Ausili “strumento di cittadinanza”

Redattore Sociale del 07-04-2017

Ausili “strumento di cittadinanza”, Fish: “I nuovi Lea non li riconoscono”

Tra le critiche, l’assenza di riferimenti alla Convezione Onu e l’esclusione delle associazioni dalla Commissione per l’aggiornamento. “Stiamo per chiedere formalmente a Lorenzin di aprire alle associazioni”.

ROMA. Gli ausili non sono “misura compensativa”, ma “strumento di cittadinanza”: un riconoscimento importante, da parte del presidente della Repubblica Mattarella, in occasione della Giornata nazionale della persona con lesione al midollo spinale. Una definizione che, per Fish, “sintetizza alla perfezione come l’inclusione sociale debba essere garantita in tutti i modi”. Quello che non fanno invece, secondo l’associazione, i nuovi Lea, di cui Fish torna a dichiararsi “poco o nulla soddisfatta”.

Non è infatti la prima volta che la federazione manifesta perplessità verso i Lea di recente pubblicazione, per i quali ha anche chiesto ripetutamente una sedie di emendamenti. “Critiche, decise e circostanziate, sono giunte anche da molte altre realtà – precisa il presidente di Fish, Vincenzo Falabella – I Lea nascono male e già sono messi in forse nella loro reale applicazione sul territorio nazionale – fa notare – Troppe le incognite sulla reale copertura economica. E già si accelera verso correzioni ed assestamenti. In questo giocherà un ruolo fondamentale la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio Sanitario Nazionale”.

Proprio la Commissione, costituita nel 2015 dalla legge di stabilità, nominata e presieduta dal Ministro della Salute, presenta per Fish una lacuna gravissima: l’assenza delle associazioni. Ne fanno parte, invece, il direttore della Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute e quindici esperti nominati dallo stesso dicastero, dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dall’Agenas, dall’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) e dal ministero dell’Economia e sette dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Di fatto, così, “da questo organismo sono esclusi i cittadini – osserva Falabella – cioè i diretti interessati. Non sono previsti nemmeno momenti di consultazione, di confronto, di audit. Come abbiamo già detto – ribadisce Falabella – è una lacuna significativa che assume in questo momento di accelerazione una connotazione grave e foriera di ulteriore conflittualità”.

Una lacuna, questa, che Fish non intende accettare: per questo richiederà formalmente al ministro Lorenzin di consentire anche alle organizzazioni dell’impegno civile di partecipare proficuamente ai lavori della commissione.

Il “nuovo sostegno” e’ legge: approvati i decreti della Buona scuola

Redattore Sociale del 07-04-2017

Il “nuovo sostegno” e’ legge: approvati i decreti della Buona scuola

Poco fa la discussione e l’approvazione degli otto provvedimenti legati alla riforma. Tra questi, il decreto 378 sull’inclusione scolastica. Accolte alcune richieste delle associazioni: tetto massimo degli alunni torna a 20. E diploma di licenza media resta anche per chi fa prove differenziate.

ROMA. La “riforma del sostegno” è legge: poco fa il Consiglio dei ministri ha approvato gli otto decreti delegati della Buona Scuola. Tra questi, il dibattuto 378 sull’inclusione scolastica. Recepite alcune istanze delle associazioni, come avevano chiesto le commissioni parlamentari nei pareri espressi a seguito dell’esame del testo e dell’audizione di rappresentanti del mondo associativo. Per Tra le richieste accolte, il ritorno al tetto massimo di 20 alunni per classe, in presenza di uno o più compagni con disabilità. Il contingente di personale Ata, inoltre, sarà assunto tenendo conto del numero di alunni con disabilità, che necessitano di assistenza igienica. Per quanto riguarda la formazione dei docenti di sostegno, per le classi elementari vedranno istituito un corso ad hoc post-laurea. Niente di fatto, invece, per le altre richieste delle associazione in tema di formazione degli insegnanti. Per finire, risolta la questione sull’esame di licenza media: il diploma tornerà ad essere accessibile anche agli alunni che non svolgono prove equipollenti, ma che hanno un programma differenziato. Ora, le reazioni delle associazioni non si faranno attendere. (cl)

AA.VV., Una bussola per la scuola

Per una scuola che orienti

di Maurizio Tiriticco

Una bussola per la scuola
Nuove strategie pedagogiche
 e didattiche per gli studenti di oggi
a cura di: Angela Maria Volpicella e Giorgio Crescenza

Per le Edizioni Conoscenza, Collana “I Libri di Minerva”, di Roma è stato recentemente pubblicato un bel volume collettaneo dal titolo “Una bussola per la scuola, nuove strategie pedagogiche e didattiche per gli studenti di oggi”, a cura di Angela Maria Volpicella, pedagogista presso l’Università “Aldo Moro” di Bari, e di Giorgio Crescenza, docente di lettere nella scuola secondaria superiore. Il volume è presentato da Massimo Baldacci, che sottolinea l’importanza e la necessità di una scuola che orienti in un mondo in cui la progressiva “liquefazione delle strutture sociali”, di cui alle analisi di Zigmund Bauman, e l’ideologia del capitalismo globalizzato, mettono a dura prova quelle certezze e quelle speranze di cui una generazione di giovani dovrebbe invece alimentarsi quotidianamente, e in primo luogo nella scuola. Seguono alcuni saggi di estremo interesse.

Giorgio Crescenza rileva le difficoltà della “missione dell’istruzione”, oggi, in cui alle difficoltà in cui si trovano gli studenti in una scuola, la cui organizzazione è quelle di sempre, non si è in grado di dare risposte adeguate, fatta eccezione dei Panebianco, dei Galli della Loggia e delle Mastrocola “che hanno in mano la ricetta: scuola selettiva e rigorosa, naturalmente fondata sul liceo e con chiacchiere accattivanti. La scuola deve essere deduttiva e astratta perché questa forma la mente e la rende flessibile ai saperi successivi, a tutti i saperi, anche quelli meccanici”. Ebbene, a questa scuola che non esiste più l’attuale governo ha tentato di porre rimedio con quella legge 107 la quale, però, “si è rilevata un tentativo maldestro di guadagnare il consenso della categoria, ottenendo il risultato opposto, perché la sensibilità degli insegnanti italiani, tra i più malpagati in Europa, è stata ferita soprattutto dalla pretesa di squilibrare il potere a favore del preside”. Di qui l’esigenza di “tutta un’altra scuola”, di cui Crescenza traccia le le linee portanti.

Angela Maria Volpicella affronta il tema dell’”essere docenti nel secondo millennio” e si pone la seguente domanda: “quali competenze di cittadinanza deve possedere il docente, dal momento che le stesse devono essere trasmesse all’allievo”? E affronta nel dettaglio e descrive quelle competenze chiave di cittadinanza di cui alla “Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio” del 18 dicembre 2006, recentemente recepita dal nostro Governo e dalla nostra scuola (dm 139/2007). Le competenze, com’è noto, sono le seguenti: imparare ad imparare; progettare; comunicare; collaborare e partecipare; agire in modo autonomo e responsabile; risolvere problemi; individuare collegamenti e relazioni; acquisire ed interpretare l’informazione. Ciascuna competenza viene illustrata e commentata con mirate e dettagliate argomentazioni.

Massimiliano Fiorucci affronta il tema dell’”educare alla cittadinanza globale in una prospettiva interculturale”. Di qui la necessità di una “pedagogia interculturale” intesa come pedagogia relazionale che si proponga “di affrontare i problemi dei rapporti tra membri di diverse culture ai fini dell’accettazione e del rispetto reciproco”. L’educazione interculturale, invece, si configura come la risposta in termini di prassi formativa alle sfide poste dal mondo delle interdipendenze e deve stabilire quali valori trasmettere e come trasmetterli, per cui “si trasforma in didattica, attraverso percorsi di attività sia cognitiva sia di contatto esperienziale con approcci diversi”.

Angela Maria Volpicella affronta la problematica della “pedagogia dell’inclusione”. Mi piace sottolineare la seguente riflessione: “Ciascun individuo tende ad appartenere contemporaneamente a più reti tra loro diverse, così come la costellazione delle reti sociali che egli attraversa è destinata, nel corso della sua vita, a modificarsi, evolvere con modalità diverse e non determinabili a priori: esistono relazioni che possono essere rilevanti per la loro contemporaneità in determinate fasi della storia della vita e che terminano di esserlo nei periodi successivi”. Spetta quindi alle istituzioni “creare una rete educativa inclusiva in un’ottica preventiva e promozionale piuttosto che riparare a privilegiare una prospettiva che sia diretta dal basso verso l’alto”.

Giorgio Crescenza affronta il difficile tema della “mediazione scolastica” e del “docente protagonista della formazione”. Prova anche a delineare quelle attività su cui il docente potrebbe basare la conduzione della classe. Ne individua venti che vanno dalla semplice “accoglienza dell’altro” all’adoperarsi “affinché i protagonisti del conflitto trovino essi stessi soluzioni idonee e condivise”. E’ interessante anche una citazione di Don Milani a proposito della mediazione che parte dalla constatazione che “la scuola sia l’unica differenza fra l’uomo e la bestia, per cui ha un problema solo: i ragazzi che perde e in particolare perde gli ultimi, i cretini e gli svogliati e divide i Gianni dai Pierini”. Crescenza sottolinea anche che oggi la mediazione scolastica e la sfida dell’interculturalità costituiscono i nuovi traguardi con cui la scuola si deve misurare.

Rosa Gallelli tratta dei “vecchi e nuovi media, tra insegnamento individualizzato e didattica collaborativa”. In effetti, si tratta di un breve saggio su come sollecitare oggi e implementare apprendimenti utilizzando correttamente e produttivamente i nuovi media. E’ bene citare questo passaggio: “Se è vero che – in sintonia con quanto gli studi e le ricerche di natura pedagogico-didattica sono andati elaborando (Calvani, 2008, Galliani 2009, Maragliano 2007 2008, Rivoltella 2005, Trentin 2008) – la moltiplicazione dei mediatori di conoscenza consente di arricchire la didattica tradizionale di vie di insegnamento-apprendimento differenziate, è anche vero che tutto questo va incontro alle istanze delle nuove generazioni…)”.

Giuseppe Bagni affronta il difficile problema dinanzi al quale si trovano gli insegnanti oggi, quando occorre passare “dall’organizzazione della lezione alla didattica per competenze”. In effetti, passare da una pedagogia per obiettivi – tematiche forti degli anni Settanta e Ottanta – alla pedagogia per competenze non è impresa facile. La disamina condotta da Bagni è di estremo interesse perché di fatto ripercorre la storia – se possiamo dire così – della valutazione nella nostra scuola fino a un approdo che attualmente non è certo quanto sia condiviso. In effetti, prime di costituire un fatto puramente scolastico, “valutare è un’attività intrinseca all’attività della mente; valutiamo costantemente nel senso che selezioniamo alcun aspetti e rispetto ad altri creando dal loro intreccio continue configurazioni di senso. Una valutazione coerente e comprensibile allora può costituirsi solo a partire dalla condivisione, tra tutti gli attori della scuola, delle configurazioni di senso private e personali di ciascuno. E’ certamente un processo lento e faticoso, ma ben più significativo dell’inseguire il mito dell’oggettività. Comporta la ricerca di un’intersoggettività che ponga le proprie radici nel profondo della professione docente”.

Maria Concetta Rossiello affronta il tema del “counseling scolastico, la scuola come spazio di dialogo”. L’incipit è significativo: “L’ampliarsi delle aree e delle forme di disagio che stanno investendo massicciamente bambini, adolescenti e giovani, e che si esprimono ora in forme di violenza distruttiva, ora in comportamenti di passiva dipendenza e di autoesclusione dalle reti relazionali e comunicative, stanno coinvolgendo sempre di più il sistema scuola”. Di qui nasce l’esigenza della scuola del ben-essere. E il counseling scolastico costituisce una delle pietre miliari per contrastare tale fenomeno. “Il counseling non è affatto un’attività terapeutica, come alcuni credono, ma una particolare modalità di approccio psicopedagogico volta a sostenere l’allievo nell’individuazione e presa in carico di esperienze difficili legate a problemi di identificazione, di sfiducia nelle proprie possibilità, di ‘paura di non farcela’ (Volpicella, 2008, p. 117)”. Spetta quindi al counseling il compito di “favorire un equilibrato rapporto tra aspetti cognitivi e aspetti emozionali e motivare nonché sollecitare a una risposta attiva tesa a trasformare la propria situazione esistenziale, a rimuovere, cioè, quella sofferenza da cui nasce la richiesta d’aiuto”.

Angela Balzotti affronta il tema dell’educazione alla salute mentale. Nell’introduzione l’autrice sottolinea il fatto che, “in accordo con gli orientamenti dell’OMS, anche il nostro Paese ha ormai accolto l’idea che ‘guadagnare salute’, accanto all’assenza di malattia fisica, consista anche di quei meccanismi generatori, di tipo non lineare, modellizzati secondo una concezione difficile e dinamica di salute. In tal senso , possiamo sostenere che l’intrinsecamente e obsoleto e limitato concetto di malattia, come ‘malattia d’organo’ è stato superato, apparendo assolutamente insufficiente a descrivere una ‘realtà’ così nuova e ricca che articola l’’organismo’ e il suo benessere vs i suoi processi patologici quali fenomeni complessi”. Dopo un’articolata disamina sul problema ‘salute’, l’autrice affronta il tema della scuola come promotrice di salute. “La scuola è il primo presidio nel campo della comunicazione della salute e lo è, in particolare, nel campo della ‘salute mentale’. Comunicare ‘salute mentale’ richiede però un’attenzione particolare: l’oggetto della comprensione è la mente e i complicati livelli di analisi del suo funzionamento”.

Il volume raccoglie saggi di un estremo interesse, i quali sollecitano ulteriori interessi e approfondimenti. In una scuola che si fa sempre più problematica e non sempre in grado di rispondere ai variegati bisogni dei bambini e degli adolescenti di oggi, è estremamente necessario che i suoi addetti, insegnanti e dirigenti abbiano chiare le mete da perseguire e gli obiettivi da realizzare. Indipendentemente dalle richieste sempre più problematiche e a volte stravaganti dell’amministrazione scolastica, possedere e utilizzare una bussola è estremamente necessario. Anche se non si tratta di un’operazione facile, in un mondo in cui gli avvenimenti e i cambiamenti in atto mettono a dura prova certezze e convinzioni. In una società difficile la scuola deve essere in grado di dare risposte, proprio perché solo le nuove generazioni devono essere in grado di affrontare problemi che sono così diversi e complessi giorno dopo giorno.

Una bussola per la scuola, appunto!

Approvate le deleghe della legge 107/15

Approvate le deleghe della legge 107/15: si consuma un nuovo strappo con la scuola.

Il Governo, nella seduta del Consiglio dei Ministri del 7 aprile 2017, ha approvato in seconda lettura gli schemi dei decreti legislativi previsti dai commi 180 e 181 della legge 107/15. A nulla sono valsi gli appelli che sono giunti da chi opera quotidianamente nelle scuole e dalle forze sociali, a partire dalle organizzazioni sindacali, di individuare obiettivi condivisi (stabilizzazione dei precari in tutti gli ordini di scuola, potenziamento dell’organico, generalizzazione della scuola dell’infanzia) su cui focalizzare l’attenzione nell’immediato, rimandando a provvedimenti successivi gli altri aspetti che richiedono approfondimenti e partecipazione di tutte le componenti scolastiche. Abbiamo giudicato sbagliata la scelta di procedere con tutte le deleghe della legge 107/15 da parte del Ministro Fedeli e riteniamo oggi un errore grave che il Governo le abbia approvate.

La FLC CGIL, pur apprezzando i passi avanti fatti sulla stabilizzazione dei precari della scuola secondaria di secondo grado e sul riordino delle scuole italiane all’estero, non si riconosce nel modello di scuola che emerge da queste deleghe che è in perfetta coerenza con quanto previsto dalla legge 107/15.

La FLC CGIL preannuncia fin d’ora una forte azione di contrasto e lavorerà affinché si giunga a una mobilitazione unitaria con le altre forze sindacali che veda il coinvolgimento degli studenti, delle famiglie, delle forze politiche, degli enti locali.

Questi provvedimenti, insieme alla mancata stabilizzazione degli organici, docenti e Ata, e di sostegno, rendono ancora più grave la situazione del personale scolastico, oberato da carichi di lavoro ormai fuori controllo.

Una legge, la 107/15, sbagliata in radice, figlia di una ideologia primitiva e perdente, e un contratto che non si rinnova dal 2007, hanno creato uno scenario di sofferenza e di impasse nella scuola non più tollerabile.

Si apre inevitabilmente una lunga stagione conflittuale con il mondo della scuola che si snoderà parallelamente alle vicende politiche che condurranno alle elezioni. Il nostro obiettivo sarà quello di riaprire una vera discussione pubblica sulla missione della scuola e sulle sue vere priorità. Soprattutto in un Paese dove crescono le disuguaglianze, che questa legge alimenta, per giungere alla costruzione di un modello alternativo alla legge 107/15, capace di ridare senso e dignità a chi nella scuola lavora. Nutriamo la speranza di una scuola migliore da offrire alle generazioni future, in grado di combattere e non alimentare le differenze di classe, che sempre più si allargano nel nostro Paese. Facciamo in modo che il 2017, anno in cui cade il cinquantenario della morte di Don Lorenzo Milani, sia quello del riscatto per la scuola italiana e per tutto il mondo dell’istruzione e della ricerca pubblica.

Olimpiadi di Italiano

Olimpiadi di Italiano,
sul podio le campionesse e i campioni
della lingua italiana

Sono stati proclamati e premiati questa mattina a Torino le vincitrici e i vincitori della VII edizione delle Olimpiadi di Italiano, promosse dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in collaborazione con l’Accademia della Crusca. Si tratta di gare individuali di lingua italiana rivolte alle studentesse e agli studenti delle scuole secondarie di II grado.

Le vincitrici e i vincitori si sono distinti dopo una selezione impegnativa: quest’anno sono stati quasi 57.500 a partecipare alle gare per le Olimpiadi. Solo 80 sono giunti a Torino per la Fase finale e la conquista del titolo.

I nomi dei vincitori:

SEZIONE SENIOR ITALIA
SIMONE CORBO 1^ PREMIO
Classe IV E – Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Potenza
DAVIDE MINARI 2^ PREMIO
Classe V G – Liceo Scientifico “Giacomo Ulivi”, Parma
FRANCESCO CANAZZA 3^ PREMIO
Classe IV B – IISS Ettore Bolisani, Isola della Scala (Vr)

Licei
SIMONE CORBO
Classe IV E – Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Potenza
Istituti Tecnici
FRANCESCO CANAZZA
Classe IV B – IISS Ettore Bolisani, Isola della Scala (Vr), Molise
Istituti Professionali
ANNA RONCOLATO
Classe V A – IPSSAR “Pellegrino Artusi”, Recoaro Terme (Vi)

SEZIONE JUNIOR ITALIA
MARTINA BUSTON 1^ PREMIO
Classe II AC – Liceo Ginnasio “G.B. Brocchi”, Bassano del Grappa
ANNA VISANI 2^ PREMIO
Classe V C – Liceo Classico “Rambaldi”, Imola
FEDERICA IMPRODA 3^ PREMIO
Classe 2DG –I.I.S. Liceo Cicerone – Pollione, Formia (LT)

Licei
MARTINA BUSTON
Classe II AC – Liceo Ginnasio Statale “G.R. Brocchi”, Bassano del Grappa
Istituti Tecnici
PIETRO GOLA
Classe II DIN – Istituto Superiore “Enrico Fermi”, Mantova
Istituti Professionali
LUCA STOCCHETTI
Classe II H – IPSSAR “Pellegrino Artusi”, Recoaro Terme (Vi)

SEZIONE SENIOR ESTERO
ILARIA PENNACCHIO 1^ PREMIO
Classe II – Liceo Statale Italiano “Leonardo Da Vinci”, Parigi

SEZIONE JUNIOR ESTERO
KENZA YOUNES 1^ PREMIO
Classe I – Scuola Paritaria Italiana Enrico Mattei, Casablanca


Olimpiadi di Italiano, le finali dal 5 aprile
Oltre 57mila le iscrizioni, in 80 si sfidano a Torino per il titolo
Fedeli: “Partecipazione enorme, non sono solo una gara
ma un vero e proprio evento culturale”

Conto alla rovescia per le finali delle Olimpiadi di Italiano. Sono 80 le ragazze e i ragazzi che da domani, mercoledì 5, a venerdì 7 aprile, si sfideranno a Torino per conquistare il titolo di campionessa o campione della nostra lingua.
Le finaliste e i finalisti arrivano dalle scuole di tutta Italia e dagli istituti italiani all’estero e hanno superato una dura selezione: quest’anno hanno partecipato alle Olimpiadi in oltre 57.000. Per salire sul podio dovranno dimostrare padronanza della grammatica, efficacia nell’uso della lingua, destrezza nel lessico, abilità nel dominare le sfumature dell’italiano.
Le Olimpiadi, alla settima edizione, sono promosse dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in collaborazione con l’Accademia della Crusca.
“La partecipazione alle Olimpiadi di Italiano è davvero enorme, con numeri in crescita esponenziale negli ultimi anni grazie all’impegno profuso dal Ministero nell’organizzazione e nel coinvolgimento delle scuole – sottolinea la Ministra Valeria Fedeli -. Le Olimpiadi non sono solo una gara, ma si connotano ormai come un vero e proprio evento culturale anche per le Giornate dedicate alla Lingua Italiana”.

Il programma
Si parte Mercoledì 5, alle ore 14.45, presso il Campus Luigi Einaudi – Aula Magna dell’Università di Torino, con l’inaugurazione  dell’evento e il saluto alle finaliste e ai finalisti. Giovedì 6 è il giorno della gara che si svolgerà presso l’Aula Magna del Liceo D’Azeglio, dalle ore 9.00. Venerdì 7 è prevista la cerimonia di premiazione, dalle ore 9.00, presso Cavallerizza Reale – Aula Magna dell’Università di Torino.

Arricchiranno il programma le Giornate della Lingua Italiana, una serie di tavole rotonde con esperti. La prima sarà dedicata alla figura di Tullio De Mauro che fu presidente della giuria delle Olimpiadi nel 2012. Per l’occasione saranno proiettati anche due video sul celebre linguista realizzati appositamente per le Olimpiadi da Rai Cultura. Le altre tavole rotonde sono dedicate all’anniversario dei 150 anni della nascita di Pirandello e a quello dei 500 anni, celebrati nel 2016, della prima edizione dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.

Olimpiadi da primato
I numeri delle Olimpiadi vanno oltre ogni aspettativa: in due anni sono più che raddoppiati le partecipanti e i partecipanti. Quest’anno 57.424 tra studentesse e studenti hanno aderito alle fasi di selezione (di istituto e regionali). Un numero più grande degli abitanti di Foligno o Manfredonia, o di capoluoghi come Cuneo o Teramo.
La crescita delle iscrizioni in un anno è stata del 32%, pari a quasi 14mila fra studentesse e studenti, circa 33mila in più se si fa il confronto con il 2015.  Le ragazze partecipanti sono state 35.743, mentre 21.681 i ragazzi, anche se poi questi ultimi sono più numerosi nella fase finale: 43 a 37. Coinvolte 1.113 scuole contro le 875 del 2016 (+27%). Prevalgono gli indirizzi liceali (con 791 scuole), ma cresce la partecipazione dei tecnici e dei professionali: sono quasi il 30% con 227 e 75 istituti (rappresentavano il 23% l’anno scorso). Le scuole italiane all’estero sono presenti con 22 istituti iscritti e 430 partecipanti.
Due finalisti provengono da scuole dei territori colpiti dal sisma.
La gara: ​quattro ore per conquistare il titolo
Le Olimpiadi sono gare individuali di lingua italiana per gli studenti delle scuole secondarie di II grado. Due le sezioni: Scuole italiane e Scuole italiane all’estero. Ciascuna sezione si articola in categoria Junior (primo biennio) e Senior (gli ultimi tre anni).

Le selezioni si sono svolte online, con domande a risposta chiusa. I finalisti invece avranno 240 minuti per una prova scritta in cui dovranno dimostrare la padronanza della lingua. A valutare gli elaborati sarà la giuria presieduta da Gian Luigi Beccaria.

Un’App per mettersi alla prova
Nei prossimi giorni sarà possibile scaricare un’App per esercitarsi con esercizi di grammatica e scrittura attraverso gli smartphone. Ci si potrà allenare sia da soli che in compagnia con sfide in tre round. L’App è stata realizzata dal progetto “Olimpiadi di Italiano” del Miur, con la collaborazione dell’Accademia della Crusca.

