Diffida ad adempiere al rispetto del CCNL in materia di ferie, straordinari e mansioni

Alla cortese attenzione del
Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
On. Prof. Stefania Giannini
uffgabinetto@Sostegno alla mobilitazione dei lavoratori del MIUR postacert.istruzione.it
Al Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
dott.ssa Sabrina Bono
dppr@postacert.istruzione.it
dgruf@postacert.istruzione.it

Agli Uffici Scolastici Regionali
Agli Ambiti Territoriali Provinciali

Ufficio Scolastico Regionale Emilia Romagna
drer@postacert.istruzione.it
Ambito Territoriale Ravenna
csara@postacert.istruzione.it

pc. alle Segreterie Scolastiche

Roma, lì 23 luglio 2016

Oggetto: Diffida ad adempiere al rispetto del CCNL in materia di ferie, straordinari e mansioni per il personale degli Uffici Scolastici Regionali, degli Ambiti Territoriali e delle Segreterie Scolastiche – Solidarietà e sostegno alla mobilitazione del personale

La scrivente organizzazione sindacale SGB (Sindacato Generale di Base) raccoglie adesioni fra i lavoratori della Scuola e fra i dipendenti del Ministero.
Tramite i nostri associati e direttamente, nel tutelarli, abbiamo potuto verificare la drammatica situazione organizzativa degli uffici centrali e periferici del MIUR.
Da tempo questa situazione è stata segnalata dai lavoratori: non si contano le lettere inviate dalle RSU e dalle assemblee dei lavoratori che chiedevano soluzioni alla cronica carenza di organico degli uffici, a cui da ultimo si è aggiunto l’appello alla mobilitazione dei lavoratori dell’UST di Ravenna.
Denunce che, fra l’altro, segnalano l’abuso della prestazione lavorativa straordinaria, il mancato pagamento delle maggiorazioni per il lavoro straordinario prestato, il mancato godimento delle ferie maturate.
Ci è noto che le cause di tali problematiche sono da imputare alle diverse “riforme” che in questo ultimo decennio si sono susseguite. Il personale è stato ridotto progressivamente, nel corso degli ultimi 10 anni, in una percentuale che va dal 50% al 70%, senza copertura alcuna dei posti lasciati vacanti dai pensionamenti è la conseguenza di anni di blocco delle assunzioni e di non copertura del turnover.
Da anni, molti uffici, fanno fronte alla carenza di organico utilizzando personale delle segreterie scolastiche. Una misura che comunque non dà soluzione al problema, non solo per l’insufficiente numero di personale assegnato ma, soprattutto, per la precarietà e incertezza della loro conferma (la loro assegnazione è provvisoria, e annualmente deve essere confermata), che ne impedisce una reale valorizzazione delle competenze acquisite, ogni anno a rischio di essere disperse, e una completa integrazione nell’organizzazione del lavoro anche attraverso l’affidamento di specifiche responsabilità nell’attività dell’ufficio.
Le responsabilità nel perseverare a non trovare soluzione a tale disastro organizzativo e nell’aggravarlo ricadono sull’attuale gestione del Ministero:
malgrado sia stata sollecitata (dai lavoratori e da altre OO.SS.), malgrado la situazione si stia aggravando per le nuove cessazioni, il MIUR non ha predisposto alcun piano assunzionale a copertura dei posti vacanti, così come non ha previsto alcuna misura per dare stabilità (e dignità professionale) al personale della scuola che annualmente è impegnato negli uffici scolastici periferici;

le difficoltà degli uffici del Ministero poi si ripercuotono sulle segreterie scolastiche anche queste “falcidiate” dai tagli della “Buona Scuola” e dalle Finanziarie del Governo;

a tale situazione si è aggiunto il caos organizzativo determinato dalla Legge 107/15, c.d. “Buona Scuola, quella che aveva fra i suoi obiettivi la semplificazione amministrativa e che,, invece ha moltiplicato gli adempimenti amministrativi: all’organico di diritto ha aggiunto l’organico potenziato, alla mobilità ha raddoppiato le operazioni, terminata la quale le scuole non sapranno ancora quali docenti saranno in servizio, perché dovranno attendere la nuova “chiamata diretta”. Adempimenti con scadenze frenetiche che si rincorreranno per tutta quest’estate e che non daranno certezza del regolare avvio dell’anno scolastico. Tutto ciò attraverso procedimenti confusi, spesso in contrasto con norme generali e lesive dei diritti dei lavoratori della scuola.

