CAOS NORMATIVO

CAOS NORMATIVO, CARIELLO (M5S): DOPO ANNI LO STATO CHIEDE I SOLDI DELLE TASSE PER LE BORSE DI STUDIO

“Inaccettabile che il Ministero dell’Economia decida che i contribuenti debbano pagare l’Irpef sulle borse di studio dopo sei anni dall’assegnazione”. E’ quanto dichiara il deputato del M5s Francesco Cariello commentando la risposta del MEF all’interrogazione parlamentare presentata in commissione Finanze con il collega Pisano, con la quale si chiedeva al MEF l’applicazione del “principio della integrità del contributo”, sancito dall’articolo 80 del Reg. CE 1083/2006, per le borse di studio “Ritorno al Futuro” della Regione Puglia finanziate dal Fondo Sociale Europeo.
“Molti giovani – spiega – hanno percepito in passato borse di studio co-finanziate dal FSE e fu comunicato loro, dall’Ente erogante, cioè la direzione regionale, che tali somme non prevedevano trattenute o decurtazioni di nessun genere in base all’articolo 80 del regolamento (CE) 1083/2006 (interpretazione confermata da una sentenza della Corte di Giustizia Europea)”.
Recentemente – continua – l’Agenzia delle Entrate, sta inviando degli avvisi di accertamento per recuperare le imposte sui contributi del Fondo Sociale Europeo appellandosi a un ‘mutato orientamento interpretativo’, sia del Ministero dell’Economia che del Ministero del Lavoro. Di fatto ciò trasforma i cittadini improvvisamente in evasori fiscali con annesse sanzioni amministrative per ‘omessa e infedele dichiarazione’. Questa incertezza applicativa, generata da contrastanti orientamenti dell’amministrazione, mina alla base il rapporto fra Stato e cittadini e per questo chiediamo al Ministero dell’economia e delle finanze sia di assicurarsi che i soggetti a cui è destinata la borsa di studio ricevano l’importo totale del contributo pubblico, come sancito in maniera inequivocabile dall’articolo 80, sia di chiarire definitivamente il regime fiscale da applicare”.
Riconoscere – conclude – come fa il MEF nella risposta alla nostra interrogazione, che ai contribuenti non saranno applicate né sanzioni né interessi ma che dovranno pagare solo l’IRPEF, è una chiara ammissione di colpa da parte della stessa pubblica amministrazione”.

Francesco Cariello – Deputato M5S

Brexit: “Nessun allarme su programma”

Brexit, Agenzia Erasmus+ Indire: “Nessun allarme su programma”
Italiani in UK: +80% studenti dal 2007; nel 2015 oltre 1300 tirocinanti nelle aziende britanniche

ROMA, 29 GIUGNO 2016 – «Non c’è automatismo tra Brexit e programma Erasmus+ ed è ingiustificato l’allarme sulla fine della cooperazione tra Unione Europea e Regno Unito in tema di mobilità». È quanto dichiara il Direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire, Flaminio Galli, che aggiunge: «Spiace per l’esito del referendum ma è importante rassicurare gli studenti e gli addetti ai lavori sul proseguimento delle attività in corso, comprese quelle approvate nel quadro dell’Invito a presentare proposte 2016, che procederanno regolarmente fino alla scadenza prevista originariamente. Per gli anni a venire – prosegue Galli – dobbiamo essere fiduciosi perché Erasmus+ è un programma flessibile e articolato, non circoscritto ai soli paesi Ue, tant’è vero che partecipano a pieno diritto anche i paesi dello spazio economico europeo (Norvegia, Islanda, Liechtenstein) e quelli candidati (Turchia, Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia). Non dimentichiamo, inoltre, che è già possibile in ambito universitario la mobilità anche da e verso paesi extraeuropei. A livello politico – conclude il Direttore dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire – siamo molto fiduciosi che il Regno Unito e la Commissione trovino una strada per far sì che la mobilità di studenti e docenti e la cooperazione transnazionale continuino a essere un’opportunità concreta per l’Europa e per lo stesso Regno Unito. Naturalmente, sarà nostro compito diffondere tempestivamente ogni novità sul Programma che arriverà dalla Commissione europea».

