Manovrina: ri-scompaiono i Fondi sociali

Manovrina: ri-scompaiono i Fondi sociali

La vicenda dei Fondi Sociali e del loro aumento, poi del loro taglio, quindi della loro reintegrazione, degli accordi fra Stato e Regioni per recuperare la dovuta capienza sembra non avere mai fine ingenerando un clima a dir poco imbarazzante.”

Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, si riferisce ovviamente alla cosiddetta “manovrina”, cioè al decreto legge 50/2017 pubblicato in Gazzetta il 24 aprile scorso e approdato oggi all’esame della Camera.

La sorpresa e la stizza sono motivate dai numeri e dal loro significato politico.

Ci si aspettava infatti che nel maxi-decreto il Governo avrebbe realmente previsto 210 milioni di euro per integrare i recenti tagli che hanno ridotto ad un terzo il Fondo nazionale per le politiche sociali e i 38 milioni per garantire l’assistenza e il trasporto degli alunni con disabilità nel prossimo anno scolastico.

Queste almeno erano le promesse che il Governo, e in particolare il MEF, avevano assunto con le Regioni affinché queste da parte loro integrassero il Fondo per la non autosufficienza per 50 milioni di euro riportandolo a 500. Ma niente di tutto ciò.

Oltre ad augurarci che il Parlamento ripari a questa bizzarra dimenticanza, restituendo un senso alla lealtà dei confronti istituzionali, confidiamo che le Regioni, forti della lacuna del Governo, ritirino la loro disponibilità frutto di una specifica e documentata intesa.”

Ma la preoccupazione maggiore è l’inaccettabile ipotesi che manchino le risorse per garantire il diritto allo studio delle persone con disabilità: “Su questo, con più forza, la FISH darà battaglia, se necessario anche nelle aule dei tribunali.”

Invalsi al via il 3 maggio alla primaria. I sindacati di base: sciopero!

da Il Sole 24 Ore 

Invalsi al via il 3 maggio alla primaria. I sindacati di base: sciopero!

di Claudio Tucci

Passano gli anni, cambiano i governi, ma uno zoccolo duro del sindacato ancora non si arrende, e continua a boicottare l’avvio delle prove Invalsi: quest’anno i test, italiano e matematica, debutteranno il 3 maggio con gli alunni della primaria. E per lo stesso giorno, puntuale come sempre, sono arrivate le note di Usb, Cobas e Unicobas con la proclamazione della giornata di sciopero.

Dal prossimo anno prove Invalsi “attività ordinaria”
Storicamente, l’adesione del personale scolastico è sempre stata ai minimi termini soprattutto in questo grado di scuola; e dal prossimo anno, ci sarà un motivo in più per partecipare alle prove Invalsi (e uno in meno per scioperare): nel Dlgs di riordino degli esami di Stato è scritto espressamente che queste prove rappresentano «attività ordinaria di istituto» (insomma, maestri e professori dovranno farle, senza tanti giri di parole – peraltro, sempre l’anno prossimo i test Invalsi saranno computer based, quindi l’impegno a scuola sarà certamemente ridotto).

Le prove di quest’anno
I test Invalsi, come detto, inizieranno con prova di lettura e d’italiano in seconda e quinta primaria. Il 5 maggio toccherà a matematica. Il 9 maggio le prove coinvolgeranno gli studenti di seconda superiore. Il 15 giugno invece saranno affrontate dai ragazzi di terza media, per l’ultimo anno all’interno dell’esame di Stato. Dal 2018 infatti l’esame di terza media cambierà: le prove Invalsi verranno anticipate ad aprile, diventando requisito di ammissione agli esami finali del primo ciclo.

Presidi, il concorso slitta all’estate A rischio gli incarichi del 2018

da Corriere della sera

Presidi, il concorso slitta all’estate A rischio gli incarichi del 2018

Valentina Santarpia

Ancora un rinvio per il concorso per dirigenti scolastici. Atteso per la fine dello scorso anno, annunciato per la primavera del 2017, adesso – annuncia la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli- sarà bandito entro l’estate. Il regolamento, che già era stato rinviato dal ministero delle Finanze a quello della Funzione pubblica per alcune modifiche, deve essere nuovamente ritoccato: per cui i tempi si allungano, nell’attesa che il testo rivisto venga inviato nuovamente al Consiglio superiore per l’Istruzione per il parere di rito (previsto nei primi giorni di maggio), poi al Consiglio di Stato per l’approvazione e infine alla Corte dei conti per la registrazione. Solo allora – probabilmente alla fine del mese di maggio – potrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Restano per ora confermati i numeri anticipati dal Miur: i posti a bando dovrebbero essere circa 2 mila, per coprire tutti i buchi.

Duemila scuole in reggenza

Considerati i tempi lunghi per espletare il concorso, che prevede diverse fasi, i nuovi dirigenti scolastici non potranno sicuramente essere in cattedra prima dell’anno scolastico 2018-2019. Con la conseguenza immediata che una situazione già tesa, con almeno un migliaio di scuole in reggenza, si incancrenisca: secondo le stime dell’Anief, arriveranno a sfiorare quota 2 mila le scuole in reggenza, con un dirigente provvisorio. E i super-presidi, costretti a gestire almeno due istituti, con 6-7 plessi spesso lontani tra loro, riguarderanno quasi la metà degli 8200 complessivi sparsi per il territorio nazionale.

