Sulla valutazione dirigenti pausa di riflessione

DiSAL incontra la Ministra Fedeli: sulla valutazione dirigenti pausa di riflessione

Le associazioni di dirigenti scolastici DiSAL e di docenti DIESSE hanno incontrato oggi la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. Per DiSAL erano presenti il presidente nazionale Ezio Delfino e Roberto Pasolini della Direzione nazionale. Era presente all’incontro il Capo di gabinetto dott.ssa Sabrina Bono.

“Un incontro cordiale e positivo – ha dichiarato Ezio Delfino – che avevamo richiesto sui problemi  professionali più urgenti, per presentare alla Ministra le istanze e le proposte del Consiglio nazionale DiSAL appena svoltosi ad Altamura”.

DiSAL ha dato atto alla Ministra della posizione di ascolto e di impegno che hanno caratterizzato la gestione del suo mandato e degli atti finora assunti. Durante l’incontro il presidente Delfino ha chiesto:

*  che siano predisposto per l’a.s. 2018/19 un calendario certo che permetta di concludere entro il mese di luglio 2018 tutte le operazioni di organico del personale delle scuole statali. La Ministra ha dichiarato che, a questo scopo, sta coordinando una anticipazione di tutte le tempistiche procedurali;

*  che il MIUR avvii, analogamente alla sperimentazioni della quadrienalizzazione nella scuola superiore, una sperimentazione che permetta alle scuole disponibili di attuare l’autonomia finanziaria, organizzativa e didattica. In relazione alla proposta la Ministra ha anticipato l’imminente istituzione di un Tavolo di lavoro sul costo standard per le scuole;

*  che si riflettesse su tutte le criticità e difficoltà scaturite dal modello di valutazione dei dirigenti scolastici. A questo proposito la Ministra ha garantito per il corrente a.s. una riflessione che tenga conto dei diversi rilievi emersi in questi mesi. Una posizione prudente e riflessiva che si auspica, anche attraverso l’Osservatorio per la valutazione dei dirigenti, a cui DiSAL sarà chiamata in fase consultiva;

*  che sia presto emanato il nuovo modello di reclutamento dei docenti. La Ministra ha condiviso l’istanza impegnandosi in tal senso nel breve periodo che rimane del suo mandato.

Infine, a fronte di una precisa sollecitazione, la Ministra ha anticipato che domattina verrà finalmente pubblicato in Gazzetta il Bando del Concorso per dirigenti scolastici statali con probabile prova selettiva a  febbraio 2018: una notizia che, pur giungendo con grave ritardo rispetto alle necessità dei dirigenti e delle scuole, risponde alle numerose sollecitazioni che DiSAL aveva inviato. La Ministra ha dichiarato di valutare l’ipotesi di nomine anche ad anno scolastico in corso, per ridurre il più possibile il problema delle reggenze.

Concorso dirigenti delle scuole

Concorso dirigenti delle scuole: domani il bando in Gazzetta Ufficiale. Era ora!

 

Queste le informazioni fondamentali fornite dall’Amministrazione nella riunione che si è tenuta stamattina:

  • i posti messi a concorso sono 2.425 (di cui 9 per il Friuli Venezia Giulia);
  • è prevista la riserva massima di posti del 5% per i ricorsi pendenti;
  • le domande di partecipazione potranno essere presentate dal 29 novembre al 29 dicembre 2017 tramite la piattaforma POLIS;
  • le date di svolgimento della prova preselettiva saranno comunicate nella Gazzetta Ufficiale del 27 febbraio 2018;
  • la prova preselettiva consisterà in 100 quesiti a cui rispondere nel tempo massimo di 100 minuti;
  • saranno resi noti 4.000 quesiti almeno 20 giorni prima della prova preselettiva;
  • tra la prova preselettiva e la prova scritta passeranno non meno di 20 giorni;
  • saranno 2.899 gli ammessi al corso di formazione e al tirocinio;
  • per coloro che hanno ottenuto il passaggio di ruolo nell’a.s. corrente ai fini del possesso dei requisiti di ammissione si terrà conto della data di prima immissione in ruolo;
  • gli Uffici scolastici regionali verificheranno il possesso dei requisiti di accesso di coloro che hanno presentato domanda, individueranno le sedi di svolgimento della prova preselettiva in ragione della disponibilità di postazioni informatiche, abbineranno i candidati alle sedi di svolgimento della prova.

