La valutazione dei dirigenti scolastici non avrà alcun esito classificatorio

La valutazione dei dirigenti scolastici non avrà alcun esito classificatorio

FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS CONFSAL esprimono soddisfazione per il risultato raggiunto ieri sera, nell’incontro conclusivo del confronto iniziato l’11 maggio scorso sulle problematiche della valutazione dei dirigenti scolastici. Il verbale dell’incontro, che alleghiamo, attesta che la valutazione in corso non avrà alcun esito classificatorio per i dirigenti in servizio ma sarà utilizzata esclusivamente per mettere alla prova la procedura costruita. Sulla valutazione sarà immediatamente avviato un confronto che si avvarrà anche dei lavori dell’Osservatorio nazionale formalmente appena istituito.
Vi sarà inoltre il Finanziamento una tantum del FUN di 10 milioni di euro da imputare all’esercizio finanziario 2017.
Sono i primi risultati della nostra mobilitazione e dell’intensa interlocuzione avviata con il Miur e con esponenti della VII Commissione Cultura della Camera.
Sugli obiettivi più generali della mobilitazione, possiamo positivamente registrare i seguenti impegni dei vertici politici ed amministrativi del Miur:
– avvio, dalla seconda settimana di giugno, di tavoli tecnici propedeutici al rinnovo contrattuale
– Istituzione di un tavolo tecnico per le semplificazioni amministrative, a partire dalla prima settimana di giugno
– Impegno esplicito e forte della Ministra per l’armonizzazione retributiva con le altre dirigenze dello Stato, impegno che dovrà tradursi in una necessaria interlocuzione con Mef e Funzione pubblica per il reperimento di ulteriori risorse.
Accogliendo le nostre reiterate sollecitazioni ed in esito alle diffide inviate, l’Amministrazione ha garantito l’avvio immediato delle procedure relative alla valutazione, per i dirigenti scolastici, dello stress da lavoro correlato.
FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS CONFSAL, in coerenza con l’accordo di Palazzo Vidoni, vigileranno sul rispetto degli impegni assunti dai vertici politici ed amministrativi del Miur, affinché l’avvio di questo complesso ed impegnativo percorso possa concretizzarsi in tempi brevi in significativi risultati, a partire dalla verifica dei contenuti dell’Atto di indirizzo sui quali sarà aperto l’atteso confronto negoziale per il rinnovo del contratto sia sugli aspetti giuridici che economici.
Si tratta evidentemente di un percorso lungo che richiede il mantenimento del pieno sostegno di tutti i nostri iscritti all’azione sindacale, sostegno che abbiamo ampiamente registrato nelle partecipate assemblee regionali di questi giorni.


Verbale della riunione fra MIUR e le OO.SS. FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, in data 11 maggio 2017 ore 17

In data 11 maggio 2017, alle ore 17.00, si è tenuta una riunione tra il Miur, rappresentato dal Sottosegretario di Stato dott. Vito De Filippo, dal Capo di Gabinetto dott.ssa Sabrina Bono, dai direttori generali dott.ssa Marilena Novelli e dott. Jacopo Greco, dal dott. Damiano Previtali e le Organizzazioni Sindacali FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, rappresentate dai rispettivi segretari generali e segretari nazionali per l’area della dirigenza scolastica.

Dopo ampio ed approfondito dialogo, il MIUR in coerenza con il proficuo percorso intrapreso con FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, si impegna a dare avvio ad un confronto sulla valutazione della dirigenza scolastica, a tal fine avvalendosi anche degli esiti dei lavori dell’istituendo «Osservatorio nazionale sulla valutazione della dirigenza» di cui al DM n. 316 del 25 maggio 2017.
Relativamente al procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici in corso nell’anno scolastico 2016/17, considerato, come indicato nelle premesse della Direttiva 239, del 21/04/2017, che “la prima applicazione … del procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici è finalizzata ad introdurre l’utilizzo delle procedure e degli strumenti per i Dirigenti scolastici e per i Nuclei di valutazione e permetterà una migliore regolazione di diversi aspetti al fine di garantire l’affinamento dei criteri di valutazione e l’uniformità del procedimento a livello nazionale, grazie anche ai puntuali riscontri e osservazioni che gli Uffici scolastici regionali faranno pervenire all’Osservatorio”, si conviene che le attività valutative saranno finalizzate esclusivamente al miglioramento professionale, nella prospettiva del progressivo incremento della qualità del servizio scolastico e del sistema generale di valutazione della dirigenza scolastica e gli esiti verranno restituiti agli interessati escludendo qualsiasi classificazione.

Letto e approvato in data 25 maggio 2017

Incontro al MIUR sui temi della dirigenza scolastica

Primi effetti delle mobilitazione ANP: incontro al MIUR sui temi della dirigenza scolastica

La mobilitazione di ANP produce effetti immediati: il MIUR, al termine dell’imponente manifestazione ANP di Roma del 25 maggio 2017 animata dalla partecipazione di più di tremila dirigenti, ha invitato nella serata del 25 maggio stesso le organizzazioni sindacali rappresentative dell’Area V ad un incontro riguardante le tematiche oggetto delle protesta dei dirigenti della scuola.