Le prove: chi può partecipare

La nuova selezione prevederà una prova preselettiva, una prova scritta ed una orale per accertare le competenze anche linguistiche e infine un corso di formazione dirigenziale di 4 mesi più un tirocinio di altri 4 mesi. Continuerà a essere preclusa ai docenti precari, anche se, come rileva sempre Marcello Pacifico dell’Anief, «con la sentenza 5011/2014 del Tar del Lazio, i giudici amministrativi hanno confermato che per partecipare al concorso per dirigenti non serve aver sottoscritto un contratto a tempo indeterminato». Ma almeno gli anni di precariato potranno essere considerati per raggiungere la soglia dei cinque anni di servizio che, insieme alla laurea, rappresentano un requisito per partecipare al concorso.

Ansia e burnout: lo stress di studenti e docenti fra smartphone e classi pollaio

da La Tecnica della Scuola

Ansia e burnout: lo stress di studenti e docenti fra smartphone e classi pollaio

La scuola italiana è stressante, per gli studenti e per gli insegnanti. Lo dice l’OCSE in seguito all’ultimo studio che ha riguardato gli alunni ma che si incastra bene con altre ricerche in merito.

Infatti, come abbiamo già scritto, per gli studenti il problema dell’ansia non si ha solo per l’interrogazione, ma anche quando si sentono abbastanza preparati: l’ansia da prestazione è per l’85 per cento degli studenti italiani, 66 per cento a livello Ocse.

Con gli insegnanti il rapporto a volte è visto positivo, altre negativo, ma rimane comunque il fatto che la disponibilità o meno del prof può influire sull’ansia: gli studenti che dichiarano di essere ansiosi per una verifica anche se preparati sono il 5%. Quando il professore si rende disponibile a un aiuto individuale, la propensione all’ansia scende del 17%.

L’indagine mette in evidenza comunque un problema: l’ansia del “brutto voto”e della possibilità di trovarsi davanti un compito che non sanno risolvere. In quest’ottica, la situazione degli studenti sarebbe dovuta in parte allo scarso esercizio fisico e all’impiego del tempo libero, troppo spesso utilizzato con Internet e smartphone, con i genitori oggi troppo permissivi che non tengono conto di quanto queste cattive abitudini possano condizionare il rendimento scolastico.
Se per gli studenti non vanno bene le cose, per gli insegnanti vanno anche peggio: secondo i risultati dello studio pubblicato su Social Science & Medicine, realizzato dalla University of British Columbia del Canada, infatti gli studenti sarebbero tanto più stressanti quanto lo sono i loro docenti, in una sorta di contagio simile a quello influenzale.

Abbiamo più volte parlato dell’eccessivo stress per gli insegnanti oggi, che porta molto spesso alla sindrome di burnot.
In Italia non abbiamo molti studi recenti in merito, ma una ricerca dell’Università La Sapienza ha evidenziato che, oltre agli stipendi bassi, i servizi scarsi, il rapporto conflittuale con presidi, colleghi e genitori, i docenti italiani maggiormente esposti a rischio burnout sono quelli con classi molto numerose, con più di 25 alunni, ovvero le famose classi pollaio.

Lo stress contagioso è fenomeno che deve essere arrestato, perché da un lato è deleterio far crescere gli studenti con ansia da prestazione esagerata e dall’altro, non si può ignorare il fenomeno delle classi pollaio che aumenta lo stress esponenzialmente per gli insegnanti.

DS dell’Anp: siamo pronti a mettere sotto assedio il Ministero

da La Tecnica della Scuola

DS dell’Anp: siamo pronti a mettere sotto assedio il Ministero

I dirigenti scolastici dicono basta, non ce la fanno più.
E così l’Anp decide di scendere in piazza e organizza una manifestazione nazionale per il prossimo 25 maggio 2017.
In quella data, a partire dalleore 10.00, in diverse sedi della capitale ci saranno manifestazioni di protesta.
“In primo luogo – annuncia l’Anp- circonderemo il MIUR e in secondo luogo presidieremo contemporaneamente Montecitorio”.

Ma cosa chiedono i ds aderenti all’Anp?
Perequazione retributiva con la restante dirigenza pubblica e poteri corrispondenti alle responsabilità, prima di tutto; ma poi ci sono anche molte altre questioni sul tappeto sulle quali concordano anche gli altri sindacati (eccessivi carichi di lavoro, molestie burocratiche, incarichi – come ad esempio le reggenze – pagati poco e con molto ritardo).
E, se non ci saranno risposte chiare da parte dell’Amministrazione, non si escludono azioni di protesta anche più clamorose.

NoiPA, l’accesso si può fare anche con lo SPID

da La Tecnica della Scuola

NoiPA, l’accesso si può fare anche con lo SPID

Da oggi, 26 aprile, tutti gli amministrati possono accedere a NoiPA grazie a SPID, il sistema che consente di utilizzare, con un’unica identità digitale, i servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati accreditati.

Quindi, anche il Ministero delle Economie e Finanze aderisce al nuovo Sistema Pubblico di Identità Digitale promosso dall’Agenzia per l’Italia Digitale.

Per chi non avesse ancora le credenziali SPID, trova tutte le informazioni sul sito ufficiale. Si ricorda che per ottenere l’utenza SPID è necessario rivolgersi ai gestori di identità digitale SPID (gli IdP, cioè Identity Provider) accreditati presso AgID (consulta la lista sul sito ufficiale AgID). Gli IdP forniscono infatti le credenziali di accesso ai servizi, dopo aver verificato l’identità dell’utente.

