I Fuoriclasse della scuola

Giovani talenti italiani crescono con “I Fuoriclasse della scuola”
Al via la seconda edizione del progetto MIUR-Feduf dedicato alle eccellenze della scuola italiana che l’anno scorso ha premiato 45 studenti.

Roma, 7 Marzo 2017 – “I Fuoriclasse della scuola”, il progetto dedicato alla valorizzazione degli studenti eccellenti, che lo scorso anno ha conferito borse di studio a 45 vincitori delle Olimpiadi organizzate dal MIUR, è giunto alla sua seconda edizione, presentata lo scorso mercoledì 1 marzo 2017 nella sede della Associazione Bancaria Italiana.
Nato nell’ambito del Protocollo tra la Fondazione per l’Educazione Finanziaria al Risparmio, nata su iniziativa dell’Associazione Bancaria Italiana, e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e realizzato con il sostegno del Museo del Risparmio di Torino e dell’Associazione Bancaria Italiana, il progetto si pone l’obiettivo di valorizzare i giovani talenti della scuola attraverso borse in denaro e la partecipazione ad un innovativo Campus residenziale di educazione finanziaria.
“Questo progetto”, ha spiegato il Sottosegretario all’Istruzione Angela D’Onghia, “non consiste nel semplice conferimento di una borsa di studio. Con la partecipazione ad un Campus residenziale di educazione finanziaria, si offre agli studenti meritevoli un’opportunità in più per prepararli alle sfide della nuova geografia del lavoro in cui le competenze devono essere concretamente spendibili. Solo così possiamo contribuire alla formazione di futuri cittadini responsabili e capaci di emergere e di conquistare la visibilità che meritano nel mercato del lavoro. Premiare giovani talenti – ha concluso il Sottosegretario – vuol dire premiare la dedizione, la tenacia, la preparazione, lo studio, aiutandoli a costruire la propria strada e il proprio futuro. Ben vengano, dunque, queste iniziative che, mettendo a confronto gli studenti in una sana competizione, stimolano e promuovono la loro partecipazione, si spera sempre più numerosa”.
Caratteristica fondante del progetto è garantire il potenziamento delle eccellenze della scuola con l’acquisizione di competenze economiche oggi indispensabili per un pieno sviluppo delle giovani e dei giovani nella vita e nel lavoro. Non è prevista, quindi, solo l’assegnazione di borse di studio, finanziate tramite la filantropia privata, ma le studentesse e gli studenti sono anche coinvolti in tre giornate di full immersion presso il Museo del Risparmio di Torino per approfondire i temi della gestione consapevole del denaro, dello sviluppo delle capacità auto-imprenditoriali e del mondo del lavoro, stimolando l’uso dell’intelligenza emotiva per favorire il pieno sviluppo del capitale umano di questi giovani talenti.
Il progetto, esempio di collaborazione tra soggetti pubblici e privati, parte anche dall’analisi dei dati: l’OCSE, nelle sue periodiche rilevazioni sul livello di educazione finanziaria dei quindicenni, rileva come l’Italia si collochi al 17° posto su 18 Paesi, l’ultimo dei quali è la Colombia. Solo il 37% delle giovani e dei giovani italiani, infatti, è in grado di rispondere a tre delle quattro domande di base. Il progetto I Fuoriclasse della scuola, giunto al suo secondo anno di vita, ha già raggiunto importanti risultati: nel 2016 sono state conferite 45 borse di studio del valore di 1.600 euro ciascuna ad altrettanti Fuoriclasse; 27 donatori privati, la maggior parte dei quali espressione del mondo finanziario, hanno aderito all’iniziativa premiando uno o più vincitori delle Olimpiadi di diverse discipline, da quelle letterarie a quelle tecnico-scientifiche. In
occasione della cerimonia di premiazione, svoltasi a Torino nel novembre 2016, il progetto ha ricevuto la Medaglia d’Oro della Presidenza della Repubblica ed è stato elogiato dal Ministro dell’Istruzione con una lettera indirizzata ai 45 Fuoriclasse e ai loro sostenitori.
La nuova edizione dei Fuoriclasse della Scuola prevede un aumento nel numero dei finanziatori e delle borse di studio e una nuova edizione del Campus dei Fuoriclasse, in programma dal 13 al 15 novembre prossimo organizzato dal Museo del Risparmio di Torino. Presso questa struttura, unica nel suo genere in Italia, i ragazzi potranno lavorare in un ambiente interattivo ricco di stimoli e di strumenti multimediali, ideali per lo sviluppo di competenze economiche e per favorire il lavoro di gruppo.
I destinatari di questo Progetto sono le studentesse e gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole secondarie di II grado delle seguenti competizioni individuali a livello nazionale comprese nel Programma annuale per la Valorizzazione delle eccellenze:
 Olimpiadi di: Astronomia, Chimica, Filosofia, Fisica, Informatica, Italiano, Lingue e civiltà classiche, Matematica, Scienze naturali, Statistica
 Concorsi: EconoMia e New Design
 Gara nazionale per gli alunni degli istituti professionali e per gli alunni degli istituti tecnici

