La scuola efficace non seleziona ma orienta

La scuola efficace non seleziona ma orienta

di Rita Manzara

 

Un frequente pensiero che accompagna la scelta della scuola secondaria di II grado riguarda la garanzia di selettività, da parte dell’Istituzione, come presupposto alla costruzione di un’immagine professionale e culturale.

In parole più semplici, è opinione diffusa che coloro i quali frequentano una scuola “selettiva” avranno, al temine del percorso scolastico, qualcosa “in più” da spendere nel futuro.

Ci sono, poi, alcune convinzioni generalmente diffuse che condizionano la scelta in questione: ad esempio, si identifica un generico “ successo nello studio” come garanzia di riuscita di qualsivoglia   progetto di vita personale, ovvero  si considerano (ancora) alcuni indirizzi (come l’istruzione e la formazione professionale) come indicati a studenti che hanno manifestato difficoltà nel precedente percorso scolastico.

Le contraddizioni presenti nei suddetti ragionamenti si evidenziano, in molti casi, quando ci si rende conto, sin dal primo anno di frequenza, di aver sbagliato la scelta in questione.

Tali fallimenti andrebbero attentamente monitorati da parte di ogni Istituzione scolastica effettuando una seria analisi della dispersione, dei successi e degli insuccessi scolastici nei passaggi da un ordine di scuola al successivo.

Si può, in ogni caso, affermare che in linea generale le ragioni di tale fenomeno trovano le loro radici in alcune criticità presenti nel sistema scolastico, nel quale non si è mai riuscito, nei fatti, a mettere in pratica quanto esplicitato nella Direttiva 6 agosto 1997, n. 487 in tema di orientamento.

L’orientamento, infatti, non consiste unicamente nell’azione di indirizzo verso studi superiori, basata su un sistema di informazioni  utili  agli studenti in alcuni momenti cruciali di decisione.

La Direttiva citata, all’art. 1, affermava testualmente: “L’orientamento – quale attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado – costituisce parte integrante dei curricoli di studio e, più in generale, del processo educativo e formativo sin dalla scuola dell’infanzia.
Esso si esplica in un insieme di attività che mirano a formare e a potenziare le capacità delle studentesse e degli studenti di conoscere se stessi, l’ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte formative, affinché possano essere protagonisti di un personale progetto di vita, e partecipare allo studio e alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario e responsabile.”

La Legge n. 53/2003 (come ben ricorda Dario NICOLI  in  “Ripensare l’orientamento – Contributi per una nuova cultura dell’orientare”) , “ribadisce la necessità di  promuovere l’apprendimento in tutto l’arco della vita e assicurare a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea.”

In altre parole, le attività di accompagnamento e di consulenza orientativa realizzate al momento del passaggio al secondo grado d’istruzione dovrebbero essere conseguenti ad un precedente  insegnamento/apprendimento basato su pratiche di orientamento formativo.

La nota Ministeriale n. 4232 del 19.2.2014 fornisce indicazioni atte a  realizzare concretamente i percorsi di orientamento formativo, a partire dalla formazione iniziale dei docenti e dall’individuazione di specifiche figure di sistema sin dalla scuola primaria.

Nella medesima nota si ribadisce l’importanza di documentare, a partire dalla scuola dell’infanzia, le fasi essenziali del percorso scolastico e di orientamento.

L’orientamento dovrebbe quindi essere visto come un percorso da intraprendere sin dai primi anni di scuola con l’intento di far scoprire ad ogni individuo le proprie attitudini e competenze e valorizzarne le capacità.

E’ appena il caso di sottolineare lo stretto legame tra orientamento e didattica per competenze, attraverso la quale vengono create per ogni discente  le condizioni di apprendimento che  facciano emergere le potenzialità di ciascuno, consentendo di valorizzare le eccellenze e, contemporaneamente, di indicare un possibile percorso a coloro che manifestano debolezze o specifici disturbi dell’ apprendimento.

Una scuola di qualità dovrebbe, quindi, coinvolgere docenti, alunni e genitori nella gestione di una didattica orientativa, che dovrebbe prevedere percorsi didattici utili alla definizione dell’identità di ogni soggetto nella prospettiva della consapevolezza delle scelte che il soggetto stesso andrà ad operare.

Purtroppo, anche tra gli “addetti ai lavori” prevale la concezione “disciplinare” dell’orientamento, in luogo di quella basata sulle competenze di base e trasversali.