NoiPA informa che comunque gli utenti potranno accedere ai servizi NoiPA dedicati agli amministrati anche utilizzando le modalità tradizionali di accesso tramite Codice Fiscale e password o Carta Nazionale dei Servizi, che rimarranno pertanto  invariate.

Tasse scolastiche, esonero per gli studenti di quarta e quinta superiore

da La Tecnica della Scuola

Tasse scolastiche, esonero per gli studenti di quarta e quinta superiore

Le deleghe alla legge 107/2015 portano buone notizie alle famiglie, che potranno evitare di pagare le tasse scolastiche anche per le classi quarte e quinte.

Questo tema, è previsto dal decreto sul diritto allo studio, approvato qualche settimana fa dal Governo e prevede, fra le altre misure, borse di studio potenziate, sussidi didattici per gli studenti disabili e risorse per l’acquisto di libri.

I costi dell’operazione, che riguarderà tutti gli attuali 2.626.647 alunni delle superiori, saranno coperti dal Fondo La Buona Scuola istituito dalla L.107/2015, che vedrà una spesa totale di 30 milioni di euro, suddivisi in 10,4 milioni per il 2018 e 29,7 milioni nel 2019, destinati a borse di studio per sussidi didattici, acquisto di libri, ma anche per il trasporto e l’accesso a beni e servizi di natura culturale. Inoltre, verranno stanziati 10 milioni per l’acquisto di sussidi didattici per gli alunni disabili.

Nello specifico, il Miur dovrebbe sborsare l’onere complessivo dell’esenzione per 492.047 alunni di IV e 454.590 di V per le tasse di iscrizione (€ 6,04), di frequenza annuale (€ 15,13), d’esame (€12,09) e di diploma (€16,13).

Il decreto prevede inoltre che, le istituzioni scolastiche, dopo aver stipulati accordi specifici con Enti locali, potranno promuovere servizi di comodato d’uso gratuito per gli studenti di scuola secondaria di primo e secondo grado per la fornitura dei libri di testo e dispositivi digitali dedicati all’attività didattica.

Ricordiamo, come si legge su Il Sole 24ore, che l’esonero delle tasse scolastiche per gli studenti di quarto e quinto anno saranno gestiti in base all’ISEE, fasce che saranno determinate con un decreto del Miur, dopo un’intesa in Conferenza unificata Stato-Regioni-Città.

Il decreto sul diritto allo studio, attiverà poi supporti e servizi telematici per gli alunni ricoverati in ospedale e per l’istruzione domiciliare, autorizzando dal 2017 la spesa di 2,5 milioni di euro grazie alla riduzione del fondo per l’ampliamento dell’offerta formativa ex L.440/1997, ma senza intaccare l’organico dell’autonomia o assumere altro personale a tempo determinato.

Inoltre è prevista l’istituzione di una Conferenza Nazionale per il diritto allo studio, che avrà il compito di monitorare l’attuazione della delega, esprimere pareri, elaborare proposte e redigere ogni 3 anni un rapporto sul diritto allo studio. Inoltre dovrà avanzare proposte per il potenziamento della Carta IoStudio e l’integrazione di ulteriori benefici e agevolazioni nelle singole regioni.
A tale Conferenza, che sarà convocata dal Ministero almeno 1 volta l’anno, parteciperanno 2 rappresentanti per le associazioni dei genitori e degli studenti, un delegato delle Consulte provinciali degli studenti, 3 membri ministeriali, ma anche rappresentanti del ministero dei beni culturali ministero dei Trasporti, Conferenza Stato-Regioni, Anci e Upi.

Precari da oltre tre anni? Il Miur attua ingresso semplificato

da La Tecnica della Scuola

Precari da oltre tre anni? Il Miur attua ingresso semplificato

Approfondimento de Il Sole 24 Ore sul mondo della scuola e in particolare sui decreti approvati nelle settimane scorse dal governo.

Interessante focus riguardante il nuovo percorso di formazione iniziale dei docenti della scuola secondaria che necessita almeno di un triennio prima di entrare a regime.

Cosa succederà nel frattempo? Da una parte ci sono posti che rimangono vacanti, dall’altro si rende necessario superare l’attuale situazione di precariato con alcuni docenti che vantano un’esperienza pluriennale di lavoro, ma non sono ancora stati assunti a tempo indeterminato.

Il legislatore è intervenuto attraverso l’articolo 17 del decreto legislativo di riordino del sistema di reclutamento del personale docente.

I docenti che fanno parte delle graduatorie ad esaurimento entreranno in ruolo fino alla concorrenza, ogni anno, della metà dei posti vacanti e disponibili nelle scuole. Il rimanente 50% viene invece coperto annualmente attingendo in primis alla graduatoria di merito del concorso docenti anche in deroga al limite percentuale previsto dal bando. Inoltre in ogni regione verranno indette apposite procedure concorsuali, con differenti modalità per gli aspiranti docenti nelle diverse posizioni giuridiche, già abilitati o che abbiamo svolto un servizio anche non continuativo di almeno tre anni.

Per gli abilitati sarà bandito un concorso una tantum entro febbraio 2018 dalla cui graduatoria di merito regionale si attingerà, in misura decrescente fino al suo esaurimento. Gli aspiranti al sostegno, invece, abilitati entro giugno 2018 saranno ammessi al concorso con riserva. Faranno una sola prova, orale, che non prevede punteggio minimo, ma il cui esito, assieme alla valutazione dei titoli, concorre alla determinazione della graduatoria.

