con i licei musicali di recente nascita in difficoltà e in numero insufficiente. «In effetti questa iniziativa, non a caso sostenuta dal Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica presieduto dall’ex ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer, vuole anche dimostrare che è in atto nella scuola italiana un movimento che preme perchè ci sia un riconoscimento ufficiale della obbligatorietà dell’insegnamento della musica sin dalla primaria. I licei musicali hanno suscitato un forte interesse. La musica dovrebbe essere considerata a pari dell’italiano, della storia, di tutte le altre materie, così come l’arte. La musica a scuola non dovrebbe essere soltanto qualcosa su cui specializzarsi ad un certo punto del proprio corso scolastico, ma dovrebbe essere insegnata dai primi anni».

Mobilità 2016-2017, la firma del contratto entro venerdì

da La Tecnica della Scuola

Mobilità 2016-2017, la firma del contratto entro venerdì

Una nota di preavviso fatta pervenire dal MIUR alle organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l’ipotesi di contratto sulla mobilità del personale docente, ATA ed educativo circa la probabile firma definitiva che avverrà con ogni probabilità entro questa settimana. Nei giorni immediatamente successivi la pubblicazione dell’ordinanza ministeriale e del calendario delle operazioni. Lo riporta in una nota apparsa sul sito ufficiale la Flc Cgil.

Superiori, per mille classi l’alternanza scuola-lavoro si fa con l’azienda virtuale

da La Tecnica della Scuola

Superiori, per mille classi l’alternanza scuola-lavoro si fa con l’azienda virtuale

L’alternanza scuola-lavoro, prevista dalla Legge 107/2015, passa anche per l’avvio dell’impresa formativa simulata.

Le idee di impresa, nate tra i banchi e simulazioni di start up, sono state avviate da quest’anno durante l’orario curricolare delle terze classi di458 istituti superiori (tecnici, professionale ed in minima parte nei licei). Ovvero quelle scuole che hanno aderito alla piattaforma del Consorzio nazionale per la formazione, l’aggiornamento e l’orientamento (Confao).

A fare il punto della situazione è stato, il 6 aprile, Gabriele Toccafondi, sottosegretario all’Istruzione: “si tratta di un percorso di alternanza scuola lavoro che coinvolge circa mille classi”  e che prevede la costituzione di un’azienda virtuale, che svolge un’attività di mercato in rete e fa riferimento a un’azienda reale.

“L’impresa formativa simulata – ha precisato Toccafondi durante un incontro con le scuole al Miur – non è alternanza di serie B, ma un’occasione di alternanza e scuola a tutti gli effetti: il contatto con la realtà non manca e docenti e imprenditori seguono il percorso dei ragazzi” che valorizza e “coltiva” la cultura di impresa.

“Il ruolo delle imprese nei diversi percorsi di alternanza è centrale – ha detto il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, Marco Gay – noi stiamo già molto a contatto con gli studenti e siamo determinati ad aumentare questo coinvolgimento”.

Il 65% delle Ifs, ricorda l’Ansa, è attivo negli istituti tecnici, il 31% nei professionali, il 4% nei licei. L’introduzione dell’obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro ha fatto aumentare il numero di Ifs progettate, ha aggiunto Toccafondi. “Il muro ideologico tra scuola e lavoro è venuto giù, ora dobbiamo costruire la strada di collegamento. Quest’anno gli studenti obbligati all’alternanza sono 500 mila, ovvero gli alunni del terzo anno della scuola superiore. Fra tre anni saranno 1,5 milioni, contro i 270 mila studenti del triennio coinvolti l’anno scorso. Occorrerà la partecipazione di tante aziende, ma c’è un ottimo segnale di interesse reale anche verso l’Ifs”.

