Piano di Formazione Personale Amministrativo 2016-2018

File 11-07-16, 19 20 17PIANO DI FORMAZIONE TRIENNIO 2016-2018
ATTIVITÀ FORMATIVE
DESTINATE AL PERSONALE AMMINISTRATIVO


SOMMARIO

PREMESSA

SCHEMA SINTETICO DEL PIANO TRIENNALE

sintesiParte prima
1. IL PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE 2016 – 2018

1.1 Le fonti di riferimento
1.2 Il governo della formazione

1.2.1 Articolazione e finalità del piano
1.2.2 Il sistema informativo a supporto della formazione
1.2.3 La programmazione e gli obiettivi della formazione
1.2.4 I destinatari
1.2.5 Le modalità e le metodologie formative

1.3 Le funzioni e le responsabilità

1.3.1 La gestione della formazione

1.4 Il controllo del Piano di formazione

1.4.1 Il monitoraggio
1.4.2 La valutazione

1.5 I fabbisogni formativi

1.5.1 Azioni formative richieste

1.6 Proiezione delle azioni formative per il triennio 2016 – 2018 emerse dalla rilevazione dei fabbisogni 2014 – 2016

Parte seconda
2. PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI FORMATIVI NEL TRIENNIO 2016 – 2018

2.1 Programmazione

2.1.1 Area giuridico-amministrativo-contabile
2.1.2 Area socio – organizzativa
2.1.3 Area delle tecnologie per l’automazione d’ufficio e la comunicazione
2.1.4 Area cultura generale

2.2 Le risorse finanziarie per l’anno 2016

Risarcimento danni per sfruttamento del lavoro a termine

Risarcimento danni per sfruttamento del lavoro a termine e scatti di anzianità: MIUR condannato a risarcire altri 7 precari.

Stavolta sono i Tribunali del Lavoro di Chieti e Ivrea a dare piena ragione al nostro sindacato in favore di sette docenti precari illegittimamente sfruttati per anni dal Ministero dell’Istruzione con reiterati contratti di lavoro a tempo determinato. Gli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, coordinando con professionalità la sapiente azione sul territorio degli Avvocati Manuela Pirolozzi, Maurizio Ragusa e Giovanni Rinaldi ottengono ben 6 sentenze favorevoli presso i tribunali di loro competenza e il riconoscimento per i nostri iscritti di un risarcimento pari a un totale che supera i 30.000 Euro tra mensilità da corrispondere per abuso di contratti a termine e scatti di anzianità non riconosciuti ai precari.

Da Milano a Palermo, sono 400 le scuole aperte durante l’estate

da Il Sole 24 Ore

Da Milano a Palermo, sono 400 le scuole aperte durante l’estate

di Cl. T.

C’è chi vuole imparare a suonare la chitarra, chi desidera fare un pò di sport o iscriversi a qualche laboratorio di pittura, chi – in Italia da pochissimo tempo – vuole fare nuove amicizie e imparare la lingua. All’Istituto comprensivo Giovan Battista Valente di Roma, nella periferia est della città, sono una cinquantina i bambini che “frequenteranno” la scuola anche durante l’estate. Per loro, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16, verranno organizzati laboratori e attività gratuiti a cura delle associazioni del territorio. L’istituto Valente è una delle 93 scuole di Roma che resteranno aperte questa estate grazie al progetto La Scuola al Centro.

Il bilancio
Stamattina la visita “a sorpresa” del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: «Tra Milano, Roma, Napoli e Palermo sono 400 le scuole che hanno aderito al progetto La scuola al centro – ha spiegato il ministro – e questo è solo l’inizio di un modello di scuola veramente aperta al territorio. Se ne parla dal 1999 e finalmente ci siamo».

I fondi
Per questa prima fase del progetto, che inizia proprio nell’estate 2016, il Miur ha stanziato 10 milioni di euro. Finora sono stati investiti 5,8 milioni di euro, «ma spenderemo anche tutti gli altri. Da settembre, poi, utilizzeremo i fondi europei. E si coinvolgeranno anche più città».

L’esempio dell’Istituto Valente di Roma
A questa prima visita di oggi, ha assicurato il ministro, ne seguiranno altre in altre scuole. Intanto, l’Istituto Valente ha colto subito l’occasione. Fin dal primo giorno di attività, ha raccontato la dirigente Rosamaria Lauricella, «c’è stato un boom di iscrizioni. Quello che offriamo non è un dopo scuola, ma una grande alternativa alla strada. Partecipano gli alunni, ma anche altri bambini non iscritti al nostro istituto. È un progetto per il territorio e
per il quartiere».

Asili nido, arriva il decreto: più posti e maestre laureate

da Il Messaggero

Asili nido, arriva il decreto: più posti e maestre laureate

La riforma della scuola passa anche dal nido. Anzi, inizia proprio da lì, per creare d’ora in poi un percorso unico, che sia il più possibile coerente con i programmi e le necessità degli studenti. Anche quelli più piccoli

ROMA La riforma della scuola passa anche dal nido. Anzi, inizia proprio da lì, per creare d’ora in poi un percorso unico, che sia il più possibile coerente con i programmi e le necessità degli studenti. Anche quelli più piccoli.
Il decreto legge, definito «bellissimo» dal premier Renzi, potrebbe essere approvato già nel mese di luglio e andrà a rivoluzionare il concetto di nido e strutture educative per l’infanzia dove le maestre dovranno essere laureate e dove i programmi e le linee guida arriveranno direttamente dal ministero dell’istruzione. Equiparando così in tutta Italia i percorsi formativi dei bambini da zero a tre anni. Una fascia d’età su cui, ad oggi, incombono la giungla delle offerte educative affidate ai singoli enti locali, senza contare le infinite proposte dei nidi privati, e l’incubo della carenza dei posti che, ogni anno, fa aumentare le liste di attesa. Si andrà a creare, quindi, una scuola a tutti gli effetti. Ma per piccini. Un tema delicatissimo su cui, negli anni, sono stati presentati progetti e proposte.

