Archivi categoria: Governo e Parlamento

25 agosto Riforma PA e Assunzioni AFAM in Consiglio dei Ministri

Il consiglio dei ministri, nel corso della riunione del 25 agosto, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo recante disciplina della dirigenza della Repubblica ai sensi dell’articolo 11 della legge 7 agosto 2015, n.124 ed altri decreti legislativi di riforma della PA.

Il Consiglio dei ministri ha approvato inoltre l’autorizzazione al MIUR ad assumere, a tempo indeterminato, nel settore AFAM, 100 docenti di I e II fascia per l’anno accademico 2015/2016 e n. 68 docenti di I e II fascia per l’anno accademico 2016/2017.

RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

1) Disciplina della dirigenza della Repubblica (decreto legislativo – esame preliminare)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo recante disciplina della dirigenza della Repubblica ai sensi dell’articolo 11 della legge 7 agosto 2015, n.124.
Nello specifico, il sistema della dirigenza è costituito dal ruolo dei dirigenti statali, dal ruolo dei dirigenti regionali e dal ruolo dei dirigenti locali. Ogni dirigente può ricoprire qualsiasi ruolo dirigenziale; la qualifica dirigenziale è infatti unica. Alla dirigenza si accede per corso-concorso o per concorso. Le graduatorie finali sono limitate ai vincitori e non comprendono gli idonei. La Scuola nazionale dell’amministrazione (Sna) è trasformata in Agenzia senza maggiori o nuovi oneri per la finanza pubblica, è sottoposta alla vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri, svolge funzione di reclutamento e formazione del personale della PA. Ha come obiettivo quello di assicurare una formazione omogenea della dirigenza.
Presso il Dipartimento della funzione pubblica è istituita la Commissione per la dirigenza statale (analogamente è istituita anche la Commissione per la dirigenza regionale e la Commissione per la dirigenza locale). La Commissione, costituita entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto, opera in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e di valutazione. In particolare, preseleziona i candidati ai fini del conferimento degli incarichi dirigenziali generali ed effettua la valutazione ex post delle scelte effettuate dalle amministrazioni per altri incarichi.
Gli incarichi dirigenziali hanno durata di 4 anni e possono essere rinnovati per altri 2 nel caso di valutazione positiva o per il periodo necessario al completamento delle procedure per il conferimento del nuovo incarico. I dirigenti privi di incarico, concluso il mandato, devono partecipare ad almeno 5 interpelli all’anno; in assenza di incarico, il primo anno percepiscono il trattamento economico fondamentale e il secondo anno lo stesso decurtato di un terzo. Successivamente il Dipartimento della funzione pubblica li può collocare d’ufficio in posti vacanti. Il dirigente a cui è revocato l’incarico per inadempienza ha un anno di tempo per avere un nuovo incarico altrimenti scatta la licenziabilità.

2) Riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (decreto legislativo – esame preliminare)
Il Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia e dello sviluppo economico Carlo Calenda ha approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo recante attuazione della delega di cui all’articolo 10 della legge 7 agosto 2015, n.124, per il riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
Nello specifico, il provvedimento prevede un piano di razionalizzazione, in un’ottica di efficientamento, di efficacia e di riforma della governance delle Camere di commercio.
Più nel dettaglio, entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il numero complessivo delle Camere si ridurrà dalle attuali 105 a non più di 60 nel rispetto dei seguenti vincoli direttivi: almeno una Camera di commercio per Regione; accorpamento delle Camere di commercio con meno di 75mila imprese iscritte.
Al fine di alleggerire i costi di funzionamento delle Camere, il decreto prevede 4 ulteriori azioni che riguardano: la riduzione del diritto annuale a carico delle imprese del 50%; la riduzione del 30% del numero dei consiglieri; la gratuità per tutti gli incarichi degli organi diversi dai collegi dei revisori; una razionalizzazione complessiva del sistema attraverso l’accorpamento di tutte le aziende speciali che svolgono compiti simili, la limitazione del numero delle Unioni regionali ed una nuova disciplina delle partecipazioni in portafoglio.
Il provvedimento introduce quindi maggiore chiarezza sui compiti delle Camere con l’obiettivo di focalizzarne l’attività su attività istituzionali evitando, al contempo, duplicazioni di responsabilità con altri enti pubblici.
Viene infine rafforzata la vigilanza del Ministero dello sviluppo economico, che attraverso un comitato indipendente di esperti valuterà le performance delle Camere di commercio.
Nell’ambito di questo piano complessivo di razionalizzazione organizzativa ricade anche la rideterminazione delle dotazioni organiche di personale dipendente delle Camere di commercio con possibilità di realizzare processi di mobilità tra le medesime Camere e definizione dei criteri di ricollocazione presso altre amministrazioni pubbliche.

3) Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca (decreto legislativo – esame preliminare)
Il Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia e dell’istruzione, università e ricerca Stefania Giannini, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo recante norme di semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca ai sensi dell’articolo 13 della legge 7 agosto 2015, n. 124.
Nello specifico, per la prima volta gli Enti pubblici di ricerca (Epr) avranno un riferimento normativo comune, che elimina molti dei vincoli gestionali previsti per la PA. Un sistema di regole più snello e più appropriato alle esigenze del settore. Il decreto prevede autonomia gestionale e statutaria per gli Enti, il recepimento della Carta europea dei ricercatori e più libertà nelle assunzioni dei ricercatori. Come accade già per le Università, gli Enti che hanno risorse per farlo potranno assumere liberamente entro il limite dell’80% del proprio bilancio. L’unico vincolo sarà il rispetto del budget.

4) Disciplina del Comitato italiano paralimpico (decreto legislativo – esame preliminare)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo concernente il Comitato italiano paralimpico ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera f), della legge 7 agosto 2015, n. 124.
Nello specifico, il provvedimento, nel riconoscere le peculiarità dello sport per persone con disabilità, prevede la trasformazione del Comitato Italiano Paralimpico in ente autonomo di diritto pubblico. Conformemente ai criteri di delega la trasformazione non introduce oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, in quanto il nuovo ente dovrà utilizzare parte delle risorse finanziarie attualmente in disponibilità o attribuite al Coni.

Ricerca, Giannini: “Da Cdm ok a ‘Sblocca-Enti’. Meno burocrazia, più autonomia gestionale per favorire la competitività del sistema”

Meno burocrazia, più autonomia nella gestione del budget e nell’assunzione del personale. Via libera in Consiglio dei Ministri al decreto che semplifica l’attività degli Enti pubblici di ricerca (EPR), 21 in tutto, di cui 14 vigilati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

“Il provvedimento approvato oggi toglie molte catene al sistema, è uno ‘sblocca-ricerca’. Finalmente gli Enti vengono equiparati alle Università in termini di autonomia statutaria e gestionale – sottolinea il Ministro Stefania Giannini – La ricerca la fanno le persone. È quindi essenziale che i nostri EPR possano avere meno vincoli sul fronte delle assunzioni e meno burocrazia. Più ricercatori abbiamo, più il sistema sarà competitivo. Le misure approvate oggi sono essenziali per il rilancio del sistema che ora sarà più libero, autonomo e anche finanziato, grazie a quanto previsto dal nuovo Programma Nazionale per la Ricerca. Si tratta comunque – chiude il Ministro – di un’autonomia responsabile, che consentirà di assumere più giovani e di chiamare personale anche dall’estero con più facilità, ma che sarà poi valutata nella sua efficacia”.

Per la prima volta gli Enti pubblici di ricerca avranno un riferimento normativo comune, che elimina molti dei vincoli gestionali previsti per la PA. Un sistema di regole più snello e più appropriato alle esigenze del settore. Il decreto prevede anche il recepimento della carta Europea dei ricercatori per garantire più libertà di ricerca, portabilità dei progetti, valorizzazione professionale, adeguati sistemi di valutazione.

Stop burocrazia
Meno lacci e lacciuoli: gli Enti vengono svincolati dal ricorso obbligatorio al mercato elettronico per gli acquisti di attrezzature scientifiche, eliminati i controlli preventivi sui contratti per esperti e collaboratori professionali, regole più flessibili per le spese di missione.

Assunzioni più libere, favorito il rientro dei cervelli
Per assumere ricercatori e tecnologi, italiani e stranieri, soprattutto giovani, gli Enti non dovranno più attendere l’autorizzazione del Ministero competente. Né avere un posto libero nella propria pianta organica. Come accade già per le Università, gli Enti che hanno risorse per farlo potranno assumere liberamente, entro il limite dell’80% del proprio bilancio. L’unico vincolo sarà il rispetto del budget. Una novità assoluta e molto attesa. Vengono favorite la mobilità dei ricercatori, la portabilità dei progetti di ricerca, il rientro dei cervelli. I Piani Triennali di Attività (PTA), una volta approvati, diventano gli unici atti necessari per l’assunzione di personale, senza ulteriori procedimenti. Grazie al decreto lo sblocco del turnover al 100% scatterà già nel 2017, in anticipo di un anno.

10 agosto Modifica Codice Amministrazione Digitale

L’art. 17, c. 2, del DPCM 13 novembre 2014 prevede che le pubbliche amministrazioni adeguino i propri sistemi di gestione informatica dei documenti entro e non oltre diciotto mesi dall’entrata in vigore del decreto (12 agosto 2016).

