Alunni stranieri disabili, ciclo di incontri contro la “doppia discriminazione”

Redattore Sociale del 05-05-2017

Alunni stranieri disabili, ciclo di incontri contro la “doppia discriminazione”

Iniziativa della Ledha a Pavia e Varese. Tre incontri rivolti a educatori, insegnanti e operatori dei servizi territoriali per individuare e contrastare la “doppia discriminazione” che subiscono alunni e studenti stranieri con disabilità

ROMA. Quando l’alunno è straniero e ha una disabilità, la discriminazione può essere doppia: per riconoscere e prevenire questo rischio, Ledha promuove, a Varese e Pavia, il corso di formazione “Con tutti e come tutti. L’inclusione dei bambini e dei ragazzi con disabilità stranieri a scuola e nella società” nelle province di Varese e di Pavia. Il percorso formativo è promosso da Ledha – Lega per i diritti delle persone con disabilità in collaborazione rispettivamente con Ledha Varese e con Ledha Pavia ed è organizzato nell’ambito del progetto regionale “PRE.Ce.DO” (Piano regionale prevenzione e contrasto alla discriminazione).

Al centro di questi incontri, il tema dell’inclusione (scolastica e sociale) dei bambini e ragazzi stranieri con disabilità, spesso soggetti a molteplici forme di discriminazione proprio in virtù della loro doppia condizione di svantaggio. Sempre più spesso, negli ultimi anni, la scuola e la società italiana devono confrontarsi con le loro esigenze e le loro specificità. Insegnanti, docenti, educatori, operatori dei servizi territoriali e mediatori – che sono i principali destinatari di questo percorso formativo – devono affrontare una sfida particolarmente complessa. Cui è urgente trovare risposte efficaci.

Obiettivo del progetto è quello di realizzare un’azione di informazione, sensibilizzazione e formazione molto ampia e diffusa sul territorio. Il primo passo è quello di evidenziare i diritti di questi bambini e ragazzi, individuando le competenze dei vari istituti e gli obblighi delle diverse istituzioni coinvolte. Lo scopo ultimo, infine, quello di fornire indicazioni utili alla funzione di tutela dei diritti di questi bambini e ragazzi in base a quanto previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e dalla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo.

“La disabilità non ha confini geografici o specifiche aree di pertinenza. Ledha Varese ha fatto del termine inclusione la propria parola d’ordine ed è onorata di essere il punto di partenza del progetto PRE.Ce.DO voluto da Regione Lombardia, in collaborazione con Ledha – commenta Maurizio Colombo, presidente di Ledha Varese -. Abbiamo voluto mettere in atto fin da subito la volontà espressa al momento della nascita della nostra associazione: adoperarsi per la salvaguardia dei diritti acquisiti dalle persone con disabilità, siano esse italiane o straniere, sempre con la massima collaborazione verso le Istituzioni del territorio”. A Varese, gli incontri si svolgeranno presso l’Istituto di istruzione superiore “Isaac Newton” (via Zucchi 3/5) con tre appuntamenti in programma mercoledì 17 maggio (“La disabilità questa s-conosciuta: in Italia….e all’estero”); mercoledì 24 maggio (“Bambini stranieri con disabilità a suola: dei diritti ….e delle pene!”) e mercoledì 7 giugno 2017 (“Bambini stranieri con disabilità… a casa e nella società. Responsabilità istituzionali, responsabilità sociali”).

“Il numero dei ragazzi con disabilità provenienti da Paesi stranieri sta aumentando significativamente sul nostro territorio. Giovani e giovanissimi che, per la loro condizione, sono vittime di una doppia discriminazione – spiega Fabio Pirastu, presidente di Ledha Pavia -. Per garantire a questi ragazzi l’esercizio completo dei propri diritti, a partire dal diritto all’istruzione, è fondamentale che tutti gli attori del mondo della scuola siano consapevoli della situazione che devono affrontare”. A Pavia, gli incontri si svolgeranno presso l’Istituto comprensivo statale di via Angelini con tre appuntamenti in programma rispettivamente giovedì 18 maggio (“La disabilità questa s-conosciuta: in Italia….e all’estero”); giovedì 25 maggio (“Bambini stranieri con disabilità a suola: dei diritti ….e delle pene!”) e martedì 6 giugno 2017 (“Bambini stranieri con disabilità… a casa e nella società. Responsabilità istituzionali, responsabilità sociali”).

