Accademie storiche, al via il percorso di statizzazione

Accademie storiche, al via il percorso di statizzazione
La Ministra Fedeli ha siglato oggi il primo accordo a Perugia
“Era svolta attesa, primo passo per rilancio settore Afam”

Al via l’iter di statizzazione delle Accademie storiche di Belle Arti non statali. Si parte con percorsi sperimentali a Perugia, Genova e Verona. La Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli ha siglato oggi a Perugia il primo dei tre Accordi che coinvolge l’Accademia “P. Vannucci” e impegna Miur, Regione ed Enti locali a lavorare congiuntamente per la progressiva statizzazione di questa istituzione.

“Oggi a Perugia – ha sottolineato la Ministra – abbiamo avviato un percorso cruciale per il futuro delle Accademie non statali che definiamo comunemente ‘storiche’. Dopo un lunghissimo – davvero troppo lungo – e sofferto periodo di gestazione, successivo al varo della legge 508 del 1999, la legge che sanciva l’autonomia delle Istituzioni Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica, ndr), oggi finalmente facciamo partire la tante volte auspicata procedura di statizzazione del settore”.

Il percorso sperimentale che viene avviato a Perugia, Genova e Verona prevede uno stanziamento di 2 milioni annui per il triennio 2016-2018 (di cui 815 mila euro all’Accademia di Verona, 670 mila euro all’Accademia di Genova, 515 mila euro all’Accademia di Perugia) che si sommerà al finanziamento ordinario. Dal canto loro, gli Enti locali che sostengono le tre Accademie dovranno approvare gli accordi di programma e assicurare il sostegno finanziario e la messa a disposizione di locali e spazi che hanno mantenuto sino ad oggi.

Il finanziamento ministeriale servirà a sostenere le spese del personale assunto secondo le disposizioni del contratto collettivo nazionale di  lavoro  del  comparto dell’Afam. Gli accordi prevedono che solo qualora entro il 2018 si realizzino le condizioni normative necessarie per la statizzazione, e fatto salvo il rispetto degli impegni assunti da parte dei soggetti sottoscrittori degli accordi, si procederà a consolidare il finanziamento accordato.

“Le Accademie storiche – chiude Fedeli – costituiscono un gioiello incastonato all’interno di un altro gioiello. Si tratta di realtà preziose nell’ambito di una realtà formativa e di ricerca, quella dell’Afam, che tutto il mondo ci invidia e che costituisce una delle vetrine più straordinarie della tradizione culturale italiana. Una tradizione che è stata fondata dalle officine dell’artigianato artistico e dalle scuole musicali che dal Rinascimento in poi hanno costellato la mappa dell’Italia. La statizzazione delle Accademie storiche è solo un primo passo. A questa deve seguire prestissimo quella degli Istituti Musicali Pareggiati sulla quale mi sto personalmente impegnando, in stretto raccordo con il Parlamento e con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Mi auguro che di qui a pochissimo riusciremo a chiudere anche questo difficile percorso”.

Autismo e Lea, cosa cambia?

Redattore Sociale del 01-04-2017

Autismo e Lea, cosa cambia? De Martis (Angsa): cruciale l’organizzazione dei servizi

Dalle Asl “poca attenzione” verso questa disabilità: speranza dalla nuova normativa, per diagnosi e trattamenti precoci. “Se non si aiutano a migliorare oggi, questi bambini saranno disabili gravi domani e graveranno su tutta la società”. Cosa cambia per le famiglie dopo l’approvazione dei nuovi Lea

ROMA. L’autismo è stato inserito nei nuovi Lea e la legge 134 del 2015 “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie”, legge voluta da Angsa, Fish, Anffas, è recepita dai nuovi livelli essenziali di assistenza. Con la legge 134 si era disposto l’aggiornamento dei Lea con l’inserimento delle prestazioni della diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato, mediante l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche disponibili. Ora che il passaggio è arrivato, cosa cambia per le famiglie con persone autistiche in termini di diagnosi, assistenza e trattamenti? “In questo momento non cambia quasi nulla – dice Benedetta De Martis presidente di Angsa onlus -, se non una forza in più per pretendere ciò a cui hanno diritto le persone autistiche”. De Martis ricorda come “prima” mancasse una normativa sui trattamenti cognitivi e comportamentali, sulle diagnosi precoci, e le aziende sanitarie non si attrezzavano. Per questo Angsa, Fish e Anffas hanno unito le forze e ottenuto la 134: “Ma si trattava di una legge senza gambe, con zero fondi dedicati, e le Asl hanno continuato a non attrezzarsi. Ci siamo sentiti presi in giro. Allora siamo riusciti, supportati dalla Fish, a far inserire l’autismo nei Lea. Ma il riconoscimento è avvenuto nemmeno 15 giorni fa, e le Asl non hanno ancora potuto fare nulla. Devono uscire regolamenti regionali”.

