Conversando…

Conversando con due amici di Facebook!

di Maurizio Tiriticco

 

L’amico Filippo, a proposito dell’alternanza scuola/lavoro, che io preferisco chiamare “continuità”, ha scritto su FB: “Mandare i ragazzi delle superiori a “fare esperienza” al Mc Donald’s? E questa sarebbe un’esperienza formativa? Impiegare il proprio tempo a confezionare hamburger? Invece di rafforzare l’istruzione dei nostri ragazzi, invece che affinare la qualità dei laboratori di formazione dentro e fuori la scuola, invece di garantire a tutti gli studenti l’autonomia di linguaggio, di conoscenze e di pensiero, li mandiamo a friggere gratis le patatine? Per impicciarli con dei distratti avventori e con l’apoteosi del nulla alimentare? Non c’è dunque fine al ridicolo? Ci vada il ministro a prendere le ordinazioni, e porti con sé quei presidi e quegli insegnanti eccitati a raccogliere l’acqua del mare col setaccio”. Ed io così rispondo.

Caro Filippo! Non sarei così pessimista riguardo al nostro futuro! Ricordo che Aldo Visalbeghi in un suo libro – non chiedermi il titolo, perché dovrei ricercarlo – sosteneva proprio questo: se tutti studiassero e si laureassero, avremmo un esercito di dottori e nessuno accetterebbe più un lavoro “manuale”. Ma ciò farebbe proprio orrore??? Infatti, aggiungeva che, una volta che tutti avessero studiato, i lavori manuali sarebbero stati distribuiti equamente tra tutti per alcuni periodi dell’anno. Ovviamente un’utopia, un po’ come il comunismo (“a ciascuno secondo i suoi bisogni”), ma con il suo fondamento teorico!

Ricordo che, da piccolo, quando passeggiavo con la mamma e passavamo dinanzi a un palazzo in costruzione, lei “piccolo borghese” – senza alcuna offesa (già più di mezza Italia allora era tale… ed ora sembra che nessuno abbia più un’identità di “classe sociale”, e forse è anche un bene) – indicandomi gli operai al lavoro, mi diceva: “Vedi, Maurizio, se non studi, andrai a fare il muratore”. La paura fece novanta ed io ho studiato, anche se di mala voglia. Ora, però, è tutto cambiato. Il contadino e l’operaio di un tempo non esistono più: le tecnologie hanno permesso una progressiva liberazione dal lavoro soltanto manuale, estremamente faticoso. Io, come ispettore e formatore, ho lavorato anni sia nelle formazione professionale regionale che nell’istruzione professionale statale: percorsi di tutto rispetto. Quando con il Direttore Generale Giuseppe Martinez alla Formazione Professionale statale nel primo biennio, con il “Progetto 92”, implementammo le ore delle discipline letterarie, alunni e genitori ci contestarono: “Mi fijo deve annà a lavorà! Perché je fate perde tempo co’ materie che nun je serveno a gnente?” Ma noi resistemmo e avevamo ragione! I cuochi o i camerieri formati dalla FP vanno sulla navi e guadagnano un pacco di soldi! E parlano un buon italiano e un ottimo inglese.

A questo proposito, Agata osserva che “vogliono preparare i nostri ragazzi alla realtà: il pasto è servito! Con il tovagliolo al braccio e il sorriso stanco stampato in faccia… ecc”, risponderei che non è affatto così! In effetti, il sorriso stanco è anche del chirurgo che ha affrontato un’operazione o di un giudice dopo ore di camera di consiglio o anche di un prof dopo cinque ore di lezione! E si tratta di una stanchezza più che giustificata. Cari amici! Il problema é un altro ed è nella sfida che abbiamo lanciato al Paese, alla scuola, o meglio a tutte le “istituzioni scolastiche autonome” e a noi stessi, quando abbiamo scritto nel lontano 1999 sul dpr 275, art. 1, c. 2: “L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di EDUCAZIONE, FORMAZIONE e ISTRUZIONE mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il SUCCESSO FORMATIVO, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento”.

