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Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica

Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Palazzo del Quirinale 31/12/2017

Care concittadine e cari concittadini, un saluto cordiale e un grande augurio. A tutti coloro che sono in Italia e agli italiani che si trovano all’estero.

Tra poco, inizierà il 2018.

Settant’anni fa, nello stesso momento, entrava in vigore la Costituzione della Repubblica, con il suo patrimonio, di valori, di principi, di regole, che costituiscono la nostra casa comune, secondo la definizione di uno dei padri costituenti.

Su questi valori, principi e regole si fonda, e si svolge, la nostra vita democratica. Al suo vertice, si colloca la sovranità popolare che si esprime, anzitutto, nelle libere elezioni.

Come sapete ho firmato il decreto che conclude questa legislatura del Parlamento e, il 4 marzo prossimo, voteremo per eleggere le nuove Camere.

E’ stato importante rispettare il ritmo, fisiologico, di cinque anni, previsto dalla Costituzione.

Insieme ad altri esiti positivi, andremo a votare con una nuova legge elettorale approvata dal Parlamento, omogenea per le due Camere.

Le elezioni aprono, come sempre, una pagina bianca: a scriverla saranno gli elettori e, successivamente, i partiti e il Parlamento. A loro sono affidate le nostre speranze e le nostre attese.

Mi auguro un’ampia partecipazione al voto e che nessuno rinunzi al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese.

Ho fiducia nella partecipazione dei giovani nati nel 1999 che voteranno per la prima volta.

Questo mi induce a condividere con voi una riflessione.

Nell’anno che si apre ricorderemo il centenario della vittoria nella Grande guerra e la fine delle immani sofferenze provocate da quel conflitto.

In questi mesi di un secolo fa i diciottenni di allora – i ragazzi del ’99 – vennero mandati in guerra, nelle trincee.

Molti vi morirono.

Oggi i nostri diciottenni vanno al voto, protagonisti della vita democratica.

Propongo questa riflessione perché, talvolta, corriamo il rischio di dimenticare che, a differenza delle generazioni che ci hanno preceduto, viviamo nel più lungo periodo di pace del nostro Paese e dell’Europa.

Non avviene lo stesso in tanti luoghi del mondo.

Assistiamo, persino, al riaffacciarsi della corsa all’arma nucleare.

Abbiamo di fronte, oggi, difficoltà che vanno sempre tenute ben presenti. Ma non dobbiamo smarrire la consapevolezza di quel che abbiamo conquistato: la pace, la libertà, la democrazia, i diritti.

Non sono condizioni scontate, né acquisite una volta per tutte. Vanno difese, con grande attenzione, non dimenticando mai i sacrifici che sono stati necessari per conseguirle.

Non possiamo vivere nella trappola di un eterno presente, quasi in una sospensione del tempo, che ignora il passato e oscura l’avvenire, così deformando il rapporto con la realtà.

La democrazia vive di impegno nel presente, ma si alimenta di memoria e di visione del futuro.

Occorre preparare il domani. Interpretare, e comprendere, le cose nuove. La velocità delle innovazioni è incalzante; e ci conduce in una nuova era, che già cominciamo a vivere.

Un’era che pone anche interrogativi sul rapporto tra l’uomo, lo sviluppo e la natura. Basti pensare alle conseguenze dei mutamenti climatici, come la siccità, la limitata disponibilità di acqua, gli incendi devastanti.

Si manifesta, a questo riguardo, una sensibilità crescente, che ha ricevuto impulso anche dal magistero di Papa Francesco, al quale rivolgo gli auguri più fervidi.

Cambiano gli stili di vita, i consumi, i linguaggi. Mutano i mestieri, e la organizzazione della produzione. Scompaiono alcune professioni; altre ne appaiono.

In questo tempo, la parola “futuro” può anche evocare incertezza e preoccupazione. Non è stato sempre così. Le scoperte scientifiche, la evoluzione della tecnica, nella storia, hanno accompagnato un’idea positiva di progresso.

I cambiamenti, tuttavia, vanno governati per evitare che possano produrre ingiustizie e creare nuove marginalità.

L’autentica missione della politica consiste, proprio, nella capacità di misurarsi con queste novità, guidando i processi di mutamento. Per rendere più giusta e sostenibile la nuova stagione che si apre.

La cassetta degli attrezzi, per riuscire in questo lavoro, è la nostra Costituzione: ci indica la responsabilità nei confronti della Repubblica e ci sollecita a riconoscerci comunità di vita.

L’orizzonte del futuro costituisce, quindi, il vero oggetto dell’imminente confronto elettorale.

