Cara ministra Fedeli

Il Fatto Quotidiano del 30-05-2017

Cara ministra Fedeli, non permetta che a una disabile si neghi la gioia di socializzare

Gentilissima ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli,

Le scrivo per chiedere il suo diretto intervento affinché la figlia della signora Anna Giordano, affetta da un ritardo che non comporta alcuna difficoltà dal punto di vista della deambulazione, possa partecipare a una gita scolastica. Le chiedo, a tal proposito, di fare in modo che possa essere riorganizzata una nuova gita cui la ragazzina possa partecipare quale momento importante di socializzazione e di svago assieme ai suoi compagni, dato che, cosa molto grave, la scuola si è dimenticata di informare la mamma della gita.

Credo che non ci si possa dimenticare di avvertire la famiglia, visto che comunque le famiglie devono fornire l’autorizzazione. Non crede? Le posso assicurare che, da persona affetta da tetraparesi spastica, e da blogger che segue principalmente questi temi, provo profonda amarezza. Non smetterò di dare voce a certe realtà penalizzate, non per forza legate al mondo della disabilità.

Di seguito riporto la lettera che la signora Giordano mi ha inviato.

Come ogni giorno, anche il giovedì della scorsa settimana ho accompagnato mia figlia a scuola. Frequenta la terza media ad Amantea. Arriviamo insieme all’insegnante di sostegno che, appena dentro, ci dice che i compagni non c’erano: “Sono andati in gita e chi non ci è andato non viene a scuola”. Mi sento gelare. Vedo mia figlia indietreggiare, poggiarsi al muro ed esclamare: “Mamma, sono andati in gita”.

Così scopro che quella mattina le terze classi erano partite alla volta della Sicilia per tre giorni. Resto zitta, per evitare scenate davanti a mia figlia e vado via. Ma non prendo pace: continuo a vedere l’espressione dispiaciuta di mia figlia. Torno a scuola e chiedo alla professoressa di uscire nel corridoio. Le chiedo come mai io non fossi stata informata della gita. Lei mi guarda, allarga le braccia e risponde: “Non ci abbiamo pensato“. Le rispondo che avrebbero dovuto avvisarmi eccome, e che la decisione sarebbe spettata a me. Prendo mia figlia e vado via.

Informo il mio avvocato dell’accaduto e poi chiamo la dirigente. Le racconto quanto appena successo e lei, prima di pronunciarsi, chiama (così mi dirà nella telefonata successiva) la responsabile di plesso che si occupa anche delle gite, e l’insegnante di sostegno. La responsabile di plesso dice di aver dato comunicazione all’insegnante di sostegno. Quest’ ultima risponde di averlo dimenticato.

Dimenticato?? Le gite si organizzano molto tempo prima. Delle gite si parla a lungo e, soprattutto, si consegna ai ragazzi il modulo di adesione da far firmare. A me non è stato assolutamente consegnato. In quella telefonata, la dirigente si scusa con me. Da allora, però, nessuno ha ritenuto di avere alcun contatto con me. Né l’insegnante né nessun altro. Il silenzio assoluto è calato sulla scuola. Non è stata una dimenticanza, sono convinta che sia stato fatto tutto di proposito, eppure io avrei volentieri accompagnato mia figlia in quel viaggio. La scuola ha deciso per me. Ha deciso di negare a una ragazzina con delle difficoltà, portatrice di handicap ma tanto socievole e desiderosa di stare con i coetanei, la gioia di fare un viaggio con i compagni di classe. Che delusione, che amarezza, che rabbia vedere che proprio chi dovrebbe integrare e includere esclude e discrimina

Anna Giordano

Mi auguro che grazie a lei si riesca a far luce su questa spiacevolissima vicenda e si possa permettere a questa ragazzina di ricevere le stesse opportunità di inclusione e socializzazione di tutti i suoi compagni.

In attesa di una sua risposta scritta, che verrà pubblicata su questo blog, la ringrazio anticipatamente.

Luca Faccio
(blogger, Esperto sulle tematiche legate ai disabili)

Autismo, ricerca Ido su 84 bambini

Redattore Sociale del 30-05-2017

Autismo, ricerca Ido su 84 bambini: il disegno migliora con la terapia relazionale

ROMA. Nell’autismo esiste un legame significativo tra il disegno e il livello di sintomatologia, in particolare nella componente Affetto-Sociale indagata dall’Ados-2 (il gold test che misura la gravita’ del disturbo). Lo dimostra una ricerca dell’Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO), che ha analizzato le produzioni grafiche di 84 minori con autismo dai 2 ai 15 anni, in cui emerge che il ritardo nel disegno e’ fortemente influenzato da un’inibizione emotiva oltre che intellettiva, proprio perche’ si tratta di uno strumento comunicativo. Lo studio, dal titolo ‘Il processo grafico del bambino autistico in correlazione con alcuni indici di sviluppo’ , e’ stato pubblicato sul Journal of Psychology & Psychotherapy

“In eta’ evolutiva, la rappresentazione grafica costituisce uno dei migliori strumenti per oggettivare il livello di maturazione raggiunto dal bambino in ambito psicomotorio, cognitivo ed emotivo e, nello stesso tempo, si pone come uno strumento prezioso di comunicazione sia in ambito educativo che terapeutico. Di un’immagine grafica o di qualunque segno grafico lasciato- si legge nell’articolo- si possono analizzare molti elementi che conducono alla soggettivita’ e al mondo interno dell’individuo che lo ha realizzato, come si evince dai test grafici elaborati nell’ambito della psicodiagnosi. L’attivita’ del disegnare costituisce, infatti, per il bambino un’esperienza unica di rappresentazione di se’ e del mondo e uno dei principali canali espressivi della propria condizione psicofisica e mentale”.