Ai docenti con almeno tre anni di insegnamento, non prima del 2019, saranno invece riservate procedure concorsuali regionali con cadenza biennale: prova scritta a carattere disciplinare e una prova orale di natura didattico-metodologico.

Concorso DS slitta in estate. Aumentano le reggenze?

da La Tecnica della Scuola

Concorso DS slitta in estate. Aumentano le reggenze?

Sembra ancora lontano il prossimo concorso a preside, annunciato, dopo i vari rinvii dello scorso anno, per la primavera del 2017.

E’ stata la stessa Valeria Fedeli, Ministro dell’Istruzione, ad annunciare che il prossimo concorso per diventare dirigente scolastico sarà bandito in estate.

Tuttavia, come riporta La Repubblica, il regolamento, che già era stato rinviato dal ministero delle Finanze a quello della Funzione pubblica per alcune modifiche, deve essere nuovamente ritoccato: per cui i tempi si allungano, nell’attesa che il testo rivisto venga inviato nuovamente al Consiglio superiore per l’Istruzione per il parere di rito (previsto nei primi giorni di maggio), poi al Consiglio di Stato per l’approvazione e infine alla Corte dei conti per la registrazione. Solo allora – probabilmente alla fine del mese di maggio – potrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Restano per ora confermati i numeri anticipati dal Miur: i posti a bando dovrebbero essere circa 2 mila, per coprire tutti i buchi.

In base a queste notizie e le tempistiche derivanti, risulta evidente che i nuovi Ds non potranno essere al proprio posto prima dell’anno scolastico 2018-2019, proseguendo il balletto delle reggenze, che, secondo le stime di Anief, potrebbero toccare quota duemila.

Ricordiamo che le prove concorsuali saranno costituite da, una prova scritta ed una orale per accertare le competenze anche linguistiche e infine un corso di formazione dirigenziale di 4 mesi più un tirocinio di altri 4 mesi.

Il concorso è aperto ai soli insegnanti di ruolo che però, potranno far valere gli anni di precariato per raggiungere la soglia dei cinque anni di servizio, requisito minimo per partecipare al concorso.

PON 2014/2020: prorogate le scadenze per alcuni avvisi

da La Tecnica della Scuola

PON 2014/2020: prorogate le scadenze per alcuni avvisi

Considerata la complessità delle operazioni previste per la presentazione dei progetti, in particolare per le scuole che accedono per la prima volta ai fondi strutturali europei, il Miur ha comunicato la proroga della scadenza per la presentazione dei progetti dei seguenti avvisi:

  • Avviso n.1953 “Competenze di Base” presentazione progetti 16 maggio 2017, trasmissione firma digitale 22 maggio 2017
  • Avviso n.2669 “Creatività Digitale” presentazione progetti 19 maggio 2017, trasmissione firma digitale 26 maggio 2017
  • Avviso n.2165 “Competenze degli Adulti (CPIA)” presentazione progetti 26 maggio 201, trasmissione firma digitale7 1° giugno 2017
  • Avviso n.3340 “Cittadinanza globale” presentazione progetti 5 giugno 2017, trasmissione firma digitale 12 giugno 2017.

Con l’occasione, il Miur ha fornito anche alcune precisazioni.

Innanzitutto, ha ricordato che con le risorse del PON “Per la Scuola” si finanziano attività aggiuntive rispetto a quelle previste nell’orario scolastico. In nessun caso è, infatti, possibile remunerare con tali fondi aggiuntivi il personale utilizzato durante l’orario di servizio. Ad ogni modo le modalità di svolgimento delle attività finanziate con il “PON Per la Scuola” 2014-2020 sono demandate all’autonomia delle singole istituzioni scolastiche e alla flessibilità consentita alla medesime scuole nell’articolazione dell’orario scolastico, nel rispetto della normativa nazionale. In particolare, i progetti di alternanza scuola-lavoro, di orientamento e quelli rivolti alle alunne e agli alunni della scuola dell’infanzia possono essere realizzati, laddove non è possibile procedere diversamente, anche nella fascia oraria curriculare, ferma restando la completa fruizione del curricolo scolastico e il richiamato principio secondo il quale il personale scolastico non può essere remunerato con i fondi strutturali per le attività prestate durante l’orario di servizio.

In merito alle collaborazioni con altri soggetti, in fase di presentazione della proposta progettuale le istituzioni scolastiche potranno indicare solo l’oggetto della collaborazione e la tipologia dei soggetti da coinvolgere (senza specificare quale sia il soggetto). La selezione degli esperti/dei soggetti da coinvolgere andrà, invece, fatta a posteriori, una volta che il progetto abbia ricevuto la specifica autorizzazione al finanziamento, mediante avviso pubblico rivolto ai singoli esperti e professionisti, oppure tramite bando di gara rivolto a operatori economici che svolgono servizi della tipologia indicata in sede di presentazione della proposta progettuale. Qualora, invece, la collaborazione sia interamente a titolo gratuito, anche in forma di coprogettazione, il soggetto coinvolto può essere indicato in modo specifico già al momento della presentazione della proposta progettuale. In ogni caso non è consentito delegare a soggetti esterni l’intero progetto la cui titolarità e relativa gestione organizzativa, amministrativa e contabile rimane di esclusiva competenza e responsabilità della scuola proponente.