Il Sottosegretario V. De Filippo, alla presenza del Capo di Gabinetto S. Bono e dei Direttori generali M. Novelli e J. Greco, ha comunicato che l’Amministrazione, preso atto del profondo disagio denunciato dai dirigenti e delle decise proteste, ha intenzione di assumere le seguenti iniziative:

  • incremento del FUN: il Dott. Jacopo Greco ha riferito che l’Amministrazione ha individuato 10 milioni di euro lordo stato nel bilancio del ministero (esercizio finanziario 2017) finalizzati a compensare, almeno parzialmente, i progressivi tagli che hanno ridotto in modo considerevole il fondo;
  • ‘armonizzazione’ della retribuzione dei dirigenti dell’area istruzione, università e ricerca: la Dott.ssa Bono , in attesa dell’atto di indirizzo preliminare all’avvio della contrattazione collettiva nazionale, ha proposto di avviare dalla seconda settimana di giugno una serie di tavoli di confronto con le organizzazioni sindacali dedicati alla precisazione degli aspetti giuridici e alla ridefinizione di quelli economici relativi al profilo professionale del dirigente della scuola;
  • semplificazione amministrativa: intenzione dell’Amministrazione è di confrontarsi a partire dall’inizio del prossimo mese con la parte sindacale anche sui disagi che i dirigenti delle scuole avvertono per il coordinamento spesso non adeguato degli uffici ministeriali (le vessazioni burocratiche denunciate da ANP) per semplificare in tempi brevi il quadro degli adempimenti amministrativi. A tal proposito la Dott.ssa Bono ha comunicato che la Ministra ha firmato proprio il 25 maggio la nomina di responsabile della trasparenza che sarà attribuita ad ogni direttore generale dell’USR, specificando che i dirigenti delle scuole svolgeranno il compito di referenti per la trasparenza, con competenze sulla gestione dei dati e del sito istituzionale della scuola.

Infine la Dott.ssa Bono ha dichiarato che la Ministra ha istituito l’Osservatorio nazionale sulla valutazione della dirigenza scolastica (art. 12 della Direttiva MIUR del 28/6/2016, prot. n. 25), al quale parteciperà, insieme all’Amministrazione, un rappresentante di ogni organizzazione sindacale.

Il Sottosegretario De Filippo, in conclusione, ha parlato di “svolta” che la Ministra intende imprimere nei rapporti tra Amministrazione e dirigenti delle scuole.

Il Presidente ANP Giorgio Rembado ha sottolineato che ANP accoglie con interesse e disponibilità le proposte di confronto e condivisione, ma che di svolta si potrà parlare solo quando arriveranno i primi risultati.

La protesta ANP continua.

Murakami Haruki, Kafka sulla spiaggia

Kafka sulla spiaggia di Murakami Haruki
Einaudi

di Mario Coviello

“Il tempo grava su di te con il suo peso, come un antico sogno dai tanti significati. Tu continui a spostarti,tentando di venirne fuori. Forse non ce la farai a fuggire dal tempo, nemmeno arrivando ai confini del mondo. Ma anche se il tuo sforzo è destinato a fallire, devi spingerti fin laggiù. Perché ci sono cose che non si possono fare senza arrivare ai confini del mondo.”

Tamura Kafka ha quindici anni.  E’ il quindicenne “più tosto del mondo” e decide di fuggire senza lasciare traccia, a causa di una profezia edipica, fattagli dal padre, uno scultore stravagante famoso in tutto il mondo, “Un giorno ucciderai tuo padre con le tue mani, e giacerai con tua madre e tua sorella“.  Nakata è un vecchio con l’ingenuità e il candore di un bambino che  fugge  dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Abbandonata la sua vita tranquilla e fantastica, fatta di piccole abitudini quotidiane e rallegrata da animate conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua, parte per il sud del Giappone come Tamura.

Il ragazzo ha solo un vago ricordo della madre che lo ha abbandonato quando aveva quattro anni, portando con sé la sorella. Durante la fuga conosce Sakura, una ragazza di venti due anni che scopre poi essere sua sorella. Arriva alla biblioteca Komura e fa amicizia con Oshima, il bibliotecario suo mentore, un ermafrodito colto e sfuggente che lo guida nel labirinto della vita.

“….Accanto a questo mondo, dove noi viviamo, ce n’è sempre un altro. Fino a un certo punto possiamo anche entrarci e- se stiamo molto attenti- tornare indietro sani e salvi: ma superato un certo limite, è impossibile venirne fuori. Non si ritrova più la strada del ritorno. E’ un labirinto…Ciò che è fuori è dentro di te, e ciò che è dentro di te è una proiezione del mondo esterno….”

E’ qui che ritrova la signora Saeki, sua madre che, prima di morire gli regala un quadro “ Kafka sulla spiaggia” , che racchiude il destino tragico della donna e che Tamura deve portare sempre con sé perché solo così  sua madre non morirà mai del tutto.

Il racconto in prima persona di Tamura in “ Kafka sulla spiaggia” di Murakami Haruki è alternato, in capitoli distinti, alla storia parallela di Nakata che solo alla fine delle settecento pagine del romanzo si ricongiungono con un epilogo che ha per protagonisti  Nakata e il suo amico Hoshino che hanno il compito di rimettere a posto “la pietra dell’entrata” perché “ciò che è stato aperto va richiuso”.