Pur riconoscendo la difficoltà, da parte del corpo docente, di modificare il punto di vista didattico  rivoluzionando le proprie modalità operative, sarebbe auspicabile che gli stessi insegnanti partissero dal presupposto che in una didattica per competenze non viene meno la considerazione del valore orientativo delle singole discipline, ma che le stesse confluiscono nelle competenze descritte in un  curricolo formativo verticale.

E’ evidente, inoltre, che l’adozione di tale stile d’insegnamento presuppone una collaudata collegialità, condizione che non sempre si riscontra nel team docente.

Quanto alle famiglie degli alunni, la scuola – secondo la nota Ministeriale 4232/2014 – dovrebbe riservare particolare attenzione“ad azioni di sensibilizzazione e formazione dei genitori da prevedere all’interno del Patto di corresponsabilità educativa fra scuola, famiglia e studenti.”

Per esperienza personale, debbo con rammarico rilevare che risulta realmente difficile il coinvolgimento delle famiglie nei percorsi orientativi realizzati (almeno in parte) sin dall’inizio del percorso scolastico. I genitori degli alunni della scuola di base, infatti, sono portati spesso a non considerare positivamente la selezione delle capacità derivante da un’azione di orientamento.

Per alcuni, si tratta di una fase in cui sembra che il proprio figlio debba e possa “far bene tutto”, per altri appare prematura l’identificazione delle capacità emergenti.

Anche le iniziative a livello informativo poste in atto dalla scuola vengono spesso disertate dalla maggioranza delle famiglie, che sono invece successivamente presenti agli incontri di passaggio alla scuola secondaria di II grado.

Si può infine rilevare che anche i consigli orientativi formulati dai Consigli di classe in concomitanza con l’esame di licenza media non sempre vengono presi in  considerazione in quanto le motivazioni di scelta del successivo percorso scolastico sono diversamente fondate: es., ripercorrere lo stesso iter di studi già seguito dal padre, oppure seguire un gruppo di compagni, o ancora – come s’è detto in premessa – frequentare una scuola “seria” in quanto “selettiva”.

A quanti riconoscono come valore quest’ultima caratteristica in funzione delle ricadute positive per il futuro dei propri figli andrebbe tuttavia chiarito che una corretta considerazione dell’orientamento vede l’imprenditorialità come parte integrante dell’orientamento stesso.

Il senso di quest’ultima affermazione può essere ricavato dal seguente pensiero, espresso da Maria Luisa Pombeni  in un Intervento al Convegno “Tavolo per l’orientamento” ( Tione (Trento), 2007):

“Il ruolo strategico dell’orientamento viene collegato al fenomeno dell’insuccesso e della dispersione mettendone in risalto le due facce del problema: da un lato, le ricadute patologiche sul funzionamento del sistema scolastico stesso e le conseguenze sul sistema economico-produttivo e, dall’altro, gli effetti problematici sull’evoluzione delle storie individuali (formative, lavorative, sociali)”.

Esami di Stato 2018: domanda commissari o Presidenti, provincia di servizio o residenza, selezioni sedi

da Orizzontescuola

Esami di Stato 2018: domanda commissari o Presidenti, provincia di servizio o residenza, selezioni sedi. Istruzioni compilazione

di redazione

La Circolare Ministeriale individua coloro che possono presentare la scheda di partecipazione, suddividendoli tra personale obbligato alla presentazione del modello ES-1 tramite Istanze on line e personale che ne ha la facoltà.

Commissari Maturità 2018: domande su IstanzeOnline dal 19 marzo, chi deve presentare domanda, come si viene nominati, le precedenze

La domanda potrà essere presentata tramite Istanze on line fino alle ore 23:59 del 04 aprile 2018

I docenti,
per presentare il modello ES-1, devono obbligatoriamente indicare la provincia destinataria della domanda che è quella

  • di servizio, per il personale in servizio nell’anno scolastico in corso
  • di residenza, per il personale non in servizio o a riposo, nell’anno scolastico in corso.

L’utente deve indicare lo stato giuridico selezionandolo da un elenco preimpostato dal sistema, le scelte proposte sono coerenti con i dati del ruolo registrati sul sistema SIDI

Il campo Note serve a comunicare gli estremi della graduatoria concorsuale o dell’incarico a dirigente scolastico o a collaboratore del dirigente scolastico. Tale informazione è modificabile ed è presente soltanto a fronte degli stati giuridici C, D, E ed F; è obbligatoria esclusivamente nei casi in cui siano stati scelti gli stati giuridici C, D o E.