Il valore del lavoro dell’IdO e’ chiarito da Magda Di Renzo, responsabile del servizio terapie del Centro: ‘Il disegno e’ una narrazione fortemente interferita dall’aspetto relazionale. Lo conferma una differenza emersa, nel corso della ricerca, tra produzioni grafiche effettuate in ambito valutativo e quelle che prendono vita in un contesto terapeutico. Sono sempre frutto degli stessi bambini, le cui capacita’ cognitive non cambiano passando da una stanza all’altra, eppure le produzioni grafiche migliorano in un contesto terapeutico poiche’ in quell’ambito si punta sulla relazione e non solo sulla prestazione. In questo modo il il bambino riesce ad abbassare i suoi meccanismi di difesa e ad esprimere, in modo maggiore, i suoi vissuti emotivi anche attraverso strumenti non verbali, diversamente da quanto accade in un contesto valutativo. Inoltre, anche i bambini autistici con un livello cognitivo adeguato non disegnano se non hanno prima raggiunto un’apertura relazionale’. Questa difficolta’ emerge in partico lare con il disegno raffigurativo: ‘La figura umana ha un maggiore apporto comunicativo e affettivo’, sottolinea la psicoterapeuta.

Nel dettaglio:

I DISEGNI NON SI VALUTANO SOLO CON PARAMETRI COGNITIVI. La produzione grafica del bambino autistico non puo’ quindi essere valutata solo con parametri cognitivi, ‘in quanto se ripete sempre lo stesso disegno mostra un atteggiamento stereotipato- continua la responsabile dell’e’quipe IdO- e se e’ stereotipato non e’ comunicativo. Avevamo una bambina autistica che faceva dei disegni splendidi, ma erano sempre gli stessi. Erano appunto stereotipati- continua Di Renzo- quando poi ha iniziato a disegnare all’interno della terapia il livello del suo disegno formale e’ diminuito ma la produzione grafica e’ diventata per lei uno strumento di comunicazione e di narrazione di se”. Un’altra curiosita’ riguarda il talento particolare dei bambini autistici: ‘Hanno una capacita’ percettiva e un pensiero visivo molto sviluppati- assicura Di Renzo- tuttavia non abbiamo trovato una particolare creativita’ nelle loro produzioni grafiche’.
Dal lavoro di analisi e osservazione delle rappresentazioni grafiche dell’IdO e’ emersa anche l’esistenza di una relazione tra disegno, eta’ cronologica e durata della terapia: ‘La maggiore presenza del disegno della figura umana nei bambini dai 6 ai 9 anni e’ dovuta a una durata di almeno 2 o 3 anni di terapia. I bambini che al momento della valutazione, avevano ottenuto un punteggio ‘Non Spettro’ (determinato da 4 anni di terapia pregressa) mostrano una capacita’ grafica di gran lunga superiore a quella degli altri gruppi- evidenzia Di Renzo- grazie a una maggiore apertura sociale che consente al bambino di usare il disegno in modo comunicativo. Nei bambini dai 10 ai 15 anni, invece, la comparsa della rappresentazione della figura umana e’ legata, oltre che ad una maggiore maturazione, agli innumerevoli stimoli ricevuti nei vari contesti familiare, scolastico e terapeutico. È comunque importante sottolineare che quando compare la rappresentazione della figura um ana, appare immatura ed alterata rispetto l’eta”.

E ancora:

METODO DI LAVORO. Il team di esperti dell’IdO e’ composto da psicologi, psicoterapeuti, neuropsichiatri, neurologi e altre figure specializzate, ed ha utilizzato l’Ados 1 e 2 (Autism Diagnostic Observation Schedule) per valutare la gravita’ della sintomatologia autistica, e la scala Leiter-R (scala cognitiva non verbale) per verificare il livello cognitivo. E cio’ correla con il livello grafico raggiunto. ‘L’Ados-2 oltre a fornire un punteggio generale, misura anche il dominio dell’Affetto Sociale- chiosa la responsabile dell’IdO- e il dominio dei Comportamenti Ripetitivi e Ristretti (RRB). L’ Affetto Sociale include la valutazione degli aspetti legati alla comunicazione e all’interazione sociale reciproca, mentre negli RBB rientrano gli interessi sensoriali insoliti, i manierismi, gli interessi e i comportamenti ripetitivi e l’utilizzo stereotipato-idiosincrasico di parole e/o vocalizzi’.
Ecco i risultati della ricerca: il livello grafico e’ stato osservato in produzione spontanea, stabilendo una scala che va dalla presenza di scarabocchio (nel 47% dei bambini con autismo, 86% dei minori dello spettro e 45% del Non Spettro) alla strutturazione dello schema corporeo (nel 47% degli autistici, 14% dei bambini dello Spettro e 54% del Non Spettro), tenendo conto anche delle stereotipie che possono produrre delle ecografie simili alle ecolalie (ripetizione involontaria, come un’eco, di parole o frasi pronunciate da altre persone) presenti nel linguaggio verbale. ‘Dai dati e’ emersa una correlazione significativa tra la produzione grafica e la componente Affetto-Sociale dell’Ados- rimarca Di Renzo- a dimostrazione che il ritardo nel disegno e’ fortemente influenzato da una inibizione emotiva oltre che intellettiva’.

Infine:

IL PROGETTO TARTARUGA. L’attivita’ grafica, oggetto di analisi nella ricerca dell’IdO, costituisce un elemento fondamentale sia della fase di valutazione che del lavoro terapeutico che i bambini con disturbo dello spettro autistico ricevono presso l’Istituto di Ortofonologia. Un lavoro frutto di venti anni di esperienza sul campo e noto come ‘Progetto terapeutico Tartaruga’, in cui sono previste: la presa in carico del bambino con autismo, della famiglia e della scuola, incontri informativi e di consulenza individuale e di gruppo per i genitori, sostegno educativo a scuola, visite specialistiche.

