Inps condannato a pagare indennità più elevata ai ciechi assoluti

Brindisi Report del 31-10-2016

Inps condannato a pagare indennita’  piu’ elevata ai ciechi assoluti

L’Istituto di previdenza dovrà versare lo stesso importo riconosciuto agli invalidi di guerra: la sentenza della Corte d’Appello dopo la pronuncia del giudice del lavoro su ricorso dell’avvocato Carmela Lo Martire. Il legale chiedeva l’applicazione di una legge del ’68.

BRINDISI. Una legge “vecchia” di 48 anni è stata riesumata dalla Corte d’Appello di Lecce per condannare l’Inps a versare “in favore di un cieco assoluto di Brindisi lo stesso importo previsto per i grandi invalidi di guerra”.

Si tratta di indennità pari al doppio di quella percepita sino ad ora dal brindisino. La pronuncia è arrivata mercoledì scorso in aderenza con il principio affermato nel 2015 dal giudice del lavoro di Brindisi al quale si era rivolto l’avvocato Carmela Lo Martire (nella foto accanto), in nome e per conto dell’uomo stanco di presentare istanze senza mai ottenere risposta favorevole dall’Istituto di previdenza sociale.

Di fronte al silenzio dell’Inps a cui si chiedeva una indennità di importo identico a quello riconosciuto dal legislatore per i grandi invalidi di guerra, è stato presentato ricorso che ha trovato accoglimento prima da parte del giudice Domenico Toni il 12 novembre di due anni fa, con motivazione contestuale, poi dalla Corte d’Appello.

Il processo di secondo grado è stato azionato su ricorso dell’Inps, secondo il quale un conto sarebbero le indennità da riconoscere ai ciechi assoluti, altro quelle per i grandi invalidi di guerra, nei cui confronti trova applicazione la disciplina del cosiddetto “assegno” di importo compreso tra 19mila e ventimila euro l’anno.

Di avviso opposto, l’avvocato Lo Martire prima in Tribunale poi davanti alla Corte d’Appello ha richiamato le disposizioni della legge che risale al 1968 probabilmente dimenticata sino a quel momento, e in modo particolare l’articolo 1. Tale norma ha espressamente previsto, come si legge nelle motivazioni della sentenza di primo grado, che “l’indennità di accompagnamento goduta dai ciechi civili assoluti viene equiparata a quella goduta dai grandi invalidi di guerra”.

L’equiparazione è stata stabilita anche nel ’79 e ribadita nel 1983. Nel merito ci sono state diverse pronunce della Corte di Cassazione. Quanto al caso sollevato dall’avvocato Lo Martire, il ricorso era legato all’affermazione del diritto alla equiparazione della indennità a partire dal primo luglio 2011.

di Stefania De Cristofaro

Risarcimento record a Benevento

Risarcimento record a Benevento: 60.000 Euro riconosciuti a due precari sfruttati per anni dal MIUR

L’Anief ottiene una condanna esemplare a carico del Ministero dell’Istruzione che per anni ha sfruttato il lavoro di due docenti precari del beneventano stipulando contratti a termine in successione oltre i 36 mesi di servizio e continuando a non riconoscere loro la medesima progressione stipendiale attribuita solo ai docenti a tempo indeterminato. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Vincenzina Salvatore restituiscono dignità ai lavoratori precari della scuola e ottengono dal Tribunale del Lavoro di Benevento due sentenze ineccepibili che condannano il MIUR a risarcire gli interessati con 17 mensilità ciascuno, riconoscendo loro, altresì, il pieno diritto alla corresponsione delle progressioni stipendiali mai percepite. Il giovane sindacato ha indetto per il prossimo 14 novembre uno sciopero nazionale con presidio davanti Montecitorio organizzato per ribadire la necessità di riconoscere pari dignità ai lavoratori precari della scuola e rivendicare il loro diritto all’immediata stabilizzazione.

