I referendum della Lombardia e del Veneto sono falsamente autonomisti.

I referendum della Lombardia e del Veneto sono falsamente autonomisti. I lavoratori della conoscenza sono per la garanzia di uguali diritti su tutto il territorio nazionale

 

I referendum indetti per il 22 ottobre 2017 in Lombardia e Veneto si presentano come autonomisti. In realtà essi sono la negazione dell’autonomia e sono scopertamente tesi a creare divisione fra territori, spezzando una volta di più la coesione nazionale. La richiesta di trattenere per sé il gettito erariale “residuo” prodotto rompe il patto costituzionale tra il centro e le Regioni, quello sociale tra i cittadini e avvia un processo di disgregazione che va respinto.

La Scuola, l’Università, la Ricerca, l’Alta Formazione Artistica e Musicale sono portatrici di valori di solidarietà e coesione e ispirano la loro azione ai principi costituzionali di pari opportunità, in modo che nessun territorio, nessun cittadino debba rimanere indietro. Non solo. Quei referendum possono spingere pericolosamente a considerare il Mezzogiorno d’Italia e l’intero Mediterraneo non come luoghi dove investire per rilanciare lo sviluppo e il benessere, ma territori da abbandonare in vista di nuove e più potenti migrazioni, specie intellettuali. Sta già accadendo, purtroppo, e i referendum potrebbero accentuarne la portata.

Per questo motivo, CGIL e FLC CGIL ritengono quei referendum una pericolosa iniziativa. La Repubblica, al contrario, deve garantire in maniera uguale su tutto il territorio nazionale e in ogni angolo del Paese parità di condizioni, riservando anzi maggiori risorse proprio a quelle aree più depresse e meno garantite, perché questo vuol dire la solidarietà costituzionale. A partire dal sistema dell’istruzione pubblica, volano di benessere e sviluppo ovunque.

La cultura ispirata ai principi costituzionali della scuola aperta a tutti e dell’istruzione da garantire ai massimi livelli ad ogni cittadino del nostro Paese, è la cultura propria della FLC CGIL e dei lavoratori della conoscenza, e non può ammettere spinte falsamente autonomistiche destinate a mettere in discussione l’unità del sistema dei diritti, a rompere il vincolo di solidarietà della comunità nazionale, a creare contrapposizione, separazione e isolamento.

Scuola: chiarire subito le regole dell’accompagnamento a scuola

Scuola: chiarire subito le regole dell’accompagnamento a scuola

“Chiediamo al ministro Fedeli, con un’interrogazione parlamentare a prima firma Vacca, di attivarsi quanto prima per  trovare una soluzione alla confusione e allo stato d’incertezza dei  genitori, dirigenti scolastici e docenti riguardo la custodia dei ragazzi minori di quattordici anni all’uscita da scuola. Tutto nasce da una recente sentenze della Cassazione in quanto stabilisce che il fatto, avvenuto fuori dall’istituto scolastico, a danno del minore non esclude le responsabilità dell’istituzione scolastica e del docente dell’ultima ora. In pratica anche qualsiasi liberatoria scritta da parte del genitore che solleva la scuola da ogni responsabilità non è considerata sufficiente; ciò significa che un minore di 14 anni non può essere in alcun modo fatto uscire da scuola se non è consegnato al genitore o ad un maggiorenne delegato dallo stesso. Una situazione che ha urgente bisogno di essere chiarita sia attraverso indicazioni operative o regolamentari  precise indirizzate a tutte le istituzioni scolastiche, ma che, probabilmente necessita di nuove norme con l’obiettivo di tutelare contemporaneamente i minori, le istituzioni scolastiche, i genitori e i docenti stessi”.

I deputati del Movimento 5 Stelle della commissione cultura sottolineano come: “la Cassazione svolge giustamente il proprio ruolo ma è necessario ascoltare le esigenze reali anche dei genitori e delle istituzioni vicine alle famiglie, cioè le stesse scuole. Non è solo una questione di dinamiche familiari e lavorative che sarebbero fortemente messe in difficoltà, ma soprattutto la crescita personale di responsabilizzazione dei minori sarebbe non più un percorso pedagogico ma un percorso burocratico. Da tenere presente il dato che in Europa il 90% dei minori al di sotto dei 14 anni torna da solo a casa. In Italia solo il 30%. Se da una parte il Governo come sempre è assente, noi crediamo in un ascolto e un dialogo di crescita con i genitori e i docenti per il bene dei ragazzi”