 

Non si può non accogliere positivamente la pubblicazione di un bando che avrebbe dovuto essere emanato già da lungo tempo e che ANP ha sollecitato in tutte le sedi.

ANP chiede all’Amministrazione:

– di assicurare i tempi più rapidi per lo svolgimento delle procedure concorsuali e garantire le condizioni per eliminare le possibilità di contenzioso, che determinerebbero ritardo nello svolgimento dei lavori;

– di impegnarsi ad assumere i vincitori immediatamente al termine del corso-concorso, senza attendere l’inizio dell’anno scolastico successivo e quindi durante l’a.s. 2018/2019: questo per eliminare il fenomeno delle reggenze che ha raggiunto dimensioni patologiche;

– di provvedere al prossimo bando alla fine del triennio per mandare finalmente a regime la procedura di reclutamento dei dirigenti delle scuole.

Supplenze ATA, la proroga delle graduatorie d’Istituto

Supplenze ATA, la proroga delle graduatorie d’Istituto: successo della FLC CGIL. Ora lavoriamo per superare le altre emergenze

La proroga della validità delle graduatorie d’Istituto di terza fascia ATA fino a tutto il 2017/2018, attraverso un Decreto Ministeriale e la conseguente trasformazione dei contratti temporanei da “fino ad avente diritto” in contratti annuali sono i due risultati importanti emersi durante l’incontro al MIUR di ieri 22 novembre.

Ci sono voluti mesi di lavoro continuo ma alla fine è prevalsa la nostra proposta: così il MIUR ha evitato, per sua stessa ammissione, l’ingestibilità delle scuole. Si tratta di un ulteriore risultato che si aggiunge alle prime misure ottenute con la Legge di bilancio 2018: superamento, seppur parziale, del blocco delle supplenze e indizione del concorso per DSGA e per facenti funzioni.

“Proseguiamo così nell’attuazione dell’Intesa politica sottoscritta il 22 settembre scorso tra sindacati e MIUR, fatto inedito sulle tematiche ATA. Si dimostra l’importanza e la necessità del confronto sindacale, perché può essere solo d’aiuto quando si vogliono trovare soluzioni positive per i lavoratori e l’amministrazione, in netta controtendenza rispetto all’autoritarismo della legge 107” dichiara Francesco Sinopoli, Segretario generale FLC CGIL.

“Questi risultati sono motivo di soddisfazione per la nostra organizzazione sindacale, che da anni si batte quotidianamente per ridare dignità e valore al lavoro di 200mila persone impegnate ogni giorno a garantire la qualità dell’istruzione. Siamo solo all’inizio ma la strada intrapresa è quella giusta per la piena attuazione dell’Intesa politica sugli ATA, con il preciso obiettivo di ottenere il superamento tout court del blocco delle supplenze, un piano di assunzioni straordinario e l’organico funzionale del personale ATA”, conclude Sinopoli.

Fedeli: graduatorie della secondaria chiuse in due anni

da Il Sole 24 Ore

Fedeli: graduatorie della secondaria chiuse in due anni

di Claudio Tucci

In questi anni sono stati assunti a tempo indeterminato più di 150mila insegnanti precari; le graduatorie della scuola secondaria ancora non esaurite, lo saranno nei prossimi due anni.

Parola della ministra, Valeria Fedeli, ieri al question time: una riduzione analoga si sarebbe potuta registrare anche per le graduatorie dell’infanzia e della scuola primaria, ad appena 20mila iscritti, se non si fosse dovuto procedere all’inserimento di un gran numero di docenti diplomati a seguito delle pronunce della magistratura amministrativa.

Il nodo delle cattedre vacanti
L’esaurimento di molte graduatorie ha comportato che alcuni posti utilizzabili per le immissioni in ruolo sono rimasti vacanti e disponibili. Rispetto ai 51.773 posti disponibili, che sarebbero stati solo 23mila senza le più recenti misure, ne sono stati coperti 29.686.
Dei 22.087 rimasti vacanti, 10.011 sono relativi a posti di sostegno. Questi sono stati coperti con contratti a tempo determinato a causa della carenza di personale specializzato nelle Gae e nelle graduatorie di merito. Per ovviare a tale situazione, ad aprile scorso è stato bandito un nuovo corso di specializzazione per 9.949 posti, che corrispondono alla massima capacità di accoglienza degli Atenei, e che permetterà sostanzialmente di coprire tutti i posti vacanti e disponibili sul sostegno. Per il futuro, per coprire i posti vacanti e disponibili, il decreto in materia di formazione iniziale e nuovo reclutamento dei docenti ha previsto un nuovo modello assunzionale che darà risposte concrete, in maniera diversificata, a tutti: personale abilitato, in possesso di almeno 3 anni di anzianità di servizio, neolaureati.