Dietro le quinte, i segreti di una generazione
Sono motivati nello studio, appassionati di cinema, musica e sport. Ma soprattutto determinati ad avere una vita normale e serena. Questa la fotografia che emerge dai profili degli 80 finalisti disponibili sul sito dedicato alle Olimpiadi. C’è chi sogna la professione medica, chi vuol fare l’ingegnere, chi immagina un futuro da regista o da musicista, chi nella ricerca e chi nella diplomazia o in politica. Quasi tutti vorrebbero viaggiare e conoscere il mondo.

Le collaborazioni e i premi
Le Olimpiadi di Italiano e le Giornate della Lingua Italiana si avvalgono della collaborazione, oltre che dell’Accademia della Crusca, anche del Ministero degli Affari Esteri, dell’ADI (Associazione degli Italianisti), dell’ASLI (Associazione per la Storia della Lingua Italiana), del Comune di Torino, del Ministero della Difesa, degli Uffici Scolastici Regionali, del Premio Campiello Giovani. Il supporto organizzativo è del Liceo Massimo D’Azeglio di Torino.
La RAI è main media partner dell’iniziativa, in particolare con RAI Cultura, RAI RADIO3 e RAI Italia.

Oltre alle tradizionali medaglie, le ragazze e i ragazzi vincitori riceveranno i premi in denaro previsti dal Programma nazionale di valorizzazione delle eccellenze del Miur, e dal Progetto “I fuoriclasse della scuola” della FEDUF (Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio); inoltre soggiorni studio in Italia e all’estero, libri, vocabolari e penne stilografiche. I premi sono offerti da: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Ministero degli Affari Esteri, Festival di Ravenna Dante 2021, Accademia Italiana – Scuola di italiano in Italia Salerno, Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, Aurora Penne, AIE-Associazione Italiana Editori, Giulio Einaudi Editore, Hoepli, Mondadori Education, Editrice San Marco, Zanichelli, “Parole in cammino” – Festival dell’italiano e delle lingue d’Italia.


Programma

Olimpiadi di Astronomia: proclamati i vincitori

Olimpiadi di Astronomia: proclamati i vincitori.
Cinque di loro formeranno la squadra nazionale
che rappresenterà l’Italia alle Olimpiadi Internazionali

Si è conclusa ieri,  presso il Liceo Scientifico e delle Scienze Applicate “G. Aselli” di Cremona, la Fase finale della XV edizione delle Olimpiadi Nazionali di Astronomia, alla quale hanno partecipato, dal 4 al 6 aprile, 41 finalisti provenienti da tutt’Italia, di cui 20 per la categoria Junior (anno di nascita 2002-2003) e 21 per la categoria Senior (anno di nascita 2000-2001).

Le studentesse e gli studenti finalisti sono arrivati alla fase finale dopo una severa Fase di Preselezione alla quale hanno partecipato circa 6000 ragazze e ragazzi provenienti da 203 scuole dalla quale sono stati scelti gli 850 ammessi alla Gara Interregionale nelle 14 sedi predisposte su tutto il territorio nazionale.

Le vincitrici e i vincitori delle finali sono:

Categoria Junior:

  1. Aiello Marianna – Liceo Scientifico Statale “G. Galilei” – Catania
  2. Gibilaro Andrea – Liceo Scientifico Statale “G. Galilei” – Catania
  3. Caccese Pietro – Liceo Scientifico Statale “G. Mercalli” – Napoli
  4. Sanseverinati Sara – Liceo Scientifico Statale “G. Bruno” – Budrio (BO)
  5. Verduci Alexia – I.I.S. Statale “L. Nostro – L. Repaci” – Villa San Giovanni (RC)

Categoria Senior:

  1. Tropea Ferdinando Stefano – Liceo Scientifico e delle S.A. Statale “Leonardo da Vinci” – Reggio Cal.
  2. Fazzino Giulia – Liceo Scientifico e delle S.A. Statale “Leonardo da Vinci” – Reggio Calabria
  3. Benotto Pietro – Liceo Scientifico e delle S.A. Statale “G. Vallauri” – Fossano (CN)
  4. Latella Luca – Liceo Scientifico e delle S.A. Statale “Leonardo da Vinci” – Reggio Calabria
  5. Boscardin Sebastiano – Liceo Scientifico e delle S.A. Statale “G.B. Quadri” – Vicenza

I primi tre classificati per la categoria Junior e i primi due della categoria Senior formeranno la squadra italiana che rappresenterà il nostro Paese alla XXII edizione delle Olimpiadi Internazionali di Astronomia.

I primi due classificati della categoria Senior e componenti della squadra nazionale saranno inoltre invitati a partecipare ad uno stage di formazione presso il Telescopio Nazionale Galilei (TNG) dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) alle isole Canarie (Spagna).

I dieci vincitori saranno invitati a partecipare alla Scuola Estiva di Formazione (SEF) organizzata dalla Società Astronomica Italiana (SAIt). La partecipazione è obbligatoria per i 5 componenti della squadra nazionale.

Le Olimpiadi Italiane di Astronomia sono promosse dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale d’Istruzione – che le affida alla Società Astronomica Italiana (SAIt), che le organizza in collaborazione all’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

LEGGE 107/2015, CON APPROVAZIONE DECRETI UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO

LEGGE 107/2015, CON APPROVAZIONE DECRETI UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO
“La Buona Scuola fa un passo avanti e due indietro. Rispetto alle stesure originarie di alcune deleghe della legge 107/2015, i decreti attuativi che questa mattina hanno ottenuto il via libera del CdM risultano più confusi e in talune parti peggiorati”. È un giudizio in chiaroscuro quello espresso da Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, sul pacchetto scuola approvato questa mattina dal Consiglio dei Ministri. 
“Ovviamente ci riserviamo un’analisi più approfondita dopo l’esame dettagliato dei testi dei decreti – precisa Di Meglio – ma da quanto si evince finora restiamo perplessi riguardo alcune scelte adottate dal Governo. Anche sul fronte delle risorse stanziate, è evidente che sono del tutto insufficienti per realizzare gli interventi promessi nei decreti. Resta comunque fermo il nostro dissenso sulla legge 107 e continueremo a batterci affinché venga modificata”. 
“Per quanto riguarda il nuovo sistema di reclutamento – afferma il coordinatore nazionale – riteniamo grave che l’abilitazione all’insegnamento sia stata sostituita da una semplice specializzazione: si tratta di una modifica per legge dello status giuridico dei docenti che vengono così dequalificati a laureati specializzati, in contrasto con l’attuale modello di riconoscimento delle abilitazioni adottato negli altri Paesi dell’Unione Europea”.
Forti le critiche anche sul sistema integrato 0-6 anni: “Il potenziamento è previsto soltanto nell’ambito delle quote di organico di potenziamento già attribuite. In concreto – spiega Di Meglio – il potenziamento sulla scuola dell’infanzia potrebbe essere concesso solo con compensazioni in negativo sulla quota di potenziamento della secondaria di secondo grado. Dunque, nessun potenziamento per l’infanzia. Tutto ciò è in netto contrasto rispetto a quanto promesso da quasi tutte le forze politiche nel dibattito in Commissione parlamentare”.
Di Meglio si dice soddisfatto, invece, sul fronte della valutazione per il mantenimento nel primo ciclo dei voti numerici e della sufficienza in tutte le materie per l’ammissione all’esame di Maturità, “due punti che accolgono le richieste avanzate dalla Gilda degli Insegnanti in sede di audizione, così come consideriamo una nostra vittoria aver ottenuto la semplificazione del percorso di stabilizzazione per i docenti abilitati di seconda fascia”. 

Previdenza complementare

Incontro del Fondo Espero al MIUR con la Ministra Fedeli per rilanciare la previdenza complementare tra i lavoratori della Scuola

 

Si è tenuto il 6 aprile, presso la sala della Comunicazione del MIUR, l’ultimo incontro di quattro corsi di formazione organizzati dal Fondo Espero, in collaborazione con il Ministero e le OO.SS. della Scuola, per i referenti sindacali sul territorio.

Alla tavola rotonda che ha preceduto il corso hanno partecipato la Ministra Valeria Fedeli, Francesco Sinopoli (FLC CGIL), Elio Formosa (CISL SCUOLA), Pino Turi (UIL SCUOLA), Achille Massenti (SNALS CONFSAL), Rino Di Meglio (GILDA UNAMS) e Giorgio Rembado (CIDA ANP). Ha coordinato e concluso i lavori il prof. Roberto Natoli, Presidente del Fondo Espero.

La Ministra Fedeli ha manifestato grande apprezzamento per la campagna di comunicazione avviata nei mesi scorsi dal Fondo per informare il personale scolastico dei vantaggi conseguenti all’iscrizione. La Ministra ha anche sottolineato la necessità di spingere la previdenza complementare del mondo della Scuola oltre gli attuali confini e ha concluso il proprio intervento manifestando l’intendimento del Ministero di aiutare i lavoratori della Scuola a effettuare scelte consapevoli per il proprio futuro previdenziale, reputando ciò doveroso soprattutto per le generazioni più giovani e più bisognose di tutele pensionistiche complementari.

Anche i segretari delle OO.SS., dopo aver apprezzato l’iniziativa assunta dal CdA del Fondo, hanno ribadito all’unisono la necessità di rilanciare la previdenza complementare, informando e diffondendo la cultura previdenziale per far sì che, già al momento della stipula del contratto di lavoro, i dipendenti della scuola possano compiere scelte consapevoli sul proprio futuro. I segretari hanno pure osservato che il Fondo, da sempre gestito con efficienza, ha assicurato negli anni rendimenti assai vantaggiosi ai suoi aderenti, rivelandosi un’ottima decisione di investimento previdenziale.

Il prof. Natoli, Presidente di Fondo Espero, ha concluso i lavori apprezzando la disponibilità di tutte le parti costitutive del Fondo di mettersi al servizio del Fondo per informare il lavoratori della Scuola delle opportunità e dei vantaggi loro offerti dall’adesione al Fondo. Ha ribadito l’importanza dell’iniziative avviate negli ultimi mesi e rivolte ai rappresentanti sindacali che operano sul territorio, sottolineando che i sindacati sono un punto di riferimento imprescindibile per i lavoratori della Scuola. Per tale motivo, Fondo Espero ha deciso di organizzare degli incontri per formare i formatori, allo scopo di diffondere una cultura previdenza complementare sulla base di informazioni veritiere e oneste.

Deleghe legge 107/15

Deleghe legge 107/15:
il resoconto dell’incontro al MIUR

Il 4 aprile si è tenuto il confronto tra sindacati scuola e il sottosegretario Vito De Filippo sulle deleghe della legge 107/15.

Il MIUR ha illustrato le modifiche che sono state apportate ai testi dei ‎decreti sulla base delle osservazioni e delle condizioni contenute nei pareri delle commissioni parlamentari.

Il Segretario generale Francesco Sinopoli ha richiamato le posizioni espresse dal nostro sindacato sui testi licenziati dal Consiglio dei Ministri e, pur riconoscendo alcuni timidi segnali di miglioramento nelle proposte di emendamento contenute nei pareri espressi dalle commissioni di Camera e Senato, ha ribadito il giudizio fortemente critico sulle modalità seguite dal Governo per l’elaborazione dei decreti, sui contenuti dei testi privi di prospettive di innovazione per la scuola italiana e sulla mancanza del necessario confronto contrattuale per tutti i temi che riguardano il rapporto di lavoro dei docenti, del personale educativo  e ATA e dei dirigenti scolastici.
Sinopoli ha inoltre richiamato le numerose emergenze della scuola italiana segnalando la necessità che esse siano affrontate al più presto per dare una risposta alle centinaia di migliaia di lavoratori che ogni giorno, con il loro impegno e la loro dedizione, consentono alle scuole di funzionare, assicurando il diritto allo studio di milioni di alunne e di alunni, di studentesse e studenti.

Se tutte le questioni aperte continueranno a non ricevere risposte, valuteremo insieme alle altre organizzazioni sindacali i termini per la proclamazione della mobilitazione generale del mondo scolastico.

Legge 7 aprile 2017, n. 45

Legge 7 aprile 2017, n. 45

Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017

(GU Serie Generale n.84 del 10-4-2017)

TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 9 febbraio 2017, n. 8
Testo del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8 (in Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 33 del 9 febbraio 2017), coordinato con la legge di conversione 7 aprile 2017, n. 45 (in questa stessa Gazzetta Ufficiale – alla pag. 1), recante: «Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017.». (17A02633) (GU Serie Generale n.84 del 10-4-2017)

Capo I
Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli
eventi sismici del 2016 e del 2017

Avvertenza:
Il testo coordinato qui pubblicato e’ stato redatto dal Ministero
della giustizia ai sensi dell’art. 11, comma 1, del testo unico delle
disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull’emanazione dei
decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni
ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre
1985, n.1092, nonche’ dell’art.10, comma 3, del medesimo testo unico,
al solo fine di facilitare la lettura sia delle disposizioni del
decreto-legge, integrate con le modifiche apportate dalla legge di
conversione, che di quelle richiamate nel decreto, trascritte nelle
note. Restano invariati il valore e l’efficacia degli atti
legislativi qui riportati.
Le modifiche apportate dalla legge di conversione sono stampate
con caratteri corsivi.
Tali modifiche sono riportate in video tra i segni (( … )).
A norma dell’art.15, comma 5, della legge 23 agosto 1988, n. 400
(Disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza
del Consiglio dei Ministri), le modifiche apportate dalla legge di
conversione hanno efficacia dal giorno successivo a quello della sua
pubblicazione.

Art. 1

Disposizioni urgenti per l’accelerazione
dei procedimenti

1. All’articolo 2 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189,
convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229,
(( di seguito denominato decreto-legge n. 189 del 2016, )) sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, dopo la lettera l) e’ aggiunta la seguente:
«l-bis) promuove l’immediata effettuazione di un piano
finalizzato a dotare i comuni individuati ai sensi dell’articolo 1
della microzonazione sismica di III livello, come definita negli
“Indirizzi e criteri per la microzonazione sismica” approvati il 13
novembre 2008 dalla Conferenza delle regioni e delle province
autonome, disciplinando con propria ordinanza la concessione di
contributi a cio’ finalizzati ai comuni interessati, con oneri a
carico delle risorse disponibili sulla contabilita’ speciale di cui
all’articolo 4, comma 3, entro il limite di (( euro 6,5 milioni )) e
definendo le relative modalita’ e procedure di attuazione nel
rispetto dei seguenti criteri:
1) effettuazione degli studi secondo i sopra citati indirizzi e
criteri, nonche’ secondo gli standard definiti dalla Commissione
tecnica istituita ai sensi dell’articolo 5, comma 7, dell’ordinanza
del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3907 del 13 novembre
2010, (( pubblicata nel supplemento ordinario n. 262 alla )) Gazzetta
Ufficiale n. 281 del 1° dicembre 2010;
2) affidamento degli incarichi da parte dei Comuni, mediante la
procedura di cui all’articolo 36, comma 2, lettera a), del decreto
legislativo 18 aprile 2016, n. 50, entro i limiti ivi previsti, (( a
professionisti iscritti agli Albi degli ordini o dei collegi
professionali, di particolare e comprovata esperienza )) in materia
di prevenzione sismica, previa valutazione dei titoli ed
apprezzamento della sussistenza di un’adeguata esperienza
professionale nell’elaborazione di studi di microzonazione sismica,
purche’ iscritti nell’elenco speciale di cui all’articolo 34 (( del
presente decreto )) ovvero, in mancanza, purche’ attestino, nei modi
e nelle forme di cui agli articoli 46 e 47 del Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione
amministrativa di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28
dicembre 2000, n. 445, il possesso dei requisiti per l’iscrizione
nell’elenco speciale come individuati nel citato articolo 34 e nelle
ordinanze adottate ai sensi del comma 2 (( del presente articolo ))
ed abbiano presentato domanda di iscrizione al medesimo elenco;
3) supporto e coordinamento scientifico, ai fini dell’omogeneita’
nell’applicazione degli indirizzi e dei criteri nonche’ degli
standard di cui (( al numero 1) )), da parte del Centro per la
microzonazione sismica (Centro M S) del Consiglio nazionale delle
ricerche, sulla base di apposita convenzione stipulata con il
Commissario straordinario, al fine di assicurare la qualita’ e
l’omogeneita’ degli studi. (( Agli oneri derivanti dalla convenzione
di cui al periodo precedente si provvede a valere sulle
disponibilita’ previste all’alinea della presente lettera; ))
b) dopo il comma 2 e’ inserito il seguente:
«2-bis. L’affidamento degli incarichi di progettazione, per importi
inferiori a quelli di cui all’articolo 35 del decreto legislativo 18
aprile 2016, n. 50, avviene, mediante procedure negoziate con almeno
cinque professionisti iscritti nell’elenco speciale di cui
all’articolo 34 (( del presente decreto. ))».
(( 1-bis. All’articolo 4 del decreto-legge n. 189 del 2016 sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 7 e’ sostituito dal seguente:
«7. Alle donazioni di cui al comma 5, effettuate mediante il numero
solidale 45500, si applica quanto previsto dall’articolo 138, comma
14, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e dall’articolo 27 della
legge 13 maggio 1999, n. 133»;
b) dopo il comma 7 e’ aggiunto il seguente:
«7-bis. All’articolo 27 della legge 13 maggio 1999, n. 133, il
comma 4 e’ sostituito dal seguente:
“4. Le fondazioni, le associazioni, i comitati e gli enti di cui al
comma 1 sono identificati ai sensi del decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri 20 giugno 2000, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 155 del 5 luglio 2000.”».
1-ter. Le disposizioni di cui all’articolo 35, comma 18, del
decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, si applicano anche agli
interventi relativi al decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, e
ai relativi contratti stipulati ai sensi dell’articolo 11 del
decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni,
dalla legge 6 agosto 2015, n. 125.
1-quater. All’articolo 11, comma 1, del decreto-legge n. 189 del
2016, le parole: «gli Uffici speciali per la ricostruzione» sono
sostituite dalle seguenti: «i Comuni, anche con il supporto degli
Uffici speciali per la ricostruzione».
1-quinquies. All’articolo 11, comma 2, del decreto-legge n. 189 del
2016, dopo il primo periodo e’ aggiunto il seguente: «Mediante
apposita ordinanza commissariale sono disciplinate le modalita’ di
partecipazione e coinvolgimento dei cittadini alle scelte in materia
di pianificazione e sviluppo territoriale». ))
2. All’articolo 14 del decreto-legge n. 189 del 2016, sono
apportate le seguenti modificazioni:
(( 0a) al comma 2, lettera f), sono aggiunte, in fine, le seguenti
parole: «; nel programma delle infrastrutture ambientali e’ compreso
il ripristino della sentieristica nelle aree protette, nonche’ il
recupero e l’implementazione degli itinerari ciclabili e pedonali di
turismo lento nelle aree»; ))
a) al comma 4, dopo le parole: «i soggetti attuatori» sono
inserite le seguenti: «oppure i Comuni, (( le unioni dei Comuni, le
unioni montane )) e le Province (( interessati ))»;
(( a-bis) dopo il comma 4 e’ inserito il seguente:
«4-bis. Ferme restando le previsioni dell’articolo 24 del decreto
legislativo 18 aprile 2016, n. 50, per la predisposizione dei
progetti e per l’elaborazione degli atti di pianificazione e
programmazione urbanistica, in conformita’ agli indirizzi definiti
dal Commissario straordinario ai sensi dell’articolo 5, comma 1,
lettera b), del presente decreto, i soggetti di cui al comma 4 del
presente articolo possono procedere all’affidamento di incarichi ad
uno o piu’ degli operatori economici indicati all’articolo 46 del
citato decreto legislativo n. 50 del 2016, purche’ iscritti
nell’elenco speciale di cui all’articolo 34 del presente decreto.
L’affidamento degli incarichi di cui al periodo precedente e’
consentito esclusivamente in caso di indisponibilita’ di personale,
dipendente ovvero reclutato secondo le modalita’ previste dai commi
3-bis e seguenti dell’articolo 50-bis del presente decreto, in
possesso della necessaria professionalita’ e, per importi inferiori a
quelli di cui all’articolo 35 del decreto legislativo 18 aprile 2016,
n. 50, e’ attuato mediante procedure negoziate con almeno cinque
professionisti iscritti nel predetto elenco speciale»; ))
b) al comma 5, le parole: «dai soggetti attuatori» sono
sostituite dalle seguenti: «dai soggetti di cui al comma 4».
(( 2-bis. Gli interventi per la delocalizzazione temporanea delle
attivita’ economiche o produttive, previsti dalla lettera g) del
comma 2 dell’articolo 5 del decreto-legge n. 189 del 2016, devono
essere effettuati nel territorio del medesimo comune di svolgimento
dell’attivita’. In caso di indisponibilita’ di un immobile idoneo
ovvero qualora la delocalizzazione nell’ambito del medesimo comune
risulti eccessivamente onerosa, anche tenuto conto delle esigenze di
continuita’ e di salvaguardia dell’attivita’, la delocalizzazione
puo’ essere effettuata in un altro comune, purche’ vi sia l’assenso
del comune sede dell’attivita’ economica e di quello ove la stessa e’
delocalizzata.
2-ter. Al fine di assicurare la gestione, il funzionamento e le
nuove funzionalita’ del sistema informativo del Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti, nonche’ per il miglioramento dei
servizi resi all’utenza, con particolare riferimento ai territori
colpiti dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 in modo da favorirvi
la ripresa delle attivita’ sociali ed economiche, e’ autorizzata la
spesa di euro 3.000.000 per l’anno 2017 e di euro 3.500.000 annui a
decorrere dall’anno 2018.
2-quater. All’onere di cui al comma 2-ter si provvede mediante
corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di
parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019,
nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della
missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero
dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo utilizzando
l’accantonamento relativo al Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti.
2-quinquies. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’
autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti
variazioni di bilancio.
2-sexies. All’articolo 15-bis del decreto-legge n. 189 del 2016,
dopo il comma 3 e’ inserito il seguente:
«3-bis. Al fine di assicurare la continuita’ del culto, i
proprietari, possessori o detentori delle chiese site nei comuni di
cui all’articolo 1, ovvero le competenti Diocesi, contestualmente
agli interventi di messa in sicurezza per la salvaguardia del bene,
possono effettuare, secondo le modalita’ stabilite nelle ordinanze
commissariali emesse ai sensi dell’articolo 2, comma 2, ulteriori
interventi che consentano la riapertura al pubblico delle chiese
medesime. Ove nel corso dell’esecuzione di tali interventi, per il
perseguimento delle medesime finalita’ di messa in sicurezza e
riapertura al pubblico, sia possibile porre in essere interventi
anche di natura definitiva complessivamente piu’ convenienti, dal
punto di vista economico, dell’azione definitiva e di quella
provvisoria di cui al precedente periodo, comunque nei limiti di
importi massimi stabiliti con apposita ordinanza commissariale, i
soggetti di cui al presente comma sono autorizzati a provvedervi
secondo le procedure previste nelle citate ordinanze commissariali,
previa acquisizione delle necessarie autorizzazioni delle competenti
strutture del Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del
turismo e della valutazione di congruita’ dei costi previsti
dell’intervento complessivo da parte del competente Ufficio speciale
per la ricostruzione. L’elenco delle chiese, non classificate agibili
secondo la procedura della Scheda per il rilievo del danno ai beni
culturali-chiese, di cui alla direttiva del Ministro dei beni e delle
attivita’ culturali e del turismo 23 aprile 2015, pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale n. 169 del 23 luglio 2015, su cui saranno
autorizzati tali interventi, e’ individuato dal Commissario
straordinario con ordinanza emessa ai sensi dell’articolo 2, comma 2,
tenuto conto degli interventi ritenuti prioritari nell’ambito dei
programmi definiti secondo le modalita’ previste dall’articolo 14,
comma 9, del presente decreto. Per i beni immobili tutelati ai sensi
della parte seconda del codice di cui al decreto legislativo 22
gennaio 2004, n. 42, l’inizio dei lavori e’ comunque subordinato al
parere positivo rilasciato dalla Conferenza regionale costituita ai
sensi dell’articolo 16, comma 4 del presente decreto.».
2-septies. La notificazione e la comunicazione delle ordinanze di
demolizione e di messa in sicurezza di beni di proprieta’ privata. Di
cui all’articolo 54, comma 4, del testo unico di cui al decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267, emesse nell’esercizio delle
attivita’ di protezione civile volte alla prevenzione dei rischi e al
soccorso delle popolazioni sinistrate e a ogni altra attivita’
necessaria e indifferibile, diretta al contrasto e al superamento
dell’emergenza e alla mitigazione del rischio, connessa agli eventi
sismici verificatisi dal 24 agosto 2016 nelle Regioni Abruzzo, Lazio,
Marche e Umbria, compresa la notificazione di cui all’articolo 28,
comma 6, sesto periodo, del decreto-legge n. 189 del 2016, come
modificato dal presente decreto, si effettuano per pubblici proclami,
in caso di rilevante numero dei destinatari, di difficolta’
nell’identificazione dei medesimi, ovvero qualora i tempi richiesti
dalle modalita’ ordinarie risultino incompatibili con l’urgenza di
procedere. In ogni caso, copia dell’atto e’ depositata nella casa
comunale a disposizione degli aventi diritto e pubblicata nei siti
internet istituzionali del comune, della provincia e della regione
interessati.
2-octies. All’articolo 16, comma 2, del decreto-legge n. 189 del
2016, le parole: «mediante pubbliche consultazioni, nelle modalita’
del pubblico dibattito o dell’inchiesta pubblica» sono soppresse. ))