Un’Amministrazione in tale condizioni non può che produrre un servizio in contrasto con i principi costituzionali (art. 97 della Costituzione) di buon andamento e di imparzialità della pubblica amministrazione:
Più uffici hanno segnalato di non essere più in grado di espletare i servizi assegnati;

In diverse province gli uffici scolastici si trovano costretti a limitare fortemente il ricevimento al pubblico;

Tali carenze organizzative si ripercuotono sulla certezza del diritto del personale della scuola (recentemente abbiamo segnalato ad esempio il mancato rispetto da parte degli uffici dei termini per i reclami nella mobilità);

SGB in diverse occasioni è dovuta intervenire anche diffidando i dirigenti come nel caso dell’USR del Lazio o dell’Ambito Territoriale Provinciale di Roma per tutte le irregolarità nella mobilità o nelle insufficienze degli organici, inadempienze e irregolarità che colpiscono i lavoratori della Scuola.

Questo ha creato le condizioni per un’esplosione del contenzioso che sfocia, nella maggior parte dei casi, in condanne per l’Amministrazione, con gravi danni per l’erario.

Tutto ciò si realizza anche con il mancato rispetto delle norme contrattuali e dei diritti costituzionalmente tutelati dei lavoratori del Ministero:
Abuso dell’orario straordinario utilizzato dall’Amministrazione “come fattore ordinario di programmazione del tempo di lavoro” in violazione del CCNL del comparto ministeri;

Mancato riconoscimento delle maggiorazioni previste per la prestazione straordinaria dal CCNL;

Lesione del diritto alle ferie annuali, con grave limite al diritto al riposo e al recupero delle proprie energie psico-fisiche e alla cura delle proprie esigenze personali, così come previsto dalla Costituzione.

Per tale ragioni, questa organizzazione sindacale,

COMUNICA
il pieno sostegno alle iniziative di lotta dei lavoratori del MIUR, a cui chiameremo ad unirsi tutto il personale della scuola (docente ed ATA) e con l’immediata dichiarazione di STATO DI AGITAZIONE di tutto il personale;
RICHIEDE
un incontro urgente rispettivamente al Ministro, ai direttori degli Uffici preposti e quelli periferici (Regionali e Provinciali) finalizzato ad un esame congiunto della grave situazione organizzativa nei vari ambiti e alla definizione di soluzioni immediate;

IN OGNI CASO, LA DIFFIDA IL MINISTRO e TUTTI I DIRIGENTI incaricati
ad adempiere ai propri obblighi contrattuali con riferimento: al riconoscimento delle maggiorazioni straordinarie per le prestazioni lavorativo svolte dal proprio personale oltre l’orario contrattuale; a mettere in atto le necessarie misure atte a evitare ogni abuso della prestazione straordinaria, a garantire il diritto alla fruizione delle ferie annuali.
In caso del ripetersi di comportamenti lesivi per il mancato rispetto del contratto e della normativa da parte dei singoli Dirigenti, la scrivente Organizzazione Sindacale intraprenderà ogni azione legale possibile.
Ogni comunicazione può essere inviata a SGB scuola@sindacatosgb.it .

Sicuri di una risposta e dell’attenzione necessaria alla gravità del momento

inviamo i nostri Distinti Saluti
per SGB
prof.ssa Barbara Battista
Coordinamento Nazionale

SCUOLE APERTE

SCUOLE APERTE, PUGLISI (PD): “E’ IN ATTO UNA PICCOLA RIVOLUZIONE CULTURALE”
La lotta alla dispersione scolastica e l’inclusione di ragazze e ragazzi nelle zone disagiate del Paese noi la facciamo anche così.

