Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie. Si va verso la firma del contratto

Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie. Si va verso la firma del contratto

Nei giorni 8 e 9 giugno è proseguito il confronto tra i rappresentanti del Miur e le organizzazioni sindacali per definire il CCNI relativo alle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed Ata, per l’anno scolastico 2016/17.
Per la Uil scuola hanno partecipato Proietti, Lacchei e D’Aprile.

Sono stati presi in esame i primi sei articoli del personale docente, compreso il 6 bis relativo al personale dei licei musicali, più gli articoli relativi al personale Ata.
Resta da definire ulteriormente l’art. 7 relativo alle assegnazioni provvisorie del personale docente.
L’articolato ricalca sostanzialmente quello dello scorso anno, con alcuni aggiustamenti.
er i Licei musicali viene meglio definito il comma 11 relativo alle conferme.
La Uil scuola ha proposto che le assegnazioni provvisorie debbano essere effettuate su scuola e non su ambito territoriale.

La Uil , ha richiamato il Miur ad onorare l’impegno preso al momento della sottoscrizione del contratto sulla mobilità prevedendo:
a) La tutela del personale docente nominato in ruolo nella fase B da concorso, ampliando la possibilità di scelta con la possibilità per detto personale di richiedere l’assegnazione provvisoria su tutta la regione nella quale ha espletato le procedure concorsuali.
b) In virtù del piano straordinario di mobilità previsto dalla Legge 107/15, ha chiesto, inoltre, di prevedere una deroga per consentire al personale docente di sostegno di partecipare alle procedure di mobilità annuale interprovinciale senza alcun vincolo.
Il confronto si dovrebbe concludere martedì 14 giugno con la firma del contratto.

Sequenza contrattuale
Dopo l’incontro col sottosegretario Davide Faraone, il giorno 8 è proseguito il confronto sulla sequenza contrattuale per definire le modalità per passaggio dei docenti dall’ambito alla scuola. La UIL scuola, richiamando i contenuti del comunicato unitario, ha ribadito l’indisponibilita’ a sottoscrivere un contratto che preveda la chiamata diretta da parte del dirigente scolastico. Ha, invece, ribadito la necessità di accompagnare questo delicato passaggio con regole condivise, che diano certezze e continuità al personale docente e garantiscano la trasparenza delle procedure, attraverso la definizione della specifica sequenza contrattuale.
La UIL scuola e’ contraria a qualsiasi rinvio della sequenza e disponibile a trovare da subito soluzioni condivise che consentano un regolare ed ordinato inizio di anno scolastico. Il prossimo incontro è previsto per martedì 14 giugno.

Un premio al progetto AIPD “Lavoriamo in rete”

Superando.it del 09-06-2016

Un premio al progetto AIPD “Lavoriamo in rete”

Il “Premio Italiano per la Formazione e Valorizzazione del Capitale Umano ‘Aldo Fabris’”, assegnato nei giorni scorsi a Bari, è andato all’AIPD per il Progetto “Lavoriamo in rete”, iniziativa mirata all’inserimento lavorativo di persone con sindrome di Down nel Sud d’Italia e nelle Isole, grazie alla quale sono state effettuate ad oggi 31 esperienze di avviamento al lavoro, con il coinvolgimento di 28 persone con sindrome di Down.

BARI. È con grande piacere che segnaliamo il riconoscimento ricevuto da un progetto che anche il nostro giornale ha puntualmente seguito nei suoi sviluppi.
È accaduto nell’àmbito della decima edizione del prestigioso Premio Italiano per la Formazione e Valorizzazione del Capitale Umano “Aldo Fabris”, importante vetrina per le aziende, le università, le scuole, le pubbliche amministrazioni e le persone che hanno realizzato progetti formativi e di valorizzazione del capitale umano nell’ultimo anno, iniziativa voluta dall’Istituto Aldo Fabris, in collaborazione con l’Università di Bari, il Gruppo CKBG (Collaborative Knowledge Building Group), InnovaPuglia, Formez, la Fondazione Color Your Life e il CSAD (Centro Studi Ambientali e Direzionali).