Il dovere di proposte adeguate – proposte realistiche e concrete – è fortemente richiesto dalla dimensione dei problemi del nostro Paese.
Non è mio compito formulare indicazioni.

Mi limito a sottolineare, ancora una volta, che il lavoro resta la prima, e la più grave, questione sociale. Anzitutto per i giovani, ma non soltanto per loro. E’ necessario che ve ne sia in ogni famiglia. Al tempo stesso va garantita la tutela dei diritti e la sicurezza, per tutti coloro che lavorano.

Tanti nostri concittadini vivono queste festività in condizioni di disagio, per le conseguenze dei terremoti, che hanno colpito larga parte dell’Italia centrale. A loro desidero far sentire la vicinanza di tutti.

Gli interventi per la ripresa e la ricostruzione proseguono e, talvolta, presentano difficoltà e lacune. L’impegno deve continuare in modo sempre più efficiente fino al raggiungimento degli obiettivi.

Esprimo solidarietà ai familiari delle vittime di Rigopiano e della alluvione di Livorno; ai cittadini di Ischia, che hanno patito gli effetti di un altro sisma. E a tutti coloro che, nel corso dell’anno, hanno attraversato momenti di dolore.

Un pensiero particolare va ai nostri concittadini vittime dell’attentato di Barcellona. Il loro ricordo, unito a quello delle vittime degli attentati all’estero degli anni precedenti, ci rammenta il dovere di mantenere la massima vigilanza nella lotta al terrorismo.

Riguardo a questo impegno, vorrei ribadire la riconoscenza nei confronti delle nostre Forze dell’Ordine, dei nostri Servizi di informazione, delle Forze Armate, ripetendo le stesse parole di un anno fa: “Anche nell’anno trascorso hanno operato, con serietà e competenza, perché in Italia si possa vivere con sicurezza rispetto a quel pericolo, che esiste ma che si cerca di prevenire”.

Si è parlato, di recente, di un’Italia quasi preda del risentimento.

Conosco un Paese diverso, in larga misura generoso e solidale. Ho incontrato tante persone, orgogliose di compiere il proprio dovere e di aiutare chi ha bisogno. Donne e uomini che, giorno dopo giorno, affrontano, con tenacia e con coraggio, le difficoltà della vita e cercano di superarle.

I problemi che abbiamo davanti sono superabili. Possiamo affrontarli con successo, facendo, ciascuno, interamente, la parte propria. Tutti, specialmente chi riveste un ruolo istituzionale e deve avvertire, in modo particolare, la responsabilità nei confronti della Repubblica.

Vorrei rivolgere, in chiusura, un saluto a quanti, questa sera, non stanno festeggiando perché impegnati ad assolvere compiti e servizi essenziali per tutti noi: sulle strade, negli ospedali, nelle città, per garantire sicurezza, soccorso, informazione, sollievo dalla sofferenza.

A loro, ringraziandoli, esprimo un augurio particolare.

Auguri a tutti; e buon anno.

Scioglimento delle Camere

Il Consiglio dei Ministri, riunito giovedì 28 dicembre 2017, alle ore 18.43 a Palazzo Chigi, prendendo atto della decisione del Presidente della Repubblica di sciogliere le Camere, ha approvato tre decreti del Presidente della Repubblica per le elezioni politiche del 2018.

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato di proporre al Capo dello Stato la data di domenica 4 marzo 2018 per la convocazione dei comizi elettorali per la Camera e il Senato, nonché quella di venerdì 23 marzo 2018 per la prima riunione delle nuove Camere, come da intesa con i Presidenti dei due rami del Parlamento.

Gli ulteriori due decreti presidenziali determinano, in conformità con quanto previsto dal decreto legislativo 12 dicembre 2017, n. 189, recante la “Determinazione dei collegi elettorali della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, in attuazione dell’articolo 3 della legge 3 novembre 2017, n. 165”, l’assegnazione del numero dei seggi per l’elezione della Camera dei deputati (circoscrizioni elettorali e collegi plurinominali di ciascuna circoscrizione; circoscrizione Estero) e del Senato della Repubblica (regioni e collegi plurinominali di ciascuna regione; circoscrizione Estero).


Il Presidente Mattarella ha firmato il decreto di scioglimento delle Camere

(Quirinale, 28 dicembre 2017) Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Subito dopo, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, si è recato dai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati per comunicare il provvedimento di scioglimento delle Camere.

Legge di Bilancio 2018

Nella seduta del 23 dicembre l’Aula del Senato ha approvato definitivamente, in terza lettura, il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 (A.S. n. 2960-B). Con 140 sì e 97 no, l’Aula ha rinnovato la fiducia al Governo, che aveva posto la questione di fiducia sull’approvazione dell’articolo 1 del testo trasmesso dalla Camera.


