Scuola, il concorsone infinito: troppi ricorsi, prof sui banchi per nuovi esami. “Identici” a quelli del 2016

da Il Fatto Quotidiano 

Scuola, il concorsone infinito: troppi ricorsi, prof sui banchi per nuovi esami. “Identici” a quelli del 2016

Da aprile nuove prove per i candidati prima esclusi e poi riammessi dalle sentenze. Ma a quanto risulta a ilfattoquotidiano.it alcune domande della classe di concorso di lettere sarebbero state identiche a quelle dello scorso anno. Coordinamento Nazionale Tfa: “Sarebbe una vera beffa per i bocciati dello scorso anno scoprire di aver fatto da cavia per i ricorrenti”

Scuole paritarie e Imu, la sentenza della Cassazione che ribadisce l’obbligo del tributo se c’è profitto

da Il Fatto Quotidiano 

Scuole paritarie e Imu, la sentenza della Cassazione che ribadisce l’obbligo del tributo se c’è profitto

L’ordinanza 10754 ha rigettato il ricorso di un ente religioso di Cagliari che si era rifiutato di pagare le tasse al Comune. Una guerra legale che ha portato i giudici ad emettere una sentenza che farà discutere

Quale scuola dopo Renzi e Gentiloni? Servono docenti più motivati che usino le tecnologie giuste

da La Tecnica della Scuola

Quale scuola dopo Renzi e Gentiloni? Servono docenti più motivati che usino le tecnologie giuste

Abbiamo bisogno di aiutare gli educatori e gli insegnanti a ritrovare il gusto di una professione che purtroppo chiusa nelle mura anguste della scuola finisce per essa stessa a spegnersi.

A dirlo, attraverso il blog di Beppe Grillo, è Paolo Mottana, ordinario di filosofia dell’educazione Università Milano Bicocca.

Secondo il filosofo accademico, la vera riforma della scuola passa per la revisione delle “gerarchie che sono state per così dire impiegate fino ad oggi, le gerarchie che vedono un sapere organizzato frantumato in discipline, rinchiuso in luoghi dove ci sono le gabbie di discipline, di normative, di valutazioni, che costringono questo sapere a perdere il suo potenziale di interesse, di curiosità, e invece riportarli nella vita reale”.

“Per tutto questo – continua Mottana – abbiamo bisogno di una nuova formazione per insegnanti e docenti,che faccia leva davvero sulla loro capacità di stare insieme ai ragazzi. Non come controllori, non come giudici, non come agenti di sicurezza, come spesso accade, ma come compagni di un attraversamento dell’esperienza della vita. E la vita è estremamente varia, è un’arnia infinita di occasioni, di opportunità, di esperienze straordinarie. Ma non possiamo più confinarle all’interno di uno spazio così ristretto come quello della scuola”.

E per questo motivo, “abbiamo bisogno di aprirci al territorio”, perché “l‘apprendimento avviene attraverso l’esperienza, non avviene attraverso alcuna memorizzazione di qualcosa obbligata da qualcun altro, l’apprendimento che io chiamo “apprendimento per sottomissione”: un passaggio, quest’ultimo, che sembra avallare la parte della Buona Scuola che tanto ha investito nell’alternanza scuola-lavoro.

Mottana ritiene che “c’è solo bisogno di gustare le infinite opportunità che la realtà ci offre. Da questo punto di vista certamente anche le tecnologie possono avere un ruolo, che non deve essere semplicemente di lubrificazione per imparare, ma un modo per scoprire, per essere creativi”.

In assoluto, lo studioso ritiene che “bisogna andare nella direzionedi una educazione diffusa, cioè un’educazione in cui tutta la società si sente responsabile, dove la presenza di bambini e ragazzi nel mondo torna ad essere protagonista. Perché noi purtroppo abbiamo perso il loro contributo, abbiamo perso la loro vitalità, la loro freschezza, la loro spontaneità, le loro capacità chiudendoli in luoghi dove tutto questo viene soffocato”.

Il filosofo punta quindi dritto alla valorizzazione degli strumenti informatici e alle sperimentazioni in chiave tecnologica. Ma bisogna sapere scegliere, perché, sostiene, “ci sono tecnologie che ci aiutano a riprendere il mondo, rivederlo ad analizzarlo, ci sono tecnologie che ci aiutano ad acquisire conoscenze, ci sono tecnologie che però possono anche diventare un alibi per non occuparsi direttamente della realtà. E quindi le tecnologie devono essere un oggetto su cui esercitare un’attenzione critica, da somministrare secondo la dovuta calibratura, rispetto all’importanza che invece l’esperienza autentica, reale, diretta, carnale nel mondo può avere”.

“Credo – continua Mottola – che l’educazione diffusa, che per il momento ancora è soltanto abbozzata in qualche esperienza sperimentale, possa diventare per il futuro la strada da prendere. Occorre qualcuno che dalle posizioni in cui si decide come funziona l’educazione nel nostro mondo, prenda delle decisioni in questo senso. Ci aiuti a liberarci da quei sarcofagi che sono le strutture scolastiche, dentro i quali purtroppo noi abbiamo deciso di confinare una parte così importante della vita umana. E tanti soggetti che possono invece contribuire, con il loro lavoro, con la loro meraviglia, con la loro capacità ancora non contaminata a rendere migliore”.

Termina così il contributo del docente della Bicocca al dibattito sul programma della scuola del Movimento 5 Stelle: non passerà inosservato.

