“Un palco per tutti”

Redattore Sociale del 14-11-2017

“Un palco per tutti”: happening teatrale per la Giornata Onu della disabilita’

L’amministrazione capitolina chiama a raccolta tutti i gruppi di arti figurative o teatro integrato, professionali o laboratoriali, per realizzare un grande happening teatrale, in occasione della ricorrenza. “La società civile coinvolta in una festa di colori ed espressività aperta a tutti”.

ROMA. La disabilità raccontata attraverso l’arte, la creatività, il teatro: è così che il comune di Roma ha scelto di celebrare la prossima Giornata internazionale delle persone con disabilità, in programma per il prossimo 3 dicembre. Si chiama “#unPalcopertutti” è il titolo dell’iniziativa, con cui l’amministrazione capitolina chiama a raccolta, per un happening teatrale, giovani e meno giovani, con e senza disabilità, che vogliano esprimersi attraverso le arti teatrali.

“La società civile coinvolta in una festa di colori ed espressività aperta a tutti coloro che avranno voglia di esprimersi attraverso le arti del teatro- spiega l’amministrazione nella nota che annuncia l’evento – alla presenza della sindaca di Roma Virginia Raggi, dei cittadini e delle associazioni rappresentative delle persone con disabilità. Un momento di divertimento ma anche di confronto sui temi principali dell’accessibilità, della condivisione di strategie ed obiettivi utili a costruire una città accogliente per tutti nessuno escluso”.

A tale scopo, tutti i gruppi di arti figurative e/o teatro integrato, professionali o laboratoriali, sono invitati a presentare la loro candidatura, entro le ore 12 del 17 novembre 2017, per esibirsi sul palco del Teatro India, location dell’happening che si terrà il 3 dicembre 2017 dalle ore 10 alle 13. Per formalizzare la propria candidatura è necessario inviare una mail, contenente quanto richiesto, all’indirizzo: lucia.fantacci@comune.roma.it. Saranno selezionati, in base alla progettualità presentata, 10 gruppi di espressione delle arti teatrali, che si potranno esibire durante l’evento del 3 dicembre. Tutti i progetti pervenuti saranno comunque presi in considerazione per altri eventi sulle medesime tematiche che organizzerà Roma Capitale.

RINNOVO CONTRATTO, IL 15 E 16 NOVEMBRE ASSEMBLEE IN TUTTA ITALIA

RINNOVO CONTRATTO, IL 15 E 16 NOVEMBRE ASSEMBLEE IN TUTTA ITALIA
Lezioni sospese e assemblee sindacali in tutta Italia per rivendicare il diritto a un contratto  di lavoro dignitoso e difendere la libertà di insegnamento. Il 15 e 16 novembre la Gilda degli Insegnanti chiama a raccolta i docenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado che contemporaneamente sull’intero territorio nazionale si asterranno dal lavoro per partecipare alle iniziative di protesta organizzate dalle sedi provinciali del sindacato.
A Roma l’assemblea si svolgerà il 16 all’ITIS Galilei, in via Conte Verde 51, con la partecipazione del coordinatore nazionale Rino Di Meglio.
La Gilda chiede al Governo di stanziare maggiori risorse per l’aumento stipendiale, in vista delle trattative per il rinnovo del contratto all’Aran, meno burocrazia per la funzione docente, il mantenimento degli scatti di anzianità e si oppone fermamente a qualunque ipotesi di aumento dell’orario di servizio.

La mala gioventù?

 La mala gioventù?

di Maurizio Tiriticco

Il punto interrogativo è d’obbligo perché ciò che è accaduto a Modena – stante la forza sempre più invasiva e pervasiva della messaggeria via cellulari – e forse in altre parti d’Italia e del mondo, non è indice da una mala gioventù quanto, invece, forse, di una… fessa gioventù! Quanti racconti, quand’ero bambino, sullo scienziato pazzo che inventa macchine diaboliche che poi portano alla morte sua e alla fine del mondo! Una fantascienza povera, per bambini appunto, ma sempre sufficiente ad instillare un pizzico di ansia e una buona dose di paura! Ma tutto finiva lì! E il mondo dei fumetti – Flash Gordon che sbarca sul pianeta Mongo o Rebo, il saturniano che vuole invadere la Terra – in fondo divertiva, come in seguito, anni dopo, divertivano i racconti di fantascienza. E Wells e Asimov occupavano sempre buona parte del nostro divertissement e della nostra curiosità.

