Fedeli: vogliamo affrontare anche i problemi dei dirigenti

da La Tecnica della Scuola

Fedeli: vogliamo affrontare anche i problemi dei dirigenti

La giornata di protesta dei dirigenti scolastici ha lasciato il segno, forse anche perché – a conti fatti – ha visto la partecipazione di tutte le sigle sindacali.

La parte del leone l’ha fatta l’Anp che ha portato in piazza a Roma 2.500, forse 3mila persone; l’Udir, per parte sua, aveva indetto uno sciopero per l’intera giornata al quale hanno aderito qualche centinaio di dirigenti. Si devono poi aggiungere i ds che hanno partecipato ai sit-in organizzati a livello regionale dai sindacati confederali.

Sta di fatto che nella stessa serata del 25 maggio, il sottosegretario De Filippo ha ricevuto una delegazione di tutte le sigle sindacali annunciando qualche “cambio di rotta” di non poco conto.

Per la verità già al mattino la Ministra aveva incontrato la delegazione dell’ANP dichiarandosi disponibile ad assumere iniziative finalizzate alla armonizzazione delle retribuzioni dei dirigenti  pubblici e quindi ad una rivalutazione della posizione stipendiale dei ds. Ma il dato principale – fanno rilevare i più stretti collaboratori della Ministra – riguarda certamente la decisione di dare immediatamente avvio alla costituzione di un Osservatorio nazionale sulla valutazione della dirigenza scolastica al quale parteciperà, insieme all’Amministrazione, un rappresentante di ogni organizzazione sindacale.
Sembra che la Ministra attribuisca molta importanza a questa iniziativa che dimostrerebbe la volontà della Amministrazione di attivare un percorso di dialogo e di confronto con tutti i soggetti interessati. L’Osservatorio, infatti, servirà di fatto come tavolo di confronto permanente su uno dei temi più delicati sollevati dai dirigenti scolastici che sono sì d’accordo ad essere valutati ma chiedono strumenti concreti di intervento nella gestione delle risorse umane e finanziarie.

Da registrare un altro risultato concreto annunciato da uno dei direttori generali presenti all’incontro: proprio il 25 maggio la Ministra ha definito con un decreto la nomina di responsabile della trasparenza che sarà attribuita ad ogni direttore generale dell’USR, specificando che i dirigenti delle scuole svolgeranno il compito di referenti per la trasparenza, con competenze sulla gestione dei dati e del sito istituzionale della scuola.

E, per concludere, chi tiene sotto controllo i conti del Miur ha comunicato di aver trovato 10milioni di euro “nelle pieghe del bilancio” per incrementare il fondo unico nazionale della dirigenza scolastica che, negli ultimi anni, era stato progressivamente eroso.

Insomma, il messaggio che la Ministra ha voluto mandare ai dirigenti scolastici è chiaro: le difficoltà ci sono ma c’è la consapevolezza che i ds rappresentano una leva strategica decisiva per garantire il rilancio del sistema scolastico. Non si può governare il sistema scolastico senza condividere il percorso con i dirigenti scolastici.

Chiamata diretta: delibere in violazione delle norme contrattuali

da La Tecnica della Scuola

Chiamata diretta: delibere in violazione delle norme contrattuali

Sono trascorsi ormai 45 giorni dalla data di sottoscrizione dell’ipotesi di contratto integrativo sulla cosiddetta “chiamata diretta” ma di contratto definitivo non si parla ancora.
L’ipotesi, infatti, è ancora ferma negli uffici del Dipartimento della Funzione Pubblica che dovrebbe dare il via libera dopo averne verificata la legittimità rispetto alle norme in vigore.
Intanto, però, in molte scuole i collegi dei docenti hanno preso in esame la questione dei requisiti che dovranno possedere i docenti che aspirano di passare dall’albo territoriale alla scuola.
In tante scuole i collegi si sono limitati a “ratificare” la proposta formulata dal dirigente scolastico, in altre scuole i docenti si sono rifiutati di deliberare e in un piccolo numero di istituzioni scolastiche non si è neppure discusso in quanto i dirigenti hanno annunciato che demanderanno comunque al direttore regionale le operazioni di assegnazione dei docenti.
In tutti i casi, comunque, le delibere sono state fatte in palese violazione del dettato contrattuale che stabilisce, inequivocabilmente, che i collegi decidono sui requisiti ma solo dopo aver conosciuto i dati relativi agli organici.
Ma, per il momento, gli organici delle scuole non sono ancora noti; senza considerare il fatto che non esiste neppure il contratto definitivo e che non c’è neppure la certezza che l’ipotesi che conosciamo venga approvata dalla Funzione Pubblica.
Insomma, siamo di fronte al solito “pasticcio all’italiana” che terrà le scuole con il fiato sospeso ancora per qualche settimana.
Pasticcio che potrebbe avere conseguenza anche il proliferare di esposti e ricorsi, come nella miglior tradizione italica.