Supplenze annuali a poco più di 83mila
Quanto alle supplenze, il numero si sta sensibilmente contraendo. Siamo passati da oltre 100mila dello scorso anno a poco più di 83mila di quest’anno. Grazie alle nuove graduatorie per il personale abilitato, al concorso riservato per i docenti con tre anni di anzianità e al concorso per laureati, dal prossimo anno si ridurranno «grandemente».

Vaccini, la Consulta: obbligo legittimo, no a ricorso del Veneto

da Il Sole 24 Ore

Vaccini, la Consulta: obbligo legittimo, no a ricorso del Veneto

L’estensione dei vaccini obbligatori decisa dal Governo e dal Parlamento è costituzionale. La Consulta (relatore Marta Cartabia) ha bocciato i ricorsi della Regione Veneto stabilendo la legittimità della disciplina sugli obblighi vaccinali introdotta dal Dl 73 del 7 giugno scorso, poi convertito nella legge 119/2017 in vigore dal 6 agosto. Ma ha anche specificato che «la mancata vaccinazione non comporta l’esclusione dalla scuola dell’obbligo dei minori, che saranno di norma inseriti in classi in cui gli altri alunni sono vaccinati».

Misure su obbligo spettano a legislatore nazionale
Secondo i giudici costituzionali, le misure previste dalla legge sull’obbligo vaccinale rappresentano una scelta spettante al legislatore nazionale. Questa scelta non è irragionevole, poiché volta a tutelare la salute individuale e collettiva e fondata sul dovere di solidarietà nel prevenire e limitare la diffusione di alcune malattie. La Corte ha considerato tra l’altro che tutte le vaccinazioni rese obbligatorie erano già previste e raccomandate nei piani nazionali di vaccinazione e finanziate dallo Stato nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza sanitaria (Lea). Inoltre, il passaggio da una strategia basata sulla persuasione a un sistema di obbligatorietà si giustifica, secondo la Consulta, alla luce del contesto attuale caratterizzato da un progressivo calo delle coperture vaccinali.

Ridotte sanzioni per le famiglie
È stato altresì considerato che la legge di conversione ha modificato il decreto legge riducendo sensibilmente le sanzioni amministrative pecuniarie e prevedendo che, in ogni caso, debbano essere precedute dall’incontro tra le famiglie e le autorità sanitarie allo scopo di favorire un’adesione consapevole e informata al programma vaccinale.

Cosa prevede la legge
Resta in piedi dunque la norma che per i minori di età compresa tra zero e sedici anni, e per tutti i minori stranieri non accompagnati, prevede l’obbligo gratuito del vaccino anti-polio; anti-difterite; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti-Haemophilus influenzae tipo b; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella; anti-meningococcica B e C; anti-pneumococcica; anti-rotavirus. La vaccinazione costituisce requisito di accesso per i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia.

Infortuni brevi, come trasmettere la comunicazione tramite SIDI

da La Tecnica della Scuola

Infortuni brevi, come trasmettere la comunicazione tramite SIDI

Patto di corresponsabilità: nuova versione in arrivo a gennaio

da La Tecnica della Scuola

Patto di corresponsabilità: nuova versione in arrivo a gennaio

Art. 59: le supplenze ATA fino all’avente diritto verranno trasformate in annuali

da Tuttoscuola

Art. 59: le supplenze ATA fino all’avente diritto verranno trasformate in annuali

È questa la soluzione individuata questa mattina rispetto alla questione sollevata nei giorni scorsi sull’applicazione dell’art. 59 per le supplenze del personale Ata. Il parere della Ragioneria dello Stato, nei giorni scorsi, aveva suscitato dubbi e forti preoccupazioni.

Pronta la reazione della Uil che in una nota  (http://www.uil.it/uilscuola/node/5149) aveva affermato la necessità di superare il formalismo burocratico e valutare la natura del posto, che è annuale, ciò che cambia è la graduatoria, che ora non c’è. E non ci sarà a breve e non potrà dare effetti per l’anno in corso.

