Al via la cabina di regia sulla dispersione scolastica

Scuola, al via la cabina di regia sulla dispersione scolastica
Fedeli: “Combattere la povertà educativa è la base
per combattere le altre povertà”

(Roma, 12 maggio 2017) “Combattere la povertà educativa è la base per combattere le altre povertà: da lì partono le disuguaglianze, così come le opportunità”. Lo ha detto la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, aprendo oggi i lavori della cabina di regia istituita al Ministero sulla dispersione scolastica. La cabina è presieduta dalla Ministra ed è composta da rappresentanti del Ministero, dell’Associazione dei Comuni Italiani (ANCI), dell’Unione delle Province (UPI), delle Regioni, del Ministero del Lavoro e da tre esperti individuati dalla Ministra che sono Marco Rossi Doria (che coordina la cabina in assenza della Ministra), Anna Serafini e Marco Giovannini.

“Entro luglio la cabina di regia produrrà un documento operativo. La riduzione delle diseguaglianze – sottolinea Fedeli – è un diritto da garantire alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi, un beneficio per ciascuna e ciascuno e per la società nel suo complesso. Su questo fronte servono interventi sistemici e di lungo termine, una metodologia d’azione condivisa e partecipata con un forte coinvolgimento dal basso che metta al centro le studentesse e gli studenti, le docenti e i docenti, le famiglie. Dobbiamo contrastare la dispersione e creare opportunità per chi abbandona i percorsi di istruzione”.

A livello europeo quando si parla di “dispersione scolastica” l’indicatore utilizzato per la quantificazione del fenomeno è quello degli early leaving from education and training (ELET) con cui si prende a riferimento la quota dei giovani tra i 18 e i 24 anni d’età con al più il titolo di scuola secondaria di I grado, o una qualifica di durata non superiore ai 2 anni, e non più in formazione.  La strategia di miglioramento Europa2020 prevede che l’Italia porti la quota degli abbandoni precoci al 10%. Nel 2006 questa quota era pari al 20,8%, nel 2015 al 14,7%.

Obbligo vaccinazione

Vaccini, Fedeli: “Bene il richiamo di Gentiloni alla collegialità.
Io da sempre favorevole all’obbligo”

(Roma, 12 maggio 2017) “Ho molto apprezzato il richiamo al coordinamento e alla collegialità con cui Paolo Gentiloni ha aperto il Consiglio dei Ministri. Ho sempre detto che sono favorevole all’obbligo di vaccinazione. Tanto più se il Ministero della Salute segnala l’esistenza di un’emergenza nazionale”, così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli.

“Da questo discende che i vaccini debbono essere obbligatori per ogni bambina e bambino presente sul territorio nazionale. E che tale norma deve valere per ogni luogo pubblico – prosegue Fedeli -. In questo quadro l’obbligo delle vaccinazioni nelle scuole deve applicarsi contemperando allo stesso tempo, oltre al diritto costituzionale alla salute, il diritto costituzionale all’istruzione. Il rispetto della norma sarebbe in capo a Comuni, Regioni e Stato per bambine e bambini da 0 a 6 anni, in capo allo Stato per la scuola dell’obbligo, cioè tra i 6 e i 16 anni. Nel governo siamo tutti d’accordo che la strada verso l’obbligatorietà delle vaccinazioni a livello nazionale sia quella giusta. E sono convinta che sapremo costruire concretamente insieme, come del resto Miur e Ministero della Salute stavano facendo dall’inizio di febbraio, norme che tutelino i diritti costituzionali alla salute e all’istruzione”, conclude Fedeli.


Vaccini, Miur: l’obbligo non deve andare contro il diritto all’istruzione

(Roma, 11 maggio 2017) In data 7 febbraio 2017 si è svolto un incontro tra la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli e la Ministra della Salute Beatrice Lorenzin. In tale incontro la Ministra Fedeli si è espressa per la tutela di bambine e bambini, e quindi per l’obbligatorietà delle vaccinazioni, sottolineando però che si deve trovare il modo per garantire al contempo anche il diritto costituzionale all’istruzione.

Su questo il Miur e il Ministero della Sanità stanno lavorando da oltre due mesi, perché è evidente che per la Ministra Fedeli, come per la Ministra Lorenzin, i due diritti costituzionali, quello alla salute e quello all’istruzione, devono essere entrambi garantiti.

