IL 12 MAGGIO SI SCIOPERA CONTRO LA “BUONA SCUOLA”

IL 12 MAGGIO SI SCIOPERA CONTRO LA “BUONA SCUOLA” ,
PER UN ADEGUATO RINNOVO DEL CONTRATTO PER DOCENTI E ATA E PER
LA LIBERTA’ D’INSEGNAMENTO
BOICOTTARE LE PROVE INVALSI È LEGITTIMO

Ancora una volta i lavoratori della scuola sono chiamati
a scegliere tra due scioperi generali del comparto,
quello del 12 maggio, proclamato dall’intero sindacalismo
di base (e a cui ha aderito anche la Gilda) e quello del
20 (o del 23 maggio) indetto dai sindacati complici.
Ancora una volta i sindacati concertativi hanno atteso la
proclamazione dello sciopero dei sindacati di base non
certo per aderirvi (come per esempio ha fatto la Gilda)
ma per dividere il fronte dei lavoratori e tentare così
di indebolire le lotte. Si ripete un copione già visto e
rivisto. Esattamente un anno fa ci sono stati due
scioperi contro la “buona scuola”, uno dei sindacati di
base il 24 aprile 2015 ed un altro dei sindacati complici
il 5 maggio 2015. Gli stessi sindacati che hanno chiamato
i lavoratori a scioperare il 5 maggio (esclusa la Gilda)
hanno poi firmato il Contratto di mobilità che implementa
tutta la “buona scuola” contro cui si era scesi in
piazza. La Cisl, mai sazia del suo servilismo, si
affretta anche ad accorrere in aiuto dei dirigenti
scolastici riproponendo una nota di approfondimento
pubblicata su Dirigenti News del 3 maggio 2013 nella
quale, oltre a fornire i riferimenti normativi che
innalzano tali prove al rango di attività ordinaria della
scuola, si spinge, su questa base, ad “invitare” i
dirigenti scolastici a sostituire il personale in
sciopero con altro disponibile non scioperante in quanto,
“non esistendo un rapporto diretto e biunivoco tra
attività di somministrazione/correzione delle prove e
titolarità della classe”, non può esserci da parte del
dirigente “la messa in atto di comportamento
antisindacale.” La Cisl sembra ignorare completamente
la sentenza n° 16718/12 del 17/10/2012 del Tribunale
Civile di Rom a Sez.
Lavoro che ha condannato due
dirigenti scolastici di Roma poiché, a seguito della
proclamazione dello sciopero di un sindacato contro
l’effettuazione di tali prove, hanno compiuto un’azione
antisindacale sostituendo i docenti scioperanti con
altri per consentire lo svolgimento delle prove INVALSI.
Per legittimare la sua interpretazione forzata della
norma, la Cisl mette sullo stesso piano la validità delle
prove, sancita dalla legge, con le modalità esecutive di
un diritto, quello di sciopero, sancito ugualmente dalla
legge.
La legge sulla Buona Scuola va fermata, non emendata! Va
contrastata la tendenza a valutare attraverso quiz
standardizzati e omologanti, espressione di una visione
aziendalistica e antidemocratica della scuola! Vanno
respinte tutte le pretese valutative portate avanti da
quei governanti e dirigenti che predicano “valutazione e
merito” e poi indicono un concorso senza commissari,
senza griglie di valutazione chiare e corrette, senza
quesiti trasparenti. Non possiamo accettare concorsi che
escludono decine di migliaia di precari storici dalle
assunzioni.
Il 4 e il 5 maggio SCIOPERO DI MANSIONE delle attività
funzionali connesse alle prove Invalsi nella scuola
primaria e secondaria di I grado.
Il 12 maggio SCIOPERO GENERALE dell’intera giornata di
tutto il personale, docente e ATA, di tutte le
istituzioni scolastiche.
SCIOPERO BREVE delle attività funzionali connesse alla
correzione dei test.