Educazione&Scuola Newsletter n. 1070


Educazione&Scuola Newsletter n. 1070

Ottobre 2016 – XXI Anno

Su Educazione&Scuola

http://www.edscuola.com
http://www.edscuola.it
https://www.edscuola.eu


Edscuola anche su:

Facebook: http://www.facebook.com/edscuola
Twitter: http://twitter.com/edscuola
YouTube: http://www.youtube.com/user/Edscuola
Flipboard: http://flipboard.com/profile/edscuola

Edscuola per piattaforme iOS (iPhone, iPad, iPod), Android, Windows Phone, Chrome, HTML 5:
http://www.edscuola.it/mobile.html


 

Notizie

31 ottobre Revisione PTOF

Eventuale revisione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa

 

31 ottobre Programma annuale

Entro il 31 ottobre – come stabilito dall’art. 2, comma 3, del DI 44/01 – il programma annuale, predisposto dal dirigente scolastico, deve essere proposto dalla Giunta esecutiva con apposita relazione …

 

31 ottobre Elezioni OOCC

Termine per le elezioni degli OOCC

 

30 ottobre Termine ora legale

Alle ore tre (legali) dell’ultima domenica di ottobre, come previsto dalla Direttiva 2000/84/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 gennaio 2001, si ritorna all’ora solare

 

30 ottobre Scuole-polo per la Formazione

Gli Uffici scolastici regionali devono comunicare al MIUR le scuole-polo per la formazione

 

Giornata dell’educazione alla cittadinanza economica

27 ottobre 2016

 

Italy-China Science, Technology Innovation Week 2016

25 – 27 ottobre 2016

 

Giornata delle Eccellenze

Lecce, 25 ottobre 2016

 

Giornata ProGrammatica

19 ottobre 2016

 

Alternanza Scuola-Lavoro: dati nazionali A.S. 2015/2016

Roma, 18 ottobre 2016

 

Stati Generali della lingua italiana: Italiano Lingua Viva

Firenze, 17 – 18 ottobre 2016

 

Prevenzione Bullismo e Cyberbullismo a Scuola

Roma, 17 ottobre 2016

 

Settimana europea del coding

Dal 15 al 23 ottobre 2016 si svolge la quarta edizione di Europe Code Week, settimana europea del coding

 

15 ottobre Bilancio dello Stato in CdM

Il Consiglio dei Ministri approva il disegno di legge di bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2017 e per il triennio 2017-2019

 

Giornata mondiale dell’alimentazione

1,5 milioni per il Piano nazionale per l’educazione alimentare e alla salute

 

5 ottobre Giornata Mondiale degli Insegnanti

Il 5 ottobre si svolge la Giornata Mondiale degli Insegnanti

 

4 ottobre Giorno del Dono

Come previsto dalla Legge 14 luglio 2015, n. 110, si svolge il “Giorno del dono”

 

Piano nazionale di formazione degli insegnanti

Il 3 ottobre il Ministro presenta il Piano nazionale di formazione degli insegnanti

 

L’Europa comincia a Lampedusa

Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione

 


Norme

Decreto Direttoriale 28 ottobre 2016, AOODGRUF 1485

Interscambio di unità di personale amministrativo da una sede di servizio ad altra del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

 

Nota 27 ottobre 2016, AOODGCASIS 3624

Anagrafe Nazionale degli Studenti – Scuole dell’infanzia statali e paritarie

 

Avviso 27 ottobre 2016

AVVISO URGENTE RINVIO PROVE DI ESAME PER L’ABILITAZIONE ALLE LIBERE PROFESSIONI DI PERITO INDUSTRIALE, PERITO AGRARIO, GEOMETRA E AGROTECNICO – SESSIONE 2016 – REGIONI MARCHE, UMBRIA, ABRUZZO, MOLISE, …

 

Nota 26 ottobre 2016, AOODGOSV 11815

Olimpiadi Italiane di Astronomia 2017

 

Nota 26 ottobre 2016, AOODGOSV 11814

Olimpiadi di Problem Solving. Informatica e pensiero computazionale nella scuola dell’obbligo – A.S. 2016-2017

 

Nota 25 ottobre 2016, AOODGEFID 12352

Programmazione Fondi Strutturali 2014-2020 – Programma Operativo Nazionale “Per la Scuola – Competenze e Ambienti per l’Apprendimento” FESR – Avviso prot. n. 9035 del 13/07/2015 per la realizzazione, …

 

FESR – Proroga data di chiusura dei progetti

Nota prot.12352 del 25 ottobre 2016

 

FSE Avviso prot. n° 10862 – Proroga per la presentazione dei progetti e chiarimenti 

Nota prot.12384 del 25 ottobre 2016

 

Nota 21 ottobre 2016, AOODGOSV 11703

Fiera “Studiare in Canada” 2016

 

Parere Consiglio di Stato 21 ottobre 2016, n. 2190

Regolamento per la definizione delle modalità di svolgimento delle procedure concorsuali per l’accesso ai ruoli della dirigenza scolastica, la durata del corso e le forme di valutazione dei candidati …