Gli incontri sono rivolti a insegnanti di sostegno e curricolari di scuole di ogni ordine e grado, operatori sociali attivi nel mondo della scuola, leader associativi e a tutte le persone interessate al tema. Docenti saranno lo storico Matteo Schianchi e gli avvocati del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi di Ledha, Gaetano De Luca e Laura Abet. La partecipazione è libera e gratuita, previa iscrizione attraverso il sito internet www.precedo.itSono stati richiesti i crediti Croas per gli assistenti sociali. A tutti i partecipanti sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

Concorso “Parlawiki”

Concorso “Parlawiki”

Ben 1105 votanti hanno scelto per la categoria scuole primarie l’elaborato della scuola di Busseto (Parma) tra i cinque arrivati in finale. Mentre per le scuole secondarie di I grado sono stati in 650 a premiare con il loro voto il plesso “Pio XII” dell’Istituto comprensivo di Porto Viro (Rovigo).

Il totale dei voti validi espressi on line tra le dieci scuole arrivate in finale sono stati 4.402.

I due lavori vincitori sono scaricabili dal sito della Camera dei deputati “Il Parlamento dei bambini”.
(http://bambini.camera.it/concorso/#mainmenu)

Contributo “volontario” famiglie ma ricevuta “obbligatoria”

Scuola =

In Istituto di Mestre contributo “volontario” famiglie ma ricevuta “obbligatoria”

Studenti presentano esposto a Guardia di Finanza

Deputati Sinistra Italiana – Possibile portano il caso in Parlamento

Marcon – Fratoianni – Civati: intervenga la ministra Fedeli 

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Da alcune settimane l’Istituto Luzzati di Mestre e’ al centro dell’attenzione pubblica e dei media per la protesta degli studenti che vogliono vederci chiaro sulla vicenda della richiesta da parte della scuola del contributo “volontario” con presentazione “obbligatoria” della ricevuta di versamento. Protesta che ha avuto come ultima conseguenza la presentazione di un esposto alla Guardia di Finanza.

Ora il caso arriva in Parlamento dove Sinistra Italiana-Possibile ha presentato un’interrogazione alla ministra dell’Istruzione Fedeli per una sua valutazione del caso, su quali passi abbia fatto l’ufficio scolastico regionale e affinche’ sia avviata un’ispezione ministeriale nell’istituto in questione.

L’atto parlamentare ha come firmatari il capogruppo dei deputati Giulio Marcon, il segretario di SI Nicola Fratoianni, il leader di Possibile Pippo Civati, il vicepresidente della commissione scuola di Montecitorio Giancarlo Giordano, Annalisa Pannarale della medesima commissione, e il capogruppo in commissione Finanze  Giovanni Paglia.

I fondi destinati alla scuola italiana sono assolutamente insufficienti  – conclude Sinistra Italiana – ma la burocrazia scolastica non puo’ scaricare sulle famiglie e sugli studenti le mancanze dello Stato e del governo, compiendo veri e propri abusi con azioni al limite della legalita’.

Il testo dell’interrogazione:

Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca – Per sapere – premesso che:

da notizie apparse sulla stampa locale gli interroganti hanno appreso che da alcune settimane gli studenti dei corsi serali dell’Istituto tecnico “Luzzati” di  Mestre (Venezia) protestano contro i vertici della scuola denunciando  pubblicamente il fatto che all’atto dell’iscrizione l’istituto chiedesse loro di presentare obbligatoriamente copia della ricevuta dell’avvenuto pagamento del contributo volontario, pena il non riconoscimento dell’iscrizione stessa, come da circolare dell’istituto n. 246 del 20 gennaio 2017;

 

Dopo le richieste di chiarimento, gli studenti e le loro famiglie hanno presentato un esposto alla Guardia di Finanza. Inoltre, il 22 marzo scorso è stato chiesto all’Ufficio Scolastico Provinciale di avviare una verifica;

della suddetta circolare n. 246 non si trova più traccia sul sito istituzionale dell’istituto perché successivamente e tempestivamente rettificata e sostituita dalla circolare n. 393 del 7 aprile 2017 che con riferimento al modulo di iscrizione recita letteralmente: “Il modulo va compilato in ogni sua parte e restituito in segreteria didattica entro il 6 febbraio 2017, allegando ricevuta del versamento delle tasse erariali e eventuale contributo volontario.”;

