Taglio organici del personale ATA a.s. 2016/2017

Al Presidente del Consiglio Dott. Matteo Renzi

Agli Organi di Stampa Nazionale

Oggetto: Taglio organici del personale ATA a.s. 2016/2017.

Illustrissimo Presidente del Consiglio,

con la presente, la scrivente Federazione denuncia l’ulteriore drastico taglio operato sul personale ATA, effettuato alla fine di un anno scolastico già molto difficile e duro per la predetta categoria ormai dimenticata ed ignorata dalla S.V. Ill.ma.
Rammentiamo che per il prossimo anno scolastico 2016/2017, a fronte di un incremento di quasi 9000 unità di alunni, il Suo Governo ha confermato, ingiustificatamente e contro ogni logica, il taglio di 2020 posti ATA.
Vogliamo ricordarLe, che il personale ATA è una categoria, che, a differenza del corpo docente, lavora 36 ore a settimana, ed è sempre presente anche al termine delle attività didattiche (periodo estivo compreso), sobbarcandosi quasi tutto il lavoro degli Uffici Scolastici Territoriali (ormai inutili e molto costosi), non è stato considerato nella “Vostra Buona Scuola”, e non è stato neppure menzionato se non per essere “razionalizzato” ovvero tagliato selvaggiamente, come mai nessun Governo precedente ha mai fatto, mentre avrebbe avuto pieno diritto ad una maggiore considerazione.
Tutte le soluzioni ritenute da Voi ottimali e satisfattive per il personale ATA, raggiunte con il consenso delle OO.SS, firmatarie del CCNL, risultano, all’evidenza, del tutto palliative, ritenute dalla scrivente rimedi provvisori e umilianti, vedasi, ad esempio, il mancato ripristino, sull’organico di fatto, dei posti tagliati in organico di diritto.
Forse, Signor Presidente, i Suoi Consiglieri ignorano che il lavoro del personale ATA, oltre al maggiore carico di lavoro, è incrementato di ulteriori responsabilità ed oneri, quali, a titolo esemplificativo, ma non esaustivo:
in ordine ai Collaboratori Scolastici, la sorveglianza dei minori (impegno sempre più gravoso e delicato), l’apertura e la chiusura in orario pomeridiano della Scuola per permettere la fruizione del tempo prolungato alle famiglie;
in ordine agli Assistenti Amministrativi, l’avvio del processo di digitalizzazione, che vede un cambiamento radicale del lavoro degli Ass. Amm.vi e dei D.S.G.A, es. D.P.C.M 03/12/2013.
Inoltre, il Suo Governo dovrebbe comprendere l’utilità degli Ass. Tecnici all’interno degli Istituti Comprensivi, invece di umiliarla con l’ideazione della figura inutile e costosa dell’animatore digitale – che, essendo prevista esclusivamente per i docenti, non presenta utilità- in quanto, al manifestarsi di problemi informatici, è sempre e solo l’assistente tecnico che deve adoperarsi per trovare celermente una soluzione, avendo le competenze adeguate.
Non pensa che il Suo Governo avrebbe potuto risparmiare valorizzando la figura dell’Assistente Tecnico?

Caro Presidente, all’ interno della Scuola Italiana esiste anche il Personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario che, con il suo prezioso contributo, da sempre, con molto impegno e dedizione, ogni mattina si adopera in mille modi per far funzionare il sistema scolastico.
Il Personale ATA è una categoria che va difesa con tutte le forze da tutta la collettività scolastica e non tagliata selvaggiamente, nell’interesse dell’intero sistema di istruzione italiana, a vantaggio di tutti.
Il Personale ATA rappresenta la struttura organizzativa di tutta la Scuola e, se Voi continuerete nella Vostra “politica distruttiva” (come state facendo), farete morire tutto l’intero sistema scolastico italiano, vanto e orgoglio di intere generazioni.

Cordiali saluti e buon lavoro.