Oggi la conclusione della vicenda che riguarda migliaia di persone: con l’emanazione di uno specifico decreto ministeriale, che avverrà in tempi strettissimi, il Miur sposterà di un anno la validità delle graduatorie di terza fascia ATA.

Pertanto le supplenze fino all’avente diritto di posti di durata annuale verranno trasformate in supplenze fino al 30 giugno o al 31 agosto, secondo la natura del posto.

Alla luce di questa soluzione vengono salvaguardare tutte le supplenze conferite ai sensi dell’art. 59 del contratto nazionale di lavoro.

Ciò a conferma della posizione assunta dalla Uil Scuola: la decisione sull’applicazione o meno di un articolo del contratto nazionale non può essere fatta solo in termini finanziari.  Decisioni amministrativo-contabili non possono derogare ai diritti contrattuali acquisiti.

«Quello che andremo a negoziare sarà un contratto a  burocrazia zero», conclude Pino Turi, segretario generale Uil Scuola.

Vaccini obbligatori, Corte Costituzionale respinge i ricorsi

da Tuttoscuola

Vaccini obbligatori, Corte Costituzionale respinge i ricorsi 

La Corte Costituzionale, secondo quanto si legge su Ansa.it, ha dichiarato non fondate tutte le questioni prospettate nei ricorsi della Regione Veneto sull’obbligo dei vaccini. Secondo i giudici costituzionali, le misure in questione rappresentano una scelta spettante al legislatore nazionale. Lo ha deciso la Corte Costituzionale al termine della camera di consiglio.

Leggiamo ancora su Ansa che: “Il passaggio da una strategia basata sulla persuasione a un sistema di obbligatorietà dei vaccini si giustifica alla luce del contesto attuale caratterizzato da un progressivo calo delle coperture vaccinali. È quanto emerge dalla decisione della Corte Costituzionale sui ricorsi del Veneto sull’obbligo vaccinale”.

«La mancata vaccinazione non comporta l’esclusione dalla scuola dell’obbligo dei minori, che saranno di norma inseriti in classi in cui gli altri alunni sono vaccinati». È quanto specifica la Corte Costituzionale in merito alla decisione con cui ha respinto come infondati i ricorsi del Veneto.

Iscrizioni scuola dell’Infanzia: tutto quello che c’è da sapere

da Tuttoscuola

Iscrizioni scuola dell’Infanzia: tutto quello che c’è da sapere

Vengono fornite di seguito notizie essenziali per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia statale. Per maggiori approfondimenti è possibile consultare la circolare ministeriale emanata dal Ministero dell’Istruzione (nota 14659 del 13 novembre 2017).

Per i genitori che vogliono conoscere in modo più dettagliato la scuola scelta per il proprio figlio, il Miur e mette a disposizione l’applicazione “Scuola in chiaro”.

Iscrizioni a scuola: la struttura della scuola dell’infanzia statale

La scuola dell’infanzia statale – denominata scuola materna fino a vent’anni fa – è il settore educativo che precede la scuola dell’obbligo. È aperta a bambini della fascia di età 3-5 anni. Funziona da settembre fino al 30 giugno, seguendo le scansioni del calendario scolastico previste per tutti gli altri settori scolastici.

Ogni scuola dell’infanzia è inserita all’interno di una istituzione scolastica (circolo didattico o istituto comprensivo) che comprende anche scuole primarie (ex-elementari) e/o scuole secondarie di I grado (ex-scuole medie).

Responsabile dell’istituzione scolastica e, quindi, anche della scuola dell’infanzia è un dirigente scolastico che si avvale, tra l’altro, di una segreteria presso la quale viene presentata anche la domanda di iscrizione.

All’interno di ogni scuola dell’infanzia funzionano le sezioni (corrispondenti alle classi) affidate ciascuna a due insegnanti. Le attività didattiche vengono svolte in base alle Indicazioni nazionali definite a livello nazionale per orientare l’azione educativa degli insegnanti.

Anche nella scuola dell’infanzia statale, come negli altri settori, funziona un organo collegiale, il consiglio di intersezione, composto dal personale insegnante e da rappresentanti eletti dei genitori.

Iscrizioni a scuola: tempi e modalità

Le iscrizioni alle scuole statali di ogni ordine e grado si effettuano dal 16 gennaio 2018 al 6 febbraio 2018.

