Pubblicati risultati mobilità Scuola primaria

Sono disponibili dal 9 giugno 2017 i risultati della mobilità della scuola primaria, secondo la scadenza fissata e comunicata alle insegnanti e agli insegnanti, con cinquanta giorni di anticipo rispetto alla procedura dello scorso anno.
Il Ministero ha previsto per il 2017 un cronoprogramma anticipato delle operazioni per l’avvio del nuovo anno scolastico, con l’obiettivo di garantire alle studentesse e agli studenti continuità didattica e docenti in cattedra fin dal primo giorno di scuola.
La mobilità è la procedura attraverso la quale le docenti e i docenti possono chiedere di cambiare sede di lavoro o il grado di istruzione in cui insegnano. La mobilità di quest’anno è ordinaria e su base volontaria. A differenza del 2016 nessuna docente e nessun docente è stato costretto a spostarsi.

Le regole della mobilità sono state concordate dal Miur con i sindacati, come previsto dalla legge. Con l’accordo si è deciso di destinare il 30% dei posti vacanti alle docenti e ai docenti che chiedono di cambiare sede di lavoro e il 10% a quelli che chiedono di cambiare grado di istruzione, per trovare il giusto contemperamento tra le esigenze del personale e quelle di continuità didattica. Nel 2016, invece, la mobilità straordinaria prevista dalla legge dopo il piano di assunzioni aveva riguardato il 100% dei posti, con la conseguenza che numerosi alunni avevano dovuto cambiare docenti all’inizio dell’anno.

A livello nazionale quest’anno sono state presentate 139.583 richieste di mobilità. Il sistema di gestione delle operazioni, dopo i previsti collaudi tecnici interni al Miur, è stato preliminarmente testato nel suo funzionamento alla presenza delle Organizzazioni Sindacali, con l’obiettivo di superare le criticità emerse nel 2016.

I dati della primaria

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha inviato oggi agli Uffici scolastici territoriali gli elenchi dei trasferimenti della primaria che sono in corso di pubblicazione sui relativi siti. Per la primaria le domande sono state 38.180, di cui 36.122 per cambiamento di sede e 2.058 per passaggi in un diverso grado di istruzione. Il 42,1% delle richieste è stato soddisfatto. Oltre 2.200 docenti hanno potuto cambiare regione.

Scholas Occurrentes

Scholas Occurrentes, la Ministra Fedeli
all’inaugurazione della sede italiana
“Avviata proficua collaborazione, dopo Roma progetti anche a Napoli per incentivare il protagonismo di ragazze e ragazzi”

“Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha avviato una proficua collaborazione con Scholas Occurrentes. Dopo i progetti educativi realizzati quest’anno a Roma nel mese di aprile, con oltre 170 fra studentesse e studenti, il testimone passa ora a Napoli, dove nella prima settimana di ottobre ci saranno altri laboratori e iniziative”. Lo dichiara la Ministra Valeria Fedeli che ha partecipato oggi, a Roma, all’inaugurazione della sede italiana della Fondazione Scholas Occurrentes, la proposta educativa di Papa Francesco, già presente in 190 Paesi con una rete che comprende 446.133 scuole.

“Oggi abbiamo ascoltato dal Papa parole importanti rivolte alle ragazze e ai ragazzi sulla centralità dell’istruzione e del rispetto della persona – sottolinea Fedeli -. Nel solco di queste parole, insieme a Scholas, porteremo avanti iniziative di promozione del protagonismo delle giovani e dei giovani attraverso laboratori, forme innovative di didattica, dibattiti, gare di idee. Durante l’esperienza condotta a Roma – spiega la Ministra – studentesse e studenti si sono confrontati su temi importanti e attuali come l’indifferenza e la discriminazione, su cui hanno lavorato in una settimana d’immersione con analisi, confronti, raccolta di informazioni per poi presentare le loro proposte. Abbiamo bisogno di ascoltare la voce delle nuove generazioni, le loro idee. Dobbiamo e vogliamo rendere le giovani e i giovani cittadini consapevoli, informati, attivi, accompagnarli nella loro crescita attraverso il dialogo ed un confronto positivo con gli adulti”.