Infine, in merito al numero degli alunni e delle alunne da indicare in fase di presentazione della proposta progettuale, il Miur precisa che il numero minimo per ogni singolo modulo didattico è di 15 partecipanti, ma il finanziamento dei progetti, basato sul sistema dei costi standard, è parametrato su 20 partecipanti, per cui coinvolgere un numero inferiore ai 20 partecipanti determina una riduzione percentuale del finanziamento. In ordine alle assenze, il Ministero ricorda che qualora si verificasse una riduzione dei partecipanti al di sotto di 9 per due volte consecutive, il modulo non potrà proseguire. È sempre possibile comunque aumentare il numero dei partecipanti ai moduli didattici qualora ciò risulti compatibile con il massimale delle risorse finanziarie previste in ciascun Avviso.

Anteprima: portfolio del DS, ecco come si compila

da Tuttoscuola

Anteprima: portfolio del DS, ecco come si compila

Sta montando la protesta dei dirigenti scolastici per le responsabilità e i crescenti carichi di lavoro, e a farne le spese potrebbe essere il portfolio del dirigente, un oggetto sconosciuto (e forse proprio per questo temuto) che, andandosi ad aggiungere ad altri adempimenti a carico, è considerato un di più fastidioso. Per protesta contro lo stato di disagio della categoria, meglio non compilarlo, hanno detto alcuni rappresentati sindacali.

Il portfolio del dirigente scolastico

Tuttoscuola, che nei giorni scorsi aveva raccolto il grido di dolore dei dirigenti anche per l’arrivo di questo oggetto misterioso di cui molti favoleggiano in termini di onerosa compilazione, ha voluto capirne di più ed è riuscita ad entrare nelle segrete stanze del Miur e, in esclusiva, ha visto e provato il portfolio del dirigente scolastico che dovrebbe essere presentato in una direttiva ministeriale domani e messo in linea a breve successivamente.

Il parere di Tuttoscuola

Un primo sintetico giudizio: ci sembra abbastanza semplice da compilare, non richiede molto tempo per la compilazione (anche se i DS il tempo se lo devono strappare dai mille impegni di gestione), consente di scegliere risposte già predisposte (per fortuna) apponendo una semplice crocetta,  prevede l’impiego di documentazione già definita dal dirigente o dalla sua scuola. Il portfolio è accompagnato da un tutorial, un video della durata di pochi minuti che guida con buona efficacia il dirigente alla compilazione. Il portfolio vero e proprio (da compilare on line) si compone di tre parti: Anagrafe professionale, Autovalutazione e Obiettivi e azioni.

Portfolio del dirigente scolastico: l’anagrafe professionale

L’Anagrafe professionale riporta tutti i dati del dirigente già registrati a sistema e prevede la compilazione facoltativa per altri titoli di studio posseduti, per certificazioni (informatiche o linguistiche), per incarichi, per pubblicazioni, per altra documentazione meritevole d’attenzione. In diversi casi basta uno spunto per la scelta. L’anagrafe sarà aggiornabile annualmente.

Portfolio del dirigente scolastico: l’autovalutazione

L’Autovalutazione riguarda le dimensioni professionali previste dalla legge n. 107/15 e si focalizza sulle azioni che il Dirigente scolastico ha realizzato e/o favorito nell’istituzione scolastica per:

  1. la definizione dell’identità, dell’orientamento strategico e della politica dell’istituzione scolastica;
  2. la gestione, la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane;
  3. la promozione della partecipazione, la cura delle relazioni e dei legami con il contesto;
  4. la gestione delle risorse strumentali e finanziarie, la gestione amministrativa e gli adempimenti normativi;
  5. il monitoraggio, la valutazione e la rendicontazione.

L’obiettivo di questa parte è quello di consentire al Dirigente scolastico una riflessione sul suo ruolo e sui suoi punti di forza/debolezza, per lo sviluppo e il miglioramento della professionalità. Per ognuna delle cinque sezioni sopramenzionate è stata prevista una rubrica di riferimento. Il Dirigente scolastico è chiamato ad autovalutarsi su ciascun aspetto, attribuendosi un livello che va, in maniera decrescente, da A (aspetto eccellente) a D (aspetto critico) e, se lo ritiene opportuno, motivando il livello nell’apposito campo libero.

Il contenuto di ogni livello è predefinito: basta lo spunto o la crocetta per scegliere.

Una volta che il Dirigente ha provveduto ad attribuirsi un livello per ognuna delle rubriche di autovalutazione, il sistema genererà automaticamente un diagramma di Kiviat (o grafico radar), ovvero un grafico a cinque variabili (una per ciascuna delle dimensioni indagate), rappresentate su assi/raggi con la stessa origine, che rappresentano ciascuno una delle variabili contemplate dall’analisi. Il grafico assume una forma a stella, consentendo di identificare con immediatezza visiva punti di forza e punti di debolezza relativi alle dimensioni indagate.

Il portfolio del dirigente scolastico: obiettivi e azioni professionali

Obiettivi e Azioni professionali: questa parte del Portfolio può essere particolarmente rilevante ai fini della valutazione.

Una prima sezione (obiettivi) è relativa agli obiettivi inseriti all’interno della lettera di incarico: saranno precaricati gli obiettivi nazionali e gli eventuali obiettivi regionali.

Nella seconda sezione (azioni) il Dirigente scolastico deve indicare le azioni professionali da lui ritenute particolarmente significative (indicativamente due o tre) e direttamente riconducibili al suo operato.
La terza sezione (documenti) è riservata al caricamento di quei documenti (Ptof, Rav, Monitoraggi, ecc.) che il Dirigente ritiene necessari e opportuni per la consultazione da parte del Nucleo di Valutazione.