Rinnovo contratto, aumenti maggiori a chi guadagna fino a 26mila euro: si chiude in estate?

da La Tecnica della Scuola

Rinnovo contratto, aumenti maggiori a chi guadagna fino a 26mila euro: si chiude in estate?

L’approvazione della riforma del pubblico impiego apre le porte al rinnovo del contratto, con cifre variabili che dovrebbero favorire un numero non altissimo di docenti.

Partendo dal fatto che gli aumenti maggiori andranno a chi percepisce meno, per ridurre la “forbice” stipendiale tra i lavoratori, l’obiettivo starebbe nel tutelare chi è tra i 24 e i 26mila euro lordi. Del resto “le parti si impegnano, nella sede dei tavoli di contrattazione, a garantire che gli aumenti contrattuali, nel comune intento di ridurre la forbice retributiva”, c’è scritto nell’accordo del 30 novembre scorso.

Dai calcoli che aveva fatto il governo, la platea è confinata a 150-200mila dipendenti. Secondo i nostri calcoli, però, sarebbero un po’ di più, considerando che solo nella scuola sono stati assunti nell’ultimo biennio ben oltre i 100mila nuovi docenti.

Viene da sé che coloro che percepiscono oltre i 26mila euro, potranno probabilmente contare su un aumento inferiore agli 85 euro lordi medi sinora finanziati. Nella scuola, ad esempio, starebbero fuori dall’aumento maggiorato quasi tutti i docenti che lavorano da oltre 15-20 anni. Ovvero, una bella fetta di quelli di ruolo.

La strada, in ogni caso, sembra ormai tracciata. Tanto che i sindacati puntano a sottoscrivere il contratto in pochissimo tempo: il segretario generale Uil, Carmelo Barbagallo, dice che “entro la fine di giugno vogliamo chiudere”.

Anche la ministra della P.A, Marianna Madia, rassicura: “lavoriamo all’atto di indirizzo”, fischio d’inizio ufficiale delle trattative, che “certamente arriverà prima dell’estate”.

Barbagallo ha ricordato che i negoziati si snoderanno in quattro diversi tavoli, uno per ogni comparto: funzioni centrali, funzioni locali, sanità e conoscenza (scuola, università e ricerca).

A frenare, però, è la Cgil: “Così come sono configurati gli 80 euro rappresentano un premio contro la contrattazione”, ha detto il 20 maggio il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, parlando dei prossimi rinnovi nella P.A, a margine della commemorazione per Massimo D’Antona.

La “ministra Madia lo sa bene”, visto che la questione “è stata già oggetto di confronto. Ovviamente non si può concludere il contratto dei pubblici senza avere una soluzione che non determini perdite per i lavoratori”, ha concluso Camusso.

Ma cosa c’è da contrattare? Di sicuro, il fatto che che l’aumento da 85 euro è calcolato come media. La via maestra starebbe nel far figurare gli 80 euro come una detrazione fiscale e non un sussidio.

Il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo, propone allora un’altra strada: “congeliamo ad oggi il livello fondi che lo Stato versa per il bonus, in modo che gli scatti contrattuali non si sovrappongano”. Anche in questo caso, a prendere aumenti maggiori sarebbero coloro che guadagnano oggi fino a 25-26mila euro. Naturalmente lordi.

Chiamata diretta: la vittoria di Pirro dei sindacati

da La Tecnica della Scuola

Chiamata diretta: la vittoria di Pirro dei sindacati

Questa volta i sindacati di base rischiano di fare il “colpo grosso”: si stanno infatti moltiplicando le scuole in cui i collegi dei docenti rifiutano di votare requisiti e criteri per la cosiddetta “chiamata diretta”.

Il CCNI sulla “chiamata per competenze” sottoscritto l’11 aprile scorso (per la verità si tratta per ora di una ipotesi contrattuale, per la firma definitiva bisogna attendere il via libera di MEF e Funzione Pubblica) prevede che i collegi dei docenti adottino una delibera con cui si definiscono i requisiti che devono possedere i docenti chiamati dagli albi territoriali.
In mancanza di delibera il dirigente potrà procedere autonomamente.
A lanciare la protesta sono stati per primi Unicobas e Cobas che invitano all’astensione  (deve essere infatti il ds a portare in collegio una propria proposta).
I Cobas hanno già pubblicato un lungo elenco di molte scuole della Sardegna dove i collegi dei docenti si sono astenuti a larghissima maggioranza; Unicobas non ha pubblicato un elenco ufficiale ma ha fatto sapere che l’astensione è stata maggioritaria in diverse scuole di Roma, di Catania, della Toscana.
Ma basta leggere post e commenti sui sociali per scoprire che la protesta sta prendendo piede in molte città.

Va detto che la protesta è facilitata dal fatto che, ai dirigenti scolastici, l’astensione non dà troppo fastidio: in mancanza di criteri definiti dal collegio i ds potranno infatti effettuare le chiamate senza vincoli particolari.
Senza considerare che non pochi dirigenti, memori dell’esperienza non molto entusiasmante dello scorso anno, stanno decidendo di non effettuare proprio le chiamate lasciando che siano gli Uffici regionali ad assegnare i docenti alle scuole.
Insomma, a conti fatti, sulla chiamata diretta i sindacati potrebbero aver conseguito una vera e propria vittoria di Pirro.

