Ricorso al Tar del Lazio contro i nuovi Lea

Redattore Sociale del 05-06-2017

Ricorso al Tar del Lazio contro i nuovi Lea: iniziativa di 8 associazioni

“Il Governo discrimina in modo illegittimo i malati disabili o comunque non autosufficienti tra quelli cronici, e quindi inguaribili, di tutte le età: impone limiti di durata delle cure a carico del Ssn e pone vincoli che condizionano l’accesso ai servizi di cura”.

ROMA. Otto associazioni sono ricorse al Tar del Lazio contro i nuovi Lea, “per la difesa del diritto alla salute dei malati non autosufficienti”. Il 16 maggio scorso hanno impugnato il recente decreto “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.502” e oggi ne danno notizia in una nota spiegando che “il decreto porta ad una gravissima violazione del diritto alla salute dei malati cronici disabili gravi e non autosufficienti, di tutte le età: impone limiti di durata delle cure a carico del Servizio sanitario nazionale e vincoli che condizionano l’accesso ai servizi di cura, come ad esempio la condizione che una commissione dia una valutazione positiva, anche in base alla situazione socioeconomica e familiare. In questo contesto – prosegue la nota – il Governo discrimina in modo illegittimo i malati disabili o comunque non autosufficienti tra quelli cronici, e quindi “inguaribili”, e quelli acuti, quindi “guaribili” e pertanto “meritevoli” di attenzioni e cure incondizionate. Solo questi ultimi, infatti, avranno garantite incondizionatamente tutte le cure di cui necessitano, mentre gli altri dovranno ingiustamente sottostare ad una valutazione che non guarderà solo il loro bisogno di cura, ma che potrebbe dipendere anche da reddito, patrimonio, situazione sociale e familiare. Secondo le associazioni, il decreto è incostituzionale e in palese contrasto con le norme di legge, che impongono al Servizio sanitario nazionale di fornire le necessarie cure a tutti i malati non autosufficienti, qualunque sia la causa, la fenomenologia e la durata della malattia”.

Per le associazioni “il retroscena di questo decreto è chiaro: trasferire illegittimamente oneri di spesa sanitaria al settore “sociale”, espellendo dalla tutela del Servizio sanitario nazionale i malati più deboli e indifesi, proprio quelli che ne hanno maggior bisogno. È un espediente per scaricare maggiori costi sui Comuni, sugli assistiti e sui tutti quei familiari che scelgono (liberamente, perché non ne hanno l’obbligo giuridico) di assumersi l’onere di accudire a casa i propri congiunti disabili e non autosufficienti. Ma il problema non riguarda solo i malati “attuali”: tutti i cittadini oggi “sani”, se un domani dovessero averne bisogno, si aspettano di ricevere senza se e senza ma tutte le cure necessarie dal Servizio sanitario nazionale, qualunque sia la malattia o disabilità che li dovesse colpire, a maggior ragione se dovesse essere così grave da renderli non autosufficienti”.

Le associazioni, tutte rappresentate e difese dall’avvocato Maria Luisa Tezza del foro di Verona, sono Associazione promozione sociale di Torino, Unione per la tutela delle persone con disabilità intellettiva (Utim) di Torino, In nome dei diritti di Firenze, Senza limiti di Milano, Movimento per la tutela delle persone diversamente abili e quelle non autosufficienti (Mtd) di Pavia, Associazione per la difesa dei diritti delle persone non autosufficienti (Adina) di Firenze, Unione per la difesa dei diritti dei malati anziani non autosufficienti (Associazione Umana) di Perugia, Gruppo volontariato assistenza handicappati (Gva) di Acqui Terme.

La società mordi e fuggi

La società mordi e fuggi

di Vincenzo Andraous

 

Da qualche tempo l’impressione è che alla realtà che viviamo sovrapponiamo la trama di un film, che però non è mai stato girato, dunque si tratta di sequenze prodotte dalla nostra disabitudine a vedere le cose per quello che sono.

Nella scuola l’eroe da imitare non è quel ragazzo silenzioso dell’ultimo banco, quello che scrive come il mio autore preferito, piuttosto è quell’altro, che mette sotto il più debole con l’aiuto degli altri, con metodo da lager o da gulag

Il gruppo è in marcia, batte i piedi, è diventato assai più importante della famiglia, è famelico nel ricercare gli obiettivi, nell’individuare e spezzare la fragilità del coetaneo di turno.

Non è così semplice omologare una violenza, errata e inaccettabile, ma addirittura svestita di una qualunque “utilità”, quindi riottosa a qualsivoglia ridefinizione sociale.

Sulla criminalità di piccolo cabotaggio, delle grandi organizzazioni, si conoscono anse e anfratti di quelle scelte dirompenti, i pochi si nascondono dietro i tanti per fare denaro, per delirio di onnipotenza.

Ma di fronte a queste forme di incomprensibile distorsione umana, perché di vera e propria erosione intimistica si tratta, non è con la sola punizione esemplare, con la semplicizzazione della risposta penale, che si ripiana la follia di una fisicità comportamentale divenuta requisito primario per apparire, per essere riconosciuti all’esterno della propria carta di identità.

Tolleranza zero, risposte dure, tutti pronti alla guerra di liberazione del terzo millennio, forse è questa la ricetta giusta, ma quale metodo educativo è approntato per riguadagnare il terreno perduto della buona vita, al disagio relazionale che investe l’intera società e non soltanto i più giovani?

Gli adulti ben hanno da preoccuparsi, consegnando rese e tradimenti ai propri figli, quale stile di vita hanno trasmesso per fronteggiare la deriva del tutto e subito, la divinazione del mito della forza, della dialettica che mette in fila le parole ma non aiuta a distinguerne il senso, perché nel frattempo quelle parole si sono consumate.

Come per il detenuto che non sa lavorare su di sé, ma persiste a giustificare e condannare gli altri delle proprie disfatte, anche per queste generazioni di guerrieri in erba, vi sarà la disperazione ad attenderli al varco, e finchè si insisterà a raccontarne gli episodi in maniera ossessiva, da casa del “grande fratello”, il delirio continuerà a investire i più giovani, quelli innamorati della messaggeria istantanea schizzoide, dalla “roba” che fa bene, dalle nocche infrante.

Vaccini, Lorenzin: decreto al Quirinale, arriva martedì

da Il Sole 24 Ore 

Vaccini, Lorenzin: decreto al Quirinale, arriva martedì

di Alessia Tripodi

 Il decreto sui vaccini obbligatori «è al Quirinale, arriva martedì, quando ci sarà anche una presentazione tecnico-scientifica per dare le istruzioni alle famiglie e alle istituzioni» su come funzioneranno le novità, compreso il periodo transitorio. Lo ha annunciato venerdì scorso la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, in conferenza stampa al Festival dell’Economia di Trento, rassicurando così chi dava il decreto per “desaparecido” dopo l’ok del consiglio dei ministri di due settimane fa.