Dichiarazione della senatrice Francesca Puglisi, responsabile scuola, università e ricerca del Pd e capogruppo Pd in Commissione Istruzione a Palazzo Madama.

“Scuole aperte tutto il giorno e tutto l’anno. Grazie all’investimento di 10 milioni di euro del Governo Renzi 400 scuole saranno aperte questa estate nelle periferie di Milano, Roma, Napoli e Palermo. Per proseguire da settembre in tutt’Italia anche grazie ai fondi Pon. La lotta alla dispersione scolastica e l’inclusione di ragazze e ragazzi nelle zone disagiate del Paese noi la facciamo anche così, offrendo occasioni preziose per fare musica, sport, attività di recupero scolastico, di amicizia ed incontro con le forze del volontariato”. Lo afferma la senatrice Francesca Puglisi, responsabile scuola, università e ricerca del Pd e capogruppo Pd in Commissione Istruzione a Palazzo Madama. “Promuovere l’agio degli adolescenti – continua Puglisi – è il miglior modo per prevenirne il disagio. Il progetto risponde a esigenze che sono emerse proprio da quei territori in cui la scuola rappresenta l’unica alternativa alla strada. C’è molto entusiasmo intorno a questa iniziativa che potrà crescere e allargarsi, facendo cambiare passo al Paese. La Buona Scuola ritiene questo progetto fondamentale e prioritario perché – conclude Puglisi – mette in atto una piccola rivoluzione culturale.”

Barbiana e la scuola. La parola fa eguale

Futura Festival, una mostra fotografica su don Milani

fotoscuolabarbiana
Indire è partner culturale con eventi dedicati alla didattica digitale

Civitanova Marche, 25 luglio 2016 – La figura di don Lorenzo Milani e l’esperienza didattica nella sua scuola a Barbiana, un piccolo paese del Mugello, in provincia di Firenze. E’ questo il filo conduttore della mostra “Barbiana e la scuola. La parola fa eguale”, che sarà visibile fino al 31 luglio, al Futura Festival di Civitanova Marche.

La mostra è una narrazione fotografica dedicata alla scuola di Barbiana, animata da don Lorenzo Milani e dalle decine di ragazzi e ragazze che la frequentarono tra il 1956 e il 1968, anno in cui si sciolse, dopo la morte del priore. La mostra, curata dalla ricercatrice Indire Pamela Giorgi e da Sandra Gesualdi, direttore scientifico della Fondazione Don Lorenzo Milani, racconta la storia di un nuovo modo di fare scuola, quella “costruita” da don Lorenzo Milani a Barbiana. Le immagini, accompagnate dalle frasi del sacerdote, raccontano il vissuto della scuola e dei ragazzi, il luogo, i volti e le atmosfere che don Lorenzo Milani trovò in quel pezzo di mondo ai margini della società. Si può quindi ripercorrere la vita del priore: la sua giovinezza, il seminario, l’arrivo a Barbiana, la nascita della scuola e i suoi sviluppi. Le immagini sono tratte dall’archivio della Fondazione, in prevalenza sono scatti realizzati da Agostino Ammannati (fotografo amatoriale e storico collaboratore della scuola di Barbiana), da vari altri visitatori e da fotografi professionisti dell’epoca.