Ed il successo formativo è una sfida che abbiamo lanciato non solo alla scuola, ma all’intero Paese e a tutti i suoi cittadini! Quale rabbia, quale sconforto lamenti, Agata!?!?!? E perché? Mah!!! Rimbocchiamoci le maniche e facciamo il nostro lavoro di insegnanti con tanto di dottrina – che parola grossa – e di responsabilità professionale. E, soprattutto, cerchiamo di dare fiducia a tanti ragazzi che il mondo di oggi rende sempre più insicuri e sfiduciati! Schiacciati sull’eterno presente dei cellulari e dei selfie. Ma la sfiducia e la rassegnazione non può e non deve essere nostra! Perché noi siamo insegnanti. E dobbiamo confrontarci con l’insicurezza e la sfiducia dei nostri alunni. A noi è concesso soltanto di arrabbiarci quando leggi inique ci cadono addosso. Ma, siccome siamo in democrazia, l’importante è organizzarsi per contestarle! E lo facciamo! E Facebook è una palestra in cui ci si può confrontare ed allenare per rendere più incisive le nostre battaglie!

Ed infine, ricordo a Filippo che io confeziono spesso hamburger, perché li preferisco alle classiche fettine, sempre dure da masticare! Almeno per me, povero vecchietto! Però anche tu… chissà quante volte hai confezionato hamburger!

Creare uno sviluppo sostenibile della Acquacoltura

Creare uno sviluppo sostenibile della Acquacoltura e riprogrammare l’economia locale attraverso un sistema di economia circolare

di Paolo Manzelli , egocreanet2016@gmail.com

 

La scarsità di risorse e la crescita della popolazione mondiale verranno progressivamente ad intensificarsi tra oggi e il 2050; purtroppo questa problematica situazione dello sviluppo mondiale sarà aggravata dai cambiamenti climatici da altri fattori che gia’ determinano la crisi economica globale contemporanea.

Pertanto una delle sfide del mondo sarà quella di fornire nuove soluzioni per migliorare la produttività e le prestazioni ambientali, al fine di creare uno sviluppo sostenibile della produzione di cibo in Acquacoltura, ottimizzabile attraverso criteri innovativi di avanzamento delle frontiere della Blu-Economy. (1)

In tale contesto EgoCreaNet si propone di promuovere l’economia locale, attraverso un approccio di economia circolare, capace di connettere in una strategia denominata “NEXUS” di accoppiamento tra la utilizzazione di energie rinnovabili (Geotermia) , il riciclo delle risorse naturali ( acqua, aria, terra) e la produzione di qualità e sicurezza degli alimenti in Acquacoltura. Il “nesso” che correla queste risorse rappresenta la “innovazione per il cambiamento” necessaria a valorizzare la matrice di complesse interdipendenze e renderle utili per riprogrammare l’economia locale attraverso un approccio efficiente di eco-innovazione proprio delle economia circolare.

SOSTENIBILITÀ e SFIDE dell’ACQUACULTURA

La crescita della acquacoltura è possibile ed auspicabile in molte situazioni locali, nelle quali si rende agibile la cogestione strategica del “NEXUS” tra ENERGIA-ACQUA-CIBO, in modo da rendere ottimamente sostenibile lo sviluppo della produzione di pesci, molluschi e frutti di mare, di elevata qualita’ e sicurezza nutrizionale ed inoltre fornire notevoli benefici per la innovazione eco-economica e sociale dei prossimi decenni. Per realizzare questa idea e renderla funzionale a riprogrammare lo sviluppo locale nella area Geotermica , EgoCreanet si accinge a progettare una proposta di eco-innovazione , che mira a creare un futuro sostenibile del cibo attraverso una strategia di “Nexus” , finalizzata alla estensione della produzione di acquacoltura in Toscana.

Gli obiettivi di tale proposta progettuale sono:

▪ Promuovere conoscenze innovative per lo sviluppo socio-economico della zona geotermica in Toscana.

▪ Favorire la strategia “Nexus” nella realizzazione di acquacultura di pesci che vivono in acque calde utilizzando il calore geotermico e l’acqua e l’energia a basso costo.

▪ Realizzare un progetto pilota finalizzato a fornire pesce fresco nutriente e sicuro di acquacultura Toscana.

▪ Mettere in opera sistemi di riciclaggio di acqua e nutrienti per ridurre al minimo l’inquinamento e lo spreco in modo da diminuire l’impatto ambientale. (2)

Perseguendo i suddetti obiettivi riteniamo che le sinergie attivabili dal coordinamento e management del “Nexus” tra i tre settori – 1) la utilizzazione del calore a bassa entalpia derivante dalla produzione energetica in geotermia e 2) la sicurezza e qualita’ alimentare della produzione in acquacoltura, e 3) il riciclo delle acque e nutrienti , potranno realizzare una effettiva aspettativa di successo, generata dalle fertili sovrapposizioni di interessi sia economici che ecologici, pubblici e privati, che pongono in sintonia innovative e concrete possibilita’ di sviluppo locale sostenibile.

