DICHIARAZIONE CONTRO IL “PREMIO”

DICHIARAZIONE CONTRO IL “PREMIO”
I/le sottoscritti/e docenti dell’I.I.S.S. “G. Damiani Almeyda – F. Crispi” di Palermo
CONSIDERATO CHE la Legge n. 107/2015 ha determinato nel nostro istituto:
– l’istituzione di un “Comitato per la valutazione dei docenti” presieduto dal dirigente scolastico e
composto da tre docenti (di cui due scelte dal Collegio docenti e uno dal Consiglio di Istituto), da
un genitore e uno studente, e da un altro dirigente scolastico individuato dall’USR;
– che il dirigente scolastico, sulla base dei criteri individuati dal comitato per la valutazione dei
docenti, assegni annualmente ai docenti che ritiene “meritevoli” una quota del fondo istituito per la
valorizzazione del merito;
CONSIDERATO INOLTRE CHE
i criteri sui quali si procederà alla valutazione dei/lle docenti devono essere individuati sulla base:
a) della qualità dell’insegnamento e del contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica,
nonché del successo formativo e scolastico degli studenti;
b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle
competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione
alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche;
c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del
personale.
CONSIDERATO INFINE CHE
i/le docenti cosiddetti/e “meritevoli” del nostro istituto riceveranno un premio in denaro per
complessivi 26.000 euro.
I/LE SOTTOSCRITTI/E DOCENTI RITENGONO CHE:
– tale sistema di valutazione comporta uno sterile aumento della competizione individuale tra
docenti, mentre al contrario una scuola di qualità ha bisogno di effettiva collegialità e
cooperazione;
– siffatto meccanismo di valutazione spingerebbe i/le docenti ad uniformare l’attività
didattica adattandola a priori ai criteri prestabiliti, sacrificando di fatto la pluralità e la
libertà d’insegnamento, nonché le reali e specifiche peculiarità della singola classe e dei/lle
singoli/e alunni/e;
– il potere deliberante sull’assegnazione dei premi del dirigenti scolastico (che presiede il
Comitato e decide anche sull’esito dell’anno di prova, sceglie i docenti a cui conferire
l’incarico triennale) determini una forte gerarchizzazione e aziendalizzazione della scuola
pubblica, minandone il pluralismo e la democrazia previsti dalla Costituzione.
PERTANTO I/LE SOTTOSCRITTI/E DOCENTI DICHIARANO
formalmente la propria indisponibilità ad essere individuati come docenti meritevoli al fine di
continuare ad avvalersi pienamente della libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione.

Indagine online sulle tecnologie assistive del Parlamento Europeo

Indagine online sulle tecnologie assistive del Parlamento Europeo

Riceviamo e diffondiamo l’invito a compilare il questionario online in lingua inglese per l’indagine sulle tecnologie assistive per l’inclusione delle persone con disabilita’ voluta dal Gruppo di Esperti su Scienza e Tecnologia del Parlamento Europeo.
L’obiettivo dell’indagine e’ di offrire ai partecipanti l’opportunita’ di condividere le proprie esperienze e valutazioni sulle tecnologie assistive con ricercatori e decisori politici coinvolti nella messa a punto delle linee guida e delle normative europee riguardanti queste tecnologie. La partecipazione delle persone con disabilita’ a questa indagine fara’ si’ che tali tecnologie possano essere adattate il piu’ possibile alle loro reali necessita’. La scadenza per la compilazione del questionario e’ il 30 luglio 2016.
Il link per compilare il questionario e’ il seguente: https://www.surveymonkey.com/r/GSMSNV6
Ulteriori informazioni sulla ricerca possono essere visionate al seguente link:
http://www.oeaw.ac.at/ita/en/projects/innovation-for-inclusion/overview/
UICI – COMUNICATO N. 132
PROT 9779/2016/19/07

Autismo, nasce il Telefono Blu per aiutare le famiglie

Redattore Sociale del 19-07-2016

Autismo, nasce il Telefono Blu per aiutare le famiglie

Giovedì 21 la presentazione dell’iniziativa promossa da Angsa e finanziata dalla Fondazione italiana per l’autismo grazie alla raccolta fondi #Sfidautismo dello scorso aprile. Obiettivo: accogliere le preoccupazioni delle famiglie e offrire sostegno e orientamento.