“La finalità di questo modello di trattamento e’ quella di enfatizzare la dimensione emozionale e relazionale per arricchire il repertorio di comportamento comunicativo, permettendo cosi’ l’espressione delle latenti capacita’ intellettive e sociali. I bambini con disturbo autistico presentano, infatti, una notevole difficolta’ a esprimere e a dare forma al proprio stato emotivo a causa di un deficit di sintonizzazione affettiva che interferisce su tutti i Comportamenti, sia verbali che non verbali come il disegno. Le produzioni grafiche di questi bambini- conclude Di Renzo- risultano inficiate dalla marcata diminuzione dell’integrazione sociale e della comunicazione’.

Il Progetto Tartaruga dell’IdO e’ il primo approccio evolutivo italiano all’autismo, ed e’ oggetto di diversi articoli pubblicati su note riviste scientifiche internazionali che hanno gia’ totalizzato piu’ di 12 mila lettori, esperti del settore. Sono tutte consultabili sul portale www.ortofonologia.it.

Il crescente interesse internazionale ha anche portato l’IdO ad esportare il suo approccio evolutivo in molte regioni italiane, tra cui la Sardegna e la Sicilia, nonche’ a sviluppare importanti scambi scientifici e formativi con le Universita’ straniere in Brasile, Colombia, Stati Uniti e Israele. (DIRE)

Tutela dei disabili: nuova condanna per il Miur a La Spezia

Anief in prima linea per la tutela dei disabili: nuova condanna per il Miur a La Spezia

L’Anief, il giovane sindacato che da sempre si è impegnato con azioni legali mirate e gratuite per le famiglie per tutelare il fondamentale diritto all’istruzione degli alunni con disabilità, ottiene ancora una vittoria in tribunale e la soddisfazione di aver assicurato, ancora una volta, il corretto e integrale apporto dell’insegnante di sostegno che il Miur continua a negare.

In assenza di uno Stato in grado di garantire correttamente il numero di ore di sostegno agli alunni disabili, continua ad avere efficacia l’azione legale dell’Anief con l’iniziativa “Sostegno, non un’ora di meno!” che ha dato la possibilità alle famiglie e agli operatori scolastici di presentare ricorso ottenendo una serie di provvedimenti, l’ultimo emanato qualche giorno fa dal Tribunale di La Spezia, che ha permesso a tanti giovani studenti, anche della scuola dell’Infanzia, di poter beneficiare del giusto apporto del docente specializzato così come espressamente indicato nel Piano Educativo Individualizzato.

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): a un’amministrazione che si arroga il diritto di ‘risparmiare’ sulle spalle degli alunni più deboli, noi abbiamo risposto prestando il nostro impegno e il nostro lavoro per la tutela dei loro diritti e per ripristinare la legalità e il rispetto di precetti di rango costituzionale. La nostra iniziativa ci rende orgogliosi a ogni vittoria riportata in tribunale contro il Miur per ripristinare la legalità; è un’azione doverosa che il nostro sindacato ha ritenuto di dover promuovere schierandosi, come sempre, in prima linea dalla parte del Diritto.

Verso il G7 Scienza, a Trieste evento sul futuro degli oceani

Dal 30 maggio al 1 giugno si terrà a Trieste il meeting in preparazione del G7 Scienza “Co-design a cost-effective, sustainable system for coastal ocean observing in developing countries” con la partecipazione di 15 esperti provenienti dai Paesi del G7 e da Paesi emergenti.

L’obiettivo dell’incontro è di contribuire all’agenda del G7 (quest’anno è il turno della presidenza italiana) evidenziando il ruolo essenziale dell’osservazione dei mari regionali per la conoscenza dello stato dell’oceano globale. In molte aree questo comporta il potenziamento delle competenze e delle tecnologie oceanografiche ed la loro connessione con le esigenze di conoscenza richieste dagli sviluppi dell’economia blu.
Nel corso dell’incontro verranno esaminate e approfondite le buone pratiche adottate nelle attuali reti di osservazione costiera e le iniziative in corso. Verranno inoltre valutati i problemi e le esigenze specifiche dei sistemi di osservazione regionale per il monitoraggio marino e costiero, soprattutto per quanto riguarda i Paesi emergenti, per individuare i requisiti minimi, gli strumenti e le infrastrutture adeguate.

Al termine dei lavori verrà prodotto un documento di sintesi per definire un approccio economico e sostenibile per l’osservazione dei mari regionali per i Paesi in via di sviluppo per i quali l’economia blu gioca un ruolo chiave. Il documento verrà infine integrato con le azioni previste dall’iniziativa G7 Future of Seas and Oceans.

I lavori saranno coordinati dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS (www.inogs.it) ) e dal National Oceanography Centre (https://noc.ac.uk/).

Scuola, ok del governo a 1,3 miliardi per stabilizzare 15 mila prof precari

da Corriere della Sera

Scuola, ok del governo a 1,3 miliardi per stabilizzare 15 mila prof precari

Con un emendamento del governo approvato in commissione Bilancio vengono incrementati i fondi già stanziati dalla legge di Bilancio per 1,3 miliardi fino al 2026

di Redazione Scuola

Scuola, arrivano le coperture per i 15 mila posti in più annunciati dal governo nelle scorse settimane. Non semplicemente nuovi prof che come ogni anno daranno il cambio a chi va in pensione ma proprio 15 mila cattedre in più che consentiranno di stabilizzare docenti precari finora costretti a girare da una scuola all’altra per ragioni di risparmio contabile (ai supplenti fino al 30 giugno non vengono pagate le ferie estive). Con un emendamento del governo alla manovra, approvato in Commissione Bilancio della Camera, vengono incrementati i fondi già stanziati con la legge di Bilancio 2017 per circa 1,3 miliardi fino al 2026. I primi 40 milioni saranno disponibili per il 2017 e le risorse aumenteranno fino a diventare a regime nel 2026 quasi 185 milioni in più rispetto allo stanziamento iniziale. I fondi, spiega la relazione tecnica all’emendamento, serviranno per spostare nell’organico di diritto 15.100 insegnanti (compresi quelli dei licei coreutici e musicali) che finora invece venivano conteggiati nel cosiddetto organico di fatto: ovvero quell’esercito di riserva senza il quale le scuole non potrebbero funzionare ma che viene quantificato e assegnato ogni anno con decreto del Miur solo al mese di luglio.