Nella piattaforma del Confao sono attive già 124 imprese, mentre altre 806 sono in fase di attivazione. L’istituto “Datini” di Prato, con le imprese partner, ha creato ad esempio un’agenzia viaggi per promuovere il turismo della città, accompagnata da albergo, ristorante e agenzia di comunicazione

L’istituto “Leonardo Da Vinci” di Roma ha creato Vanitas, un’azienda per l’organizzazione di grandi eventi, mettendo in pratica quanto imparato nell’organizzazione di feste rionali ed eventi nazionali nella propria scuola.

L’istituto “Tosi” di Busto Arsizio ha invece ideato, e presto metterà in commercio grazie all’impresa partner, “Save the galaxy – eroi in gioco”, un gioco in scatola in cui i giocatori collaborano per sconfiggere catastrofi, naturali e non, in una galassia immaginaria.

Un altro esempio di Impresa formativa simulata fortemente innovativo è quello organizzato dall’Istituto professionale “Confalonieri” di Roma, dove gli studenti del terzo anno di Grafica pubblicitaria e del settore Commerciale hanno avviato la “tipografia on line”, alla luce del progressivo spostamento delle arti grafiche dalla stampa tradizionale a quella digitale-interattiva.

Revisione della valutazione. E se chiedessimo il parere agli insegnanti?

da tuttoscuola.com

Revisione della valutazione. E se chiedessimo il parere agli insegnanti?

Forse manca il tempo (oltre alla volontà) per tentare un sondaggio tra gli insegnanti, al fine di capire cosa si attendono dalle riforme previste dalle norme delegate, ma sarebbe stato interessante capire cosa si attendono (o temono) i 700 mila insegnanti statali in servizio nelle nostre scuole.

Ci sono almeno due argomenti (l’inclusione e la valutazione) che meriterebbero una verifica sulle aspettative degli insegnanti. Cosa andrebbe cambiato, cosa confermato o migliorato?

Sulla valutazione, per esempio, proviamo a proporre alcune domande un po’ provocatorie:

a)     È giusto che il voto di comportamento, se insufficiente, possa comportare la non ammissione alla classe successiva o all’esame? Va cambiato?

b)    Nella scuola secondaria di I grado, a differenza di quanto avviene nel II grado, gli alunni nello scrutinio finale possono essere soltanto ammessi o non ammessi. Sarebbe opportuno anche per loro prevedere la sospensione del giudizio finale con rinvio dello scrutinio a settembre? Oppure annullare lo scrutinio sospeso nella secondaria di II grado?

c)     Nell’esame di licenza alla fine del I ciclo il voto finale è dato dalla media aritmetica dei voti ottenuti. È opportuno prevedere una media ponderata con pesi diversi per talune discipline?

d)    Al posto del voto unico finale all’esame di licenza del I ciclo è opportuno ritornare al giudizio sintetico (sufficiente, buono, distinto, ottimo)?

e)     È opportuno che le prove Invalsi all’esame di licenza del I ciclo concorrano a determinare la valutazione finale oppure dovrebbero essere escluse dall’esame?

f)     Deve rimanere il voto in decimi per la valutazione degli apprendimenti per le discipline come avviene attualmente oppure è opportuno ripristinare i giudizi o altre forme di valutazione?

g)     La bocciatura all’interno della scuola dell’obbligo (scuola primaria, scuola secondaria di I grado e biennio delle superiori) va confermata così com’è? Resa più rigida e severa? Annullata del tutto?

h)    E altro ancora secondo le considerazioni di chi lavora ogni giorno a contatto con i ragazzi. Scriveteci ( redazione@tuttoscuola.com ), ci faremo portatori delle vostre domande.

AAA. Commissari cercansi

da tuttoscuola.com

Concorso docenti
AAA. Commissari cercansi

Puntualmente, come si temeva, è scoppiato il caso delle Commissioni di concorso a corto di componenti.

L’USR Lazio, ad esempio, è stato costretto a riaprire i termini per consentire a docenti e dirigenti scolastici di presentare domanda di iscrizione agli appositi elenchi regionali da cui si attingono i nominativi dei commissari.