Lettera aperta

Cara Italia,
Caro governo,
Cari Italiani,
Questa lettera vuole essere solo lo “sfogo” di una giovane in più, che è stata costretta a lasciare la sua terra per avere un futuro. Mi trovo in uno di quei momenti cruciali della vita dove sei davanti ad un bivio e a seconda della strada che imbocchi la tua vita cambierà per sempre. Italia o Spagna. Sono laureata in lettere moderne e specializzata in Filologia moderna, ho sudato per ottenere questo titolo; ho passato notti insonni per portar a termine esami enormi come macigni, ho lavorato come cameriera anche 5 giorni su 7 o 48h ore continue per poter pagare i miei studi e le mie esperienze all’estero. E ora per poter raccogliere i frutti del mio duro lavoro ho dovuto fare di nuovo le valige, però questa volta senza sapere quando e se ritornerò. E la cosa mi fa soffrire, mi fa arrabbiare, perché non è giusto. Ma quando voi politici elaborate una riforma pensate ai vostri figli? O solo ai soldi che potete intascare? Perché una formazione migliore di quella Italiana non l’ho travata in nessun’altra Università Europea; però l’Italia cosa ci chiede, studiate di più ma senza vedere l’ombra di un centesimo, continuate a sguazzare nel precariato, perché l’unico senso di questa formazione, poco pratica aggiungerei, è solo quella di riempire le tasche di qualcuno che le tasche ce l’ha già piene. E forse quando avrete perso le vostre più grandi energie e forze creative potrete diventare insegnanti, quando la motivazione e la passione, ormai esausta da anni di lotta per la sopravvivenza, non si preoccuperà più tanto di appassionare giovani menti ( come puoi appassionare se hai dimenticato il perché tu abbia scelto un cammino tanto tortuoso!) ma si rallegrerà di avere uno stipendio “decente” a fine mese! Allora per quanto mi faccia soffrire non poter vedere i miei genitori invecchiare, la mia sorellina sposarsi, godere delle piccole gioie quotidiane con i tuoi amici di sempre, vivere nella mia amata “Napoli”, faccio le valige per un paese, forse non tanto diverse dall’Italia, ma almeno più semplice. Qui basta un Master de Profesorado, e dopo posso accedere a qualsiasi classe di concorso. Avete capito bene, “qualsiasi”! In Italia con la nuova riforma, la tua laurea in teoria ti permette di accedere a tre classi di concorso ma ne devi scegliere una! Per non parlare del fatto che pagare 500 euro (sempre se ti rivolgi ad una università pubblica, perché già se contatti un’ Università privata che ti faciliti per una volta il cammino le cifre salgono!) per 24 CFU che ovviamente non ti garantiscono il superamento del FIT, e se non lo superi altri due anni e più di precariato e di certo la cosa non cambia se lo superi: il primo anno sottopagato, il secondo e il terzo, forse riesci a vedere qualcosa di decente e dopo devi pregare che qualcuna dica che vai bene se no sei punto e da capo; più che una riforma scolastica mi sembra la strada verso un labirinto più aggrovigliato di quello di Minosse . Ma la mia domanda sorge spontanea. Non siamo in Europa? Perché l’Italia ha i professori più vecchi di tutta Europa! In Francia e in Spagna all’Università mi davano lezione professori poco più grandi di me con una preparazione oserei dire al quanto magra rispetto alla mia (però sto parlando sempre di teoria, perché quando ci spostiamo alla pratica l’Italia può collocarsi anche all’ultima posizione delle classifiche.)! Perché creare una riforma tanto lunga, quando in tutta Europa per insegnare devi solo svolgere un percorso abilitante della durata di un anno? Ormai sono più di due secoli che possiamo vantare lo Status di Nazione, quando l’Italia creerà il suo popolo? Quando i politici smetteranno di pensare solo a se stessi e cominceranno a svolgere il loro lavoro reale, creati dal popolo e per il popolo, quando “noi” Italiani cominceremo a far sentire la nostra voce? Ma io sono una e la vita è una. L’Italia ogni volta che le ho chiesto aiuto mi ha sempre abbandonata! Chiedete a un giovane qualsiasi come vede il suo futuro in Italia e tutti (eccetto chi ha i santi in Paradiso!) Ti risponderanno: “buio e incerto!”. Allora me ne vado, con un
macigno nel cuore , perché amo la mia terra, amo la mia città, amo il sole, il mare, il cibo,la gente, adoro la sua storia, la sua cultura, ma l’Italia che amo io non esiste da molto ormai, forse nemmeno io l’ho mai conosciuta. E come dice la mia mamma: “Claudia scappa, perché l’Italia è bella, ma n’abball’!”
Con affetto e tanta nostalgia
Un’emigrata in più!
Claudia Accarino

Risoluzioni in Parlamento su Alternanza Scuola – Lavoro

Scuola =

Sinistra
Italiana presenta risoluzioni in Parlamento su Alternanza Scuola – Lavoro.

Così non va, eliminare obbligatorietà dei progetti e garantirne qualità.

Basta con sfruttamento e rischi per i ragazzi.

Subito codice etico per le aziende coinvolte

 

“Eliminare l’obbligatorietà nei progetti di alternanza
scuola-lavoro come previsti dalla legge  107, e prevedere l’adesione volontaria a tali
percorsi, consapevole e condivisa tra docenti e studenti, esclusivamente
nell’ambito dell’orario curriculare e scolastico. Garantire la loro inerenza al
percorso formativo degli studenti e delle studentesse. Assumere iniziative per garantire il pieno diritto agli studenti e delle studentesse con disabilità;

avviare un’indagine ministeriale, sui percorsi attivati fino ad oggi, al fine di
valutarne la qualità, i loro esiti e la loro capacità di permettere agli
studenti di approfondire la conoscenza del mondo del lavoro.”