Il lungo braccio di ferro Fedeli-Padoan

La stabilizzazione di 15 mila docenti è il frutto del compromesso raggiunto dopo un lungo braccio di ferro fra la ministra Valeria Fedeli e il suo omologo dell’Economia Pier Carlo Padoan: il Miur ne chiedeva 25 mila, il ministero dell’Economia in prima istanza ne aveva offerti solo 10 mila proprio per ragioni di copertura finanziaria. Alla fine, conti alla mano (il costo effettivo di ogni docente, anche tenuto conto della ricostruzione di carriera, varia a seconda del profilo di ciascun insegnante che si intende stabilizzare), si è giunti al compromesso di 15.100 nuovi posti sottratti alla girandola del precariato.

Totoesame per le tracce dei temi della maturità: le più quotate la strage Capaci e Pirandello

da La Stampa

Totoesame per le tracce dei temi della maturità: le più quotate la strage Capaci e Pirandello

In lista anche Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti e l’emergenza immigrazione

L’analisi del testo è la traccia che scatena di più il dibattito. Ma se fino a qualche tempo fa sembrava lanciatissima l’ipotesi Dario Fo, ora questa pista, nella mente dei maturandi, si sta lentamente sgonfiando (passando dal 9% all’8% di preferenze). E allora si rispolverano gli autori habitué dell’Esame: così Giuseppe Ungaretti (uscito già nel 2006 e nel 2011) risale dall’8% fino al 10%, piazzandosi al secondo gradino del podio, mentre Eugenio Montale (apparso ben tre volte negli ultimi 14 anni: 2004, 2008, 2012) vede aumentare le proprie quotazioni (dal 6% al 9%), scalzando dal terzo posto proprio Dario Fo e Dante. Ma il dominatore del sondaggio è appunto Pirandello, passato dal 17% di un mese fa al 20%: non esce dal 2003 e nel 2017 ricorre il 150esimo anno dalla sua nascita.

 

Quasi tutti d’accordo sulle tracce che chiamano in ballo anniversari legati a personaggi famosi. L’estate 2017 non può che coincidere con il ricordo di due tra le pagine più tragiche della nostra storia recente: la strage di Capaci e l’attentato di via D’Amelio in cui persero la vita Falcone e Borsellino. Sono passati 25 anni da quelle tragiche giornate del 1992, ma la memoria è ancora viva. Tutti elementi che hanno portato i maturandi a immaginare favorita una traccia del genere: la pensa così il 28%. Medaglia di bronzo, invece, per i 60 anni dalla morte di Umberto Saba (si ferma al 12%).

 

La maturità lascia parecchio spazio anche all’attualità. Il terrorismo è ormai un argomento che è entrato nella quotidianità e per questo i ragazzi lo mettono ai vertici dei pronostici: le sue quotazioni non si scostano dal 20% di preferenze. Subito dietro l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America (per il 13% dei maturandi, sarà oggetto di una traccia della prima prova). Di sottofondo, rimangono vivi gli echi dell’emergenza immigrazione (il 9% continua a inserirla nel terzetto dei temi sulla storia recente).

 

Ai primi posti delle ricorrenze più gettonate dai maturandi anche tanta Europa e tanta politica come probabili tracce per un saggio breve di tipo storico, sociale o di attualità. Così, se all’inizio della primavera si sono celebrati i 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma, il 21% degli studenti scommette ancora che possano uscire alla maturità. Prende poi forza un anniversario fondamentale per la storia d’Italia, che sicuramente monopolizzerà la fine del 2017: i 70 anni dalla firma della Costituzione repubblicana (attira i favori del 15% dei maturandi). Ma lo stesso risultato è raccolto dai 20 anni del Premio Nobel a Dario Fo che così recupera il terreno perso per l’analisi del testo.

Sì alla stabilizzazione di 15.100 cattedre. Ok anche alle mense bio

da Il Sole 24 Ore

Sì alla stabilizzazione di 15.100 cattedre. Ok anche alle mense bio

di Claudio Tucci

Arrivano maggiori risorse per la stabilizzazione dei precari della scuola, consolidando l’organico di fatto, in posti stabili (vale a dire, di diritto). La Camera ha acceso semaforo verde all’emendamento alla manovrina che incrementa i fondi già stanziati con la legge di Bilancio (140 milioni quest’anno, 400 milioni a regime) con ulteriori 1,3 miliardi fino al 2026. I primi 40 milioni saranno disponibili per il 2017 e le risorse aumenteranno fino a diventare a regime nel 2026 quasi 185 milioni in più rispetto allo stanziamento iniziale. I fondi, spiega la relazione tecnica all’emendamento, serviranno per spostare nell’organico di diritto 15.100 insegnanti (compresi quelli dei licei coreutici e musicali).

Ok a mense bio
La commissione Bilancio di Montecitorio ha dato il via libera anche all’emendamento del governo alla manovra-bis per la diffusione di prodotti biologici nelle mense scolastiche (dall’asilo nido alle scuole di secondo grado). La norma prevede l’avvio della novità a partire dall’anno scolastico 2017-2018. Per alleviare i costi delle scuole, viene istituito un fondo ad
hoc presso il ministero delle Politiche agricole di 4 milioni quest’anno e di 10 milioni a decorrere dal 2018.

