FAQ – PROVE ESABAC

DG per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione – Ufficio 3

FAQ – PROVE ESABAC

 

  1. D. Da cosa è composta la prova specifica dell’esame ESABAC?
  2. La parte di esame specifica ESABAC è costituita da:
  • una prova scritta ed orale di lingua e letteratura francese;
  • una prova scritta di storia in lingua francese.

Ai fini del rilascio del diploma ESABAC non si prevede nessuna prova di storia orale in lingua francese.

Le due prove scritte (lingua e letteratura francese e storia in lingua francese) costituiscono, nell’ambito dell’esame di Stato italiano, la quarta prova scritta.

 

  1. D. Come si calcola il voto della quarta prova scritta ESABAC?
  2. Si attribuisce uno specifico punteggio alla parte di quarta prova scritta di lingua e letteratura francese e uno specifico punteggio alla parte di quarta prova scritta di storia in lingua francese.

Il punteggio complessivo della quarta prova scritta deriva dalla media tra:

  • il punteggio della prova scritta di lingua e letteratura francese
  • il punteggio della prova scritta di storia in lingua francese.

Sono ammessi nella votazione solo numeri interi in base alle regole di arrotondamento per eccesso o difetto – MAI NUMERI DECIMALI. Vedi faq 8.

 

  1. D. E’ previsto un voto specifico per la quarta prova scritta ESABAC?
  2. Si, la valutazione della quarta prova scritta ESABAC (prova scritta di lingua e letteratura francese e prova scritta di storia in lingua francese) va ricondotta nell’ambito dei punti previsti per la terza prova ai fini dell’esame di Stato italiano.

La Commissione, pertanto, attribuito il punteggio in modo autonomo per la terza prova scritta e il punteggio in modo autonomo della quarta prova scritta ESABAC, determina la media dei punteggi.

Tale media costituisce il punteggio complessivo da attribuire alla terza prova scritta. I punteggi sono espressi in quindicesimi. La sufficienza è rappresentata dal punteggio di dieci quindicesimi.

Sono ammessi solo numeri interi in base alle regole di arrotondamento per eccesso o difetto – MAI NUMERI DECIMALI. Vedi faq n.8

 

  1. D. E’ previsto un voto specifico per la parte orale di lingua e letteratura francese?
  2. Ai fini dell’esame di Stato italiano, la valutazione della prova orale di lingua e letteratura francese va ricondotta nell’ambito dei punti previsti per il colloquio.

Ai soli fini del Baccalauréat, la Commissione esprime, in modo autonomo, in quindicesimi il punteggio relativo alla prova orale di lingua e letteratura francese.

 

  1. D. Cosa succede se il voto complessivo della quarta prova scritta ESABAC è insufficiente (ossia inferiore a 10/15)?
  2. Nulla, il candidato deve comunque sostenere la parte orale di lingua e letteratura francese durante il colloquio.

Successivamente si calcola il punteggio globale della parte specifica dell’esame ESABAC.

Esso è rappresentato dalla media del:

– punteggio complessivo della prova di lingua e letteratura francese (che si ottiene dalla media tra il punteggio della quarta prova scritta di lingua e letteratura francese e il punteggio della parte orale di lingua e letteratura francese effettuata durante il colloquio)

– punteggio attribuito alla parte di quarta prova scritta di storia.

 

  1. D. Cosa succede se il voto complessivo di tutta la parte specifica dell’esame ESABAC è insufficiente (inferiore a 10)?
  2. Se il punteggio complessivo della parte specifica dell’esame ESABAC è inferiore a 10/15, non si tiene conto dei risultati conseguiti dai candidati nella quarta prova scritta. In questo caso la Commissione, all’atto degli adempimenti finali, deve rideterminare il punteggio della terza prova scritta senza considerare il punteggio ottenuto nella quarta prova scritta. Si attribuisce al candidato semplicemente il punteggio originario proprio della terza prova scritta.

In questa ipotesi; il candidato non otterrà il diploma francese non avendo superato con sufficienza la parte specifica dell’esame ESABAC.