Intanto, non si placa la protesta del fronte anti-vaccini: la scorsa settimane all’esterno di due Asl della provincia di Bergamo sono stati ritrovati alcuni volantini contro la ministra della Salute. E un gruppo di manifestanti ha presidiato l’ingresso del del teatro di Trento dove stava parlando Lorenzin.

Le novità
Il testo varato dal consiglio dei ministri stabilisce l’obbligo di 12 vaccinazioni per le iscrizioni ad asili nido e materne. Con modalità diverse l’obbligo riguarderà anche elementari, medie e superiori: in questo caso non c’è il divieto di iscrizione, ma sono previste multe e sospensione della potestà genitoriale per le famiglie che non rispettano il diktat. In particolare, i genitori che non vaccineranno i figli per l’iscrizione a scuola dai 6 ai 16 anni rischiano multe da 500 a 7.500 euro, che saranno irrogate dalle aziende sanitarie. Il mancato rispetto dell’obbligo comporta anche la segnalazione del genitore «al Tribunale dei Minorenni per la sospensione della potestà genitoriale». Le misure – assicurano Lorenzin e Fedeli – entreranno in vigore a partire dal prossimo anno scolastico.

La protesta a Trento
«Non chiamateci anti-vax, non siamo antivaccinisti!». Così recitano alcuni striscioni dei manifestanti che fuori dal teatro Sociale di Trento rivendicano modalità diverse per le vaccinazioni e chiedono alla ministra «cosa dovrà
fare a settembre chi non ha vaccinato i propri figli». «Devono vaccinarli» risponde indirettamente Lorenzin durante il suo intervento al festival dell’Economia, forte anche del riconoscimento dell’Oms, che promuove l’Italia per la sua politica sui vaccini.

Oms: bene Italia sui vaccini
«L’Oms approva le recenti iniziative italiane del ministro Lorenzin – ha detto in un’intervista il direttore Ue dell’Organizzazione per la sanità, Suzanna Jakab – siamo pronti a sostenerla nel suo lavoro e felici di conoscere il nuovo Piano vaccinale 2017-2019, che identifica l’eradicazione del morbillo e della rosolia come un obiettivo politico del Paese».

Il Golf diventa disciplina nell’ora di Educazione fisica

da La Tecnica della Scuola

Il Golf diventa disciplina nell’ora di Educazione fisica

Il comune di Ardea (Roma) e il Golf Club Mare di Roma con gli studenti dei tre istituti comprensivi del territorio hanno messo in moto un ciclo di lezioni durante l’ora di educazione fisica che culminerà, a fine anno scolastico,  con la prima edizione dei Giochi Golf di Ardea.

L’iniziativa, raccontano le agenzie, è stata possibile grazie ad un’intesa fra il comune di Ardea, che ha messo a disposizione gli scuolabus per trasferire le varie classi degli studenti dalle loro scuole al circolo, ed il club stesso, che ha garantito la presenza e la partecipazione a titolo gratuito di suoi maestri della disciplina e messo a disposizione le proprie strutture , nonché con la Federazione italiana golf, da cui sono arrivati strumenti didattici e sportivi.

L’iniziativa, spiegano i promotori, nasce con l’idea di estendere e rendere naturale la pratica del golf tra le nuove generazioni. I ragazzi possono così conoscere ed avvicinarsi con facilità a questa disciplina, né più né meno di come capita con quelle più diffuse come il calcio, il basket o la pallavolo, in funzione  di formare delle squadre agonistiche in rappresentanza delle scuole stesse, che magari un giorno possano anche cimentarsi nelle gare di circolo e federali.

Insegnare a tutti, a partire dai più deboli: il Miur rivaluta don Milani

da La Tecnica della Scuola

Insegnare a tutti, a partire dai più deboli: il Miur rivaluta don Milani

Celebrare il 50esimo anniversario della morte di don Lorenzo Milani con un evento, dal titolo “Insegnare a tutti”, dedicato alla sua figura ed azione in campo educativo.

L’iniziativa è del Miur e si svolgerà lunedì 5 giugno preso il palazzo bianco del ministero dell’Istruzione a viale Trastevere a Roma: l’amministrazione centrale aprirà le porte per ospitare manifestazione interamente dedicata al sacerdote di Barbiana che ha speso la sua vita per la formazione dei più deboli e per la costruzione di condizioni di uguaglianza sociale. Ci saranno una mostra dedicata, letture e testimonianze.

È la prima volta che il Miur dedica un evento di questo tipo a don Milani. Per ricordare la preziosa opera del priore di Barbiana, saranno presenti direttori di testate giornalistiche nazionali, esperti, testimoni ricorderanno, ma anche insegnanti e allievi che hanno vissuto l’esperienza della Scuola concepita e portata avanti dal sacerdote confinato in Toscana per i suoi metodi educativi considerati, per l’epoca, troppo alternativi.

La manifestazione si svolgerà nella Sala della Comunicazione del Miur, a partire dalle ore 10.00, e potrà essere seguita in diretta sul sito di Rai Scuola e su quello del Miur.

“‘Insegnare a tutti’ era l’obiettivo di Don Milani ed è per questo che abbiamo scelto questo titolo per l’incontro di domani (lunedì 5 giugno ndr). Avere una scuola aperta ed inclusiva era scopo della sua attività ed è l’impegno del Ministero che mi onoro di dirigere. Aperta ed inclusiva significa anche capace di parlare a chi è più emarginato, a chi è a rischio dispersione. Dobbiamo dare a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi, anche e soprattutto ai più deboli, gli strumenti per essere preparati ad affrontare il futuro”, ha detto alla vigilia dell’evento la ministra Valeria Fedeli che ha fortemente voluto questa giornata di approfondimento e studio sull’attività e sull’eredità culturale e pedagogica di don Milani.

“La sua figura e la sua lezione sono ancora oggi uno straordinario strumento per educatrici ed educatori”, ha sottolineato la responsabile del Miur.

L’evento del 5 giugno è pensato con la scuola e per la scuola. Nelle scorse settimane il Ministero ha inviato una circolare a tutti gli istituti per invitare docenti, studentesse e studenti a rileggere l’opera di don Milani e a seguire la diretta dal ministero dell’Istruzione.

Nel corso della mattinata ci saranno letture commentate dei testi del priore di Barbiana a cura di Luciano Fontana, direttore del ‘Corriere della Sera’, di Maurizio Molinari direttore de ‘La Stampa’, di Marco Tarquinio, direttore di “Avvenire”.

Ci saranno poi gli interventi di Adele Corradi, la professoressa che aiutava Don Milani a Barbiana, di Renata Colorni, direttrice dei ‘Meridiani’, e di Paolo Landi, ex allievo di Don Milani. Concluderà la giornata la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli.

