Scoperte le cause genetiche della sclerosi multipla

Agenzia ANSA del 03-06-2016

Scoperte le cause genetiche della sclerosi multipla

Individuata la prima mutazione genetica responsabile della sclerosi multipla: dopo anni di ricerche arriva la prima prova concreta sul legame fra le alterazioni del Dna e la comparsa della malattia. Il risultato apre la strada alla ricerca su farmaci capaci di agire non piu’ solo sui sintomi, ma sulle cause, in particolare sul gene stesso o neutralizzando la mutazione. Pubblicata sulla rivista Neuron, la ricerca apre anche alla possibilita’ di una diagnosi precoce della malattia basata sui dati genetici, in modo da iniziare la terapie prima della comparsa dei sintomi.

La mutazione e’ stata scoperta dal gruppo dell’universita’ canadese della British Columbia coordinato da Carles Vilarino-Guell. I ricercatori l’hanno individuata in due famiglie canadesi nelle quali era stata diagnosticata una forma molto aggressiva della malattia. Finora si riteneva che fra il 10% e il 15% delle forme di sclerosi multipla avesse una componente ereditaria, ma finora gli studi di genetica erano riusciti a trovare solo un legame debole tra alcune mutazioni e il rischio di ammalarsi. Questa e’ la prima volta che si trova un legame sicuro tra una mutazione genetica e la malattia, visto che chi e’ portatore di tale variante ha il 70% di possibilita’ di sviluppare la sclerosi nella sua forma piu’ forte.

Aver individuato questa variante, nel gene NR1H3, ha pero’ delle implicazioni per tutti i malati di sclerosi multipla in generale. Anche se solo un malato su 1.000 ha questa mutazione, infatti, la scoperta mostra il percorso biologico che porta alle forme piu’ aggressive della malattia (circa il 15%), e puo’ aiutare a capire meglio la forma di sclerosi multipla piu’ comune, detta recidivante-remittente, dove si alternano episodi acuti a periodi di benessere.

Licei Musicali e Coreutici: no al rinvio della mobilità. Pronte le diffide

Licei Musicali e Coreutici: Anief dice no al rinvio della mobilità. Pronte le diffide

Ancora un rinvio per i docenti di musica che da anni insegnano presso le sezioni attivate in Italia nei licei coreutici e musicali. L’Anief non tollererà questa ennesima situazione kafkiana subita dai docenti che sono attualmente in servizio presso i licei musicali e coreutici e che, ancora una volta, sono discriminati rispetto ai colleghi delle altre materie.

Social, verde e connessa: la scuola del futuro disegnata dagli studenti

da La Stampa

Social, verde e connessa: la scuola del futuro disegnata dagli studenti

Al ministero la prima gara di idee sull’edilizia degli istituti. Premiati i progetti migliori, riceveranno 35.000 euro
flavia amabile

roma

Le idee per le nuove scuole arriveranno anche dagli studenti. Sono stati loro ad immaginare come dovrebbero essere gli istituti del futuro in due giorni di progettazione che si sono tenuti al Miur e si sono conclusi con la proclamazione dei primi tre vincitori. Le loro idee hanno alta probabilità di entrare nella progettazione delle scuole di domani. È il primo Hackathon sull’edilizia scolastica organizzato dal ministero in collaborazione con l’Indire e coinvolge gli studenti delle scuole beneficiarie del finanziamento #ScuoleInnovative, il bando per la costruzione di 52 nuovi istituti scolastici sostenibili.

In realtà le competizioni sono state due. Le scuole del primo ciclo sono state impegnate nelle loro sedi a elaborare proposte sulla loro idea di scuola innovativa. Ogni istituto ha scelto i due elaborati migliori fra disegni, temi, racconti, fotografie, videoclip e qualsiasi altra modalità. Le migliori 5 proposte riceveranno un premio di 35.000 euro, che sarà destinato alla realizzazione di laboratori all’interno della nuova scuola.

Per quanto riguarda il secondo ciclo d’istruzione, ogni scuola ha inviato all’Hackathon di Roma quattro studenti che sono stati suddivisi in gruppi di lavoro misti, composti da ragazzi di scuole diverse. Ai gruppi è stata assegnata una «sfida progettuale» sul tema dell’edilizia scolastica innovativa: dall’ideazione di nuovi spazi comuni di apprendimento (laboratori, palestre, bacheche, atrii, cortile, auditorium) all’individuazione delle nuove dotazioni per le scuole del futuro.