 

Provvedimento Tribunale Lecce 20 ottobre 2016, n. 44352

Mobilità docenti

 

Asse II FESR – Completamento attività nella piattaforma GPU

Nota prot.12222 del 20 ottobre 2016

 

Nota 20 ottobre 2016, AOODGOSV 11637

Decreto Direttoriale n. 1068 del 19 ottobre 2016 – Scuola, lavoro e dispersione. Percorsi di apprendistato

 

Nota 19 ottobre 2016, Prot.n. 7606

Concorso per la realizzazione del poster della 4° edizione del Festival cinematografico ASFF – Roma, Museo MAXXI, 3 e 4 dicembre 2016

 

Snodi formativi territoriali: pubblicazione Manuali Operativi per l’iscrizione

Nota prot.11943 del 18 ottobre 2016

 

Avviso 18 ottobre 2016

Concorso “NewDesignduemilasedici”

 

Progetti di inclusione sociale e lotta al disagio – Errata Corrige Manuale Operativo

Nota prot.11922 del 17 ottobre 2016

 

Decreto Ministeriale 15 ottobre 2016, AOOUFGAB 834

Risorse per il fondo per il funzionamento didattico-amministrativo delle istituzioni scolastiche e per l’alternanza scuola-lavoro

 

Nota 14 ottobre 2016, Prot.n. 11433

8^ Edizione del Concorso “Corto Festival” – a. s. 2016/2017 bandito dall’Istituto Comprensivo “Ettore Majorana” di Lanuvio (Rm)

 

Nota 14 ottobre 2016, Prot.n. 11432

5^ edizione del Concorso Canoro Internazionale Città di Busca (CN) “In Coro per un Sogno” per cori di scuole primarie e secondarie di 1° grado – Busca 22-28 maggio 2017

 

Nota 14 ottobre 2016, Prot n. 11434

X^ Edizione del Certamen Brixiense, Concorso di cultura latina organizzato dall’Associazione Certamen Brixiense, a Brescia il 4 febbraio 2017

 

PON 2014-2020 FSE Azione 10.8.4 – Proroga termini iscrizioni

Nota prot.11874 del 14 ottobre 2016

 

Decreto Dipartimentale 14 ottobre 2016, AOODPIT 1049

Bando Art. 9 Piano nazionale per la promozione dell’educazione alla salute, dell’educazione alimentare e a corretti stili di vita

 

Atto di indirizzo 13 ottobre 2016, Prot. n. 46

Individuazione delle priorità politiche del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca per l’anno 2017

 

Per la Scuola – Pubblicate le Disposizioni su Informazione e Pubblicità

Nota prot.11805 del 13 ottobre 2016

 

Decreto Direttore Generale 13 ottobre 2016, Prot. n. 1046

 

Nota 13 ottobre 2016, AOODGOSV 11401

Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali finalizzate allo sviluppo della metodologia CLIL (Content and language integrated learning) – art.29 del d.m. 663 del 2016

 

Progetti di inclusione sociale e lotta al disagio – Manuale Operativo

Nota prot.11751 del 12 ottobre 2016

 

Nota 12 ottobre 2016, AOODPIT 3037

Convenzione MIUR – ISIME . Concorso nazionale di scrittura creativa “Raccontare il Medioevo”, VI Edizione, anno scolastico 2016/2017

 

PON Per la Scuola – Corso “PIATTAFORMA INDIRE – GPU AVVIO DELLE ATTIVITÀ”

Nota prot.11692 del 11 ottobre 2016 e istruzioni operative

 

Avviso 11 ottobre 2016

GIOCHI DI ANACLETO EUSO 2017/2018 – PRIMI PASSI NELLA FISICA 2017

 

Nota 11 ottobre 2016, AOODGOSV 11302

“L’italiano e la creatività: marchi e costumi, moda e design”: Quarta Giornata ProGrammatica con le scuole, 19 ottobre 2016, in collaborazione con Rai Radio3

 

Avviso 11 ottobre 2016

Il pensiero computazionale a scuola – Terza annualità dell’iniziativa “Programma il Futuro”: insegnare in maniera semplice ed efficace le basi dell’informatica

 

Nota 10 ottobre 2016, AOODGCASIS 3430

Avvio Anno Scolastico 2016/2017 – Aggiornamento dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti

 