Nel volgere di poche settimane, la figura di don Lorenzo Milani avrà avuto quella riconoscenza pubblica che meritava da decenni: sabato 27 maggio è stata infatti confermata la Marcia di Barbiana, giunta al 16simo anno. Sulla tomba del sacerdote il prossimo 20 giugno si recherà in preghiera anche Papa Francesco.

Oltre 2 mila domande di trasferimento in Friuli Venezia Giulia

da La Tecnica della Scuola

Oltre 2 mila domande di trasferimento in Friuli Venezia Giulia

Oltre 2 mila dei 13.665 docenti che insegnano nelle scuole del Friuli Venezia Giulia hanno presentato domanda di trasferimento: lo rende noto la UIL Scuola del Friuli Venezia Giulia che ha conteggiato le 2.227 domande di trasferimento presentate in tutta la Regione dal personale insegnante di tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Il maggior numero di domande si trovano nelle scuole secondarie di secondo grado (983) e alle primarie (607).

La provincia con il più alto numero di istanze di trasferimento, 1.041 su 6.232 docenti, è quella di Udine, seguita da Pordenone con 629 domande su 3.514 docenti.

Spiega il segretario regionale della UIL Scuola Ugo Previti facendo il raffronto con gli anni passati: “C’è un vero e proprio boom di domande. A Gorizia, ad esempio, negli anni scorsi alle superiori venivano presentate 30-40 domande di trasferimento. Quest’anno sono 130. Ma l’aumento è generalizzato in tutte le province e in tutti gli ordini di scuola”.

Anche a Trento la consulta provinciale dei genitori

Anche a Trento si istituisce la consulta provinciale dei genitori mentre gli omnicomprensivi restano commissariati

di Cinzia Olivieri

 

La riforma partecipata di Trento

Mentre anche a Bolzano si parla di riforma degli organi collegiali, a Trento nonostante una legge provinciale sulla scuola abbastanza recente (LP 5/06), si è concluso in tempi piuttosto rapidi un processo di riforma partecipato che, anche sulla base dell’esperienza maturata, ha portato alle modifiche introdotte con la LP 10/2016.

Analizzando l’ambito partecipativo provinciale si segnala l’abrogazione dell’art. 38 che disciplinava il Consiglio delle autonomie scolastiche e formative, il quale, composto da tutti i presidenti dei consigli ed i dirigenti delle istituzioni scolastiche e formative della Provincia, operava sostanzialmente attraverso il comitato dei delegati.

È stato innovato e potenziato invece il Consiglio del sistema educativo provinciale (art. 39) di cui la Giunta Provinciale ha poi approvato, con deliberazione n. 2467 del 29 dicembre 2016,  la disciplina delle modalità di costituzione, di elezione e di funzionamento.

Particolarmente innovativo è il procedimento elettorale, organizzato e svolto utilizzando strumenti informatici. Infatti sono messi a disposizione (Art. 14) “specifici strumenti tecnologici a supporto del processo di partecipazione che consentano ai candidati di presentare i propri programmi elettorali e a chiunque ne abbia interesse di commentarne il contenuto”. Inoltre tutte le operazioni sono svolte tramite un sistema informativo (Art. 19) a cui possono accedere gli elettori previa autenticazione.

Sono state quindi indette le elezioni del Consiglio ed il 31 maggio 2017 la Commissione elettorale centrale ha deliberato la proclamazione degli eletti

A livello di istituto appare interessante, nell’ottica di favorire la partecipazione di studenti e genitori anche alla programmazione didattica, la prevista possibilità per le consulte di studenti e genitori (art. 28 e 29 LP 5/06) di presentare direttamente “proposte formali riguardo alle attività didattiche attraverso documenti scritti indirizzati al collegio dei docenti, che entro e non oltre sessanta giorni fornisce risposta scritta”.

Entrano poi a far parte del Consiglio del sistema educativo provinciale (art. 39), sostituendo i rappresentanti delle associazioni dei genitori riconosciute, 5 rappresentanti dei genitori designati dalla consulta provinciale dei genitori.

Ed infatti con la  l.p. 20 giugno 2016, n. 10 è stato aggiunto alla  LP 5/06 l’art. 40 bis che ha disciplinato la Consulta provinciale dei genitori, costituita dai presidenti delle consulte di ogni istituzione scolastica e formativa provinciale e paritaria, con il compito di “formulare proposte agli organi del governo provinciale dell’istruzione sulla gestione del sistema educativo provinciale, con particolare riferimento all’offerta formativa, all’organizzazione didattica, all’erogazione dei servizi scolastici ed extrascolastici e di promuovere, anche a livello locale, iniziative di sensibilizzazione sui temi dell’inclusione sociale, dell’educazione alla cittadinanza responsabile e dell’integrazione culturale”.

Sono stati eletti il suo presidente e vicepresidente ed a breve saranno designati dalla stessa i cinque rappresentanti che parteciperanno al Consiglio del sistema educativo provinciale.

Anche Trento così, dopo Bolzano, supera lo sbilanciamento partecipativo che non riconosceva ai genitori un organismo territoriale previsto per gli studenti.

 

Storie di ordinaria partecipazione sul piano nazionale

La tempestività, il coinvolgimento e la sostanza delle modifiche realizzate dimostrano attenzione per la partecipazione ed ascolto delle componenti, giacché appaiono soddisfatte le richieste dei genitori coinvolti nel maggio scorso nell’ambito della consultazione. Pertanto non si può evitare di contrapporvi il disinteresse che pare ravvisarsi a livello nazionale.

Basti pensare alla paradossale situazione degli organi collegiali territoriali, previsti dal Dlgs 297/94, modificati dal Dlgs 233/99 e mai istituiti né rinnovati nella loro composizione, con la sola eccezione del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per effetto della sentenza del Consiglio di Stato del 2014 che, confermando  la sentenza del Tar Lazio, ha obbligato il Ministero ad adottare l’ordinanza prevista dall’art. 2 comma 9 del Dlgs 233/99 per regolarne le elezioni (svoltesi per la prima volta il 28 aprile 2015 a seguito dell’OM 7/15). Restano invece del tutto ignorati i consigli scolastici locali e regionali, nei primi dei quali era prevista la presenza dei genitori (e degli studenti).

Soprassedendo sulle incongruenze determinate dal passaggio all’autonomia, di recente i genitori degli istituti omnicomprensivi si sono finalmente uniti per reclamare nelle loro scuole la mancanza del consiglio di istituto, sostituito da un commissario straordinario (che in quanto straordinario palesemente non dovrebbe essere ordinario), a causa di un vuoto normativo che dura ormai 19 anni semplicemente perché l’art. 8 del Dlgs 297/94 stabilisce la composizione del consiglio delle scuole nel primo e secondo grado e non degli istituti che comprendono scuole di ogni ordine e grado.

La circostanza è ben nota al Ministero, tanto che nella circolare ministeriale con cui sono indette le elezioni del consiglio di istituto si fa espressa esclusione degli omnicomprensivi che restano commissariati, né si intravede una modifica in tempi brevi.