Ad essere dunque premiato nei giorni scorsi presso l’Ateneo barese è stato il Progetto Lavoriamo in rete – Percorsi di inserimento lavorativo nei territori del Sud, lanciato all’inizio dello scorso anno dall’AIPD Nazionale (Associazione Italiana Persone Down), con il sostegno della Fondazione CON IL SUD, mirato all’inserimento lavorativo di persone con sindrome di Down nel Sud d’Italia e nelle Isole.
Nel ringraziare per il premio l’Istituto Aldo Fabris, i rappresentanti dell’AIPD hanno voluto ricordare il coinvolgimento diretto in Lavoriamo in rete di ben 38 persone con sindrome di Down, di altrettante famiglie e di 13 operatori delle proprie Sezioni di Bari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Foggia, Lecce, Matera, Milazzo-Messina, Napoli, Oristano, Potenza, Reggio Calabria e Termini Imerese. «Grazie a questo progetto – hanno sottolineato – sono state effettuate ad oggi 31 esperienze di avviamento al lavoro, con un coinvolgimento di 28 persone con sindrome di Down».
Durante la cerimonia di premiazione, inoltre, l’AIPD ha presentato anche il video intitolato Assumiamoli, in onda in questi giorni e fino al 18 giugno sulle reti RAI e sulle pagine social del Segretariato Sociale RAI, mentre sulle reti Mediaset esso sarà visibile dal 26 giugno al 2 luglio prossimi. (S.B.)

Il sistema terziario professionalizzante, obiettivi di sviluppo

Oggi al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si è svolta la Conferenza Nazionale “Il sistema terziario professionalizzante, obiettivi di sviluppo”. I riflettori sono stati puntati sull’evoluzione del sistema terziario professionalizzante interrogandosi e dialogando sul futuro del sistema degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) in Italia. Un confronto, quello di questa mattina, fatto con il coinvolgimento attivo e diretto di tutti gli stakeholder del settore: mondo dell’istruzione e della formazione, università, ITS e mondo del lavoro.

Alla conferenza sono intervenuti il Sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi; Cristina Grieco, Assessore per l’Istruzione e la formazione della Regione Toscana e Responsabile del Coordinamento tecnico della IX Commissione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni; Giovanni Biondi, Presidente dell’INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa); Gaetano Manfredi, Presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane); Marco Leonardi, Consigliere economico della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Giovanni Brugnoli, Confindustria Capitale Umano; Giuseppe Tripoli, Segretario Generale di Unioncamere; Stefano Firpo,Direttore Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le Piccole e Medie Imprese del Ministero per lo sviluppo economico; Maurizio Drezzadore, Consigliere del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.
La sfida del mondo del lavoro si riflette nella costante ricerca di competenze tecniche trasversali di managerialità e flessibilità. Richieste che possono essere soddisfatte tramite la realizzazione di strumenti di empowerment delle stesse ed un piano strategico di rafforzamento della formazione terziaria non accademica.

Nel nostro Paese gli Istituti Tecnici Superiori hanno conquistato negli ultimi anni un’importanza fondamentale come valido segmento di formazione terziaria non universitaria. In quest’ottica, la ricerca e l’azione, il sapere e il saper fare, la scuola e il mondo del lavoro devono costruire un dialogo costante e costruttivo. Gli ITS costituiscono un laboratorio interessante per il sistema educativo che può e deve essere una risposta concreta alla disoccupazione giovanile.
“Il mondo del lavoro cambia rapidamente – ha spiegato il Sottosegretario Toccafondi -, le richieste di nuove professioni, le richieste di nuove competenze e di ulteriori conoscenze arrivano dal lavoro. Scuola, ITS e Università devono adeguare la loro offerta. Istruzione e alta formazione sono luogo di conoscenza ma devono essere anche luogo di crescita delle competenze. Nei prossimi 5 anni – ha aggiunto il Sottosegretario – tra nuove assunzioni e turn over ci sarà bisogno, come ricorda Unioncamere, di 2,5 milioni di posti di lavoro, ma il 75% di questi richiedono competenze e conoscenze qualificate o altamente qualificate. Immaginando le richieste del mondo del lavoro di conoscenze e di competenze come una scala: scuola, ITS e Università, rappresentano dei gradini della risposta”.
Dal 2010 a oggi sono state costituite 87 Fondazioni ITS e attivati 516 percorsi, di cui 236 sono conclusi. Il totale degli studenti iscritti a percorsi che si sono conclusi è pari a 5.798, i diplomati sono 4.224.