RIFORMA A TUTTO CAMPOOra il governo punta sul decreto, come previsto dalle deleghe della legge della Buona Scuola, e promuove quella che, di fatto, è una riforma in piena regola: il testo si basa sul disegno di legge 1260, presentato nel gennaio del 2014. Le novità introdotte dal dl 1260 prevedono innanzitutto che le educatrici dei nidi, le cui competenze richieste oggi variano da regione e regione, dovranno avere necessariamente una laurea triennale. Come quelle previste nei corsi di studio delle facoltà di scienze della formazione. Fino ad oggi per insegnare in un asilo era sufficiente aver frequentato un corso triennale regionale, come quelli per puericultrice. Le attuali insegnanti resteranno al loro posto ma per selezionare il nuovo personale si accetteranno solo candidature da educatori con un titolo di studio accademico.
A cambiare volto sarà anche la gestione delle strutture. Resterà agli enti locali ma solo in termini di personale ed edilizia: i Comuni continueranno quindi a mantenere la gestione dei circa 8.870 nidi, diretta per i 3.656 nidi pubblici e indiretta per i circa 5.214 convenzionati. Ma, per quanto riguarda i finanziamenti e le linee guida educative, la gestione dei nidi passerà dalle mani del welfare a quelle del ministero dell’istruzione. In questo modo sarà possibile creare un percorso lineare e unico, da zero a 16 anni. Almeno è questa l’intenzione. «Si tratta di un’importante sfida spiega la senatrice Francesca Puglisi, prima firmataria del disegno di legge 1260 gradualmente andremo infatti ad aumentare i posti dei nidi, per raggiungere l’obiettivo di Lisbona che ci chiede una copertura ben precisa, e a garantire una nuova continuità didattica. Iniziamo un percorso di politiche di inclusione e lotta alla povertà educativa».
OBIETTIVITra gli obiettivi principali della riforma c’è infatti anche l’aumento dei posti a disposizione delle famiglie, come richiesto dall’Europa. Un impegno non di poco conto. L’Italia infatti è chiamata a rispettare, entro il 2020, l’obiettivo richiesto da Lisbona di un posto al nido per almeno 33 bambini su 100 in età compresa tra 0 e 3 anni. Oggi si tratta di una meta ben lontana visto che la percentuale di copertura si ferma al 17,9%. Secondo le stime dei sindacati Cgil Cisl e Uil sono 289.851 i bambini che frequentano un nido su un totale, quindi, di 1.620.000 bambini sotto i 3 anni. Restano fuori, ad oggi, oltre un milione e 300mila bambini. Ci sono inoltre realtà italiane ben diverse tra loro come la Calabria, dove i posti coprono il 2,1% delle richieste, o Bologna dove invece l’obiettivo di Lisbona è già superato con il 40% dei bambini accontentati.
Sul decreto resta ancora un nodo da sciogliere, quello dei fondi a disposizione del governo per attuare una simile manovra: le previsioni iniziali parlavano di una somma che potesse superare il miliardo di euro. Su questo tema la discussione è ancora aperta. Anche perché la promessa alle famiglie è quella di chiedere una contribuzione che non superi il 20% della spesa. I costi per le famiglie, infatti, infiammano da sempre gli animi dei consumatori. In base ai dati di Cittadinanzattiva la retta media nazionale si attesta su 311 euro. Nell’anno educativo 2014-2015 il picco è stato raggiunto dalla città di Lecco con 515 euro di spesa media mensile a cui faceva seguito Sondrio con 484 euro. Tra le più economiche ci sono invece Catanzaro, con 100 euro e Vibo Valentia con 120 euro.
Lorena Loiacono

Eliminare l’anzianità di servizio dei prof? È come cancellare le ore di volo dei piloti

da La Tecnica della Scuola

Eliminare l’anzianità di servizio dei prof? È come cancellare le ore di volo dei piloti

Eliminare l’anzianità di servizio dei docenti è un po’ come cancellare le ore di volo dei piloti d’aereo.

A sostenerlo, con una sentita lettera indirizzata al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, è una docente pensionanda: Chiara Farigu.

La missiva, che critica aspramente il recentissimo accordo sulla “chiamata diretta” stipulato tra Miur e organizzazioni sindacali, sta impazzando sui social network e sta riscuotendo un successo davvero inaspettato.

Specie tra tutti quei docenti (la maggior parte) che hanno decenni di onorato servizio alle spalle ed ora, grazie a quello che definiscono un “accordo al ribasso”, vedranno andare praticamente in fumo la valorizzazione degli anni d’insegnamento svolti, spesso in condizioni di estrema difficoltà, spirito di abnegazione e sacrificio, magari a centinaia di chilometri di distanza dalla propria famiglia.

 

Vi proponiamo, integralmente, il testo integrale della lettera:

“Cara ministra Giannini, sono appena scesa dalla giostra-scuola che gira ormai allo sbando, fuori controllo, in preda agli sbalzi d’umore del manovratore di turno. Pertanto quanto andrò ad affermare non è per portare acqua al mio mulino, ma trattasi di un punto di vista ragionato, obiettivo di chi la scuola la porterà sempre nel cuore. Mi rincresce doverglielo dire, ma più ci mette mano alla sua cosiddetta riforma e più la contorce, l’aggroviglia, la strapazza, danneggiando irrimediabilmente anche i punti fermi che da sempre la caratterizzavano. Uno di questi era l’anzianità di servizio. Che da solo non costituisce merito, è ovvio, ma che coadiuvato dai titoli e dalla formazione in itinere è il vero punto di forza. E lei invece che fa? Con un colpo di spugna lo elimina.

Quindi l’esperienza maturata sul campo non vale un fico secco. Molto più prestigioso, secondo la sua attenta valutazione e quella dei sindacati, sui quali stenderei un velo pietoso, far prevalere la certificazione di uno o più corsi frequentati (non importa dove, per quanto tempo e con quali risultati) e magari mai spendibili per la disciplina che si andrà a insegnare. Le firme raccolte per il referendum abrogativo dei 4 punti più controversi della L.107 devono aver avuto l’effetto di un terremoto nei piani altri del Miur. La “chiamata diretta “da parte dei presidi per reclutare i docenti era uno di questi. Perché non correre ai ripari, allora? Perché non intervenire prima che lo faccia la matita copiativa nel segreto dell’urna? Immediato il tavolo Miur-OO.SS. per trovare l’escamotage.

A cominciare dal nome: chiamata per competenze, al posto della contestata e mai digerita “chiamata diretta” è sembrata la via per ristabilire il dialogo e sanare la frattura col mondo della scuola. Sbagliato. Ancora una volta avete perseverato nello stesso errore: escludere i diretti interessati prima di intavolare trattative. Dice che a sbagliare sono io e che l’anzianità di servizio, quindi l’esperienza sul campo, sia inutile? Le racconto un piccolo fatto, successo appena qualche giorno fa.