A differenza degli altri ordini di scuola dove le iscrizioni si effettuano on line, per la scuola dell’infanzia le iscrizioni avvengono con la consueta modalità del modello cartaceo da presentare materialmente alla segreteria della scuola. Il Ministero dell’Istruzione ha predisposto un apposito modello da utilizzare per le iscrizioni, che viene riportato in calce a questa piccola guida.

Iscrizioni a scuola: età di ammissione

Possono essere iscritti alle scuole statali dell’infanzia i bambini che compiono tre anni di età entro il 31 dicembre 2018. Possono essere iscritti anche bambini di età superiore ai tre anni e che non sono ancora in obbligo scolastico.

Poiché la scuola dell’infanzia non è ancora scuola dell’obbligo, l’iscrizione è consentita nel limite dei posti disponibili.

In caso di eccedenza del numero di domande in base ai posti disponibili, la precedenza di iscrizione tiene conto dei criteri stabiliti da ogni scuola e resi pubblici prima del termine delle iscrizioni.

Non può essere data priorità alle domande di iscrizione in ragione della data di invio delle stesse.

I bambini che compiono tre anni entro il 31 dicembre 2018 hanno diritto di precedenza di iscrizione nei confronti di eventuali bambini anticipatari.

È consentita anche l’iscrizione di bambini che, come anticipatari,  compiono tre anni di età entro il 30 aprile 2019. La data del 30 aprile è perentoria, prevista dalle legge, e non può essere elusa nemmeno per un solo giorno.

Per i bambini che compiono tre anni di età dopo il 30 aprile 2019 non è consentita alcuna iscrizione, anche se nella scuola risultano posti disponibili.

In questi casi l’ammissione a scuola dei bambini anticipatari avviene di norma a settembre 2018, in coincidenza con l’inizio delle attività didattiche, come avviene anche per tutti gli altri bambini in età regolare, ma, in taluni casi, in base alle regole stabilite dalle singole scuole, l’ammissione vera e propria a scuola può avvenire soltanto al momento del compimento del terzo anno di età.

Per i bambini regolarmente iscritti che attualmente frequentano la scuola i genitori non devono ripresentare domanda di iscrizione, in quanto – fatta salva diversa decisione delle famiglie – la loro iscrizione è confermata d’ufficio.

 Iscrizioni a scuola: il diritto di scelta

Al momento dell’iscrizione i genitori dei bambini possono effettuare scelte personali relative a due questioni: l’orario di partecipazione alle attività e l’eventuale scelta dell’insegnamento della religione cattolica.

L’orario ordinario delle attività didattiche è di 40 ore settimanali (mattino e pomeriggio), ma i genitori possono chiedere l’orario ridotto con frequenza soltanto delle attività educative del mattino.

I genitori possono anche richiedere l’orario prolungato fino a 50 ore settimanali.

Poiché l’orario normale di 40 ore settimanali corrisponde a 8 ore giornaliere su cinque giorni di attività, l’orario prolungato a 50 ore settimanali corrisponde a 10 ore giornaliere, cioè due ore in più per il prolungamento di orario.

In base alle norme concordatarie tra Stato italiano e Santa Sede, nella scuola è prevista la possibilità di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica. Non si tratta di una catechesi, bensì di un insegnamento ispirato ai valori del cattolicesimo. Al momento dell’iscrizione i genitori possono decidere, con opzione scritta su apposito modulo, di avvalersi di questo insegnamento oppure di optare per attività alternative o per nessuna attività. L’insegnamento della religione cattolica è affidato ad uno degli insegnanti della sezione oppure ad un docente appositamente individuato dal Vescovo.

Complessivamente nel corso dell’anno scolastico vengono svolte attività di questo insegnamento per complessive 60 ore, cioè poco meno di due ore in media a settimana.

Per le famiglie che decidono di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, l’eventuale rinuncia va presentata alla scuola per iscritto entro marzo nell’anno scolastico successivo.

Iscrizioni a scuola: obbligo vaccinale

L’iscrizione alla scuola dell’infanzia è consentita esclusivamente ai bambini in regola con l’obbligo vaccinale.