 

La dirigente scolastica ha testualmente affermato che: “si è trattato di una polemica senza fondamento (…) e che serve un’azione moralmente necessaria per permettere alla scuola di acquistare materiali e garantire i funzionamento dei laboratori”;

 

Molteplici circolari ministeriali chiariscono inequivocabilmente il carattere assolutamente volontario del contributo delle famiglie e che solo il pagamento delle tasse scolastiche erariali rappresenti  la condizione indispensabile per la regolarità dell’iscrizione degli studenti e della loro frequenza;   

 

quale sia la valutazione del Miur sul fatto esposto in premessa;

 

se l’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto abbia aperto un’indagine interna ed a quali conclusioni sia giunto, e nel caso contrario per quali ragioni ciò non sia avvenuto;

 

se non ritenga necessario predisporre un’ispezione ministeriale nella scuola in premessa al fine di verificare la regolarità di tutti gli atti e le procedure adottate  dalla stessa nel corso degli ultimi anni.  

Giulio Marcon – Nicola Fratoianni – Pippo Civati – Giovanni Paglia – Giancarlo Giordano – Annalisa Pannarale

 

ORGANICI: ASSUNZIONI INSUFFICIENTI

ORGANICI, GILDA: ASSUNZIONI INSUFFICIENTI
“Mentre tra Miur e Mef è in corso il consueto braccio di ferro sul numero di posti per il passaggio dall’organico di fatto a quello di diritto, migliaia di docenti potrebbero dover rinunciare ancora una volta alla stabilizzazione. A causa di questo clima di incertezza che ancora aleggia sulle dotazioni organiche, il prossimo anno scolastico rischia di iniziare senza tutti i necessari docenti nelle classi. Le promesse fatte dal passato governo Renzi per arrivare ad un organico dell’autonomia stabile, dunque, si dimostrano inconsistenti rispetto alla realtà dei fatti”. È quanto afferma la Gilda degli Insegnanti commentato l’esito dell’incontro avvenuto ieri a viale Trastevere tra sindacati e Amministrazione.
“La richiesta avanzata inizialmente dal Miur – spiega la Gilda – era di 25.000 posti, ma il Mef sarebbe disposto ad autorizzarne soltanto 9.600, comprensivi dei 2.200 dei licei musicali e dei circa 2.000 di sostegno. Nonostante le reiterate sollecitazioni da parte della ministra Fedeli, i posti potrebbero aumentare al massimo fino ai 12.000/13.000. In ogni caso – sottolinea il sindacato – questi posti non sono aggiuntivi sul totale, ma verranno detratti dall’organico di fatto che rimane fermo a 30.262 posti senza il sostegno. Rispetto a tutto ciò, esprimiamo una valutazione molto negativa”.

Sentenza del Consiglio di Stato a tutela dei diritti degli alunni con disabilità

Sentenza del Consiglio di Stato a tutela dei diritti degli alunni con disabilità: la Delega alla legge 107 sui processi inclusivi dovrà tenerne conto

La sentenza 2023 del 2017 del Consiglio di Stato che tutela gli alunni disabili è una buona notizia, per loro, per le famiglie e per le scuole. La sentenza sostiene un principio giuridico di enorme rilevanza e civiltà: “le istituzioni scolastiche e il Ministero dell’Economia e delle Finanze non possono impedire, per esigenze di contenimento della spesa pubblica, l’effettiva fruizione delle ore di sostegno e di tutte le altre misure di assistenza previste dalla legge per gli alunni disabili”. Questa sentenza afferma che tra i diritti degli studenti con disabilità e la ristrettezza delle risorse pubbliche, i primi hanno netta prevalenza. Quindi non vi sono più alibi, né dal punto di vista delle finanze dello stato, né dal punto di vista delle finanze locali.

Soprattutto non ci sono più alibi che possano sostenere le ragioni del Decreto alla legge 107 sui processi inclusivi. Le ore di sostegno necessarie per raggiungere gli obiettivi previsti dai percorsi didattici, il personale per l’assistenza alla persona, i trasporti sono diritti ai quali né lo Stato né gli Enti locali possono più sottrarre risorse.