Manovra, Fedeli: “Fatte scelte strategiche per Scuola, Università, Ricerca, AFAM: il futuro di tutto il Paese”. Da ricercatori a fondo per valorizzare insegnanti, ecco i principali contenuti del provvedimento

(Venerdì, 22 dicembre 2017) “La legge di bilancio per il 2018 contiene molte norme qualificanti per i nostri settori. La manovra mette al centro la crescita, l’inclusione sociale, il lavoro, con molte misure rivolte alle giovani e ai giovani. Il provvedimento partiva con contenuti importanti, che sono stati ulteriormente migliorati attraverso il lavoro parlamentare”. Lo sottolinea la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, dopo l’approvazione alla Camera del provvedimento.
La Ministra sottolinea l’importanza di “una manovra con il segno ‘più’ per l’intera filiera del sapere”. E spiega: “La nostra è stata una scelta strategica: destinare quante più risorse possibili alla formazione, alla ricerca, all’innovazione. Perché questo è il migliore investimento per il futuro non soltanto delle nuove generazioni, ma dell’intero Paese. Le misure approvate mettono al centro la qualità del sistema di formazione e consentono all’Italia di dotarsi degli strumenti necessari per far fronte alle sfide poste dal mondo globalizzato e da un’innovazione tecnologica che procede a ritmi mai registrati nella storia”.
La Ministra Fedeli insiste sull’importanza delle misure approvate, da quelle finalizzate all’assunzione di giovani ricercatrici e ricercatori, al rinnovo dei contratti, passando per il contrasto del precariato, la riforma del settore spaziale e la statizzazione delle Istituzioni AFAM.
“Con questa legge di bilancio – chiude Fedeli – il governo dimostra concretamente di credere nel valore non solo economico, ma anche sociale del lavoro, di puntare a uno sviluppo sostenibile e a una crescita inclusiva, di voler operare per realizzare veramente una società e un’economia della conoscenza”.
Di seguito, le principali misure previste per Scuola, Università, Ricerca, Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica.

Scuola

  • Istituzione di ulteriori posti di insegnamento nell’organico di diritto delle scuole, finanziata con 150 milioni a decorrere dall’anno scolastico 2018/2019.
  • Istituzione di un fondo, con lo stanziamento di 10 milioni nel 2018, 20 nel 2019 e 30 a decorrere dal 2020, che si aggiungono alle risorse disponibili per il rinnovo contrattuale del personale docente delle scuole. Il fondo servirà per valorizzare, attraverso la contrattazione collettiva nazionale, le docenti e i docenti che si impegneranno particolarmente nella formazione, nella ricerca, nella sperimentazione didattica o che raggiungeranno particolari risultati nella diffusione nelle scuole di modelli di didattica per lo sviluppo delle competenze.
  • Proroga della validità delle graduatorie del concorso per docenti bandito nel 2016.
  • Introduzione di norme con specifiche sulla qualifica di educatore socio-pedagogico e pedagogista.
  • Valorizzazione dei titoli abilitanti in occasione degli aggiornamenti delle Graduatorie di istituto, con particolare attenzione a quelli conseguiti in ambito universitario.
  • Armonizzazione della retribuzione delle e dei dirigenti scolastici con gli altri dirigenti della PA, grazie ad uno stanziamento di 96 milioni di euro a regime.
  • Destinazione del 5% dei posti dell’organico per il potenziamento dell’offerta formativa per promuovere le discipline motorie presso le scuole primarie.
  • Conferma, anche per il 2018, dello stanziamento di 75 milioni di euro per l’assistenza alle alunne e agli alunni con disabilità.
  • Assunzione in ruolo del personale che, dall’entrata in vigore della legge n. 124 del 1999, lavora presso le scuole con contratti di co.co.co.
  • Reintroduzione della possibilità di conferire supplenze brevi al personale ATA.
  • Emanazione, entro il 2018, dopo oltre 15 anni di attesa, del concorso per DSGA (Direttori generali dei Servizi Generali e Amministrativi).
  • Stanziamento di 10 milioni nel 2018, 20 milioni nel 2019 e 35 milioni a partire dal 2020 per gli Istituti tecnici superiori (ITS).
  • Costruzione di scuole innovative nelle Aree interne del Paese.
  • Piano di reclutamento straordinario del personale del MIUR per ridurre il carico amministrativo sulle scuole e aumentare il supporto alle istituzioni scolastiche stesse.