La suddetta proposta, che (per semplificare denominiamo brevemente “Nexus” ) , sara inizialmente organizzata per la produzione di Tilapia in Aquacoltura” in area Geotermica in Toscana (3) , ha trovato il consenso di un partenariato inizialmente composto da EGOCREANET ( www.edscuola.it/lre.html ) , la INVE , sezione di Rosignano Solvay < www.mariculturarosignano.it >, Acquacoltura Italia, < http://acquacolturaitalia.com/>.

La scelta della “Tilapia” come specie di pesce, ottimale per il progetto “Nexus” , fa seguito al fatto che è un pesce di acqua dolce, onnivoro che vive in acque calde tra i 27/30 °C , e che è prodotto nei paesi caldi proprio per la ottima qualita’ nutrizionale (3) . Inoltre la specie Tilapia è sostanzialmente erbivora e quindi possibile nutrirla con alghe e microalghe . Pertanto, rispetto ai pesci carnivori, la specie Tilapia non ha alcuna necessità di mangimi prodotti a partire farine di pesce e cio’ permette alla acquacoltura del progetto “Nexus” di contribuire ad evitare un super-sfruttamento della pesca in mare . Infine per la produzione di mangimi di allevamento e da ingrasso sara’ possibile utilizzare di tecniche di “AquaPonics” per coltivare pesce e microalghe insieme cosi da produrre due o più prodotti nello stesso sistema a base d’acqua dolce.

 

La suddetta proposta di progetto Aquacoltura/Tilapia si baserà su un consultazioni preliminari con i soggetti interessati, ed inoltre sulla individuazione di una tempistica di azioni progettate appositamente per il trasferimento delle migliori pratiche di allevamento della Tilpia per soddisfare gli obiettivi del progetto ed anche per mettere a punto una SWOT analisi. Cio’ permettera di costruire capacità e diffondere conoscenze di innovazione ( smart specillization), a tutti i livelli politici di ricerca ed industriali, di pratiche sostenibili per la gestione ed il management del progetto Nexus- Acquacoltura/ Tilapia , cosi da superare i vincoli di diversa natura , che potrebbero incontrare gli imprenditori che vorranno impegnarsi investimenti in acquacoltura della Acquacoltura/Tilapia nelle aree geotermiche in Toscana .

 

A tale scopo il consorzio di partner ( ad oggi aperto a nuove adesioni) si impegna a :

  • Stabilire la capacità e le infrastrutture per la produzione di Tilapia per la sostenibilita’ della acquacoltura in diverse aree geotermiche in Toscana.
  • Scegliere una varietà di buona qualità di specie Tilapia (ed eventualmente di altre specie di pesci) al fine di garantire la qualita’ e la sicurezza alimentare
  • Garantire una produzione Tilapia sostenibile, attraverso un progetto pilota ed un business-plan indirizzato allo sviluppo del progetto NEXUS /Tilapia associato alla utilizzazione di calore a bassa entalpia proveniente dalla produzione di energia elettrica- geotermica.
  • Mettere a punto la fase progettuale a sostegno della produzione di buona qualita’ di “avanotti di Tilapia” e di appropriate condizioni allevamento ed alimentazione .
  • Definire la strategia di produzione /(o acquisto) di mangimi per assicurarne la loro disponibilita’ in termini di qualità e costi accettabili .
  • Identificare e prevedere le opportunità di mercato locale per la produzione della Tilapia.
  • Promuovere la consapevolezza dei consumatori del prodotto della Acquacultura /Tilapia mettendo in evidenza processi eco-ecologici utilizzati dalla progetto “Nexus” visto anche in termini dei benefici economici e sociali del territorio geotermico .
  • Comparare , valutare e riferire sui progressi del settore Acquacultura /Tilapia in tutto il mondo, in particolare utilizzando metodi di gestione intelligente per massimizzare la produzione di Tilapia produzione di alta qualità nutrizionale.
  • Una prima discussione aperta al pubblico sul progetto “NEXUS-AQUACOLTURA” si terra nell’ ambito del seminario di studi del 14 Dicembre 2016 c/o l’ Incubatore dlla Universita di Firenze .
  • Maggiori informazioni ed adesioni al progetto potrann essere indirizzate a: Paolo Manzelli (335/6760004)

BIBLO ON LINE :

(1)- BIO-ECOLOGIA –BLU : http://www.caosmanagement.it/470-bio-ecologia-blu

(2) World Resources Institute:

https://www.wri.org/sites/default/files/wrr_installment_5_improving_productivity_environmental_performance_aquaculture.pdf ,