Stato Giuridico Corrisponde a quello selezionato nella sezione Dati Anagrafici e di Recapito

Classe di Concorso di Titolarità Il dato non è modificabile, viene tuttavia impostato prelevando l’informazione (se presente) dai dati dell’utente sul sistema SIDI.

Classe di Concorso di Servizio Il dato è modificabile attraverso la combo-box contenente la lista delle classi di concorso valide per la scheda di partecipazione (prelevate da Sidi). Il dato viene preimpostato prelevando l’informazione (se presente) dai dati dell’utente presenti sul sistema SIDI. L’informazione è obbligatoria per il personale docente (stati giuridici C, D, E, F, H, I, L, M). I docenti di religione, in quanto concorrono alla nomina solo come Presidente, non devono impostarla.

Materia Insegnamento Il dato è modificabile e diventa obbligatorio per i docenti in servizio (stati giuridici C, D, E, F, H ed I), nel caso in cui questi insegnino in classi terminali e la materia di nomina, corrispondente alla propria materia di insegnamento, sia riportata negli allegati al D.M. delle materie. I docenti di religione, in quanto concorrono alla nomina solo come Presidente, non devono impostarlo. Per ricercare il codice della materia corrispondente al proprio indirizzo di insegnamento, l’utente può cliccare sull’etichetta “Materia di Nomina”, come indicato dalla freccia in figura 15. Il sistema visualizza in una finestra nuova il Motore di ricerca delle materie che consente all’utente di ricercare il proprio indirizzo di insegnamento. L’utente seleziona e copia con il mouse il codice della materia di nomina (vedi Fig. 16), torna nella pagina di compilazione

del modello ES-1 ed incolla il codice materia nel campo corrispondente

Insegna in classi terminali la materia di nomina L’informazione è obbligatoria solamente per gli stati giuridici C, D, E, F, H, I. I docenti di religione, in quanto concorrono alla nomina solo come Presidente, non devono impostarlo.

Materia Insegnamento non presente sugli allegati al D.M. delle materie Il dato è modificabile ed è obbligatorio per i docenti in servizio (stati giuridici C, D, E, F, H ed I) nel caso in cui, questi, insegnino in classi terminali e la propria materia di insegnamento non sia riportata negli allegati al D.M. delle materie. I docenti di religione, in quanto concorrono alla nomina solo come Presidente, non devono impostarlo.

Possesso abilitazione L’informazione è obbligatoria solamente per gli stati giuridici C, D, E, H, I, M. Per i docenti di religione (stato giuridico F) l’informazione è sempre obbligatoria.

Possesso laurea quadriennale o specialistica L’informazione è obbligatoria per lo stato giuridico F.

Presta contemporaneamente servizio in altro istituto secondario di II grado paritario L’informazione è obbligatoria per tutti gli stati giuridici, sia per il personale in servizio che non in servizio. L’indicazione “SI” comporta l’impossibilità di acquisire la domanda.

Istituto Statale di Servizio Attuale L’informazione è modificabile ed è: – obbligatoria per i dirigenti scolastici e il personale docente in servizio (stati giuridici A, B, C, D, E, F, H ed I); – facoltativa per i docenti non di ruolo nel II grado, non in servizio per l’anno scolastico in corso (stato giuridico M);

SEZIONE SELEZIONE SEDI DI PREFERENZA

In questa sezione l’utente può:
1. selezionare le sedi di preferenza. Le sedi richiedibili possono essere indifferentemente distretti scolastici, comuni o province, purché comprese: – nella provincia di servizio o residenza per il personale in servizio; – nella provincia di residenza per il personale a riposo e per il personale in servizio
2. comunicare i dati per la nomina d’ufficio
3. specificare la tipologia di domanda (Presidente o Commissario). Può essere selezionata soltanto nel caso di stati giuridici C, D, E, F e L che abbiano dichiarato di avere almeno 10 anni di anzianità di servizio in ruolo. Lo stesso vincolo vale anche per i docenti di sostegno (titolari) che possiedono l’abilitazione cu classe di concorso del II grado.

Possono essere acquisite, al più, 14 preferenze di sede.

Le preferenze sono, in ogni caso, facoltative.

Oltre alla selezione delle sedi di preferenza, l’utente ha la possibilità di specificare se, nella fase della nomina d’ufficio, desideri essere nominato nell’ambito del Comune di Servizio o del Comune di Residenza.