Ma che cosa è accaduto a Modena? Dal divertissement al burlesque, tanto caro al nostro Berlusca! Studentesse che si spogliano e si scambiano in rete le loro foto, così per gioco, per verificare le misure dei seni e delle natiche! La mia tetta è più bella della tua! Per non dire delle mie cosce! E guarda un po’ le mie natiche! Da spaventooo!!! Il tutto tra una versione di latino debitamente copiata dal web e un’equazione di secondo grado, debitamente risolta da calcolatrici sempre più avanzate! Ma certo! I compiti è bello farli insieme! E socializzarli! O copiarli? Nessuno lo sa! La massificazione è tale che la distinzione tra un oggetto e un altro, un individuo e un altro è sempre più difficile, se non impossibile! Il miracolo del copia/incolla! La globalizzazione dei cervelli! E domani anche delle persone? Mah! Le nostre ragazze sono convinte: con questi mezzi si impara di più e meglio!

So che il discorso ci porterebbe lontano, a discutere e a ripensare la scuola al tempo del web! Da un lato le campanelle di sempre, le lezioni di sempre, le interrogazioni di sempre, i quattro meno meno di sempre, però tutti affidati alla rete, controllabili, discutibili, confutabili! Lavagne interattive! Registri elettronici! Mezzi nuovi, avanzatissimi, ma… i contenuti… quelli di sempre! Sì, lo so! Non ci sono più i Programmi ministeriali, prescrittivi dalle Alpi al Lilibeo! Ora vigono le Indicazioni nazionali e le Linee guida… purtroppo, però, parole parole parole perché poi la lezione, l’interrogazione, il compito in classe, i dieci voti che poi diventano cento, tra i meno meno, i più e i mezzi, sono gli stessi che Giovanni Gentile adottò per la sua scuola riformata! Per non dire dei libri di testo, sempre più pesanti, sempre più illustrati, sempre più arricchiti di letture, immagini, prove di verifica, spesso cervellotiche, per preparare insegnanti e studenti alle temutissime prove Invalsi! E, soprattutto, sempre più cari!.Tutti soldi che vanno ad autori ed editori!

Le eccezioni, ovviamente esistono! E, in materia di insegnare ad apprendere, esistono anche sperimentazioni di avanguardia! Ma l’hard core della nostra scuola è pur sempre quello che è! Da un lato insegnanti che, pur mal pagati e maltrattati, ce la mettono tutta, però in un contesto obsoleto, e dall’altro studenti che ce la mettono tutta, ma… per studiare il meno possibile, tanto, con la cultura non si mangia! E poi alla fine all’esame di maturità – ci si ostina a chiamarlo così, anche se l’esame da anni non è più mirato alla valutazione della maturità di uno studente, ma ad una certificazione delle competenze che, però, di fatto non esiste – i bocciati sono sempre lo zero virgola zero! In un contesto/scenario così malmesso sembra più che logico che poi i nostri ragazzi cerchino interessi altri altrove! La famiglia – chepparologrossa!!! – almeno quella tradizionale, è in eterna crisi. La scuola non è affatto motivante! Che cosa rimane nelle mani di questi ragazzi e ragazze? Sì, fisicamente, proprio nelle mani! Il CELLULARE! Lo scrivo con tanto di maiuscole perché ormai il cellulare è l’appendice più importante dei nostri arti superiori. Senza questa appendice i nostri ragazzi si sentono non/vivi!

Ricordo alcune considerazioni di Herbert Marshall McLuhan. Risalgono a tanti anni fa! Ci ha lasciato nel 1980: “Fotografia, o meglio, foto-grafia, significa scrivere con la luce. La fotografia, il cinema, conferiscono una specie di immortalità, una preminenza alle immagini e non alla vita reale. Noi diventiamo ciò che vediamo. Diamo forma ai nostri strumenti e poi i nostri strumenti danno forma a noi”. Se ciò già avviene nel mondo della fotografia, del cinema e della televisione, nel mondo del cellulare e delle sue implicazioni avviene in progressione geometrica.