Bambini colpevoli di essere innocenti

Bambini colpevoli di essere innocenti

di Vincenzo Andraous

 

Un rogo, fiamme alte, nel silenzio di chi è costretto all’angolo, d’improvviso le grida, la via di fuga, chi vive potrà ancora piangere, chi invece muore rimane dannato e oppresso dai chiodi delle parole, dei giudizi, delle condanne scagliate a priori. Tre corpicini annientati, disintegrati, polverizzati più della cenere, bambini neppure incerottati, bambini trucidati. Qualcuno dice che sono soltanto chiacchiere quando si afferma senza se e senza ma, che donne, vecchi, e bambini non si toccano mai, perché a suo dire si tratta della dicitura di qualche sottocultura non meglio identificata. Come qualcuno ben più lungimirante di me, ha ben scandito alla nazione: un omicidio è sempre un omicidio, ma quando di mezzo ci sono bimbi innocenti, allora si tratta di qualcosa ben al di sotto di qualsiasi comprensione umana. Le azioni di morte come queste che dovrebbero incendiare le coscienze pressoché dormienti, stanno supine a un mercato sottobanco che vende più del grande magazzino di turno, quello dell’imbecillità sub-umana. Si susseguono i racconti di quanto accaduto, come sassi che deflagrano ogni lamento apparentemente convissuto nel dolore che accomuna, invece permane un imbizzarrimento che innalza a preghiera la presenza ingombrante dell’indifferenza, senza più maschera per recitare una preghiera di circostanza. Si muore di pistola, di fucile, di bombe, ma anche e soprattutto di deliri di onnipotenza, Si muore in barba ai sentimenti, alla giustizia, all’amore lacerato e negato. Si continua a morire solitudinarizzati. Le immagini di questa indicibile vergogna ci colpiscono con la vicinanza di quelle drammatiche assenze, ridotte a bisbigli di incapacità ad ascoltare, osservare, assai meglio rimanere indietro, in tutta sicurezza, a fare smorfie di disgusto. Ma ancora si inciampa, si sbatte il viso sul duro, perché sono proprio quelli dietro che passano sopra agli altri per giungere illesi alle proprie dimore, per non rimanere contaminati dall’ammasso cerebrale che non intende fare prigionieri. Giornali, televisioni, circoli elitari, inondano le nostre case, le nostre tavole imbandite di proposte, di possibilità, di occasioni e di necessità, ognuno è padrone delle sue carte truccate, ciascuno con la sua buona impostura, fin’anche la compassione. La ragione, se ancora c’è la ragione, sta a Dio oppure all’infamia di ultima generazione? Sta sempre e soltanto a Dio un sussulto di giustizia, di solidarietà costruttiva, di coraggio e sfida alla quotidiana follia. Oppure è necessario mettere da parte le liturgie drammaturgiche sulle nefandezze dis-umane, affinché il primo strato di lingua, diventi urlo di ognuno e di ciascuno, una vera e propria ingerenza umanitaria, invasiva e pervasiva con il corpo e con il cuore, mai con il fuoco spinto alle spalle, come può fare il più vile dei traditori di ogni possibile umanità, anche della più derelitta e sconfitta.

271 milioni per i Dipartimenti migliori

Università, Fedeli: “Prosegue l’impegno del Governo per la valorizzazione delle eccellenze”