(3)- Tilapia : https://akuaduulza.wordpress.com/2016/05/; https://en.wikipedia.org/wiki/Tilapia

La Legge di Stabilità in soccorso delle paritarie: più fondi alle scuole e detraibilità famiglie

da La Tecnica della Scuola

La Legge di Stabilità in soccorso delle paritarie: più fondi alle scuole e detraibilità famiglie

Con la Legge di Stabilità, crescono i finanziamenti alle scuole paritarie, in difficoltà dopo i tagli degli ultimi anni. Ma arriva anche una “stretta” ai diplomifici.

Aumenta il fondo per scuole paritarie materne, con un’aggiunta di 25 milioni. Arriva il voucher, con il capitolo sulla famiglia per il servizio di asilo nido. Inoltre, il tetto della detraibilità delle spese effettuate dalle famiglie salirà dagli attuali 400 euro a 640 per l’anno 2016, a750 euro per 2017 fino agli 800 euro del 2018.

Per i 12mila studenti con disabilità che frequentano le paritarie, infine, arrivano 24 milioni di fondo ad hoc per il sostegno.

Arriva da Gabriele Toccafondi, sottosegretario al Miur, il commento all’articolo 78 della Legge di bilancio che stabilisce i nuovi fondi per le scuole paritarie.

Nel testo della Legge di Bilancio, dice il rappresentante dell’esecutivo, “c’è un chiaro, ennesimo, segnale verso la reale parità scolastica per il nostro paese. Governo e maggioranza rottamano vecchi muri ideologici partendo da un dato di fatto, la scuola paritaria svolge un ruolo pubblico”. “Una parità – aggiunge Toccafondi – che passa dal riconoscimento delle tre colonne portanti della parità. Il riconoscimento della libertà di scelta per le famiglie, perché la spesa fatta per l’istruzione dei figli ha un valore pubblico”.

Il sottosegretario, però, tiene anche a dire che “aumenta anche l’azione di contrasto ai cosiddetti ‘diplomifici’, perché crediamo – sottolinea – nella vera parità scolastica, non in chi si nasconde dietro le paritarie. La parità scolastica oggi è più vicina grazie al lavoro concreto del Governo e alla volontà della maggioranza che rottama e abbatte muri ideologici”, conclude Toccafondi.

Invalsi cerca esperti per la valutazione delle scuole: la domanda entro il 4 novembre

da La Tecnica della Scuola

Invalsi cerca esperti per la valutazione delle scuole: la domanda entro il 4 novembre

Come è noto il 19 ottobre 2016 l’Invalsi ha pubblicato la procedura selettiva per la partecipazione a corsi formativi per la costituzione di un elenco di esperti, secondo quanto prescritto dal regolamento sul Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione (Snv, Dpr 80/2013).

Requisiti di partecipazione

I candidati dovranno possedere i requisiti di cui all’allegato A) della presente determinazione, pena l’esclusione dalla presente procedura.
Presentazione delle domande di partecipazione
Le domande di partecipazione alla selezione dovranno essere presentate mediante l’iscrizione alla piattaforma telematica predisposta appositamente dall’istituto e rinvenibile nella sezione Risorse umane – bandi e avvisi – Procedura pubblica per la selezione, formazione e inserimento in un apposito elenco degli esperti dei nuclei per la valutazione esterna delle istituzioni scolastiche (SEL 6/2016)- del portale www.invalsi.it entro e non oltre le ore 24:00 del 04/11/2016. Ogni candidato, al termine delle operazioni di iscrizione, riceverà una mail di conferma dell’avvenuto inserimento dei propri dati e del curriculum vitae. Non sono ammesse altre forme di produzione e d’invio delle domande di partecipazione alla procedura di selezione.

Per i soli dirigenti scolastici il requisito riguardante il possesso di almeno 5 (cinque) anni di servizio nelle scuole di ogni ordine e grado si intende soddisfatto considerando anche il servizio prestato precedentemente come docenti. Pertanto i candidati dirigenti scolastici possono spuntare il campo “Dirigente scolastico in servizio nelle scuole di ogni ordine e grado da almeno 5 anni” tenendo conto sia degli anni di servizio maturati nella loro attuale qualifica che di quelli maturati come docente.

La scadenza per la presentazione delle domande, già fissata per le ore 24:00 del 4 novembre 2016, è prorogata alle ore 24:00 dell’11 novembre 2016.