Università e Ricerca

  • Assunzione di 1.600 ricercatrici e ricercatori presso le Università e gli Enti di ricerca.
  • Accelerazione della progressione di carriera per le e i docenti universitari, che godranno di avanzamenti stipendiali ogni due anni anziché ogni tre.
  • Previsione di 50 milioni di euro per l’anno 2018 e 40 milioni di euro per l’anno 2019, per attribuire alle e ai docenti universitari in servizio alla data di entrata in vigore della legge di bilancio 2018, e che lo erano alla data del 1° gennaio 2011 o che hanno preso servizio tra il 1° gennaio 2011 e il 31 dicembre 2015, un importo una tantum per compensare i mancati scatti stipendiali degli ultimi anni.
  • Diritto all’astensione per maternità anche per le ricercatrici a tempo determinato.
  • Avvio del processo di assunzioni per il superamento del precariato negli Enti di ricerca, con uno stanziamento di 13 milioni di euro per l’anno 2018 e 57 milioni di euro a decorrere dal 2019.
  • Proroga per i contratti a tempo determinato presso gli Enti di ricerca, in attesa dei concorsi riservati.
  • Riformato il settore spaziale italiano: la direzione e il coordinamento delle politiche spaziali e aerospaziali vengono attribuiti alla Presidenza del Consiglio. Viene poi istituito un Comitato interministeriale che avrà il compito di definire gli indirizzi del governo in materia.
  • Finanziamento di 12 milioni a sostegno della ricerca in Antartide. Grazie a questi fondi, l’Istituto di oceanografia e di geofisica sperimentale (OGS) potrà acquistare una nave come infrastruttura di supporto alla base antartica.
  • Stanziamento di 5 milioni a regime, dal 2018, per l’INGV, l’Istituto di geofisica e vulcanologia.
  • Incremento del Fondo per il diritto allo studio universitario (FIS) che passa dai 216,8 milioni del 2017 ai 236,8 del 2018.
  • Incremento di 20 milionidel Fondo per le borse di dottorato.
  • Detrazione dei canoni per gli alloggi universitari.
  • Incremento dei fondi da destinare alle Università per favorire l’attività sportiva delle studentesse e degli studenti universitari (1 milione di euro in più all’anno nel 2018, nel 2019 e nel 2020).
  • Finanziamento di 200.000 euro all’anno per i lettorati di lingua italiana nelle università estere a decorrere dal 2018.

AFAM

  • Statizzazione di tutti gli Istituti musicali pareggiati e delle cinque Accademie storiche non statali di belle arti.
  • Previsione per le assunzioni AFAM di stanziamenti che a regime raggiungono la somma di 18,5 milioni all’anno.
  • Sblocco del turnover: dall’anno accademico 2018/2019 i risparmi conseguiti grazie ai pensionamenti potranno essere tutti reinvestiti in assunzioni.
  • Prevista la trasformazione della graduatoria della legge 128 del 2013, utilizzabile sino ad ora solo per contratti a tempo determinato, in graduatoria nazionale ad esaurimento utile anche per il reclutamento a tempo indeterminato.
  • In coerenza con quanto previsto dell’articolo 20 del decreto legislativo n. 75 del 25 maggio 2017 (decreto Madia), sarà possibile stabilizzare il personale docente con tre anni di servizio, negli ultimi otto anni accademici.

Il 22 dicembre la Camera, dopo aver approvato la Nota di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 (C. 4768/II), ha approvato il disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 (Approvato dal Senato) (C. 4768-A/R). Il provvedimento passa all’esame dell’altro ramo del Parlamento.

Il 21 dicembre l’Aula della Camera, con 296 voti favorevoli e 160 contrari, ha votato la questione di fiducia posta dal Governo sull’approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell’articolo 1 del disegno di legge: S. 2960 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 (Approvato dal Senato). (C. 4768-A/R). Nota di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020. (C. 4768/I), nel testo predisposto dalla Commissione a seguito del rinvio deliberato dall’Assemblea.

Il 5, 6 e 7 dicembre la 7a Commissione della Camera esamina nelle parti di sua competenza il disegno di legge di bilancio.

Il 30 novembre l’Aula del Senato ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando con 149 voti favorevoli e 93 contrari l’emendamento 1.700, interamente sostituivo degli articoli della prima sezione del ddl n. 2960, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020. L’emendamento governativo recepisce le modifiche approvate dalla Commissione Bilancio, con alcune correzioni e integrazioni di carattere tecnico e istituzionale. La seduta si è conclusa con il voto della Nota di variazione e la votazione finale del ddl di bilancio (136 sì e 30 no), che dopo il via libera di Palazzo Madama passa alla Camera in seconda lettura.