Sviluppo Sostenibile: al via il concorso Miur-ASviS

Sviluppo Sostenibile: al via il concorso Miur-ASviS

“Facciamo 17goal. Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”. E’ il titolo del concorso nazionale indetto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) e dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) rivolto alle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, statali e paritarie, per favorire la diffusione della cultura della sostenibilità, la conoscenza dei modelli di vita previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu e indicati nei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, sottoscritta il 25 settembre del 2015 per richiamare l’attenzione sui limiti dell’attuale modello di sviluppo umano e sociale e incoraggiare una visione integrata e sostenibile delle diverse dimensioni di sviluppo (www.asvis.it/agenda-2030).
Il Programma Operativo Nazionale “Per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020 è in linea con il tema del concorso che vuole promuovere, attraverso l’espressione di mezzi e linguaggi differenti, l’educazione allo sviluppo sostenibile e a stili di vita rispettosi dell’ambiente, di tutte le popolazioni del mondo e delle generazioni future, i diritti umani, l’uguaglianza tra i popoli e le persone, una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale, l’innovazione sostenibile e la lotta alla povertà.
Il concorso intende avvicinare le studentesse, gli studenti e le comunità scolastiche ai temi della sostenibilità, introdurre il tema della cittadinanza globale nell’educazione formale, favorire la consapevolezza, il pensiero critico, l’impegno e la cittadinanza attiva delle nuove generazioni per uno sviluppo sostenibile. Le alunne, gli alunni, le studentesse e gli studenti, in gruppi classe o interclasse, sono invitati a esaminare le tematiche e gli obiettivi dell’Agenda 2030 e approfondire uno o più obiettivi, anche integrandoli tra loro (vedi sito www.asvis.it), e a realizzare un prodotto originale rivolto ai giovani, alle famiglie, al territorio di appartenenza per sensibilizzare ai temi dello sviluppo sostenibile, proponendosi come agenti di cittadinanza attiva.
Il concorso è articolato in 4 sezioni (Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria, Scuola Secondaria di Primo grado e Scuola Secondaria di Secondo grado) e prevede la produzione di un elaborato in una delle seguenti categorie espressive: multimediale (es. video, presentazione in .ppt, canzoni, musica); letteraria (es. racconto, saggio breve, poesia, articolo giornalistico, lettera); grafico/artistica (es. poster, foto con didascalia, fumetti, dipinti, giochi).
La scheda di partecipazione dev’essere inviata in formato pdf entro il 15 aprile 2017 all’indirizzo concorsomiurasvis@istruzione.it, mentre gli elaborati su supporto digitale entro il 12 maggio 2017 all’indirizzo Ministero Istruzione, Università e Ricerca Dipartimento per l’Istruzione Viale Trastevere 76/ A 00153 Roma. La Giuria, composta da rappresentanti del MIUR e dell’ASviS, individua gli elaborati vincitori per ciascuna sezione, secondo criteri di originalità, efficacia comunicativa, capacità di elaborazione, rispetto delle indicazioni formali del bando. La premiazione avverrà nel corso del Festival dello Sviluppo Sostenibile che si terrà dal 22 maggio al 7 Giugno 2017.
Le informazioni sul concorso e le modalità di partecipazione possono essere scaricate al link http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/elenco-news/-/dettaglioNews/viewElenco/11210.