ScuolaAlCentro: anche le paritarie nel bando

da La Tecnica della Scuola

ScuolaAlCentro: anche le paritarie nel bando

Il Ministero dell’istruzione con la nota del 25 ottobre, con cui proroga al 14 novembre 2016 i termini per la presentazione dei progetti dando chiarimenti rispetto al precedente avviso del 16 settembre 2016, cita esplicitamente anche le “istituzioni scolastiche paritarie di cui alla legge n. 62/2000”.

Lo fa rilevare IlVelino.it che ricorda pure che i progetti finanziati, secondo il Pon 2014-20, che prevede l’apertura pomeridiana delle scuole per contrastare la dispersione e favorire l’inclusione, saranno circa 6mila

Infatti il bando da 240 milioni di euro per l’apertura pomeridiana delle scuole citava solo le istituzioni statali e gli studenti di scuole statali come beneficiari, facendo sollevare le proteste del Forum delle Associazioni Familiari.

Ora la nuova nota chiarisce che ciascuna istituzione scolastica ed educativa può proporre il proprio progetto anche in collaborazione con altre realtà del territorio e che questa collaborazione può riguardare a) altre istituzioni scolastiche ed educative statali; b) le istituzioni scolastiche paritarie di cui alla legge n. 62/2000; c) ulteriori attori del territorio, quali – a titolo esemplificativo – enti pubblici e locali, associazioni, fondazioni, centri di ricerca, università, soggetti del privato sociale, centri di formazione professionale. In caso di collaborazione tra scuole, ciascuna scuola deve candidare il proprio progetto autonomamente.

Piano Nazionale per il Digitale: investiti 500 mln

da La Tecnica della Scuola

Piano Nazionale per il Digitale: investiti 500 mln

A un anno dall’avvio del Piano Nazionale Scuola Digitale, sono state avviate  oltre il 65% delle azioni e investiti 500 milioni (su 1,1 miliardi di euro stanziati) per lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali, la formazione dei docenti.

Soddisfazione dunque della ministra dell’istruzione, Stefania Giannini:  “Il Piano Nazionale Scuola Digitale sta facendo della scuola un motore dell’innovazione del Paese. Abbiamo lanciato un anno fa il documento di lavoro e stiamo procedendo velocemente nella sua attuazione per portare il digitale a scuola sotto forma di nuovi spazi educativi, ma anche e soprattutto di nuove competenze e conoscenze e di formazione per i nostri insegnanti”.

In particolare, si fa notare al ministero attraverso le agenzie di stampa, sono stati stanziati 88,5 milioni di euro per il cablaggio interno di tutte le scuole (6.600 quelle finanziate); 140 milioni per la realizzazione di ambienti digitali per la didattica integrata in oltre 5.500 scuole; 58 milioni per la creazione di laboratori territoriali per l’occupabilità che coniugheranno la didattica laboratoriale con l’innovazione, l’apertura al territorio e al mondo del lavoro; 28 milioni per la realizzazione di 1.800 atelier creativi (per i quali verranno investiti altri 40 milioni nel 2017), ovvero per la creatività digitale, il tinkering, il making e strumenti tecnologici da utilizzare per una didattica più accattivante e innovativa; 7,5 milioni per le biblioteche scolastiche in chiave digitale e aperte al territorio e 5 milioni per la digital social innovation.

È stato inoltre lanciato un bando da 5 milioni per la creazione di 25 curricoli digitali su competenze digitali: la scuola scriverà dal basso percorsi per la didattica innovativa. Infine, è in corso la formazione di oltre 140.000 dipendenti della scuola: 8.300 animatori digitali, 25mila docenti che costituiranno i “team per l’innovazione” (composti da almeno tre persone per ciascuna scuola a sostegno degli animatori), 7.000 dirigenti scolastici, 18.500 tra Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, personale amministrativo e tecnico per la scuola primaria e secondaria e 10 docenti per ciascuna scuola (per un totale di 85mila insegnanti circa). Altri 150 milioni di euro saranno banditi nelle prossime settimane in preparazione della Settimana del PNSD che si terrà dal 25 al 30 novembre e servirà a coinvolgere le scuole in un percorso condiviso di formazione e di costruzione del prossimo anno di PNSD.

Legge di Stabilità, più posti in organico e 70 euro di aumento

da La Tecnica della Scuola

Legge di Stabilità, più posti in organico e 70 euro di aumento

Cominciano a prendere consistenza le voci sugli stanziamenti che con la Legge di Stabilità permetteranno di incrementare gli organici della scuola. E anche gli stipendi.