Il 7 ed 8 novembre la 7a Commissione del Senato esamina nelle parti di sua competenza il disegno di legge di bilancio.

Il 31 ottobre, alle 17, inizia la sessione di bilancio, con le comunicazioni del Presidente all’Aula del Senato sul contenuto del disegno di legge di bilancio.
Le Commissioni dovranno trasmettere i propri rapporti sul ddl di bilancio alla 5a Commissione entro l’8 novembre.
La Commissione Bilancio riferirà all’Assemblea nel pomeriggio di martedì 21 novembre.
Per l’esame del provvedimento, sono previste sedute uniche senza orario di chiusura fino a sabato 25, se necessario.


Il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione del 16 ottobre,  ha approvato il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e al bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020.


LEGGE DI BILANCIO 2018

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 (disegno di legge)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan, ha approvato il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e al bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020.

In considerazione del miglioramento del quadro economico, ottenuto grazie alle riforme avviate dal 2014 e portate a compimento nell’arco della legislatura e all’impegno di famiglie e imprese, e del contesto internazionale favorevole, il Governo ha approvato una manovra indirizzata da un lato al rispetto degli impegni di bilancio presi con la Commissione europea – la correzione del disavanzo strutturale dello 0,3% e il calo del deficit in rapporto al Pil all’1,6% – e dall’altro al rafforzamento di una crescita sostenibile e inclusiva, con la mobilitazione di risorse per il 2018 per circa 20,4 miliardi di euro.

Le coperture, in termini di efficientamento di spesa e maggiori entrate derivanti in gran parte dal contrasto  all’evasione, ammontano a circa 9,5 miliardi, mentre 10,9 miliardi rappresentano l’effetto netto espansivo della manovra, che interesserà in particolare le aree meno avanzate del Paese.

Tra le voci principali della manovra, si conferma la sterilizzazione totale delle clausole di salvaguardia per un totale di 15,7 miliardi. Si eviterà quindi per il 2018 l’aumento delle aliquote Iva e delle accise. Gli altri interventi prevedono per il prossimo anno 300 milioni di investimenti pubblici aggiuntivi, che diventano 1,3 miliardi nel 2019 e 1,9 miliardi nel 2020. Per le politiche a favore dei giovani (essenzialmente la riduzione del cuneo fiscale per le nuove assunzioni con i contratti a tutele crescenti) sono previsti circa 300 milioni che salgono a 800 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020. Un’attenzione particolare è riservata alle misure di lotta alla povertà, con il reddito di inclusione che viene potenziato di complessivi 300 milioni per il 2018, cifra che si aggiunge agli 1,7 miliardi già previsti a legislazione vigente.

Si potenzia, infine, il contrasto all’evasione fiscale, con l’implementazione di misure già sperimentate, come la fatturazione elettronica e lo split payment (la cui estensione è prevista del decreto fiscale già approvato dal Consiglio dei ministri).

Di seguito alcune tra le misure presenti nella manovra.