Sono alcune delle richieste che Sinistra Italiana fa al governo e al Miur  sulle esperienze di alternanza scuola-lavoro attraverso alcuni atti Parlamentari. Al Senato con una mozione
che vede come primi firmatari la capogruppo Loredana De Petris, Alessia
Petraglia, Fabrizio Bocchino, Giovanni Barozzino, Corradino Mineo, Massimo
Cervellini, Peppe De Cristofaro e il senatore Mdp Miguel Gotor.

E alla Camera dei Deputati con una risoluzione in commissione
cultura e scuola sottoscritta dal segretario di SI Nicola Fratoianni,  Annalisa Pannarale, il vicepresidente della commissione scuola di Montecitorio Giancarlo Giordano, Giorgio Airaudo,
Giovanni Paglia, Serena Pellegrino, e Andrea Maestri di Possibile.

“E’ necessario promuovere inoltre – prosegue Sinistra Italiana –  l’adozione di un «codice etico» che vincoli le aziende coinvolte all’applicazione agli studenti che partecipano a tali
progetti delle tutele dei lavoratori e delle lavoratrici, nonché
all’applicazione delle norme in materia ambientale e di sicurezza sui luoghi di
lavoro, alla formazione continua dei dipendenti che svolgono attività di tutor nell’ambito di
tali percorsi, e all’osservanza di comportamenti rigorosi sul piano della trasparenza,
dell’eco-sostenibilità e dell’estraneità ad infiltrazioni mafiose e illecite. E
a tenere conto delle richieste delle organizzazioni studentesche, in
particolare in merito all’adozione di uno «Statuto delle studentesse e degli
studenti impegnati nell’alternanza scuola-lavoro»

 

L ‘alternanza scuola-lavoro dovrebbe essere quell‘offerta formativa del secondo ciclo d’istruzione atta ad assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro.  Ma non è così: non ha prodotto i risultati sperati in termini di occupazione, dopo il conseguimento del diploma di maturità . Ci sono certo  

casi di eccellenza  ma anche  storie di sfruttamento, Emerge inoltre un dato inconfutabile, e cioè che, in quasi tutti i casi di alternanza scuola-lavoro, gli studenti e le studentesse
vengono impiegati per mansioni superflue e dequalificate, del tutto slegate dal
proprio profilo di studi e dall’acquisizione di conoscenze utili ad un
eventuale e conseguente accesso al mondo del lavoro
.

link ai testi integrali: 

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=1/00855&ramo=SENATO&leg=17&testo=alternanza

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=7/01370&ramo=CAMERA&leg=17&testo=alternanza

“Noi presidi schiacciati tra le famiglie e i giudici così la scuola è un caos”

da la Repubblica

“Noi presidi schiacciati tra le famiglie e i giudici così la scuola è un caos”

Lo sfogo dei dirigenti: esistono tanti modi per tenersi aggiornati sbagliato risolvere con la carta bollata le questioni educative

Corrado Zunino

L’Associazione nazionale dirigenti scolastici dice che, ormai, il contenzioso in classe è continuo. Inarrestabile. Meglio sarebbe fare didattica e valutare senza il fiato della magistratura addosso: «Il Tar non dovrebbe mettere le mani nella scuola», sottolinea Gregorio Iannaccone, ex presidente Andis e ora nel direttivo nazionale. La preside Maria Pia Nuccitelli, una carriera nelle medie inferiori di Roma, conferma: «Oggi un genitore va al Tribunale amministrativo per un voto in pagella che non piace, siamo all’assurdo». Il quadro generale è questo. Replica un conflitto che si acuisce a ogni passaggio: tra i docenti — che devono insegnare e valutare — e i genitori, che spesso non accettano l’insegnamento e tanto più la valutazione.