Per trasformare diverse migliaia di posti dall’organico di fatto a quello di diritto (il Miur ne ha chiesti 25mila, di cui 5mila circa per il sostegno, ma il Mef dice che saranno molti meno), il Governo ha previsto un plafond da 140 milioni per il 2017 e 400 milioni a decorrere dal 2018.

Per il pubblico impiego sono complessivamente stati stanziati 1,920 miliardi di euro per il 2017 e 2,630 miliardi a decorrere dal 2018. Così l’ultima stesura delle norme sulla P.a. contenute in manovra. Parte va al finanziamento del rinnovo del contratto, alle assunzioni in deroga al turnover e al riordino delle forze di polizia (incluso bonus 80euro).

Le cifre compaiono nell’ultima versione della manovra e sono riviste al rialzo rispetto a quelle inserite nelle prime bozze, dove il plafond per la scuola non era menzionato.

La fetta più grande della torta – sottolinea l’Ansa – va a coprire gli aumenti salariali, le assunzioni in deroga ai limiti del turnover e il comparto sicurezza (tra riforma delle carriere e bonus 80 euro): si tratta di 1,480 milioni per il prossimo anno e 1,920 per il successivo.

La parte da leone spetta alla contrattazione, che può contare su altri 300 milioni di euro, che si trascinano essendo già stati previsti nella scorsa legge di Stabilità. Il rinnovo è infatti relativo al triennio 2016-2018.

Scorporando le altre spese, per assunzioni e forze dell’ordine, ai contratti potrebbero restare alla fine del triennio 1,7 miliardi, che tradotto significherebbe 60-70 euro lordi in busta paga, come stima chi segue da vicino il dossier. Per un possibile incremento maggiore rispetto a quanto era emerso inizialmente (900 milioni solo per gli stipendi) e poi nei primi testi della manovra (1,400 miliardi e 1,850 miliardi complessivi per la P.a.).

La spartizione delle risorse avverrà con decreti ad hoc del presidente del Consiglio.

Ma considerando che si tratta di cifre sempre lorde, ai dipendenti in media andranno meno di 40 euro nette al mese.

Non è un caso se il segretario generale Uil, Carmelo Barbagallo, aveva invitato il Governo a un “ulteriore sforzo”.

Anche per il segretario generale della Confsal Unsa, Massimo Battaglia, le risorse “continuano ad essere insufficienti, inaccettabili”, tanto che annuncia “un sit-it di protesta per il 9 novembre davanti a Montecitorio insieme alla sanità”.

La Legge di Stabilità è attesa nei prossimi giorni dalle verifiche dei parlamentari.

Un anno di Piano Nazionale Scuola Digitale

da tuttoscuola.com

Un anno di Piano Nazionale Scuola Digitale
Avviato oltre il 65% delle azioni previste, 500 i milioni investiti. Dal 25 al 30 novembre la Settimana del #PNSD

Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) compie un anno. Lanciato il 27 ottobre 2015, il Piano vede, ad oggi, oltre il 65% delle azioni già avviate e 500 milioni (su 1,1 miliardi di euro stanziati) investiti per lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali, la formazione dei docenti.

In particolare, sono stati stanziati 88,5 milioni di euro per il cablaggio interno di tutte le scuole (6.600 quelle finanziate); 140 milioni per la realizzazione di ambienti digitali per la didattica integrata in oltre 5.500 scuole; 58 milioni per la creazione di laboratori territoriali per l’occupabilità che coniugheranno la didattica laboratoriale con l’innovazione, l’apertura al territorio e al mondo del lavoro; 28 milioni per la realizzazione di 1.800 atelier creativi (per i quali verranno investiti altri 40 milioni nel 2017), ovvero per la creatività digitale, il tinkering, il making e strumenti tecnologici da utilizzare per una didattica più accattivante e innovativa; 7,5 milioni per le biblioteche scolastiche in chiave digitale e aperte al territorio e 5 milioni per la digital social innovation.

È stato inoltre lanciato un bando da 5 milioni per la creazione di 25 curricoli digitali su competenze digitali: la scuola scriverà dal basso percorsi per la didattica innovativa. Infine, è in corso la formazione di oltre 140.000 dipendenti della scuola: 8.300 animatori digitali, 25.000 docenti che costituiranno i “team per l’innovazione” (composti da almeno tre persone per ciascuna scuola a sostegno degli animatori), 7.000 dirigenti scolastici, 18.500 tra Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, personale amministrativo e tecnico per la scuola primaria e secondaria  e 10 docenti per ciascuna scuola (per un totale di 85.000 insegnanti circa). Altri 150 milioni di euro saranno banditi nelle prossime settimane in preparazione della Settimana del PNSD che si terrà dal 25 al 30 novembre e servirà a coinvolgere le scuole in un percorso condiviso di formazione e di costruzione del prossimo anno di PNSD.