Al termine delle attività di co-progettazione, ogni gruppo ha presentato la propria proposta ad una Commissione di valutazione, che ha scelto il gruppo di lavoro vincitore. La Gli istituti di appartenenza di tutti i ragazzi inseriti nella squadra vincitrice riceveranno un premio di 35mila euro ciascuno da usare per la scuola. «Idee chiare e originali, progetti definiti e precisi – ha commentato il sottosegretario Davide Faraone – Sono rimasto impressionato dalla capacità di visione oltre le cose dei ragazzi e dalla loro voglia di collaborare tutti insieme».

SPAZI COMUNI PER DARE VITA A UNA COMUNITA’ DI IDEE

Il progetto «L’unione fa la scuola» ha vinto il primo premio. Prevede che si utilizzino spazi comuni all’interno delle scuole senza stravolgere l’interno e senza l’uso di spazi esterni o la costruzione di nuove strutture.

Il progetto prevede la creazione di bacheche fisiche e solide per condividere pensieri, sensazioni, idee da sviluppare insieme. Il tutto infatti deve avvenire in spazi comuni dove avviene in genere il passaggio di studenti, professori e anche persone esterne in modo da coinvolgerle nelle idee poste nelle bacheche, integrarle, modificarle, dando il loro contributo.

Da un certo punto di vista è lo stesso principio che anima Facebook, il senso della socialità, della condivisione e dello spazio comune dove si sceglie di pubblicare qualcosa e lasciare che tutti possano commentare o aggiungere qualcosa.

Secondo gli studenti l’obiettivo del progetto è la creazione di un ponte tra conoscenze astratte e quelle della vita reale. È il loro modo per adeguare la velocità della scuola che secondo i ragazzi è troppo lenta rispetto al ritmo infinitamente più rapido che invece ha la vita esterna.

UN CAMPUS ALL’AMERICANA GESTITO DA UN SITO WEB

Il progetto Eit school ha vinto il secondo premio. Si sviluppa partendo da una piattaforma e un sito web che hanno l’obiettivo di raccontare una visione di scuola basata sulla realizzazione di campus all’italiana e sull’uso diverso di spazi che già esistono all’interno delle scuole o anche all’esterno senza quindi prevedere la creazione di nuove strutture nel rispetto della logica di non inquinare e di evitare sprechi .

Il progetto infatti prevede una mappatura sperimentale di tutti gli spazi da usare, in particolare degli spazi dismessi e abbandonati che si trovano in aree non troppo lontane dalle scuole in modo da restituirli alla collettività una volta superati i problemi amministrativi e burocratici che possono essere presenti in alcuni luoghi.

I campus saranno realizzati sul modello americano ma con una forte connotazione italiana. Nel progetto vengono presentati come alberi che alla radice hanno la cultura del nostro Paese e che fioriscono prevedendo connessioni tra conoscenze umanistiche, scientifiche, gastronomiche attraverso legami con diversi istituti del territorio dove si studiano e si applicano queste materie.

UN’ISOLA ECOLOGICA DENTRO ALL’ISTITUTO

Il progetto «Una scuola volta al riciclo» ha vinto il terzo posto. Prevede la creazione all’interno delle scuole di un centro di raccolta di materiali riciclabili, una vera e propria isola ecologica, da collocare al centro del giardino dell’istituto e utilizzabile anche da persone esterne alla scuola che hanno bisogno di buttare i propri rifiuti. In alcune zone questo servizio andrebbe ad integrare quello che per gli abitanti potrebbe essere un servizio difficile da ottenere.

La raccolta dei rifiuti viene legata al loro studio e soprattutto allo studio di come riciclarli. Lo studio verrà effettuato in laboratori che saranno creati all’interno delle scuole e che dovranno riuscire a insegnare agli studenti come realizzare gli oggetti più vari a partire dalle materie raccolte nell’isola ecologica. La plastica, ad esempio, può essere riutilizzata all’interno della scuola per quei lavori che per mancanza di fondi non si riescono a realizzare nelle aule, nei corridoi, negli spazi comuni di relax.