“Tutti perdiamo continuamente tante cose importanti…Occasioni preziose,possibilità, emozioni irripetibili. Vivere significa anche questo. Ma ognuno di noi nella propria testa…ha una piccola stanza dove può conservare tutte queste cose in forma di ricordi. Un po’ come le sale della biblioteca con tanti scaffali. E per poterci orientare con sicurezza nel nostro spirito, dobbiamo tenere in ordine l’archivio di quella stanza…In altre parole tu vivrai per sempre nella tua stanza personale. “

“ Kafka sulla spiaggia” è un viaggio impegnativo alla ricerca del senso della vita. Con Tamura il lettore è invitato a guardarsi dentro, a soffrire, godere, porsi domande, cercare il senso…

Tamura è un grande lettore e sono i libri e una biblioteca di un fascino unico e la sua essenza, luogo protagonista insieme ad una casa essenziale, spoglia, che si trova in mezzo alle montagne e che è necessaria per il protagonista che deve “ritrovarsi”. Un protagonista che si ritrova grazie ai libri e alla musica che fa da sottofondo e dà senso allo scorrere del tempo.

Murakami Harushi usa un linguaggio essenziale, asciugato e mai banale. Descrive i suoi personaggi attraverso  i loro piccoli gesti abituali, le manie. I tic, la ricerca dell’ordine.

“Kafka sulla spiaggia sembra scritto in risposta a un imperativo misterioso e categorico, con rigorosa precisione di dettagli eppure al di fuori di ogni logica convenzionale, come obbedendo agli ordini dell’inconscio. Mentre ci addentriamo incantati nel suo labirinto e ci perdiamo nei vertiginosi meandri della vicenda, abbiamo l’impressione che Murakami stia scoprendo la storia insieme a noi, viaggiando sulle tracce di Kafka e Nakata con la stessa nostra curiosità, stupore e sete di avventura. Si legge Kafka sulla spiaggia come il suo autore deve averlo scritto: con la sensazione di entrare a occhi aperti in un sogno visionario e risonante di profezie, dove le scoperte e le rivelazioni si susseguono, ma il cuore più profondo resta segreto e inattingibile.” (Giorgio Amitrano)

Un libro sicuramente impegnativo perché bisogna abbandonare i nostri concetti di realtà e immergersi in quello che sembra un lungo sogno dove tutto diventa plausibile, anche una pioggia di sardine!

A volte si dice che non è tanto l’arrivo, quello che è importante in un viaggio, ma il viaggio stesso. Per Murakami è così; nei suoi romanzi non c’è mai un arrivo, mai, e se solo ci si pensa bene non potrebbe neppure esserci. Mostrare un arrivo smentirebbe i motivi stessi per cui il viaggio ha avuto inizio. E’ dalla fissità che i personaggi di ogni romanzo di Murakami fuggono.

“Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.”

La rivolta dei presidi

da LaStampa

La rivolta dei presidi

I dirigenti scolastici oggi in sciopero davanti al Miur. “Schiacciati dalla burocrazia e dalle sanzioni, senza poteri e con gli stipendi più bassi della Pa”
flavia amabile

roma

«I presidi non ne possono più». Lo hanno scritto sette dirigenti scolastici del Piemonte in una lettera inviata alla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli sapendo di poter parlare anche a nome dell’intera categoria che in questi giorni ha organizzato diverse manifestazioni di protesta. L’associazione Dirigenti scuola da lunedì ha in corso un sit-in – che all’inizio è stato anche uno sciopero della fame – davanti al Miur a Roma. L’Anp, l’associazione nazionale presidi sarà oggi in due piazze diverse a Roma, una accanto al Miur, l’altra davanti alla Camera dei Deputati dove incontrerà i parlamentari. L’Udir, invece, ha indetto uno sciopero dei suoi iscritti.

«Sono aumentati i carichi amministrativi e la molestia burocratica ha raggiunto vette ineguagliate – spiegano i dirigenti nella lettera -. Alcuni presidi sono stati sanzionati (in tema di sicurezza degli edifici – e quali edifici!) per inadempienze altrui, o sono stati raggiunti da ingiunzioni di pagamenti erariali che, con il nostro stipendio, saranno in grado di saldare dopo qualche secolo di lavoro». Come ricorda l’Udir, una delle sigle sindacali dei dirigenti che scenderanno oggi in sciopero, «sono più di un centinaio le sanzioni amministrative e penali in capo al Dirigente Scolastico sulla sicurezza». Secondo l’Udir è irragionevole «una norma che dà le responsabilità del datore di lavoro ma non i poteri di spesa per la manutenzione e la gestione degli edifici scolastici».