ERASMUS+ UNIVERSITÀ: SCAMBI TRA ITALIA E REGNO UNITO – Dal 2007 al 2015, se si considera il numero studenti che si muovono da e verso il Regno Unito nell’ambito di Erasmus+ per studio e per tirocinio, un dato interessante riguarda la mobilità degli studenti italiani verso il Regno Unito che è cresciuta dell’80%, con un incremento medio annuo dell’11%. Nel 2007 gli studenti italiani in partenza verso l’isola sono stati quasi 1500, mentre nel 2015 sono aumentati fino a quota 2695. Per quanto concerne la mobilità degli studenti per studio, tra i paesi di destinazione più gettonati, nel 2014/2015 il Regno Unito si pone al quarto posto, dopo Spagna, Francia e Germania. Invece, nell’ambito dei tirocini, dopo la Spagna, al secondo posto nella scelta si inseriscono le aziende britanniche che ospitano 1.303 tirocinanti, con un incremento di oltre il 40% rispetto al 2013/2014. Osservando il dato relativo alla mobilità dei docenti per attività di insegnamento, in linea con quanto accade per la mobilità degli studenti, tra i paesi di destinazione compaiono Spagna, Francia Germania, seguite dalla Polonia e dal Regno Unito. Rispetto alla mobilità per formazione, che coinvolge sia docenti che staff tecnico-amministrativo, si inserisce al terzo posto il Regno Unito tra le mete preferite dai nostri beneficiari.

DATI ERASMUS+ UNIVERSITÀ SUL REGNO UNITO – Secondo gli ultimi dati disponibili a livello europeo sull’istruzione superiore (2013/2014), il Regno Unito è una delle mete preferite dagli studenti universitari europei nell’ambito del Programma Erasmus+. Lo stato britannico ha accolto dagli altri paesi UE 27.401 studenti, a fronte di 15.610 giovani inglesi partiti per fare un’esperienza di mobilità all’estero. Sul totale degli studenti accolti nel Regno Unito, il 25% degli studenti Erasmus arrivati nelle università britanniche è francese, il 16% proviene dalla Germania, il 15,4% dalla Spagna e l’8,5% dall’Italia.

Gli ausili non sono un lusso

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Gli ausili non sono un lusso

LEDHA chiede a Regione Lombardia di finanziare anche per il 2016 la Legge 23/99, per l’erogazione dei contributi per l’acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati.
Poco più di 2 milioni di euro, quanto stanziato nel 2015 per sostenere l’acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati in favore delle persone con disabilità. Strumenti che garantiscono autonomia, indipendenza, dignità e inclusione sociale e, quindi, anche minor bisogno di sostegni e interventi di natura sociale, molto più onerosi. Eppure nonostante sia evidente che si tratti di una misura importante ed efficace per le persone con disabilità nel 2016 non è stata ancora ri-finanziata.

E sono già molte le persone che hanno chiesto chiarimenti a Regione Lombardia, direttamente o tramite le associazioni, senza per ora ottenere risposta. Si tratta dell’applicazione dell’art. 4, commi 4 e 5, della Legge Regionale 6 dicembre 1999, n. 23, che ha come obiettivo il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità, attraverso il contributo per l’acquisto di strumenti indispensabili quali ad esempio l’adattamento dell’auto al trasporto, o la domotizzazione della propria casa.

Una misura che non si comprende perché non possa essere confermata anche quest’anno, soprattutto dopo aver verificato che la sua abrogazione comporterebbe un risparmio per il bilancio regionale irrisorio (Capitolo 2.1.0.2.7799 del bilancio regionale 2014). A fronte di un risparmio così limitato si procurerebbe (e si sta già procurando) un danno per le persone con disabilità coinvolte, in attesa di un sostegno prezioso.

Per questo motivo LEDHA chiede con forza a Regione Lombardia che vengano approvati al più presto gli atti amministrativi che possano consentire di non abbandonare il percorso intrapreso in questi anni promuovendo l’erogazione, anche per il 2016, dei contributi finalizzati all’acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati, allo scopo di favorire lo sviluppo dell’autonomia delle persone con disabilità. Un provvedimento – che Alberto Fontana, presidente di LEDHA giudica – “necessario e doveroso, anche per rendere sempre più efficace lo sviluppo del sistema sociosanitario vicino alle esigenze delle persone con disabilità”.