Date maturità 2017, il calendario completo

da Tuttoscuola

Date maturità 2017, il calendario completo

La scorsa settimana la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha firmato l’Ordinanza ministeriale relativa all’esame di maturità 2017. Tra novità e disposizioni, anche le date del prossimo esame di Stato, compreso il giorno della terza e della quarta prova 2017. Vediamo insieme il calendario maturità 2017 completo, utile agli insegnanti quanto agli studenti.

Date maturità 2017

15 maggio 2017 – I consigli di classe elaborano il documento per le commissioni su quanto fatto nell’ultimo anno di corso
19 giugno 2017 – Prima riunione plenaria delle commissioni

21 giugno 2017 – Prima prova scritta
22 giugno 2017 – Seconda prova scritta
26 giugno 2017 – Terza prova scritta
27 giugno 2017 – Quarta prova scritta per gli indirizzi in cui è prevista

27 e 28 giugno 2017 – Terza e quarta prova scritta per le scuole sedi di seggio elettorale in caso di ballottaggio

DOCENTI MASOCHISTI

DOCENTI MASOCHISTI di Umberto Tenuta

CANTO 822 Il docente che boccia i suoi alunni riconosce di avere fallito il suo compito, che è quello di garantire il successo formativo a tutti i suoi alunni.

 

Forse solo pochi tengono presente l’art. 1 del D.P.R. 275/1999 “NATURA E SCOPI DELL’AUTONOMIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE”:

<<… L’autonomia delle istituzioni scolastiche… si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento>>.

I docenti vengono assunti per garantire il successo formativo a tutti i loro alunni, migliorando l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento.

Bocciare un alunno significa riconoscere di essere venuto meno al proprio compito.

Al riguardo è opportuno tenere presente quanto afferma il DOLL: (Per)<<capacità potenziali dei singoli noi intendiamo quelle potenzialità di grandezza imprevedibile, che possono scaturire dall’interno della personalità: potenzialità che possono venire sviluppate o ridotte col processo educativo… le capacità potenziali non sono considerate come delle qualità congenite nell’individuo, che divengono attuali attraverso un processo di maturazione su cui non influisce in alcun modo l’ambiente. Anzi, queste capacità si sviluppano e si “manifestano nello scambio dinamico di influssi fra l’individuo e il suo ambiente”. Vengono definite capacità “potenziali” perché sono un modo di essere dell’individuo, sono una capacità individuale di reagire positivamente e in modo praticamente imprevedibile: “senza alcun preconcetto quanto ai …limiti” delle capacità potenziali… porre l’accento sulla personalità umana dotata di capacità potenziali illimitate, …considerare positivo il fatto che gli sviluppi della personalità umana sono imprevedibili…>>.

Se tutti i figli di donna possono raggiungere il (loro) successo formativo, è compito dei docenti garantirlo, migliorando il processo di insegnamento/apprendimento.

Bocciare i propri alunni significa, quindi, riconoscere di essere venuti meno al proprio compito educativo.

Ovviamente i docenti che non garantiscono il successo formativo a tutti i loro alunni, ne attribuiscono la responsabilità ai malcapitati alunni!

Come dire, <<io ho fatto tutto quello che era possibile fare, ma l’alunno…>>.

Non sarebbe più corretto dire: <<io ho fatto tutto quello che ho saputo fare…Boccio, respingo, non promuovo l’alunno ma, in verità, boccio me stesso, riconoscendo la mia incompetenza>>.

Se il docente che boccia avesse tale umiltà, certamente non farebbe pagare all’alunno la sua incompetenza.

<<Sono stato inadeguato al mio compito formativo, ma non boccio l’incolpevole alunno!>>.

<<E sarò io a dire all’egregio mio Dirigente che non vanto alcun premio al merito>>.

Al riguardo vorrei suggerire al Dirigente scolastico di premiare questo Docente.

 

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