L’ex preside Iannaccone è convinto che, nello specifico di Gorizia, il Tar abbia sbagliato: «La sentenza, basata tutta sulla mancata informazione, è ardita. La scuola informa sulle strategie da mettere in campo per superare problemi didattici e comportamentali, poi tocca ai genitori. I colloqui con le famiglie sono pubblici, sul sito della scuola. Un padre che davvero vuole seguire il figlio, può farlo. C’è un calendario di ricevimento, si può andare a colloquio con i professori due, tre, quattro volte. Tutte le settimane. L’intervento della magistratura a scuola è una questione difficile e complessa, rischia di creare nuovi problemi nel quotidiano. Le questioni di educazione non si possono risolvere per via giudiziaria ». Continua l’ex presidente Andis: «Una bocciatura, quasi sempre, è fatta nell’interesse del ragazzo. Un genitore che tiene ai propri figli non può essere felice di un successo scolastico ottenuto attraverso una sentenza. A che può servire, in una casa, la promozione del Tar? L’istituto di Gorizia e il ministero dell’Istruzione dovrebbero appellarsi, la Pubblica amministrazione sta soccombendo allegramente sotto un profluvio di ricorsi di ogni genere». L’avvocato Michele Bonetti, legale della Rete degli studenti medi che spesso ha costretto il Miur a retromarce su test e graduatorie, sulla sentenza di Trieste dice: «Il nostro studio fa ricorsi sulle bocciature con il contagocce, la magistratura amministrativa ha un orientamento perlopiù sfavorevole verso gli studenti. Pochi ricorsi passano, tutti per motivi formali. Nel caso specifico le ragioni formali sono serie: una circolare ministeriale del 2015 chiede esplicitamente che, di fronte al cattivo andamento scolastico dello studente, siano avvertiti entrambi i genitori. L’avviso alle famiglie è sempre più richiesto e ha una ratio. Con una procedura di separazione in corso, la scuola di Gorizia doveva avvertire sia la madre che il padre. In un verbale di un Consiglio di classe la scuola si dice consapevole delle difficoltà familiari che sta vivendo il ragazzo e il 13 dicembre 2016 il padre ha inviato una mail in cui chiedeva di essere informato ». L’avvocato Bonetti, convinto della bontà della sentenza del Tar del Friuli, non crede però che la stessa sia allargabile, che in qualche modo possa fare scuola. Ritiene, poi, che la riammissione del ragazzo in terza media non sia vicina: «Se la scuola si oppone, i tempi per la nomina di un commissario per l’attuazione della sentenza non saranno brevi».

Maria Pia Nuccitelli, che a Roma ora guida l’Istituto comprensivo Via Micheli, dice: «I dirigenti scolastici oggi sono travolti dalle incombenze. Sicurezza a scuola, vaccinazioni, gite. E la ricorsite dei genitori è arrivata a un livello di allarme. La scuola di Gorizia, però, ha commesso un errore gravissimo. Di fronte a brutti voti e assenze del figlio i docenti devono convocare entrambi i genitori».

Alternanza scuola-lavoro, Fedeli: le scuole controllino se si sfruttano gli studenti

da La Tecnica della Scuola

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Graduatorie III fascia ATA, il modello D3 sarà su Istanze Online: le info utili

da La Tecnica della Scuola

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I dirigenti scolastici chiedono soldi ma anche di cambiare la Legge 107: continua la mobilitazione

da La Tecnica della Scuola

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In Senato primo sì all’insegnamento di Costituzione e cittadinanza europea

da La Tecnica della Scuola

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Come funziona la sperimentazione del liceo breve

da La Tecnica della Scuola

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Progetti ex lege 440/97, rendicontazione dell’acconto entro il 30 ottobre

da La Tecnica della Scuola

Progetti ex lege 440/97, rendicontazione dell’acconto entro il 30 ottobre

I docenti non sono i guardiani degli alunni. Si rispetti l’orario di lavoro

da La Tecnica della Scuola

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PA, Fedeli e Madia: ‘Chiuso Atto di indirizzo per Istruzione e Ricerca. Subito contrattazione, rinnovo entro fine anno’

da Tuttoscuola

PA, Fedeli e Madia: ‘Chiuso Atto di indirizzo per Istruzione e Ricerca. Subito contrattazione, rinnovo entro fine anno’ 

L’Atto di indirizzo per il rinnovo del contratto (di comparto e dell’area dirigenziale) dell’Istruzione e della Ricerca è stato chiuso e trasmesso ieri, 19 ottobre, all’Aran. Lo fa sapere il Miur in una nota.

L’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni potrà ora avviare il tavolo di contrattazione.

Ne danno notizia le Ministre dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli e della Pubblica Amministrazione Marianna Madia.

“La chiusura dell’Atto di indirizzo – spiegano – è un importante passo verso il rinnovo del contratto atteso ormai da dieci anni. Il governo sta proseguendo sulla strada tracciata con l’accordo dello scorso 30 novembre. L’apertura della contrattazione partirà subito per avere il rinnovo entro la fine dell’anno. ci sono sia i tempi che le risorse per farlo”, concludono le due Ministre.

Il comparto e l’area dirigenziale dell’Istruzione e della Ricerca comprendono i dipendenti:

– della Scuola: dirigenti, docenti, educatori, amministrativi, tecnici ed ausiliari;
– dell’AFAM: direttori, docenti, coordinatori, assistenti, coadiutori;
– dell’Università: dirigenti, elevate professionalità e personale amministrativo;
– degli Enti pubblici di ricerca: dirigenti, personale amministrativo e di ricerca di 21 enti.

L’Atto di indirizzo ha una parte comune ai settori coinvolti e le specifiche sezioni. Fermi restando gli incrementi garantiti a tutti dal rinnovo, l’Atto siglato oggi consente alle istituzioni e agli enti coinvolti la possibilità di una maggiore valorizzazione del personale.