La scuola in sciopero il 4, 5 e 12 maggio

Si ripete nelle scuole l’assurdo rito Invalsi. Il 4 e 5 maggio sciopero dei docenti delle elementari per boicottare i quiz. Ricordiamo ai presidi e alla Cisl che sostituire i docenti in sciopero è azione antisindacale illegale e che i responsabili verranno denunciati.
Il 12 maggio sciopero generale della scuola contro la legge 107, i quiz Invalsi e in difesa dei precari, con manifestazioni provinciali (a Roma, MIUR, V.le Trastevere, ore 10). Cgil, Cisl, Uil e Snals respingono il nostro invito a non dividere la categoria e piazzano uno sciopero 8 giorni dopo il nostro
Il 4 e 5 maggio (elementari) e il 12 maggio (superiori) si rinnoverà il rito insensato dei quiz Invalsi, contro il quale elevata è l’opposizione dei lavoratori/trici della scuola, degli studenti e dei genitori. Mentre prosegue la resistenza all’applicazione della legge 107, il cui indirizzo nefasto è oramai palese, verso una scuola gerarchizzata guidata da presidi-padroni e con docenti ridotti a subordinati “tuttofare”, risalta il ruolo centrale in essa degli indovinelli per la “valutazione” di docenti, studenti e scuole e per i finanziamenti. E’ dunque cruciale che l’opposizione ai quiz e il loro boicottaggio si manifestino ampiamente, grazie al contributo congiunto dei lavoratori/trici della scuola, degli studenti, dei genitori. Abbiamo a tal fine convocato lo sciopero dei docenti (in Sardegna anche degli ATA) della scuola primaria il 4 e il 5 (ognuno/a sceglierà il giorno più efficace per il boicottaggio) nonché per il 12 lo sciopero generale della scuola, con manifestazioni nelle principali città (a Roma, MIUR, V.Le Trastevere, ore 10).  Lo sciopero del 12 maggio è convocato anche da Gilda e Unicobas. Nelle tre giornate, tenendo conto anche dell’espulsione di tanti precari, dell’indegno trattamento riservato agli ATA e ai neo-assunti nell’“organico funzionale” e del blocco salariale da 7 anni, oltre ad esigere la cancellazione dei quiz Invalsi per “valutare” docenti, studenti e scuole, sciopereremo contro la 107, il premio di “merito”, la chiamata diretta da parte del preside per incarichi solo triennali, l’obbligo di alternanza scuola-lavoro di 200 ore nei licei e di 400 nei tecnico-professionali, l’accordo sulla Mobilità, che colpisce in particolare gli insegnanti della “fase C”. E chiederemo un significativo aumento salariale per docenti ed ATA, l’assunzione di tutti i precari/e abilitati o con 360 giorni di docenza, l’aumento del numero dei collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e  tecnici, lo sblocco immediato delle immissioni in ruolo per tutti i profili ATA.
Poichè si stanno estendendo le manovre dei presidi per ridurre l’effetto dello sciopero, assegnando i quiz ad insegnanti “fedeli” o proponendosi di sostituire gli scioperanti, e visto che addirittura la Cisl cerca di convincere i presidi che sia in loro potere effettuare tali sostituzioni, ricordiamo che, essendo al contrario un’azione antisindacale illegale, non sarebbe certo la Cisl ad risponderne legalmente ma i singoli presidi che la commettessero, nei cui confronti saremmo obbligati a procedere in tribunale. Infine, dobbiamo prendere atto che Cgil, Cisl, Uil e Snals, dopo aver rifiutato ogni proposta di mobilitazione unitaria per otto mesi, firmando anche il pessimo accordo sulla Mobilità, hanno respinto il nostro invito a scioperare insieme il 12 maggio e hanno piazzato un altro sciopero dopo soli 8 giorni dal nostro, dividendo la categoria che avrebbe potuto protestare unita, come il 5 maggio dello scorso anno. Sorprende negativamente in particolare la scelta della FLC Cgil, con la quale pure stiamo raccogliendo le firme per cancellare i peggiori provvedimenti della 107, in una campagna referendaria che riguarda, oltre ai 4 quesiti-scuola, anche due contro gli inceneritori e le trivelle petrolifere, nonché una Petizione in difesa dell’acqua pubblica: campagna che avrà un particolare impulso nelle giornate di preparazione e di effettuazione dei nostri scioperi.