Ne consegue che mezzi così potenti come il cellulare, che poi è una piccolissima cellula di questo enorme pachiderma che è il web, quando utilizzati da mani e con mani “inesperte” o “ingenue”, possono quasi inevitabilmente provocare danni! E danni a volte insanabili in quanto incancellabili! Così le nostre ragazze di Modena è come se si fossero impadronite di uno strumento apparentemente facile al primo utilizzo, ma poi… Mi viene in mente quel povero Topolino che, improvvisatosi “apprendista stregone” in “Fantasia”, meraviglioso cartone di Wal Disney del 1940, diventa schiavo di centinaia di scope che si susseguono l’un l’altra con tanto di secchi ed altrettanti stracci! Il tutto sulla musica de “L’appronti sorcier”, poema sinfonico di Paul Dukas, mirabilmente diretto da Stravinskij!

A RIMANERE INDIETRO SONO I PIU’ POVERI

RETE STUDENTI: A RIMANERE INDIETRO SONO I PiU’ POVERI: NECESSARI DA SUBITO INVESTIMENTI SUL DIRITTO ALLO STUDIO
Il rapporto “Lettera alla scuola”, presentato oggi in anteprima da Save the Children, ci mostra una situazione drammatica: nelle scuole italiane caratterizzate da un indice socio-economico e culturale più basso, il tasso di studenti costretti a ripetere l’anno scolastico è sei volte maggiore rispetto a quello delle scuole in cui gli studenti provengono da contesti più favorevoli. Inoltre, ogni anno più di 130 mila ragazzi sono a rischio dispersione scolastica, con i picchi più alti di abbandoni registrati al Sud del Paese. In Italia le condizioni socio economiche influiscono sul successo formativo in maniera molto più incisiva rispetto alla media dei Paesi Ocse, e, di pari passo con l’accesso all’istruzione, per gli studenti più poveri diventa sempre più difficoltoso anche l’accesso alla cultura.
Dichiara Giammarco Manfreda, Coordinatore della Rete degli Studenti Medi: “Questa condizione è inaccettabile, e lo denunciamo da tempo: non è più possibile mettere deroghe sugli investimenti sul diritto allo studio. La scuola deve essere il luogo in cui si eliminano le disuguaglianze e si costruiscono per tutti le condizioni per raggiungere il successo formativo e per realizzarsi nella vita. È scandaloso che, invece, le nostre scuole stiano diventando i luoghi in cui la provenienza pesa di più e condiziona le vite dei giovani negli anni più importanti per la loro formazione. Di più: chi è escluso dall’accesso all’istruzione trova sempre più difficoltà nell’accedere alla cultura, e come abbiamo detto fin da subito, non può essere un bonus elargito a pioggia a risollevare una situazione a tal punto drammatica. Chi oggi viene escluso dal sistema formativo avrà poche o nulle speranze domani, all’interno della società e di un mondo del lavoro che richiede sempre più competenze. Stiamo andando verso l’affermazione di una società sempre più diseguale, in cui chi parte svantaggiato non ha possibilità di recuperare. Dobbiamo opporci fermamente a questa deriva e non solo: dobbiamo ripensare la scuola nel suo complesso, dai programmi, alle metodologie didattiche, alla valutazione, perchè abbiamo bisogno di un sistema scolastico capace di trasmettere competenze valorizzando le inclinazioni personali e le diversità. Non ce lo chiede solo il buon senso, ce lo chiedono i tempi. Bisogna investire sul Diritto allo Studio, quindi, a partire da questa Legge di Bilancio.”
Il 17 novembre, in occasione della Giornata Internazionale dello Studente, ci mobiliteremo nelle piazze, nelle scuole e nelle università di tutto il Paese per chiedere più finanziamenti dedicati all’istruzione nella Legge di Bilancio. Scuola e Università sono In Rosso e serve un piano di investimenti mirati per garantire l’accesso all’istruzione e la qualità dei percorsi formativi, anche rispetto al collegamento tra mondo della scuola e mondo del lavoro.

S. Agnello Hornby, Nessuno può volare

“Nessuno può volare”
Incontro con Simonetta Agnello Hornby

di Mario Coviello

Sabato 11 novembre 2017, grazie alla libreria Ubik di Potenza, ho potuto conoscere Simonetta Agnello Hornby, che ha presentato il suo ultimo libro “Nessuno può volare” Narratori Feltrinelli, nella splendida cornice del Museo Archeologico Nazionale di Potenza.

Sala affollata e riscaldata, Paolo Albano e Eva Bonitatibus padroni di casa e in tutti un’attesa per me carica di ricordi. Ho amato la Hornby dopo aver letto il suo primo romanzo “La Mennulara” e la scrittrice ha continuato a farmi compagnia con “La zia marchesa” “ La mia Londra”, ”Il veleno dell’oleandro”, “ Via XX settembre” e “ Caffè amaro”. Ho amato con lei la Sicilia, i legami familiari forti, il gusto di non arrendersi.