ROMA. Una linea telefonica tutta “blu”, dedicata all’autismo e alle famiglie che lo hanno in casa. Sarà presentato ufficialmente giovedì 21 luglio alle 10, presso la Camera dei Deputati, il “Telefono Blu” attivato da Angsa, l’associazione nazionale Genitori dei soggetti autistici e finanziato grazie alle risorse raccolte alla Fondazione italiana per l’autismo, durante la campagna #sfidAutismo.

Obiettivo del progetto è affiancare, sostenere e orientare i familiari di bambini e adulti con autismo, rispondendo a dubbi e domande, accogliendo problematiche e fornendo consulenze e indicazioni pratiche. L’iniziativa sarà presentata da Davide Faraone, sottosegretario al Miur e presidente della fondazione, insieme a Carlo Hanau, membro del comitato scientifico dell’Angsa e a Eleonora Daniele, volto Rai e madrina della campagna di raccolta fondi. Nell’occasione, saranno illustrati anche gli altri progetti finanziati dalla raccolta fondi dello scorso aprile e verranno presentate le nuove candidature per il 2017.

Nuovi Lea, Anffas: “Che fine fanno le disabilita’ intellettive?”

Redattore Sociale del 19-07-2016

Nuovi Lea, Anffas: “Che fine fanno le disabilita’ intellettive?”

Per l’associazione si tratta di “un’occasione persa, un provvedimento carente, completamente da rivedere. Mancano i riferimenti ai paradigmi scientifico-culturali in materia di disabilità. Rischio che vengano meno prestazioni prima garantite”. Urgente richiamo al governo: “Aprire subito confronto con le associazioni”.

ROMA. Lo schema di decreto di aggiornamento dei Lea (Livelli essenziali di assistenza sanitaria) sembra essere ormai in dirittura di arrivo. E Anffas onlus, Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, esprime le proprie critiche per “un provvedimento completamente da rivedere”. “Abbiamoatteso per oltre un decennio che i Lea, emanati 15 anni orsono, fossero revisionati. L’auspicio – spiega Anffas – era che così fossero resi chiaramente ed effettivamente esigibili i diritti delle persone con disabilità, colmate le lacune e le inefficienze più volte negli anni denunciate, realizzata la tanto attesa integrazione socio-sanitaria, mai compiutasi con l’emanazione dei Lep/Liveas, e fornita adeguata allocazione alle necessarie risorse economiche”.

Purtroppo questo non si realizza. “Non solo, ma in tutto il provvedimento mancano i riferimenti ai paradigmi scientifico-culturali in materia di disabilità: la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità; l’approccio bio-psico–sociale introdotto dalla classificazione Icf dell’Oms; il modello della qualità della vita. E’ completamente assente, pertanto, la concezione di disabilità come interazione tra le caratteristiche della persona ed il contesto in cui questa vive, con la conseguente necessità di fornire alla stessa sostegni adeguati (per qualità, quantità e intensità) che possano promuoverne e garantirne la piena inclusione e la partecipazione attiva alla vita sociale, avendo un impatto concreto e misurabile sulla loro qualità di vita”.

“E – si chiede Anffas – come può, quindi, il Governo giustificare di non aver tenuto in alcuna considerazione la Linea 5 del vigente Programma d’Azione per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, approvato dal Governo stesso ed adottato con DPR 4 ottobre 2013 o le Raccomandazioni che in questi anni il Comitato Onu sui diritti dell’infanzia ha rivolto al Governo italiano per garantire un tale approccio basato sui diritti di cittadinanza, specie in relazione ai bambini con disabilità, e neppure quanto emerso e raccomandato per i Lea in seno all’attuale Osservatorio Nazionale per la condizione delle persone con disabilità, di cui il Governo deve tener conto?”.