Questo il quadro generale, in una situazione nella quale Asl ha saputo attrezzarsi, ritgliandosi risorse proprie, e dove non mancano neuropsichiatri e operatori formati che “svolgono il proprio dovere”: quel dovere già previsto dalla linee guida del 2012. “E dal 2012 ad oggi il tempo di organizzarsi con strumenti e trattamenti adeguati ce lo hanno avuto tutte – specifica la presidente di Angsa -. Ora, vorrei che i soldi del fondo dedicato all’autismo siano spesi anche per questo”.

Continuano a mancare la formazione, la strumentazione per effettuare diagnosi corrette, operatori di equipe dedicate all’interno dei reparti di neuropsichiatria infantile. Che strumenti hanno in mano le famiglie e le associazioni di familiari per poter sveltire l’organizzazione dei servizi? “La denuncia – risponde De Martis – e il pungolo alle Asl. Spero anche che le Asl che non riescono a dare risposta alla legge si appoggino al privato sociale adeguatamente formato. Altrimenti, le famiglie che hanno ricevuto una diagnosi continueranno a vagare per l’Italia alla ricerca di chi può prendere in carico il proprio bambino, e questo è ancor più drammatico per chi non ha possibilità economiche. E’ una grande ingiustizia”. Un’ingiustizia che Angsa vuol mettere bene in luce: “Stiamo valutando, con la Fish, se trovare strumenti più duri e procedere contro l’inerzia amministrativa o per omissione di cura”. Sì, perché “si sta omettendo di farli migliorare”, i bambini e ragazzi autistici, mentre è provato che “dopo il trattamento intensivo, e precoce, il miglioramento c’è ed è tangibile. Se non li si fa migliorare oggi saranno disabili gravi domani – aggiunge De Martis -, e graveranno su tutta la società”.

Non solo da presidente di una onlus che ha 44 sedi in Italia e una rete diffusa di famiglie, Benedetta De Martis parla anche da madre di una ragazza di 26 anni “che non ha avuto educatori e non ha potuto migliorare, e che oggi è una adulta disabile grave”. E questo genera “rabbia e dolore”. Ora uno strumento in più arriva dai nuovi Lea: alle aziende sanitarie che non rispetteranno la normativa sarà decurtato il 3% della cifra stanziata per i loro servizi complessivi. (ep)

Chi smette di leggere, smette di comprendere. Fedeli preoccupata: rischio analfabetismo di ritorno

da La Tecnica della Scuola

Chi smette di leggere, smette di comprendere. Fedeli preoccupata: rischio analfabetismo di ritorno

Smettere di leggere significa smettere di essere capaci di vivere la propria vita in modo più critico e autonomo: i ragazzi e gli adulti lo devono sapere.

Così si è espressa, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, intervenendo su Rai Radio3 alla maratona in ricordo del linguista Tullio De Mauro che il 31 marzo avrebbe compiuto 85 anni.

“Stiamo investendo molto, come ministero, sul sostegno all’acquisizione delle competenze di base, cioè leggere e scrivere, comprendere, sintetizzare, allargare il proprio vocabolario. Leggere e scrivere è fondamentale per una cittadinanza attiva”, ha detto con entusiasmo la responsabile del Miur.

Per poi, però, anche definirsi “molto preoccupata dai dati ufficiali che dicono che in Italia si legge poco”. Del resto, lo dicono i dati ufficiali. E non è nemmeno una novità. Basta mettere a confronto i dati sui quotidiani letti nel nostro Paese e quelli letti in Germania, Francia o Gran Bretagna. Il divario è davvero sensibile.

Citando una ricerca coordinata da De Mauro nel 2013 sulle abilità linguistiche degli adulti in Italia, Fedeli ha detto che “in realtà se non si legge si regredisce, c’è un analfabetismo di ritorno”. Ecco perché è importante “il ricordo della figura di Tullio De Mauro”.

Fondi Pon, Fedeli annuncia 80 milioni per studi all’estero e Cittadinanza europea

da La Tecnica della Scuola

Fondi Pon, Fedeli annuncia 80 milioni per studi all’estero e Cittadinanza europea

Esperienze di studio all’estero per le studentesse e gli studenti del triennio della scuola secondaria di II grado.