Avevo il telefono isolato e la connessione adsl a intermittenza. Cosa che si ripresentava periodicamente e che nessun tecnico dell’operatore da me scelto sapeva risolvere. Ognuno aveva la sua ricetta e, naturalmente, il lavoro fatto dal collega che lo aveva preceduto era sempre sbagliato. Fino a qualche giorno fa. Perché l’ultimo tecnico non si è accontentato di controllare la linea esterna e di inviare il solito sms “la sua richiesta è stata presa in considerazione e la riparazione è stata eseguita”. Nient’affatto. Ha suonato il campanello ed ha chiesto di poter visionare tutte le prese presenti in casa. Armeggiava con pinze e tronchesine, sostituiva filtri e prese vetuste. Spellava fili di vario colore e li intrecciava con una precisione certosina, mentre gocce di sudore inondavano la sua fronte e la sua maglietta. Poi, soddisfatto, mi ha detto: “accenda il pc, vedrà ora la sua navigazione sarà più veloce. Ed il telefono non solo è nuovamente funzionante ma non “frigge” più. Niente più sottofondi, suono pulito”.

Poi, orgoglioso per aver risolto una situazione che durava da anni, ha aggiunto: “lei è fortunata che sia capitato io. Non sono un pivellino come tanti miei colleghi, ho 35 anni di esperienza sulle spalle, so dove e come mettere mano”. Aveva ragione. L’esperienza è oro. Vogliamo parlare dei piloti d’aereo? Che dice, contano di più per la sicurezza dei passeggeri le ore di volo sulle spalle o un corso frequentato e certificato sull’ambiente che però fa “curriculum”? E che dire dei chirurghi che devono praticare interventi delicati? A chi si affiderebbe? Al medico che ha alle spalle decine e decine di interventi e quindi ha maturato un’esperienza da dio o a chi espone sulla propria parete le copie dei corsi frequentati e certificati ma che il bisturi lo ha preso in mano solo di raro? Se vuole posso continuare con gli esempi, ne ho un’infinità. E non riguardano solo le più nobili professioni.

Ma anche la quotidianità. No, non riuscirà a convincermi: dall’esperienza non si prescinde. ll fatto poi che il sottosegretario Faraone esulti per questa trovata la dice lunga. Molto lunga sul decadimento inesorabile dell’istituzione scuola. La prego, mi faccia contenta, chiuda il dicastero per ferie. Sciolga le righe. Il mondo della scuola necessita di una tregua. In attesa che arrivi quel tecnico con esperienza che sappia dove mettere mano per rimediare ai colpi di machete assestati alla rinfusa da un governo che, per fortuna, aveva a cuore la scuola e gli insegnanti. So già che andrà avanti ugualmente per la sua strada, col sorriso a tutto tondo e che i miei suggerimenti resteranno lettera morta. Ma era mio dovere provarci”.

 

Il bilancio della legge 107? Per la ministra è molto positivo

da La Tecnica della Scuola

Il bilancio della legge 107? Per la ministra è molto positivo

Un Piano Nazionale da 1 miliardo per la Scuola Digitale, con 350 milioni già stanziati nei primi 6 mesi dal lancio. Fondi aggiuntivi e nuovi strumenti e interventi per migliorare la qualità dell’edilizia scolastica.

Risorse raddoppiate per il funzionamento delle scuole. Novantamila insegnanti assunti nel 2015, il numero più elevato degli ultimi 20 anni. Un concorso da 63.712 posti bandito nel 2016.

Sono alcuni dei risultati raggiunti nei primi 12 mesi di attuazione della legge “Buona Scuola”, approvata il 9 luglio 2015 e poi entrata in vigore il 16 luglio, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

La ministra Giannini gongola, ma come accadere spesso i numeri non coincidono con i dati reali e il malcontento che la legge sta lasciando tra di docenti.

“Dopo una consultazione partecipata e un ampio dibattito parlamentare – ha commentato la ministra Giannini – la Buona Scuola sta finalmente diventando realtà. Stiamo dando attuazione ad una legge che interpreta una precisa scelta e una priorità del Governo: scommettere sull’istruzione come asse strategico dello sviluppo e della crescita del Paese. Quello appena trascorso è stato un anno intenso per il Miur”.

In ogni caso, si dice anche da altri ambienti, questo governo ha consentito un taglio notevole al precariato, immettendo migliaia di persone nei ruoli della scuola,  ha dato 500 euro per l’aggiornamento, sta, anche se a macchia di leopardo, favorendo l’edilizia scolastica, ha in cantiere un nuovo concorso a dirigente, si muove per dare stabilità al sostegno, garantendo gli alunni in difficoltà.

Cifre insufficienti forse, ma ricordiamo, per esempio, che l’aggiornamento fino a qualche decennio fa era l’unico modo per passare di gradone stipendiale o che era semplicemente obbligatorio senza altra alternativa. Disporre di 500 euro per acquistare strumenti per migliorare la didattica non è mai capitato.

Didattiva: la didattica destinata ai prof per l’alternanza scuola lavoro

da La Tecnica della Scuola

Didattiva: la didattica destinata ai prof per l’alternanza scuola lavoro

Anche quest’anno è stato proposto il bando “didattiva”. Si tratta di un premio nazionale che intende valorizzare progetti innovativi realizzati nel sistema educativo italiano, in collaborazione con il sistema produttivo e/o con gli ambienti della ricerca scientifica e tecnologica. I destinatari sono i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, delle strutture formative di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e degli Istituti Tecnici Superiori, che parteciperanno con un gruppo di studenti o una classe a nome dell’istituzione di appartenenza, nonchè le imprese che hanno collaborato attivamente con i docenti e con le scuole nei processi di innovazione didattica.

Il Premio “didattica” attiva valorizza i migliori progetti realizzati tra le istituzioni formative e le imprese nell’ ambito dell’innovazione didattica e nella convinzione che il sistema educativo rappresenti un fattore strategico per la crescita economica e sociale del Paese e per la competitività e l’internazionalizzazione delle imprese. L’interazione tra mondo educativo e mondo del lavoro deve costituire sempre di più uno dei cardini del sistema educativo italiano cosi da realizzare quel raccordo sinergico tra obiettivi educativi del sistema di istruzione e formazione, fabbisogni professionali del sistema produttivo ed innovazioni prodotte dalla ricerca scientifica, funzionale all’innalzamento della qualità del capitale umano del paese.