In tale contesto, Anffas, in coerenza anche con quanto già stigmatizzato dalla Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap, cui la stessa aderisce), vuole richiamare l’attenzione su alcuni aspetti specifici che riguardano gli oltre 2 milioni di persone con disabilità intellettiva e più in generale del neuro-sviluppo che oggi vivono in Italia e che subiranno gli effetti negativi di tale provvedimento. “Il tutto è evidentemente conseguenza del fatto che – commenta l’associazione – la stessa percezione della condizione di disabilità intellettiva – così come oggi definita e condivisa dalla comunità scientifica internazionale – sembra essere assolutamente sconosciuta al ministero della Salute poiché il testo presenta una serie di definizioni inappropriate, obsolete e non riconducenti appunto alle disabilità intellettive nelle varie fasi della vita (si parla ora di minori con disturbo neuropsichiatrico, ora di persone con disabilità psichica, ora ancora di disabilità complessa o persone non autosufficienti) con il serio rischio che, nella pratica attuazione, questa confusione determini non pochi problemi e negazione di diritti alle persone con disabilità intellettiva e ai loro familiari”.

Entrando nello specifico del testo dello schema di DPCM, Anffas registra alcuni punti in particolare: 1) La mancata previsione di una presa in carico tempestiva, globale e continuativa, attraverso il chiaro ancoraggio al progetto individuale del singolo previsto dall’articolo 14 Legge n. 328/00 di cui non si trova alcun cenno nell’intero testo dei nuovi Lea (e che, invece, secondo la legge del 2000 è il livello essenziale su cui far ruotare l’intera integrazione socio-sanitaria)lasciando così all’estro dei territori come e se creare, in materia socio-sanitaria, i generici “interventi sulla rete sociale” (del resto nella stessa relazione tecnica allegata allo schema di DPCM si dichiara di lasciare invariata l’attuale assistenza socio-sanitaria); 2) La mancata previsione tra i Lea delle prestazioni di diagnosi precoce, di cura e di trattamento individualizzato specifiche per i disturbi dello spettro autistico, in dispregio di quanto previsto dall’art. 3 della Legge n. 134/2015, dichiarandosi nella relazione tecnica che lo stesso provvedimento “non produrrà alcun maggiore impatto economico”, diversamente da quanto il ministro Lorenzin si era impegnata a fare in occasione della Giornata nazionale sulla disabilità intellettiva alla presenza del presidente della Repubblica, dichiarando che non solo vi sarebbe stato un apposito capitolo dei Lea per l’autismo, con espresso riferimento alla Linea 21 dell’Istituto Superiore della Sanità, ma che questo sarebbe stato finanziato con un fondo specifico di 50 milioni di euro; 3) La mancata previsione di percorsi di accoglienza all’attività ambulatoriale, di pronto soccorso, di day surgery ed ospedaliera per persone con disabilità intellettiva e del neurosviluppo (vedi Progetto Dama e similari); 4) La mancata indicazione della necessità di attivazione di unità di odontoiatria speciale per persone con disabilità intellettiva, specie non collaboranti, in ogni ambito territoriale ben determinato; 5) La cancellazione della sindrome di Down dall’elenco delle malattie rare e l’improprio inserimento della stessa nell’elenco delle malattie croniche ed invalidanti con l’assurda conseguenza che, per esempio, gli esami per la diagnosi della sindrome, nonché i test genetici dei familiari saranno soggetti a ticket; 6) L’esclusione per le persone con disabilità intellettiva che non hanno il controllo delle funzioni fisiologiche dall’erogazione di dispositivi medici monouso (come, per esempio, i pannoloni).

Il rischio concreto, sottolinea Anffas, “è che addirittura ci sia un restringimento delle prestazioni in precedenza garantite alle persone con disabilità intellettive, nonché si perpetui la congerie di prestazioni fin qui erogate con scarsa efficacia ed efficienza, perché non ri-orientate all’interno del progetto di vita (che è cosa ben più ampia di un progetto assistenziale, pensato solo dal comparto sanità). Del resto, questo lo si evince chiaramente dalla Relazione Tecnica allegata allo schema di DPCM con cui saranno adottati i nuovi Lea, laddove si legge che nulla cambierà in tema di assistenza socio-sanitaria e non viene calcolato alcun impatto economico: segno che neanche un euro dei circa 800 milioni di euro previsti in Legge Stabilità 2016 sarà destinato a tale grande area dei Lea”.