MOBILITÀ AL PALO: DA MEF E FUNZIONE PUBBLICA ANCORA NESSUN OK

MOBILITÀ AL PALO: DA MEF E FUNZIONE PUBBLICA ANCORA NESSUN OK

Contratto mobilità ancora al palo. L’incontro di questa mattina al Miur tra sindacati e Amministrazione si è concluso con un ennesimo nulla di fatto e toccherà attendere la prossima settimana, quando si svolgerà un ulteriore confronto, per arrivare forse al termine della trattativa.

“Il forse è d’obbligo – spiega la Gilda degli Insegnanti – perché a viale Trastevere non è ancora giunta la certificazione dell’ipotesi di contratto da parte della Funzione Pubblica e del Mef. E oggi, nonostante fosse all’ordine del giorno, il nodo della chiamata diretta non è stato affrontato. Più si allungano i tempi per la chiusura del contratto – sottolinea il sindacato – più si fa concreto il rischio che le operazioni della mobilità partano in forte ritardo, con tutte le conseguenti ripercussioni negative che subirà l’avvio del prossimo anno scolastico”.

“Chi aveva pronosticato che oggi si sarebbe chiusa la partita – conclude la Gilda – ha evidentemente cantato vittoria troppo presto”.

L’8 MARZO CHIUDIAMO LE SCUOLE

L’8 MARZO CHIUDIAMO LE SCUOLE

La scuola scende in piazza l’otto marzo in tutte le più importanti città d’Italia, per una grande giornata di lotta!
L’8 marzo tantissime scuole chiuse e appuntamento in piazza per le manifestazioni organizzate da SGB in diverse città per rivendicare migliori condizioni di lavoro e per sostenere lo sciopero globale della donna, lanciato dal movimento “Non una di meno”.
Il Sindacato Generale di Base SGB ha convocato sciopero generale di tutte le categorie di tutte le lavoratrici e i lavoratori l’8 marzo per supportare la rivendicazione globale tutta al femminile, promossa dal movimento Non una di meno contro la violenza della donna a 360 gradi, in tutti i settori e in tutti i paesi del mondo.
Le donne sono, senza dubbio, fra tutte le categorie, le più discriminate sui posti di lavoro; le prime a subire gli abusi di chi è al potere: dalla molestia al compromesso per esercitare il diritto alla maternità, pagando con minor salario, minore avanzamento di carriera, minori pretese in generale e in molti casi anche con lo stesso posto di lavoro.
Nella scuola le donne costituiscono l’80% dei lavoratori e non a caso, sulla scuola, da un bel po’ di anni, si sono abbattute svariate riforme che hanno portato a condizioni di lavoro sempre più precarie con contratti bloccati da 8 anni e mobilità forzate, con l’applicazione della legge 107 che trasforma la scuola in azienda e i Dirigenti Scolastici in Presidi Manager con i quali doversi mostrare “flessibili” per garantirsi il posto.
Rifiutiamo la violenza degli ultimi 8 schiaffi dell’applicazione delle DELEGHE che portano a compimento il disegno di legge della “Buona scuola” che non hanno nessun contenuto migliorativo, ma solo quello di ridurre indiscriminatamente la spesa pubblica (si risparmia persino sul diritto allo studio dei disabili!) e privatizzare ulteriormente l’istruzione.
Scendiamo in piazza per dare un forte segnale al governo e dire che lavoratrici e lavoratori della scuola chiedono aumenti salariali veri, non le briciole contenute nel preaccordo del 30 novembre, a dir poco scandalose considerati i 20 miliardi stanziati per risanare le banche.
SGB sostiene le lotte per la tutela dei diritti di tutte le lavoratrici della scuola, che hanno un ruolo importantissimo e determinante nella costruzione di un’educazione nel rispetto di tutti i generi e nel ripudio totale della violenza.