M5S: le materne paritarie possono ottenere finanziamenti statali

da La Tecnica della Scuola

M5S: le materne paritarie possono ottenere finanziamenti statali

Lo slogan “neanche un euro alle scuole private” che è stato finora un punto fermo, fermissimo, del programma del M5S incomincia a vacillare.
Non si sa se per l’approssimarsi del voto politico o se per più nobili motivi, ma la strategia del Movimento 5 stelle in materia di politica scolastica sta subendo qualche prima importante modifica.

Lo rende noto Repubblica in un servizio pubblicato oggi.

Repubblica riporta un passaggio molto significativo ripreso dal blog di Beppe Grillo: quando si parla di no ai finanziamenti alle scuole private bisogna escludere nidi e scuola dell’infanzia perchè  “per questa fascia d’età (0-6 anni) le scuole private paritarie nella maggior parte dei casi suppliscono alla mancanza di scuole pubbliche statali sul territorio e rappresentano una scelta obbligata per le famiglie”.
Spiega ancora Repubblica: “È, da sempre, la tesi di chi difende i fondi alle scuole private. Sposata a sorpresa da chi sul blog non ha mai fatto di queste distinzioni (in un post del 2014, il deputato Luigi Gallo parlava della sua proposta di legge affermando di voler esonerare dallo stop ai finanziamenti solo i nidi)”.

La testata riporta anche una dichiarazione del deputato pentastellato Gianluca Vacca: “Nelle scuole dell’infanzia e nei nidi c’è il 60 per cento degli alunni che frequentano le scuole paritarie  negli anni ci siamo accorti che era necessario tutelare quella fascia d’età. Non si tratta di scuola dell’obbligo, ma di un servizio sociale che potrebbe venire a mancare”.

70 mila studenti uniti in ricordo di Falcone e Borsellino

da La Tecnica della Scuola

70 mila studenti uniti in ricordo di Falcone e Borsellino

“#PalermochiamaItalia significa che il problema del sud non può essere relegato in seconda posizione, significa pensare alla lotta alla criminalità come uno degli impegni principali del nostro governo”: Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone e sorella del magistrato, racchiude con queste parole il significato delle celebrazioni, in programma il 23 maggio, per il 25/o anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e gli uomini della scorta. Celebrazioni che – come spiegato in conferenza stampa a Viale Mazzini – vedono la sua fondazione, il ministero dell’Istruzione e la Rai uniti per lanciare un messaggio rivolto al futuro. Protagonisti saranno, infatti, i giovani: 70.000 studenti animeranno #PalermoChiamaItalia, l’iniziativa, prima concentrata a Palermo, e dal 2015 estesa a tutto il Paese, attraverso le ‘Piazze della Legalità’. Torna anche il viaggio della Nave della Legalità, sulla quale oltre mille ragazzi incontreranno le istituzioni. La Nave salperà da Civitavecchia il pomeriggio del 22 maggio per approdare a Palermo la mattina del 23, dando ufficialmente il via alle celebrazioni. Sulla Nave saranno presenti, tra gli altri, il presidente del Senato Pietro Grasso e la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli.

“Legalità, libertà e giustizia – ha detto quest’ultima in conferenza stampa – sono valori di sempre e per sempre, ma ricordarli nell’anniversario delle stragi di Capaci e di via d’Amelio è un impegno che il mondo della scuola ha fatto suo, perché non c’è educazione senza un corretto senso civico”. Le commemorazioni proseguiranno con la cerimonia istituzionale presso l’Aula Bunker del carcere dell’Ucciardone, luogo simbolo del Maxiprocesso a Cosa nostra, dalle 10.00 fino alle 12.30 alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La cerimonia potrà essere seguita in diretta televisiva su Rai Uno. Per la prima volta l’Aula Bunker si trasformerà in una galleria d’arte, ospitando le opere recuperate dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Alla Chiesa dello Spasimo si terrà anche la mostra fotografica dell’ANSA “L’eredità di Falcone e Borsellino”. Il ricordo di Falcone, Borsellino, di Francesca Morvillo e delle loro scorte animerà il 23 maggio l’intera città di Palermo. Nel pomeriggio si terranno i due tradizionali cortei contro le mafie che vedono protagoniste le scuole, ma sono aperti a tutta la città. Il primo partirà alle ore 15.30 da via D’Amelio. Il secondo si muoverà alle ore 16.00 dall’Aula Bunker. Entrambi si ricongiungeranno sotto l’Albero Falcone, in via Notarbartolo, per il momento del Silenzio, alle ore 17.58, l’ora in cui è avvenuta la strage di Capaci. Tante le iniziative Rai. Tra gli appuntamenti più importanti, “FalconeeBorsellino” in onda dalle 20.30 su Rai1: un’orazione civile in ricordo dei due magistrati e delle loro scorte, condotto da Fabio Fazio con Pif e Roberto Saviano, in diretta da Palermo. A seguire, sempre su Rai1, il documentario di Rai Cultura “Maxi. Il Grande Processo a Cosa Nostra” che propone immagini inedite e digitalizzate, selezionate tra le oltre 1400 ore di riprese Rai del Maxiprocesso. Su Rai3, dopo la puntata speciale di Blob “FalconeBorsellino” del 20 maggio, la programmazione del 23 maggio prevede il ricordo dell’anniversario in “Agorà” con Gerardo Greco, alle 8.00, e con Pif e il suo “Caro Marziano”, alle 20.30. Nel pomeriggio, alle 15.15, “Gli Archivi del ‘900” con Paolo Mieli propongono “Falcone e Riina – Caccia mortale”, mentre alle 16.15 il film di Alberto Negrin “Paolo Borsellino. I 57 giorni” ripercorre i giorni che separano gli omicidi dei due magistrati. Alle 18 una puntata speciale di #Cartabianca con Bianca Berlinguer. Alla ricorrenza, inoltre, è dedicata la Campagna Sociale della Testata Giornalistica Regionale “Legalità, una scelta di vita quotidiana” in onda dal 22 al 26 maggio, mentre Rai Cultura – il 22 maggio in prima serata – propone su Rai Storia il doc “Giovanni Falcone – C’era una volta a Palermo” e, il giorno successivo, dedica l’intera programmazione di Rai Storia all’anniversario delle stragi. “Tutto quello che stiamo facendo, lo facciamo per far in modo che il ricordo di quei giorni si traduca in futuro”, ha detto la presidente Rai Monica Maggioni. “La Rai è un tassello importante di questa cultura condivisa – ha aggiunto il dg Antonio Campo Dall’Orto -. Vogliamo riuscire a trasferire a tutti gli italiani i valori che stanno dietro a questi eventi”.