Piero Bernocchi

portavoce nazionale COBAS

#SistemaITS

#SistemaITS al via la nuova campagna di orientamento
sugli Istituti Tecnici Superiori
Un sito, video, una App per scoprire tutta l’offerta formativa

Una App, un sito e un profilo social dedicati, video esplicativi. Al via da oggi la nuova campagna di orientamento e informazione sugli ITS, gli Istituti Tecnici Superiori, le scuole di specializzazione tecnica nate per offrire ai ragazzi percorsi post diploma utili per inserirsi in modo qualificato nel mondo del lavoro.

L’iniziativa è stata presentata presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dal Sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi.

La campagna di comunicazione “Sistema ITS” è stata pensata per i ragazzi e realizzata per far conoscere l’offerta formativa di questi Istituti distribuiti in tutta Italia. Un progetto “tascabile”, a portata di mano, che sfrutta i canali social, le App e un portale web dedicato per arrivare con semplicità a studenti e genitori.

“Sistema ITS segna un passo fondamentale e decisivo verso l’orientamento dei nostri giovani – ha spiegato il Sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi – Un orientamento che tiene conto dei processi di trasformazione sociale ed economica e delle esigenze del mondo del lavoro e delle professioni di tecnici altamente specializzati”. “Dopo il diploma – ha aggiunto Toccafondi – la formazione terziaria professionalizzante serve, e tanto. Serve ai ragazzi e serve al sistema produttivo italiano. Gli ITS funzionano perché il 50 per cento delle docenze è svolto dal mondo del lavoro e almeno il 30 per cento delle ore è svolto in tirocinio attivo dentro le aziende: un’opportunità per i giovani che vogliono formarsi all’interno delle aree tecnologiche più strategiche del mercato del lavoro e acquisire competenze tecniche e trasversali. Una risorsa – ha concluso il Sottosegretario – per il nostro Paese, per incrementare le opportunità di scelta e diminuire il tasso di abbandono e innalzare l’occupabilità”.

Gli ITS sono percorsi di specializzazione tecnica post diploma creati per quelle aree tecnologiche considerate prioritarie per lo sviluppo economico e la competitività del Paese: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie per il Made in Italy, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – turismo, tecnologie dell’informazione e della comunicazione. I corsi hanno una durata che va dai 4 ai 6 semestri e al termine rilasciano il Diploma di “Tecnico Superiore”. Possono accedervi i giovani e gli adulti in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore e coloro in possesso di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale e che abbiano frequentato un corso integrativo di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS).

Il piano di comunicazione è stato realizzato dall’Istituto Tecnico Superiore Angelo Rizzoli di Milano.

Il sito web: http://www.sistemaits.it/its-pocket-pack.php

Alunni con disabilità delle paritarie

Alunni con disabilità delle paritarie: un primo passo degno di attenzione, ma è necessario arrivare alla copertura totale del costo per il sostegno

L’emendamento presentato dal Governo, che assegna 12,2 milioni di euro per il sostegno alla disabilità nelle paritarie, corrispondenti a circa 1.000 euro ad alunno a decorrere dal 2017, rappresenta finalmente un piccolo segnale di attenzione nei confronti degli oltre 12mila alunni con disabilità presenti nelle scuole paritarie, delle loro famiglie e degli istituti che li accolgono.

Analogamente a quanto accaduto con le detrazioni, è evidente che la cifra resa disponibile non rappresenta una riposta adeguata al bisogno e non permette neanche lontanamente alle scuole paritarie di affrontare il costo di un insegnante di sostegno.

Tuttavia, nell’ottica di una politica dei piccoli passi, le scriventi associazioni registrano come positivo il fatto che sia iniziato ad affrontare questo problema così delicato e urgente.

Auspicano, altresì, che tutto ciò si collochi nel contesto di una strategia complessiva che, anno per anno, porti ad incrementare le risorse disponibili a favore di una reale libertà di scelta educativa, sino alla copertura totale del costo per il docente di sostegno.

Milano, 03 maggio 2016

Le associazioni nazionali:

Agesc
CdO Opere Educative
Fidae
Fism

Prove INVALSI: è tempo di cambiare pagina!