Il Presidente Feder.ATA
Giuseppe Mancuso

Le lezioni sono finite, le scuole paghino le ferie

ISTRUZIONE – Le lezioni sono finite, le scuole paghino le ferie a docenti e Ata con supplenza breve o fino al 30 giugno: chi non lo fa sbaglia

Premesso che coloro che coprono un posto senza ragioni sostitutive hanno pieno diritto a chiederne la proroga sino al prossimo 31 agosto e a diffidare il Miur qualora ottengano ancora risposte equivoche, Anief ricorda che tutti gli altri docenti hanno facoltà di chiedere il pagamento delle ferie non godute, pari a circa 2 giorni e mezzo ogni 30 giorni di servizio. Tra le varie sentenze favorevoli, ricordiamo quella della Corte d’Appello dell’Aquila, che ha accolto l’appello di una docente precaria e bocciato il blocco imposto dalla Legge di Stabilità 2013. Collocare i precari in ferie d’ufficio, come fanno alcuni dirigenti, significa voler infierire contro i lavoratori più indifesi oltre che non rispettare le indicazioni UE e contraddire i pareri espressi sullo stesso tema dalla Cassazione.

Per il sindacato, pertanto, è illegittimo il mancato pagamento delle ferie non fruite e incostituzionale il blocco della monetizzazione negli anni scolastici 2013/14, 2014/15 e 2015/16. Anief invita tutti gli interessati a ricorrere contro questa ennesima vessazione della categoria.Adesioni aperte sul portale.

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la fruizione delle ferie è un diritto conclamato e riconosciuto da tutti i Paesi moderni: va inteso come momento di ‘ricreazione’ e per questo motivo non può essere fruito durante la sospensione del servizio. I Paesi che legiferano diversamente, se ne assumano le responsabilità: devono spiegarne i motivi ai giudici. Motivi che, sino ad oggi, sono risultati tutt’altro che convincenti”.

Richiesta di rinvio della scadenza per la compilazione del RAV

Alla Dott.ssa Rosa De Pasquale
Capo del Dipartimento per il sistema educativo di
istruzione e di formazione

Alla Dott.ssa Carmela Palumbo
Direttore generale per gli Ordinamenti scolastici
e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione

Oggetto: Richiesta di rinvio della scadenza per la compilazione del Rapporto di autovalutazione a.s. 2015/16.

La nota ministeriale 4173 del 15 aprile 2016 ha definito la tempistica per le operazioni di riapertura e aggiornamento del Rapporto di autovalutazione per l’a.s. 2015/16. In particolare la scadenza per la compilazione on line del RAV è stata fissata al 30 giugno p.v.

Come è noto la conclusione di quest’anno è caratterizzata da una serie convulsa di adempimenti che rendono difficilmente praticabile il rispetto di questa scadenza. In tal senso ci sono giunte numerose richieste da parte delle scuole di un congruo differimento di tale termine.

A questo occorre aggiungere che:

1) Le scuole stanno generalmente provvedendo alla revisione (e, nei casi previsti, alla compilazione ex novo) del RAV, tenuto conto che il Piano Triennale dell’Offerta Formativa deliberato, non ha avuto corrispondenza con le risorse umane assegnate dal MIUR

2) Il RAV sarà punto di riferimento per la valutazione dei Dirigenti Scolastici.

Alla luce di quanto esposto, le scriventi organizzazioni sindacali chiedono un significativo differimento della scadenza fissata dalla nota 4153/16 per la compilazione del RAV a.s. 2015/16 che tenga conto che solo a settembre sarà completato il quadro delle risorse professionali disponibili per le scuole.

Distinti saluti.

FLC CGIL
Domenico Pantaleo
CISL SCUOLA
Maddalena Gissi
UIL SCUOLA
Rosa Cirillo
SNALS CONFSAL
Marco Paolo Nigi
GILDA-Unams
Rino Di Meglio

Stretta sui diplomifici, crollano i privatisti alla maturità

Stretta sui diplomifici, crollano i privatisti alla maturità

Stretta sui diplomifici, crollano i privatisti alla maturità

di Salvo Intravaglia

Il pugno di ferro del governo contro i diplomifici dà i primi risultati: crollano i privatisti che affronteranno il prossimo esame di maturità nelle scuole paritarie. I 6mila candidati esterni dello scorso anno si sono assottigliati a poco più di 5mila: meno 14 per cento in appena 12 mesi. E si tratta del dato più basso in assoluto da dieci anni a questa parte. L’esecutivo, lo scorso mese di gennaio, aveva annunciato una serie di ispezioni ministeriali soprattutto nelle scuole superiori ed è sembra sia bastato soltanto questo per fare diminuire drasticamente coloro che si avventurano agli esami di stato senza avere seguito neppure un giorno di lezione, sotto l’ala protettrice delle scuole private.