Nota 4 ottobre 2016, AOODGOSV 11028

Olimpiadi del Patrimonio. Anno scolastico 2016/2017

 

Nota 4 ottobre 2016, AOODGPER 28515

Periodo di formazione e di prova per i docenti neo-assunti. Orientamenti preliminari per la progettazione delle attività formative per l’a.s. 2016-17

 

PON “Per la Scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020 – Attivazione funzione informatizzata di richiesta proroga

Nota prot.11422 del 04 ottobre 2016

 

Decreto Ministeriale 4 ottobre 2016, AOOUFGAB 777

Rinuncia e nuova nomina dei revisori contabili

 

Nota 4 ottobre 2016, AOODPIT 2998

DM. n. 663 del 1° settembre 2016 — Fondi ex Legge n.440/1997 – Comunicazione relativa alle procedure di titolarità del Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione

 

Pubblicizzazione dei progetti valutativi della programmazione 2007/2013

Nota prot.11415 del 04 ottobre 2016

 


Rubriche

in Bacheca della Didattica

La valutazione esterna incontra l’inclusione

di Mavina Pietraforte

Dare un’anima alla collegialità

di Giuseppe Adernò

Tempo di compiti, tempo di vita

di Giovanni Fioravanti

Compiti sì, compiti no o compiti come?

di Domenico Sarracino

Lettera di una professoressa

di Patricia Tozzi

Monitoraggio certificazione competenze I ciclo

Rapporto di monitoraggio secondo anno di sperimentazione dei modelli di certificazione delle competenze …

I vicari spariti

di Stefano Stefanel

La buona scuola: striscioni per la contestazione

di Enrico Maranzana

La valutazione dei dirigenti scolastici

di Stefano Stefanel

Il Monitoraggio dell’Organico di Potenziamento

di Gennaro Palmisciano

 

in DIDES di Umberto Tenuta

Schola Renovanda Est
di Umberto Tenuta

F. Segala, Il cuore sul banco
di Umberto Tenuta

 

in Europ@Fondi Strutturali di Fabio Navanteri

 

in Famiglie

Sportello Genitori Studenti e Scuola

a cura di Cinzia Olivieri

 

Assicurazione integrativa e libretti: sono dunque spese obbligatorie?

di Cinzia Olivieri

 

in Handicap&Società di Rolando Alberto Borzetti

FAQ Handicap e Scuola – 58

a cura dell’avv. Salvatore Nocera e di Evelina Chiocca

 

Prevenzione comportamenti problematici

di Donata Vivanti

 

in InformagiovaniLa Rete di Vincenzo Andraous

Rispetto

di Vincenzo Andraous

in LRE di Paolo Manzelli

Creare uno sviluppo sostenibile della Acquacoltura

di Paolo Manzelli

EAT AQUA-FISH and THINK BLUEconomy

di Paolo Manzelli

ECONOMIA CIRCOLARE E RISORSE NATURALI E CULTURALI

di Paolo Manzelli

in Psicologia

Compiti a casa si, compiti a casa no

di Adriana Rumbolo

 

La “Scuola”

di Adriana Rumbolo

 

in Recensioni

A. Barbero, Il divano di Istanbul

di Antonio Stanca

N. Schingaro, Perché non sono un delinquente. Un’autoetnografia

di Carlo De Nitti

BELLA BASILICATA FILM FESTIVAL

Bella, 27 ottobre – 12 novembre 2016

F. Segala, Il cuore sul banco

di Umberto Tenuta

K. Pancol, Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì

di Mario Coviello

D. Pennac, Storia di un corpo

di Mario Coviello

E. Schmitt, Oscar e la dama rosa

di Antonio Stanca

M. Serra, Gli sdraiati

di Mario Coviello

Julieta di Pedro Almodovar

di Mario Coviello

 

in Statististiche

Un anno di Buona Scuola

INDAGINE GILDA-SWG

 

in Tiriticcheide di Maurizio Tiriticco

Conversando…

di Maurizio Tiriticco

Albo signanda lapillo

di Maurizio Tiriticco

I miei “28 ottobre” di tanti anni fa

di Maurizio Tiriticco

La scuola inventata

di Maurizio Tiriticco

L’interminabile retorica dei ponti, dei muri e della tolleranza

di Vittorio Zedda

L’Europa che non c’è

di Maurizio Tiriticco

Crisi dei partiti: crisi della politica?

di Maurizio Tiriticco

Se la Littizzetto fosse un’insegnante!