Educazione finanziaria: costa meno farla

da Tuttoscuola

Educazione finanziaria: costa meno farla

L’educazione finanziaria compie il primo passo nel tessuto legislativo italiano con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 43 del 21 febbraio 2017 della legge 17 febbraio 2017 n. 15 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 dicembre 2016 n. 237 recante disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio. Il provvedimento, entrato in vigore il 22 febbraio 2017, prevede uno stanziamento specifico di un milione di euro. L’educazione finanziaria, processo da governare come segno dei tempi e occasione di nuovo sviluppo, può contribuire a trovare soluzioni adeguate a fenomeni finanziari, sempre più complessi, che ci pone il presente contesto storico. La legge n. 15/2017 attribuisce al Ministero dell’Economia (MEF) un ruolo guida nella definizione della strategia nazionale di innalzamento del livello di alfabetizzazione finanziaria degli italiani, significativamente inferiore a quello degli altri paesi industrializzati. A questo deficit si aggiunge il fatto che, nella cultura italiana, la ricchezza è protetta da un velo di “segretezza” che rappresenta un ulteriore freno per quelle forme di educazione finanziaria che sono lo strumento con cui ci si prepara agli aspetti concreti della vita.

Al MEF è prevista l’istituzione di una cabina di regia, da definire entro sei mesi dall’entrata di vigore della legge, per coordinare le iniziative organizzative necessarie per elaborare una “strategia nazionale per promuovere l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale attraverso l’istituzione di un apposito comitato”.

Educazione finanziaria: sbagliato credere che non “c’entri” con lo sviluppo del Paese

Il recente rapporto di Allianz, elaborato in collaborazione con il Global Financial Literacy Excellence Center, colloca l’Italia ultima o penultima in quasi tutte le domande che misurano i concetti base della finanza, con ricadute negative, anche nella semplice gestione del conto bancario. Presso molte istituzioni scolastiche, in coerenza con quanto previsto dall’art.1, comma 7 della legge 13 luglio 2015, n. 107, con il concorso collaborativo del mondo finanziario e associativo, sono attive varie iniziative, con profilo pedagogico- didattico, di potenziamento delle conoscenze e competenze in materia economico-finanziario per aiutare i giovani a comprendere il nuovo mondo finanziario che si apre di fronte a loro.

L’educazione finanziaria per gli adulti, italiani e stranieri, una platea estremamente variegata in termini sia di fabbisogni sia di capacità di accesso ai vari canali informativi, si presenta più frammentata e perciò meno strutturata di quella per gli studenti, anche per la difficoltà di reperire luoghi e tempi com- patibili con le disponibilità dei potenziali beneficiari. L’alfabetizzazione finanziaria nel nostro Paese esibisce molte debolezze, proprio mentre le dinamiche demografiche impattano sempre più sulle variabili economiche. Tra i meno attenti all’informazione sull’economia troviamo gli italiani over 65, per i quali sembra esaurito il tempo della semina, mentre gli adulti stranieri, portatori di bisogni ma anche di capacità, possono contribuire allo sviluppo del tessuto economico del Paese. I cittadini stranieri, per il solo fatto di aver lasciato il proprio paese, per ricercare migliori con- dizioni, sono più ambiziosi, partecipano in misura significativa al mercato del lavoro e svolgono un ruolo importante per la società e l’economia del nostro Paese. Infatti, il fenomeno delle imprese create da stranieri, anche se si tratta di piccole imprese, spesso individuali, è in crescita.

Il dossier statistico Immigrazione UNAR/ IDOS evidenzia l’andamento positivo delle imprese a gestione immigrata giunte a 550 mila con un aumento del 5% rispetto al 2015. In Italia, alla fine del 2015, le imprese italiane create e gestite da stranieri sono 423 mila favorite dalla maggiore coesione delle rete sociali con i propri connazionali. E’ cruciale un’adeguata informazione sulle condizioni di rischio con percorsi formativi di alfabetizzazione finanziaria nella prospettiva di una diffusione capillare come fonte di sviluppo dell’economia che consenta ai cittadini italiani e agli stranieri di fare scelte consapevoli e corrette nella gestione delle risorse, nell’ambito di un mercato che propone una vasta, e spesso non chiara, gamma di prodotti finanziari.