Ci risiamo: questa settimana saranno somministrate le prove INVALSI per la rilevazione annuale degli apprendimenti. Le prove giungono dopo un anno denso di avvenimenti. Innanzitutto ricordiamo che nel maggio 2015 la partecipazione alle prove è stata più bassa degli anni passati, tanto che in alcune regioni, soprattutto per la secondaria di II grado, i dati appaiono, di fatto, poco attendibili. Nel mese di luglio è stata approvata la legge 107/15 che accentua il carattere burocratico, sanzionatorio e sostanzialmente autoritario dell’intero sistema nazionale di valutazione. Nel mese di novembre sono stati pubblicati i Rapporti di autovalutazione (RAV) sul portale “Scuola in chiaro”. In quell’occasione abbiamo denunciato la scelta del MIUR di orientare il sistema di valutazione verso una deriva classificatoria attraverso l’utilizzo  discrezionale dei risultati. In particolare la pubblicazione dei dati delle classi sottoposte alle annuali rilevazioni consentiva di risalire ai nomi dei singoli docenti di italiano o matematica che operavano nelle classi interessate dalle rilevazioni e, quindi, di trarre indebite valutazioni sul loro operato. Contro questo comportamento irresponsabile abbiamo presentato ricorso al garante della privacy. Le critiche a livello internazionale sull’utilità e sull’utilizzo delle prove standardizzate sono sempre più forti, sia in campo scientifico che politico. Basti pensare alla netta presa di posizione sull’argomento del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama nell’ottobre 2015.

Anche alla luce di questi avvenimenti, chiediamo di:
superare il carattere censuario delle prove INVALSI previste all’interno del percorso scolastico. In questo senso la sospensione delle loro somministrazione per un arco di tempo predeterminato, appare, in questa fase, la soluzione più efficace
eliminare la prova nazionale all’interno degli esami di stato al termine del primo ciclo
bloccare il percorso che sta conducendo inesorabilmente l’INVALSI a diventare un mero “testificio” e di orientarne la mission verso la ricerca e la messa in campo di processi e pratiche valutative in collaborazione con le istituzioni del sistema educativo nazionale.
È tempo, dunque, di cambiare pagina!

Maturità, il Miur pubblica l’esempio della seconda prova di matematica per i licei scientifici

da Il Sole 24 Ore

Maturità, il Miur pubblica l’esempio della seconda prova di matematica per i licei scientifici

Il ministero dell’Istruzione implementa l’archivio delle tracce messe a disposizione in vista degli esami di Stato 2016. Confermando l’anticipazione fatta il 27 aprile quando sono stati resi noti alcuni esempi di prova riguardanti l’istruzione professionale e l’istruzione tecnica, ha pubblicato venerdì l’esempio di seconda prova scritta di matematica per i licei scientifici.

La prova di matematica
Il nuovo esempio di prova di matematica contiene due problemi e 5 quesiti del questionario che il candidato è tenuto a risolvere (alla maturità vera e propria il tempo necessario è di 6 ore).

Pronto l’elenco degli enti accreditati per valorizzare le eccellenze

da Il Sole 24 Ore

Pronto l’elenco degli enti accreditati per valorizzare le eccellenze

Il Miur pubblica l’elenco dei soggetti esterni accreditati al fine di collaborare con l’Amministrazione scolastica per promuovere e realizzare procedure di confronto e di competizione, nazionali e internazionali, nonché olimpiadi e certamina, concernenti la valorizzazione delle eccellenze degli studenti delle superiori, statali e paritarie.

Il ministero fornisce tutti i nominativi per fornire informazione alle scuole, ai docenti, agli studenti e ai loro genitori sui soggetti esterni che organizzano iniziative di valorizzazione delle eccellenze.

Merito docenti, tutte le schede si compilano entro il 31 agosto

da La Tecnica della Scuola

Merito docenti, tutte le schede si compilano entro il 31 agosto

Con la nota 4370 del 20 aprile 2016 il Miur aveva illustrato le fasi del monitoraggio, partito il 26 aprile, riguardante alcuni passaggi essenziali del percorso relativo alla valorizzazione del merito del personale docente.