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 10 agosto, nell’approvare il Decreto Legislativo di modifica ed integrazione del Codice dell’amministrazione digitale, dispone un rinvio a tempo indeterminato dell’efficacia delle regole tecniche, accogliendo il parere espresso il 3 agosto scorso dalla Commissione Affari interni Costituzionali che, al punto 17, richiede che, “al fine di garantire l’aggiornamento delle regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici, si disponga la sospensione dell’efficacia del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 novembre 2014 per un tempo congruo all’emanazione di nuove regole tecniche pienamente conformi alle disposizioni del Codice”.


Modifica e integrazione del codice dell’amministrazione digitale (decreto legislativo – esame definitivo)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo recante norme di attuazione dell’articolo 1 della legge 7 agosto 2015, n. 124, recante modifica e integrazione del codice dell’amministrazione digitale (CAD) di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82. Nello specifico il cambiamento strutturale del rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione è affidato a un’identità digitale, attraverso cui accedere e utilizzare i servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni, e al domicilio digitale (SPID), in collegamento con l’anagrafe della popolazione residente. SPID sarà l’identificativo con cui un cittadino si farà riconoscere dalla pubblica amministrazione, mentre il domicilio digitale sarà l’indirizzo on line al quale potrà essere raggiunto dalle pubbliche amministrazioni. Sono stati recepiti gran parte dei suggerimenti della Conferenza unificata e del Consiglio di Stato e sono state integralmente accolte le condizioni contenute nei pareri delle Commissioni parlamentari.

10 agosto Riordino Tecnici e Professionali ed assunzioni in CdM

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 10 agosto, approva nuove assunzioni per la scuola ed esamina due DPR, in attuazione dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recanti riordino:

  • degli Istituti tecnici;
  • degli Istituti professionali.

PERSONALE DELLA SCUOLA, 43.500 TRA STABILIZZAZIONI E ASSUNZIONI

Su proposta dei Ministri per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia e dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan, il Consiglio dei ministri ha approvato l’autorizzazione al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ad assumere, a tempo indeterminato, sui posti effettivamente vacanti e disponibili, 6.750 unità di personale ATA per l’anno scolastico 2015/2016 e 4.051 unità di personale ATA per l’anno scolastico 2016/2017, nonché 25.198 unità di personale docente su posto comune, 7.221 unità di personale docente di sostegno, 285 dirigenti scolastici e 53 unità di personale educativo per l’anno scolastico 2016/2017.


Giannini: “Da Cdm ok ad assunzione di 32.419 docenti, 10.294 Ata, 285 dirigenti scolastici. Continua investimento su scuola”
Via libera dal Consiglio dei Ministri all’assunzione a tempo indeterminato di 32.419 docenti, di cui 25.198 su posto comune, 7.221 su posto di sostegno. Il Cdm ha dato anche il via libera, sempre per il settore scuola, all’assunzione di 10.294 ATA (Ausiliari, Tecnici e Amministrativi) dalle graduatorie permanenti e sino ad un massimo di altri 507 ATA mediante mobilità del personale delle Province. Saranno infine assunti 285 dirigenti scolastici e 53 educatori.
“Continua l’investimento sulla scuola: le assunzioni del personale Ata erano molto attese nel settore. Si tratta di uno sblocco importante che segnala ancora una volta l’attenzione di questo Governo per il mondo dell’istruzione”, sottolinea il Ministro Stefania Giannini. “Fra i 32.419 docenti neoassunti ci saranno poi i vincitori del nuovo concorso che abbiamo fortemente voluto per ristabilire un principio: a scuola si deve entrare solo per concorso. Importante l’assunzione di quasi 300 dirigenti scolastici che consente anche di ridurre il numero delle reggenze. Ora serve il passo successivo: il nuovo concorso per dirigenti, che bandiremo entro la fine dell’anno”.

*****

RIORDINO DEGLI ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI

Integrazioni alle disposizioni vigenti (decreti del Presidente della Repubblica – esame preliminare)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Stefania Giannini, ha approvato, in esame preliminare, due regolamenti, da adottarsi con decreti del Presidente della Repubblica, che integrano, in continuità con gli ordinamenti vigenti, i dd.P.R. 15 marzo 2010, n. 87 e 88, concernenti il riordino degli istituti professionali e degli istituti tecnici, a norma dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

Inoltre il Consiglio approva il IV Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2016-2017.

Infanzia e adolescenza, IV Piano di interventi a favore dei soggetti in età evolutiva

Su proposta dei Ministri del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti e per gli affari regionali e le autonomie Enrico Costa il Consiglio ha approvato il IV Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2016-2017, ai sensi dell’articolo 1, comma 5, del DPR 14 maggio 2007, n. 103. Il Piano è stato predisposto dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza e identifica interventi a favore dei soggetti in età evolutiva quale strumento di applicazione della Convenzione sui diritti del fanciullo di New York ( 20 novembre 1989) e recepisce le indicazioni di modifica contenute nei pareri resi dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza e dalla Conferenza unificata.