Insomma sovraccarico di sanzioni e richieste ma anche carenza di poteri: sono questi alcuni dei motivi della protesta. I presidi – si sostiene nella lettera inviata alla ministra – dovrebbero possedere le competenze di un ingegnere, contare su uno studio legale e un ufficio che istruisca appalti pubblici, rispondere ai vari monitoraggi «che Ministero, Invalsi, Regioni ed enti locali gli richiedono a getto continuo», contenere il cyberbullismo e intanto occuparsi di didattica, di alternanza scuola-lavoro, di gestire i rapporti con studenti e famiglie. Il preside «dovrebbero poter contare su una macchina efficiente – osservano – E, invece, in alcuni casi, si ritrova in segreteria quattro bidelli promossi, in sanatoria, ad assistenti amministrativi. Spesso con invalidità al lavoro, propria o di qualche famigliare».

Non solo. Secondo Giorgio Rembado, presidente dell’Anp «da 17 anni ormai siamo dirigenti in tutto e per tutto ma ci troviamo a dover rivendicare la perequazione retributiva con gli altri dirigenti delle amministrazioni pubbliche rispetto ai quali il trattamento retributivo è molto inferiore. Una sperequazione inaccettabile, soprattutto a fronte del grande lavoro di cui ci facciamo carico ogni giorno. Chiediamo inoltre poteri commisurati alle responsabilità che dobbiamo affrontare per raggiungere i risultati nel nostro lavoro e protestiamo contro le inutili vessazioni amministrative». Marcello Pacifico che guida il Confedir- Udir il dimensionamento avviato durante il governo Monti «ha cancellato 4mila scuole e ridotto un quarto gli organici» .

Un malessere pienamente condiviso dalla Dirigenti scuola che da lunedì è davanti al Miur. Il segretario generale Attilio Fratta avverte che la categoria «non é più disposta a essere sommersa da molestie burocratiche, a essere capro espiatorio in ogni situazione, a rispondere a inadempienze altrui, a essere considerata dirigente solo per competenze e responsabilità con una retribuzione vergognosa».

La ministra Valeria Fedeli ha assicurato che «il dialogo è aperto» e di condividere una parte delle loro richieste. «Anche io sono per la semplificazione, ma dobbiamo ragionare insieme di queste cose» ha affermato aggiungendo che «ogni figura professionale della scuola, i docenti come i presidi, va valorizzata». «Per tanti anni non si è investito nella scuola sia dal punto di vista finanziario sia come valore sociale» ha ricordato Valeria Fedeli facendo riferimento anche agli 8 anni di «non rinnovo» contrattuale. «Ora – ha aggiunto – abbiamo chiuso la delega sulla pubblica amministrazione, che era un presupposto imprescindibile. Il prossimo passo è l’atto di indirizzo dell’Aran e poi apriremo il confronto».

Manifestazione ANP: un preside su due è sceso in piazza

da La Tecnica della Scuola

Manifestazione ANP: un preside su due è sceso in piazza

L’ANP parla di partecipazione straordinaria alla manifestazione dei dirigenti scolastici svoltasi nella mattinata del 25 maggio a Roma.

I numeri, la documentazione fotografica e le testimonianze dirette che abbiamo raccolto parlano chiaro: nelle due piazze in cui si è svolta la manifestazione (San Cosimato, nei pressi del Miur, e Montecitorio) erano presenti 3mila persone provenienti da tutte le regionai italiane (come dire che quasi un ds su due ha lasciato il proprio ufficio per partecipare alla protesta).
In tarda mattinata una delegazione dell’ANP è stata ricevuta dalla ministra Fedeli che ha espresso interesse sui problemi che le sono stati sottoposti.
“La Ministra – si legge in un comunicato diramato in serata dall’ANP – si è dichiarata favorevole all’armonizzazione delle retribuzioni dei dirigenti scolastici all’interno della nuova area contrattuale di cui fanno parte i dirigenti dell’istruzione, dell’università e della ricerca e ha dichiarato inoltre la volontà di chiudere i contratti entro ottobre”
I dirigenti scolastici dell’ANP sono in stato di agitazione da quasi due mesi e chiedono l’equiparazione della retribuzione a quella degli altri dirigenti delle amministrazioni pubbliche, ma non solo.

Fra le questioni da risolvere ci sono gli strumenti a disposjzione per  esercitare le prerogative dirigenziali oltre che le continue vessazioni burocratiche che sottraggono tempo ed energie non solo ai dirigenti ma anche agli uffici di segreteria.
“L’altissima adesione alla protesta di oggi in piazza San Cosimato – sottolinea Giorgio Rembado, presidente  dell’ANP – corrisponde pienamente al forte malumore diffuso tra i dirigenti italiani di cui l’ANP  continuerà a farsi interprete presso le istituzioni”.
Le “promesse” della Ministra non stanno inducendo l’ANP tornare indietro rispetto alle decisioni prese.
In pratica l’ANP prosegue continuerà con lo stato di agitazione fino al perseguimento dei risultati prefissati, come già annunciato da Rembado: “Ribadiamo l’indisponibilità ad accettare incarichi a reggenza degli istituti scolastici senza dirigente di ruolo e a effettuare la chiamata diretta nel mese di agosto, a compilare il questionario Invalsi nelle voci già compilate lo scorso anno e a compilare il portfolio per la valutazione. I dirigenti si rifiuteranno anche di surrogare l’Avvocatura dello Stato per la difesa nel primo grado di giudizio dell’Amministrazione”.