Evitare disparità tra territori. “Trattandosi di livelli essenziali da garantire in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, occorre determinare chiaramente la modalità di attuazione e di monitoraggio delle prestazioni in essi previsti, per evitare che si continuino a perpetuare differenze di offerta e di risposta tra le varie Regioni o, in moltissimi casi, addirittura tra Asl e distretti socio-sanitari delle medesime Regioni. Occorre chiarire le modalità di individuazione dei fabbisogni territoriali e delle modalità di eliminazione/contenimento delle liste di attesa e delle modalità di compartecipazione al costo delle prestazioni, per garantire l’accesso a inderogabili prestazioni e servizi di un’enorme platea di cittadini con disabilità, spesso, invece – conclude l’organizzazione – esclusi e costretti a dover ricorrere a servizi privati con ulteriore depauperamento delle proprie condizioni economiche”.

“Tutto ciò si sarebbe potuto evitare se nella costruzione dei nuovi Lea (quale patto di uguaglianza ed equità che lo Stato, per il tramite del servizio sanitario nazionale, stipula con i cittadini per la tutela della loro salute) si fosse prevista la partecipazione anche del movimento delle persone con disabilità e delle loro associazioni maggiormente rappresentative. Ma finora tutto ciò non è avvenuto, avendo il Ministero solo provveduto a presentare i Lea in Conferenza Unificata e non risultando neppure una condivisione con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per l’impostazione inerente l’assistenza socio-sanitaria”. Pertanto, da Anffas arriva “un pressante e urgente richiamo al Governo” per aprire immediatamente un confronto con le associazioni maggiormente rappresentative, affinché il provvedimento venga integralmente ricalibrato, prima di essere sottoposto alle commissioni parlamentari, all’interno delle quali l’associazione chiede sin d’ora di essere audita”.

Turchia: attacco alla libertà d’insegnamento

Turchia: attacco alla libertà d’insegnamento. Sospesi 15.200 insegnanti delle scuole pubbliche e revocata la licenza a oltre 21.000 docenti delle scuole private

A gennaio 2016 più di 1000 docenti universitari avevano firmato un appello lanciato dal gruppo “Accademici per la pace” con il titolo “Noi non saremo parte di questo crimine” e chiedendo al governo turco di fermare i “massacri” contro il Pkk nel sud-est a maggioranza curda e il solo intervento del governo turco era stato l’arresto di 12 docenti, dopo avere addirittura effettuato dei veri e propri raid nelle rispettive abitazioni.

All’inizio di luglio 2016, Egitim-Sen, il sindacato nazionale del settore della conoscenza, aveva pubblicamente denunciato le indagini che il Consiglio Superiore dell’Università aveva iniziato su 453 docenti delle università pubbliche e 63 delle università private. Di 25 di questi docenti (dei quali ben 15 aderenti al sindacato) il consiglio aveva iniziato le procedure che avrebbero potuto portare all’espulsione immediata dai ranghi della docenza. Egitim-Sen aveva invocato l’aiuto della comunità internazionale e in particolare degli altri sindacati europei, ottenendo il rinvio sine die dell’indagine.

Dopo il tentativo di colpo di stato – ancora tutto da chiarire –, la politica repressiva del governo si è abbattuta su dipendenti pubblici, poliziotti, giudici, procuratori, imam, fino a sospendere 15.200 insegnanti delle scuole pubbliche, a revocare la licenza a 21000 docenti di istituzioni private e chiedere le dimissioni di tutti i rettori di università pubbliche e private, con l’accusa di essere tutti legati al ‘FETO’, movimento islamista moderato che fa riferimento a Fethullah Gülen, da anni in ‘esilio volontario’ negli Stati Uniti. Il Ministero dell’Istruzione, in un comunicato ufficiale, ha addirittura annunciato che tutto il personale di tutte le istituzioni educative è sotto controllo approfondito. Una epurazione senza mezzi termini.

La FLC CGIL auspica che l’appartenenza della Turchia alla comunità dei paesi democratici possa rappresentare il punto di difesa di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori della conoscenza coinvolti. Le procedure democratiche, il rispetto dei diritti umani, i principi di pace e convivenza diano la forma a ogni azione del governo turco. I sindacati italiani e europei sono pronti a mettere in atto ogni forma di azione volta a garantire la difesa della legalità e della giustizia, ovunque siano messe in pericolo nel mondo.