Art. 2

Ulteriori disposizioni urgenti in materia
di strutture di emergenza

1. Per l’affidamento delle opere di urbanizzazione (( primaria e
secondaria )) connesse alla realizzazione delle strutture abitative
d’emergenza (SAE) di cui all’articolo 1 dell’ordinanza del Capo del
Dipartimento della protezione civile n. 394 del 19 settembre 2016,
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 222 del 22 settembre 2016,
delle strutture e dei moduli temporanei ad usi pubblici e delle
strutture temporanee finalizzate a garantire la continuita’ delle
attivita’ economiche e produttive di cui, rispettivamente, agli
articoli 2 e 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della
protezione civile n. 408 del 15 novembre 2016, pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale n. 270 del 18 novembre 2016, nonche’ dei moduli
abitativi provvisori rurali di cui all’articolo 3 dell’ordinanza del
Capo del Dipartimento della protezione civile n. 399 del 10 ottobre
2016, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18 ottobre 2016,
e dei ricoveri ed impianti temporanei di cui all’articolo 7, comma 3,
dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n.
393 del 13 settembre 2016, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 217
del 16 settembre 2016, per i casi in cui non procedono direttamente i
singoli operatori danneggiati ai sensi di quanto previsto
dall’articolo 1, comma 2, dell’ordinanza del Capo del Dipartimento
della protezione civile n. 415 del 21 novembre 2016, pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale n. 280 del 30 novembre 2016, le Regioni Abruzzo,
Lazio, Marche ed Umbria, e gli enti locali delle medesime regioni,
ove a tali fini individuati quali stazioni appaltanti, in ragione
della sussistenza delle condizioni di estrema urgenza, procedono
all’espletamento dei predetti interventi ai sensi dell’articolo 63,
comma 2, lettera c), del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50,
nonche’ con i poteri di cui all’articolo 5 della medesima ordinanza
del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 394 del 19
settembre 2016.
2. Per le finalita’ di cui al comma 1, le stazioni appaltanti
provvedono a sorteggiare, all’interno dell’Anagrafe antimafia di cui
all’articolo 30 del decreto-legge n. 189 del 2016 o degli elenchi
tenuti dalle prefetture-uffici territoriali del Governo ai sensi
dell’articolo 1, comma 52, della legge 6 novembre 2012, n. 190,
almeno cinque operatori economici, qualora esistenti, al fine di
procedere all’aggiudicazione delle opere di urbanizzazione con il
criterio del prezzo piu’ basso. (( Ferme restando le modalita’ di
formazione e tenuta degli elenchi di operatori economici stabilite
dall’ANAC con le linee guida adottate ai sensi dell’articolo 36,
comma 7, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, il sorteggio
di cui al presente comma puo’ anche essere effettuato nell’ambito
degli elenchi regionali, limitando l’invito alle imprese che
risultino contestualmente iscritte nell’Anagrafe o negli elenchi
prefettizi di cui al periodo precedente. ))
3. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 4, comma 5,
dell’ordinanza n. 5 del 28 novembre 2016 del Commissario
straordinario del Governo di cui all’articolo 1, comma 3, del
decreto-legge n. 189 del 2016, (( pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
n. 284 del 5 dicembre 2016 )), al fine di favorire la rapida
esecuzione delle opere di urbanizzazione di cui all’articolo 1, comma
3, dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile
n. 415 del 21 novembre 2016, le Regioni provvedono a concedere, a
valere sulle risorse disponibili sulle contabilita’ speciali di cui
all’articolo 4, comma 2, dell’ordinanza del Capo del Dipartimento
della protezione civile n. 388 del 26 agosto 2016, pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale n. 201 del 29 agosto 2016, un’anticipazione, fino
al 30 per cento, del contributo a copertura delle spese di
realizzazione dei medesimi lavori, sulla base della presentazione, da
parte dei privati istanti, del progetto dei lavori, (( comprendente
l’indicazione dei relativi costi. ))
(( 3-bis. All’articolo 14, comma 5-bis, del decreto-legge 28 aprile
2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno
2009, n. 77, dopo il primo periodo e’ inserito il seguente: «I piani
di ricostruzione approvati dai sindaci dei comuni del cratere sismico
diversi dall’Aquila possono altresi’ comprendere interventi per la
riqualificazione degli spazi pubblici e della rete viaria, la messa
in sicurezza del territorio e delle cavita’, danneggiate o rese
instabili dal sisma, nei centri storici dei medesimi comuni e il
miglioramento della dotazione di reti e servizi pubblici, connessi e
complementari agli interventi di ricostruzione dei comuni del cratere
ove i suddetti interventi di ricostruzione non siano stati gia’
eseguiti». ))

Art. 3

Nuove disposizioni in materia di concessione dei finanziamenti
agevolati per la ricostruzione privata

1. All’articolo 6 del decreto-legge n. 189 del 2016, sono apportate
le seguenti modificazioni:
(( 0a) al comma 1, lettera a), dopo le parole: «finiture interne ed
esterne» sono inserite le seguenti: «e gli impianti»; ))
a) (soppressa);
b) dopo il comma 13 e’ inserito il seguente:
«13-bis. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche
agli immobili distrutti o danneggiati ubicati nei Comuni di cui
all’articolo 1, comma 2, su richiesta degli interessati che
dimostrino il nesso di causalita’ diretto tra i danni ivi
verificatisi e gli eventi sismici verificatisi a far data dal 24
agosto 2016, comprovato da apposita perizia asseverata.».
(( 1-bis. Le risorse provenienti dal Fondo per la ricostruzione
delle aree terremotate, di cui all’articolo 2 del decreto-legge 6
giugno 2012, n. 74, convertito, con modificazioni, dalla legge 1°
agosto 2012, n. 122, destinate all’esecuzione di interventi per la
ricostruzione e la funzionalita’ degli edifici e dei servizi pubblici
nonche’ di interventi sui beni del patrimonio artistico e culturale
di cui all’articolo 4 dello stesso decreto-legge n. 74 del 2012,
appaltati a imprese che hanno chiesto l’ammissione al concordato con
continuita’ aziendale, sono erogate dalla stazione appaltante, su
richiesta dell’impresa stessa e previa comunicazione al liquidatore,
direttamente alle imprese subappaltatrici o ai fornitori con posa in
opera formalmente incaricati dall’impresa appaltatrice. In assenza
della richiesta dell’impresa appaltatrice la stessa puo’ essere
avanzata anche dal subappaltatore o dal fornitore con posa in opera,
informandone l’impresa appaltatrice.
1-ter. I contributi di cui all’articolo 3-bis del decreto-legge 6
luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7
agosto 2012, n. 135, destinati al finanziamento degli interventi di
ripristino o di ricostruzione delle abitazioni private e di immobili
ad uso non abitativo di cui all’articolo 3 del decreto-legge 6 giugno
2012, n. 74, convertito, con modificazioni, dalla legge 1°agosto
2012, n. 122, dovuti per lavori eseguiti dopo la richiesta di
ammissione al concordato con continuita’ aziendale da parte delle
imprese affidatarie dei lavori, sono erogati dall’istituto di credito
prescelto, su richiesta dell’impresa e previa disposizione del comune
inviata anche al commissario liquidatore, direttamente alle imprese
subappaltatrici o ai fornitori con posa in opera. In assenza della
richiesta dell’impresa affidataria la stessa puo’ essere avanzata
anche dal subappaltatore o dal fornitore con posa in opera,
informandone l’impresa affidataria.
1-quater. In ogni caso i pagamenti al subappaltatore o al fornitore
con posa in opera di cui ai commi 1-bis e 1-ter possono avere per
oggetto solo prestazioni non contestate.
1-quinquies. L’importo dei fondi di cui al comma 1-bis e dei
contributi di cui al comma 1-ter da erogare a ciascuna delle imprese
subappaltatrici o ai fornitori con posa in opera e’ indicato nello
stato di avanzamento dei lavori redatto dal direttore dei lavori.
L’erogazione e’ condizionata al rispetto della normativa in merito
alla iscrizione negli elenchi istituiti ai sensi dell’articolo 5-bis
del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con
modificazioni, dalla legge 1° agosto 2012, n. 122.
1-sexies. I contributi gia’ concessi ai sensi dell’articolo 3,
comma 1, lettera c), del Protocollo d’intesa tra il Ministro
dell’economia e delle finanze e i presidenti delle regioni
Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, sottoscritto il 4 ottobre 2012,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 249 del 24 ottobre 2012, non
sono recuperati nel caso in cui, per le mutate esigenze abitative
rilevate dagli uffici comunali competenti per la ricostruzione, il
beneficiario non abbia potuto adempiere all’obbligo di locare ovvero
dare in comodato l’unita’ immobiliare oggetto del contributo a
soggetti temporaneamente privi di abitazione per effetto degli eventi
sismici del 2012. Resta comunque fermo, in capo agli stessi
beneficiari dei citati contributi, l’obbligo di locazione a canone
concordato ad altri soggetti, come previsto dall’articolo 3, comma 2,
del citato Protocollo d’intesa.
1-septies. L’accertamento di contributi corrisposti e non dovuti,
per effetto di provvedimenti di decadenza o in quanto eccedenti gli
importi spettanti, relativi all’assistenza alla popolazione e
connessi agli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, costituisce
titolo per l’iscrizione a ruolo degli importi corrisposti e dei
relativi interessi legali. Sono fatti salvi gli effetti gia’ prodotti
da provvedimenti di recupero di somme indebite adottati in base a
disposizioni diverse dalla presente.
1-octies. L’iscrizione a ruolo e’ eseguita dai presidenti delle
regioni, in qualita’ di commissari delegati ai sensi dell’articolo 1
del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con
modificazioni, dalla legge 1° agosto 2012, n. 122, ovvero, quali
soggetti incaricati dai commissari delegati all’espletamento
dell’istruttoria delle domande di contributo e alla relativa
erogazione, dai comuni che hanno adottato i provvedimenti di cui al
comma 1-septies.
1-novies. Le somme relative a contributi corrisposti e non dovuti,
riscosse mediante ruolo ai sensi dei commi 1-septies e 1-octies, sono
versate all’entrata del bilancio dello Stato per la successiva
riassegnazione al Fondo per la ricostruzione di cui all’articolo 2
del citato decreto-legge n. 74 del 2012 ai fini del trasferimento
alle contabilita’ speciali intestate ai presidenti delle regioni.
1-decies. L’acquisto delle abitazioni equivalenti in sostituzione
dell’abitazione principale distrutta, ai sensi dell’articolo 3, comma
1, lettera a), del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito,
con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, e’ consentito
solo all’interno dello stesso comune.
1-undecies. All’articolo 24, comma 3, del decreto-legge n. 189 del
2016 sono apportate le seguenti modificazioni:
a) le parole: «per l’anno 2016» sono sostituite dalle seguenti:
«per gli anni 2016 e 2017»;
b) le parole: «nel limite massimo di 10 milioni di euro» sono
sostituite dalle seguenti: «nel limite massimo complessivo di 10
milioni di euro di cui almeno il 70 per cento e’ riservato agli
interventi di cui al comma 1». ))

Art. 4

Adeguamento termini per la richiesta di contributi

1. All’articolo 8 del decreto-legge n. 189 del 2016, il comma 4 e’
sostituito dal seguente:
«4. Entro sessanta giorni dalla data di comunicazione dell’avvio
dei lavori ai sensi dei commi 1 e 3 e comunque non oltre la data del
31 luglio 2017, gli interessati devono presentare agli Uffici
speciali per la ricostruzione la documentazione richiesta secondo le
modalita’ stabilite negli appositi provvedimenti commissariali di
disciplina dei contributi di cui all’articolo 5, comma 2. Il mancato
rispetto del termine e delle modalita’ di cui al presente comma
determina l’inammissibilita’ della domanda di contributo.».

Art. 5

Misure urgenti per il regolare svolgimento
dell’attivita’ educativa e didattica

1. All’articolo 14 del decreto-legge n. 189 del 2016, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2, dopo la lettera a) e’ inserita la seguente:
«a-bis) predisporre ed approvare piani finalizzati ad assicurare
il ripristino, per il regolare svolgimento dell’anno scolastico
2017-2018, delle condizioni necessarie per la ripresa ovvero per lo
svolgimento della normale attivita’ scolastica, educativa o
didattica, in ogni caso senza incremento della spesa di personale,
nei comuni di cui all’articolo 1, comma 1, nonche’ comma 2
limitatamente a quelli nei quali risultano edifici scolastici
distrutti o danneggiati a causa degli eventi sismici. I piani sono
comunicati al Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della
ricerca;»;
b) dopo il comma 3 e’ inserito il seguente:
«3-bis. Gli interventi funzionali alla realizzazione dei piani
previsti dalla lettera a-bis) del comma 2 costituiscono presupposto
per l’applicazione della procedura di cui all’articolo 63, comma 1,
del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50. Conseguentemente, per
gli appalti pubblici di lavori, di servizi e di forniture da
aggiudicarsi da parte del Commissario straordinario si applicano le
disposizioni di cui all’articolo 63, commi 1 e 6, del decreto
legislativo 18 aprile 2016, n. 50. Nel rispetto dei principi di
trasparenza, concorrenza e rotazione, l’invito, contenente
l’indicazione dei criteri di aggiudicazione dell’appalto, e’ rivolto,
sulla base del progetto definitivo, ad almeno cinque operatori
economici iscritti nell’Anagrafe antimafia degli esecutori prevista
dall’articolo 30 (( del presente decreto )). In mancanza di un numero
sufficiente di operatori economici iscritti nella predetta Anagrafe,
l’invito previsto dal terzo periodo deve essere rivolto ad almeno
cinque operatori iscritti in uno degli elenchi tenuti dalle
prefetture-uffici territoriali del Governo ai sensi dell’articolo 1,
comma 52 e seguenti, della legge 6 novembre 2012, n. 190, e che
abbiano presentato domanda di iscrizione nell'(( Anagrafe antimafia
di cui al citato articolo 30 )). Si applicano le disposizioni di cui
all’articolo 30, comma 6. I lavori vengono affidati sulla base della
valutazione delle offerte effettuata da una commissione giudicatrice
costituita secondo le modalita’ stabilite dall’articolo 216, comma
12, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.».
(( 1-bis. L’attivita’ di progettazione relativa agli appalti di cui
al comma 1 puo’ essere effettuata dal personale, assegnato alla
struttura commissariale centrale e agli uffici speciali per la
ricostruzione ai sensi degli articoli 3, comma 1, e 50, commi 2 e 3,
del decreto-legge n. 189 del 2016, in possesso dei requisiti e della
professionalita’ previsti dalle vigenti disposizioni di legge.
Nell’ambito della convenzione prevista dall’articolo 18, comma 3, del
decreto-legge n. 189 del 2016 e’ disciplinato anche lo svolgimento
dell’attivita’ di progettazione da parte del personale, anche
dipendente, messo a disposizione della struttura commissariale
dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo
sviluppo d’impresa Spa-Invitalia. Mediante apposita convenzione e’
altresi’ disciplinato lo svolgimento da parte del personale della
societa’ Fintecna Spa delle stesse attivita’ di cui al periodo
precedente. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente comma,
determinati, sulla base di appositi criteri di remunerativita’, con
decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentiti il
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministro dello
sviluppo economico, si provvede con le risorse di cui all’articolo 4,
comma 3, del decreto-legge n. 189 del 2016. Alle attivita’ di cui ai
periodi precedenti si applicano le disposizioni di cui all’articolo
113 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50. ))
2. Nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria,
interessati dalla crisi sismica iniziata il 24 agosto 2016,
ricompresi nei Comuni indicati negli allegati 1 e 2 del decreto-legge
n. 189 del 2016, l’anno scolastico 2016/2017, in deroga all’articolo
74, comma 3, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e’
valido sulla base delle attivita’ didattiche effettivamente svolte,
anche se di durata complessiva inferiore a 200 giorni. Ai fini della
validita’ dell’anno scolastico, compreso quello relativo all’ultimo
anno di corso, per la valutazione degli studenti non e’ richiesta la
frequenza minima di cui all’articolo 11, comma 1, del decreto
legislativo 19 febbraio 2004, n. 59 e di cui all’articolo 14, comma
7, del decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n.
122.
(( 2-bis. Le disposizioni del comma 2 si applicano anche nei
territori dei comuni delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria
non compresi negli allegati 1 e 2 al decreto-legge n. 189 del 2016,
nei quali risultino edifici scolastici distrutti o danneggiati o
siano state emanate ordinanze di chiusura a causa degli eventi
sismici verificatisi dal mese di agosto 2016.
2-ter. Al fine di contrastare il fenomeno dello spopolamento
studentesco nella citta’ di Teramo a causa degli eventi sismici, e’
assegnato all’Azienda per il diritto allo studio universitario di
Teramo un contributo di 3 milioni di euro per l’anno 2017 per la
realizzazione della nuova residenza studentesca. Al relativo onere si
provvede, per l’anno 2017, mediante corrispondente riduzione
dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 134, della
legge 11 dicembre 2016, n. 232.
3. Ove necessario, il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e
della ricerca e’ autorizzato a emanare un’ordinanza finalizzata a
disciplinare, anche in deroga alle vigenti disposizioni normative,
l’effettuazione delle rilevazioni annuali degli apprendimenti, degli
scrutini e degli esami relativi all’anno scolastico 2016/2017 nelle
aree di cui al comma 1. ))

Art. 6

Conferenza permanente e Conferenze regionali

1. All’articolo 16 del decreto-legge n. 189 del 2016, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) la rubrica: «Conferenza permanente e commissioni paritetiche» e’
sostituita dalla seguente: «Conferenza permanente e Conferenze
regionali»;
(( a-bis) il comma 1 e’ sostituito dal seguente:
«1. Al fine di potenziare e accelerare la ricostruzione dei
territori colpiti dagli eventi sismici di cui all’articolo 1, nonche’
di garantire unitarieta’ e omogeneita’ nella gestione degli
interventi, e’ istituito un organo a competenza intersettoriale
denominato “Conferenza permanente”, presieduto dal Commissario
straordinario o da un suo delegato e composto da un rappresentante,
rispettivamente, del Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e
del turismo, del Ministero dell’ambiente e della tutela del
territorio e del mare, del Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti, della Regione, della Provincia, dell’Ente parco e del
Comune territorialmente competenti»; ))
b) al comma 2, quarto periodo, dopo le parole: «strumenti
urbanistici vigenti» sono inserite le seguenti: «e comporta
l’applicazione della disciplina contenuta nell’articolo 7 del Testo
unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia
edilizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno
2001, n. 380»;
c) il comma 3 e’ sostituito dal seguente:
«3. La Conferenza, in particolare:
a) esprime parere obbligatorio e vincolante sugli strumenti
urbanistici attuativi adottati dai singoli Comuni entro trenta giorni
dal ricevimento della documentazione da parte dei Comuni stessi;
b) approva i progetti esecutivi delle opere pubbliche e dei lavori
relativi a beni culturali di competenza del Commissario
straordinario, del Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e
del turismo e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e
acquisisce l’autorizzazione per gli interventi sui beni culturali,
che e’ resa in seno alla Conferenza stessa dal rappresentante del
Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo;
c) esprime parere obbligatorio e vincolante sul programma delle
infrastrutture ambientali.»;
d) il comma 4 e’ sostituito dal seguente:
«4. Per gli interventi privati e per quelli attuati dalle Regioni
ai sensi dell’articolo 15, comma 1, lettera a), e dalle Diocesi ai
sensi del medesimo articolo 15, comma 2, che necessitano di pareri
ambientali, paesaggistici, di tutela dei beni culturali o ricompresi
in aree dei parchi nazionali o delle aree protette regionali, sono
costituite apposite Conferenze regionali, presiedute dal Vice
commissario competente o da un suo delegato e composte da un
rappresentante di ciascuno degli enti o amministrazioni presenti
nella Conferenza permanente di cui al comma 1. Al fine di contenere
al massimo i tempi della ricostruzione privata la Conferenza
regionale opera, per i progetti di competenza, con le stesse
modalita’, poteri ed effetti stabiliti al comma 2 per la Conferenza
permanente ed esprime il proprio parere, entro i tempi stabiliti
dalle apposite ordinanze di cui all’articolo 2, comma 2, per la
concessione dei contributi.»;
e) il comma 5 e’ sostituito dal seguente:
«5. La Conferenza regionale esprime il parere obbligatorio (( entro
trenta giorni dal ricevimento della documentazione )) per tutti i
progetti di fattibilita’ relativi ai beni culturali sottoposti alla
tutela del codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al
decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e, limitatamente alle
opere pubbliche, esprime il parere relativo agli interventi
sottoposti al vincolo ambientale o ricompresi nelle aree dei parchi
nazionali o delle aree protette regionali.»;
f) il comma 6 e’ sostituito dal seguente:
«6. Con provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2, comma 2,
si provvede a disciplinare le modalita’, anche telematiche, di
funzionamento e di convocazione della Conferenza permanente di cui al
comma 1 e delle Conferenze regionali di cui al comma 4.».
2. All’attuazione del presente articolo si provvede nell’ambito
delle risorse disponibili a legislazione vigente senza nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica.