  • Stop aumento Iva  e accise – Vengono completamente neutralizzate le clausole di salvaguardia, quindi nel 2018 non ci saranno aumenti delle aliquote dell’Iva e delle accise.
  • Blocco tributi e addizionali locali – Si proroga per il 2018 lo stop all’aumento delle aliquote dei tributi e delle addizionali regionali e degli enti locali.
  • Competitività – Sono confermate molte misure di contenimento della pressione fiscale e sviluppo, già contenute nella precedente legge di bilancio, quali le agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia ed energetica, il superammortamento e l’iperammortamento.
  • Sostegno investimenti Pmi (Nuova Sabatini) – Per assicurare continuità operativa e qualificare maggiormente gli investimenti in chiave “Industria 4.0.” è prorogata la misura di promozione delle piccole e medie imprese nota come “Nuova Sabatini”.
  • Incentivo strutturale per l’occupazione giovanile stabile – A decorrere dal primo gennaio 2018 i datori di lavoro del settore privato che assumono giovani con contratti a tutele crescenti beneficeranno di uno sconto triennale sui contributi previdenziali pari al 50% (esclusi i lavoratori domestici). L’esonero spetta anche per le assunzioni avvenute nei mesi di novembre e dicembre 2017, ferma restando la decorrenza dal primo gennaio 2018.  Lo sconto contributivo si applica anche nei casi di prosecuzione di un contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato, qualunque sia l’età anagrafica al momento della prosecuzione e quando un datore di lavoro assume, entro sei mesi dal conseguimento del titolo di studio, studenti che abbiano svolto percorsi di alternanza scuola-lavoro o di apprendistato per il conseguimento del titolo di studio.
  • Rinnovo contratti pubblico impiego – Sono stanziate le risorse per avviare il rinnovo, dopo molti anni, dei contratti del pubblico impiego.
  • Ape sociale donna – La misura, introdotta in via sperimentale con la legge di bilancio per il 2017, per le donne, in determinate condizioni, con almeno 63 anni di età e che non siano titolari di pensione diretta, permette di accompagnare con una indennità fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Con la nuova norma introdotta dal disegno di legge di bilancio per il 2018 si prevede di ampliare per il prossimo anno la platea dei beneficiari riducendo i requisiti contributivi alle donne con figli. La riduzione è pari a 6 mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 2 anni.
  • Ape a tempo determinato – Si amplia per il 2018 la platea dei beneficiari, estendendo l’indennità anche in caso di scadenza di un contratto a tempo determinato, a condizione che il lavoratore, nei 3 anni precedenti la cessazione del rapporto, abbia avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi.
  • Rita – E’ stabilizzata e semplificata la “Rendita integrativa temporanea anticipata”.
  • Bonus cultura per i diciottenni – Viene confermata la misura introdotta nel 2016. I giovani che compiono 18 anni nel 2018, attraverso apposita piattaforma online, hanno a disposizione 500 euro spendibili per l’acquisto di biglietti del teatro o del cinema, l’acquisto di libri e musica registrata, per l’ingresso ai musei.
  • Pacchetto Miur – Per l’università, vi sono misure che consentono di bandire nuovi posti per ricercatori universitari e a favore dei professori in servizio sono sbloccati gli scatti stipendiali che continuano ad essere corrisposti sulla base della previa verifica della produttività scientifica; invece, sul versante della scuola, la legge di bilancio inizia ad affrontare il tema dell’avvicinamento del trattamento retributivo dei dirigenti scolastici a quello degli altri dirigenti statali.
  • Risorse per Province e Città metropolitane – Viene riconosciuto un contributo alle Province e alle Città metropolitane delle Regioni a statuto ordinario per l’esercizio delle funzioni fondamentali in materia di scuole e strade.
  • Investimenti enti locali – Per sostenere gli investimenti degli enti locali sono previsti spazi finanziari, per gli anni 2018-2023, che consentono l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione Si riconoscono, inoltre, ai comuni contributi, per il triennio 2018-2020, per rilanciare gli investimenti in opere pubbliche.
  • Rimborsi ai comuni per minor gettito – Sono assegnate risorse per l’anno 2018 in favore dei comuni penalizzati dalla sostituzione dell’IMU sull’abitazione principale con la TASI su tutti gli immobili.
  • Risorse in favore delle regioni – Sono stanziate per l’anno 2018  risorse in favore delle regioni per la riduzione del debito e per la riduzione della manovra a loro carico. Inoltre, sono previste anticipazioni di liquidità per la copertura del disavanzo sanitario 2016 della Regione Sardegna.
  • Banda larga – Per accelerare la politica di implementazione del 5G, si prevede di mettere a gara lo spettro delle frequenze nelle bande pioniere previste dall’Action Plan della Commissione Europea e si dispone la liberazione della banda 700 MHz.
  • Misure per il Mezzogiorno – Viene rifinanziata per il biennio 2018-2019 la misura che prevede l’ampliamento del credito di imposta per acquisto di bene strumentali nuovi destinati a strutture produttive del Sud. Vengono prorogate le agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno, agevolazioni complementari a quelle già previste dalla normativa nazionale. Tra gli altri interventi figurano l’incremento delle risorse del Fondo sviluppo e coesione rifinanziando la programmazione 2014-2020 e l’istituzione del Fondo imprese Sud volto alla crescita dimensionale delle piccole e medie imprese.
  • Sport – Per la prima volta, si prevede un ‘pacchetto’ di misure dedicate esclusivamente allo sport, tra le quali l’istituzione di un fondo ad hoc destinato a tutelare la maternità delle atlete e misure di incentivazione di natura fiscale.