Le consulte provinciali degli studenti, sul piano nazionale, non sono state introdotte attraverso una modifica del Testo Unico (che non è certo impossibile, come dimostra l’introduzione del nuovo articolo 11 relativo al Comitato per la valutazione dei docenti ad opera della L 107/2015) ma con il DPR 567/96, il quale ha previsto altresì l’istituzione del Forum Nazionale delle Associazioni maggiormente rappresentative di studenti e genitori ma non delle consulte provinciali dei genitori, creando così un sistema illogicamente disorganico, anche nelle successive modifiche, che invece hanno strutturato su tutto il territorio le consulte degli studenti (in particolare Dpr 301/05).

Attualmente dunque l’unico organismo riconosciuto quale interlocutore per rappresentare le esigenze dei genitori della scuola presso il Ministero e gli Uffici periferici è il Forum delle Associazioni dei Genitori (FoNAGS e FoRAGS), tanto che anche il recente Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 65 (Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni) all’art. 10 stabilisce che la Commissione per il Sistema integrato di educazione e di istruzione possa avvalersi “della consulenza del Forum nazionale delle associazioni dei genitori di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1996, n. 567”.

Dopo che la Nota 21 settembre 2015, AOODGSIP 5714 e la successiva Nota 29 settembre 2015, AOODGSIP 5898 avevano previsto l’istituzione, presso gli Uffici Scolastici di competenza, dei “Gruppi di coordinamento regionale per la Partecipazione”, composti da un dirigente tecnico, dal Referente regionale per le Consulte ed ulteriori figure professionali ritenute opportune anche con il compito di “verificare il corretto funzionamento degli Organi collegiali e la partecipazione dei genitori alla vita scolastica” nonché “il corretto insediamento e funzionamento dei FORAGS, Forum regionali delle associazioni dei genitori della Scuola”, questi, da oggetto di indagine, hanno finito per diventare parte integrante di detti gruppi e sono stati definiti “nuovi organismi partecipativi territoriali” (FoNAGS REPORT della riunione 17 novembre 2015).

Inoltre la Nota 27 aprile 2016, AOODGSlP 3554, “Rappresentanza e Partecipazione. Implementazione FORAGS”, ha poi precisato che “Le designazioni dei rappresentanti in seno ai FoRAGS non sono soggette ad alcun vincolo e/o criterio di esclusione legato all’avere figli frequentanti ed inseriti nel sistema scolastico”.

Insomma i rappresentanti designati dalle associazioni a partecipare ai Forum (regionali e nazionale) ed a rappresentare le esigenze dei genitori della scuola non devono necessariamente essere genitori con figli a scuola (come invece aveva esplicitato la nota del 28 marzo 2006), giacché questo requisito, “connotante ed imprescindibile rispetto alle finalità statutarie delle Associazioni”, non sarebbe attribuibile ai loro legali rappresentanti.

Una recente interrogazione a risposta in commissione (5-10139) si è occupata dei Forum chiedendosi “quali siano i FoRAGS attivi ed istituiti; quali siano i referenti dei Forum regolarmente attivi; quali Forum abbiano un sito internet che pubblicizzi l’attività svolta; di quali elementi disponga, per quanto di competenza, circa gli organi di garanzia regionale attivi ed istituiti ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 325 del 1997 e in merito a quali siano le modalità di designazione della componente genitori”.

Nella risposta, si è precisato tra l’altro che in tutte le regioni (eccetto Basilicata e Molise) i FoRAGS sarebbero stati costituiti e sarebbero regolarmente funzionanti mentre le attività dei Forum risulterebbero “adeguatamente pubblicizzate” nei siti internet del corrispondente U.S.R. ovvero sullo spazio dedicato del portale ministeriale.

Non si dubita certamente in merito, tuttavia quanto emerge dai siti degli uffici parrebbe contraddire questo dato. La sezione dedicata al Fonags nel nuovo portale ministeriale, poi, non reca ancora i verbali tra i documenti allegati mentre la pagina web storica “Il Fonags Informa” risulta aggiornata al 31 marzo 2016.

Peraltro lo spazio dedicato invece agli Organi Collegiali nel sito rinnovato si apre con l’Assemblea dei genitori che per la verità non è inclusa tra questi. Infatti tanto il Titolo I che il capo I del Dlgs 297/94 sono dedicati a “Organi collegiali a livello di circolo e di istituto e assemblee degli studenti e dei genitori”, con evidente distinzione La Sezione I è dedicata agli Organi collegiali a livello di circolo e di istituto e cioè: Consiglio di intersezione, di interclasse e di classe; Collegio dei docenti; Consiglio di circolo o di istituto e giunta esecutiva; Comitato per la valutazione dei docenti e la Sezione II alle Assemblee degli studenti e dei genitori, a conferma della sostanziale differenza.

Sebbene poi nel testo della summenzionata risposta si faccia espresso riferimento ai comitati quale strumento di partecipazione, essi non sono menzionati nella pagina del nuovo portale e neanche contemplati nelle recenti proposte di riforma degli organi collegiali (da ultimo atto camera 2259).

Insomma, è tempo che si dedichi maggiore attenzione al tema della partecipazione, mortificata a livello di istituto da una normativa poco aderente all’assetto normativo post autonomia e non aggiornata ed a livello territoriale dall’assoluta mancanza di organi collegiali, con maggiore considerazione di criteri di rappresentatività (autocertificati) rispetto a quelli di rappresentanza.

Si auspica che le province autonome possano costituire un utile modello per una auspicata ed auspicabile modifica normativa.