Ipotesi stabilizzazioni in due tempi per 12.600 cattedre

da Il Sole 24 Ore

Ipotesi stabilizzazioni in due tempi per 12.600 cattedre

di Claudio Tucci

I sindacati della scuola svelano gli ultimi numeri sulle trasformazioni dell’organico di fatto in organico di diritto: a settembre ci saranno solo 9.600 posti stabili, compresi i 2.200 per i licei musicali e i circa 2mila per il sostegno. Forse più avanti altri 3mila. Per un totale, quindi, di 12.600 cattedre da coprire a tempo indeterminato (con nuove assunzioni, o con trasferimenti). Che si aggiungeranno agli oltre 601.126 posti del vecchio organico di diritto, più i 48mila del potenziamento.

La Uil Scuola attacca: Non si può accettare l’organico a rate
Il primo sindacato a uscire allo scoperto è stata ieri sera la Uil Scuola, che ha attaccato il Miur, minacciando lo sciopero: «Non si può accettare l’organico a rate. Insomma, tante aspettative, pochi risultati. Ancora una volta è prevalso l’atteggiamo burocratico del Mef». Il riferimento è allo stanziamento di 400 milioni di euro, nella scorsa legge di Bilancio, che, con semplice calcolo matematico, (avrebbe) portato ad almeno 25mila posti che potevano «portare a risultati concreti se si considera che la differenza retributiva tra un docente in organico di fatto e uno di diritto è rappresentata solo dal pagamento dei due mesi estivi, luglio e agosto, senza considerare che di soldi pubblici per il pagamento del residuo di ferie non godute e per le indennità di disoccupazione, sono quantificabili almeno in un altro mese di retribuzione».

Critica anche la Fcl Cgil
Critica anche la Flc Cgil: «Benché il confronto del Miur con il Mef sulla stabilizzazione dei posti in organico di diritto sia ancora in corso, siamo lontani dai 25mila annunciati dalla ministra Fedeli. I numeri forniti (da 8mila a circa 13mila) sono del tutto insufficienti per rispondere alle reali esigenze delle scuole, anche in conseguenza della variazione in aumento del numero degli alunni, e alle aspettative dei precari».

Liceo scientifico, ok alle calcolatrici grafiche purchè non dotate di capacità di calcolo simbolico

da Il Sole 24 Ore

Liceo scientifico, ok alle calcolatrici grafiche purchè non dotate di capacità di calcolo simbolico