Legge di Bilancio, Fedeli: “Assunzione 1500 ricercatori e rinnovo contratti, al centro crescita, innovazione ed equità sociale”

“Risorse per formazione, ricerca e innovazione: è questo il miglior investimento per il futuro non soltanto delle nuove generazioni, ma dell’intero Paese”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato la Legge di Bilancio. “Al centro sono state poste crescita, inclusione sociale e lavoro, con misure rivolte prevalentemente ai giovani. Va in questa direzione l’assunzione di oltre 1500 ricercatori tra le Università e gli Enti di ricerca presenti su tutto il territorio nazionale”. Nella Legge di Bilancio sono state inserite altre misure rivolte al mondo della scuola, dell’università e della ricerca: “Abbiamo confermato l’impegno relativo agli scatti di anzianità dei docenti universitari. E confermato anche l’impegno di armonizzare le retribuzioni dei dirigenti scolastici con le altre figure della dirigenza pubblica”. Sottolinea la Ministra Fedeli: “Si tratta di segnali concreti, che confermano l’attenzione posta dal Ministero che ho l’onore di guidare e dal Governo nel suo complesso al mondo della scuola, dell’università, della ricerca e al tema dell’innovazione, tutti intesi come straordinari volani per una crescita equa e sostenibile”.

Altro aspetto fondamentale di questa Legge di Bilancio, continua la Ministra Fedeli, “è il rinnovo del contratto per il Pubblico impiego dopo quasi dieci, lunghi anni. Un altro segnale concreto, tangibile, dell’impegno profuso dal Governo sul fronte di un lavoro che non è soltanto finalizzato alla crescita e alla stabilizzazione finanziaria del Paese – obiettivo già di per sé ragguardevole – ma che viene riconosciuto in tutto il suo valore sociale, oltre che economico”.

Assunzione dei ricercatori, rinnovo dei contratti, armonizzazione degli stipendi dei dirigenti scolastici, scatti di anzianità dei docenti universitari e, ultimo ma non per ultimo, il fatto che non siano state inserite nuove tasse e non sia stata aumentata l’Iva sono, per la Ministra Fedeli, tutti fattori che segnano una definitiva svolta rispetto al passato: “Dopo tanti anni siamo tornati a investire sulle nuove generazioni, sulla formazione, sulla ricerca, sull’innovazione. Un segnale concreto per l’oggi, un contributo importante per il domani del nostro Paese”.

Educazione di genere alla Camera

Il 28 settembre, il 18 ottobre, il 22 e 29 novembre, il 6 ed il 13 dicembre la 7a Camera esamina il DdL (testo unificato C. 1230 Tentori, C. 1510 Costantino, C. 1944 Bruno Bossio, C. 2324 Roccella, C. 2585 Valeria Valente, C. 2667 Chimienti, C. 2783 Vezzali, C. 3022 Malisani, C. 3423 Castiello, C. 3975 Centemero, C. 4049 Buttiglione e C. 4499 Borghese – rel. Carocci) Introduzione dell’educazione di genere nelle attività didattiche delle scuole del sistema nazionale di istruzione

Modifiche al DLvo 81/08 in 7a Camera

Il 25 ottobre, l’8, il 15, il 22 ed il 29 novembre, il 13 dicembre le Commissioni 7a e 11a riunite esaminano le proposte di legge di modifica all’articolo 18 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, concernente la responsabilità dei dirigenti in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro ( C. 3830 Pellegrino e C. 3963 Carocci)

L’11, il 18 e 25 luglio, l’1 agosto, il 6 ed il 21 settembre la 7a Commissione della Camera svolge audizioni informali nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti “Modifica all’articolo 18 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, concernente la responsabilità dei dirigenti in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro”

Il 5 luglio la 7a Commissione della Camera esamina i DdL per la “Modifica all’articolo 18 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, concernente la responsabilità dei dirigenti in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro”

Riforma PA e Sistema integrato Educazione e Istruzione in CdM

Il Consiglio dei ministri, nel corso della seduta dell’11 dicembre 2017, ha approvato

  • tre decreti legislativi che introducono disposizioni integrative e correttive ai decreti di attuazione della riforma della pubblica amministrazione
  • l’Adozione del Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di istruzione

RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Il Consiglio dei ministri, su proposta della Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato, in esame definitivo, tre decreti legislativi che introducono disposizioni integrative e correttive ai decreti di attuazione della riforma della pubblica amministrazione.

Di seguito le principali innovazioni introdotte.

1. Razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato

2. Codice dell’amministrazione digitale

Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 179, recante modifiche e integrazioni al Codice dell’amministrazione digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n 82, ai sensi dell’articolo 1 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche

Il decreto integra e modifica alcune disposizioni del Codice dell’amministrazione digitale, in conformità a quanto previsto dalla legge delega, al fine di accelerare l’attuazione dell’agenda digitale europea, dotando cittadini, imprese e amministrazioni di strumenti e servizi idonei a rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale.