Il sottosegretario Gabriele Toccafondi, che ha la delega elle paritarie, non nasconde una certa soddisfazione per questo primo risultato. Ma fa capire che si tratta soltanto dell’inizio. “Il commento è positivo, ma non basta”, dice Toccafondi. Il calo di quasi mille privatisti nelle paritarie non è sufficiente e il lavoro che ci attende è ancora lungo”, prosegue. Dopo il varo della legge 107, che contiene un Piano per controllare le paritarie, il ministero dell’Istruzione ha messo in piedi una Cabina di regia, guidata da un ispettore con molta esperienza in materia. “Su circa 1.500 scuole paritarie superiori sono state predisposte, da gennaio, 530 visite ispettive per verificare i requisiti della parità. E per una parte di queste il verbale conclusivo propone la revoca della parità stessa”. Il dato è ancora parziale, perché si riferisce al lavoro di alcune regioni – tra cui Campania, Lombardia, Piemonte, Basilicata -. Ma alla fine potrebbero chiudere i battenti dall’8 al 10 per cento delle scuole visitate.

“Quello che ci ha sempre impressionato è il fenomeno – spiega il sottosegretario – della cosiddetta piramide rovesciata: molti alunni iscritti nelle ultime classi e pochi in quelle iniziali”. Una anomalia del sistema privato che finora nessuno è riuscito a correggere. Gli ultimi dati sulle paritarie confermano questo trend: nell’anno 2014/2015 gli iscritti al primo anno delle superiori ammontavano a 17mila studenti che raddoppiano all’ultimo anno, quando diventano 33mila. Un fenomeno che riguarda soltanto le scuole superiori. Resta comunque alto, rispetto agli interni, il numero di coloro che tentano di recuperare il tempo perduto a scuola affidandosi alle paritarie da privatista, dove si pagano fior di quattrini: il 12 per cento. Perché nelle scuole statali, dove gli esami si sostengono pagando pochissimo, il dato crolla al 2,4 per cento.

Parte il “DigitalSummer@Miur” per docenti

da La Tecnica della Scuola

Parte il “DigitalSummer@Miur” per docenti

Parte il “DigitalSummer@Miur”, la scuola estiva di formazione sul digitale organizzata dal ministero dell’Istruzione, lunedì 20 e martedì 21 giugno.

L’appuntamento è a Roma presso la Sala della Comunicazione del ministero dell’Istruzione in viale Trastevere 76/a.

La due giorni propone momenti di confronto rivolti ai docenti e organizzati nell’ambito dell’attuazione del Piano nazionale Scuola digitale.

Gli interessati potranno seguire gli incontri di persona iscrivendosi alla piattaforma dedicata accessibile mediante il link inviato all’indirizzo e-mail istituzionale della scuola.

Complessivamente saranno ammessi alla partecipazione effettiva 60 docenti (scelti secondo il criterio cronologico dell’iscrizione), non più di uno per ogni istituzione scolastica per ciascuno dei due giorni della DigitalSummer@Miur.

In alternativa sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming sul sito www.istruzione.it. Il 21 pomeriggio saranno ammessi anche gli studenti. Potranno essere presenti 50 ragazzi fino a esaurimento posti e poi tutti gli altri potranno seguire l’evento in streaming. Anche per gli studenti sarà possibile iscriversi on line sulla piattaforma.

Nessun preside agli esami di stato nei tecnici e professionali

da La Tecnica della Scuola

Nessun preside agli esami di stato nei tecnici e professionali

“Tutta colpa di un algoritmo “crociano’’: a capo delle commissioni di esame i dirigenti scolastici abbondano solo al liceo classico. Per tutti gli altri indirizzi è la penuria”.