All’immigrazione serve il salto di qualità in quanto le imprese messe in campo hanno, della filiera in cui operano, un minore valore aggiunto. Gli esiti dell’indagine condotta da Banca d’Italia, Ivass, Consob, Covip, Fondazione per l’educazione finanziaria e il Museo del risparmio, non lasciano spazio a dubbi: una efficace azione di alfabetizzazione economico-finanziaria richiede “strumenti di coordinamento dell’offerta formativa tesi a favorire la coerenza tra le iniziative e i fabbisogni dei cittadini, a promuovere le sinergie tra i programmi esistenti e diffondere le modalità didattiche più adeguate”.

#PalermoChiamaItalia, torna la nave e le piazze della legalità: il 23 maggio 70mila studenti contro le mafie

da Tuttoscuola

#PalermoChiamaItalia, torna la nave e le piazze della legalità: il 23 maggio 70mila studenti contro le mafie

Un unico coro, un’unica voce per dire “no” a tutte le mafie e alla criminalità organizzata. Il 23 maggio prossimo 70.000 studentesse e studenti saranno protagonisti di #PalermoChiamaItalia, l’iniziativa  organizzata dalla Fondazione Falcone e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per la commemorazione delle stragi di Capaci e via D’Amelio in cui hanno perso la vita, venticinque anni fa, i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli uomini e le donne delle loro scorte, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Claudio Traina.  Lo fa sapere il Miur con un comunicato stampa.

Dal 2002 la Fondazione Falcone, in collaborazione con il Miur, ha avviato percorsi di educazione alla legalità a livello nazionale che culminano, ogni anno, nell’evento del 23 maggio, giorno dell’anniversario dell’attentato di Capaci. Negli anni questo percorso si è arricchito di collaborazioni importanti attraverso gli accordi firmati con l’Autorità nazionale anticorruzione, la Procura nazionale antimafia, il Consiglio superiore della magistratura, l’Associazione nazionale magistrati che hanno consentito di portare nelle scuole esperti e attività didattiche mirate alla diffusione della cultura del rispetto e della legalità. Dal 2015 la manifestazione organizzata in occasione del 23 maggio, prima concentrata a Palermo, è stata estesa a tutto il Paese, attraverso le ‘Piazze della Legalità’, spazi dedicati al dibattito e alle testimonianze, che quest’anno saranno in 9 città: Milano, Teramo, Roma, Foggia, Bari, Trieste, Gorizia, Napoli, Vibo Valentia. A queste piazze si aggiungeranno altre iniziative educative e di confronto tra ragazze e ragazzi.

Quest’anno, in occasione del venticinquesimo anniversario delle stragi, torna anche il viaggio della Nave della Legalità, per rafforzare il messaggio contro le mafie che la scuola intende lanciare da Nord a Sud. Nel tragitto da Civitavecchia a Palermo oltre 1.000 ragazze e ragazzi incontreranno le istituzioni e si confronteranno sull’educazione alla cittadinanza e sull’eredità di Falcone e Borsellino. La Nave salperà da Civitavecchia il pomeriggio del 22 maggio per approdare a Palermo la mattina del 23, dando ufficialmente il via alle celebrazioni. Sulla Nave saranno presenti il Presidente del Senato, Pietro Grasso, la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, il Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, il Vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, il Professor Nando Dalla Chiesa. Durante il viaggio di ritorno sarà proiettato il film ‘Sicilian Ghost Story‘ di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, presentato in anteprima alla Settimana della Criticadi Cannes. Il viaggio è reso possibile grazie alla GNV che mette a disposizione una delle sue navi.

Legalità, libertà e giustizia sono valori di sempre e per sempre, ma ricordarli nell’anniversario delle stragi di Capaci e di via d’Amelio è un impegno che il mondo della scuola ha fatto suo, perché non c’è educazione senza un corretto senso civico. E i valori trovano contenuto nella memoria, come nell’esempio che ci hanno dato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – sottolinea la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli -. Sono passati venticinque anni, un quarto di secolo, da quelle stragi e questo rende l’appuntamento più importante, perché c’è l’opportunità di fare un bilancio, di chiederci quale cammino di consapevolezza è stato fatto da allora. Un cammino che, come lo stesso Falcone ci insegnò, è di tutte e tutti, perché deve essere di tutte e tutti il rifiuto, nella semplicità del quotidiano, delle mafie“.

Nel venticinquesimo anniversario delle stragi di Capaci e via d’Amelio – aggiunge Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone e sorella del magistrato – è importante per il Paese fare un bilancio di ciò che l’attivismo di tante donne, uomini, ragazze e ragazzi ha rappresentato in questi anni. Nessun eroe, come auspicava Giovanni Falcone, ma semplici cittadini che hanno dimostrato con impegno civico, quotidiano, il proprio ‘No’ alle mafie. Con questo spirito la Fondazione Falcone, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha voluto promuovere una narrazione dei venticinque anni trascorsi attraverso il racconto e le testimonianze di coloro che hanno portato avanti i valori di libertà e giustizia, che esprimono il vero senso di una comunità corresponsabile“.

#PalermoChiamaItalia – Le celebrazioni a Palermo

Ad aprire la giornata di commemorazione sarà l’arrivo della Nave della Legalità al porto di Palermo. La Nave sarà accolta da centinaia di ragazze e ragazzi delle scuole siciliane, dalla Presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone, dalla Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi.