A tali documenti può essere aggiunta altra documentazione particolarmente significativa che il Dirigente riterrà necessario caricare e/o che il Nucleo di Valutazione richiederà al Dirigente di caricare nel Portfolio.

Anche per questa sezione è possibile utilizzare materiale pronto nel suo formato originario.

I documenti caricati sono riservati e consultabili solo dal Nucleo di Valutazione e dal Direttore dell’USR.

 Da giovedì 27 APRILE sul Portale del sistema nazionale di valutazione saranno aperte le funzioni per procedere alla compilazione del Portfolio. Termine ultimo per la compilazione 30 GIUGNO 2017.

Una considerazione finale

Se l’impegno che viene chiesto ai DS anche per la compilazione del Portfolio fosse accompagnato a livello politico e governativo anche da un concreto e immediato impegno a riconoscere la parità di trattamento economico con l’altra dirigenza pubblica in ragione degli incredibili carichi di lavoro e di responsabilità che gravano quasi a senso unico sulla dirigenza scolastica, se, insomma, l’equiparazione non fosse proclamata a parole ma realizzata davvero nei fatti, anche la compilazione del portfolio sarebbe cosa lieve. Se…

Nomi commissari esterni maturità 2017: quando escono e quali sono le materie affidate

da Tuttoscuola

Nomi commissari esterni maturità 2017: quando escono e quali sono le materie affidate

Lo scorso 30 gennaio 2017 alle 14.00, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha annunciato sui social i commissari e materie oggetto della seconda prova della maturità 2017. Pericolo scampato per i ragazzi del liceo scientifico che, anche quest’anno, dovranno affrontare il secondo scritto di Matematica. Ma quali materie saranno affrontate ai commissari esterni maturità 2017? Quali agli interni? Intanto una cosa sembra essere certa: ai commissari esterni pare sia stata affidata la prima prova dell’esame di Stato, agli interni la seconda. Vediamole insieme e scopriamo anche quando usciranno i nomi commissari esterni maturità 2017.

Commissari esterni Liceo classico
Lingua e letteratura italiana
Lingua e cultura straniera
Matematica

Commissari esterni Liceo scientifico
Lingua e letteratura italiana
Lingua e cultura straniera
Fisica

Commissari esterni Liceo linguistico
Lingua e letteratura italiana
Lingua e cultura straniera 2
Fisica

Commissari esterni Liceo scienze umane
Lingua e Letteratura Italiana
Lingua e cultura straniera
Matematica

Commissari esterni Liceo artistico
Lingua e Letteratura Italiana
Lingua e cultura straniera
Storia dell’arte

Commissari esterni Liceo musicale e coreutico
Lingua e Letteratura Italiana
Lingua e cultura straniera
Fisica

Commissari esterni Istituto tecnico – settore economico Amministrazione, finanza e marketing
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Diritto

Commissari esterni Istituto tecnico – settore economico Turismo
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Diritto e legislazione turistica

Commissari esterni Istituto tecnico – settore tecnologico Meccanica, meccatronica ed energia
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Meccanica
Macchine ed energia

Commissari esterni Istituto tecnico – settore tecnologico Grafica e Comunicazione
Lingua e letteratura italiana
Inglese
Tecnologie di processi e produzione

Commissari esterni Istituto tecnico – settore tecnologico Chimica e materiali
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Chimica analitica strumentale

Commissari esterni Istituto tecnico – settore tecnologico Costruzioni, ambiente e territorio
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Geopedologia, economia ed estimo

Commissari esterni Istituto professionale – settore servizi Agricoltura e sviluppo rurale
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Valorizzazione attività produttive legislazione di settore

Commissari esterni Istituto professionale – settore servizi Servizi socio – sanitari
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Psicologia generale e applicata

Commissari esterni Istituto professionale – settore servizi Servizi commerciali
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Diritto ed economica

Commissari esterni Istituto professionale – settore industria e artigianato Manutenzione e assistenza tecnica
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Tecnologie elettrico – elettroniche ed applicazioni

Vuoi conoscere quali materie sono state affidate ai commissari esterni maturità 2017 anche per altri indirizzi? Clicca qui e vai sul motore di ricerca del Miur!

Nomi commissari esterni maturità 2017: quando escono?

Solitamente i nomi commissari esterni maturità escono tra la fine di maggio e la prima settimana di giugno. L’anno scorso, per esempio, i nomi commissari esterni maturità sono usciti il 7 giugno. 

Commissione maturità 2017, come si compone

La commissione esame di maturità 2017 è mista, il che vuol dire che si compone da 3 commissari esterni, 3 interni e un presidente esterno. Quando conoscerete i nomi commissari esterni 2017, che sono poi quelli che solitamente fanno più paura, potrete mettere a punto la vostra strategia cercando di capire che tipi sono e quali argomenti stanno loro più a cuore.