di Laura Virli

In attesa che il Dlgs attuativo del comma 181 della legge 107/2015 esplichi i suoi effetti dal 2018-2019 sugli esami di Stato, gettiamo uno sguardo sull’annuale ordinanza ministeriale che regolerà, anche per questo anno scolastico, gli esami conclusivi del secondo ciclo secondo quanto previsto dalla legge 425/1997.
Dalla lettura attenta dell’ordinanza emergono pochissime novità. Vediamo quali.
Le prove d’esame
Rispetto allo scorso anno sono presenti due precisazioni riguardanti la seconda prova scritta. La prima riguarda i licei musicali: per lo svolgimento della seconda prova il candidato dovrà potersi avvalere di idonee dotazioni strumentali quali, ad esempio, computer, tastiera, cuffie, riproduttori di file audio, software dedicati.
La seconda riguarda i licei scientifici e l’utilizzo delle calcolatrici: sarà consentito l’uso di calcolatrici scientifiche e/o grafiche, purché non siano dotate di capacità di calcolo simbolico (Cas), ossia non devono svolgere i passaggi algebrici, come ad esempio il calcolo di una derivata o di un limite, al posto degli studenti. Inoltre, i candidati che intendono avvalersi della calcolatrice dovranno consegnarla alla commissione in occasione dello svolgimento della prima prova scritta per gli appositi controlli. È, infine, vietato l’uso di calcolatrici provviste di qualsiasi tipo di connessione in modalità wireless, o che richiedano la connessione alla rete elettrica.
Per i candidati provenienti dai percorsi di secondo livello dell’istruzione per adulti del nuovo ordinamento (Dpr 263/2012) viene posto l’accento sull’obbligo di accertamento delle competenze in esito del profilo professionale (comma 6 articolo 20 dell’Om).
Esami dei candidati con disabilità, Dsa e Bes
Viene specificato che, nel caso in cui gli alunni disabili non svolgano una o più prove scritte, essi saranno ammessi alla prova orale con l’indicazione sul tabellone esclusivamente dei risultati delle prove scritte effettivamente sostenute, ma sempre rapportati in quarantacinquesimi.
Altra precisazione di quest’anno su un aspetto importante: per i candidati con Dsa e Bes che hanno seguito un percorso didattico ordinario e hanno superato l’esame di Stato con l’ausilio di idonei strumenti dispensativi e compensativi, sarà in ogni caso rilasciato il diploma.
Esabac
Nell’ordinanza di quest’anno una novità: ci sarà un doppio controllo circa i dati dei candidati che superano l’esame Esabac (doppio diploma italiano e francese). Il primo controllo da parte del presidente della commissione: sarà lui a verificare la correttezza dei dati degli alunni in “Commissione web”, rilasciando alla scuola sede di esame apposita attestazione di avvenuto controllo. I dirigenti scolastici, per parte loro, verificheranno successivamente ed ulteriormente i dati immessi in “piattaforma”. Questo per evitare che l’inserimento di dati non corretti pregiudichi il rilascio dei diplomi di Baccalaureato da parte francese.
Supplemento Europass al Certificato
Tra le novità dello scorso anno c’era il rilascio per tutti i percorsi di studio, insieme al diploma e alla Certificazione, del “Supplemento Europass”, un documento standard, diffuso e riconosciuto nell’Unione europea, riferito a ciascun indirizzo di studio, contenente informazioni riguardanti il percorso ufficiale compiuto dallo studente per acquisire il diploma.
Nell’ordinanza di quest’anno viene precisato che esso costituisce un complemento del diploma finale e del certificato conclusivo del diplomato, che non rappresenta una certificazione delle competenze acquisite dal singolo studente, e che si aggiunge agli altri documenti del portafoglio Europass (Curriculum vitae, Europass mobilità, Passaporto delle lingue, Supplemento al diploma) previsti dall’Unione europea per facilitare l’inserimento nel lavoro e la mobilità in generale anche al di fuori del Paese in cui il titolo di studio è stato conseguito.
Tale “Supplemento”, elaborato per l’Italia dal Miur e dal Centro nazionale Europass, e distinto per gli indirizzi di studio dell’istruzione liceale, tecnica e professionale, è reso disponibile alle scuole nell’apposita area Sidi. Ciascun certificato sarà precompilato in automatico con i dati della scuola e del diplomato con il riferimento al numero di diploma di cui costituisce un supplemento.
Pertanto, considerata la sua natura di documento standard, le scuole non dovranno apportare alcuna modifica, ma solamente stampare il certificato e consegnarlo allo studente diplomato.

Organici al buio, pochi posti per trasferimenti e assunzioni: solo il Miur non lo sapeva

da La Tecnica della Scuola

Organici al buio, pochi posti per trasferimenti e assunzioni: solo il Miur non lo sapeva

Niente da fare. Altro che 25mila posti trasformati in organico di diritto, alla fine l’ha spuntata il Mef: non si arriverà a 10mila.

A rivelare i numeri sono stati i sindacati di comparto, decisamente contrariati dall’esito dell’incontro tenuto il 4 maggio al ministero dell’Istruzione. Tanto da paventare la possibilità di uno sciopero nazionale.

Ora si comprende anche perché il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, continuava a non sbilanciarsi e a non rispondere alle sollecitazioni del dicastero di Viale Trastevere, ricordando che nel conteggio di un precario che si assume a tempo indeterminato vanno calcolati pureprogressioni e ricostruzioni di carriera, oltre che la tredicesima e diverse altre ‘voci’.

E siccome le risorse stanziate nella legge di bilancio 2017 avevano un limite ben preciso – un fondo di 140 milioni di euro per quest’anno e 400 milioni dal 2018 da ripartire con decreto – al Mef sapevano bene che la proposta dei 25mila posti da portare nell’organico “vero”, giunta prima dall’ex ministro Stefania Giannini e negli ultimi mesi dall’attuale responsabile del Miur Valeria Fedeli, non sarebbe potuta andare in porto.

Resta da capire, a questo punto, il motivo per cui per oltre sei mesi dal dicastero dell’Istruzione si è continuato a dire, con fermezza, che la prossima estate avrebbe portato 25mila posti in più da utilizzare per mobilità e immissioni in ruolo. I silenzi di Padoan, in realtà, erano più rivelatori di cento spiegazioni.

Ancora di più perché le rigidità del Mef non sono un evento insolito. Ma la prassi. Il dicastero dell’Economia, del resto, sa bene che mettere in carico dello Stato oltre 15mila docenti in più di quanto possano tollerare le finanze pubbliche, alla lunga si rivela un boomerang.