Le attività oggetto di valutazione, cui saranno assegnati i premi previsti dal Bando allegato, rientrano nelle seguenti tematiche principali: 1. Alternanza scuola-lavoro; 2. Didattica laboratoriale e processi formativi orientati alle competenze; 3. Apprendimento digitale e interattivo. Il Bando, pubblicato sul sito web dello scrivente Ministero, indica, inoltre, le tipologie di istituzioni educative di istruzione e formazione che possono candidarsi per ciascuna tematica. Filo conduttore dell’edizione di quest’anno sara il tema “Industry 4. 0”, un nuovo paradigma aziendale basato su automazione e connettività che rivoluzionerà il modo di produrre dei prossimi anni. I progetti da pre sen tare so no quelli realizzati nell’ anno scolastico 2015/ 16 con esiti positivi, apprezzati per la loro ricaduta efficace tanto sugli apprendimenti degli studenti, misurati in termini di sviluppo delle competenze, quanto sul miglioramento dell’ offerta formativa della scuola o della struttura formativa. Tali progetti possono consistere in uno o pili percorsi caratterizzati da una natura fortemente laboratoriale e da un collegamento organico con le imprese.

Gli interessati sono invitati a far pervenire la documentazione richiesta dal Bando entro il termine del 22 settembre 2016, osservando scrupolosamente le seguenti procedure riservate alle sotto indicate tipologie di soggetti: a) lstituzioni scolastiche di primo e secondo grado, (ad esclusione di quelle della regione Autonoma della Valle d ‘Aosta e delle province Autonome di Trento e Balzano) con procedura automatizzata mediante compilazione dell’ apposita istanza disponibile nell’ area dedicata nell’ applicativo “Protocolli in Rete”; b) Strutture formative di IeFP accreditate dalle Regioni, Istituti Tecnici Superiori (ITS) e Istituzioni scolastiche della Regione Autonoma della Valle d’Aosta e delle Province Autonome di Trento e Bolzano, mediante invio di raccomandata postale A.R. al seguente indirizzo: MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ’ E DELLA RICERCA, D.G. per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione – Viale Trastevere n. 76/A, 00153 Roma (con indicazione dell’oggetto sulla busta: “Premia Nazionale Didattiva: Ia didattica per l ‘alternanza scuola lavoro”.

I presidi? Sono esperti di relazioni, non incantatori o venditori di “balle”

da La Tecnica della Scuola

I presidi? Sono esperti di relazioni, non incantatori o venditori di “balle”

I presidi non sono degli incantatori, ma degli esperti nelle relazioni con il personale, con gli studenti e con il territorio circostante.

È questo lo scenario su cui si sviluppa la seconda parte dell’intervista a Mario Rusconi, vice-presidente dell’Anp, a colloquio con La Tecnica della Scuola dopo che sul Corriere della Sera è apparso un articolo dal titolo “Come si valuta il preside”, che non ha fatto davvero piacere al primo sindacato dei dirigenti scolastici italiani.

 

Rusconi, il suo sindacato sostiene che per verificare l’operato dei presidi è fondamentale conoscere i suoi rapporti con studenti, docenti e famiglie. Basta questo?

No di certo. Forse, ancora più importante, è il ruolo che chi guida una scuola assume con il territorio circostante.

 

Cosa significa?

Le rispondo citando un professore universitario noto in tutto il mondo: si chiama Tony Bush e sostiene che il preside è nelle scuole una sorta di rappresentante politico, attento alle dinamiche e ai rapporti con le istituzioni, con le aziende, con le altre scuole.

 

Come si misurano queste abilità relazionali?

Partendo dal fatto che se faccio il preside a Scampia o nel quartiere Zen di Palermo, è cosa ben diversa che farlo ai Parioli di Roma o a San Babila. In assoluto, invece, può essere un elemento importante anche quello di verificare la reputazione del dirigente, nel senso che se ha un rapporto franco, diretto, con le parti con cui si relaziona, questa non potrà che essere ottima.

 

Aver buone relazioni significa essere accondiscendenti con tutti?

No, il dirigente non deve di certo trasformarsi in una specie di incantatore o venditore di “balle”: occorre emergere, se ci sono, limiti e criticità, sempre finalizzate a migliorare l’efficienza scolastica e la didattica.

 

Ma chi dovrebbe verificare l’operato dei presidi?

Lo dice la il comma 94 della Legge 107/2015: il nucleo valutativo si compone di un ispettore tecnico ministeriale, di un altro dirigente scolastico e di un esperto esterno alla scuola.

 

Rusconi, però sembra una soluzione impraticabile: gli ispettori scarseggiano, il coinvolgimento degli altri presidi si commenta da solo e gli esperti esterni non sono facili da reperire. Che dice?

Effettivamente, ci sono delle criticità. Nel primo caso perché i governi che si alternano continuano a non reputare importante indire nuovi concorsi per ispettori e presidi. Anche se per questo compito verrebbero coinvolti gli ispettori assunti di recente. Per quanto riguarda la presenza del dirigente di un altro istituto, però, basterebbe individuarlo tra quelli che operano in altre province o, meglio ancora, in altre regioni. Sui rappresentanti del mondo del lavoro concordo: in pochi accetteranno di essere coinvolti senza un compenso.

 

Ammettiamo pure che questi “valutatori” siano individuati: cosa dovrebbero fare nelle scuole, per dare seguito ad una valutazione obiettiva del preside?

Andando a colloquio con il preside, naturalmente, e verificando il suo operato. Ma anche sentendo il parere del comitato di valutazione e del suo staff. Perché, lo ripeto, la competenza relazionale viene prima di tutto.

La prima parte dell’intervista a Mario Rusconi, vice-presidente Anp.

Un anno di Buona Scuola, Giannini: abbattuto il tabù della valutazione

da La Tecnica della Scuola

Un anno di Buona Scuola, Giannini: abbattuto il tabù della valutazione

Sono diversi i punti su cui si sofferma il ministro dell’Istruzione nel commentare i 12 mesi successivi all’approvazione della Legge 107/15.