Potenziamento linguistico con esperti madrelingua. Approfondimento della conoscenza dell’Europa, dei suoi valori e della sua identità culturale, dei principi che la animano, delle sue istituzioni, delle sfide e delle prospettive future.

Sono le attività che le scuole potranno realizzare grazie agli 80 milioni di risorse stanziate dall’avviso PON per il potenziamento della Cittadinanza europea, il settimo pubblicato dal Miur nell’ambito del Bando PON Scuola da 840 milioni di euro, lanciato lo scorso gennaio dalla Ministra Valeria Fedeli per una scuola più aperta, inclusiva e innovativa.

In un momento in cui il progetto europeo è sottoposto a grandi sfide politiche, economiche e sociali, l’obiettivo dell’Avviso è quello di contribuire alla conoscenza che studentesse e studenti hanno dell’Unione Europea, per permettere loro di prendere parte al dibattito con consapevolezza e fornire la possibilità di costruire il futuro in cui vogliono vivere.

“Contribuire alla conoscenza che studentesse e studenti hanno dell’Unione Europea è fondamentale affinché le nostre ragazze e i nostri ragazzi rafforzino la loro conoscenza e consapevolezza della Cittadinanza europea, intesa come appartenenza ad una cultura, a determinati valori, ad una storia e ad un percorso comuni”, dichiara la Ministra Valeria Fedeli.

Le attività progettuali potranno focalizzarsi su definizione e contenuti della Cittadinanza europea, status di cittadino europeo, diritti fondamentali della UE, le quattro libertà fondamentali sancite dalla Ue (libera circolazione delle persone, delle merci, dei capitali e libera prestazione dei servizi). Potranno essere proposti approfondimenti sulla storia contemporanea e del ‘900 e sul raffronto tra il “prima” e il “dopo” la costituzione dell’Ue. Gli approfondimenti potranno riguardare anche elementi di geografia, ambiente e territoriomobilità e flussi migratori.

Le esperienze di studio all’estero, per le studentesse e gli studenti del triennio della scuola secondaria di II grado, coinvolgeranno fino a un massimo di 18.000 ragazze e ragazzi e potranno riguardare l’approfondimento dei temi legati alla Cittadinanza europea o essere finalizzate all’acquisizione di una certificazione di competenze linguistiche rilasciata da enti certificatori riconosciuti a livello internazionale.

 

Il bando: http://www.istruzione.it/pon/avviso_cittadinanza-europea.html

Contratto, organici, mobilità, decreti L.107: tutto sospeso, tutto tace

da La Tecnica della Scuola

Contratto, organici, mobilità, decreti L.107: tutto sospeso, tutto tace

Da qualche giorno c’è un silenzio assordante sulla scuola: marzo doveva essere il mese delle decisioni chiave, fondamentali per preparare al meglio il prossimo anno scolastico.

Invece, si è trasformato in nel mese dei rimandi a data da destinarsi. Così sta andando per il contratto, la cui trattativa per il rinnovo va a passo di tartaruga, lasciando immutati gli stipendi a otto anni addietro anche dopo l’accordo per tutto il pubblico impiego raggiunto con il ministro Marianna Madia.

Stesso copione per gli organici, che dovevano vedere spostati, a detta del Miur ma non del Mef, 25mila cattedre da fatto a diritto, con la possibilità di poterle poi utilizzare ai fini della mobilità e delle immissioni in ruolo. E anche le assunzioni rimangono in bilico, visto che dalla traduzione numerica dei posti che si andranno a formare con i 400 milioni di euro investiti dal Governo a fine 2016 per tale scopo, con la Legge di Bilancio, dipenderanno anche le immissioni da realizzare oltre il turn over, ovvero circa i 25mila prossimi pensionamenti.

Medesimo destino per la mobilità del personale 2017/18, che dopo le buone premesse di fine 2016, con l’accordo lampo tra il dicastero di Viale Trastevere e i sindacati, si è impantanata, esattamente come l’anno scorso, per via della diatriba mai superata sulla chiamata diretta dei docenti imposta dalla Legge 107/15.

Rimanendo alla Buona Scuola, ci sono poi i decreti legislativi della riforma Renzi-Giannini: dopo i pareri, non vincolanti delle commissioni parlamentari, stiamo infatti vivendo dei giorni di attesa. E di incertezza. Perché, al di là delle rassicurazione del Pd, anche per la stabilizzazione dei precari da graduatoria d’Istituto, ora gli otto testi sono nelle mani del Governo, che dovrebbe apportare le ultime modifiche e dare il via libera definitivo entro il prossimo 17 aprile.