di Maurizio Tiriticco

Che ne è della nostra bella lingua?

di Maurizio Tiriticco

Del liceo classico ed altre amenità

di Maurizio Tiriticco

L’aggressione a Luca Abete non è casuale!!!

di Maurizio Tiriticco

Conversando con Franco De Anna

di Maurizio Tiriticco

Lettera di una professoressa

di Patricia Tozzi

Per il compleanno di Vittorio

di Maurizio Tiriticco

Dario Fo! Non solo Attore, ma anche e soprattutto Maestro

di Maurizio Tiriticco

La questione insegnante

di Maurizio Tiriticco

Liceo classico sì!!!

di Maurizio Tiriticco

Lettera a una professoressa… sui libri di testo

di Maurizio Tiriticco

L’insegnante attore

di Maurizio Tiriticco

Conversando con un mio ex alunno

di Maurizio Tiriticco

Qualcuno mi ha dato del gufo, ma…

di Maurizio Tiriticco

La risposta a Tiriticco

di Tullio De Mauro

Lettera aperta a Tullio De Mauro

di Maurizio Tiriticco

Il curricolo… ovvero la metafora della carriola!

di Maurizio Tiriticco

Sulla valutazione delle scuole

di Franco De Anna

Rassegne

Stampa

Sindacato

Gazzetta Ufficiale

 

La valutazione esterna incontra l’inclusione

La valutazione esterna incontra l’inclusione

di Mavina Pietraforte

 

La pratica dell’inclusione

L’inclusione l’ho vista nelle lacrime che affioravano negli occhi miti di una docente, mentre parlava della sua fatica quotidiana, che le dava gioia e dolore,:“è un bel bambino, dottoressa”.

Una vicinanza totale a quel bambino, un far da tramite con la classe per metterlo a suo agio lui e gli altri, che ormai lo conoscono e gli vogliono bene, fino a giustificare loro stessi con i docenti i momenti di difficoltà del loro compagno. Il bambino l’aveva già immaginata come sua insegnante, perché la madre così gliela aveva indicata, quando si incontravano casualmente in giro per il paese.

Così lei era stata il suo traino sicuro verso il mondo nuovo della scuola, e amorevolmente lo aveva accolto e coinvolto con gli altri bambini.

L’inclusione è per questa docente la sua ragione di vita, non risparmiandosi neanche nel dispensare le cure necessarie per il controllo continuo sul suo stato di salute, adattandosi dunque a pratiche infermieristiche, pur di garantire il benessere del bambino.

 

La tecnica dell’inclusione

L’inclusione era pure nelle parole sapienti di una giovane docente che sciorinava teorie inerenti ai Bes e dava mostra di conoscere tutto il formulario occorrente a garantire il dominio delle   pratiche inclusive, come un kit a disposizione pronto per l’uso.

Una tecnica che se seguita in maniera pedestre, al massimo rimane un artigianato di buona fattura, ma non diventa arte umana.

Insegnare ed educare è un atto umano, e come tale necessita di una intenzionalità e di un non tirarsi indietro rispetto al prevaricante bisogno dell’alunno di essere riconosciuto e valorizzato come persona unica. La prima competenza di un insegnante sta nel non sottrarsi a questo legame educativo e chi sa trovare il giusto equilibrio in questa complessiva svolge di per sé un’azione inclusiva, anche e non solo con alunni Bes, o certificati con disabilità.

Mentre padroneggiare “tecniche inclusive” non necessariamente si risolve in una istanza di giustizia e di riconoscimento della diversità che il concetto di inclusività presuppone.

La prima competenza di un insegnante è di riconoscere i non-detti del mestiere, le zone d’ombra, le difficoltà di sapere in quale storia personale si ancora il suo desiderio di insegnare.

Se nel contempo l’insegnante deve padroneggiare “tecniche” codificate, saranno i suoi alunni a riconoscere che fa del suo meglio.

Ma solo il saper analizzare ed esplicitare la propria pratica consente quella riflessione necessaria che conduce ad una formazione esperta, personale, ad una lucidità professionale che rimanda alla capacità dell’individuo di narrare la propria storia e dunque il proprio percorso, astraendo dalla routine.

 

La valutazione esterna

La valutazione delle scuole è operazione complessa perché all’interno di essa risalta anche una valutazione intrinseca dei docenti, che rimane nella coscienza di colui che valuta, e può accadere che si tocchi con mano come la pratica professionale sia altro da una mera corrispondenza a un agire codificato. Alcuni formatori non arrivano al cuore della pratica, ignorando di fatto ciò che si fa veramente in classe, e dunque ciò che fanno gli insegnanti che essi stessi formano.