Uno di questi è il via libera alla valutazione, a tutti i livelli, dai docenti alle scuole, dagli studenti ai dirigenti scolastici.

In questo anno, dice il ministro, “è caduto il tabù della valutazione: le scuole hanno cominciato a riflettere su se stesse e sui propri dati per migliorarsi. Abbiamo siglato la direttiva per la valutazione dei dirigenti scolastici, che era attesa da 15 anni”.

Per il responsabile del Miur, “finalmente si comincia a dedicare la dovuta e necessaria attenzione alla formazione come sviluppo professionale del personale della scuola. Con la Buona Scuola è iniziato un processo di investimento sul capitale umano del nostro Paese, nella convinzione che questa sia la leva più efficace per consentire ai nostri giovani di affrontare le sfide della modernità e della globalizzazione con competenze e conoscenze avanzate”.

Il Miur ha dedicato il suo resoconto focalizzando l’attenzione anche su altri passaggi della 107/15: un Piano Nazionale da 1 miliardo per la Scuola Digitale, con 350 milioni già stanziati nei primi 6 mesi dal lancio; fondi aggiuntivi e nuovi strumenti e interventi per migliorare la qualità dell’edilizia scolasticaRisorse raddoppiate per il funzionamento delle scuole; novantamila insegnanti assunti nel 2015, il numero più elevato degli ultimi 20 anni; un concorso da 63.712 posti bandito nel 2016.

“Dopo una consultazione partecipata e un ampio dibattito parlamentare – ha ancora detto Giannini – la Buona Scuola sta finalmente diventando realtà. Stiamo dando attuazione ad una legge che interpreta una precisa scelta e una priorità del Governo: scommettere sull’istruzione come asse strategico dello sviluppo e della crescita del Paese. Quello appena trascorso è stato un anno intenso per il Miur. Non sono mancate critiche e difficoltà, ma credo sia stato un anno di attivismo e dinamismo positivo nelle scuole”.

“Fra le misure di cui siamo particolarmente orgogliosi c’è il Piano Nazionale Scuola Digitale, su cui abbiamo investito un miliardo e che stiamo attuando rapidamente, raccogliendo tanti stimoli positivi e sollecitazioni da parte di dirigenti e insegnanti. Altra misura per noi centrale è l’alternanza scuola lavoro. Abbiamo voluto queste innovazioni – ha concluso il ministro – per dare agli studenti strumenti educativi inediti”.

La Buona Scuola compie un anno, il Miur: ecco com’è decollata l’autonomia

da La Tecnica della Scuola

La Buona Scuola compie un anno, il Miur: ecco com’è decollata l’autonomia

Un anno fa, era il 9 luglio 2015, la Legge 107 veniva approvata definitivamente. Da lì a cinque giorni sarebbe giunta in Gazzetta Ufficiale.

In occasione del primo anniversario della “Buona Scuola”, il ministero dell’Istruzione ha predisposto un documento riassuntivo, suddiviso per schede tematiche, con i principali risultati raggiunti.

Ve lo proponiamo in integrale, qui di seguito. In aggiunta, vi proponiamo le slide predisposte sempre dal Miur.

Alternanza scuola lavoro

Per la prima volta è diventata obbligatoria: 400 ore nell’ultimo triennio degli istituti tecnici e professionali, 200 nei licei. Perché l’obbligo? Per offrire ai ragazzi un affaccio sul mondo del lavoro, come forma di orientamento al futuro e per far emergere inclinazioni e talenti. Quest’anno sono stati stanziati 100 milioni per l’alternanza, dieci volte le risorse che venivano assegnate prima della Buona Scuola. Si tratta di un finanziamento stabile di cui le scuole disporranno, d’ora in poi, ogni anno. Il Ministero ha messo a disposizione delle scuole una Guida operativa per attivare i percorsi di alternanza e ha realizzato attività di supporto. Sono stati siglati 36 Protocolli d’intesa con musei, aziende, associazioni, per promuovere questi percorsi. Sono circa 50, poi, gli accordi sottoscritti dagli Uffici scolastici regionali. Il Ministero ha attivato anche l’impresa formativa simulata attraverso l’impiego di piattaforme informatiche.

Per approfondire, la Guida operativa per le scuole:

http://www.istruzione.it/allegati/2015/guidaASLinterattiva.pdf

Autonomia scolastica

Fra gli strumenti pensati per dare maggiore autonomia alle scuole, l’organico del potenziamento. Con la Buona Scuola ogni istituto ha avuto da quest’anno fra i 6 e i 7 docenti in più per ampliare l’offerta formativa, fare progetti e attività contro la dispersione e per l’inclusione scolastica, per le supplenze brevi. L’organico del potenziamento è entrato in servizio a novembre, con l’ultima fase delle assunzioni straordinarie del 2015. I posti a disposizione erano oltre 55.000 di cui oltre 6.000 sul sostegno. Nel I ciclo le aree maggiormente potenziate sono state quella linguistica e quella artistico-musicale. Per il II ciclo quelle socio-economica e artistico-musicale, a seguire le aree linguistica e scientifica.

Per approfondire, le assunzioni per il potenziamento:

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs101115

Card per l’aggiornamento e un Fondo per valorizzare i prof

Per la prima volta quest’anno i docenti hanno ricevuto 500 euro da spendere per il loro aggiornamento professionale (381 i milioni stanziati a livello nazionale). Prima erano costretti a pagarsi da soli corsi e materiali. L’erogazione straordinaria è avvenuta per il 2015 direttamente tramite il cedolino dello stipendio. Nel corso del prossimo anno scolastico i docenti avranno un ‘borsellino elettronico’. Il Ministero ha anche stanziato 200 milioni per la valorizzazione del merito, una media di 23.000 euro a scuola, che i Comitati di valutazione stanno assegnando ai docenti sulla base della qualità e del valore aggiunto del loro lavoro. I comitati sono formati da preside, tre docenti e due genitori (dall’infanzia alle medie, oppure un genitore e uno studente alle superiori), un componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale.

Per approfondire, il sito Miur sulla valutazione:

http://ext.pubblica.istruzione.it/monprofdocenti/login

Deleghe, fra inclusione e diritto allo studio

Il disegno di legge ha assegnato la delega al Governo a legiferare in diversi ambiti fra cui la formazione in ingresso dei docenti, il diritto allo studio, il riordino delle norme in materia di scuola, la promozione dell’inclusione scolastica, la creazione di un sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni I testi sono in dirittura d’arrivo e sono frutto del lavoro condotto negli scorsi mesi dal Ministero attraverso tavoli tecnici che hanno coinvolto associazioni, esperti, rappresentanti del mondo della scuola.