Al massimo si arriverà, invece, a 12.600 assunzioni: esattamente la metà di quelle indicate dal Miur.

I sindacati, dicevamo, non ci stanno: la Uil Scuola ricorda che “la differenza retributiva tra un docente in organico di fatto e uno di diritto è rappresentata solo dal pagamento dei due mesi estivi, luglio e agosto, senza considerare che di soldi pubblici per il pagamento del residuo di ferie non godute e per le indennità di disoccupazione, sono quantificabili almeno in un altro mese di retribuzione”.

Il sindacato, certamente, fa il suo lavoro: non considera, però, che negli anni quei docenti hanno accumulato supplenze. Le quali, in fase di ricostruzione di carriera, fanno lievitare lo stipendio di alcune centinaia di euro.

La Flc-Cgil, dal canto suo, parla di assunzioni sottostimate, ma anche di “un ritardo intollerabile, specie se si tiene conto che a breve i collegi dei docenti saranno chiamati a individuare i requisiti per l’assegnazione dei docenti da ambito a scuola. Operazione che dovranno fare al buio, visto che le scuole non sono state messe neanche nelle condizioni di conoscere i posti di organico assegnati. La scuola si trova a soddisfare un massimalismo dei bisogni a fronte di un minimalismo di risorse di organico (docenti, educatori e ATA)”.

Insomma, al di là delle buone intenzioni, anche il Governo Gentiloni ha dovuto piegarsi alle esigenze del dicastero di Via XX Settembre. Dove probabilmente non sanno o non vogliono sapere cosa sia la supplentite, altro che cancellata; ma conoscono a menadito i bilanci e le economie. La cui salvaguardia viene, purtroppo, sempre prima del futuro professionale dei precari della scuola, ma anche del personale docente di ruolo che sperava negli incrementi di posti vacanti per trasferirsi di sede e avvicinarsi a casa.

Uil-Scuola: siamo pronti allo sciopero

da La Tecnica della Scuola

Uil-Scuola: siamo pronti allo sciopero

Uil-Scuola non ci sta e se la questione degli organici non si chiarisce al più presto si dice pronta a mobilitare la categoria e a proclamare uno sciopero del comparto.

L’incontro del 4 maggio fra Miur e sindacati non ha convinto la Flc-Cgil e ancora meno la Uil che ritiene inaccettabile la proposta della Amministrazione: “Saranno 9.600 i posti che passeranno all’organico di diritto, compresi i 2.200 posti per i licei musicali e 2.000 circa per il sostegno . denuncia la Uil –  Altri 3.000 ci saranno, forse più avanti perché quest’anno c’è una novità: avremo un organico a rate”.

Secondo il sindacato di Pino Turi l’informativa ricevuta nel pomeriggio del 4 è stata poco più che uno scherzo: “il Miur ha illustrato alle organizzazioni sindacali una modalità di ripartizione dell’organico tra le diverse regioni e ordini di scuole ma, senza tabelle, con criteri confusi”-

Stando ai dati resi noti, oltre ai 601.126 posti del vecchio organico di diritto, più i 48.000 del potenziamento, ci sarebbe un incremento dal fatto al diritto di 9.600 posti, comprensivi di 2.200 posti per i licei musicali e circa 2.000 di sostegno. Altri 3.000 ci saranno, forse più avanti.

Il Governo – ricorda il sindacato di Turi – ha stanziato per questa operazione 400 milioni di euro che, con semplice calcolo matematico, porta ad almeno 25.000 posti che potrebbero portare a risultati concreti se si considera che la differenza retributiva tra un docente in organico di fatto e uno di diritto è rappresentata solo dal pagamento dei due mesi estivi, luglio e agosto, senza considerare che di soldi pubblici per il pagamento del residuo di ferie non godute e per le indennità di disoccupazione, sono quantificabili almeno in un altro mese di retribuzione”.

“Ci auguriamo  – conclude la Uil-Scuola- che la concertazione e una riflessione attenta del livello politico portino alla soluzione attesa, in caso contrario siamo pronti ad ogni forma di mobilitazione, non escluso lo sciopero”.