Art. 7

Disposizioni in materia di trattamento e trasporto dei materiali
derivanti dagli interventi di ricostruzione

1. All’articolo 14, comma 2, del decreto-legge n. 189 del 2016, la
lettera e) e’ (( abrogata )).
2. All’articolo 28 del decreto-legge n. 189 del 2016, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 2 e’ sostituito dal seguente:
«2. I Presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, ai
sensi dell’articolo 1, comma 5, approvano il piano per la gestione
delle macerie e dei rifiuti derivanti dagli interventi di
ricostruzione oggetto del presente decreto»;
b) al comma 6:
1) le parole: «La raccolta e il trasporto dei materiali di cui al
comma 4» sono sostituite dalle seguenti: «La raccolta dei materiali
di cui al comma 4, insistenti su suolo pubblico ovvero, nelle sole
aree urbane, su suolo privato, ed il loro trasporto» (( e dopo le
parole: «ed ai siti di deposito temporaneo» sono inserite le
seguenti: «, ovvero direttamente agli impianti di recupero (R13 e R5)
se le caratteristiche delle macerie lo consentono, ))»;
2) dopo il terzo periodo sono aggiunti i seguenti: «Ai fini dei
conseguenti adempimenti amministrativi, e’ considerato produttore dei
materiali il Comune di origine dei materiali stessi, in deroga
all’articolo 183, comma 1, lettera f), del citato decreto legislativo
n. 152 del 2006. Limitatamente ai materiali di cui al comma 4 (( del
presente articolo )) insistenti nelle aree urbane su suolo privato,
l’attivita’ di raccolta e di trasporto viene effettuata con il
consenso del soggetto avente titolo alla concessione dei
finanziamenti agevolati per la ricostruzione privata come
disciplinato dall’articolo 6. A tal fine, il Comune provvede a
notificare, secondo le modalita’ previste dalle vigenti disposizioni
di legge in materia di notifica dei provvedimenti amministrativi
ovvero secondo quelle stabilite dall’articolo 60 del decreto del
Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive
modificazioni, apposita comunicazione, contenente l’indicazione ((
della data )) nella quale si provvedera’ alla rimozione dei
materiali. Decorsi quindici giorni dalla data di notificazione
dell’avviso previsto dal sesto periodo, il Comune autorizza, salvo
che l’interessato abbia espresso motivato diniego, la raccolta ed il
trasporto dei materiali»;
(( b-bis) dopo il comma 6 e’ inserito il seguente:
«6-bis. Al di fuori delle ipotesi disciplinate dai precedenti
commi, ai fini della ricostruzione degli edifici di interesse
architettonico, artistico e storico nonche’ di quelli aventi valore
anche simbolico appartenenti all’edilizia storica, le attivita’ di
demolizione e di contestuale rimozione delle macerie devono
assicurare, ove possibile, il recupero dei materiali e la
conservazione delle componenti identitarie, esterne ed interne, di
ciascun edificio, secondo le modalita’ indicate dal decreto
ministeriale di cui al comma 5»; ))
c) al comma 7:
1) al quinto periodo, le parole: «Il Commissario straordinario»
sono sostituite dalle seguenti: «Il Presidente della Regione ai sensi
dell’articolo 1, comma 5,» e le parole: «e separazione di flussi
omogenei di rifiuti da avviare agli impianti autorizzati di recupero
e smaltimento» sono sostituite dalle seguenti: «, separazione, ((
messa in riserva (R13) )) e recupero (R5) di flussi omogenei di
rifiuti per l’eventuale successivo trasporto agli impianti di
destinazione finale della frazione non recuperabile. (( I rifiuti
devono essere gestiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza
usare procedimenti e metodi che potrebbero recare pregiudizio
all’ambiente, secondo quanto stabilito dall’articolo 177, comma 4,
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ))»;
2) al sesto periodo le parole: «Il Commissario (( straordinario ))»
sono sostituite dalle seguenti: «Il Presidente della Regione ai sensi
dell’articolo 1, comma 5,»;
d) al comma 8 le parole: «del Commissario straordinario,» sono
sostituite dalle seguenti: «del Presidente della Regione ai sensi
dell’articolo 1, comma 5,»;
e) il comma 10 e’ abrogato.
(( e-bis) dopo il comma 13 sono aggiunti i seguenti:
«13-bis. In deroga all’articolo 266 del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152, al regolamento di cui al decreto del Ministro
dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 10 agosto
2012, n. 161, e al decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito,
con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, i materiali da
scavo provenienti dai cantieri allestiti per la realizzazione delle
strutture abitative di emergenza di cui all’articolo 1 dell’ordinanza
del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 394 del 19
settembre 2016 o di altre opere provvisionali connesse all’emergenza
sono gestiti secondo le indicazioni di cui ai commi da 13-ter a
13-octies del presente articolo.
13-ter. In deroga alla lettera b) del comma 1 dell’articolo 41-bis
del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con
modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, e all’articolo 5 del
regolamento di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della
tutela del territorio e del mare 10 agosto 2012, n. 161, i materiali
di cui al comma 13-bis del presente articolo, qualora le
concentrazioni di elementi e composti di cui alla tabella 4.1
dell’allegato 4 del citato decreto n. 161 del 2012 non superino i
valori delle concentrazioni soglia di contaminazione indicati alla
tabella 1 di cui all’allegato 5 al titolo V della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, con riferimento alla
specifica destinazione d’uso urbanistica del sito di produzione,
potranno essere trasportati e depositati, per un periodo non
superiore a diciotto mesi, in siti di deposito intermedio,
preliminarmente individuati, che garantiscano in ogni caso un livello
di sicurezza ambientale, assumendo fin dall’origine la qualifica di
sottoprodotto ai sensi dell’articolo 183, comma 1, lettera qq), del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
13-quater. Ai fini dei conseguenti adempimenti amministrativi, il
produttore dei materiali di cui al comma 13-bis e’ il comune del
territorio di provenienza dei materiali medesimi e il detentore e’ il
soggetto al quale il produttore puo’ affidare detti materiali.
13-quinquies. In deroga alle lettere a) e d) del comma 1
dell’articolo 41-bis del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69,
convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, il
produttore dei materiali di cui al comma 13-bis del presente articolo
non ha obbligo di individuazione preventiva dell’utilizzo finale del
sottoprodotto.
13-sexies. E’ competenza del produttore dei materiali di cui al
comma 13-bis effettuare gli accertamenti di cui al comma 13-ter,
finalizzati a verificare che i suddetti materiali ricadano entro i
limiti indicati alla tabella 1 di cui all’allegato 5 al titolo V
della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
13-septies. In deroga al comma 2 dell’articolo 41-bis del
decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni,
dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, il produttore attesta il rispetto
delle condizioni di cui al comma 13-ter del presente articolo tramite
dichiarazione resa all’Agenzia regionale per la protezione ambientale
ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.
13-octies. Il produttore dei materiali di cui al comma 13-bis del
presente articolo si accerta che siano rispettate le condizioni di
cui al comma 1 dell’articolo 41-bis del decreto-legge n. 69 del 2013,
convertito, con modificazioni, dalla legge n. 98 del 2013, prima del
loro utilizzo».
2-bis. Il piano per la gestione delle macerie e dei rifiuti, di cui
al comma 2 dell’articolo 28 del decreto-legge n. 189 del 2016, come
sostituito dalla lettera a) del comma 2 del presente articolo, e’
approvato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della
legge di conversione del presente decreto. ))

(( Art. 7-bis

Interventi volti alla ripresa economica

1. Dopo l’articolo 20 del decreto-legge n. 189 del 2016 e’ inserito
il seguente:
«Art. 20-bis (Interventi volti alla ripresa economica). – 1. Al
fine di favorire la ripresa produttiva delle imprese del settore
turistico, dei servizi connessi, dei pubblici esercizi e del
commercio e artigianato, nonche’ delle imprese che svolgono attivita’
agrituristica, come definita dalla legge 20 febbraio 2006, n. 96, e
dalle pertinenti norme regionali, insediate da almeno sei mesi
antecedenti agli eventi sismici nelle province delle Regioni Abruzzo,
Lazio, Marche e Umbria nelle quali sono ubicati i comuni di cui agli
allegati 1 e 2 al presente decreto, nel limite complessivo di 23
milioni di euro per l’anno 2017, sono concessi alle medesime imprese
contributi, a condizione che le stesse abbiano registrato, nei sei
mesi successivi agli eventi sismici, una riduzione del fatturato
annuo in misura non inferiore al 30 per cento rispetto a quello
calcolato sulla media del medesimo periodo del triennio precedente.
2. I criteri, le procedure, le modalita’ di concessione e di
calcolo dei contributi di cui al comma 1 e di riparto delle risorse
tra le regioni interessate sono stabiliti con decreto del Ministro
dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e
delle finanze, da adottare, nel rispetto del limite massimo di spesa
di cui al medesimo comma 1, entro sessanta giorni dalla data di
entrata in vigore della presente disposizione. Alla concessione dei
contributi provvedono i vice commissari.
3. I contributi di cui al presente articolo sono erogati ai sensi
dell’articolo 50 del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione,
del 17 giugno 2014, ovvero ai sensi del regolamento (UE) n. 1407/2013
della Commissione, del 18 dicembre 2013.
4. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo, pari
a 23 milioni di euro per l’anno 2017, si provvede mediante
corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200,
della legge 29 dicembre 2014, n. 190». ))

(( Art. 7-ter

Modifica all’articolo 26
del decreto-legge n. 189 del 2016

1. All’articolo 26, comma 1, del decreto-legge n. 189 del 2016, le
parole: «per l’esercizio finanziario 2016» sono sostituite dalle
seguenti: «per gli esercizi finanziari 2016 e 2017».
2. Agli oneri derivanti dal comma 1, pari a euro 190.118 per l’anno
2017, si provvede mediante corrispondente riduzione dello
stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini
del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma «Fondi di
riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato
di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno
2017, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo
al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
))

Art. 8

Legalita’ e trasparenza

1. All’articolo 30 del decreto-legge n. 189 del 2016, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 4, lettera b), dopo le parole: «articolo 4» sono
aggiunte le seguenti: «, mediante corrispondente versamento
all’entrata del bilancio dello Stato delle risorse di cui
all’articolo 4, comma 3, per la successiva riassegnazione ad apposito
capitolo dello stato di previsione del Ministero dell’interno. Il
Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare,
con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.»;
b) al comma 6, dopo il secondo periodo sono aggiunti i seguenti:
«Tutti gli operatori economici interessati sono comunque ammessi a
partecipare alle procedure di affidamento per gli interventi di
ricostruzione pubblica, previa dimostrazione o esibizione di apposita
dichiarazione sostitutiva dalla quale risulti la presentazione della
domanda di iscrizione all’Anagrafe. Resta fermo il possesso degli
altri requisiti previsti dal decreto legislativo 18 aprile 2016, n.
50, dal bando di gara o dalla lettera di invito. Qualora al momento
dell’aggiudicazione disposta ai sensi dell’articolo 32, comma 5, del
decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, l’operatore economico non
risulti ancora iscritto all’Anagrafe, il Commissario straordinario
comunica tempestivamente alla Struttura la graduatoria dei
concorrenti, affinche’ vengano attivate le verifiche finalizzate al
rilascio dell’informazione antimafia di cui al comma 2 con priorita’
rispetto alle richieste di iscrizione pervenute. A tal fine, le linee
guida di cui al comma 3 dovranno prevedere procedure rafforzate che
consentano alla Struttura di svolgere le verifiche in tempi celeri.»;
c) al comma 7, primo periodo, dopo le parole: «presente decreto»
sono inserite le seguenti: « (( o in data successiva )) » e dopo le
parole: «sono iscritti di diritto nell’Anagrafe» sono aggiunte le
seguenti: «, previa presentazione della relativa domanda,».

Art. 9

Disciplina del contributo per le attivita’ tecniche
per la ricostruzione pubblica e privata

1. All’articolo 34 del decreto-legge n. 189 del 2016, sono
apportate le seguenti modificazioni:
(( a) al comma 4, il primo periodo e’ sostituito dal seguente: «In
ogni caso, il direttore dei lavori non deve avere in corso ne’ avere
avuto negli ultimi tre anni rapporti non episodici, quali quelli di
legale rappresentante, titolare, socio, direttore tecnico, con le
imprese invitate a partecipare alla selezione per l’affidamento dei
lavori di riparazione o ricostruzione, anche in subappalto, ne’
rapporti di coniugio, di parentela, di affinita’ ovvero rapporti
giuridicamente rilevanti ai sensi e per gli effetti dell’articolo 1
della legge 20 maggio 2016, n. 76, con il titolare o con chi riveste
cariche societarie nelle stesse»; ))
b) il comma 5 e’ sostituito dal seguente:
«5. Il contributo massimo, a carico del Commissario straordinario,
per tutte le attivita’ tecniche poste in essere per la ricostruzione
pubblica e privata, e’ stabilito nella misura, al netto dell’IVA e
dei versamenti previdenziali, del 10 per cento, incrementabile fino
al 12,5 per cento per i lavori di importo inferiore ad euro 500.000.
Per i lavori di importo superiore ad euro 2 milioni il contributo
massimo e’ pari al 7,5 per cento. Con provvedimenti adottati ai sensi
dell’articolo 2, comma 2, sono individuati i criteri e le modalita’
di erogazione del contributo previsto dal primo e dal secondo
periodo, assicurando una graduazione del contributo che tenga conto
della tipologia della prestazione tecnica richiesta al professionista
e dell’importo dei lavori; con i medesimi provvedimenti puo’ essere
riconosciuto un contributo aggiuntivo, per le sole indagini o
prestazioni specialistiche, nella misura massima del 2 per cento, al
netto dell’IVA e dei versamenti previdenziali.»;
c) al comma 7, le parole: «Per gli interventi di ricostruzione
privata» sono sostituite dalle seguenti: «Per gli interventi di
ricostruzione privata diversi da quelli previsti dall’articolo 8».

(( Art. 9-bis

Indennita’ di funzione

1. All’articolo 44 del decreto-legge n. 189 del 2016, dopo il comma
2 e’ inserito il seguente:
«2-bis. In deroga alle disposizioni di cui all’articolo 82 del
testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e
all’articolo 1, comma 136, della legge 7 aprile 2014, n. 56, al
sindaco e agli assessori dei comuni di cui all’articolo 1, comma 1,
del presente decreto con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, in
cui sia stata individuata da un’ordinanza sindacale una “zona rossa”,
e’ data facolta’ di applicare l’indennita’ di funzione prevista dal
regolamento di cui al decreto del Ministro dell’interno 4 aprile
2000, n. 119, per la classe di comuni con popolazione compresa tra
10.001 e 30.000 abitanti, come rideterminata in base alle
disposizioni di cui all’articolo 61, comma 10, del decreto-legge 25
giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6
agosto 2008, n. 133, per la durata di un anno dalla data di entrata
in vigore della presente disposizione, con oneri a carico del
bilancio comunale». ))

Art. 10

Sostegno alle fasce deboli della popolazione

1. Ai fini della mitigazione dell’impatto del sisma sulle
condizioni di vita, economiche e sociali delle fasce deboli della
popolazione, ai soggetti residenti in uno dei Comuni di cui agli
allegati 1 e 2 del decreto-legge n. 189 del 2016, che versano in
condizioni di maggior disagio economico, come individuati ai sensi
del presente articolo, e’ concessa, su domanda, per l’anno 2017, nel
limite di 41 milioni di euro per il medesimo anno, la misura di
sostegno al reddito di cui al comma 5.
2. Possono accedere alla misura i soggetti in possesso
congiuntamente dei seguenti requisiti:
a) essere residenti e stabilmente dimoranti da almeno due anni in
uno dei Comuni di cui all’allegato 1 (( al decreto-legge n. 189 del
2016 )) alla data del 24 agosto 2016 ovvero in uno dei Comuni di cui
all’allegato 2 (( al medesimo decreto-legge )) alla data del 26
ottobre 2016;
b) trovarsi in condizione di maggior disagio economico identificata
da un valore dell’ISEE ovvero dell’ISEE corrente, come calcolato ai
sensi dei commi 3 e 4, pari o inferiore a 6.000 euro.
3. Ai soli fini della concessione della presente misura, l’ISEE
corrente di cui all’articolo 9 del decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, e’ calcolato
escludendo dal computo dell’indicatore della situazione patrimoniale,
il valore del patrimonio immobiliare riferito all’abitazione
principale e agli immobili distrutti e dichiarati totalmente o
parzialmente inagibili ed a quelli oggetto di misure temporanee di
esproprio. Sono parimenti esclusi dal computo dell’indicatore della
situazione reddituale, i redditi derivanti dal possesso del
patrimonio immobiliare riferito alle medesime fattispecie di cui al
presente comma.
4. Costituiscono trattamenti ai fini dell’articolo 9, comma 3,
lettera c), (( del )) decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 5 dicembre 2013, n. 159, anche le seguenti prestazioni
godute a seguito degli eventi sismici:
a) il contributo di autonoma sistemazione (CAS), di cui
all’articolo 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della
protezione civile n. 388 del 26 agosto 2016 e all’articolo 5
dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n.
408 del 15 novembre 2016;
b) le indennita’ di sostegno del reddito dei lavoratori, di cui
all’articolo 45 del decreto-legge n. 189 del 2016;
c) i trattamenti di integrazione salariale ordinaria e
straordinaria concessi in conseguenza degli eventi sismici.
5. In presenza dei requisiti di cui al comma 2, e’ riconosciuto ai
nuclei familiari il trattamento economico connesso alla misura di
contrasto alla poverta’ di cui all’articolo 1, comma 387, lettera a),
della legge 28 dicembre 2015, n. 208, e alla disciplina attuativa di
cui al decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del
26 maggio 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 166 del 18
luglio 2016. Ai fini del presente comma, il nucleo familiare e’
definito dai componenti unitariamente e stabilmente dimoranti in una
sola unita’ abitativa.
6. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di
concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare
entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto sono stabilite, nei limiti delle
risorse di cui al comma 1, le modalita’ di concessione della
prestazione di cui al presente articolo.
7. Per quanto non disciplinato dal presente articolo e dal decreto
di cui al comma 6, si applicano le disposizioni del decreto di cui al
comma 5.
8. All’onere derivante dal presente articolo, pari a 41 milioni di
euro per l’anno 2017, si provvede mediante corrispondente riduzione
dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 386, della
legge 28 dicembre 2015, n. 208.

(( Art. 10-bis

Disposizioni in materia di assistenza farmaceutica

1. Le regioni colpite dagli eventi sismici degli anni 2016 e 2017,
al fine di superare eventuali criticita’ connesse alla distribuzione
dei farmaci alla popolazione, con riferimento particolare ai comuni
sotto i 3.000 abitanti, predispongono, entro il 30 aprile 2017 e
senza nuovi o maggiori oneri, un piano straordinario di erogazione
dei farmaci da presentare al Comitato paritetico permanente per la
verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza di cui
all’articolo 9 dell’intesa Stato-regioni 23 marzo 2005, pubblicata
nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 105 del 7 maggio
2005, che si esprime entro il 15 maggio 2017. In tale piano la
regione illustra le modalita’ organizzative per garantire la puntuale
e tempestiva distribuzione dei farmaci alla popolazione anche
prevedendo che i medicinali normalmente oggetto di distribuzione
diretta da parte delle aziende sanitarie locali possano essere
distribuiti temporaneamente dalle farmacie convenzionate, con le
modalita’ e alle condizioni stabilite dagli accordi regionali
stipulati ai sensi di quanto previsto dall’articolo 8, comma 1,
lettera a), del decreto-legge 18 settembre 2001, n. 347, convertito,
con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2001, n. 405. Per le
regioni in piano di rientro, tale piano e’ oggetto di valutazione
nell’ambito dell’ordinario monitoraggio del piano di rientro stesso.
))

Art. 11

Disposizioni urgenti in materia di adempimenti
e versamenti tributari e ambientali