NO al vincolo triennale per le assegnazioni provvisorie

NO al vincolo triennale per le assegnazioni provvisorie
Il CCNI sulle assegnazioni provvisorie rischia di sfasciare 28.000 famiglie.
Per neutralizzare gli effetti nefasti della legge 107/2015, i COBAS chiedono la rimozione del vincolo triennale sulle assegnazioni del personale docente.
I COBAS denunciano ancora una volta la situazione inaccettabile dei docenti immessi in ruolo negli ultimi anni, vittime degli effetti catastrofici della legge 107/2015 e del comportamento contraddittorio dei governi Renzi e Gentiloni. In particolare, l’attuale maggioranza di governo dopo aver “stabilizzato” nel 2015 ben 87.000 precari sui posti già vacanti e disponibili nella propria regione di residenza, con i trasferimenti 2016 ha allocato in maniera randomica gli stessi docenti secondo i dettami della legge 107/2015.
Questa politica contraddittoria avallata dai sindacati CGIL-CISL-UIL-SNALS, firmatari dello scellerato CCNI sui trasferimenti 2016, ha generato lo sfascio di ben 28.000 famiglie, quasi tutte meridionali, che si sono ritrovate i propri familiari catapultati negli angoli più remoti d’Italia per volontà di un computer e di un codice sul cui funzionamento ed affidabilità è meglio stendere un velo pietoso.
Un fatto inspiegabile, se non con la cattiva amministrazione dell’organico della scuola pubblica, il quale dopo il piano assunzionale vanta ancora al proprio interno circa 30.000 cattedre di posto comune su organico di fatto e ben 37.000 cattedre su posti in deroga sull’organico di sostegno. Tutti posti che potevano essere utilizzati per evitare il trasferimento forzoso dei 28.000 docenti, oltre che per stabilizzare parte dei precari ancora presenti nelle Graduatorie di Merito (GM), nelle Graduatorie ad Esaurimento (GaE), oltre che gli abilitati TFA e PAS.
Sulla base di questi numeri inoppugnabili, e di fronte alla “Caporetto” del MIUR, il governo Renzi ha pensato bene di usare tali posti disponibili, e di limitare i danni in tribunale, rimuovendo il vincolo triennale sulle assegnazioni provvisorie del 2016, salvo poi tentare di ripristinarlo quest’anno a causa dei vuoti di organico che questa politica scellerata ha determinato nel Centro-Nord Italia.
Ma il governo è andato oltre, e coprendosi di ridicolo ha giustificato l’imminente provvedimento adducendo che esso serve a garantire una fantomatica “continuità didattica”, già morta e sepolta proprio per effetto della legge 107/2015, usata da molti Dirigenti Scolastici per “spostare” i docenti, soprattutto quelli più “contrastivi”, da una classe all’altra e da una sede all’altra. Si tratta di un’interpretazione illegittima della l. 107, che di nuovo non rispetta le competenze degli organi collegiali e della contrattazione d’istituto.
Di fronte ad azioni del governo che offendono l’intelligenza dei docenti e delle loro famiglie, i COBAS chiedono che vengono adottati i seguenti provvedimenti:
  1. Eliminare per sempre il vincolo triennale su trasferimenti e assegnazione provvisorie;
  2. Avviare una seria trattativa, dopo aver inserito in bilancio congrui finanziamenti, sul CCNL, dopo 8 anni di blocco, che preveda un adeguato aumento salariale;
  3. Inserire nel nuovo CCNL incentivi economici alla mobilità volontaria dei docenti che intendono andare al di fuori della provincia di residenza;
  4. Assunzioni su tutti i posti vacanti e disponibili per i precari della scuola, compresi i docenti inseriti nella II fascia delle graduatorie d’istituto non presenti né nelle GaE né nelle GM.
  5. Abolizione della legge 107/2015.

Nota 5 giugno 2017, AOODGOSV 6272

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici
Regionali LORO SEDI
Al Capo dell’Ufficio V della DGSP del MAECI
ROMA
Al Sovrintendente agli Studi della Valle d’Aosta
AOSTA
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia Autonoma di TRENTO
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico della Provincia
di BOLZANO
Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti di
Istruzione Secondaria di secondo grado,
statali e paritari
LORO SEDI
e.p.c.
Al Capo Dipartimento
SEDE
Al Capo Ufficio Stampa
SEDE

Nota 5 giugno 2017, AOODGOSV 6272

OGGETTO: Graduatoria di merito per l’assegnazione delle 35 borse di studio per i docenti relative all’International Summer School in Higher education in Philosophy, Le agorà e l’esercizio critico del pensiero, Sicilia – Ragusa Ibla, 17-19 luglio 2017- II edizione.

Avviso 5 giugno 2017, AOODGSIP 2906

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione
Ufficio quarto

Avviso 5 giugno 2017, AOODGSIP 2906

AVVISO PER L’ATTRIBUZIONE DI N. 3 INCARICHI NELL’AMBITO DEL PROGETTO FAMI 740/2016 “PIANO PLURIENNALE DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI, INSEGNANTI E PERSONALE ATA DI SCUOLE AD ALTA INCIDENZA DI ALUNNI STRANIERI”.

Ordinanza Ministeriale 5 giugno 2017, AOODGFIS 376

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca

Nota 7 giugno 2017, AOODGFIS 6983

OGGETTO: ERRATA-CORRIGE  Comunicato relativo all’O.M.376 del 5.6.2017

Nell’allegato Y 1/ C1, SEZIONE C – ALTRE INDICAZIONI/PRECEDENZE al punto 20, dove e’  scritto: «Provincia, limitrofa a quella prevista dalla casella 20, in cui l’aspirante usufruisce della precedenza.»,  leggasi: «Provincia, limitrofa a quella prevista dalla casella 19, in cui l’aspirante usufruisce della precedenza.».

Nell’allegato Y 2/ C2, SEZIONE C – ALTRE INDICAZIONI/PRECEDENZE al punto 18, dove e’  scritto: «Provincia, limitrofa a quella prevista dalla casella 19, in cui l’aspirante usufruisce della precedenza.»,  leggasi: «Provincia, limitrofa a quella prevista dalla casella 17, in cui l’aspirante usufruisce della precedenza.»

IL Dirigente
Riccardo Cataldo


Ordinanza Ministeriale 5 giugno 2017, n. 376

Trasferimenti del personale docente e tecnico amministrativo delle Accademie e dei Conservatori di musica e del personale tecnico amministrativo degli Istituti superiori per le industrie artistiche (ISIA) e delle Accademie Nazionali di danza e di arte drammatica A.A. 2017/2018

SEQUENZA TEMPORALE DEGLI ADEMPIMENTI:

1. Termine ultimo per la presentazione della domanda di mobilità al Direttore della Istituzione di appartenenza  

30 giugno 2017

2. Pubblicazione dei punteggi attribuiti agli interessati 7 luglio 2017
3. Termine per reclami, rinunce alla domanda e rettifiche 17  luglio 2017
4. Pubblicazione punteggi definitivi 20 luglio 2017
5 Pubblicazione dei trasferimenti 24 luglio 2017
6. Comunicazione delle cattedre e dei posti disponibili per le utilizzazioni temporanee 31 luglio 2017
7. Termine ultimo per la presentazione della domanda di utilizzazione temporanea 4 agosto 2017
8. Pubblicazione delle utilizzazioni disposte 11 agosto 2017

 