Diversi sono gli usi possibili anche per il cartone e il legno , in particolare se si tratta di sostituire l’arredamento scolastico danneggiato e di contribuire quindi a rendere più confortevole l’ambiente in cui si va a fare lezione ogni giorno.

Secondo il progetto in condizioni ideali, avendo tutte le autorizzazioni necessarie da parte delle autorità competenti, si stima di riuscire a realizzare il progetto in 3/4 mesi di lavoro.

LA VECCHIA AULA MAGNA DIVENTA POLIFUNZIONALE E A IMPATTO ZERO

«Dinamicità» è il senso di questo progetto che parte da un aspetto finora poco considerato, lo spreco di avere un’aula magna e utilizzarla come in genere avviene nelle scuole.

Secondo gli ideatori del progetto gli svantaggi dell’aula magna poco utilizzabile sono diversi: il fatto che non sia adatta alle esigenze di studenti e professori, oppure il grande dispendio di energia perché significa dover riscaldare in inverno un’aula dalle dimensioni notevoli.

Per ovviare a questi problemi si intende trasformarla in un’aula polifunzionale digitale modificabile, sostenibile e utilizzabile dalla collettività dove ci siano pareti scorrevoli per fornire alla scuola ambienti dinamici e modificabili. E poi tavoli e arredi polifunzionali per adattarli alle diverse esigenze di uso, l’uso della cromoterapia alle pareti che può aver effetti positivi su chi frequenta gli ambienti.

Un aspetto da non trascurare è che l’aula magna così trasformata verrebbe messa a disposizione di chiunque voglia farne uso contribuendo a raccogliere fondi che le scuole potranno usare per progetti o altre spese. L’approvvigionamento energetico viene garantito da un impianto geotermico. Il costo totale del progetto è di 59.500 euro.

 

 

 

“Basta femminicidi: la scuola insegni rispetto di genere ed educazione sentimentale”

da La Tecnica della Scuola

“Basta femminicidi: la scuola insegni rispetto di genere ed educazione sentimentale”

A scuola va insegnato “il rispetto di genere” e “l’educazione sentimentale” per prevenire episodi come quello in cui è stata uccisa Sara.

A sostenerlo è stata il presidente della Camera, Laura Boldrini, parlando ai 600 ragazzi presenti in Aula per la cerimonia del 2 giugno, giorno del 70esimo anniversario della Repubblica.

Riferendosi alla ragazza strangolata e arsa viva dal suo ex fidanzato, Boldrini, al termine del suo discorso, ha voluto soffermarsi su quella “ragazza che non c’è più.

Come voi penso a Sara. Viviamo con lo sgomento che questo racconto non può non lasciarci. Questa giornata celebra i valori di responsabilità e convivenza, insegnati a scuola. Ringrazio per questo gli insegnanti che sono la spina dorsale della nostra società”.

“Vorrei che ci fosse il valore del rispetto di genere, dell’educazione sentimentale. Sarebbe bello se ogni ragazza fosse libera di vivere le proprie scelte senza rischiare la vita, e se non ci fossero più genitori che debbano vivere quello che vivono i genitori di Sara”, ha concluso Boldrini.

Legge 107/15, referendum contro chiamata diretta e bonus docenti: la Cgil raccoglie firme

da La Tecnica della Scuola

Legge 107/15, referendum contro chiamata diretta e bonus docenti: la Cgil raccoglie firme

Firmare i referendum sulla scuola con l’iniziativa “100 piazze per quattro firme”: a chiederlo è la Flc-Cgil, nel giorno del 70mo anniversario della Repubblica.

L’organizzazione sindacale chiede ai cittadini italiani di firmare proprio in occasione del giorno in cui si celebra il settantesimo anniversario del referendum “che ha dato vita alla nostra Repubblica e a quell’Assemblea Costituente che costruì le basi costituzionali per una scuola pubblica laica e plurale, per l’accesso all’istruzione e al sapere come diritto umano universale, per garantire rispetto e dignità, per chiunque lavori nella e per la scuola”.

I quattro quesiti dei quali la Flc chiede l’abrogazione sono relativi “al potere discrezionale dei dirigenti scolastici per la chiamata direttae per l’attribuzione unilaterale di quote di salario ai docenti, al cosiddetto bonus scuola per le private (in palese contraddizione con quanto recita proprio la Costituzione) e all’obbligatorietà delle ore minime di alternanza scuola-lavoro“.