Linda Laura Sabbadini: “Scioperare l’8 marzo è un segno di forza per noi che sogniamo di cambiare il mondo”

da la Repubblica

Linda Laura Sabbadini: “Scioperare l’8 marzo è un segno di forza per noi che sogniamo di cambiare il mondo”

Mercoledì la protesta globale rilanciata in Italia dalla rete “Non una di meno”. Ma l’idea di astenersi dal lavoro (anche di cura) divide l’universo femminile. Parla la studiosa

Alberto Custodero

ROMA. “Certo che ha significato lo sciopero globale delle donne, perché vogliono cambiare il mondo”. Linda Laura Sabbadini, pioniera negli studi di statistica di genere (eppure il nuovo presidente Istat le ha tolto la direzione del suo Dipartimento suscitando un’ondata di proteste), risponde ai dubbi del mondo femminile che si divide sulla mobilitazione dell’8 marzo.

È d’accordo con lo sciopero delle donne?
“Sarà una cosa multidimensionale e creativa e talvolta simbolica. Perché dobbiamo sempre parlare di polemiche? Godiamoci la bellezza della forza delle donne che scende in campo”.

Però la leader della Cgil, Camusso, s’è sfilata, sostenendo che “l’astensione dal lavoro non è solo un atto simbolico”.
“A me non pare che Camusso si sia sfilata, anzi ha mobilitato tutta la Cgil. Non ha indetto lo sciopero generale perché per indirlo ci vogliono mesi e mesi, ma il sindacato sta organizzando tantissime iniziative, e anche scioperi dove è possibile”.

Qual è dunque il senso di questa manifestazione?
“Quando le donne scendono in campo con questa forza non è per caso. Tutti devono ascoltare, capire, agire di conseguenza. Soprattutto la politica cercando di trovare le dovute risposte: le disuguaglianze crescono, la crisi sociale è più lunga di quella economica. E le donne comincino ad essere considerate come il nuovo agente di cambiamento”.

Il femminismo anni Settanta in versione 2.0?
“No. Negli anni ’70 erano manifestazioni di sole donne. Quella di oggi è una mobilitazione di donne che reagiscono quando vedono che i diritti sono messi in discussione, non solo i loro. E in piazza scendono anche molti uomini”.

In Italia perché si protesta?
“La scintilla è la violenza contro le donne. I femminicidi e gli stupri sono costanti da anni. Abbiamo bisogno di politiche permanenti di ampio respiro, anche culturali”.

Per Luciano Vinci, avvocato della Federazione italiana biogenitorialità, “il femminicidio può scaturire dalla condizione disperata in cui si trovano i padri separati non tutelati dal sistema giudiziario”. Pensa anche a politiche per la famiglia?
“Laviolenza di genere è espressione della volontà di dominio e di possesso degli uomini. E non va confusa con il conflitto familiare. O questo problema si combatte strenuamente o non riusciremo a tagliarlo alle radici. Io l’8 marzo ci sarò, con le mie figlie”.

Deleghe 107: bufale e imprecisioni in rete

da La Tecnica della Scuola

Deleghe 107: bufale e imprecisioni in rete

Sugli schemi dei decreti applicativi previsti dal comma 181 della legge 107/15 continuano a circolare notizie e informazioni imprecise se non addirittura sbagliate e fuorivianti.

La “bufala” più evidente si è diffusa in alcuni gruppi FB e riguarda i tempi di conclusione dei lavori parlamentari: si parla di approvazione immediata, già a partire dalle prossime ore.
Nulla di tutto questo e basta consultare i siti di Camera e Senato per averne la prova.
In entrambi i rami del Parlamento i lavori proseguiranno per tutta questa settimana, mentre non c’è nessun indizio che il voto sul parere finale possa arrivare prima del 17 marzo, data di scadenza prevista dal regolamento.
Dalle notizie in nostro possesso, confermate da alcuni fra i più diretti protagonisti del dibattito nelle Commissioni, risulta che solo nei prossimi giorni deputati e senatori inizieranno a redigere il testo dei pareri da mettere ai voti.
Questa settimana le Commissioni lavoreranno su questo nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì il che significa che i pareri saranno pronti solamente la settimana prossima.
Insomma, il termine ultimo in Commissione scadrà proprio in concomitanza con lo sciopero proclamato dai sindacati di base (Cobas, Uncobas, Usb, Anief e Federata) per il 17 marzo.