VISTO       il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, concernente le norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche;
VISTO       il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, concernente l’approvazione del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado;
VISTA        la legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernente la legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate;
VISTA        la legge 14 gennaio 1994, n. 20, concernente le disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti;
VISTA        la legge 21 dicembre 1999, n. 508, relativa alla riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia nazionale di danza, dell’Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati;
VISTA        la legge 8 marzo 2000, n. 53, concernente le disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città;
VISTO       il decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa;
VISTO       il Contratto collettivo decentrato nazionale siglato il 31 maggio 2002, concernente la mobilità del personale docente e tecnico amministrativo dei Conservatori di musica delle Accademie e degli ISIA;
VISTO       il Contratto collettivo nazionale di lavoro 16 febbraio 2005, quadriennio normativo 2002-2005;
VISTO       l’accordo decentrato nazionale sottoscritto il 12 luglio 2005, relativo alla mobilità del personale tecnico amministrativo per l’anno accademico 2005-2006;
VISTO       l’incontro del 29 luglio 2008 nel quale le organizzazioni sindacali e la delegazione di parte pubblica hanno convenuto di chiarire, in via di interpretazione autentica, che il termine “utilizzazioni”, inserito all’articolo 5, punto 14, del Contratto, non deve intendersi riferito alle utilizzazioni a domanda degli interessati, disciplinate dagli articoli 3, 4 e 4-bis dello stesso Contratto;
VISTO       il Contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritto il 4 agosto 2010, relativo al quadriennio normativo 2006-2009;
CONSIDERATO che continuano a trovare applicazione, anche per l’anno accademico 2017-2018, le norme del Contratto nazionale decentrato per la mobilità sottoscritto il 31 maggio 2002;
VISTO       il provvedimento 14 maggio 2014, con il quale il Commissario ad acta, in esecuzione della sentenza n. 733/14 del Tar Lazio, ha disposto la statizzazione dell’Istituto Musicale Pareggiato “G. Braga” di Teramo, ed in particolare gli articoli 9, 10 e 11;

O R D I N A

– Art. 1
Oggetto

La presente Ordinanza disciplina, per l’anno accademico 2017/2018, la mobilità del personale docente e tecnico e amministrativo con rapporto di lavoro a tempo indeterminato dei Conservatori di musica, delle Accademie di belle arti, dell’Istituto Statale Superiore di studi musicali e coreutici “G. Braga” di Teramo, nonché del solo personale tecnico e amministrativo degli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche, dell’Accademia Nazionale di Danza e dell’Accademia Nazionale di Arte Drammatica, ad eccezione dei docenti di prima e seconda fascia in servizio presso le Scuole Libere del Nudo e presso la Scuola degli Artefici di Milano.

 

– Art. 2
Termini e modalità di presentazione della domanda di trasferimento

  1. Le domande di trasferimento devono essere redatte secondo i modelli Y1 e Y2 – Allegati C1 e C2 – rispettivamente dal personale docente e dal personale tecnico e amministrativo, seguendo le relative istruzioni, e presentate direttamente all’Istituzione in cui l’interessato presta servizio o spedite a mezzo posta elettronica certificata (PEC) o raccomandata con ricevuta di ritorno entro il termine perentorio del  30 giugno 2017.  Nel caso di presentazione della domanda tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, al fine di assicurare la tempestività della procedura, l’interessato è tenuto a inviare copia della domanda anche a mezzo fax o per e-mail entro il medesimo termine del 30 giugno 2017. Le Istituzioni, nel caso di domande presentate a mano, rilasciano apposita ricevuta.
  2. Ciascuno può presentare una sola domanda di trasferimento.
  3. Le domande presentate oltre il termine stabilito, ovvero in difformità rispetto agli appositi modelli, non saranno prese in considerazione.
  4. Il personale trasferito d’ufficio per incompatibilità ai sensi dell’articolo 467 del decreto legislativo  n. 297 del 1994 non può chiedere di tornare nella sede di provenienza, a meno che non siano cessate le cause di incompatibilità, che ne avevano giustificato il trasferimento.

 

– Art. 3  –
Indicazione delle preferenze

  1. Le preferenze devono essere indicate nell’apposita sezione del modello di domanda e possono essere espresse per le Accademie di belle arti, i Conservatori e loro sezioni staccate, l’Istituto statale superiore di studi musicali e coreutici “G. Braga” di Teramo. Per il solo personale tecnico e amministrativo possono essere espresse le preferenze anche per l’Accademia Nazionale di Danza, di Arte Drammatica e per gli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche.
  2. Le preferenze devono essere espresse indicando la denominazione delle sedi così come riportata negli elenchi ufficiali, pubblicizzati e comunque disponibili presso le sedi delle Istituzioni.
  3. Qualsiasi richiesta di preferenza formulata in contrasto con le modalità indicate nel presente articolo non è valida.

– Art. 4 –
Sezioni staccate

  1. Ai fini del trasferimento, le sezioni staccate vanno specificamente richieste con espressa preferenza.

 

– Art. 5  –
Rinuncia

  1. L’eventuale rinuncia alla domanda di trasferimento deve essere presentata, entro il termine perentorio del 17 luglio, alla stessa Istituzione cui è stata consegnata o spedita la domanda di trasferimento.
  2. Non è ammessa la rinuncia al trasferimento disposto se non per gravi motivi sopravvenuti, debitamente comprovati e a condizione che sia rimasto vacante il posto di provenienza. La disponibilità del posto lasciato libero dal rinunciatario non influisce sui trasferimenti effettuati.

 