Infatti, per il rilascio del diploma di Baccalauréat, previo superamento dell’esame di Stato, il candidato deve avere ottenuto nella parte specifica dell’esame ESABAC un punteggio complessivo almeno pari alla sufficienza (10/15).

 

  1. D. In quali altri casi non si deve tenere conto dei risultati conseguiti dai candidati nella quarta prova scritta?
  2. Nel caso in cui il candidato non supera l’esame di Stato italiano a causa dei risultati della quarta prova scritta ESABAC. Pertanto questi risultati non devono essere considerati dalla commissione, la quale, all’atto degli adempimenti finali, ridetermina il punteggio della terza prova scritta senza tenere conto dei risultati della quarta prova scritta ESABAC.

Al candidato che supera in tal modo l’esame di Stato italiano non è rilasciato il diploma di Baccalauréat.

 

  1. D. Come ci si comporta, al momento della valutazione, in presenza di punteggi decimali?

I voti complessivi delle prove scritte/orali contenenti una frazione di 0,50 o superiori, saranno arrotondati per eccesso all’intero più alto. Se inferiori a 0,50 saranno arrotondati per difetto all’intero più basso.

 

La legge di Lavoisier e l’intelligenza emotiva

La legge di Lavoisier e l’intelligenza emotiva

di Adriana Rumbolo

 

Quando si parla, dell’intelligenza delle emozioni forse le consideriamo sempre positive se usate bene.
Spesso confondiamo la parola buono, l’avverbio bene con ciò che ci soddisfa, quando si realizzano risultati positivi ma Lavoisier ci fa riflettere

Spesso ho riflettuto guardando documentari. cinema televisione quando mostrano la distruzione di una città .aspetti cruenti della guerra espressioni dello sguardo di un essere umano che cambiano improvvisamente mentre realizzano le più efferate azioni perché poi tutto ritorni nella calma.

Sembra che il mondo debba preservare sempre la sua massa la sopravvivenza. Non importa se cambiano le forme non importa se per cambiare le forme si passi per il dolore o la sofferenza.
Allora le emozioni alle quali diano il compito di essere la nostra guida nella sopravvivenza lo sono anche quando la sopravvivenza richiede distruzione dolore cambiamenti enormi purché. se vogliamo accettare la legge di Lavoisier la massa non cambi.e la sopravvivenza sia tutelata

Così è stato per miliardi di secoli quando un essere umano sente la parola nemico il suo sguardo cambia e credo che in quel momento la rabbia la l’aggressività diventino dominanti nell’ equilibrio emotivo e finché l’essere umano non ha distrutto una certa realtà poi, si fermerà all’improvviso come per incanto. tutto ritornerà come prima.

Mi ha sempre sorpreso che in uno scenario di guerra in uno scenario di un cataclisma fisico la natura fosse così violenta ma dopo qualche tempo c’accorgiamo che in quella stessa natura è cambiata solo nella forma forma: ” nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma.
Non importano i fatti contingenti particolari di una realtà che si trasforma di una realtà che soffre di una persona che all’improvviso è nemica, la vita deve andare avanti.

Rivediamolo il concetto di emozioni perché è vero le emozioni rimangono intelligenti in questo loro compito ma hanno potuto sopravvivere proprio per questo loro compito di preservare la continuità della vita adattandosi a qualsiasi mezzo anche a quello transitorio della distruzione, del dolore, della sofferenza e allora ritorna la frase di un grande scrittore che disse alla fine di una sua celebre novella :” uomini amatevi perché mentre la natura si adopera perché la sopravvivenza continui e voi ne siete i protagonisti esposti a qualsiasi mutamento anche doloroso anche spaventosamente distruttivo e ne averte paura l’amore l’unico conforto unico anestetico per attenuare la paura e il dolore nei mutamenti più dolorosi ancora molto misteriosi e molto più forti di noi ci sarà.