Il Giorno.it riporta le lamentele di un preside che accusa la procedura di nomina delle commissioni del Miur:  tutti i dirigenti “che non è detto siano necessariamente più bravi dei docenti, ma sicuramente hanno più esperienza e servirebbero di più a sorvegliare gli esami in alcune scuole difficili piuttosto che nei licei”, sono stati invece catapultati a guidare docenti interni ed esterni proprio nei licei, in particolare dove si insegna greco e latino. Un’impostazione “degna dei tempi e delle teorie del filosofo Benedetto Croce”.

E la conferma arriva dai dati forniti dal Miur relativi alle scuole pubbliche e paritarie milanesi.

L’88% dei presidenti ai licei classici sono dirigenti (37 su 42), allo scientifico appena il 28% (19 su 69), il 21% al linguistico (7 su 33), il 20% a scienze umane (4 su 20). Poi il crollo: zero dirigenti a guidare le squadre di prof al liceo scientifico, opzione scienze applicate (su 16 commissioni) e all’artistico (su una ventina). Per tecnici e professionali è l’ecatombe. Quasi nessun dirigente entrerà nelle scuole per la maturità: nessuno ai turistici e agli informatici, agli aeronautici e agli elettronici, nessuno agli enogastronomici e agli odontotecnici. Idem per professionali ai servizi commerciali, sanitari, per la grafica e comunicazione e per la moda. Uniche eccezioni, quattro classi di tecnico amministrazione finanza e marketing (Sraffa e Zappa), dove presteranno servizio due prèsidi (7%, sono 27 le commissioni) e, in parte, l’alberghiero Porta: i 4 presidenti saranno docenti universitari (3) e un preside in pensione. Altra eccezione, lo scientifico Cremona, con l’en plein di presidenti-dirigenti: 4.

Il Ministero dell’Istruzione spiega che per “i dirigenti scolastici di primo e secondo ciclo vengono nominati per primi, poi tutti gli altri. Per ognuno di loro la procedura individua la sede d’esame sulla base delle preferenze” (distretti, comuni, province).

I dirigenti a Milano, inoltre sono il 18% dei presidenti. Gli altri sono docenti. Ma l’esodo verso i classici dei dirigenti dipende, riporta sempre Il Giorno, proprio da un algoritmo, visto che, come ammette Carmela Palumbo, direttore generale del Miur per gli ordinamenti scolastici, “il sistema informatico procede con l’individuazione dei presidenti seguendo l’ordine dei codici meccanografici degli istituti, quindi partendo dai licei, poi tecnici e professionali”. Ergo, i dirigenti, nominati per primi, finiscono soprattutto ai licei (classici). Il Ministero è “in animo di cambiare le indicazioni al sistema informatico per il prossimo anno scolastico: il criterio di assegnazione sarà casuale. In modo da distribuire le nomine tra tutti gli indirizzi”.

DigitalSummer@Miur

digital
Piano Nazionale Scuola Digitale

Approfondimento, sperimentazione innovativa, dialogo e confronto con esperti internazionali di innovazione e digitalizzazione.

Lunedì 20 e martedì 21 giugno, presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in viale Trastevere 76/a, si terrà la prima scuola estiva di formazione sul digitale organizzata dal Miur, “DigitalSummer@Miur”. Si tratta del primo appuntamento delle DigitalSession@Miur, momenti di confronto  rivolti ai docenti, organizzati nell’ambito dell’attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale.

Per gli interessati sarà possibile seguire gli incontri in presenza iscrivendosi alla piattaforma appositamente dedicata accessibile mediante il link inviato all’indirizzo e-mail istituzionale della scuola. Complessivamente saranno ammessi alla partecipazione in presenza 60 docenti (scelti secondo il criterio cronologico dell’iscrizione), non più di uno per ogni istituzione scolastica per ciascuno dei due giorni della DigitalSummer@Miur. In alternativa sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming sul sito www.istruzione.it. Il 21 pomeriggio saranno ammessi anche gli studenti. Potranno essere presenti 50 ragazzi fino a esaurimento posti e poi tutti gli altri potranno seguire l’evento in streaming. Anche per gli studenti sarà possibile iscriversi on line sulla piattaforma inviata alle scuole.