In particolare, la nota ha previsto due fasi:

  • dal 26 aprile al 1° maggio compilazione di due schede, una riguardante la composizione del Comitato di valutazione, l’altra la definizione dei criteri per la valorizzazione del merito;
  • dal 20 giugno al 31 agosto compilazione della terza scheda sull’utilizzo del bonus.

In merito alla prima scadenza del 6 maggio i Sindacati, con lettera unitaria, hanno chiesto lo spostamento di tale termine.

Considerata la richiesta e date le sollecitazioni delle scuole, il Miur, con nota 4242 del 27 aprile ha chiarito che l’indicazione di chiusura delle schede di rilevazione per il 6 maggio è riferita in modo esplicito alla prima tappa del monitoraggio e non definisce, in alcun modo, la data ultima per la definizione dei criteri per la valorizzazione del merito che spetta alle scelte autonome dei Comitati i valutazione.

Comunque, per agevolare il lavoro dei Comitati di valutazione in questo primo anno di lavoro, il Miur ha deciso di rimodulare il monitoraggio, prevedendo che le prime due schede (composizione del Comitato e definizione dei criteri) resteranno regolarmente aperte e ogni dirigente scolastico le compilerà nel momento in cui avrà a disposizione i dati richiesti. La prima rilevazione avverrà comunque il 6 maggio, mentre le successive avranno cadenza settimanale, fino alla conclusione definiva del monitoraggio, che è prevista per il 31 agosto.

In sostanza, la rilevazione sarà continua e i Dirigenti potranno entrare nel monitoraggio secondo la tempistica che riterranno più corrispondente al lavoro che stanno attuando con i Comitati di valutazione.

Scioperi dal 4 al 20 maggio: facciamo il punto

da La Tecnica della Scuola

Scioperi dal 4 al 20 maggio: facciamo il punto

A questo punto sta diventando difficile districarsi nelle proclamazioni di sciopero di qui fino al 20 maggio.
Per ora, intanto, all’infanzia e alla primaria c’è lo sciopero del 4 e 5 maggio proclamato da mesi dai Cobas, in concomitanza con la somministrazione delle prove Invalsi; per gli stessi due giorni SGB e USB propongono invece uno sciopero “di mansione” che prevede una decurtazione dello stipendio solo per il tempo relativo alla somministrazione dei test.
Per il 12 maggio è proclamato uno sciopero generale di tutto il comparto da parte di Cobas, Unicobas, Gilda e diversi altri sindacati di base (Cub, Usb, ecc..).

Sindacati confederali e Snals avevano annunciato lo sciopero per il 23 ma poi hanno deciso di anticiparlo al 20. La versione ufficiale è che si sia voluto evitare lo sciopero proprio nel giorno in cui si ricorda la strage di Capaci, ma forse c’è una spiegazione più precisa: a seguito di un accordo sottoscritto già da tempo fra sindacati, prefetto e Comune di Roma per tutto il periodo del Giubileo, nella capitale manifestazioni e cortei sono soggetti a limitazioni. E proprio per questo il 23 non sarebbe stato possibile organizzare una manifestazione collegata allo sciopero.
Lo sciopero è stato così anticipato al 20, con il risultato che i tempi per prepararlo saranno davvero ridotti.
“E’ del tutto evidente – sottolinea Stefano d’Errico, segretario nazionale Unicobas – che l’obiettivo dei 4 sindacati non è quello di bloccare le scuole, ma semplicemente quello di confondere le idee a docenti e Ata creando una vera e propria azione di disturbo nei confronti del nostro sciopero del 12 maggio. A questo proposito è invece da apprezzare la decisione della Gilda di essere rimasta ferma sulla data del 12 già decisa in precedenza”.
D’Errico fa anche un riferimento storico: “A distanza di molti anni Cobas, Gilda e Unicobas si ritrovano di nuovo insieme; nel febbraio del 2000 ci fu lo sciopero contro il concorsone di Berlinguer, a seguito del quale il ministro di allora fu costretto a dimettersi. Noi confidiamo nei ricorsi della storia”.
Intanto in rete circolano notizie curiose in merito alle modalità dello sciopero dei giorni 4, 5 e 12 quando i docenti dovranno somministrare le prove Invalsi: c’è chi si chiede se i docenti individuati dal ds con ordine di servizio per la somministrazione dei test possano o meno aderire allo sciopero.
La risposta è ovvia e banale: chi aderisce allo sciopero non è tenuto a presentarsi a scuola e quindi non dovrà somministrare nulla.