Accolta da un applauso arriva in sala. Minuta, capelli bianchi corti, un filo di perle e un maglione a collo alto. Rimane in piedi, come farà sempre quando prenderà la parola, una grande urgenza di raccontare, di raccontarsi. Afferma subito “Nessuno può volare” è un libro mio e di mio figlio Giorgio che a trentatrè anni, uomo di successo che lavorava alla City a Londra, scopre di avere la sclerosi multipla progressiva. Tutto nasce con dolori alla schiena dopo le partite a tennis, il dolore alle braccia che non sopportano pesi. L’allarme quando mi confessa che non riesce a tenere in braccio il figlio appena nato. Gli accertamenti mentre aspettavo che la Feltrinelli mi confermasse la pubblicazione de “La Mennulara”.

E poi la mazzata “sclerosi multipla progressiva”. Giorgio che mi telefona e mi dice “Prima si piange e meglio è. Dillo alla nonna che non ci sono cure”. E io che ho dovuto ripetere “Non ci sono cure .. a mia madre, dandole, come ho saputo dopo, il più grande dolore della sua vita.” Nessuno può volare” è scritto da me e da mio figlio, che ha voluto scrivere di sé per i suoi figli di 15 e 16 anni. Io gli ho fatto leggere subito quello che scrivevo, Giorgio ha scritto, o meglio ha dettato in inglese- non può più scrivere- poi ha tradotto in italiano, corretto e ricorretto. Io ho letto quello che Giorgio ha scritto solo quando il libro era pronto per la stampa. Non ho voluto interferire. Questo è il suo primo libro. E’ un libro necessario che racconta il viaggio in Italia di mio figlio in carrozzella con me e la troupe de La effe che ha filmato le nostre giornate. Ne è nato un docu-film che gira con me nelle presentazioni del libro.”

“Nessuno può volare è un libro duro e divertente, leggero e amaro. I disabili non si vedono perché per loro non ci sono marciapiedi, strade, scivoli, autobus, musei, ristoranti. Non ci sono bagni per i disabili. Nessuno ci pensa. Io seguo sempre mio figlio quando va in bagno per controllare quando esce se tutto è a posto. Quante volte mio figlio non ha trovato acqua, carta igienica. In Italia mio figlio Giorgio quando deve uscire non beve.”

E ancora la scrittrice, stimolata da Albano, Bonitatibus e poi dalle domande del pubblico racconta “ Quando si nasce in una famiglia come la mia sin da piccoli si cresce con la consapevolezza che si è “tutti normali, ma diversi, ognuno con le sue caratteristiche, talvolta un po’ ‘strane”. E racconta del padre che da piccola ha scoperto per caso, sbirciando in bagno, con una ferita viva alla gamba dal quale uscivano pezzi di osso. Un padre al quale la gamba fu amputata e sostituita con una di legno. Una gamba che i figli di Simonetta prendevano a calci sotto il tavolo quando erano a pranzo per vedere quale fosse quella vera. Un padre che non ha mai fatto pesare la sua disabilità, che sceglieva le cravatte in macchina, accostandosi al marciapiede mentre il commesso gliele mostrava e i passanti lo consigliavano su quale acquistare. E racconta di Zia Teresa che viene ritratta in piedi con il piede caprino ben visibile e della zia cleptomane che rubava i cucchiaini durate i pranzi in famiglia. Della sua bambinaia Giuliana che era zoppa.

“Nessuno può volare” racconta la bellezza dell’Italia, dei suoi musei e pinacoteche spesso inaccessibili ai disabili e la Hornby racconta della visita alla nuova metropolitana a Napoli e le soste nei ristoranti con scale e bagni impossibili da raggiungere, dai quali Giorgio usciva esausto, mormorando tra i denti “ Qui non mi vogliono”.

La scrittrice a Potenza con Paolo Albano e Eva Bonitatibus.

E continua “Ho scritto “Nessuno può volare” perché ognuno di noi può fare qualcosa perché tutto questo cambi. Non stancatevi di denunciare, protestare, inviare petizioni perché una sola firma sotto una richiesta non conta, ma duemila si. Facciamoci sentire, abbandonando il nostro pessimismo.”