Le linee portanti del nuovo intervento legislativo sono:

  • a.proseguire nell’opera di razionalizzazione delle disposizioni contenute nel Codice dell’amministrazione digitale e di deregolamentazione già avviata con il precedente intervento;
  • b.rafforzare la natura di “carta di cittadinanza digitale” della prima parte del Codice, concentrando in essa le disposizioni che attribuiscono a cittadini e imprese il diritto a una identità e a un domicilio digitale, quello alla fruizione di servizi pubblici online in maniera semplice e mobile-oriented, quello a partecipare effettivamente al procedimento amministrativo per via elettronica e quello a effettuare pagamenti online;
  • c.promuovere integrazione e interoperabilità tra i servizi pubblici erogati dalle diverse amministrazioni;
  • d.garantire maggiore certezza giuridica in materia di formazione, gestione e conservazione dei documenti digitali;
  • e.rafforzare l’applicabilità dei diritti di cittadinanza digitale e accrescere il livello di qualità dei servizi pubblici e fiduciari in digitale;
  • f.promuovere un processo di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e garantire un utilizzo più efficace dei dati pubblici attraverso moderne soluzioni di data analysis.

3.Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità portuali


PIANO PLURIENNALE PER LA PROMOZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI EDUCAZIONE E DI ISTRUZIONE

Il Consiglio dei ministri, su proposta della Ministra dell’istruzione, dell’università e della ricerca Valeria Fedeli, ha deliberato l’Adozione del Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di istruzione, a norma dell’articolo 8 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, concernente l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni.

Il Piano definisce, per un triennio, la destinazione delle risorse finanziarie disponibili per il consolidamento, l’ampliamento e la qualificazione del Sistema integrato di educazione e istruzione sulla base di indicatori di evoluzione demografica e di equilibrio territoriale. Inoltre, prevede interventi in materia di ristrutturazione edilizia, gestione dei servizi educativi per l’infanzia e formazione del personale educativo e docente, al fine di consolidare ed ampliare la rete di tali servizi, agevolando la frequenza su tutto il territorio nazionale e prevedendo altresì l’inclusione di tutte le bambine e di tutti i bambini con disabilità.

Sul Piano, che prevede anche le azioni di competenza di Regioni ed enti locali, è stata sancita l’Intesa in sede di Conferenza unificata.


Istruzione da 0 a 6 anni, da Cdm via libera al Piano nazionale
Fedeli: “Nuovo sistema è vera svolta culturale”

Via libera definitivo, oggi, in Consiglio dei Ministri, al Piano nazionale pluriennale di azione per la promozione del sistema integrato di istruzione da 0 a 6 anni. Nel Piano sono contenuti principi e regole per dare seguito a una delle principali novità previste dalla legge 107 del 2015 (Buona Scuola) che, per la prima volta, ha sancito la nascita di un sistema integrato di istruzione per la fascia 0-6 anni, stanziando risorse specifiche per il potenziamento dei servizi offerti alle famiglie, per l’abbassamento dei costi sostenuti dai genitori, per garantire alle bambine e ai bambini pari opportunità di educazione, istruzione e cura, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche e culturali.

“Il sistema integrato 0-6 anni rappresenta un cambiamento culturale importante, una vera svolta che mette al centro i diritti dei più piccoli – ricorda la Ministra Fedeli -. Le istituzioni, d’ora in poi, lavoreranno insieme, con risorse certe e regole condivise, per offrire alle famiglie strutture e servizi ispirati a standard uniformi su tutto il territorio nazionale, per aumentare i servizi e sostenere i genitori, per dare alle bambine e ai bambini maggiori opportunità di accesso a un’istruzione di qualità fin dalla nascita. Quando a gennaio abbiamo deciso di portare avanti i decreti attuativi delle legge 107 lo abbiamo fatto nella consapevolezza che sono una parte estremamente qualificante della riforma. E il decreto sul sistema 0-6 anni ne è una chiara dimostrazione”.

Il Piano è stato approvato oggi sulla base di quanto previsto dal decreto legislativo 65 del 2017, uno dei decreti attuativi della Buona Scuola, e contiene gli obiettivi strategici del nuovo sistema: il 33% di copertura della popolazione sotto i 3 anni di età, la presenza di nidi in almeno il 75% dei Comuni, la qualificazione universitaria per le insegnanti dei nidi, la formazione in servizio per tutto il personale, il coordinamento pedagogico fra nidi e scuole dell’infanzia, la riduzione delle rette. Per il primo anno di attuazione sono stati già stanziati 209 milioni (saranno 239 milioni a regime), i cui criteri di riparto hanno avuto il via libera in Conferenza Unificata lo scorso 2 novembre e che, dopo il via libera di oggi, saranno assegnati agli Enti Locali, sulla base della programmazione già fatta pervenire dalle Regioni.