Definizione degli organici per il triennio 2016-2019

da La Tecnica della Scuola

Definizione degli organici per il triennio 2016-2019

Con la nota 11729 del 29 aprile 2016 il Miur ha trasmesso le tabelle di ripartizione dei posti alle diverse regioni allegate allo schema di Decreto Interministeriale concernente la predisposizione degli organici per il prossimo triennio 2016-2019, così come previsto dalla legge 107/2015.

Le tabelle prevedono una ripartizione suddivisa per i diversi gradi di scuola relativamente ai 601.126posti comuni e a 48.812del potenziamento, oltre alla ripartizione complessiva dei posti di sostegno (96.480 posti in totale, comprensivi della quota aggiuntiva).

Per la determinazione dell’organico triennale dell’autonomia, la quantificazione e la ripartizione, tra le Regioni, delle dotazioni di diritto dei diversi ordini e gradi di istruzione è stata effettuata tenendo conto del numero degli alunni risultanti dall’organico di fatto dell’anno scolastico 2015/2016, dell’entità della popolazione scolastica riferita al periodo 2016/2019 rilevata dall’anagrafe degli alunni, dell’andamento delle serie storiche della scolarità degli ultimi anni.

L’organico di potenziamento dell’offerta formativa è determinato in base alla tabella allegata alla legge 107/15 e alla previsione del fabbisogno delle istituzioni scolastiche sulla scorta di quanto già individuato nel corso dell’anno scolastico 2015/16.

L’organico di sostegno è stato definito nel limite del D.L. 104/13 convertito con modificazioni dalla legge 128/13 e dei posti assegnati ulteriormente dalla Tabella l allegata alla legge 107/15.

Con riferimento al potenziamento dell’offerta formativa, gli USR dovranno vagliare le richieste delle scuole, tenendo conto che l’individuazione delle discipline di insegnamento e delle relative classi di concorso a suo tempo effettuata in vista delle immissioni in ruolo dell’ultima fase del piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 107/15, pur non costituendo un vincolo per la definizione del futuro fabbisogno del potenziamento, rappresenta comunque un dato di cui tener conto a livello regionale per evitare situazioni di eccessivo squilibrio nelle disponibilità totali delle singole aree disciplinari.

Pertanto, il Miur ritiene operabile una ridistribuzione dell’organico, che verrà gestito direttamente dagli uffici scolastici regionali tramite le proprie diramazioni territoriali, tra le diverse istituzioni scolastiche autonome.

Inoltre, sarà necessario considerare, preliminarmente alle richieste di attivazione da parte delle istituzioni scolastiche, le situazioni di esubero non riassorbibili nell’ordinario sviluppo degli organici di diritto delle singole autonomie, consentendo, nei limiti del possibile, la permanenza dei docenti soprannumerari nelle scuole di titolarità.

I posti del potenziamento possono essere utilizzati, nella scuola secondaria, per completare singoli spezzoni abbinabili della medesima classe di concorso presenti della stessa autonomia scolastica.

Nell’ambito del potenziamento dell’offerta formativa il Miur ribadisce che non sono previste sostituzioni, ad eccezione, per le ore strettamente necessarie e solo in caso di assenze superiori a dieci giorni, delle situazioni di sdoppiamento di classi o di singoli insegnamenti e delle attività di carattere curriculare previste dal Piano dell’Offerta Formativa Triennale.

“Sulla scuola abbiamo sbagliato qualcosa, ma il record delle assunzioni è nostro”

da La Tecnica della Scuola

“Sulla scuola abbiamo sbagliato qualcosa, ma il record delle assunzioni è nostro”

Il premier Renzi torna ad ammettere che il Governo su riforma e forse anche “concorsone” poteva fare meglio. Però il super-piano d’assunzioni è indiscutibile.