Simonetta Agnello Hornby racconta la sua vita di avvocato di famiglie con figli autistici, figli abusati a Londra e rivela che ha imparato a scrivere “ I giudici inglesi chiedono agli avvocati di presentare i casi in discussione. Spesso si distraevano perché il racconto non era efficace e ho cominciato a scrivere quello che dovevo dire. Frasi corte e al centro del racconto un episodio di vita del mio assistito che facesse incuriosire chi mi ascoltava e lo spingesse a sapere come andava a finire.”

“Presento questo libro in Italia e sono contenta delle sue vendite per mio figlio che grazie a questo libro crede di più in se stesso e ha la forza di continuare a combattere, denunciando con selfie ai giornali e nel web quello che non va nel quartiere dove abita. E poi quelli come mio figlio in Inghilterra possono continuare a vivere solo negli istituti. Grazie alle vendite dei miei libri posso dare a Giorgio che ha 47 anni una vita in un appartamento e da mamma di 73 anni ho la certezza che i diritti delle vendite dei miei romanzi lo potranno aiutare anche quando io non ci sarò più. “

E alla mia domanda su cosa ha scoperto di sé e del figlio dopo aver scritto questo libro mi ha risposto “Di me niente. Mi conosco e ho rivissuto il dolore di una madre che ha saputo accettare quello che gli era successo ed è andata avanti. Come noi non possiamo volare, così Giorgio non avrebbe più potuto camminare: questo non gli avrebbe impedito di godersi la vita in altri modi. Nella vita c’è di più del volare, e forse anche del camminare. Lo avremmo trovato, quel di più”. Perché nella vita si combatte. Non si deve aver paura di fallire. Bisogna tentare. Di Giorgio che non ha amato la mia bambinaia e il suo rapporto difficile con il fratello“ sano”. A 73 anni, adesso che non faccio più l’avvocato, voglio fare altro. Mi è sempre piaciuto disegnare, voglio diventare brava in questo.”

L’incontro volge al termine. Le interviste alle televisioni e l’incontro con i lettori per la firma delle copie. Esco dell’incontro arricchito, allegro e con la voglia di leggere “ Nessuno può volare” .

Domande al via dal 16 gennaio. Debuttano le superiori a 4 anni

da Il Sole 24 Ore

Domande al via dal 16 gennaio. Debuttano le superiori a 4 anni

di Claudio Tucci

Ci sarà tempo dalle ore 8 del 16 gennaio fino alle ore 20 del 6 febbraio per iscrivere gli studenti al nuovo anno scolastico 2018/2019. La procedura on line interesserà oltre un milione di ragazzi; tutti quelli che dovranno segnarsi alle prime classe della scuola primaria, media e superiore. Per questi ultimi scatterà una novità importante: le famiglie potranno infatti scegliere anche uno dei cento percorsi sperimentali “abbreviati” di 4 anni, anziché 5, che debutteranno, quindi, ufficialmente il prossimo settembre.

La procedura
Al ministero dell’Istruzione è pronta la consueta circolare rivolta a scuole e genitori. Già a partire dalle ore 9 del 9 gennaio si potrà accedere alla fase di registrazione sul portale www.iscrizioni.istruzione.it. Chi ha un’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) potrà accedere con le credenziali del gestore che ha rilasciato l’identità. Le iscrizioni on line riguardano anche i corsi di istruzione e formazione dei centri di formazione regionali (nelle Regioni che hanno aderito). Per le scuole dell’infanzia la procedura rimane cartacea. L’adesione delle scuole paritarie al sistema delle “Iscrizioni on line” resta come sempre facoltativa. Le iscrizioni di alunni ripetenti la classe prima delle scuole di ogni ordine e grado e le iscrizioni alle classi successive alla prima, a eccezione delle iscrizioni alla classe terza del liceo artistico o di uno degli indirizzi dell’istruzione tecnica e professionale, si effettuano d’ufficio.

Gli strumenti per la scelta
Per effettuare l’iscrizione on line va innanzitutto individuata la scuola di interesse. Strumento utile in questo senso è il portale “Scuola in Chiaro” che raccoglie i profili di tutte le scuole italiane e visualizza informazioni che vanno dall’organizzazione del curricolo, all’organizzazione oraria, agli esiti degli studenti e ai risultati a distanza (Università e mondo del lavoro). Per le superiori, molto utile è anche il portale “Eduscopio” della fondazione Agnelli.