Nel frattempo, la scuola è come sospesa. Vive in una sorta di limbo. Dove supposizioni e ipotesi prevalgono su convinzioni e punti fermi. Intanto, siamo ad aprile: tra 153 giorni partirà il nuovo anno. Che per le necessità della scuola, dei suoi otto milioni di alunni e un milione di dipendenti, di cui ancora 150mila precari, sono maledettamente pochi.

Alunne e alunni stranieri, 6 su 10 sono nati in Italia

da La Tecnica della Scuola

Alunne e alunni stranieri, 6 su 10 sono nati in Italia

Sono quasi 815.000 le alunne e gli alunni con cittadinanza non italiana presenti nelle classi, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di II grado. Sono il 9,2% del totale della popolazione scolastica. Una presenza ormai strutturale e pressoché stabile: rispetto al precedente anno scolastico le studentesse e gli studenti sono lo 0,1% in più. Circa un quarto (203.979) degli alunni stranieri si trova in Lombardia. Mentre sono RomaniaAlbania e Marocco le nazionalità maggiormente rappresentate. In crescita anche quelle asiatiche, in particolare la Cina e le Filippine.

Aumenta la quota delle alunne e degli alunni con cittadinanza non italiana nati nel nostro Paese: sono quasi il 60% del totale degli stranieri. Negli ultimi cinque anni, dal 2011/2012 al 2015/2016, l’incremento delle seconde generazioni è stato del 43,2%.

È tra i banchi della primaria che si ha il maggior numero di presenze. Anche se sono sempre più le ragazze e i ragazzi che scelgono di proseguire gli studi dopo il diploma della secondaria di I grado. L’81,1% delle neodiplomate e dei neodiplomati ha optato per i percorsi di scuola secondaria di II grado, l’8,7% per quelli della formazione professionale regionale.

È la fotografia che emerge dall’indagine statistica del Ministero dell’Istruzione, dell’Università a della Ricerca sulla presenza delle alunne e degli alunni stranieri nel nostro sistema scolastico. L’indagine da oggi è disponibile on line sul sito del Miur e si riferisce all’anno scolastico 2015/2016. È stata pubblicata in occasione del Seminario nazionale ‘Costruttori di Ponti’, in corso a Reggio Emilia e Gattatico.

“Siamo determinati a fare della scuola e dell’università motori dell’integrazione e dell’accoglienza della diversità”, ha dichiarato la Ministra Valeria Fedeli nel saluto inviato in occasione del seminario. “Proprio in questi giorni stiamo lanciando il bando che destina 50 milioni di euro di fondi PON affinché gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, anche in orario extrascolastico e di concerto con i territori e con le associazioni, potenzino le politiche di integrazione, promuovendo la conoscenza del fenomeno migratorio, sviluppando approcci relazionali e interculturali, creando nuove occasioni di socializzazione. Lavorando sulle competenze linguistiche e di base delle nuove e dei nuovi italiani e strutturando politiche che combattano la dispersione scolastica”.

Organico di diritto, funzioni per le secondarie di II grado disponibili fino al 22 aprile

da La Tecnica della Scuola

Organico di diritto, funzioni per le secondarie di II grado disponibili fino al 22 aprile

Dopo le funzioni SIDI per le scuole dell’Infanzia, Primarie e Secondarie di I grado, sono ora disponibili anche le funzioni per la determinazione dell’organico di diritto per le Secondarie di II grado.

Lo ha comunicato il Miur con la nota prot. n. 811 del 30 marzo 2017, spiegando che le istituzioni scolastiche saranno abilitate all’utilizzo delle funzioni di:

  • acquisizione e interrogazione dei dati relativi a alunni e classi (Acquisizione dati -> Alunni e Classi);
  • gestione classi su nuove classi di concorso in caso di concorrenza del medesimo insegnamento su più di una nuova classe di concorso (Acquisizione dati -> classi su classi di concorso atipiche); gestione delle discordanze tra Anagrafe alunni ed organico di diritto. Come sempre la funzione di determinazione dell’organico verificherà la congruenza con il numero degli alunni rilevato dall’anagrafe alunni, che verrà aggiornato all’istante.

I dati degli alunni e delle classi inseriti per l’indirizzo LI13 dei Licei Musicali saranno utilizzati nella successiva fase di determinazione dell’organico per la parte relativa alle discipline musicali.