A differenza di quanto avvenuto nell’anno scolastico in corso, quando entro l’11 settembre 2017 i genitori dovevano presentare la documentazione o l’autocertificazione attestante la situazione relativa all’obbligo vaccinale del bambino, invece per le iscrizioni relative al 2018 dovrebbe essere direttamente l’ASL a comunicare alle segreterie scolastiche lo stato di ciascun bambino relativamente a tale obbligo.

Sulla base di tale attestazione, il dirigente scolastico inviterà le famiglie non in regola a provvedere all’adempimento vaccinale entro l’inizio delle attività educative del settembre 2018.

Il bambino non potrà essere ammesso a scuola fino a quando la sua posizione non verrà regolarizzata.

Nel caso in cui l’ASL di riferimento non disponga ancora dell’anagrafe vaccinale e, pertanto, non sia in grado di fornire alle segreterie delle istituzioni scolastiche l’elenco dei bambini in regola con le vaccinazioni prescritte, i genitori dovranno provvedere personalmente a documentare o autocertificare la situazione vaccinale dei propri figli.

Sull’intervento dell’ASL dovrebbero essere fornite delucidazioni nei prossimi mesi.

Nel caso in cui la famiglia rifiuti di sottoporre il proprio figlio alle vaccinazioni obbligatorie, questi non potrà accedere ai servizi educativi per l’infanzia (nidi d’infanzia, sezioni primavera, scuole dell’infanzia).

Iscrizioni a scuola: bambini con disabilità

I genitori di bambini affetti da disabilità, al momento dell’iscrizione presentano alla scuola prescelta la certificazione rilasciata dalla A.S.L. di competenza, comprensiva della diagnosi funzionale, predisposta a seguito degli accertamenti collegiali previsti dalle norme in materia.

Sulla base di tale certificazione e della diagnosi funzionale, la scuola potrà procedere alla richiesta di personale docente di sostegno e di eventuali assistenti educativi a carico dell’Ente locale, nonché alla successiva stesura del piano educativo individualizzato, in stretta relazione con la famiglia e gli specialisti dell’A.S.L.

Iscrizioni a scuola: servizio di mensa e rette

La frequenza della scuola statale dell’infanzia è gratuita, ma taluni servizi aggiuntivi comportano il pagamento di una retta.

È il caso, ad esempio, della fruizione della mensa scolastica la cui gestione è normalmente affidata alla Amministrazione comunale locale.

Normalmente la retta a carico delle famiglie non copre l’intero ammontare della spesa di mensa, ma rappresenta piuttosto un contributo, commisurato, di norma, alla fascia di reddito della famiglia e ad altre condizioni definite dalle singole scuole.

Analogamente per chi si avvale di scuolabus comunale può essere previsto un contributo per la fruizione del servizio.

La regolamentazione dei servizi di mensa e di trasporto, nonché le modalità di pagamento dei contributi e delle rette non vengono determinate in sede di iscrizione, ma successivamente all’inizio dell’anno scolastico, secondo criteri fissati da ciascuna scuola.

Assenze e frequenza

Anche se non è scuola dell’obbligo, la scuola dell’infanzia richiede regolare frequenza alle attività, puntualità di ingresso. In caso di assenza per malattia di durata superiore a cinque giorni, il bambino può essere ammesso a scuola previa esibizione di certificato medico.

L’irregolare frequenza accompagnata da assenze non giustificate può comportare l’esclusione dal servizio, disposta dal dirigente scolastico.

La regolamentazione delle assenze non vengono determinate in sede di iscrizione, ma successivamente all’inizio dell’anno scolastico, secondo criteri e modalità fissati da ciascuna scuola.

Patto di Corresponsabilità: avviati i lavori, nuova versione pronta entro gennaio

da Tuttoscuola

Patto di Corresponsabilità: avviati i lavori, nuova versione pronta entro gennaio

“Verso il nuovo patto di corresponsabilità”, questo il titolo dell’incontro che si è tenuto lo scorso 21 novembre al Miur a dieci anni dall’emanazione del primo Patto di corresponsabilità voluto nel 2007 dall’allora ministro Giuseppe Fioroni che, insieme alla ministra Valeria Fedeli, ha avviato i lavori per innovare e rinnovare il testo, coerentemente con i cambiamenti in atto nella società contemporanea.

Nel corso dell’incontro i rappresentanti dei Forum delle associazioni dei genitori e degli studenti, alcuni protagonisti del mondo scuola, i componenti del tavolo tecnico che sta curando anche i lavori per la definizione di una proposta di riforma sulla rappresentanza, hanno illustrato un pacchetto di proposte di modifica.