Nomi commissari esterni 2017: come scoprire chi sono

Solitamente è possibile conoscere un po’ prima della data di pubblicazione i nomi commissari esterni maturità. Come? Chiedendo alla segreteria della propria scuola se hanno le liste con i nomi. Ovviamente queste, se disponibili prima della pubblicazione, si troveranno nelle segreterie delle scuole solo qualche giorno prima della diffusione sul sito del Miur. In ogni caso, appena usciti, è possibile a quel punto cercare informazioni sui proprio commissari esterni esame di Stato 2017. Potrete fare una ricerca sui loro profili Facebook e farvi un’idea di che tipi vi ritroverete davanti, oppure iscrivervi al gruppo Facebook della loro scuola e chiedere direttamente ai loro studenti. Questo chiaramente dopo che il Miur avrà pubblicato i loro nomi. Quando lo farà ve ne daremo certamente notizia su Tuttoscuola, ma potrete trovare i nomi commissari esterni maturità 2017 anche sul sito del Ministero dell’Istruzione. Infatti il Ministero pubblica la lista dei nomi dei commissari esterni maturità 2017 sul sito dedicato all’esame di Stato (http://www.istruzione.it/esame_di_stato/), che serve anche per stare tranquilli sulle materie maturità 2017. Quindi collegatevi e cliccate sul link “cerca la commissione” a destra della pagina. Questo è il link diretto – quello ufficiale – dove potrete fare la ricerca: http://www.trampi.istruzione.it/EsamiStato/ricercaEsamiStato.do

Mobilità, tutti termini e le scadenze pubblicati nell’ordinanza ministeriale

da Tuttoscuola

Mobilità, tutti termini e le scadenze pubblicati nell’ordinanza ministeriale

Pubblicata l’ordinanza ministeriale n.221/2017 sulla mobilità dell’anno scolastico 2017/2018 nella serata dello scorso 12 aprile. In questa sono presenti tutti i termini e le scadenze per la presentazione delle domande di movimento per tutto il personale docente ed educativo e per le successive operazioni e per la pubblicazione dei movimenti, definiti secondo i criteri previsti dal CCNI 2017/18. Vediamoli di seguito.

Termini per la presentazione delle domande

Termine iniziale per la presentazione delle domande di movimento per tutto il personale docente – Dal 13 aprile al 6 maggio 2017
Termine iniziale per la presentazione delle domande di movimento per il personale educativo – Dal 13 aprile al 6 maggio 2017
Termine iniziale per la presentazione delle domande di movimento per il personale A.T.A. – Dal 4 al 24 maggio 2017

Termini per le successive operazioni e per la pubblicazione dei movimenti, definiti secondo i criteri previsti dal CCNI 2017/18 per il personale docente

Scuola dell’Infanzia

Termine ultimo comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili – 22 maggio 2017
Pubblicazione dei movimenti – 19 giugno 2017

Scuola primaria

Termine ultimo comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili – 22 maggio 2017
Pubblicazione dei movimenti – 9 giugno 2017

Scuola secondaria di I grado

Termine ultimo comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili  – 15 giugno 2017
Pubblicazione dei movimenti – 4 luglio 2017

Scuola secondaria di II grado

Termine ultimo comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili – 3 luglio 2017
Pubblicazione dei movimenti 20 luglio 2017

Mobilità professionale verso le discipline specifiche dei Licei musicali

Termine ultimo comunicazione al SIDI dei posti disponibili – 18 maggio 2017
Pubblicazione dei movimenti – 7 giugno movimenti ai sensi del comma 9 dell’art 4 del CCNI; 12 giugno 2017 movimenti ai sensi del comma 10 dell’art 4 del CCNI

Personale educativo

Termine ultimo comunicazione all’ufficio delle domande di mobilità e dei posti disponibili – 1 giugno 2017
Pubblicazione dei movimenti – 30 giugno 2017

Personale A.T.A.

Termine ultimo comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili – 3 luglio 2017
Pubblicazione  dei movimenti – 24 luglio 2017

SISTEMI DI RICERCA E SISTEMI VIRTUOSI SUI TEMI DELL’APPRENDIMENTO

Lettera scritta dal deputato M5S, Luigi Gallo, a Massimo Gramellini in risposta a quanto scrive oggi il giornalista nella rubrica “Il Caffè” del Corriere della Sera dal titolo “Maturità alla Memoria”.

SISTEMI DI RICERCA E SISTEMI VIRTUOSI SUI TEMI DELL’APPRENDIMENTO

Gentile Massimo Gramellini, 
sono il portavoce del M5s autore dell’interrogazione al Miur sull’uso dei formulari scientifici per lo svolgimento della seconda prova dell’esame di maturità nei Licei Scientifici. Su questo caso, lei si è soffermato nella sua rubrica del Corriere della Sera e sono d’accordo con lei: relegare l’intelligenza alla conoscenza mnemonica è un processo biecamente conservatore. Le università di diversi Paesi hanno applicato all’educazione modelli molto interessanti, che negli anni hanno portato a risultati di rilievo e dai quali potremmo e dovremmo trarre insegnamento. Parlo ad esempio degli atenei pubblici, delle scuole medie e superiori che ho recentemente visitato in Finlandia e in Francia. La Finlandia, secondo l’Ocse tra i primi Paesi al mondo per la qualità dell’istruzione, ha soppresso i “compiti a casa” eppure non ho mai sentito esperti del settore gridare allo scandalo. La Finlandia sta superando il concetto di una scuola realizzata solo all’interno delle aule e sta superando anche la divisione compartimentata tra le diverse discipline. Si tratta di politiche scolastiche ancorate a studi e ricerche scientifiche che in quel Paese affidano ad un’agenzia educativa che guida i processi delle riforme coinvolgendo 200 scuole.