Toscana, medici e infermieri a scuola di lingua dei segni

Toscana, medici e infermieri a scuola di lingua dei segni

La regione sostiene l’Ens con 315 mila euro attraverso una serie di progetti per l’inserimento sociale dei non udenti che prevedono, tra l’altro, la formazione del personale medico, la traduzione in Lis del telegiornale e i servizi di ponte-telefono. Saccardi: “Sordità è barriera che si può superare”

da Redattore Sociale
09 giugno 2017

FIRENZE – Toscana, la Regione investe 315 mila euro per l’inserimento sociale delle persone sorde. E’ il contenuto di una delibera presentata dall’assessore alle politiche sociali Stefania Saccardi, che prevede un accordo di finanziamento tra la Regione e la sezione toscana dell’Ente nazionale sordi.

I fondi messi a disposizione serviranno per vari progetti, tra cui il progetto ‘Comunicare è vivere’, che consiste nelle attività di formazione del personale medico e paramedico degli ospedali, finalizzata a comunicare con le persone sorde tramite la lingua dei segni. L’esperienza già attivata in alcuni presidi ospedalieri e richiede di essere confermata ed estesa nei vari presidi ospedalieri toscani, al fine di diffondere su tutto il territorio regionale, le buone pratiche ed i risultati ottenuti in termini di miglioramento della comunicazione nei confronti dei pazienti non udenti e dei loro familiari.

Altri fondi serviranno per continuare a svolgere il servizio di traduzione Lis negli aggiornamenti finali del Tg3 Toscana, inseriti nella trasmissione “Buongiorno Toscana”, un modo per tenere i non udenti costantemente aggiornati di quello che succede nella regione. Fondi anche per il servizio ponte-telefono, che intende favorire i contatti che ogni persona sorda, in piena autonomia, ha la necessità di stabilire anche con altri soggetti udenti, per servizi sociali, sanitari, ed altri servizi pubblici o privati.

Infine, supporto anche per il servizio di segretariato sociale, un servizio essenziale volto ad affermare e soddisfare le sempre maggiori esigenze di personale interprete, che permetta la relazione tra sordi e udenti in tutte le necessità non solo di comunicazione ma anche di assistenza, tutela e sostegno nelle varie realtà territoriali e sociali.

“La sordità – ha detto l’assessore regionale alle politiche sociali Stefania Saccardi – è una barriera che può essere superata attraverso investimenti pubblici mirati e innovativi. La Toscana continua a investire su questo fronte per consentire a tutte le persone non udenti di condurre una vita dignitosa e perfettamente integrata nel tessuto sociale

“Articolo 9 della Costituzione”

“Cittadini partecipi della ricerca scientifica e tecnica”: il Progetto e Concorso nazionale “Articolo 9 della Costituzione” premia venerdì 9 giugno le idee più innovative delle scuole per il progresso scientifico e tecnico in una cerimonia alla Camera dei Deputati