Le commemorazioni proseguiranno con la cerimonia istituzionale presso l’Aula Bunker del carcere dell’Ucciardone, luogo simbolo del Maxiprocesso a Cosa nostra, dalle ore 10.00 fino alle ore 12.30. Saranno presenti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente del Senato, Pietro Grasso, la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, il Ministro dell’Interno, Marco Minniti, il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, la Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, il Vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, il Primo Presidente della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio, il Presidente dell’Associazione nazionale magistrati Eugenio Albamonte, la Presidente Maria Falcone, rappresentanti dei vertici delle Forze dell’Ordine e dell’Autorità nazionale anticorruzione. Grazie alla collaborazione con la Rai la cerimonia potrà essere seguita in diretta televisiva su Rai Uno dalle ore 9.45. Per la prima volta l’Aula Bunker si trasformerà in una galleria d’arte, ospitando le opere recuperate dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Il ricordo di Falcone, Borsellino, di Francesca Morvillo e delle loro scorte animerà il 23 maggio l’intera città di Palermo. Iniziative, spettacoli e laboratori didattici sono previsti in Piazza Magione, in via d’Amelio e sotto l’Albero Falcone, in via Notarbartolo. Nel pomeriggio si terranno i due tradizionali cortei contro le mafie che vedono protagoniste le scuole, ma sono aperti a tutta la città. Il primo partirà alle ore 15.30 da via D’Amelio. Il secondo si muoverà alle ore 16.00 dall’Aula Bunker. Entrambi si ricongiungeranno sotto l’Albero Falcone, in via Notarbartolo, per il momento del Silenzio, alle ore 17.58, l’ora in cui è avvenuta la strage di Capaci. Per tutta la giornata circa 50 istituti scolastici di Palermo e provincia apriranno alla cittadinanza con concerti, dibattiti, proiezioni cinematografiche e performance teatrali sui temi della legalità.

#PalermoChiamaItalia – Le Piazze della Legalità

Nelle Piazze della Legalità si terranno incontri e iniziative con le studentesse e gli studenti, ci saranno le testimonianze di familiari di vittime della mafia, dei rappresentanti delle associazioni impegnate nel contrasto alla criminalità organizzata, delle istituzioni e della magistratura. A Milano è in programma il convegno dal titolo “L’eredità di Falcone e Borsellino nella Calabria che si ribella“, con il magistrato Gaetano Calogero Paci, Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, di Michele Albanese, Rocco Mangiardi e di Nando Dalla Chiesa. A Teramo saranno presentati i progetti delle studentesse e degli studenti sulla legalità nell’Aula Magna dell’ateneo. A Foggia e Bari, si terranno performance delle ragazze e dei ragazzi, testimonianze dei parenti delle vittime di mafia. A Roma le scuole incontreranno il Procuratore capo Giovanni Pignatone. A Napoli si terrà la tavola rotonda dal titolo: “L’esempio di Falcone e Borsellino: ricordare per crescere“, che sarà seguita dall’esibizione del Coro giovanile del San Carlo. A Vibo Valentia sarà proiettato il video “Senza niente per te“, realizzato dal coordinamento regionale delle Consulte studentesche della Calabria, in partenariato con l’Istituto Professionale di Stato Cine-TV “Roberto Rossellini”, di Roma. A Trieste, nella sede della Corte d’Assise d’Appello, ci sarà un incontro tra alcuni magistrati e le scuole. A Gorizia ci saranno attività presso il Teatro Verdi. (Programma completo in allegato).

Per la prima volta, inoltre, verranno presentati a Palermo i progetti sulla legalità delle ragazze e dei ragazzi delle università italiane. Grazie al Protocollo d’Intesa siglato un anno fa tra il Miur, il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU), la Conferenza dei Rettori delle Università italiane (CRUI) e la Fondazione Falcone, gli atenei e le realtà studentesche universitarie sono stati coinvolti nel progetto “Università per la legalità”. L’obiettivo è quello di promuovere, sulla base dei valori della Costituzione, la cultura della memoria e dell’impegno attraverso un percorso di sensibilizzazione e formazione del mondo accademico.

#PalermoChiamaItalia – il 23 maggio sui social

Il Miur e la Fondazione Falcone uniranno le piazze di #PalermoChiamaItalia e tutte le scuole che vorranno partecipare aggiungendo la loro voce per dire “no alle mafie” attraverso i loro canali social. Sui profili twitter @MiurSocial e @23maggioItalia ci saranno le dirette social degli eventi raccontate attraverso gli hashtag #23maggio e #PalermoChiamaItalia #navedellalegalità.

Gli eventi potranno essere seguiti anche sulla pagina Facebook Palermo Chiama Italia, sull’omonimo profilo Instragram e canale Youtube. Sarà inoltre possibile scaricare l’App della manifestazione #PalermoChiamaItalia, realizzata dalle studentesse e dagli studenti dell’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Europa” di Pomigliano d’Arco (NA), attraverso la quale sarà possibile essere informati e aggiornati su tutte le iniziative della manifestazione e seguire i principali momenti della giornata a Palermo in diretta streaming.