Io leggo perché 2017

#IOLEGGOPERCHÉ 2017:

IL PRIMO DATO PARZIALE PROVENIENTE DA CIRCA METÀ DELLE LIBRERIE ADERENTI

HA GIÀ SUPERATO IL NUMERO DI LIBRI DONATI DAI CITTADINI NEL 2016

 

QUASI UN MIGLIAIO LE INIZIATIVE SPONTANEE ORGANIZZATE TRA IL 21 E IL 29 OTTOBRE DA STUDENTI, INSEGNANTI, GENITORI E LIBRAI APPASSIONATI

 

IL  TESTIMONE PASSA ORA AGLI EDITORI, IL CUI CONTRIBUTO NEI PROSSIMI MESI ANDRÀ AD ARRICCHIRE ULTERIORMENTE LE BIBLIOTECHE SCOLASTICHE

 

Milano, 2 novembre 2017 – Sono oltre 66.748 i libri donati dai cittadini alle biblioteche scolastiche delle 5.636 scuole iscritte  a #ioleggoperché conteggiati a oggi, a pochi giorni dalla fine della campagna, in circa la metà delle 1.774 librerie aderenti.

I dati definitivi saranno disponibili entro la metà di novembre, quando tutte le librerie avranno terminato i conteggi, ma un dato è certo: il primo risultato parziale proveniente dai conteggi effettuati ad oggi ha già superato il numero di libri donati dai cittadini alle scuole italiane nella scorsa edizione. Questi, in sintesi, i primi straordinari risultati della terza edizione della grande iniziativa nazionale di promozione del libro e della lettura, organizzata da Associazione Italiana Editori(AIE) in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), con l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB), l’Associazione Librai Italiani (ALI) e Libriamoci! Giornate di lettura nelle scuole, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (MiBACT) e di RAI, sotto gli auspici delCentro per il libro e la lettura.

 

Già da questo primo parziale bilancio le donazioni di libri da parte dei cittadini appaiono quindi in netta crescita rispetto all’edizione precedente, sulla scia della partecipazione delle scuole che nella fase delle iscrizioni è aumentata del 133% rispetto al 2016, con 1.348 scuole dell’infanzia, 2.412 scuole primarie, 1.246 scuole secondarie di primo grado e 630 scuole secondarie di secondo grado.

 

Numeri che ben rispecchiano l’entusiasmo per l’iniziativa che si è diffuso a macchia d’olio durante i giorni di campagna, con tantissime iniziative dedicate alle lettura – programmate ma anche estemporanee – nate dalla partecipazione attiva di ragazzi, genitori, insegnanti e librai e del pubblico generico piacevolmente coinvolto in centinaia di eventi – nelle librerie, nelle scuole e nelle piazze di città e di provincia.

Sono 578 gli eventi inseriti sulla piattaforma dell’iniziativa solo tra il 21 e il 29 ottobre, a cui si aggiungono i 392 eventi del contest #ioleggoperché 2017, novità di questa edizione che ha portato in primo piano migliaia di studenti e insegnanti appassionati, con progetti di straordinaria originalità: flash mob letterari, letture itineranti, lezioni in libreria, interviste in stile “vox pop”, trasmissioni radiofoniche inventate dai ragazzi e ispirate dalle storie di un libro, hanno fatto di #ioleggoperché 2017 un vero laboratorio di creatività su scala nazionale.

Entro la fine di novembre saranno nominate le 5 scuole vincitrici di questa prima edizione del concorso, che avranno accesso a 5 buoni libro del valore di 2.000 euro da spendere in libreria e a 5 consulenze bibliotecarie specializzate grazie anche al coinvolgimento di AIB – Associazione Italiana Biblioteche.

 

Contributo fondamentale è stato quello dei 1.500  Messaggeri, cioè gli appassionati che hanno promosso l’iniziativa a titolo volontario affiancando i librai durante la campagna, tra i quali è scattata una virtuosa competizione, vinta dal Messaggero Franco Serdino, che attraverso la App ha registrato 294 libri donati in libreria.

Di questa sorprendente vitalità sono stati vetrina – oltre ai media locali, on line e non, che tanto spazio hanno dedicato agli eventi sul territorio – anche i canali social dell’iniziativa: la pagina Facebook ha oggi una fanbase di quasi 73.000 persone – con un incremento del 30% in poco meno di due mesi – e tra il 21 e il 29 ottobre i suoi contenuti sono stati visionati da ben 2.624.000 utenti. Un entusiasmante risultato anche su Twitter con 52.644 impressions e su Instagram, che ha raggiunto 10.300 follower. Nella settimana dell’iniziativa l’hashtag #ioleggoperché è stato twittato più di 1.500 volte da 924 utenti fra cui Radio Deejay, Inter, Gazzetta, Serie A, generando più di 7 milioni di reazioni e più di 13 milioni di impressions.

 

Il testimone ora passa agli editori, il cui contributo di un monte libri totale pari a quello donato dai cittadini su scala nazionale (fino a un massimo di 100.000 copie), arriverà alle scuole, sempre attraverso le librerie, entro marzo 2018.

 

Il successo di questa terza edizione si deve alla grande partecipazione attiva di tutti i partner coinvolti.

Il mondo del calcio ha confermato il proprio sostegno a #ioleggoperché: sui campi della decima giornata di campionato Serie A TIM 2017/2018 – il 24 e 25 ottobre – sono apparsi gli striscioni di #ioleggoperché, e a seguito dei brutti episodi di razzismo avvenuti proprio in quei giorni, si è deciso di affidare ai Capitani e agli arbitri delle partite il  “Diario” di Anna Frank e “Se questo è un uomo” di Primo Levi, per donarli ai bambini in campo.