Petraglia (Si): servono soldi per i contratti e basta coi presidi-caporali di manovalanza

da La Tecnica della Scuola

Petraglia (Si): servono soldi per i contratti e basta coi presidi-caporali di manovalanza

Chiediamo un impegno serio per il rinnovo economico di tutti i contratti dei lavoratori della scuola: le attuali condizioni economiche non sono sostenibili socialmente e giuridicamente.

L’appello è della senatrice Alessia Petraglia, capogruppo di Sinistra Italiana in Commissione Istruzione, nella giornata di forte protesta dei dirigenti scolastici contro le politiche del Governo.

“Se si vuole davvero restituire dignità al lavoro pubblico e rendere efficace l’azione della Scuola – ha detto Petraglia – è necessario uno sforzo aggiuntivo circa lo stanziamento delle risorse per il rinnovo dei contratti”.

Secondo la senatrice, “la riforma targata Renzi ha tentato di far assomigliare gli organi collegiali della scuola a vuoti simulacri, ha messo gli uni contro gli altri e ha cercato di avviare un’operazione che mettesse sullo stesso piano i Dirigenti Scolastici ai vecchi caporali che si sceglievano la manovalanza in campagna. A fronte di tutto questo, sono rimaste irrisolte tante problematiche, come ad esempio le 1.700 scuole che andranno in reggenza l’anno prossimo”.

Per la senatrice di Sinistra Italiana, infine, “è urgente e non più rinviabile indire il concorso per nuovi dirigenti – prosegue Petraglia che ha presentato in merito un’interrogazione al Miur – perché questo ‘colpevole’ ritardo nella pubblicazione del bando mette a rischio la sicurezza nelle scuole e, alcune volte, il diritto allo studio, visto che sono rallentate alcune operazioni per coprire le supplenze del personale docente”.

Ape Social, Scuola beffata: graduatorie solo in autunno e la pensione slitta al 2018

da La Tecnica della Scuola

Ape Social, Scuola beffata: graduatorie solo in autunno e la pensione slitta al 2018

Da qualche anno il rapporto dei lavoratori della scuola con i pensionamenti sta diventando davvero complicato.

Dopo la vicenda della riforma Fornero, che ha tenuto in servizio per diversi anni migliaia di insegnanti e maestri che a dicembre sapevano di avere i requisiti per lasciare il servizio per poi essere bloccati a gennaio dal nuovo dispositivo di legge, ora si rischia la beffa dell’Ape Social (l’anticipo pensionistico, riservato a lavoratori con almeno 63 anni di età e attività difficoltose, come il maestro d’infanzia, con un’anzianità contributiva minima di 36 anni) e dei cosiddetti “precoci”, ovvero coloro che hanno cominciato a lavorare prima dei 20 anni di età e che hanno, quindi raggiunto i 42 anni di contributi ma non i 62 anni d’età.

Ebbene, sia per l’Ape Social che per i precoci, lo “scivolo” si concretizzerà solo in autunno. Quindi troppo tardi per permetterne l’adesione al personale scolastico, che ha un’unica “finestra” di uscita dal mondo del lavoro: quella del 1° settembre di ogni anno. Superata la quale, si passa inevitabilmente avanti di 12 mesi.

A denunciare la beffa è stata la Uil: il 25 maggio, tramite il segretario confederale Domenico Proietti, il sindacato ha denunciato che le misure attuative dell’Ape sociale e della pensione anticipata per i precoci “presentano una forte criticità, inaccettabile, per i lavoratori della scuola alla quale occorre porre rimedio per evitare che nel 2017 questi lavoratori siano, ancora una volta, penalizzati non potendo accedere alle due prestazioni”.

Il problema è che i tempi per la presentazione delle domande nel 2017 (15 luglio) e di pubblicazione della graduatoria (15 ottobre) non sono compatibili con le scadenze previste dal Miur per la comunicazione di cessazione dal servizio connessa al pensionamento.

“La Uil e la Uil Scuola- si legge nella nota – chiedono al Governo di intervenire, al fine di garantire che le procedure Miur di uscita per pensionamento siano adattate con le scadenze previste per l’accesso all’Ape sociale e alla pensione dei precoci, così da ricomprendere il personale della scuola, a cominciare dagli insegnanti della scuola dell’infanzia. Occorre evitare il ripetersi di quanto avvenuto con la Legge Monti-Fornero che non tenne conto delle specificità del mondo della scuola”. Appunto.

Conferma incarichi di presidenza: domande entro il 26 maggio

da La Tecnica della Scuola

Conferma incarichi di presidenza: domande entro il 26 maggio

La direttiva n. 232 del 19 aprile 2017, registrata alla Corte die conti il 16 maggio, riguarda la conferma degli incarichi di presidenza nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, nelle scuole secondarie di secondo grado e negli istituti educativi per l’a.s. 2017/2018.

Gli incarichi di presidenza già conferiti negli anni precedenti sono confermati, a domanda, sui posti residuati dopo eventuali nomine in ruolo e autorizzazioni all’accoglimento di istanze di riammissione e trattenimento in servizio per il raggiungimento del minimo contributivo o in applicazione dell’articolo 1, comma 257, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (trattenimento in servizio di 2 anni per il personale della scuola impegnato in innovativi e riconosciuti progetti didattici internazionali svolti in lingua straniera).