Infanzia
La domanda, come detto, è cartacea e va presentata alla scuola prescelta. Possono essere iscritti alle scuole dell’infanzia i bambini che compiono il terzo anno di età entro il 31 dicembre 2018, che hanno la precedenza. Possono poi essere iscritti i bambini che compiono il terzo anno di età entro il 30 aprile 2019. Non è consentita, anche in presenza di disponibilità di posti, l’iscrizione alla scuola dell’infanzia di bambini che compiono i tre anni di età successivamente al 30 aprile 2019.

Primaria
Le iscrizioni si fanno on line. I genitori possono iscrivere alla prima classe della scuola primaria i bambini che compiono sei anni di età entro il 31 dicembre 2018; si possono iscrivere anche i bambini che compiono sei anni dopo il 31 dicembre 2018 e comunque entro il 30 aprile 2019. Non è consentita, anche in presenza di disponibilità di posti, l’iscrizione alla prima classe della primaria di bambini che compiono i sei anni successivamente al 30 aprile 2019. I genitori, al momento della compilazione delle domande di iscrizione on line, possono indicare, in subordine rispetto alla scuola che costituisce la loro prima scelta, fino a un massimo di altre due scuole di proprio gradimento.

Medie
All’atto dell’iscrizione on line, i genitori esprimono le proprie opzioni rispetto alle possibili articolazioni dell’orario settimanale che può essere di 30 oppure 36 ore, elevabili fino a 40 (tempo prolungato), in presenza di servizi e strutture idonee. In subordine alla scuola che costituisce la prima scelta, è possibile indicare fino a un massimo di altre due scuole di proprio gradimento.
Le istituzioni scolastiche organizzano la prova orientativo-attitudinale in tempi utili per consentire ai genitori, nel caso di carenza di posti disponibili, di presentare una nuova istanza di iscrizione, eventualmente anche a un’altra scuola.

Superiori
Nella domanda di iscrizione on line alla prima classe di una scuola secondaria di secondo grado statale i genitori esprimono anche la scelta dell’indirizzo di studio. Oltre alla scuola di prima scelta è possibile indicare, in subordine, fino a un massimo di altre due scuole. Qui la novità principale è la possibilità di scegliere anche uno dei cento percorsi sperimentali, attivati in altrettante classi prime di licei e istituti tecnici, per la conclusione del percorso di studi in quattro anni. Entro oggi le scuole dovranno mandare la propria candidatura. Poi, toccherà al Miur approvare i singoli progetti: sarà consentita l’attivazione di una sola classe prima per un solo indirizzo di studio fra quelli presenti nell’offerta formativa.

Studenti stranieri
Il Miur ricorda che anche per gli alunni sprovvisti di codice fiscale è consentito effettuare la domanda di iscrizione on line. Una funzione di sistema, infatti, consente la creazione di un cosiddetto “codice provvisorio” che, appena possibile, l’istituzione scolastica sostituisce con il codice fiscale definitivo.

Istruzione professionale
Per quanto riguarda, infine, l’istruzione professionale, nel 2018/2019 partiranno i nuovi indirizzi previsti da uno dei decreti attuativi della legge 107 del 2015 (Buona Scuola). Il relativo regolamento arriverà a breve sottoposto al vaglio della Conferenza Stato Regioni.

Rapporto di autovalutazione, strumento per aiutare i genitori a scegliere l’istituto

da Il Sole 24 Ore

Rapporto di autovalutazione, strumento per aiutare i genitori a scegliere l’istituto

Molto puntuale l’indicazione dei compiti spettanti ai genitori. In pratica una vera e propria guida operativa, dove tutti i passaggi pratici vengono descritti punto per punto. Vediamoli.

I genitori, per effettuare l’iscrizione on line:

– individuano la scuola d’interesse, anche attraverso il portale “Scuola in chiaro”.
Per consentire una scelta consapevole della scuola, i genitori hanno a disposizione, all’interno di “Scuola in chiaro”, il rapporto di autovalutazione (Rav), documento che fornisce una rappresentazione della qualità del servizio scolastico attraverso un’autoanalisi di alcuni indicatori fondamentali e dati comparativi, con l’individuazione delle priorità e dei traguardi di miglioramento che la scuola intende raggiungere negli anni successivi. Accedendo al Rav si possono avere più livelli di approfondimento, da un profilo generale di autovalutazione fino alla possibilità di analizzare i punti di forza e di debolezza della scuola con una serie di dati e analisi;

– si registrano sul sito www.iscrizioni.istruzione.it, inserendo i propri dati, seguendo le indicazioni presenti, oppure utilizzando le credenziali relative all’identità digitale (Spid). La funzione di registrazione è attiva a partire dalle ore 9 del 9 gennaio 2018;

– compilano la domanda in tutte le sue parti, mediante il modulo on line, a partire dalle ore 8 del 16 gennaio 2018;

– inviano la domanda d’iscrizione alla scuola di destinazione entro le ore 20 del 6 febbraio 2018.