“Sono quattro tra i punti sostanziali e centrali della legge 107 di riforma della scuola, che abbiamo denunciato – riassume il segretario generale, Mimmo Pantaleo – come decisamente appiattita su un’ideologia del comando e della subalternità della scuola alle logiche economiche, mentre ha sacrificato ruolo, funzione e missione della scuola pubblica”.

La Flc, insieme alle diverse associazioni e sindacati promotori dei referendum, è presente in 100 piazze italiane, tra le quali Roma, Milano, Torino, Venezia, Bologna, Ravenna, Firenze, Ancona, Terni, Napoli, Bari, Olbia, Cosenza, Reggio Calabria e Catania. In alcune città, la raccolta delle firme per i quattro referendum coincide con le elezioni amministrative: “quale migliore occasione – dice ancora Pantaleo – per i candidati sindaco per venire ai nostri tavoli a firmare per i nostri referendum?”.

Vale la pena ricordare che sinora tutti i tentativi di raccolta firme contro la Legge 107/2015 non sono ancora pervenuti ad alcun risultato. Ovviamente, il sindacato Confederale spera di invertire la tendenza.

Illegittimo il rifiuto della collaboratrice scolastica ad assistere il disabile

da La Tecnica della Scuola

Illegittimo il rifiuto della collaboratrice scolastica ad assistere il disabile

Situazione di emergenza all’asilo: è necessario cambiare il pannolino a una bimba disabile. Ma le collaboratrici scolastiche oppongono un netto rifiuto, sostenendo che quel compito non è incluso nelle mansioni loro affidate.

Condotta umanamente censurabile, e sanzionabile dalla giustizia: le tre donne sono ritenute condannabili per “rifiuto di atti d’ufficio” e per le “lesioni” riportate dalla bambina. A salvarle, però, è la prescrizione.

Pannolini. Ricostruita in maniera dettagliata la triste vicenda. Tre «collaboratrici scolastiche» si sono «rifiutate di procedere al cambio dei pannolini di una alunna della scuola materna», e questa decisione ha causato delle «piccole lesioni» alla bambina.

Inevitabili le contestazioni alle dipendenti della scuola, che, però, riescono a evitare la condanna grazie alla «prescrizione». A loro carico, comunque, resta l’obbligo di provvedere al «risarcimento dei danni» in favore dei genitori della bimba.

Rifiuto. Secondo il legale delle tre donne, però, i giudici non hanno adeguatamente considerato le «norme contrattuali», da cui è facile trarre l’assenza del «dovere di far fronte alle esigenze igieniche della bambina» poiché «non era stata offerta alcuna disponibilità; non erano stati attribuiti compiti aggiuntivi retribuiti; non vi era stata alcuna formazione in materia» e «mancava sia uno specifico ordine di servizio, sia il conferimento dell’incarico da parte del dirigente scolastico».

Ogni obiezione, però, si rivela inutile. Per i magistrati della Cassazione, difatti, è generica e non accompagnata da prove certe l’affermazione secondo cui «le collaboratrici scolastiche non erano tenute a far fronte alle esigenze igieniche della minore disabile» (sentenza n. 22786 del 30 maggio 2016).

Su questo fronte viene richiamato il ‘contratto collettivo nazionale di lavoro’: in esso si legge che i collaboratori scolastici sono tenuti “a prestare ausilio agli alunni portatori di handicap” anche “nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale”.

Peraltro, in questa vicenda è emerso che «l’intervento» richiesto alle dipendenti della scuola «assumeva carattere di urgenza», trovandosi di fronte a «una situazione di decadimento dello stato igienico di una minore portatrice di disabilità».

Tutto ciò rende evidente la responsabilità delle tre donne per il «rifiuto di atti d’ufficio», rifiuto reso ancora più grave dalle sollecitazioni effettuate dal «dirigente scolastico». E, allo stesso tempo, è indiscutibile che il comportamento delle collaboratrici abbia provocato «lesioni» fisiche alla bambina. (da dirittoegiustizia.it)

Gli studenti disegnano la scuola del futuro

da La Tecnica della Scuola

Gli studenti disegnano la scuola del futuro

Gli studenti hanno immaginato come dovrebbero essere gli istituti del futuro in due giorni di progettazione che si sono tenuti al Miur e si sono conclusi con la proclamazione dei primi tre vincitori. Si tratta del Hackathon sull’edilizia scolastica organizzato dal Miur  in collaborazione con l’Indire e ha  coinvolto gli studenti delle scuole beneficiarie del finanziamento #ScuoleInnovative, il bando per la costruzione di 52 nuovi istituti scolastici sostenibili.