Tra 300.000 e 500.000 colpiti da autismo in Italia

da La Tecnica della Scuola

Tra 300.000 e 500.000 colpiti da autismo in Italia

Parte “Tommy e gli altri”, il primo film italiano sul tema dell’autismo che Sky ha scelto di trasmettere, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’Autismo del 2 aprile, perché ritiene che sia importante raccontare storie, che non riguardano “gli altri”, ma il nostro modo di essere comunità. Il film andrà in onda in prima visione il 1° aprile alle 21:15 su Sky ArteHD e alle 23.15 su Sky Cinema CultHD e in replica il giorno successivo alle 19.35 sugli stessi canali Sky.

E infatti la domanda è: se la legge italiana prevede  programmi e cure per questi ragazzi solo fino al compimento del 18 anni, ma non contempla il caso di persone autistiche adulte che cosa succede a questi ragazzi quando diventano grandi? Quali diritti hanno? Dove vanno? Che fanno?

Il progetto, presentato il 30 marzo al Senato alla presenza del Presidente Pietro Grasso, del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi e del Sottosegretario alla Salute Davide Faraone, nasce da un’idea di Gianluca Nicoletti, giornalista e scrittore, ed è diretto da Massimiliano Sbrolla (regista de “Il viaggio di Sammy”). Nicoletti compie insieme al figlio Tommy, ragazzo autistico da poco divenuto maggiorenne, un lungo viaggio attraverso l’Italia, da Forlimpopoli a Trento e Madonna di Campiglio, da L’Aquila a Napoli, passando per Gravina di Puglia, Botricello e Praia a mare, per incontrare “gli amici di Tommy”, ragazze e ragazzi autistici e i loro genitori. Attraverso le immagini e le parole dei giovani e delle loro famiglie, “Tommy e gli altri” porta alla luce storie di isolamento, di integrazione difficile se non impossibile.

Protagonisti sono “gli altri”, ovvero quegli autistici adulti ai quali, proprio come a Tommy, non viene più riconosciuto il diritto a una vita sociale. C’è chi ancora vive in casa con i genitori, ma prima o poi sarà destinato a essere considerato solo una retta pagata dallo Stato, da chi ha nel mantenimento in vita di queste persone il suo business, in strutture che tanto ricordano i più detestabili luoghi di segregazione del passato. Nelle famiglie visitate parlano madri e padri, raccontano la loro giornata mentre tengono accanto a loro i giganti ex bambini, a cui hanno dedicato la vita. Da queste storie emerge solitudine e senso di abbandono, mentre si aspetta che si compia un destino che rappresenta per i genitori un dilemma quotidiano: “che sarà di mio figlio quando io non sarò più accanto a lui?”.

Alcuni genitori però non si rassegnano, progettano, sognano e immaginano soluzioni dove i figli potrebbero avere dignità di vita e reale inclusione sociale. Come la creazione di strutture adeguate, diverse dagli istituti, che possano ospitare gli adulti autistici, formarli a professioni, renderli autonomi quando le loro famiglie non ci saranno più, valorizzando tutte quelle attitudini dei ragazzi che potrebbero essere messe a disposizione della comunità. “Tommy e gli altri” è il terzo progetto di Gianluca Nicoletti sul tema, dopo i due libri “Una notte ho sognato che parlavi” (2013) e “Alla fine qualcosa ci inventeremo” (2014). Il film è stato interamente realizzato attraverso finanziamenti dal basso.

Il primo sostegno è arrivato dagli studenti dell’Università Luiss Guido Carli di Roma, che hanno donato i proventi di un loro Charity Day al progetto, mentre il resto del denaro necessario è arrivato attraverso il crowdfunding: la campagna di raccolta sulla piattaforma WhitYouweDo doveva durare quattro mesi, ma Il target è stato raggiunto in sole tre settimane.

Canzone principale della colonna sonora del film è “Il costume da Torero” di Brunori Sas, tratta dall’ultimo album”A casa tutto bene”. Il brano, cantato da Brunori è  un coro di bambini, parla dell’eterno altalenare tra la disillusione sempre dietro l’angolo e la necessità di credere nella possibilità di un cambiamento

E’ una malattia per alcuni versi ancora ‘misteriosa’ e per la quale non esiste al momento una cura: l’autismo colpisce, solo in Italia, tra le 300 e le 500mila persone ma i casi sono in aumento a livello mondiale. I cosiddetti disturbi dello spettro autistico sono un gruppo complesso di disturbi dello sviluppo cerebrale. Questo termine, spiega l’Istituto superiore di sanità, raggruppa condizioni come l’autismo e la sindrome di Asperger, disturbi caratterizzati da difficolta’ nell’interazione e nella comunicazione sociale e da interessi e attivita’ limitati e ripetitivi.Incerto il numero delle persone affette: recenti stime indicano 62 casi per 10.000, il che significa che un bambino su 160 ha un disturbo dello spettro autistico.