Attualmente seguono i perorsi 6.343 studenti e fanno parte delle Fondazioni ITS 1.759 soggetti partner, tra cui: 672imprese/associazioni di imprese, 348 Istituti Secondari di II grado, 249 agenzie formative, 168 Enti Locali, 81 Dipartimenti universitari, 54 enti di ricerca scientifica e tecnologica, 36 associazioni datoriali, 30 ordini/collegi professionali, 15 camere di commercio, 9 organizzazioni sindacali, 7 istituti di credito, 4 partner stranieri e 86 altri soggetti di diversa natura.

Dai dati aggiornati a maggio 2016 emerge che a un anno dal completamento del percorso l’81,1% dei diplomati trova un’occupazione (il 78,3% nel 2015) e il 90,2% di questi (l’86,4% nel 2015) trova un lavoro in un’area coerente con il proprio percorso di studio. La percentuale di occupati più alta si registra nei percorsi della mobilità sostenibile che è del 90,8%.
L’offerta formativa degli ITS si colloca al V livello EQF (European Qualification Framework) e permette di acquisire un Diploma Tecnico Superiore con riferimento alle “figure nazionali” dei diplomi di tecnico superiore, con percorsi della durata di quattro semestri correlati alle 6 aree tecnologiche (efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie per la vita, nuove tecnologie per il made in Italy, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali-turismo, tecnologie della informazione e della comunicazione). I corsi consentono l’acquisizione di crediti riconosciuti dalle università italiane.

Prosegue il confronto con l’Amministrazione sulla valutazione dei dirigenti

Prosegue il confronto con l’Amministrazione sulla valutazione dei dirigenti

 

Si è tenuto ieri, 8 giugno 2016, il secondo incontro di informativa relativo al Sistema Nazionale di Valutazione dei dirigenti della scuola, per la discussione sulle osservazioni presentate dalle OO.SS. Area V.

La delegazione ANP ha ribadito la necessità che la procedura di valutazione mantenga la distinzione tra gli obiettivi dirigenziali assegnati con l’incarico triennale e gli obiettivi che, nella sua autonomia, si dà l’istituzione scolastica, rispetto ai quali l’azione dirigenziale dovrà essere valutata solo per lo specifico contributo al miglioramento del servizio riconducibile al suo ruolo e ai suoi poteri; che tenga conto delle effettive risorse umane e materiali assegnate annualmente alla scuola; che sia basata sulla rilevazione delle azioni dirigenziali effettivamente verificabili, secondo indicatori resi noti preventivamente in modo trasparente.

ANP ha osservato, inoltre, che l’utilizzazione dei termini buono”, “molto buono”, “eccellente” corrispondente al risultato conseguito nel perseguimento degli obiettivi va modificata con la previsione di distinti livelli che non riconducano a giudizi di valore sulla persona, ma siano chiaramente riferiti alla sola prestazione professionale, in modo da dare effettivamente luogo ad una valutazione finalizzata alla valorizzazione della funzione dirigenziale ed al miglioramento della qualità del servizio.

La questione fondamentale, però, è costituita dalla composizione dei Nuclei di valutazione. ANP ritiene che si debba avere garanzia del possesso, da parte di tutti i componenti, di esperienze maturate nell’effettivo esercizio della funzione dirigenziale, nel settore pubblico o privato, e di competenze in materia di valutazione e organizzazione. E’ necessario, altresì, che i Nuclei operino in forma collegiale per assicurare l’uniformità dell’azione valutativa.

In coerenza col principio di garantire partecipazione e coinvolgimento dei soggetti interessati al processo di valutazione, si ritiene infine necessario prevedere un momento di contraddittorio con il dirigente al termine dell’istruttoria del Nucleo e prima dell’adozione da parte del direttore del provvedimento di valutazione.

Per favorire una maggiore equità di trattamento retributivo a livello regionale, con specifico riguardo alla retribuzione di risultato, si è chiesta la previsione di un’Intesa a livello nazionale tra MIUR e OO.SS. Area V.

Docenti cancellati dalle Graduatorie a Esaurimento

L’ANIEF conquista anche il Tribunale del Lavoro di Catania nella tutela dei diritti dei docenti cancellati dalle Graduatorie a Esaurimento per non aver prodotto domanda di aggiornamento e ottiene l’immediato reinserimento di una docente che era stata cancellata dal MIUR nel 2011. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli ed Emilio Magro danno una nuova lezione al Ministero dell’Istruzione in tribunale con un’Ordinanza di totale accoglimento che condanna l’Amministrazione per aver illegittimamente escluso i docenti cancellati dalle GaE senza possibilità di essere reinseriti all’atto dei successivi aggiornamenti.