La Lega B ha trovato invece i propri testimonial della lettura nei giovani calciatori Daniele Buzzegoli, Filippo Berra, Luca Fiordilino, Matteo Brighi, Luca Martinelli e Angelo D’Angelo.

 

Insieme a loro sono stati circa un centinaio i testimonial dal mondo della cultura, dello spettacolo che hanno deciso di svelare il segreto del loro amore per i libri per sostenere il progetto: a partire dal contributo d’eccezione del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini(https://youtu.be/o1y9bRZowNQ), sui canali social dell’iniziativa si possono trovare i video contributi di Carlos Luis Zafón, Aldo Cazzullo, Beppe Fiorello, Luca Barbareschi, Erri De Luca, Giovanni Allevi, Silvia Avallone, Franco Arminio, Daniele Silvestri, Levante, Alessia Gazzola,  Elisabetta Gnone,  Giacomo Poretti, Giuseppe Festa, Pierfrancesco Favino, Yu Hua, Ghemon, Carolyn Smith, Paolo Ganz, Andrea Vitali, Nicola Gardini, Glenn Cooper, Wulf Dorn, i Trejolie, Federico Moccia, Syusy Blady, Barbara Alberti, Rudy Zerbi e tanti altri.

 

L’iniziativa, anche quest’anno, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento della Medaglia del Presidente della Repubblica.

 

Le prossime tappe:

·      entro il 15 novembre 2017: le scuole possono ritirare i libri presso le librerie, e richiedere il contributo degli editori attraverso il proprio pannello di controllo

·  dicembre 2017: assegnazione dei buoni alle scuole vincitrici del contest           (concorso)

·    entro marzo 2018: il contributo degli editori verrà ripartito e distribuito attraverso le librerie tra le scuole che ne avranno fatto richiesta entro i termini previsti.

 

 

#ioleggoperché 2017 è un progetto dell’Associazione Italiana Editori, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dei Beni e Attività culturali e del Turismo e della Rai, sotto gli auspici del Centro per il Libro e la Lettura e in collaborazione con Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Associazione Librai Italiani- Confcommercio Imprese per l’Italia, Associazione Italiana Biblioteche e Libriamoci! Giornate di lettura nelle scuole.

 

Media partner: Corriere della Sera, Gruppo Mondadori, La7, Mediaset TGcom24, Rai Radio3, Robinson La Repubblica

Media supporter: Famiglia Cristiana, Giornale della Libreria, Il Fatto Quotidiano, Il Giornalino, IlLibraio.it, LaF, La Stampa, Lettera43, Libreriamo, Pagina99, RadioLibri, RadioRadicale, Studenti.it

Con il sostegno di: Pirelli

Technical Partner: Meli, Ceva

Con il supporto di: Ibs.it, LaFeltrinelli.it, Libraccio.it, Lega B, Mondadori.Store, Lega SerieA

Si ringrazia: Gallerie d’Italia – Piazza Scala

Partecipano all’organizzazione: ALI, Ancora, LaFeltrinelli, Giuntialpunto, Libraccio, Librerie Claudiane, Librerie Coop, MondadoriStore, Paoline, San Paolo, TCI Touring Club Italiano, Ubik

 

Elenco librerie aderenti disponibile qui:http://www.ioleggoperche.it/gallery/244/LIBRERIE_ISCRITTE_2017.pdf

Elenco scuole aderenti disponibile qui:

http://www.ioleggoperche.it/gallery/245/SCUOLE_ISCRITTE_2017.pdf

 

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#ioleggoperché

 

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POCO MENO DI 1 MILIONE E 400 MILA BAMBINI E RAGAZZI COINVOLTI DA #IOLEGGOPERCHÉ 2017

5.636 le scuole iscritte all’iniziativa, più che raddoppiate rispetto allo scorso anno,

1.774 le librerie aderenti in tutta Italia in cui acquistare un libro dal 21 al 29 ottobre

per potenziare le biblioteche nelle scuole

E ancora: decine e decine di testimonial, squadre di calcio, iniziative sparse nello stivale e letture nelle scuole con Libriamoci

#ioleggoperché premiata con la Medaglia del Presidente della Repubblica

Milano, 19 ottobre 2017 – Poco meno di un milione e 400mila bambini e ragazzi coinvolti da #ioleggoperché 2017, la grande iniziativa nazionale di promozione del libro e della lettura, organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) a sostegno delle biblioteche scolastiche di tutta Italia, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), con l’Associazione Librai Italiani (ALI), l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e Libriamoci! Giornate di lettura nelle scuole, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (MiBACT) e di RAI, sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura.