Per approfondire, il comunicato sui tavoli delle deleghe:

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs230915

Dirigenti scolastici, al via la valutazione

Più responsabilità e strumenti per i dirigenti scolastici, ma anche più valutazione. Dopo 15 anni di attesa è stata firmata la direttiva che lega i compensi aggiuntivi (retribuzione di risultato) dei presidi al giudizio sul loro operato. È in dirittura d’arrivo anche il Regolamento per il nuovo concorso per dirigenti che si svolgerà in autunno. Il fabbisogno è di 1.000 nuovi capi di istituto.

Per approfondire, il comunicato sulla direttiva:

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs280616

Edilizia scolastica, nuovi fondi e misure

Nei 12 mesi di attuazione della legge il Ministero ha reso nota per la prima volta l’Anagrafe dell’edilizia scolasticadopo quasi 20 anni di attesa. Attraverso il sito ‘Scuola in Chiaro’, all’interno della pagina dedicata ad ogni istituto, è possibile visualizzare i principali dati riferiti allo stato dell’edificio. Sono stati poi diffusi i dati a livello Paese e a livello provinciale emersi dall’Anagrafe su cui sta proseguendo l’impegno del Miur. Si sta infatti lavorando al nuovo progetto di Anagrafe dell’edilizia scolastica per arrivare alla costituzione del “fascicolo elettronico dell’edificio”, in cui dovranno confluire tutti i dati disponibili e aggiornati su ciascuna scuola. Il Miur proporrà anche dei nuovi record dell’Anagrafe che consentiranno di monitorare l’amianto e altre voci attualmente non censite. Grazie alla legge Buona Scuola sono partite poi le ispezioni sui solai di 7.000 istituti, con uno stanziamento di 40 milioni. Stanziate dalla Buona Scuola anche ulteriori risorse per il piano 2016 dei cosiddetti Mutui Bei, che si aggiungono ai 905 milioni già destinati agli interventi autorizzati nel 2015 e in corso. Altri 40 milioni sono stati stanziati per l’adeguamento antisismico degli edifici. Mentre con 350 milioni saranno costruite 52 scuole altamente innovative, sostenibili e a misura di studente. È stata istituita, per la prima volta, una Giornata nazionale per la sicurezza: sarà il 22 novembre di ogni anno.

Per approfondire,

Le ultime slide su finanziamenti e interventi:

http://www.slideshare.net/miursocial/scuoleinnovative

Il sito Miur sull’edilizia scolastica:

http://www.istruzione.it/edilizia_scolastica/index.shtml

Fondi per il funzionamento delle scuole, scatta il raddoppio

La legge ha previsto il raddoppio delle risorse per il funzionamento quotidiano delle istituzioni scolastiche: oltre 230 milioni contro i 110 del precedente anno scolastico. Le scuole per la prima volta hanno conosciuto a settembre l’intero budget a loro disposizione. In passato questa comunicazione avveniva a metà anno scolastico. L’aumento per scuola è andato in media dai 10.000 fino ai 90.000 euro a seconda del tipo di indirizzo.

Per approfondire, il comunicato sui fondi:

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs110915

Inclusione, accresciuto l’impegno

Nell’anno scolastico appena trascorso circa 90.000 docenti di sostegno, assunti a tempo indeterminato, hanno lavorato negli istituti scolastici per garantire e promuovere l’inclusione di alunni e alunne con disabilità. Con la Buona Scuola sono stati creati oltre 6.000 nuovi posti attraverso l’organico del potenziamento. Particolare impegno è stato speso sul capitolo autismo: sono stati attivati 106 sportelli su tutto il territorio nazionale, nati per favorire l’inclusione scolastica di studenti autistici, valorizzando le buone prassi e mettendole in rete, oltre a 14 Master in didattica e psicopedagogia per circa 1.500 docenti che hanno potuto così rafforzare le proprie competenze specifiche. Il concorso per docenti indetto a febbraio ha avuto per la prima volta un bando esclusivamente dedicato al sostegno. È stato riattivato l’apposito Osservatorio.

Per approfondire, il focus con gli ultimi dati sugli alunni disabili:

http://www.istruzione.it/allegati/2015/L’integrazione_scolastica_degli_alunni_con_disabilit%C3%A0_as_2014_2015.pdf

Integrazione, più fondi e una cattedra ad hoc

Sono oltre 800.000 i ragazzi con cittadinanza non italiana presenti nel sistema scolastico. Il 50% di questi alunni è nato in Italia. Per loro il Miur ha messo a disposizione a settembre 1 milione di euro per progetti sulla lingua e per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati arrivati nel nostro Paese con le recenti migrazioni. Alle scuole è stato anche inviato un vademecum per l’integrazione. La revisione delle classi di concorso ha previsto l’istituzione della A-23, una classe dedicata all’insegnamento dell’italiano come lingua seconda. Il concorso 2016 è stato il primo in cui sono state bandite cattedre specifiche.

Per approfondire, il comunicato con il vademecum:

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs090915

Istituti tecnici superiori (ITS), risorse legate al placement

Con la Buona Scuola le risorse vengono distribuite agli ITS sempre più sulla base della qualità e soprattutto sulla base della capacità di un istituto di garantire o meno una occupazione ai propri diplomati. In particolare, il 30% delle risorse destinate agli ITS d’ora in poi sarà assegnato su parametri qualitativi basati, per il 40%, sull’occupabilità dei ragazzi. Gli ITS che riceveranno una valutazione inferiore a 50/100 non riceveranno finanziamenti e, dopo 3 anni di valutazioni negative, non potranno più rilasciare titoli di studio. A marzo per la prima volta è avvenuta l’assegnazione di risorse su base meritocratica.

Per approfondire,

le slide con alcuni dati sugli ITS:

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs051115

Il sito di promozione degli ITS:

http://www.sistemaits.it/

Laboratori territoriali per l’occupabilità

Sono una novità assoluta: si tratta di spazi altamente tecnologici dove le scuole potranno fare alternanza, lotta alla dispersione, coinvolgere i cosiddetti Neet, giovani che non studiano e non lavorano. Sono 45 i milioni stanziati dalla legge per il finanziamento. Nel primo anno di attuazione è stato lanciato il bando e sono stati selezionati i 58 progetti vincitori che stanno ricevendo i fondi per far sì che i laboratori siano operativi entro il prossimo dicembre.