(( 01. All’articolo 12 del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244,
convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 19,
dopo il comma 2-quater sono aggiunti i seguenti:
«2-quinquies. Le imprese aventi sede nei Comuni individuati negli
allegati 1 e 2 al decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito,
con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, possono
dichiarare, ai sensi dell’articolo 47 del testo unico di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445,
alle autorita’ competenti la mancata presentazione della
comunicazione annuale prevista dagli articoli 189, commi 3 e 4, e
220, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e
dall’articolo 4, comma 6, del decreto legislativo 24 giugno 2003, n.
182, limitatamente all’anno 2017, qualora a seguito degli eventi
sismici i dati necessari per la citata comunicazione non risultino
piu’ disponibili.
2-sexies. Fermo restando quanto previsto dal comma 2-quinquies, per
i soggetti di cui al medesimo comma obbligati alla presentazione del
modello unico di dichiarazione ai sensi dell’articolo 189 del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ricadenti nei territori colpiti
dagli eventi sismici degli anni 2016 e 2017, il termine previsto
dalla legge 25 gennaio 1994, n. 70, e’ prorogato al 31 dicembre
2017». ))
1. All’articolo 48, del decreto-legge n. 189 del 2016 sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1:
1) (( all’alinea )), le parole: «delle ritenute effettuate da parte
dei soggetti di cui al predetto decreto, a partire dal 24 agosto 2016
e fino alla data di entrata in vigore del presente decreto» sono
sostituite dalle seguenti: «delle stesse, relative ai soggetti
residenti nei predetti comuni, rispettivamente, a partire dal 24
agosto 2016 fino al 19 ottobre 2016, e a partire dal 26 ottobre 2016
fino al 18 (( dicembre 2016 ))»;
2) la lettera b) e’ (( abrogata ));
3) alla lettera l), le parole: «all’allegato 1» sono sostituite
dalle seguenti: «agli allegati 1 e 2»;
b) il comma 1-bis e’ sostituito dal seguente:
«1-bis. I sostituti d’imposta, indipendentemente dal domicilio
fiscale, a richiesta degli interessati residenti nei comuni di cui
agli allegati 1 e 2, non devono operare le ritenute alla fonte a
decorrere dal 1º gennaio 2017 fino al 30 novembre 2017. La
sospensione dei pagamenti delle imposte sui redditi, (( effettuati ))
mediante ritenuta alla fonte, si applica alle ritenute operate ai
sensi degli articoli 23, 24 e 29 del decreto del Presidente della
Repubblica 29 settembre 1973, n. 600 e successive modificazioni. Non
si fa luogo a rimborso di quanto gia’ versato.»;
c) al comma 2, le parole: « (( , della telefonia e della
radiotelevisione pubblica» sono sostituite dalle seguenti: «e della
telefonia,»;
c-bis) al comma 7, le parole: «dell’imposta di bollo per le istanze
presentate alla pubblica amministrazione fino al 31 dicembre 2016»
sono sostituite dalle seguenti: «dell’imposta di bollo e dell’imposta
di registro per le istanze, i contratti e i documenti presentati alla
pubblica amministrazione fino al 31 dicembre 2017, esclusivamente per
quelli in esecuzione di quanto stabilito dalle ordinanze di cui
all’articolo 2, comma 2. Il deposito delle istanze, dei contratti e
dei documenti effettuato presso gli Uffici speciali per la
ricostruzione, in esecuzione di quanto stabilito dal presente decreto
e dalle ordinanze commissariali, produce i medesimi effetti della
registrazione eseguita secondo le modalita’ disciplinate dal testo
unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile
1986, n. 131. Non si procede al rimborso dell’imposta di registro,
relativa alle istanze e ai documenti di cui al precedente periodo,
gia’ versata in data anteriore all’entrata in vigore della legge di
conversione del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8»; ))
d) al comma 10, le parole: «30 settembre 2017» sono sostituite
dalle seguenti: «30 novembre 2017».
e) al comma 11:
1) dopo le parole: «e dai commi» sono inserite le seguenti:
«1-bis,»;
(( 2) le parole da: «con decreto» fino alla fine del comma sono
sostituite dalle seguenti: «entro il 16 dicembre 2017 senza
applicazione di sanzioni e interessi. Il versamento delle ritenute
non operate ai sensi del comma 1-bis del presente articolo puo’
essere disciplinato, subordinatamente e comunque nei limiti della
disponibilita’ di risorse del fondo previsto dall’articolo 1, comma
430, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, con decreto del Ministro
dell’economia e delle finanze da emanare entro il 30 novembre 2017,
ai sensi dell’articolo 9, comma 2-bis, della legge 27 luglio 2000, n.
212, e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica»; ))
f) dopo il comma 11 e’ aggiunto il seguente:
«11-bis. La ripresa dei versamenti del (( canone di abbonamento
alla televisione )) ad uso privato di cui all’articolo 1, comma 153,
lettera c), della legge 28 dicembre 2015, n. 208, e’ effettuata con
le modalita’ di cui al comma 11. Nei casi in cui per effetto
dell’evento sismico la famiglia anagrafica non detiene piu’ alcun
apparecchio televisivo (( il canone di abbonamento alla televisione
)) ad uso privato non e’ dovuto per l’intero secondo semestre 2016 e
per l’anno 2017»;
g) al comma 12 le parole: «entro il mese di ottobre 2017» sono
sostituite dalle seguenti: «entro il mese di dicembre 2017».
(( g-bis) al comma 16, le parole: «28 febbraio 2017», ovunque
ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: «30 giugno 2017». ))
2. Nei Comuni di cui agli allegati 1 e 2 del decreto-legge n. 189
del 2016, i termini per la notifica delle cartelle di pagamento e per
la riscossione delle somme risultanti dagli atti di cui agli articoli
29 e 30 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, nonche’ le
attivita’ esecutive da parte degli agenti della riscossione e i
termini di prescrizione e decadenza relativi all’attivita’ degli enti
creditori, ivi compresi quelli degli enti locali, sono sospesi dal 1º
gennaio 2017 al 30 novembre 2017 e riprendono a decorrere dalla fine
del periodo di sospensione.
3. Fermo restando l’obbligo di versamento nei termini previsti, per
il pagamento dei tributi di cui all’articolo 48 del decreto-legge n.
189 del 2016, nonche’ per i tributi dovuti nel periodo dal 1º
dicembre 2017 al 31 dicembre 2017, i titolari di reddito di impresa e
di reddito di lavoro autonomo, nonche’ gli esercenti attivita’
agricole di cui all’articolo 4 del decreto del Presidente della
Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 possono chiedere ai soggetti
autorizzati all’esercizio del credito un finanziamento assistito
dalla garanzia dello Stato da erogare il 30 novembre 2017. A tale
fine, i predetti soggetti finanziatori possono contrarre
finanziamenti, da erogare alla medesima data del 30 novembre 2017, e,
per i finanziamenti di cui al comma 4 alla data del 30 novembre 2018,
secondo contratti tipo definiti con apposita convenzione tra Cassa
depositi e prestiti S.p.A. e l’Associazione bancaria italiana,
assistiti dalla garanzia dello Stato, fino ad un ammontare massimo di
380 milioni di euro per l’anno 2017, ai sensi dell’articolo 5, comma
7, lettera a), secondo periodo, del decreto-legge 30 settembre 2003,
n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003,
n. 326, e successive modificazioni. Con decreto del Ministro
dell’economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dalla
data di entrata in vigore della legge di conversione del presente
decreto sono concesse le garanzie dello Stato di cui al presente
comma e sono definiti i criteri e le modalita’ di operativita’ delle
stesse. Le garanzie dello Stato di cui al presente comma sono
elencate nell’allegato allo stato di previsione del Ministero
dell’economia e delle finanze di cui all’articolo 31 della legge 31
dicembre 2009, n. 196.
4. Per i tributi dovuti per il periodo dal 1º gennaio 2018 al 31
dicembre 2018 da parte dei medesimi soggetti di cui al comma 3, il
relativo versamento avviene in un’unica soluzione entro il 16
dicembre 2018. Per assolvere tale obbligo, i medesimi soggetti
possono altresi’ richiedere, fino ad un ammontare massimo complessivo
di 180 milioni di euro, il finanziamento di cui al comma 3 o
un’integrazione del medesimo, da erogare il 30 novembre 2018.
5. Gli interessi relativi ai finanziamenti erogati, nonche’ le
spese strettamente necessarie alla loro gestione, sono corrisposti ai
soggetti finanziatori di cui al comma 3 mediante un credito di
imposta di importo pari all’importo relativo agli interessi e alle
spese dovuti. Il credito di imposta e’ utilizzabile ai sensi
dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, senza
applicazione dei limiti di cui all’articolo 34 della legge 23
dicembre 2000, n. 388 e all’articolo 1, comma 53, della legge 24
dicembre 2007, n. 244, ovvero puo’ essere ceduto secondo quanto
previsto dall’articolo 43-ter del decreto del Presidente della
Repubblica 29 settembre 1973, n. 602 e successive modificazioni. La
quota capitale e’ restituita dai soggetti di cui ai commi 3 e 4,
rispettivamente a partire dal 1º gennaio 2020 e dal 1º gennaio 2021
in cinque anni. Il piano di ammortamento e’ definito nel contratto di
finanziamento (( e prevede che gli interessi e le spese dovuti per i
relativi finanziamenti siano riconosciuti con riferimento al 31
dicembre 2018 )).
6. I soggetti finanziatori di cui al comma 3 comunicano all’Agenzia
delle entrate i dati identificativi dei soggetti che omettono i
pagamenti previsti nel piano di ammortamento, nonche’ i relativi
importi, per la loro successiva iscrizione, con gli interessi di
mora, a ruolo di riscossione. Il credito iscritto a ruolo e’
assistito dai medesimi privilegi che assistono i tributi per il
pagamento dei quali e’ stato utilizzato il finanziamento.
7. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate da
adottare entro il 31 maggio 2017, sono stabiliti i tempi e le
modalita’ di trasmissione all’Agenzia delle entrate, da parte dei
soggetti finanziatori, dei dati relativi ai finanziamenti erogati e
al loro utilizzo, nonche’ quelli di attuazione del comma 6.
8. Ai fini del monitoraggio dei limiti di spesa, l’Agenzia delle
entrate comunica al Ministero dell’economia e delle finanze i dati
delle compensazioni effettuate dai soggetti finanziatori per la
fruizione del credito d’imposta e i dati trasmessi dai soggetti
finanziatori.
9. L’aiuto di cui (( ai commi da 3 a 8 )) e’ riconosciuto ai
soggetti esercenti un’attivita’ economica nel rispetto dei limiti di
cui ai regolamenti (UE) n. 1407/2013 e n. 1408/2013 della
Commissione, del 18 dicembre 2013, relativi all’applicazione degli
articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea
agli aiuti «de minimis». Il Commissario straordinario istituisce e
cura un registro degli aiuti concessi ai soggetti di cui al comma 3
per la verifica del rispetto della disciplina in materia di aiuti di
Stato.
(( 10. All’articolo 6 del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193,
convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016, n. 225,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2, le parole: «31 marzo 2017», ovunque ricorrono, sono
sostituite dalle seguenti: «21 aprile 2017»;
b) al comma 3, alinea, le parole: «31 maggio 2017» sono sostituite
dalle seguenti: «15 giugno 2017»;
c) dopo il comma 13-bis e’ aggiunto il seguente:
«13-ter. Per i carichi affidati agli agenti della riscossione dal
2000 al 2016 relativamente ai soggetti cui si applicano le
disposizioni recate dall’articolo 48, comma 1, del decreto-legge 17
ottobre 2016 n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15
dicembre 2016, n. 229, sono prorogati di un anno i termini e le
scadenze previste dai commi 1, 2, 3, 3-ter e 12 del presente
articolo.».
10-bis. L’articolo 6, comma 10, lettera e-bis), del decreto-legge
22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge
1° dicembre 2016, n. 225, si interpreta nel senso che ai fini della
definizione agevolata dei carichi, di cui al comma 1 del citato
articolo 6, non sono dovute le sanzioni irrogate per violazione degli
obblighi relativi ai contributi e ai premi anche nel caso in cui il
debitore sia lo stesso ente previdenziale. ))
11. Agli oneri, in termini di fabbisogno di cassa, derivanti dai
commi 3 e 4, pari a 380 milioni di euro per l’anno 2017 e a 180
milioni di euro per l’anno 2018 e seguenti si provvede mediante
versamento, su conti correnti fruttiferi appositamente aperti presso
la tesoreria centrale remunerati secondo il tasso riconosciuto sulle
sezioni fruttifere dei conti di tesoreria unica, delle somme gestite
presso il sistema bancario dal Gestore dei Servizi Energetici per un
importo pari a 300 milioni di (( euro )) per il 2017 e 100 milioni di
(( euro )) per il 2018 e dalla Cassa per i servizi energetici e
ambientali per un importo pari a 80 milioni di (( euro )) per il 2017
e 80 milioni di (( euro )) per il 2018.
12. Il Fondo per interventi strutturali di politica economica, di
cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n.
282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n.
307 e’ incrementato di 8,72 milioni di euro per l’anno 2019.
13. Agli oneri di cui ai commi 5, 10, 11 e 12, pari a 20,190
milioni di euro per l’anno 2017, a 51,98 milioni di euro per l’anno
2018, a 9 milioni di euro per l’anno 2019 e a 0,280 (( milioni di
euro annui )) a decorrere dall’anno 2020, e, per la compensazione in
termini di solo indebitamento netto, pari a 7,02 milioni di euro per
l’anno 2017, a 10,34 milioni di euro per l’anno 2019, a 8,94 milioni
di euro per l’anno 2020, a 6,87 milioni di euro per l’anno 2021, a
4,80 milioni di euro per l’anno 2022, a 2,21 milioni di euro per
l’anno 2023, a 0,94 milioni di euro per l’anno 2024 e a 0,25 milioni
di euro per l’anno 2025 si provvede:
a) quanto a 20,190 milioni di euro per l’anno 2017, a 20,980
milioni di euro per l’anno 2018 e a 0,280 (( milioni di euro annui ))
a decorrere dall’anno 2020, mediante corrispondente utilizzo del
Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui
all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282,
convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307;
b) quanto a 20 milioni di euro per l’anno 2018, mediante
corrispondente utilizzo delle proiezioni dello stanziamento del fondo
speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale
2017-2019, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali»
della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del
Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo
parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo
Ministero;
c) quanto a 7,02 milioni di euro per l’anno 2017, a 10,34 milioni
di euro per l’anno 2019, a 8,94 milioni di euro per l’anno 2020, a
6,87 milioni di euro per l’anno 2021, a 4,80 milioni di euro per
l’anno 2022, a 2,21 milioni di euro per l’anno 2023, a 0,94 milioni
di euro per l’anno 2024 e a 0,25 milioni di euro per l’anno 2025,
mediante corrispondente utilizzo del Fondo per la compensazione degli
effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti
all’attualizzazione di contributi pluriennali, di cui all’articolo 6,
comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con
modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008 n. 189;
d) quanto a 11 milioni di euro per l’anno 2018 e a 9 milioni di
euro per l’anno 2019, mediante corrispondente utilizzo delle maggiori
entrate derivanti dal comma 10.
14. All’articolo 6-ter, comma 1, del decreto-legge 22 ottobre 2016,
n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 1º dicembre 2016,
n. 225, le parole «entro sessanta giorni dalla data di entrata in
vigore della legge di conversione del presente decreto» sono
sostituite dalle seguenti: «entro il termine fissato per la
deliberazione del bilancio annuale di previsione degli enti locali
per l’esercizio 2017».
15. Sulla base dell’effettivo andamento degli oneri di cui al comma
5, con decreti del Ministro dell’economia e delle finanze da
comunicare al Parlamento, si provvede ad apportare le variazioni di
bilancio necessarie a garantire il reintegro del Fondo per interventi
strutturali di politica economica di cui all’articolo 10, comma 5,
del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con
modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, in misura
corrispondente alla differenza tra la spesa autorizzata e le risorse
effettivamente utilizzate.
16. Ai fini dell’immediata attuazione delle disposizioni recate dal
presente decreto, il Ministro dell’economia e delle finanze e’
autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni
di bilancio, anche in conto residui.

(( Art. 11-bis

Applicazione dell’addizionale al tributo di conferimento dei rifiuti
in discarica prevista dall’articolo 205, comma 3, del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ai comuni colpiti da eventi
sismici del 2016 e 2017

1. Ai comuni individuati negli allegati 1 e 2 al decreto-legge n.
189 del 2016, dal 1° gennaio 2017 fino al 31 dicembre 2018, non si
applica l’addizionale del 20 per cento al tributo di conferimento dei
rifiuti in discarica prevista dall’articolo 205, comma 3, del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152. ))

(( Art. 11-ter

Piano di ammortamento dei mutui e dei finanziamenti

1. Al fine di consentire di allungare il piano di ammortamento dei
mutui e dei finanziamenti per le famiglie e per le micro, piccole e
medie imprese individuate dalla raccomandazione 2003/361/CE del 6
maggio 2003, ubicate nei comuni di cui agli allegati 1 e 2 al
decreto-legge n. 189 del 2016, il Ministero dell’economia e delle
finanze e il Ministero dello sviluppo economico, entro novanta giorni
dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del
presente decreto e previo accordo con l’Associazione bancaria
italiana e con le associazioni dei rappresentanti delle imprese e dei
consumatori, concordano, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica, tutte le misure necessarie al fine di sospendere per dodici
mesi il pagamento della quota capitale delle rate dei mutui e dei
finanziamenti in essere alla data del 24 agosto 2016. ))

Art. 12

Prosecuzione delle misure di sostegno al reddito

1. La Convenzione stipulata in data 23 gennaio 2017 tra il Ministro
del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell’economia e
delle finanze e i Presidenti delle Regioni Abruzzo, Marche, Lazio e
Umbria continua ad operare nel 2017 fino all’esaurimento delle
risorse disponibili ivi ripartite tra le Regioni, considerate quali
limite massimo di spesa, relativamente alle misure di cui
all’articolo 45, comma 1, del decreto-legge n. 189 del 2016, fermo
restando quanto previsto dall’articolo 1, comma 1, dello stesso
decreto-legge n. 189 del 2016 ai fini dell’individuazione dell’ambito
di riconoscimento delle predette misure.

Art. 13

Svolgimento da parte dei tecnici professionisti dell’attivita’ di
redazione della Scheda Aedes

1. Fatti salvi i casi disciplinati dall’articolo 1 dell’ordinanza
del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 422 del 16
dicembre 2016, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 301 del 27
dicembre 2016, come modificata dall’articolo 7 dell’ordinanza del
Capo del Dipartimento della protezione civile n. 431 dell’11 gennaio
2017, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 17 del 21 gennaio 2017,
e dall’articolo 1 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della
protezione civile n. 436 del 22 gennaio 2017, pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale n. 24 del 30 gennaio 2017, i tecnici
professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali e
nell’elenco speciale di cui all’articolo 34 del decreto-legge n. 189
del 2016, abilitati all’esercizio della professione relativamente a
competenze di tipo tecnico e strutturale nell’ambito dell’edilizia,
possono essere incaricati dello svolgimento delle verifiche di
agibilita’ post-sismica degli edifici e delle strutture ((
interessati )) dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24
agosto 2016 attraverso la compilazione della scheda AeDES, di cui
all’articolo 10 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri
8 luglio 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 243 del 18
ottobre 2014, secondo le modalita’ stabilite nelle apposite ordinanze
commissariali adottate ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del
decreto-legge n. 189 del 2016, anche indipendentemente dall’attivita’
progettuale.
2. Il compenso dovuto al professionista per l’attivita’ di
redazione della scheda AeDES e’ ricompreso nelle spese tecniche per
la ricostruzione degli immobili danneggiati di cui all’articolo 34
del decreto-legge n. 189 del 2016.
3. Con le ordinanze commissariali previste dal comma 1 sono
stabiliti i criteri e la misura massima del compenso dovuto al
professionista. (( Con le medesime ordinanze sono individuate,
altresi’, le modalita’ di riconoscimento del compenso dovuto al
professionista, a valere sulle risorse iscritte nelle contabilita’
speciali previste dall’articolo 4, comma 4, del decreto-legge n. 189
del 2016, qualora l’edificio, dichiarato non utilizzabile secondo
procedure speditive disciplinate da ordinanza di protezione civile,
sia classificato come agibile secondo la procedura AeDES di cui al
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 maggio 2011,
pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 113
del 17 maggio 2011, e al decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 8 luglio 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 243
del 18 ottobre 2014. ))
4. Ai fini del riconoscimento del compenso dovuto al professionista
per la compilazione della scheda AeDES, ammissibile a contribuzione
ai sensi dell’articolo 34 del decreto-legge n. 189 del 2016, non si
applica la soglia massima di assunzione degli incarichi, prevista per
le opere pubbliche dal comma 6 del medesimo articolo 34, ne’ rilevano
i criteri, stabiliti dai provvedimenti previsti dal comma 7
dell’articolo 34 stesso, finalizzati ad evitare la concentrazione
degli incarichi nel settore degli interventi di ricostruzione
privata.
(( 4-bis. Al fine di garantire il piu’ elevato standard
professionale nella predisposizione delle schede AeDES e di
consentire l’abilitazione di nuovi tecnici, il Dipartimento della
protezione civile promuove e realizza, con proprio personale interno,
in collaborazione con le regioni, gli enti locali interessati e gli
ordini professionali, corsi di formazione a titolo gratuito anche con
modalita’ di formazione a distanza utilizzando gli strumenti piu’
idonei allo scopo.
4-ter. All’attuazione del comma 4-bis si provvede entro i limiti
delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a
legislazione vigente. ))

Art. 14

Acquisizione di immobili ad uso abitativo
per l’assistenza della popolazione

1. In considerazione degli obiettivi di contenimento dell’uso del
suolo e riduzione delle aree da destinare ad insediamenti temporanei,
le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, (( sentiti i comuni
interessati, )) possono acquisire a titolo oneroso, al patrimonio
dell’edilizia residenziale pubblica, nei rispettivi ambiti
territoriali, (( prioritariamente nei comuni di cui agli allegati 1,
2 e 2-bis al decreto-legge n. 189 del 2016 e nei territori dei comuni
con essi confinanti )), unita’ immobiliari ad uso abitativo agibili
(( o rese agibili dal proprietario, ai sensi di quanto previsto dal
testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia
edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno
2001, n. 380, e dalla normativa regionale di attuazione, entro
sessanta giorni dalla sottoscrizione del contratto preliminare di
vendita )), e realizzate in conformita’ alle vigenti disposizioni in
materia edilizia e alle norme tecniche per le costruzioni in zone
sismiche (( contenute nel decreto del Ministro dei lavori pubblici 16
gennaio 1996, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta
Ufficiale n. 29 del 5 febbraio 1996, o nei decreti ministeriali
successivamente adottati in materia )), da destinare temporaneamente
(( in comodato d’uso gratuito )) a soggetti residenti in edifici
distrutti o danneggiati dagli eventi sismici iniziati il 24 agosto
2016 situati nelle «zone rosse» o dichiarati inagibili con esito di
rilevazione dei danni di tipo «E» o «F» secondo la procedura AeDES di
cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 maggio
2011, (( pubblicato nel supplemento ordinario n. 123 alla Gazzetta
Ufficiale n. 113 )) del 17 maggio 2011, e al decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri 8 luglio 2014, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 243 del 18 ottobre 2014, quale misura alternativa al
percepimento del contributo per l’autonoma sistemazione di cui
all’articolo 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della
protezione civile n. 388 del 26 agosto 2016, (( pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale n. 201 del 29 agosto 2016 )), e successive
modificazioni, ovvero all’assegnazione delle strutture abitative di
emergenza (SAE) di cui all’articolo 1 dell’ordinanza del Capo del
Dipartimento della protezione civile n. 394 del 19 settembre 2016, ((
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 222 del 22 settembre 2016 . In
ogni caso, non si procede alla sottoscrizione dei contratti di
vendita e il contratto preliminare e’ risolto di diritto, qualora il
proprietario non provveda a rendere agibile, ai sensi di quanto
previsto dal testo unico delle disposizioni legislative e
regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e dalla normativa regionale
di attuazione, l’unita’ immobiliare entro il termine di sessanta
giorni previsto dal periodo precedente.
1-bis. La regione pubblica e tiene aggiornato nel proprio sito
internet istituzionale l’elenco degli immobili acquistati ai sensi
del presente articolo. ))
2. Ai fini di cui al comma 1 le Regioni, in raccordo con i Comuni
interessati, effettuano la ricognizione del fabbisogno tenendo conto
delle rilevazioni gia’ effettuate dagli stessi Comuni ai sensi
dell’articolo 1, comma 2, dell’ordinanza del Capo del Dipartimento
della protezione civile n. 394 del 19 settembre 2016.
3. Le proposte di acquisizione sono sottoposte, (( ai soli fini
dell’assunzione della spesa a carico della gestione emergenziale )),
alla preventiva approvazione del Capo del Dipartimento della
protezione civile previa valutazione di congruita’ sul prezzo
convenuto resa dall’ente regionale competente in materia di edilizia
residenziale pubblica con riferimento ai parametri di costo
dell’edilizia residenziale pubblica ed alle quotazioni
dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle entrate
nonche’ valutazione della soluzione economicamente piu’ vantaggiosa
tra le diverse opzioni, incluse le strutture abitative d’emergenza
(SAE).
4. Al termine della destinazione all’assistenza temporanea, la
proprieta’ degli immobili acquisiti ai sensi del comma 1 puo’ essere
trasferita senza oneri al patrimonio di edilizia residenziale
pubblica dei Comuni (( o dell’Ente regionale competente in materia di
edilizia residenziale pubblica )) nel cui territorio sono ubicati.
5. Agli oneri derivanti dall’attuazione delle misure previste dal
presente articolo si provvede con le risorse finanziarie che sono
rese disponibili con le ordinanze adottate ai sensi dell’articolo 5
della legge 24 febbraio 1992, n. 225, per la gestione della
situazione di emergenza.

Art. 15

Disposizioni per il sostegno e lo sviluppo delle aziende agricole,
agroalimentari e zootecniche

1. Al fine di garantire un tempestivo sostegno alla ripresa
dell’attivita’ produttiva del comparto zootecnico nei territori
interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24
agosto 2016, nelle more della definizione del programma strategico di
cui all’articolo 21, comma 4, del decreto-legge n. 189 del 2016, e’
autorizzata la spesa di 22.942.300 euro per l’anno 2017, di cui
20.942.300 euro per l’incremento fino al 200 per cento della quota
nazionale del sostegno supplementare per le misure adottate ai sensi
del regolamento delegato (UE) n. 2016/1613 della Commissione, dell’8
settembre 2016, e 2 milioni di euro destinati al settore equino.
2. Gli oneri derivanti dall’attuazione del comma 1, pari a
22.942.300 euro per l’anno 2017, sono anticipati dall’Agenzia per le
erogazioni in agricoltura (AGEA) a valere sulle risorse disponibili
del Fondo di rotazione di cui all’articolo 5 della legge 16 aprile
1987, n. 183, e successivamente reintegrate, (( entro il 31 dicembre
2018 )), alla stessa AGEA dalle Regioni Abruzzo, Marche, Lazio ed
Umbria, in misura corrispondente alla quota di contributo ricevuto
dagli allevatori di ciascuna regione, attraverso le risorse
disponibili derivanti dall’assunzione da parte dello Stato della
quota di cofinanziamento regionale ai sensi dell’articolo 21, comma
4, del decreto-legge n. 189 del 2016.
3. Per gli anni 2017 e 2018, la concessione delle agevolazioni
disposta ai sensi dell’articolo 10-quater, comma 1, del decreto
legislativo 21 aprile 2000, n. 185, e’ rivolta prioritariamente alle
imprese localizzate nelle zone colpite dagli eventi sismici del 2016.
4. Le imprese agricole ubicate nelle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche
e Umbria, interessate dagli eventi sismici verificatisi a far data
dal 24 agosto 2016, nonche’ nelle Regioni Basilicata, Calabria,
Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, che hanno subito danni
a causa delle avversita’ atmosferiche di eccezionale intensita’
avvenute nel periodo dal 5 al 25 gennaio 2017, e che non hanno
sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi,
possono accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa
dell’attivita’ economica e produttiva di cui all’articolo 5 del
decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102.
(( 4-bis. In favore delle imprese agricole danneggiate dalle
avversita’ atmosferiche di eccezionale intensita’ del mese di gennaio
2017, e’ previsto un contributo per la riduzione degli interessi
maturati nell’anno 2017, conseguenti alla proroga delle rate delle
operazioni di credito agrario di cui all’articolo 7 del decreto
legislativo 29 marzo 2004, n. 102.
4-ter. La disposizione di cui al comma 4-bis si applica nel limite
di un milione di euro per l’anno 2017. Con decreto del Ministro delle
politiche agricole alimentari e forestali, da adottare entro sessanta
giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del
presente decreto, sono definiti i criteri e le modalita’ per la
ripartizione delle risorse di cui al primo periodo.
4-quater. Agli oneri derivanti dall’attuazione dei commi 4-bis e
4-ter, pari a un milione di euro per l’anno 2017, si provvede
mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo
speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale
2017-2019, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali»
della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del
Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo
parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali. ))
5. Le regioni di cui al comma 4, anche in deroga ai termini
stabiliti all’articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 102 del
2004, possono deliberare la proposta di declaratoria di
eccezionalita’ degli eventi di cui al medesimo comma 4 entro il
termine perentorio di novanta giorni dalla data di entrata in vigore
della legge di conversione del presente decreto.
6. Al fine di finanziare gli interventi di cui all’articolo 1,
comma 3, lettera b), del decreto legislativo n. 102 del 2004 in
favore delle imprese agricole danneggiate dagli eventi di cui al
comma 4, la dotazione del fondo di solidarieta’ nazionale di cui
all’articolo 15 del medesimo decreto legislativo n. 102 del 2004 e’
incrementata di 15 milioni di euro per l’anno 2017. Agli oneri
derivanti dal presente comma, pari a 15 milioni di euro per l’anno
2017, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui
all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. Il
Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare,
con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

(( Art. 15-bis

Contratti di sviluppo nei territori colpiti
dagli eventi sismici

1. Le istanze di agevolazione a valere sull’articolo 43 del
decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni,
dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, proposte per la realizzazione di
progetti di sviluppo di impresa nei territori delle Regioni Abruzzo,
Lazio, Marche e Umbria colpiti dagli eventi sismici verificatisi a
far data dal 24 agosto 2016, sono esaminate prioritariamente.
2. I progetti di cui al comma 1 sono oggetto di specifici accordi
di programma stipulati ai sensi della disciplina attuativa della
misura di cui al citato articolo 43 del decreto-legge 25 giugno 2008,
n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.
133, tra il Ministero dello sviluppo economico, l’Agenzia nazionale
per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa Spa –
Invitalia, l’impresa proponente, la Regione che interviene nel
cofinanziamento del programma e le eventuali altre amministrazioni
interessate. ))

Art. 16

Proroga di termini in materia di modifiche
delle circoscrizioni giudiziarie de L’Aquila e Chieti

1. Per le esigenze di funzionalita’ delle sedi dei tribunali de
L’Aquila e di Chieti, connesse agli eventi sismici del 2016 e 2017, i
termini di cui all’articolo 11, comma 3, primo periodo, del decreto
legislativo 7 settembre 2012, n. 155, sono ulteriormente prorogati
sino al 13 settembre 2020.
2. Ai maggiori oneri (( derivanti dalla disposizione del comma 1
)), pari a 500.000 euro per l’anno 2018, a 2 milioni di euro per
ciascuno degli anni 2019 e 2020, si provvede mediante corrispondente
riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di
parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019,
nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della
missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero
dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo
parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della
giustizia.