Obbligo vaccini a scuola: sanzioni e sospensione potestà genitoriale, le novità in 10 punti

da Tuttoscuola

Obbligo vaccini a scuola: sanzioni e sospensione potestà genitoriale, le novità in 10 punti

Il Consiglio dei ministri ha approvato la mattina del 19 maggio scorso il decreto legge sull’obbligatorietà dei vaccini per l’accesso alla scuola. Ecco le novità introdotte dal testo e segnalate da Adnkrons Salute, che entreranno in vigore dal prossimo anno scolastico e vengono riassunte in 10 punti dal Ministero della Salute.  Il dicastero annuncia anche una campagna straordinaria di sensibilizzazione al via in giugno.

1. I vaccini obbligatori

Vengono dichiarate obbligatorie per legge, secondo le indicazioni del calendario allegato al Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente (età 0-16 anni) e in riferimento alla coorte di appartenenza, le vaccinazioni di seguito indicate: anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilusinfluenzae tipo B; anti-meningococcica B; anti-meningococcica C; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella.

2. I casi in cui è possibile non vaccinare

Tali vaccinazioni possono essere omesse o differite solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta.

3. Le sanzioni

In caso di violazione dell’obbligo vaccinale ai genitori esercenti la responsabilità genitoriale e ai tutori, è comminata la sanzione amministrativa pecuniaria da 500,00 a 7.500,00 euro. Le sanzioni vengono irrogate dalle Aziende sanitarie.

4. Obbligo per la scuola di segnalare i casi di minori non vaccinati

Anche nella scuola dell’obbligo il dirigente scolastico è tenuto a segnalare alla Asl competente la presenza a scuola di minori non vaccinati. La mancata segnalazione può integrare il reato di omissione di atti d’ufficio punito dall’art. 328 c.p.

5. Minore non vaccinato? Sospensione della potestà genitoriale

Il genitore o l’esercente la potestà genitoriale sul minore che violi l’obbligo di vaccinazione è segnalato dalla Asl al Tribunale dei minorenni per la sospensione della potestà genitoriale.

6. No nido e scuola di infanzia senza vaccino

Non possono essere iscritti agli asili nido e alle scuole dell’infanzia, pubbliche e private, i minori che non abbiano fatto le vaccinazioni obbligatorie. In tal caso, il dirigente scolastico segnala, entro 5 giorni, all’Azienda sanitaria competente il nominativo del bambino affinché si adempia all’obbligo vaccinale.

7. Nella scuola dell’obbligo

Anche nella scuola dell’obbligo, i minori che non sono vaccinabili per ragioni di salute sono di norma inseriti dal dirigente scolastico in classi nelle quali non sono presenti altri minori non vaccinati o non immunizzati.

8. In caso di patologie già avute

Se un bambino ha già avuto le patologie indicate, deve farsi attestare tale circostanza dal medico curante che potrà anche disporre le analisi del sangue per accertare che abbia sviluppato gli anticorpi.

9. La campagna di sensibilizzazione

A decorrere dal 1 giugno 2017, il ministero della Salute avvia una campagna straordinaria di sensibilizzazione per la popolazione sull’importanza delle vaccinazioni per la tutela della salute. Nell’ambito della campagna, il ministero della Salute e il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca promuovono, dall’anno scolastico 2017-2018, iniziative di formazione del personale docente ed educativo e di educazione delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti sui temi della prevenzione sanitaria e in particolare delle vaccinazioni, anche con il coinvolgimento delle associazioni dei genitori.

10. Entrata in vigore

Le misure del decreto entrano in vigore dal prossimo anno scolastico.

Fedeli: ‘Sui vaccini lavoro importante, vogliamo costruire una condizione di partecipazione con quella fascia di popolazione che ancora sceglie di non vaccinare’

Sui vaccini è stato fatto “un lavoro importante, punto fermo è rappresentato dall’obbligatorietà dei vaccini, portandoli a 12. L’attuazione va fatta in modo che progressivamente e celermente si rieduchino le famiglie” all’importanza dei vaccini. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, a margine della conferenza stampa in Rai per la presentazione di #PalermoChiamaItalia, Il fitto programma di iniziative Miur, Rai e Fondazione Falcone per Il 25^ anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio. La ministra ha sottolineato che la vaccinazione dei bambini è “in capo agli adulti” e l’obbligo da 0 a 6 anni di età è stato fissato per uniformare le regioni, è stato fatto cioè “un punto nazionale e per implementare le sanzioni amministrative gia’ esistenti”. Chi non risulterà vaccinato con le 12 prescrizioni previste non sarà ammesso al nido o all’asilo. Sarà fatto un lavoro congiunto con le famiglie”. Per quanto riguarda la fascia d’eta’ dai 6 ai 16 anni, quindi scuola dell’obbligo, i presidi chiederanno la certificazione e segnaleranno alle Asl i nominativi di scolari e studenti non vaccinati. “Vogliamo costruire una condizione di partecipazione con quella fascia di popolazione che ancora sceglie di non vaccinare. I diritti dei bambini vengono complessivamente salvaguardati”.

B. Cappi, La lettera che non ti ho mai scritto

Ancora buona la televisione…

di Antonio Stanca

Pubblicato nel 2016 e quest’anno ristampato ancora da Mondadori, nella serie Oscar Bestsellers, il romanzo La lettera che non ti ho mai scritto. Il romanzo di “C’è posta per te” di Barbara Cappi è da tempo in cima alle classifiche di vendita. Sta interessando tutti, uomini e donne, giovani e adulti perché è di quel genere sentimentale, passionale che è proprio della trasmissione televisiva condotta da Maria De Filippi, alla quale l’opera si riferisce.