Le difficoltà di reperire i Commissari sembrano dovute soprattutto a due cause: l’esigua entità dei compensi previsti e l’obbligo di operare senza esonero dall’insegnamento.

Il rischio connesso alla ricerca di commissari, costi quel che costi, è quello di non avere la certezza della qualità professionale dei commissari preposti.

Non possiamo non condividere la preoccupazione di una candidata abilitata, attualmente in supplenza in una scuola laziale che, a fronte del comunicato dell’USR che invita anche i docenti della sua scuola a rendersi disponibili per le commissioni del concorso, ha affermato: “Se, come temo, alcune mie colleghe di ruolo accetteranno di entrare in commissione, vi saranno esaminatori meno preparati dei candidati da esaminare”.

Mobilità docenti. Tutto da rifare?

da tuttoscuola.com

Mobilità docenti. Tutto da rifare?

Le voci insistenti di questi giorni sulle ragioni del ritardo di approvazione dell’intesa sulla mobilità del personale scolastico che lasciavano intendere che gli ostacoli per l’ok definitivo non erano di natura tecnica e, comunque, non di scarsa rilevanza, trovano ormai conferma diffusa.

L’intesa definita tra ministero dell’istruzione e sindacati rappresentativi (Gilda esclusa) confliggerebbe in sostanza con la legge 107/2015.

Il Governo si trova ora a un bivio: approvare l’intesa in contrasto con la legge sulla Buona Scuola voluta espressamente da questo Esecutivo oppure azzerare l’intera intesa.

Nel secondo intervento occorrerebbe comunque fissare nuove regole sulla mobilità.

I tempi notevolmente avanzati e il rischio di compromettere il regolare avvio dell’anno scolastico (peraltro in buona misura già compromesso) suggeriscono una sola via d’uscita: un decreto legge.

Ma il male minore sarebbe quello di validare l’accordo e correre, correre per arrivare presto verso il traguardo.

Al via simulazione di impresa in 458 istituti

da tuttoscuola.com

Al via simulazione di impresa in 458 istituti
Toccafondi, non è alternanza di serie B, coltiva cultura di impresa

Idee di impresa nate tra i banchi e simulazioni di start up avviate durante l’orario curricolare: sono 458 le scuole italiane che hanno lanciato o stanno per farlo esperienze di impresa formativa simulata (Ifs) nella piattaforma del Consorzio nazionale per la formazione, l’aggiornamento e l’orientamento (Confao).

Si tratta di un percorso di alternanza scuola lavoro che coinvolge circa 1000 classi”, ha sottolineato il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, e che prevede la costituzione di un’azienda virtuale, che svolge un’attività di mercato in rete e fa riferimento a un’azienda reale.

L’impresa formativa simulata – ha precisato Toccafondi durante un incontro con le scuole a viale Trastevere – non è alternanza di serie B, ma un’occasione di alternanza e scuola a tutti gli effetti: il contatto con la realtà non manca e docenti e imprenditori seguono il percorso dei ragazzi” che valorizza e “coltiva” la cultura di impresa.

Il ruolo delle imprese nei diversi percorsi di alternanza è centrale – ha affermato il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, Marco Gay – noi stiamo già molto a contatto con gli studenti e siamo determinati ad aumentare questo coinvolgimento“.

Il 65% delle Ifs è attivo negli istituti tecnici, il 31% nei professionali, il 4% nei licei. L’introduzione dell’obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro ha fatto aumentare il numero di Ifs progettate, ha aggiunto Toccafondi.

Il muro ideologico tra scuola e lavoro è venuto giù, ora dobbiamo costruire la strada di collegamento. Quest’anno gli studenti obbligati all’alternanza sono 500 mila, ovvero gli alunni del terzo anno della scuola superiore. Fra tre anni saranno 1,5 milioni, contro i 270 mila studenti del triennio coinvolti l’anno scorso. Occorrerà la partecipazione di tante aziende, ma c’è un ottimo segnale di interesse reale anche verso l’Ifs“.