Parlando dal palco del teatro Niccolini a Firenze, lunedì 2 maggio, il presidente del Consiglio dice: “sulla scuola avremo anche sbagliato qualcosa ma abbiamo assunto 100 mila insegnanti”.

Quindi, dopo aver fatto intendere che qualcosa non è andato come preventivato (senza però entrare nel dettaglio), Renzi ha tenuto a dire che nonostante le critiche e le contestazioni, che pure ci sono state e ci sono, “mai nessun governo aveva investito tanto” nell’istruzione.

Ora, il concetto che intende proprorre il premier sembra il seguente: tutti sbagliano, anche il Governo. Il problema, aggiungiamo noi, è che gli errori erano stati ampiamente preventivati e segnalati direttamente dai lavoratori e da chi li rappresenta. E non solo. Non a caso, in massa un anno fa sindacati, docenti, Ata, studenti e famiglie scesero in piazza per opporsi alla riforma.

L’aspetto da rimarcare è che Renzi dopo aver ammesso gli errori sulla scuola, sembra anche volerli “sanare”. Come? Con le 100mila – reali circa 87mila – immissioni in ruolo compiute nello stesso anno. Un record, è vero. Che però non può cancellare il resto. Ad iniziare dalle procedure con le quali sono state realizzate quelle assunzioni, con l’allora personale precario o vincitore di concorso con maggior esperienza e punteggio spedito lontano (fase B delle assunzioni della Buona Scuola). E gli ultimi in graduatoria, invece, assunti sotto casa (o comunque in provincia) grazie al ‘potenziamento’.

Sempre dallo stesso palco toscano, Renzi ha detto di aver “bisogno di 10mila comitati in tutta Italia”, lanciando in tal modo la campagna per il referendum sulle riforme di metà ottobre.

“Il 15 maggio pubblicheremo il modo con cui fare questi comitati, ci saranno mesi e mesi di iniziative in tutta Italia, andremo casa per casa a discutere della riforma”, ha spiegato il premier.

“I comitati saranno da 10 fino a 50 persone, delle strutture che ricordano i comitati per le primarie -ha proseguito-. Chiedo a ciascuno, sul lavoro, a scuola, alle università, tra gli amici, fuori

dai partiti e anche dentro partiti di unire 5-6-10-15 persone, studiare la riforma e poi mettere tutti di fronte a un bivio tra l’Italia che dice sì al futuro e l’Italia che no e solo no”.

Del referendum delle riforme, quindi, si parlerà anche nelle scuole. La domanda è d’obbligo: stavolta si darà ascolto al pensiero espresso dagli insegnanti e dai lavoratori degli istituti scolastici?

Nessun rischio caos. Il concorso procede: parola di ministra

da La Tecnica della Scuola

Nessun rischio caos. Il concorso procede: parola di ministra

La ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, a margine della presentazione del piano nazionale per la ricerca, commentando l’ordinanza del Consiglio di Stato che, con diverse ordinanze, ha ammesso con riserva alle prove del concorso della scuola tre docenti privi di abilitazione, ha confermato che il concorso procede normalmente.

Si tratta di tre casi che, secondo quanto paventato da alcuni sindacati, potrebbero moltiplicarsi andando ad allargare di parecchie migliaia la platea dei candidati ai fatidici 63mila posti.

“L’unico dato di fatto per le molte, pur legittime considerazioni, è un’ordinanza cautelare emanata dal Consiglio di Stato che riguarda tre o quattro persone e noi chiaramente l’abbiamo rispettata. Il concorso sta andando avanti, oggi c’è la prova di italiano”.

Secondo Giannini nonostante queste ordinanze del Consiglio di Stato non si arriverà al caos: “francamente mi sembra che tutto stia procedendo”, ha detto, spiegando che il concorsone sta procedendo secondo programma. Giannini ha anche ricordato quando “l’anno scorso, quando eravamo con un piano assunzionale” e tutti dicevano che “non ce l’avremmo fatta e sarebbe stato impossibile. Siamo arrivati il primo di settembre con l’assunzione di più di 90mila docenti, mettendo insieme tutte le fasi”.