Albo docenti bocciati

ALBO DOCENTI BOCCIATI di Umberto Tenuta

CANTO 682 FINALMENTE LO HA CAPITO ANCHE STEFANY!

PIANGANO I DOCENTI BOCCIATI

 

E si.

Finalmente.

Finalmente anche la cara Stefany lo ha capito!

Il ragionamento è semplice.

Semplice semplice!

A norma di legge, tutti i figli di donna hanno diritto al pieno sviluppo della loro personalità.

Ed è compito dei docenti garantire il successo formativo di tutti i loro alunni.

In caso di aborti le ostetriche vengono indagate.

E se si riconosce che non hanno fatto quanto oggi le scienze prevedono, le ostetriche vengono sanzionate.

E forse Socrate non ha detto che la sua era un’arte ostetrica?

Quella dei docenti è l’arte di partorire uomini.

Non per nulla, in questi giorni, meravigliose maestre si commuovono nel commiatarsi dai loro alunni dopo un intero corso di studio.

E sì, vedono andare via i giovani che essi hanno contribuito a far nascere alla condizione umana, ad umanizzarsi.

Piangono di commozione le brave maestre!

E piangono di dolore i docenti che negli albi delle scuole vedono pubblicati i loro insuccessi.

Tot alunni promossi.

Tot alunni bocciati!

Bocciati gli alunni che i docenti non hanno saputo motivare allo studio.

Bocciati gli alunni che i docenti non hanno saputo guidare nei processi di apprendimento.

Bocciati gli alunni che non hanno appreso quello che non potevano apprendere.

Uno solo il responsabile!

Il docente.

Ecco!

Questi docenti non sono docenti.

A questi docenti non può essere affidato il parto di un uomo!

Questi docenti non sono meritevoli di stare nelle aule scolastiche.

Vanno respinti.

Vanno bocciati.

Docenti bocciati con un CINQUE.

Docenti bocciati con un QUATTRO.

Docenti bocciati con un TRE.

Docenti bocciati con un DUE.

Docenti bocciati con un UNO.

Docenti bocciati con uno ZERO!

Docenti bocciati.

Non si respinge il bimbo nell’utero materno.

Lo si aiuta a nascere.

Anche col forcipe.

Anche col parto cesareo.

Ma deve nascere.

Sempre.

È un uomo.

È un valore infinito.

Un bimbo vale quanto l’insieme dei sette miliardi di esseri umani che vivono sulla faccia della Terra!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:
http://www.edscuola.it/dida.html
Altri saggi sono pubblicati in
www.rivistadidattica.com
E chi volesse approfondire questa o altra tematica
basta che ricerchi su Internet:
“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

https://www.facebook.com/utenuta/posts/10208519934589217?pnref=story

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Decreto Legislativo 20 giugno 2016, n. 116

Decreto Legislativo 20 giugno 2016, n. 116

Modifiche all’articolo 55-quater del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sensi dell’articolo 17, comma 1, lettera s), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di licenziamento disciplinare. (16G00127)

(GU n.149 del 28-6-2016 )

 
 