Chiamata diretta: i collegi non potranno deliberare in modo corretto

da La Tecnica della Scuola

Chiamata diretta: i collegi non potranno deliberare in modo corretto

Su organici e chiamata diretta i nodi stanno venendo al pettine.
Nel pomeriggio del 4 maggio il Ministero ha fornito una informativa sugli organici dei docenti e i problemi emersi non sono pochi.

La ricostruzione proposta dalla Flc-Cgil è particolarmente interessante.

Intanto il sindacato di Francesco Sinopoli segnala che nel corso dell’incontro il Miur non è ancora stato in grado di precisare il numero di posti: “Siamo lontani dai 25mila annunciati dalla stessa Ministra Fedeli – scrive la Flc – I numeri forniti (da 8mila a 13 mila) sono del tutto insufficienti per rispondere alle reali esigenze delle scuole, anche in conseguenza della variazione in aumento del numero degli alunni, e alle aspettative dei precari”.

Ma il dato più interessante e un altro e riguarda una questione che la nostra testata ha segnalato più volte nel corso delle ultime settimane: la Flc ammette che gli organici verranno definiti con ritardo mettendo in seria difficoltà le istituzioni scolastiche.
“C’è un ritardo intollerabile – si legge nel comunicato – specie se si tiene conto che a breve i collegi dei docenti saranno chiamati a individuare i requisiti per l’assegnazione dei docenti da ambito a scuola. Operazione che dovranno fare al buio, visto che le scuole non sono state messe neanche nelle condizioni di conoscere i posti di organico assegnati”.

In altre parole: molto difficilmente le scadenze previste dal contratto sulla mobiltià sottoscritto da Ministero e sindacati potranno essere rispettate.
Per la verità non ci voleva molto a capirlo, ma adesso il dato è sotto gli occhi di tutti e persino la Flc è costretta ad ammettere che i collegi dei docenti avranno più di un problema a definire i criteri della chiamata dagli albi.

Esami di Stato 2017, Fedeli firma Ordinanza: scelte anche le tracce per le prove

da La Tecnica della Scuola

Esami di Stato 2017, Fedeli firma Ordinanza: scelte anche le tracce per le prove

La Ministra Fedeli ha firmato oggi, 4 maggio, l’annuale Ordinanza contenente date e indicazioni operative per i consigli di classe, le commissioni e i candidati ai prossimi esami di Stato del II ciclo.

Francesco Branca, a capo della struttura tecnica degli Esami di Stato, ha anche annunciato in un video che sono state scelte, in queste ore, anche le tracce per la prima e le seconde prove. Nelle prossime settimane saranno diffusi ulteriori video, post dedicati, grafiche e tutorial attraverso i canali social del Miur.

L’ordinanza ricorda che entro il prossimo 15 maggio i consigli di classe dovranno predisporre il documento da consegnare alle commissioni con tutte le indicazioni relative al percorso formativo seguito dalle studentesse e dagli studenti, con gli elementi che potranno essere valorizzati, in particolare, nella terza prova o in sede di colloquio. La prima riunione plenaria delle commissioni è fissata per lunedì 19 giugno, alle ore 8.30.

La prima prova scritta, italiano, si svolgerà mercoledì 21 giugno 2017 alle ore 8.30, per una durata massima di 6 ore. La seconda prova è in calendario giovedì 22 giugno alle ore 8.30. La durata è per tutti di 6 ore, tranne che per alcuni indirizzi, come i Licei musicali, coreutici e artistici, dove la prova può svolgersi  in  due o più giorni. La terza prova, assegnata da ciascuna commissione d’esame, è in calendario lunedì 26 giugno alle 8.30. La quarta prova, che si effettua nei licei e istituti tecnici presso i quali è presente il progetto sperimentale ESABAC e nei licei con sezioni ad opzione internazionale spagnola, tedesca e cinese, è programmata per martedì 27 giugno alle 8.30.

Anche quest’anno la commissione, nella predisposizione della terza prova, potrà tenere conto, ai fini dell’accertamento delle competenze, abilità e conoscenze, anche delle esperienze condotte in alternanza scuola-lavoro, stage e tirocinio, e della disciplina non linguistica insegnata tramite la metodologia CLIL. Il colloquio orale potrà partire da eventuali esperienze condotte in alternanza o in tirocinio.

Particolare attenzione è rivolta alle popolazioni delle aree colpite dal sisma. Infatti, nelle scuole di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria le commissioni d’Esame saranno composte da soli membri interni, ad eccezione del Presidente. L’anno scolastico resta valido anche con meno di 200 giorni effettivi di lezioni e studentesse e studenti potranno essere ammessi all’Esame anche in deroga al limite delle assenze normalmente previsto.