Secondo altri studi, però, i tassi sarebbero decisamente più elevati. Negli Usa il numero sale a 3,5 milioni, nel mondo si arriverebbe a 60 milioni di persone affette. Molti esperti sono concordi nel sostenere che nel corso degli ultimi 35 anni il numero dei casi è impennato ovunque, anche per la migliorata capacità dei medici di diagnosticare la malattia. Nelle persone affette, il grado di abilità intellettiva è variabile e spazia da una compromissione grave a abilità cognitive non verbali superiori alla norma. difficile individuare prima dei 12 mesi di età la presenza della malattia, mentre la diagnosi è in genere possibile entro i 2 anni di età. Le manifestazioni all’esordio sono un ritardo o regressione del linguaggio e delle abilità sociali e la presenza di comportamenti ripetitivi e stereotipati. Quanto alle cause, sono sia genetiche sia ambientali (infezioni virali, esposizione a pesticidi).

I dati, affermano Iss e Oms, indicano che non vi sono evidenze di un legame tra vaccino morbillo-parotite-rosolia (Mpr) e disturbi dello spettro autistico.

L’ipotesi che la vaccinazione possa essere associata ad autismo fu sollevata da uno studio inglese nel 1998 su The Lancet. L’ipotesi e’ stata poi valutata da numerosi studi, ma nessuno ha confermato una relazione causale. Gli autori dello studio hanno successivamente ritirato le loro conclusioni e nel 2010 la rivista ha ritirato l’articolo. In Italia, nel 2015, è entrata in vigore la prima legge sull’autismo, per un maggior inserimento nella vita sociale e lavorativa.

L’autismo è stato inoltre inserito nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, per garantire diagnosi precoce e cure individualizzate in tutte le Regioni. (Ansa)

Muore ex ministro Lombardi, Fedeli: ‘Ha fatto tanto per il mondo dell’istruzione’

da Tuttoscuola

Muore ex ministro Lombardi, Fedeli: ‘Ha fatto tanto per il mondo dell’istruzione’

“Viene a mancare un uomo che ha fatto tanto per il mondo dell’istruzione e per il mondo del lavoro”. Con queste parole la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Giancarlo Lombardi, industriale, politico e ministro della Pubblica Istruzione durante il Governo Dini, negli anni 1995 e 1996.

Lombardi: tra i primi che spinsero l’innovazione tecnologica a scuola

“Fu tra i primi a spingere per l’autonomia scolastica con l’obiettivo di ridurre il centralismo e la burocrazia, per l’innovazione tecnologica nella scuola, per agevolare il rapporto fra scuola e lavoro, gettando le basi per quel cambiamento culturale che si sta dispiegando oggi nei nostri istituti scolastici – ha dichiarato Fedeli-. Voleva una scuola di qualità per tutte e tutti”.

Fedeli: ‘Ricordo quando l’ho conosciuto personalmente

La Ministra ricorda di aver conosciuto personalmente Giancarlo Lombardi “durante la mia esperienza come Segretaria generale nazionale della Filtea Cgil – afferma -. Era un uomo di grande rigore morale e intellettuale, un industriale rispettoso della dignità del lavoro, attento ai diritti e alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori, aperto all ascolto e al dialogo. Il confronto con lui, nei nostri diversi ruoli, e’ stato sempre franco e costruttivo, orientato all interesse del Paese. Esprimo – conclude la ministra – vicinanza alla famiglia e mi unisco al loro dolore”.

#RemakeSchool, la ‘Nuova Scuola’ degli studenti: in rete la consultazione sull’istruzione rivolta ai giovani

da Tuttoscuola

#RemakeSchool, la ‘Nuova Scuola’ degli studenti: in rete la consultazione sull’istruzione rivolta ai giovani

#RemakeSchool è pronta a invadere la Rete. Parte infatti con l’obiettivo di essere la più grande consultazione online di sempre rivolta ai giovani sull’istruzione. Un brainstorming collettivo che parla il linguaggio delle nuove generazioni, per capire cosa vorrebbero dalla scuola di oggi e per immaginare come la vorrebbero innovare. Una consultazione che coinvolga un numero di studenti superiore all’autorevole precedente realizzato dal governo Renzi per mettere a punto “La Buona Scuola”. A guidarla Skuola.net che aiuta gli studenti a scrivere il Manifesto per la scuola di domani.