 
                   IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 
 
  Visti gli articoli 76, 87 e 97 della Costituzione; 
  Vista la legge 7 agosto  2015,  n.  124,  recante  riorganizzazione
delle amministrazioni pubbliche, e, in  particolare,  l'articolo  17,
comma 1, lettera s), recante delega al Governo per il riordino  della
disciplina  del  lavoro   alle   dipendenze   delle   amministrazioni
pubbliche; 
  Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,  recante  norme
generali  sull'ordinamento   del   lavoro   alle   dipendenze   delle
amministrazioni pubbliche e, in particolare gli articoli 55,  55-bis,
55-ter,  55-quater,  55-quinquies,  55-sexies  come   successivamente
modificati dal decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150; 
  Vista la preliminare  deliberazione  del  Consiglio  dei  ministri,
adottata nella riunione del 20 gennaio 2016; 
  Sentite le organizzazioni  sindacali  maggiormente  rappresentative
nella riunione del 4 febbraio 2016; 
  Acquisito  il  parere  della   Conferenza   unificata,   ai   sensi
dell'articolo 8, del decreto legislativo  28  agosto  1997,  n.  281,
espresso nella seduta del 3 marzo 2016; 
  Udito il parere del Consiglio  di  Stato,  espresso  dalla  Sezione
consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 16 marzo 2016; 
  Acquisito  il  parere  della  Commissione   parlamentare   per   la
semplificazione  e  delle  Commissioni  parlamentari  competenti  per
materia e per i profili finanziari della Camera dei  deputati  e  del
Senato della Repubblica; 
  Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri,  adottata  nella
riunione del 15 giugno 2016; 
  Sulla proposta del Ministro per la semplificazione  e  la  pubblica
amministrazione; 
 
                              E m a n a 
                  il seguente decreto legislativo: 
 
                               Art. 1 
 
 
                  Modifiche all'articolo 55-quater 
            del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 
 
  1. All'articolo 55-quater del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, sono apportate le seguenti modificazioni: 
    a) dopo il comma 1 e' inserito il seguente:  «1-bis.  Costituisce
falsa attestazione della presenza  in  servizio  qualunque  modalita'
fraudolenta posta in essere, anche  avvalendosi  di  terzi,  per  far
risultare  il  dipendente   in   servizio   o   trarre   in   inganno
l'amministrazione presso la  quale  il  dipendente  presta  attivita'
lavorativa circa il rispetto  dell'orario  di  lavoro  dello  stesso.
Della violazione risponde anche chi abbia agevolato  con  la  propria
condotta attiva o omissiva la condotta fraudolenta.»; 
    b) dopo il comma 3, sono inseriti i seguenti: «3-bis. Nel caso di
cui al comma 1, lettera a), la falsa attestazione della  presenza  in
servizio,  accertata  in  flagranza  ovvero  mediante  strumenti   di
sorveglianza o di  registrazione  degli  accessi  o  delle  presenze,
determina  l'immediata  sospensione  cautelare  senza  stipendio  del
dipendente, fatto  salvo  il  diritto  all'assegno  alimentare  nella
misura stabilita dalle disposizioni normative e contrattuali vigenti,
senza  obbligo   di   preventiva   audizione   dell'interessato.   La
sospensione e' disposta dal responsabile della struttura  in  cui  il
dipendente  lavora  o,  ove  ne  venga  a   conoscenza   per   primo,
dall'ufficio di cui all'articolo 55-bis, comma 4,  con  provvedimento
motivato, in via immediata  e  comunque  entro  quarantotto  ore  dal
momento in cui i suddetti soggetti ne sono venuti  a  conoscenza.  La
violazione di tale termine non  determina  la  decadenza  dall'azione
disciplinare ne' l'inefficacia  della  sospensione  cautelare,  fatta
salva  l'eventuale  responsabilita'  del  dipendente  cui  essa   sia
imputabile. 
  3-ter. Con il medesimo provvedimento di  sospensione  cautelare  di
cui al comma 3-bis si procede anche  alla  contestuale  contestazione
per iscritto dell'addebito e alla convocazione del dipendente dinanzi
all'Ufficio di cui all'articolo 55-bis, comma  4.  Il  dipendente  e'
convocato, per il contraddittorio a sua difesa, con un  preavviso  di
almeno quindici giorni e  puo'  farsi  assistere  da  un  procuratore
ovvero  da  un  rappresentante  dell'associazione  sindacale  cui  il
lavoratore  aderisce   o   conferisce   mandato.   Fino   alla   data
dell'audizione, il dipendente  convocato  puo'  inviare  una  memoria
scritta o, in  caso  di  grave,  oggettivo  e  assoluto  impedimento,
formulare motivata istanza di  rinvio  del  termine  per  l'esercizio
della sua difesa per un periodo non superiore  a  cinque  giorni.  Il
differimento del termine a difesa del dipendente puo' essere disposto
solo una volta nel corso  del  procedimento.  L'Ufficio  conclude  il
procedimento entro  trenta  giorni  dalla  ricezione,  da  parte  del
dipendente, della  contestazione  dell'addebito.  La  violazione  dei
suddetti  termini,  fatta  salva  l'eventuale   responsabilita'   del
dipendente cui  essa  sia  imputabile,  non  determina  la  decadenza
dall'azione disciplinare ne' l'invalidita' della  sanzione  irrogata,
purche' non  risulti  irrimediabilmente  compromesso  il  diritto  di
difesa  del  dipendente  e  non  sia  superato  il  termine  per   la
conclusione del procedimento di cui all'articolo 55-bis, comma 4. 
  3-quater. Nei casi di cui al comma 3-bis, la denuncia  al  pubblico
ministero e la segnalazione alla competente procura  regionale  della
Corte dei  conti  avvengono  entro  quindici  giorni  dall'avvio  del
procedimento disciplinare. La Procura della Corte dei  conti,  quando
ne ricorrono  i  presupposti,  emette  invito  a  dedurre  per  danno
d'immagine entro  tre  mesi  dalla  conclusione  della  procedura  di
licenziamento. L'azione di  responsabilita'  e'  esercitata,  con  le
modalita' e nei termini di cui all'articolo 5  del  decreto-legge  15
novembre 1993, n. 453, convertito, con modificazioni, dalla legge  14
gennaio 1994, n.  19,  entro  i  centoventi  giorni  successivi  alla
denuncia,  senza  possibilita'  di  proroga.  L'ammontare  del  danno
risarcibile e' rimesso alla valutazione equitativa del giudice  anche
in relazione alla rilevanza del fatto per i mezzi di  informazione  e
comunque  l'eventuale  condanna  non  puo'  essere  inferiore  a  sei
mensilita' dell'ultimo stipendio  in  godimento,  oltre  interessi  e
spese di giustizia. 
  3-quinquies. Nei casi di cui al comma 3-bis, per  i  dirigenti  che
abbiano acquisito conoscenza del fatto, ovvero, negli enti  privi  di
qualifica dirigenziale, per i responsabili  di  servizio  competenti,
l'omessa  attivazione  del  procedimento  disciplinare   e   l'omessa
adozione  del   provvedimento   di   sospensione   cautelare,   senza
giustificato motivo, costituiscono illecito disciplinare punibile con
il licenziamento e di esse e' data  notizia,  da  parte  dell'ufficio
competente   per   il   procedimento   disciplinare,    all'Autorita'
giudiziaria ai fini dell'accertamento della sussistenza di  eventuali
reati.». 
                               Art. 2 
 