Alternanza scuola-lavoro, Giannini: avrà il suo peso sul voto di maturità

da La Tecnica della Scuola

Alternanza scuola-lavoro, Giannini: avrà il suo peso sul voto di maturità

L’esperienza degli studenti delle superiori nelle imprese con l’alternanza scuola-lavoro, quando il sistema sarà a regime, concorrerà al voto finale.

Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in occasione della firma del protocollo di intesa con Eni e il ministero del Lavoro per l’integrazione scuola-impresa.

“Poiché l’alternanza scuola-lavoro significa imparare anche e pariteticamente nelle aziende, è allora evidente – ha sottolineato il responsabile del Miur – che al momento conclusivo questo deve entrare” nella valutazione.

“Vedremo come, con quali forme e strumenti” ha concluso il ministro Giannini.

Va comunque ricordato che a seguito dell’approvazione della Legge 107/15, la valutazione delle esperienze di alternanza scuola-lavoro fa già media con quella del profitto curricolare delle classi terze. Ogni scuola, in piena autonomia, ha deciso quanto debba incidere la valutazione dello stage formativo.

Probabilmente, è intenzione del ministero dell’Istruzione introdurre una norma nazionale, a cui tutti gli istituti superiori dovranno attenersi, licei compresi, in sede di scrutinio del triennio conclusivo, sia per standardizzare i voti di tale esperienza. Inoltre, come ha detto il ministro, si escogiterà anche il modo per dare una maggiore incisività di tali esperienze (200 ore nel triennio finale dei licei, 400 ore per gli studenti di tecnici e professionali) sul voto finale da assegnare agli allievi che terminano la scuola secondaria di secondo grado.

35 mila classi in meno senza immigrati

da La Tecnica della Scuola

35 mila classi in meno senza immigrati

Senza gli immigrati l’Italia sarebbe un Paese con 2,6 milioni di giovani under 34 in meno e sull’orlo del crac demografico. Gli immigrati sono mediamente più giovani degli italiani e mostrano una maggiore propensione a fare figli. Le nascite da almeno un genitore straniero in Italia fanno registrare un costante aumento: +4% dal 2008 al 2015, a fronte di una riduzione del 15,4% delle nascite da entrambi i genitori italiani. Dei 488.000 bambini nati in Italia nel 2015, anno in cui si è avuto il minor numero di nati dall’Unità d’Italia, solo 387.000 sono nati da entrambi i genitori italiani, mentre 73.000 (il 15%) hanno entrambi i genitori stranieri e 28.000 (quasi il 6%) hanno un genitore straniero.

Lo ribadisce il Censis: con “L’integrazione nella società molecolare”, argomento di cui si è parlato a partire da un testo elaborato nell’ambito dell’annuale appuntamento di riflessione di giugno “Un mese di sociale”, giunto alla XXVIII edizione.

Gli alunni stranieri nella scuola (pubblica e privata) nel 2015 erano 805.800, il 9,1% del totale. Senza gli stranieri a scuola (la maggioranza dei quali sono nati in Italia) si avrebbero 35.000 classi in meno negli istituti pubblici e saremmo costretti a rinunciare a 68.000 insegnanti, vale a dire il 9,5% del totale.

Anche sul mercato del lavoro la perdita dei migranti significherebbe dover rinunciare a 693.000 lavoratori domestici (il 77% del totale), che integrano con servizi a basso costo e di buona qualità quanto il sistema di welfare pubblico non è più in grado di garantire.

Gli stranieri mostrano anche una voglia di fare e una vitalità che li porta a sperimentarsi nella piccola impresa, facendo proprio uno dei segni distintivi del nostro essere italiani. Nel primo trimestre del 2016 i titolari d’impresa stranieri sono 449.000, rappresentano il 14% del totale e sono cresciuti del 49% dal 2008 a oggi, mentre nello stesso periodo le imprese guidate da italiani diminuivano dell’11,2%.