Calato il sipario anche sui lavori del “vertice” YounG7

da Il Sole 24 Ore

Calato il sipario anche sui lavori del “vertice” YounG7 

Chiuso il sipario sui lavori del YounG7 nel corso della cerimonia finale tenutasi il 25 maggio presso l’auditorium “Concetto Marchesi” del Palazzo della cultura di Catania, città che ha accolto in varie sedi, dal 23 maggio, 150 studenti provenienti da 34 scuole italiane di 18 regioni.
La manifestazione è stata voluta, in occasione della presidenza italiana del G7 di Taormina, dal Miur, e in particolare dalla Direzione per l’edilizia scolastica, fondi strutturali per l’istruzione ed innovazione digitale; l’organizzazione dei lavori è stata del liceo “Pascal” di Pomezia (Roma) con il supporto formativo dell’associazione United network.
Gli studenti partecipanti hanno simulato in lingua inglese i lavori negoziali del G7, sui sette temi della presidenza italiana – management of human mobility, prevention of terrorism, food security and nutrition, women and girls economic empowerment, energy and climate change, education, future of work and of welfare system.
Essi si sono confrontati sulle grandi sfide della società globalizzata, cercando soluzioni concrete a questioni scottanti. I Paesi rappresentati sono stati sette: Canada, Stati Uniti, Francia, Italia, Regno Unito, Germania e Giappone, e inoltre la Commissione dell’Ue e il Consiglio dell’Ue.
Ogni commissione al termine dei lavori ha redatto una dichiarazione finale, sintesi delle posizioni concordate rispetto ai diversi temi in agenda che sarà consegnata ai “grandi” leader, in un simbolico passaggio di consegne dalle generazioni future a quelle presenti.

Numerosi i premi assegnati per i migliori studenti, commissioni e scuole partecipanti.
Tutti i giovani “delegates” hanno comunque dimostrato che, con entusiasmo e preparazione, molto si può ottenere. I “grandi del G7” avrebbero dovuto vedere con quale determinazione gli studenti si sono battuti per le loro idee per poi arrivare necessariamente in soli tre giorni a una sintesi finale.
La stessa ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, intervenuta alla cerimonia inaugurale tenutasi al teatro Sangiorgi di Catania, ha sottolineato come è «molto importante dare agli studenti la possibilità di immaginarsi come responsabili del G7, sapendo che ci sono provenienze di Stati differenti, obiettivi che vanno dichiarati ma con finalità comuni e quindi in grado di costruire una discussione e ottenere dei risultati con la massima convergenza possibile su temi importanti come la sostenibilità ambientale, sociale, il contrasto al terrorismo … . Questa esperienza è istruzione, educazione, è scuola oltre la scuola. Decidere per sé stessi, per gli altri, per il mondo è un esercizio importante di responsabilità e di acquisizione di competenze … I giovani hanno una visione propria del mondo … importante consentire loro di mettersi in quella dimensione e noi, adulti, vedere cosa dicono e cosa ci propongono».
Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco e il rettore dell’università di Catania e si è esibita l’orchestra dell’istituto musicale “Bellini”.
Tra i numerosissimi eventi, menzione particolare meritano la “Notte al museo” presso il Castello Ursino, il “concerto” in piazza Teatro Massimo, la visita della città organizzata dalla società Dante Alighieri con il supporto degli studenti del liceo “Cutelli” e la gita in barca a vela organizzata dall’istituto nautico “Duca degli Abruzzi”.
Ma ancora più importanti e stimolanti sono le nuove relazioni intrecciatesi che arricchiranno l’esperienza di YounG7. L’auspicio è che questo progetto pilota diventi una realtà consolidata all’interno della rete di scuole, qui realizzata, una best practice da far crescere e migliorare, con il ministero dell’Istruzione come “cabina di regia”, che abbia la visione degli studenti, coloro che in questi giorni grazie al loro merito hanno avuto l’opportunità di fare un’esperienza concreta. Forse “L’isola che non c’è” è diventata realtà.

Circolari, servizi, bandi: è online il nuovo portale del ministero

da Il Sole 24 Ore

Circolari, servizi, bandi: è online il nuovo portale del ministero

È on line da ieri il nuovo portale del Miur. Le ultime notizie sempre in primo piano, accesso facilitato a servizi, atti, normative, dati e bandi. Un calendario aggiornato con le prossime scadenze. Sono alcune delle novità del nuovo sito, che punta ad una comunicazione sempre più orizzontale con le cittadine e i cittadini ed è stato progettato tenendo conto delle abitudini di navigazione delle e degli utenti.

Le novità
Il portale, interamente responsive e dunque adattabile a qualsiasi dispositivo e modalità di navigazione (desktop, smartphone, tablet) è più intuitivo e prevede una navigazione per temi e servizi che rende più facile l’accesso alle informazioni.
La ricerca è potenziata grazie all’uso dei “tag”, le etichette che contraddistinguono i diversi argomenti. Cambia il desing, coerente con le linee guida fornite da Agid, l’Agenzia per l’Italia Digitale: la PA parla finalmente un unico linguaggio, anche visivo, consentendo una navigazione più agile e comoda a cittadine e cittadini.
In particolare, attraverso la home page del sito sarà possibile restare aggiornati sulle ultime notizie, navigare il portale entrando nelle sezioni relative ai quattro temi del Ministero (Scuola, Università, Ricerca, Afam), approfondire i temi in evidenza e accedere ai nostri servizi. La nuova impostazione del portale, in un’ottica di servizio e di sempre maggiore trasparenza, rende più immediato l’accesso a dati, atti e normative, che sono fra le voci in assoluto più ricercate da chi visita le nostre pagine.

Rinnovo del contratto, il sindacato chiama e la ministra risponde: facciamo presto

da La Tecnica della Scuola

Rinnovo del contratto, il sindacato chiama e la ministra risponde: facciamo presto

Sul rinnovo contrattuale del personale scolastico il tempo dell’attesa è scaduto: a sostenerlo non sono solo i sindacati, ma anche la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli.

Le posizioni convergenti sono emerse il 29 maggio, nel corso della giornata d’inaugurazione del sesto Congresso nazionale della Cisl Scuola, in corso di svolgimento a Castellaneta Marina, in provincia di Taranto, il cui motto è ‘Fare comunità, generare valori’.