Non mancano poi altre imprecisioni, certamente dovute alla poca conoscenza delle regole e delle tecniche del dibattito parlamentare. Intanto molti continuano a parlare di “leggi delega”, mentre si dovrebbe parlare di “schemi di decreto” (la delega è quella contenuta nel comma 181 della legge 107).  E poi di parla anche di ddl, acronimo che indica i “disegni di legge”, ma non è questo il caso.
Infine una precisazione sui numeri: molti continuano a fare riferimento al “decreto 378” (quello sull’inclusione) o al “decreto 380” (sistema integrato 0-6 anni). In realtà i numeri in questione si riferiscono all’ “atto di Governo” cioè al documento con il quale il Governo ha trasmesso alle Camere gli schemi di decreto sui quali acquisire il parere.
Una volta approvati, i decreti avranno numeri del tutto diversi.
E, a questo proposito, è bene anche precisare che a conclusione dei lavori parlamentari gli 8 schemi di decreto torneranno al Governo corredati dai pareri approvati dalle Commissioni. L’esecutivo ptrà tenerne conto per la redazione dei testi definitivi ma potrebbe anche confermare i testi originari.
La vera partita, quindi inizierà proprio dopo il 17 marzo, quando il Governo dovrà prendere la decisione definitiva.

Fedeli: serve una legge dedicata alla dispersione

da La Tecnica della Scuola

Fedeli: serve una legge dedicata alla dispersione

La ministra Valeria Fedeli, a Cagliari per la prima tappa della sua visita in Sardegna che proseguirà in una scuola media di Ghilarza, nell’Oristanese, e poi ad Alghero, ha detto, a margine di un faccia a faccia con il sindaco di Cagliari e il rettore dell’Ateneo, riferendosi in particolare all’altissima dispersione scolastica in Sardegna: “Credo che l’Italia, negli ultimi due anni, abbia cominciato a spendere molto sull’istruzione e sul diritto allo studio, però non c’è dubbio che il differenziale con altri Paesi sul diritto allo studio è molto forte”.

“Noi dobbiamo investire di più sulle borse di studio – ha aggiunto – e consentire a chi non può, per l’origine o per le condizioni economiche, a tutti i meritevoli e ai capaci, di proseguire gli studi per arrivare all’Università”.

“Credo sia importante che in Sardegna la Regione debba cercare assolutamente di avere una legge dedicata”.

Secondo la ministra, la Regione Sardegna deve “puntare moltissimo sull’insieme dell’istruzione e della formazione proprio perché ne ha bisogno per il futuro di quest’isola, perché è una scelta decisiva anche per le ragazze e i ragazzi”.

Riguardo ai dati elevati sulla dispersione scolastica (quasi il 25%) la ministra Fedeli ha aggiunto che “non è possibile non avere politiche dedicate: noi in relazione con le scelte che dovranno essere fatte dalla Regione opereremo nel migliore dei modi possibile per rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono il raggiungimento dell’obiettivo”.

Un portale dei dati: per conoscere cosa?

da Tuttoscuola

Un portale dei dati: per conoscere cosa?

La legge 107/15, al comma 137, fissa chiaramente i contenuti del Portale dei dati, a cui tutti potranno accedere senza autorizzazioni preventive. Dati pubblici aperti e in chiaro, dunque, con accesso stabile e possibilità di riutilizzo.

Quali dati? Secondo quanto previsto dal medesimo comma 137, il Portale dovrebbe comprendere i dati in forma aggregata dell’Anagrafe degli studenti, i provvedimenti di incarico di docenza, i piani dell’offerta formativa, compresi quelli delle scuole paritarie.

È previsto anche che confluiscano nel Portale i dati dell’Osservatorio tecnologico, i materiali didattici e le opere autoprodotti dagli istituti scolastici e rilasciati in formato aperto.

Il Portale dovrebbe pubblicare altresì i dati, i documenti e le informazioni utili a valutare l’avanzamento didattico, tecnologico e d’innovazione del sistema scolastico.