Conoscere le scoperte fatte dagli scienziati del proprio territorio, scoprire le ricerche più attuali della scienza, provare ad applicare le conoscenze scientifiche e tecniche apprese a scuola ai problemi di oggi. Sono questi alcuni degli obiettivi che gli studenti dovevano centrare nella quinta edizione del Progetto e Concorso Nazionale Articolo 9 della Costituzione. L’8 ed il 9 giugno le due giornate conclusive a Roma, con un dibattitto il primo giorno al Consiglio nazionale delle Ricerche sui lavori presentati e la premiazione dei vincitori l’indomani alla Camera.
Un’edizione speciale con molte novità, quella dell’anno scolastico 2016/2017 di Articolo 9 della Costituzione, a partire dal tema: “Cittadini partecipi della ricerca scientifica e tecnica”, scelto per promuovere l’attenzione verso la scienza in chiave di partecipazione responsabile e di consapevolezza per le trasformazioni che produce insieme alla tecnica .
Al percorso hanno partecipato 538 classi, provenienti da tutta Italia e anche dalle scuole italiane all’estero, quasi 11mila studentesse e studenti di tutti gli ordini scolastici. Per la prima volta quest’anno sono state infatti coinvolte anche le scuole primarie, alle secondarie di primo e secondo grado. Decisiva la collaborazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche nell’organizzazione di tanti incontri nelle principali sedi della ricerca in Italia e della Rai, Main Media Partner del Progetto con Radio3, Rai Cultura e Rai Italy. Accanto ai prodotti video, il concorso prevedeva anche una sezione fotografica, risposte alla domanda rivolta ogni domenica dal “Sole24Ore”. I video vincitori e finalisti quest’anno saranno visibili oltre che sul sito del Progetto, www.articolo9dellacostituzione.it, anche in un apposito spazio del sito di Rai Scuola. Altra importante novità di questa quinta edizione è la sezione speciale “Progetti didattici”, pensata per gli insegnanti delle primarie e per le idee che mettono in pratica per suscitare in classe l’interesse per la ricerca scientifica e tecnica.
Oltre alle novità, anche la conferma del successo presso le scuole segnato dalle tante adesioni a un percorso formativo – iniziato il 2 dicembre nell’Aula del Senato e concluso il 10 aprile al Miur con la Giornata ‘Alfred Nobel’ – costituito da lezioni, incontri e laboratori in tutta Italia, dalla partecipazione attiva alle trasmissioni in diretta di Radio3 Scienza, dalle ricerche svolte nelle scuole e nei luoghi più diversi.
Il Progetto, promosso per il quinto anno consecutivo dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca-Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per la valutazione del sistema nazionale di istruzione, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo-Direzione generale Educazione e ricerca, è stato realizzato con la collaborazione scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), in collaborazione con il Senato della Repubblica, la Camera dei deputati, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero della Difesa, il Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca del MIUR, il Museo nazionale della scienza e della Tecnologia di Milano, la «Domenica» de «Il Sole24Ore».

I nomi delle scuole e delle classi vincitrici verranno annunciati venerdì 9 giugno alle ore 11 alla Camera dei Deputati nel corso di una cerimonia che sarà aperta dai rappresentanti istituzionali dei soggetti promotori, che ricorderanno l’obiettivo principale del concorso: trasmettere esempi positivi di impegno per la ricerca scientifica e suscitare interesse per la responsabilità assunta in prima persona da parte dei giovani. Per i vincitori della sezione video e fotografia in premio la tradizionale realizzazione artistica VetrArt9 creata per il Progetto dal Liceo “Enzo Rossi” di Roma. Menzioni speciali arriveranno da Rai Radio3, dagli studenti del Master in Management dei Beni culturali dell’Università di Roma Tre, dall’Istituto Centrale per la Grafica. Un premio speciale per i migliori contenuti scientifici sarà assegnato dal CNR. Nel corso della cerimonia di premiazione anche quest’anno la redazione della «Domenica» de «Il Sole24Ore», assegnerà il suo riconoscimento al miglior contributo pervenuto per la sezione La Domanda al Sole 24 Ore.
La giornata conclusiva è preceduta, oggi alle 15 nella sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Roma, dall’incontro “Dialoghi attorno all’Articolo 9” con gli studenti del Concorso. Dopo il saluto del Presidente del CNR, Massimo Inguscio, e l’intervento di Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano, dal titolo La cultura scientifica nella Società 5.0, le classi finaliste si confronteranno con docenti, esperti, alcuni relatori e componenti della giuria sui temi del progetto e sui lavori realizzati. In contemporanea, visita didattica per i finalisti delle scuole secondarie di primo grado a cura del Servizio educativo del Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano.

La preparazione è stata sostenuta infatti da un intenso ciclo di 19 incontri che si sono tenuti tra gennaio e aprile in tutta Italia, trasmessi in diretta streaming, con il contributo di studiosi e interpreti della vita scientifica e culturale nazionale e internazionale. Le classi hanno avuto inoltre l’opportunità di partecipare a visite e laboratori didattici coordinati dal Centro per i servizi educativi del museo e del territorio della Direzione generale Educazione e ricerca del MiBACT. Radio 3 Scienza ha dedicato una trasmissione al Progetto per tredici settimane consecutive, con la partecipazione in diretta delle classi.