Qualora si verifichi una riduzione dei posti disponibili rispetto al numero degli aspiranti alla conferma sul posto ricoperto nell’ anno scolastico 2016-2017, gli stessi possono essere assegnati ad altra scuola o istituto nell’ambito della regione.

Gli aspiranti alla conferma dell’incarico devono presentare, entro il 26 maggio 2017, domanda, in carta semplice, all’Ufficio scolastico regionale – Ambito territoriale della provincia in cui hanno la sede di servizio in qualità di preside incaricato nel corrente anno scolastico.

Nella domanda devono essere indicati:

  • il punteggio conseguito nella graduatoria per il conferimento degli incarichi di presidenza relativo all’anno scolastico 2005-2006, le sedi preferite e le istituzioni scolastiche presso le quali gli aspiranti chiedono di essere assegnati, nonché il possesso di eventuali titoli di precedenza nella scelta della sede;
  • l’eventuale preferenza ad essere prioritariamente confermati nella sede di servizio occupata nell’anno scolastico 2016-2017, ove disponibile, ovvero ad essere assegnati ad altra sede. Gli interessati, nel caso di mancanza di sedi nella provincia di appartenenza, devono dichiarare la propria eventuale disponibilità ad essere assegnati presso istituti disponibili in altra provincia della regione, indicando, nell’ordine, le province nell’ ambito delle quali gli stessi chiedono di essere assegnati.

Gli aspiranti che abbiano chiesto di permanere nella stessa scuola o istituto in cui ricoprano l’incarico di presidenza nell’anno scolastico in corso, qualora, in relazione ai posti disponibili, rientrino nel novero di coloro che abbiano titolo alla conferma secondo la graduatoria formulata in base al punteggio attribuito nell’anno scolastico 2005-2006 e sia disponibile la sede di cui trattasi, sono confermati nel medesimo incarico, per garantire la continuità di direzione.

Esami di Stato 2017, nomina del referente plico telematico entro il 26 maggio

da La Tecnica della Scuola

Esami di Stato 2017, nomina del referente plico telematico entro il 26 maggio

Analogamente agli anni scorsi, anche per il corrente anno scolastico la trasmissione dei testi delle prove d’esame (prima, seconda e quarta) avverrà telematicamente, attraverso il cd. Plico telematico.

I Dirigenti Scolastici delle istituzioni scolastiche statali, sedi di una o più commissioni e/o di una o più classi-commissione, dovranno individuare tanti referenti di sede quante sono le sedi scolastiche in cui si svolgono fisicamente gli esami (sede centrale, succursali sede/i coordinata/e ecc.) e comunicare al MIUR tramite il sistema informatico (SIDI) i suddetti nominativi.

L’individuazione del referente o dei referenti è effettuata dal Dirigente Scolastico e dal Coordinatore Scolastico tra il personale docente e/o il personale non docente con contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato di durata annuale; tale personale deve essere in possesso di basilari competenze informatiche (accesso a internet, scarico files, lettura e archiviazione files, collegamento con stampante e stampa documenti).

Le istituzioni scolastiche Statali e Paritarie dovranno assicurare la presenza di almeno una postazione di lavoro in ciascuna delle predette sedi. La postazione di lavoro consiste di un Personal computer (laptop o desktop) con i seguenti requisiti minimi:  Sistema operativo Windows XP, o superiore; Acrobat Reader 9 o successivo installato. Dovrà esserci anche una stampante laser ad esso collegata, per la stampa dei testi delle prove, in grado di stampare almeno 8 ppm in formato A4 con una risoluzione in bianco e nero di almeno 300 DPI.

Il nominativo del referente di sede (o dei referenti di sede), individuato dal capo dell’istituto Statale o Paritario, dovrà essere comunicato al sistema informatico del MIUR (SIDI) attraverso specifiche funzioni informatiche.

L’abilitazione al nuovo profilo di referente plico telematico dovrà essere effettuata per le istituzioni scolastiche Statali dal Dirigente Scolastico o dal DSGA se espressamente delegato dal Dirigente, improrogabilmente entro il 26 maggio 2017.

Monitoraggio Licei scientifici a indirizzo sportivo: scadenza 9 giugno

da La Tecnica della Scuola

Monitoraggio Licei scientifici a indirizzo sportivo: scadenza 9 giugno

Alla fine del terzo anno di istituzione delle sezioni a indirizzo sportivo nei Licei scirntifici, il Miur intende analizzarne l’assetto strutturale e organizzativo, verificarne i processi, i fattori di complessità al fine di evidenziare il patrimonio di proposte educative attivate sul territorio nazionale.

Oltre alle visite presso diversi istituti, il gruppo di lavoro ha predisposto un questionario al quale i Dirigenti scolastici sono pregati di rispondere entro e non oltre il 9 giugno 2017.

Tale attività di monitoraggio è riservata esclusivamente ai Licei Scientifici con sezione a indirizzo sportivo, statali e paritari.