Anche i trattamenti previdenziali confermano che il rapporto tra “dare” e “avere” vede ancora i cittadini italiani in una posizione di vantaggio. I migranti che percepiscono una pensione in Italia sono 141.000: nemmeno l’1% degli oltre 16 milioni di pensionati italiani. Quelli che beneficiano di altre prestazioni di sostegno del reddito sono 122.000, vale a dire il 4,2% del totale.

Tutti segnali di quel modello di integrazione dal basso, molecolare, diffuso sul territorio che ha portato oltre 5 milioni di stranieri (che rappresentano l’8,2% della popolazione complessiva), appartenenti a 197 comunità diverse, a vivere e a risiedere stabilmente nel nostro Paese e che, alla prova dei fatti, ha mostrato di funzionare bene e di non aver suscitato i fenomeni di involuzione patologica che si sono verificati altrove in Europa, dove i territori ad altissima concentrazione di immigrati sono esposti a più alto rischio di etnodisagio.

 

Renzi: “Educazione e istruzione temi chiave per il futuro dell’Italia”

da La Tecnica della Scuola

Renzi: “Educazione e istruzione temi chiave per il futuro dell’Italia

Il presidente del consiglio, Matteo Renzi sulla sua enews scrive: “Io non so se, come hanno scritto, questo sia il miglior discorso di un neolaureato di tutti i tempi. Ma le parole di Donovan Livingston, studente di Harvard, su quanto sia importante nella America di oggi – l’America di Obama ma anche di Donald Trump – e non solo, l’educazione che si riceve, gli studi che si fanno, la formazione che fa di noi le persone che siamo sono di ispirazione per tutti”.

“Un discorso -continua il premier- che ha fatto il giro del mondo sui social network e che ci fa riflettere anche su come queste piattaforme non servano solo a far prosperare pettegolezzi e troll, ma anche a condividere occasioni di riflessione e di crescita personale. Lo diciamo dal primo giorno: la scommessa educativa, l’investimento sul capitale umano, la centralità dell’istruzione sono temi chiave per il futuro (anche) del nostro Paese”.

“Il 16 giugno festeggiamo la fine dell’incubo Imu-Tasi stando in piazza con migliaia di tavolini in tutta Italia. Sarà l’occasione buona anche per raccogliere le firme per il referendum Costituzionale (www.bastaunsi.it) e per raccontare che cosa stiamo facendo in questo meraviglioso Paese. Chi di voi ci dà una mano? Stiamo cercando di aumentare il più possibile il numero dei volontari per questa giornata. Mi date una mano? matteo@governo.it “.

Se dunque gli insegnanti volessero dare un mano a Rezi non hanno che da scrivere alla sua mail, raccontando magari le difficoltà che devono affrontare ogni giorno.

Gilda, ricorso a Tar Lazio su ‘ambiti territoriali’

da tuttoscuola.com

Gilda, ricorso a Tar Lazio su ‘ambiti territoriali’

La Federazione Gilda-Unams ha notificato al Tar del Lazio il ricorso di tre docenti sugli ambiti territoriali. Il sindacato ha impugnato l’ordinanza ministeriale sulla mobilità relativamente all’articolazione degli ambiti che determina una disparità di trattamento tra insegnanti nell’assegnazione della sede di titolarità, destinando alcuni alle scuole e altri agli ambiti.

Nel ricorso – specifica il responsabile dell’ufficio legale della Gilda – contestiamo l’inosservanza della direttiva comunitaria che tutela la parità di trattamento tra chi ha condizioni di lavoro uguali e la violazione dell’articolo 117 della Costituzione che stabilisce la partecipazione attiva delle Regioni, con potere di deliberare, in materie di legislazione concorrente come la definizione degli ambiti territoriali. Il Miur si è limitato a interpellare le Regioni e ha poi disegnato da solo la nuova geografia della mobilità docente estromettendo gli Enti locali“.

Ultimo giorno di scuola, ma non per quartieri disagiati

da tuttoscuola.com

Ultimo giorno di scuola, ma non per quartieri disagiati

Oggi è l’ultimo giorno di scuola, ma le scuole resteranno aperte in quattro città, in particolare nei quartieri con grande disagio e percentuali massime di dispersione scolastica, da Napoli a Milano, a Roma e Palermo. Questo processo è già attivato e si innesta su iniziative che già esistevano, come nel rione Sanità a Napoli“. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, in occasione dell’evento ‘Cultura, scuola e salute’, cui hanno partecipato anche il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini e il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

Quest’ultima ha sottolineato che “è la prima volta che tre ministeri sono insieme, in sinergia“, per affrontare l’emergenza della lettura: “era ora perché l’interdisciplinarità ci consente di intervenire prima. La lettura è una infrastruttura straordinaria che aumenta la consapevolezza del sé. Ai bambini nativi digitali, compresi i miei figli che prendono già in mano il mio telefono e aprono le app – una cosa che mi spaventa – bisogna fornire strumenti di decodifica che li preparino ad un approccio corretto“.