L’aggiornamento del testo ha lo scopo di rafforzare il patto educativo e le relazioni positive tra scuola e famiglia. L’estensione del Patto alla scuola primaria, una maggiore chiarezza del procedimento sanzionatorio, il miglioramento e il rafforzamento della comunicazione fra scuola e famiglia e fra scuola e studenti, sono alcune delle proposte emerse. Alla base di questi aggiustamenti restano i principi informatori di legalità, condivisione e convivenza tra le parti, affinché si possa migliorare la comunicazione tra giovani, famiglie e scuole e rafforzare la partecipazione responsabile di tutti i soggetti di fronte alla nuove sfide educative.

«In un sistema plurale di rappresentanza, è importante trovare punti di condivisione. Il lavoro che insieme stiamo affrontando aumenta e valorizza il protagonismo di studentesse e studenti», ha affermato Fedeli. «Ci tenevo moltissimo, a dieci anni dalla prima emanazione del Patto, al suo rinnovo, nell’ottica di una rinnovata alleanza fra scuola e famiglia, fra scuola e studenti, in una unione di intenti, in un clima di collaborazione e condivisione che metta al centro l’interesse delle ragazze e dei ragazzi».

Per l’occasione, si propone anche di modificare il nome da Patto Educativo di Corresponsabilità a Patto di Corresponsabilità Educativa, modifica semplice ma sostanziale che trova il proprio asse fondante nel principio di collaborazione e dialogo tra tutte le componenti della comunità scolastica.

«Genitori e docenti devono intendere l’educazione dei giovani come una missione comune. È questo il primo fondamento del Patto di Corresponsabilità. Scuola e famiglia devono stare dalla stessa parte”, sono queste le parole dell’ex ministro dell’Istruzione Fioroni che ha ricostruito il clima e le modalità attraverso cui nel 2007 si è arrivati alla costruzione del documento. I lavori proseguiranno ora a passo spedito. La Ministra ha annunciato una nuova versione del Patto entro gennaio.

Uscita scuola minori di 14 anni: un’autorizzazione da non decidere alla leggera

da Tuttoscuola

Uscita scuola minori di 14 anni: un’autorizzazione da non decidere alla leggera 

Il decreto-legge fiscale, superato indenne lo scoglio del Senato, si prepara alla conversione definitiva alla Camera. E con esso si preparano anche a diventare legge, con immediata entrata in vigore, le disposizioni in materia di uscita dei minori di 14 anni dai locali scolastici (art. 19-bis).

Dopo qualche polemica che, tra i tanti consensi, ha accompagnato la proposta dei parlamentari del PD, la disposizione dovrebbe mettere fine alla delicata questione della responsabilità del personale scolastico per gli obblighi di vigilanza sui minori all’esterno della scuola.

I genitori esercenti la responsabilità genitoriale, i tutori e i soggetti affidatari ai sensi della legge 4 maggio 1983, n. 184, dei minori di 14 anni, in considerazione dell’età di questi ultimi, del loro grado di autonomia e dello specifico contesto, nell’ambito di un processo volto alla loro auto responsabilizzazione, possono autorizzare le istituzioni del sistema nazionale di istruzione a consentire l’uscita autonoma dei minori di 14 anni dai locali scolastici al termine delle lezioni. L’autorizzazione esonera il personale scolastico dalla responsabilità connessa all’adempimento dell’obbligo di vigilanza”.

Tutto risolto? Forse. L’unica cosa certa sembra essere la deresponsabilizzazione a carico del personale scolastico (docenti e capo d’istituto).

Per i genitori potrebbe non essere così. Vediamo perché.

La legge parla di minori di 14 anni e, quindi, comprende non soltanto gli alunni della secondaria di I grado, ma anche quelli della primaria, ben più giovani per età.

Spetta al genitore valutare il grado di autonomia del figlio e il contesto ambientale del territorio relativo al tragitto da scuola a casa. Una valutazione da non prendere alla leggera, perché l’esonero di responsabilità nei confronti della scuola fa salva soltanto quest’ultima.

L’autorizzazione al ritorno autonomo che dovrà essere rilasciata alla scuola diventa un atto formale che scarica ogni responsabilità sulla famiglia in modo più pregnante e coinvolgente di quanto succedeva prima.