– Art. 6
Documentazione delle domande

  1. La valutazione dei titoli di servizio e delle esigenze di famiglia, effettuata esclusivamente in base alla documentazione prodotta nei termini dagli interessati unitamente alla domanda di trasferimento, avviene in conformità alla Tabella di valutazione allegata al Contratto Collettivo Decentrato Nazionale, siglato il 31 maggio 2002 (1).
  2. La documentazione, fatta eccezione per quella di carattere sanitario, deve essere presentata esclusivamente mediante dichiarazioni sostitutive di certificazioni o di atto di notorietà, ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.
  3. Lo stato dei figli portatori di handicap fisico, psichico o sensoriale, tossicodipendenti, ovvero, del figlio maggiorenne, del coniuge o del parente o affine entro il terzo grado totalmente e permanentemente inabili al lavoro, deve essere documentato con certificazione originale della A.S.L. e delle preesistenti commissioni sanitarie provinciali o in copia autenticata. Il ricovero permanente del figlio, del coniuge o del parente o affine entro il terzo grado  deve essere documentato con certificato rilasciato dall’Istituto di cura.
    Il bisogno, per i medesimi, di cure continuative tali da comportare di necessità la residenza nella Provincia ove ha sede l’Istituto di cura, deve essere, invece, documentato con certificato rilasciato da Ente Pubblico Ospedaliero o dalla Azienda Sanitaria Locale o dall’Ufficiale Sanitario o da un Medico Militare.
    L’interessato dovrà, altresì, comprovare con dichiarazione personale, redatta a norma delle disposizioni contenute nel D.P.R. n. 445 del 2000, così come modificato dall’articolo 15 della  legge 16 gennaio 2003, n. 3, che il figlio, il coniuge, il parente o affine entro il terzo grado,  può essere assistito soltanto nella provincia  nel cui ambito si trovano l’Istituto di cura e l’Istituzione richiesta per trasferimento. Per i figli tossicodipendenti l’attuazione di un programma terapeutico e socio-riabilitativo deve essere documentato con certificazione rilasciata dalla struttura pubblica o privata in cui esso avviene (articoli 114, 118 e 122 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309).
    L’interessato dovrà comprovare con dichiarazione personale che il figlio tossicodipendente può essere assistito soltanto nella provincia richiesta per trasferimento, in quanto nella provincia di titolarità non esiste una struttura pubblica o privata presso la quale il medesimo può essere sottoposto a programma terapeutico e socio-riabilitativo, ovvero perché in tale provincia il figlio tossicodipendente viene sottoposto a programma terapeutico con l’assistenza di un medico di fiducia come previsto dall’’articolo 122, comma 3, del citato D.P.R. n. 309 del 1990.
  4. In mancanza di dette dichiarazioni, la documentazione esibita non è presa in considerazione.
  5. Ai sensi del D.P.R. n. 445 del 2000, l’interessato comprova con dichiarazioni personali l’esistenza di figli, del coniuge, nonché il rapporto di parentela con le persone con le quali chiede di ricongiungersi(2) .
  6. Gli aspiranti al trasferimento al Conservatorio di musica di Bolzano per le materie appresso indicate, da impartirsi in lingua italiana e in lingua tedesca, possono chiedere detto trasferimento solo se rispettivamente di madre lingua italiana o di madre lingua tedesca:
    Teoria dell’armonia e analisi, Musicologia sistematica, Storia della musica, Teoria, ritmica e percezione musicale, Pratica e lettura pianistica, Poesia per musica e drammaturgia musicale, Letteratura italiana e tedesca, Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica, Pratica organistica e canto gregoriano, Accompagnamento pianistico, Musica Sacra, Pedagogia musicale per Didattica della musica, Elementi di composizione per Didattica della musica, Direzione di Coro e repertorio corale per Didattica della musica, Storia della musica per Didattica della musica, Pratica della lettura vocale e pianistica per Didattica della musica, Bibliografia e biblioteconomia musicale.
  7. Gli aspiranti al trasferimento al Conservatorio di musica di Bolzano per le altre materie non elencate sopra devono presentare domanda, entro gli stessi termini di scadenza della  domanda di trasferimento, direttamente al Conservatorio di Bolzano, per sostenere il colloquio ai fini dell’accertamento della conoscenza della lingua italiana e tedesca, con le stesse modalità già indicate dal previgente Ordinamento di cui al decreto legislativo n. 265 del 1992.
  8. Ai fini del riconoscimento della precedenza o delle agevolazioni previste dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104 per l’assistenza ai portatori di handicap tutti i riferimenti del CCND 31 maggio 2002 non si applicano alla sussistenza del requisito della convivenza a seguito delle modifiche successivamente intervenute alla predetta legge.

– Art. 7
Competenza a disporre i trasferimenti

  1. I trasferimenti del personale di cui all’articolo 1, commi 1 e 2, della presente Ordinanza ministeriale sono disposti dal competente Direttore Generale per la programmazione, il coordinamento e il finanziamento delle istituzioni della formazione superiore del Ministero.

 

– Art. 8 –
Adempimenti dei Direttori delle Istituzioni interessate alla mobilità

  1. Il Direttore di ciascuna Istituzione verifica che le domande di trasferimento siano state redatte in conformità agli appositi modelli allegati alla presente Ordinanza e corredate della necessaria documentazione, accertando l’esatta corrispondenza tra la documentazione allegata e quella dichiarata. Dispone, quindi, l’inserimento di tutti i dati nella sezione riservata alle istituzioni.
  2. Il punteggio assegnato e le precedenze riconosciute sono resi pubblici nel internet http://afam.miur.it  entro la data del 7 luglio al fine di consentire, entro il termine perentorio del 17 luglio, la presentazione di motivate richieste di rettifica o di rinuncia alla domanda al Direttore dell’istituzione. Quest’ultimo, ove ne verifichi la fondatezza, procede alla correzione richiesta, inserendo i relativi dati rettificati nel sistema informatico con la funzione riservata alle Istituzioni. Qualora la richiesta di rettifica non sia accolta ne dà comunicazione all’interessato.
  3. Le domande di trasferimento e la relativa documentazione devono essere trattenute agli atti delle Istituzioni per esigenze di istruttoria in caso di contenzioso e per eventuali richieste ai sensi della legge n. 241 del 1990 e successive modifiche ed integrazioni.
  4. Al fine di realizzare nei termini previsti dalle presenti disposizioni i sopraindicati adempimenti, il direttore dell’istituzione, ai sensi dell’articolo 24, comma 6, della legge n. 241 del 1990, ha facoltà di differire l’accesso alla documentazione amministrativa.

 

– Art. 9 –
Pubblicazione dei movimenti

  1. La pubblicazione dei punteggi definitivi sarà resa nota il 20 luglio 2017.
  2. I trasferimenti disposti sulla base della presente procedura sono pubblicati entro la data del 24 luglio 2017 sul sito afam.miur.it nonché sul sito http://afam.miur.it con il provvedimento contenente l’elenco del personale che ha ottenuto il trasferimento, con l’indicazione, a margine di ciascun nominativo, del punteggio complessivo e delle eventuali precedenze.

 

Art. 10
Domanda di utilizzazione temporanea del personale docente

  1. Le cattedre e i posti inizialmente disponibili per le utilizzazioni temporanee del personale docente nell’anno accademico 2017-2018 sono resi noti il  31 luglio 2017 sul sito internet  http://afam.miur.it .
  2. La domanda di utilizzazione temporanea, corredata del curriculum vitae con le attività didattico-professionali svolte e delle pubblicazioni, deve essere presentata entro il 4 agosto 2017 ai Direttori delle Istituzioni ove si aspira ad essere utilizzati indipendentemente dalla disponibilità delle cattedre e posti inizialmente resi noti.
  3. In ciascuna domanda deve essere indicato l’ordine preferenziale delle eventuali altre sedi richieste.
  4. Le istituzioni che hanno ricevuto domande di utilizzazione provvedono immediatamente a costituire la commissione, prevista all’articolo 4, comma 4, del CCND del 31 maggio 2002, i cui lavori inizieranno al momento in cui si sia realizzata l’effettiva disponibilità della cattedra o del posto.
  5. Le utilizzazioni effettuate sono immediatamente comunicate all’Istituzione di provenienza del docente individuato quale destinatario dell’utilizzazione, al fine di consentire analoga procedura presso tale sede ed inserite nell’apposita funzione fornita dal CINECA.
  6. Le procedure di utilizzazione si concludono entro il 10 agosto 2017
  7. Le utilizzazioni disposte saranno pubblicate il 11 agosto 2017. 