I tre ministeri hanno siglato un protocollo per la promozione di un piano d’azione concordato e coordinato di diffusione della lettura in età prescolare. Il progetto ‘In vitro’ è stato finanziato con uno stanziamento da parte della società Ales – Arte lavoro e servizi, di circa 2 milioni di euro. Il progetto si articola attraverso una serie di attività che sono state illustrate nel corso dell’incontro odierno. Tra esse c’è anche la formazione, che ha interessato operatori sanitari, pediatri, insegnanti, educatori, bibliotecari, con 25 corsi destinati a 780 partecipanti.

DIFFIDA AD ADEMPIERE

DIFFIDA AD ADEMPIERE

Gentili Colleghe/Colleghi

titolari di un contratto a tempo determinato con scadenza al 30 Giugno 2016 e non ancora prorogato fino al 31 Agosto 2016, nonostante la Nota Miur n. 15307 del 31.05.2016 lo consentisse ed essendo trascorso un congruo periodo di tempo per l’adempimento, Vi inviamo un modello che potete utilizzare come atto di diffida ad adempiere alla proroga del contratto al 31 Agosto 2016 da inviare al Dirigente Scolastico e all’Ufficio Scolastico Regionale.

E’ incomprensibile che nonostante il Dipartimento della Funzione Pubblica ha comunicato che in merito alla proroga dei contratti del personale ATA fino al 31 Agosto 2016 non vi sono elementi ostativi e secondo il Miur in considerazione di suddetta comunicazione i contratti di supplenza conferiti su posti di organico di diritto potranno avere quindi scadenza al 31 Agosto 2016 come previsto dall’art. 4 comma 1 della Legge 124/1999, il Personale ATA, eccetto in qualche Regione, non ha ancora ricevuto nessuna proroga al 31 Agosto 2016.
VERGOGNOSO !!!

Come detto più volte, il personale ATA non ha mai vissuto un anno scolastico peggiore di questo in corso e non vediamo una positiva soluzione.

E’ ora di smetterla con l’accanimento contro il personale ATA da parte di tutti, Istituzioni comprese.
Le politiche dei Governi nei nostri confronti, piuttosto che investire in occupazione, formazione e aggiornamento, hanno operato soltanto in strategie politiche di tagli selvaggi e indiscriminati.
Come detto in diverse occasioni sembra quasi che il bilancio dello Stato Italiano dipenda dai tagli che effettuano nei nostri confronti, che peraltro percepiamo lo stipendio più basso della pubblica amministrazione !

Non ci sono parole adeguate per commentare una simile situazione !!!

Nota 9 giugno 2016, Prot. n. 8546

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali
Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie – ufficio IX

Al Dirigente dell’Istituzione Scolastica **********
e p.c. ai Revisori del conti – per il tramite della scuola
All’U.S.R. competente per territorio
LORO SEDI

Oggetto: Fondo per la valorizzazione del merito del personale docente – art. 1, commi 126, 127 e 128  della legge 13 luglio 2015, n. 107 – assegnazione della risorsa finanziaria  e chiarimenti applicativi.

Si comunica che è stata attribuita a codesta istituzione, per l’anno scolastico 2015-2016, la risorsa finanziaria pari ad euro ************  da utilizzare per la finalità richiamata in oggetto, nel rispetto del vincolo di destinazione previsto dalla legge.

Con successiva nota verrà data comunicazione dell’assegnazione della risorsa finanziaria sul POS, tenuto conto che tale risorsa sarà iscritta su apposito piano gestionale nell’ambito dei capitoli di bilancio di cedolino unico.

In sede di prima attuazione della norma, si ritiene opportuno fornire alcuni chiarimenti tecnici relativamente ai criteri che sono stati utilizzati dalla scrivente Direzione Generale per ripartire il fondo in oggetto tra le istituzioni scolastiche assegnatarie delle risorse.