Cinema e autismo, aperte le iscrizioni all’Asperger film festival

da Redattore sociale

Cinema e autismo, aperte le iscrizioni all’Asperger film festival

Torna il festival di cinema ed arti visive realizzato con la partecipazione attiva di giovani nella condizione autistica. Come Marco, Nicola, Adriano e Elena che, con la loro associazione culturale Not Equal, vogliono costruire una nuova cultura. Iscrizione gratuita, scadenza 10 ottobre 2016

ROMA – L’obiettivo è raccontare uno sguardo, che non sia “disabile”,  ma diverso. Come è quello delle persone con sindrome di Asperger. Per loro e da loro è nato, quattro anni fa, l’As Film Festival, l’unico festival di cinema ed arti visive realizzato con la partecipazione attiva di giovani Asperger e dedicato al tema dell’autismo. Tra gli organizzatori, ci sono Marco, Nicola, Adriano e Elena che, con la loro associazione culturale Not Equal, vogliono contribuire a formare una cultura dell’autismo (e degli autismi) e promuovere un modo diverso di intendere la condizione autistica: non disabilità, appunto, ma diversità di sguardi, di punti di vista, secondo l’idea per cui “il mondo ha bisogno di tutti i tipi di mente”. Lo fanno usando il cinema, come strumento di socializzazione e inclusione. Sono ora aperte le iscrizioni alla 4a edizione del festival, che si terrà il 3 e 4 dicembre al MAXXI di Roma. Prevede un concorso internazionale per cortometraggi e un contest creativo per la realizzazione dei poster dell’evento.

Il concorso per cortometraggi è organizzato in 2 sezioni competitive e una vetrina: “Punti di vista” è la sezione dedicata ai cortometraggi internazionali a tema libero; “Animatio now!” è la sezione dedicata al cinema d’animazione internazionale; “Ragionevolmente differenti” è la vetrina che raccoglie corti dedicati all’autismo o realizzati da filmaker internazionali nella condizione autistica.
Il contesto creativo “Crea il tuo poster!” comprende invece due categorie: “Autart!”, riservata ad artisti che si riconoscono nella condizione autistica; e “Uguale/diverso”, per giovani artisti visivi italiani (max 30anni), studenti di scuola secondaria di ogni grado, allievi di accademie e istituti d’arte. Tutti i dettagli per partecipare, sul sito del festival. Per entrambi i bandi la partecipazione è gratuita e la scadenza è fissata al 10 ottobre 2016.

Realizzato dall’associazione integrata ed inclusiva Not-Equal, in collaborazione con fondazione MAXXI e Confronti, e patrocinato da Ang (Agenzia nazionale per i giovani), ASFF 2016 non è solo un festival sull’autismo, ma un festival cinematografico vero e proprio fatto anche da persone con autismo. “Come in qualunque altro festival – spiegano i ragazzi dello staff coordinato da Giuseppe Cacace – sono previste proiezioni, incontri, ospiti, una giuria, dei premi. Insomma, il nostro è un festival uguale agli altri. Però diverso!”.

GLAUCOMA e NEURODEGENERAZIONE

GLAUCOMA e NEURODEGENERAZIONE Alzheimer, SLA e Parkinson possibili conseguenze della malattia glaucomatosa

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), il glaucoma è la seconda causa di cecità al mondo. Si stima infatti che siano oltre 55 milioni le persone affette da glaucoma, una malattia che nelle fasi iniziali può colpire senza dare sintomi. In Italia ne soffre circa un milione di persone, ma una persona su due ancora non lo sa. Il glaucoma colpisce principalmente le persone di oltre 40 anni, e il più delle volte la patologia è associata ad una pressione oculare troppo alta che danneggia il nervo ottico. E’ fondamentale quindi investire in ricerca e prevenzione.

“Come IRIFOR e come Unione riteniamo fondamentale diventare soggetto di stimolo e promozione della ricerca scientifica, provando anche a recuperare quei fondi pubblici e privati che vanno in questa direzione – dichiara Mario Barbuto, Presidente nazionale dell’IRIFOR e dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Non disponiamo di grandi mezzi ma di un patrimonio di credibilità istituzionale, e metteremo ben volentieri queste nostre risorse a disposizione per azioni di ricerca come questa.”

Impegno comune, espresso dal Presidente regionale toscano IAPB Giorgio Ricci, a favore della prevenzione e della ricerca anche in ambito internazionale, tramite interventi di supporto umanitario nei paesi poveri, e in Africa in modo particolare.

Il Sottosegretario di stato alla salute Vito De Filippo, nel suo indirizzo di saluto, ha evidenziato l’importanza della prevenzione, prevenzione che dovrà sempre più essere garantita dal Ministero della salute, anche in vista della prossima entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario.