Esami Stato II grado, Presidente Commissione: chi deve e chi può presentare domanda

Maturità 2018. Insegnanti di sostegno, è una scelta e non un obbligo presentare la domanda come commissari esterni

Esami di Stato 2018, domanda di messa a disposizione. Chi può presentarla, quanto si guadagna

ATA graduatorie III fascia: il servizio civile fa punteggio

da Orizzontescuola

ATA graduatorie III fascia: il servizio civile fa punteggio

di redazione

Con la nota prot. n. 8151 del 13 maggio 2015 il MIUR ha riconosciuto e valutato correttamente ai fini del punteggio il Servizio Civile svolto anche dopo l’abolizione dell’obbligo di leva.

Il servizio civile volontario svolto dopo l’abolizione dell’obbligo di leva è valutabile come “servizio svolto presso enti pubblici”, in coerenza con quanto disposto dall’art. 13, comma 2, del decreto legislativo 77/2002. Tale servizio sarà valutato con il medesimo punteggio attribuito, nella tabella di valutazione dei titoli, al servizio prestato alle dipendenze di amministrazioni statali.

Per ogni anno: PUNTI 0,60

Per ogni mese o frazione superiore a 15 giorni PUNTI 0,05

Consigliamo quindi agli aspiranti che entro il 30 ottobre 2017 hanno prodotto domanda di inserimento o aggiornamento di III fascia delle graduatorie ATA di controllare affinchè la valutazione delle segreterie sia corretta.

La nota Miur del 13 maggio 2015

Ricordiamo in generale Graduatorie III fascia ATA: la valutazione del Servizio Civile, Militare e il servizio prestato alle dirette dipendenze degli EE.LL.

Per la prossima pubblicazione delle graduatorie provvisorie di circolo e di istituto di III fascia del personale ATA, ecco un modello di reclamo per tutti gli utenti di OrizzonteScuola. Leggi tutto

Mobilità 2018/19. Neo immessi, quali domande possono presentare e quali no

da Orizzontescuola

Mobilità 2018/19. Neo immessi, quali domande possono presentare e quali no

di redazione

 

Dal 3 al 26 aprile p.v., il personale docente potrà procedere alla presentazione delle domande di mobilità territoriale (trasferimento) e professionale (passaggi ruolo/cattedra) per l’anno scolastico 2018/19.

Vediamo in questa scheda quali domande possono presentare i docenti neo immessi in ruolo ( a.s. 2017/18), ricordando che gli stessi non ne hanno obbligo, come succedeva prima della legge n. 107/2015.

DOCENTI NEO IMMESSI E OBBLIGO PRESENTAZIONE DOMANDA MOBILITA’

Prima dell’entrata in vigore della legge 107/2015,  gli insegnanti venivano assunti su sede provvisoria, per poi presentare domanda di mobilità al fine di ottenere una scuola di titolarità.

Con la legge 107/2015,  il docente è assunto su ambito territoriale e poi assegnato (con chiamata diretta o direttamente dall’USP) ad una scuola dell’ambito, con la quale stipula un contratto triennale.

Scaduto il succitato contratto, lo stesso si rinnova in “automatico”, qualora il PTOF dell’istituzione scolastica non preveda dei cambiamenti.

Ne abbiamo già parlato in Docenti neoimmessi in ruolo non hanno l’obbligo di presentare la domanda di mobilità

DOMANDE DOCENTI NEO IMMESSI IN RUOLO 1/9/2017

I docenti neo immessi, dunque, hanno facoltà (e non più obbligo) di presentare domanda di trasferimento.

I neo assunti, alla luce delle novità della 107/2015 (sintesi estrapolata da una scheda di Paolo Pizzo):

  • hanno già una sede definitiva con incarico triennale;
  • devono essere inseriti nella graduatoria interna di istituto in coda al pari di tutti gli altri docenti trasferiti a domanda nella stessa scuola al 1/9/2017;
  • non sono obbligati ad inoltrare domanda di trasferimento per ottenere la sede definitiva;
  • la domanda di trasferimento è volontaria;
  • non possono richiedere passaggio di cattedra o di ruolo.

I docenti immessi in ruolo il 01/09/2017, in definitiva, possono presentare domanda di trasferimento ma non quella di passaggio di ruolo/cattedra.

Il divieto di presentazione delle domande di passaggio di ruolo/cattedra discende dal fatto che uno dei requisiti richiesti per la presentazione della predetta istanza, oltre al possesso dell’abilitazione per il posto/classe di concorso richiesta, è il superamento dell’anno di prova (che per gli assunti il 01/09/17 è in corso di svolgimento).