Due le competizioni: le scuole del primo ciclo, le cui migliori 5 proposte riceveranno un premio di 35.000 euro, che sarà destinato alla realizzazione di laboratori all’interno della nuova scuola; e il secondo ciclo d’istruzione: ogni scuola ha inviato all’Hackathon di Roma quattro studenti che sono stati suddivisi in gruppi di lavoro misti, composti da ragazzi di scuole diverse. Ai gruppi è stata assegnata una «sfida progettuale» sul tema dell’edilizia scolastica innovativa

Al termine delle attività di co-progettazione, pubblica La Stampa, ogni gruppo ha presentato la propria proposta ad una Commissione di valutazione, che ha scelto il gruppo di lavoro vincitore. Gli istituti di appartenenza di tutti i ragazzi inseriti nella squadra vincitrice riceveranno un premio di 35mila euro ciascuno da usare per la scuola.

«Idee chiare e originali, progetti definiti e precisi – ha commentato il sottosegretario Davide Faraone – Sono rimasto impressionato dalla capacità di visione oltre le cose dei ragazzi e dalla loro voglia di collaborare tutti insieme»

Il progetto «L’unione fa la scuola», racconta La Stampa,  ha vinto il primo premio. Il progetto prevede la creazione di bacheche fisiche e solide per condividere pensieri, sensazioni, idee da sviluppare insieme. Il tutto infatti deve avvenire in spazi comuni dove avviene in genere il passaggio di studenti, professori e anche persone esterne in modo da coinvolgerle nelle idee poste nelle bacheche, integrarle, modificarle, dando il loro contributo.

Secondo gli studenti l’obiettivo del progetto è la creazione di un ponte tra conoscenze astratte e quelle della vita reale. È il loro modo per adeguare la velocità della scuola che secondo i ragazzi è troppo lenta rispetto al ritmo infinitamente più rapido che invece ha la vita esterna.

Il progetto Eit school ha vinto il secondo premio. Il progetto  prevede una mappatura sperimentale di tutti gli spazi da usare, in particolare degli spazi dismessi e abbandonati che si trovano in aree non troppo lontane dalle scuole in modo da restituirli alla collettività una volta superati i problemi amministrativi e burocratici che possono essere presenti in alcuni luoghi.

Nel progetto vengono presentati come alberi che alla radice hanno la cultura del nostro Paese e che fioriscono prevedendo connessioni tra conoscenze umanistiche, scientifiche, gastronomiche attraverso legami con diversi istituti del territorio dove si studiano e si applicano queste materie.

Il progetto «Una scuola volta al riciclo» ha vinto il terzo posto. Prevede la creazione all’interno delle scuole di un centro di raccolta di materiali riciclabili, una vera e propria isola ecologica, da collocare al centro del giardino dell’istituto e utilizzabile anche da persone esterne alla scuola che hanno bisogno di buttare i propri rifiuti. In alcune zone questo servizio andrebbe ad integrare quello che per gli abitanti potrebbe essere un servizio difficile da ottenere.

La raccolta dei rifiuti viene legata al loro studio e soprattutto allo studio di come riciclarli. Lo studio verrà effettuato in laboratori che saranno creati all’interno delle scuole e che dovranno riuscire a insegnare agli studenti come realizzare gli oggetti più vari a partire dalle materie raccolte nell’isola ecologica.

«Dinamicità» è il senso di questo progetto che parte da un aspetto finora poco considerato, lo spreco di avere un’aula magna e utilizzarla come in genere avviene nelle scuole, per cui si intende trasformarla in un’aula polifunzionale digitale modificabile, sostenibile e utilizzabile dalla collettività dove ci siano pareti scorrevoli per fornire alla scuola ambienti dinamici e modificabili. E poi tavoli e arredi polifunzionali per adattarli alle diverse esigenze di uso, l’uso della cromoterapia alle pareti che può aver effetti positivi su chi frequenta gli ambienti.