271 milioni per i Dipartimenti migliori, al via procedura di selezione

Cattedre di merito ‘Natta’, riavviato l’iter del decreto

(Roma, 12 maggio 2017) Al via la procedura di selezione dei 180 dipartimenti universitari cui andranno i 271 milioni di euro previsti annualmente dalla legge di Bilancio 2017. Il provvedimento ha lo scopo di rafforzare e valorizzare l’eccellenza della ricerca, con investimenti in capitale umano, infrastrutture di ricerca e attività didattiche di alta qualificazione. La Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, ha firmato il decreto di nomina della commissione, formata da 7 personalità di alto profilo scientifico, che, a partire da una platea di potenziali 350 dipartimenti, dovrà definire la graduatoria dei primi 180 tenendo conto del numero massimo attribuibile ad ognuna delle 14 aree scientifiche CUN. Riparte anche l’iter di approvazione del decreto per l’assegnazione delle 500 cattedre di eccellenza, cosiddette cattedre ‘Natta’, previste dalla legge di Stabilità del 2016.
“Il nostro sistema universitario può contare su importanti eccellenze. Valorizzarle significa fare un’operazione che guarda al futuro del Paese, delle giovani e dei giovani. Significa rendere il sistema più competitivo e in grado di confrontarsi al meglio nel panorama internazionale”, sottolinea la Ministra Valeria Fedeli.
“Con il provvedimento sui dipartimenti – prosegue la Ministra – si immettono risorse fresche nel sistema e si investe sulle giovani e i giovani: fino al 70% dei fondi potrà essere utilizzato per assumere docenti valorizzandone talenti e idee, il resto servirà per rafforzare laboratori e strumenti di ricerca e sviluppare attività didattiche di alta qualificazione. Si tratta di una misura importante che si somma ai precedenti provvedimenti sulla liberalizzazione del turnover e che punta a creare le condizioni per migliorare gli ambienti di ricerca e didattica dei dipartimenti. Nell’ottica della valorizzazione delle eccellenze e della maggiore competitività del sistema va anche il decreto sulle cattedre Natta che riprende il suo iter e su cui stiamo lavorando con la Presidenza del Consiglio per far sì che sia assicurato, in linea con quanto chiesto dal Consiglio di Stato, l’ampio coinvolgimento della comunità universitaria e dei diversi settori scientifici. In un contesto globale sempre più basato sulla conoscenza, dalla società all’economia, è indubbio che università e ricerca siano perni fondamentali in quanto sistemi capaci di generare conoscenza non solo per rimanere al passo con i tempi, ma anche per poterli interpretare e governare. Il Governo intende proseguire su questa strada: la valorizzazione del merito e dell’eccellenza delle nostre giovani e dei nostri giovani sono questioni che interessano l’intero Paese e il suo tessuto produttivo. Educazione, formazione di qualità sono obiettivi – e moltiplicatori di risultati – che ci siamo prefissati aderendo all’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile”, conclude Fedeli.
I dipartimenti di eccellenza saranno individuati attraverso la commissione nominata con decreto della Ministra.
Questa la composizione:
Prof.ssa Paola SEVERINO, Presidente;
Prof.ssa Maria ANDALORO;
Prof.ssa Elisa BERTINO;
Prof.ssa Maria ESTEBAN;
Prof. Gianni FORTI;
Prof. Luigi GUISO;
Prof. Carlo SIRTORI.

Ogni dipartimento riceverà in media 1,350 milioni di euro annui. A questi fondi si aggiungeranno altri 250 mila euro vincolati per infrastrutture di ricerca nei Dipartimenti di area scientifico-tecnologica. La selezione finale dei 180 Dipartimenti di eccellenza per il quinquennio 2018-2022 avverrà nel corso del 2017. Nelle prossime settimane la commissione individuerà i criteri di selezione e successivamente saranno gli stessi Dipartimenti a candidarsi per via telematica, avendo a disposizione tre mesi per predisporre e presentare il proprio progetto di sviluppo dipartimentale quinquennale.
Potranno presentare domanda i Dipartimenti inseriti nell’elenco dei 350 individuati dall’ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione dell’Università e della Ricerca) sulla base di un indicatore standardizzato di performance (ISPD) predisposto dalla stessa Agenzia. L’indicatore ha messo a confronto, per ciascun settore disciplinare, la valutazione ottenuta dalle pubblicazioni delle docenti e dei docenti di ciascun Dipartimento nell’ultima Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) con le valutazioni medie del settore a livello nazionale. L’elenco dei 350 Dipartimenti individuati è da oggi disponibile sul sito del Ministero.

Governo diviso sui vaccini: Lorenzin accelera, Fedeli frena Renzi all’attacco: coordinatevi

da Il Sole 24 Ore

Governo diviso sui vaccini: Lorenzin accelera, Fedeli frena Renzi all’attacco: coordinatevi