Per approfondire, il comunicato con i progetti vincitori:

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs010716bis

Lotta ai diplomifici

Avviato il Piano straordinario di ispezioni nelle scuole paritarie previsto dalla legge Buona Scuola: sono 673 le istituzioni scolastiche di cui si sta verificando il mantenimento dei requisiti per il riconoscimento della parità. Di queste, 532 sono scuole superiori. Particolare attenzione è stata posta agli istituti secondari di II grado dove viene rilevata una forte differenza fra il numero di ragazzi iscritti al primo anno e quello dei frequentanti l’ultimo anno di corso.

Per approfondire, la mappa delle ispezioni:

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs071215bis

Piano Nazionale Scuola Digitale

Un miliardo a disposizione per l’innovazione. Il Piano è stato lanciato a fine ottobre e nei primi 6 mesi di attuazione era già stato avviato il 60% delle 35 azioni previste mentre 350 erano i milioni già stanziati. Fra le azioni avviate, un bando per il wi-fi da 88 milioni che consente la copertura di 20.241 plessi e di 379.960 ambienti scolastici. Altri 28 milioni sono stati investiti per portare laboratori creativi (atelier) con stampanti 3D e tecnologie avanzate nelle scuole del I ciclo: 1.860 quelli in corso di attivazione che coprono circa 1/3 delle scuole. È stato emanato un bando da5 milioni per 500 biblioteche scolastiche innovative e digitalizzate. Il bando è in corso. Le rimanenti saranno coperte con un successivo intervento. Altro bando, quello da 140 milioni per gli ambienti digitali e gli spazi alternativi per l’apprendimento. Il Ministero ha nominato oltre 8.000 animatori digitali, uno per scuola, insegnanti responsabili per l’attuazione del Piano in ciascun istituto. Avviato il piano di formazione da 27 milioni che vedrà coinvolti gli 8.000 animatori digitali, i 24.000 docenti del team per l’innovazione, tutti i dirigenti scolastici e il personale amministrativo e tecnico. Iniziata la formazione dei dirigenti scolastici e del personale amministrativo e tecnico. Grazie al Piano digitale è stata accelerata la diffusione del pensiero computazionale e della programmazione nella scuola primaria con 1 milione di studenti raggiunti quest’anno.

Per approfondire,

i primi 6 mesi di attuazione in slide:

http://www.slideshare.net/miursocial/i-primi-6-mesi-del-piano-nazionale-scuola-digitale

il nuovo sito del #PNSD:

http://www.istruzione.it/scuola_digitale/index.shtml

Prof in cattedra, un Piano davvero straordinario

Sono stati 90.000 i docenti assunti nel 2015. Si tratta del Piano di assunzioni più consistente degli ultimi 20 anni. Il valore medio annuo di assunzioni prima del Piano della Buona Scuola era di 24.000 circa. Al Piano straordinario è seguito poi un concorso per 63.712 posti. Le prove scritte si sono concluse alla fine di maggio e sono in corso le correzioni per poi procedere con gli orali e avere i primi docenti in cattedra a settembre. Il concorso è su base triennale. I posti da insegnante disponibili per il triennio 2016-2018 sono oltre 90.000, che saranno coperti con i vincitori di concorso e attraverso le Graduatorie ad esaurimento residuali. Grazie al Piano assunzioni le Graduatorie sono state ridotte passando da 122.314 a 44.892 soggetti iscritti. Il Ministero ha anche attivato un piano straordinario per quest’anno per i vincitori del concorso del 2012 per l’infanzia che risultavano ancora non assunti.

Per approfondire, tutti i numeri del concorso:

http://www.slideshare.net/miursocial/il-concorso-per-docenti-20162018

School bonus e detrazione rette per chi va alla paritaria

Attivato lo school bonus: chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all’occupabilità degli studenti, avrà un beneficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi. È previsto un limite massimo di 100.000 euro per le donazioni. Cambia l’approccio all’investimento sulla scuola: ogni cittadino viene incentivato a contribuire al miglioramento del sistema. È previsto un fondo di perequazione, per evitare disparità fra istituti, pari al 10% dell’ammontare delle erogazioni totali. Le donazioni sono sia per scuole statali che paritarie. Ognuno può indicare l’istituto prescelto. Nei prossimi mesi saranno attivati una campagna informativa e un sito ad hoc. Da quest’anno è possibile portare in detrazione fino a 400 euro di spese che la famiglia effettua per la frequenza scolastica, comprese le rette delle scuole paritarie.

Valutazione, uno strumento per migliorare

A novembre del 2015 per la prima volta le scuole hanno pubblicato i loro Rapporti di autovalutazione in cui hanno messo in chiaro i loro punti di forza e debolezza individuando specifici obiettivi di miglioramento per i prossimi tre anni. L’adesione delle scuole statali è stata totale e quasi totale quella delle scuole paritarie. ll Rav è anche e soprattutto uno strumento di lavoro per le scuole. Contiene, infatti, gli obiettivi di miglioramento che ciascun istituto si è dato a seguito della propria autovalutazione. Per l’area Esiti, il 29,4% delle scuole ha individuato come obiettivo prioritario il miglioramento dei risultati scolastici degli studenti. Seguono il miglioramento dei risultati nelle prove Invalsi (27,8%), il miglioramento delle competenze chiave e di cittadinanza (27,4%), i risultati a distanza (15,4%).

Giannini. Consuntivo di un anno della Buona Scuola

da tuttoscuola.com

Giannini. Consuntivo di un anno della Buona Scuola

Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini saluta il primo compleanno della ‘Buona Scuola stilando un bilancio più che positivo della legge: “sta finalmente diventando realtà”, anche perché “stiamo dando attuazione a un provvedimento che interpreta una precisa scelta e una priorità del Governo, cioè scommettere sull’istruzione come asse strategico dello sviluppo e della crescita del Paese”.

Insomma, aggiunge, “quello appena trascorso è stato un anno intenso per il Miur, non sono mancate critiche e difficoltà ma credo sia stato un anno di attivismo e dinamismo positivo nelle scuole”.