Come partecipare

Dal 31 marzo al 21 aprile,  sulle pagine del portale per studenti e su http://www.skuola.net/promo/remake-school/, i ragazzi sono chiamati a partecipare attivamente, rispondendo a una web survey che sottopone al loro giudizio alcune proposte sul mondo scuola, redatte grazie al contributo degli stessi studenti, professori ed esperti. Ma ci sarà anche spazio per le idee personali di ciascuno dei partecipanti. L’obiettivo è quello di costruire una piattaforma programmatica da sottoporre al mondo dell’istruzione e alle istituzioni. Delle linee guida attraverso cui muoversi negli anni a venire per realizzare un sistema scolastico finalmente a misura di ragazzo. Il sogno è quello di trasformare questo movimento dal basso in una vera e propria legge di riforma. In linea con i tempi di oggi, dove il crowdsourcing spesso risolve problemi o crea opportunità fino a quel momento impensabili.

Una scuola in ‘crowdsourcing’

“La Nuova Scuola ce la immaginiamo in crowdsourcing – dichiara Daniele Grassucci, co-founder e Head of Content & Communication di Skuola.net – perciò abbiamo deciso di coinvolgere le centinaia di migliaia di studenti che ogni giorno visitano il nostro portale in progetto che mira ad essere la più grande consultazione online mai realizzata sulla scuola in termini di partecipanti nel target studenti. Da loro capiremo cosa dovrebbe cambiare davvero nella scuola del futuro e integrare quanto di positivo già fatto con la Buona Scuola. Questa iniziativa non nasce in contrapposizione alla legge 107, ci mancherebbe altro. Al contrario vuole essere uno stimolo per continuare a dibattere sulla scuola proponendo un punto di vista diverso.”  

Orientamento, innovazione e attualità

L’operazione #RemakeSchool parte da lontano, più precisamente dalla Maker Faire Rome 2016. Durante l’ultima edizione della grande fiera tecnologica, infatti, Skuola.net ha sottoposto ai ragazzi una serie di spunti. Macro-argomenti che sono serviti per focalizzare meglio l’attenzione sulle cose che per loro contano veramente. Le parole chiave: orientamento, innovazione, attualità. #RemakeSchool è un manifesto di 20 idee su ciascuna delle quali gli studenti sono chiamati ad esprimere un giudizio. Le più interessanti costituiranno un nucleo di proposte a cui andranno aggiunte le idee più brillanti proposte dai singoli partecipanti.

Le proposte per la scuola di domani

Quali sono le proposte? Classi connesse a Internet, con il wi-fi e la banda larga che non devono essere più un miraggio, con una didattica sempre più digital e multimediale. Una scuola sempre aperta, con spazi non solo didattici ma anche di socialità. Il sogno, poi, è azzerare il gap generazionale con i docenti, incentivando inoltre un metodo di insegnamento che valorizzi il rapporto umano allievo-insegnante.  A completare il quadro, il confronto in classe con le grandi questioni – sessualità, bullismo, criminalità, eco-sostenibilità – per avere in mano le chiavi d’interpretazione della realtà in cui i giovani si trovano a vivere.

Lavoro? Presente

Non poteva poi mancare un riferimento al mondo del lavoro: l’obiettivo è far sì che la scuola prepari in maniera reale a scegliere in maniera consapevole il proprio futuro professionale, puntando inoltre a rendere i titoli di studio efficaci sul mercato del lavoro. Un traguardo possibile anche grazie a strumenti come l’alternanza scuola lavoro, purché sia di qualità e realmente coerente con propensioni e interessi. Ma anche diritto allo studio: più fondi e un attento controllo per evitare che i furbetti rubino le risorse disponibili a chi invece ne ha davvero bisogno.

Fedeli: ‘Dobbiamo dare più valore (anche economico) a tutte le figure del mondo scuola’

da Tuttoscuola

Fedeli: ‘Dobbiamo dare più valore (anche economico) a tutte le figure del mondo scuola’

Bisogna dare maggiore valore, anche riconoscendo loro un maggior valore economico, a tutte le figure che orbitano intorno e dentro la scuola. Non è pensabile realizzare nessun obiettivo se non si parte da questo“. Queste le parole della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli pronunciate lo scorso 30 marzo a Catanzaro in occasione di un incontro sul tema “La sfida della comunità educante in Calabria”.

Non dividiamoci sulla scuola

La cosa più drammatica – ha affermato la Ministra – è che sui temi della scuola ci si divida a livello partitico perché ne deriva un conflitto che si ripercuote sui giovani e sul loro futuro. Il confronto sulle tematiche dell’istruzione è necessario per avere una prospettiva più ampia, è giusto e democratico, ma non deve andare a discapito dei ragazzi che sono il futuro di tutta l’Italia“.