I commi 126, 127 e 128 dell’articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, afferenti la valorizzazione del merito del personale docente, hanno disposto l’istituzione di un apposito fondo presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con uno stanziamento di euro 200 milioni annui a decorrere dall’anno 2016, da ripartire, con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a livello territoriale e tra le Istituzioni scolastiche. Tale somma è destinata a valorizzare il merito del personale docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.

Nell’ottica, quindi, di una puntuale attuazione della normativa predetta, con il decreto ministeriale n. 159 del 14 marzo 2016, che ad ogni buon fine si allega alla presente, sono stati determinati, come da previsione legislativa, i criteri generali di riparto del citato fondo.

In particolare, il fondo di euro 200 milioni è stato ripartito in misura dell’80% in relazione al numero di docenti di ruolo in servizio presso ciascuna Istituzione scolastica statale su posti comuni, su posti di sostegno e su posti del potenziamento, nonché con riferimento ai docenti di ruolo di religione.

Si precisa che, ai fini della quantificazione delle risorsa finanziaria da assegnare ad ogni istituzione scolastica in sede di riparto, sono stati considerati tutti i docenti a tempo indeterminato in servizio presso la scuola, ivi compresi i docenti neo-assunti nell’anno scolastico 2015/2016 nonché, nell’ambito di tale ultima categoria, i docenti che sono stati assunti con decorrenza economica differita ma attualmente impegnati con un contratto di supplenza annuale o fino al termine delle attività didattiche. Sono stati altresì presi in considerazione i docenti in part-time, conteggiati in modo proporzionale alle ore lavorate, e i docenti di ruolo degli Istituti statalizzati nell’anno scolastico 2015/2016.

Il restante 20% è stato ripartito sulla base di un indicatore composto che, attraverso specifici sottoindicatori, ha tenuto conto della complessità delle Istituzioni e delle aree a maggior rischio educativo. Più dettagliatamente, per ciascun Istituto sono stati elaborati i seguenti indicatori:

a) la percentuale di alunni con disabilità sul totale degli alunni;

b) la percentuale di alunni con cittadinanza non italiana sul totale degli alunni;

c) il numero medio di alunni per classe;

d) il numero di scuole in comune montano o in piccole isole sul totale delle scuole dell’Istituto.

Da ultimo, si precisa che le risorse in questione, stanziate nell’esercizio finanziario 2016, sono destinate integralmente al fondo per la valorizzazione del merito per l’anno scolastico 2015/2016. Lo stanziamento di 200 milioni, previsto dall’art. 1 comma 126 della legge n. 107/2015, infatti ha carattere pluriennale e consentirà di assegnare stabilmente tali risorse anche nei futuri anni scolastici.

La scrivente Direzione Generale resta a disposizione per ogni ulteriore ed eventuale chiarimento in merito.

IL DIRETTORE GENERALE
Jacopo Greco

Nota 9 giugno 2016, AOODGOVS 6440

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

 

Ai responsabili degli staff regionali per le Indicazioni 2012

 

Oggetto: Monitoraggio dell’adozione sperimentale dei nuovi modelli di certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione (CM 3/2015 e Nota DGOSV 11141 del 6-11-2015). Scadenze e adempimenti.

 

Il secondo anno dell’iniziativa sperimentale

 

Con precedente nota di questa Direzione Generale (Prot. n. 11141 del 6-11-2015) sono state fornite indicazioni alle istituzioni scolastiche circa la prosecuzione della fase sperimentale di adozione dei nuovi modelli di certificazione delle competenze nel primo ciclo, avviata sulla base della CM 3/2015. Ogni Ufficio Scolastico Regionale ha proceduto a formalizzare la partecipazione delle scuole alla seconda annualità, pubblicando gli elenchi ufficiali delle scuole che hanno aderito alla sperimentazione e che al termine di quest’anno scolastico potranno rilasciare gli attestati di certificazione sulla base del modello ministeriale. Si ricorda, in inciso, che le altre scuole continueranno ad utilizzare i modelli autonomamente elaborati nel rispetto del DPR 122/2009 (Regolamento valutazione degli alunni).

Inoltre, nell’ambito delle misure di accompagnamento alle Indicazioni per il primo ciclo (D.M. 435/2015, art. 28), sono stati finanziati per il 2016 n. 184 progetti di ricerca-formazione rivolti a reti di scuole, aventi come oggetto prioritario la riflessione sulle caratteristiche e l’impatto d’uso dei nuovi strumenti. Un apposito finanziamento per iniziative di studio e confronto a livello territoriale è stato assegnato ad una scuola-polo per ogni regione.