L’Indire, in qualità di partner culturale di Futura Festival, sarà presente con i ricercatori dell’area innovazione e tecnologica per discutere sulle nuove forme di apprendimento e le metodologie didattiche innovative. Gli interventi in programma sono i seguenti: giovedì 28 luglio, alle ore 19, allo Spazio Multimediale San Francesco, Andrea Benassi, ricercatore Indire area tecnologica, parlerà di “La realtà virtuale e futuro dell’apprendimento visivo (in replica venerdì 29 luglio ore 22).
Sempre lo stesso giorno, alle 21,30, allo Spazio Multimediale San Francesco, è prevista una tavola rotonda con Elisabetta Mughini, dirigente di ricerca e responsabile area innovazione Indire, la quale affronterà il tema “La ricreazione può attendere. Il valore delle relazione e delle emozioni nella costruzione degli ambienti di apprendimento”. Partecipano Paolo Masini, Emanuele Palagi e Saverio Tommasi. Sabato 30 luglio, alle 18,30, al Chiostro di San Francesco, Giovanni Nulli, ricercatore Indire area innovazione organizzerà un “Laboratorio di robotica” (replica anche sabato 30 luglio alle 21,30, domenica 31 luglio alle 18.30 e 21.30). Domenica 31 luglio, alle 19,30, Spazio multimediale San Francesco, Pamela Giorgi ricercatrice Indire parlerà di “Rivoluzionare la didattica tradizionale: l’esperienza di Don Milani”.

SPORTELLO FAMIGLIA REGIONE LOMBARDIA

SPORTELLO FAMIGLIA DI REGIONE LOMBARDIA
DA SETTEMBRE SARA’ GESTITO DA AGE, ASSOCIAZIONE ITALIANA GENITORI

Con la decisione di realizzare uno Sportello che aiuti la famiglia, la DGR 5251/16 di Regione Lombardia si è posta la realizzazione primaria dei seguenti obiettivi:
– informazione sui diritti della famiglia con riferimento all’educazione culturale e scolastica dei figli, con particolare attenzione al diritto di accesso e condivisione dei Piani scolastici dell’offerta formativa (POF), nonché dei progetti culturali delle Amministrazioni Locali e della loro offerta culturale sul territorio;
– orientamento verso i servizi territoriali adeguati ad affrontare le difficoltà della famiglia con minori.
RIDUTTIVO PARLARE SOLO DI GENDER
La scelta di affidare ad Age la gestione di questo Sportello, riconosce il valore di un’esperienza che da quasi 50 anni si pone al fianco e al servizio dei genitori cui spetta il primario compito educativo dei propri figli, come afferma la nostra Costituzione (art.30). Tra gli scopi da perseguire, ricorda l’Assessore Cappellini, ci sarà anche quello di “fronteggiare eventuali casi di forme di disagio nel percorso educativo degli alunni avendo, come stella polare i valori non negoziabili della famiglia naturale e della tutela della libertà
educativa in campo alla famiglia stessa”. E questo contempla il contrasto a qualsiasi forma di Bullismo.
Sarà un compito che, utilizzando la nostra rete diffusa a livello regionale e avvalendoci della collaborazione di altre Associazioni con cui costantemente collaboriamo, Age si appresta a svolgere per sostenere la famiglia attraverso un Progetto articolato che Regione Lombardia ha inteso valorizzare.
Tale servizio è incentrato su attività di counseling, per rispondere alle richieste che arriveranno attraverso i canali predisposti dalla Regione, e sarà garantito da professionisti in grado di dare un valido aiuto alla famiglia per:
– approfondire le tematiche esposte;
– fornire riferimenti normativi relativi ai problemi posti;
– indicare enti pubblici e/o privati a cui rivolgersi per trovare risposte adeguate;
– conoscere e capire i contenuti delle attività curriculari/extracurricolari che vengono proposti nelle Scuole.

#ScuolalCentro

#ScuolalCentro,
il Ministro Giannini in visita all’Istituto “Ilaria Alpi” di Milano

Questa mattina il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha visitato il plesso di via San Colombano dell’Istituto Comprensivo “Ilaria Alpi”, una delle 84 scuole di Milano rimaste aperte questa estate grazie al progetto del Ministero ‘La Scuola al Centro’.

“Avere 400 scuole italiane che questa estate restano aperte è un risultato straordinario – ha dichiarato il Ministro a Milano -. È una delle cose più belle ed emozionanti che stiamo facendo. Ma è anche una risposta ad un bisogno molto chiaro che in alcuni casi è venuto alla luce in modo drammatico, come ad aprile, a Napoli, nel rione Sanità”.