Alla fine sono stati 250 i cortometraggi pervenuti, della durata di 4 minuti circa, nei quali i ragazzi hanno esplorato in modo personale, attento e appassionato punti di vista nuovi e proposto idee e buone pratiche, a partire dai due temi del progetto. Le scuole primarie e secondarie di primo grado hanno lavorato per Riscoprire e far rivivere storie di scienziati, invenzioni, scoperte scientifiche e luoghi della ricerca, mentre alle scuole secondarie di secondo grado è stato affidato il compito di Esplorare e scoprire i percorsi della ricerca scientifica e tecnica di oggi.
Anche il momento della valutazione ha rappresentato un modo più dinamico di fare scuola e sentirsi comunità educativa. Grazie ai principi della peer education tutti i lavori pervenutisono stati valutati e preselezionati, per categoria di scuola, dagli studenti. Solo dopo questa prima fase di selezione dei “finalisti” si è arrivati all’individuazione, da parte di una giuria di studiosi, esperti, rappresentanti delle Università e del mondo del giornalismo, dei vincitori.
Accanto al concorso audio-video è tornato anche quest’anno il Concorso fotografico, realizzato con la collaborazione dell’Istituto Centrale per la Grafica del Mibact e del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo di Milano. Tutti inediti e postati su Instagram con l’hashtag #articolo9dellacostituzione1617, gli scatti hanno restituito immagini di Scienziati, invenzioni, scoperte e luoghi della ricerca da…riscoprire, nella regione nella quale vivi.
Per maggiori informazioni: www.articolo9dellacostituzione.it, info@articolo9dellacostituzione.it


Programma Articolo 9 Costituzione edizione 2017

Segreterie scolastiche: il MIUR non può scaricare sulle scuole ritardi e inefficienze

Segreterie scolastiche: il MIUR non può
scaricare sulle scuole ritardi e inefficienze

I sindacati hanno sollecitato il Ministero dell’Istruzione ad affrontare i problemi che gravano sulle segreterie delle scuole per effetto delle operazioni relative al rinnovo delle graduatorie d’istituto del personale docente ed educativo.

La data di scadenza per la valutazione delle domande, stabilita dal MIUR per il prossimo 30 giugno nonostante le nostre proteste, infatti, non tiene in nessun conto l’esiguità del tempo lasciato alle segreterie scolastiche per l’esame delle pratiche: solo sei giorni, dal 24 al 30 giugno. E non tiene neppure in considerazione che questo è il periodo dell’anno in cui ci sono altri importanti adempimenti.

Per questo è necessario un ripensamento: il MIUR non può scaricare sulle scuole ritardi e inefficienze.

Decreto Ministeriale 9 giugno 2017, AOODPFSR 1455

IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni, recante “Riforma dell’organizzazione del Governo, a norma dell’articolo 11 della legge 15 marzo 1997,    n. 59” e, in particolare, l’articolo 2, comma 1, n. 11), che, a seguito della modifica apportata dal decreto legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008,    n. 121, istituisce il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;

VISTO il decreto legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito, con modificazioni, dalla legge  14 luglio 2008, n. 121, recante “Disposizioni urgenti per l’adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell’articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244” che, all’articolo 1, comma 5, dispone il trasferimento delle funzioni del Ministero dell’università e della ricerca, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;

VISTO l’articolo 39 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, recante il “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”, e successive modificazioni e integrazioni; VISTO, inoltre, l’articolo 46, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, relativo al “Regolamento recante norme di attuazione del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla  condizione dello straniero, a norma dell’articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286”, come modificato dall’articolo 42, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 18 ottobre 2004, n. 334;VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 aprile 2001, riguardante “Disposizioni per l’uniformità del trattamento sul diritto agli studi universitari”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 172 del 26 luglio 2001 e, in particolare, l’articolo 13, comma 5, in forza del quale l’elenco dei Paesi particolarmente poveri, caratterizzati anche dalla presenza di un basso indicatore di sviluppo umano, è definito annualmente con decreto del Ministro dell’Istruzione dell’università e della ricerca, d’intesa con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale;