Quanto allo sciopero proclamato per l’intera giornata e per tutto il personale della scuola dai sindacati per il 23 maggio, e oggi anticipato al 20 maggio, Giannini ha detto: “va chiesto a chi lo ha proclamato e spero che riguardi il contratto, perché scioperare sul concorso …”

Giannini, i ricorsi riguardano tre o quattro persone

da tuttoscuola.com

Giannini, i ricorsi riguardano tre o quattro persone

I ricorsi presentati contro l’esclusione dei non abilitati rischiano di creare il caos per il concorsone della scuola in corso in questi giorni? “L’unico dato di fatto è un’ordinanza cautelare, emanata dal Consiglio di Stato, che riguarda tre o quattro persone. Ci fermiamo li’“. Così ha risposto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, parlando con i cronisti a margine della presentazione del piano nazionale della ricerca, al dicastero di viale Trastevere.

Giannini ha aggiunto: “Il concorso sta andando avanti, oggi c’è la prova di Italiano. Noi procediamo così come abbiamo fatto l’anno scorso, quando ci dicevano che il piano di assunzioni non sarebbe mai stato fatto nei tempi previsti perchè c’era agosto di mezzo, invece il primo settembre era tutto pronto“.

Gilda, l’anno di formazione non va ripetuto

da tuttoscuola.com

Gilda, l’anno di formazione non va ripetuto
Il tribunale di Avellino accoglie il ricorso di una docente che aveva ottenuto il passaggio di ruolo

‘La lunga battaglia che stiamo portando avanti da mesi sul periodo di formazione e prova sta dando i primi risultati positivi come dimostra la sentenza con cui il tribunale di Avellino ha accolto il ricorso di una docente che aveva ottenuto il passaggio di ruolo, disponendo che non venga sottoposta a un nuovo periodo di formazione. Si tratta di un pronunciamento importante perché stabilisce la non retroattività del decreto ministeriale 850 del 27/10/2015 applicativo della legge 107/2015”. A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.

A gennaio, insieme con gli altri sindacati rappresentativi della scuola, abbiamo notificato il ricorso contro il provvedimento del Miur contestando che tra i destinatari ci siano anche gli insegnanti che hanno ottenuto il passaggio di ruolo, cioè docenti già titolari di contratto a tempo indeterminato e che, dunque, hanno già effettuato l’anno di prova e formazione al momento dell’immissione in ruolo. Tra l’altro – sottolinea il sindacalista – il Miur, con la nota 3699 del 29/2/2008, aveva precisato chiaramente che l’anno di formazione va effettuato una sola volta nel corso della carriera”.

A questo punto, chiediamo al ministero di modificare con urgenza la circolare applicativa del decreto, abolendo l’obbligo del periodo di formazione e prova per chi lo ha già sostenuto. Intanto, per tutti i docenti che sono stati finora obbligati dagli Usr e dai dirigenti scolastici a effettuare ore di formazione – conclude il coordinatore nazionale della Gilda -, si apre la possibilità di chiedere all’Amministrazione il risarcimento del danno”.

Anticipato a venerdì 20 maggio lo sciopero della scuola

da tuttoscuola.com

Anticipato a venerdì 20 maggio lo sciopero della scuola
Decisa da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal la modifica della precedente data

È stato anticipato al 20 maggio lo sciopero annunciato nel corso della manifestazione del 28 aprile in piazza Montecitorio e che coinvolgerà, per l’intera giornata, tutto il personale della scuola (docenti, personale ATA e dirigenti).

Lo hanno deciso questa mattina i segretari di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal.

La scelta ha tenuto conto che il 23 maggio si ricorderà in tutta Italia la strage di Capaci e che saranno numerose le iniziative di commemorazione promosse nelle scuole. Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso 24 anni fa, nei giorni scorsi, ha ringraziato i sindacati per la scelta di modificare la data dello sciopero in relazione alle manifestazioni in ricordo della strage di Capaci.

Lo sciopero, spiegano i sindacati, è stato indetto per il mancato avvio delle trattative per il rinnovo del contratto e le numerose emergenze del settore, soprattutto quelle legate all’applicazione della legge 107/15.

Le motivazioni dello sciopero saranno illustrate in una conferenza stampa che i sindacati convocheranno nei prossimi giorni.