L’obiettivo delle diverse iniziative è quello di realizzare una “prova sul campo” dei nuovi modelli, nella loro strutturazione e articolazione interna, nelle implicazioni per le pratiche valutative e didattiche, nelle caratteristiche di leggibilità e fruibilità degli strumenti proposti.

Le questioni da affrontare, come segnalato in precedenti note del MIUR, sono riassumibili nei seguenti nodi problematici:

  • il duplice riferimento al profilo delle competenze (Indicazioni Nazionali) ed alle competenze chiave europee;
  • una evidenziazione efficace del rapporto tra apprendimenti disciplinari e competenze trasversali (cross-curricolari);
  • la semplificazione, l’accorpamento, la pertinenza dei 12 indicatori di competenza;
  • la struttura logica e linguistica degli enunciati dei 4 livelli di competenza, che sostituiscono il voto in decimi nell’espressione dell’apprezzamento;
  • le scelte certificative in presenza di disabilità e bisogni educativi speciali (BES) degli alunni;
  • l’attenzione alle esigenze di personalizzazione e di valorizzazione delle caratteristiche e dei talenti personali;
  • la collocazione e le caratteristiche del giudizio orientativo.

Il presente monitoraggio intende raccogliere le risposte fornite dalle scuole a tali questioni.

 

Le azioni di monitoraggio

 

  • Per rilevare l’impatto dei nuovi modelli e raccogliere le osservazioni delle scuole partecipanti alla sperimentazione è stato predisposto dal CSN (Comitato Scientifico Nazionale per le Indicazioni 2012) un apposito questionario strutturato, disponibile on line all’indirizzo https://it.surveymonkey.com/r/monitorcompetenze_201516, cui le scuole potranno accedere e rispondere nel periodo compreso tra il 15 giugno 2016 e il 5 luglio 2016. Si allega il modello del questionario (Allegato 1) per una preliminare analisi e presa di contatto con i quesiti che vengono rivolti alle scuole. Il questionario va proposto a tutte le scuole comprese negli elenchi regionali che hanno aderito alla sperimentazione. Ogni istituzione scolastica compila on line un solo questionario. L’elaborazione dei dati sarà curata a livello nazionale e restituita agli staff regionali per una successiva analisi locale. Per informazioni o chiarimenti è disponibile l’indirizzo di posta elettronica: competenzeosv@istruzione.it
  • Per acquisire ulteriori informazioni qualitative dalle diverse realtà territoriali, si chiede ad ogni staff regionale di organizzare entro il mese di giugno uno o più momenti di confronto tra scuole sperimentatrici (focus territoriali, seminari, incontri mirati), ove registrare osservazioni, problemi, soluzioni adottate. E’ possibile richiedere la partecipazione di membri del CSN. Gli elementi raccolti, sulla base di un format comune di sintesi (Allegato 2), dovranno essere inoltrati al MIUR – Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e per la valutazione del sistema scolastico d’istruzione entro il 10 luglio 2016 (all’attenzione del Dirigente tecnico Daniela Marrocchi, email: daniela.marrocchi1@istruzione.it) e saranno oggetto di lettura ai fini di una conoscenza più approfondita degli esiti della sperimentazione in atto.

 

Le relazioni regionali costituiranno la base di informazione per l’elaborazione di un report nazionale sulla sperimentazione di cui alla CM 3/2015, arricchita con gli esiti del monitoraggio quantitativo (on line), che sarà assai utile in questa fase di evoluzione del quadro normativo in materia di valutazione (legge 13 luglio 2015, n. 107 (art. 1, comma 181, lett. 1).

 

Si ringraziano gli Uffici Scolastici Regionali per la collaborazione che forniranno all’azione di monitoraggio nei confronti di una iniziativa che, per la sua diffusione e per il suo valore pedagogico, riveste un rilevante valore per il nostro sistema educativo.

 

 

IL DIRETTORE GENERALE

Carmela PALUMBO


Allegati

Allegato 1: Testo del Questionario di monitoraggio rivolto alle scuole

Allegato 2: Traccia per la relazione dello staff regionale sugli esiti della sperimentazione