La distanza fra ciò che è proposto dai formatori e ciò che è la pratica reale degli insegnanti si può intravedere nell’ambito di una valutazione esterna delle scuole che riesca a sbirciare tra le varie modalità operative della scuola, e può accadere di lasciarsi avvincere dalla storia raccontata con l’umanità del cuore, anziché dalla rassicurazione che si segue con impegno un percorso definito con l’annessa doverosa documentazione.

Innegabile è il fatto che nei testi di riferimento, in materia di inclusione, ma non solo, vi è sempre una costrizione, dovuta al fatto che ogni testo elaborato in un quadro istituzionale é negoziato tra molti attori, testimoniando un compromesso tra logiche diverse, se non opposti interessi.

 

L’auto formazione

La professionalità di un insegnante non passa dunque dal saper dimostrare ad un interlocutore che sono state analizzate le situazioni problematiche secondo quanto indicato dai documenti ministeriali di riferimento, ma nel riuscire a far emergere quanto si è tentato di fare, di fronte agli alunni, con gli alunni e in quelle circostanze,

Il pedagogista, come il terapeuta, non ha l’obbligo di riuscire, ma deve poter rendere conto del suo percorso, dei suoi tentativi, della relazione educativa che ha saputo costruire, senza sottrarsi ad un abbraccio educativo che può implicare seduzione, ricatto affettivo, narcisismo, paure ed angosce, ma che costituisce la vera essenza della relazione pedagogica.

Ecco, a volte può accadere, indagando sulle pratiche inclusive di una scuola, di scorgere tutto questo e non sapere neanche se quell’insegnante abbia avuto il riconoscimento “del merito”.

Ma non è importante.


 

Bibliografia:

Cifali, M., Le lien éducatif: contre-jour psychanalytique,Paris, 1994.

Perrenoud, P., Einseigner: agir dans l’urgence, décider dans l’incertitude. Savoirs et compétences dando un métier complexe, Paris, 1996.

Perrenoud, P., Dieci nuove competenze per insegnare, ed. Anicia, 2010.

Sgravi fino a 3.250 per le aziende che assumono studenti in alternanza

da Il Sole 24 Ore

Sgravi fino a 3.250 per le aziende che assumono studenti in alternanza

di Claudio Tucci

La legge di Bilancio conferma lo sgravio contributivo per le imprese che assumono, a tempo indeterminato o in apprendistato, studenti, che hanno svolto periodi di alternanza (se di scuola) o tirocini curriculari (se universitari).

La norma
L’incentivo scatta per contratti sottoscritti dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2018, e consiste in un esonero, per tre anni, dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, nel limite massimo di un importo pari a 3.250 euro su base annua. Lo sgravio arriva a condizione che l’assunzione si concretizzi entro 6 mesi dall’acquisizione del titolo di studio (serve aver svolto presso il medesimo datore di lavoro) un periodo di “formazione on the job” almeno pari al 30% delle ore complessivamente previste. Il medesimo incentivo si applica anche alle imprese che stabilizzano apprendisti di primo livello (a condizione, anche qui, di aver conseguito il titolo di studio).

Più posti in organico di diritto
La legge di Bilancio conferma pure la stabilizzazione dei 25mila posti (stima Miur) di posti oggi conteggiati in organico di fatto (e quindi coperti con un supplente). A tal fine nascerà un fondo con una dotazione di 140 milioni di euro per l’anno 2017 e 400 milioni a decorrere dall’anno 2018, da destinare, appunto, all’incremento dell’organico dell’autonomia. L’incremento della dotazione avviene in misura corrispondente ad una quota di posti derivanti, in applicazione dei vigenti ordinamenti didattici e quadri orari, dall’accorpamento degli spezzoni di orario aggregabili fino a formare una cattedra o un posto interi, anche costituiti tra più scuole.
Paritarie
Da gennaio raddoppia il contributo per le scuole paritarie che accolgono alunni disabili: da 12,2 milioni si passa a 24,4 milioni annui. Arrivano poi 25 milioni in più per le materne paritarie al fine di ridurre le rette. Si innalza anche il tetto di spese detrabili per la frequenza delle paritarie: da 400 euro si sale a 640 euro quest’anno, 750 euro nel 2017 e 800 euro dal 2018.