“L’idea che sta alla base dell’iniziativa – ha proseguito il Ministro Giannini – è quella di una scuola aperta che sia la seconda casa dei ragazzi, ma anche il centro della comunità, perché una scuola che fa il suo mestiere non lascia indietro nessuno. A questo scopo, noi dobbiamo dare strumenti ma anche continuità. Questi progetti hanno un’efficacia straordinaria se iniziano e proseguono, e abbiamo le risorse per farlo: 10 milioni di euro per l’estate e 120 milioni disponibili da settembre, in convergenza con i fondi Pon contro la dispersione scolastica”.

I fondi a disposizione per ciascuna scuola possono essere utilizzati per pagare le attività, i materiali didattici e il personale. Il finanziamento assegnato questa estate è di 5,8 milioni – di cui circa 1,2 milioni per Milano – sui 10 messi a disposizione dal bando per i mesi di luglio e agosto. I fondi non assegnati questa estate saranno utilizzati per la seconda tranche del progetto. Nelle prossime settimane il Ministro visiterà le scuole delle altre città coinvolte. Prossima tappa, Napoli.

Neuroscienze e diritti dei bambini

Neuroscienze e diritti dei bambini

di Adriana Rumbolo

do_not_disturbNella didattica o in qualsiasi percorso educativo spesso,  siamo soggetti  all’ansia euforica da protagonismo.
L’ansia euforica da protagonismo è quella speciale ansia dominante che  promette un risultato sicuro, portatore di verità assoluta,  se sarà raggiunto  velocemente, anche con il potere.
A. Stern :”Si pensa che con un pennello in mano il bambino impari a disegnare. Ma nel Clouseau, con un pennello in mano, il bambino impara a essere.”
Nel Clouseau non sono previsti gli interventisti
Un bambino fin dalla sua nascita interagisce con l’ambiente  e   immagazzina una quantità enorme di informazioni che sente il  bisogno di esprimere,  anche con il suo “pennello”,   per imparare ad essere con tutti i mezzi di cui la natura l’ha corredato  per la sua sopravvivenza.
Quindi l’educatore da subito non dovrebbe usare che il dialogo , la trattativa, le regole comprensibili.
E invece noi educatori cediamo volentieri ai lunghi monologhi  non di rassicurazioni,  di rispetto e  sicuri di potere interpretare il  silenzio del bambino come un assenso i suoi capricci come suoi errori  lo    impoveriamo, lo copriamo di sensi di colpa  con esibizioni di potere;  a lui spesso rimane poco da spartire con l’originale.
Spesso nella prima infanzia 1-3 anni un ‘imposizione che contiene il messaggio:io posso farti fare tutto quello che voglio perchè sono più potente di te, potrebbe provocare nel bambino un blocco  nel corredo che la natura gli aveva dato per la sua sopravvivenza e spesso quel soggetto nato con cinque marce si troverà solo con due.
Da qui nascono i famosi: è intelligente, ma non rende; niente lo interessa; è un ribelle; e pensare che ha tutto.. e poi il lungo elenco dei beni materiali…
Gli manca solo tutto se stesso! E non è poco.
Una storia: una signora qualche anno fa mi chiede informazioni sulle neuroscienze.
Ora c’è il boom sulle neuroscienze ma fino a poco tempo fa eravamo in pochi a interessarcene a parte  grandi neuroscienziati e ricercatori.
Era impensabile che sarebbero state utilissime nel percorso educativo e nella didattica.
Parliamo un po’ e lei esce dal mio studio con alcuni titoli di libri, soprattutto sulle emozioni,  da leggere e soprattutto è un po’ incredula che entro i primi tre anni di vita  di un bambino,  possono accadere tante cose i cui effetti potrebbero influenzare tutta la vita di un soggetto.
Ci incontriamo qualche altra volta e lei mi parla un po’ della sua vita dove ottime prestazioni si sono intrecciate con scelte di lavoro, sentimentali, affettive non positive e di grande sofferenza, di cui lei non si spiega il  “perchè”.
Anche lei come a molta donne capita il sogno  in cui in una situazione angosciosa: vuole chiedere aiuto ma, la voce proprio non vuole uscire aumentando l’angoscia.
Vorrei che tutte le donne a cui è capitato un sogno simile battessero un colpo,saremmo assordati dal fragore!
Nei suoi ricordi si avvertiva chiaramente un forte conflitto,  non risolto,  con la madre.
E’ un fenomeno abbastanza frequente.
Capiva sempre più che i suoi errori erano stati commessi  per soddisfare il desiderio di qualqun altro, ma ancora non aveva preso piena coscienza del  perchè  e aveva ragione  perchè   in lei erano convissute espressioni di ottima riuscita, sempre fuori dal contesto familiare , ma la sua vita affettiva specie in quel contesto  era stata vissuta non  coscientemente, perchè ?
Aveva un ricordo che lei attribuiva all’età di tre anni , tre anni e mezzo un ricordo isolato che di tanto in tanto ritornava.
Rammentava che  una mattina, una persona che lavorava in casa e si occupava anche dei bambini  le aveva fatto indossare un vestitino molto bello.
Lei ne era molto contenta, ma la mamma le aveva detto che doveva subito toglierlo per mettere il grembiulino .
Lei aveva pianto, le piaceva tanto quel vestitino, ma la mamma era stata inflessibile e l’aveva pure sgridata per la sua vanità. La mamma faceva sempre così.
Quello era un ricordo isolato a cui non aveva dato molta importanza ma ripensandoci ora alla luce delle nuove conoscenze che le davano qualche certezza  aveva ipotizzato che da quell’episodio lei aveva percorso come una sonnambula la sua vita affettiva familiare comprese le decisioni che riguardavano la sua vita privata nelle tappe più importanti.
Aveva fatto un bel percorso da quando era iniziata la conoscenza di sè,  ma, era passato anche qualche anno.