Mobilità straordinaria, niente accantonamenti per gli idonei GM 2012

da La Tecnica della Scuola

Mobilità straordinaria, niente accantonamenti per gli idonei GM 2012

C’è una nuova pronuncia di merito dei giudici del lavoro sulla mobilità straordinaria per l’a.s. 2016/2017.

Dopo le pronunce rese in sede cautelare, sulla scia dell’orientamento del Tribunale di Roma, seguito anche da quello di Pavia, con sentenza del 27 giugno, il Tribunale del lavoro di Ravenna ha ribadito l’illegittimità dell’accantonamento dei posti per la mobilità prevista in favore degli idonei del concorso bandito nel 2012 già collocati nelle Graduatorie di Merito.

Il Giudice del lavoro di Ravenna, condividendo le tesi difensive dell’avv. Dino Caudullo (nella foto qui sotto), ha rilevato che “le ragioni che hanno indotto l’amministrazione (in applicazione dell’art. 6 del CCNI) a differenziare coloro che (pur non assunti entro il 2014) risultavano inseriti nella graduatoria di merito del concorso del 2012, riservandogli una scelta con precedenza rispetto agli assunti da G.A.E., non appaiono esenti da censure, considerato come tale differenziazione non trova alcun addentellato nel testo della legge n. 107/2015 e appare contrastare con ragioni di uguaglianza, di merito e di anzianità di servizio, giungendo l’applicazione delle stesse ad evidente incongruenze (essenzialmente, docenti con punteggi assai bassi, in quanto spesso neolaureati o comunque con pochissima esperienza sul campo, hanno superato docenti collocati da anni ed anni nelle G.A.E. e con punteggi doppi e anche tripli rispetto ai primi”.

Ata, professione in crisi: organici all’osso, niente sostituzioni e formazione, incombenze a raffica

da La Tecnica della Scuola

Ata, professione in crisi: organici all’osso, niente sostituzioni e formazione, incombenze a raffica

Il ministero dell’Istruzione non ha alcuna volontà di aumentare gli organici del personale Ata. Lo hanno compreso i sindacati, dopo aver più volte tentato di riaprire il discorso.

La Cisl Scuola parla di “organico largamente insufficiente rispetto alle reali necessità del servizio scolastico”.

Non è proprio possibile reggere la complessità delle funzioni svolte dal personale amministrativo, tecnico e ausiliario – sostiene Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola – con organici che hanno subito riduzioni pesantissime nel triennio 2009-12, quando il taglio fu di 45.000 posti, una riduzione del 17%; un calo che non è stato più recuperato, anzi, si è aggravato con ulteriori 2.000 posti sottratti dalla legge di stabilità per il 2015”.

“Come se ciò non bastasse – continua Gissi – altre norme di legge hanno reso aggravato le condizioni di lavoro e reso ancor più difficile la gestione dei servizi svolti dal personale ATA, soprattutto con l’assurdo divieto di sostituire chi si assenta anche per periodi lunghi”.

È una situazione rispetto alla quale la stessa concertazione svolta, per quanto fondata su una legittima e doverosa richiesta di massima chiarezza, non sarebbe stata in grado di dare risposte risolutive.

Dinanzi all’immobilismo del Miur, per la leader della Cisl Scuola “serve una sede di confronto politico dalla quale possano scaturire impegni precisi di soluzione, se del caso con i dovuti e necessari passi legislativi, alle tante emergenze che affliggono il settore, emergenze delle quali non basta dirsi consapevoli se poi non si agisce con determinazione per affrontarle e superarle”.

“Lo ripeto, non ci sono solo le legittime esigenze del personale di lavorare in condizioni meno stressanti e disagiate, è la piena funzionalità del servizio che va garantita, avviando per esempio le procedure di reclutamento per la copertura dei posti di DSGA oggi vacanti, o più in generale promuovendo un’efficace politica di semplificazione amministrativa che consenta di rendere più efficiente il lavoro degli uffici di segreteria”.