#lamiascuolasicura, on line le graduatorie definitive


Più di 400 le proposte inviate dagli istituti

Cinque i progetti che saranno realizzati per la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole

On line le graduatorie definitive del concorso di idee #lamiascuolasicura

Il concorso è stato lanciato dal Ministero dell’istruzione, dell’Università e la Ricerca per promuovere percorsi di sensibilizzazione alla sicurezza nelle scuole.

Più di 400 le proposte presentate dagli istituti di tutta Italia di ogni ordine e grado. Cinque i progetti premiati. Sono quelli che si sono distinti per originalità, per coerenza, per il grado di coinvolgimento degli Enti locali e per la modalità di diffusione delle proposte.

Il concorso è finanziato con 200mila euro complessivi (che saranno ripartiti tra le cinque scuole prime classificate) e rientra tra le iniziative messe in campo dal Miur nell’ambito della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, istituita con decreto del Ministro lo scorso 27 novembre 2015, e che si terrà il 22 novembre prossimo.

Le proposte progettuali vincitrici del concorso saranno, quindi, realizzate al fine di promuovere la Giornata nazionale alla quale il Miur sta già lavorando anche con la collaborazione delle associazioni, tra cui Cittadinanzattiva, Legambiente ed il fondo Scafidi.

Le proposte progettuali potevano essere presentate dalle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado, anche in rete tra loro, e dovevano essere elaborate tenendo conto di due obiettivi in particolare: la diffusione della cultura della sicurezza nelle scuole, e la condivisione di buone pratiche, e la prevenzione e protezione dai rischi connessi alla fruizione degli ambienti di apprendimento.

Sei le categorie previste dal bando: realizzazione di un logo ispirato al tema della sicurezza, realizzazione di uno spot o di una vetrina interattiva per promuovere la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, creazione di una app, realizzazione di un cortometraggio, progettazione di una pagina web di presentazione dei piani e dei programmi di edilizia scolastica.


Graduatorie

Fondo Ordinario Enti Ricerca (FOE)

Fondo Ordinario Enti Ricerca (FOE)
Giannini avvia iter per l’assegnazione

È partito l’iter per l’assegnazione del FOE, il Fondo Ordinario per il finanziamento degli Enti di ricerca vigilati dal Miur. Il Ministro Stefania Giannini ha firmato l’atto di trasmissione del decreto di ripartizione alle Camere per il previsto parere.

Il Fondo prevede per il 2016 uno stanziamento di circa 1,7 miliardi (1.672.260.925 euro). Nell’ambito del FOE, 515,8 milioni sono destinati ad attività di ricerca di valenza internazionale. Mentre 69,5 milioni sono destinati alla quota premiale del Fondo. Il 70%  della quota premiale viene assegnato in base alla Valutazione della Qualità della Ricerca 2004-2010, il restante 30% viene assegnato in base all’esito della valutazione di specifici programmi e progetti proposti anche in collaborazione tra gli enti. 32 milioni vengono poi stanziati per progettualità di carattere straordinario.

CONCORSO, SU AUMENTO COMPENSI COMMISSARI SOLITE PROMESSE MANCATE

CONCORSO, SU AUMENTO COMPENSI COMMISSARI SOLITE PROMESSE MANCATE

“Sulla questione dei compensi per i commissari del concorso quello di Renzi si è confermato il governo dei facili annunci e delle promesse da marinaio”. Così il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, interviene in merito al caso degli esaminatori sottopagati su cui l’intervento legislativo sembra essersi arenato.

“Il 29 maggio è entrata ufficialmente in vigore la legge che prevede l’aumento dei compensi – afferma Di Meglio – ma tutto è ancora fermo perché mancano i decreti attuativi. Si tratta di un ritardo inammissibile e di una grave mancanza di rispetto da parte della politica nei confronti dei docenti che si sono sobbarcati un carico di lavoro estenuante a fronte di pochi spiccioli. Non stupiscono, dunque, le defezioni di numerosi insegnanti chiamati in questi giorni a esaminare i candidati alle prove orali e le difficoltà incontrate dagli Uffici scolastici regionali nel trovare sostituti. Un caos che ha portato il Miur a emanare una nota ufficiale in cui si dispone l’apertura delle commissioni ‘ad esperti di comprovata competenza nel settore’, cioè a docenti con meno di 5 anni di ruolo e anche a soggetti non necessariamente insegnanti”.