VISTO il decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68 “Revisione della normativa di principio in materia di diritto allo studio e valorizzazione dei collegi universitari legalmente riconosciuti, in attuazione della delega prevista dall’articolo 5, comma 1, lettere a), secondo periodo, e d), della legge 30 dicembre 2010, n. 240, e secondo i principi e i criteri direttivi stabiliti al comma 3, lettera f), e al comma 6.” e, in particolare, l’articolo 4, comma 4, e l’art. 8 comma 5;

ACQUISITA l’intesa del Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione Internazionale, come si evince dalla nota del medesimo Dicastero – Direzione Generale per la Cooperazione allo sviluppo  –  Ufficio VIII – prot. MAE00452892017-03-08, dell’8 marzo 2017, con la quale è stata confermata l’efficacia e la validità anche per l’anno accademico 2017/2018, della la lista dei Paesi in via di sviluppo beneficiari dell’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) per gli anni 2014-2016, definita dall’OCSE – DAC;

D E C R E T A :

Art.1

Afganistan
Angola
Bangladesh
Benin
Bhutan
Burkina Faso
Burundi
Cambogia
Central African Republic
Chad
Comoros
Congo Democratic Republic
Djibouti
Equatorial Guinea
Eritrea
Ethiopia
Gambia
Guinea
Guinea Bissau
Haiti
Kenya
Kiribati
Korea Dem. Rep.
Lao People’s Democratic Republic
Lesotho
Liberia
Madagascar
Malawi
Mali
Mauritania
Mozambique
Myanmar
Nepal
Niger
Rwanda
Sao Tome & Principe
Senegal
Sierra Leone
Solomon Islands
Somalia
South Sudan
Sudan
Tajikistan
Tanzania
Timor-Leste
Togo
Tuvalu
Uganda
Vanuatu
Yemen
Zambia
Zimbabwe
  1. Per l’anno accademico 2017/2018, sono da intendere particolarmente poveri e in via di sviluppo i paesi di cui al seguente elenco:
  2. Ai fini della valutazione della condizione economica degli studenti provenienti dai Paesi innanzi indicati, gli organismi regionali di gestione e le università, per l’erogazione dei rispettivi interventi, applicano le disposizioni di cui all’art.13, commi 5 e 6, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 aprile 2001, citato nelle premesse.

Il presente decreto è sottoposto ai controlli previsti dalla vigente normativa ed è pubblicato   nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

 

IL MINISTRO
Sen. Valeria Fedeli

Decreto Ministeriale 9 giugno 2017, AOODPFSR 1456

IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni, recante “Riforma dell’organizzazione del Governo, a norma dell’articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59” e, in particolare, l’articolo 2, comma 1, n. 11), che, a seguito della modifica apportata dal decreto legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121, istituisce il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;

VISTO inoltre l’articolo 1, comma 5, del predetto decreto legge 16 maggio 2008, n. 85,  che dispone il trasferimento delle funzioni del Ministero dell’università e della ricerca, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;

VISTA la legge 30 dicembre 2010, n. 240, recante “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario”;

VISTO il decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, con il quale si stabilisce di procedere con decreto di natura non regolamentare del Presidente del Consiglio dei Ministri alla revisione delle modalità di determinazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, e ss.mm.ii., fornendo al riguardo specifici indirizzi attuativi;

VISTO il decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68, recante la revisione della normativa di principio in materia di diritto allo studio, e in particolare l’articolo 8, il quale al comma 3 conferma che le condizioni economiche dello studente sono individuate sulla base dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) e dell’Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente (ISPE), di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, e ss.mm.ii.;  al comma 1 rinvia al decreto del Ministro, di cui all’articolo 7, comma 7, la definizione dei requisiti di eleggibilità per l’accesso alle borse di studio; infine, al comma 5 stabilisce che, fino all’adozione di detto decreto, restano in vigore le disposizioni di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 aprile 2001 relativi ai requisiti di condizione economica;

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 aprile 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 26 luglio 2001, n. 172, recante “Disposizioni per l’uniformità di trattamento sul diritto agli studi universitari a norma dell’art. 4 della legge 2 dicembre 1991, n. 390” ed in particolare l’articolo 5, comma 1, con il quale si stabilisce che le condizioni economiche dello studente per l’accesso alle prestazioni per il diritto allo studio universitario sono individuate sulla base dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) e dell’Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente (ISPE), di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, e ss.mm.ii.;