Tanti i contenuti della legge (approvata il 9 luglio 2015 e entrata in vigore il 16, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) che rendono orgogliosa Giannini, tra questi la Scuola Digitale, che prevede un piano nazionale da 1 miliardo di euro, con 350 milioni già stanziati nei primi 6 mesi dal lancio. Ma più in generale, secondo il Miur, emerge un quadro che vede risorse raddoppiate per il funzionamento degli istituti, con 90mila insegnanti assunti nel 2015 (“il numero più elevato degli

ultimi 20 anni”) e un concorso da 63.712 posti bandito nel 2016.

Ma soprattutto quest’anno, ricorda Giannini, è caduto un tabù come quello della valutazione: “le scuole hanno cominciato a riflettere su se stesse e sui propri dati per migliorarsi.

Abbiamo siglato la direttiva per la valutazione dei dirigenti scolastici, che era attesa da 15 anni.

Finalmente si comincia a dedicare la dovuta e necessaria attenzione alla formazione come sviluppo professionale del personale della scuola”. Quindi “con la Buona Scuola è iniziato un processo di investimento sul capitale umano del nostro Paese, nella convinzione che questa sia la leva più efficace per consentire ai nostri giovani di affrontare le sfide della modernità e della globalizzazione con competenze e conoscenze avanzate”.

Di seguito gli aspetti salienti della legge che il Miur sottolinea:

– PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE. Il plafond per l’innovazione è pari a 1 miliardo. Il Piano è stato lanciato a fine ottobre e nei primi 6 mesi di attuazione era già stato avviato il 60% delle 35 azioni previste mentre 350 erano i milioni già stanziati. Fra le azioni avviate un bando per il wifi da 88 milioni che consente la copertura di 20.241 plessi e di 379.960 ambienti scolastici. Altri 28 milioni sono stati investiti per portare laboratori creativi (atelier) con stampanti 3D e tecnologie avanzate nelle scuole del I ciclo: 1.860 quelli in corso di attivazione che coprono circa un terzo delle scuole.

– ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. È diventata obbligatoria per la prima volta, con 400 ore nell’ultimo triennio negli istituti tecnici e professionali e 200 nei licei. Quest’anno sono stati stanziati 100 milioni per l’alternanza, 10 volte le risorse assegnate prima della Buona Scuola.

– AUTONOMIA SCOLASTICA. Ogni istituto ha avuto da quest’anno fra i 6 e i 7 docenti in più per ampliare l’offerta formativa, fare progetti e attività contro la dispersione e per l’inclusione scolastica e le supplenze brevi. I posti a disposizione erano oltre 55.000 di cui oltre 6.000 sul sostegno.

– CARD AGGIORNAMENTO E FONDO PER VALORIZZARE PROF. Per la prima volta quest’anno i docenti hanno ricevuto 500 euro da spendere per l’aggiornamento professionale (381 milioni stanziati a livello nazionale).

– VALUTAZIONE DIRIGENTI SCOLASTICI. È realtà la direttiva che lega i compensi aggiuntivi dei presidi al giudizio sul loro operato.  in dirittura d’arrivo anche il Regolamento per il nuovo concorso per dirigenti che si svolgerà in autunno. Il fabbisogno è di 1.000 nuovi capi di istituto.

– NUOVI FONDI E MISURE SU EDILIZIA SCOLASTICA. Sul sito ‘Scuola in Chiaro’, nella pagina dedicata ad ogni istituto, è possibile visualizzare i principali dati riferiti allo stato dell’edificio. Sono partite poi le ispezioni sui solai di 7.000 istituti, con uno stanziamento di 40 milioni.

– RADDOPPIO FONDI PER FUNZIONAMENTO SCUOLE. La legge ha previsto il raddoppio delle risorse: oltre 230 milioni contro i 110 del precedente anno scolastico.

– INCLUSIONE. Nell’anno scolastico appena chiuso circa 90.000 docenti di sostegno, assunti a tempo indeterminato, hanno lavorato negli istituti scolastici per garantire e promuovere l’inclusione di alunni e alunne con disabilità.

– INTEGRAZIONE E CATTEDRA AD HOC. Sono oltre 800.000 i ragazzi con cittadinanza non italiana presenti nel sistema scolastico.

Il 50% di questi alunni e’ nato in Italia. Per loro il Miur ha messo a disposizione a settembre 1 milione per progetti sulla lingua e per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.

Estate per amare vel studiare

ESTATE PER AMARE VEL STUDIARE di Umberto Tenuta

CANTO 695 TEMPO PER AMARE TEMPO PER STUDIARE

 

E se l’Estate fosse il tempo dello Studio?

Il tempo dell’Amore!

Il tempo della gioia di imparare.

Il tempo di esplorare per imparare.

Il tempo di osservare per imparare.

Il tempo di scalare le montagne per imparare la GEOGRAFIA.

Il tempo di visitare gli antichi borghi per imparare la STORIA.

Il tempo di parlare con gli amici per imparare la LINGUA.

Il tempo di andare negli altri paesi per imparare le LINGUE.

Il tempo di cantare e di suonare per imparare la MUSICA.

Il tempo di dipingere le bellezze del paesaggio per fare EDUCAZIONE ALL’IMMAGINE.

Il tempo di ballare per fare EDUCAZIONE FISICA.

Il tempo di amare per imparare ad amare il BELLO, il VERO ed il BUONO.

Il tempo per alimentarsi alle fonti del sapere per diventare un UOMO.

Il tempo per imparare ad imparare per saper imparare durante tutta la vita (LIFELONGLEARNING).

Il tempo per imparare come dovreste imparare nella BUONASCUOLA.

BUONE VACANZE, scolaretti miei!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:
http://www.edscuola.it/dida.html
Altri saggi sono pubblicati in
www.rivistadidattica.com
E chi volesse approfondire questa o altra tematica
basta che ricerchi su Internet:
“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

https://www.facebook.com/utenuta/posts/10208519934589217?pnref=story

 

Nota 11 luglio 2016, AOODGPER 18736

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per il personale scolastico
Reclutamento del personale docente ed educativo

Agli Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi
Agli Ambiti Territoriali Provinciali
Loro Sedi

Nota 11 luglio 2016, AOODGPER 18736

OGGETTO: D.D.G. 643 dell’11 luglio 2016. Integrazione graduatorie di Istituto personale docente, in attuazione del D.M. 3 giugno 2015 n. 326.