Nel corso della sua relazione, la segretaria generale del sindacato Confederale, Lena Gissi, ha messo in guardia sull’ipotesi di “una campagna elettorale tutta sulla scuola senza portare a casa i risultati. Noi dobbiamo arrivare al rinnovo contrattuale, altrimenti tutte le problematiche relative alla qualità della didattica verranno messe ancora una volta in discussione”.

“Per noi – ha detto ancora – i tempi sono fondamentali perchè non ci possiamo permettere l’influenza demagogica della disputa politica che ancora una volta invade il campo in un momento delicato che stiamo vivendo. Bisogna ridare merito al mondo della scuola, per troppe volte oggetto di diatribe partitiche”.

Per la Gissi, quindi, è l’ora di puntare su “un’idea di scuola come comunità professionale sostenuta dal protagonismo professionale dei suoi operatori, valorizzando in modo particolare le sedi partecipative a partire dagli organismi collegiali” con l’invito a “correggere il tiro dopo le suggestioni manageriali e meritocratiche cui si è in buona parte ispirata – ha chiosato – la legge 107 del 2015, oggetto di critiche e richieste di modifica”.

In sintonia con la sindacalista si è della responsabile dell’Istruzione nazionale, Valeria Fedeli, che intervenendo in diretta video si è soffermata prima sull’importanza “del dialogo con i sindacati, come contributo necessario per affrontare il rinnovo contrattuale attraverso la prima stesura dell’atto di indirizzo”.

Subito dopo, la ministra ha rassicurato i rappresentanti dei lavoratori, preoccupati dei tempi dilatati dalla trattativa: “appena sarà pronto l’atto di indirizzo dell’Aran, io lo confermo, sono per aprire immediatamente il tavolo di confronto per il rinnovo dei contratti“, ha detto Fedeli.

“Non solo perchè – ha aggiunto – sono passati tanti anni e non si può aspettare oltre, ma perche’ il rinnovo dei contratti deve assolutamente accompagnarsi al lavoro che stiamo facendo sui contenuti e sulla qualità per il rilancio della funzione di chi opera dentro la scuola, non solo dei docenti, dei dirigenti e del personale Ata”.

“Il riconoscimento sociale, culturale ed economico di chi sta nel mondo della scuola è necessario al Paese. Chi non riconosce questo non sa che è da qui che riparte anche la possibilità di crescita effettiva e vera del Paese”, ha concluso la titolare del Miur.

Sui tempi di attesa prima di assistere alla sottoscrizione del nuovo contratto non si è detto nulla. Qualche giorno fa, però, sempre la Fedeli aveva detto che la firma sarebbe arrivata entro la fine del 2017. Una data che, alla luce delle dichiarazioni odierne, diventa sempre più verosimile.

Internet, il Miur fa il restyling al suo portale: più facile accedere a norme, dati e bandi

da La Tecnica della Scuola

Internet, il Miur fa il restyling al suo portale: più facile accedere a norme, dati e bandi

Il portale on line del Miur si rinnova: presentata in anteprima al ForumPA 2017, lo scorso 24 maggio, la nuova versione telematica del sito internet ministeriale è diventata attiva.

Si tratta di una versione semplice nella grafica, con fondo bianco e la home page impostata su quattro colonne base con all’interno posizionate diverse categorie di informazioni e notizie.

Il nuovo portale del Miur si contraddistingue anche per un numero limitato di immagini (almeno nella parte alta della home): alle foto tradizionali, infatti, sono stati preferiti diversi pittogrammi colorati.

Nella parte centrale del portale ministeriale è comunque presente una sezione multimediale. In quella bassa, infine, sono presenti delle icone ‘linkabili’ a sezioni di pubblica utilità, come i concorsi, la formazione docenti, il portale Istanze on line e la mobilità del personale scolastico.

Qui di seguito, vi proponiamo la descrizione tecnica del portale – visitabile all’indirizzo www.miur.gov.it – redatta dallo stesso ministero dell’Istruzione.

Le ultime notizie sempre in primo piano, accesso facilitato a servizi, atti, normative, dati e bandi. Un calendario aggiornato con le prossime scadenze. Sono alcune delle novità del nuovo sito, che punta ad una comunicazione sempre più orizzontale con le cittadine e i cittadini ed è stato progettato tenendo conto delle abitudini di navigazione delle e degli utenti.

Il portale, interamente responsive e dunque adattabile a qualsiasi dispositivo e modalità di navigazione (desktop, smartphone, tablet) è più intuitivo e prevede una navigazione per temi e servizi che rende più facile l’accesso alle informazioni.

La ricerca è potenziata grazie all’uso dei ‘tag’, le etichette che contraddistinguono i diversi argomenti. Cambia il desing, coerente con le linee guida fornite da Agid, l’Agenzia per l’Italia Digitale: la PA parla finalmente un unico linguaggio, anche visivo, consentendo una navigazione più agile e comoda a cittadine e cittadini.

In particolare, attraverso la home page del sito sarà possibile restare aggiornati sulle ultime notizie, navigare il portale entrando nelle sezioni relative ai quattro temi del Ministero (Scuola, Università, Ricerca, Afam), approfondire i temi in evidenza e accedere ai nostri servizi.

La nuova impostazione del portale, in un’ottica di servizio e di sempre maggiore trasparenza, rende più immediato l’accesso a dati, atti e normative, che sono fra le voci in assoluto più ricercate da chi visita le nostre pagine.

Tasse, contributi scolastici e detrazioni: alcune precisazioni

da La Tecnica della Scuola

Tasse, contributi scolastici e detrazioni: alcune precisazioni

Un’interessante circolare dell’U.S.R. Veneto ha recentemente fornito precisazioni in materia di tasse e contributi per l’iscrizione alle Istituzioni Scolastiche Statali.