– Art. 11 
Domanda di utilizzazione temporanea del personale tecnico e amministrativo

  1. I posti inizialmente disponibili per le utilizzazioni temporanee, per ciascun profilo professionale, sono resi noti il 31 luglio 2017 sul sito internet http://afam.miur.it. Il personale interessato all’utilizzazione temporanea presenta, entro il 4 agosto 2017, all’Istituzione presso la quale intende essere utilizzato, indipendentemente dalla disponibilità dei posti inizialmente comunicata, la relativa domanda corredata del curriculum vitae e della documentazione attestante i titoli di studio e professionali.
  2. In ciascuna domanda deve essere indicato l’ordine preferenziale delle eventuali altre sedi richieste.
  3. L’utilizzazione è disposta, all’esito della procedura di valutazione comparativa prevista dall’articolo 4-bis del CCND, con provvedimento del Direttore.
  4. Le utilizzazioni effettuate sono immediatamente comunicate all’Istituzione di provenienza del personale individuato quale destinatario dell’utilizzazione, al fine di consentire analoga procedura presso tale sede.
  5. Le procedure di utilizzazione si concludono entro il 10  agosto 2017. I provvedimenti che dispongono le utilizzazioni sono acquisiti al CINECA e comunicati via PEC al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Direzione Generale per la programmazione, il coordinamento e il finanziamento delle istituzioni della formazione superiore, entro la stessa data.
  6. Le utilizzazioni disposte saranno pubblicate il 11 agosto 2017.

 

– Art. 12 
Pubblicazione

  1. La presente Ordinanza ministeriale è pubblicata sul sito internet www.afam.miur.it, nonché sul sito http://afam.miur.it.

 

– Art. 13
Ricorsi

  1. I provvedimenti di trasferimento e di utilizzazione temporanea sono impugnabili dinanzi al giudice ordinario in funzione di giudice del lavoro ai sensi del decreto legislativo n. 165 del 2001.
  2. L’Amministrazione dispone, in sede di autotutela, rettifiche per eventuali errori materiali relativi ai trasferimenti disposti.

 

(1) Nell’ambito della valutazione delle esigenze di famiglia, si precisa che i punteggi riferiti “al figlio” si intendono estesi anche al figlio adottivo o in affidamento preadottivo o in affidamento.

(2) La residenza del familiare deve essere attestata con dichiarazione sostitutiva di certificazione nella quale deve essere indicata la decorrenza dell’iscrizione anagrafica che deve essere anteriore di almeno tre mesi alla data di pubblicazione dell’O.M. concernente la mobilità.

 

IL MINISTRO
Valeria Fedeli


Allegati

Don Milani. Insegnare a tutti

“Insegnare a tutti”
Lunedì 5 giugno al Miur evento dedicato a Don Milani

Fedeli: “Sua lezione straordinario strumento
per educatrici ed educatori”

Un evento dedicato a Don Milani, alla sua figura e alla sua azione in campo educativo. Lunedì 5 giugno, al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, direttori di testate giornalistiche nazionali, esperti e testimoni ricorderanno, a cinquant’anni dalla sua scomparsa, il priore di Barbiana.

“Insegnare a tutti” era l’obiettivo di Don Milani ed è anche il titolo della manifestazione che si svolgerà lunedì nella Sala della Comunicazione del Miur, a partire dalle ore 10.00. L’evento potrà essere seguito in diretta sul sito di Rai Scuola e su quello del Ministero.

“Avere una scuola aperta ed inclusiva era l’obiettivo di Don Milani ed è l’impegno del mio Ministero. Aperta ed inclusiva significa anche capace di parlare a chi è più emarginato, a chi è a rischio dispersione. Dobbiamo dare a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi, anche e soprattutto ai più deboli, gli strumenti per essere preparati ad affrontare il futuro”, sottolinea la Ministra Valeria Fedeli che ha fortemente voluto questa giornata di approfondimento aprendo per la prima volta le porte del Miur ad un evento dedicato a Don Milani. “La sua figura e la sua lezione sono ancora oggi uno straordinario strumento per educatrici ed educatori”.

L’evento del 5 è pensato con la scuola e per la scuola. Nelle scorse settimane il Ministero ha inviato una circolare a tutti gli istituti per invitare docenti, studentesse e studenti a rileggere l’opera di Don Milani e a seguire la diretta dal Ministero.

Nel corso della mattinata ci saranno letture commentate dei testi del priore di Barbiana a cura di Luciano Fontana, direttore del ‘Corriere della Sera’, di Maurizio Molinari direttore de ‘La Stampa’, di Marco Tarquinio, direttore di “Avvenire”. Ci saranno poi gli interventi di Adele Corradi, la professoressa che aiutava Don Milani a Barbiana, di Renata Colorni, direttrice dei ‘Meridiani’, e di Paolo Landi, ex allievo di Don Milani. Concluderà la Ministra Fedeli.

Per la diretta:

http://www.raiscuola.rai.it/diretta/don-milani-evento-al-ministero-dell’istruzione-dell’università-e-della-ricerca/83/default.aspx



Don Milani, Fedeli: “Il 5 giugno al Miur evento dedicato.
Da Papa Francesco invito a memoria attiva della sua lezione”

Il 5 giugno “organizzeremo al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca un evento dedicato a Don Milani, a cinquant’anni dalla sua scomparsa e a cinque mesi dalla scomparsa di Tullio De Mauro, che tra l’altro a Don Milani ha dedicato attenzione e interesse. Ci saranno letture e collegamenti con le scuole: le sue parole e i suoi testi sono ancora oggi uno straordinario strumento per ogni educatrice e ogni educatore. La sua lezione, come ci ha ricordato Papa Francesco, è ancora attuale. Raccogliendo anche l’invito di Papa Bergoglio ricorderemo Don Milani e lo renderemo protagonista di una memoria attiva”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli, intervenuta a Milano a Tempo di Libri.

“Avere una scuola aperta ed inclusiva era l’obiettivo di Don Milani ed è l’impegno del mio Ministero: aperta ed inclusiva significa anche capace di parlare a chi è più emarginato, a chi è a rischio dispersione – ha detto la Ministra -. Dobbiamo dare a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi, anche e soprattutto ai più deboli, gli strumenti per essere preparati ad affrontare il futuro”.

“La scuola, come ci ha ricordato il Papa nel messaggio inviato per l’evento dedicato oggi a Don Milani, nell’ambito della Fiera dell’editoria, deve essere capace di dare una risposta alle esigenze delle ragazze e dei ragazzi più giovani. Raccogliamo questa indicazione che è anche un obiettivo condiviso dal Ministero che mi onoro di dirigere. Andare a scuola, ha sottolineato il Papa, significa aprire mente e cuore alla realtà e alla ricchezza dei suoi aspetti. Sulla capacità della scuola di accogliere, di includere, di formare e dare strumenti per affrontare il futuro sono concentrati il nostro impegno e la nostra azione. Nell’ottica del raggiungimento di questo obiettivo – ha concluso la Ministra –  il 5 giugno ripercorreremo e rilanceremo la parola e il pensiero di Don Milani raccogliendo l’invito di Papa Bergoglio a ricordarlo come educatore appassionato con una visione della scuola come risposta ‘all’esigenza del cuore e dell’intelligenza dei nostri ragazzi e dei giovani”.