Tra l’altro, in questi giorni il problema delle amministrazioni scolastiche non in grado di assolvere i tanti compiti richiesti è emerso in tutta la sua interezza: le segreterie, infatti, non hanno nascosto i loro limiti nel gestire le domande di rinnovo delle graduatorie d’Istituto.

Su questo punto è intervenuto Marcello Pacifico (Anief-Cisal), secondo il quale “lo slittamento al 13 luglio della scadenza per l’invio dei dati sulle graduatorie d’istituto è sicuramente una buona notizia, ma i problemi rimangono perché il personale continua a lamentare la mancanza di adeguata formazione in merito. Vorremmo capire, inoltre, per quale motivo non si è scelto di aggiornare le graduatorie d’istituto come si fa con le GaE, affidandole alla supervisione della direzione generale e alla gestione delle amministrazioni periferiche”.

“Perché – continua – si sono ingolfati gli uffici interni alle scuole con migliaia di fogli cartacei, mentre tutti gli altri aggiornamenti, ma anche i concorsi, le nomine delle commissioni di maturità e quant’altro, vengono invece gestite con efficacia in modo totalmente telematico? Vorremmo infine sapere per quale motivo lo svolgimento di questo improbo e delicato compito di verifica dei servizi e dei titoli, di tutti i singoli candidati, non comporti alcun compenso aggiuntivo da assegnare al personale ammnistrativo che se ne fa carico”.

“Trattandosi di un lavoro extra, sottratto all’amministrazione centrale, per noi è evidente che deve prevedere un compenso ulteriore. Ma non dal Fondo d’Istituto, peraltro dimezzato rispetto a quello del 2011, bensì – conclude Pacifico – da assegnare ad ogni scuola attraverso dei finanziamenti ad hoc”.

Sulla gestione difficoltosa delle domande di aggiornamento delle GI si è espressa pure la Gilda degli Insegnanti, che parla di “situazione al collasso”.

“L’enorme mole di domande per i nuovi inserimenti e l’aggiornamento delle graduatorie di istituto di seconda e terza fascia – spiega il sindacato – si somma alle già numerose incombenze, tra cui i vari monitoraggi, le pratiche per i pensionamenti e gli esami di Maturità, che pesano sulle segreterie. Questo aggravio di lavoro sta provocando un ingorgo tale da paralizzare quasi l’attività e tutto ciò causerà inevitabilmente un ritardo nella definizione delle graduatorie, con conseguenti ripercussioni sul regolare inizio dell’anno scolastico 2017/2018”.

“Inoltre – sottolinea la Gilda – con ogni probabilità si verificheranno problemi nelle nomine dei supplenti perché le scuole non sapranno se chiamare i docenti in base alle vecchie graduatorie o se attendere quelle nuove. Il rischio è che anche per il prossimo anno vengano stipulati contratti con la formula ‘fino ad avente diritto’ che, come abbiamo più volte ribadito, rappresenta un abuso giuridico”, conclude il sindacalista.

Siti web, molte le scuole che hanno pubblicato gli obiettivi di accessibilità

da La Tecnica della Scuola

Siti web, molte le scuole che hanno pubblicato gli obiettivi di accessibilità

 

Sono in aumento le amministrazioni che hanno pubblicato gli obiettivi di accessibilità per il 2017. Tra queste, molte sono Istituti d’Istruzione (78%, pari al 40% del totale nazionale); tra le regioni, le più rappresentative sono Lombardia, Campania e Sicilia.

Come comunicato dall’AGID, oltre la metà degli obiettivi pubblicati riguarda:

  • il miglioramento del sito web istituzionale (57%);
  • l’organizzazione del lavoro;
  • la creazione di siti web tematici e le reti intranet.

Aumenta l’interesse anche per l’adeguamento alle linee guida di design dei siti web delle PA. Gli interventi specifici di questi obiettivi riguardano in particolare:

  • la conformità ai requisiti di accessibilità dell’Allegato A del DM 8 luglio 2005;
  • il miglioramento di moduli e formulari;
  • l’accessibilità dei documenti pdf.

Vedi: