“Da piccola ero Down”

Superando.it del 19-10-2017

“Da piccola ero Down”: semplice come la quotidianita’, profondo come la vita

Così si è detto di “Da piccola ero Down”, libro di Isabella Piersanti che ruota attorno alla figlia con sindrome di Down e che l’Autrice ha scritto «senza la pretesa di affermare verità assolute, ma semplicemente per raccontare la mia storia e per dire che avere una figlia con la sindrome di Down non è un dramma e che non significa non essere più felici, anche se Giulia resterà Down per sempre». Una presentazione dell’opera si avrà il 20 ottobre a Roma, in una sede prestigiosa, quale la Sala della Lupa della Camera dei Deputati.

ROMA. «Kafka diceva… un libro dev’essere un’ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi… e questo libro lo è, nel “rompere” tutti i luoghi comuni, in positivo o in negativo, su un mondo che purtroppo in pochi conoscono a fondo. Un applauso alla sua autrice».
«Un libro stracarico di umanità, un racconto a cuore aperto, una riflessione sull’essere genitori, uno sguardo attento sulle identità e sulla società… Semplice come la quotidianità, profondo come la vita».
Per chi ha avuto la fortuna e il piacere di essere tra i primi a leggere il manoscritto del libro Da piccola ero Down (Il Prato, 2017, con prefazione del noto giornalista Gian Antonio Stella), queste frasi – postate rispettivamente da Vincenzo Ripa e Giovanni Massari nella pagina Facebook del libro stesso – ne sono certamente il miglior commento possibile.

Il perché Isabella Piersanti, mamma di Giulia, ragazza ora dodicenne con la sindrome di Down, abbia voluto scriverlo, lo ha spiegato lei stessa: «L’ho scritto prima di tutto per me stessa, per mettere ordine nelle mie poche idee ma confuse, come diceva il grande Ennio Flaiano. Poi per Valentina, la mia figlia maggiore, perché possa conoscere la storia della nascita della sorella e perdonarci se qualche volta le abbiamo dato l’impressione di trascurarla; per dirle che le vogliamo un mondo di bene e che per questo le abbiamo voluto dare una sorella, per dirle che le siamo grati perché, se oggi Giulia è quella che è, moltissimo è per merito suo. Per Giulia, perché un domani possa ripercorrere la sua storia. Per Francesco, mio marito, con cui ho iniziato e continuo questa splendida avventura che è la nostra vita. Per condividere questa mia esperienza con chi si trovasse in situazioni simili, perché forse può essere utile un confronto con chi ha vissuto e vive la stessa realtà, senza la pretesa di dire verità assolute ma semplicemente di raccontare la mia storia. Per dire infine a tutti che avere una figlia con la sindrome di Down non è un dramma. Che non significa non essere più felici, anche se resterà Down per sempre. Che, sì, ci saranno difficoltà, ma anche tante risate e che si riceverà un amore incondizionato, puro, totale che è difficile sperimentare in altre condizioni».

Particolarmente appropriato appare anche il titolo (Sindrome di Down & felicità: binomio impossibile?), scelto per la presentazione in programma venerdì 20 ottobre a Roma, in una sede prestigiosa, quale la Sala della Lupa della Camera dei Deputati (ore 16).
Qui, introdotti da Paola De Micheli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, interverranno, insieme all’Autrice, Lucetta Scaraffia, componente del Comitato Nazionale per la Bioetica, Simone Consegnati della testata «Tuttoscuola», Nicola Pintus, presidente del Progetto Filippide, che opera da molti anni in àmbito di sport e disabilità e Catello Vitiello, presidente dell’AIPD di Roma (Associazione Italiana Persone Down).

di Stefano Borgato

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: dapiccolaerodown@gmail.com (Francesco Giovannelli).

Bene l’atto di indirizzo, ora si vada subito alla trattativa

Gissi: bene l’atto di indirizzo, ora si vada subito alla trattativa

Bene la pubblicazione dell’Atto di indirizzo per il comparto dell’istruzione e della ricerca, che apre finalmente la strada all’avvio del negoziato per rinnovare il contratto. Abbiamo a suo tempo apprezzato anche il confronto preventivo voluto dalla ministra Fedeli su un atto che rimane comunque di sua competenza, rappresentando le posizioni della “parte datoriale” al tavolo delle trattative. A quel tavolo noi andremo ovviamente con le nostre posizioni e con la disponibilità a lavorare perché gli esiti siano quanto più possibile favorevoli per lavoratrici e lavoratori il cui contratto è fermo da dieci anni, ma anche per l’efficacia e la qualità del servizio che un buon contratto sicuramente può favorire.

Non è un contesto facile quello in cui ci muoviamo, a partire dall’insufficienza delle risorse che la legge di bilancio rende disponibili e che non bastano certo a realizzare appieno un riallineamento delle condizioni retributive del personale scolastico con quelle mediamente in atto negli altri paesi europei. Al riguardo, crediamo sia anche il momento di rimettere pienamente a disposizione del contratto tutte le risorse altrimenti gestite e che investono l’organizzazione del lavoro nella scuola, a partire da quelle relative alla legge 107.

Il disagio che vive il personale della scuola è riconosciuto da tutti, non mancano al riguardo dichiarazioni, impegni e promesse. Ora è il momento di passare dalle parole ai fatti, il rinnovo contrattuale è in questo senso un’occasione importante per tradurre in realtà concreta le buone intenzioni. Lo stesso deve fare la politica nelle scelte che si accinge a compiere in sede legislativa, che chiediamo siano coerenti col dichiarato impegno a fare dell’istruzione e della formazione un settore strategico di investimento.

Contratto: parte la trattativa

Contratto: parte la trattativa

 

I Ministri Fedeli e Madia, con un comunicato in data odierna, rendono noto di aver inviato all’ARAN l’atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale dell’Area Istruzione e Ricerca. La contrattazione può ora prendere avvio e concludersi – secondo gli auspici – nel giro di qualche mese.

Per quanto ci riguarda, non prima che la Finanziaria sia divenuta legge. Anp sta seguendo con estrema attenzione le informazioni che filtrano in questi giorni dal Ministero riguardo alle somme iscritte nel documento di bilancio e destinate ad integrare la retribuzione di posizione dei dirigenti scolastici.

Nel merito della questione, è d’obbligo la riserva fondamentale: stiamo parlando di somme virtuali, iscritte in un disegno di legge. Un giudizio fondato si potrà dare, e lo daremo, quando quel testo sarà in Gazzetta.

Fin d’ora è però possibile dire alcune cose, che ci sembrano indispensabili per collocare le notizie fin qui circolate in una giusta prospettiva:

– se la cifra di 95,6 milioni di euro sarà confermata, sarà stato raggiunto l’obiettivo della perequazione con l’altra dirigenza pubblica, limitatamente alla parte fissa della retribuzione. Ricordiamo che il nostro obiettivo ultimo rimane la perequazione totale e cioè relativa a tutte le voci stipendiali;

– ci sono spazi di miglioramento anche su un altro versante, tutt’altro che secondario, quello delle decorrenze. Qui le voci si rincorrono, ogni volta diverse: ma, ad oggi, sembra configurarsi uno scaglionamento su tre anni (2018 – 2019 – 2020). Diciamo fin d’ora che, dopo quasi dieci anni di fermo contrattuale e dopo tutte le vicissitudini legate all’entità del FUN, non possiamo dirci soddisfatti e lavoreremo, da qui all’approvazione della legge, per anticipare quei termini;

– non ci sembra però di dover sottovalutare che l’aver previsto in Finanziaria una somma “perequativa”, destinata unicamente ai dirigenti scolastici e tale da allineare il loro trattamento fisso e continuativo a quello degli altri dirigenti dell’area, costituisce finalmente il riconoscimento della piena natura dirigenziale del nostro ruolo. Per la prima volta si esce dall’angolo di quella specificità in negativo che ci portiamo dietro da quasi vent’anni;

– neppure ci sembra un elemento secondario quello che, per noi e solo per noi, la tagliola dell’intesa del 30 novembre 2016 sia saltata o stia per saltare.

Per dirla con il vecchio proverbio, il bicchiere si presenta oggi mezzo pieno: abbiamo davanti a noi due mesi di impegno e di confronto politico serrato per cercare spazi di miglioramento rispetto a quel che oggi ci è dato di vedere. Spazi che individuiamo principalmente nei tempi di erogazione dei miglioramenti e nella possibilità di intaccare, dopo la parte fissa della retribuzione, almeno una prima quota del differenziale di quella variabile. Un passo su un cammino che è ancora lungo, ma che potremo dichiarare concluso solo con l’equiparazione piena, nostro obiettivo finale.

De brevitate scholae: sulla brevità della scuola & dintorni

De brevitate scholae: sulla brevità della scuola …& dintorni”

Il “Liceo Breve” è una sperimentazione che avrà inizio effettivo dall’anno scolastico 2018/2019. Sono 100 gli istituti scolastici ai quali è proposto il nuovo iter curricolare e che, volendo partecipare, volontariamente avrebbero dovuto presentare un “progetto” entro Settembre 2017. Il MIUR affiderà la sperimentazione alle scuole che ne avranno fatto richiesta per non più di una classe ad Istituto.

Da quando il 3 agosto il Ministro Fedeli ha apposto la sua firma sul Decreto MIUR riguardante la sperimentazione del percorso scolastico modulato su quattro anni, si è acceso un forte dibattito entro il mondo della scuola e della cultura nel suo complesso, anche perché sono state ventilate pure altre possibilità, quali la ‘Media’ o la Primaria brevi.L’Associazione Unicorno l’AltrascuolA intende, con tempestività, riaccendere questo dibattito per sviscerarne tutte le implicanze e tracciare i chiaroscuri che si profilano sull’orizzonte del mondo della scuola e del futuro stesso del Paese, analizzando le critiche inerenti al rischio e pericolo del minimalismo culturale (con la sottrazione dei saperi critici a favore dell’introiezione di competenze meramente esecutive), o della perdita di posti per i docenti e gli ata, mettendole a confronto con le diverse opinioni, ivi compresi quelli che sono stati indicati come i “punti di forza” dell’innovazione. Sarà l’occasione anche per avanzare e discutere pure altre ed alternative proposte di riforma dell’Istruzione Pubblica, comprendenti l’innalzamento dell’obbligo sino al termine degli studi e l’ingresso nell’obbligo stesso dell’ultimo anno diScuola dell’Infanzia, nonché un appropriato stato giuridico dei docenti fuori dall’area impiegatizia.

VENERDÌ 27 OTTOBRE 2017

ore 9.00 /13.30

Aula Magna I.C. “Armando Diaz”

Piazza Cardinal G. Massaia, 2 (zona V. Torino) – Milano

 

Unicorno l’AltrascuolA

Associazione Professionale

Sede nazionale: Via Casoria, 16 – 00182 Roma

Tel. 06/7017009 Fax 06/62209306

www.altrascuola.org

Soggetto qualificato alla formazione con Decreto MIUR 177/2000;

Direttiva MIUR n. 170 del 21.3.2016;

Elenco Enti Accreditati / Qualificati del 23.11.2016

 

Unicobas Scuola&Università

Federazione Sindacale dei Comitati di Base

Sede nazionale: Via Casoria, 16 – 00182 Roma

Tel. 06/7026630 Fax 06/62209306

www.unicobas.orgunicobas.rm@tiscali.it

 

Questo Convegno è organizzato dall’Associazione Unicorno l’AltrascuolA in collaborazione con l’Unicobas Scuola&Università

 

PRESIEDE:

• Prof. Marco Monzù Rossello

(Associazione Unicorno l’Altrascuola)

 

RELATORI:

• Prof. Stefano d’Errico

(Segretario Nazionale Unicobas Scuola&Università):

Per una Scuola di qualità, contro la “Cattiva Scuola”. Contro il minimalismo culturale e la privatizzazione del rapporto di lavoro nella Scuola (ieri) come nell’Università (oggi)

• Prof. Paolo Latella

(Segretario Regionale Unicobas Scuola&Università):

Per il ripristino delle ore tagliate negli Istituti Tecnici e Professionali. Contro l’imposizione dell’Alternanza Scuola-Lavoro come mero apprendistato gestito dalle aziende

• Peter Gomez

(Direttore de “ilfattoquotidiano.it”)

 

  1. 12.00 DIBATTITO

 

Esonero dal servizio per l’intera giornata fruibile da tutti i docenti e gli ATA, di ruolo e non, ai sensi dell’art. 64, commi 4 e 5, del vigente CCNL

 

I posti sono limitati, prenotate l’attestato di partecipazione, anticipando la presenza via mail a: unicorno.altrascuola@tiscali.it

 

Come previsto dal D.M. 177/2000, art. 2, comma 5, le singole iniziative formative promosse da soggetti definitivamente accreditati come Enti di formazione da parte del MIUR ai sensi della Direttiva 90/2003 sono riconosciute dall’amministrazione scolastica e quindi non necessitano di specifica circolare (Nota MIUR n. 3096 del 2/2/2016)