di Barbara Gobbi

La ministra della Salute Beatrice Lorenzin accelera sull’obbligo vaccinale a scuola, proponendo un testo (anche un decreto) da portare oggi in Consiglio dei ministri. Ma Palazzo Chigi frena , precisando che «non è previsto alcun testo di legge sui vaccini». E Matteo Renzi s’infuria con il Governo, per il caos nella comunicazione. Ben venga, per il segretario Dem, un decreto sull’obbligatorietà dei vaccini, una delle questioni principali su cui si gioca la partita tra il Pd e il M5S, finito per la sua posizione anti-vax anche nel mirino della stampa internazionale. Purché la maggioranza si mostri compatta, chiede però l’ex premier. Renzi proprio ieri pomeriggio aveva riunito i vertici dei gruppi Pd, la ministra per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro e la sottosegretaria Maria Elena Boschi, per raccordare partito, Governo e Parlamento ( si veda articolo in pagina ). «Noi siamo convintamente a favore – ha spiegato Matteo Richetti, portavoce Dem -: sul tema c’è un a pericolosa confusione e ambiguità e dai dati emerge che cresce il numero di persone che decidono di non avvalersi dei vaccini». In tarda serata Lorenzin ha puntualizzato: «Mai detto che le norme sui vaccini fossero all’ordine del giorno, ma solo che intendevo aprire una discussione nel Governo, in un ampio spirito collaborativo, sottoponendo una proposta normativa». Si capirà oggi in Cdm se c’è o no una smagliatura. A partire dal confronto di Lorenzin con la titolare dell’Istruzione Valeria Fedeli, con cui sarebbe in corso un dialogo da mesi. Bene la tutela di bambine e bambini, e quindi l’obbligatorietà delle vaccinazioni, ma – ha sottolineato Fedeli – «si deve trovare il modo per garantire al contempo anche il diritto costituzionale all’istruzione». Lorenzin concorda, ma chiede «norme uniche in tutta Italia, visto che le regioni si stanno muovendo in ordine sparso». Apripista l’Emilia Romagna, che a novembre ha introdotto l’obbligo di vaccinazione negli asili nido pubblici e privati, ora altre regioni – dal Lazio alla Lombardia alla Toscana e ieri al Piemonte – si stanno attrezzando. Il coordinatore degli assessori alla Salute delle regioni, Antonio Saitta (Piemonte), avalla la proposta Lorenzin: «Guarderemo nel dettaglio in Conferenza delle regioni le norme proposte, non appena il testo ci sarà trasmesso. Credo però che si sia intrapreso un percorso giusto che in una logica di prevenzione deve essere sostenuto».

Docenti in cattedra a settembre, compromesso su 15 mila posti in più: 52 mila nuove assunzioni a settembre

da Corriere della sera

Docenti in cattedra a settembre, compromesso su 15 mila posti in più: 52 mila nuove assunzioni a settembre

La lunga trattativa tra ministero dell’Istruzione e ministero dell’Economia si è conclusa con un accordo: saranno 15 mila le cattedre trasformate da organico di fatto a organico di diritto, quindi fisse. Il Miur ne chiedeva 25 mila, il Mef ne stimava possibili 10 mila

Valentina Santarpia

E’ stata raggiunta l’intesa tra ministero dell’Istruzione e ministero dell’Economia sull’attuazione sulla trasformazione di 15.100 posti dell’organico di fatto, assegnati ogni anno a supplenti, in altrettanti posti dell’organico di diritto da coprire con docenti di ruolo con contratti a tempo indeterminato. La norma era stata inserita in legge di Bilancio, con l’indicazione dei fondi a disposizione (140 milioni di euro nel 2017 e 400 milioni nel 2018) ma senza una precisazione riguardo al numero di posti che potevano trasformarsi in posti stabili. Secondo le stime del Miur, le cattedre a tempo indeterminato dovevano essere 25 mila. Secondo il Mef, il calcolo si fermava a 10 mila. La ministra Valeria Fedeli aveva personalmente chiesto al ministro Pier Carlo Padoan di intervenire per sbloccare la trattativa. Ma i tecnici del Mef chiedevano che fosse il Miur a fornire dati precisi per stimare il costo effettivo di ogni posto per docente. Alla fine l’accordo è stato raggiunto martedì sera grazie a un lavoro comune sulle coperture.

Organico di diritto e di fatto

«La scuola merita questo riconoscimento», sottolinea la ministra dell’Istruzione, Fedeli. «Trasformare ciò che oggi è organico di fatto in organico di diritto significa scegliere di continuare a investire sulla qualità della formazione delle e dei docenti, mettendo al centro gli interessi di studentesse e studenti, famiglie, insegnanti». L’intesa raggiunta, aggiunge Fedeli, è «frutto dello sforzo comune compiuto dal Miur e dal Mef nell’effettuare i necessari calcoli a partire da quanto stanziato per questo capitolo nella legge di Bilancio 2017». La differenza tra organico di fatto e organico di diritto è praticamente una (spiacevole) prassi del sistema scolastico italiano: una cosa è l’organico che sulla carta serve alla scuola, e che viene considerato fisso e coperto con personale a tempo indeterminato (organico di diritto appunto), che ammontava lo scorso anno a 746 mila docenti. E poi c’è l’organico di fatto, quello che viene aggiunto sulla base di nuove iscrizioni, ragazzi disabili bisognosi di sostegno, e così via: circa 62 mila insegnanti supplenti (tra docenti di sostegno e non), un esercito «ballerino» che, tra deroghe, trasferimenti e assegnazioni provvisorie, rende spesso molto complicata la programmazione didattica per i dirigenti scolastici e la continuità per le famiglie. «La trasformazione di incarichi di fatto con l’inserimento nell’organico stabile del personale docente è parte di un processo complessivo di riforma che procede senza interruzioni», ha osservato il ministro dell’Economia Padoan.L’obiettivo del Miur negli ultimi anni è stato quello di far calare la fetta di precari (che rendono anche incerto l’ingresso in aula dei docenti il primo giorno di scuola). E infatti per il prossimo anno scolastico dovrebbero essere, secondo le stime del ministero, ben 52 mila le assunzioni a tempo indeterminato: oltre ai 15 mila posti «trasformati», si aggiungono 21 mila posti rimasti liberi in seguito ai pensionamenti (il turnover autorizzato dal Mef) e i posti già vacanti e disponibili, circa 16 mila. Questi posti saranno coperti per metà dagli insegnanti ancora in graduatoria e per l’altra metà dai vincitori del concorso, che per lo più sono rimasti «a casa», visto che le procedure concorsuali si sono concluse in molti casi solo ad anno scolastico avanzato. Le assunzioni partiranno in estate, in modo da portare i prof in cattedra a settembre. E qualche spiraglio si apre anche per gli idonei fantasma, i prof abilitati al concorso ma non risultati vincitori: se dovessero esserci carenze di prof con specifica abilitazione, si potrà pescare dal loro bacino.

Disabili e insegnanti di sostegno: uno su due è precario o non specializzato

da Corriere della sera

Disabili e insegnanti di sostegno: uno su due è precario o non specializzato

La sentenza del Consiglio di Stato riporta in auge la polemica sulle assegnazioni per deroga dei prof di sostegno: senza la stabilizzazione dei posti, a settembre riparte il balletto delle ore assegnate, con le famiglie spesso costrette a ricorrere ai tribunali

Valentina Santarpia

La tutela dei disabili, e l’insegnamento di sostegno, sono fondamentali non solo per gli studenti portatori di handicap, ma anche per le famiglie e la società nel suo complesso: ed è per questo che «le posizioni degli alunni disabili devono prevalere sulle esigenze di natura finanziaria». La sentenza del Consiglio di Stato, emessa qualche giorno fa sull’ennesimo caso di famiglia contro l’ufficio scolastico regionale, è destinata a fare scuola.

La denuncia: il 40% degli insegnanti in deroga

Ma perché, nonostante l’Italia sia un Paese universalmente considerato all’avanguardia per il sistema di inclusione scolastica dei disabili, continua a verificarsi la contrapposizione tra famiglie e istituzioni? Secondo il direttore scientifico dell’I.Ri.Fo.R. dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, il nodo sta negli insegnanti di sostegno, un ruolo spesso ricoperto solo per comodità: il 40%, sostiene Gianluca Rapisarda, sono docenti «in deroga», con incarichi precari e neanche abilitati al sostegno. «Infatti, a causa di “aberranti” cicliche circolari del MIUR che rispondono solo a logiche “corporative” e non ai bisogni educativi dei nostri ragazzi, il Ministero, in questi anni, ha dato la possibilità, in caso di esaurimento delle graduatorie dei docenti specializzati, di coprire i posti sul sostegno ad insegnanti non abilitati iscritti nelle “graduatorie di Circolo e di Istituto, od a quelli di “classi di concorso in esubero” o che sono in “assegnazione provvisoria”. Questo finisce per portare le famiglie a dover ricorrere all’autorità giudiziaria per ottenere i propri diritti: succede a circa l’8% (scuola primaria) e il 5% (scuola secondaria) delle famiglie.

Attualmente (dati Miur 2016-2017)i docenti di sostegno complessivamente sono 124.572, di cui 28.092 in deroga, per 224.509 alunni disabili. Dei 28 mila in effetti anche il ministero non sa quanti siano abilitati proprio perché si tratta di posti dati in supplenza: può capitare che lo specializzato rifiuti e che, scorrendo la graduatoria, si arrivi al non specializzato. Lo scorso anno, con la possibilità data ai docenti non specializzati di rimanere vicino a casa sui posti di sostegno per evitare il trasferimento, c’è stata un’ulteriore «recrudescenza» di questo fenomeno. Col risultato che centinaia di posti per sostegno sono stati occupati da chi non aveva il titolo e docenti specializzati sono finiti, per la bizzarria dell’algoritmo sulla mobilità, su cattedre totalmente estranee alla propria esperienza. A farne le spese? Come sempre, i ragazzi con handicap.

Assunzioni, ancora dimenticati docenti di sostegno e maestri dell’infanzia

da La Tecnica della Scuola

Assunzioni, ancora dimenticati docenti di sostegno e maestri dell’infanzia

Basta propaganda: il Governo assumerà appena 15mila nuovi docenti, continuando a danneggiare quelli di sostegno e i maestri della scuola dell’infanzia.

A sostenerlo è Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega Nord, all’indomani dell’accordo Miur-Mef sull’immissione in ruolo nella prossima estate su circa 52mila posti vacanti.

Il Governo, dice Pittoni, la “smetta di giocare con i numeri! Le stabilizzazioni promesse diventino reali. A partire dal sostegno, perché è semplicemente inaccettabile che ragazzi con difficoltà vedano cambiare più volte l’insegnante, e ricordandosi dei docenti dell’infanzia, sistematicamente ignorati negli ultimi anni, cui tornerebbe tra l’altro utile l’estensione della “graduazione” prevista per la seconda fascia, onde contenere l’impatto dell’inserimento “cautelare” dei diplomati magistrali nelle loro graduatorie”.

L’ex senatore del Carroccio, quindi, propone, alla luce delle centinaia di assunzioni d’ufficio a favore dei diplomati magistrali, già decretate in tribunale, pur se in attesa dell’ultima parola dei giudici sull’annosa questione, di estendere il via libera a tutti agli abilitati oggi inclusi nelle graduatorie d’istituto.

Pittoni, però, ritiene che i posti che andranno a ruolo non saranno tantissimi come l’amministrazione vuole far credere: “15 mila nuove stabilizzazioni di docenti spacciate per 52 mila, confermano come nel governo Pd il ministero più efficiente sia quello della propaganda: 21 mila assunzioni copriranno infatti i pensionamenti, mentre 16 mila cattedre riguardano posti vacanti e disponibili già contabilizzati”.

Poi, il leghista associa il Governo Gentiloni al precedente: “era già successo con le 150 mila assunzioni annunciate da Matteo Renzi, poi ridimensionate (turnover a parte) quasi alle sole 48 mila del cosiddetto “potenziamento”, peraltro attivato senza neppure informarsi su quali competenze i singoli istituti intendessero puntare per ‘potenziarsi’”.

Lorenzin annuncia: pronto il testo del decreto legge su obbligo vaccini a scuola

da La Tecnica della Scuola

Lorenzin annuncia: pronto il testo del decreto legge su obbligo vaccini a scuola

Una novita annunciata dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Durante un’intervista rilasciata alla trasmissione televisiva “Night Tabloid”, Lorenzin ha annunciato che pronto “un testo di legge che prevede l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’accesso alla scuola dell’obbligo, con un ampliamento delle vaccinazioni obbligatorie indicate dal nostro ministero”

Lorenzin ha dichiarato anche di averlo già inviato “al presidente del consiglio, Paolo Gentiloni“, e lo portera “domani in consiglio dei ministri”. “Ovviamente – ha aggiunto il ministro – non potrà essere approvato domani, perchè necessiterà di approfondimenti e di una discussione anche da parte del ministero dell’Istruzione, per valutare se i tempi sono veramente maturi per fare una legge che ci riporti in sicurezza”.

“Ho immaginato questo decreto – ha chiarito il ministro – che pone l’obbligatorietà per l’accesso alla scuola dell’obbligo, con il ministero della Salute che ogni annoi dà la lista di quelle che sono le vaccinazioni obbligatorie, superando anche la dicotomia tra vaccinazioni obbligatorie e raccomandate. Tutte le vaccinazioni che sono nel piano vaccinale approvato nei Livelli essenziali di assistenza sono necessarie per la salute delle persone, poi ce ne saranno un gruppo che saranno obbligatorie per l’accesso alla scuola dell’obbligo”. 

“Purtroppo c’è ancora una larga parte del popolazione che ritiene di non voler vaccinare i propri figli – ha aggiunto – ma finalmente si è compresa nella popolazione l’importanza della vaccinazione e che stare sotto la soglia vaccinale e’ un vero e proprio pericolo. L’epidemia in atto di morbillo, che oggi ci porta più di 2220 casi, la dice lunga sulle complicanze che ci possono essere, ma pensiamo – ha concluso – alle varie malattie che possono arrivare, anche più gravi”. 

Mobilità Ata 2017, ecco come dichiarare i servizi

da La Tecnica della Scuola

Mobilità Ata 2017, ecco come dichiarare i servizi

Come abbiamo già scritto in precedenza, la scadenza delle domande del personale Ata in merito alla mobilità è stata spostata dal 24 al 29 maggio 2017.

Tuttavia non mancano i dubbi e le perplessità, specie in merito al servizio da dichiarare.