VISTO, altresì, il comma 11 del medesimo art. 5 del citato d.P.C.M. 9 aprile 2001, in cui si prevede che i limiti massimi dei suddetti Indicatori sono aggiornati annualmente con decreto del Ministro da emanarsi entro il 28 febbraio;

VISTO il d.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159, relativo alla revisione delle modalità di determinazione e dei campi di applicazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), che all’articolo 8 definisce modalità specifiche di calcolo dell’Indicatore per le prestazioni per il diritto allo studio universitario;

VISTO il decreto direttoriale del Ministero del lavoro e politiche sociali del 7 novembre 2014 di approvazione del modello tipo di Dichiarazione Sostitutiva Unica ai fini ISEE, dell’attestazione, nonché delle relative istruzioni per la compilazione ai sensi del precitato articolo 10, comma 3, del d.P.C.M. n. 159 del 2013 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale serie ordinaria n. 267 del 17 novembre 2014;

VISTE le Sentenze del Consiglio di Stato, sez. IV, n. 00841, 00842 e 00838 del 2016;

VISTO il decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42, convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio 2016, n. 89, e, in particolare, l’articolo 2-sexies che apporta modificazioni nel calcolo dell’ISEE del nucleo familiare che ha tra i suoi componenti persone con disabilità o non autosufficienti, nelle more dell’adozione delle modifiche al regolamento di cui al d.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159, volte a recepire le citate sentenze del Consiglio di Stato;

VISTO il decreto direttoriale interministeriale Ministero del lavoro e delle politiche sociali e Ministero dell’Economia e Finanze del 1° giugno 2016, n. 146, di approvazione del modello tipo di Dichiarazione Sostitutiva Unica ai fini ISEE, nonché delle relative istruzioni per la compilazione, a seguito delle modificazioni al d.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159, introdotte con il decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42, convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio 2016, n. 89;

VISTO il decreto direttoriale Interministeriale del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero Economia e Finanze del 13 aprile 2017 n. 138 con il quale si è provveduto all’aggiornamento del Modello tipo di dichiarazione sostitutiva unica ai fini ISEE nonché delle relative istruzioni per la compilazione dopo il secondo anno di operatività, ferme restando le modalità di rilascio dell’attestazione  in precedenza emanate;

DATO ATTO che, a far data dai trenta giorni dall’entrata in vigore del succitato decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali 7 novembre 2014, è abrogato il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, e che pertanto, nelle more dell’adozione del decreto del Ministro di cui al succitato articolo 7, comma 7, del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68, a partire dall’anno accademico 2015/2016 per la determinazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) e dell’Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente (ISPE), utilizzati ai fini dell’accesso alle prestazioni per il diritto allo studio universitario, sono applicate le disposizioni di cui al succitato d.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159, così come modificato con la legge 26 maggio 2016, n. 89, di conversione con modificazioni del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42;

PRESO ATTO che, in attuazione degli indirizzi forniti con l’art. 5, comma 1, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, tra gli obiettivi perseguiti con la revisione dell’Indicatore vi è quello di migliorarne la selettività, anche attraverso il rafforzamento della rilevanza degli elementi di ricchezza patrimoniale della famiglia;

CONSIDERATO che, con il citato d.P.C.M. n. 159 del 2013, il rafforzamento della rilevanza degli elementi di ricchezza patrimoniale della famiglia è stato realizzato anche attraverso la rivalutazione del valore dei cespiti immobiliari di proprietà (incluso quello relativo alla casa di abitazione) con il passaggio dal riferimento dai valori ICI a quelli IMU;

VISTO che l’applicazione delle disposizioni di cui al predetto d.P.C.M. n. 159 del 2013 alle prestazioni per il diritto allo studio universitario ha determinato per l’anno accademico 2015/2016 l’esclusione di alcuni studenti dalle prestazioni per il diritto allo studio universitario in ragione della rivalutazione del valore dei cespiti immobiliari di proprietà, con particolare riferimento a quello relativo alla casa di abitazione, così come evidenziato da studi e analisi effettuate a livello sia nazionale dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sia regionale dai singoli Enti per il diritto allo studio;