Art. 17

Disposizioni in tema di sospensione
di termini processuali

1. All’articolo 49, comma 9-ter, del decreto-legge n. 189 del 2016,
e’ aggiunto infine il seguente periodo: «Per i soggetti che, alla
data degli eventi sismici del 26 e 30 ottobre 2016, erano residenti o
avevano sede nei Comuni di Teramo, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata,
Fabriano e Spoleto, il rinvio d’ufficio delle udienze processuali di
cui al comma 3 e la sospensione dei termini processuali di cui al
comma 4, nonche’ il rinvio e la sospensione dei termini previsti
dalla legge processuale penale per l’esercizio dei diritti e facolta’
delle parti private o della parte offesa, di cui al comma 7, operano
dalla data dei predetti eventi e sino al 31 luglio 2017 e si
applicano solo quando i predetti soggetti, entro il termine del 31
marzo 2017, dichiarino all’ufficio giudiziario interessato, ai sensi
del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445,
l’inagibilita’ del fabbricato, della casa di abitazione, dello studio
professionale o dell’azienda.».
2. Se la dichiarazione di cui all’articolo 49, comma 9-ter, secondo
periodo, del decreto-legge n. 189 del 2016, non e’ presentata nel
termine ivi previsto, cessano, alla scadenza del predetto termine,
gli effetti sospensivi disposti dal primo periodo del medesimo comma
9-ter e sono fatti salvi quelli prodottisi sino al 31 marzo 2017.

(( Art. 17-bis

Sospensione di termini in materia di sanita’

1. Ai comuni del cratere sismico dell’Aquila di cui al decreto 16
aprile 2009, n. 3, del Commissario delegato ai sensi del decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 6 aprile 2009, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 81 del 7 aprile 2009, e ai comuni di cui agli
allegati 1, 2 e 2-bis al decreto-legge n. 189 del 2016 non si
applicano, per i successivi trentasei mesi a partire dalla data di
entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le
disposizioni del regolamento di cui al decreto del Ministro della
salute 2 aprile 2015, n. 70, a condizione che intervenga sui singoli
provvedimenti di riorganizzazione della rete ospedaliera il parere
favorevole del Tavolo di monitoraggio di attuazione del citato
decreto ministeriale n. 70 del 2015, di cui al decreto del Ministro
della salute 29 luglio 2015. ))

Art. 18

Ulteriori disposizioni in materia di personale

1. All’articolo 3 del decreto-legge n. 189 del 2016, sono apportate
le seguenti modificazioni:
a) al comma 1:
1) al terzo periodo, le parole: «da Regioni, Province e Comuni
interessati» sono sostituite dalle seguenti «da parte di Regioni,
Province, Comuni ovvero da parte di altre Pubbliche Amministrazioni
regionali o locali interessate»;
2) al quinto periodo, le parole: «Ai relativi oneri» sono
sostituite dalle seguenti: «Agli oneri di cui ai periodi primo,
secondo, terzo e quarto»;
3) il sesto periodo e’ sostituito dai seguenti: «Ferme (( restando
)) le previsioni di cui al terzo ed al quarto periodo, nell’ambito
delle risorse disponibili sulla contabilita’ speciale di cui
all’articolo 4, comma 3, possono essere destinate ulteriori risorse,
fino ad un massimo di complessivi 16 milioni di euro per gli anni
2017 e 2018, per i comandi ed i distacchi disposti dalle Regioni,
dalle Province, dai Comuni ovvero da altre Pubbliche Amministrazioni
regionali o locali interessate, per assicurare la funzionalita’ degli
Uffici speciali per la ricostruzione ovvero per l’assunzione da parte
delle Regioni, delle Province o dei Comuni interessati di nuovo
personale, con contratti a tempo determinato della durata massima di
due anni, con profilo professionale di tipo tecnico-ingegneristico a
supporto dell’attivita’ del Commissario straordinario, delle Regioni,
delle Province e dei Comuni interessati. L’assegnazione delle risorse
finanziarie previste dal quinto e dal sesto periodo del presente
comma e’ effettuata con provvedimento del Commissario
straordinario.»;
(( 3-bis) e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Le
disposizioni del presente comma in materia di comandi o distacchi,
ovvero per l’assunzione di personale con contratti di lavoro a tempo
determinato nel limite di un contingente massimo di quindici unita’,
si applicano, nei limiti delle risorse finanziarie ivi previste,
anche agli enti parco nazionali il cui territorio e’ compreso, in
tutto o in parte, nei Comuni di cui agli allegati 1 e 2»; ))
b) dopo il comma 1, e’ inserito il seguente: «1-bis. Gli incarichi
dirigenziali conferiti dalle Regioni per le finalita’ di cui al comma
1, quarto periodo, non sono computati nei contingenti di cui
all’articolo 19, commi 5-bis e 6, del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165.».
(( b-bis) dopo il comma 1-bis sono inseriti i seguenti:
«1-ter. Le spese di funzionamento degli Uffici speciali per la
ricostruzione, diverse da quelle disciplinate dal comma 1, sono a
carico del fondo di cui all’articolo 4, nel limite di un milione di
euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018. L’assegnazione delle
risorse finanziarie previste dal precedente periodo e’ effettuata con
provvedimento del Commissario straordinario.
1-quater. Le eventuali spese di funzionamento eccedenti i limiti
previsti dal comma 1-ter sono a carico delle Regioni Abruzzo, Lazio,
Marche e Umbria». ))
2. Le unita’ di personale di cui all’articolo 15-bis, comma 6,
lettera a), del decreto-legge n. 189 del 2016, sono incrementate fino
a ulteriori venti unita’, nel limite (( dell’ulteriore importo di un
milione di euro )) annui per ciascuno degli anni dal 2017 al 2021. Ai
relativi oneri si provvede mediante corrispondente riduzione
dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 354, della
legge 28 dicembre 2015, n. 208.
3. All’articolo 15-bis, comma 6, del decreto-legge n. 189 del 2016,
dopo la lettera b), e’ aggiunta la seguente:
«b-bis) per le attivita’ connesse alla messa in sicurezza,
recupero e ricostruzione del patrimonio culturale, nell’ambito della
ricostruzione post-sisma, e’ autorizzato ad operare attraverso
apposita contabilita’ speciale dedicata alla gestione dei fondi
finalizzati esclusivamente alla realizzazione dei relativi interventi
in conto capitale. Sulla contabilita’ speciale confluiscono altresi’
le somme assegnate allo scopo dal Commissario straordinario, a valere
sulle risorse di cui all’articolo 4, comma 3, previo versamento
all’entrata del bilancio dello Stato e riassegnazione su apposito
capitolo dello stato di previsione del Ministero dei beni e delle
attivita’ culturali e del turismo. Ai sensi dell’articolo 15, comma
8, della legge 24 dicembre 2012, n. 243, la contabilita’ speciale e’
aperta per il periodo di tempo necessario al completamento degli
interventi e comunque non superiore a cinque anni.».
4. All’articolo 50 del decreto-legge n. 189 del 2016, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 3, lettera a), la parola: «cinquanta» e’ sostituita
dalla seguente: «cento»;
(( a-bis) dopo il comma 3 sono inseriti i seguenti:
«3-bis. Il trattamento economico del personale pubblico della
struttura commissariale, collocato, ai sensi dell’articolo 17, comma
14, della legge 15 maggio 1997, n. 127, in posizione di comando,
fuori ruolo o altro analogo istituto previsto dai rispettivi
ordinamenti, viene corrisposto secondo le seguenti modalita’:
a) le amministrazioni di provenienza provvedono, con oneri a
proprio carico esclusivo, al pagamento del trattamento economico
fondamentale, compresa l’indennita’ di amministrazione;
b) qualora l’indennita’ di amministrazione risulti inferiore a
quella prevista per il personale della Presidenza del Consiglio dei
ministri, il Commissario straordinario provvede al rimborso delle
sole somme eccedenti l’importo dovuto, a tale titolo,
dall’amministrazione di provenienza;
c) ogni altro emolumento accessorio e’ corrisposto con oneri a
carico esclusivo del Commissario straordinario.
3-ter. Al personale dirigenziale di cui al comma 3 sono
riconosciute una retribuzione di posizione in misura equivalente ai
valori economici massimi attribuiti ai dirigenti della Presidenza del
Consiglio dei ministri nonche’, in attesa di specifica disposizione
contrattuale, un’indennita’ sostitutiva della retribuzione di
risultato, determinata con provvedimento del Commissario
straordinario, di importo non superiore al 50 per cento della
retribuzione di posizione, a fronte delle specifiche responsabilita’
connesse all’incarico attribuito, della specifica qualificazione
professionale posseduta, della disponibilita’ a orari disagevoli e
della qualita’ della prestazione individuale. Restano ferme le
previsioni di cui al secondo periodo del comma 1 e alle lettere b) e
c) del comma 7.
3-quater. Le disposizioni di cui ai commi 3-bis e 3-ter si
applicano anche al personale di cui all’articolo 2, commi 2 e 3, del
decreto del Presidente della Repubblica 9 settembre 2016, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 228 del 29 settembre 2016.
3-quinquies. Alle spese per il funzionamento della struttura
commissariale si provvede con le risorse della contabilita’ speciale
prevista dall’articolo 4, comma 3»;
a-ter) alla lettera b) del comma 7, le parole: «nell’ambito della
contrattazione integrativa decentrata» sono sostituite dalle
seguenti: «nelle more della definizione di appositi accordi
nell’ambito della contrattazione integrativa decentrata»;
a-quater) alla lettera c) del comma 7, le parole: «nell’ambito
della contrattazione integrativa decentrata, attribuito un incremento
fino al 30 per cento del trattamento accessorio, tenendo conto dei
risultati conseguiti su specifiche attivita’ legate all’emergenza e
alla ricostruzione» sono sostituite dalle seguenti: «nelle more della
definizione di appositi accordi nell’ambito della contrattazione
integrativa decentrata, un incremento fino al 30 per cento del
trattamento accessorio, tenendo conto dei risultati conseguiti su
specifici progetti legati all’emergenza e alla ricostruzione,
determinati semestralmente dal Commissario straordinario»; ))
b) dopo il comma 7, e’ inserito il seguente: «7-bis. Le
disposizioni di cui al comma 7 si applicano anche ai dipendenti
pubblici impiegati presso gli uffici speciali di cui all’articolo
3.»;
c) il comma 8 e’ sostituito dal seguente: «8. All’attuazione del
presente articolo si provvede, ai sensi dell’articolo 52, nei limiti
di spesa di 3 milioni di euro per l’anno 2016 e 15 milioni di euro
annui per ciascuno degli anni 2017 e 2018. Agli eventuali maggiori
oneri si fa fronte con le risorse disponibili sulla contabilita’
speciale di cui all’articolo 4, comma 3, entro il limite massimo di
3,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018.».
(( c-bis) al comma 9 sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi:
«Ai fini dell’esercizio di ulteriori e specifiche attivita’ di
controllo sulla ricostruzione privata, il Commissario straordinario
puo’ stipulare apposite convenzioni con il Corpo della guardia di
finanza e con il Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Agli eventuali
maggiori oneri finanziari si provvede con le risorse della
contabilita’ speciale di cui all’articolo 4, comma 3». ))
5. All’articolo 50-bis, del decreto-legge n. 189 del 2016, sono
apportate le seguenti modificazioni:
(( a) al comma 1, le parole da: «e di 14,5 milioni di euro per
l’anno 2017» fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti:
«, di 24 milioni di euro per l’anno 2017 e di 29 milioni di euro per
l’anno 2018, ulteriori unita’ di personale con professionalita’ di
tipo tecnico o amministrativo-contabile, fino a settecento unita’ per
ciascuno degli anni 2017 e 2018. Ai relativi oneri si fa fronte, nel
limite di 1,8 milioni di euro per l’anno 2016 e di 14,5 milioni di
euro per l’anno 2017, ai sensi dell’articolo 52 e, nel limite di 9,5
milioni di euro per l’anno 2017 e di 29 milioni di euro per l’anno
2018, con le risorse disponibili sulla contabilita’ speciale di cui
all’articolo 4, comma 3»; ))
b) dopo il comma 1, e’ inserito il seguente: «1-bis. Nei limiti
delle risorse finanziarie previste dal comma 1 e delle unita’ di
personale assegnate con i provvedimenti di cui al comma 2, i Comuni
di cui agli allegati 1 e 2 possono, con efficacia limitata agli anni
2017 e 2018, incrementare la durata della prestazione lavorativa dei
rapporti di lavoro a tempo parziale gia’ in essere con
professionalita’ di tipo tecnico o amministrativo, in deroga ai
vincoli di contenimento della spesa di personale di cui all’articolo
9, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e di cui
all’articolo 1, commi 557 e 562, della legge 27 dicembre 2006, n.
296.»;
c) dopo il comma 3 sono inseriti i seguenti:
«3-bis. Nelle more dell’espletamento delle procedure previste dal
comma 3 e limitatamente allo svolgimento di compiti di natura
tecnico-amministrativa strettamente connessi ai servizi sociali,
all’attivita’ di progettazione, all’attivita’ di affidamento dei
lavori, dei servizi e delle forniture, all’attivita’ di direzione dei
lavori e di controllo sull’esecuzione degli appalti, nell’ambito
delle risorse a tal fine previste, i Comuni di cui agli allegati 1 e
2, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale di
cui all’articolo 9, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.
78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.
122, e di cui all’articolo 1, commi 557 e 562, della legge 27
dicembre 2006, n. 296, possono sottoscrivere contratti di lavoro
autonomo di collaborazione coordinata e continuativa, ai sensi e per
gli effetti dell’articolo 7, comma 6, del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, con durata non superiore al 31 dicembre 2017 e
non rinnovabili.
3-ter. I contratti previsti dal comma 3-bis possono essere
stipulati, previa valutazione dei titoli ed apprezzamento della
sussistenza di un’adeguata esperienza professionale, esclusivamente
con esperti di particolare e comprovata specializzazione anche
universitaria di tipo amministrativo-contabile e con esperti iscritti
agli ordini e collegi professionali ovvero abilitati all’esercizio
della professione relativamente a competenze di tipo tecnico
nell’ambito dell’edilizia o delle opere pubbliche. Ai fini della
determinazione del compenso dovuto agli esperti, che, in ogni caso,
non puo’ essere superiore alle voci di natura fissa e continuativa
del trattamento economico previsto per il personale dipendente
appartenente alla categoria D dalla contrattazione collettiva
nazionale del comparto Regioni ed autonomie locali, si applicano le
previsioni dell’articolo 2, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006,
n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n.
248, relativamente alla non obbligatorieta’ delle vigenti tariffe
professionali fisse o minime.
3-quater. Le assegnazioni delle risorse finanziarie, necessarie per
la sottoscrizione dei contratti previsti dal comma 3-bis, sono
effettuate con provvedimento del Commissario straordinario, d’intesa
con i Presidenti delle Regioni-vice commissari, assicurando la
possibilita’ per ciascun Comune interessato di stipulare contratti di
lavoro autonomo di collaborazione coordinata e continuativa.
3-quinquies. In nessun caso, il numero dei contratti che i Comuni
di cui agli allegati 1 e 2 sono autorizzati a stipulare, ai sensi e
per gli effetti del comma 3-bis, puo’ essere superiore a
trecentocinquanta.
3-sexies. Le disposizioni di cui ai commi 1, 2, 3, 3-bis, 3-ter e
3-quinquies si applicano anche alle Province interessate dagli eventi
sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016. A tal fine, una
quota pari al dieci per cento delle risorse finanziarie e delle
unita’ di personale complessivamente previste dai sopra citati commi
e’ riservata alle Province per le assunzioni di nuovo personale a
tempo determinato, per le rimodulazioni dei contratti di lavoro a
tempo parziale gia’ in essere secondo le modalita’ previste dal comma
1-bis, nonche’ per la sottoscrizione di contratti di lavoro autonomo
di collaborazione coordinata e continuativa. Con provvedimento del
Commissario straordinario, sentito il Capo del Dipartimento della
protezione civile e previa deliberazione della cabina di
coordinamento della ricostruzione, istituita dall’articolo 1, comma
5, sono determinati i profili professionali ed il numero massimo
delle unita’ di personale che ciascuna Provincia e’ autorizzata ad
assumere per le esigenze di cui al comma 1, sulla base delle
richieste da esse formulate entro quindici giorni dalla data di
entrata in vigore della presente disposizione. Con il medesimo
provvedimento sono assegnate le risorse finanziarie per la
sottoscrizione dei contratti di lavoro autonomo di collaborazione
coordinata e continuativa previsti dai commi 3-bis e 3-ter.».
(( 3-septies. Nei casi in cui con ordinanza sia stata disposta la
chiusura di uffici pubblici, in considerazione di situazioni di grave
stato di allerta derivante da calamita’ naturali di tipo sismico o
meteorologico, le pubbliche amministrazioni che hanno uffici situati
nell’ambito territoriale definito dalla stessa ordinanza che ne abbia
disposto la chiusura verificano se sussistono altre modalita’ che
consentano lo svolgimento della prestazione lavorativa da parte dei
propri dipendenti, compresi il lavoro a distanza e il lavoro agile.
In caso di impedimento oggettivo e assoluto ad adempiere alla
prestazione lavorativa, per causa comunque non imputabile al
lavoratore, le stesse amministrazioni definiscono, d’intesa con il
lavoratore medesimo, un graduale recupero dei giorni o delle ore non
lavorate, se occorre in un arco temporale anche superiore a un anno,
salvo che il lavoratore non chieda di utilizzare i permessi
retribuiti, fruibili a scelta in giorni o in ore, contemplati dal
contratto collettivo nazionale di lavoro, anche se relativi a
fattispecie diverse».
5-bis. Al comma 2 dell’articolo 3 del decreto-legge 24 giugno 2016,
n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2016, n.
160, dopo le parole: «pari a 2,0 milioni di euro,» sono inserite le
seguenti: «nonche’ un contributo di 500.000 euro finalizzato alle
spese per il personale impiegato presso gli uffici territoriali per
la ricostruzione,».
5-ter. Ai maggiori oneri derivanti dall’attuazione del comma 5-bis
si provvede a valere sulle risorse di cui all’articolo 7-bis, comma
1, del decreto-legge 26 aprile 2013, n. 43, convertito, con
modificazioni, dalla legge 24 giugno 2013, n. 71, e successivi
rifinanziamenti.
5-quater. All’articolo 1, comma 5, del decreto-legge n. 189 del
2016, dopo il secondo periodo e’ inserito il seguente: «Alla cabina
di coordinamento partecipano, oltre al Commissario straordinario, i
Presidenti delle Regioni, in qualita’ di vice commissari, ovvero, in
casi del tutto eccezionali, uno dei componenti della Giunta regionale
munito di apposita delega motivata».
5-quinquies. I soggetti pubblici beneficiari dei trasferimenti
eseguiti, ai sensi dell’articolo 67-bis, comma 5, del decreto-legge
22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7
agosto 2012, n. 134, dal titolare della gestione stralcio della
contabilita’ speciale n. 5281, sono autorizzati ad utilizzare le
risorse incassate e rimaste disponibili all’esito della
rendicontazione effettuata ai sensi dell’articolo 5, comma 5-bis,
della legge 24 febbraio 1992, n. 225, per le medesime finalita’ di
assistenza ed emergenza nascenti dagli eventi sismici verificatisi
dal 24 agosto 2016. Resta fermo che la relativa rendicontazione deve
essere resa ai sensi del medesimo articolo 5, comma 5-bis, della
legge n. 225 del 1992. ))

(( Art. 18-bis

Realizzazione del progetto «Casa Italia»

1. Per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e coordinamento
dell’azione strategica del Governo connesse al progetto «Casa
Italia», anche a seguito degli eventi sismici che hanno interessato
le aree dell’Italia centrale nel 2016 e nel 2017, al fine di
sviluppare, ottimizzare e integrare strumenti finalizzati alla cura e
alla valorizzazione del territorio e delle aree urbane nonche’ del
patrimonio abitativo, anche in riferimento alla sicurezza e
all’efficienza energetica degli edifici, ferme restando le
attribuzioni disciplinate dalla legge 24 febbraio 1992, n. 225, in
capo al Dipartimento della protezione civile e alle altre
amministrazioni competenti in materia, e’ istituito un apposito
dipartimento presso la Presidenza del Consiglio dei ministri,
disciplinato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri,
ai sensi dell’articolo 7 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n.
303.
2. Per garantire l’immediata operativita’ del suddetto
dipartimento, fermi restando la dotazione organica del personale di
ruolo di livello non dirigenziale e i contingenti del personale di
prestito previsti per la Presidenza del Consiglio dei ministri, la
dotazione organica dirigenziale della Presidenza del Consiglio dei
ministri e’ incrementata di tre posizioni di livello generale e di
quattro posizioni di livello non generale. E’ lasciata facolta’ alla
Presidenza del Consiglio dei ministri di procedere, in aggiunta a
quanto autorizzato a valere sulle attuali facolta’ assunzionali, al
reclutamento nei propri ruoli di venti unita’ di personale non
dirigenziale e di quattro unita’ di personale dirigenziale di livello
non generale, tramite apposito concorso per l’espletamento del quale
puo’ avvalersi della Commissione per l’attuazione del progetto di
riqualificazione delle pubbliche amministrazioni di cui al comma
3-quinquies dell’articolo 4 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101,
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125.
3. Per le finalita’ di cui al presente articolo e’ autorizzata la
spesa di 1.300.000 euro per l’anno 2017 e di 2.512.000 euro a
decorrere dall’anno 2018. Al relativo onere si provvede:
a) quanto a 1.300.000 euro per l’anno 2017 e a 2.512.000 euro per
l’anno 2018, mediante riduzione del Fondo per interventi strutturali
di politica economica di cui all’articolo 10, comma 5, del
decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni
dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307;
b) quanto a 2.512.000 euro a decorrere dall’anno 2019, mediante
corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del
fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio
triennale 2017-2019, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e
speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di
previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno
2017, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo
al medesimo Ministero.
4. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad
apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
))

(( Art. 18-ter

Interventi urgenti a favore delle zone colpite dagli eccezionali
eventi atmosferici del mese di gennaio 2017

1. Per fare fronte ai danni occorsi al patrimonio privato e alle
attivita’ economiche e produttive, in attuazione della lettera d) del
comma 2 dell’articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225,
relativamente agli eccezionali eventi atmosferici verificatisi nei
territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria nella seconda
decade del mese di gennaio 2017, si provvede sulla base della
relativa ricognizione dei fabbisogni, ai sensi dei commi da 422 a 428
dell’articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208. ))

(( Art. 18-quater

Credito d’imposta per investimenti nelle regioni dell’Italia centrale
colpite dagli eventi sismici

1. Nei Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti
dagli eventi sismici succedutisi dal 24 agosto 2016, di cui agli
allegati 1 e 2 al decreto-legge n. 189 del 2016, il credito d’imposta
di cui all’articolo 1, commi 98 e seguenti, della legge 28 dicembre
2015, n. 208, fino al 31 dicembre 2018 e’ attribuito nella misura del
25 per cento per le grandi imprese, del 35 per cento per le medie
imprese e del 45 per cento per le piccole imprese.
2. In relazione agli interventi di cui al comma 1 si applicano, in
quanto compatibili, le disposizioni dell’articolo 1, commi 98 e
seguenti, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.
3. La disposizione di cui al comma 1 del presente articolo e’
notificata, a cura del Ministero dello sviluppo economico, alla
Commissione europea ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 3, del
Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
4. Agli oneri derivanti dal presente articolo, valutati in 20
milioni di euro per l’anno 2017 e in 23,9 milioni di euro per l’anno
2018, si provvede mediante corrispondente riduzione della dotazione
del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui
all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282,
convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
))

(( Art. 18-quinquies

Modifica all’articolo 6 del decreto-legge n. 189 del 2016

1. All’articolo 6 del decreto-legge n. 189 del 2016, il comma 10 e’
sostituito dai seguenti:
«10. Il proprietario che aliena il suo diritto sull’immobile a
privati diversi dal coniuge, dai parenti o affini fino al quarto
grado e dalla persona legata da rapporto giuridicamente rilevante ai
sensi dell’articolo 1 della legge 20 maggio 2016, n. 76, dopo la data
del 24 agosto 2016, con riferimento agli immobili situati nei Comuni
di cui all’allegato 1, ovvero dopo la data del 26 ottobre 2016, con
riferimento agli immobili situati nei Comuni di cui all’allegato 2, e
prima del completamento degli interventi di riparazione, ripristino o
ricostruzione che hanno beneficiato di contributi, ovvero entro due
anni dal completamento di detti interventi, e’ dichiarato decaduto
dalle provvidenze ed e’ tenuto al rimborso delle somme percepite,
maggiorate degli interessi legali, da versare all’entrata del
bilancio dello Stato, secondo modalita’ e termini stabiliti con
provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2, comma 2.
10-bis. La concessione del contributo e’ trascritta nei registri
immobiliari, su richiesta dell’Ufficio speciale per la ricostruzione,
in esenzione da qualsiasi tributo o diritto, sulla base del titolo di
concessione, senza alcun’altra formalita’.
10-ter. Le disposizioni del comma 10 non si applicano:
a) in caso di vendita effettuata nei confronti del promissario
acquirente, diverso dal coniuge, dai parenti o affini fino al quarto
grado e dalla persona legata da rapporto giuridicamente rilevante ai
sensi dell’articolo 1 della legge 20 maggio 2016, n. 76, in possesso
di un titolo giuridico avente data certa anteriore agli eventi
sismici del 24 agosto 2016, con riferimento agli immobili situati nei
Comuni di cui all’allegato 1, ovvero del 26 ottobre 2016, con
riferimento agli immobili situati nei Comuni di cui all’allegato 2;
b) laddove il trasferimento della proprieta’ si verifichi all’esito
di una procedura di esecuzione forzata ovvero nell’ambito delle
procedure concorsuali disciplinate dal regio decreto 16 marzo 1942,
n. 267, dal decreto legislativo 8 luglio 1999, n. 270, ovvero dal
capo II della legge 27 gennaio 2012, n. 3.
10-quater. Le disposizioni dei commi 10, 10-bis e 10-ter si
applicano anche agli immobili distrutti o danneggiati ubicati nei
Comuni di cui all’articolo 1, comma 2, ammessi a beneficiare delle
misure previste dal presente decreto». ))