Innanzitutto, viene ribadita la distinzione tra le tasse scolastiche erariali e i contributi scolastici: le prime sonoespressione della potestà impositiva dello Stato e vanno pagate obbligatoriamente quando previste e cioè solo negli ultimi due anni delle scuole secondarie superiori (dopo il compimento del sedicesimo anno di età e il conseguente assolvimento dell’obbligo scolastico); i secondi, sono invecedi natura volontaria e facoltativa, per l’arricchimento dell’offerta culturale e formativa degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado.

Le tasse scolastiche si distinguono in:

  • Tassa di iscrizione: esigibile all’atto dell’iscrizione ad un corso di studi secondari, dopo il compimento dei 16 anni da parte dello studente, e vale per l’intera durata del ciclo, non è rateizzabile ed è devoluta integralmente all’Erario.
  • Tassa di frequenza: deve essere corrisposta ogni anno, dopo il compimento dei 16 anni da parte dello studente, e può essere rateizzata.
  • Tassa di esame: deve essere corrisposta esclusivamente nella scuola secondaria superiore al momento della presentazione della domanda per gli esami di idoneità, integrativi, di licenza, di qualifica, di Stato (ex maturità).
  • Tassa di diploma: la tassa deve essere corrisposta in unica soluzione, al momento della consegna del titolo di studio. L’esonero dal pagamento delle tasse scolastiche può essere consentito per merito, per motivi economici e per appartenenza a speciali categorie di beneficiari. Questi tipi di esonero valgono per tutte le tasse scolastiche.

I contributi scolastici, invece, per il principio dell’obbligatorietà e gratuità dell’istruzione previsto dall’art. 34 della Costituzione, possono essere richiesti solo ed esclusivamente quali contribuzioni volontarie e, quindi, facoltative per il miglioramento e l’ampliamento dell’offerta formativa degli alunni e per raggiungere livelli qualitativi più elevati nelle scuole.

Quindi, le scuole possono richiedere alla famiglia dello studente l’elargizione di un contributo volontario per l’espletamento delle attività curriculari, di quelle connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico, beni di consumo o altro) e per il rimborso delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime (quali ad es: assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche, utilizzo di laboratori etc.).

Tuttavia, è illegittimo e si configura come una violazione del dovere d’ufficio, subordinare la regolarità dell’iscrizione degli alunni (vincolata solo al corretto pagamento delle sole tasse erariali) al preventivo versamento del contributo scolastico.

In merito alle detrazioni, le spese per l’istruzione non universitaria sono detraibili dall’imposta sul reddito nella misura del 19 per cento (fino al limite massimo, per l’anno 2016, di euro 564,00 per alunno o studente).

Tra le spese ammesse alla detrazione rientrano, in quanto connesse alla frequenza scolastica:

  • le tasse (di iscrizione e di frequenza)
  • i contributi obbligatori
  • i contributi volontari
  • la mensa scolastica e per i servizi scolastici integrativi quali l’assistenza al pasto e il pre e post scuola
  • le gite scolastiche
  • l’assicurazione della scuola
  • ogni altro contributo scolastico finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa deliberato dagli organi d’istituto (corsi di lingua, teatro, ecc., svolti anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza).

Non spetta, invece, la detrazione per le spese relative a:

  • acquisto di materiale di cancelleria e di testi scolastici per la scuola secondaria di primo e secondo grado;
  • servizio di trasporto scolastico, in quanto si tratta di un servizio alternativo al trasporto pubblico per il quale non è attualmente prevista alcuna agevolazione.

Infine, l’U.S.R. “bacchetta” le scuole e scrive: “qualora pervenissero esposti circostanziati in merito alla consegna di moduli di versamento di tasse e contributi, privi della necessaria specificazione in merito alla loro obbligatorietà/volontarietà, alla loro finalizzazione, alla possibilità di avvalersi della detrazione fiscale, questo Ufficio dovrà attivare i controlli di propria competenza per accertare le responsabilità”.

 

Musica, arte e spettacolo obbligatori dall’infanzia

da La Tecnica della Scuola

Musica, arte e spettacolo obbligatori dall’infanzia

Oltre alle materie “classiche” ci saranno anche musica, danza, teatro e arte: nel piano dell’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado, accanto alle discipline tradizionali, entreranno anche tutte le arti. A disegnare la cornice attorno alla quale costruire i nuovi percorsi è un Dlgs (uno degli otto provvedimenti attuativi della Buona scuola) che contiene le «Norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività».

L’istruzione in altre parole dovrà assicurare, sin dalla scuola dell’infanzia, una formazione artistica che ricomprenda la pratica e la cultura della musica, delle arti dello spettacolo, delle arti visive – sia nelle forme tradizionali che in quelle innovative – e sviluppare la conoscenza storico-critica del patrimonio culturale italiano.

In base al nuovo provvedimento, quindi, per la prima volta nel curriculum entreranno, in maniera obbligatoria, i temi della creatività, che faranno preciso riferimento a quattro aree: quella musicale-coreutica; la teatrale-performativo; quella artistico-visiva e, infine, l’area linguistico-creativa.

Per svolgere le diverse attività, le istituzioni scolastiche potranno utilizzare i docenti di diversi gradi scolastici che fanno parte dell’organico dell’autonomia. Per la prima volta, inoltre, il 5% dei posti di potenziamento dell’offerta formativa sarà appositamente dedicato allo sviluppo dei temi della creatività.

La spinta decisa alla pratica artistica e musicale dovrà essere attuata nei primi anni di scuola  per promuovere lo sviluppo della pratica artistica e musicale e, per far fronte a un’eventuale carenza del personale docente, sarà consentito, specie nella scuola d’infanzia, l’impiego di docenti anche di un altro grado scolastico.

Nelle scuole secondarie di primo grado, invece «l’apprendimento della musica e delle arti si consoliderà attraverso il potenziamento della pratica artistica e musicale, anche integrato dalla conoscenza storico-critica del patrimonio culturale, mediante esperienze concrete, in particolare di visita».