VISTO il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 23 marzo 2016, n. 174, con il quale, anche in conseguenza di quanto sopra rappresentato, il Ministero dell’istruzione, università e ricerca ha provveduto ad aggiornare per l’anno accademico 2016/2017 i limiti massimi dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) – fissato in euro 23.000,00 – e dell’Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente (ISPE) – fissato in euro 50.000,00 – ai sensi dell’art. 5 del d.P.C.M. 9 aprile 2001, tenendo conto della rivalutazione del valore dei cespiti immobiliari di proprietà con particolare riferimento a quello relativo alla casa di abitazione, fermi restando i limiti minimi dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) – fissato in euro 15.748,78 – e dell’Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente (ISPE) – fissato in ad euro 27.560,39 – già in precedenza individuati con il precedente Decreto del Ministro dell’istruzione , università e ricerca 14 luglio 2015, n. 486;

RITENUTO OPPORTUNO per l’anno accademico 2017/2018 confermare i suddetti limiti massimi dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) e dell’Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente (ISPE), rispettivamente a 23.000,00 euro ed a 50.000,00 euro, fermi restando i limiti minimi pari sempre ad euro 15.748,78 per l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) e ad euro 27,560,39 per l’Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente (ISPE);

CONSIDERATA la necessità di consentire tempestivamente alle Amministrazioni interessate di procedere con la definizione dei provvedimenti finalizzati ad assicurare il diritto allo studio agli studenti universitari per l’anno accademico 2017/2018; 

DECRETA

Art. 1
  1. per l’anno accademico 2017/2018 i limiti massimi dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), e i limiti massimi dell’Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente (ISPE), rimangono invariati;
  2. restano, pertanto, inalterati gli importi determinati con Decreto del Ministro dell’istruzione, università e Ricerca  23 marzo 2016 n. 174.

IL MINISTRO
Sen. Valeria Fedeli

Decreto Direttoriale 9 giugno 2017, Prot. n. 1458

IL DIRETTORE GENERALE

VISTA la legge 21 dicembre 1999, n. 508 concernente la riforma delle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica;

VISTA la legge 11 dicembre 2016, n. 232, di approvazione del “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019”;

VISTO il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze n. 102065 del 27 dicembre 2016 recante la “Ripartizione in capitoli delle unità di voto parlamentare relative al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e per il triennio 2017-2019”;

VISTO il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 16 febbraio 2017, n. 87, con il quale sono state assegnate le risorse finanziarie per l’anno 2017 al Capo del Dipartimento preposto al Centro di responsabilità amministrativa denominato “Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca”;

VISTO il D.D. n. 631 del 27 marzo 2017 con il quale il Capo Dipartimento Prof. M. Mancini ha attribuito la delega per l’esercizio di spesa, in termini di competenza, cassa e residui, per le risorse di cui all’allegato “A”, al Dr. Daniele Livon Direttore Generale per la programmazione, il coordinamento e il finanziamento delle istituzioni delle formazione superiore;

VISTO l’articolo 2, comma 197, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, che prevede l’unificazione del pagamento delle competenze fisse ed accessorie nel cosidetto “cedolino unico”;

VISTO l’articolo 4, commi 4-bis e seguenti, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 recante disposizioni in materia di pagamento di stipendi e competenze accessorie;

VISTO il Decreto 1 dicembre 2010 del Ministero dell’Economia e delle Finanze che disciplina il sistema di erogazione unificata delle competenze fisse e accessorie al personale delle amministrazioni dello Stato, denominato “cedolino unico”;

VISTA la circolare, n. 24 del 9 novembre 2016 – del Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento della ragioneria generale dello Stato, Ispettorato generale di bilancio – uff. IX – contenente le istruzioni operative e il calendario degli adempimenti per la chiusura delle contabilità dell’esercizio finanziario 2016;

VISTO l’articolo 2, comma 2 del D.P.R. 10/11/1999, n. 469, relativo alla riassegnazione delle somme versate entro la chiusura dell’esercizio alle corrispondenti unità previsionali di base;