“Sono oltre 1.301.000 gli studenti di tutta Italia – dalle primarie alle secondarie di secondo grado, a cui si aggiungono altri 75mila bambini delle scuole dell’infanzia – che avvieranno progetti di lettura, laboratori, visite e percorsi didattici grazie ai libri derivanti dalla nostra iniziativa – ha spiegato Ricardo Franco Levi, presidente di AIE – . Sono infatti 5.636 le scuole che hanno aderito al progetto: un numero più che raddoppiato, parliamo del 133,1% in più, rispetto all’edizione 2016. In crescita è anche il numero delle librerie, 1774 in tutta Italia, in cui dal 21 al 29 ottobre, per nove giorni, tutti i cittadini potranno acquistare i libri da destinare alle scuole, per creare o potenziare le biblioteche con uno o più volumi, suggeriti dalle scuole stesse ai librai”.

“I dati sulle adesioni all’edizione 2017 di #ioleggoperché sono importanti e incoraggianti – aggiunge la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli -. Ogni sforzo che viene fatto per promuovere la lettura fra le nuove generazioni è prezioso: la lettura rende liberi ed è strumento di emancipazione. La lettura stimola la capacità critica, leggere ci aiuta ad acquisire gli strumenti per comprendere ciò che ci sta intorno, ci rende cittadine e cittadini attivi e consapevoli. Sono messaggi che dobbiamo trasmettere con forza. Per questo, come Ministero, sosteniamo #ioleggoperché che ha anche il grande pregio di essere una iniziativa che contribuisce alla crescita del patrimonio librario delle scuole, permettendo alle ragazze e ai ragazzi che vivono in contesti socio-economici meno favorevoli di non rinunciare alla lettura. #ioleggoperché è una grande operazione di inclusione sociale”.

Al termine della campagna, anche gli editori aderenti all’AIE contribuiranno destinando alle biblioteche scolastiche un monte libri pari alla donazione dei cittadini calcolata su base nazionale (fino a un massimo di 100.000 volumi), che arriverà nelle scuole, sempre attraverso le librerie, entro la fine dell’anno scolastico.

Per aiutare i librai a conteggiare e registrare i libri donati è stata predisposta un’app #ioleggoperché, scaricabile sia per sistemi iOS che Android.

Il progetto – presentato oggi a Milano alle Gallerie d’Italia – nasce per portare o riportare nella quotidianità dei ragazzi i libri. Un’indagine, realizzata dall’Ufficio studi AIE, a cui hanno partecipato 709 scuole aderenti all’edizione 2016 (sulle 2.414 totali) ha infatti evidenziato come #ioleggoperché per l’87,5% delle risposte abbia soddisfatto l’obiettivo di promuovere la lettura tra gli studenti, contribuendo a incrementare le dotazioni scolastiche in modo significativo a livello nazionale: “I numeri di libri per studente sono così passati, grazie al progetto, da 3,9 in media a studente a 5,2, collocati quasi nella metà dei casi (45,3%) nella biblioteca centrale – ha sottolineato Alessandro Monti, vicepresidente di AIE . Ciò che è più significativo è però l’impatto di questi libri nelle scuole: nel 63,4% dei casi si sono registrati laboratori di lettura, nel 46,5% prestiti di libri agli alunni, nel 31% visita nelle librerie o nelle biblioteche (27%), nel 26,5% incontri con gli autori”.

Proprio per questo continua con convinzione la sinergia con Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole, l’iniziativa promossa da MiBACT e MIUR per portare la lettura ad alta voce nelle scuole, anche attraverso la partecipazione di autori, giornalisti ed editori in un grande gioco di squadra: “Dal 23 al 28 ottobre decine e decine di autori saranno nelle aule in tutta Italia – ha commentato Romano Montroni, presidente del Centro per il Libro e la Lettura -.  Credo che il rapporto tra scuola e libro sia basato su un processo di costante compenetrazione. Se sapremo trasmettere la passione per la lettura ai ragazzi, saranno loro, poi, a fare tutto il resto e condividere questa passione in famiglia e con gli amici”.

Circa un centinaio i grandi testimonial di questa edizione 2017 che hanno deciso di svelare il segreto del loro amore per i libri per divulgare il progetto: Carlos Luis Zafón, Aldo Cazzullo, Beppe Fiorello, Luca Barbareschi, Erri De Luca, Giovanni Allevi, Silvia Avallone, Franco Arminio, Daniele Silvestri, Levante, Alessia Gazzola,  Elisabetta Gnone,  Giacomo Poretti, Giuseppe Festa, Pierfrancesco Favino, Yu Hua, Ghemon, Carolyn Smith, Paolo Ganz, Andrea Vitali, Nicola Gardini, Glenn Cooper, Wulf Dorn, i Trejolie, Federico Moccia tra i tanti. Hanno raccontato in video il loro #ioleggoperché anche i giovani calciatori della Lega B, Daniele Buzzegoli, Filippo Berra, Luca Fiordilino, Matteo Brighi, Luca Martinelli e Angelo D’Angelo. Testimonial d’eccezione, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini (https://youtu.be/o1y9bRZowNQ).

L’iniziativa, anche quest’anno, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento della Medaglia del Presidente della Repubblica.

I numeri

Edizione record, quella 2017: 5.636 scuole, 1.774 librerie tra indipendenti e di catena, circa 100 testimonial per contribuire a potenziare le biblioteche nelle scuole di tutta Italia.