Sul sito Flc Cgil, vengono chiariti questi dubbi, partendo dal fatto che il contratto di mobilità 2017/2018 presenta alcune modifiche che bisogna capire bene e non quindi dare per buone le regole che riguardano i docenti.

Nelle domande di trasferimento e passaggio del personale ATA infatti, in considerazione delle modifiche introdotte dal contratto sulla valutazione del pre-ruolo e simili, il MIUR non ha previsto caselle aggiuntive per distinguere le varie casistiche.

“Dopo alcune segnalazioni ricevute rispetto alla valutazione dimezzata di quanto inserito al punto 3 del modello di domanda (che storicamente riguardava il pre-ruolo e simili), si legge sul sito del sindacato, abbiamo contattato i responsabili del sistema informatico che ci hanno confermato le modifiche che riportiamo di seguito:

  • tutti servizi che vanno valutati per intero (2 punti mese) devono essere sommati e inseriti nella casella 1) del modulo domanda.
  • tutti i servizi che vanno valutati a metà (1 punto mese) devono essere riportati nella casella 3) del modulo domanda”.

Cambia di conseguenza l’allegato D (dichiarazione dei servizi personale ATA) reso disponibile nei giorni scorsi sul sito del sindacato che a sua volta ha inoltrato la segnalazione al Miur, che sul proprio sito ufficiale presenta il vecchio modello.

 

Vaccini, Lorenzin: ‘Pronto decreto per obbligo a scuola’

da Tuttoscuola

Vaccini, Lorenzin: ‘Pronto decreto per obbligo a scuola’

“Ho pronto un testo di legge che prevede l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’accesso alla scuola dell’obbligo, con un ampliamento delle vaccinazioni obbligatorie indicate dal nostro ministero. L’ho mandato oggi al presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, e lo porterò domani in Consiglio dei Ministri. Ovviamente non potrà essere approvato domani, perché necessiterà di approfondimenti e di una discussione anche da parte del ministero dell’Istruzione, per valutare se i tempi sono veramente maturi per fare una legge che ci riporti in sicurezza”. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo alla trasmissione televisiva ‘Night Tabloid’ che andrà in onda questa sera alle 23.20 su Rai2.

“Ho immaginato questo decreto – ha proseguito il ministro Lorenzin – che pone l’obbligatorietà per l’accesso alla scuola dell’obbligo, con il ministero della Salute che ogni anno dà la lista di quelle che sono le vaccinazioni obbligatorie, superando anche la dicotomia tra vaccinazioni obbligatorie e raccomandate. Tutte le vaccinazioni che sono nel piano vaccinale approvato nei Livelli essenziali di assistenza sono necessarie per la salute delle persone, poi ce ne saranno un gruppo che saranno obbligatorie per l’accesso alla scuola dell’obbligo. Ovviamente questa è una norma che può avere degli aspetti di complessità, per questo l’ho mandata alla presidenza del consiglio. Spero che ci sia un approfondimento con il ministero dell’Istruzione, che ha il timore che venga leso il diritto all’accesso alla scuola. Ci saranno aspetti che andranno verificati, ma credo che i tempi siano maturi per un dibattito su un livello piu’ alto rispetto a quello che abbiamo avuto fino a oggi”.

Ha aggiunto ancora il ministro Lorenzin: “Finalmente si è compresa nella popolazione l’importanza della vaccinazione e che stare sotto la soglia vaccinale è un vero e proprio pericolo. L’epidemia in atto di morbillo, che oggi ci porta più di 2220 casi, la dice lunga sulle complicanze che ci possono essere, ma pensiamo alle varie malattie che possono arrivare, anche più gravi. Molte Regioni si sono dotate di strumenti normativi che hanno intrapreso questa strada, dalla scuola dell’infanzia, come l’Emilia Romagna, il Lazio e la Lombardia o fino alla materna come ha fatto la Toscana. Siamo pronti per un dibattito più ampio per riportare un’obbligatorietà’”.

A chi le chiedeva se le vaccinazioni saranno obbligatorie già da settembre, Lorenzin ha risposto, “Ovviamente questa è una valutazione che dobbiamo fare con il Miur. Io so che questa mia proposta non sarà semplice, perché purtroppo c’è ancora una larga parte del popolazione- ha risposto e concluso il ministro- che ritiene di non voler vaccinare i propri figli”

Dirigenti Scolastici: primo incontro tra Miur e sindacati, confronto aggiornato al 15 maggio

da Tuttoscuola

Dirigenti Scolastici: primo incontro tra Miur e sindacati, confronto aggiornato al 15 maggio

Incontro oggi, 11 maggio, al Miur fra i rappresentanti del ministero e i sindacati di settore (Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals Confsal) sulla dirigenza scolastica.