Per poter accedere al questionario, è necessario collegarsi a questo link

 

Scuola dell’infanzia statale e comunale: anacronistico

da La Tecnica della Scuola

Scuola dell’infanzia statale e comunale: anacronistico

Sembra proprio che le scuole dell’infanzia comunali siano scuole paritarie  come le  paritarie private, soggette ad autorizzazione e controllo da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale: incredibile ma vero.

Tutto questo quando sulla base dell’attuale Decreto 65/2017, i Comuni  sono gli Enti che “autorizzano, accreditano, vigilano sui soggetti privati per l’istituzione e la gestione dei servizi educativi per l’infanzia; cordinano  la  programmazione  dell’offerta  formativa  integrata, promuovono iniziative di formazione in servizio per  tutto  il personale del Sistema integrato”.

Lo scrive adiscuola.it che fa pure una statistica: oggi in Italia le scuole comunali rappresentano il 9%, quelle statali il 63% , quelle paritarie private il 28%.  La tendenza dei Comuni  è di chiudere le proprie scuole dell’infanzia, facendo intervenire o lo Stato o il privato. Una politica miope che disperde un patrimonio incalcolabile e il senso di una impresa educativa condivisa, costruita con slancio e profondo spirito democratico.

Tuttavia, aggiunge discuola.it, entro questa contraddizione si colloca una situazione di grande  sofferenza e disagio  delle insegnanti della scuola comunale dell’infanzia, a lungo tenute precarie e sottoposte ad un orario molto più pesante di quello delle colleghe statali: 30 ore settimanali con i bambini e un monteore annuo doppio per attività integrative.

Come se ciò non bastasse un Comune come Bologna, che da due anni applica in modo punitivo il Contratto Enti locali, con turni e orari insopportabili  (fino a 10 ore giornaliere), ora avanza la pretesa  di utilizzare le proprie insegnanti come animatrici dei centri estivi, quando le norme contrattuali esistenti non ne prevedono assolutamente la obbligatorietà e lo stesso Decreto n. 83/2008 al punto 7.2 stabilisce che “anche alle scuole paritarie si applica il calendario scolastico definito da ogni Regione”

La reazione delle insegnanti  è di sfinimento e di esodo incontrollato verso la scuola statale.

L’ADi ritiene indispensabile una rivalorizzazione delle scuole comunali anche attraverso l’ omogeneizzazione delle condizioni normative degli insegnanti comunali con quelle dei colleghi statali.

A questo fine appare necessario che alcuni ulteriori paletti siano definiti con decreto ministeriale, ad integrazione delle norme esistenti.

Commissioni esami di Stato: saranno rese note a fine maggio inizio giugno

da La Tecnica della Scuola

Commissioni esami di Stato: saranno rese note a fine maggio inizio giugno

Ormai l’anno scolastico sta giungendo al termine, quasi mezzo milione di studenti dovrà affrontare l’esame di Stato di fine II ciclo. Quali saranno le commissioni d’esame?

Il Miur, a cui abbiamo chiesto notizia, ha rassicurato sull’imminenza della pubblicazione dei Presidenti e Commissari esterni delle Commissioni degli esami di Stato dell’anno scolastico 2016/2017.

Le Commissioni sono già pronte ma saranno rese pubbliche nella prossima settimana che va dal 29 maggio al 3 giugno 2017. I giorni indiziati per tale pubblicazione potrebbero essere mercoledì 31 maggio o giovedì 1 giugno 2017.

Una Commissione sarà formata di norma da due classi quinte dello stesso Istituto o in taluni casi da tre classi quinte (il cui numero complessivo non superi i 70 candidati) o ancora da due quinte di Istituti diversi ma della stessa tipologia. Come previsto dall’art.12 comma 1 dell’OM 257/2017, il Presidente e i commissari esterni delle due classi abbinate, unitamente ai membri interni di ciascuna delle due classi, si riuniscono, in seduta plenaria, presso l’istituto di assegnazione, il 19 giugno 2017 alle ore 8,30.

La prima prova scritta è il tema d’Italiano per tutti, tale prova si svolgerà il 21 giugno, la seconda prova scritta, che sarà diversa a seconda dell’indirizzo di studi, si svolgerà il 22 giugno. Infine la terza prova che sarà redatta dalla stessa Commissione d’esame, si svolgerà il 26 giugno.

Tuttavia adesso gli occhi sono puntati sulla pubblicazione delle nomine di Presidente e Commissario esterno, che come detto saranno resi noti nella prossima settimana.

Per la prima volta da quando sono istituite le Commissioni di esame di Stato miste, con 3 commissari interni e 3 esterni si troveranno nella stessa Commissione, come il caso del Liceo Scientifico, un commissario interno di matematica e uno esterno di fisica, che di fatto appartengono alla stessa classe di concorso A027. A tal proposito sarà importante osservare se la convivenza, all’interno della stessa commissione, di due commissari della stessa classe di concorso, uno interno e uno esterno, sia una cosa positiva oppure negativa.

 

La preside in sciopero: stipendi da fame, ma rischiamo il penale. No al bonus merito docenti

da La Tecnica della Scuola

La preside in sciopero: stipendi da fame, ma rischiamo il penale. No al bonus merito docenti

I dirigenti scolastici sono sul piede di guerra: stipendi bassi, scarso supporto, impegni soffocanti, responsabilità enormi.