Scuole belle
Nella manovra spazio anche al rifinanziamento del programma Scuole Belle: per le operazioni di ammodernamento degli istituti scolastici, e la salvaguardia occupazionale di oltre 10mila ex Lsu, la legge di Bilancio proroga dal 30 novembre 2016 al 30 giugno 2017 l’intero programma. Aggiungendo uno stanziamento di 128 milioni per l’anno 2017.

Il grande bluff della scuola per tutti. Forma i forti, non recupera i deboli

da Corriere della sera

Il grande bluff della scuola per tutti. Forma i forti, non recupera i deboli

Nel saggio «Scuola di classe» Roberto Contessi svela l’inganno dietro le promozioni facili: una scuola classista che dà le giuste competenze solo a chi ha alle spalle una famiglia solida. Mentre gli altri non riescono a colmare lo svantaggio di partenza

Orsola Riva

La scuola italiana? Non funziona più da ascensore sociale, ma da nastro trasportatore. Nel senso che porta tutti o quasi al traguardo del diploma ma senza riuscire a colmare le diseguaglianze di partenza. E’ questa la tesi di fondo del saggio-pamphlet Scuola di classe di Roberto Contessi, professore di storia e filosofia al liceo Giulio Cesare di Roma. Ma come, 50 anni dopo la Lettera a una professoressa di Don Milani, siamo ancora lì? «Sì e no – spiega il professor Contessi -. Perché oggi siamo di fronte a un nuovo classismo di tipo culturale: non più ricchi contro poveri ma culturalmente forti contro culturalmente deboli». Il punto non è tanto o non solo se la famiglia di provenienza è ricca oppure no ma se attribuisce un valore all’istruzione o se ne disinteressa. Se un ragazzo non ha alle spalle dei genitori culturalmente solidi non viene bocciato come accadeva ai tempi della scuola di Barbiana ai figli dei contadini e degli operai. No: lo si diploma. Ormai si diplomano tutti (non proprio tutti, in verità, visto che il tasso di abbandono è al 15 per cento con punte del 25 per cento in regioni come la Sicilia e la Calabria).

La scuola che funziona solo pe chi non ne ha bisogno

«Ma in molti casi il diploma è poco più che carta straccia – nota Contessi -, perché la scuola non riesce a formare ragazzi con competenze adeguate, come certificano tutte le indagini nazionali e internazionali, dall’Invalsi all’Ocse-Pisa». In Italia un quindicenne su 4 è un quasi analfabeta matematico, nel senso che, data la ricetta di una torta per 4, non è in grado di calcolare le dosi di quella per 8. A più di 50 anni dalla riforma della scuola media le statistiche Piaac sulle competenze degli adulti ci dicono che due italiani su tre non sono in grado di comprendere ed elaborare informazioni minimamente complesse: leggere una mappa o un libretto d’istruzioni. Non è un caso se abbiamo 2 milioni di giovani inattivi, i cosiddetti Neet, che non studiano né lavorano, e solo un diplomato su tre si iscrive all’università.

Patto del silenzio scuola-famiglia

Ma come si è arrivati a questo punto? Secondo Contessi esistono diverse ragioni. Prima di tutto il sistema dell’autonomia scolastica che dà i soldi alle scuole in base alla produttività – cioè al numero di diplomati – anziché in base alla qualità. «Paradossalmente – nota Contessi – anche la spinta che ci viene dall’Europa per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica (Horizon 2020 ha fissato un obiettivo del 10%) può giocare a sfavore: nel senso che il modo più semplice per arrivarci è promuovere tutti». Ma soprattutto, secondo il professore, dietro le promozioni facili c’è un patto del silenzio tra presidi insegnanti genitori e figli, nel senso che alla fine fa comodo a tutti che il sistema formalmente continui a camminare.

Parola d’ordine: recupero

C’è un modo per invertire la rotta? Certo: la bacchetta magica del professor Contessi si chiama «recupero». Oggi esistono, è vero, 15 ore obbligatorie per legge, ma sono poco più che un placebo, quando non un imbroglio: non solo non bastano ma spesso vengono fatte male. Bisognerebbe sistematizzare le tante buone pratiche che già vengono messe in campo dalle scuole in modo che quello che finora viene lasciato alla buona volontà dei singoli diventi un progetto comune. Contessi spara alto. Dice che le scuole dovrebbero funzionare al mattino per l’apprendimento e al pomeriggio per il potenziamento e il recupero. Certo, tenerle aperte anche al pomeriggio avrebbe dei costi non indifferenti, mentre oggi si tende a concentrare l’orario scolastico al mattino e su 5 giorni anziché su 6 per risparmiare sul riscaldamento (e non apriamo nemmeno il capitolo dei compensi ai docenti per le loro prestazioni intra moenia, che dovrebbero essere calmierati rispetto al mercato delle ripetizioni private e soggetti a tassazione).