Il sistema “Iscrizioni on line” avvisa in tempo reale, a mezzo posta elettronica, dell’avvenuta registrazione o delle variazioni di stato della domanda. I genitori possono comunque seguire l’iter della domanda inoltrata attraverso una funzione web.

Atteso che il modulo di domanda on line recepisce le disposizioni di cui agli articoli 316, 337 ter e 337 quater del Codice civile e successive modifiche e integrazioni, la domanda di iscrizione, rientrando nella responsabilità genitoriale, deve essere sempre condivisa da entrambi i genitori. A tal fine, il genitore che compila il modulo di domanda dichiara di avere effettuato la scelta in osservanza delle suddette disposizioni del codice civile, che richiedono il consenso di entrambi i genitori.

Si ricorda che la compilazione del modulo di domanda d’iscrizione avviene ai sensi delle disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, numero 445, recante “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa”.
Pertanto, i dati riportati nel modulo d’iscrizione assumono il valore di dichiarazioni sostitutive di certificazione, rese ai sensi dell’articolo 46 del citato Dpr. Si rammentano infine le disposizioni di cui agli articoli 75 e 76 del Dpr 445 del 2000 che, oltre a comportare la decadenza dai benefici, prevedono conseguenze di carattere amministrativo e penale per chi rilasci dichiarazioni non corrispondenti a verità.

Tra i criteri di precedenza consigliati anche la vicinanza o gli impegni di lavoro dei genitori

da Il Sole 24 Ore

Tra i criteri di precedenza consigliati anche la vicinanza o gli impegni di lavoro dei genitori

di Cl. T.

La circolare del Miur interviene pure sulle iscrizioni in eccedenza. In questo caso, la scuola procede preliminarmente alla definizione dei criteri di precedenza nell’ammissione, mediante delibera del consiglio di istituto da rendere pubblica prima dell’acquisizione delle iscrizioni con affissione all’albo, con pubblicazione sul sito web dell’istituzione scolastica e, per le iscrizioni on line, in apposita sezione del modulo di iscrizione opportunamente personalizzato dalla scuola.

Criteri di precedenza
Il ministero rammenta, poi, che, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, i criteri di precedenza deliberati dai singoli Consigli di istituto debbono rispondere a principi di ragionevolezza quali, a puro titolo di esempio, quello della viciniorietà della residenza dell’alunno alla scuola o quello costituito da particolari impegni lavorativi dei genitori. Si evidenzia che non può essere data priorità alle domande di iscrizione in ragione della data di invio delle stesse.

Il chiarimento del Miur
Si reputa non rispondente a ragionevolezza il criterio di precedenza consistente nel rapporto di parentela tra minore da iscrivere e personale della scuola presso la quale si fa richiesta di iscrizione. Si ritiene inoltre sia da evitare il criterio di precedenza consistente nel ricorso a eventuali test di valutazione quale metodo di selezione delle domande di iscrizione.
In quest’ottica, l’eventuale adozione del criterio dell’estrazione a sorte rappresenta l’estrema ratio.

Per i trasferimenti serve la richiesta motivata ai due presidi

da Il Sole 24 Ore

Per i trasferimenti serve la richiesta motivata ai due presidi

di Cl. T.

Le istituzioni scolastiche rendono effettiva la facoltà dei genitori di scegliere liberamente il corso di studi ritenuto più confacente alle attitudini e alle aspirazioni del minore. Pertanto, qualora gli interessati chiedano, a iscrizione avvenuta alla prima classe di un’istituzione scolastica o formativa e prima dell’inizio ovvero nei primi mesi dell’anno scolastico, di optare per altro indirizzo o altra istituzione scolastica o formativa, la relativa motivata richiesta viene presentata sia al dirigente scolastico della scuola di iscrizione che a quello della scuola di destinazione.