(( Art. 18-sexies

Modifica all’articolo 14-bis
del decreto-legge n. 189 del 2016

1. All’articolo 14-bis, comma 1, del decreto-legge n. 189 del 2016,
le parole da: «nonche’ la valutazione del fabbisogno finanziario»
fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti: «secondo
procedure da stabilire con apposita ordinanza di protezione civile,
adottata di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze e
sentiti i Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e della
salute, con oneri a valere sulle risorse stanziate per le emergenze a
far data dal 24 agosto 2016». ))

(( Art. 18-septies

Nuove disposizioni in materia di Uffici speciali
per la ricostruzione

1. All’articolo 3, comma 4, del decreto-legge n. 189 del 2016 e’
aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Ferme restando le
disposizioni dei periodi precedenti, i Comuni, in forma singola o
associata, possono procedere anche allo svolgimento dell’attivita’
istruttoria relativa al rilascio dei titoli abilitativi edilizi,
dandone comunicazione all’Ufficio speciale per la ricostruzione
territorialmente competente e assicurando il necessario coordinamento
con l’attivita’ di quest’ultimo». ))

(( Art. 18-octies

Misure in materia di riparazione del patrimonio edilizio pubblico
suscettibile di destinazione abitativa

1. All’articolo 14 del decreto-legge n. 189 del 2016 sono apportate
le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, dopo la lettera a) e’ inserita la seguente:
«a-bis) degli immobili di proprieta’ pubblica, ripristinabili con
miglioramento sismico entro il 31 dicembre 2018, per essere destinati
alla soddisfazione delle esigenze abitative delle popolazioni dei
territori interessati dagli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto
2016»;
b) dopo il comma 3-bis sono inseriti i seguenti:
«3-ter. Ai fini del riconoscimento del contributo relativo agli
immobili di cui alla lettera a-bis) del comma 1, i Presidenti delle
Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, in qualita’ di vice
commissari, procedono, sulla base della ricognizione del fabbisogno
abitativo dei territori interessati dagli eventi sismici effettuata
in raccordo con i Comuni interessati, all’individuazione degli
edifici di proprieta’ pubblica, non classificati agibili secondo la
procedura AeDES di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 5 maggio 2011, pubblicato nel supplemento ordinario alla
Gazzetta Ufficiale n. 113 del 17 maggio 2011, e al decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2014, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 243 del 18 ottobre 2014, oppure classificati
non utilizzabili secondo procedure speditive disciplinate da
ordinanza di protezione civile, che siano ripristinabili con
miglioramento sismico entro il 31 dicembre 2018. Ciascun Presidente
di Regione, in qualita’ di vice commissario, provvede a comunicare al
Commissario straordinario l’elenco degli immobili di cui al
precedente periodo.
3-quater. Le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, ovvero gli
enti regionali competenti in materia di edilizia residenziale
pubblica, nonche’ gli enti locali delle medesime Regioni, ove a tali
fini da esse individuati, previa specifica intesa, quali stazioni
appaltanti, procedono, nei limiti delle risorse disponibili e previa
approvazione da parte del Presidente della Regione, in qualita’ di
vice commissario, ai soli fini dell’assunzione della spesa a carico
delle risorse di cui all’articolo 4, comma 4, del presente decreto,
all’espletamento delle procedure di gara relativamente agli immobili
di loro proprieta’.
3-quinquies. Gli Uffici speciali per la ricostruzione provvedono,
con oneri a carico delle risorse di cui all’articolo 4, comma 3, e
nei limiti delle risorse disponibili, alla diretta attuazione degli
interventi relativi agli edifici pubblici di proprieta’ statale,
ripristinabili con miglioramento sismico entro il 31 dicembre 2018 e
inseriti negli elenchi predisposti dai Presidenti delle Regioni, in
qualita’ di vice commissari.
3-sexies. Con ordinanza del Commissario straordinario, emessa ai
sensi e per gli effetti dell’articolo 2, comma 2, del presente
decreto, sono definite le procedure per la presentazione e
l’approvazione dei progetti relativi agli immobili di cui ai commi
3-ter e 3-quinquies. Gli immobili di cui alla lettera a-bis) del
comma 1, ultimati gli interventi previsti, sono tempestivamente
destinati al soddisfacimento delle esigenze abitative delle
popolazioni dei territori interessati dagli eventi sismici
verificatisi dal 24 agosto 2016». ))

(( Art. 18-novies

Modifica all’articolo 13
del decreto-legge n. 189 del 2016

1. All’articolo 13, comma 4, del decreto-legge n. 189 del 2016,
dopo le parole: «dalla crisi sismica del 1997 e 1998» sono inserite
le seguenti: «e, in Umbria, del 2009». ))

(( Art. 18-decies

Disposizioni relative ai movimenti franosi verificatisi nei Comuni di
cui agli allegati 1 e 2 al decreto-legge n. 189 del 2016
1. Ai fini della ricostruzione, anche mediante delocalizzazione,
degli edifici interessati dai movimenti franosi verificatisi nei
territori compresi negli elenchi di cui agli allegati 1 e 2 al
decreto-legge n. 189 del 2016 in connessione con gli eventi sismici
di cui al presente decreto, si provvede con le procedure di cui al
citato decreto-legge n. 189 del 2016, come modificate dal presente
decreto. ))

(( Art. 18-undecies

Introduzione dell’allegato 2-bis
al decreto-legge n. 189 del 2016

1. Tenuto conto dell’aggravarsi delle conseguenze degli eventi
sismici verificatisi in data successiva al 30 ottobre 2016 e della
necessita’ di applicare le disposizioni del decreto-legge n. 189 del
2016 anche a territori della Regione Abruzzo non compresi tra i
Comuni ivi indicati negli allegati 1 e 2, al medesimo decreto-legge
n. 189 del 2016 sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 1, comma 1, le parole: «allegati 1 e 2» sono
sostituite dalle seguenti: «allegati 1, 2 e 2-bis»;
b) all’articolo 6, comma 2, lettere a), b), d) ed e), le parole:
«alla data del 24 agosto 2016 con riferimento ai Comuni di cui
all’allegato 1, ovvero alla data del 26 ottobre 2016 con riferimento
ai Comuni di cui all’allegato 2» sono sostituite dalle seguenti:
«alla data del 24 agosto 2016 con riferimento ai Comuni di cui
all’allegato 1, alla data del 26 ottobre 2016 con riferimento ai
Comuni di cui all’allegato 2 ovvero alla data del 18 gennaio 2017 con
riferimento ai Comuni di cui all’allegato 2-bis»;
c) all’articolo 9, comma 1, le parole: «alla data del 24 agosto
2016 con riferimento ai Comuni di cui all’allegato 1, ovvero alla
data del 26 ottobre 2016 con riferimento ai Comuni di cui
all’allegato 2» sono sostituite dalle seguenti: «alla data del 24
agosto 2016 con riferimento ai Comuni di cui all’allegato 1, alla
data del 26 ottobre 2016 con riferimento ai Comuni di cui
all’allegato 2 ovvero alla data del 18 gennaio 2017 con riferimento
ai Comuni di cui all’allegato 2-bis»;
d) all’articolo 10, commi 1 e 2, le parole: «alla data del 24
agosto 2016 con riferimento ai Comuni di cui all’allegato 1, ovvero
alla data del 26 ottobre 2016 con riferimento ai Comuni di cui
all’allegato 2» sono sostituite dalle seguenti: «alla data del 24
agosto 2016 con riferimento ai Comuni di cui all’allegato 1, alla
data del 26 ottobre 2016 con riferimento ai Comuni di cui
all’allegato 2 ovvero alla data del 18 gennaio 2017 con riferimento
ai Comuni di cui all’allegato 2-bis»;
e) all’articolo 44:
1) al comma 1, le parole: «alla data di entrata in vigore del
presente decreto per i Comuni di cui all’allegato 1 e alla data di
entrata in vigore del decreto-legge 11 novembre 2016, n. 205, per i
Comuni di cui all’allegato 2» sono sostituite dalle seguenti: «alla
data di entrata in vigore del presente decreto per i Comuni di cui
all’allegato 1, alla data di entrata in vigore del decreto-legge 11
novembre 2016, n. 205, per i Comuni di cui all’allegato 2 e alla data
di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge 9
febbraio 2017, n. 8, per i Comuni di cui all’allegato 2-bis»;
2) al comma 3, le parole: «dalla data di entrata in vigore del
presente decreto per i Comuni di cui all’allegato 1 e dalla data di
entrata in vigore del decreto-legge 11 novembre 2016, n. 205, per i
Comuni di cui all’allegato 2» sono sostituite dalle seguenti: «dalla
data di entrata in vigore del presente decreto per i Comuni di cui
all’allegato 1, dalla data di entrata in vigore del decreto-legge 11
novembre 2016, n. 205, per i Comuni di cui all’allegato 2 e dalla
data di entrata in vigore della legge di conversione del
decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, per i Comuni di cui all’allegato
2-bis»;
f) e’ aggiunto, in fine, l’allegato 2-bis, di cui all’allegato A
annesso al presente decreto.
2. Il contestuale riferimento agli allegati 1 e 2 al decreto-legge
n. 189 del 2016, ovunque contenuto nel medesimo decreto, nel presente
decreto e nelle ordinanze commissariali, si intende esteso, per ogni
effetto giuridico, anche all’allegato 2-bis, introdotto dalla lettera
f) del comma 1 del presente articolo.
3. All’onere derivante dal presente articolo, pari a 15,8 milioni
di euro per l’anno 2017 e a 0,33 milioni di euro per l’anno 2020, si
provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui
all’articolo 1, comma 200, della legge 29 dicembre 2014, n. 190.
4. La dotazione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della
legge 29 dicembre 2014, n. 190, e’ incrementata di 6,1 milioni di
euro per l’anno 2018 e di 1,32 milioni di euro per l’anno 2019. ))

Capo II
Altre misure urgenti per il potenziamento della capacita’ operativa
del Servizio nazionale della protezione civile

Art. 19

Misure urgenti per assicurare la continuita’ operativa
del Dipartimento della protezione civile

1. In considerazione della necessita’ e urgenza di assicurare la
piena operativita’ della funzione di coordinamento delle attivita’
emergenziali del Servizio nazionale della protezione civile, anche in
riferimento alle attivita’ di soccorso e assistenza alle popolazioni
colpite dai recenti eventi sismici nel quadro delle caratteristiche
specialistiche delle funzioni tecnico-amministrative e operative
previste dalla legge 24 febbraio 1992, n. 225, la Presidenza del
Consiglio dei ministri, per le esigenze del Dipartimento della
protezione civile, e’ autorizzata a bandire, entro novanta giorni
dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del
presente decreto, un concorso pubblico, per titoli ed esami, per il
reclutamento di 13 dirigenti di seconda fascia del ruolo speciale
della protezione civile di cui all’articolo 9-ter del decreto
legislativo 30 luglio 1999, n. 303. Fermo restando quanto previsto
dall’articolo 7, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica
16 aprile 2013, n. 70, in riferimento al personale appartenente al
ruolo speciale, la percentuale di cui all’articolo 3, comma 2, del
decreto del Presidente della Repubblica 24 settembre 2004, n. 272, e’
elevata al 40 per cento. A conclusione delle procedure di
reclutamento del presente comma la Presidenza del Consiglio dei
ministri provvede alle relative assunzioni a tempo indeterminato.
2. Agli oneri derivanti dall’attuazione del comma 1, nel limite
complessivo massimo di euro 880.000 per l’anno 2017 e di euro 1,760
milioni a decorrere dall’anno 2018, si provvede mediante
corrispondente riduzione del Fondo per il pubblico impiego di cui
all’articolo 1, comma 365, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, nel
quadro delle finalita’ previste dalla lettera b) del medesimo comma.
(( 2-bis. Nelle more dell’espletamento del concorso di cui al comma
1, il Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza
del Consiglio dei ministri, in caso di esito non favorevole delle
procedure di interpello svolte ai sensi delle vigenti disposizioni,
e’ autorizzato a provvedere all’attribuzione di incarichi
dirigenziali ai sensi del comma 6 dell’articolo 19 del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, oltre i limiti percentuali ivi
previsti, nella misura del 75 per cento delle posizioni dirigenziali
vacanti, comunque entro il limite massimo di ulteriori dieci
incarichi. Gli incarichi conferiti ai sensi del presente comma, in
deroga alla previsione del citato articolo 19, comma 6, del decreto
legislativo n. 165 del 2001, hanno durata annuale, sono rinnovabili
per una sola volta e, comunque, cessano alla data dell’entrata in
servizio dei vincitori del concorso di cui al comma 1. Alla relativa
copertura finanziaria si provvede con le risorse di cui al comma 2.
Gli incarichi conferiti ai sensi del presente comma non costituiscono
titolo ne’ requisito valutabile ai fini della procedura concorsuale
di cui al comma 1.
2-ter. Resta fermo quanto previsto dall’articolo 5-bis, comma 4,
del decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con
modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401.
2-quater. La Presidenza del Consiglio dei ministri, ai fini dello
svolgimento del concorso di cui al comma 1, puo’ avvalersi della
Commissione per l’attuazione del progetto di riqualificazione delle
pubbliche amministrazioni di cui al comma 3-quinquies dell’articolo 4
del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125. ))

(( Art. 19-bis

Unita’ cinofile

1. Per ciascuno degli anni 2017 e 2018, nel limite massimo del 50
per cento delle facolta’ di assunzione previste dalla normativa
vigente per ciascuno dei predetti anni, il Corpo nazionale dei vigili
del fuoco e’ autorizzato ad assumere a tempo indeterminato personale
da destinare alle unita’ cinofile mediante avvio di procedure
speciali di reclutamento riservate al personale volontario utilizzato
nella Sezione cinofila del predetto Corpo che risulti iscritto da
almeno tre anni negli appositi elenchi di cui all’articolo 6 del
decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139, e abbia effettuato non meno
di centoventi giorni di servizio. Con decreto del Ministro
dell’interno, fermi restando il conseguimento della prescritta
certificazione operativa, alla data di entrata in vigore della legge
di conversione del presente decreto, nonche’ il possesso dei
requisiti ordinari per l’accesso alla qualifica di vigile del fuoco
previsti dalle vigenti disposizioni, sono stabiliti i criteri di
verifica dell’idoneita’, nonche’ modalita’ abbreviate per l’eventuale
corso di formazione. Le assunzioni di cui al presente comma sono
autorizzate secondo le modalita’ di cui all’articolo 35, comma 4, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. ))

Art. 20

Disposizioni urgenti per la funzionalita’
del Dipartimento della protezione civile

1. Le somme depositate mediante versamenti su conti correnti
bancari attivati dal Dipartimento della protezione civile della
Presidenza del Consiglio dei ministri con ordinanze adottate a norma
dell’articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e destinate
esclusivamente al perseguimento delle finalita’ connesse con la
gestione e il superamento delle situazioni di emergenza in
conseguenza di eventi calamitosi per i quali sia stato dichiarato lo
stato di emergenza, ai sensi dei commi 1 e 1-bis, dell’articolo 5
della legge 24 febbraio 1992, n. 225, ivi comprese le attivita’ di
ricostruzione, anche afferenti al Fondo per le emergenze nazionali,
non sono soggette a sequestro o a pignoramento e gli atti di
sequestro o di pignoramento proposti alla data di entrata in vigore
del presente decreto sono inefficaci. L’impignorabilita’ e
l’inefficacia di cui al primo periodo sono rilevabili d’ufficio dal
giudice. Il pignoramento non determina a carico dell’impresa
depositaria l’obbligo di accantonamento delle somme di cui al primo
periodo, e il Dipartimento della protezione civile mantiene la piena
disponibilita’ delle stesse.

(( Art. 20-bis

Interventi urgenti per le verifiche di vulnerabilita’ sismica degli
edifici scolastici

1. Per le verifiche di vulnerabilita’ sismica degli immobili
pubblici adibiti ad uso scolastico nelle zone a rischio sismico
classificate 1 e 2 nonche’ per la progettazione degli eventuali
interventi di adeguamento antisismico che risultino necessari a
seguito delle verifiche, sono destinate agli enti locali le risorse
di cui all’articolo 1, commi 161 e 165, della legge 13 luglio 2015,
n. 107, come accertate con decreto del Ministro dell’istruzione,
dell’universita’ e della ricerca, assicurando la destinazione di
almeno il 20 per cento delle risorse agli enti locali che si trovano
nelle quattro regioni interessate dagli eventi sismici degli anni
2016 e 2017. Le risorse accertate sono rese disponibili dalla
societa’ Cassa depositi e prestiti Spa previa stipulazione, sentito
il Dipartimento della protezione civile, di apposita convenzione con
il Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, che
disciplina le modalita’ di attuazione e le procedure di accesso ai
finanziamenti, anche tenendo conto dell’urgenza, di eventuali
provvedimenti di accertata inagibilita’ degli edifici scolastici,
della collocazione degli edifici nelle zone di maggiore pericolosita’
sismica nonche’ dei dati contenuti nell’Anagrafe dell’edilizia
scolastica. I documenti attestanti le verifiche di vulnerabilita’
sismica eseguite ai sensi della normativa tecnica vigente sono
pubblicati nella home page del sito internet dell’istituzione
scolastica che utilizza l’immobile.
2. A decorrere dall’anno 2018, gli interventi di ristrutturazione e
messa in sicurezza previsti nell’ambito della programmazione
nazionale predisposta in attuazione dell’articolo 10 del
decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con
modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, eseguiti nelle
zone sismiche classificate 1 e 2, sono corredati della valutazione di
vulnerabilita’ sismica degli edifici e, ove necessario, della
progettazione per il miglioramento e l’adeguamento antisismico
dell’edificio anche a valere sulle risorse di cui al comma 1.
3. Gli interventi di miglioramento e adeguamento sismico degli
edifici scolastici che risultano necessari all’esito delle verifiche
di vulnerabilita’ sismica di cui al comma 1 o gia’ certificati da
precedenti verifiche di vulnerabilita’ sismica sono inseriti nella
programmazione triennale nazionale di cui all’articolo 10 del
decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con
modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, per essere
finanziati con le risorse annualmente disponibili della
programmazione triennale ovvero con altre risorse che si rendano
disponibili.
4. Entro il 31 agosto 2018 ogni immobile adibito ad uso scolastico
situato nelle zone a rischio sismico classificate 1 e 2, con
priorita’ per quelli situati nei comuni compresi negli allegati 1 e 2
al decreto-legge n. 189 del 2016, deve essere sottoposto a verifica
di vulnerabilita’ sismica. ))

(( Art. 20-ter

Disposizioni finanziarie

1. Al fine di assicurare la tempestiva attivazione degli interventi
a favore delle aree del centro Italia colpite dal sisma, nelle more
dell’accredito dei contributi dell’Unione europea a carico del Fondo
di solidarieta’ di cui al regolamento (CE) n. 2012/2002, come
modificato dal regolamento (UE) n. 661/2014, il Ministero
dell’economia e delle finanze – Dipartimento della ragioneria
generale dello Stato – Ispettorato generale per i rapporti finanziari
con l’Unione europea, su richiesta della Presidenza del Consiglio dei
ministri – Dipartimento della protezione civile, dispone le
occorrenti anticipazioni di risorse, nel limite di 300 milioni di
euro, a valere sulle disponibilita’ finanziarie del Fondo di
rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183.
2. Al reintegro delle anticipazioni effettuate ai sensi del comma 1
si provvede a carico dei successivi accrediti disposti dall’Unione
europea a titolo di contributo del Fondo di solidarieta’ per il sisma
del centro Italia. ))

Capo III
Disposizioni di coordinamento e finali

Art. 21

Disposizioni di coordinamento

1. Al decreto-legge n. 189 del 2016, sono apportate le seguenti
modificazioni:
(( 0a) all’articolo 3, comma 1, terzo periodo, le parole: «da parte
di Regioni, Province, Comuni, ovvero da parte di altre Pubbliche
Amministrazioni regionali o locali interessate» sono sostituite dalle
seguenti: «da parte delle stesse o di altre Regioni, Province e
Comuni interessati, ovvero da parte di altre pubbliche
amministrazioni»; ))
a) all’articolo 2, comma 1, lettera l), le parole: «aiuti di stato»
sono sostituite dalle seguenti: «aiuti di Stato»;
b) all’articolo 14, comma 1, lettera c), le parole: «edifici
pubblici ad uso pubblico» sono sostituite dalle seguenti: «edifici
privati ad uso pubblico»;
c) dopo l’articolo 49, le parole: «Titolo VI Disposizioni in
materia di organizzazione e personale e finali» sono sostituite dalle
seguenti: «Titolo V Disposizioni in materia di organizzazione e
personale e finali».
2. L’importo di 47 milioni di euro, (( versato dalla Camera dei
deputati e )) affluito al bilancio dello Stato in data 26 settembre
2016 sul capitolo 2368, articolo 8, rimane destinato nell’esercizio
2016 al Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate di cui
all’articolo 4 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito,
con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, per essere
trasferito alla contabilita’ speciale intestata al Commissario
straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori
interessati dall’evento sismico del 24 agosto 2016, nominato con
decreto del Presidente della Repubblica 9 settembre 2016, di cui al
comunicato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 228 del 29
settembre 2016. Conseguentemente, sono fatti salvi gli atti
amministrativi adottati ai fini della destinazione di detto importo
con riferimento all’esercizio 2016.

(( Art. 21-bis

Utilizzo di risorse stanziate in favore di interventi nei territori
colpiti dagli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012

1. All’articolo 13 del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, il
comma 1 e’ sostituito dal seguente:
«1. Il Presidente della Regione Lombardia, in qualita’ di
Commissario delegato per la ricostruzione, puo’ destinare fino a 205
milioni di euro per le finalita’ di cui agli articoli 3 e 4 del
decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con modificazioni,
dalla legge 1° agosto 2012, n. 122». ))

(( Art. 21-ter

Destinazione di risorse della quota dell’otto per mille dell’IRPEF a
diretta gestione statale

1. Le risorse della quota dell’otto per mille dell’imposta sul
reddito delle persone fisiche a diretta gestione statale, di cui
all’articolo 48 della legge 20 maggio 1985, n. 222, derivanti dalle
dichiarazioni dei redditi relative agli anni dal 2016 al 2025 e
riferite alla conservazione di beni culturali, di cui all’articolo 2,
comma 5, del regolamento di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, sono destinate agli interventi di
ricostruzione e di restauro dei beni culturali danneggiati o
distrutti a seguito degli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto
2016 nei comuni indicati negli allegati 1, 2 e 2-bis al decreto-legge
n. 189 del 2016, in deroga all’articolo 2-bis, comma 4, del citato
regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 76
del 1998. ))

Art. 22

Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a
quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana e sara’ presentato alle Camere per la conversione
in legge.

(( «Allegato A

(Art. 18-undecies)

“Allegato 2-bis

Elenco dei Comuni colpiti dal sisma del 18 gennaio 2017 (Art. 1)

Regione Abruzzo:
1) Barete (AQ);
2) Cagnano Amiterno (AQ);
3) Pizzoli (AQ);
4) Farindola (PE);
5) Castelcastagna (TE);
6) Colledara (TE);
7) Isola del Gran Sasso (TE);
8) Pietracamela (TE);
9) Fano Adriano (TE)”». ))

Legge 7 aprile 2017, n. 47

Legge 7 aprile 2017, n. 47

Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati. (17G00062)

(GU n.93 del 21-4-2017)

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno
approvato;

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Promulga

la seguente legge:
Art. 1

Ambito di applicazione

1. I minori stranieri non accompagnati sono titolari dei diritti in
materia di protezione dei minori a parita’ di trattamento con i
minori di cittadinanza italiana o dell’Unione europea.
2. Le disposizioni di cui alla presente legge si applicano ai minori stranieri non accompagnati, in ragione della loro condizione
di maggiore vulnerabilita’.