Il Piano Nazionale Scuola Digitale sta facendo della scuola un motore dell’innovazione del Paese. Abbiamo lanciato un anno fa il documento di lavoro e stiamo procedendo velocemente nella sua attuazione per portare il digitale a scuola sotto forma di nuovi spazi educativi, ma anche e soprattutto di nuove competenze e conoscenze e di formazione per i nostri insegnanti”, ha dichiarato il Ministro Stefania Giannini.

Sperimentazione dei quadrienni: la spiegazione del non voto del CSPI

da tuttoscuola.com

Sperimentazione dei quadrienni: la spiegazione del non voto del CSPI

Ha sorpreso la conclusione con un nulla di fatto del dibattito in CSPI sul parere richiesto dal Miur sul decreto per la sperimentazione dei quadrienni.

Per non è stato espresso il richiesto parere? Quale motivo ha portato a far mancare il numero legale, determinando il mancato voto sul parere?

Anp ne ha dato questa spiegazione.

“Seduta difficile quella odierna al CSPI per esprimere il parere richiesto dal Ministero  sul decreto “Piano nazionale di innovazione ordinamentale per la sperimentazione di percorsi quadriennali di istruzione secondaria di secondo grado”.

Si è discusso un documento predisposto dall’Ufficio di presidenza del Consiglio Superiore che conteneva proposte di modifica, anche rilevanti, dell’articolato del decreto.

Contro la proposta dell’Ufficio di presidenza si è levata l’opposizione dei componenti delle commissioni, per lo più di area CGIL, che hanno chiesto di rivedere e modificare il testo perché, a loro parere, avrebbe dovuto esprimere una radicale e generale opposizione al decreto.

C’è una componente del CSPI che, anziché esprimere pareri o proposte intorno a quanto sottoposto all’attenzione del Consiglio, si attribuisce compiti che sono propri dell’amministrazione, quando non del legislatore, impostando ogni questione in termini generali e ideologici.

Nel caso specifico, la volontà era quella di esprimere parere negativo tout court al decreto, chiedendone censura e rinvio, negando le ragioni ed il significato del percorso sperimentale, espressione di quanto previsto e stabilito dal DPR 275/99 all’art.11: “Il Ministro della pubblica istruzione, anche su proposta del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, del Servizio nazionale per la qualità dell’istruzione, di una o più istituzioni scolastiche, di uno o più Istituti regionali di ricerca, sperimentazione e aggiornamento educativi, di una o più Regioni o enti locali, promuove, eventualmente sostenendoli con appositi finanziamenti disponibili negli ordinari stanziamenti di bilancio, progetti in ambito nazionale, regionale e locale, volti a esplorare possibili innovazioni riguardanti gli ordinamenti degli studi, la loro articolazione e durata, l’integrazione fra sistemi formativi, i processi di continuità e orientamento. Riconosce altresì progetti di iniziative innovative delle singole istituzioni scolastiche riguardanti gli ordinamenti degli studi quali disciplinati ai sensi dell’articolo 8. Sui progetti esprime il proprio parere il Consiglio nazionale della pubblica istruzione.”

Dunque la sperimentazione e l’autonomia assegnate alle Istituzioni scolastiche per esplorare percorsi innovativi sono da considerare derive pericolose?

Considerare oggi la scuola pubblica non perfettibile ed intangibile nella sua sacralità è una posizione che suscita perplessità, quando non addirittura reazioni giustamente scandalizzate.

I consiglieri presenti oggi erano in numero appena sufficiente (20 su 36) per rendere valida la seduta pertanto, considerata la situazione, il consigliere ANP presente insieme ad altri favorevoli all’approvazione delle proposte contenute nel documento della Presidenza ha ritenuto opportuno abbandonare la seduta impedendo, in mancanza del numero legale, di vedere espresso il parere negativo sostenuto da una minoranza che si trovava, oggi, ad essere una maggioranza risicata.

Il decreto per la sperimentazione dei percorsi quadriennali di istruzione secondaria di secondo grado non avrà, per questa ragione, il parere del CSPI.”