“Già a marzo la Gilda ha iniziato a fare pressing affinché vi fosse un intervento politico urgente, per evitare che le commissioni fossero svuotate delle professionalità richieste, e che venissero adeguatamente riconosciuti in termini economici e normativi, per esempio con esonero dalle lezioni e dagli impegni scolastici, i complessi impegni e le responsabilità a carico dei commissari di concorso. Adesso, considerato che questo caos nel concorso rischia di inficiare il corretto avvio del prossimo anno scolastico, – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – chiediamo al Governo di spiegare i motivi per cui ancora oggi non sono stati varati i decreti attuativi che consentirebbero di aumentare i compensi dei commissari”.

Specializzazioni mediche

Specializzazioni mediche, al via il
concorso nazionale. I candidati sono 13.802

Il 19 luglio prende il via il concorso nazionale per l’accesso alle Scuole di Specializzazione in Medicina. I candidati sono 13.802, suddivisi in 449 aule, per un totale di 15.448 postazioni informatiche messe a disposizione per lo svolgimento delle prove che si terranno nell’arco di quattro giorni.

I contratti di formazione specialistica a disposizione sono 6.725, di cui 6.000 finanziati dallo Stato. “Sulle Specializzazioni Mediche c’è stato un impegno importante da parte del Governo per ridurre la forbice tra laureati e posti nelle scuole. Quando ci siamo insediati, partivamo da una base di 3.300 contratti che siamo poi riusciti a portare a 5.000. Lo scorso anno partivamo da poco più di 4.000 e, grazie allo sforzo di questa Amministrazione, siamo riusciti a garantirne 6.000. Quest’anno, con la legge di Stabilità, abbiamo messo risorse per fare in modo che il numero di contratti statali d’ora in poi non possa essere inferiore a 6.000 all’anno”, ricorda il Ministro Stefania Giannini.

Il calendario delle prove:

Prova

Data

Prima parte comune a tutte le tipologie di Scuola

19 luglio 2016 – inizio ore 12.00

Seconda parte – Scuole di AREA MEDICA

20 luglio 2016 – inizio ore 12.00

Seconda parte – Scuole di AREA CHIRURGICA

21 luglio 2016 – inizio ore 12.00

Seconda parte – Scuole di AREA DEI SERVIZI CLINICI

22 luglio 2016 – inizio ore 12.00

 

La prova d’esame consiste nella soluzione di 110 quesiti a risposta multipla: 70 comuni a tutti i candidati, 30 specifici per ciascuna Area, 10 specifici per tipologia di Scuola. Le graduatorie saranno pubblicate giovedì 11 agosto 2016 sul sito riservato alle Specializzazioni a cui si accede da www.universitaly.it. L’ultimo scorrimento delle graduatorie quest’anno avverrà entro il 26 ottobre 2016.

Nota 19 luglio 2016, AOODGRUF 10546

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie
Ufficio IV

Al Gabinetto
Al Dipartimento per il sistema educativo di Istruzione Formazione
Al Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Al Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca
Agli Uffici Scolastici Regionali

Nota 19 luglio 2016, AOODGRUF 10546

Oggetto: Dematerializzazione. Riordino degli adempimenti amministrativi in materia di stato giuridico. PERSONALE AMMINISTRATIVO COMPARTO MINISTERI

Nota 19 luglio 2016, AOODGPER 19702

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Direzione Generale Personale della Scuola

Agli Uffici Scolastici Regionali
Agli Enti ed Associazioni accreditati/qualificati presso il MIUR
LORO SEDI
e p.c. al Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione

Nota 19 luglio 2016, AOODGPER 19702

Oggetto: Direttiva n.170/2016 – Prime istruzioni operative concernenti le procedure previste per i Soggetti che offrono formazione per il personale della scuola. Indicazioni attuative.