Art. 2

Definizione

1. Ai fini di cui alla presente legge, per minore straniero non
accompagnato presente nel territorio dello Stato si intende il
minorenne non avente cittadinanza italiana o dell’Unione europea che si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato o che e’
altrimenti sottoposto alla giurisdizione italiana, privo di
assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri
adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti
nell’ordinamento italiano.

Art. 3

Divieto di respingimento

1. Al testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina
dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al
decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, di seguito denominato
«testo unico», sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo il comma 1 dell’articolo 19 e’ inserito il seguente:
«1-bis. In nessun caso puo’ disporsi il respingimento alla
frontiera di minori stranieri non accompagnati»;
b) al comma 4 dell’articolo 31, dopo le parole: «il provvedimento
e’ adottato» sono inserite le seguenti: «, a condizione comunque che
il provvedimento stesso non comporti un rischio di danni gravi per il
minore» ed e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Il Tribunale
per i minorenni decide tempestivamente e comunque non oltre trenta giorni».
2. Il comma 1 dell’articolo 33 della legge 4 maggio 1983, n. 184, e
successive modificazioni, e’ sostituito dal seguente:
«1. Ai minori che non sono muniti di visto di ingresso rilasciato
ai sensi dell’articolo 32 della presente legge e che non sono
accompagnati da almeno un genitore o da parenti entro il quarto grado si applicano le disposizioni dell’articolo 19, comma 1-bis, del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286».

Art. 4

Strutture di prima assistenza e accoglienza
per i minori stranieri non accompagnati

1. All’articolo 19, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo
18 agosto 2015, n. 142, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo le parole: «di prima accoglienza» sono inserite le
seguenti: «a loro destinate»;
b) le parole: «a sessanta giorni, alla identificazione» sono
sostituite dalle seguenti: «a trenta giorni, all’identificazione, che
si deve concludere entro dieci giorni,».

Art. 5

Identificazione dei minori stranieri non accompagnati

1. Dopo l’articolo 19 del decreto legislativo 18 agosto 2015, n.
142, e’ inserito il seguente:
«Art. 19-bis (Identificazione dei minori stranieri non
accompagnati). – 1. Nel momento in cui il minore straniero non
accompagnato e’ entrato in contatto o e’ stato segnalato alle
autorita’ di polizia, ai servizi sociali o ad altri rappresentanti
dell’ente locale o all’autorita’ giudiziaria, il personale
qualificato della struttura di prima accoglienza svolge, sotto la
direzione dei servizi dell’ente locale competente e coadiuvato, ove
possibile, da organizzazioni, enti o associazioni con comprovata e
specifica esperienza nella tutela dei minori, un colloquio con il
minore, volto ad approfondire la sua storia personale e familiare e a
far emergere ogni altro elemento utile alla sua protezione, secondo
la procedura stabilita con decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri da adottare entro centoventi giorni dalla data di entrata in
vigore della presente disposizione. Al colloquio e’ garantita la
presenza di un mediatore culturale.
2. Nei casi di dubbi fondati relativi all’eta’ dichiarata dal
minore si applicano le disposizioni dei commi 3 e seguenti. In ogni
caso, nelle more dell’esito delle procedure di identificazione,
l’accoglienza del minore e’ garantita dalle apposite strutture di
prima accoglienza per minori previste dalla legge; si applicano, ove
ne ricorrano i presupposti, le disposizioni dell’articolo 4 del
decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 24.
3. L’identita’ di un minore straniero non accompagnato e’ accertata
dalle autorita’ di pubblica sicurezza, coadiuvate da mediatori
culturali, alla presenza del tutore o del tutore provvisorio se gia’
nominato, solo dopo che e’ stata garantita allo stesso minore
un’immediata assistenza umanitaria. Qualora sussista un dubbio circa l’eta’ dichiarata, questa e’ accertata in via principale attraverso
un documento anagrafico, anche avvalendosi della collaborazione delle autorita’ diplomatico-consolari. L’intervento della rappresentanza diplomatico-consolare non deve essere richiesto nei casi in cui il presunto minore abbia espresso la volonta’ di chiedere protezione internazionale ovvero quando una possibile esigenza di protezione internazionale emerga a seguito del colloquio previsto dal comma 1.
Tale intervento non e’ altresi’ esperibile qualora da esso possano
derivare pericoli di persecuzione e nei casi in cui il minore
dichiari di non volersi avvalere dell’intervento dell’autorita’
diplomatico-consolare. Il Ministero degli affari esteri e della
cooperazione internazionale e il Ministero dell’interno promuovono le opportune iniziative, d’intesa con gli Stati interessati, al fine di
accelerare il compimento degli accertamenti di cui al presente comma.
4. Qualora permangano dubbi fondati in merito all’eta’ dichiarata
da un minore straniero non accompagnato, la Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni puo’ disporre esami
socio-sanitari volti all’accertamento della stessa.
5. Lo straniero e’ informato, con l’ausilio di un mediatore
culturale, in una lingua che possa capire e in conformita’ al suo
grado di maturita’ e di alfabetizzazione, del fatto che la sua eta’
puo’ essere determinata mediante l’ausilio di esami socio-sanitari,
del tipo di esami a cui deve essere sottoposto, dei possibili
risultati attesi e delle eventuali conseguenze di tali risultati,
nonche’ di quelle derivanti dal suo eventuale rifiuto di sottoporsi a
tali esami. Tali informazioni devono essere fornite altresi’ alla
persona che, anche temporaneamente, esercita i poteri tutelari nei
confronti del presunto minore.
6. L’accertamento socio-sanitario dell’eta’ deve essere svolto in
un ambiente idoneo con un approccio multidisciplinare da
professionisti adeguatamente formati e, ove necessario, in presenza
di un mediatore culturale, utilizzando modalita’ meno invasive
possibili e rispettose dell’eta’ presunta, del sesso e
dell’integrita’ fisica e psichica della persona. Non devono essere
eseguiti esami socio-sanitari che possano compromettere lo stato
psico-fisico della persona.
7. Il risultato dell’accertamento socio-sanitario e’ comunicato
allo straniero, in modo congruente con la sua eta’, con la sua
maturita’ e con il suo livello di alfabetizzazione, in una lingua che
possa comprendere, all’esercente la responsabilita’ genitoriale e
all’autorita’ giudiziaria che ha disposto l’accertamento. Nella
relazione finale deve essere sempre indicato il margine di errore.
8. Qualora, anche dopo l’accertamento socio-sanitario, permangano
dubbi sulla minore eta’, questa si presume ad ogni effetto di legge.
9. Il provvedimento di attribuzione dell’eta’ e’ notificato allo
straniero e, contestualmente, all’esercente i poteri tutelari, ove
nominato, e puo’ essere impugnato in sede di reclamo ai sensi degli
articoli 737 e seguenti del codice di procedura civile. In caso di
impugnazione, il giudice decide in via d’urgenza entro dieci giorni;
ogni procedimento amministrativo e penale conseguente
all’identificazione come maggiorenne e’ sospeso fino alla decisione.
Il provvedimento e’ altresi’ comunicato alle autorita’ di polizia ai
fini del completamento delle procedure di identificazione».
2. All’attuazione delle disposizioni contenute nel presente
articolo si provvede nei limiti delle risorse umane, finanziarie e
strumentali disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Art. 6

Indagini familiari

1. All’articolo 19, comma 7, secondo periodo, del decreto
legislativo 18 agosto 2015, n. 142, dopo le parole: «Il Ministero
dell’interno» sono inserite le seguenti: «, sentiti il Ministero
della giustizia e il Ministero degli affari esteri e della
cooperazione internazionale,».
2. All’articolo 19 del decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142,
sono aggiunti, in fine, i seguenti commi:
«7-bis. Nei cinque giorni successivi al colloquio di cui
all’articolo 19-bis, comma 1, se non sussiste un rischio per il
minore straniero non accompagnato o per i suoi familiari, previo
consenso informato dello stesso minore ed esclusivamente nel suo
superiore interesse, l’esercente la responsabilita’ genitoriale,
anche in via temporanea, invia una relazione all’ente convenzionato,
che avvia immediatamente le indagini.
7-ter. Il risultato delle indagini di cui al comma 7 e’ trasmesso
al Ministero dell’interno, che e’ tenuto ad informare tempestivamente il minore, l’esercente la responsabilita’ genitoriale nonche’ il personale qualificato che ha svolto il colloquio di cui all’articolo 19-bis, comma 1.
7-quater. Qualora siano individuati familiari idonei a prendersi
cura del minore straniero non accompagnato, tale soluzione deve
essere preferita al collocamento in comunita’».
3. Sino alla nomina di un tutore, i compiti relativi alla richiesta
di permesso di soggiorno o di protezione internazionale possono
essere svolti dal responsabile della struttura di prima accoglienza.
4. Dall’attuazione delle disposizioni del presente articolo non
devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Art. 7

Affidamento familiare

1. Dopo il comma 1 dell’articolo 2 della legge 4 maggio 1983, n.
184, e successive modificazioni, sono inseriti i seguenti:
«1-bis. Gli enti locali possono promuovere la sensibilizzazione e
la formazione di affidatari per favorire l’affidamento familiare dei
minori stranieri non accompagnati, in via prioritaria rispetto al
ricovero in una struttura di accoglienza.
1-ter. Dall’attuazione delle disposizioni di cui al comma 1-bis non
devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica; gli
enti locali provvedono nei limiti delle risorse disponibili nei
propri bilanci».

Art. 8

Rimpatrio assistito e volontario

1. Il provvedimento di rimpatrio assistito e volontario di un
minore straniero non accompagnato e’ adottato, ove il
ricongiungimento con i suoi familiari nel Paese di origine o in un
Paese terzo corrisponda al superiore interesse del minore, dal
tribunale per i minorenni competente, sentiti il minore e il tutore e
considerati i risultati delle indagini familiari nel Paese di origine
o in un Paese terzo e la relazione dei servizi sociali competenti
circa la situazione del minore in Italia.
2. All’articolo 33 del testo unico sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) al comma 2-bis, al primo periodo, le parole: «dal Comitato di
cui al comma 1» sono sostituite dalle seguenti: «dal tribunale per i
minorenni competente» e il secondo periodo e’ soppresso;
b) il comma 3 e’ sostituito dal seguente:
«3. All’attuazione delle disposizioni contenute nel presente
articolo si provvede nei limiti delle risorse umane, finanziarie e
strumentali disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».

Art. 9

Sistema informativo nazionale dei minori stranieri non accompagnati.
Cartella sociale

1. In attuazione dell’articolo 19, comma 5, del decreto legislativo
18 agosto 2015, n. 142, presso il Ministero del lavoro e delle
politiche sociali e’ istituito il Sistema informativo nazionale dei
minori non accompagnati.
2. In seguito al colloquio di cui all’articolo 19-bis, comma 1, del
decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142, introdotto dalla presente
legge, il personale qualificato della struttura di accoglienza
compila un’apposita cartella sociale, evidenziando elementi utili
alla determinazione della soluzione di lungo periodo migliore nel
superiore interesse del minore straniero non accompagnato. La
cartella sociale e’ trasmessa ai servizi sociali del comune di
destinazione e alla procura della Repubblica presso il tribunale per
i minorenni.
3. La registrazione dei dati anagrafici e sociali dichiarati dal
minore straniero non accompagnato e’ finalizzata a tutelare il suo
superiore interesse e i suoi diritti e, in particolare, il suo
diritto alla protezione.
4. Si applicano le disposizioni dell’articolo 7 del codice in
materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto
legislativo 30 giugno 2003, n. 196.
5. All’attuazione delle disposizioni contenute nel presente
articolo si provvede nei limiti delle risorse umane, finanziarie e
strumentali disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Art. 10

Permessi di soggiorno per minori stranieri per i quali sono vietati
il respingimento o l’espulsione

1. Quando la legge dispone il divieto di respingimento o di
espulsione, il questore rilascia il permesso di soggiorno:
a) per minore eta’. In caso di minore straniero non accompagnato,
rintracciato nel territorio nazionale e segnalato alle autorita’
competenti, il permesso di soggiorno per minore eta’ e’ rilasciato,
su richiesta dello stesso minore, direttamente o attraverso
l’esercente la responsabilita’ genitoriale, anche prima della nomina
del tutore ai sensi dell’articolo 346 del codice civile, ed e’ valido
fino al compimento della maggiore eta’;
b) per motivi familiari, per il minore di quattordici anni
affidato, anche ai sensi dell’articolo 9, comma 4, della legge 4
maggio 1983, n. 184, e successive modificazioni, o sottoposto alla
tutela di un cittadino italiano con lo stesso convivente, ovvero per
il minore ultraquattordicenne affidato, anche ai sensi del medesimo
articolo 9, comma 4, della legge n. 184 del 1983, e successive
modificazioni, o sottoposto alla tutela di uno straniero regolarmente
soggiornante nel territorio nazionale o di un cittadino italiano con
lo stesso convivente.

Art. 11

Elenco dei tutori volontari

1. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, presso ogni tribunale per i minorenni e’ istituito un
elenco dei tutori volontari, a cui possono essere iscritti privati
cittadini, selezionati e adeguatamente formati, da parte dei garanti
regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano per
l’infanzia e l’adolescenza, disponibili ad assumere la tutela di un
minore straniero non accompagnato o di piu’ minori, quando la tutela riguarda fratelli o sorelle. Appositi protocolli d’intesa tra i
predetti garanti per l’infanzia e l’adolescenza e i presidenti dei
tribunali per i minorenni sono stipulati per promuovere e facilitare
la nomina dei tutori volontari. Nelle regioni e nelle province
autonome di Trento e di Bolzano in cui il garante non e’ stato
nominato, all’esercizio di tali funzioni provvede temporaneamente
l’ufficio dell’Autorita’ garante per l’infanzia e l’adolescenza con
il supporto di associazioni esperte nel settore delle migrazioni e
dei minori, nonche’ degli enti locali, dei consigli degli ordini
professionali e delle universita’.
2. Si applicano le disposizioni del libro primo, titolo IX, del
codice civile.

Art. 12

Sistema di protezione per richiedenti asilo, rifugiati e minori
stranieri non accompagnati

1. All’articolo 19 del decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2, il primo periodo e’ sostituito dai seguenti: «I
minori non accompagnati sono accolti nell’ambito del Sistema di
protezione per richiedenti asilo, rifugiati e minori stranieri non
accompagnati, di cui all’articolo 1-sexies del decreto-legge 30
dicembre 1989, n. 416, convertito, con modificazioni, dalla legge 28
febbraio 1990, n. 39, e in particolare nei progetti specificamente
destinati a tale categoria di soggetti vulnerabili. La capienza del
Sistema e’ commisurata alle effettive presenze dei minori non
accompagnati nel territorio nazionale ed e’, comunque, stabilita nei
limiti delle risorse del Fondo nazionale per le politiche e i servizi
dell’asilo, di cui all’articolo 1-septies del decreto-legge 30
dicembre 1989, n. 416, convertito, con modificazioni, dalla legge 28
febbraio 1990, n. 39, da riprogrammare annualmente»;
b) dopo il comma 2 e’ inserito il seguente:
«2-bis. Nella scelta del posto, tra quelli disponibili, in cui
collocare il minore, si deve tenere conto delle esigenze e delle
caratteristiche dello stesso minore risultanti dal colloquio di cui
all’articolo 19-bis, comma 1, in relazione alla tipologia dei servizi
offerti dalla struttura di accoglienza. Le strutture nelle quali
vengono accolti i minori stranieri non accompagnati devono
soddisfare, nel rispetto dell’articolo 117, secondo comma, lettera
m), della Costituzione, gli standard minimi dei servizi e
dell’assistenza forniti dalle strutture residenziali per minorenni ed
essere autorizzate o accreditate ai sensi della normativa nazionale e
regionale in materia. La non conformita’ alle dichiarazioni rese ai
fini dell’accreditamento comporta la cancellazione della struttura di
accoglienza dal Sistema»;
c) al comma 3, primo periodo, dopo le parole: «il minore si
trova» sono inserite le seguenti: «, fatta salva la possibilita’ di
trasferimento del minore in un altro comune» e sono aggiunte, in
fine, le seguenti parole: «, tenendo in considerazione
prioritariamente il superiore interesse del minore».
2. La rubrica dell’articolo 1-sexies del decreto-legge 30 dicembre
1989, n. 416, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio
1990, n. 39, e successive modificazioni, e’ sostituita dalla
seguente: «Sistema di protezione per richiedenti asilo, rifugiati e
minori stranieri non accompagnati».

Art. 13

Misure di accompagnamento verso la maggiore eta’
e misure di integrazione di lungo periodo

1. Al comma 1-bis dell’articolo 32 del testo unico, e successive
modificazioni, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Il
mancato rilascio del parere richiesto non puo’ legittimare il rifiuto
del rinnovo del permesso di soggiorno. Si applica l’articolo 20,
commi 1, 2 e 3, della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive
modificazioni».
2. Quando un minore straniero non accompagnato, al compimento della maggiore eta’, pur avendo intrapreso un percorso di inserimento sociale, necessita di un supporto prolungato volto al buon esito di tale percorso finalizzato all’autonomia, il tribunale per i minorenni puo’ disporre, anche su richiesta dei servizi sociali, con decreto motivato, l’affidamento ai servizi sociali, comunque non oltre il compimento del ventunesimo anno di eta’.

Art. 14

Diritto alla salute e all’istruzione

1. Al comma 1 dell’articolo 34 del testo unico e’ aggiunta, in
fine, la seguente lettera:
«b-bis) i minori stranieri non accompagnati, anche nelle more del
rilascio del permesso di soggiorno, a seguito delle segnalazioni di
legge dopo il loro ritrovamento nel territorio nazionale».
2. In caso di minori non accompagnati, l’iscrizione al Servizio
sanitario nazionale e’ richiesta dall’esercente, anche in via
temporanea, la responsabilita’ genitoriale o dal responsabile della
struttura di prima accoglienza.
3. A decorrere dal momento dell’inserimento del minore nelle
strutture di accoglienza, le istituzioni scolastiche di ogni ordine e
grado e le istituzioni formative accreditate dalle regioni e dalle
Province autonome di Trento e di Bolzano attivano le misure per
favorire l’assolvimento dell’obbligo scolastico, ai sensi
dell’articolo 21, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2015, n.
142, e formativo da parte dei minori stranieri non accompagnati,
anche attraverso la predisposizione di progetti specifici che
prevedano, ove possibile, l’utilizzo o il coordinamento dei mediatori
culturali, nonche’ di convenzioni volte a promuovere specifici
programmi di apprendistato. Le amministrazioni interessate provvedono all’attuazione delle disposizioni del presente comma nei limiti delle risorse finanziarie, strumentali e umane disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
4. In caso di minori stranieri non accompagnati, i titoli
conclusivi dei corsi di studio delle istituzioni scolastiche di ogni
ordine e grado sono rilasciati ai medesimi minori con i dati
identificativi acquisiti al momento dell’iscrizione, anche quando gli
stessi hanno compiuto la maggiore eta’ nelle more del completamento del percorso di studi.

Art. 15

Diritto all’ascolto dei minori stranieri non accompagnati nei
procedimenti

1. Dopo il comma 2 dell’articolo 18 del decreto legislativo 18
agosto 2015, n. 142, sono inseriti i seguenti:
«2-bis. L’assistenza affettiva e psicologica dei minori stranieri
non accompagnati e’ assicurata, in ogni stato e grado del
procedimento, dalla presenza di persone idonee indicate dal minore,
nonche’ di gruppi, fondazioni, associazioni od organizzazioni non
governative di comprovata esperienza nel settore dell’assistenza ai
minori stranieri e iscritti nel registro di cui all’articolo 42 del
testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286,
previo consenso del minore, e ammessi dall’autorita’ giudiziaria o
amministrativa che procede.
2-ter. Il minore straniero non accompagnato ha diritto di
partecipare per mezzo di un suo rappresentante legale a tutti i
procedimenti giurisdizionali e amministrativi che lo riguardano e di
essere ascoltato nel merito. A tale fine e’ assicurata la presenza di
un mediatore culturale».

Art. 16

Diritto all’assistenza legale

1. All’articolo 76 del testo unico delle disposizioni legislative e
regolamentari in materia di spese di giustizia, di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, e successive
modificazioni, e’ aggiunto, in fine, il seguente comma:
«4-quater. Il minore straniero non accompagnato coinvolto a
qualsiasi titolo in un procedimento giurisdizionale ha diritto di
essere informato dell’opportunita’ di nominare un legale di fiducia,
anche attraverso il tutore nominato o l’esercente la responsabilita’
genitoriale ai sensi dell’articolo 3, comma 1, della legge 4 maggio
1983, n. 184, e successive modificazioni, e di avvalersi, in base
alla normativa vigente, del gratuito patrocinio a spese dello Stato
in ogni stato e grado del procedimento. Per l’attuazione delle
disposizioni contenute nel presente comma e’ autorizzata la spesa di
771.470 euro annui a decorrere dall’anno 2017».

Art. 17

Minori vittime di tratta

1. Al comma 2 dell’articolo 13 della legge 11 agosto 2003, n. 228,
e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Particolare tutela deve
essere garantita nei confronti dei minori stranieri non accompagnati,
predisponendo un programma specifico di assistenza che assicuri
adeguate condizioni di accoglienza e di assistenza psico-sociale,
sanitaria e legale, prevedendo soluzioni di lungo periodo, anche
oltre il compimento della maggiore eta’».
2. In caso di minori vittime di tratta si applicano, in ogni stato
e grado del procedimento, le disposizioni dell’articolo 18, commi 2,
2-bis e 2-ter, del decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142, e
dell’articolo 76, comma 4-quater, del testo unico di cui al decreto
del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, anche al fine di garantire al minore un’adeguata assistenza per il risarcimento del danno.
3. Per le finalita’ di cui al comma 2, e’ autorizzata la spesa di
154.080 euro annui a decorrere dall’anno 2017.
4. All’attuazione delle restanti disposizioni contenute nel
presente articolo, si provvede nei limiti delle risorse umane,
finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e
comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Art. 18

Minori richiedenti protezione internazionale

1. Al decreto legislativo 28 gennaio 2008, n. 25, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) al comma 3 dell’articolo 13 e’ aggiunto, in fine, il seguente
periodo: «In ogni caso si applicano le disposizioni dell’articolo 18,
comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142»;
b) al comma 1 dell’articolo 16 e’ aggiunto, in fine, il seguente
periodo: «Per i minori stranieri non accompagnati si applicano le
disposizioni dell’articolo 76, comma 4-quater, del testo unico di cui
al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115»;
c) al comma 5 dell’articolo 26, dopo le parole: «Il tutore» sono
inserite le seguenti: «, ovvero il responsabile della struttura di
accoglienza ai sensi dell’articolo 3, comma 1, della legge 4 maggio
1983, n. 184, e successive modificazioni,».

Art. 19

Intervento in giudizio delle associazioni di tutela

1. Le associazioni iscritte nel registro di cui all’articolo 42 del
testo unico, e successive modificazioni, possono intervenire nei
giudizi riguardanti i minori stranieri non accompagnati e ricorrere
in sede di giurisdizione amministrativa per l’annullamento di atti
illegittimi.

Art. 20

Cooperazione internazionale

1. L’Italia promuove la piu’ stretta cooperazione internazionale,
in particolare attraverso lo strumento degli accordi bilaterali e il
finanziamento di programmi di cooperazione allo sviluppo nei Paesi di origine, al fine di armonizzare la regolamentazione giuridica,
internazionale e nazionale, del sistema di protezione dei minori
stranieri non accompagnati, favorendo un approccio integrato delle
pratiche per garantire la piena tutela del superiore interesse dei
minori.

Art. 21

Disposizioni finanziarie

1. All’articolo 48 della legge 20 maggio 1985, n. 222, dopo la
parola: «rifugiati» sono inserite le seguenti: «e ai minori stranieri
non accompagnati».
2. Agli oneri derivanti dagli articoli 16 e 17, comma 3, pari a
925.550 euro annui a decorrere dall’anno 2017, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della giustizia.
3. Dall’attuazione della presente legge, a eccezione delle
disposizioni di cui all’articolo 16 e all’articolo 17, comma 3, non
devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza
pubblica.
4. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad
apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Art. 22

Disposizioni di adeguamento

1. Entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente
legge, il Governo provvede ad apportare le modifiche necessarie ai
regolamenti di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31
agosto 1999, n. 394, e di cui al decreto del Presidente del Consiglio
dei ministri 9 dicembre 1999, n. 535.

La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara’ inserita
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge dello Stato.

Data a Roma, addi’ 7 aprile 2017

MATTARELLA

Gentiloni Silveri, Presidente
del Consiglio dei ministri

Visto, il Guardasigilli: Orlando