Legge 104/92, entro il 31 marzo comunicazione permessi fruiti dal personale. Ecco come

da Orizzontescuola

Legge 104/92, entro il 31 marzo comunicazione permessi fruiti dal personale. Ecco come

di redazione

 

La legge 104/92 (articolo 33 commi 2 e 3), com’è noto, prevede che il lavoratore dipendente pubblico o privato, disabile o che assiste parenti o affini disabili, ha diritto a fruire di tre giorni di permesso mensile.

La legge n. 183/2010 ha introdotto la banca dati “Rilevazione permessi ex legge 104/92”, ai fini di una misurazione quantitativa e qualitativa delle agevolazioni fruite dal personale delle amministrazioni pubbliche.

La Circolare della Finzione Pubblica n. 2/2011 ha illustrato quanto previsto dalla legge 183, fornendo chiarimenti anche in merito alle modalità di comunicazione dei dati.

OBBLIGHI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

Le Amministrazioni Pubbliche hanno l’obbligo di comunicare i dati di seguito elencati:

  • i nominativi dei propri dipendenti cui sono accordati i permessi;
  • la tipologia di permesso fruita (permessi fruiti dal lavoratore per se stesso o per assistenza a terzi);
  • per i permessi fruiti per assistenza a terzi, il nominativo dell’assistito, l’eventuale rapporto di dipendenza da un’amministrazione pubblica e la denominazione della stessa, il comune di residenza dell’assistito nonchè il rapporto di parentela o affinità che intercorre tra ciascun dipendente che ha fruito dei permessi e la persona assistita;
  • per i permessi fruiti dal lavoratore padre o dalla lavoratrice madre, la specificazione dell’età maggiore o minore di tre anni del figlio;
  • il contingente complessivo di giorni e ore di permesso fruiti da ciascun lavoratore nel corso dell’anno precedente per ciascun mese, specificando, in particolare, le ore o frazioni di ore fruite per ciascuna giornata nel corso del mese di riferimento.

TEMPISTICA

La comunicazione, di cui sopra, deve avvenire  esclusivamente per via telematica, entro il 31 marzo di ogni anno.

La comunicazione è relativa ai permessi fruiti dai dipendenti nell’anno precedente e va effettuata anche nel caso in cui gli stessi non siano stati (dichiarazione negativa).

MODALITÀ COMUNICAZIONE

La comunicazione, come suddetto, deve avvenire in via telematica, tramite il sito “magellanopa.it“.

Bonus merito, una parte confluisce nello stipendio. Il resto in contrattazione

da La Tecnica della Scuola

Bonus merito, una parte confluisce nello stipendio. Il resto in contrattazione

Esonero dalle lezioni di educazione fisica: tutte le info

da La Tecnica della Scuola

Esonero dalle lezioni di educazione fisica: tutte le info

Mobilità 2018, presentazione delle domande di passaggio di ruolo

da La Tecnica della Scuola

Mobilità 2018, presentazione delle domande di passaggio di ruolo

Educazione all’imprenditorialità nella scuola secondaria: arriva il Sillabo

da La Tecnica della Scuola

Educazione all’imprenditorialità nella scuola secondaria: arriva il Sillabo

Prove Invalsi 2018, i pc non bastano e spesso sono obsoleti

da La Tecnica della Scuola

Prove Invalsi 2018, i pc non bastano e spesso sono obsoleti

Giornata Mondiale del Teatro 2018

Giornata Mondiale del Teatro 2018

Premiazione Scrivere il teatro

Martedì 27 marzo 2018 si celebra anche in Italia la Giornata Mondiale del Teatro, istituita a Parigi nel 1962 dall’International Theatre Institute, la più vasta organizzazione di teatro nel mondo fondata dall’U.N.E.S.C.O nel 1948. La Giornata viene celebrata dai Centri nazionali dell’ITI di tutto il mondo. In Italia, l’ITI e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione – collaborano per stimolare la creazione artistica tra le nuove generazioni con un percorso formativo dedicato alla scrittura e ispirato alla pace tra i popoli.

Ogni anno il 27 marzo, nei teatri e nelle realtà culturali che sostengono e aderiscono all’iniziativa, risuona un unico Messaggio, affidato a una personalità della cultura mondiale per testimoniare le riflessioni vive sul tema del Teatro e della Cultura della Pace, messaggioche viene tradotto in diverse lingue, stampato e divulgato da quotidiani, radio e tv.

Jean Cocteau fu l’autore del primo messaggio a cui seguirono grandi personaggi tra cui Arthur Miller, Laurence Olivier, Pablo Neruda, Luchino Visconti, Eugene Ionesco, Wole Soyinka, Peter Brook, Edward Albee, Humberto Orsini, Dario Fo e Isabelle Huppert.