Non molto tempo fa le capita di vedere un vecchio film in bianco e nero dal titolo “Do not disturb”

Da Wikipedia
Trama

Walter Richmond lavora per l’industria farmaceutica. Insieme alla moglie Cathryn e alla figlia di dieci anni Melissa, una bambina muta ma capace di udire, si reca una settimana ad Amsterdam per affari e per svago.
La famiglia ha prenotato una stanza all’Hotel Europa, assediato dai fan del cantante Billy Boy Manson, ospite del lussuoso albergo.
Dopo essere andata alla toilette, Melissa si perde e va in cerca dell’amico di famiglia che la stava aspettando. Improvvisamente, diventa involontaria testimone di un omicidio perpetrato dall’imprenditore Hartman e dal sicario Bruno Decker ai danni dell’avvocato Van Der Molen.
I due si accorgono della presenza di Melissa: Hartman incarica il complice di inseguirla mentre si libera del cadavere. In seguito ad una rocambolesca fuga, la piccola capita nella barca di un senzatetto tossicodipendente che l’aiuta a scappare, finché Melissa, raggiunta da Decker, riesce nuovamente a sfuggirgli salendo su un’auto della polizia e finendo contro un locale all’impazzata.
Al commissariato, Walter e Cathryn possono riabbracciare la bambina, che racconta, attraverso il linguaggio dei segni, ciò che ha visto. Intanto, Richmond incontra nel bar dell’albergo un imprenditore per concludere un affare riguardante un farmaco. Questi non è altri che Hartman, il quale scopre così che la ragazzina alloggia nell’hotel. Ordina quindi al sicario di sbarazzarsi di lei, ma una nuova serie di avventure e di scaltri stratagemmi di Melissa strappano la piccola al suo inseguitore, mentre Decker trova la morte.
Rimasta ferita, Melissa è condotta in ospedale, dove Walter viene a conoscenza delle vere intenzioni di Hartman, che lo voleva truffare, e la sua implicazione nell’omicidio. L’avvocato di Hartman aveva infatti scoperto l’irregolarità, e non si era mostrato disposto ad accettarla. I poliziotti decidono allora di tendere una trappola al criminale. L’imprenditore riesce tuttavia a impadronirsi dell’ambulanza su cui era stata caricata la bambina per essere trasportata in un altro ospedale in modo da depistarlo, ma al termine di un inseguimento rimane ucciso. È il lieto fine.