In caso di grave incidente nel quale dovesse incorrere un bambino della scuola primaria, la famiglia potrebbe forse essere ritenuta responsabile per abbandono di minore proprio in forza di quell’art. 591 (Abbandono di minori) che la legge ha ora modificato ma non cancellato.

Nota 23 novembre 2017, AOODGSIP 6224

Ai Coordinatori di Educazione Fisica e Sportiva
LORO SEDI

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Al Sovraintendente agli Studi della Regione Autonoma della Valle d’Aosta

Al Sovrintendente scolastico per la Provincia Autonoma di Bolzano

Al Sovrintendente scolastico per la Provincia Autonoma di Trento

All’lntendente Scolastico per le Scuole delle località ladine di Bolzano

All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

Oggetto: Concorso nazionale “Onesti nello Sport” per tutti gli studenti degli Istituti di II grado iscritti all’anno scolastico 2017-18 e aperto a tutte le discipline

La fondazione Giulio Onesti, in collaborazione con il Miur, bandisce per l’anno scolastico 2017-2018, la VII edizione del Concorso nazionale “Onesti nello Sport” con l’obiettivo di valorizzare lo
sport come divertimento e la cultura del fair-play come stile di vita, educando i giovani ad una cittadinanza attiva, alla conoscenza delle regole, combattendo ogni forma di violenza e di discriminazione connesse allo sport e valorizzandolo come strumento di inclusione sociale.

Il tema di questa edizione è: “Uno spot per il tuo sport”: i giovani studenti si dovrarmo trasfonnare in autori di un messaggio pubblicitario per promuovere lo sport che più amano e i valori in esso contenuti, con il loro linguaggio e attraverso le nuove tecnologie.

Gli studenti potranno inviare il loro elaborato multimediale, entro e non oltre il 15 aprile 2018.

Il Dirigente
Antonino Di Liberto


Regolamento Concorso Onesti nello Sport 2018

Edilizia scolastica: programmazione triennale 2018/2020

(Giovedì, 23 novembre 2017) Via libera in Conferenza Unificata al decreto con i criteri per la nuova programmazione triennale (2018/2020) per l’edilizia scolastica, che riguarda interventi di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico, nonché la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici.

“In Conferenza Unificata – sottolinea il Sottosegretario Vito De Filippo, con delega all’edilizia per il MIUR – è stato fatto un lavoro importante che mette al centro le studentesse e gli studenti con un rinnovato impegno anche sulle scuole secondarie di secondo grado. Sono stati concordati anche meccanismi per favorire l’assegnazione delle risorse con tempi sempre più celeri da parte del Ministero”.

Il decreto prevede, in particolare, che le Regioni, nella definizione dei loro piani regionali diano priorità a: interventi di adeguamento sismico, o di nuova costruzione per sostituzione degli edifici esistenti nel caso in cui l’adeguamento sismico non sia conveniente; interventi finalizzati all’ottenimento del certificato di agibilità delle strutture; interventi per l’adeguamento dell’edificio scolastico alla normativa antincendio previa verifica statica e dinamica dell’edificio; ampliamenti e/o nuove costruzioni per soddisfare specifiche esigenze scolastiche.

Proprio ieri, in occasione della celebrazione della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, la Ministra Valeria Fedeli aveva annunciato risorse pari a 1,7 miliardi per la nuova programmazione e firmato il Protocollo di disponibilità al finanziamento con la Banca europea per gli investimenti (Bei).

Comunicato Presidenza del Consiglio dei Ministri 23 novembre 2017

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Comunicato Presidenza del Consiglio dei Ministri 23 novembre 2017

Avviso di applicazione dell’ora legale sul territorio italiano per l’anno solare 2018 in conformita’ al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 maggio 2016 – Determinazione dei periodi di vigenza dell’ora legale sul territorio italiano per il quinquennio 2017-2021. (17A07880)

(GU Serie Generale n.274 del 23-11-2017)

In conformità a quanto disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 30 maggio 2016 – «Determinazione dei
periodi di vigenza dell’ora legale sul territorio italiano per il
quinquennio 2017-2021», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie
generale n. 175 del 28 luglio 2016, nell’anno solare 2018
l’applicazione dell’ora legale avrà inizio alle ore due del mattino
(ora locale) di domenica 25 marzo 2018 e avra’ termine alle ore due
del mattino (ora locale) di domenica 28 ottobre 2018.