Ma nel Portale dei dati ci dovrebbe essere dell’altro, e non di poco conto, come, ad esempio, il curriculum dello studente e il curriculum del docente.

Il curriculum dello studente ne individua il profilo associandolo a un’identità digitale e raccoglie tutti i dati utili anche ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro, relativi al percorso degli studi, alle competenze acquisite, alle eventuali scelte degli insegnamenti opzionali, alle esperienze formative anche in alternanza scuola-lavoro e alle attività culturali, artistiche, di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra-scolastico.

Il curriculum del docente è, per il momento, quello che riguarda gli insegnanti interessati alla chiamata diretta dall’ambito alla scuola, un curriculum i cui contenuti, come si sa, sono tuttora oggetto di trattativa nella sequenza contrattuale sulla mobilità.

Decreti Buona Scuola: giorni decisivi per i pareri

da Tuttoscuola

Decreti Buona Scuola: giorni decisivi per i pareri

È fissato al prossimo 17 marzo il termine ultimo per l’espressione di parere sugli otto schemi di decreti legislativi della Buona Scuola. Dopo l’acquisizione dei pareri, ci sarà soltanto un altro mese per l’approvazione definitiva dei decreti da parte del Governo, dopo di che si chiuderà definitivamente la stagione delle riforme renziane della legge 107/2015.

Nel momento dell’assegnazione degli schemi alle Camere, la ministra dell’Istruzione Fedeli aveva dichiarato la massima disponibilità all’ascolto e all’eventuale integrazione o modifica dei testi.

Nella fase iniziale dell’ascolto, dopo le numerose audizioni alle Camere, l’impegno del Ministro si è concretizzato nella registrazione sistematica da parte dell’Ufficio legislativo del Miur di tutti gli interventi e delle proposte emendative presentate.

Nei prossimi dieci giorni le Camere tradurranno in pareri le loro proposte. Si ha l’impressione che, anche con il benestare del ministro, vi possano essere molte proposte di modifiche ai testi presentati.

Parallelamente al lavoro delle Camere, vi è anche quello della Conferenza Unificata Stato-Regioni e Autonomie Locali, che si è già espressa con pareri favorevoli sui quattro schemi riguardanti competenze esclusive dello Stato (valutazione, scuole all’estero, formazione iniziale dei professori, cultura umanistica).

La Conferenza dovrà ora esprimere parere (con valore vincolante) sugli altri quattro schemi di decreto (inclusione, diritto allo studio, riforma 0-6, istruzione professionale). E non è detto che tutto fili liscio come per i primi quattro pareri.

10 marzo a Roma, Assemblea nazionale

10 marzo a Roma, Assemblea nazionale delle delegate e dei delegati FLC CGIL

Il lavoro e il sapere non sono una merce. Otto anni di mancati rinnovi contrattuali non hanno fatto altro che svalutare il sapere e mortificare il lavoro, precarizzando la vita di milioni di persone.

Venerdì 10 marzo a Roma al teatro Brancaccio porteremo sul palco le richieste loro e di tutti i lavoratori e le lavoratrici precarie della conoscenza, con una grande assemblea dei nostri delegati. Lo faremo, ancora una volta, ascoltando chi il sapere lo produce, diffonde e difende ogni giorno nelle scuole, nelle università, negli enti di ricerca, nelle accademie e nei conservatori di tutta Italia.

Parleremo della dignità violata del lavoro, di chi viene pagato con i voucher e di chi, lavorando nel sistema degli appalti, non vede garantito nessun diritto fondamentale. Sul palco, per questo, salirà anche il segretario generale CGIL, Susanna Camusso, con la quale andremo a toccare tutti i temi caldi della campagna referendaria.

Sarà un importante momento di incontro e confronto per tutti noi, che dovrà segnare l’inizio di un lungo percorso verso la riconquista di tutti i diritti che ci sono stati negati.
L’evento sarà trasmesso in diretta video sulla nostra pagina facebook. Aggiornamenti in tempo reale su www.flcgil.it e twitter.

C’era una volta il contratto. Ed è arrivato il momento di riprendercelo. #SULETESTE