La signora che già da tempo aveva trovato aiuto nelle neuroscienze proprio per la conoscenza di se stessa aveva trovato nella storia del film un ulteriore chiarimento.
La protagonista del film di fronte a situazioni complicate e al limite delle sue  possibilità  sapeva usare benissimo la sua capacità di conoscere rapidamente la situazione ,modulare la sua grande capacità  di adattamento e attivare le sue potenzialità  per il superamento  degli ostacoli. Le mancava la voce.
La signora si era ritrovata in quella bambina che aveva tante potenzialità , ma il problema di non poter chiedere aiuto. Lei la possibilità l’aveva ma le era stata bloccata.
Quante occasioni aveva perso, occasioni che non si sarebbero più presentate.
Ora finalmente era più serena, i  perchè non l’assillavano più.
Riconosceva il grande aiuto ricevuto dalle informazioni scientifiche delle  neuroscienze in particolare dall’approfondimento della conoscenza e della gestione delle emozioni nella vita relazionale.
Le neuroscienze in particolare le emozioni sembra che veramente debbano essere assolutamente coinvolte in ogni percorso di crescita, in famiglia e nella scuola.

Decreto Interministeriale 25 luglio 2016, n. 592

Il Ministro della Salute
Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni, recante “Riforma dell’organizzazione del Governo, a norma dell’articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59” e, in particolare, l’articolo 2, comma 1, n. 11), che, a seguito della modifica apportata dal decreto legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121, istituisce il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca;

VISTO il decreto legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121, recante “Disposizioni urgenti per l’adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell’articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244” che, all’articolo 1, comma 5, dispone il trasferimento delle funzioni del Ministero dell’Università e della Ricerca, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca;

VISTA la legge 2 agosto 1999, n. 264, recante “Norme in materia di accessi ai corsi universitari” e successive modificazioni e integrazioni, e, in particolare, l’articolo 3, comma 1, lettera a);

VISTO il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, recante “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero” e successive modificazioni e integrazioni, e, in particolare, l’articolo 39, comma 5;

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, concernente “Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell’articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286” e successive modificazioni e integrazioni;

VISTA la legge 30 dicembre 2010, n. 240 recante “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario;

VISTO il decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 22 ottobre 2004, n. 270, contenente “Modifiche al Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei, approvato con decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”;

VISTO il decreto del Ministro dell’Università e della Ricerca 16 marzo 2007, recante la determinazione delle classi di laurea magistrale, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 9 luglio 2007, n. 157;

VISTO il decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 30 giugno 2016, n. 546 recante “Modalità e contenuti delle prove di ammissione ai corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico ad accesso programmato nazionale anno accademico 2016/2017”;

VISTO il decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 14 luglio 2016, n. 572 recante “Modalità e contenuti della prova di ammissione al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina in lingua inglese anno accademico 2016/2017”;

VISTE le disposizioni interministeriali del 22 marzo 2016 e successive modificazioni e integrazioni, recanti “Procedure per l’accesso degli studenti stranieri richiedenti visto ai corsi di formazione superiore del 2016-2017”;

VISTO il contingente riservato agli studenti non comunitari non residenti in Italia per l’anno accademico 2016/2017 riferito alle predette disposizioni;

VISTO il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, recante “Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421” e, in particolare, l’articolo 6-ter;