Un aspetto da non trascurare è che l’aula magna così trasformata verrebbe messa a disposizione di chiunque voglia farne uso contribuendo a raccogliere fondi che le scuole potranno usare per progetti o altre spese. L’approvvigionamento energetico viene garantito da un impianto geotermico. Il costo totale del progetto è di 59.500 euro.

Giannini: “Bocciare le riforme sarebbe come Brexit”

da La Tecnica della Scuola

Giannini: “Bocciare le riforme sarebbe come Brexit”

Un appello per il  votare “sì” alle riforme costituzionali è stato sottoscritto da 250 tra intellettuali, scienziati, scrittori e registi. Molti docenti universitari.

La ministra dell’Istruzione Stefania Giannini in proposito dice: “E’ un sì pacato nel rispetto delle ragioni del no. Ma dato con determinazione, superando il tabù dell’essere neutrali. Dire sì, metterci la faccia, significa riconoscere che questo referendum – mia opinione è che sarà per noi come quello sulla Brexit – permette di costruire in nome non di un governo ma di un progetto politico e culturale che guarda al futuro. Mi colpisce abbiano aderito scienziati che lavorano fuori dall’Italia, da Harvard al Cern”

“Gli edifici scolastici non sono sicuri”: gli studenti scrivono a Giannini

da La Tecnica della Scuola

“Gli edifici scolastici non sono sicuri”: gli studenti scrivono a Giannini

Gli studenti delle scuole superiori di Massa Carrara scrivono alla ministra dell’istruzione, Stefania Giannini,  per denunciare la situazione in cui versano gli edifici scolastici della zona. “Siamo preoccupati per la condizione degli istituti in cui ci rechiamo ogni giorno per imparare e studiare; la invitiamo a venirci a trovare per verificarlo di persona”.

Gli studenti apuani, aiutati dal presidente,  ricordano al ministro Giannini che la Provincia “si trova, da diversi anni, in uno stato di forte difficoltà e crisi finanziaria, a causa, principalmente, degli assurdi prelievi alle risorse proprie, imposte dalle diverse leggi di stabilità nazionali; non è economicamente sostenibile prelevare dal bilancio 2016 della Provincia, che ha entrate tributarie proprie per circa 15 milioni di euro, il 50% della possibile spesa, oltre 7,5 milioni di euro, garantendo comunque la manutenzione ordinaria e straordinaria di 29 edifici scolastici, per circa 9000 studenti e di circa 700 Km di strade”.

Gli studenti ricordano anche alla ministra che sono ancora in corso verifiche di sicurezza in molte scuole, edifici ormai vecchi e non più adeguabili staticamente e sismicamente e si appellano affinché si possa “veramente cambiare passo”.

“Questa non è la buona scuola che ci aspettavamo”.

Un posto per metà dei candidati che hanno superato gli scritti

da tuttoscuola.com

Concorso
Un posto per metà dei candidati che hanno superato gli scritti
Nelle graduatorie di merito finali entrerà soltanto il 55% degli ammessi all’orale

Il Miur, nel rendere noti i dati principali relativi alle prove scritte del concorso docenti 2016, ha precisato che si è presentato il 76,23% dei 165.578 candidati.

Ciò significa che in effetti hanno sostenuto le prove scritte 126.220 candidati, mentre 39.358 (il 23,77%) candidati non si sono nemmeno presentati.

Considerato che i posti a concorso sono 63.712, significa che mediamente quasi la metà di quei candidati che hanno affrontato le prove scritte uscirà vincitore di un posto: 1 ogni due.

Dopo gli scritti, verranno le prove orali sotto forma di lezione simulata che i candidati dovranno sostenere davanti alle commissioni.

Per questo concorso è prevista una novità che probabilmente non sarà gradita ai candidati.

La legge e i bandi del concorso hanno disposto che le graduatorie di merito finali non comprenderanno tutti i candidati che supereranno anche gli orali (come è sempre avvenuto in passato), bensì soltanto (oltre al numero dei posti a concorso) il 10% dei posti.

Le graduatorie di merito, quindi, saranno al massimo pari a 70.083 posti: 63.712 + 6.371 (10%), pari al 55,5% degli attuali ammessi.

Anzi, considerato che oltre 2 mila posti rimarranno vacanti a causa del numero insufficiente di candidati, le graduatorie finali potranno accogliere poco meno di 68 mila candidati.