Ocse: inclusione e meritocrazia vanno di pari passo, chi non lo capisce torni a scuola

Fedeli è poi tornata sulle reazioni di fronte ai dati diffusi dall’Ocse che raccontano una scuola italiana tra le migliori d’Europa per inclusione. “Trovo impensabile leggere sui giornali titoli che mettono in contrapposizione la scuola del merito con la scuola dell’opportunità e dell’uguaglianza – ha detto la Ministra -. La questione meritocratica e quella dell’inclusione vanno di pari passo. Chi contrappone l’una all’altra è meglio che torni a scuola“.

Giornata informativa Roadmap ESFRI 2018

Il 5 aprile a Roma presso il MIUR – Sala delle Comunicazioni, Viale Trastevere 76/A, si terrà la giornata informativa per la comunità scientifica italiana per le nuove proposte della “Roadmap ESFRI 2018” .
Durante la giornata verranno presentate ed introdotte le modalità di preparazione e partecipazione da parte dei soggetti italiani.
Per ulteriori informazioni si rimanda al link a www.esfri.it

Verifiche

VERIFICHE TEST QUESTIONARI PROVE SCHEMI di Umberto Tenuta

CANTO 807

E CHI PIÙ NE HA PIÙ NE METTA

L’UFFICIO DELL’ANAGRAFE TI RILASCIA LA TUA CARTA DI IDENTITÀ

UNICA SINGOLARE IRRIPETIBILE

COME TE NON C’È NESSUNO

MA A SCUOLA

TU RIENTRI

IN UNO SCHEMA

 

E invece a scuola tu rientri in uno schema.

Lo schema del tuo docente.

Lo schema di ciascuno dei tuoi nove docenti.

Lo schema della Guida Didattica.

Lo schema delle Guide Didattiche.

Lo schema della GUIDA ALLA VALUTAZIONE INDIVIDUALE.

Tu rientri in uno schema.

Ci deve rientrare.

È uno dei tuoi doveri scolastici rientrarci!

E se non c’entri, il tuo docente penserà a farti entrare.

Dalla porta o dalla finestra.

Non importa.

Importa che tu entri in uno schema.

Per essere comparato coi tuoi compagni di avventura.

Di sventura.

Di disavventura.

Non importa.

Tu non sei unico, irripetibile, singolare nei sette miliardi di essere umani che vivono sulla faccia della Terra.

Tu non hai il diritto di essere te stesso.

Tu non TU!

Tu sei un ALUNNO

ALUNNO F.

Alunno senza nome.

Alunno numero.

Alunno Diciassettesimo.

Uno dei tanti.

Mica il docente può trattarti come una persona, unica, singolare, irripetibile sulla faccia della Terra.

Tu sei l’alunno 17.

L’alunno 17 della classe 13° sezione F.

Tu non hai una carta di identità.

Mica a scuola ci sono le carte di identità!

ALUNNO DISCIPLINATO MOTIVATO ATTENTO PRECISO MEMORIZZA
….
15 7,24 6,82 6,28 7,02 8,9
16 5,23 6,13 7─ 6++ 9,9
17 3,01 5,93 4,62 5,55 6,211
18 8 10 10 10 10+
19          
           

Come diceva TRILUSSA ne LA STATISTICA:

 

Sai ched’è la statistica? È na’ cosa

che serve pe fà un conto in generale

de la gente che nasce, che sta male,

che more, che va in carcere e che spósa.

 

Ma pè me la statistica curiosa

è dove c’entra la percentuale,

pè via che, lì,la media è sempre eguale

puro co’ la persona bisognosa.

Me spiego: da li conti che se fanno

seconno le statistiche d’adesso

risurta che te tocca un pollo all’anno:

e, se nun entra nelle spese tue,

t’entra ne la statistica lo stesso

perch’è c’è un antro che ne magna due.

 

Sì, tu, ALUNO 17, tu sei un numero.

Il tuo numero rientra nella statistica della classe, la quale entra nella statistica delle classi della Scuola X, la quale entra nella statistica della scuole della provincia di Z, la quale entra nelle statistiche della scuola della regione F, la quale entra nelle statistiche della Nazione Italia.

E che vorresti, tu?

Vorresti che il docente ti facesse un ritratto ad olio?

Vorresti che il docente ti considerasse una persona?

Vorresti che il docente ti considerasse una personalità?

Vorresti che il docente ti considerasse unico, irripetibile, singolare, insostituibile sulla faccia della Terra?

Tu sei semplicemente un numero.

Il numero DICIASETTE!

Per tua GRAZIA.

Per la grazia che ti fa il tuo Professore!

 

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