VISTO il decreto direttoriale del 16/12/2016, prot. 3434, con il quale è stato disposto il versamento in conto entrate capo 13° cap. 3638 art. 1 al Tesoro dello Stato, della somma di € 3.752.101,52 quali economie realizzate alla fine dell’esercizio finanziario 2016 sul cap. 1603/4;

VISTA la quietanza di versamento in conto entrate dello Stato n. 751231 del 20/12/2016 di € 3.752.101,52;

VISTO il D.M.T. n. 27222/2017, registrato dalla Corte dei Conti il 14/4/2017, N. 412, con il quale è stata disposta la riassegnazione di competenza e cassa di € 3.752.102,00 sul capitolo 2403/4 del corrente esercizio finanziario;

VISTA la disponibilità di competenza e cassa del cap. 2403/4 dello stato di previsione della spesa di questo Ministero per l’esercizio finanziario 2017;

RITENUTO di non procedere alla riassegnazione di economie di importo inferiore a 5 euro per una somma complessiva di € 5,34;

RITENUTO di dover procedere alla riassegnazione della somma di € 3.661.504,38 sul capitolo 2403/4 del corrente esercizio finanziario per il pagamento dei compensi e indennità per il miglioramento dell’offerta formativa del personale delle Istituzioni AFAM;

TENUTO CONTO che si è provveduto agli adempimenti previsti dall’articolo 22 del D. Lgs 14 marzo 2013, n. 33;

DECRETA

La somma di € 3.661.504,38 tratta dal cap. 2403/4 dello stato di previsione del M.I.U.R. relativo al corrente esercizio finanziario è riassegnata, quale economia dell’esercizio finanziario 2016, a favore delle sottoelencate Istituzioni di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica per l’importo a fianco di ciascuna indicato, per il pagamento dei compensi ed indennità per il miglioramento dell’offerta formativa.

ISTITUZIONI

IMPORTO €

Conservatori di musica

 

ADRIA

9.240,02

AVELLINO

146.375,75

BARI

488.451,38

BENEVENTO

46,97

BOLOGNA

38.662,21

BRESCIA

67.754,26

CAGLIARI

410,88

CAMPOBASSO

28.082,95

CASTELFRANCO VENETO

208,00

COSENZA

109.591,84

CUNEO

6.053,86

FERMO

65.991,82

FERRARA

330,00

FIRENZE

2.514,89

FOGGIA

183.388,42

FROSINONE

9.684,89

GENOVA

167.229,01

LA SPEZIA

35.434,40

LATINA

40.992,45

MANTOVA

6.631,79

MATERA

168.737,70

MESSINA

28.694,76

MILANO

45.012,50

MONOPOLI

44.581,70

NAPOLI

286.412,18

NOVARA

3.960,42

PALERMO

218,91

PARMA

28.022,08

PERUGIA

30.788,94

PESARO

4.284,34

PESCARA

58.684,73

PIACENZA

131.708,81

POTENZA

221.641,27

REGGIO CALABRIA

129.868,80

ROMA

2.716,61

ROVIGO

13.055,08

SALERNO

32.545,44

SASSARI

13.186,64

TERAMO

23.820,00

TORINO

101.812,77

TRAPANI

10.052,50

UDINE

107.628,11

VENEZIA

2.083,26

VERONA

39.596,40

VIBO VALENTIA

128.337,77

VICENZA

52.143,26

Accademie di belle arti
BOLOGNA

201,81

CARRARA

4.495,10

CATANIA

5.461,79

CATANZARO

14.025,82

FIRENZE

210.340,30

FOGGIA

105.945,71

FROSINONE

343,02

L’AQUILA

58,30

LECCE

9.258,45

MACERATA

421,90

NAPOLI

186,72

PALERMO

11.858,50

REGGIO CALABRIA

156.899,71

ROMA

8.334,58

SASSARI

2.981,05

Accademie Nazionali
DANZA

37,54

ARTE DRAMMATICA

3.056,18

Isia
FAENZA

7.593,79

FIRENZE

3.333,34

TOTALE €

3.661.504,38

 

IL DIRETTORE GENERALE
F.to Daniele Livon

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