Se anche tutti i 126.220 candidati che hanno superato gli scritti riuscissero a superare gli orali, 58.200 di loro non entreranno in nessuna graduatoria.

Chiusa indagine sindacalisti, 11 indagati per truffa

da tuttoscuola.com

Chiusa indagine sindacalisti, 11 indagati per truffa
A Brescia, coinvolto anche il segretario generale dello Snals

Secondo quanto riportato dall’agenzia ANSA la Procura di Brescia ha chiuso le indagini per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e di appropriazione indebita aggravata a carico di dirigenti sindacali, insegnanti e dipendenti amministrativi attualmente in pensione.

Sono 11 in totale gli indagati. Tra i soggetti indagati c’è anche il segretario generale del sindacato Snals (Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori della scuola), indagato per concorso in truffa aggravata, nonché il segretario amministrativo nazionale, responsabile dei reati di truffa aggravata e appropriazione indebita.

L’attività investigativa è stata intrapresa, dall’ottobre 2014, nei confronti di dipendenti dello Snals di Brescia e della segreteria nazionale per condotte illecite poste in essere al fine di poter illegittimamente fruire di un vantaggio economico in materia pensionistica.

L’indagine aveva preso spunto da un servizio giornalistico d’inchiesta della trasmissione televisiva “Le Iene” del 17 settembre 2014, in merito ad insegnanti e dipendenti del Miur residenti in provincia di Brescia, i quali, nel corso del loro ultimo anno di servizio, prima del collocamento in pensione, sono stati distaccati presso le sedi centrali e periferiche del sindacato.

In questo periodo, oltre a percepire il regolare stipendio, gli stessi si sono anche visti riconoscere una retribuzione aggiuntiva, che oscillava dai 2.000 euro ai 4.000 euro lordi mensili, in realtà mai corrisposta.

Recite di fine anno scolastico

RECITE DI FINE ANNO SCOLASTICO di Umberto Tenuta

CANTO 672 RECITE NATALIZIE, PASQUALI, PER LA FESTA DELLA MAMMA…FINE ANNO SCOLASTICO

A scuola si recita… a soggetto…

 

Troppe o poche recite a scuola?

E sono perdite di tempo o tempo ben impiegato?

Domande legittime.

Come si può rispondere?

Dipende.

Dipende dalle recite che si fanno e soprattutto da come si fanno.

A scuola i giovani vanno per acquisire conoscenze (sapere), capacità (saper fare), atteggiamenti (saper essere).

Questi saperi riguardano l’intera persona, nella sua unità psicofisica.

Ma gli studenti li acquisiscono separatamente, attraverso lo studio delle diverse discipline.

Tuttavia, questi saperi debbono essere ricondotti ad unità.

Questa unitarietà è favorita da ogni attività interdisciplinare che si attua nella scuola.

Quando le attività interdisciplinari vengono attuate, non solo dai singoli docenti, ma da tutti i docenti della scuola, consapevoli della unitarietà della persona che apprende.

Le recite rappresentano una delle attività interdisciplinari più significative che si attuano nelle scuole.

Le recite sono costituite dai canti, dalle musiche, dai linguaggi verbali, dai linguaggi motori, che vanno dalla mimica alla danza.

Ma l’aspetto più importante delle recite è rappresentato dal fatto che in esse gli studenti utilizzano le loro conoscenze, le loro capacità ed i loro atteggiamenti in situazioni significative di vita.

Da questo deriva il loro grande valore didattico ed educativo.

Nelle recite c’è un aspetto che difficilmente si ritrova nelle normali attività didattiche: l’integrazione dei diversi saperi disciplinari.

Lingua, Storia, Geografia, Musica… si fanno vita!

Nelle recite si parla, si agisce nel tempo e nello spazio, si suona…

Ma la Matematica che c’entra?

Eh, direbbe Papa Francesco!

La Matematica c’entra.

C’entra perché la Matematica è il tutto.

La Matematica è il Cosmos.

La Matematica è la Bellezza.

La Matematica è numero, è musica, è parola.

La Matematica è poesia.

La matematica è bellezza.

La bellezza di Alessia che canta, danza, recita!

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

Altri saggi sono pubblicati in

www.rivistadidattica.com

E chi volesse approfondire questa o altra tematica

basta che ricerchi su Internet:

“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”