VISTA, quindi, la rilevazione relativa al fabbisogno professionale per il Servizio sanitario nazionale di medici chirurghi per l’anno accademico 2016/2017 che il Ministero della Salute ha effettuato ai sensi del citato art.6-ter del D.Lgs. n. 502/1992, trasmessa alla Conferenza per i Rapporti tra lo Stato e le Regioni e le Province Autonome in vista dell’accordo formale;

VISTO l’Accordo sancito dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 9 giugno 2016, Rep. Atti n.  105/CSR sul documento concernente il modello previsionale e la determinazione del fabbisogno per il Servizio sanitario nazionale, per l’anno accademico 2016/2017, delle professioni sanitarie e dei laureati specialisti delle professioni sanitarie;

CONSIDERATA la necessità di emanare il presente decreto al fine di consentire il perfezionamento dei bandi di concorso da parte degli Atenei, con particolare riguardo ai posti disponibili per l’anno accademico 2016/2017;

VISTA la potenziale offerta formativa così come deliberata dagli Atenei con espresso riferimento ai parametri di cui all’articolo 3, comma 2, lettere a), b), c) della legge n. 264/1999;

CONSIDERATO che il fabbisogno professionale definito dal Ministero della Salute risulta inferiore all’offerta formativa deliberata dagli Atenei;

VALUTATA la necessità di contemperare quanto più possibile l’offerta formativa degli Atenei con il fabbisogno professionale, pur in considerazione della riduzione di quest’ultimo, tenendo conto, al contempo, delle risorse investite dagli Atenei e dell’equa distribuzione dei posti disponibili per le immatricolazioni sul territorio nazionale;

TENUTO CONTO altresì del fabbisogno di medici chirurghi per le esigenze organiche delle Forze Armate per l’anno accademico 2016/2017, di cui alla comunicazione SSMD REG 2016 0072009 del 19 maggio 2016;

VISTO il parere espresso dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca;

TENUTO conto dell’istruttoria compiuta secondo i criteri di cui all’articolo 3, comma 1, lettera a), della legge n. 264/1999;

RITENUTO, alla luce delle risultanze della summenzionata istruttoria, di determinare per l’anno accademico 2016/2017, di concerto con il Ministero della Salute, il numero dei posti disponibili a livello nazionale per l’ammissione al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia;

RITENUTO di disporre la ripartizione dei posti tra le Università;

DECRETA:
Articolo 1

 

  • 1. Per l’anno accademico 2016/2017 i posti per le immatricolazioni al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, destinati ai candidati comunitari e non comunitari residenti in Italia, di cui all’art. 39, comma 5, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 sono determinati a livello nazionale in n. 9.224 e sono ripartiti fra le Università secondo la tabella allegata, che costituisce parte integrante del presente decreto.
  • 2. Ai candidati non comunitari residenti all’estero sono destinati n. 561 posti, secondo la riserva contenuta nel contingente di cui alle disposizioni interministeriali adottate in data 22 marzo 2016 citate in premessa.

Articolo 2

  • 1. Ciascuna Università dispone l’ammissione dei candidati comunitari e non comunitari residenti in Italia, di cui all’art. 39, comma 5, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 in base alla graduatoria di merito unica nazionale, nei limiti dei corrispondenti posti di cui alla tabella allegata al presente decreto.
  • 2. Ciascuna Università dispone l’ammissione dei candidati non comunitari residenti all’estero in base ad apposita graduatoria di merito, nel limite del contingente ad essi riservato.
  • 3. I posti del contingente riservato di cui al comma 2 rimasti disponibili, anche a seguito delle procedure di riassegnazione degli studenti interessati previste dalle disposizioni interministeriali in data 22 marzo 2016 citate in premessa, non possono essere coperti dai candidati comunitari e non comunitari di cui all’art. 39, comma 5, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 risultati idonei.

Il presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Roma, 25 luglio 2016
Il Ministro della Salute

Beatrice Lorenzin

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e
della RicercaStefania Giannini