I prof. Paolo Frezzotti e Nicola De Stefano dell’Università di Siena hanno presentato questa mattina, presso la Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, i risultati della ricerca da loro condotta su “Glaucoma e neurodegenerazione. Una frontiera da esplorare” finanziata dall’IRIFOR e volta a far luce sugli aspetti clinici e terapeutici legati al glaucoma, con una particolare attenzione agli aspetti neurodegenerativi.

“Il glaucoma è una patologia subdola, del tutto asintomatica nella fase iniziale, che prevede l’assoluta irreparabilità del danno e la pressione intraoculare come principale fattore di rischio – afferma il prof. Paolo Frezzotti. La definizione stessa di glaucoma oggi si basa su un concetto di neurodegenerazione a carico delle cellule ganglionari-retiniche indipendente da un valore di pressione intraoculare, tanto è vero che il glaucoma può progredire anche nel caso in cui la pressione oculare sia a valori ritenuti fisiologici. Capire a quale livello sia presente questa neurodegenerazione rappresenta una sfida per chi cerca di indagare i meccanismi eziopatogenetici di questa malattia.”

Il Prof. Nicola De Stefano ha illustrato i risultati della ricerca che in qualche modo associano i meccanismi che portano alla malattia glaucomatosa con altre malattie neurodegenerative quali la malattia di Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica e la malattia di Parkinson. Le risonanze magnetiche effettuate hanno dimostrato che non solo le vie ottiche, ma anche quelle collegate, sono coinvolte nel processo neurodegenerativo, in particolare sono risultati evidenti alcuni danneggiamenti alla zona preposta alla memoria visiva.” I risultati della ricerca verranno pubblicati a breve dalla rivista scientifica Human Brain Mapping.

“Abbiamo voluto organizzare questo convegno alla Biblioteca del Senato – dichiara Massimo Vita, consigliere nazionale IRIFOR – per dare importanza ad un metodo di lavoro, quello del lavoro di squadra e per rimarcare ancora una volta, ammesso che ce ne fosse bisogno, che chiunque voglia lavorare con le persone con disabilità visiva non può prescindere dal confronto con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, perché sulle nostre spalle ci sono 100 anni di storia e di impegno e tutela a favore delle persone, non solo di quelle cieche e ipovedenti.”

Educazione unica protezione

EDUCAZIONE UNICA PROTEZIONE DALLA BESTIA UMANA di Umberto Tenuta

CANTO 689 L’ULTIMO STUPRO

Che sia l’ultimo gesto disumano!

Che nessuno dei figli dell’uomo resti bestia!

 

L’ultimo stupro!

Una giovinetta e quattro coetanei non educati.

Non diventati uomini.

Non umanizzati.

Sì, a scuola ci sono andati.

Ma uomini non sono diventati.

La regole della grammatica le hanno imparate.

Ma le regole della convivenza umana non le hanno imparate.

La storia dell’uomo primitivo e la storia delle sue civiltà le hanno studiate, ma civili non sono diventati.

D’altro si occupa la BUONASCUOLA.

Dell’istruzione!

Non dell’educazione.

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE.

Istruzione inferiore.

Istruzione superiore.

I più efferati criminali sono istruiti, molto istruiti.

Ma non sono educati.

Non li ha educati la famiglia, non li ha umanizzati la famiglia.

Non li ha educati la scuola, non li ha umanizzati la scuola.

Beh, che volete?

La scuola istruisce.

Mica la scuola deve educare!

Mica la Storia è la storia della civilizzazione umana!

Mica la Geografia è la descrizione delle diverse forme di civilizzazione umana!

Mica la Poesia è la coltivazione della sensibilità umana!

Mica la Musica è l’espressione dei più profondi sentimenti umani!

Mica… la scuola deve educare!

La Scuola deve istruire.

Riflettete bene, docenti, durante le vacanze estive.

Ed a settembre non elaborate più un POF, un Piano dell’Offerta Formativa.

Ma un POI, un Piano dell’Offerta Istruttiva.

Almeno non vi prenderete in giro!

Almeno non prenderete in giro i giovani che a voi si rivolgono per essere educati.

 

POST SCRIPTUM

Una raccomandazione!

Non abbiate alcuna preoccupazione di promuovere e coordinare la CONTINUITÀ EDUCATIVA tra scuola e famiglia.

Lasciate che ciascuno curi a modo suo l’educazione dei giovani.

Saranno plurieducati!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:
http://www.edscuola.it/dida.html
Altri saggi sono pubblicati in
www.rivistadidattica.com
E chi volesse approfondire questa o altra tematica
basta che ricerchi su Internet:
“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

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