Quest’anno, per celebrare i 70 anni dell’ITI – Unesco, il messaggio è stato affidato a cinque personalità: al Teatro Eliseo di Roma, come in tutto il mondo, saranno letti i testi del britannico Simon Mc Burney, della messicana Sabina Berman, dell’ivoriana Werewere Liking, dell’indiano Ram Gopal Bajaj e della libanese Maya Zbib.

Inoltre l’Eliseo ospiterà la premiazione dei testi vincitori di Scrivere il teatro, alla presenza della Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli. Il concorso, indetto per il terzo anno consecutivo dal MIUR – Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione, dal Centro italiano dell’ITI e per questa edizione in collaborazione con il Teatro Eliseo, è nato per richiamare l’attenzione delle scuole sul teatro come forma artistica di elevato valore sociale ed educativo, invitando gli studenti a misurarsi con la drammaturgia e la scrittura scenica.

Studenti di Primarie, Medie e Superiori di tutta Italia sono stati invitati a mettersi alla prova, in qualità di drammaturghi, presentando un testo della durata massima di dodici minuti. Tra i testi raccolti la giuria ha proclamato il vincitore e i testi ‘segnalati’:

Il premio è stato assegnato ai ragazzi e alle ragazze del Liceo Max Fabiani di Gorizia per la drammaturgia Bastava un abbraccio. I ragazzi hanno “vinto” una residenza artistica a Cinigiano (Gr) condotta da Accademia Mutamenti (Giorgio Zorcù e Sara Donzelli), membro dell’ITI Italia, che sarà messa in scena appunto il 27 marzo all’Eliseo.

Una targa sarà invece consegnata al Raffaello di Pistoia per La soffitta misteriosa (Scuole Elementari); allo Zingarelli di Bari (Scuole Medie); all’ISIS Europa di Pomigliano d’Arco per Filomena Manzari (Scuole Superiori). Le tre drammaturgie vivranno sul palco dell’Eliseo grazie a un reading di attori professionisti.

Inoltre, tutte le Istituzioni scolastiche sono state invitate, in occasione della giornata di domani, a promuovere attività inerenti al tema, attraverso la lettura del messaggio della Giornata Mondiale del Teatro, tramite incontri tematici in forma teatrale o ancora attraverso l’uso dei social network, per favorire il massimo coinvolgimento della comunità scolastica.

In occasione della Giornata Mondiale del Teatro, da cinque anni si festeggia anche la Giornata Nazionale di Teatro in Carcere. Il Teatro è presente in oltre cento carceri italiane. Non c’è altra nazione al mondo con un’esperienza così diffusa e qualificata sia dal punto di vista artistico che educativo. Per consentire la massima partecipazione – su iniziativa del Teatro Aenigma, socio membro del Centro Italiano dell’ITI, del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, organismo presieduto da Vito Minoia (direttore artistico del Teatro Aenigma) e costituito da oltre quaranta esperienze teatrali diffuse su tutto il territorio nazionale, con il sostegno del Ministero di Giustizia (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) – si potranno promuovere manifestazioni negli Istituti penitenziari sino al 30 aprile. Le info e il calendario aggiornato sono sul sito www.teatrocarcere.it

I.T.I. Italia

Via G. Candido 23 – 73100 Lecce

Ufficio stampa I.T.I. Italia

Pierpaolo Lala

339.4313397 pierpaolo@coolclub.it

Ministero dell’istruzione, dell’università  e della ricerca

Viale Trastevere 76A – 00153 Roma

Ufficio stampa MIUR

06.584921014 uffstampa@istruzione.it

Teatro Eliseo

Via Nazionale 183 – 00184 Roma

Ufficio stampa Teatro Eliseo

Maria Letizia Maffei

335.6467974 ml.maffei@teatroeliseo.com

Antonella Mucciaccio

347 4862164a.mucciaccio@teatroeliseo.com

Alternanza scuola-lavoro: Manuale Operativo Gestione – Integrazione marzo 2018

Fondi Strutturali europei – Programma Operativo Nazionale “Per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014/2020.
Avviso pubblico prot. 3781 del 5 aprile 2017 “Progetti per il potenziamento dei percorsi di alternanza scuola-lavoro”.
Pubblicazione del Manuale Operativo Gestione – Integrazione marzo 2018.

Prot. 7901 del 27 marzo 2018 e allegato