Per il Miur era presente il Sottosegretario all’Istruzione Vito De Filippo. All’ordine del giorno, la valutazione, l’equiparazione retributiva con il resto della dirigenza pubblica, i tempi di confronto per la costruzione dell’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. “Su questi temi – informa una nota ministeriale – sono stati trovati primi e importanti elementi di convergenza fra le parti che verranno ulteriormente approfonditi nella prossima riunione”.

Le parti hanno aggiornato l’incontro a lunedì 15 maggio

Fedeli: ‘Blocco contratto non dovrà superare 8 anni nella scuola italiana’

da Tuttoscuola

Fedeli: ‘Blocco contratto non dovrà superare 8 anni nella scuola italiana’

Niente più blocchi contrattuali superiori agli 8 anni nella scuola italiana. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Agi, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, oggi a Campobasso, ribadisce l’impegno del governo per il “riconoscimento” sociale ed economico ai lavoratori del comparto.

“Nella scuola italiana – ha sottolineato – c’è qualità didattica e formativa. Negli ultimi tre anni abbiamo scelto di investire, non solo economicamente, ma anche nella formazione qualitativa dei docenti. Chi opera nella scuola, opera per il Paese e, quindi, gli va riconosciuta questa funzione, a partire dall’istituto contrattuale”.

D’Onghia: ‘Competenze e formazione di qualità sono indispensabili per allinearci ai migliori standard internazionali’

da Tuttoscuola

D’Onghia: ‘Competenze e formazione di qualità sono indispensabili per allinearci ai migliori standard internazionali’

“Investire nel sistema dell’istruzione a partire dal personale scolastico vuol dire contribuire allo sviluppo del capitale culturale e sociale quale fattore strategico per la crescita del Paese”. Così la sottosegretaria al MIUR, senatrice Angela D’Onghia, che domani, venerdì 12 maggio, chiuderà il corso di formazione per docenti e dirigenti organizzato dall’UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori) presso il Liceo ‘Francesca Capece’ di Maglie.

“La scuola deve garantire continuità e progresso”, prosegue la senatrice. “Pertanto una formazione dei docenti mirata ad innovare le metodologie didattiche e gli ambienti di apprendimento sono fondamentali per contribuire a migliorare i livelli di conoscenze e competenze degli studenti. Dopotutto la scuola attrae se è capace di una didattica competente quale investimento per il futuro. Non basta quindi una scolarizzazione di base. Dobbiamo impegnarci per una formazione continua e non occasionale in cui il docente si riappropri del ruolo fondamentale che riveste all’interno della società. Senza questa consapevolezza non sarà mai un docente motivato. Innalzare il livello del processo insegnamento-apprendimento è la condizione essenziale per promuovere la crescita dell’occupazione e lo sviluppo dell’economia dei Paesi europei. Competenze e formazione di qualità, così come indicato nella legge 107/15, sono indispensabili per allinearci ai migliori standard internazionali”.

“La formazione professionale deve essere una scelta individuale e non un obbligo o semplice adempimento contrattuale”, conclude la sottosegretaria D’Onghia. “Solo così si possono compiere prestazioni di qualità che renderanno più competitivo il nostro corpo docente nel mercato del lavoro dove tutto cambia velocemente”.

Maturità 2017: entro il 15 maggio il documento di classe per le commissioni

da Tuttoscuola

Maturità 2017: entro il 15 maggio il documento di classe per le commissioni

È stata pubblicata il 4 maggio scorso l’ordinanza annuale che fornisce istruzioni per lo svolgimento della maturità 2017 nelle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie. Alcune delle scadenze non possono essere rinviate. Anche se le prove dell’esame di maturità 2017 avranno inizio nel prossimo mese di giugno, una serie di attività preliminari deve essere svolta dai Consigli di classe entro il 15 maggio.

15 maggio 2017: i Consigli di classe elaborano il documento per le commissioni

In particolare, i Consigli sono chiamati ad elaborare per la commissione d’esame, entro tale data (il 15 maggio, appunto), un documento relativo all’azione educativa e didattica realizzata nel corso dell’ultimo anno; devono essere specificati i contenuti, i metodi del percorso formativi, i criteri e gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti. Il documento deve essere reso pubblico mediante affissione all’albo dell’istituzione scolastica e deve essere consegnato in copia a ciascun candidato. Al documento, per la cui elaborazione possono essere consultati sia la componente studentesca che quella dei genitori, possono essere allegati anche atti relativi alle prove effettuate in preparazione all’esame di Stato.