Nel dettaglio, hanno aderito 2.412 scuole primarie, 1.246 scuole secondarie di primo grado e 630 scuole secondarie di secondo grado. Le scuole dell’infanzia hanno risposto in 1.348, un risultato notevole per la fascia d’età più ricettiva alla sensibilizzazione alla lettura.

Gli istituti partecipanti hanno avviato quasi 11.000 gemellaggi con le librerie, grazie a cui possono anche, attraverso la piattaforma on line, comunicare alle librerie suggerimenti e indicazioni sui libri desiderati.

La suddivisione territoriale vede emergere il 46% delle scuole iscritte nell’Italia del Nord, il 25% nelle scuole del Centro, e il restante 29% nelle scuole del Sud e nelle isole.

Tra le regioni che spiccano per partecipazione, oltre alla Lombardia con quasi 800 scuole coinvolte, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto dove le scuole iscritte sono circa 500 e a poche unità di stacco Campania, Lazio, Puglia e Sicilia con più di 400 scuole, a testimoniare che il desiderio di libri attraversa da Nord a Sud la penisola.

Sono oltre 1.500 i Messaggeri – gli appassionati volontari a sostegno dell’iniziativa – che si sono gemellati con le librerie: nel periodo dal 21 al 29 ottobre entreranno in gioco attivamente per promuovere la campagna nelle librerie, al fianco dei librai.

Le iniziative

Tantissime le iniziative, gli incontri con gli autori, gli eventi e le manifestazioni legate alla lettura che fanno di #ioleggoperché 2017 un vero evento diffuso nazionale. Basta consultare la pagina eventi della piattaforma on line, dove tutti i protagonisti – librerie, gruppi di lettura, biblioteche, editori – possono inserire la loro attività, per scoprire quale delle centinaia di iniziative dedicate alla lettura prende vita nel proprio territorio durante i 9 giorni di campagna – ma anche successivamente, visto che la piattaforma vive tutto l’anno.

Grande novità 2017 è il contest #ioleggoperché a cui hanno aderito centinaia di scuole in tutta Italia con la collaborazione delle librerie gemellate, chiamate a organizzare insieme, durante i nove giorni di campagnadal 21 al 29 ottobreun evento o un’attività in libreria per promuovere #ioleggoperché 2017 e incentivare così le donazioni. Si vedranno letture ad alta voce, incontri con l’autore, flash mob letterari, lezioni, gare di abilità, spettacoli, installazioni in vetrina: nessun limite alla fantasia delle scuole per promuovere la lettura e le donazioni. Le 5 scuole che avranno organizzato le attività più creative, originali ed efficaci, saranno premiate con 5 buoni del valore di 2000 euro per l’acquisto di libri in libreria.

#ioleggoperché 2017 coinvolge anche il mondo dello sport: oltre alla Lega B intervenuta con i suoi calciatori come testimonial, l’iniziativa raggiunge anche i campi di calcio il 24 e 25 ottobre per la decima giornata di campionato Serie A TIM 2017/2018.

Quest’anno oltre al contributo attivo delle librerie, snodo fondamentale tra istituzioni scolastiche, docenti, famiglie e Messaggeri, sarà importante il contributo attivo delle biblioteche civiche che, grazie al coordinamento di AIB, organizzeranno eventi, incontri con gli studenti, presentazioni, servizi informativi speciali.

#ioleggoperché 2017 è un progetto di AIE, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dei Beni e Attività culturali e del Turismo e della Rai, sotto gli auspici del Centro per il Libro e la Lettura e in collaborazione con Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Associazione Librai Italiani- Confcommercio Imprese per l’Italia, Associazione Italiana Biblioteche e Libriamoci! Giornate di lettura nelle scuole.

Media partner: Corriere della Sera, Gruppo Mondadori, Rai Radio3, Robinson La Repubblica, TGcom24

Media supporter: Famiglia Cristiana, Giornale della Libreria, Il Fatto Quotidiano, Il Giornalino, IlLibraio.it, LaF, La Stampa, Lettera43, Libreriamo, Pagina99, RadioLibri, RadioRadicale, Studenti.it

Con il sostegno di: Pirelli

Technical Partner: Meli, Ceva

Con il supporto di: Ibs.it, LaFeltrinelli.it, Libraccio.it, Lega B, Mondadori.Store, Lega Serie A

Si ringrazia: Gallerie d’Italia – Piazza Scala

Partecipano all’organizzazione: ALI, Ancora, LaFeltrinelli, Giuntialpunto, Libraccio, Librerie Claudiane, Librerie Coop, MondadoriStore, Paoline, San Paolo, TCI Touring Club Italiano, Ubik

Elenco librerie aderenti disponibile qui: http://www.ioleggoperche.it/gallery/244/LIBRERIE_ISCRITTE_2017.pdf

Elenco scuole aderenti disponibile qui:

http://www.ioleggoperche.it/gallery/245/SCUOLE_ISCRITTE_2017.pdf

Cartella stampa disponibile qui:

https://drive.google.com/open?id=0B8JFUuqDv3hfMXFSWlZQNjFQY28

www.ioleggoperche.it

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