Per una scuola trasparente e responsabile

Più realisticamente, si potrebbe intervenire già al mattino, dividendo i ragazzi in gruppi e usando pratiche di «peer tutoring», dove i più forti in una certa materia, matematica ad esempio, aiutano i più deboli per poi magari scambiarsi i ruoli in italiano. Certo bisognerebbe essere disponibili a smontare il totem di classe e a lavorare in parallelo fra più sezioni. In questo modo anche la valutazione dei ragazzi – certificata da più mani diverse – offrirebbe quei criteri di trasparenza e obiettività in assenza dei quali la scuola finisce ostaggio dei ricorsi al Tar. «Se la scuola si assume la responsabilità di un recupero serio – dice ancora Contessi -, allora può anche avere il coraggio delle proprie scelte e decidere per la bocciatura. Ma si può e si deve ripetere l’anno solo se c’è la garanzia che sia stato fatto di tutto per evitarla». Troppo spesso invece la promozione facile è solo una bocciatura rinviata da parte dell’università o del mercato del lavoro.

Pensioni, nella Scuola nel 1980 si lasciava il lavoro a 47 anni o al massimo a 55 anni

da La Tecnica della Scuola

Pensioni, nella Scuola nel 1980 si lasciava il lavoro a 47 anni o al massimo a 55 anni

Sono oltre mezzo milione le persone in Italia che percepiscono una pensione da più di 36 anni, quando si lasciava il lavoro molto prima dei 50 anni di età.

Era il 1980 e nel comparto pubblico, scuola compresa, si andava in pensione anticipata all’età di 47,4 anni. Oppure, per raggiunti limiti di età, si lasciava il lavoro attorno ai 55 anni.

Le pensioni dei dipendenti pubblici erogate prima del 1980, riassume l’Ansa, sono 4.573 per la vecchiaia (55,7 l’età media alla decorrenza), 33.654 per l’anzianità (47,4 anni l’età media alla decorrenza), 16.573 per i superstiti da assicurato (41,7 anni l’età alla decorrenza) e 10.663 per il superstite da pensionato (46,3 l’età media alla decorrenza).

Nel 2015 l’età media alla decorrenza delle pensioni pubbliche vigenti era di 66,8 per la vecchiaia e di 62,4 anni per le pensioni anticipate.

I dati sono contenuti nelle tabelle Inps sugli anni di decorrenza delle pensioni di vecchiaia (comprese le anzianità) e ai superstiti del settore privato e pubblico, esclusi quindi sia gli assegni di invalidità previdenziale, sia quelli agli invalidi civili, sia gli assegni sociali.

In tutto, le pensioni di vecchiaia e superstiti del settore privato che hanno oltre 36 anni sono 475.000, nel pubblico 65.463.

Quelli che oggi – con la “stretta” introdotta con la riforma Fornero si lascia il lavoro quasi a 68 anni oppure con oltre 42 anni di contributi – vengono considerati dei privilegi, 36 anni fa venivano adottati anche nei comparti privati.

Sono in vigore da prima del 1980 nel settore privato 188.436 pensioni di vecchiaia (54,9 anni l’età media alla decorrenza) 439.718 pensioni di invalidità (44,5 l’età media alla decorrenza) e 286.542 pensioni ai superstiti (41,35 anni l’età media alla decorrenza) per oltre 914.696 assegni complessivi (45,66 l’età alla decorrenza).

Gli assegni di invalidità (439.718) vanno però considerati in modo diverso poichè sono stati erogati sulla base delle condizioni fisiche delle persone. L’età media alla decorrenza delle pensioni vigenti si è innalzata di quasi 8 anni per la vecchiaia (da 54,9 anni a 62,55 medi) mentre per i superstiti è cresciuta in media di quasi 30 anni passando dai 41,35 delle pensioni vigenti da oltre 36 anni (che chiaramente sono state erogate a persone allora molto giovani dato che vivono ancora) ai 73,89 anni di quelle con decorrenza 2015.