Tra le novità del decreto compaiono, inoltre, i percorsi a indirizzo musicale delle scuole secondarie di I grado (che rappresenteranno la naturale evoluzione delle scuole di I grado ad indirizzo musicale) e che potranno essere attivati conformemente al Piano triennale dell’offerta formativa.

L’obiettivo di questi percorsi, spiega un articolo del Sole 24 Ore, è finalizzato ad una più omogenea diffusione dell’insegnamento dello strumento musicale, anche attraverso l’utilizzo dell’organico del potenziamento, dando però più peso all’autonomia delle istituzioni scolastiche.

Inoltre le scuole secondarie di secondo grado, a prescindere dalla tipologia di percorso, possano prevedere percorsi curricolari o extra-scolastici all’interno del piano triennale dell’offerta formativa, dedicati allo sviluppo dei temi della creatività.

Forte spinta viene data anche ai licei musicali, coreutici e artistici, nei quali è favorita una maggiore diffusione della tipologia di strumenti differenti insegnati (fino a otto per ciascun corso quinquennale e non più di tre dello stesso strumento), con la possibilità di rimodulare il monte orario complessivo, utilizzando la quota dell’autonomia e gli spazi di flessibilità.

Sono previste, infine, forme strutturate di collaborazione tra i diversi soggetti della filiera artistico musicale, attraverso sinergie tra licei artistici, accademie di belle arti, istituti superiori per le industrie artistiche, università ed enti locali, nonché tra i licei musicali e coreutici e gli istituti superiori di studi musicali e gli enti locali.

Nel 2018 partono i nuovi “concorsi-corsi” per i prof

da La Tecnica della Scuola

Nel 2018 partono i nuovi “concorsi-corsi” per i prof

“Formazione iniziale e tirocinio”, “Fit”, è  il nuovo percorso triennale per consentire ai prof la cattedra nelle  scuole secondarie di primo e secondo grado.

Come è noto per infanzia e primaria l’attuale laurea, riformata nel 2008, è già titolo per accedere all’insegnamento.

Una lettera al Domenicale di ieri del “Sole 24Ore” ribadisce quanto il Governo intende fare per eleminare definitivamente le abilitazioni e il precariato soprattutto.

Dopo la laurea magistrale, e con 24 Cfu acquisiti anche in forma extracurriculare in discipline antro-psicolo-pedagogiche, i futuri prof potranno partecipare subito a un concorso con una prova orla e due scritti, sembra molto rigorosa. Chi lo supererà, e solo costoro, si inserirà in un percorso triennale, gestito in collaborazione scuole e università, immediatamente teorico-pratico: il primo anno sarà finalizzato al conseguimento del diploma di specializzazione; il secondo e il terzo anno servirà per diventare docente, con una fetta consistente di “esperienza diretta” in classe.

La novità sta nel fatto che il “Fit” è un contratto di lavoro a tutti gli effetti e quindi  sarà retribuito (il terzo anno in analogia a una supplenza annuale), potrà essere sospeso per impedimenti temporanei, fino ad arrivare alla vera e propria risoluzione nel caso di assenze prolungate e ingiustificate, mancato conseguimento del diploma di specializzazione, o se non si superano le valutazioni intermedie.

Al termine del “Fit” l’insegnante passa di ruolo: firmerà un incarico triennale, e sarà assegnato all’ambito territoriale presso il quale ha prestato servizio l’ultimo anno.

I tirocinanti “provvederanno durante il triennio a svolgere, almeno in parte, le supplenze necessarie alla scuola. Non più graduatorie ad accumulo punti, corsi abilitanti  vari, concorsi elefantiaci  a scadenza imprevedibili  bensì un sistema regolare nel tempo”.

Il “concorso-corso” è a cadenza biennale, tre prove: due scritti e un orale, partirà subito, già nel 2018 (resta sempre in piede il 50% di assunzioni da Gae): ma per vedere effettivamente in cattedra i nuovi giovani professori bisognerà attendere almeno il 2022.

“La sfida ha anche natura epistemologica. Servono docenti non solo ben preparati ma anche dotati di quelle professionalità pedagogiche relazionali e organizzative che consentano loro di traghettare una scuola molto centrata sulle conoscenze verso una in cui conoscenze e competenze si integrino armoniosamente”: saper trasmettere insomma sembra la nuova parola d’ordine, e poi “condividere, innovare, organizzare i saperi nel rapporto educativo con gli studenti e gli altri docenti”.

Online il nuovo portale del Ministero dell’Istruzione

da Tuttoscuola

Online il nuovo portale del Ministero dell’Istruzione

Online il nuovo portale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, presentato in anteprima al ForumPA 2017, lo scorso 24 maggio, alla presenza della ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli. Le ultime notizie in primo piano, accesso facilitato a servizi, atti, normative, dati e bandi. Un calendario aggiornato con le prossime scadenze. Sono alcune delle novità del nuovo sito. Il portale, interamente responsive e dunque adattabile a qualsiasi dispositivo e modalità di navigazione (desktop, smartphone, tablet) è più intuitivo e prevede una navigazione per temi e servizi che rende più facile l’accesso alle informazioni.

Cambia il design, coerente con le linee guida fornite da Agid, l’Agenzia per l’Italia Digitale: la PA parla finalmente un unico linguaggio, anche visivo, consentendo una navigazione più agile e comoda a cittadine e cittadini.

Attraverso la home page del sito sarà possibile restare aggiornati sulle ultime notizie, navigare il portale entrando nelle sezioni relative ai quattro temi del Ministero (Scuola, Università, Ricerca, Afam), approfondire i temi in evidenza e accedere ai nostri servizi. La nuova impostazione del portale, in un’ottica di servizio e di sempre maggiore trasparenza, rende più immediato l’accesso a dati, atti e normative, che sono fra le voci in assoluto più ricercate da chi visita le nostre pagine.