Barbara Cappi è autrice televisiva dal 1990, d’allora collabora con programmi e fiction per Rai e Mediaset. Con questo romanzo ha voluto soddisfare le richieste della casa editrice Mondadori che, dopo la pubblicazione di romanzi legati alla trasmissione “Amici” e scritti da altri autori, voleva pubblicare un romanzo legato a “C’è posta per te” e lo aveva chiesto alla Cappi. E’, quindi, la sua prima opera narrativa e molto ben riuscita può essere considerata sia per i contenuti sia per la forma espressiva. Tanto chiara, tanto facile è questa che può giungere a tutti. Circa i contenuti la scrittrice è stata geniale dal momento che ha saputo inserire e far scorrere tra alcune storie della trasmissione della De Filippi fedelmente riportate una completamente inventata e renderla molto suggestiva, molto emozionante.

Gli scopi di questa trasmissione sono noti: essa intende recuperare quanto si è smarrito, interrotto tra persone prima vissute insieme, vuole permettere che si ritrovino, si riconoscano e, possibilmente, tornino ad avere scambi, rapporti.

Di carattere umanitario, morale, sociale sono le finalità della trasmissione, tra persone umili, del popolo, essa si muove, di problemi di vita quotidiana si nutre, molti risolve e molto successo ha ottenuto e continua ad ottenere presso il pubblico degli spettatori. E’ una della più seguite perché la vita dei ricordi, dei sentimenti che essa propone è quella che porta ad unirsi, ad amarsi e che non è cercata solo dai protagonisti delle storie presentate ma anche da chi vi assiste. In un’operazione importante, fondamentale, si è trasformato il programma “C’è posta per te” perché richiama, invita a quei valori morali, spirituali che in un contesto come l’attuale sono ormai tanto in crisi da essere considerati finiti. La De Filippi, invece, con la sua trasmissione mostra che quei valori ancora ci sono, ancora sono possibili, ancora valgono.

Di questa rivelazione il libro della Cappi è uno dei migliori attestati anche perché la storia inventata che la scrittrice fa scorrere tra le altre vere è di una tale commozione da riuscire a vincere ogni resistenza.

E’ la storia di Anna, la bella e povera ragazza calabrese che la scrittrice immagina fuggita a diciassette anni dalla sua casa, dalla sua terra, insieme al giovane meccanico Raffaele che tanto amava ma che era inviso alla sua famiglia. Da lui era stata messa incinta ma da lui sarebbe stata pure maltrattata e abbandonata dopo i primi, pochi anni d’intenso amore. Anna avrebbe dato alla luce Gioia e poi l’avrebbe data in adozione. Da Rimini, dove era stata con Raffaele durante i loro primi tempi, sarebbe andata a Roma ospite dell’amica Rita. Qui, dopo anni di stenti e di lavori precari, sarebbe stata assunta, lei sarta, da un’importante sartoria e dopo dalla sartoria di “C’è posta per te”. Ne sarebbe diventata la titolare, si sarebbe fatta apprezzare, avrebbe avuto le sue amicizie, sarebbe vissuta meglio di prima anche se sempre con il dolore di essere stata abbandonata da Raffaele, di aver assistito alla fine del loro amore e di non aver più visto Gioia dopo che quarant’anni erano trascorsi dalla loro separazione. Saranno i suoi pensieri costanti, i suoi problemi interiori, quelli che la renderanno silenziosa, schiva, sarà il suo segreto, il suo dramma.

Succederà, però, che Anna giunga a confidare la sua storia, la sua pena a qualcuno, che la notizia giunga negli ambienti di “C’è posta per te” e che qui si organizzi, ad insaputa di Anna, un intervento volto a scoprire dove vive Gioia, a portarla negli studi televisivi e a farne uno dei tanti casi presentati dalla trasmissione della De Filippi. Come altre persone anche Anna e Gioia si ritroveranno in questa sede e non soltanto loro ma di tutti i presenti e dell’intero personale la scrittrice immagina che sarà il piacere. Si esulterà, si griderà anche da parte dei macchinisti mentre Anna sarà stordita, esterrefatta per la felicità, la sorpresa ché non avrebbe mai potuto pensare come una semplice confidenza potesse portare a tanto, potesse procurarle quel bene che aveva sempre sperato e che ormai credeva impossibile. Un miracolo le sembrerà di vivere e a compierlo era stata la De Filippi che così aveva voluto confermare come, sia nella realtà della vita sia nella vicenda di un romanzo, lo spirito della sua trasmissione era uguale e questo nonostante le insidie dei tempi moderni.

Anche la televisione ha risentito di tali insidie ma non tutta!

Corso di Alta Formazione per l’insegnamento delle lingue agli allievi con Bisogni Linguistici Specifici

Corso di Alta Formazione per l’insegnamento delle lingue agli allievi con Bisogni Linguistici Specifici

Entro il 27 maggio è possibile iscriversi alla sessione invernale del Masterclass DEAL 2017, corso di alta formazione organizzato dal Gruppo di Ricerca DEAL di Ca’ Foscari che offre una formazione specifica per sostenere gli studenti con disturbi del linguaggio, della comunicazione e dell’apprendimento nello studio delle lingue (materne, straniere e classiche).
INFO: http://www.gruppodeal.it/?page_id=116&lang=it