La procedura
In caso di accoglimento della domanda di iscrizione da parte del dirigente della scuola di destinazione, il dirigente della scuola di prima iscrizione è tenuto a inviare il nulla osta all’interessato e alla scuola di destinazione. Gli Uffici scolastici territoriali competenti supportano i genitori dei minori che effettuano il trasferimento di iscrizione, in particolare nella fase di individuazione della istituzione scolastica di destinazione (es. ipotesi di diniego di iscrizione da parte della scuola prescelta per incapienza delle relative classi). Si segnala che taluni allievi, a esempio i figli di genitori che svolgono attività di tipo itinerante, in particolare i lavoratori dello spettacolo viaggiante, potranno richiedere più volte il trasferimento di iscrizione.

Nel richiamare l’attenzione sulla necessità che il trasferimento di iscrizione non comporti l’attivazione di nuove classi con maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, si rammenta che le conseguenti rettifiche nell’Anagrafe nazionale degli alunni sono curate dalla scuola di destinazione.

Diminuiscono gli abbandoni scolastici, ma resta profondo il divario Nord-Sud

da Il Sole 24 Ore

Diminuiscono gli abbandoni scolastici, ma resta profondo il divario Nord-Sud

Meno abbandoni scolastici, ma resta il gap fra Nord e Sud, sia alle medie sia alle superiori. I maschi sono più coinvolti delle femmine e percentuali più alte si registrano fra gli studenti stranieri che non sono nati in Italia. E’ il quadro che emerge dal Focus sulla dispersione
scolastica pubblicato ieri dal Miur.

«Nel nostro Paese c’è stato un miglioramento negli ultimi anni. Ma restano forti divari sociali e territoriali rispetto ai quali serve un’azione importante che parta dal Miur, ma che
coinvolga anche tutti gli altri attori in campo: le famiglie, il terzo settore, i centri sportivi, l’associazionismo, le istituzioni del territorio», commenta la ministra Fedeli annunciando per dicembre Linee guida per il contrasto e la prevenzione della dispersione.

Migliaia lasciano già alle medie
Nell’anno scolastico 2015-2016, 14.258 studenti, pari allo 0,8% di coloro che frequentavano le lezioni, hanno abbandonato gli studi prima di giugno o nel passaggio fra un anno e l’altro. Al Sud la propensione all’abbandono è maggiore, con l’1% (l1,2% nelle isole e 0,9% al Sud), mentre nel Nord Est la percentuale è più contenuta, con lo 0,6%. Tra le regioni con maggiore dispersione spiccano Sicilia con l’1,3%, Calabria, Campania e Lazio con l’1%. I maschi abbandonano più delle femmine. La dispersione scolastica colpisce maggiormente i cittadini stranieri rispetto a quelli italiani: 3,3%, contro lo 0,6%. E gli stranieri nati all’estero, con una percentuale del 4,2%, sono in maggiore difficoltà rispetto a quelli nati in Italia (2,2%). Nel passaggio dall’anno 2015-2016 al 2016-2017, dei 556.598 ragazzi di terza media, 34.286 sono usciti dal sistema scolastico (6,16%), la gran parte passando alla formazione professionale (4,47%), ma l’1,61% abbandonando del tutto.

Alle superiori tagliola al primo anno
L’abbandono nella scuola di secondo grado è del 4,3% (112.240 ragazzi) ed è elevato soprattutto nel primo anno (7%). Tra le regioni con maggiore abbandono spiccano Sardegna, Campania e Sicilia, con punte rispettivamente del 5,5%, del 5,1% e del 5,0%. Anche in quest’ordine scolastico il fenomeno della dispersione scolastica colpisce maggiormente gli studenti stranieri. L’abbandono complessivo più contenuto si registra per i licei (2,1%). Per gli istituti tecnici la percentuale è del 4,8% e per quelli professionali dell’8,7%.

Iscrizioni 2018-19 dal 16 gennaio al 6 febbraio, anche per il Liceo breve

da La Tecnica della Scuola

Iscrizioni 2018-19 dal 16 gennaio al 6 febbraio, anche per il Liceo breve

Dispersione scolastica, i dati del Miur. Rimane il divario tra Nord e Sud

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350 mln per edilizia scolastica al sud, domande entro gennaio

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Contratto scuola: “Adeguamento di 200 euro o addio ai sindacati”

da La Tecnica della Scuola

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Progetto Sport in classe: adesioni dal 14 novembre al 4 dicembre 2017

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