Per le scuole sede di seggio per le amministrative, in caso di ballottaggi, la terza e l’eventuale quarta prova (dove prevista) si svolgeranno, rispettivamente, il 27 invece che il 26 giugno e il 28 anziché il 27 giugno.

L’Ordinanza fornisce anche indicazioni dettagliate sull’uso delle calcolatrici per la seconda prova nei licei scientifici: si potranno utilizzare calcolatrici scientifiche e/o grafiche, purché non siano dotate di capacità di calcolo simbolico (CAS- Computer Algebric System), mentre non si potranno usare calcolatrici con connessione wireless o che vadano collegate alla rete elettrica. Chi vorrà utilizzare la calcolatrice dovrà consegnarla alla commissione in occasione della prima prova scritta per gli appositi controlli.

In totale saranno 505.263 le studentesse e gli studenti iscritti all’Esame, fatti salvi gli esiti degli scrutini finali. Di questi oltre 488mila sono candidati interni. Più di 25mila sono le classi coinvolte nell’Esame, 12.675 le commissioni.

Revocato lo sciopero anti-Invalsi del 9 maggio

da La Tecnica della Scuola

Revocato lo sciopero anti-Invalsi del 9 maggio

Alla fine, Cobas e Unicobas e hanno dovuto arrendersi e hanno annunciato la revoca dello sciopero anti-Invalsi proclamato per il 9 maggio.

La vicenda l’abbiamo già raccontata, adesso va segnalato l’ultimo comunicato unitario firmato dal portavoce nazionale Cobas Piero Bernocchi e dal segretario nazionale Unicobas Stefano d’Errico in cui si parla di un “intollerabile e ultra-discriminatorio intervento della Commissione di garanzia (sugli scioperi) che ha reiterato, con una decisione gravissima, arbitraria e ingiusta, il divieto, emesso nei giorni scorsi, di scioperare nelle scuole superiori il 9 maggio”.
Il problema, come abbiamo già spiegato, è legato al fatto che lo sciopero del 9 era stato proclamato subito dopo l’annuncio di uno sciopero di tutto il pubblico impiego (in cui la scuola è ricompresa) da parte dell’Usae, sindacato che nella scuola è del tutto assente.
Per la verità, la decisione della Commissione appare un po’ strana, dal momento che in situazioni analoghe erano state fatte scelte diverse.
C’è un aspetto, in particolare, che risulta un po’ curioso: in altre circostanze la Commissione aveva dato il va libera anche a scioperi ravvicnati motivando con il fatto che lo sciopero del settore era stato proclamato da un sindacato che – in precedenza – aveva raccolto un numero di adesioni del tutto marginale.
In questo caso – dopo le rimostranze di Cobas e Unicobas – la Commissione ha spiegato che non è possibile fare alcuna previsione sulla adesione allo sciopero Usae in quanto si tratta in assoluto della prima azione proclamata da questo sindacato.
E – aggiunge la Commissione – non essendoci dati storici bisogna presumere che – in astratto e in linea di principio- lo sciopero possa avere un largo riscontro.
Per intanto i sindacati di Bernocchi e d’Errico, per evitare le sanzioni conseguenti ad uno sciopero non autorizzato hanno preferito revocare l’azione di protesta e, al tempo stesso, sottolineano che il giorno 3 maggio lo sciopero ha avuto un buon riscontro, soprattutto in Sardegna, Toscana e in alcune grandi città come Roma e Catania.

Prima prova maturità 2017: la ministra Fedeli sceglie le tracce

da Tuttoscuola

Prima prova maturità 2017: la ministra Fedeli sceglie le tracce

In un simpatico video postato sulla pagina Facebook del Miur, l’ispettore Branca incontra la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, per farle scegliere le tracce della prima prova della maturità 2017.

Le tracce della prima prova maturità 2017

“La Ministra ha scelto – afferma Branca nella conclusione del video rivolgendosi ai maturandi – le tracce sono molto belle, interessanti e coerenti con il percorso scolastico che avete svolto nel corso dell’ultimo anno. Non posso dirvi purtroppo di più, in bocca al lupo!”. Chissà se le tracce prima prova maturità 2017 scelte da Fedeli combaceranno con il totoesame dei ragazzi…