Anche in Italia abbiamo 600 scuole dell’avanguardia educativa monitorate dall’Agenzia di ricerca Indire ma qui i governanti hanno deciso di non fare né di questo nucleo, né dell’agenzia, un perno del nostro sistema educativo. In un ente di ricerca come l’Indire si fa tesoro i esperienze virtuose come bookinprogress che non demonizzano computer, smartphone o tablet ma li promuovono come strumenti per l’apprendimento, per la costruzione di saperi e di libri di testo autoprodotti dai docenti insieme agli studenti. Un’esperienza pedagogica e didattica virtuosa che soddisfa anche gli amanti dei Test Invalsi visti i risultati positivi delle scuole che aderiscono a questa rete. Un’esperienza che sarebbe già diffusa in tutta Italia se solo si applicassero le leggi volute dal Parlamento che nel 2013 nel decreto 140 ha assorbito una proposta del M5S per creare una biblioteca virtuale nazionale con libri digitali prodotti dalle scuole sotto la guida di docenti esperti e che è bloccata dallo studio di una commissione ministeriale che ha coinvolto le case editrici.

Vede, pensare che il nostro progetto di innovazione del sistema scolastico serva (come lei scrive) a racimolare il voto dei 18enni è svilente. Forse lo ha fatto Renzi, regalando loro un bonus da 500 euro. E’ o non è questo un intervento spot? Copiare una formula matematica da un libretto non significa sopire la propria memoria, sa bene che copiare una formula non significa che poi la si sappia automaticamente applicare.

Il pedagogo e professore di Filosofia dell’educazione dell’università di Milano Bicocca Paolo Mottana scrive: “Quando si apprende puramente a memoria e solamente per compiacere una richiesta non condivisa” ci si trova di fronte, secondo una dicitura coniata da chi di apprendimento si intende (si vedano gli studi di Meltzer, Harris, Bion degli anni ‘70 e ‘80), a una “per sottomissione ad un persecutore”.

In Italia abbiamo una storia e una esperienza pedagogica straordinaria che ci invidia tutto il mondo, a partire dal modello Montessori. Ma mentre all’estero le pratiche educative coniate dall’Italia si diffondono, nel nostro sistema scolastico restano marginali a causa di governi che ci hanno condotto in fondo alle classifiche internazionali con l’Italia all’ultimo posto in Ue per percentuale di spesa pubblica destinata all’istruzione e al penultimo posto (fa peggio solo la Grecia) per quella destinata alla cultura secondo i dati Eurostat del 2016. Eurostat che oggi conferma come l’Italia sia in fondo alla classifica europea per percentuale di laureati rispetto alla popolazione, preceduta solo dalla Romania.

Ecco, tutti questi elementi, ai quali ne potrei aggiungere molti altri, possono contribuire ad approfondire un tema che ha bisogno di competenze, confronto e approfondimento. Quello che sulla sua rubrica certamente gli spazi limitati non consentono di realizzare.

Esame di terza media e primo ciclo: come cambierà con il decreto valutazione della Buona Scuola

da Tuttoscuola

Esame di terza media e primo ciclo: come cambierà con il decreto valutazione della Buona Scuola

Leggendo il  testo finale della versione bollinata dello schema di decreto sulla valutazione emergono molte novità nella versione definitiva rispetto a quella del testo trasmesso tre mesi fa alle Camere.

Riforma primo ciclo, ammissione alla classe successiva e all’esame di terza media

La prima novità riguarda l’ammissione alla classe successiva e all’esame degli alunni della scuola secondaria di I grado. Lo schema prevedeva: “Il consiglio di classe delibera l’ammissione alla classe successiva e all’esame conclusivo del primo ciclo sulla base di una valutazione complessiva, non inferiore a sei decimi, relativa alla sufficiente acquisizione dei livelli di apprendimento previsti al termine del percorso”. Il nuovo testo dovrebbe prevedere invece che gli alunni “sono ammessi alla classe successiva e all’esame conclusivo del primo ciclo anche in caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento”. Nessun automatismo, dunque, basato sulla media dei voti inferiore ai sei decimi. In questo caso l’istituzione scolastica può attivare specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento.

Riforma primo ciclo: ammessi alla classe successiva e all’esame anche senza la sufficienza in tutte le materie

L’ammissione alla classe successiva e all’esame viene decisa dal consiglio di classe anche in presenza di livelli di apprendimento non pienamente sufficienti in talune discipline: “In caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, con adeguata motivazione, la non ammissione alla classe successiva o all’esame conclusivo del primo ciclo”.

Esame terza media: meno peso all’esame, più al percorso al percorso scolastico

Per l’esame di terza media, dove le modalità di articolazione e di svolgimento delle prove verranno definite con apposito decreto ministeriale, è questa la principale novità rispetto allo schema iniziale: “la valutazione finale complessiva espressa con votazione in decimi, derivante dalla media, arrotondata all’unità superiore per frazioni pari o superiori a 0,5, tra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove e del colloquio”. Il voto di ammissione all’esame vale da solo la metà del voto acquisito nelle prove: minor peso all’esame e maggiore considerazione al percorso scolastico dell’alunno.

Riforma primo ciclo: e per gli alunni con disabilità?

Superata anche l’ambiguità della formulazione sulle prove degli alunni con disabilità: cancellato il precedente “Agli alunni con disabilità per i quali sono state predisposte dalla sottocommissione prove non equipollenti a quelle ordinarie, viene rilasciato un attestato di credito formativo” ora sostituito con “agli alunni con disabilità che non si presentano agli esami viene rilasciato un attestato di credito formativo”.