Nella piattaforma del Confao sono attive già 124 imprese, mentre altre 806 sono in fase di attivazione. L’istituto “Datini” di Prato, con le imprese partner, ha creato ad esempio un’agenzia viaggi per promuovere il turismo della città, accompagnata da albergo, ristorante e agenzia di comunicazione. L’istituto “Leonardo Da Vinci” di Roma ha creato Vanitas, un’azienda per l’organizzazione di grandi eventi, mettendo in pratica quanto imparato nell’organizzazione di feste rionali ed eventi nazionali nella propria scuola. L’istituto “Tosi” di Busto Arsizio ha invece ideato, e presto metterà in commercio grazie all’impresa partner, “Save the galaxy – eroi in gioco”, un gioco in scatola in cui i giocatori collaborano per sconfiggere catastrofi, naturali e non, in una galassia immaginaria.

Avviso 7 aprile 2016

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Oggetto: Al via corso di formazione e aggiornamento on line di Fisica moderna

Sono aperte le iscrizioni, dallo scorso 4 aprile, al corso di formazione e aggiornamento sui temi di Fisica moderna previsti nelle Indicazioni Nazionali. Il corso, realizzato dal Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre su indicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del progetto nazionale LSOSAlab, è rivolto ai docenti di Matematica e Fisica (classe A-27) e di Fisica (classe A-20) di tutte le regioni di Italia e delle scuole italiane all’estero, sarà erogato in modalità online ed è omologato a 15 CFU (Crediti Formativi Universitari) con rilascio di certificazione universitaria a seguito del superamento di un esame finale.
Il Corso è composto da 6 moduli (Fisica Quantistica, Relatività Ristretta, Ottica Quantistica e Laser, Fisica delle Particelle Elementari, Fisica della Materia Condensata, Astrofisica e Cosmologia). Ogni modulo avrà la durata di cinque settimane.
Le classi virtuali saranno composte da circa 100 allievi ciascuna e saranno seguite da un tutor diverso per ogni modulo. La data di inizio per la prima classe è il 2 maggio. Sono previste edizioni successive con la formazione di nuove classi.
Le iscrizioni devono avvenire tramite l’istituzione scolastica presso la quale i docenti sono in servizio, sia di ruolo che non, utilizzando un form online all’indirizzo http://www.galileivr.it/LSOSA. Ciascuna scuola potrà iscrivere un massimo di 5 docenti per classe. Le iscrizioni saranno registrate in ordine di arrivo e dovranno essere perfezionate con il pagamento di una quota di iscrizione per ogni docente, ad avvenuta accettazione dell’iscrizione che verrà comunicata, tramite e-mail, dal Liceo Scientifico G. Galilei, e comunque prima dell’inizio del corso. Non c’è scadenza per l’iscrizione.
Dettagli sul programma del corso, sui docenti dei singoli moduli e sulle modalità di fruizione e di valutazione in itinere e finale saranno consultabili sul sito http://ls-edu.uniroma3.it/.

Avviso 7 aprile 2016

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Direzione Generale per il Coordinamento, la Promozione e la valorizzazione della Ricerca

Si rende noto che, con Decreto Ministeriale n. 171 del 22 marzo 2016, è stata nominata la Commissione Interministeriale, MIUR-Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che dovrà preselezionare i progetti di ricerca e formazione, per gli anni 2010/2011/2012, a valere sull’art.10 del D.M. 593/2000 “Progetti autonomamente presentati per il riorientamento e recupero di competitività di strutture di ricerca industriale, con connesse attività di formazione del personale di ricerca”.

Il predetto decreto è stato trasmesso all’Ufficio Centrale del Bilancio per i provvedimenti di competenza.

Con successive note, indirizzate ai proponenti, si darà comunicazione dell’avvio dei lavori della Commissione, a seguito della registrazione del decreto.

Il  Dirigente
Dott.ssa Silvia Nardelli