Docente che innamora

DOCENTE CHE INNAMORA di Umberto Tenuta

CANTO 746 DOCENTE SARAI SE INNAMORI

 

Via dalla scuola chi non innamora!

Non basta essere preparati.

Per essere docenti occorre saper innamorare.

Lo studio non è un obbligo.

Lo studio non è una condanna.

Lo studio non è una pena.

Lo studio è amore!

Studium, amor.

O è amore.

O non è studio.

Sarà pure imparare.

Imparaticcio.

Da vomitare dopo le interrogazioni.

Da vomitare dopo gli esami.

Per ritornare analfabeti.

Analfabeti di ritorno.

Analfabeti dopo la laurea.

Analfabeti malgrado le nozioncine appiccicate al cuoio capelluto!

Lo studio è amore.

Amore per sempre.

Amore per tutta la vita.

Amore travolgente.

Passione!

Docente è solo chi appassiona.

Docente è solo chi suscita passioni.

Passioni per le DIECI MUSE:

Clio, Euterpe, Talia, Melpomene, Tersicore, Erato, Polimnia, Urania,Calliope, Digitalia.

Docente non è chi ti ingurgita di saperi.

Docente è chi ti affama di saperi!

“che dopo lo studio avea più fame che pria”!

Giovani innamorati.

La mia Professoressa?

Mi innamora!

Non l’amore di un’ora.

Non l’amore di un trimestre.

Non l’amore di un anno.

L’amore di una vita!

LONGLIFELEARNING.

La mia Professoressa?

Un Amore!

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:
http://www.edscuola.it/dida.html
Altri saggi sono pubblicati in
www.rivistadidattica.com
E chi volesse approfondire questa o altra tematica
basta che ricerchi su Internet:
“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

Docente responsabile

DOCENTE RESPONSABILE DI TUTTI GLI ALUNNI NESSUNO ESCLUSO di Umberto Tenuta

CANTO 745

Parafrasando Hellen Key[i], si può affermare che il docente deve vedere in ognuno dei suoi venticinque alunni il figlio del Principe.

 

Madre di tutti.

Matrigna di nessuno.

Nessuno dei venticinque alunni della classe può essere trascurato, e tantomeno discriminato.

Sono tutti alunni tuoi!

Anche quella monellaccia di Nella.

Che forse non è sorella di Erminia?

Che forse non è cugina di Daniele?

Sono tutti figli di donna.

Nessuno escluso!

Tutti candidati alla condizione umana.

Tutti destinati ad essere uomini.

Tutti destinati al successo formativo.

Tutti hanno diritto alla piena, integrale, originale, massimale formazione della loro personalità.

Col tuo aiuto.

Col tuo impegno.

Col tuo massimale sostegno.

Non ci sono, non ci possono essere, non ci debbono essere figli e figliastri.

Saresti una docente snaturata.

Una docente snaturata.

Una docente licenziata.

Sì, saresti immediatamente licenziata.

Licenziata!

Nella BUONASCUOLA non c’è posto per i docenti incapaci.

Incapaci di educare tutti i loro alunni.

Incapaci di far diventare capaci tutti i loro alunni.

Incapaci di garantire il successo formativo a tutti i loro alunni.

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:
http://www.edscuola.it/dida.html
Altri saggi sono pubblicati in
www.rivistadidattica.com
E chi volesse approfondire questa o altra tematica
basta che ricerchi su Internet:
“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

[i] KEY H., Il secolo dei fanciulli, Fratelli Bocca, Torino, 1902.

 

Scuole-polo per la Formazione

Come previsto dalla Nota 15 settembre 2016, AOODPIT 2915, gli Uffici scolastici regionali devono comunicare al MIUR, entro il 30 ottobre 2016, le scuole-polo per la formazione, individuate da ogni rete di ambito territoriale, alle quali saranno attribuite le risorse finanziarie per la formazione per un triennio, a partire dall’EF 2016.

Le scuole-polo dovranno garantire possibilmente i seguenti requisiti:

  1. favorire una progettazione didattica delle scuole della rete anche su azioni trasversali di formazione per più gradi scolastici, ferma restando la possibilità di costituire reti di scopo;
  2. essere disponibili a raccordarsi con l’ufficio scolastico regionale per armonizzare le azioni formative in coerenza con le priorità indicate nel Piano Nazionale per la Formazione;
  3. ricercare e sviluppare accordi di partenariato con i diversi enti e soggetti deI territorio, al fine di garantire un costante incremento della qualità delle iniziative formative realizzate per i docenti dell’ambito territoriale.