 
                 Clausola di invarianza finanziaria 
 
  1. Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o
maggiori oneri a carico della finanza pubblica. 
                               Art. 3 
 
 
                      Disposizione transitoria 
 
  1. Le disposizioni di cui all'articolo 1 si applicano agli illeciti
disciplinari commessi successivamente alla data di entrata in  vigore
del presente decreto. 
  Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella  Raccolta  ufficiale  degli  atti  normativi  della  Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare. 
 
    Dato a Roma, addi' 20 giugno 2016 
 
                             MATTARELLA 
 
 
                                  Renzi, Presidente del Consiglio dei
                                  ministri 
 
                                  Madia,     Ministro     per      la
                                  semplificazione   e   la   pubblica
                                  amministrazione 
 
 
Visto, il Guardasigilli: Orlando 

Nota 20 giugno 2016, AOODGFIS 8093


Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
DIPARTIMENTO PER LA FORMAZIONE SUPERIORE E PER LA RICERCA

Oggetto: Indicazioni operative per la presentazione di proposte di autorizzazione di nuove Istituzioni non statali AFAM e di corsi di nuova istituzione, ai sensi dell’art. 11 del D.P.R. 8 luglio 2005, n. 212

Nota 20 giugno 2016, AOODGOSV 6809

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Ufficio IX
Valutazione del Sistema nazionale di istruzione e formazione

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado
LORO SEDI

Nota 20 giugno 2016, AOODGOSV 6809

Oggetto: Chiarimenti in merito al Rapporto di autovalutazione per l’a.s. 2015/2016