Si sentono traditi anche dagli ultimi due governi, perché la riforma della Buona Scuola non ha portato quei benefici che da tempo attendevano. Anzi, i carichi di lavoro sono aumentati a dismisura.

Il 25 maggio tutti i sindacati hanno deciso, seppure con modalità diverse, di alzare la voce. L’Anp è scesa in piazza a Roma, con centinaia di presidi giunti da tutta Italia. Le altre organizzazioni rappresentative hanno organizzato assemblee regionali. L’Udir ha proclamato lo sciopero nazionale.

La Tecnica della Scuola ha intervistato Virginia Villani, dirigente scolastico del terzo circolo didattico di Sarno, in provincia di Salerno.

Preside Villani, perché ha aderito allo sciopero?

Ho aderito allo sciopero proclamato dal sindacato Udir-Confedir non solo per ottenere l’equiparazione della retribuzione accessoria di posizione e di risultato a quella degli altri dirigenti dello Stato, ma anche per la modifica della normativa penalizzante sulla sicurezza che ci individua impropriamente come datori di lavoro con responsabilità anche penali. Inoltre protestiamo contro un carico di lavoro assurdo.

Non è quindi solo un problema stipendiale?

Certamente non si tratta solo di rivendicare un trattamento retributivo equipollente a quello della dirigenza dello Stato, dalla quale peraltro la legge Madia ci ha escluso assieme anche alla dirigenza medica. Vogliamo reiterare la lotta per essere inclusi pieno iure nella dirigenza dello Stato. Per questo, lo sciopero rappresenta un’arma di pressione assieme ai ricorsi giudiziari per il Fondo unico nazionale e la Ria che Udir ha lanciato alla categoria. Chiediamo che tutto il Fun della dirigenza dello Stato, pari a 2 miliardi e mezzo, venga ripartito equamente tra tutti i dirigenti, eliminando i privilegi acquisiti da alcune categorie di dirigenti a scapito della dirigenza della scuola.

Nella sua carriera da dirigente scolastico aveva mai scioperato?

No, da quando sono dirigente scolastico è la prima volta che sciopero.

Se la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, le chiedesse quali sono i tre nodi più grossi da sciogliere per migliorare l’organizzazione delle scuole, quali indicherebbe?

A mio avviso, i tre punti fondamentali da modificare sono i seguenti: maggiore autonomia alle scuole, ma che sia sostanziale e non di facciata; modifica del bonus di merito ai docenti che ha portato in molte scuole divisioni e chiusure; attribuzione delle responsabilità sulla sicurezza ai sindaci e ai presidenti delle Province.

Se potesse tornare indietro, rifarebbe il concorso da dirigente scolastico?

Guardi, io istintivamente le risponderei immediatamente ‘no’. Tuttavia, poiché il mio obiettivo è quello di migliorare la scuola e restituirle la centralità e il ruolo che merita nella società, sono certa che lo rifarei. Perché ritengo che, affinché ciò avvenga, ognuno debba fare la sua parte e tirarsi indietro non è dignitoso.

Licei scientifici, potenziamento di Biologia con curvatura biomedica

da La Tecnica della Scuola

Licei scientifici, potenziamento di Biologia con curvatura biomedica

Il Miur ha pubblicato un avviso per selezionare fino a 20 licei scientifici nei quali verrà attivato, a partire dall’anno scolastico 2017-2018, il percorso di potenziamento di Biologia con curvatura biomedica.

L’obiettivo è favorire l’acquisizione di competenze in campo biologico, grazie anche all’adozione di pratiche didattiche attente alla dimensione laboratoriale, e di orientare le studentesse e gli studenti che nutrono un particolare interesse per la prosecuzione degli studi in ambito chimico-biologico e sanitario.

Per il momento, l’attivazione dei percorsi riguarderà solo alcuni capoluoghi di provincia.

Il percorso avrà durata triennale (con un totale di 150 ore) a partire dal terzo anno di corso del liceo scientifico; il monte ore annuale sarà di 50 ore di cui 40 presso i laboratori degli Istituti coinvolti, con la formula dell’impresa formativa simulata, e 10 ore presso le strutture sanitarie individuate dagli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Provinciali, in modalità di alternanza scuola-lavoro.

Centinaia di presidi in piazza a Roma: non abbiamo più gli strumenti per lavorare

da La Tecnica della Scuola

Centinaia di presidi in piazza a Roma: non abbiamo più gli strumenti per lavorare

“Primi per responsabilità, ultimi per retribuzioni”, “contratto subito”, “chi svende i dirigenti svende la scuola”.

Sono alcuni degli slogan, ripresi dall’agenzia Ansa, lanciati da alcune centinaia di presidi arrivati da tutta Italia nel giorno della mobilitazione nazionale per chiedere eque retribuzioni, un alleggerimento dei carichi di lavoro e della burocrazia.

“Non ci sottraiamo agli impegni: siamo pronti a sostenere le responsabilità professionali, ma vogliamo strumenti adeguati per esercitare con successo le nostre prerogative”, ha detto Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale presidi che ha organizzato la protesta nella capitale.

La contestazione di piazza si è svolta a Roma, in piazza San Cosimato, nei pressi del ministero dell’Istruzione.